Il ruolo dell'Italia nelle missioni internazionali

Buongiorno
Allora siamo molto lieti ringrazio
Presidente Fini presso la Presidenza siamo molto lieti di poter aprire Presidente l'ambasciatore Aragona
Ed io questo questo convegno
Sulle emissioni italiane
E
Mi
Che è costato organizzato congiuntamente dall'Istituto Affari internazionali di Roma dall'Istituto di studi di politica internazionale
Di
Milano
E corre l'obbligo subito tutti
Gelfi un messaggio
In occasione del convegno regolarità delle missioni internazionali che si terrà sotto fra l'altro approvato dalla Presidenza della Repubblica
Il Capo dello Stato neo tramite
Desidero esprimere il suo vivo apprezzamento per iniziativa del contesto dalla comunità internazionale il terribile per iniziativa nel contesto della comunità internazionale l'Italia garantisce ormai
Da oltre vent'anni un contributo altamente significativo al mantenimento della pace
E al ripristino di condizioni di stabilità e di sicurezza nei teatri di crisi
In tempi recenti ulteriore rapida evoluzione degli scenari con il sopraggiungere di una grave e persistente contingenza economico-finanziaria e l'emergere di nuove potenziali cause di conflittualità
Ha posto l'esigenza di una profonda riqualificazione degli interventi dell'Organizzazione delle Forze armate
Fermo restando l'impegno del Paese in ambito ONU Unione europea e nato
Il convegno potrà utilmente concorrere importante processo di trasformazione intraprese dai dicasteri degli esteri della difesa
Per la definizione di un nuovo e più efficace approccio alla cooperazione multinazionale
E per una razionalizzazione dello strumento militare nazionale volto ad incrementarne l'efficienza e a finalizzarli e più specificamente dei capacità I prioritari compiti da assolvere
In questa prospettiva trasmettono tutti i convenuti l'augurio di buon lavoro del Capo dello Stato e il suo cordiale saluto qui unisco il mio personale generale Rolando Mosca Moschini
Grazie presto nel messaggio da parte del Capo dello Stato e credo che adesso pregherei il Presidente Fini se vuole volutamente aprile
Grazie Autorità colleghe le signorine
Il convegno che si terrà quest'oggi per iniziativa di due prestigiosi istituti di ricerca
Poi ai dell'ISPI vedrà impegnati i rappresentanti del Governo parlamentari ed esperto delle relazioni internazionali su un tema
Non scontato e non prima di complessità
No patronato del presidente la Repubblica richiamato adesso nella messaggio di Mosca Moschini l'autorevolezza dei due istituti promotori
I documenti preparatori del convegno oltre che la complessa fase internazionale nella quale questa iniziativa si colloca
Pongono ben vedere i relatori di fronte ad un obiettivo assai più ambizioso di quanto non appaia dalla traccia fornita dal semplice titolo del convegno
A trent'anni dall'avvio delle storiche missioni in Libano che segnarono l'inizio della nostra presenza internazionale
Non sarebbe certo inutilmente rivisitare un capitolo della storia del nostro Paese ripercorrendo nelle scelte
Spesso coraggiosa
E ricordando altresì tanti episodi di sacrificio alto senso del dovere profonda umanità che hanno visto protagonisti i soldati dei nostri contingenti
Tuttavia
Credo che le domande che il convegno di oggi pone richiedono una prospettiva rivolto in primo luogo agli scenari futuri
Partendo dal fatto che l'attuale scenario internazionale è caratterizzato da una maggiore imprevedibilità del quadro geostrategico rispetto al passato
Gli anni Novanta sono stati caratterizzati da un deciso affermarsi della cultura dei diritti umani nel mondo ed alla diffusione dei valori di libertà e democrazia specie a seguito del processo di dissoluzione dell'Unione Sovietica
L'avvicinamento di popoli e culture molto diversi tra di loro
I nomi di questi valori
Avevano determinato un diffuso clima di ottimismo nella comunità internazionale e sembrò allora molto più vicina creazione di un mondo nel quale libertà prosperità i diritti non trovassero più alcuno sta
In realtà scogli indicibili orrori del Ruanda della Bosnia ammonivano giallorosso i pericoli sempre presenti del fanatismo dell'intolleranza della Parmalat
Oggi
Dopo l'intervento dopo gli eventi tragici del primo decennio del nuovo millennio la comunità internazionale affrontai con rinnovato timore
Le sfide che ha di fronte e che assumono in primo luogo la forma del terrorismo fondamentalista dell'odio etnico religioso dell'intolleranza nazionalista
Fenomeni che la crisi economica mondiale negli ultimi anni ha rafforzato creando situazioni di forte disagio ciccia sociale in molte parti del mondo e determinando quindi condizioni favorevoli al riemergere di forze oscure e distrutti
Occorre evitare un duplice rischio il primo e ritenere che i processi in corso siano caratterizzati da meccaniche di carattere deterministico sulle quali la comunità internazionale non può in realtà intervenire o comunque fra poco
Secondo consiste nel perdere un chiaro riscontri strategico sotto la pressione delle contingenze e sulla base di interessi di breve periodo
Stiamo certamente vivendo una delle grandi svolte dalla storia
Molto più grande più profonda di quanto forse il nostro sguardo non riesca ancora ad abbracciare
Prudente e quindi non sottovalutare l'importanza di ciò che accade intorno a noi e la rete fittissima di interdipendenze della quale siamo pari
Perché proprio nei grandi tornanti della storia che riprendono vigore agli orientamenti più profondi caratteri dei popoli e la storia delle comunità
E ce lo ricordo tra i tanti recentissimo saggio di un maestro del pensiero geopolitico però per catturarli la vendetta della geografia
Sinistra intravedere alcune tendenze di fondo
Quali l'emergere di nuove potenze regionali l'esigenza di un maggiore impegno degli alleati europei rispetto assicureresti stabilità regionali la focalizzazione dell'impegno americano verso l'area asiatica il Pacifico
Per affrontare efficacemente questo nuovo difficile contesto occorre evitare in primo luogo ogni tensione dialettica tra interesse nazionale i dinamiche multilaterale
è un compito tenga resti in pieno la politica nelle sue finalità più alte quelli che mirano alla definizione del destino di una comunità
Non è infatti possibile mettere a fuoco l'interesse nazionale senza considerare gli obiettivi di fondo della comunità internazionale e la necessaria dinamica della cooperazione bilaterale che multilaterale
E al tempo stesso dobbiamo essere consci che risulterebbe in fondo sterile il nostro apporto l'azione comune sempre decisori politici e nella coscienza profonda del Paese si indebolisce l'attenzione al nostro interesse nazionale
Grazie alla partecipazione alle missioni internazionali l'Italia incrementato la sua credibilità internazionale acquisendo un ruolo più incisivo specie nell'ambito dell'Unione europea e della NATO
Ciò è dipeso dall'impegno profuso dalla serietà con la quale abbiamo affrontato questa missione alcune delle quali nei contesti più pericolosi difficile piene
Un ruolo non minore ha svolto la particolare filosofia che anima l'operato dei nostri uomini
Tanto da far parlare in ambito internazionale di un modello italiano di peacekeeping caratterizzato da una specifica attenzione alle esigenze della popolazione civile e più in generale agli aspetti umanitari culturali e relazionali
Voglio ricordare ad una platea che non ha certo bisogno delle mie parole per
Rammentarlo
Come il comandante della missione AISAF in Afghanistan in generale alle
Avvio elogiato le soluzioni adottate dagli italiani nell'ambito ragione Command West nel campo dello stato di diritto del coordinamento con le forze di sicurezza cane e della vicinanza alla popolazione locale
Dichiarando quanto esse siamo state vincenti e di esempio per gli altri contingenti
Tuttavia questi importanti risultati non devono far perdere di vista l'elemento più importante
L'Italia i Paesi alleati nei più difficili queste missioni non difendono soltanto il loro prestigio e non svolgono esclusivamente attività di carattere umanitario
Difendono in primo luogo
La sicurezza di tutti e di ciascuno
è una circostanza che troppo spesso tendiamo a dimenticare giudicando aree terremotate quelle che sul piano strategico sono invece i punti di tali degli attuali equilibri internazionali che in quanto tali
Coinvolgono direttamente anche nostri interessi fondamentali
Penso in primo luogo l'Afghanistan Paesi in cui la comunità internazionale sta pianificando una complessa operazione politico-militare distribuiti volta a determinare le condizioni per un disimpegno quanto più possibile scevro di rischi
Penso inoltre la preziosa opera svolta dalla nostra Marina militare per tutelare la sicurezza di Walter vitali per il nostro approvvigionamento energetico come quella che dal Canale di Suez giunge al Golfo Persico
E a questo riguardo ed ebbero doveroso rivolgere un pensiero di cui fucilieri del Reggimento San Marco simile al nostro Salvatore Girone dei quali tutti auspichiamo un rapido rientro in patria
Il nostro interesse nazionale è coinvolto anche dei problemi posti dall'esigenza di natura non solo tecnica di garantire l'interoperabilità delle Forze armate di ciascun Paese con gli apparati di difesa e sicurezza dei Paesi alleati
è un tema
Che da molto tempo all'attenzione dei vertici militari e politici e che ha conseguenze sull'industria della difesa e su tutti i settori ad alta tecnologia
Settori nei quali l'Italia ancora importanti eccellenze che occorre sostenere e rafforzare mediante investimenti significativi soprattutto a Mestre mediante un costante lavoro di ricerca scientifica e di adeguamento tecnologico
A questo riguardo va sempre ricordato che le missioni hanno fornito un potente impulso ai processi di innovazione delle nostre Forze armate avviati dalla professionalizzazione realizzata con le riforme degli anni Novanta che del decennio scorso
Per tali ragioni è necessario che le forze politiche la società operino per mantenere alto il sostegno alle nostre missioni anche in una fase in cui la scarsità di risorse finanziarie può aprire la strada a tentazioni rinuncia o disimpegno
La congiuntura economico-finanziaria ci impone semmai di definire al meglio i nostri obiettivi e le nostre priorità sullo scenario internazionale
La definizione di un insieme coerente realistico di obiettivi strategici tali da interessare scelte operative cruciali per il futuro della presenza dell'Italia nelle missioni internazionali
E quindi ancora un punto focale dell'agenda politica nazionale e lo potremmo definire partendo dalla consapevolezza che da Bruxelles a riva sud del Mediterraneo il quadro internazionale in rapida evoluzione
A questo fine e concludo risulta centrale il ruolo del Parlamento ed è certamente apprezzabile che questo importante convegno sia ospitato alla Camera dei deputati
Il Parlamento italiano per espressa disposizione costituzionale autorizzato preventivamente missione internazionale e le accompagna poi nel corso dello svolgimento
Se guardiamo complessivamente l'esperienza italiana di controllo democratico per la partecipazione contingenti multilaterali
Dobbiamo riconoscere che essa ha raggiunto un equilibrio che risulta tra i più avanzati rispetto alle soluzioni politico istituzionali adottate dalle principali democrazie occidentali
è un modello che ha saputo temperare efficacemente le esigenze di riservatezza e tempestività insite nell'azione di governo e le ragioni del controllo democratico e dell'indirizzo politico prerogative irrinunciabili del Parlamento
Ed è proprio nel nome di questa consapevolezza nel dare il benvenuto agli autorevoli relatori graditi ospiti che formulo un fervido augurio voi buon lavoro
Allora grazie
Presidente
E questo suo significativo l'intervento
Signor ministro signor Presidente della Camera signor ministro difesa
Era il signor
Questo
Questo convegno
Che abbiamo preparato
Con la grande attenzione
Riteniamo si riguardi
Uno dei Fernando uno degli elementi più importanti sia della nostra politica estera che della nostra politica di difesa e sicurezza
Non le emissioni internazionali hanno finito per
Rappresentare
Uno degli elementi qualificanti forse l'elemento qualificante più importante della presenza internazionale dell'Italia
E questo è qualche cosa che
Deve in qualche maniera essere ben recepito
Dalla classe politica dall'opinione pubblica dal sistema italiano e deve in qualche maniera essere accompagnato
In un processo di inevitabile riforma ed evoluzione
Cose non facili in particolare in un periodo di ristrettezze ardente Bilancio
Noi abbiamo una necessità di una maggiore consapevolezza del perché e del come partecipiamo alle varie missioni internazionale
Nessuna delle missioni internazionali che abbiamo condotto
è stata fatta
Contro
O senza tenere in considerazione i nostri più seria e profonda interessi nazionali
Ma no ma spesso questo non è il risultato
Nel dibattito politico e nell'opinione pubblica
Continuiamo ad aprire le posizioni del tipo ma che c'è agli atti che ci stiamo a fare così lontane da casa nostra
Perché
Che cosa
Che cosa andiamo a fare
In Africa piuttosto che in Asia non non non ci riguarda o ancora ancora sui Balcani Sciarra minimo che si terrà
Ma più ci allontaniamo
Più viene fuori una considerazione banale
è sbagliata identificazione dell'interesse nazionale come una sorta di circhi o geografico chilometri
Distanza dall'Italia come se l'Italia non fosse parte di un sistema molto più ampio dei rapporti sia economici che politici e di sicurezza
E come se le minacce dovessero arrivare soltanto tale distanza di pochi chilometri norme che imponga qualcosa che non dà qualcosa di più
Tutto questo è un effetto dello SDI e il pochezza in un certo senso della debolezza
Nel dibattito che c'è attorno alle missioni molto spesso il dibattito sopra aspetti superflui o o molto specifici
Di
I banditi applicazione o meno di regole di di di di cautele
Ma non sulle motivazioni profonde e su quello che intendiamo ricavare dalle dalle missioni
Spesso c'è anche un difetto del nostro sistema
Noi partecipiamo alle missioni perché nel nostro interesse politico strategico a volte anche economico ecco
Ma il nostro sistema nazionale
Non sfrutta completamente questa questa nostra partecipazione non
Si fa forte fino in fondo
Di questo nostro impegno
E spesso non riesce a trasformare
Per dirla volgarmente a monetizzare ormai ma in maniera più più ampia del tra semplice aspetto economico
Della quanto il nostro il nostro sforzo
Se quindi anche un problema di coordinamento generale di strategia del Governo di strategia del Paese
Nei confronti attorno attorno alle missioni ma sappiamo che l'Italia è un Paese in cui è difficile definire le strategie ce ne sono sempre troppe
E sono sempre troppo variabile ma in questi casi sarebbe bene aprire
Una forma di maggiore rafforzamento coesione di una strategia nazionale e in questo forse posso potrebbe aiutare anche
Una una una consuetudine di maggiori dibattiti in Parlamento non semplicemente sugli aspetti più o meno umanitario umani o anche su quelli semplicemente economici e di bilancio delle missioni
Ma sopra la loro logica il loro che le loro funzioni loro obiettivi politici e strategici
E e su questi impegnando in quindi anche loro lo stesso Governo a definire meglio e a esplicitare soprattutto cose che a volte vengono date per scontate ma poi in realtà scontate non so
è chiaro che l'importanza delle missioni e pallida è tale da determinare anche
Molto spesso la forma del
Nostro del nostro stesso strumento militare e il orientamenti del nostro bilancio
Tuttavia sappiamo bene come
La scarsità di bilancio da una parte delle pressioni delle missioni dall'altra
Stiamo in qualche maniera rischiando di
Falsare distorcere il funzionamento stesso delle Forze armate nel lungo termine
E questo è un rischio estremamente grave perché se nel breve termine permette probabilmente di assolvere la missione
Nel lungo termine distrugge lo strumento e quindi in qualche maniera impedisce di continuare a fare lo stesso lavoro c'è quindi un'esigenza di riforma che questo Governo ha già già già impostata in parte ma
E che deve essere di cui deve essere consapevole devono essere consapevoli del Paese le forze politiche in maniera chiara e netta
Si tratta di adattare
Le Forze armate a dei nuovi compiti ma nello stesso tempo di mantenere le Forze armate con uno strumento e sia insieme flessibile
Adattabile all'imprevisto e che continui a poter gestire una serie di capacità anche tecnologica essenzialmente necessarie per mantenere il rapporto con gli alleati e la sicurezza
Delle nostre Forze armate e l'efficacia del nostro strumento
è questi sono sono compiti molto complessi che richiedono purtroppo una un'estrema
Questa attenzione specialmente rispetto in un periodo di ristrettezze di ristrettezze di bilancio
Il rischio
Che
Si proceda
Come al solito per esigenze di equilibri diciamo a pioggia in maniere questo su tutto su tutti i settori dei tagli tagli troppo equilibrati
è tale che questo crea un rischio di
Diminuzione di efficacia di tutto lo strumento contemporaneamente
Senza ottenere in realtà è il risultato di effettive riforme tutto questo lo sappiamo benissimo
Che fissa che se ne è perfettamente cosciente che ha detto
Ma il problema è anche convincere l'insieme della classe politica ha ricoperto dell'opinione pubblica che questo avviene che è necessario procedere secondo una linea e una strategia di scelte e non semplicemente secondo la via più facile
Vent'anni in maniera proporzionale
Ottimo poco dunque per caso care alla città
Lippi ripensare tutto questo significa anche ripensare le stesse le stesse missioni sappiamo benissimo che
L'esperienza delle missioni internazionali un'esperienza distanza abbiamo avuto molti successi abbiamo avuto alcuni insuccessi ci sono situazioni ancora aperte e necessario capire che cosa sia su cosa è successo è necessario capire se gli strumenti che abbiamo
Oggi a disposizione sarà sono sono che sono un po'gli unici strumenti che abbiamo in utile alle giunte ANIA sono quelli più adatti costo non dobbiamo trovarne anche altri
Secondo piano ma affinarli in qualche maniera per rispondere alla a esigenze
Che si sono rivelate diverse da quelle che
Lo strumento era abituato a ad affrontare
Questo anche è un discorso ritardo è un discorso strategico è un discorso che è iniziato anch'esso ma che implica molto spesso l'abbiamo visto per esempio delle missioni civili militari
Che sono state tentate dall'Unione Europea in qualche caso anche era col nostro contributo
Crea dei problemi complessi perché si mette insieme un po'una si presentano insieme un po'lo dico capre e cavoli ma insomma per cui delibere si mettono insieme due realtà abbastanza diverse
La vera realtà militari Riotta civili
E se si mettono insieme senza una chiara idea di comete debbono convivere e di che cosa queste dei profughi debbano debbano fare
Debbono raggiungere quegli obiettivi debba raggiungere B e il rischio è quello soprattutto di una debolezza di un indebolimento reciproco
Ma nello stesso tempo è chiaro e questa è la strada che andrà che andrà percorsa si vogliamo in qualche maniera cercare di migliorare la l'efficacia delle missioni stesse
Una grande quantità di interrogativi noi nei diciamo
Stiamo studiando crolli la linea che stiamo studiando il problema delle missioni internazionali ormai credo da più di vent'anni
Ma forse pure
E non facciamo che aumentare il numero degli interrogativi nel complesso
Però riteniamo che sia utile ogni tanto a presentare questa grande quantità di interrogativi
A una platea più ampia e aprire una discussione più informata su tutto questo nella speranza che prima o poi riusciremo avere anche un maggior numero di risposte
Ringrazio tutti per la vostra attenzione credo che dovrebbe esserci un messaggio videoregistrare perché il il Sottosegretario Staffan De Mistura
Era
Stato improvvisamente inviato
Immissione come capita
Spesso
In questa Italia e quindi aveva videoregistrato messaggio però non so chi è che se ne deve occupare
Avrei voluto essere con voi oggi e
Lo potete immaginare l'argomento mi riguarda un argomento in
Portante per un argomento
Tengo molto e ciò che voi tutti cette niente purtroppo per motivi come potete immaginare legati a viaggi non è possibile quindi perdonati minima lo farò in maniera così più informale
Il mio contributo se permettete basato fu un'esperienza di quarantadue anni diciannove zone di conflitto dove ho visto tante volte
In azione sia la NATO che le forze di pace generazioni che in termini generali e
Soprattutto i nostri soldati e ufficiali
Nelle varie operazioni di critici
Quindi mi batterò soprattutto su quel tipo di esperienza nel mio contributo al dibattito di oggi primo punto forse sarebbe bene
Non dimenticare
Da dove veniamo cos'era l'evoluzione di questo strano animale che era cominciato con un sogno quello del peacekeeping ai tempi di targa nasce il perché ha avuto un impatto su come la NATO
Quindi in ultima analisi ma noi tutti abbiamo dovuto adeguarci nel caso di conflitti che cambiavano sia di forma che di natura
La prima fase e ben nota era quella del peacekeeping classico poche nuvole delle missioni di berretti blu di caschi blu
I quali ed e venivano mandati quando o il conflitto in fioriera terminato in quanto il proprio in quanto il principio era
Non si può fare la pace per fra chi non vuole la pace e quindi forse l'intromissione interni sia una intromissione
Normalmente le quali contribuiscono varie nazioni a volte anche noi come Italia
Questi erano classiche e andavano alla lunga bene direi essenziale né alti né bassi ma senza gloria e nei grandi e grandi sfide caso classico Cipro
Caso classico trasferta sono lì da anni
E i danni servono arrendere complicata la tentazione è chi vorrebbe fa riprendere il conflitto in maniera accidentale in maniera tradizionale può sempre avvenire ma non è la prima
Poi c'è stata una fase di boom di grande esplosione di di interventi e in campo di peacekeeping è stato dopo la caduta del muro di Berlino
Fu allora quando il mondo penso e ha creduto che si poteva finalmente concentrarsi nelle peacekeeping nella maniera più intensa
Ormai non c'era più era fredda mentre invece abbiamo visto l'opposto abbiamo visto l'esplosione delle guerre civili poche voler quei regimi quei Governi che si erano affidati all'una o all'altra alleanza per giustificare la propria esistenza
Comincio ad avere dei problemi interni poi stimolati da interessi esterni e ci furono varie guerre civili non sta a me ricordarle i Balcani per esempio la Somalia il Ruanda
In poche parole con la mancanza di interesse da parte dei grandi player si grandi giocatori dell'epoca da una parte all'altra celeste e l'Ovest e quindi affidare all'ONU il compito di farlo
Il quale
Ebbe un boom una esplosione di numeri e di operazioni
Ma ancora di tipo classico anche se molto più muscolari e risultato non posso dire che è stato buono riconosciuto dal noi tutti dando uno dai membri degli Stati membri l'esempio che se venisse
Di Vukovar
L'esempio del Ruanda anche l'esempio non efficace della Somalia
Dove l'operazione dell'ONU fu mastodontica dal non fondi risultati e che ci auguravamo
E il Ruanda è stato pure una conseguenza secondaria proprio alla stanchezza e alla deduzione della Somalia basta vedere i dati tutte queste missioni io prima o poi sono stato presente ho potuto vedere come occhi i propri limiti
Tanto è vero che abbiamo avuto poi la fase tre
Un pochino debbo dire più ed è efficace senza dubbio era basata sul concetto di un leader canzoni Stato membro che prendeva per motivi logistici o di interesse geopolitico il leader la guida
E dopodiché una pulisce non di quelli in un gruppo di nazioni che fossero interessate ad intervenire in termini muscolari dissi aggregavano
Come una benedizione o temporanea chi poco decisione proprio sicurezza una vera e propria decisione di mandato il Consiglio di sicurezza dell'ONU per dargli una legalità una legittimità
Il risultato non è stato male basta pensare l'operazione al bar debilitata dall'Italia in Albania vedendo operazioni in Kosovo che alla fine anche obtorto collo furono poi legittimate dal loro
Che erano guidate da alcune nazioni in particolare che poi aggregate Etat
E poi effettivamente anche ventinove che ci dimentichiamo che era forse quella
Nella quale c'era meno interesse geopolitico ma soprattutto degli interessi dei diritti umani anche lì fu l'Australia in quel caso lì essere indicate
La conclusione
E che si ci si rese conto che la cosa migliore da fare del peacekeeping Operation e avere prima una operazione rapida e muscolare
Che normalmente può non può essere fatta dall'ONU perché non i tempi del reclutamento della mobilitazione delle truppe e dell'equipaggiamento erano lunghi e a volte esitante da vari eventi
Ma quello invece di una pulisce onde di quell'ente ed è quella
E in più con un stato leader incolpevole che prendeva buona parte della responsabilità politica soprattutto
Logistica ed per vicinanza o per capacità o interesse particolare
Aveva l'effetto di
Bloccare la crisi in maniera muscolare
Passando poi
La
Parla o il bastone della staffetta
Avendo non ho avuto il tempo positivi comperare il tempo che necessitava per creare un'operazione di stabilizzazione più lungo termine con un'operazione di peacekeeping classico in poche parole come icone infermiere
L'ambulanza arriva all'improvviso stabilizza il paziente che ferito per terra una volta stabilizzato si dà all'ospedale che può occuparsene Conca ed eccoli dove entra la NATO
Avendo visto che queste operazioni ibride chiamerei in cui c'è una combinazione tra la compensazione muscolare e quel tradizionale onusiana
Aveva una un'efficacia molto maggiore
Si è ci si è domandati giustamente va non possiamo strutturare questo tramite una struttura che già abbiamo che può rispondere in maniera più efficace che
Una ad hoc approcci che era quella dei veicoli chance o di quell'ente rimane sempre la mozione
Questo coincidente capite fatta così di coincidenze anche
Storiche e politiche
Con la NATO che si domandava
Cosa fare da grande visto che il muro di Berlino era crollato visto che in effetti non c'era più una resa un pezzo classica sulla base dello Statuto e la NATO
E quindi era la domanda puzza doveva o poteva fare invece costanti e attuali
Ed è lì dove la NATO mio modesto parere ha dimostrato nonostante lungaggine che classica delle grandi strutture Lomelo un caso classico vogliono europea è un'altra
Ma
Avrei dimostrato una capacità deve inventarsi Elia adeguarsi e a riaggiustare il tiro se mi permettete proprio sul tipo di crisi attuali che sono molto più politiche molto più
Complesse perché hanno una componente poi di guerra civile di stabilizzazione sia civile che militare è il caso classico l'abbiamo visto con la NATO e più recentemente in maniera diversa con la Libia
Domanda
Ma ed e queste sono casi che possono essere ripetuti probabilmente la risposta più onesta sarebbe dire no
Ogni caso è un caso speciale tanto è vero che vedete che insidia la la NATO non nel concepisce neanche a questo punto effettivamente un intervento di tipo libico
Come vedete in Afghanistan dove la NATO bene o male si è sentita un poco
Affossata se volete dall'eccesso della lunghezza di un conflitto che era previsto per estrema di un impegno di minore tempo di meno ore intensità invece sono dodici anni da cui la strategia della transizione e dell'uscita graduale ma chiara e decisa
Ora in questo contesto che tipo di peacekeeping vediamo nel campo della NATO bene
L'adeguamento alle realtà realtà è che non basta essere rapidi cosa che era nato ha dimostrato di poter essere abbastanza efficacemente vendo oltre il settore puramente europeo
Ma essere anche capaci
Di toccare argomenti nei quali normalmente non si era preparati quello del civil representative che voleva ottime istituzione che abbiamo testato con efficacia in Afghanistan e adesso addirittura rappresentante
Sulle questioni delle donne che e fondamentale visto che in quasi tutti perché i Paesi in cui si è operato
La sensibilità religiosa culturale riguardo le donne e dei diritti delle donne ci riguardano profondamente visto che in Afghanistan a parte il caso di Bin Laden che non c'è più
L'unico motivo che ci aiuta a confrontarci nel fare quel milione in più
Mi
Coinvolgimento
Faticoso costoso e purtroppo ancora sangue con sangue nostro e quello di voler vedere almeno che il la vita futura delle donne in Afghanistan sia migliore di quanto non era al tempo dei talebani
Ruolo dell'Italia B
Non perché siamo né in un contesto italiano e parliamo del tra di noi con molti di voi militari italiani
Quindi senza voler fare arrossire i nostri militari quali non l'avevo finiscano come sappiamo
E non credo che sia un understatement dire che militari italiani sono diventati veramente delle eccellenze nelle operazioni di peacekeeping
E nell'operazioni della NATO lo dico con cognizione di fatto li ho visti coi miei occhi
La loro professionalità è aumentata enormemente la loro capacità di comunicare linguisticamente ed evitate equivalente maggiore di molte altre nazioni
Anno in più un equipaggiamento che secondo me molto adeguato con quello che è oggi guerre puniche empiriche e diciamo asimmetriche sono tipiche dell'Afghanistan mentre altre zone e in più c'è questa componente immodestamente tipica italiana
Che in alcuni casi viene considerata ed è Carrara ma in effetti nel caso italiano è molto frequente della capacità di adeguarsi il contatto con l'opinione pubblica locale che è fondamentale perché queste
Operazioni non richiedono un operazione di militare pesante richiedono invece una stabilizzazione di un paziente nel quale noi vogliamo la sua complicità e compartecipazioni
Affinché l'operazione poi è sempre terminata è passata in mano tramite un addestramento
In cui i nostri carabinieri sono anche un'eccellenza a le forze locale
Ovvio che tutto questo richiede sforzo preparazione e purtroppo a volte dei grandi sacrifici
Domanda ma allora dovremmo in futuro visto le costine visto gli impegni ridurre la nostra presenza nell'ambito NATO o in generale in queste operazioni la mia modesta
Ebbene opinione e che francamente no certo in Afghanistan se dipendesse dalla mia opinione personale noi dovremmo fare come gli inglesi hanno cominciato a fare
Porsi la domanda se non dovremmo cominciare ad uscire molto prima di quanto non è stato indicato finora
Perché come hanno fatto anche i francesi uno può essere coerenti e lo siamo stati per dodici anni
Ma nello stesso tempo e francamente non ne rimanere molto troppo lungo
Quando in effetti distretti afgani ci stanno chiedendo di partire quando hanno dimostrato come gli inglesi recentemente hanno indicato che ed è possono benissimo gestire nonostante il prezzo sia perfetto
Le loro operazioni di peacekeeping interno
Ora l'Afghanistan a parte dove riteniamo che abbiamo
Fatto la nostra parte ma continueremo a fare ma a mio modesto parere dovremmo accelerare dal nostro lui diploma mentre poi per essere pronti altrove
Ma l'operazione in generale del peacekeeping partecipazione italiana a mio parere
Rimane fondamentale alternativa
L'alternativa sarebbe molto grave
Noi perderemmo la nostra capacità di influenzare delle operazioni che sono fondamentali nelle zone spesso limitrofe Alitalia basta pensare al Mediterraneo
Dove le quello che avviene vedi il Libano dove abbiamo un comandante italiano e abbiamo una forza
Delle Nazioni Unite veramente a guida italiana per la seconda volta dove è nostro interesse è quello del Libano coincidono perfettamente potrebbero essere difesi soltanto con una presenza reale altrimenti non possiamo giocare passacarte
La seconda il perché e un addestramento veramente efficace che avviene in maniera ebbene
Dimostrativa della nostra partecipazione del POR unici perché non abbiamo sempre voluto avere e
E aspettarci che e gli altri e vogliano da parte nostra in poche parole
Io credo che l'Italia oggi ha dimostrato nell'ambito NATO e dell'ONU con i propri militari grandi capacità e queste capacità ed è vanno del messi a frutto sia per l'Italia che presta del mondo quindi
La NATO ha un ruolo continuava Berno e segreto tranne il suo rinvio intarsi continuamente
E l'ha dimostrato che può farlo deve farlo più infette fallo più riprese perché le cose cambiano il ruolo dell'Italia deve continuare come adesso di essere un ruolo d'eccellenza grazie
Bene
Capo ringraziamo didattica sensi
Il sottosegretario De Mistura per questo suo o ricco intervento e io adesso dovrei passare la presidenza
A Paolo Magri per la prima direttore vicepresidente esecutivo del o direttore esecutivo l'ISPI Peppe
Il
Insomma
Per la prima sessione andiamo
Nei secoli invitare i relatori della prima sessione a accomodarsi al tavolo
Dieci
Presa
Sulle domande
Bene
Dopo questo rapido cambio del tavolo diamo inizio alla prima sessione di questa giornata una sessione
Dedicata a lo scenario strategico internazionale fra instabilità e aree di crisi io il piacere e l'onere di moderare questa sessione
Piacere per il tema per la
Qualità e quantità dell'audience installati per il livello
Del panel su questo tornerò fra poco
Onere per i tempi limitati che nell'economia di questa giornata sono ahimè assegnati a ciascuna ciascun intervento quindi
Avrà un ruolo fondamentalmente di cerbero spero non non troppo aggressivo nel garantire un rispetto dei tempi
Dicevo piacere per il tema perché
Tutti i principali quesiti su cui si articola questa giornata acquisiti che ha evocato professor Silvestri nella sua apertura e che di fatto ruotano attorno a tre domande se e dove andare
Per far cosa e con quali e quanti forze dicevo tutti questi quesiti possono avere una risposta compiuta solo se contestualizzati nell'evoluzione dello scenario globale e globale
Ovvero solo se consideriamo e mi ha già fatto un cenno Staffan De Mistura
Come nei decenni in cui ci sono articolate l'esperienza le nostre missioni internazionali si sono evolute le crisi si è voluto il ruolo degli attori e si sono inseriti in questo ambito nuovi fattori
Non potevamo quindi che partire da qui
Dal tentare e qui vengo all'onere in un'ora AN di tratteggiare le principali trasformazioni che il quadro strategico globale ha subito che sta subendo
Da quelle più ovvie da quelle più ovvie rilevanti ovvero l'evoluzione
Del due pilastri della politica di sicurezza italiana la leadership americana e il ruolo e gli obiettivi della NATO
Ma anche
Tratteggiando altri evoluzioni che hanno impatto sulle nostre missioni
Penso che torno di nuovo a quanto accennava Staffan De Mistura De Mistura all'uscita dall'ONU da quel suo ruolo durante la guerra fredda di monopolista in attivo
Per entrare in un ruolo più attivo a volte con successo a volte con l'insuccesso
Ma penso soprattutto all'emergere
Di
Nuove organizzazioni regionali con un ruolo sulle missioni e più recentemente dell'Unione europea
Ho e qui di nuovo torno a quanto accennava Staffan De Mistura alle evoluzioni che abbiamo visto in questi decenni delle tipologie di crisi e delle tipologie di interventi
Sulle crisi siamo passati
Dalle crisi fra Stati trascurate nel periodo della guerra fredda a quelle infastidito
Ad interventi in Stati falliti alla lotta al terrorismo e più recentemente ad interventi più o meno espliciti dire gli incendi
Gli strumenti a volte sviluppatesi in modo coerente a volte un po'meno coerentemente da qui alcuni successi e anche qui penso al passaggio dal peace-keeping di prima e seconda generazione
Fino ad interventi di disse in force mente
Poi
Più recentemente nell'ultimo decennio quindicennio a interventi complessi quegli interventi che De Mistura definiva ibridi
Dove alla componente militare si è affiancata nell'attività di nation building State building una presenza forte anche della della parte civile
Non potremo probabilmente affrontare questi temi in modo esaustivo visto l'ampiezza dei temi e i tempi di cui disponiamo lo faremo certamente in modo autorevole visto il livello del pane
E cercando di togliere grazie all'articolazione del panel le varie sfaccettature della questione
Abbiamo un panel costituito da due accademici come Antonello Biagini ritornano nelle taxi della Sapienza la Cattolica
Un militare prestato fra le altre cose alla Presidenza del Consiglio come generale Cornacchione un diplomatico come l'Ambasciatore Sessa nostro rappresentante permanente era nato
Un accademico prestato fra le altre cose all'impresa delle istituzioni come il professor lo spirito e si infine un Enrico Letta il vice segretario Partito Democratico e membro della Commissione difesa della Camera
Io partirei dal professor sparsi per affrontare un primo aspetto ovvero quello dei processi di Rajiv regionalizzazione che sembrano caratterizzare in modo crescente l'evoluzione del sistema internazionale
La domanda che vi rivolgo per iniziare il suo intervento essi questa trasformazione questa regionalizzazione restringe era porterà un restringimento dello spazio geopolitico all'interno della quale l'Italia è chiamato ad operare
In primis Europa mediterraneo però rendendo più instabile incerto lo scenario globale finiranno al contrario con richiedere un maggiore ottimismo anche molto fuori area
Prego
No sul rendiconto assorbe
Meeting istriano va bene presenze per radio
Il
Rispondo subito per allora
A molto rapidamente
Credo che l'ho visto perché l'apertura vada tenuto conto sane
A limitare la scelta delle missioni militari a uno a un
A un criterio diciamo così
Da compasso
Sarebbe una un criterio sbagliato saremo un criterio sbagliato perché è evidente che ci sono crisi che
Ci interpellano più direttamente senza che neanche ci si debba porre a proposito del problema le crisi più vicine ma è evidente che l'importanza delle crisi non è legata
La vicinanza geografica
Cosa significa nel l'evocazione della probabilità della regionalizzazione di prima padronale
Ma questa è una duplice farcene al tal duplice aspetto
Intanto regionalizzare significa che in aree regionali
Significative il nostro peso specifico può essere maggiore asse mondo regionalizzato fasi con Paesi come l'Italia comprese che per dimensioni oggettivamente fatica a mantenere lo status
Di media potenza vecchia
Ben chiaramente questione per così dire
In arretrare più circoscritte riacquista un peso nel Medio Oriente pesi italiano pesa trent'anni snelli però è un peso molto significativo perché in quella regione levante quel tipo di prestazione la prestazione significativa
Contemporaneamente però regionalizzazione significa anche evitare di finire chiusi in ambiti regionali guai se l'Italia venisse
Collocata in un Paese che ha una naturale diciamo così avere interesse spesso stabilito dagli altri in certe aree
In quali nelle quali le altre non voglio entrare
E invece non ha diritto di trainare il più complicate la differenza non è così così netta anche la stessa missione in Libano se vi ricordate inizio perché l'Italia raccolse una palla
Una cosa che mi ha ramificata all'ospedale c'è una palesando la prendi sempre con giocatori tirarmi pose placcato quando perdono in mano l'azione delle palle che quando verrà accogli senza su gran placcaggio devastante per così dire eppure la palla raccolta sostanzialmente
Quando andando dicono in quest'ultima missione andammo raccogliendo una all'ospedale nessuno voleva fare la forza di interposizione tra Hezbollah e Israele tutti turbavano e il Governo Prodi sostanzialmente raccolse della patria
Ecco perché dico attenzione chiavi di volta in volta non c'è un un criterio magico per stabilire quale
Appunto di decisione di volta in volta deve essere pronti a cogliere l'opportunità assumendosi turisti quando nessuno li vuole cogliere e in questo modo allargando la propria area non era scritto da nessuna parte che l'Italia avesse una naturale proiezione del Libano meridionale
Allora
Quando mi è stato è il criterio più importante secondo me titolo di importante fare
Partecipare necessariamente a quelle missioni che consentono all'Italia di restare nel ranking europeo di prima fascia questo il punto
Lo possa e non è molto importante se siamo attivo se siamo in Afghanistan se siamo in Libano se siamo in Africa subsahariana e importante molto di più con chi siamo sostanzialmente
Ho importante molto di più chi fosse senza di noi
Perché no torrenti in realtà il ranking sempre più si gioca in Europa con gli altri grandi Paesi europei ma situato in Europa anche tranquillamente facendo cose con gli altri Paesi europei molto lontano dello schema europeo questo il punto
Pensare che l'Italia possa mantenere un ruolo nel sistema internazionale
Proiettando diciamo così nel tempo il momento magico che sta vivendo il Paese in ambito europeo in questo momento legata alla crisi che applicando i Paesi legato alla crisi di leadership i nostri grandi soci europei sarebbe francamente
Posso dire un po'naïf
Devo pensare che invece in termini strutturali probabilmente quello che abbiamo fatto egregiamente probabilmente anche in con non così tanta
Coerenza strategica aprendo a priori a priori
C'era l'essere stati missioni militari che hanno in qualche modo sostenuto il livello della politica estera italiana mantenuto l'Italia su una posizione di rilevanza che molto superiore a quella che l'Italia oggettivamente può pensare di avere
Perché gli altri crescono gli atti rientri importanti questo non è entrato in vent'anni per tentativi ed errori per così dire non deve andare perduta in questo momento solo perché l'azione di politica estera più più più classica diciamo così ci riserva qualche maggiore soddisfazione rispetto al passato
Al ultima cosa che vorrei dire perché penso di essere sostanzialmente ancora tutti allo da ultima cosa che posso dire
In questi quattro minuti
La provvidero fondamentale deve essere che se l'Italia vuole mantenere un ruolo da Paese
Non grande medio in termini di missioni e di peso politico ma dicevo
Di paese
Di prima fila all'altezza delle tradizioni dei grandi Paesi europei che in qualche modo ancora tra alcuni decenni manterranno comunque un ruolo centrale nella governance del sistema nel tra un pochino la cultura politica del sistema
Non possiamo stare fuori dalle dalle stazioni dalle questioni che riguardano
Le grandi sfide la sicurezza
Le grandi sfide i principi di funzionamento del sistema internazionale
Cioè non dobbiamo limitarci alla logica di area e di compagnia con cui siamo ma dobbiamo per forza stare
Quando su quando si verificano interventi che hanno una rilevanza internazionale massiccia
I faziosi tenuto banane mi sevizi vorreste che poteva sembrare così eccentrica
Rispetto agli interessi immediati in Italia era importante perché il ribadire un principio fondamentale il funzionamento delle Nazioni Unite faccia vedere in Italia da un lato una capacità di proiezione della forza lunga distanza capoturno scontata
D'altra parte che l'Italia sulle grandi questioni uscire non esitava a tirarsi indietro aumenteranno o diminuiranno questa questione probabilmente aumenteranno
La cambieranno di segno tutto quello che abbiamo davanti agli occhi ci fa pensare che il peacekeeping sta diventando sempre più muscolare
E che il
La distinzione tra peacekeeping peace and forcing
Si teme di finire l'applicazione della forza come Dio comanda cos'è qualcosa che una volta hanno definito operazioni belliche appunto sia sempre più labile
Le sfide prossimi che possono provenire dal Medioriente richiederanno un livello di intensità
Superiore a quello che siamo abituati a considerare fino adesso a mio avviso se vorremo fare parte della partita qualora partita vada scivolare su quello che tutti auspichiamo non succede mai potrebbe succedere questo è il punto fondamentale
E su questo credo che chi responsabili politici devono lavorare molto perché il Paese sia consapevole degli sforzi
Dell'impegno di carattere etico e politico chi si aspetta probabilmente responsabilità e devono continuare a fare quello che fanno insieme egregiamente se avere uno strumento militare sempre più adeguato a un livello di impegno serve elevato
Il rischio di rischio di estrazione quando incontro saranno a mio avviso più
Più più bellicosa devastazione africana cioè guarderemo all'Afghanistan con una situazione tutto sommato di bassa intensità questa del coinvolgimento di truppe multinazionali
All'estero per così dire e conta imponente probabilmente di durata di durata di durata più breve e su questo che su questo credo sia iniziare a fare un lavoro di contrasto dell'opinione pubblica
Esattamente come è stato fatto in questi vent'anni sulla trasformazione del tutto militare
Mi fermerei qua e vi ringrazio per l'attenzione
Grazie quindi evitare confini troppo stretti
Pensare intervenire nelle missioni che ci fanno stare nei ranking poche
Affrontano principi che vogliamo sostenere
Questo ovviamente pone il tema del rapporto fra
Obiettivi e risorse ma lascio Nones da quest'ultima sessione di oggi il compito di sviluppare questo tema che uno dei temi fondamentali della nostra giornata
Io passerei ora nel ringraziare Parsi passerei ora l'Ambasciatore Sessa e quindi alla NATO
Ovvero a all'attore che negli ultimi decenni a subito maggiori trasformazioni gli obiettivi di territori d'azione di venderci
E peraltro anche uno degli attori
Più esigenti impegnativi per il nostro Paese le missioni NATO sono in alcuni casi al confine o al di fuori della cornice ONU
Sono sono state nella nella storia missioni in taluni casi di peace Enforcement quindi le più
Invasive
Quali conseguenze chiedo all'ambasciatore Sessa per avviare il suo intervento quali conseguenze hanno avuto queste trasformazioni per l'Italia la domanda di fondo è
Se e come siamo stati al passo e in seconda battuta quali percezioni hanno gli alleati del ruolo svolto dall'Italia un ruolo spesso svilito dall'opinione pubblica finale nonostante l'assunzione di ruoli di forte responsabilità che nel nostro Paese ha svolto in alcuni casi ambasciatore
Grazie
Ma cercando guardando l'orologio io
Direi che dobbiamo
Innanzitutto chiarire un secondo cose allarmato cosa fa la NATO perché abbiamo poco sviluppare tanto D'Amato come di Unione europea qui poi lascio volentieri
Ad altri colleghi
Precisare un concetto che è importante le organizzazioni internazionali sono quello che gli Stati membri vogliono che esse siano e fa un anno quello che gli Stati membri vogliono che esse faccio
Lo chiarisco subito e gli addetti ai lavori qui ce ne sono tantissime in passato il presente
E anche futuri lo sanno ne sono perfettamente consapevole non c'è una politica della NATO
La NATO non è che la NATO ha deciso di non intervenire in Siria o la NATO ha deciso di intervenire in Libia non è che l'Unione europea non vuole intervenire in in Siria o vuole intervenire in Siria
E questo poi tra l'altro fra noi addetti ai lavori spiega anche come debba essere inquadrato in maniera diversa il rapporto tra le organizzazioni internazionali
E questo vale quel maggior ragione anche per la madre di tutte le organizzazioni internazionali che alle Nazioni Unite
Certamente ha ragione è stata De Mistura dai tempi di Tagam assolva oggi nel Lazio niente
Hanno ne hanno fatta di strada ma è la consapevolezza degli Stati membri di questa o di quell'organizzazione internazionale di fronte
A fenomeni di di instabilità internazionale peraltro crescenti perché se è vero che non abbiamo più avuto guerre grosse nel vero senso dalla parola ma noi conviviamo da decenni e praticamente da quando ognuno di noi
Nelle differenti articolazioni generazionali
Comincia cominciato a lavorare siamo stati confrontate con le grosse crisi internazionali che hanno portato a un coinvolgimento
Delle nostre Forze armate del nostro strumento del dico politico militare diplomatico militare l'uno fortemente a supporto e a sostegno dell'altro quindi non è un fatto nuovo
è maturato il convincimento da parte
Degli starci
Ovviamente dei principali attori della comunità internazionale
Della potenzialità di certe organizzazioni internazionali
Ma perché noi parliamo Dinato perché Staffan De Mistura parlava di nato ma questo vale anche per l'Unione europea ma lì
E c'è un punto un discorso dottrinale importantissimo che noi
Doveva dalla da nella nostra parte di Bruxelles ci ci poniamo conti quotidianamente sul sul sul ruolo dei nostri amici da un tavolo e come li chiamiamo noi che anche loro speculano su
Un ruolo europeo della difesa che per
Un un anziano pubblico come me europeista convinto rimane ancora uno dei grandi sogni
Ma che so essere ancora un sogno e resterà tale ancora per parecchi anni
Allora dicevo noi in tutto questo abbiamo assistito a una
Sempre maggiore consapevolezza delle potenzialità della NATO che
è un'alleanza politica
Ma è anche l'unica organizzazione internazionale regionale che ha una uno strumento militare e delle capacità
Di pianificazione e gestione di forze operazioni
Che la comunità degli Stati non ha mai avuto nella storia
Non avrà probabilmente mai perché prima a meno che non intervenga una decisione di trasferire tutti questi assenti in un'altra organizzazione regionale tipo l'Unione europea
E che ovviamente con gli anni ha affinato queste proprie capacità
Questo per dire che se c'è una organizzazione sia un certo momento la comunità internazionale
Decide di effettuare un'operazione c'è una sola organizzazione regionale una sull'organizzazione internazionale in grado di montare questa operazione seriamente i nostri amici militari cosa
Non è l'Unione europea con tutti gli sforzi che noi facciamo e che politicamente dobbiamo continuare a fare ancora di più e sempre con maggiore convinzione abbiamo anche lì strumenti e Comitato militare ma le capacità sono diverse perché manca la volontà politica di utilizzare purtroppo e sottolineo purtroppo l'Unione europea anche per questa
Per questa componente alla questo spiega perché noi parliamo sempre di più della ma
In questo contesto certamente la NATO è cambiata io sono ritornato alla NATO trentaquattro anni dopo esserci stato
Scherzando parlando con i miei colleghi racconti dico sempre che io sono andato alla NATO un secolo fa nel Vecchio Testamento Dell'Anna
A quei tempi l'organizzazione era focalizzata co su degli obiettivi ben precisi avevamo una minaccia concreta
Un nemico ben chiaro contro il quale ci dipendevamo nullo attaccavamo nella nostra pianificazione non c'era alcun attacco si era semplicemente una difesa
A me è capitato agli inizi degli anni Novanta dire accompagnare un Presidente del Consiglio in un colloquio con
Suo omologo di un Paese oggi membro della dell'Alleanza atlantica meno devono europea
A quei tempi nostro nemico e usciva con tolte
Lui veniva periodicamente richiamato era un ufficiale la la la sua unità aveva il compito di entrare in Friuli-Venezia Giulia per invade l'Italia come come sapeva nessuna delle nostre unità quei tempi aveva
Compito idraulico semplicemente l'impresa
Questa alleanza è cresciuta e oggi si trova a dover far fronte a nuove minacce accennato Staffan De Mistura
Per tra queste nuove minacce non mi dilungo troppo su questo progetto cioè quello di
Garantire la la sicurezza perché questo rimane l'obiettivo fondamentale dell'alleanza e proprio Stati membri non entro nel dibattito dottrinale
Il concetto della solidarietà all'articolo cinque quando scatta come deve scorta scattare l'operazione la situazione in Siria oggi
A posto per un alleato che è direttamente minacciato è toccato è coinvolto qual è la Turchia
La la questo questo grosso interrogativo ma resta il fatto che in questo
Porsi la domanda su come attrezzarsi ad affrontare le le sfide le nella realtà di oggi la NATO ha saputo modificarsi ha saputo attrezzarsi e di pari passo questo l'hanno fatto anche le forze armate dei Paesi membri dell'Alleanza tutte
Non lo sport non spetta certo a me difendere spiegare quello che soprattutto non difendere perché non hanno bisogno di essere difese ma spiegare come le nostre forze armate si sono
Adeguate a questa realtà ministro della difesa ha vissuto questo processo meglio di chiunque altro e ed è lo stesso testimone di questa straordinaria trasformazione del nostro strumento militare trasformazione che viene da lontano
Quando
Soprattutto mandarlo che negli anni Novanta cresceva l'esigenza di un nostro impegno più preciso in aree che per noi erano di interesse strategico perché anche qui poi
Dice ma perché noi siamo andati a Timor Est e perché siamo in Afghanistan perché siamo andati nei Balcani perché negli anni Novanta abbiamo avuto questo ruolo così importante nelle missioni internazionali di stabilizzazione
Dei dei Balcani o perché oggi siamo in Afghanistan
Il merito di Paola qualche mese fa intervenendo in Parlamento non mi ricordo dove
Ha sottolineato un concetto che
A noi addetti ai lavori è chiaro ma
Il dovere delle Forze armate è quello di tutelare la sicurezza nazionale
Se non ricordo male ministro ha detto l'Astir i confini di oggi della sicurezza nazionale sono al di là del territorio nazionale all'osso sicurezza si gioca anche in Afghanistan
La nostra sicurezza si gioca certamente in Kosovo che ecco che confina con la nostra realtà con la nostra sicurezza si gioca anche in Afghanistan e per questo che un Paese responsabile
Come lo siamo stati e in Afghanistan e io su questo devo dire la verità non sono molto d'accordo col mio amico Staffan De Mistura
Non non non non va non ritengo che noi dobbiamo disimpegnare il CIP più rapidamente ma questa è la decisione che comunque spetta al Governo
Ma non ritengo che ci si debba disimpegnare più rapidamente di quanto
Comunque non abbiamo già previsto di
Disimpegnati
Come viene vista l'Italia
Guardate
Lo dico con un estremo orgoglio
Noi siamo considerati danni e non da oggi
Tra i protagonisti più di eccellenza delle missioni internazionali
Questo lo dobbiamo senz'altro innanzitutto alle nostre Forze armate
Alla maniera con la quale i nostri uomini e le nostre donne di tutte e quattro le Forze armate hanno saputo nel corso degli anni trasformarsi
Creando una straordinaria sinergia devo dire estremamente positiva io l'ho vissuto anche sulla sulla mia pelle
Qualche qualche anno al nord sono tra tra lo strumento proprio dall'azione di politica estera e l'azione di politica militare
Con la seconda che uno strumento e se che è diventato sempre più uno strumento essenziale dell'azione di politica estera dello Stato
Ci fossero le sinergie che esistono tra l'azione di politica essere l'azione militare in altri settori del nostro Paese noi non guarderemo in faccia nessuno
Noi siamo il dell'all'interno della NATO nel sistema delle Nazioni Unite siamo il sesto contributore alle operazioni delle Nazioni Unite ma all'interno della NATO che è poi lo strumento per le ragioni che ho rapidamente accennato
All'interno della NATO siamo il quarto contributori alle operazioni militari siamo il quinto contributore il finanziario alla NATO questo ci colloca in una posizione di tutto rispetto e di grande rispetto
Noi partecipiamo
A tutte le missioni che coinvolgono la NATO non me ne sto a elencare perché sono sono cose che sono note
Con un sì questo il dal Presidente Fini nuova lo ha ricordato ed è vero non è non è un luogo comune c'è ormai da anni si è affermato un modello italiano di partecipazione alle missioni internazionali
Che che è dovuto certamente al modo con il quale noi ci poniamo ci operatori civili operatori militari perché naturalmente quando parliamo delle missioni internazionali a me spetta anche il compito di ricordare che
Se la componente militare il la più importante la più significativa il novanta per cento ma ci sono anche gli operatori civili ci sono i nostri
Donne e uomini del Ministero degli esteri gli operatori nostri poi anche delle organizzazioni non governative che fanno cooperazione allo sviluppo e che accompagnano e a volte precedono il nostro intervento
Spesso sono stati accennati dei modelli modello e Alba
Il modello vero che bisognerebbe studiare nelle accademie militari l'operazione Alba condotta nel mille novecentonovantasette dall'Italia
Che e rimane rimarrà il modello di gestione di un'operazione internazionale con un Paese leader importante che ha saputo
Mettere in campo le Forze armate necessarie la componente militare necessaria per gestire l'operazione ma anche il comitato di direzione politica perché questo è l'aspetto essenziale qua nella gestione di un'operazione spiega perché anche la NATO non solo per la capacità di pianificare e gestire un'operazione
Ma anche per la capacità attraverso il Consiglio di gestirla politicamente e l'unica organizzazione in grado di poter gestire questo tipo di operazione
Va anche in Libano
Abbiamo ricordato il Libano ma il Libano è stata un'altra operazione nella quale le due componenti quella diplomatica e militare hanno lavorato strettamente insieme l'abbiamo preparata e qui ci sono persone che lo sanno molto bene e chiara preparare un insieme a me
Prevedendo anche interventi di cooperazione allo sviluppo per poter spianare la strada anche a contatti più difficile più sensibili quali quelli con Hezbollah
Perché noi dovevamo assicurarci che i nostri soldati trovassero un terreno se non
Favorevole ma anche
Non ostile
Quindi ripeto la considerazione delle nostre Forze armate la più alta
Ognuno di noi che ha avuto il privilegio di vedere i nostri soldati i nostri operatori civili in giro per il mondo lo sai ha toccato con mano
Oggi dove siamo arrivati al punto che ci vengono richiesti sempre più i nostri militari
E vengono preferiti lo dico con grande orgoglio qui ci sono i vertici delle forze armate a cominciare dal ministro vengono preferiti I militari di altri Paesi
Sono stati ricordati i Carabinieri non posso adesso perché ce l'ho di fronte a me ma non posso non ricordare ma questo vale pertanto anche per tutte le altre forze armate ma certamente i nostri carabinieri con il modello dell'Ansv
Che ci inventammo agli inizi degli anni Novanta
Sono riusciti a imporre un modello di
Stabilità e di e di missioni di stabilità internazionale che ci viene riconosciuto da tutti i Paesi
Così come
Questo vale naturalmente anche per tutte le altre forze armate adesso
L'occhio mi cade su sulla tematica il contributo della nostra lunatica all'ultimo operazione in Libia è stato determinante non l'abbiamo voluto giocare noi ma è stato determinato nette grazie
Grazie ambasciatore mi scuso cioè i segnali sul tempo ma fa parte del dell'onere di cui parlavo prima
Grazie per quanto ci ha detto sulla NATO e sui due quesiti che avevo posto ma grazie anche per avere nella parte conclusiva
Lanciato anche il tema
Della del ruolo degli operatori civili all'interno delle missioni che ci porta al terzo intervento alla terza domanda che poco intendo porre al professor Biagini
Si chiama proprio che fare con la profonda trasformazione delle missioni prima Stefano Silvestri con l'immagine colorita parlato di capra e cavoli
Forse non capra e cavoli ma è innegabile che questa profonda trasformazione c'è stata la sfida nelle missioni a decenni fa era quella
Della loro natura multinazionale quindi quella di far lavorare insieme forti diversi Paesi poi anche grazie alla NATO
Questo si è superato pesantemente oggi le missioni sono diverse odio le missioni sono multi tasca hanno una componente civile di stabilizzazione di stabilizzazione politica e che interagisce con la componente militare
Kosovo la Luiss appena citato e anche argani San sono senz'altro casi pragmatici
La domanda professor Biagini è
Abbiamo superato e questo l'affermazione molto prudente la sfida della multinazionale età
Stiamo vincendo quella del multi tasche o il dialogo fra le varie componenti è ancora difficile e permangono differenze competizioni del passato
Grazie buongiorno io vorrei però far funzionare come dire un piccolo quadro storico ma brevissimo
Su questo problema per le missioni perché mi ci sono dedica
Galliani di studio tutte le cose che sono state dette che sono verissime in realtà sono vere a partire da almeno dal mille ottocentosettanta insomma nel senso che tutti le azioni di politica estera italiana e sono state caratterizzate da una forte presenza dei militari individualmente o anche come collettivamente e pur con denominazioni diverse come sappiamo
Nel non non esistevano i termini di solidarietà internazionale ma sostanzialmente
Nell'arco di questi
Cento e passa anni a partire dal Congresso di Berlino del settantotto la presenza dei militari italiani nelle situazioni negli scenari nelle aree di crisi degli immigrati italiani e
Sempre
Non solo presente ma apprezzata con i compiti che oggi stiamo dicendo se pensate che
Il sultano Abdullah vite si rivolge al Governo italiano per aver i carabinieri per riorganizzare la Gendarmeria interna cedo
Questo già di dice che questo tipo di professionalità era ampiamente riconosciuto anche nel passato dico questo perché non vorrei
Che nella nostra società si verificasse una sorta di deriva antropologica dove si parla sempre della storia diciamo recente e si perde di vista invece il lungo percorso precedente a questi ultimi anni
Certo non c'è dubbio che il nel i termini già Filosofia potremmo dire che sottintende alla politica estera attuale diverso da quel che noi storicamente conosciamo
Ma diversa nel senso
è stato fatto da un accenno prima agli interni all'interesse nazionale benissimo ma l'interesse nazionale e comunque presente è stato ricordato a questo tavolo c'è un interesse nazionale anche nel
Andare né nei teatri più lontani perché è cambiato il quadro della politica
Però questo ripeto è un dato che storicamente
Appartiene anche al passato virgolette remoto diciamo del del nostro Paese quindi noi siamo stati presenti nella guerra russo giapponese siamo stati presenti vorrei dire veramente dovunque con
I ruoli che sono stati ricordati
Certo non si usavano questi termini questo non c'è dubbio
C'è questa diciamo elemento di di difficoltà nell'individuare una politica estera italiana partire dalla sua unificazione
E ci ricordiamoci che ci dimentichiamo tempi perché la collocazione della penisola e Cardente interessante che determina
Da parte delle grandi potenze dell'epoca
A a che a mantenere un piede sulla penisola quindi non è solo il ritardo di una coscienza civile bene si diceva oggi questo termine cooperazione diritti umani sulla solidarietà
è entrato
Diciamo ufficialmente
Nelle questione nelle missioni militari
Però vi posso garantire non abbiamo il tempo che
Questo elemento c'è sempre stata posso raccontare le storielle
Colonnello Romanelli che nell'Ungheria ed è la culla sulla manovra le persone vuol dire facendo un'operazione assolutamente vietate dall'al di fuori di ogni regola e al di fuori di ogni direttiva anche dall'altra
Un nostro generale rimane a Mosca quando tutti se ne sono andati e dopo un colloquio con Trotsky
Sosterrà nei suoi di spazi che la rivoluzione e trionfante nella
Devoluzione sia si è affermata non si affermerà si è fermata e che varrebbe la pena di rivedere la politica
Del suo quella che la costituenda Unione Sovietica quando tutti parlavano e poi ci fu una guerra civile c'è perché voglio dire con questo che
Il ruolo addirittura
Non era solo quello che gli
Fare qualche cosa ma era anche un ruolo politico di osservatori
Sul piano concreto certo oggi noi abbiamo una
Come dire una particolare identificazione su questi termini e sono stati ricordati e che appartengono oserei dire ormai alla politica internazionale
Nessun paese ormai fa politica internazionale solo per il re ottenere qualche cosa perché il concetto di stabilità che di sicuro legato concetto di sicurezza
C'è una
Né
Io non so qui ci sono dei militari qualcuno con qualcuno ci conosciamo
Forse all'inizio questo concetto non era così ben determinato però cioè quando un aspetto fondamentale che riguarda le forze armate che sono capaci di adeguarsi velocemente alle nuove realtà
Perché come io ho sempre sostenuto nei dibattiti quando si diceva che elementari erano reazionari sotto e sopra dicevano guardare sono i primi ad adottare le soluzioni tecnologiche il nostro tra l'altro è stato un Paese che è industrialmente
In certi anni era talmente avanzato al punto che
Potevamo anche andare fornire diciamo sistemi d'arma che altri non erano in grado di costruire
Quindi è un organismo capace di
Adattarsi velocemente quando questo compito diciamo della cooperazione della ricostruzione
Con qualcuno in questa sala ne abbiamo discusso in passato si può tubi costruire mentre c'è una guerra in atto forse questo è l'elemento più difficile che caratterizza le missioni militari attuali
Rispetto a un passato dove c'era appunto come è stato detto da farsi di interposizione prima di come dire garantire una situazione misto iniziale poi
Girare pagina e cominciare a scrivere oggi invece c'è anche questo aspetto che secondo me rende più difficile questa operazione perché mentre se ci sono guerre in atto sigle anche cominciare a ricostruire
Il il rapporti con la componente civile
Non
Anche questo storicamente non sono sempre stati così di dieci come noi oggi vi descriviamo perché beh ci sono stati spesso questo approdo come è facile anche intuire
Perché in una situazione di difficoltà come può essere la con una presenza di militari che può andare dall'appunto dell'Afghanistan Libano eccetera
La presenza
Di civili che si muovono non tanto del Ministero degli Esteri attenzione ma dei cosiddetti cooperante
Allora Sapienza abbiamo un corso dove forniamo in corso di laurea di cooperazione quindi
Lo dico con cognizione di causa però è difficile dare
Come dire a questi soggetti che arrivano con le organizzazioni non governative
Star comprendere quali sono i limiti anche di una
Loro possibilità sul territorio quindi che delle difficoltà che siano state non c'è dubbio ma credo che da questo punto di vista il problema sia ormai ampiamente superato perché la presa di coscienza del ruolo
Che oggi è affidato a queste missioni e che riguarda prima di tutto la garanzia di una stabilita la garanzia di una equità anche nella situazione in cui si trovano quindi
Nel non prendere
Come dire nel non sposare una parte piuttosto che un'altra questo credo che siano compatto assolutamente compiuto l'ultimo accenno che voglio fare e questo problema
Dell'opinione pubblica io mi sono trovato diciamo negli ultimi
Trenta quaranta anni spesso a discutere in ambienti di mezzi e allora
Mi trovo che quando siamo virgolette tra di noi
Siamo tutti d'accordo problema è
Far passare all'esterno questo tipo di visione ce ne siamo consapevoli di questo ruolo delle Forze armate della diciamo dell'azione positiva che viene fatta ma tutto ciò riesce a passare poco all'esterno
Lo ricordo velocissimamente
è vero che negli ultimi trent'anni c'è stata una sorta di rivoluzione copernicana da parte dell'opinione pubblica italiana nei confronti delle Forze armate tutti noi ricordiamo che sulle forze armate pressata per i precedenti
Trent'anni diciamo grosso modo
Il il la responsabilità di una sconfitta che era quella per la seconda guerra mondiale di cui
Erano solo parzialmente responsabili perché fu un potere politico e portoni tra la guerra non il potere militare che ho pubblicato la relazione di Badoglio
E al di là del giudizio che si può dare subito ad olio è un volume non ha relazionato volumi finisco
Nella quale si diceva
Dell'Italia non era assolutamente pronto per poter sostenere il prezzo
Dei quel conflitto che si andava a Trento che poi è stata la seconda guerra mondiale qui voglio dire tra lo Stato eroga completamente diverse
Solo negli ultimi anni negli ultimi decenni si è capovolta la situazione sul piano del rapporto con la Repubblica ma secondo me siamo molto distanti
E forse non si trovano gli strumenti giusti perché tutto questo che noi diciamo in questi ambiti di accademici banche accademico militari
Possa passare all'esterno questo credo che sia un elemento importante
In prospettiva si vogliamo che il Paese segua in un certo senso
Qui se élite che portano commerciale come ha ricordato la Ambasciatore Sessa che ci fanno essere i primi nel mondo ma spesso al di fuori di queste stanze questa non si sa
E questo credo che sia lo sforzo per il futuro grazie
Grazie professore grazie anche per il brivido che mi ha dato all'inizio del suo intervento il moderatore onerato al rispetto dei tempi sia terrorizzato quando l'ha iniziato dicendo parto dal mille ottocentosettanta
In realtà oltre ad aver risposto puntualmente ai quesiti è stato e la ringrazio di questo abbondantemente nei tempi
Accennato anche lei a un dialogo fra queste due componenti
Ahimè entrambe le componenti civile e militare sono oggetto attivo di spending review matrici riporta alla sessione di Nones che affronterà anche su questo aspetto il tema delle risorse oggi pomeriggio
Io passerei subito
Secondo a un nuovo tema con il generale Cornacchione abbiamo cenato generale a una delle sfide delle nuove emissioni questa del dialogo
Nell'ambito del multi tasche
C'è un'altra sfida che molte missioni presentano che la presenza di diverse istituzioni che che operano il caso del Kosovo emblematico avevamo nato ONU con tutte le sue agenzie l'Unione europea e la voce
Tutto ciò porta una ulteriore perché già c'era enfasi al tema del problema del coordinamento
Nell'ambito delle missioni e qui le chiedo che i progressi sono fatti da questo punto di vista e che progressi si possono fare
Con
Particolare riferimento per esempio a quell'ipotesi più volte avanzata di un organismo in Italia interministeriale che supporta il Governo nella definizione delle missioni
Prego
Grazie professore
Sì anche io
Non partirò dal mille ottocentosettanta ma un po'un piccolo passo indietro per il trucco per parlare di questo tema mi sento di doverlo fare
Se pensiamo
Che quando
Affrontammo lasciamo da parte un attimo la missione in Libano ottantadue ottantaquattro ma la prima missione in Somalia
Mi ricordo se faccio riferimento all'esercito che ci presentammo sostanzialmente
Molto impreparati queste attività di coordinamento è vero che eravamo da nella NATO è vero che noi eravamo nell'ONU ma per esempio all'ONU non avevamo
Nessun nostro ufficiale nessuna persona con che ci potesse aiutare nelle fasi di pianificazione
E quindi i primi passi li muovemmo veramente un po'al buio io mi ricordo che
Scoprimmo allora che si parlava di controllo operativo di controllo tattico di termini
Forse
Comporta etnici ma che erano sconosciuti ai più anche in ambiente militare se facciamo eccezione forse per qualche elemento dell'Artiglieria contraerea che lavorava
A stretto contatto premiando la NATO
E forse di uno solo battaglione
Nell'esercito verrà battaglione Susa che lavorava
In costante collegamento con la NATO ma regole di ingaggio forse la prima del degli elementi di coordinamento durante un'operazione era un termine io me lo ricordo molto bene sconosciuto
Alla gran massa
Delle persone degli ufficiali dell'esercito vanno degli offrite Rete dei Capitani parlo di ufficiali di alto livello
E quindi
Questo termine invece per il battaglione Susa presente era assolutamente normale perché perché il battaglione Susa operava già in quel tempo spazi addestrava già in quelle situazioni operare di una fase che era antecedente
Alla fase conflittuale vera e propria così come la si ipotizzava allora in un ambiente
Civile e militare in cui le regole di ingaggio erano un elemento essenziale delle operazioni sul terreno però appunto oggi tutti parlano di regole di ingaggio mi ricordo che i vent'anni fa
Parlare anche in una riunione militare di regole di ingaggio era una cosa piuttosto astrusa mi ricordo che nessun documento che allora preparare
Allo stato maggiore adesso lo posso dire perché non ho visto qua
Persona interessata dagli editori mi
Mi si rispose mi si scrisse questi sono concetti che usavano gli americani e nella guerra del Pacifico ma ormai sono superati
Ecco tanto per dire che vivevamo in un'altra dimensione
Sicuramente di passi in avanti se rimaniamo al solo aspetto del coordinamento in ambito militare ne abbiamo fatte tantissimi
Abbiamo soprattutto attivato
La nostra presenza in maniera più sostanziale significativa
In queste grosse organizzazioni chi viveva nella NATO gli ufficiali che erano distaccati alla NATO
Viveva una mossa nella loro realtà noi in Italia un po'i confini dell'impero venerdì vivevamo in un'altra realtà come dicevo prima solo pochi elementi effettivamente avevano
Queste possibilità di scambio perché i nostri compiti in quel momento erano diverse
E allora mandare ufficiali persone
Elementi di scambio di collegamento con queste organizzazioni dici aiuto molto a impadronirsi delle procedure
Certo uno sforzo soprattutto l'esercito di nuovo lo ha dovuto fare uno sforzo grandissimo che era la conoscenza linguistica perché un conto era andare
Come forse andare un po'allo sbaraglio i primi elementi che inviamo in quei contesti ma un conto era poter dialogare
Su un pannello paritetico con gli altri
Colleghi che facevano dalla conoscenza minima inglese un
è un fatto ormai è acquisito e consolidato per noi questo è stato un grosso sforzo e oggi possiamo dire se non nella
Trovasse dell'ufficiale a cui appartengo in cui la conoscenza dell'inglese forse ancora limitata a qualche
Elemento va bene i giovani ufficiali sicuramente sono padroni non di una ma di più lingue e possono operare
In
Con non facevo riferimenti a persone presenti
Il
Possano operare in più contesti sicuramente con grande
Capacità con grande efficacia perché la lingua non è un problema le procedure alla conoscenza delle procedure
Un problema assolutamente superato perché
Facciamo corsi le Forze armate fanno corsi di conoscenza preventiva e perché
Venti anni impiego costante permanente in operazioni hanno consentito Ururi camion turnover di tutta
Di tutti gli appartenenti
Agli staff che possono in grado di operare appunto in un contesto molti nazionale senza nessuna difficoltà
Sul piano interno poiché evidentemente sono stati fatti anche qui degli dei passi in avanti cito
Per esempio la costi va per la riforma nella legge sui vertici prima le Forze armate approcciavano queste operazione in maniera molto settoriale all'esercito la marina l'aeronautica ognuno con le sue responsabilità eh
In una maniera quasi diretta con gli interlocutori poiché
La riforma
Dei con la legge di riforma dei vertici delle forze armate
E la conseguente decisione di costituire un organismo di vertice un comando operativo interforze che mettesse
Tutti
Nella condizione di poter appunto operare in questo ambiente che si in questa nuova dimensione sicuramente hanno agevolato
Le operazioni di
Coordinamento in campo militare che è per noi oggi sono assolutamente normali qualsiasi sia interlocutore con cui ci troviamo a dialogare sia in
Complessi come le Nazioni Unite la NATO l'Unione europea ma anche sul piano bilaterale quando operazioni nascono in questa direzione
C'è poi un
Un livello superiore a quello tecnico militare che coinvolge che è stato evocato più volte anche altre entità altri organismi e sia a livello nazionale che a livello internazionale
E e qui
Tant'è che la dottrina delle operazioni si è evoluta in questo senso gestita parla molto di comparente prezzi approcci va bene cioè di un approccio che tenga conto di tutte le dimensioni
Di un intervento in una situazione di crisi anche qui i primi militari il generale Del Vecchio
Onorevole Del Vecchio ci ha lasciato ma io mi ricordo quando lui all'entrata in Kosovo dicevo dovuto occuparmi di della giustizia di organizzare il settore della giustizia e in quel di
Pecci insomma problemi che indubbiamente spaventavano i militari ma che erano un'assoluta necessità
Portare avanti e quindi adesso ci cerca di dare una forma
è indubbiamente più strutturate più organizzata a questa visione multidimensionale del di un problema in un'area di crisi
E sicuramente sforzi ne abbiamo fatti dicevo prima sia a livello interno l'Ambasciatore Sessa diceva
Quanto
Abbiamo progredito del dialogo tra il Ministero degli esteri il Ministero della difesa nel in una visione comune di quello che c'è da fare sul terreno
Ci sono altre realtà
Tutte sicuramente sono coinvolti coinvolte e che
Muovono i primi passi probabilmente in in queste dimensioni che hanno visto in questi anni impegnati in prima linea il i militari delle Forze armate ma anche i cooperanti come ricordava l'ambasciatore del Ministero degli esteri su quegli uomini del Ministero degli esteri da
Da dall'Afghanistan e a tante altre realtà affiancano se non precedono a volte militari sul terreno
Che cosa ritenere rimane da fare
Il professor Silvestri ha parlato di un sistema Italia prima che ancora deve fare molti passi in avanti io su questo tema preferirei non esprimermi perché mi ricordo che un altro generale degli alpini come me
Che valori può col maniera piuttosto rude qualche anno fa
Fu come dicono i francesi gli amici francesi con un termine che mi piace molto fu limosi
Fu quella
Mandato rivolgere perché appare un altro mestiere quindi mi astengo da esprimermi ma sicuramente condivido che c'è da fare ancora molto ultimo aspetto che lei ha evocato
E i temi
Mi coinvolge oggi direttamente in quanto
Assegnato alla Presidenza del Consiglio è quello del dei
Nel
Coordinamento interministeriale
Nel mio due mila dieci con un decreto il Presidente del Consiglio l'Italia
Ha rivisto
Proprio sulla base delle esigenze reali che venivano dichiarati dal terreno va rivisto la propria organizzazione per la gestione delle crisi creando un comitato politico-strategico a cui intervengono il Presidente del Consiglio come Presidente di questo Comitato marmi strada difesa il Ministro degli esteri il Ministro degli Interni
Il Ministero dello sviluppo economico
Più altri ministri che di volta in volta possono essere chiamati in causa
In relazione alle caratteristiche e le dimensioni della crisi
Esiste poi un Nucleo permanente interministeriale di situazione pianificazione
A cui noi con il mio ufficio partecipiamo ecco tutto questo è un'organizzazione che volevo dire
Sta progredendo deve ancora sicuramente sta fare passi un po'le ossa sul terreno sulle crisi ma già dalla crisi della Libia che forse la prima grande crisi che
L'Italia ha affrontato dopo la costituzione di questo organismo già cominciato a operare in maniera significative concreta
Pur nella convinzione che questo organismo è un organismo di coordinamento perché il nostro ordinamento costituzionale e fatto in un certo otto modo per
E non dal Presidente del Consiglio l'autorità ma se non quella di coordinare i vari ministri sulle problematiche da affrontare quindi o si procede a una riforma costituzionale o questo credo che sia al massimo
Dello delle strumento che noi possiamo esprimere
Molte grazie generale molte grazie per la risposta è pesato sul tema del coordinamento grazie anche per aver accennato però non affrontandolo al tema del sistema Italia
Che ci porta all'intervento ora del professor lo spirito sistema Italia su questi temi non può
Prescindere dallo sviluppo adeguato del settore della difesa e quello
Che vorrei chiedere professor lo spiedo dove
Se
Prevarranno a livello europeo ragioni strategiche di una maggiore integrazione che non sembra procedere con tappe sostenute
E se si
Che conseguenze avrebbe per il sistema industriale italiano con le sue specificità
La ringrazio promette io non sono in grado di svolgeva un'analisi in termini militari ci ma
Dovrò farlo esclusivamente in termini industriali allora un'industria efficiente produce sviluppa prima di tutto e poi produce un'efficienza ciò che serve agli utilizzatori
A me sembra nel non professionalità
In campo militare che le esigenze degli utilizzatori proprio in funzione delle missioni che sono così importanti che oggi in campo militare
Si sono rapidamente modificate nel corso dell'ultimo decennio
Un'analisi del
Bisogni dell'utilizzatore ci porta a dire che
Queste esigenze sono
Nei lotti
Spinte dalle
Necessità di economie di scala
E vanno più in direzione delle economie di specializzazione
Cerco di spiegarmi meglio chiedendo scusa per l'improprietà dei termini
Se
Si vuole sviluppare un aereo da combattimento da superiorità aerea bisogna andare ai limiti della tecnologia bisogna andare le scienze di base sviluppare filoni di tecnologia
Proprio sul lidi niente del cambiamento
Ci vuole un imponente investimento di ricerca e di sviluppo ma poi quando si arriva a sviluppare il sistema ammesso che questo sistema sia veramente il migliore
E né io né in tutto il mondo
E quindi può essere applicato venduto
Usufruendo delle economie di scala
Ma se invece di immaginare una guerra classica noi dobbiamo
Immaginare anzi dobbiamo effettuare delle missioni
Su territori diversi
Affrontando
Situazioni nelle quali
Chiamiamolo così l'avversario se me lo concedete per una forza dispersa sul territorio
Molto spesso
Nessun colata con la popolazione civile
Quindi molto difficile da colpire
Praticamente impossibile
Da annientare con pochi colpi ben centrati di armi di grande potenza
E nello stesso tempo pericolosa cioè in grado
Di infliggere delle perdite anche umane a chi interviene
Con armi poco sofisticate gli ordini e improvvisati e così via
Allora è chiaro che per sviluppare l'attrezzatura che serve a coloro che svolgono queste missioni
Non dico che sia completamente lontano da quello da quello sforzo di ricerca di base e di sviluppo di tecnologie interamente nuove di cui parlavo prima
Ma lei piuttosto diverso e cioè
Servono prima di tutto applicazioni
Ti tecnologie atto dei
Ma la cosa importante e sviluppare le applicazioni concrete per l'uso nello specifico impiego sullo specifico territorio
Servono
Piattaforme
Molto spesso aerotrasportata
Ma non soltanto trasportate anche su acqua anche sul terreno che siano in grado di muoversi magari guidate da remoto
O magari
Con una propria capacità autonoma di operazioni
Il più possibile cercando di evitare o di mettere a rischio personale
E quindi di nuove applicazioni ma anche qui mi avventuro su un terreno per me è più difficile di specifiche tecnologie parlando di fronte anche degli industriali mi devo
Un poco controllare specifiche tecnologie che sono quelle
Di monitoraggio di sorveglianza di comunicazione di sistema per fare interagire fra di loro tecnologie e ruoli operativi diversi
Allora qui rientro su un terreno che mi è più familiare ed è che cosa sa fare l'industria italiana e non sappiamo che purtroppo in Italia abbiamo sì alcuni ma pochi
Operatori che sono in grado di affrontare le grandi tecnologie e tra questi sicuramente c'è Finmeccanica
E anche altra impresa
Abbiamo invece tradizionalmente nell'industria italiana una grandissima capacità
Di sviluppare soluzioni applicative
Rapidissime nel
Introiettare in queste soluzioni applicative non non parlo solo di industria militare di tutta l'industria italiana
In inserire all'interno di queste soluzioni tecnologie di punta sviluppate magari in altri settori e soprattutto grandissima capacità
Dischi lucrare con mezzi relativamente limitati cioè con grande efficienza in termini di rapporto tra costi e risultati
Sistemi che vanno diritti alla necessità di quella specifica applicazione
E cioè la capacità di specializzazione di focalizzazione di personalizzazione questo è
La formula vincente di tutta l'industria è portatrice italiana ed è una formula che ritroviamo anche
In una parte importante della nostra industria militare allora io credo che il cambiamento di scenario che a me sembra di vedere che sposta
L'importanza dei fattori vincenti dalle economie di scala alle economie di specializzazione cioè la capacità di rapportare bene costi e benefici in
Che altri industriali limitati
Dove la grande massa non
Non è vincente perché il Teatro Piccolo e quindi non si giustificano i costi e invece
Diventa molto importante l'efficienza della singola unità
Allora lì vedo un ruolo adesso cerco di arrivare rapidamente a una conclusione c'è un'altra domanda che ci si deve porre
Se è indubbio
Che industriale
Deve
Piegarsi alle esigenze dell'utilizzatore
Può esserci una qualche ragione per l'azione simmetrica e cioè una con la domanda può essere ma
Il comportamento della politica militare di un Paese
Può essere messo in relazione con le sue capacità industriali in campo militare
Io credo che questa seconda versione non sia del tutto da escludere nel senso e ovviamente ci va una specializzazione fra le missioni dei diversi Paesi
E questa specializzazione consiste nel far fare
Una cosa a chi non sa fare bene
Allora se un Paese a specie specifica capacità indeterminate soluzioni di industria militare
E anche logico che gli vengono affidate quelle missioni in cui con le capacità sono più richieste
Veniamo all'ultimo punto della domanda che è quello dell'integrazione io credo che proprio per quel cambiamento con lo spostamento dell'importanza dalle economie di scala e l'economia e di specializzazione
La pressione fortissima
Per
Una maggiore integrazione nel senso di uniformare tutte le soluzioni
Si sia un pochettino allentata
Proprio perché diventa importante che ciascun Paese all'interno di un coordinamento ecco qui generale parlava di coordinamento questo è importante ma coordinamento non vuol dire
Se se non se non vado invadere campi altrui non vuol dire che tutti fanno la stessa cosa vuol dire anzi che ciascuno fa quello che sa fare bene grazie
Molte grazie molte grazie per aver toccato anche questo aspetto quello per il settore della difesa che per il nostro Paese ovviamente ha un impatto importante andiamo ora all'intervento che chiude questa sessione andiamo con Enrico letta al tema della politica
Tradizionalmente salvo rarissime eccezioni le nostre missioni hanno goduto di un appoggio bipartisan
Nel tempo ne abbiamo discusso però questa mattina abbondantemente siamo passati da missioni tra virgolette facili mi si Toni ONU del peacekeeping a Cipro per intenderci per usare l'esempio di Staffan a missioni sempre più complesse
Anche senza ONU tipici infossamento con interventi compatta più lunghetti più costosa
Questo ci deve far pensare che la trasversalità del consenso
Destinata a durare nel tempo o entriamo in una fase nuova laddove paradossalmente quando abbiamo imparato a fare missioni sentendo tutto sottolineato stamattina il supporto a questi missioni diventerà ancor più delicato e complesso Enrico
Grazie complimenti allo Iaia Lispi per questa iniziativa credo molto importante un'iniziativa che serve per
Chiudere questa legislatura e credo che sarà molto importante per la prossima legislatura
Rispondo alla domanda di Paolo Magri con quattro concerti per stare nei tempi il primo concetto lo svolgo rovesciando il titolo generale del nostro
Convegno di oggi il titolo generale il convegno lo rovescio così
Le missioni internazionali hanno svolto un ruolo decisivo per l'Italia fra l'Italia ha guadagnato dalle missioni internazionali moltissimo
Ne ha guadagnato il nostro Paese in termini di capacità soprattutto in questi anni in cui l'immagine dell'Italia all'estero è stata così complessa da gestire molto spesso è stato sulle spalle dei nostri soldati
Dei nostri militari della capacità delle nostre Forze armate all'estero di dare il miglior immagine possibile del nostro Paese
Ma questo è servito non solo all'estero è servito anche all'interno ha cambiato radicalmente l'immagine che l'opinione pubblica a delle Forze armate
Credo che questi concetti che esprimo molto brevemente ma
Discreto siano chiari a tutti sono concetti che essa rappresenta un grande patrimonio di questi anni soprattutto della seconda fase
Di quella
Sequenza temporale che Staffan De Mistura raccontava in termini generali e che applicata l'Italia a mio avviso costruisce due fasi una fase anni ottanta metri a metà anni novanta
Fino a sostanzialmente alla missione Alba che come è stato giustamente ha detto prima rappresenta l'inizio di una seconda fase
Che probabilmente va a terminare adesso entriamo ci apprestiamo a ragionare sulla terza fase delle nostre
Missioni all'estero allora se è così se questo patrimonio soprattutto della seconda fase da
Diciamo dal da Alba al Libano per capirci
è una è un patrimonio così importanti io credo che dobbiamo considerarlo appunto una ricchezza per il Paese e bisogna lavorare perché questa ricchezza
Evolva in senso positivo e quindi il secondo concetto che voglio esprimere
Ritengo che sia molto importante lavorare di più sulla poliedricità
è un concetto che è già stato espresso quindi per me è semplice semplicemente far riferimento a quanto è già stato detto cioè dobbiamo riuscire a completare di più
Quello che
Attraverso le missioni reca riusciamo come sistema Paese a dare a dare rispetto alla comunità internazionale a dare rispetto all'immagine dell'Italia dare rispetto ai compiti
Che le organizzazioni internazionali assegnano a questa missione
Completare completare vuol dire soprattutto due
Grandi temi che vanno rafforzati il primo grande tema è naturalmente quello della valorizzazione del ruolo e del personale civile
Che rappresenta per il nostro Paese una grandissima opportunità per la tradizione associativa di cooperazione che abbiamo e anche perché il nostro Paese ha sviluppato negli anni
è stato fatto l'esempio dal professor Biagini potrei fare l'esempio dell'Università dall'attuale
Ritengo sulla scuola Sant'Anna di Pisa le esperienze di grandissime capacità di training per le per appunto gli operatori civili delle missioni internazionale
Iniziative per le quali stiamo diventando un punto di riferimento globale e non soltanto in Italia credo che questo sia
L'altro punto quindi completamento con la parte legata al tra ruolo
Dei civili così importante così importante anche per completare l'immagine delle missioni internazionali
Nella pubblica opinione e l'altra grande tema è quello che ha accennato adesso dello spietato cioè nella dimensione economica anche una dimensione
Fondamentale è importantissima spesso e volentieri affrontato dal nostro Paese in modo colpevolmente superficiale
E questo è sbagliato è profondamente sbagliato perché gli altri non fanno come noi gli altri lo affronta in modo molto meno superficiale di noi non possiamo su questo essere
Superficiali come spesso mai pensato di dire capita al nostro Paese quando si parla dei
Scenari economici globali di rapporto tra industrie della Difesa scenari Geo strategici faccio una parentesi che non farei se non
Volesse usare questo luogo anche per lanciare un piccolo segnale d'allarme ma lo faccio perché trovo una disattenzione un'Italia totale su questa materia vedo l'ambasciatore francese in prima fila
Francesi tedeschi e britannici si stanno muovendo molto nel campo
Del dell'industria della difesa del futuro di possibile aggregazioni c'è una data dieci ottobre che sembra essere
Una data cardine in cui forse questa aggregazione sì
Si riduce si svilupperà riuscirà a diventare un fatto reale oppure fallirà quello che voglio dire che questo tipo di processo cambierà strategicamente la situazione per il nostro Paese per la nostra industria della difesa
Per il nostro posizionamento in Europa e nel mondo
E vedo una colpevole disattenzione globale del Paese su questo credo che si fatichi a trovare sui giornali italiani notizia di quello che sta accadendo e ritengo invece che sia uso questo consesso così autorevole
Per lanciare un piccolo segnale d'allarme nel senso che i prossimi anni saranno condizionati da quello che sta accadendo da quello che verrà deciso il dieci ottobre se verrà deciso qualche cosa
E quindi chiudo la parentesi ritengo che questa dimensione di relazione
Con il peso economico delle nostre missioni
Il rapporto con le ricadute e naturalmente il legame con i costi che è un legame oggi non secondario è uno dei cambiamenti avvenuti negli anni soprattutto negli ultimi tempi rappresenta un punto fondamentale
Il terzo concetto che voglio esprimere si è parlato molto Dinato ovviamente ne ha parlato Riccardo Sessa ma
Siamo tutti assolutamente d'accordo sul ruolo che la NATO svolge sull'importanza dalla NATO però non posso non lasciare un punto
Di attenzione sul fatto che
Stiamo allo stesso tempo da alcuni anni vivendo
Quindi anche usare eufemismi però diciamo un indebolimento dell'Unione del ruolo dell'Unione europea in questo campo
Il tema della dei grandi cambiamenti che il Trattato di Lisbona aveva immesso il ruolo fondamentale del ministro degli esteri europei vede resterebbe europeo
Da una dimensione che decisive e insostituibile perché
In questo tempo parliamo tutti del fatto che l'Europa non può essere solo l'euro
E che se l'Europa è solo l'euro l'Europa fallisce e l'euro stesso fallisce allora
Il venir meno della rilevanza della dimensione di politica estera e di difesa di sicurezza
Dell'Unione europea come purtroppo questa rilevanza non riesce a emergere in questo tempo rappresenta un punto che nell'ambito della riflessione che stiamo facendo non può essere messo da parte
L'ultima considerazione la faccio
Venendo alla prossima legislatura per dire che
Ce la metteremo tutta tutti coloro che hanno a cuore
Gli interessi del Paese e gli interessi della pace della stabilità nel mondo
Però voglio anche dire che dobbiamo prepararci a una legislatura complicata
Questo lo dico perché penso di essere stato invitato anche per
Fare una riflessione su questo punto
Penso che dobbiamo aver presente che saranno legislatura complicata
Lo dico perché sta finendo una legislatura disgraziata dal punto di vista della
Credibilità delle istituzioni crollo di credibilità del Parlamento però una legislatura nella quale il Parlamento su questi temi
Per il tipo di rappresentanza vi era dentro e le scelte strategiche delle grandi forze politiche
Che maggioritariamente lo compongono ha avuto diciamo facile gioco a tenere la barra su alcuni punti su alcune scelte
Se uno legge i sondaggi il prossimo Parlamento non sarà come questo Parlamento sarà un Parlamento molto diverso dall'attuale è un Parlamento molto diverso dall'attuale in cui
Il tema del tenere la barra
Sarà un tema molto più complicato rispetto a quanto accaduto in questa legislatura
E sarà molto più complicato perché
Se i sondaggi saranno confermati entreranno nel Parlamento forze politiche che
Su questi temi hanno posizioni hanno espresso posizioni molto differenti
E quindi è necessario
Lo dico rispetto soprattutto alle grandi forze politiche
Che in vista delle elezioni ci sia una chiara presa di posizione
E ci sia la capacità molto forte molto netta di guardare alla prossima legislatura con un'assunzione di responsabilità che cerchi di togliere
Dalla dialettica faziosità dalla faziosità dell'agone politico i temi che hanno a che fare per l'appunto con le missioni con il ruolo delle forze armate per quanto ci riguarda lo stesso legame con il passato
Ma esso è stato citato Albania in Libano Andreatta e Prodi ne vengono in mente rispetto a queste due missioni la nostra il nostro contributo sarà il contributo in coerenza con quegli impegni che comunque il completamento che dicevo prima civile
Economico che è fondamentale ma ritengo che bisogna mettere molta attenzione a come sarà
La prossima legislatura e non dovremmo affrontarla in modo superficiale perché se vogliamo concludo che questo
Grande patrimonio sia un patrimonio che continua a dare il suo risultato con il suo esito positivo per tutto il Paese
Andrà gestito con grande attenzione grazie
Molte grazie io esordito in questa sessione dicendo che sarebbe stato un piacere è un onere
Non è legato al rispetto dei tempi ex post posso dire che è stato solo un piacere perché abbiamo
Mostrato uno straordinario esempio di dialogo fra componente civile componente militare nel senso che chiudiamo con sette minuti di ritardo cioè la metà fra i quindici minuti accademici della componente civile e la puntualità rigorosa dei militari e e dei diplomatici su questo apriamo un dibattito che sale la sessione cinque ma ma diplomatici prestate era nato certo ce ne sono tre insana il avevo esordito anche dicendo che non saremmo stati esaustivi non potevamo esserlo ma saremmo stati autorevolissimi esso accettati
Credo che sia stato così ringrazio di questo sicuramente i relatori del pane e tutti voi per l'attenzione alla sessione c'è un coffee break nel foglio a fra poco
Signori buongiorno stiamo per dar corso la prima sessione alla seconda sessione prego quindi gentili ospiti prendere posizione relatori lo hanno già fatto
Certo
Quello
Va bene possiamo dare inizio
Ringrazio tutti continuiamo sedersi per cortesia grazie diamo inizio formale allora al secondo round di questa nella interessante manifestazione io credo che dopo le la serie la precedente serie di interventi che abbiamo visto per quello del presidente Fini a quello degli altri relatori a quello di coloro che hanno introdotto è relatore il pannello precedente eccetera eccetera io credo proprio che sul ruolo e l'interesse
Del nel mantenimento rassicura intensa nazional parte l'Italia non ci sia un dubbio ce ne sarà qualche dubbio ancora ma sicuramente fuori da questa audience qui non credo proprio quindi visto che noi abbiamo qui un puntando il formato da esperti formato tutto da persone che
Lo lavorano addetti ai lavori sono le persone che subiscono per prime le decisioni della politica nuova responsabilità dei di metterle in pratica sul terreno sui tavoli della diplomazia oppure addirittura con la responsabilità di dire formare i nostri ufficiali come professor Bozzo
Questo questo panel formato dal Sottocapo di Stato Baggio
Dal cristiano Bettini l'ammiraglio Bettini Sottocapo di stato maggiore che credo con tutto rispetto per il capo di stato maggiore difesa sia in questo momento il la persona più impegnata su tutti i fronti dello Stato maggiore in quanto al proprio la persona che deve dare le istruzioni corrette perché le decisioni una politica vengono vengano tradotte sul campo abbiamo poi il professor Bozzo
Dell'Università degli Studi di Firenze che collabora anche con la difesa rimaste i nostri ufficiali quindi è responsabile anche per la sua parte della formazione dei nostri ufficiali superiori
Abbiamo il ministro protetto plenipotenziario Alberto Putin lo della dedizione per l'Unione europea del ministro degli affari esteri abbiamo Ministro plenipotenziario Bruno Antonio Pasquino cioè il capo ufficio per gli interventi umani le tariffe di emergenza del Ministero degli esteri
Quindi nella direzione generale per la cooperazione sviluppo che in futuro verrà ad assumere un ruolo penso
Preponderante anche rispetto a quelle forze armate nel posto nella quattordici e poi abbiamo il senatore Luigi Ramponi nostro ex
Collega anche lui al Sottocapo di stato maggiore della difesa ora la Commissione Difesa del Senato alla Repubblica quello che vorrei fare allora visto che dell'importanza
Della nostra partecipazione alle missioni sono tutti convinti vorrei visto anche il parterre che abbiamo
Portare
All'evidenza alcuni problemi alcuni problemi tale o meglio alcune a
Aree di problemi e comincerei con un l'ammiraglio Bettini anche
Cui spetta non solo per ordine alfabetico Mustang comunque per l'incarico che ha
Un diritto di prelazione
Io direi
E che i problemi nella sua relazione il primo problema è che il problema è che io intravedo nella nella sua area sono problemi ricorrenti ma in questo momento siamo più che mai vicini a una
Tra revisione dell'assetto delle Forze armate l'ennesima revisione dell'assetto delle Forze armate
E la domanda viene spontanea avremo ancora in futuro la capacità di integrazione che finora siamo riusciti avere con i contingenti internazionale può abbiamo questa capacità e integrazione o riusciamo a fare le stesse cose altrimenti invece che una gli hutu rischiamo anche di essere un peso questo è molto pericolosa del peccato perché finora veramente come si è sentito anche in questi interventi precedenti siamo andati
Molto bene ora il Ministro Di Paola già apre di Porto un suo piano di semplificazione di riduzione eccetera eccetera autonomamente con l'aiuto degli e Sperti ad esso è il momento di spending review sta succedendo o potrebbe accadere che potranno avvenire una revisione della revisione tra il
E in senso
Diminutivo
E questo preoccupa
A lei ammiraglio Bettini
D'altro
Grazie
Anzitutto saluto tutti presenti
Ringrazio naturalmente generale Arpino per questa breve presentazione rame militarmente siamo molto bravi a lavorare su gli scenari che ci vengono dati per poi
Impiegare le forze siamo un po'meno bravi nel nel definire come ti general Pinocchio ruolo e l'interesse naturalmente quindi questo però mi consente questo panel di essere un po'più evasivo rispetto al tema di farvi alcune
Considerazioni
Considerazioni che vengono ante anzitutto
Dal dagli elogi che ho sentito naturalmente dal comparto diplomatico dagli operatori di settore
E da tutti e anche dei rappresentanti dell'industria quindi tutto dirò tranne che belli apprezzamenti o
Autoreferenziali su quello che le forze armate hanno fatto questo lo facciamo dire agli altri a voi e di questi come Sottocapo dalla difesa naturalmente vi ringrazio
E invece voglio centrare centrano quell'attenzione prendendo spunto da alcune frasi che in apertura sono state dette sia dal
Professor Silvestri
Quando si chiedeva se gli strumenti che oggi abbiamo sono gli strumenti disponibili sono quelli più adatti alle missioni che prefiguriamo per il futuro e poi invece volevo riagganciarmi anche a ciò che in apertura ha detto
Il Presidente Fini
E il primo di tutti e il nostro apparato concettuale cioè le nostre meccaniche di approccio alle crisi sono realistiche o sono forse troppo determini distinte
E il secondo che direi che è centrale nella riflessione che dobbiamo fare oggi guardando al futuro e quello dell'approvvigionamento energetico che è stato citato dal dal Presidente
è chiaro che terminata all'epoca in cui
Tutte le crisi conflitti siam vantavano di
Ideologiche vere oppure alimentate è evidente che oggi il problema delle risorse energetiche è diventato fondamentale
A nessuno di voi forse sarà sfuggito proprio stamattina nella rassegna stampa
L'interesse degli accordi che la Cina fatto con l'Afghanistan con un moderato impegno finanziario conquistandosi miniere di rame e altre arredi sviluppo di risorse energetiche
Quindi questo ci fa molto riflettere come le risorse energetiche
Saranno in futuro un terreno di scontro
Che non avrà bisogno probabilmente di essere ammantato di ideologia
è chiaro che
Larghi all'aumento demografico oltretutto aumenta questa crisi e porta una richiesta almeno nel mondo occidentale di beni e servizi crescenti che dovremo vedere se saremo in grado di poter dare
Alle nostre ai nostri alle nostre nazioni
Acqua energia naturalmente terre uso agricolo minerali
E questo si confronta anche con le ambizioni geopolitiche e con la sicurezza sicurezza che comunque è una scelta che dovremmo fare la sicurezza a tanti strati dovremo scegliere cosa fare in ambito di sicurezza
E tutto a da
Da fronteggiare mentre tutti i Paesi dell'area occidentale si stanno scontrando anche con una crisi economica oltre che
Con una scarsità di risorse alimentari che sta avvenendo alla luce
Le prime avvisaglie che ci sono state nel due mila undici è la prima crisi ormai credo si possa dire crisi parlo del Nordafrica
Che
L'origine più che da un grande di serio desiderio di democrazia probabilmente è stato determinato da una insostenibilità esistenziale da crisi esistenziali
E la FAO riporto dei dati della FAO cita disordini avvenuti in trenta paesi con l'aumento solo per l'aumento dei prezzi degli alimenti
Questa è la causa iniziale se ricordate anche dalla crisi di Haiti e poi degli scontri che avvennero in Camerun in Mozambico in Senegal
Parallelamente nei nostri paesi occidentali i tagli di bilanci e la gestione della crisi nel teatro hanno impiegati hanno cominciato a essere focalizzati da tutte le parti politiche
Il nostro bisogno di
Sicurezza in ambito nazionale e naturalmente legato alla
Sicurezza che abbiamo avuto fino adesso di una disponibilità di risorse energetiche che in realtà non è detto che in futuro siano altrettanto prontamente disponibili soprattutto gas e petrolio
Ma purtroppo le nostre fonti di approvvigionamento energetico come tutti sappiamo passano quasi tutte da aree di crisi e con un futuro peraltro di Paesi in futuro che non è scontato
Quindi è necessario che come è stato detto anche finora i processi di integrazione con organizzazioni internazionali e di accordi di cooperazione internazionale restino per noi un obiettivo primario
E vi assicuro che
Lo sforzo fatto in questi anni per mantenere allargarle relazioni soprattutto verso i Paesi africani e verso l'Oriente è stato fortissimo anche in ambito della difesa
Quali sono le aree critiche nelle quali ci muoviamo questo lo sappiamo tutto prima di tutto chiaramente abbiamo
Il nord-Africa ma non solo la Libia di cui abbiamo assicurato sono Altroconsumo green Stream diretto l'approvvigionamento energetico che per l'Italia è uno dei principali
Rimane lo stretto di Olmo ULS
Dal quale transitano ogni giorno diciassette milioni di barili che sono pari al novanta per cento dell'export dei paesi del Golfo
E poi abbiamo tutti quegli altri supponenza che sono quei punti nodali
Importanti per assicurare naturalmente i traffici marittimi e evitare che la pirateria anche se in parte gli attacchi si sono ridotti continua infestare soprattutto l'oceano indiano
Naturalmente ci stiamo interessando molto di più per cornice di sicurezza della Nigeria dove anche qui c'è un conflitto ben noto ormai tra nord musulmano erano sotto il
Cristiano leninista
Con
Un crescente radicamento già in lista
La situazione in Sael è un altro dei nostri obiettivi perché tenete presente che ormai il sa è il è diventato per la per l'Unione europea quasi la propria frontiera a sud in termini di interessi
Soprattutto non solo per le risorse energetiche ma anche per la forte porosità che c'è in termini di organizzazioni terroristiche e criminali
E infine anche se oggi guardiamo a quest'area un po'più rilassati è è ancora presente la crisi dei Balcani nel Caucaso nell'aria nel nell'Asia centrale
Perché qui qui c'è ancora questo questo problema dei fucili energetico e tutti i nostri corridoi più o meno sono intera lanciate con questa Regione
Ecco dunque che questa richiesta questa garanzia di stabilità di cui abbiamo bisogno
Passa dal contributo della difesa e delle forze armate nella gestione delle crisi quindi il nostro problema fondamentale qui dico nostro come difesa e quello di aumentare e migliorare la nostra capacità di gestire le crisi
Una partecipazione soprattutto tramite organismi internazionali di riferimento è inutile che li citi e
Molto importante un approccio crescente ma devo dirle Italia mai lasciato indiretto e bilaterale nel consolidamento di Stati deboli e con carenza di governance
In questo momento il focus operativo come sapete in Afghanistan e in Libano il Libano la situazione ancora incerta
I compiti della missione non sono propriamente quelli di una forza di interposizione quindi c'è una intrinseca
Fragilità all'interno dalla missione in Libano e naturalmente l'Afghanistan Afghanistan ma soprattutto con la ISAF dove la terza fase di transizione
Dovrebbe dare in mano la popolazione il settantacinque per cento delle delle aree che finora abbiamo cercato di ricostruire
La transizione però e questo è anche stato richiamato non vuol dire solo Security sicurezza ma il cosiddetto comprensiva produce comprende anche la governance il divertimento di queste aree
Quindi
Questo sforzo italiane uno sforzo destinato comunque a proroga Asinari di instabilità abbiamo poi gli altri impegni minori che forse a volte ricordiamo che sono quelli delle ultime sarà forse indossare avverso il valico di Rafah la missione a Hebron
L'addestramento di forze di sicurezza somale abbiamo una missione in Uganda per la
Degli ultrà inibisce
Abbiamo iniziative dell'Unione europea nel Nordafrica ne sarei quindi è un complesso di attività che l'Italia ha sviluppato con le sue risorse abbastanza limitate
Ma in un quadro di consapevolezza della centralità dell'Italia nel Mediterraneo per i suoi interessi futuri
In questo spazio politico diviene dimensioni
Si svolge un confronto forse più che tra modernità e tradizione un confronto tra sviluppo e marginalità tra sfruttamento energetico e dipendenza energetica
L'Occidente coinvolto in un confronto con l'islamismo militante e una scommessa sulla democrazia possibile nel mondo arabo e islamico
La tempificazione sono capaci di innescare fenomeni fortemente dinamici
Con l'imprevedibilità di situazioni complesse influenti su molte Regioni geopolitica l'importanza per capire questa evoluzione quella di
Chiede se appunto se il nostro strumento e adeguato e quindi per fare che cosa è adeguato per assicurarsi da quali rischi
Io dicevo che lavoriamo quotidianamente su questa domanda perché nel momento in cui ci chiediamo quale sarà lo strumento migliore per affrontare questi rischi la ristrutturazione dello strumento militare
Diventa oggetto ogni giorno di una revisione critica e questo processo tipico di FIBE è classico nell'interno delle forze armate e non nuovo ma in questo momento
Dobbiamo essere capaci di guardare un po'più a lungo termine in termini di preparazione dello strumento per i prossimi anni questo c'è stato richiesto
E questo è il fulcro del lavoro di tutto lo stato maggiore difesa di uno staff interforze devo dire molto capace che sta lavorando soprattutto sul futuro che non è di medio termine mai di lungo termine
Con il mandato di concluderlo questo studio entro la legislatura
Naturalmente partiamo da un gravame il gravame delle Forze armate esistenti dello strumento realmente esistente questo complica il nostro lavoro
Ma
L'obiettivo come sapete è quello di mantenere un profilo qualitativo un profilo di flessibilità di interoperabilità di internazionalità che sacrifichi invece la quantità
Quantità che spesso abbiamo e che dobbiamo in qualche modo eliminare
Dobbiamo passare quindi da una visione
Della
Della gestione delle crisi che finora è stata piuttosto statica
A una visione come è stato detto anche all'inizio appunto dalla dal Presidente Fini una visione più dinamica una visione meno deterministico
Quali sono i principi che quindi possono aiutarci in questo solo quelli che sono alla base della gestione del rischio
Quindi oggi noi dobbiamo lavorare come si lavora nella gestione del rischio con criteri di analisi che sono quelli tipici dei problemi della complessità
Ma consapevoli anche che le nostre scelte di nostro strumento potranno coprire solo alcune aree di aleatorietà se al momento in cui
E qui
Cito la Georgia perché per me è stato un caso emblematico quando gli eventi si successero perché nel momento in cui io devo fare delle scelte e mi prefiguro dei futuri
Dobbiamo far convivere la nostra capacità di operare nelle missioni bond questi modelli il caso Georgia dico per me è stato emblematico
Tutti noi ricordiamo probabilmente la rapida escalation che ci fu l'accentramento di forze in gioco geopolitico quello diplomatico una serie innumerevole di input dinamici in veloce progressione direi quasi geometrica
Che era di cui era difficile prevedere l'esito
Potenzialmente drammatico è molto esteso
Allora per esempio i metodi classici con cui lavoriamo negli stato militari che partivano dall'ultimo modello per molti di voi conoscono tira basato sulla teoria dei giochi delle decisioni che
Affrontare un problema di questa vivacità era praticamente impossibile
Oggi sappiamo invece come delle variabili in ingresso apparentemente trascurabili nell'analisi delle crisi politiche
Come nel famoso esperimento di Lawrence possono realtà produrre in rapida successione un numero di conseguenze
Possibili e diversificate che applicandolo agli strumenti militari è praticamente impossibile fronteggiare tutte le conseguenze in tempi immediatamente
E anche adeguatamente
Bisogna quindi scegliere oggi delle in uno spettro di possibili soluzioni non tutte soddisfa civili quelle che il Paese ci autorizza a percorrere
Non siamo più in sistemi chiusi nei militarmente né economicamente la globalizzazione ci impone di pensare con la logica dei sistemi aperti
E sappiamo anche
Che l'aumento di entropia dei sistemi chiusi è irrefrenabile e il leader si dire ma questo non avviene nei sistemi aperti
E singolare in questo caso come lo ricordo qui come a parlare di geopolitica di sistemi aperti di sistemi chiusi sia stato il primo Deng Xiaoping negli anni negli anni ottanta
Quindi oltre certi limiti di crescita criticità il sistema non si può più salvare
Passa Stati di autorganizzazione
Degradata con propri livelli di intelligenza distribuita un apporto energetico esterno economico militare diplomatico diventa
Necessario ma solo se tempestivo
Altrimenti si passa sul crinale non più recuperabile
Dunque la capacità di capire i segnali iniziali di una crisi
E la scelta preventiva da quali rischi vogliamo siamo in grado di assicurarci e quindi di quale strumento disporre costituiscono il cuore delle decisioni strategiche che la dirigenza militare deve essere preparato a svolgere
Trenta secondi
Quindi dobbiamo
Abbandonare oggi un esame di questi fenomeni reagenti utilizzando nostri vecchi modelli soprattutto lineari
Determini Stiffi statici
Di semplificazione quando Roger ragioniamo in termini di causa effetto
Usando metodi tipici di sistemi non in equilibrio quelli che sono del caos deterministico con grande interazione tra i parametri di ingresso probabilistici non lineari
E in continuo feedback tra di loro
Limitatamente reversibili e di sensibilità e di analisi critica dei fenomeni iniziali delle crisi e concludo e dunque necessario
Sì un ridimensionamento dello strumento per mantenere qualità ed efficacia ma anche un adeguamento dei nostri sistemi e capacità di analisi delle crisi e quindi anche culturale e di formazione umana grazie
Grazie grazie ammiraglio molto esaustiva
Ed era quello che ci aspettavamo stocca prestato ma sulla difesa cui per diritto di prelazione abbiamo anche concesso un paio di minuti in più tre minuti in più preoccupate
Le altre duraturi organo perdonare dal questo ma con loro non potrà essere
Altrettanto elargiti Ivo Rizza Grassi comunque perché sarebbe anche mia intenzione alla fine nulla non rispettano cinquanta minuti riuscirà a fare
Fare almeno
Due tre quesiti in modo che poi si possa concludere con un giro tavola di un minuto un minuto e mezzo ciascuno
Vivacizzare così un'esperienza che già molto vivace il secondo problema d'area il secondo problema Daria
E
Secondo me nel caso delle missioni internazionali dell'uso eccessivo che si sta cominciando a fare del politicamente corretto fra virgolette e questo è un problema
Mentre molto bello forse anche entusiasmante attraente nelle aule parlamentari il politicamente corretto e magari anche sui tavoli internazionali eccetera quando si va
Immissione sul terreno
Non affatto attraente non funziona mette in difficoltà i comandanti
Tanto che a volte sembra di rovinare quello che lo stanno facendo molto bene i nostri militari non rendiamo giustizia
Loro con il politicamente corretto loro fanno le cose bene e poi noi facciamo diamo un po'l'impressione di quelle che
Che tirano un sasso nascondono la mano
Professor posso ho letto gli articoli posso Bozzo molto interessanti che sfiorano anche questo problema lo pregherei di
Elaborare la sua esposizione un po'anche su questo otto minuti Presidente grazie proverò
Consentitemi di introdurre qualche elemento di riflessione critica rispetto a quello che ho ascoltato questa mattina lo faccio non con l'intento di abbatte le Bourgeois ma perché credo sia la maniera migliore di interpretare il mio ruolo e di rispondere alla domanda
E lo faccio a partire dal tre parole chiave che compaiono nel titolo di questo panel
Il ruolo l'interesse italiano infine la politica di sicurezza parto da quest'ultima qual è la caratteristica della politica di sicurezza italiana io credo che la politica di sicurezza italiana di questi primi centocinquanta anni di vita del Paese
Dei fortissimi elementi di continuità cosa che non mi stupisce perché la continuità è una delle caratteristiche delle politiche di sicurezza per ovvi motivi di tutti i Paesi del mondo il problema del nostro Paese che questa continuità molto spesso una continuità in negativo
E cioè quando soprattutto dall'esterno si guarda alla politica di sicurezza italiana le seri le sì rimproverano i soliti ricorrenti difetti
Che sono ambiguità incertezza opportunismo se non addirittura cinismo volubilità o addirittura volatilità
Questo non ce lo dobbiamo nascondere a creato e consolidato fuori dai confini nazionali un'immagine del Paese che può darsi sia cambiata negli ultimi anni ma sicuramente era
Solida sino a non molti anni fa un'immagine del Paese alle a all'esterno all'estero che è caratterizzata da scarsa credibilità e affidabilità del medesimo con tutto il danno ovviamente che ne deriva
Questa caratteristica di continuità della politica nazionale secondo me non è casuale non è dovuta al fatto
Non è dovuta alla volontà degli dèi e nemmeno elementi individuali di ossa entrati ICI tocca astici mai dovuta invece a certe costanti che sono di vario ordine
Persino d'ordine geografico stamattina il Presidente Fini ricordava una recente pubblicazione a proposito della rinascita della geografia di carattere geografico di carattere storico di carattere culturale politico se non addirittura sociale
E qui
Ciò detto mi aggancio alla seconda parola chiave il ruolo
Il problema mi par di capire del ruolo e della definizione del ruolo del nostro Paese nella politica internazionale che molto spesso ne sono stato a testimonianza alcune delle
Presentazione di questa mattina il ruolo viene inteso come rango
Cioè il Paese deve acquisire difendere mantenere incerto Marangon certo status ovvero un certo prestigio o lasciatemelo tradurre una certa apparenza deve difendere una certa apparenza
A scapito però di quello che in effetti o di quello che dovrebbe essere il ruolo di un Paese ruolo secondo lei si associa a un altro termine responsabilità
Capacità e volontà di assumersi determinate responsabilità e di pagare i prezzi a cominciare da quelli politici per passare a quelli economici che si associano a quella responsabilità
Il l'interesse italiano per il rango e testimoniato da una serie di esempi storici
Quella che molto spesso è stata definita dai miei colleghi storici la politica della sedia la politica del posto più o meno al sole
La corsa al Gruppo di contatto di turno la necessità di contare di più nei consessi che contano per l'appunto
Ma dietro questo tentativo appunto di apparire più essere
Qual è
L'effettivo interesse nazionale italiano io traduco il termine interesse italiano con interesse nazionale utilizzando una parola che quand'ero studente universitario era più o meno una parolaccia
Non è più una parolaccia ma insomma non è che sia utilizzata molto no la si pensa sempre chissà perché nel nostro Paese con una qualche
Prudenza ritrosia pruderie direbbero gli amici
Francesi l'interesse nazionale è una querelle infinita se ne parla da quando ero
Non studenti universitari da quando ero piccino
A me pare di constatare tra le costanti del Paese una certa quali incapacità per non dire non volontà di individuare temi aree di interesse primario per il Paese
E
Questo che cosa porta in che cosa si traduce
Alla dispersione delle risorse alla molteplicità degli obiettivi alla appunto incertezza indefinitezza della politica nazionale
All'assenza di una strategia nazionale propriamente intesa cioè di un processo di un percorso che porti a collegare le risorse disponibili poche o tante che siano perché un'altra querelle infinita ma noi abbiamo poche risorse
Ho capito che abbiamo poche risorse però se tu con misure gli obiettivi e di selezione rispetto a quelle risorse probabilmente riuscire ad ottenere risultati migliori rispetto all'ipotesi in cui con poche risorse e per di più tu le dispersi
Vedasi il caso della seconda guerra mondiale già stato ricordato ma se ne potrebbero citare molti altri
Mi verrebbe da fare una battuta impietosa l'Italia si è molto estesa in passato dal punto di vista della sua iniziativa diplomatica
Per assicurarsi un po'se il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite o per evitare che quel posto fosse assegnato ad altri bene
Potrei dire ripeto con una battuta un po'forzata che il peggior servizio che si potrebbe fare al Paese è di riconoscere un posto all'Italia nel Consiglio di sicurezza perché sono in grado di prevedere con una certa facilità che cosa succederebbe subito dopo
Questo fa sì che la politica estera italiana sia caratterizzata da una forte capacità come dire ad attiva
Una forte capacità reattiva una fa
Le capacità di far fronte con quella fantasia intuizione a volte anche improvvisare azione che caratterizza la cultura nazionale alle circostanze esterne e naturalmente tutto ciò ripeto dovuta delle determinanti precise
Non ultime quelle culturali e quelle legate alle caratteristiche del sistema politico interno che è un sistema che ha sempre facile
è un sistema dove
Individuare dei valori bipartisan ma sembra che sia impresa titanica è un sistema non coeso neppure attorno a quelli che dovrebbero essere gli obiettivi fondamentali
Della collettività nazionale
Tutto questo è stato negli ultimi vent'anni spesso nascosto dietro o sotto il velo velo in realtà invero molto sottile del multilateralismo
E qui vengo e chiudo al problema legato nello specifico alle per missioni reti internazionali italiani
L'Italia in realtà con questa partecipazione massiccia le missioni internazionali di pace o presunta tale
Ha trovato una soluzione per certi versi creativa
Fantasiosa
Ad un duplice problema da un lato
Cosa che viene spesso dimenticata
E il Paese in questo modo è riuscito a sottrarsi al peso della sconfitta spesso si dimentica che l'Italia non soltanto ha perso la seconda guerra mondiale ma l'ha persa in una certa maniera cioè l'ha persa male che non necessariamente
Per responsabilità dei militari come già è stato detto ma per precise responsabilità politiche
In secondo luogo la necessità di recuperare credibilità e acquisire maggiore visibilità all'esterno infine lasciatemi aggiungere un terzo
Elemento per certi versi non meno importante la necessità di costruire consenso interno ecco per
Addivenire ad una soluzione per risolvere questi tre problemi si è tirato fuori dal cappello il coniglio
E scelgo il coniglio non a caso abbiamo inventato i soldati di pace abbiamo inventato la via italiana al peacekeeping che metteva d'accordo tutti dava visibilità al Paese consentiva di fare uscire le Forze armate dallo spettro
Della sconfitta riusciva a costruire consenso interno che negli ultimi vent'anni questo gioco di prestiti citazione ha funzionato abbastanza bene stando ai risultati il problema che nel frattempo lo scenario mondiale
è mutato
è mutato in modi diversi non posso trattenermi su questo punto perché gli otto minuti stanno scadendo e concludo
Sono scaduti me ne scuso concludo rapidamente
A me pare che questa soluzione del coniglio per uscito dal cappello oggi rischi di andare in corto circuito perché in realtà in quelle missioni internazionali gli interessi ci sono soltanto che sono interessi altrui
Le logiche di in trappolamento abbandono così tipiche delle relazioni tra alleati minori è una potenza maggiore che è la tipica condizione della politica estera italiana pesano in maniera particolare
E pensa in maniera particolare soprattutto il diverso ruolo diversa attitudine nei confronti dei tagli alla politica internazionale del nostro alleato maggiore ovvero degli Stati Uniti
Detto in altri termini credo che ci attendano tempi difficili grazie
Grazie grazie professore molto molto chiaro fra l'altro ha mantenuto anche tempo segnato quindi grazie davvero dobbiamo farcela siamo molto compressi detenuti ridurre anch'io
I miei miei commenti
Abbiamo un problema al terzo problema terzo Area proprio diciamo che di natura sfiora diciamo la politica estera non si vive anche di natura
Appartenente alla potenti tra la politica estera
Tel successo più di una volta probabilmente succederà ancora che siano stati autorizzati degli interventi
Non esattamente nella pratica per il mantenimento della pace della sicurezza internazionale
Che non erano affatto in pericolo ma per me si sta di nuovo non isolarsi nel nel contesto internazionale
Io direi che la Libia per questo è un esempio perfetto poi abbiamo fatto bene è andato bene così ma è un esempio perfetto di quello che ho appena detto
Ecco allora qui interviene il discorso sulla responsabilità di proteggere scusa dei deputati che è diventato un po'il il mantenere dei nostri
Tempi ma a volte rischiano di diventare un po'la foglia di fico per chi interessi diverso io pregherei la ministro puntillo nel suo intervento di tenere conto anche di questo lo ringrazio molto
Buongiorno
Buongiorno
Grazie dell'Appia grazie per avermi invitato a questo importante convegno apprezzamento per la preparazione dovuto per i documenti di background preparati dallo non voglia che sono eccellenti
Vorrei impartire senz'altro dalla proposta del genere alla fine mi ricollego poi senz'altro l'intervento del professor Bozzo
Bizzarro intervento forse un po'
Diciamo fondi o controcorrente per esordio cosa che magari non sono del tutto in linea con quanto hanno detiene ordini in precedenti oratori quindi forse questo può bisogna citare un po'poi il il dibattito che speriamo di tenera
E cioè patologo dalla mozione di interesse nazionale io mi limiterò a riferirlo alle alle missioni internazionale di Rieti Passo chiaramente lo delimito a questo ambito
Sostanzialmente quindi la critica che aleggia dalle parole di e altri mi hanno preceduto dal documento stesso dello IAI
E che sostanzialmente dovrà assumere in tre elementi da un lato l'Italia si vergogna di riconoscere che ha degli interessi nazionali
Ma punto due forse ancora più grave non è neanche in grado di
Valutarli o comunque di capirli va adeguatamente
E diciamo comunque punto tre quando anche
E come nel nel rapporto noi anche alla fine si sembra si arriva a questa conclusione che per una serie di fortuita circostanza drogo alla fine
I nostri interventi vanno nella direzione giusta di
Quindi realizzare gli obiettivi che sono parte l'interesse nazionale quando anche però ci riusciamo
Non siamo in grado di valorizzare appieno questo nostro contributo e quindi non godiamo i frutti soprattutto in ambito internazionale della riconoscenza che ci siamo guadagnati
Con questo intervento è che occorre provare a sfatare quanto meno i primi due parzialmente il terzo di questi
E lo vuole fare però partendo appunto da da un contesto concreto oltre a parte una brevissima premessa generale quindi prenderei senz'altro l'esempio della ridato mente senza entrare in dettaglio
Ho citato la generale Arpino
Prima di sfatare ore anche in qualche modo generalizzare responsabilità cioè non è solo l'Italia in casa socialmente italiano di non sapere fosse sempre parlare dell'interesse nazionale di presentarlo all'opinione pubblica con chiarezza
L'interesse nazionale e la sua definizione più così
Storicamente affermata effettivamente è di per sé un po'imbarazzante perché il riconoscimento che
C'è un interesse superiore della nazione che però può andare contro interessi di altra natura anche morale o dei valori che vengono quotidianamente riconosciuti come invece predominanti
L'esempio storico che si cita la scelta del cardinale Richelieu visti schierare la Francia con i Paesi protestanti
Per un interesse nazionale che è quello di indebolire
Il nemico principale del momento anche esso cattolico quindi
Evidentemente c'è nella natura stessa di interesse nazionale ci può essere una qualche motivo di imbarazzo nel denunciarlo apertamente e d'altronde
Nel mio mestiere vedo che anche altri Paesi non sono così poi diciamo out spoke nel mettere nero su bianco qual è l'interesse nazionale in una determinata vicenda lo vedremo anche nel caso della Libia
E poi traslazionale non è ma cosa un bene fisso immutabile che possiamo così facilmente determinare ogni in qualunque momento a secondo delle cose delle situazione questo interesse può cambiare
E
Soprattutto la capacità italiana di indirizzare gli eventi in un senso o in un altro e naturalmente limitata
Penso di chiarire queste due pesino argomenti col caso libico immaginiamo come si può generalizzare che l'Italia fosse una potenza conservatrice nei confronti della libertà
Tendenzialmente l'interesse nazionale fosse nello status quo visto che siamo nel Paese forse più fra i Paesi occidentali sicuramente esposto nei confronti della Libia data l'incertezza di un posto
Quello che c'era prima
Si può immaginare io non sto dicendo che questa sia la posizione italiana si può immaginare una partenza lì posizione conservatrice meglio preservare gli equilibri che andare in fuga avanti in un futuro incerto
Ma realisticamente quali erano gli strumenti che l'Italia avrebbe potuto utilizzare per
Raggiungere questo obiettivo di interesse nazionale ammesso che questo lo fosse evidentemente mano a mano che la situazione sul terreno evolveva la mano che si creava una coalizione che andava da alcuni Paesi occidentali alla lega araba al mondo islamico
Alla stessa Unione africana ha una disponibilità dei membri permanenti del Consiglio di sicurezza nel senso di autorizzare un intervento in Libia io non credo di tale avesse ripeto nell'ipotesi che se questo fosse il suo interesse nazionale avesse strumenti per impedire questo a questo processo quindi io credo che comunque
L'Italia ha fatto quello che l'interesse nazionale e
Oggettiva valutazione degli strumenti a disposizione dell'Italia
Consigliamo di fare l'ha fatto mi permetto di dire anche bene stare
Abbiamo ricondotto nei limiti in cui si è stato possibile l'intervento in Libia in quel quadro multilaterale che per tanti motivi
Ne ha annue tanto caro effettivamente funzionale nostri interessi abbiamo svolto un ruolo che ci permette credo oggi ex post di dire che tutto sommato
Nella nuova leader italiano non è difficoltà o comunque l'imbarazzo come avrei voluto essere se avesse fatto scelte diversa
Quindi
In sostanza credo che l'esempio tipico si confermi che forse senza quel dibattito e quindi vengo forse al punto su cui accetto la la critica più diciamo che apertamente ciò effettivamente
Si è arrivati alla soluzione giusto ma forse senza quel dibattito pubblico aperto che in qualche caso potrebbe essere opportuno lì ribadisco in qualche caso richiamo quella quello che dicevo all'inizio perché non è detto che sia sempre materia che possa essere risciò rinata in pubblico in maniera
Ora produttiva proprio per l'interesse nazionale
Concludo brevissimamente sulla responsabilità di proteggere anche qui prendono posizione un po'contrari diciamo
Io credo che la cosa che non aveva la distinta dalla suo in qualche modo predecessore che era cosiddetto diritto di intervento umanitario diritto di ingerenza va distinto per un motivo
Politico ma che quasi mi scuso con con i giuristi in sala oramai quasi metà giuridico perché
Mentre il il diritto di intervento metallo fu apertamente condannato da moltissimi Paesi sostanza fra tutti i Paesi non occidentali in particolare in una
Decisione presa dal così tornando il movimento dei non allineati nel mille novecentonovantanove che lo condannò come appunto lo strumento diciamo in qualche modo di colonialismo di ritorno la responsabilità di proteggere benché nata probabilmente
In ambienti accademici soprattutto occidentali poi è stata sanzionata livello politico più ampio proprio sette anni fa questo stesso giorno se non sbaglio alle Nazioni Unite quando in un vertice che ancora rimane il vertice la quale ha partecipato il più alto numero di capi di Stato e di governo fu
All'unanimità accettato da tutti i presenti e accertato con delle delimitazioni precise che prevedono che stabilito il principio che quando uno Stato non è capace o non vuole difendere i propri cittadini c'è una responsabilità collettiva di farlo
Assegna però al Consiglio di sicurezza poi il compito di determinare il se e le modalità quindi sul principio non credo che ci sia da discutere quanto vogliamo di riaprire il dibattito è stato accettato da tutti e quindi noti adesso non si fanno dei passi indietro
In Assemblea generale c'è ogni anno un dibattito sul tema posso assicurarvi che non ci sono stati i passi indietro o meno in quella sede
Possiamo discutere delle modalità possiamo dire che fosse in Libia e Consiglio di sicurezza
Diciamo per imperizia ero quasi uno dei primi casi talmente il primo caso in cui espressamente veniva attuato questo principio abbia coi ecceduto nel mandato quello che dovrà essere lo scopo diciamo specifico dalla responsabilità di proteggere
E si è arrivati a regime Cenci probabilmente
Andato oltre le righe
Si può discutere quindi al fatto che adesso per la Siria
Di fronte a situazioni per certi versi analoghe Consiglio di sicurezza non si rende assolutamente intenzionato a dare la stessa la luce verde
Prego distinguerei tra il momento dell'affermazione del principio che secondo me non è un fatto compiuto e nel quale credo l'Italia il Governo italiano ha contribuito e con
Con convinzione continua a sostenerlo a quello della sua attuazione pratica che sicuramente necessità di essere messa a punto
Concludo con una battuta credo l'unica persona autorizzata a contestare il principio
Della astenuti il presidente venezuelano perché al vertice di sette anni fa fu l'unico
E in generale disconobbe la legittimità del documento delle Nazioni Unite dichiaro che il suo Paese non si sarebbe sentito vincolato da questo documento la controparte il Venezuela
Gli altri centonovantadue membri delle Nazioni Unite mi sembrano tutti quanti invece vincolati a rispettare questo principio grazie
Grazie ministro Cutino perfetto come tempi perfetto come risposte ottimo devo come è stato con dieci minuti di ritardo ma stiamo cercando di recuperare mi pare che lo stiamo facendo
Vediamo al quarto problema d'aria
Quarto problema Daria è questo il Presidente della Repubblica ha detto
Non lasceremo l'Afghanistan da solo dopo il due mila quattordici è così per l'abbrivio poi molti hanno cominciato a ripeterlo ed è così insomma ormai ormai lo dicono tutti
Ecco
La cooperazione e sviluppo all'elezione cooperazione sviluppo in questo credo venga ad assumere una la grande importanza perché non hanno sì ritiro dei militari
Parliamo oltre all'Italia
Corrispondentemente concomitanze mentre aumenta le sue
Irresponsabilità alla cooperazione e sviluppo
Ecco allora ministro Pasquino si occupa proprio di questo
Ci interessa vedere un attimo del nel nell'ambito del suo intervento se eccome il sistema Italia si sta preparando questo sicuramente lo sta facendo prestano degli esteri
Grazie
Sì grazie generale Guadagno venti secondi non alzandomi col suo permesso per andare a Torino
Che cercherò comunque di di di utilizzare al meglio nei limiti del tempo affidatomi perché in effetti dovrà fare un po'mi dovrete permettere un paio di salti logici o comunque di apparenti
Contraddizioni retoriche
La la cooperazione allo sviluppo lavora insieme ai militari non può non lavorare insieme meditare
Inutile fare riferimento a casi che conosciamo tutti appunto citava generale il l'Afghanistan
La sicurezza degli operatori umanitari e la sicurezza fisica degli operatori umanitari ripetere l'operazione non può essere assicurata senza la presenza di militari allora né per mettere in primo salto logico se io dovessi utilizzare
Il voglio dire l'andazzo è buona diciamo il i testi tradizionali a livello internazionale vengono ammessi nel settore la cooperazione delle umanitario l'Italia non fa un buon lavoro
Perché l'Italia e
Io personalmente sono stato accusato a livello internazionale di
Rappresentare un Paese che fa troppo filamento alla cooperazione civile e militare
Per fortuna
Anche questo non è un una definizione politicamente corrette tetto generale
Per fortuna il discorso dei cosiddetti talebani della cooperazione Haendel dei talebani dell'emergenza umanitaria dell'aiuto umanitario a tutti i costi
Per fortuna sta perdendo anche a livello internazionale una certa rilevanza esempi tragici abbiamo detto l'organista ma pensiamo a Limbiate sola significa soprattutto
La Siria è un esempio davvero
Che può costituire una buona da al di là della quale l'intero settore della
Dell'aiuto umanitario cambierà
Non può al
Ma nemmeno concepire se ormai un intervento che non sia assolutamente complementare fra il civile elementare
Questo è il primo primo passo speriamo parlando de iure condendo che la la la collettività la comunità internazionale della della cooperazione dell'Umanitaria in particolare dovrà accettare
L'Italia in questo a per fortuna è un passo avanti professor posso io sinora ascoltato con molta interesse quello che diceva perché cercavo di fare riferimento al discorso che mi ero preparato alla luce del
Del titolo
Che però in effetti adesso vorrei cambiare un po'perché non credo che voi avete bisogno di ricevere da me conferma della complementarità dell'integrazione del nostro della nostra attività
La cooperazione allo sviluppo giustamente in generale deve intervenire quando la Tris immediata
Auspicabilmente passata
L'esperienza internazionale ci insegna però che le crisi magari raggiungono picchi di estrema violenza e ma è un fiume carsico che più o meno ritorna sono
Innumerevoli purtroppo gli esempi ritorno ancora l'esempio Siria nell'ultimo mese e mezzo sono stati uccisi sei operatori umanitari siriani della Mezzaluna rossa
Siriana così del Sarca che apparentemente erano stati accusati di essere o troppo filo regime o troppo anti regime
Di lì la domanda che si pone allora che cos'è quale sarà il compito della cooperazione
La risposta più semplice è quella in primo luogo dobbiamo salvare vite umane quindi la nostra il nostro intervento deve essere diretto alla salvezza
Tel delle persone vittime in primo luogo vittime della violenza e di coloro i quali operano per aiutare loro
Per questo al rientro allora il
Nel discorso preparato l'esperienza italiana in linea con i principi internazionali noi seguiamo le cosiddette giraffe di
Cioè di ventitré principi generali nel accettati a livello internazionale su come bisogna operare nella nel settore umanitario
Accomuna caratteristica che giocoforza abbiamo da accertare punto l'esempio Libano è stato direi il primo più evidente qui abbiamo
Chi molto ma molto procedimento può dare esempi
L'Afghanistan dall'idea adesso io personalmente ho cominciato a lavorare in questo settore grazie al aiuto sostanziale del comando operativo interforze che ha permesso di portare in Italia duecentosettantasei
Sentiti libici
Che solo all'inizio avevano costituito oggetto di critiche più o meno velate per esempio a livello europeo perché noi eravamo accusati noi italiani di aiutare una parte politica
Al momento in cui il comando operativo interforze ci ha messo a disposizione degli aerei militari per portare questi riferiti in Italia da me personalmente sono venuti americani danesi britannici olandesi
Vado a memoria
Indonesia addirittura due marocchini per chiedere est poi cos'era stato l'ecotassa restate l'esperienza italiana come era andata
Un Paese che non sempre il nostro amico per esempio a livello europeo la Danimarca ha seguito esattamente il nostro esempio
Quindi probabilmente per rientrare nel nel tema del
Del il titolo del di di questa fase
Il
L'esempio italiano potrebbe essere
Riproposta a livello internazionale senza timori ITI o
Individui eccessive critiche
Magari in futuro il tempo sarà ci sarà testimone
La complementarità si è riflettuto in concreto anche a livello di Giletti Ivo nell'elaborazione di un decreto missioni internazionali
Che le ultimissime di direzione del Capo dello Stato
Detto dovrà essere rivisto anche alla luce ovvia delle delle condizioni del bilancio dello stato generale
Ma è un è uno strumento che ha permesso la cooperazione italiana di operare in aree dove altrimenti sarebbe assolutamente irrealistico intervenire
La cooperazione italiana non è solamente
La costruzione di un ponte ma per esempio e che
Una un un intervento di sminamento che costituisce il primo passo per lo sviluppo
Della dell'aria in cui si interviene
Ci sono tanti potrebbero essere tantissimi altri esempi da fare ma io anche per
Sto spiegando concreta settima
Un altro minuto lei fa riferimento il trenta il concludo con questo ulteriore esempio la l'intervento deve tenere presente
La l'aria in cui si opera noi operiamo in aree estremamente Franci prima citavo l'esempio del fiume carsico sopito
Non ci sono esempi ahimè a livello internazionale in cui l'intervento umanitario in particolare a risolto il problema purtroppo
Per quello e assolutamente necessari qui veramente vorrei concludere con un auspicio
Più che da funzionario del cittadino che si elaborino degli strumenti legislativi che permettano una permanenza più prolungata di tutti noi
Nel due mila quattordici i militari andranno via dall'Afghanistan ma i militari sono intervenuti anche in zone dove non c'era un conflitto immaginiamo l'esempio di Haiti
Haiti a una tali situazioni di fragilità che non può essere risolta solo ed esclusivamente un intervento puntuale bisogna pensare per il vantaggio
E qui veramente e concludo
Per il l'interesse nazionale che la stabilizzazione di queste aree di crisi alla fine
E un'enorme interesse un costituisce il vero nostro interesse nazionale il l'ammiraglio metà recitare il caso del sei Berselli arrivano migliaia di persone in fuga da una situazione orribile
Di di difficoltà di pericoli per per la persona per la struttura sociale e queste persone prima o poi arrivano al Mediterraneo prima o poi arrivano a quelle zattere che poi arriveranno in Italia quindi al di là del
Per il discorso
Che fecero grande adeguate nella
Dei valori umanitari delle positiva dei cosiddetti ventitré principi del Couto umanità rendono circa ci sono degli interessi magari forse triviale potrebbero essere considerati di essere italiani ma che sono molto concreti grazie
Grazie grazie grazie ministro
Siamo tutti ammirati che da tutto il Paese sia mirato da quello che lei
La cooperazione comunque o senza le Forze armate sta facendo in giro per il mondo veramente qualcosa di qualificante per noi vediamo al quinto problema dall'Area a tempo
A impatto sulle foto sulle sulle
Sono intervenuti sulle missioni internazionali comunque anche su un problema solo militare
Perché ci rivolgiamo al senatore Ramponi questa volta come senatore come parlamentare con gli compete e non come ex collega eccetera eccetera
Quindi
Allora il carattere parlamentare nel nostro ordinamento prevede che il Parlamento di indirizzi
Indirizzi politici e quindi indirizzi politici anche per l'impiego delle Forze armate
Indirizzi politici sono consolle ora anche la ratifica del dei trattati la ratifica delle delle risoluzioni Lorenzo internazionali eccetera
No succede nel dibattito
Che si verifica soprattutto
Nei pressi dei momenti in cui bisogna di finanziare le missioni che si cerca di dare qualcosa di diverso all'indirizzi mettendo anche in difficoltà i militari delle volte
E che si dice militari quali armi devono usare come devono fare e cosa non devono fare cosa devono fare
E questo non fa assolutamente bene è criticato all'esterno mette in difficoltà i comandanti eccetera bisognerebbe anche interessarsi
Del noi stiamo ancora lavorando con il codice militare di pace con le conseguenze che ci sono con una alla Procura
Civile che viene a fermarci mezzi in teatro eccetera eccetera poi c'è il problema della posizione i nostri militari che combattono muoiono eccetera però non sono né impazzano in guerra ecco questi non sarebbero problemi che
Sarebbe bene guardare diciamo oltre che gli aspetti finanziari delle missioni sono provocatore lo so
Caro Presidente però era mio dovere come espletare dire anche questo ti ringrazio per i chiarimenti che potrà aiutarci poco
è la verità buongiorno grazie limitato argomento estremamente interessante se adesso mi fa cenno di riprendere ma siccome
Io non so dove ci si deve porre una
Per lei sa dove la funzione appunto e allora senza che il PAI
Allora dicevo
Un argomento certamente di estremo interesse non perché nessuno Stato militare ma perché effettivamente
L'emissione di e la componente cooperazione e persone i due strumenti fondamentali della politica estera oggi di qualsiasi poi sparisce
Voi ci mettiamo un po'a capirlo ma la realtà è questa sul piano internazionale
Quindi l'argomento di estremo interesse deve anche coronato da successo e questo mi fa molto piacere degli convenuto corrispondere
Albertino
I problemi
In sede parlamentare relativi
All'argomento missioni sono quelli che lui era entrato più l'altro
Quello di discutere l'intervento o meno in una missione prima che la missione si svolga allora comincio da questo noi a un certo punto discutiamo
Le emissioni
Per
Sostenerle finanziariamente quando già sono in atto questo non va bene non solo ma discutiamo anche le missioni
Per stabili senza discuterne la validità la necessità di mantenere o meno allora finalmente però nell'ultimo decreto
In precedenza avevo fatto approvare un ordine del giorno che diceva prima di venire a presentare il decreto di copertura finanziaria o facciamo un dibattito perché questa è una Repubblica parlamentare non governativa
Oggi da oggi in poi ogni quattro mesi il Governo deve venire a riferire
In Parlamento sullo stato delle missioni quindi il diritto in questo senso il Parlamento ha riacquisito la sua facoltà
Secondo discorso quello relativo a chi vuole stabilire quali sistemi d'arma debbono intervenire o meno e qui nasce
Dal fatto al quale abbiamo rifatto riferimento prima dell'interesse
Del problema dell'interesse del non capire Novoli che a un certo punto agli interventi sul piano internazionale debbano essere sempre dettate dalla difesa dall'interventi nostri interessi ecco sapevo io
Allora
In questo contesto
è chiaro che vi sono addirittura alcuni che stabiliscono che noi dobbiamo intervenire ma non dobbiamo usare quell'arma ricordate anche quando siamo intervenuti per esempio
Nei confronti della Serbia in Kosovo
Andavamo partecipavamo regolarmente ai bombardamenti come tutti gli altri ma noi andavamo soltanto per fare la ricognizione cose ridicole penose quindi condivido ma siccome il Parlamento tutti hanno diritto di parola
Ci sono anche quelli tessile che possono dire queste cose che non hanno senso e che mettono in imbarazzo i veri protagonisti
La terza conservazione che hai detto
A del discorso del Codice il discorso che il Codice il flusso del Codice io per esempio ho presentato un disegno che inserisce nella Costituzione la fattispecie operazioni internazionali perché noi abbiamo
Pace confermati in pace e le forze armate in guerra se in Costituzione non c'è la fattispecie non si può politico formulare un Codice che faccia riferimento a quella fattispecie
Per ora questo non è accaduto perché e speriamo che accada in futuro
Detto questo adesso tocco i due punti che caratterizzano questo no questo nostro panel che sono il ruolo e l'interesse anzi direi preferisco il ruolo che poi direttori ma dell'interesse e poi il ruolo abbiamo detto che la difficoltà che noi abbiamo
Nel fare queste operazioni
Parlo in funzione di un nostro interesse è un discorso culturale che noi abbiamo
è un discorso culturale trattino umanistico diverso o dal discorso culturale anglosassone
Quando io sono stato addetto militare negli Stati Uniti era chiaro che gli interventi degli Stati Uniti erano sempre caratterizzati e dettati dall'interesse degli Stati Uniti
Noi invece dobbiamo sempre dire ricordo quando
Andammo in orari in Iraq
Andiamo in Iraq e vi fu un forte dibattito questo proposito non sempre delle parti politiche hanno sostenuto di concerto con le nostre missioni vi fu un forte dibattito
In Parlamento e allora ricordo che il Ministro Frattini addirittura per cercare di convincere la parte opposta a dare il suo consenso Tarodi un intervento umanitario in Iraq umanitario ma niente umanitario niente
E se volevamo fare un intervento monetario mandavamo un plotone di suore breve
Era un intervento che certamente a gioco lungo aveva anche un carattere umanitario ma anche perché io per rispetto di coloro che sono morti era un intervento bellico vero e proprio
Nei confronti di una situazione che era drammatica
Allora noi per esempio prendiamo l'esempio delle crociate non li abbiamo sempre dipinto le crociate come una missione per recuperare i luoghi santi in realtà alle crociate hanno portato anche a quello
Ma erano dettate da un motivo di interesse e credo che non ci sia nulla di strano
A dire che a un certo punto uno Stato opera nell'interesse dei suoi cittadini
E se noi guardiamo per esempio in Medioriente vediamo che l'interesse
Nell'area nostra in termini di esportazioni che molto molto molto alto
Per cui è chiaro che spendiamo un miliardo e rotti ogni anno
Per svolgerle operazioni ma è altrettanto chiaro che se andate a vedere la bilancia commerciale di miliardi a nostro favore ce ne sono molti e molti di più
Per cui abbiamo il certamente l'interesse ad avere la stabilità nel luogo vi è poi il discorso energetico al quale si è già fatto cenno
Vi è il discorso geografico perché vi può essere un interesse vicino nell'area che
Determinano nel nostro sfera di interesse oppure vi può essere un interesse lontano che dettato da accordi di opportunità di essere presenti su richiesta delle Nazioni Unite
Quindi non c'è dubbio che prima di tutto noi dobbiamo svolgere questa operazione per tutelare l'interesse nazionale
E non c'è dubbio lo dico adesso e lo dirò in conclusione che questo è il futuro avete fatto benissimo a fare questo convegno perché per quanto ha tratto in particolare con le forze armate ma anche con l'industria
Il futuro delle operazioni militari è nelle operazioni di pace
Credo di poter addirittura dire che l'Italia nell'alleanza nato nell'Unione europea non sarà mai più coinvolta in una guerra
Non è più il momento delle guerre un po'per l'allargamento della democrazia non esiste un esempio di due Stati democratici
Che si siano fatti la guerra c'è soltanto e lei fa così me lo dica uno
Me lo dica uno no lui
Lo dico io Argentina Inghilterra mal lo
No ahimè per prima guerra mondiale scusi spaccatura guerra mondiale e poi da altri e poi la prima guerra mondiale è stata fatta dai tedeschi avevano la monarchia non era uno Stato democratico
Così come Inghilterra Argentina
Per le Falklands ma in quel momento il Governo argentino era uno stato dittatoriali è difficile che un Governo possa indurre la propria popolazione ad attaccare un altro Paese
Per ragioni che possono essere territoriali possono essere così è molto difficile oggi abbiamo otto non abbiamo nessuna guerra abbiamo ottanta conflitti
Ma sono tutti di carattere interno religioso territoriale
Oppure per la conquista del potere ma ritorniamo a noi quindi ritengo che sia importantissimo il discorso delle emissioni
Il discorso del ruolo noi abbiamo partecipato noi abbiamo partecipato ancora due minuti noi abbiamo partecipato
A queste operazioni internazionali più di cento normalmente inseriti in un contesto internazionale così come avevano partecipato nel primo del secondo conflitto mondiale
Guerre inseriti in alleanze
Ebbene rispetto a quanto accaduto durante la guerra nelle operazioni di pace la componente militare ha trovato più spazio tirare una autonomia per una manifestazione propria
Tant'è vero che come qualcuno ha ricordato c'è stato un po'la via italiana alle operazioni di pace
E devo dire tra l'altro che è stata una fortuna che sono state queste operazioni anziché operazioni belliche perché
Ci hanno consentito piano piano di acquisire una professionalità e di farsi rispettare se avessimo dovuto entrare in guerra
Testimonio avremmo fatto avremmo avuto delle difficoltà enormi ma ritorniamo a noi e allora questo ruolo che ha un certo punto l'Italia si è ritagliato caratterizza
Questa differenza che c'è e naturalmente ha consentito come ricordava qualcuno di ribaltare
Anche
La scarsa fiducia che internazionalmente si aveva nei confronti di uno Stato che ha a guerra l'aveva perduta
Ed è abbastanza è evidente che questo possa accadere
Allora in ruolo italiano è diventato un ruolo esemplare è diventato un ruolo esemplare
Che su cento operazioni non ha mai dato luogo adesso un problema perché progressivamente sia la componente Stato Maggiore
In termini dottrinali in termini di strutture delle unità ha saputo adeguarsi
Sia dalla componente industriale che ha messo a punto certi elementi come per esempio la brindò che è diventato un sistema che il migliore del mondo
In termini di presenza di una forte potenza di fuoco in un contesto di operazioni internazionali e di peace-keeping e peace di crisi e imporsi
In questo contesto direi
Noi abbiamo anche manifestato una capacità eccezionale dal punto di vista del dialogo con le popolazioni
Abbiamo manifestato una grande capacità i militari prima e anche la cooperazione dopo nel favorire
Dopo il primo punto che la sicurezza il secondo punto e la cooperazione lo sviluppo
Ed è chiaro che dobbiamo tenere conto del futuro come lei diceva e non limitarci semplicemente a risolvere il problema della sicurezza
Per la verità perché una grossissima perché siamo in Kosovo lei sa da quanto tempo perché e come siano abbattuti attaccati a noi
Ma in sostanza e concludendo debbo dire dal punto di vista dell'interesse
Finalmente abbiamo capito che si fanno operazioni internazionali anche con le forze armate prima di tutto che vi interessa in assoluto nazionale poi per ragioni umanitarie poi peraltro
Secondo che le Forze armate italiane sono state capaci
Con l'ausilio della cooperazione di ritagliarsi uno spazio esemplare
Che consente più avere avuto il maggior numero di responsabili nell'ambito delle operazioni delle Nazioni Unite al vertice di queste cooperazione
Di avere con i nostri carabinieri
Dimostrato alla capacità di dialogo di mantenimento della sicurezza carabinieri italiani sono ricercati in tutte le operazioni
Egli aveva e quindi finalmente in un'attività
Hanno logicamente bellica saputo recitare un ruolo di primo piano grazie
Grazie grazie giudice il tuo intervento è stato così lineare bello esaustivo omnicomprensivo che penso possa includere
Benissimo anche quelle che sarebbero state le mie conclusioni
Avevo promesso che avrei cercato di vedere se era possibile dare un po'di spazio I quesiti ma credo che i nostri relatori siamo stati tutti così bravi così efficaci che
Purtroppo saltiamo questa opportunità
Mi dispiace davvero
La comunicazione di servizio ora possiamo uscendo dalla dalla sala dividerci al buffet
Al foglie qui pregherei tutti quanti di essere qui pronti seduti per la seconda parte del convegno dalle quattordici e dieci grazie a tutti e grazie soprattutto i relatori