Sono stati discussi i seguenti argomenti: Armi, Esteri, Geopolitica, Guerra, Iran, Israele, Medio Oriente, Netanyahu, Nucleare, Obama, Rassegna Stampa, Usa.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 19 minuti.
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Buongiorno gli ascoltatori di radio radicale non è di diciassette settembre due mila dodici oggi con la rassegna di geopolitica torniamo ad occuparci delle divergenze tra l'Amministrazione americana guidata da Barack Obama e il Governo israeliano guidato da Benjamin Netanyahu
Circa la possibilità di un attacco militare preventivo contro il programma del nucleare iraniano
Andiamo con ordine per vedere come la tensione divergenze siano aumentate tra americani israeliani negli ultimi giorni torniamo indietro al dieci settembre scorso quando
La segretaria esatto americana Hillary Clinton intervistata dall'agenzia Bloomberg ha dichiarato
Gli Stati Uniti non hanno nessuna intenzione di fissare in linea rosse invalicabili oltre i quali scatterebbe vorrete militare contro l'Iran come chiede invece Israele non stiamo fissando un limite
In egual sia Tiso del migliore approccio ha detto Clinton aggiungendo che gli Stati Uniti seguono con attenzione cosa faranno gli iraniani perché contano più le loro azioni delle loro parole
Così Hillary Clinton il dieci di settembre scorso il giorno dopo che è arrivata una durissima dichiarazione di Netanyahu che pure non citava esplicitamente
L'America ma era chiaro il destinatario di questo messaggio ufficiale l'undici settembre poiché l'anniversario
Delle stragi a un comunque momento particolarmente come dire sensibile anche per quanto riguarda l'opinione pubblica negli Stati Uniti
Cosa dichiarato Netanyahu l'undici settembre la comunità internazionale non può chiedere a Israele di attendere prima di agire contro l'Iran ma se non impone delle linee rosse a Teheran sul suo programma nucleare
Il mondo dice Israele che c'è ancora tempo io rispondo del tempo perché fino a quando
Quelli della comunità internazionale che rifiutano di fissare delle linee rosse a carico dell'Iran non hanno il diritto morale di imporre un semaforo rosso a Israele avvertito il Primo Ministro
Il fatto è che con ogni giorno che passa l'Iran è sempre più vicino la bomba nucleare
Se l'Iran sa che non ci sono linee rosse né scadenze cosa farà esattamente quello che sta facendo continua a lavorare per dotarsi di capacità militare nucleare che a partire da qui di bombe atomiche così Netanyahu l'undici settembre
Poiché è stata diffusa nella medesima giornata l'undici settembre una notizia da parte di una fonte anonima
Vicina al Governo israeliano il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama non riceverà il Primo Ministro israeliano Netanyahu durante la sua prossima vista New York per partecipare all'assemblea generale dell'ONU dal diciotto al venticinque settembre prossimi
Per il momento la risposta è stata che l'agenda molto serrata di Obama non permette un incontro tra i due leader ha detto la fonte precisando che Gerusalemme aveva sollecitato questo incontro
E siamo sempre all'undici settembre scorso il dodici settembre ulteriore lancio di agenzia
Il Presidente degli Stati Uniti Obama
Cioè il Primo Ministro israeliano Netanyahu si dicono uniti di fronte all'Iran e alla minaccia nucleare lo se non nel comunicato diffuso dalla Casa Bianca termine di una colloquio telefonico di oltre un'ora tra i due leader
La Casa Bianca a spiegato in questa nota che contrariamente all'informazione apparse sulla stampa il premio che saranno l'Italia un non ha mai avanzato la richiesta di un colloquio con Obama a Washington
E tale domanda non è mai stata rifiutata
Questa la nota ufficiale della Casa Bianca il dodici settembre scorso che cosa succedendo una prima indicazione è quella che pubblica anche il quotidiano di Siderno Marina già lo scorso quattordici agosto solo vada fatto
Sostenendo che Netanyahu aveva dato una sorta di scadenza ad Obama fissata al venticinque settembre
Scadenza nella quale annunciare
Ufficialmente al mondo che gli Stati Uniti avrebbero intrapreso un'azione militare contro il programma del nucleare iraniano Israele si sarebbe detta d'accordo a rinuncia ad attaccarla direttamente se Obama avrebbe pubblicamente dichiarato
Parlando ai lavori dell'Assemblea gira Dell'Orco qualche altro evento pubblico di analoga apportata
Che gli Stati Uniti avrebbero lanciato un attacco preventivo col contro l'Iran quanto prima possibile
Nonostante il il periodo di campagna elettorale in corso proprio negli Stati Uniti questo dunque il retroscena secondo il consigliere anziano Mario da che sarebbe dietro le tensione
Tra il Presidente americano Barack Obama e il prendere israeliano Netanya otteniamo ora alle reazioni e ai commenti sulla stampa americana partiamo intanto dall'editoriale firmato da Charles Grottammare
Neocon nel non pentito della prima ora che in un articolo con un editoriale sul Washington post del quattordici settembre scorso
Scrive l'abbandono
Uno dei passaggi più significativi il seguente è la prima volta in sessant'anni che Israele così lasciata sola abbandonata dal suo più stretto alleato così Charles scrutando
Vediamo invece per quanto riguarda posizioni più vicine all'Amministrazione Obama
Di diverso avviso invece farei Zaccaria sempre solo voci in compost territoriale del tredici settembre scorso che scrive la follia della linea rossa
L'ho messo azione Obama a messo insieme una coalizione globale
Ha varato le più rigide sanzioni da sempre ha lavorato con Israele per una serie di programmi coperti segreti
Le ha fornito all'esercito israeliano le forniture militari che da tempo richiedeva inoltre l'Amministrazione Obama anche come dire ha sottolineato che
Sarebbe potuta ricorre all'uso della forza quale ultima opzione
Ma andare oltre a una dichiarazione di questo genere e definire una linea rossa in anticipo vorrebbe dire impegnare gli Stati Uniti a condurre una guerra in nessun Paese potrebbe mai prende un impegno di questo tipo
Inoltre è interessante notare che mentre Netanyahu continua a criticare l'Amministrazione Obama
Che non ha ancora definito una linea rossa per il programma del nucleare iraniano Luzzi sia ben guardato dal definirla per quanto riguarda il suo Paese
I seni infatti non ha specificato vini che tipo di attività né il livello di arricchimento di uranio dovrebbe esse considerato
Motivo di guerra la ragione è ovvia nel fare ciò si restringere ebbero le opzioni di Israele che segnala dei però la sua propria azione e le scadenze temporali all'Iraq
E dunque se non ha senso per Israele rendere nota una sua linea rossa perché dovrebbe avere più senso per gli Stati Uniti così fare Zaccaria sul Washington post
Altri commenti sono decisamente più duri basta vedere quello che ha scritto giocava in
Commentatore per il settimanale Time
Potrebbe essere che Netanyahu frustrato nei confronti di Barack Obama e del suo rifiuto nel dar via libera un attacco è sovrano all'Iraq o potrebbe essere qualcos'altro un tentativo senza precedenti da parte di un alleato americano di influenzare una campagna presidenziale nei Stati Uniti
In entrambi i casi recente comportamento di Netanyahu eh oltraggioso
Egli sta cercando di spingere il figlio in una guerra che non è nel nostro interesse nazionale una guerra che non solo ulteriormente destabilizzare ed una Regione che già sta scivolando nel caos
Sta anche cercando di danneggia le nostre relazioni con il resto del mondo specialmente con Rossi che cinesi con i quali noi abbiamo
Investito grandi sforzi diplomatici per arrivare al varo di efficaci sanzioni economiche nei confronti dell'Iraq cosicché gli possa perseguire Netanya o una strategia che perfino
Lei commenta i circoli delle intelligenze e militari in Israele trovano altamente improbabile
In realtà l'Iran eh soprattutto un tema politico piuttosto che una sfida di sicurezza nazionale oggi diventato se trasforma atto in un fattore di sicurezza nazionale nell'attuale dibattito perché Bibi Netanyahu esami scene o con hanno lavorato per faccio diventare
Questo il commento di gioco n sul settimanale Time del dodici settembre scorso infine vediamo quello che ha scritto dei media remix sul New Yorker
è difficile sovrastimare i rischi che Netanya oppone al futuro del suo proprio Paese come primo ministro egli ha fatto più di qualsiasi altra figura politica per rafforzare delle varie forze reazionarie in Israele
E per eliminare la possibilità di un accordo giusto con i palestinesi che per isolare il suo Paese sul palcoscenico diplomatico internazionale
Adesso Netanyahu sembra determinato più che mai a da allinearsi il Presidente degli Stati Uniti
E quale alleato della campagna elettorale dimettere romani
Di rendersi una fattore attivo nelle elezioni del due mila dodici una sorta di super PAC questo quello che scrive dei terreni che direttore del New Yorker il dodici settembre scorso
Prima di passare a due approfondimenti che sono due rapporti pubblicati da duecento adesso di negli Stati Uniti riproponiamo due sondaggi molto velocemente prima un sondaggio dell'istituto Gallotta negli Stati Uniti
Secondo il quale il settanta per cento di avere americane sostiene comunque Barack Obama in vista delle elezioni presidenziali del sei novembre mentre solo il venticinque per cento
E a favore del suo avversario repubblicano Mitt Romney e ciò coerentemente nonostante le critiche che
Il premere inseriranno sia cercando di far montare soprattutto gli Stati Uniti nel bel mezzo della campagna elettorale
Alle elezioni del due mila otto va mai ricevuto il settantotto per cento del voto ebraico in America
Il secondo sondaggio è stato pubblicato il quindici settembre sul servizi sulle quotidiano Gerusalemme poste quotidiano insediano secondo
Questo sondaggio il quarantatré per cento degli istriani è favorevole a un attacco all'Iran il quaranta per cento che contrario
è interessante notare come altra domanda che è stata posta nel caso di attacco all'Iran da parte di israelo degli Stati Uniti
Il cinquantacinque per cento degli ebrei israeliani sostiene di non temere rischi per la propria sicurezza personale così il geloso ha imposto il quindici settembre scorso e andiamo agli approfondimenti
I due rapporti che vi segnaliamo oggi sul tema del possibile attacco militare preventivo nei confronti del programma del nucleare iraniano
Hanno un denominatore comune che è quello dell'approccio analitico molto laicamente essi soppesa no proprio incontro dell'opzione militare nei confronti dell'Iran vediamo l'ora che cosa scrivono
Il primo rapporto è stato pubblicato dal progetto Iran della Rockefeller vada Foundation ed è intitolato
Valutare costi e benefici di un'azione militare contro l'Iran è stato pubblicato il tredici settembre scorso lo trovate on line o sul sito della Rockefeller Foundation
All'indirizzo internet R. BS punto orga
è stato compilato da una trentina tra ex diplomatici ammiragli generali in pensione che altri che hanno avuto esperienze politiche nelle passate amministrazione
Tra coloro che hanno collaborato ci sono ad esempio l'ex Consigliere per la sicurezza nazionale di Bush padre che era Brent Scowcroft
E poi ancorare cercarmi TGV già vice segretario alla difesa americana e poi ancora
Il generale dei marines Anthony Zinni e l'ammiraglio della Marina americana William J. folla ma alcuni passaggi velocemente
Prima considerazione un eventuale attacco militare preventivo contro l'Iran non affermerebbe ma solo ARRA aumenterebbe la corsa della Repubblica islamica perso un'eventuale bomba nucleare
Per raggiungere l'obiettivo di fermare definitivamente il programma del nucleare iraniano ci vorrebbe una operazione militare estremamente complessa tra cui anche un'occupazione terrestre
Qualcosa che
Verrebbe a costare in termini numerici più della guerra in Iraq e di quella in Afghanistan messe insieme dunque una campagna militare ambiziosa che miri a rovesciare il regime iraniano
E i falchi al potere che
Minare l'influenza delle era nel Medioriente richiederebbe agli Stati Uniti di occupare parte del paese sostiene il rapporto
Date le dimensioni ampie del Paese il numero alto di popolazione che la forza anche del nazionalismo iraniano
Sistema che l'occupazione dell'ENAM richiederebbe l'impegno di risorse e personale più grande di quello che gli Stati Uniti hanno investito negli ultimi dieci anni nell'Iraq e nell'Afghanistan insieme
Questo quanto tra l'altro sostiene il rapporto della Progetto vera non della Rockfeller Bradano essa Foundation pubblicato il tredici settembre scorso
Il secondo rapporto è stato pubblicato il sei settembre scorso dalla CS I.S. che è il Centerphone strategic International Studies
Ed è intitolato analizzare l'impatto di un attacco preventivo degli Stati Uniti contro le infrastrutture il nucleare dell'Iraq ed è curato da Anthony Cordesman
Due parole su questo curatore il CS I.S. ogni anno compila qualcosa come una guida aggiornata delle forze militari regolare che asimmetrica in campo nel Golfo Persico e nel Medioriente il Galfo militari balance è una sorta di pagine gialle degli armamenti tradizionali e non in campo in Medioriente e nel Golfo dunque
Sulla base di tutti i dati potendo valutare tutto l'insieme delle forze militari
Disponibili da una parte che dall'altra hanno fatto delle simulazioni né più e nemmeno ed è quello che che emerge dai risultati di questo rapporto
Prima questione fermare il programma del nucleare iraniano con un attacco militare preventivo sarebbe uno sforzo molto oneroso
E coinvolgerebbe squadroni di bombardieri e vigilanza da combattimento ottima di commandos schierati sul territorio batteria di missili intercettatore
E Portelli dispiegate nel Golfo inoltre la sorveglianza da parte dei terroni altri aerei per il rifornimento in volo e il sostegno logistico
Commisurato all'entità di una missione di questo tipo come il risultato che si potrebbe solo guadagnare una finestra temporale
Di dieci anni fa si potrebbe affermare non definitivamente ma rallentare come abbiamo visto anche l'altro l'apporto del programma democratica Damiano di una decina di anni
Secondo Cordesman gli Stati Uniti sono comunque in grado di mettere insieme una macchina così impressionante per dimensioni se volessero sfruttare l'opzione militari mai se ne sarebbe in grado
Sì secondo le considerazioni cortese ma non sarebbe proprio al limite della sua capacità
Dovrebbe infatti impiegare un quarto di tutte le sue forze eretta combattimento e impiegare tutti i suoi velivoli da rifornimento aereo
Non lasciando più nessun aereo di questo tipo di disponibilità e per obiettivi secondari da colpire
Inoltre chi gente militari i siriani dovrebbero toccare la frontiera tra Siria che Turchia prima di volare su Iraq e Iran e non siamo esattamente sul territorio amico
E dunque il numero di velivoli coinvolti il rifornimento lungo il percorso colpire gli obiettivi senza essere intercettati e abbattuti
E estremamente complesso ad alto rischio che mancherebbe inoltre l'assicurazione che una missione complessiva avesse un tasso di successo alto questo per quanto riguarda la possibilità che Israele attacchi l'Iran
Uno degli effetti collaterali e di un attacco di questo tipo scrive ancora Cordesman nelle sue raccomandazioni nel rapporto
E che avrebbe un impatto sul prezzo globale del petrolio per un periodo di tempo indefinito in un punto in cui l'economia globale è in crisi
Esso innescherebbe ex forti scontri nel Golfo Persico con contagio
In altre parti della regione incluse Iraq Siria Afghanistan e rilevante che bloccherebbe Stati Uniti i suoi alleati del sud del Golfo e non periodo di colpi e contraccolpi per anni avvenire
Attraverso il Golfo Persico lo stretto di Cormons passa circa il venti per cento del petrolio globale qualsivoglia
Interruzione di questo flusso avrebbe immediate ripercussioni sull'economia globale dunque è necessario difendere tutte le esportazioni petrolifere in questa Regione
Che siamo alle conclusioni ecco perché così importante fare ogni sforzo possibile per raggiungere una soluzione negoziata
Io non metto in cui il rischio riguarda continua accresce a causa degli sforzi per il nucleare da parte dell'Iraq a causa delle minacce di Israele di una guerra preventiva
A causa delle a pressione delle sanzioni che sta esercitando su Teheran
E sulla dispiegamento di capacità asimmetriche per la guerriglia nel Golfo e nella regione
E dunque la via migliore è un negoziato costituito da un mix tra lo scambio di incentivi economici
Da parte degli Stati Uniti che dell'Unione europea in cambio di concessione di Teheran sul tema del nucleare questo è quello che scrive tra l'altro Anthony Cordesman
Del CS TS Centerphone strategicamente ora ci sono stati esiti in questo rapporto appena pubblicato lo scorso sei settembre intitolato
Analizzare l'impatto di un attacco preventivo degli Stati Uniti contro le infrastrutture nucleari dell'INAIL
Da entrambi i rapporti che vi abbiamo proposto si vede come al di là della retorica e delle dure critiche da parte del prende di Sedriano Benjamin Netanyahu confronti l'Amministrazione Cobham
Gli alti gradi militari così come anche lei tre politiche sono ben conscio di quelle che sono pesi e contrappesi non attuale opzione militare nei confronti dell'Iran è che sia israelo gli Stati Uniti a compierlo
Dunque è tutto per le ha puntato odierna dell'assegno di geopolitica una saluto da Lorenzo rendi ci risentiamo mercoledì mattina alle ore sette circa
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