Nota antiproibizionista

Buongiorno
La legge sulla droga attualmente in vigore in Italia la legge Fini-Giovanardi approvate in fretta e furia nel due mila sei alla fine della legislatura nonostante il suo impianto fortemente repressivo ha però un punto positivo
L'espressione da quattro a sei anni di pena o di residuo pena per accedere all'affidamento terapeutico una norma che però è rimasta poco applicata
Il terzo libro bianco sugli effetti della legge pubblicato lo scorso giugno conferma infatti la netta diminuzione delle misure alternative degli affidamenti terapeutici per
Detenuti tossicodipendenti in pratica nella maggioranza dei casi che in teoria avrebbe potuto uscire dalle galere in realtà è rimasto via preparata
A questo risultato ha contribuito anche il Dipartimento per le politiche antidroga applicando un suo metodo considerato l'unico valido per stabilire chi è tossicodipendente alcoldipendenti e chi non lo è
Su questa base il Dipartimento sostiene che la percentuale di tossicodipendenti in carcere sia solo poco qui del diciannove per cento
Mentre della Direzione Centrale Servizi Antidroga dell'amministrazione penitenziaria la percentuale supera il ventotto per cento
Nel due mila dieci il gruppo Abele di don Ciotti Forum droghe coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza e l'Associazione Antigone in un documento proponevano un sistema di valutazione che tenesse conto
Anche della storia e della vita delle persone il criterio adottato dal dipartimento antidroga sembra invece non tenere conto degli aspetti psicologici e sociali delle dipendenze
E lei non sembra prendere in considerazione altre questioni importanti come la scarsa informazione tra i detenuti tossicodipendenti in particolare quelli non italiani
Le difficoltà di assistenza di credo giuridica gli scarsi investimenti e interventi drastica riduzione del ricorso alle misure alternative a causa della legge Cirielli sulla recidiva
Per i programmi alternativi nelle comunità terapeutiche fino allora qua non c'è stata nessuna presa di posizione a riguardo al comma della legge
Che obbliga le strutture affinare immediatamente ogni trasgressione al programma terapeutico da parte del detenuto che sconta la pena alternativa
Pena la chiusura della struttura stessa
Il risultato il combinato disposto si direbbe in giuridichese
è così quello di riportare le persone in carcere senza una seria ragione
La politica delle droghe in Italia che il Governo ha tecnico del professor Monti per ora non sembra voler modificare continua così senza soluzione di continuità all'insegna della repressione ed è la marginalizzazione delle persone più deboli e indifese
Insomma i danni collaterali del proibizionismo
Quindi dovremo parlarne oggi notiziario anche i primi teneva non dalle tredici per ora un saluto a Roberto spagnole una buona giornata all'ascolto di Radio Radicale