"Cultura e Sviluppo. La scelta per salvare l’Italia" - Presentazione del Rapporto annuale Federculture

Buonasera
Autorità colleghe e colleghi signore e signori la Camera con vivo piacere ospita questa sera l'ottavo rapporto di Federculture un benvenuto al presidente Roberto Grossi
Alla giornalista de il Sole ventiquattro Ore Stefano Salis in rappresentanza del
Direttore Roberto Napoletano
Al presidente dell'Istat Enrico Giovannini al vicepresidente per lo sviluppo economico di Confindustria Aurelio Regina
Voglio innanzitutto sottolineare l'oggettiva importanza del prezioso appuntamento annuale con Federcultura
Il rapporto che come sapete viene presentato a scadenza regolare rappresenta infatti un importante strumento di lavoro non soltanto per gli operatori culturali
Ma anche e per certi aspetti soprattutto per le istituzioni
La lettura dell'ottavo rapporto
Conferme in primo luogo
L'urgenza di porre in relazione le politiche governative con le attività culturali
La prima contraddizione da risolvere a mio avviso è infatti l'enorme distanza tuttora persistente tra la domanda di cultura presente nella società
E la carenza o Pilli insufficienza dell'investimento pubblico nell'ambito culturale
Il documento che oggi viene presentato è importante non solo perché fornisce gli elementi per comprendere quanto la cultura sia intrinsecamente legata
Alla nostra identità
In patria e alla nostra storia ma anche perché offre gli orientamenti della cosiddetta industria culturale
Il rapporto per le osservazioni suggerimenti le rilevazioni statistiche che elabori approfondisce merito e quindi ampia diffusione sia presso le scuole le università le istituzioni e la politica
Per accrescere una duplice consapevolezza da un atto che l'Italia nella cultura la principale tra le sue specificità positive nel mondo e dall'altro che la cultura può rappresentare uno dei motori della ripresa economica del Paese
Dobbiamo chiederci perché la cultura è sempre stata considerato dai Governi dell'ultimo decennio e forse anche qualche ulteriore anno prima la Cenerentola del bilancio statale
Si tratta solo di questioni di cassa
Con la ragione sta nella prosaica considerazione un vero e proprio stereotipo che con la cultura non si mangia come affermò in passato un illustre esponente politico
Lo studio dimostra tutta la fallaccio di questa valutazione e ne parleranno i nostri ospiti perché nonostante la crisi economica anche oggi le attività legate alla produzione culturale
Mostrano un segno positivo e il settore continua ad attirare un numero sempre crescente di fruitori
La cultura si conferma in altre parole anche in un periodo di crisi nulla vitale dell'economia e della società
Negli ultimi anni l'entità della spesa degli italiani destinata a prodotti culturali è cresciuta nonostante la contrazione dei consumi
Le famiglie continuano a destinare quote del proprio reddito consumi culturali che ad attività del tempo libero ad esse connesse
Insomma per quanto non debbano essere sottovalutati i segnali di una congiuntura economica negativa quello culturale rimane un comparto vivo e dinamico
Eppure
A fronte di questo scenario che potremmo definire per tanti aspetti in cui raggiante l'Italia è sistematicamente priva di una politica culturale che sappia fare sistema tra gli operatori del settore
I diversi ambiti culturali continuano ad essere erroneamente considerati come basi non comunicanti
Nonostante l'incremento del consumo di cultura istituzioni aziende culturali si dibattono vigna crescenti difficoltà economiche in molti casi aggravate dall'assenza dell'intervento dello Stato
C'è a pagina quarantasei del rapporto un dato che è veramente
Inequivocabile
Nel mille novecentocinquanta scrive il rapporto lo Stato investiva per arte cultura una quota pari a circa lo zero virgola cinque della spesa totale milioni centocinquanta quando ovviamente il primo problema era la ricostruzione con acque
Fino ad arrivare nel cinquantacinque sfiorato lo zero virgola otto ancora altro rimane sessanta con lo zero virgola sei e nel settantanove con lo zero e quarantacinque
Per cui decrescere a livello dei nostri giorni questi dati se paragonati al minimo storico del due mila e undici lo zero virgola diciannove da un quadro evidente dell'importanza
Decrescente assegnato al settore nelle diverse fasi storiche del Paese
Oggi per fare un solo esempio ma ne potremmo fare tanti altri ci troviamo in un paradosso il paese di Carmelo Bene di Eduardo De Filippo Vittorio caso anche di tanti altri illustri registi teatrali
Ha mortificato prestigiosi istituti culturali come le scuole di arte drammatica Silvio D'Amico che le scuole di formazione come le accademie d'arte operano con fondi così scarsi
In situazioni logistiche talmente critica da compromettere la loro attività e l'inserimento nel mondo del lavoro dei suoi anni
In questi casi credo che si debba dire che lo Stato ha di fatto applicato sul ruolo
Intendiamoci sono ben consapevole del fatto che lo Stato non può gestire le istituzioni culturali non gli spetta non lo deve fare
Ma so compito deve comunque essere quello di metterle in condizioni di produrre e di produrre anche grazie all'intervento dei privati un intervento che deve essere sussidiario ma non sostitutivo di quello statale
Il rapporto tra politiche pubbliche culturale e o dovrebbe essere dinamico il rapporto testimonia come la domanda culturale cresca in relazione allo sviluppo delle politiche culturali e a quello del sistema di produzione di offerta
Invece per il combinato disposto dei problemi economici logistici statutari spesso le nostre istituzioni culturali si trovano in condizioni di paralisi prodotti
Una possibile strada per favorire la competitività delle aziende e delle istituzioni culturali mi permetto di dare qualche suggerimento
Potrebbe essere quella di estendere la tax credit cioè forme di fiscalità agevolata ora destinate solo al settore cinematografico estenderla anche agli spettacoli dal vivo e la produzione culturale in genere
Inoltre
Si potrebbero lasciare i proventi museali alle singole istituzioni culturali o al Ministero dei beni culturali e non dirlo parli più come avviene da molti anni al Ministero dell'economia
E inoltre
Servirebbe una politica fiscale tale da incoraggiare le donazioni di chi investe nell'arte mettendole a servizio per la collettività
Un altro fenomeno sul quale rapporto ci induce a riflettere e la gestione del nostro immenso patrimonio culturale spesso non conosciuto o comunque non valorizzato adeguatamente
Considerare l'Italia semplicemente come un museo a cielo aperto senza creare le necessarie connessioni tra scuola università e ricerca significa a ben vedere rinunciare quasi a priori alla valorizzazione della nostra identità culturale
E da questo punto di vista mia personale opinione va messo in luce l'impatto negativo che la riforma del Titolo quinto della Costituzione del due mila uno avuto sulla produzione del made in Italy e del brand Italia come viene definito un accordo
Intendo dire che l'attribuzione del turismo come materia concorrente alle Regioni ha di fatto impedito che l'Italia si presentasse nei consessi mondiali come realtà coesa ed era organizzata come sistema Paese
Alle fiere turistiche internazionali alle quali partecipano Paesi tutto il mondo e colossi come gli Stati Uniti d'America la Cina la Russia l'India
L'Italia si presenta frammentata in venti ragioni dispersa innumerevoli stent assessorati comunali e regionali con una promiscuità di attività promozionali che finiscono per perdersi infiniti rivoli
Si spende un fiume di denaro che spesso dispiace dirlo ma emerso ormai con evidenza
Alimenta politiche più o meno clientelari viaggi più o meno di piacere delegazioni tanto pletoriche quanto a ben vedere inutili ai fini della valorizzazione del made in Italy e del brand Italia
è necessario cambiare
Qui non a caso una corrente di pensiero economica arricchito la semplice rilevazione del prodotto interno lordo con nuovi indicatori il benessere culturale la qualità della vita
Il che dimostra come sia necessaria quella rivoluzione copernicana di cui parlavo proprio il direttore del Sole ventiquattro Ore napoletano quando non ciò dalle colonne del suo giornale nel febbraio scorso
Un dibattito al quale non a caso parteciparono le migliori risorse intellettuali e culturali del nostro Paese
è una rivoluzione che si potrà realizzare solo considerando le risorse stanziate per la cultura non come delle specie ma come degli Investimenti
Infine
Sarebbe riduttivo parlare di investimenti culturali in senso stretto perché è indispensabile ampliare l'orizzonte alla educazione
E alla formazione
Investire nella scuola nell'università nella ricerca nella straordinaria ricchezza del nostro patrimonio storico e artistico né i beni ambientali
Nonché investire inadeguate politiche turistiche rappresenta la condizione essenziale
Affinché l'Italia possa riconquistare competitività internazionale sia in termini di offerta di produzione culturale sia in termini di capacità di attrazione di investimenti internazionali ritirato e turistiche
Ci sono dei Paesi legati ad alcuni tipicità che i Governi incoraggiano
Gli Stati Uniti d'America per esempio sono famosi per l'innovazione
L'India per l'eccellenza dell'ingegneria informatica Corea Cina Giappone per la produzione di sistemi ruote cinque la Francia per restare in Europa vicina di casa per la managerialità degli gestioni museale
Io credo che per l'ingente quantità di risorse che governi stanze non per valorizzare queste tipicità questi Paesi rappresenta in molti casi l'avanguardia dello sviluppo economico e culturale
E con l'Italia credo che debba seguire questi esempi debba cercare di fare altrettanto proponendosi come capofila mondiale di un nuovo Rinascimento
L'ho trovato in tal senso estremamente opportuni i riferimenti fatti dal Presidente grossi nel rapporto tra quella straordinaria stagione di creatività
Cosa cosa adesso è possibile nel quindicesimo e sedicesimo secolo quella straordinaria fecondità due geni da cui conseguì la rinascita della cultura italiana come faro dell'Europa
A ben vedere la riscoperta dell'antichità classica rielaborata diremmo oggi in senso moderno
Lo dimostrano gli schizzi Vasari delle opere di cui l'autentico genio eclettico che fu Leonardo il capolavoro di Brunelleschi di Michelangelo
Lo dimostra l'eccezionale sensibilità e lungimiranza di papi principi sovrani
Che investirono dell'arte rimodellare una città promosso in una visione della cultura
In cui aristocrazie popolo come ha sottolineato burqa nel suo la civiltà del Rinascimento italiano condividevano aristocrazie popolo arte piazze eventi culturali
Una civiltà in cui l'arteria intrinsecamente legata
Alla speculazione scientifica è quella che oggi chiameremmo la ricerca scientifica
Questa credo che sia del resto cultura nel senso più pieno del termine
L'arte non concepita come fine a se stessa ma come frutto di studio di trasmissione di valori
La conservazione del bello non come semplice dato estetico ma come valore educativo ispirato al rispetto del luogo dove si vive la tutela ambientale concepita non solo come semplice politica ecologica ma in quanto parte della nostra storia
Archeologia Territorio Ambiente come elementi di un patrimonio unico unico al mondo di cui l'Italia deve andare fieri
In questo studio in questo
Lo studio della storia ha un ruolo indispensabile perché ci dimostra le profonde interconnessioni tra le diverse espressioni dell'umanità
Che in Italia hanno raggiunto il massimo fulgore creando una identità unica e irripetibile nonostante le repliche posticce dei non luoghi in stile italiano sparsi dall'America la città
Ecco queste identità a tutte le caratteristiche per diventare un volano di sviluppo
Perché a tentare l'opportunità di lavoro e di crescita economica e dobbiamo essere consapevoli che ciò che i nostri padri ci hanno trasmesso necessità di cure e attenzioni continua pena l'abbandono il degrado che lo sradicamento
Per questo
E non soltanto necessario preservare la memoria del passato come patrimonio storico ma soprattutto renderle vive e attuali
Come fonte di una nuova creatività e come garanzia della possibilità di una ripresa economica ed è con questo auspicio che dichiaro aperti i lavori e prima di dare la parola al dottor Grossi so che devo andare in onda un filmato quindi mi siedo più atroci ma
Grazie
Parte
Diciamo
Nella
Di
Allo
Un
Per quanto breve parla davvero da solo questo messaggio allora dottor Grossi trenta
Signor Presidente
Signor vice Presidente onorevoli
Cari amici
La seconda volta che presentiamo un rapporto annuale come ho detto pocanzi Presidente alla Camera dei deputati e la ringraziamo per questa sua sensibilità
Quest'anno assumere
Un rilievo particolare
Perché quello che sta succedendo quello che è successo in questo frangente mette ancora più in evidenza
L'importanza del tema che poniamo all'attenzione del Paese e in questa sede
Nel Parlamento cioè il soggetto istituzionale che devi fare leggi che nel fare buone leggi che devi sono i problemi della vita delle persone e dell'economia
Il rapporto annuale a questa
Finalità
Non vuole essere un libro che si mette negli scaffali ma vuole
Voglio essere un elemento aperto
Di analisi delle dinamiche di quello che sta succedendo intorno a noi
E quindi non è rivolto non è rivolto agli studiosi
Rivolto alla vita
Di cittadini ciascuno di noi
Con delle proposte termine ogni intervento delle proposte precise a chi ha la responsabilità
Di fare le scelte per il bene di tutti
Allora in modo molto sintetico perché ovviamente l'idolo potete comprendere molto ampio e articolato cercherò di toccare alcuni punti che
Ritengo centrali rivoltando un po'
Una concezione faccio una proposta poco innovativa quando si parla di cultura viene alla mente il bene culturale Pompei
Santa Maria delle Grazie
Galleria Borghese
La ritengo serio invito teme che gli archivi storici eccetera eccetera
Ma questo appartiene se vogliamo una visione non completa una visione dell'economia della cultura ormai datata venti anni l'approccio che noi vogliamo proporre qui
è un approccio diverso duplice entriamo sulla persona
Sull'individuo
A cui ha finalizzato al bene culturale che è l'artefice ante efficiente artefatta da qualcuno fatta dagli uomini ai cittadini che è l'artefice il destinatario dell'arte della cultura senza la quale
Non esiste e civiltà non esisterebbe il cammino di popoli il cammino della storia
Quindi riponiamo al centro la persona questa è un'ottica diversa di via di affrontare il tema adesso capiamo bene perché
Perché la cultura quindi come la vogliamo affrontare il Luglio oggi a che fare con i problemi che stiamo vedendo purtroppo in modo drammatico questi giorni a che fare con i temi della legalità
A che fare con i temi della conduzione o dell'onestà a che fare con i temi
Della meritocrazia e degli spazi di futuro vediamo i giovani a che fare con il benessere degli anziani anche fare i qual è la diffusione delle conoscenze quindi
Quindi capite bene che
Vogliamo parlare non tanto dei libri ma della lettura non tanto del monumento ma quello che è il momento ci richiama oggi
Per la nostra vita
Insomma
La cultura come bene comune è questo il punto centrale la cultura come bene comune come una visione un'identità di un popolo e di una
Società
Perché
Perché la cultura l'abbiamo allontanata da questa visione l'abbiamo allontanata rispetto alla vita
E se ed è questa la conseguenza per la quale come diceva il Presidente Fini ecco crollato l'investimento pubblico perché l'abbiamo un marginalizzata dal dalla centralità
Delle nostre problematica
E invece la cultura è una ricchezza
Diceva Chennedy
Il PIL misura la quantità non la felicità
La cultura e una ricchezza ma non è il petrolio non era all'insieme dei beni culturali tra l'altro per non richiama guerre richiama richiamo inquinamento
A che fare con la Regione con i postumi con la le competenze con i legami che uniscono le persone dentro una nazioni Cullen regole sociali al rispetto delle regole sociali
Con le leggi con la vita delle città non possiamo prescindere analizzando la vita della nostra città nei temi culturali dalle relazioni sociali dei temi della sicurezza
Se siamo precipitati in questa ottica in una crisi di sistema ormai siamo diamo tutti chiari che non è solamente una questione del sistema finanziario americano
Che non è solamente una recessione economica la crisi che siamo attraversando
Non dice qui questa slide e produttiva sociali murali educativa c'è uno spareggio c'è uno spread che ci preoccupa tanto quanto la differenza fra il bund tedeschi e BTP che lo spread della diffusione della conoscenza
Questo è lo spread e che il vero limite alla crescita di una civiltà è il vero limite il trasferimento e le possibilità che noi diamo ai giovani di portare il meglio di sé
L'Istat e qui abbiamo il presidente dell'Istat visto che la Corte dei conti hanno evidenziato a più riprese in questi anni il dilagare della corruzione la peggio grazie illegalità impoverimento ma cosa sono questi se non problemi culturali
Che stanno dentro i comportamenti dell'uomo che hanno delle radici culturali cioè perché esisti ci siamo allontanati dall'etica cioè a dire Dust precise scale di valori rispetta i quali una cosa è giusta o sbagliata
Una società che non consente speranze che deprime la fiducia
Pensate ai nostri giovani e lo slancio innovativo cari amici è una società sbagliata
E diciamola tutta noi ognuno nelle proprie responsabilità il Presidente Fini come il Presidente della Camera dei deputati ciascuno di noi io come semplice operatore cittadino
Guardiamoci negli occhi negli occhi
Ognuno nelle proprie responsabilità è questa l'Italia che vogliamo
La risposta è sicuramente no
E allora quello che sta facendo il Governo
è
Molto importante ci si comincia a interrogare sempre con l'attenzione al controllo del debito pubblico che ci sta
Bloccando in tutti i sensi riportando giù
Dobbiamo affrontare alcuni punti chiave il Governo sta già facendo ridisegnare il politiche è un sistema di regole
Si parla di riforma del Titolo quinto della Costituzione inserto alla luce di quello che sta succedendo è indispensabile come rilanciare la produzione e l'occupazione l'attività delle imprese
Come attuare meccanismi di rendicontazione economica perché non non accadano decisivo dei Castelli autoreferenziali che sfuggono al controllo addirittura della Corte dei conti come stiamo leggendo nei giornali questi giorni
Abbiamo bruciato la categoria del futuro i nostri giovani si guarda solo all'immediato
E allora sì combattere il debito pubblico ma
Serve una visione serve una visione entro cui decidere le priorità quando si fanno le leggi
E come si fanno le leggi per ricostruire un modello del Paese laddove era un problema che in questi anni
Abbiamo caldeggiato anzi siamo andati sott'acqua senza riuscire a individuare
Dove andare è insopportabile
è insopportabile ormai non avere più una visione del Paese
Quella visione che ai primi momenti storici
A ha cambiato la società in meglio nel Rinascimento lo richiamava il Presidente Fini se era una visione dell'uomo che ha dato vita al Santa all'alla cura del documentarista Campanile di Giotto quando aveva diciannove anni
C'era una visione dell'uomo così è stato nell'Ottocento così stavano andando così è stato nel
Nel dopoguerra negli anni Sessanta
In questa rivoluzione culturale
Proprio perché serve una visione della società entro cui fare le scelte non si può prescindere dall'etica
Non si può più prescindere dall'etica ed etica non è una cosa astratta sono dei valori precisi
La cultura
In questa concezione che vi sto proponendo
è un settore vivo dell'economia reale i dati sono stati detti dal Presidente Fini ma anche in questo breve film e tutto molto chiaro ma è molto chiaro che
Quello sulle quali siamo considerati ancora forti non s'immagini internazionali non è solamente il Colosseo i suoi gatti e i trenta milioni non è solo ad Ostuni tedesco ma
Il nostro know-how che si traduce in dei sani dentro la fabbrica degli occhiali nella costruzione del delle automobili oppure nelle lingue dei nostri immobili
Questo
Tutto questo fa parte della nostra identità educazione e allora un altro punto che va detto che va tenuto presente anche quando andiamo affrontare i problemi del Titolo quinto della nella cui della Costituzione
Perché la cultura
Proprio perché non è una cosa astratta è produzioni è espressione sia quando il bambino con un pennello in mano disegna disegna sul foglio bianco esprime la propria creatività sia quando un artigiano come a Murano
Produce con l'arte del le bellezze con la propria sensibilità che e creatività questo avviene in contesti precisi
Leonardo Botticelli tutti i grandi della storia ma anche oggi crescono in un contesto in cui l'humus è quello che determinante
Quell'humus è determinante per far sviluppare alla cultura le città solo l'Italia l'Italia non può prescindere dalle città le città sono i luoghi dove si esprime l'arte la cultura
Quindi il territorio soprattutto una realtà come quella italiana guardate pochissimo pochi Paesi al mondo
A annuo mi richiamo diretto di Roma o di Venezia all'Italia
Pochi Paesi al mondo
Mi allora il territorio
è centrale perché nel territorio si crea una produzione si creano sviluppo c'è il binomio crescita sviluppo cultura
Qui ci sono degli esempi lo richiamavano i film immaginate degli una piccola piccolo paese di mille trecento anime cittadini in cui
I lavoratori saranno meno della metà grazie a una fondazione
Pubblico privato porta duecento mila visitatori al territorio valorizzando un sito UNESCO che era abbandonato
Pensate hanno creato la più importante suscita di tutta la provincia moltiplicate questo per tutti i luoghi che nel territorio italiano noi abbiamo
Laddove si potrebbero
Davvero creare
Dei distretti culturali il bacino della Ruhr che è una realtà grande come due Regioni italiane
Che era un'aria siderurgica abbandonata come Piombino
è stata totalmente rilanciata ma con una pianificazione ventennali puntando sulla cultura sull'arte sulla creatività
Al posto di convegno di degli stabili che si sono guardati centoventitré altri cento centri culturali duecentocinquantatré estiva gli anziani non se ne sono più andati via
E stanno aprendo capitali privati fortissimi e tanti giovani che vanno lì a sperimentare come a Berlino
La propria creatività
Quindi
I distretti ecco qui stiamo andando in sé adesso le proposte l'Italia non può prescindere
Dal di individuare come è stato nella storia italiana nel cinquecento quelli italiani erano i distretti culturali
Come la lana RAI
Dell'Ottocento l'ENI fissi erano dei distretti culturali con ENI più avanti a inizio secolo immobile l'industria del mobile indotta della meccanica della chimica oggi
Dobbiamo andare verso dei distretti turistico-culturale Sardegna riunioni omogeneo nel quale l'elemento centrale
L'elemento di forza centrale eh la cultura ma non solo del passato la nuova produzione culturale
Perché le città colte
Non sono quelle che hanno il Colosseo una torre di Pisa ricordiamo serbe lecita accolte sono quelle che coltivano
Tutti i giorni questo ce l'ha insegnato una filosofia greca ci ha insegnato il cristianesimo ce l'ha insegnato la storia delle civiltà
E allora
I cittadini tornando quindi ai cittadini
I cittadini chiedono cultura nonostante la crisi abbiamo visto con i consumi il presidente dell'Istat e lo fa meglio di tutti quanti noi i consumi culturali nonostante tutto sono alti
Cosa vuol dire vuol decidere che il cittadino medio comuni la famiglia i giovani qual è il genitore che rinuncia investire dell'istruzione del proprio figlio quale pazzo lo farebbe
I consumi culturali dimostrano che c'è ancora voglia di cultura ma questo anche il perché
Un'altra data
La produzione se non ci fosse l'Auditorium di Roma o la Biennale di Venezia non ci sarebbe la possibilità di avere un'offerta di concerti musicali di Festival delle Scienze di dibattiti sulla storia e sulla letteratura sulla o sulla polizia
Questa domanda che è cresciuta incoraggia e è un indicatore molto preciso gli ultimi dati la notte dei musei fatta argomenti uno discorsi di notte duecentocinquanta mila cittadini hanno girato
Per i musei romani ascoltando musica leggendo ascoltando letture di testi
E allora e allora
Vedete cari amici caro Presidente
Noi abbiamo un capitale
Il capitale creato dalla cultura fa crescere intere generazioni ma io mi faccio una domanda se qualcuno ha fame affanni
Per meglio dagli
Un pesce o la canna da pesca un segnale di a pescare
Dai tempi di una
è una cosa di una banalità inaudita
Quindi il sistema educativo questo è un altro punto essenziale se il nostro principali capitali e quello umano e il cosiddetto non paura è quell'un anno se è vero questo che vale anche per l'industria dei guardo il Presidente Regina
Ma allora dobbiamo investire sulla diffusione dei saperi dobbiamo investire sulla scuola sulle migliori sulla diversità la conoscenza il Budget di Harvard su una ricerca è superiore al margine di tutte le università europee
Quindi
Il capitale umano è importante se ancora oggi Dante Alighieri uomo a cavallo milletrecento Leonardo verdi Olivetti Fellini sono importanti per noi oggi
Perché ancora guardiamo i film di Fellini lo leggiamo tante ci mostriamo e capiamo che è importante per noi questo alcun senso quest'investimento nullo dobbiamo abbattere invece purtroppo
Presidente abbiamo di segnali si sta invertendo la capacità di intervento anche su questo punto
E allora se il nostro capitale culturale questo va tutelato il valorizzato come
Se
Spostiamo l'accento sul bene culturale e sul
La produzione culturale allora dobbiamo capire che
Non vale la pena di ieri delle aree archeologiche se poi non sono solamente un dramma un costo perché riesce a mantenere in piedi le colonne che cadono
Dobbiamo trovare il modo di affrontare seriamente il tema di come modernizzare la nostra legge di tutela valorizzazione e gestione del nostro patrimonio
Laddove queste è stato fatto evidente in questa mappa dell'Italia tante fondazioni pubbliche o private che sono storia degli ultimi venti anni ok
I risultati sono stati straordinari
Tralascio gli esempi romani
Ma pensate a cosa ha significato il Consorzio di Venaria Reale o la fondazione Palazzo Ducale di Genova per un buffetto statale semi abbandonato gestito dall'apparato pubblico con inefficienza
Già assicurato un associato di natura privatistica misto pubblico privato ecco quello della gestione è un tema centrale perché la gestione che crea occupazione la gestione che crea indotto economico la direzione che crea produzioni e quindi
Trasmette lo sviluppo dei saperi
Sto per finire
Quindi la gestione che crea sviluppo qui ci sono degli esempi ma
Lo ha già fatto allora
Il paradosso in negativo paradosso in negativo vedete non in questi anni abbiamo
Lanciato volontariamente o involontariamente non lo so però modello di sviluppo quasi tutto centrato
Sull'edilizia di vario tipo
Aumento di cubatura eccetera eccetera risultato è che abbiamo investito anche nella cultura
Milioni e milioni di euro vedete qui
Ma senza un progetto di gestione visto diverse soldi buttati in Iraq
Noi non vorremmo
E
L'Auditorium inaugurato a Firenze un anno fa costato più di centocinquanta mila ogni anno di tutti
Restasse ancora a lungo chiuso noi vorremmo
Che il maxi seguisse il destino di altre strutture oggi commissariato sta perdendo visitatori ogni giorno che passa perché il perché manca un progetto di gestione e allora
Qui vedete
Una tabella nettissima
Sul piano dei beni culturali anche dei beni materiali con compresi i prodotti DOP
Prodotti enogastronomici tutti compresi in quel prodotto che fa la qualità italiana che è un pezzo dell'industria davvero importantissima e dell'immagine italiana annesse guardate quante cose
Noi abbiamo settecento Castelli in Abruzzo
Più di tutti i Castelli
Della Scozia ma non sono valorizzati non sono in rete non crea non solo non creano sviluppo sociale economico ma addirittura
Si creano il problema di trovare le risorse per tenere in piedi
E allora
Lo specchio dell'Italia non può essere Fini Presidente qui le faccio una proposta precisa
Perché siamo il Parlamento non può essere che questo patrimonio ancora
Devi possa essere depredato perché la legge sui predatori d'arte i cosiddetti tombaroli
Ancora pone un limite massimo
Di pena di trenta mila euro quando questi predatori raccolgono beni che che poi sul mercato valgono quindici milioni di euro pena massima trenta mila euro vincere neanche però adesso
E allora questo per esempio e predatori d'arte di furti dopo la droga
E il traffico d'armi più grandi dissesti business mondiali Italia purtroppo il paese più colpito capisce quindi come basterebbero delle leggi per
Risolvere un po'di problemi e allora il punto finale
Serve una politica pubblica
Il Presidente Fini ha detto perché negli anni Cinquanta gli anni Sessanta lo Stato investendo investiva il quadruplo di quanto investe oggi in cultura e beni culturali perché
Perché c'è una visione uscivamo dalle macerie della guerra uscivamo dalla catastrofe murali per quello che era successo uscivamo alcuna voglia ma con la speranza di costruire insieme
Un mondo diverso ma c'è una visione
C'è una visione della società e quindi si investiva tantissimo
Nella diffusione dei saperi sul delitto industriali in quegli anni sono si sono sviluppati tantissimo ai inc e da quegli anni che si sono create le premesse per cui noi oggi sedi hanno ancora al tavolo del G otto non c'ero dimentichiamo
Ma
Quello che ci preoccupa chiari crollare
Prego investimento statale sulla cultura negli ultimi anni da qualche anno si sta aggiungendo eviteremo i risultati negativi nei prossimi anni la debacle dell'investimento di Regioni enti locali
Che hanno tenuto STU in questi anni pensati nell'Auditorium di Roma è di proprietà del Comune di Roma non è dello Stato
Allora de cinque proposte per ripartire molto precise
Meno Stato nella gestione della cultura meno Stato lo Stato non può pensare di gestire direttamente secondo una logica burocratica tutto questo patrimonio
Lo Stato deve fare passi indietro lasciando ai privati a formule miste
Che vanno valutate caso per caso progetti la gestione
E la valorizzazione dei beni e attività culturali gestioni autonome con un sistema di regole tra soggetto proprietario del bene titolare e fa il soggetto pubblico regole chiare il soggetto
Che gestisce
Prevedere i rigorosi meccanismi di accountability per far per favorire la trasparenza della gestione la rendicontazione perché non accade quello che stiamo vedendo adesso accadere nei Consigli regionali
Dove nessuno ne sa niente nessuno sembra responsabili responsabili
Favorire il terzo punto delle forme di mecenatismo privato facciamo intervenire i privati anche aiutandoli con meccanismi fiscali che non ci sono
E poi facciamo finalmente una
Una legge sulle charity cioè dire sulle Onlus che questo Paese in una che sono
Sull'energia straordinariamente forte nel nostro Paese che in molti casi sostituirsi al diritto allo Stato nel sociale quando lo Stato non
Non arriva e poi
Il Governo si sta impegnando molto sul tema del digitale
Ma allora ma perché non mettiamo in rete i nostri monumenti i nostri musei apriamo un'agenda per la di di digitalizzazione creiamo delle reti tecnologiche che arriva fino all'e-commerce
Per promuove i nostri distretti culturali e territoriali anche in chiave turistica al turismo vale il dieci per cento del PIL e il turismo culturale il tre virgola cinque per cento di questo di questo turismo
Cioè l'ultimo punto
Favoriamo dei progetti di impresa giovanili
Inc un'impresa giovanile che possa con facilitazioni burocratiche e finanziarie intervenire laddove lo Stato non ce la fa ma perché il bronzi di Riace deve ancora essere chiusi
Nel museo di Reggio Calabria che non vede nessuno perché perché il Comune non ce la fa e poi vediamo che cosa sta succedendo nel geografica facciamolo gestire a dei privati e di giovani che diano delle garanzie
E allora abbiamo centocinquanta mila leggi in Italia ridotto o meno non so sette mila in Francia a cinque mila in Germania riusciremo a fare
Delle leggi che sia utile
Termino dicendo questo fra gli amici grazie della pazienza innanzitutto
Come vedete nella posta in gioco
Quindi si tratta di presentare un libro la posta in gioco
Mi alta anzitutto e credo che in realtà si sì la posta in gioco è davvero alta questa battaglia è una battaglia vitale
è una battaglia di aprile di avanguardia perché a che fare con l'esistenza di un popolo con l'esistenza di una nazione con la qualità della vita il futuro anche economico
Di migliaia e migliaia di giovani ed impreviste quindi
Perché è un problema culturale perché dobbiamo ricostruire una idea di progresso
Il progresso non è una concessione immobile cambia con le visioni la stabilità dobbiamo costruire una nuova idea di progresso
Che ricognizione mica il benessere economico alla qualità della vita
Il mercato ad un sistema di uguaglianza delle opportunità l'esercizio della libera espressione di ciascuno all'interesse generale
Cultura e sviluppo
Quindi
Sono due facce di una stessa medaglia un un grande personaggio laico un liberale mille ottocentosessantuno
Quando è stata fatta l'unità d'Italia
Quando pochissimo nella Capitale d'Italia e quando il cinquantasette o virgola otto per cento del prodotto interno lordo
Era prodotto dal settore cosiddetto primario cioè dall'agricoltura
Allora Carlo Cattaneo nella sua visione
Ha detto lo sa per lo sviluppo economico servirà a conoscenza su queste basi l'Italia è diventata una grande nazione su queste basi
Nel dopoguerra abbiamo superato la crisi e termino
Condono
Delle cose molto belle che ho sentito la scorsa settimana in un dibattito tra il cardinal Ravasi
Il nostro Presidente della Repubblica
Cose molto belle il molto profonde molto lungimiranti
Che mi hanno ricordato
Una fase di grande
Grazie il cardinal Ravasi
Dialogando con il Presidente ha detto i nostri giorni non solo più drammatici di altri anche
Come immoralità
La malattia di oggi abbia avuto nella storia altri fasi drammatiche pensiamo durante la guerra no
La malattia di oggi
Quella peggiori nella totale indifferenza la a moralità
Cioè l'assenza di punti di riferimento di il tutto grigio
Non si hanno valori del bene né del mare del giusto e dell'ingiusto Gramsci nel mille novecentoventitré
In periodo drammatico
Dell'Italia dell'Europa del mondo anche lui aveva detto da un altro punto di vista combattere l'indifferenza inerzia che sono il peso morto della storia
Per far crescere uomini che non sia né strani alla città cioè al bene comune e allora
Tiriamo fuori le energie che ci sono Presidente le competenze migliori alziamo la testa
Per costruire una società migliore cultura eh sviluppo è questa la scelta per salvare l'Italia grazie
Assi anche per la passione con cui ha svolto la sua relazione
Ancora il vicepresidente Buttiglione assume la Presidenza il convegno mi scuso ma per altri impegni non possono assistere ahimè
Tutti i lavori
Chiedo comunque adesso la parola
Allora io regime i sindaci prego
Professor tutti faccio ancora in tempo salutare
Il Presidente della Camera grazie di averci ospitato grazie al vicepresidente della Camera
Grazie a tutti voi di essere presenti vorrei innanzitutto ringraziare per prima cosa Federculture Presidente grossi di averci invitato e di averci dato questa fotografia dettagliata dello Stato dal nostro cultura
Nel nostro Paese crea
Fornendoci anche come dire l'occasione per riflettere anche in maniera un po'impietosa su quella nesso tra cultura
E sviluppo che un tempo poteva sembrare a molti molto debole un po'smarrito che oggi di fatto non può essere più negato da nessuno
Io voglio anche ringraziare i grossi per questa appassionata presentazione di questa relazione di quest'anno
Per tanti versi molto condivisibile alla quale io personalmente ma credo che
Confindustria che rappresento possa come dire di trovarsi in pieno in questo grido di dolore che
Più che è un grido di dolore credo sia un grido di affetto per il nostro Paese un segnale di grande amore diciamo per la cultura per quello che esprime nel nostro Paese e per la vitalità che potrebbe esprimere maggiormente
Che davanti a dei fatti di questi giorni non voglio sottolinearlo è anche vero
Per un eccesso di demagogia io credo che tutti noi davanti alla ricchezza alla cultura del nostro Paese davanti alle tante imprese che tutti i giorni
Aprono le proprie saracinesche
Esprimiamo come dire con grande amarezza con grande senso anche di ansia per il futuro ma
Quello che accade oggi indubbiamente ci pone
Con con occhi diversi con occhi ovviamente
Amare e i quali naturalmente io con condivido profondamente quello che ha detto il presidente Rossi il punto
Tornando all'arte all'arte Camp può farsi reddito come dice la la il rapporto senza perdere l'anima
E così come niente cultura niente sviluppo che un po'lo slogan come dire promosso dal Manifesto che il Sole ventiquattro Ore ha lanciato alcuni mesi fa
Sono ormai diciamo dati i programmi che appartengono diciamo nostro modello anche di fare impresa nel nostro Paese
Il punto è che anche a questa consapevolezza che la cultura corrisponde sviluppo non corrispondono ancora tutte le decisioni conseguenti
Da parte per l'istituzione del mondo dalla politica in primo luogo
Cioè davvero una grande svolta radicale che da computer
C'è davvero una grande scelta anche su questo modello anche sul modello dalla cultura c'è da fare una grande scelta permette devono dire per salvare l'Italia
E nel salvare l'Italia io mi associo alle parole del Presidente Fini alle parole che sono qui state richiamate lo sottolineo a questo punto perché alla riforma del Titolo quinto e una di quelle risorse riforme come dire che è destinato a salvare l'Italia
Titolo quinto e una controriforma non dobbiamo dimenticare il cielo fatta diciamo in maniera un po'affrettata un po'emotiva
Figlio diciamo di
Anni orsono dove una cultura o la paura e una cultura
Sì affermasse in maniera vincente nel nostro Paese a spinto come dire una legislazione che è stata di fondamentale
Danno al Paese
Oggi ritornare indietro per quanto riguarda
La gestione dei porti degli aeroporti per le infrastrutture del turismo dell'Energia quindi dolente delle grandi infrastrutture energetiche
è un passaggio lo ripeto quello lo dico a nome di Confindustria maniera forte piena è un passaggio fondamentale per rendere più efficiente il nostro sistema istituzionale visto che siamo qui
Nella sede del Parlamento italiano io
Chiedo al vicepresidente al Presidente della Camera di fare in modo che questa riforma venga approvata all'interno nel corso di questa legislatura io credo che ce la possiamo fare
Abbiamo dimostrato che riforma costituzionale come quelle del pareggio in bilancio quando abbiamo voluto a farla l'abbiamo fatta e credetemi questa riforma come dire
E in grado da sola e lo dico senza enfasi di nobilitare questa legislatura
Perché il futuro diciamo nel nostro Paese
Il futuro dello sviluppo economico del nostro Paese deve essere legato diciamo alle grandi scelte che noi dobbiamo riprendere a fare qui è stato più volte invocato in termini
Dopoguerra
Quei momenti di diciamo ideale in cui il Paese ha trovato il proprio riscatto ha trovato la propria voglia di crescita ha trovato la propria voglia di affermarsi nel mondo e di essere quello e siamo cioè uno dei degli otto Paesi più industrializzati del mondo ecco quel desiderio
Deve avere delle basi forti deve avere delle basi di grande visione di una visione particolare che è una visione localistica come quella che abbiamo visto in questi
Anni una visione di grandi scelte posso dirlo scusatemi
Affrontata da piccoli uomini
Da uomini che non solo come dire non hanno fatto dell'onestà il loro punto di riferimento ma uomini che hanno fatto dell'incompetenza il proprio modello di riferimento oggi
Giustamente io dico giustamente lui ci indigniamo perché
Qualcuno dico qualcuno senza citarlo visto che
AN viene anche dal
Dal mio mondo decide di titolare ogni titolare un aeroporto
A una
Personalità del passato che non amo citare in questo schema e giustamente ci indigniamo
Visto che parole poco fa del Presidente del Consiglio giustamente indignato ma se nessuno ma non voglio diminuire il senso della portata si indigna perché c'è un'Europa morto
A cinquanta chilometri da un altro aeroporto
Che non si sa bene a che cosa serve
E nessuno si indigna del fatto che in questi anni sono proliferati tanti piccoli micro interventi che hanno danneggiato il Paese non hanno creato eccellenze e non hanno creato strutture
Di vero riferimento che potevano competere a livello internazionale a cinquanta chilometri a quell'aeroporto ce n'è un altro quello di Bologna
Che stenta a vivere
E su cui di disse si discute del proprio futuro della propria possibilità di
Competente e noi come dire giustamente nessuno
Ci impegniamo come dire per
Per un fatto di cronaca ma non ci indigniamo perché esiste quell'aeroporto ma lo dico senza tono di polemiche verso quella provincia che merita tutto il rispetto possibile
Ma perché in Italia abbiamo visto il proliferare assi di tanti micro localismi che hanno danneggiato il Paese hanno creato fonti di spesa inutile
Perché non ci hanno dato delle grandi prospettive per il futuro invece hanno delle potenzialità voglio parlare perché questa è palese grandi potenzialità ce le ha sul fronte della cultura basta osservare i dati di questo rapporto sono stati citati sia dal Presidente Fini
Si era data Roberto Grossi nonostante tutto negli ultimi tre anni gli anni peggiori della crisi economica quelli che hanno impattato sulla carne delle famiglie quindi sul loro modello di vita nonostante questo negli ultimi tre anni
Le famiglie italiane hanno speso
Il sette virgola due per cento in più nessuno l'anno scorso probabilmente l'anno più difficile
Non l'hanno più difficile meno ogni anno che diciamo è l'anno più difficile quello che stiamo vivendo invito sicuramente un altro anno difficile come il due mila undici sono aumentate del due virgola uno questa testimonianza
Per ribadire ancora una volta quanto questa
La nostra cultura sia una straordinaria risorsa vitale economica Alitalia degli assetti enormi da sfruttare che possono creare sviluppo generare nuove risorse da porre a disposizione per la tutela e il restauro e la fruizione dei beni culturali
Quello che non va lo diceva bene grossi l'investimento che noi facciamo
Lo Stato investe pochissimo rispetto a quello che
Accade negli anni tra
Degli altri Paesi negli ultimi dieci anni il Bilancio del Ministero dei beni culturali solo nell'ultimo anno
è diminuito
Del dieci per cento e negli ultimi dieci anni di quasi il quaranta per cento la spesa che è arrivata ha solo lo zero virgola diciannove per cento della spesa statale non è un livello di spesa compatibile con nessuna Regione con nessuna nazione
Comparabile diciamo a una grande nazione come l'Italia che ha una riserva di patrimoni inestimabile
L'industria della cultura della creatività e l'Italia potrebbe generare
Risultati almeno pari a quelli della Germania e a quelli del Regno Unito dove
Questi costituiscono un settanta miliardi di euro di più nel nostro Paese fermo circa trentasei che pur costituiscono il cinque per cento ma sono una risorsa che la metà di quella che viene prodotta dalla Germania e del Regno Unito
E occupare almeno un milione di persone oggi sono poco meno di mezzo milione di persone guardate che il grande potenzialità e che grandi prospettive a questo settore
Serve una politica pubblica efficace servono politiche e culturali che attivino valorizza in un settore che davvero
Può generare grande crescita per il Paese bisogna però
Che tutti noi comprendiamo e lo dobbiamo
Introiettare definitivamente come concetto che per cultura oggi è un grande fattore di competitività
è un grande fattore di competitività del nostro sviluppo economico ed è un grande futuro e di competitività al quale noi dobbiamo però essere conseguenti perché non possiamo come dire
Arricchirci durante i dibattiti e può non essere conseguenti con la legislazione con termini diciamo di amministrazione da parte di chi è dovuto farlo ma lo devono fare tutti e
Potevano fare anche i privati
Potevano fare perché i privati è vero in questi ultimi tre anni hanno rallentato in maniera decisiva gli investimenti in termini di sponsorizzazione e lo hanno fatto però
Non solamente perché la crisi economica sta impattando in maniera importante anche diciamo per quello che riguarda la spesa delle imprese lo hanno fatto anche perché è diminuita
La certezza che l'investimento pubblico nell'investimento privato si trova come dire a ad unire a quello che l'intervento pubblico come voi pensate
A un caso che ha del clamoroso nella nostra città dice l'ex assessore alla cultura della mia città
Nel caso del Colosseo
Il Colosseo a è una probabilmente il bene come dire
Pubblico più famoso al mondo che connota meglio diciamo il nostro Paese pure il Colosseo
A degli introiti che sono un terzo Della Torre Eiffel che adesso molto sempre come dire sgradito fare dei confronti però parliamo diciamo di un'opera che ha duecento un poco meno di duecento anni e che
Adesso definirla come dire un ammasso di ferraglia come l'ha definito un critico sarebbe ingeneroso prendo ovviamente non è neanche comparabile diciamo a quello che il Colosseo di Roma
Eppure noi su un intervento di un privato un privato
Che vuole destinare venticinque milioni di euro venticinque milioni di euro in uno dei momenti più difficili senza avere grandissimi ritorni diciamo di immagine perché non prevediamo come dire di avere
Ne è un modello di di scarpata sul Colosseo né altro come dire che può deturpare sia aperta una querelle che ancora non si è chiusa
Ecco davanti a questa incertezza davanti
Anche alle difficoltà che un privato incontra non ci dobbiamo meravigliare se diminuiscono gli investimenti privati ma dobbiamo dare certezza questo modello di investimenti dobbiamo supporterà
E questo modello di mecenatismo ricomprese di ogni dimensione si confrontano e questo lo stanno facendo con l'investimento nei beni culturali nella ricerca
Nell'innovazione tecnologica anche qui è stato citato da grossi mi permetterei di aprire una parentesi su quello che
Il grado
Di investimento del nostro Paese è in grado come dire di interesse che viene riservato alla ricerca innovazione nel nostro Paese
Che non merita neanche
Un credito di imposta
Come dire al quale unire investimenti privati e che spendere ricerca un decimo dico un decimo di quello che spende la Francia e poi ci preoccupiamo diciamo
Di scontare nel futuro e di avviare il di considerare qual è il futuro del nostro Paese ma come possiamo considerarlo quali certezze diamo diciamo alle imprese nel nostro Paese se non consideriamo la ricerca e l'innovazione come fonte primaria
Dello sviluppo nel nostro tessuto economico
Come Confindustria posso dirvi che noi siamo molto convinti di questo nesso tra culture e sviluppo e lo stiamo sostenendo perché partire
Dalla cultura per rilanciare lo sviluppo anche territoriale anche attraverso diciamo le nostre associazioni territoriale per far sì che il vantaggio di alcuni settori e territorio possa divenire il vantaggio di tutti
L'impegno che è un impegno che ci vede in prima linea è stato quello della costruzione al nostro interno all'interno di una visione strategica complessiva di un sistema realmente integrato di risorse intelligenze che in questi ultimi anni
Ha saputo coniugare in modo virtuoso politiche di promozione di sostegno alle attività poste in essere dall'impresa
Quelle piccole in particolare guardate che
Per una grande impresa è semplice come dire a venire e considerare l'investimento in cultura con un proprio di riferimento l'uva per radice culturale lo ha per senso di responsabilità sociale stessa dell'impresa ma coinvolgere
Le centinaia di migliaia di Nicola di piccole e medie imprese in questo processo e un'opera fondamentale in un Paese che è svantaggi novantotto per cento delle imprese sotto i venti dipendenti
Quindi un grande movimento che possa far considerare l'impresa nella sua dimensione affiancarla rispetto ai grandi progetti non lo riteniamo essenziali modi le forme
Lei teme volendo ci sono e qui permettetemi nella mia doppia veste
Di presidente dell'Auditorium di Roma giustamente grosse sapendo che c'ero io ha citato ad esempio mai visto come dire mi rifaccio del tempo che ha dedicato ad altri esempi per citare un esempio straordinario dell'Auditorium straordinario non perché lo presiedo perché
Lo era anche prima che lo presiede stima
è un'istituzione che da anni
Dimostra come diversi soggetti possano produrre vitalità culturale il valore economico e non solo non solo in termini di autofinanziamento guardate oggi l'Auditorium significa oltre mille duecento eventi
Ci sono oltre un milione e duecento mila persone sono spettatori paganti e tre milioni di persone che vivono attorno all'Auditorium nel corso di un anno
Una straordinaria vitalità che ha permesso all'Auditorium che era stato costruito e pensato per essere solo la cassa dell'Accademia di Santa Cecilia e che quindi probabilmente in quella veste avrebbe fallito
Perché non avrebbe avuto le risorse come dire per autosostenersi
Solo in quella veste che ha saputo invece riciclarsi diventando un grandissimo produttore di eventi quest'anno abbiamo presentato la stagione solo qualche giorno fa ci saranno oltre cinquecentocinquanta eventi promossi cinquanta di questi
Andranno all'estero
E abbiamo raggiunto in un momento di difficoltà in Colle istituzioni locali tagliano i loro
I loro investimenti del verso l'audito non abbiamo raggiunto il sessantatré per cento di autofinanziamento
Che è la quota in assoluto che ci mette in Europa
Leader in assoluto nella capacità di autofinanziarsi e questo è dovuto diciamo alla grande forza come dire che l'auditorium ha saputo produrre in questi anni alla grande capacità di mischiare generi di essere un grandissimo produttore di cultura innescando
Quel circolo virtuoso anche tra il rapporto tra Stato istituzioni privati cittadini imprese che il modello al quale
Guardiamo in punto di riferimento perché a me piace
Io dico sempre a me non dispiace la parola mecenate perché ne Cenate connota quel valore quel sapore storico e per i progressi che nel suo nome sono stati compiuti
E non mi dispiace neanche la parola sponsor che è un po'la sostituito nei tempi moderni perché sponsor in qualche modo un po'la versione contemporanea di Mecenate
In tanti casi ha fatto bene la cultura ma la paura che oggi migliore come dire per un'impresa e la parola investitore
La parola che il cuore stesso il senso di chi fa impresa per un'impresa investire significa guardare al futuro e allora se noi riusciamo a fare in modo che l'impresa diventi investitore nella coltura
Abbiamo fatto qualcosa di più abbiamo reso un'impresa
Questo pezzo nella propria impresa un pezzo per guardare al proprio futuro perché guardare al futuro di oggi e a quello di domani la cultura è una grande industria
Investire in cultura che un investimento tutti gli effetti con i ritorni I quali ha diritto che investe ecco questa è la svolta di principio che dobbiamo radicate nel nostro Paese lo diceva bene grossi io non credo che il pubblico
Tutto quello che pubblico sia sbagliato tutto quello che è privato sia giusto odierno con Otello domenica proprio il modello dell'auditorium che è un modello misto tra
Pubblico e privato
Però indubbiamente il privato può fare di più per la cultura o ha dimostrato di poterlo fare di cubatura se viene messo come dire nelle condizioni ideale per poterlo fare attuando come dicevo prima una semplificazione un accorpamento delle normative anche in materia di incentivazione fiscale
Per gli investimenti e le donazioni nel campo dei beni culturale in modo da poter incoraggiare davvero tali iniziative da parte dei cittadini e delle imprese questo punto lo ha fatto grossi bene
Lo sottolineo solamente per dire che in Italia è davvero molto indietro la legislazione in materia di agevolazioni fiscali per chi effettua liberalità per il mondo dalla cultura
Perché non favoriamo davvero come succede in Inghilterra in Francia e ne vediamo i risultati poi in termini di produzione di più quei cittadini quelle fondazioni e quelle imprese che vogliono fare donazione
In ambito culturale ecco questo è il modello poi di riferimento forte al quale ci dobbiamo
Ispirare
Grazie per iniziative come quelle di oggi sono occasioni preziose per il fatto che avvengano anche nella sede dove vengono prodotte le nostre leggi e quindi le leggi sul quale basiamo nostri comportamenti sono grandi occasioni preziose anche per noi soggetti privati che possiamo dire a quelli pubblici cosa ci aspettiamo quali sono
I limiti quali sono
Le necessità che abbiamo bisogno però aumentare i nostri investimenti
Avendo a cuore tutti il bene della cultura italiana e la crescita economica nel nostro Paese grazie
Mozione del Sindaco
Grazie Aurelio Regina per questo intervento appassionato grazie per quello che fa per la musica e per Roma
Un grazie particolare
Per quello che c'è le parole sagge che ci ha detto riguardo alla necessità di una riforma della riforma federale del Paese e affidati al personale perché io sono fra quelli che hanno votato contro una riforma costituzionale e anche contro la legge quarantadue che lei ha dato esecuzione non eravamo molti se ricordo bene eravamo quarantadue
Adesso
Diamo la parola a Stefano Salles che
Dal Sole ventiquattro Ore segue con Act attenzione e anche con acribia stimola
Talvolta anche giudica e manda sentiamo del fumo il suo messaggio
Buonasera locali
Il problema che l'editore del libro quindi ritorno a una venivano istituzionale
Vicepresidente Buttiglione la cui figura saluto anche il Presidente Fini che Chirac lasciato Presidente
Illustri relatori e gentile pubblico
Prima di tutto ringrazio voleva
Averci invitato perché siamo partners con quanto editori ma non è questo soltanto il motivo per cui il Sole ventiquattro Ore si trova qua
E porto i saluti a tutto il pubblico tutte le autorità del Direttore Roberto Napoletano che indegnamente rappresento
Lo faccio perché
Mi trovo nella condizione molto fortunato in particolare di lavorare in quella che e definita una
Virtuose eccezioni nella cultura italiana
E cioè supplemento culturale di un giornale economico finanziario provo facciamo con l'orgoglio e con dedizione
Ed era quelle colonne che e partita un po'una battaglia Secci passate questo termine
Per un certo Presidente battaglia che è stata accolta ovviamente da molti tutti i relatori che sono qua presenti il cui interventi abbiamo ospitato ma che è stata molto significativa per il giornale
Io cercherò in dieci minuti che il tempo che mi è stato dato il che rispetterò
Di spiegare che cosa significa per il Sole ventiquattro Ore
Questa cosa qua e che cosa significa nel rapporto di Federculture che è stato presentato con passione da Roberto costi ma secondo me anche con un appunto e di drammaticità che
E ministeriale
Di speranza ovviamente che ci vuole tutte che è sacrosanta in questo caso
Il diciannove di febbraio
Dal supplemento de il Sole ventiquattro ore su intuizione del Direttore Roberto Napoletano l'abbiamo pubblicato un manifesto per la cultura genera parola manifesto
è una parola che di solito non viene ben vista soprattutto per le cose culturali
Perché riporta alla memoria dei manifesti forse meno interessanti soprattutto per un giornale come il Sole ventiquattro Ore abbiamo un po'lo dico anche senza
Vergogna reca citrato a questi ideali il diritto di veto ma è utile secondo te è funzione era
Lo è molto insistito e non appena abbiamo pubblicato quel testo che è stato molto difficile da partorire perché ovviamente
Comporta tutta una serie di scelte di indicazioni e di proposte ovviamente non abbiamo nessuna risposta da offrire anche lì
A chi farà le leggi e a chi ovviamente e nostro partner come da Confindustria come Federculture commi tutti i soggetti che a fare il titolo lavoro per la cultura
E difficile partorire un testo che metta d'accordo tutti che propone delle cose serie ci abbiamo provato la risposta è stata
Francamente esorbitante e
Forse anche
Imprevista
La fatica che abbiamo fatto in questi mesi
è stata quella di cercare di
Limitare il numero di proposte gli articoli tutti i suggerimenti di riflessioni che sono arrivate al Sole ventiquattro Ore abbiamo istituito a partire da quello slogan che abbiamo scelto
E anche lì non è che si è chiamiamo molto gli slogan questo giornale
Perché siamo temiamo desunto non è più riflessione e di
Suggerimento che non di imposizioni di figli deve
Questo ambiente culturalmente sviluppo ha generato una pagina che appare sempre sul domenicale del Sole ventiquattro Ore che sia chiaro culture e sviluppo che appare ogni settimana nella quale cerchiamo di dare esempi di buone pratiche e ce ne sono tante in Italia
Ma una cosa che abbiamo cercato di sforzarci ed è quello che a me interessa sottolineare in questa sede soprattutto
E quello di cercare di guardare alla cultura
In una maniera un pochino più laica
Ora
Qui sono stati fatti dei grandi nomi ovviamente tutte le volte che si parla di cultura ci piace ricordare i grandi autori grandi scrittori i poeti degli autori del reato come ha ricordato il Presidente Fini
Ma
Io ieri mi trovavo a Francoforte dove si tiene si sta prendendo si conclude domani la più grande Fiera Rutelli libro del mondo una fiera lì vendita di diritti editoriali
Ed era molto chiaro che cosa ci facevano nei dieci mila persone in quel contesto facevano del business
Facciamo degli affari c'è erano lì per una missione molto precisa che era sì certamente culturale mediamente perché producono dei libri producono conoscenza producono operatività
Ma producono un reddito viva Dio lo possiamo dire lo vogliamo dire
Allora questa cosa qua la parte di un giornale che intende raccontare l'economia italiana tutta l'economia italiana intende raccontare come si può sviluppare un Paese che segna fortemente il passo
E a mio avviso e credo quello del direttore Roberto Napoletano decisivo
Certamente siamo molto contenti che Confindustria non solo sposato questa
Teoria questa pratica ma ci agli utili ci sostiene che Federculture in questo rapporto abbia posto un gatto molto significativo
E molto difficile egli opera britannico grossi per come ha saputo farlo in pochissimo tempo
Dare delle
Precise condizioni di quello di cui si sta parlando perché si viene travolti dai numeri e non c'è mai tempo in queste occasioni per capire bene esattamente di quali dimensioni si parla
Però i numeri adesso ci sono il rapporto di Federculture molto chiaro e sintetico e preciso ed è inoppugnabile
A questo punto c'è da compiere è quella che è stata scelta come parola forte secondo me nel sottotitolo credo concordata ovviamente con grossi che scelta
è stata una parola che tornata più volte i discorsi di chi mi ha preceduto qui siamo di fronte a delle scelte
Nelle scelte che cui pensiamo come giornale per quello che possiamo fare
Per questo Paese pensiamo che la parola cultura debba andare necessariamente legata alla parola lo sviluppo
In una visione come dicevo prima chi laica
Più pragmatica se volete meno politica ma la cultura la sappiamo fare in Italia la sappiamo fare benissimo ce lo riconoscono tutti e abbiamo un patrimonio che ci ripetiamo tutti il più ampio di tutto il mondo abbiamo i siti UNESCO eccetera eccetera
Benissimo
Ma questo patrimonio non è per niente
Un punto d'arrivo è un punto di partenza dal quale noi dobbiamo essere in grado di ripartire non solo per la cultura e perché fa bene alla cittadinanza è stato opportunamente richiamato
Ma perché fa bene all'economia
Io ho la fortuna per lavoro di girare di partecipare a quasi tutti i festival letterari che capitano in Italia ed è
Ogni volta una sorpresa bellissima e vedere quanta gente partecipa quanta gente
Chiede
Cultura
è un indicatore fortissimo di un'Italia che probabilmente non si vede non fa notizia non finisce sui giornali colpevolmente
Ma della quale dobbiamo tenere conto in maniera
Precisa in maniera
Coraggiosa chiudo
Rapidamente
Con uno degli esempi che sono stati fatti che mi ha toccato grosse non poteva sapere che io ero qua
E quindi non c'è nessuna a
Complicità in questo
Io vengo da un Paese che sta a cinquanta chilometri da Barhoumi e il caso che è stato ricordato poco fa
Bambini è un posto
In Sardegna nel quale
è stato scoperto il più grande dura anche anzi Castello complesso lunatico esistente voi l'avete visto anche nella fotografia che cos'è parliamoci chiaro è un ammasso di pietre cioè se uno va a vedere validi
Vede un ammasso di Chieti
Bene fino a cinquant'anni fa quella massoniche non c'era stava sepolto sotto una collina un segno di Balotelli che si chiama Giovanni Rubino e che nella vita ha fatto l'archeologo
Ai indagine atto
E lo dico perché costa sulla ma l'ha raccontata lui più volte che siamo stati l'unico giornale quando è morto a fare un necrologio di questo grande personaggio
Che là sotto ci potesse essere un tesoro
E
Culla pazienza certosina a cominciate con testardaggine a scavare senza nessun fondo senza nessun fondo
Finché hanno cominciato a trovare qualche arresto voi qualche pietra poi qualche circolo e piano piano degli anni che è venuto fuori un tesoro incredibile
Il fatto che oggi
Il lunario di barlume di sia la principale industria non di quel Paese di tutto qual è la regione del Medio Campidano ci fa capire che
Saper
Parlo fare dal passato per costruire un futuro non ne uno slogan a volte si tramuta in realtà e se noi siamo capaci
Di valorizzare il passato come è arrivato a questo signore per costruirci il nostro futuro penso che siamo sulla strada giusta
Grazie a Stefano sa benissimo
Che ci ha ricordato che continuando un poco l'intervento precedente la cultura bisogno di investitori e non è sbagliato investire in cultura
E ha ricordato anche un mio amico personale che era il professor Giovanni Silvio che testato archeologo ma non solo fatto grande personaggio della cultura della politica Farda era piccolino non aveva a cuore l'Unione
Passiamo adesso all'intervento conclusivo di ricco Giovannini presidente dell'Istat
Che sicuramente darà una dimensione quantitativa come è stato anche chiesto alle prospettive culturali che sono state dette
Io pensavo mentre
Ascoltavo gli interventi ad un mio amico credo un nostro amico comune scomparso troppo giovane il professor Marco Martini
Quando parlava della statistica amarcord diceva sempre che
Il problema della statistica noi di contare tutti sono capaci a contare e di capire cosa bisogna contare
Dietro l'attività dello statistico c'è una lastra affinate l'abolizione culturale che Ferrara di cui raramente ne usciamo consapevoli professor Giovannini e a lei
Grazie mille e grazie di questo invito ma io lo devo dire la
La verità anche a costo di così sorprendere il vicepresidente Buttiglione
Io ho deciso di cambiare completamente il niente al vento ascoltando gli altri sono cinque le quattro e mezza il venerdì pomeriggio insomma come dire
Ho riusciamo a passarci dei messaggi in qualche modo anche forti
Oppure rischiamo perché tutto il peso alla settimana si scarichi in questo momento quindi se il
Vice presidente mi consente anche perché i miei
Chi è intervenuto prima di me ha citato molti dati io non citerò neanche un numero ma cercherò di fare
Un ragionamento ulteriore rispetto a quello che è stato fatto fino
Fino qualche minuto fa anche criticandolo se posso fare niente
Poi quando il presidente grosse mia invitato a fare un testo per il libro che naturalmente o
Entusiasticamente aderito
Quando poi ho visto il titolo mi sono detta
No io non avrei scritto così
L'intervento di Sarzana IRS di qualche minuto fa mi ha fatto dire
No
Non sono d'accordo
Perché lui ha detto perché la cultura fa bene all'economia naturalmente forme
Naturalmente vogliamo che faccia bene a nessuno mandiamo ancora l'ultimo miglio da fare
Fa bene alla persona
E alla società
Perché se pensiamo che tutto quello che stiamo dicendo ci aiuterà ad aumentare il PIL ad aumentare e l'occupazione cosa fondamentale
Non abbiamo capito
Ci manca ci manca il pezzo fondamentale
E citerò solo un numero che mi contraddico mediatamente perché l'avevo scritto qui
Uno dei numeri che a me spaventa di più quando mi dicono ma
Professore ci dica come stiamo messi
Il quarantaquattro per cento dei giovani stranieri che non finisce la scuola dell'obbligo
Questo è un numero che mi terrorizza ve lo dico sinceramente
Perché se questa è
La manodopera il futuro e idee in qualche modo
La
Componente fondamentale della nostra società futura io sommo Terrence
Questo quarantaquattro per cento si confronta con un quindici per cento degli italiani che già il numero
Del cinquanta per cento superiore al target europeo ma se lo sommiamo al quarantaquattro per cento io mista
E allora l'uso questo argomento per dire che sia anche questo quarantaquattro per cento improvvisamente sarà occupato
Guadagnerà
L'uso proprio come simbolo
Non abbiamo necessariamente costruito quello che il Presidente grossi nell'ultima frase ha recuperato e quindi non solo perdono ma mi fa molto piacere che lo abbia fatto
Non abbiamo recuperato una strada verso il progresso della nostra Società
Questa è la parola progresso
Che era stata per
Mi rivolgo di nuovo al professor Buttiglione in questo caso
Cancellata dopo la Seconda guerra mondiale perché sia il nazifascismo sia il comunismo lo aveva preso come obiettivo ultimo della società e quindi abbiamo cominciato a parlare di progressi
Tecnologico economico ecco
Perdendo di vista l'elemento che unificava tutto questo cioè l'uomo
Per adesso
Dopo tanti anni siamo tornati a riparlare di questo io personalmente sono molto fiero
Che quando ero all'OCSE sono riuscito a rimettere questa parola al centro del dibattito mondiale tant'è vero che la prossima settimana in India
Avremo il quarto Forum mondiale sulla misura
La
La promozione del progresso della società
Dopo quello del due mila quattro a Palermo quello due mila sette a Istanbul due mila nove in Corea due mila dodici in in India
E attraverso questo lavoro come lui ha detto penso culturalmente forte cioè ripartendo dalla misurazione siamo riusciti apportare
Di nuovo il mondo a riflettere su questi concetti che non è la felicità del Bhutan
Anche se di nuovo come dicevo prima a fare
Io sono ero a New York la scorsa settimana per il primo riunione del gruppo di lavoro promosso dal mutanda sulla base di una risoluzione dell'ONU votata da sessantotto Paesi compresa l'Italia
Che non parla più di vero di felicità soltanto ma parla di benessere e felici
Il primo ministro del Bhutan invece ecco a parolacce lo Giunta perché ho capito finalmente mi hai fatto capire che la felicità è importante ma
Perché faccio tutto questo discorso
Perché oggi parliamo di molto di più dell'economia
Che pure è una componente fondamentale
E questo cambiamento che grossi ci ha richiamato in precedenza e il sottotitolo che anche salisse ha richiamato per salvare l'Italia non riguarda solo vitali
Ma riguarda almeno l'Europa
E forse non solo pretesa un piccolo paese come il Bhutan è riuscita a imporsi
Anche il punto con certe distorsioni a livello mondiale per cui
Quando uno parla di votare immediatamente scatta la parola felicità
Quale la parola che noi vogliamo scatti nella mente del mondo quando sente parlare di i cali
Questo
E il tema che
Oggi il rapporto ci mette sul tavolo
E questa economia ma è anche società perché vedete
Se noi fossimo convinti
Che con tutti gli sforzi che stiamo facendo
Riusciamo a riportare il tasso di crescita del PIL altre quattro per cento e così riassorbire tutta la disoccupazione e là sotto occupazione lo scoraggiamento
Io la chiudo qui
Lascio la parola qualcuno
Se invece come ipotesi b come il piano
Opportunamente teorico pensiamo che nei prossimi dieci quindici anni come ormai vediamo scrivere anche dei grandi economisti
Speriamo di ricominciare a crescere ma non è detto che questa crescita ci consenta di utilizzare tutto il capitale umano di cui disponiamo allora
Dobbiamo pure cominciare a dire come si fa a gestire una società opulenta
In cui
Il capitale umano che abbiamo non sarà pienamente utilizzato nei prossimi n
Un po'come si discute sul tram Cenci rischi mitigation dobbiamo fare tutto quello che è possibile perché questo non succeda ma anche rischia adaptation
Come adattiamo le nostre società nel caso in cui invece succede
Ed è qui che la cultura torna assolutamente centrale
Queste chiacchiere se volete di tipo filosofico oppure politico con la P maiuscola
Io vorrei che le le avessimo come introduzione a cinque proposte
Che secondo me sono realizzabili
E che forse ci aiuterebbero a andare nella direzione
Che oggi abbiamo discusso prima
Si discute
Di che cosa cinque possiamo fare
Con i proventi dell'evasione fiscale
Io ho presieduto una Commissione sull'evasione fiscale alla fine non abbiamo fatto una proposta per ma quantificazione chiara
Dell'evasione fiscale così che ci sia una monitoraggio continuo e che in qualche modo sulla base di questa quantificazione ci sia un dividendo da distribuire
La delega fiscale in discussione in Parlamento prevede esattamente alla costituzione della Commissione e cioè supponiamo per un attimo che questa cosa l'abbiamo fatta perché abbiamo questa misura che ci vogliamo fare
Ci possiamo fare tante cose naturalmente intanto ridurre il carico fiscale su chi paga le tasse questo lo tolgo un attimo lo do per scontato
Ma
Ci possiamo fare tante cose
Il grafico molto interessante che è stato presentato su un articolo sulla voce punto info qualche settimana fa che la quota di ricchezza per classi di età oggi e quindici anni fa
La quota di ricchezza si è spostata drasticamente a favore per
Persone produco
E anziani a scapito
Dei giovani perché perché i giovani non riescono a produrla la ricchezza in più c'è il meccanismo del ricchezza immobiliare italiano si può fare questo gioco di parole la ricchezza immobiliare non è molto mobile
Allora vogliamo ragionare su questo dividendo così come eventualmente su un'eventuale tassa di successione di cui oggi si parla
Per riequilibrare intergenerazionale mente questo discorso attraverso investimenti in cultura
Start-up nella cultura di tipo culturale e così via
Abbiamo una lunghissima lista di potenziali utilizzi di questi fondi bene io mi piacerebbe dire
Riflettiamo su questo perché
Se la cultura ne siamo convinti e il nostro futuro ma allora questo un pezzo che non possiamo trascurare quando verrà distribuito questo dividendo
Seconda
Proposta concreta
Vede
Non solo in Bhutan esiste un framework politico
Che viene usato per giudicare di tutte le leggi che stanno per essere approvate in funzione dell'impatto che quella legge ha su una serie di
Dimensione del benessere
C'è in Australia cioè in Nuova Zelanda
Dal due mila uno
Allora se l'Italia fosse convinta di questi concetti non ci metterebbe molto a sviluppare un framework politico e pensate che in Australia e l'ha fatta il Tesoro non ha fatto il Ministero della cultura
Per dire bene questa nuova legge rispetto a questa dimensione del bene
Va nella direzione giusta o no
Certo l'Italia non abbiamo neanche uno una insinuazione che ed sia deputata a valutare ex ante ed ex post le politiche quindi siamo molto indietro
Però
Si potrebbe fare
E questo creerebbe quella cultura
Spostando eventualmente decisioni
Infine
Non stiamo facendo il censimento delle imprese Dei industria di servizio e non profit delle istituzioni pubbliche delle istituzioni private
Nel due mila quindici c'è l'Expo
In Italia
Una grande opportunità
Noi per i censimenti abbiamo costruito le ma prego
In tutta Italia con le fotografie e così via con un archivio di numeri civici a cui siamo in grado di associare per ogni numero civico cosa c'è
Lasciamo stare i cittadini quello tutelare la privacy assolutamente sacrosante ma le istituzioni
Cosa ci metteremmo
A fare un Google italiano con l'indicazione per ogni strada delle istituzioni che ci sono con i link alle pagine web di tutte cosa ci metteremo a fare un Facebook della cultura
In cui tutte queste situazioni
Facesse nulla
Nulla
Le tecnologie ci sono possiamo fare così che quando qualcuno deciderà se venire o meno all'Expo
Magari navighi era sul proprio mobile scoprirà che l'Italia ai percorsi del gusto piuttosto che i percorsi eccetera le cose che sono indicate in questo libro
Tutto questo e concludo
Per dire che al di là dei
Dei necessità degli Investimenti abbiamo degli strumenti a disposizione e potrebbero essere usati
Noi da parte nostra abbiamo avviato insieme anche nella
Il lavoro che attualizza quello che appunto abbiamo sviluppato a livello mondiale il framework per misurare il benessere ecco e sostenibile
A fine anno pubblicheremo il primo rapporto e una delle dodici dimensioni del benessere equo e sostenibile che abbiamo sviluppato attraverso l'interazione anche
Con Federculture e l'associazionismo non solo con le imprese e il
Il i sindacati e così via è esattamente il patrimonio culturale e paesaggio
Devo dirvi non ci avevamo pensato
C'era Antinori eravamo colpevoli tant'è vero che la lista di indicatori che sono stati scelti in gran parte una lista di ricerca futura perché non ce li abbiamo le misure
Torniamo a quello che diceva il vicepresidente Buttiglione prima perché vedete come si dice
Noi umani prestiamo attenzione a quello che misuriamo e misuriamo quello che valutiamo come importante per questo al di là della statistica scienza dello Stato io quando ero in Francia
Parlavo invece che di statistica di sussiste inc
Allora immaginare i francesi quanto
Divertiti è un italiano inventato una parola francese in italiano funziona male su ciclistica ma avete capito cosa intendo dire una
Statistica che non è al servizio soltanto dello Stato nel servizio di tutti i cittadini io se avessi alla possibilità che mi rivolgo al Sole ventiquattro Ore ho già parlato con il suo direttore ma insomma vediamo
Se il Sole ventiquattro Ore cultura dedicasse una volta a settimana
Una speciale per ognuno dei domini
Del benessere questo spendibile forse riusciremo a cambiare la cultura e quindi il nostro futuro grazie
Grazie caro Presidente
Abbiamo imparato molte cose
Tra l'altro che la cultura è un'attività economiche non deve vergognarsene ma che ci sono misure autori più importanti di quello del reddito e che riguardano la felicità o il benessere della persona umana
La Camera dei deputati orgogliosa di avere dato ospitalità a un dibattito di questo livello grazie Presidente grossi grazie Federculture grazie a tutti coloro che sono intervenuti