14 OTT 2012
rubriche

Conversazione settimanale con Marco Pannella

RUBRICA | di Massimo Bordin - Radio - 17:00 Durata: 2 ore 4 min
A cura di Enrica Izzo
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In studio Massimo Bordin.

Puntata di "Conversazione settimanale con Marco Pannella" di domenica 14 ottobre 2012 , condotta da Massimo Bordin con gli interventi di Massimo Bordin (giornalista), Marco Pannella (presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito).

Tra gli argomenti discussi: Politica, Radicali Italiani.

La registrazione video di questa puntata ha una durata di 2 ore e 4 minuti.

Questa rubrica e' disponibile anche nella sola versione audio.
  • Introduzione

    Massimo Bordin

    giornalista

    Già direttore di Radio Radicale Il Comitato di Radicali italiani nel fine settimana e gli interventi di Marco Pannella. I rapporti con la sinistra. La battaglia radicale su giustizia e amnistia
    17:00 Durata: 2 min 20 sec
  • I movimenti pre-elettorali del Pd, l’alleanza a livello nazionale con Sel e Psi, la riproposizione – secondo Pannella - di una “macchina da guerra, non so quanto ‘gioiosa’”: “A questo punto c’è da porsi un problema: dei Radicali non si parla nemmeno, non sono nemmeno invitati”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Marco Pannella sulla carta d’intenti di Pd-Sel-Psi: “La celeberrima foto di Vasto si era rimpiccolita, con Casini al posto di Di Pietro. Poi però la scelta del Pd è davvero quella di una macchina da guerra, non so quanto gioiosa. Tanto è vero che la presenza esterna di Nichi Vendola viene considerata una sorta di alternativa a quella interna di Renzi”. Su Di Pietro: “Sembra che abbia perfino pianto sulla questione dell’Idv Vincenzo Maruccio (indagato per peculato, ndr). Poi mi hanno spiegato che in realtà non è solo il suo rappresentante nel Lazio, ma era anche il suo avvocato, con un rapporto personale molto stretto. Quindi questa volta non può dire ‘Scilipoti non lo conoscevo’, e quindi credo che possa sinceramente essere stato addolorato a livello umano. Potrebbe anche darsi che lo preoccupi perché il suo avvocato si occupava anche di danaro, di investimenti, di altre questioni”. Sulla “intelligenza di Mario Sechi, con il titolono ‘Bersani e Vendola sposi’, poi: ‘I centro sinistrati. Il Pd firma il manifesto con Sel, ma l’Udc si sfila dall’alleanza. Ma Nichi: ‘Va bene’. Così hanno cancellato Monti’. Nell’articolo è stato anche polemico, quando Sechi dice: ‘Di fronte allo scenario del centrodestra, e poi quello complessivo dei due schieramenti, questo blocco si è ridotto al 50 per cento complessivamente nei sondaggi. Di fronte a questo scenario, il Pd avrebbe dovuto allargare’. Diciamo che è vero, non ha allargato la sua proposta politica”. “La notizia è Nichi, perché è alternativa alla strategia che hanno sempre perseguito, da D’Alema a Bersani stesso, cioè Casini. Quindi restringono, anche perché c’è da parte di Casini questo tentativo di costituire il partito montiano, malgrado Monti magari. ‘In fondo si può spiegare questa riduzione dell’ambizione della strategia – scrive Sechi – perché da quelle parti pensano di avere la vittoria in tasca, ed ecco subito riemergere l’antica arroganza’”. “A questo punto c’è da porsi un problema: dei Radicali non si parla nemmeno, non sono nemmeno invitati. Zingaretti stesso sta facendo delle riunioni sul Lazio; noi volentieri riconosciamo che il suo sostegno alla candidatura Bonino apparve leale e non erano tanti a fare così, se è vero come ha ricordato l’ex direttrice dell’Unità: andai a chiedere ai massimi esponenti del Partito cosa fare con la candidatura di Bonino, e mi fu chiaramente risposto: ‘Meglio che questa non sia eletta’. Dando ragione a Floris di Ballarò che in quel momento diceva: sì, è vero, io ho fatto andare 19 volte in televisione una sconosciuta praticamente, la Polverini, però ha fatto male la sinistra a non scegliere la Polverini”. Riccardo Nencini, segretario del Psi? “Lo conosco da ragazzo, e tutta la sua vita l’ha passata collaborando con il Pci. In più c’è anche Spini che mi pare si voglia candidare, perché essendo fiorentini possono essere utili a Bersani per far le scarpe a Renzi. In tutta questa cosa c’è un innominato: come si fa a parlare dell’attuale situazione italiana, e anche della situazione del diritto, della giustizia, delle carceri, e non parlare del grande regista-buttafuori?”. Pannella fa riferimento alla “flagranza criminale dello Stato italiano davanti a tutte le giurisdizioni possibili”, oltre che al ruolo omissivo e commissivo del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano
    17:02 Durata: 16 min 23 sec
  • Il caso del bambino conteso tra i genitori a Padova: “Grande solidarietà a questi poliziotti che, nelle condizioni date, per rispetto della propria funzione di servitori dello Stato, di uno Stato che è quello che è, sono stati le maggiori vittime assieme al bambino. Credo di essere stato l’unico a esprimere politicamente questa solidarietà”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Il caso del bambino conteso tra i genitori a Padova: “Poveraccia la polizia, con suoi esponenti ora minacciati di morte – dice Pannella commentando il video che ha fatto discutere i giornali tutta la settimana – Questi a un certo punto si trovano con l’ordine del giudice, con i superiori che gli dicono ‘non fatevelo scappare’, trovano un bambino che è anche persona pare, e non è solo oggetto di inganni, concupiscenza e violenze. Il bambino si comporta come una persona, urla, strepita, fa di tutto per non andare dal padre. Allora i poliziotti l’hanno trascinato… Grande solidarietà a questi poliziotti che, nelle condizioni date, per rispetto della propria funzione di servitori dello Stato, di uno Stato che è quello che è, sono stati le maggiori vittime assieme al bambino. Credo di essere stato l’unico a esprimere politicamente questa solidarietà”. Le polemiche furiose e unanimi a difesa del bambino: “Gli italiani brava gente ci cascano, perché non c’è mai un serio dibattito, anche sulle cose di questo genere. E’ questa l’antidemocrazia, non c’è dibattito, le cose importanti non si dibattono. Nella storia nostra del Partito radicale, tutte le battaglie che abbiamo fatto mi sono venute incontrando le persone più impensabili, quasi per strada, camminando, è dovuto alla nostra natura di Partito al quale le persone possono iscriversi, che siano delinquenti, che abbiano idee o calcoli. Perché c’è il principio del servizio pubblico, quello che in America e in Sud Africa ha provocato due episodi che hanno fatto storia. Quello di Rosa Parks (1913-2005, attivista afroamericana dei diritti civili, ndr) che voleva viaggiare nel mezzo di trasporto pubblico e, violando una norma arbitraria, fece esplodere in modo più chiaro il valore e l’importanza delle posizioni di Martin Lutero King (1929-1968, pastore protestante e attivista americano dei diritti civili, ndr). Poi abbiamo avuto un avvocato formatosi a Londra che per andare in India fa scalo in Sud Africa e a questo punto non vogliono che si sieda in prima classe nonostante lui abbia pagato quel biglietto: Gandhi (1869-1948, ndr), con nonviolenza attiva, si confronta con questo. La caratteristica del Partito radicale è che se uno paga il biglietto, chiunque esso sia, ha la pienezza di diritti”
    17:18 Durata: 6 min 5 sec
  • Pannella sulla necessità che il Vaticano denunci il Concordato: “Noi oggi dobbiamo sperare che questo patto oggi sicuramente è divenuto iniquo, perché uno dei due contraenti è mutato non soltanto come immagine, ma come identità, è mutato in criminale professionale. Ebbene mi auguro che, anche in nome di quel Concordato, lo Stato Città del Vaticano e la Chiesa siano i primi a riconoscere che le carceri sono le catacombe di oggi”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Il parallelo tra la situazione attuale delle carceri e quella delle catacombe dei cristiani al tempo dell’Impero romano. “A questo punto abbiamo alti prelati, della Cei – in particolare un vicepresidente come Monsignor Superbo, un segretario generale come Monsignor Crociata -; in più è noto che il volontariato cattolico si pronuncia su questo; poi ‘Tempi’ di Amicone è un giornale nato per volontà e con la direzione scelta da Don Giussani e quindi di storia Cl, e sono loro che mi hanno proposto ufficialmente come ministro della Giustizia. Allora voglio dire che in quel Concordato contro cui ci e mi sono battuto, quello madamense (che modificava quello ‘lateranense’ del 1929, ndr) e di Bettino Craxi del 1984, si legge nei primi articoli che quel Concordato è fatto anche ‘per il bene del Paese’. Ora noi stiamo facendo una battaglia per accelerare il riconoscimento formale di un nuovo diritto umano, il diritto alla conoscenza delle verità su Cesare, cioè rispetto allo Stato, conoscere quello che normalmente si ritiene secretato”. La battaglia da completare sulla messa al bando delle mutilazioni genitali femminili. Le celebrazioni del Concilio Vaticano II in corso in questi giorni: “Giovanni XXIII (Angelo Giuseppe Roncalli, Papa dal 1958 al 1963, ndr) al quale si deve un evento storico, e la novità è che da questi giorni di celebrazioni pare che Papa Ratzinger voglia si valorizzi il fatto che lui è stato giovane teologo al Concilio Vaticano II, e che condivise in realtà il lavoro, l’atmosfera e poi anche i risultati del Concilio Vaticano II. Questa per me è stata un po’ una sorpresa. Sarà anche per un motivo di arcana del regno e del potere, ma così è”. Ancora sul Concordato: “La mia tesi è questa: noi oggi dobbiamo sperare che questo patto oggi sicuramente è divenuto iniquo, perché uno dei due contraenti è mutato non soltanto come immagine, ma come identità, è mutato in criminale professionale. Ebbene mi auguro che, anche in nome di quel Concordato, lo Stato Città del Vaticano e la Chiesa siano i primi a riconoscere che queste sono le catacombe di oggi”
    17:24 Durata: 16 min 9 sec
  • Dibattito sull’impunità del Presidente della Repubblica Napolitano, tra Procura di Palermo e questione giustizia. Il precedente della tentata incriminazione per il Presidente Cossiga

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    La memoria difensiva di Antonio Ingroia e della Procura di Palermo firmata da Alessandro Pace e che si conclude dicendo che “immunità assoluta” può essere ipotizzata per il Capo dello Stato “solo se, contraddicendo i principi dello Stato democratico-costituzionale, gli si riconoscesse una totale irresponsabilità giuridica anche per i reati extrafunzionali”, e una tale “irresponsabilità finirebbe per coincidere con la qualifica di ‘inviolabile’ che caratterizza il Sovrano nelle monarchie ancorché limitate”. Le critiche di Massimo Bordin a questa “buffonata senza pari” della memoria presentata dalla Procura di Palermo. Pannella: “C’è un fatto, che devo dire con franchezza ed affetto anche a Pugiotto. Dopo tutto, con quel testo splendido vanno lì al Quirinale e ricordavano delle osservazioni: ‘Siamo condannati, tu stesso lo sei, quindi almeno il messaggio fallo’. Invece ancora adesso non c’è stato un organo d’informazione, nemmeno una televisione minore, che abbia parlato della condizione di flagranza criminale della Repubblica. Se c’è questo, allora il fatto un Presidente della Repubblica che manda lettere al Presidente del Senato, che si occupa dell’ordine del giorno del Parlamento, che dice ‘si può votare in quel modo o in quell’altro’, che nella stessa giornata spiega ancora un’altra cosa che bisogna essere buoni ed equi, insomma tutto quanto: lui fa scempio, questo dico. E all’interno di questo, io ritengo che se non è tutt’ora totalmente la suprema cupola della mafiosità partitocratica, a questo punto se la Corte Costituzionale si pronuncia ascolterò con interesse, perché è indubbio che Napolitano è funzionalmente colpevole di crimini. Allora io ascolterò quella cosa, voglio sapere come giudicheranno”. “Alessandro Pace, di estrazione e cultura radicale, è notevolissimo. Quando l’ho incontrato è perché lui rappresentava tutti i poteri forti con cui io mi scontravo - l’Eni, l’Iri, la Rai - e via dicendo. Ora questa osservazione finale sulla ‘impunità assoluta che è del re’ a me ha fatto piacere, anche se non so se è pertinente”. “Quando ci fu il comportamento comunista vergognoso nell’occasione in cui noi abbiamo denunciato Cossiga (1928-2010, Presidente della Repubblica dal 1985 al 1992, ndr), con il Pci che non consentì al Parlamento di incardinare nemmeno la procedura per capire se si doveva fare o no, allora dissi: ‘In Italia fino a quando non riusciremo ad avere un procedimento rispetto a un capo dello Stato, anche se poi uscirà fuori con la sua più chiara innocenza, credo che ci possiamo attendere di tutto”. Inciso sulle vittorie giudiziarie dei Radicali contro Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia. Pannella: “Io ritengo che massimi crimini non sono quelli di un momento di ira, ma sono quelli contro la legge, contro il diritto, contro la Repubblica, e che i massimi criminali sono quelli che scelgono consapevolmente, per motivi ideologici o per altri motivi”. Il parallelo con chi operava in Italia in nome della “utopia comunista”: “I mezzi sono buoni tutti – era il ragionamento – in nome della rivoluzione”; “poi c’era la difesa del socialismo realizzato in un Paese, ma anche questa motivazione è scomparsa. Poi è restata la ragion di Partito, e questa lo sceglieva anche Napolitano, con maggiori o minori reticenze. Io però ho sperato. Si dice infatti che un cattivo cardinale possa fare un ottimo papa; io ho sperato sinceramente che un po’ d’aria di Benedetto Croce, ma magari di D’Urso”, influenzasse Napolitano. Invece “lui ha un comportamento criminale. E quindi è vero quel che dice Sechi: va a finire che una risata li seppellirà”
    17:40 Durata: 24 min 44 sec
  • La stampa di destra, le sorprese Sechi e Feltri

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Sulla stampa di destra e l’evoluzione del Tempo: “I dna e le discendenze fanno strani scherzi. Tu mi hai ricordato che Vittorio Feltri su Tortora fece due articoli coraggiosissimi sulla domenica del Corriere della Sera, montanelliani, anche rispetto al Corriere della Sera di allora. Quindi quando poi oggi, senza necessità se non per affermazione di coscienza propria, sceglie di prendere e venire lì a quel Congresso dell’Associazione Coscioni. In quel momento era come se avesse voluto scegliere la provocazione rispetto ai ‘presunti suoi’. Lui ha detto testualmente: ‘Sull’eutanasia e sull’amnistia io sono seguace di Marco’. In questo c’è l’orgoglio di difendere la sua diversità rispetto al mondo che poi ha finito per divenire il suo”. La parabola di Scalfaro, di Cossiga e l’interazione con i Radicali. “Il costituzionalismo italiano dov’è?”
    18:05 Durata: 14 min 33 sec
  • L’appello a Beppe Grillo: “Guarda, torno a dirti, statti accuorto, non è tutta recitazione. Io ti ho detto: stai attento perché se continui ad essere imprudente e non dialogico, può darsi che questa volta sei tu che muori e non quello che t’accompagna, o magari tutti e due. Con la differenza che adesso puoi fare fuori migliaia o milioni di persone. A questo punto, quando avrai molti eletti, non potrai espellerli tutti”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella: la situazione di oggi “è peggio di quella fascista”. L’appello a Beppe Grillo: “Guarda, torno a dirti, statti accuorto, non è tutta recitazione. Io ti ho detto: stai attento perché se continui ad essere imprudente e non dialogico, può darsi che questa volta sei tu che muori e non quello che t’accompagna, o magari tutti e due. Con la differenza che adesso puoi fare fuori migliaia o milioni di persone. A questo punto, quando avrai molti eletti, non potrai espellerli tutti”. La necrofilia di Grillo, tipica di molti movimenti fascisti. Ancora sugli italiani “brava gente”. La “forma psico-fisica impressionante” del comico genovese. L’annuncio di Walter Veltroni (Pd) che non si ricandiderà alle prossime elezioni. “Sarebbe parso che ero io l’antidalemiano ad ogni costo. Certo, io lo ero in modo esplicito, incalzandolo, ma in realtà ricordavo a Silvio Berlusconi – non tanto a D’Alema - che lui l’aveva proposto addirittura come ministro degli Affari esteri dell’Europa, poi semplicemente perché non ce l’ha fatta allora l’ha messo a capo del Copasir”, Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. Le ammissioni di Luciano Violante negli anni 90 sul tipo di opposizione che la sinistra fece a Berlusconi. I rapporti tra Berlusconi, Bossi e i Radicali negli anni 90. La scarsa mobilitazione del Pd sui referendum “Roma Si Muove”. L’incontro con Enrico Berlinguer in occasione del referendum sull’aborto
    18:20 Durata: 18 min 45 sec
  • Pannella torna a criticare Napolitano: “Io con ‘Re Giorgio’ in fondo ho sperato, adesso non più”. “Sono due le cose: attentato alla Costituzione e alto tradimento; io non uso l’espressione ‘alto tradimento’, però sono assolutamente sicuro della pertinenza di un lungo attentato di stampo comunista alla Costituzione”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella torna a criticare Napolitano: “Io con ‘Re Giorgio’ in fondo ho sperato, adesso non più”. “Sono due le cose: attentato alla Costituzione e alto tradimento; io non uso l’espressione ‘alto tradimento’, però sono assolutamente sicuro della pertinenza di un lungo attentato di stampo comunista alla Costituzione. C’è una cosa per cui evidentemente tutti i mezzi sono buoni. Lui non si rende conto che l’unico fine è se stesso, perché non esiste più il partito o altro, ci accade a noi vegliardi, e quindi a questo punto aggrava ogni giorno la situazione. Però l’allarme qual è: ma come, nemmeno tra i 130 giuristi arrivano reazioni? Nemmeno Pugiotto? Quella cosa era grande, era importante, ma ora è diventata carta straccia. Tra l’altro il comunicato del Quirinale diceva: ‘Amnistia? Ma ve la sognate! Dovete cambiare la Costituzione’. Invece le agenzie stampa hanno tradotto ‘clemenza’ in ‘amnistia e indulto’. La battaglia per l’amnistia non è persa. Questa è la battaglia del Partito radicale, della galassia, poi non tutta come naturale”
    18:38 Durata: 4 min 10 sec
  • Pannella: “In Radicali italiani ci sono tanti sintomi del fatto che si creano delle cose per cui si tende a essere un partito italiano”. “Il Nobel per la Pace è dato a un’Europa che è l’anti Europa, è l’Europa della burocrazia delle patrie. Solo che ora si stanno andando a fare fottere le patrie e l’Europa tutta”

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella: “Oggi quella di Radicali italiani è una mozione dalla quale sembrerebbe che sono pronti… L’ho detto e accennato: il timore di Churchill (1874-1965, Primo ministro inglese dal 1940 al 1945, poi dal 1951 al 1955) e di Spinelli (1907-1986), nell’immediato Dopoguerra, era quello di dire: ‘Bisogna fare presto!’. Altrimenti sarebbe successo per l’Europa quello che era accaduto per la Società delle Nazioni”. “Il Nobel per la Pace è dato a un’Europa che è l’anti Europa, è l’Europa della burocrazia delle patrie. Solo che ora si stanno andando a fare fottere le patrie e l’Europa tutta. Questi qui non l’hanno fatto con Adenauer, non l’hanno fatto con l’Europa cristiana – perché la Ced non c’è stata per colpa di ‘noi giacobini’, come dimostra il caso di Pierre Mendès-France (1907-1982, Presidente del Consiglio francese tra 1954 e 1955) in Francia”. Il “miracolo transnazionale, transpartito”. “Stiamo attenti perché poi il potere burocratico, le cose cieche apparentemente, prevalgono. Allora guardate che con questa storia della ‘galassia’, eccetera. Anche in Radicali italiani ci sono tanti sintomi del fatto che si creano delle cose per cui si tende a essere un partito italiano. Nella mozione ci sono delle cose… Allora: ‘Il Comitato di Radicali italiani’ e non ‘dei Radicali italiani’, e questo lo capì subito, anche se gli dispiaceva, Capezzone. Ho letto che si richiede agli organi dirigenti di Radicali italiani una cosa che ho richiesto e annunciato io a tutti i Radicali, cioè di integrare urgentemente per dare anche i contesti oltre che i testi delle tante cose che abbiamo evocato nel libro sulla Peste italiana. Ho fatto l’esempio della splendida azione, creativa, a Milano di Marco Cappato e degli altri compagni; è nata perché da sei mesi gridavamo: gli annunci della Rai non vengono fatti, e allora si sono trovati anche loro che avevano magari decine di migliaia di firme prefabbricate”
    18:43 Durata: 12 min 15 sec
  • Conclusioni

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    I rapporti con la leader uigura Rebya Kadeer. Le critiche a Giovanni Sartori, che Pannella definisce “bischerone sacro”. Sulle primarie del Pd: “Chiaramente la scelta è una sola: siccome con la loro cosa normale i cittadini vanno a votare una volta, adesso invece hanno stabilito che ci devono andare la domenica prima, si devono iscrivere, eccetera. I sondaggi hanno detto: se ci sono quattro milioni di votanti, stravince Renzi; se ci sono meno di due milioni e mezzo di votanti, perde Renzi. E questi hanno avuto un momento di scrupolo?”. La sessantennale battaglia radicale per il sistema elettorale uninominale maggioritario
    18:55 Durata: 8 min 36 sec