Senza giusta causa: le donne licenziate per rappresaglia politico-sindacale negli anni '50

E visto che c'è questa bella partecipazione
Di tante persone molte età
Considerate lo chiedo ai miei studenti sono persone anziane e nel caso proteste tornare qui per cedere il posto sarebbe una cosa molto carina
Grazie
Grazie
Grazie a chi
Bene iniziamo un altro grande evento della festa internazionale della storia
Un evento che sarà coronato da una presenza importantissima per cui
Vi chiedo
Fiat tendere l'arrivo della persona
Che ci onorerà della sua presenza
Intendo dire
Susanna Camusso
Che ci sta raggiungendo da un'altra città e che quindi
Sta facendo uno sforzo eccezionale non ha soggiornato intensissima per essere qui con noi
Agli studenti dico che
Abbiamo in questi giorni già visto
Esaminato
Periodi della storia che vanno dalla protostoria
Alla storia medievale la storia moderna quella contemporanea e a quella recente e
Ci tengo a dirvi
Che la storia recente e per noi
La grande finestra che ci
Permette di comprendere tutta la storia
E qui noi oggi ci avvarremo della testimonianza di protagonisti tipi di storia recente che hanno vissuto altri momenti differenti difficoltà
I giovani oggi si ritrovano in una società che ha lasciato loro ben poche speranze
Ma non è stato tutto roseo neanche per le
Generazioni precedenti quello che oggi qui si affronta
è un tema che ricorda difficoltà che
Ostacoli
Spesso anche forme repressive che sono state affrontate con coraggio
Io e quindi valgono moltissimo anche per noi oggi in un momento così difficile
Intendo quindi ringraziare
I promotori la speech CGIL Coordinamento donne la Camera del lavoro CGIL di Bologna
L'Unione donne italiane
Che hanno
Operato in collaborazione con la Fondazione Gramsci in Emilia Romagna
Con l'Associazione Petrelli archivio storico della CGIL e tutti i convenuti
è per noi una grande occasione e ti dico la grande soddisfazione già espressa dai convenuti
Nel vedere tanti giovani
Presenti a questa
Manifestazione che potrà davvero essere importante anche per voi
Buon lavoro cedo la parola a Nadia tornelli
Buonasera astute e a tutti ringrazio il professor Dondarini per averci accolto nell'ambito
Importante del Festival della storia
L'anno scorso il comitato dei lavoratori licenziati per rappresaglia sindacale e politica organizzato a Palazzo d'Accursio una mostra fotografica
Sulla Costituzione niente negata dire novecentocinquanta mille novecentosessanta sulle lotte per la giusta causa
Iniziativa che era stato inaugura che è stata inaugurata da un dibattito in queste in quell'occasione
Milene Schiavinato la responsabile dello sportello donne della Camera del lavoro e Katia graziose che la responsabile dell'U.T. di Bologna hanno rilevato
Come sia nelle foto che negli interventi non apparisse nessuna donna
Tanti Milena si domandavamo poi come recuperare tale mancanza
E da una comune riflessione fatta assieme alle compagnie del sindacato pensionati di Bologna che pure avevano già
In testa un Progetto di ricostruzione della memoria storica di questo periodo
è in atto questo lavoro
Ridare voce immagini alle tante donne che negli anni Cinquanta subirono i licenziamenti per motivi sindacali o politici
Ricostruendo nelle immagini le parole il contesto i contenuti i valori riportando alla luce quanto fino ad oggi è rimasto in ombra la forza politica e morale di quelle lavoratrici che furono discriminante
Tutto questo non solo ai fini della ricostruzione sicuramente fondamentale
Ma per valutare poi Cometa quelle lotte di uomini e di donne si sia determinata a partire dagli anni Sessanta
Una legislazione per salvaguardare il lavoro delle donne nei confronti di una discriminazione ancora più odiosa quelle ad quella del sesso
Che si è ripresentata recentemente badate bene nel mondo del lavoro con le dimissioni in bianco con la cancellazione da parte del Governo Berlusconi di quella normativa importantissima e col suo ripristino
Ripristino qualche mese fa appunto all'interno
Di un decreto
E e
Che sono state appunto la situazione è stata superata con la necessità di convalidare queste dimissioni presso l'Ufficio provinciale del lavoro ma sono discriminazioni che permangono
Nelle assunzioni nei percorsi di carriera e nelle modalità di lavoro nell'organizzazione del lavoro negli orari
Il tema senza giusta causa indubbiamente straordinariamente attuale le donne oggi come ieri non sono disponibile a tornare a casa
L'obiettivo che ci siamo date e dunque quello di recuperare la storia nascosta
Di far emergere le donne di una generazione che ha partecipato alla guerra di liberazione ha supplito il lavoro degli uomini in guerra non è stata disponibile poi a tornare a casa né dopo la fine appunto della guerra e neppure dopo i licenziamenti
Generazione che ha creato delle reti di incontri e di solidarietà tra donne anche quando le donne sono state esposte dei luoghi di lavoro
Da qui la scelta di presentare questi primi risultati della ricerca sulle donne licenziate all'interno del Festival della storia
Occorre e deve essere ricostruito un pezzo della storia di questa città e per questo ringrazio Simona lembi la presente ente del Consiglio Comunale di Bologna che ci porterà i suoi saluti
Occorre appunto a ricostruire un pezzo della storia di questa città vista femminile dove il protagonismo delle donne ha determinato sicuramente in modo meno visibile rispetto alla lotta politica più generale
Le scelte di civiltà che ci si sono succedute guardiamo negli anni settanta
La battaglia importante in relazione ad esempio agli asili nido e alla storia che ha avuto punto
All'interno della nostra città
è una storia da ricostruire e da trasmettere al futuro alle giovani donne di oggi questo lavoro è un lavoro che promosso dal dallo specifiche nelle che sindacato
Dei pensionati e dal coordinamenti specifico donne dello speech CGIL dalla Camera del lavoro di Bologna e dal gruppo donne della Camera del lavoro dall'UDI dall'Unione donne italiane ancora ed è stato fatto in quella in collaborazione
Con lui la fondazione Gramsci dell'Emilia-Romagna di cui ringrazio la direttrice Seriana soprani in collaborazione con l'Associazione Paolo Petrelli archivio storico
E appunto nell'ambito della festa internazionale della storia
Il programma è un programma che vede il prima due relazioni c'è una relazione di Luisa Betti sulle donne licenziate per rappresaglia politico-sindacale a Bologna sommi negli anni Cinquanta sono i primi risultati di una ricerca
Seguirà
Poi una seconda relazione di Elisa Giovannetti
E che presenterà invece o comunque che farà una rappresentazione appunto delle licenziate per rappresaglia sulla stampa e nelle fotografie dei dei poca portando
Alla ribalta appunto quella che l'immagine visiva perché appunto l'immagine di queste donne
Seguirà voi un filmato che è stato composto da molti soggetti dall'archivio storico della Camera del lavoro di Bologna a cui hanno collaborato appunto la fondazione Gramsci l'ospite
CGIL di Bologna lo sportello donne della CGIL lutti di Bologna per ricostruire attraverso interviste alle donne appunto che all'epoca furono o protagoniste o Pier partecipi di questo di queste vento per cercare di costruire dalla loro viva voce la memoria la memoria storica
E proseguirà poi il lavoro con mia la discussione appunto con un antico un confronto
Con il professor Sandro Bellassai dell'Università di Bologna la professoressa Maria Casalini dell'Università di Firenze
Ed è previsto attorno alle diciassette e diciassette quindi c'è l'intervento di Susanna Camusso che è segretario generale della
Della Camera della della CGIL nazionale
Questo lavoro non finisce oggi è nostra intenzione è intenzione delle proposte delle promotrici proseguire
Con la pubblicazione della ricerca e comune ha mostrato che metta a disposizione di tutti concretamente non solo degli intervenuti di oggi quelli che sono i risultati di questo lavoro
Ringrazio tutti ancora della partecipazione e comincerei il lavoro dando i lavori dando la parola a Simona lembi la Presidente del Consiglio Comunale di Bologna per i saluti vi ringrazio
Care amiche del sindacato cara amica dell'UDI gentile studenti gentili ospiti
Mi è stato chiesto di portare un breve saluto in apertura di questo di questa giornata di studi lo faccio volentieri Fortran saluto dell'Amministrazione comunale in particolare del Consiglio che almeno anche l'onore da qualche tempo di
Presiedere
Vorrei partire ringraziando ovviamente il professor Dondarini lo avete sentito in apertura di questa giornata per aver accettato di ospitare questo evento all'interno del Festival della storia
Che è un festival ormai che si svolge da qualche tempo a Bologna che ha con molta forza secondo me è stato capace sempre più capace di accogliere curiosi da tutta Italia e che rappresenta a mio parere un punto imperdibile
Per chi voglia approfondire le questioni di ricostruzione storica dei principali avvenimenti della nostra città e quello proveremo a fare oggi capire anche le ricadute degli stessi nel nostro tempo
Ma il mio ringraziamento più vivo in sinistra su questi toni va alle donne del sindacato e alle donne dell'UDI
Però vere fortemente voluto e realizzato l'avvio di una ricerca
Che ricostruisce l'esperienza delle lavoratrici di Bologna licenziate per apprezzare a poli rete rappresaglia politico-sindacale tra la fine degli anni Quaranta e la fine degli anni Cinquanta del secolo scorso
Di che cosa si tratta è stata in parte ha detto lo diranno meglio di me le giovani studiose che hanno avuto che hanno avviato questo lavoro le relatrici che seguiranno
A me preme però riprendere solo alcuni aspetti perché vorrei che il mio non fosse solo ed esclusivamente un saluto formale so che nemmeno chi mi ha chiesto di intervenire qui desidererebbe questo
Il primo
è riconoscere che il punto di partenza di tutto questo lavoro rimane la Costituzione negata nelle fabbriche un preziosissimo lavoro di Luigi Arbe tardi sani che ricostruisce l'esperienza di trenta mila vorrei che i numeri avessero un senso trenta mila lavoratori licenziati nel bolognese per rappresaglia sindacale
Il volume ci restituisce il clima dell'epoca la situazione di molte fabbriche del nostro territorio cito un dato una su due a Bologna aveva avviato licenziamenti per ripresa agli atti una su due un fenomeno tutt'altro che Piccolo o marginale
E le azioni che seguirono nei licenziamenti
Azioni di solidarietà del sindacato azioni di solidarietà delle istituzioni locali ricordo alcuni consigli comunali dell'epoca
Di singoli cittadini di partiti politici senza la cui attività parlamentare quei lavoratori non avrebbero mai avuto giustizia
Arbitro sani ci restituisce anche il lavoro di un costituente allora Comitato di licenziati che colmi nera poi con la legge del settantaquattro che riconosce a quei lavoratori la possibilità di ricostruire
La propria storia lavorativa ai fini pensionistici
Come
Ricomponendo la continuità dei loro contributi interrotta da licenziamenti ingiusti
Voglio insistere su questa due parole ricomporre la continuità perché i percorsi lavorativi
Continui sono difficili per gli uomini ma per le donne lo sono ancora di più gettate spesso fuori dal mercato del lavoro per questioni per esempio come carichi familiari che dovrebbero essere suddivisi tra uomini e donne equamente ripartiti all'interno della società
Stiamo parlando di otto mila cinquecento licenziati di cui appena mille e ottocento risarciti questi i numeri dell'epoca ricostruire quella storia riguarda tutti
Ma ancora più complicata appunto quando devo appena detto insomma si tratta di riallacciare i fili nella storia delle donne
Il lavoro che prenda avvio oggi intende quindi gettare nuova luce su quello studio e ricostruisce la l'esperienza di seicento novanta lavoratrici licenziate
Appunto detto perché appartenenti a un sindacato a un partito politico o perché avevano semplicemente partecipato ad uno sciopero
Sono quindi di nuovamente particolarmente grata che ha voluto questa ricerca per una ragione pratica
Perché ci consente oggi studiando quell'epoca che non è così lontana cinquanta nella storia dell'umanità sono pochissimi
E di ribadire questioni che nel dibattito pubblico oggi così segnato da una devastante crisi economica
Hanno scarso appeal per i mezzi di comunicazione non piena consapevolezza da parte di molte forte politica scarsissima cittadinanza nel dibattito pubblico
Che ha avuto modo di leggere gli atti del convegno del CNEL parlo del febbraio del due mila dodici Stati generali sul lavoro delle donne in Italia sa benissimo di cosa stiamo parlando di quella che molti analisti definiscono una doppia discriminazione delle donne
Nel mercato del lavoro e dal mercato del lavoro di una scarsa partecipazione delle donne al mercato del lavoro di salari differente di fare di sala di differenziali salariali ancora persistenti peccato però di leggi di parità esistono già
Di politiche di conciliazione sufficienti non solo accogliere il desiderio delle mamme di lavorare di continuare a lavorare ma anche il sempre più crescente desiderio dei papà di occuparsi della cura
Di discriminazioni ancora nella distribuzione del reddito nell'accesso alle tutele nella valorizzazione delle competenze
Ma questa non è il peggio il peggio ed è il motivo per cui e necessario non solo qualcosa di di simboli talmente importante ma è necessaria una ricerca come questa il peggio che questi dati che sono ormai noti da decenni si discutono
Non arrivano alla dimensione politica cioè a chi prende decisioni
Cito le parole di un uomo così non vengo tacciata di non so quale questione di parte a proposito delle questioni che ho appena citato è il per Giuseppe Casadio del CNEL dice
Quelle elaborazioni non incidono noni Mineo in misura significativa nelle sedi e nei momenti della decisione politica nelle premesse analitiche dei documenti programmatici il tema frequentemente compare
Ma nelle misure di intervento che si adottano negli obiettivi che si definiscono negli impegni di monitoraggio che si prevedono il tema scomparve
Ci sono molte ragioni per cui questa accade non abbiamo il tempo di analizzarle qui ma quello che voglia forma affermare che tutta la nostra storia compresa la storia istituzionale
E anche quella del lavoro
Che come è noto non è la storia di un tempo detti dedicato ad ottenere salari e stipendi per il suo sito ex per il sostentamento
Ma il tempo della realizzazione disse e del proprio contributo come dice la costituzione all'organizzazione politica economica e sociale del Paese
Tutta la nostra storia diceva segnata da una mancanza
E cioè
Dalla mancanza di riconoscimento effettivo di quanto le donne hanno contribuito e contribuiscono tuttora oggi alla ricchezza materiale e culturale di questo Paese
Non abbiamo dubbio ovviamente che le storie delle nuove generazioni siano molto diverse da quelle delle proprie madri e delle proprie non ne sono state tantissime le conquiste fatte
Ma sono tutte conquiste ottenute a caro prezzo e sempre lentissimi
Molto più lente delle reali condizioni di cambiamento della vita delle donne che voglio ricordarlo questo è un dato che dobbiamo tenere presente sono quel soggetto soggette una parola che voglio riprendere che al lavoro pagato arriva per ultimo
Non che le donne non lavorassero prima della seconda guerra mondiale nonché le donne perché stanno a casa si occupano dei bambini non è lavoro e lavoro si chiama lavoro non retribuito e al lavoro e tribù Vito le donne arrivano come soggetto penultime per ultime e per questo i diritti che hanno conquistato sono diritti sempre precari e sempre da riconquistare anche per le nuove generazioni
Ovviamente non ho intenzione quindi aprire un lungo confronto sul fatto che questa mancanza sia stata
Casuale o intenzionale ce lo diranno di studioso ce lo diranno anche gli studenti così attenti a questa iniziativa
Mi preme piuttosto affermare che questa questione assume importanza perché ieri come oggi la parola Nappi lavoro va necessariamente associata con un'altra
Ed è quella che si chiama diritti
Senza una giusta paga senza lo sciopero senza la serenità di dovere programmare il proprio futuro un gesto che noi chiamiamo lavoro si chiama schiavitù anche se avviene nel ventunesimo secolo
Viviamo nell'epoca della precarietà due generazioni di già di giovani sono stati condannati a vivere con stipendi saltuari bassi una copertura previdenziale che li porterà ad avere pensioni da fame in età ormai avanzata in una socia
Da in cui non sappiamo ancora che succederà dei servizi socio sanitari forse saranno un privilegio per ricchi forse ancora non lo sappiamo in sintesi a volte abbiamo l'impressione di ripartire dir di essere riportati da dove eravamo partiti
Dal lavoro come un sottoprodotto di impianto interessi ieri dei monopolisti oggi della finanza
E proprio per questa ragione ancora senso ripercorrere la storia di quelle donne licenziate incentrata per appesantite per rappresaglia politico-sindacale
Perché scrive di impinge affiorino possiamo affermare che non si riconosce se non si conosce
E quindi il riconoscimento di un diritto negato ossia le definizioni fondamenti stessi dell'oggetto il lavoro sia la conoscenza dei soggetti con il diritto spesso si attribuisce le donne
Per questo oggi un'iniziativa di studio come questo non ha solo il senso di raccontare una storia
Ma di costruire qualche strumento per impedire che quella storia si ripercorra e per impedire che per le nuove generazioni si ricominci sempre un punto zero come se alle spalle non ci fossero già altre conquiste già altre donne che si sono battute per quelle conquiste
Concludo
Citando le parole di un famoso fotografo di Bologna Luciano Nadalini qualche tempo fa forse qualcuno di voi lo conosce ebbe ad osservare che la crisi del lavoro passava anche dalle fotografie
Non solo per le condizioni di lavoro sempre più povere precarie di diversi fotografi condannati da un mercato selvaggio e anche cattivo ma soprattutto dal fatto che il lavoro
Inteso come persone che agiscono
Non sono più danni soggetti interessanti per i fotografi
Non aveva torto se noi prendiamo le principali foto degli ultimi due decenni vediamo tragedie
Sesti per eccessi sportivi grandissimi eventi con moltissimi uomini a capo degli stessi
Ma quanti metterebbero ancora in mostra una manifestazione sindacale quanti farebbero ancora una mostra pubblicherà ebbero sulla stampa un lavoratrice un uomo una donna che stanno lavorando
Il lavoro che si presenta oggi intende colmare anche questa lacuna ci saranno altri momenti per presentare le foto di cui abbiamo parlato io della mostra che veniva prima citata da Nadia tono Medina ricordo treni
La prima è una donna del cinquantacinque davanti ai cancelli di una fabbrica stadi sta distribuendo delle mimose
Sapremo solo successivamente che quella donna per quel gesto pagherà con la repressione con il carcere per avere nel mille novecentocinquantacinque in questo Paese distribuito davanti ai cancelli della sua fabbrica probabilmente intorno all'otto marzo una mimosa
Una seconda foto ritrae lo crea le operaie a pranzo
Pantano in uno spogliatoio senza riscaldamento con un bidone della benzina che solo nel tempo del pasto veniva riempito per fare
Non dico caldo almeno per modificare la temperatura di uomini mancava
Mangiavano nel locale a parte quello riscaldato
è una terza
Ci restituisce una scena di svago collettivo di alcune licenziate in cui ci sto non sempre e immancabili i bambini
L'ottanta solidarietà
Provare a tenere insieme pubblico e privato
Spirito comune ieri come oggi possono restituire alle donne la dignità di un gesto il lavoro che se venisse a mancare renderebbe più povere le donne ma io penso complessivamente l'intero Paese buon lavoro
Grazie Simona per il contributo non formale ma d'altra parte non ne avevo non avevamo dubbi che per il percorso comune che ci contraddistingue il tuo intervento sarebbe stato un intervento di sostanza e non di forma
Diamo adesso parola Luisa Betti che presenterà i lavori appunto della i primi risultati di questa ricerca sulle donne licenziate per rappresaglia politico-sindacale a Bologna negli anni Cinquanta
Che rimane perché presenti anche delle slide presentate sulla
Innanzitutto desidero ringraziare i promotori di questo Progetto che hanno creduto in questi ideali hanno reso possibile
L'inizio di un lavoro che sarà lungo e infatti vi presentiamo appunto solo i primi i primi risultati
Desidero anche ringraziare tutti coloro che hanno collaborato e stanno collaborando con un sostegno attivo e molto importante come la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna come l'archivio federali
Desidero anche ringraziare
Sentitamente Fiorenza Tarozzi el da guerra che fanno parte del comitato scientifico di questo progetto
Non che ha i relatori qui presenti che hanno accettato l'invito per venire a discutere il nostro Progetto e naturalmente la Presidente del Consiglio comunale Simona lembi
Il tema è già stato in qualche modo introdotto da chi mi ha preceduto e abbiamo focalizzato l'attenzione sul periodo
Fine anni quaranta inizi anni Cinquanta per quanto riguarda la ricerca sulle donne licenziate per rappresaglia politico-sindacale a Bologna
Un periodo nel quale per l'appunto avvennero
Centinaia migliaia di licenziamenti discrimina
Tori nei confronti di lavoratrici e lavoratori che erano militanti del Partito comunista del Partito Socialista attivisti della CGIL o semplicemente ritenuti appartenenti a quel milieu politico culturale alcune donne tuttavia furono licenziate semplicemente perché mogli
Figlie di ex partigiani o appartenenti a famiglie socialiste e comuniste senza avere Espresso una forma di militanza attiva
Come è stato già sottolineato da chi mi ha preceduto
Lo sto alcun Luigi Sardi Trani ha effettuato tre anni Ottanta e Novanta una ricostruzione di quegli eventi di carattere
Con anch'io siccome un lavoro molto importante che ha dato luogo alla raccolta di una vasta mole di fonti documentarie iconografiche
Contenente gli atti gli elenchi nominativi delle licenziate licenziati per rappresaglia che per l'appunto si sono avvalsi della legge del mille novecentosettantaquattro una legge che per l'appunto
Consentiva di ricostruire la posizione assicurativa ai fini pensionistici ottenendo contributi figurativi a partire dalla data di licenziamento ritenuto discriminatorio
Sul piano della memoria la Costituzione negata nelle fabbriche questo il titolo del libro di armi tanica è divenuto il punto di riferimento per la rievocazione di quegli eventi da parte dei tanti protagonisti ancora in vita
E allo stesso tempo costituisce costituisce ancora oggi
Un punto di partenza per chiunque voglia affrontare questo tema quindi questo è il nostro punto di partenza
In quella ricostruzione tuttavia rimase in ombra la presenza femminile tra i licenziati per rappresaglia e anche il ruolo delle donne nelle lotte che seguirono come conseguenza nella memoria collettiva di tali eventi come è già stato sottolineato anche da Nadia Tolo mali
Le donne sono di fatto uscite e gli eventi sono stati declinati esclusivamente al maschile come hanno dimostrato anche le commemorazioni che venivano citati in precedenza
Ricostruire un per
Un percorso al femminile dei licenziamenti per rappresaglia questo è lo scopo del nostro Progetto che in particolare lo scopo della mia ricerca significa per noi innanzitutto di portare alla luce la presenza il ruolo delle donne
In questo fenomeno al fine di restituire a queste migliaia di lavoratrici un posto nella memoria collettiva questo è stato il punto di partenza che ci ha spinto ad avviare la nostra ricerca
Innanzitutto bisogna sottolineare che prendere in esame le licenziate per rappresaglia a Bologna non era stato fatto solo ed esclusivamente perché siamo a Bologna ma va detto che Bologna è un caso particolare
Rispetto all'intero contesto nazionale
Perché nelle come è stato anche già sottolineato da chi mi ha preceduto proprio nella città emiliana le espulsioni di lavoratrici e lavoratori dalle fabbriche raggiunsero l'apice rispetto al territorio nazionale
Appunto è stato già citato il dato circa otto mila cinquecento nove mila lavoratrici e lavoratori questo è il dato stimato
Di licenziamenti
Che avvenne per l'appunto tra la fine degli anni Quaranta e la fine degli anni Cinquanta ma bisogna tenere presente che Bologna un'altra caratteristica molto peculiare spetta un ruolo delle donne le donne infatti a Bologna in quegli anni
Ebbe un ruolo estremamente significativo sia dal punto di vista della loro partecipazione nella sfera pubblica che nella sfera produttiva va detto infatti che Bologna era una
Era la Provincia con il più alto tasso di occupazione femminile che era superiore alla media nazionale
E anche regionale e si registrava una delle più alte presenza femminile nelle fabbriche gran parte delle quali altra peculiarità erano metalmeccaniche
E va detto che nonostante la situazione economico produttive sociale molto difficile all'inizio degli anni Cinquanta
La forza lavoro femminile continuava a costituire circa il trenta per cento della forza lavoro complessiva tenete inoltre presente che circa il trentacinque per cento delle donne che lavora delle della mano d'opera industriale
Erano donne e questo è un dato molto su superiore
Al contesto regionale razionale questo per darvi un'idea del fatto che la presenza femminile nelle fabbriche bolognesi era estremamente significativa le donne occupavano ruolo di primo piano nella maggior parte
Delle fatti alcune delle principali fabbriche della Provincia che pure poi li citerò soprattutto nel settore metalmeccanico
Questa è una peculiarità per l'appunto di Bologna
E ma come dicevo io ho allo delle donne a Bologna non era peculiare solo dal punto di vista della loro partecipazione alla spero economico-produttiva quindi
Delle appunto dei numeri e dell'occupazione femminile ma era anche estremamente significativo il ruolo pubblico e politico delle donne
A seguito della Resistenza che vide le donne bolognese ed emiliano romagnoli in prima fila queste donne non abbandonarono la loro militanza politica la grande mobilitazione degli anni mille novecentoquarantacinque quarantotto
Continuo a essere oltremodo significativa anche durante la prima metà degli anni Cinquanta
Proprio la cultura del lavoro costituì una delle matrici profonde tanto dell'agire politico delle donne bolognesi quanto delle numerosissime lotte sociali da loro ingaggiati in quel periodo
Le lavoratrici bolognesi furono in prima fila ad esempio
Nelle lotte per l'attuazione del piano del lavoro della CGIL negli scioperi a rovescio di fine anni quaranta i primi anni Cinquanta
E lavoratrici dell'industria in particolare e però vuole di primo piano nelle lotte contro la smobilitazione delle fabbriche tra fine anni Quaranta è la prima metà degli anni Cinquanta e conto i licenziamenti per rappresaglia come vedremo pocanzi
Ma per questo ruolo estremamente significativo dal punto di vista
Politico
Pensate che tra il mille novecentocinquantuno e il mille novecentocinquantaquattro furono circa due mila le donne che vendano processate per conflitti politico sindacali di cui mille duecento
Vennero condannate per un totale di centottanta due anni di carcere
E quasi e più di sei milioni di lire di multa complessiva questo per darvi un'idea del fatto che la
Le lotte delle donne non rimase impunite perché erano donne ma pagarono al pari dell'uomo quella che era la loro partecipazione
Alla vita politica e sindacale
Ma la mobilitazione delle dodici fronte politico ad esempio la mobilitazione per la pace la mobilitazione contro la legge truffa del cinquantatré fu altrettanto significativa
A tutto ciò dovete pensare che si associava una larghissima adesione alle organizzazioni sindacali e partitiche soprattutto appartenenti al milieu sociale comunista e ad associazioni femminili come l'UDC
A metà anni cinquanta le donne iscritta la CGIL erano settanta mila nella Provincia di Bologna
Quelle in possesso della testa del PC sessantatré mila e del PSI quattro mila circa ottanta mila inoltre le donne iscritta all'udito
Ciò si traduce ovviamente in una partecipazione massiccia delle donne in tutti gli appuntamenti che riguardavano
Le donne in particolare il loro lavoro
Tenete anche presente però come è stato anche già anticipato da Simona lembi che nonostante questo grande protagonismo delle donne nella sfera pubblica e la loro presenza nella sfera produttiva
Negli anni Cinquanta la loro condizione sociale e lavorativa non appariva diversa o migliore che in altre realtà
Dal censimento industriali del cinquantuno emerge
Che le donne la manifattura bolognese affollavano le qualifiche operai più basse mentre la loro presenza era scarsissima tra gli operai tra impiegati egli intermedi praticamente inesistente erano le donne dirigenti titolari di aziende
Numerose fonti ossia le inchieste gli approfondimenti dedicati alla condizione femminile nelle fabbriche
Sia le carte delle Commissioni femminili le denunce raccolte in occasioni specifiche testimoniano come super sfruttamento discriminazioni precarietà costituivano le parole chiave per comprendere la condizione della donna in quegli anni
Le lavoratrici bolognesi al pari di quelle delle altre città se si sposavano come è stato anche già ricordato rischiavano licenziamento attraverso pratiche come le dimissioni in bianco le clausole di non Pilato
E soprattutto le più giovani venivano assunte in gran parte con contratti a termine non rinnovati se rimanevano incinte o se si mostravano particolarmente attive sotto il profilo politico sindacale
Le ore di lavoro spesso gli evitavano ben oltre le otto ore a ribadire alcuni casi fino alle dieci dodici ore giornaliere
E spesso gli straordinari non erano nemmeno pagati ma resi tuttavia obbligatori dal regime poliziesco che esisteva e molte fabbriche ammonizioni multe fino al licenziamento che proprio erano comminata in caso di sciopero di fatto fortemente limitato o addirittura proibito perché sottoposta preventiva autorizzazione padronali in molti casi
Vessazioni molestie sessuali erano assai frequenti ma erano essenzialmente o in parte del tutto censurate
Ora
Prove
Vi presenterò l'articolazione della ricerca che si è articolata in tre parti fino ad oggi e cercherò di presentarmi e quelli che sono stati i primi risultati emersi da questo primo lavoro di scavo
Innanzitutto
Il primo punto da cui siamo partiti è stata un'analisi quantitativa e qualitativa delle licenziati a partire dagli elenchi che sono stati predisposti
Nel libro di arbitro sani ovviamente questi elenchi erano elenchi che contenevano nominativi di donne nominativi di uomini
Ciò che abbiamo fatto non senza sforzo e e cui un anche
Aiuto da parte di alcuni di noi
E è stato predisporre un elenco al femminile che alla fine del mio intervento vedrete scorrere sono stati centonovanta i nomi di donne presenti in questo elenco
Abbiamo cercato innanzitutto di capire quali erano a partire da questo elenco le caratteristiche delle donne licenziate quindi quale fu il primo il periodo di licenziamento quali fu
Quali erano le loro caratteristiche come ad esempio l'età da quali fabbriche vennero licenziate
E tenete presente che nel periodo a cui si riferisce la ricerca
E sono seicento cinque i nominativi di donne che vengano licenziate per l'appunto tra il mille novecentoquarantotto e il mille novecentocinquantacinque ora voi nella slide vedete innanzi tutto ha indetto
La distribuzione delle licenziate per fabbriche le fabbriche che abbiamo ricostruito da questi elenchi in cui vennero licenziate donne nel periodo
Citato sono circa trentotto tra queste vedete alcune delle principali fabbriche o bolognesi come
Ad esempio la fabbrica Ducati potete vedere queste se il numero di licenziamento il numero più più elevato potete vedere la fabbrica
Do pieno calzificio e molte altre grandi fabbriche cittadine questo anche a testimonianza della grande diffusione delle donne in una molteplicità di contesti lavorativi
Tenete presente che questo elenco è stato come è stato detto anche già citato da chi mi ha preceduto messo appunto unicamente sulla base dei nominativi di coloro che hanno chiesto ed ottenuto
Il riconoscimento di licenziato licenziata per rappresaglia politico-sindacale quindi ciò implica che è una parte FOS non abbiamo ancora
La possibilità di determinare quanto
Si avvicini all'intero ma se pensate che è stata fatto un calcolo che furono licenziati circa
Nove mila lavoratori e lavoratrici questo elenco complessivamente contiene circa mille novecento persone quindi
è ipotizzabile che un numero molto elevato appunto sfugga ancora questo a questo genere di censimento nel prosieguo del Progetto è nostro obiettivo
Confrontare questi dati con molteplici altre fonti e cercare di arrivare a capire un dato più esatto di quante furono le donne licenziate
Ma in a tenete presente appunto che nel caso della Ducati è un è un esempio di cui abbiamo dato certo le le donne che vedete in questo elenco sono circa la metà di quelle che vennero licenziate
Ecco ma non abbiamo preso in esame solo la distribuzione per fabbrica abbiamo anche preso in esame le date
E dall'analisi delle date come potete vedere dal grafico emerge chiaramente che vi fu un picco di licenziamenti tra il mille novecentocinquantacinque mille novecentocinquantasei
E il periodo e i miei novecentocinquantacinque dal mille novecentocinquantasei il fenomeno si attenua e questa è anche uno dei motivi per cui ci siamo concentrati nella ricerca sul primo periodo cioè mille novecentoquarantotto mille novecentocinquantacinque
Andando avanti voi vedete qui un grafico delle licenziate per età emerge chiaramente da questo grafico come sia la fascia venticinque trentacinque ma estendendo venticinque quarantacinque
Come dire le letta più frequente delle donne che vennero licenziati in particolare potete vedere dei chiari picchi attorno ai trent'anni e hai trentacinque anni
E
Sono stupisce perché è molto spesso dovete tenere presente che alle discriminazioni di carattere politico sindacale come anche è già stato accennato da chi mi ha preceduto
Ci venivano anche quelle legate alla maternità quindi erano le donne giovani
In età come dire in cui
Plausibilmente potevano avere un figlio quelle che subiscono anche maggiormente questo tipo di discriminazione
Una seconda parte della ricerca dopo questa prima di carattere più quantitativo perché importante innanzitutto era capire appunto di Candy che fenomeno stavamo parlando dal punto di vista quantitativo
Abbiamo fatto abbiamo realizzato un gruppo di lavoro appunto che ha compreso
Vari sono già
E che sono già stati citati da Mariotto Romanelli una serie di interviste interviste sia a donne
Sia donne licenziate ancora testimoni di questi eventi che hanno rilasciato l'orientalista sia affini e figlie delle licenze atte e abbiamo anche avuto la possibilità di intervistare una sindacalista che all'epoca
Appunto avuto ruolo significativo nelle vertenze
Le quattro licenziate intervistate erano tutte abbastanza giovani con età compresa tra i venti ventitré anni al momento del licenziamento
I profili che emergono darà conto delle figlie e dei figli avevano invece un'età maggiore alcune erano nate agli inizi all'inizio degli anni di Ricci e una all'inizio degli anni Venti quindi diciamo così il campione di
Licenziato e che abbiamo potuto analizzare
Era in parte composto da donne che avevano sui vent'anni al momento del licenziamento un paio di donne avevano sui quarant'anni e o quasi trent'anni
La maggioranza e questo a conferma anche delle in precedente furono licenziate dal mille novecentocinquantuno e il mille novecentocinquantacinque
Ma sei su sette tra cinquantatré a cinquantacinque
E per quanto riguarda le fabbriche dove lavoravano le donne che abbiamo intervistato lavoravano in alcune delle principali fabbriche cittadine la Ducati la Weber l'assassinio laico
E pub che della metalmeccanica un calzificio la doppia eri
Poi
Quali sono le domande che abbiamo fatto a queste donne i temi su cui ci siamo concentrati innanzitutto abbiamo indagato la loro condizione lavorativa la loro condizione familiare
E la loro militanza politico-sindacale prima del licenziamento quest'atto come dire sono stati i primi temi rispetta i quali abbiamo cercato di capire
Di più sulle intervistate
E l'appartenenza al milieu politico culturale e sociale comunista appare un tratto comune a tutte le intervistate come pure l'adesione alla CGIL la partecipazione agli scioperi alle manifestazioni di carattere politico sindacali di quegli anni
La maggior parte delle donne licenziate appartenevano a famiglie antifasciste o di tradizione socialista alcune perseguitate durante il fascismo altre impegnate direttamente la Resistenza
Sia nel racconto delle donne licenziati sia in quello delle figlie e figli emerge una particolare sensibilità rispetto al lavoro delle donne da parte delle rispettive famiglie e questo è un tratto
Non così comune rispetto alla alla
Agli conta su degli anni Cinquanta
Il lavoro veniva ritenuto necessario non solo per integrare il reddito ma anche per l'autonomia personali sia dalle intervistate che da molte di queste famiglie
Tra delle quattro licenziata intervistate aveva iniziato a lavorare in fabbrica nella seconda metà degli anni Quaranta ed erano ancora minorenni quando vennero assunte Rick dando loro impegno politico sindacale esse sottolineano come fosse coinciso con l'entrata in fabbrica partecipando i numerosi scioperi alle mini prestazioni
Dei tanti anni quaranta dei primari cinquanta diversi tuttavia appaiono i rivali di Mila tanti militanza in rapporto con il sindacato
Nel caso di Teresa ad esempio che lavorava in una grande fabbrica metalmeccanica con un numero esiguo di donne la Sasi Bill impegno molto forte negli scioperi nelle manifestazioni
Appare vissuto più in modo spontaneo senza un diretto collegamento con l'organizzazione Trib sindacale
Triestina invece che lavorare in una fabbrica femminile di piccole dimensioni ben eletta nella Commissione interna poco dopo l'entrata in fabbrica
E l'organizzazione delle altro operaio in caso di sciopero manifestazione il contatto diretto con la Camera del lavoro erano
Fortemente sottolineati nel suo racconto ricorda ad esempio così rapporto del sindacato il sindacato veniva il sindacalista veniva qualche volta che andava in via Marconi che era la sede Chiera e all'asse della Camera del lavoro una sera stimolasse erano
Bruna invece
Ricordo sono appalto col sindacato in questo modo il sindacato la Camera del lavoro siamo noi io l'ho sempre pensata così i nostri della Camera del lavoro vanno in base a come noi ci muoviamo
Le licenziate più adulte nata all'inizio degli anni dieci parevano avere un atteggiamento un po'meno attivo sotto il profilo della militanza tuttavia entrambe erano scritte al pc e alla
E alla CGIL Anna
Nel racconto della figlia una militante politico sindacale e dell'UDI molto attiva
E svolse attività clandestina nella fabbrica durante
Durante la guerra e dalla quale poi venne licenziata
Nel racconto dei licenziati lavora in fabbrica appariva da un lato particolarmente gravose Como e connotato dalle due condizioni di lavoro che prima accennavo
Erano particolarmente pesanti ritmi la fatica l'orario gli ambienti di lavoro erano spesso ma sani e pericolosi
Dall'altro lato dobbiamo sottolineare che le discriminazioni sotto il profilo salariale e dell'organizzazione del lavoro che erano molto frequenti buone invece ricorda il suo infortunio nella fabbrica metalmeccanica di giocattoli
Dove giovanissima lavorava una pressa aveva se non ricordo male quindici anni
Evidenzia e perse un dito proprio perché i pesantissimi ritmi di lavoro
Non le imponevano di prestare la debita attenzione alle misure di sicurezza necessarie appunto salvaguardare la sua salute ma tenete presente anche che le come si vedrà anche in alcuni delle immagini successive le condizioni igieniche in cui queste donne lavoravano nelle fabbriche erano molto precarie e ai limiti della salubrità della salubrità
Un secondo aspetto sul quale ci siamo concentrati in queste interviste è il momento di licenze del licenziamento è stato chiesto alle licenziate i figli di mettere a fuoco proprio la reazione soggettiva come avvenne
Quali le motivazioni del licenziamento se fu isolato parte di una serie di licenziamenti collettivi se vi furono azioni di solidarietà da e di chi quale fu alla delle forze politiche del sindacato l'atteggiamento della stampa questi gli ambiti in quale abbiamo cercato di raccogliere le testimonianze appunto delle intervistate dai racconti delle quattro donne
Licenziate emerge che licenzia mento fu un momento particolarmente drammatico nella vita di queste donne e che nella maggioranza dei casi segna uno spartiacque nel non solo nella loro vita lavorativa ma anche in quella personale
La drammaticità del licenziamento emerge a chiare lettere anche dai racconti dei figli e delle figlie dei sensate
Secondo i figli in molti casi è la stessa identità personale ad essere stata minata con il licenziamento il licenziamento viene vissuto anche soggettivamente
Come un momento di forte discriminazione di sono casi
Di donne vittime di licenziamento ad esempio perché impegnati in sciopero e manifestazioni come nel caso di Bruna che la motivazione per sciopero vi era dei addirittura scritta sul libretto di lavoro e questo sostanzialmente era poteva essere un danno che avrebbe potuto pregiudicare la riassunzione in un'altra in un'altra azienda perché ovviamente il datore di lavoro successivo
Avrebbe visto che questa donna era una donna particolarmente attiva dal punto di vista politico-sindacale analogamente dalle parole d'Italia ESA emerge come la motivazione
Scusate la partecipazione agli scioperi l'attività sindacale forse la motivazione del licenziamento così che aveva privato del lavoro con lei e i membri della Commissione interna
Molto spesso però dovete tenere presente che la ma la discriminazione di carattere politico sindacale ovviamente non veniva dichiarata in molti casi era riduzione del personale la motivazione che mascherava il PD il licenziamento discriminatorio
In altri casi tuttavia la discriminazione di carattere sindacale si interessava quella di genere grazie a pratiche ancora ampiamente messe in atto negli anni Cinquanta come i già citati licenziamenti per matrimonio questo è il caso di triestina
Dal suo racconto infatti emerge chiaramente la presenza di due tipi di discriminazione nello stesso tempo
Da un lato
La sua militanza sindacale e dall'altro il fatto di essere donna Pristina parlandoci del suo licenziamento ha evidenziato
Come sostanzialmente
Le fu detto di essere stata licenziata perché si era sposata infatti licenziamento avvenne nel momento in cui triestina chiese congedo matrimoniale
Tuttavia le venne altrettanto chiaramente ha detto che fondamentalmente utilizzando la motivazione del licenziamento appunto adducendo che lei si sposava
In questo modo avrebbero risolto anche il problema della sua militanza politico-sindacale lei infatti era membro della Commissione interna quindi in questo caso potete vedere chiaramente come
Nel caso delle donne a volte venisse adottata anche una forma di discriminazione di genere fondamentalmente che si aggiungeva a quella di carattere politico sindacale ovviamente discriminando due volte queste donne
La parte successiva di domande ha riguardato il periodo successivo al licenziamento
In particolare abbiamo chiesto notizie in merito alla ricerca di un nuovo lavoro in merito agli esiti di questa ricerca il giudizio sul nuovo lavoro l'atteggiamento della famiglia l'eventuale militanza politico-sindacale
E anche si hanno avuto contatti con la situazione di lì dei licenziati per rappresaglia politico-sindacale
Tra le prime interviste emergono forti analogie come la difficoltà di doversi adeguare un lavoro non sono meno qualificato ma anche ritenuto vivente e significative differenze alcune donne trovano lavoro più facilmente altre con maggior difficoltà altre non lo trovano affatto
La ricerca di un impiego amare molto difficile
In un contesto caratterizzato da migliaia di licenziate licenziata la ricerca di un lavoro
E per le donne è particolarmente difficile perché dovete tener presente che la Società degli anni Cinquanta è una società
In base alla quale il lavoro prima veniva data agli uomini e il secondo e in secondo luogo appare sempre minori alle donne quindi di fatto perdere lavoro per gli uomini e per le donne non era assolutamente la stessa cosa tanto che come emerge sono molte le donne che non trovano più lavoro dopo essere state licenziate mentre sappiamo che la maggior parte degli omini per quanto meno qualificati Sire impiegarono in altre forme lavorative
Ad esempio dovete tener presente che su sette profili solo due di queste donne il trovavano un nuovo lavoro in fabbrica
Triestina che era stata licenziata perché ha sposata non cerco più lavoro regolare ma sostanzialmente sia adeguo lavorando come sarta in casa approfittando del fatto che già la sorella faceva questo tipo di lavoro
Dura invece
Avendo la condizione anche familiare particolarmente delicata
Cosa fece fece una delle
Forme lavorative che vennero adottate maggiormente Avedon in quel periodo di venera quaranta domicilio che cosa significava farla lavorato domicilio significava lavorare in casa
Ma non dovete tenere non dovete pensare che questo come dire in qualche modo agevolasse la conciliazione
Tra vita personale vita familiare perché queste donne non obbligata lavorare dieci dodici quindici ore al giorno perché dovevano generalmente acquistare una macchina per cucire ad esempio
A carte dovevano pagare ogni mese le rate dovevano anche con lo stesso lavoro mantenersi dovevano io e tenete presente che non avendo un contratto regolare non avevano la possibilità ovviamente di accumulare nessun contributo per la futura
Pensione
Questo è il caso di molte delle delle licenziato e che abbiamo analizzato alte invece ripiegare uno sempre sui lavori diciamo così in ero sulla fuori nel mercato del lavoro informale come donne disservizio alcune cercarono di essere assunte da ristoranti con con alterne fortune perché ovviamente se uno aveva lavorato in fabbrica vent'anni ecco non è che necessariamente doveva anche essere una brava cuoca quindi tutto questo portò anche a
Una come dicevo
Sì scarsa soddisfazione personale rispetto a questi lavori che venivano vissuti comunità comune piego tenete presente che molte di queste donne erano ante erano in fabbrica da molti anni e avevano una loro professionalità che rivendicavano in modo molto
Con molta decisione con molta determinazione questa professionalità e la parte della loro identità lavorativa e personale delle della loro identità di operaie fondamentalmente
E
Ecco l'ultimo aspetto sui quali ci siamo concentrate è cercare di capire se queste donne quando sono state licenziate o oggi hanno pensato di essere state discriminate oppure no
Beh nella maggior parte dei casi la consapevolezza di un disco di una discriminazione non solo dal punto di vista politico sindacale ma anche in quanto donne
Non c'era perché ha comunque la lotta per i licenziamenti per rappresaglia politico-sindacale veniva vissuta in primo luogo accomuna lotta collettiva una lotta di tutti che quindi non in qualche modo differenziava le donne dagli uomini
Ecco l'ultima parte della ricerca
Che diciamo l'ultimo articolazione della ricerca che stiamo svolgendo quindi visto sempre presentando dei rischi dei risultati assolutamente preliminari e quindi parziali
Si è concentrata sul cercare di
Identificare la presenza delle donne in alcune vertenze quindi tra come licenziate ma anche che ruolo svolsero queste donne durante le lotte contro i licenziamenti per rappresaglia
Ecco perché abbiamo focalizzato l'attenzione su questo aspetto
Innanzitutto abbiamo ritenuto che focalizzare l'attenzione su alcuni casi specifici ci consentì consentisse di andare più a fondo
E di analizzare ad esempio quale fu il ruolo anche
Del sindacato quali Funaro i ruoli dei partiti qualche sedi furono forme di solidarietà se queste forme di solidarietà furono anche diverse in nel caso ad esempio di una vertenza di sole donne o in o di una vertenza mista
Un altro aspetto che abbiamo vogliamo approfondire abbiamo iniziato a farlo con questi primi esempi è capire la relazione tra il processo di smobilitazione delle fabbriche perché in quel periodo non si sviluppa solo un processo di licenziamenti discriminatori ma moltissime fa perché Colognesi fondamentalmente attuare uno dei veri e propri processi
Di smobilitazione i licenziamenti furono massicci contare un decine centinaia di operai in parte perché
Questo processo era legato alla
Come dire la riconversione dell'attività produttiva in parte
Come è stato messo in luce
Perché ha fondamentalmente questo processo si lega in modo molto stretta licenziamenti per rappresaglia
Nel caso della Ducati ci sono novecentosessanta licenziamenti tra questi novecentosessanta licenziamenti si sceglie di licenziare fondamentalmente chi ha più impegnato dal pool do di vista politico sindacale qui che è scritto alla FIOM CGIL che ha scritto al Partito Comunista quindi questa è la relazione fondamentalmente che abbiamo identificato finora tra questi due processi
Nel prosieguo del lavoro cercheremo anche di capire
Perché è
In alcuni casi si sceglie di licenziare dormendo uomini oppure Percassi c'è dice anziani più donne perché le donne sono ritenute meno qualificate
Perché si vuole liberare ci si vuole liberare delle donne per le suddette ragioni perché possono diventare madre quindi a campare di diritti
E oppure perché ha banalmente licenziare le donne veniva ritenuto meno problematico rispetto alla società dell'epoca rispetta licenziare uomini queste sono alcune domande che fondamentalmente ci siamo posti e ci continueremo a porre
Da un primo spoglio delle fonti
L'utile a questa parte della ricerca sostanzialmente stampa periodiche fonti d'archivio è emersa innanzitutto una difficoltà
La difficoltà di individuare la presenza femminile tanto fra i licenziati che nelle lotte
Perché a dovete tenere presente che il linguaggio delle fonti degli anni Cinquanta è a sessuato che cosa significa significa che molto spesso si usa il termine lavoratori o maestranze per indicare uomini e donne quindi il termine maschile
Che nasconde ovviamente la presenza femminile che non è esplicitamente citata
Solo in alcuni casi e nelle fabbriche a esclusiva presenza femminile si utilizzava il termine lavoratrici operaia ma non era neanche scontato
Molto più raramente troviamo lavoratrici e lavoratori per indicare che c'era la presenza di entrambi
Questo sembra banale ma è un problema abbastanza serio perché
Capire se c'erano delle donne nelle fabbriche quando si parla solo di lavoratori non era del tutto semplice analogamente questo avveniva per la descrizione delle lotte
E questo ovviamente complica anche capire quante donne di quante donne parliamo sostanzialmente
Nel prosieguo del lavoro cercheremo tramite l'incrocio di fonti diverse appunto di approfondire ulteriormente lo scavo in questo senso
Ecco
Allora allo stadio attuale della ricerca abbiamo identificato la presenza femminile in alcune delle principali fabbriche che ad esempio sono citate da libro di abissali la barbiere Burzi cui puoi
Di spiegherò meglio la filatura Zoni la brevetti Baroncini la forma le fornaci ecco
Oggi ci appare strano ma le donne lavoravano anche nelle fornaci la farmaco la farmacia da Ban nella Leonard inchiostri la Ducati la Calzoni
La distilleria Sarti l'assassino la Cogne la fabula Pancalli dato Pieri la Sigma la sabbia la Giordania li hai Cola Panikkar questo per darvi l'idea
Della quantità diciamo di fabbriche nel cuore nelle quali c'era la presenza femminile
Che abbiamo già a accertato ecco e vengo all'ultima parte della ricerca appunto di presento alcuni casi
Eclatanti che abbiamo sottolineato una delle prime e più significative lotte contro i licenziamenti che videro una solidarietà straordinaria sia da parte dei lavoratori agricoli che di quelli di altre fabbriche
Era vertenza Barbieri abusi ecco come dicevo tenete presente che la Barbieri abusi è una fabbrica di ceramiche e laterizi
Contava circa duecentotrentadue lavoratori e lavoratrici che cosa facevano le donne le donne erano dette principalmente al collaudo delle piastrelle
Il loro lavoro consisteva essenzialmente nel battere ad una ad una le piastrelle con piccoli Martelli eliminando gli scarti di produzione
Alcune donne e questo è un altro elemento molto importante erano addirittura capireparto in questa fabbrica la vertenza si sviluppo tra il dicembre quarantasette il febbraio quarantotto ore si va avanti
Contro licenziamento deciso dalla direzione prima dell'operare Lanzoni poi del capofficina comunista giorno Giorgio Barnaba
Tenete presente che è particolarmente significativo mettere in luce la presenza femminile perché all'inizio non c'è un problema di difendere da parte delle donne il loro lavoro ma c'è un problema di come dire essere solidali nei confronti dei colleghi
Colleghi uomini restate quali è stato deciso il licenziamento per motivazioni discriminatorie
Sostanzialmente la viene occupata la fabbrica e le donne ritornava pure manager sono appunto tra coloro come potete vedere in questa immagine che occupano la fabbrica questa è una immagine poco di donne che occupano la fabbrica
Tenete inoltre presente per l'appunto che romantiche moltissime donne come vedete anche da queste immagini partecipare alle manifestazioni di solidarietà
Alla fine dagli elenchi dar Vissani stato possibile desumere che tra i dieci lavoratori licenziati nelle nell'anno della vertenza
Furono la metà furono donne
Ma complessivamente furono circa quaranta licenziati licenziati quindi possibile ipotizzare che questo numero fosse ancora maggiore
A seconda vertenza di cui parliamo è la vertenza doppi ieri che si sviluppa nel mille novecentocinquanta in una fabbrica un calzificio maggioranza femminile che contava centoventidue donne trentacinque uomini
Questo caso è altrettanto significativo perché ha fondamentalmente
Ci si potrebbe attendere una solidarietà minore probabilmente in una fabbrica che se lo femminile invece questo non accade la solidarietà nei confronti delle lavoratrici in questo caso della fabbrica doppi ieri
è decisamente molto elevata si decide di licenziare quarantacinque operaio operai secondo alcune fonti sono solo Perahia ma anche questo come dire è ancora da determinare in modo chiaro
La fabbrica decide una serata cioè il padrone dice di chiudere la fabbrica
Sono cento dieci giorni di lotta in cui le lavoratrici sono impegnate e lavoratrice e lavoratore rimangono a presidiare la fabbrica
La solidarietà espressa dalle maestranze di altre fabbriche fu molto significativa come emerge dalle fonti fotografiche che avete visto e dalla stampa anche l'azione l'attenzione del sindacato in particolare quello dell'abbigliamento
Fu molto significativo altrettanto significativa la attenzione che viene data dalla stampa
Soprattutto quella politico-sindacale ma c'è un caso particolare che mette in luce anche la determinazione di queste donne
Tenete presente che sono almeno due casi accertati
In cui queste donne manifestano in che modo
Si recano fondamentalmente sotto la prefettura e non lo fanno da sole circa cento donne sono centoventidue quindi tenete presente che l'alta partecipazione lo fanno con i bambini lo fanno con i bambini in braccio lo fanno con i bambini per mano e lo fanno
Anche accompagnate da familiari
Abbiamo anche
Una citazione del fatto che le donne vanno in primo luogo a parlare col prefetto accompagnate da una dirigente sindacale dell'epoca Diana Sabbi
Ma tenete presente che la solidarietà come vedete queste immagini viene nei modi più diversi contadini consegnano grano per aiutare di lavoratrici e lavoratori perché
Chiaramente un altro problema durante gli scioperi e che non si riesce non si riceve lo stipendio quindi fondamentalmente c'è anche un problema che un certo punto le risorse materiali economiche non consentono più a a chi
è in sciopero di sopravvivere quindi abbiamo solidarietà sotto queste forme e nell'altra immagine prevedete un altro tipo di quasi finito di solidarietà venete i calzolai che riparano gratuitamente le scarpe
Ma la solidarietà bene anche dall'UD bene anche dall'Ute attraverso l'attivazione di sottoscrizioni venne anche da lavoratrici e lavoratori di altre fabbriche di un'altra regione che erano gemelle con questa fabbrica di Bologna
Chiudo sulla una delle vertenze che segnò maggiormente la
La città di Bologna la vertenza Ducati
La fabbrica
La vertenza Ducati è una delle vertenze più note del periodo io cercherò semplicemente di mettere in luce alcuni aspetti in questa vertenza specifici che riguardano le donne
Innanzitutto va detto che la vertenza Ducati non fu vista come una vertenza femminile fu vista con un'avvertenza di tutta la classe operaia di tutta la classe operaia bolognese e non solo bolognese Funari una vertenza che becco a livello nazionale innanzitutto perché ha la fabbrica Ducati
E in assoluto
Il controllo del film e le trattative per la lunga vertenza Ducati avvennero si verificarono come anche sottolineato da
Sando Bellassai si verificarono a livello centralizzato si svolsero a Roma
Ma la vertenza lava la Ducati è una fabbrica a maggioranza femminile questo fin dalla sua creazione e questo si mantiene anche durante diciamo gli anni Quaranta gli anni Cinquanta quando la Ducati sottoposto a un processo continuo di licenziamenti per i due ne
Fondamentalmente la manodopera che durante il secondo conflitto mondiale era lievitata abbiamo con la con l'aiuto di Lisa Giovanetti che ha predisposto l'immagine che vedrete che ha effettuato una ricerca iconografica abbiamo cercato di darvi anche un'idea visiva di cui la che era la presenza femminile e di quella che era la partecipazione femminile le lotte relative alla fabbrica Ducati alcuni brevissimi
Esempi tenete presente che la fa la fabbrica Ducati altamente sindacalizzata più della metà dei lavoratori erano
Iscritti al Partito Comunista e circa settanta per cinque per cento la FIOM-CGIL
E tenete presente che ottocento donne e i dipendenti all'epoca non certo duemilanove centrale iscritta al Partito Comunista e questa è una delle ragioni per cui viene anche fortemente vengono anche fortemente discriminate
Ma tenete anche presente
Che le donne partecipano Leni immediato dopoguerra alla ricostruzione della fabbrica partecipano allo sgombero delle macerie perché la fa perché era stato al
Bombardata quindi come dire hanno un ruolo fondamentale
E fin dalla sua ricostruzione demente non sorridono anche i nomi ma questa è una delle motivazioni che come dire spinge anche una forte identificazione da parte di queste donne con questa fabbrica
E la Berté le vertenze si susseguono tra il mille novecentoquarantotto e il mille novecentocinquantacinque ma abbiamo focalizzato l'attenzione soprattutto sul cinquanta per cento al cinque perché ha nel luglio cinquantatré
Che vengono stabiliti novecentosessanta licenziamenti seicentosessanta riguardano donne i restanti uomini
Questa zona mi dà la dimensione della
Di quanto le donne in questa fabbrica possa fondamentalmente subirono
Le repressioni di carattere politico-sindacale tenete presente inoltre che è stato accertato che diciotto di queste donne licenziate
Vennero licenziate in stato di gravidanza o a appena successivamente avverrà partorito un figlio cosa che era vietata dalla legge del mille novecentocinquanta una dura lotta in questo caso fece sì che queste donne vennero gas punto e ovviamente non si è dato sapere se queste donne furono licenziate termo Momo una moto se la motivazione prevalente fu che erano
Attive da poteri sta politico sindacale o che come dire erano in gravidanza questo probabilmente usciremo approfondirlo
Nel prosieguo della ricerca
Un altro aspetto molto interessante che è emerso appunto da un'analisi di cenere di questa vertenza che è già stata come dire ampiamente analizzata da ad altri storici è che ad esempio questo emerge da una testimonianza
E quando le donne ricevette con la lettera di licenziamento queste seicentosessanta donne alcune erano distaccate presso una colonia
Con la colonia aziendale di Lizzano in Belvedere dalle testimonianze è emerso che quando queste donne ricevettero la lettera
Non abbandonarono loro lavoro come sarebbe stato normale perché non dovevano più non avrebbero più ricevuto lo stipendio rimase euro nella colonia e questo per garantire che la colonia che i bambini potessero continuare appunto a partecipare
Alla colonia alla colonia aziendale quindi vendevo licenziate anche le date dell'asilo sostanzialmente terra per semplificare ma chiudendo in estrema in estrema sintesi
Voi vedete ad esempio questa immagine donne che raccolgono firme per la salvezza della Ducati
Ma fondamentalmente quello che è emerso in estrema conclusione che la la vertenza Ducati ebbe un ruolo estremamente significativo non solo per quanto è già stato detto per la partecipazione femminile
Tale licenziate nelle lotte ma anche perché di lavoro propri lavoratori e lavoratrici del della Ducati promosso nell'aprile del cinquantacinque un evento
Chiamato assise indifeso dei libertà democratiche col quale raccolsero
A chiamarono tutti i lavoratori e lavoratrici della Provincia a partecipare e dichiarando sì e in che modo erano vittima di discriminazione politico-sindacale
Ecco questa Assise ha prodotto un importante mole di documentazione che in parte è stata pubblicata ma
Non completamente
La da primo spoglio della documentazione non pubblicata conservata nell'Archivio da Camera del lavoro è emerso che furono decine e decine le lettere mandate dalle lavoratrici delle fabbriche ma anche dalle campagne che dichiara l'anno le forme di discriminazione le forme di repressione di cui erano stati vittime quindi nel proseguo della ricerca fondamentalmente questa documentazione costituisce un fondo prezioso su cui ulteriormente
Implementare la ricerca e meglio comprendere quali furono le varie forme di discriminazione e chiudo su questo tenete presente che da una prima analisi di questa documentazione è emerso
Che
Sono stati ritrovati alcuni regolamenti aziendali
La regolamenti aziendali che lavoratrice e lavoratori fondamentalmente hanno inviato I promotori dell'Assise con delle lettere che denunciavano la situazione
In molti casi questi regolamenti che cosa testimonia notes testimoniano sostanzialmente che il sindacalista non poteva entrare in fabbrica la diffusione di materiale sindacale come volantini opuscoli riviste
Era vietata erano vietate le riunioni sindacali il diritto di sciopero il diritto di sciopero era fortemente proibito in molti casi si venivano stabilite le modalità con cui doveva venire lo sciopero
Beh sei lavoratori rimanevano all'interno della fabbrica cosa che non potevano quasi mai far devono stare nella loro postazione questo voleva dire ovviamente
Una limitazione quasi un'esclusione del diritto di sciopero se invece decidevano di fare sciopero fuori dalla fabbrica non potevano stare
I plessi dello stabilimento quindi questo dà anche il via a tutte le riflessioni che furono messe in atto rispetti i picchetti Vespa dei picchetti operai
Ecco voglio chiudere su questo semplicemente ricordando che tutto questo processo di licenziamento
Per motivi discriminatori avviene
Sostanzialmente perché nel periodo di cui ci occupiamo e non a caso l'elenco si ferma a sessanta al sei non c'era una disciplina
Del licenziamento individuale che cosa significa e sono con la legge del sessantasei che vengono stabiliti una serie di criteri per cui per l'appunto i certamente discriminatori per legge sono vietati
E aggiungo ENEL solo nel mille novecentosessantatré con la legge
Sui contro i licenziamenti per matrimonio chi viene vietato ufficialmente e formalmente
Licenziamento delle donne per matrimonio quindi
La legislazione come dire assente in quel periodo è
Ciò che rende possibile questi licenziamenti discriminatori dei quali ci siamo occupati e vi ringrazio molto della
Prima di dare la parola e Visaggio magnete che farà appunto la rappresentazione delle licenziate per rappresaglia sulla stampa e nelle fotografie d'archivio dando anche alcuni elementi di interpretazione
Volevo solo sottolineare
Un o un
Un elemento di questa di questa sala una sala che è formata da tanti Giovanni e da tante giovani
E che vede la presenza anche dei lavoratori che sono stati
Che erano presenti in quella fase di cui si sta parlando non sono lavoratori e lavoratrici ma anche componenti la Giunta Dozza degli anni cinquanta sessanta
Ringraziamo per questo Angelo Caparini Adriana l'ho detto spesso
Elisa sa allora salde buonasera a tutti sono un po'emozionata perché veramente non aspettavamo tanta gente siamo molto felici di questa partecipazione
Allora la la io diciamolo la parte che andrò esporre il mio compito era in questa ricerca e che cercherò di esporre ora
Più vicino
Riguarda invece la rappresentazione delle licenziate per rappresaglia sulla stampa e sulle e nelle fotografie d'archivio diciamo che la ricerca
E come nel caso del del lavoro di Luisa Betti una ricerca che è iniziata e che deve ancora svolgersi negli aspetti diciamo più rilevanti e importanti
L'obiettivo o che ci siamo posti e rispetto a questa ricerca iconografica e e pupe duplice sostanzialmente in primo luogo un'indagine una raccolta di documentazione fotografica presente negli archivi fotografici che consente conservano materiale sul tema degli scioperi operai dei licenziamenti per rappresaglia Bologna tra la fine degli anni Quaranta
In metà degli anni Cinquanta
Come l'archivio fotografico di UTIN Unione donne in Italia di Bologna l'Archivio storico della Camera confederale del lavoro di Bologna associazione pal Petrelli e l'archivio fotografico della Cineteca sezione storia di Bologna
In secondo luogo questa ricerca intende si è posta come obiettivo dare conto in modo sintetico ma il più possibile puntuale della rappresentazione delle donne licenziate sugli organi di stampa
Evidenziando attraverso la documentazione fotografica un dato quantitativo e qualitativo relativo alla presenza femminile rispetto al fenomeno del licenziamento i per rappresaglia
Allora il lavoro di ricerca iconografica si è sviluppato a partire dall'identificazione delle fonti che si dividono sostanzialmente in tre categorie come un po'ha già anticipato gli archivi fotografici le immagini sugli organi di stampa e le fotografie
Private delle protagoniste intervistate
Tra gli archivi fotografici presi in esame c'è il fondo fotografico dell'Archivio storico della Camera confederale del lavoro presso cui sono conservate le stampe fotografiche raccolte nello svolgersi dell'attività del sindacato
Che si identificano anche in parte con l'archivio fotografico del periodico la voce dei lavoratori e vedremo poi perché
Inoltre è stato esaminato l'archivio fotografico ed è tuttora in corso o di esame dell'Unione donne in Italia di Bologna che appunto conservato presso l'Archivio archivio storico dell'Unione donne in Italia di Bologna che a un diciamo
Che copre un periodo dal mille novecentoquarantaquattro al due mila e i dodici teoricamente che a sua volta frotte frutto di un'attività di conservazione stratificazione delle fotografie
Commissionate raccolte come documentazione dell'attività e come strumento per la comunicazione all'interno dell'associazione inoltre sessant'anni di vita associativa
Sono stati
Poi analizzati nello specifico all'interno della Sezione fu Bologna dell'archivio fotografico della cinetica Cineteca di Bologna i fondi fotografici Enrico Pasquali Aldo Ferrari
L'uno fotografo per la voce dei lavoratori per il sindacato e anche per utile l'altro fatto cronista per il Resto del Carlino dal mille novecentocinquanta mille novecentosessanta
Infine è stato preso in esame il fondo fotografico dell'archivio Luigi Erbezzo anni conservato presso la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna in particolare nella sezione dedicata appunto alla redazione e pubblicazione
Del libro o la Costituzione negata nelle fabbriche
La seconda tipologia di fonti è rappresentata dall'apparato iconografico degli organi di stampa periodici e quotidiani come L'Unità di Bologna e la voce dei lavoratori la lotta il Resto del Carlino e noi donne
Conservati rispettivamente l'Archivio storico della Camera confederale del lavoro di Bologna alla fondazione Gramsci Emilia-Romagna l'archivio utili Bologna
L'ultima fonte è rappresentata dalle fotografie private raccolte dei soggetti intervistati si tratta di immagini di norma amatoriali il cui contenuto è molto prezioso risulta molto prezioso almeno per quanto riguarda la fine degli anni Quaranta
Periodo per il quale è stata riscontrata una minore documento occorrenza di documentazione fotografica pubblica
Nel caso della prima dell'ultima tipologia di fonte ovvero degli archivi fotografici e delle fotografie private lavoro di analisi è stato finalizzato a trovare fotografie che documentassero la vicenda dei licenziamenti per rappresaglia attraverso una prospettiva di genere
Nelle fotografie estratte dai giornali invece si è preso in esame e analizzato ai interamente dell'arco temporale di riferimento della ricerca
Sia si è preso in esame punto l'arco temporale ricerca identiche per
Identificare descrivere i temi della rappresentazione l'organizzazione del racconto per immagini
In occasione della razza in relazione di oggi che ha come finalità produrre un resoconto sulla ricerca non ancora completa esporrò alcune ipotesi interpretative sulle fonti già analizzato ovvero l'apparato iconografico della Costituzione negata nelle fabbriche di Luigi Albizi anni
Il complesso delle immagini rilevate nello spoglio di la voce dei lavoratori mille novecentoquarantotto mille novecentocinquantaquattro
Che documento è una prospettiva di genere nella rappresentazione dei licenziamenti per rappresaglia e più in generale il contesto della rappresentazione della donna nelle lotte sindacali a Bologna
Una panoramica
Sulle fotografie conservate nel fondo fotografico della Camera confederale del lavoro e l'analisi di otto servizi fotografici e il fatto le porte Aldo Ferrari infine una breve illustrazione delle immagini private messi a disposizione dai protagonisti delle video interviste
L'apparato iconografico de la Costituzione negata nelle fabbriche
Nel mille novecentonovantuno rappresenta un punto di partenza imprescindibile rispetto a cui articolare una prima analisi sul sistema della rappresentazione pubblica delle licenziate dei licenziati per rappresaglia politico-sindacale
Luigi ARDIS anni si è distinto come storico documentarista nell'uso strategico dell'immagine fotografica
Non solo dal punto di vista del suo recupero storico ma anche commissionando cioè essendo
Come dire la gente di Commissione per la realizzazione di servizi fotografici contestualmente alle vicende politiche sindacali bolognesi in atto
In particolare da segnalare il suo rapporto con i fotografi tra cui Errico Pasquali che lavoravano per gli organi di stampa sindacali come la voce dei lavoratori e documentavano sistematicamente in modo puntuale le attività e gli eventi di maggior rilievo in città
Luigi arbitri sani come cronista e raccoglitore della documentazione di questa vicenda tra le altre della storia bolognese si distingue come uno dei promotori e degli organizzatori di quello che può dirsi il sistema della rappresentazione delle lotte politiche sindacali di quegli anni
Di cui il sindacato era protagonista divulgatore
Le immagini di questo libro non sono da intendere come illustrazione o semplice documentazione la cronaca storica di Hardy Xhani ma costituiscono una vera e propria narrazione parallela
La cui funzione è di conferme amplificazione dei temi del racconto scritto
Ma che tendono a superarlo anche con aggiunte retoriche e propagandistica
L'apparato iconografico della Costituzione negata nelle fabbriche composto da fotografie dalle fu
Grazie dei principali fotografiche documentarlo te politiche sindacali di quegli anni questi fotografi erano politicamente solidali se non allineati rispetto all'attività del sindacato scusate siamo andati
Un po'avanti rispetto all'attività del sindacato
In particolare ricco Pasquale come già citato più volte fatto Agnani fotografo Agnani che del TAR foto all'epoca della prima pubblicazione le fotografie provenivano dall'archivio fotografico della Camera confederale del lavoro di Bologna
E attualmente sono conservate presso la Fondazione Gramsci Emilia Romagna
Nel fondo Luigi Arabic sani le immagini del libro sono raggruppabili in tre aree cronologiche sebbene nelle numerose edizione del libro siano state organizzate diversamente i primi due gruppi costituiscono l'apparato iconografico originari un terzo l'appendice della riedizione del due mila uno
Il primo gruppo diventi foto appartiene al periodo compreso tra il quarantotto e cinquanta il secondo tra il cinquanta cinquantaquattro il terzo tra cinquantaquattro cinquantasette con le due immagini finali relative al mille novecentottantuno
Nel primo insieme nel nel primo gruppo si distingue la prima immagine scelta darvi Xhani una foto di gruppo dell'ottobre del mille novecentoquarantasei i esponenti antifascisti lavoratori della Ducati
La foto sembra scelta proprio per illustrare sanata no per illustrare il punto di partenza del suo racconto e cioè l'antifascismo e la resistenza nelle fabbriche bolognesi siamo qua
Del gruppo maggioranza maschile ci sono alcune donne di cui arbitrali non dimentica di segnalare il nome
Nelle foto successive i temi rappresentati sono la manifestazione di solidarietà dei lavoratori agricoli nelle vertenze operai del quarantotto le immagini della quotidianità degli operai della fabbrica durante l'occupazione
Le scene di mensa collettiva due immagini relative la festa dell'Unità dei quarantanove che documento non parando di solidarietà agli operai della Leonard inchiostri
è una sfilata allegorica come un carro in carta pescato in cartapesta che descrive la serata delle fabbriche
Nella seconda parte relativa al periodo cinquanta cinquantaquattro le immagini mostrano le mobilitazioni degli operai nelle manifestazioni di piazza o nei congressi fra alcune scene di polizia c'è spazio anche per tre scatti sul lavoro degli operai della fonderia Calzoni
Nella terza parte relativa all'appendice continuano le manifestazioni di piazza perché i patti
Ok la Calzoni continuare manifestazione di piazza alcuni casi
Hanno forma di vere e proprie sfilate per il centro di Bologna da notare tre scatti da un servizio in posa di ricco pasquali per chi non qui non vediamo tra gli operai che discutono sulla petizione indirizzata al Parlamento per l'approvazione del disegno di legge per la introduzione della giusta causa nei licenziamenti
Le fotografie che concludono il racconto qui non non li vediamo risalgono al mille novecentottantuno una sfilata del Primo Maggio degli ex licenziati per rappresaglia della Ducati l'inaugurazione della sala Luciano Romagnoli
Degli ex donata dagli ex licenziate la scola sindacale della cava e che della CGIL colonne quindi sostanzialmente conclude questo percorso per l'immagine di Luigi arbitrali con una un finale positivo un finale come dire felice
E lo conclude appunto nel mille novecento con immagini novecentottantuno un'analisi attraverso una prospettiva di genere di questo racconto per immagini fa emergere alcune considerazioni si tratta di considerazione ancora non una vera e propria
Come dire definizione della della ricerca dell'analisi nella prima parte le donne sono equamente rappresentate nelle foto di gruppo e in particolare le figure femminili sono emergenti nelle scene della mensa collettiva o della quotidianità all'interno delle fabbriche operai
Delle fabbriche occupate scusate nella seconda parte invece no fermati
Di cui si rappresenta con più decisione la mobilitazione di piazza attraverso anche alcune immagini riscontro con la polizia le donne sono presente più sommerse
Tranne il caso di una forma di una foto di una serie di tre che mostra un'opera della fonderia canzoni che abbiamo visto prima al lavoro in fabbrica durante l'occupazione
Le donne scompaiono completamente in un'immagine relativa al mille novecento e così la fotografia da relativa al mille novecentocinquantuno la cui didascalia indica che ha mostrato anche Luisa nella sua sequenza alla quindi a Sky e indica manifestazione di solidarietà della cittadinanza con gli operai della fonderia Calzoni
Nella foto la maggioranza quindi la didascalia è una didascalia generica nella foto però potete notare che la maggioranza degli operai in tuta sono donne
Che stringono in mano mazzetti di mimosa probabilmente si tratta di una celebrazione dell'otto marzo di cui arbitri sane non facce non è la via Scalia
Nell'appendice infine la scelta delle fotografie riporto in modo definitivo alla classica iconografia dell'operaio uomo che militante non lasciando spazio più ad alcuni immagine con donne in primo piano
Tra la fine degli anni Quaranta e gli anni Cinquanta l'organo di stampa del sindacato era la voce dei lavoratori che con la sezione fotografica dell'Archivio storico della Camera confederale del lavoro di Bologna si configura come fonte principale
Per la ricerca iconografica sul tema delle lavoratrici e dei lavoratori licenziati per rappresaglia Bologna
Proprio la voce dei lavoratori per la sua funzione di strumento di informazione propaganda politica il suo particolare uso delle immagini a corredo degli articoli riunisce in sintesi l'organizzazione complessiva della narrazione dell'otto e sindacali e dei licenziamenti per rappresaglia
Avendo naturalmente come soggetto promotore e organizzatore della narrazione il sindacato spesso
Il periodo di analisi quarantotto cinquantaquattro inoltre si caratterizza per una sostanziale omogeneità nelle forme della comunicazione visiva attraverso per esempio l'uso ripetuto di immagini di repertorio che spesso sono le stesse anche nell'arco di un quinquennio qui vedete
Alcune immagini che tratte appunto dalla voce dei lavoratori
Il protocollo dell'informazione sul tema dei licenziamenti per rappresaglia di norma si svolge in forma di notizia relativa all'occupazione delle fabbriche al
Relativa allo sciopero o anche solo relativa alle condizioni disagevoli del lavoro in alcuni stabilimenti la notizia è quasi sempre corredata da un apparato iconografico anche se non sempre frutto di una foto cronaca contestuale come già detto
L'uso delle immagini che possiamo definire di repertorio viene molto praticato a testimonianza di una certa abitudine e una padronanza delle forme di propaganda della comunicazione visiva
La rappresentazione delle lavoratrici e dei lavoratori come classe operaia mobilitata corrisponde
Ha un'identificazione con il massimo maschile neutro indistinto come già ampiamente spiegato da e Luisa detti tuttavia dall'analisi delle fotografie a corredo degli articoli la prima cosa che si nota una distonia
Tra il contenuto della didascalia delle fotografie e l'evidenza dell'immagine iconografia delle masse della massa mobilitato in piazza così come l'iconografia
Delle grandi assemblee collettive contiene sia una presenza femminile che maschile ma è classificata come maschile neutro universale al contrario nella maggioranza dei casi delle vertenze dell'occupazione delle fabbriche
Delle fabbriche
Le fabbriche documenti documentate dalla voce dei lavoratori e descritte come iniziative di un soggetto collettivo neutro maschile nelle didascalie corrispondono fotografie in cui la prevalenza dei soggetti rappresentati da un punto di vista quantitativo è femminile
Su una rilevazione si tratta di un'indicazione ancora non definitiva di circa quaranta immagini del periodo quarantotto cinquantaquattro che riguardano le vertenze delle fabbriche le occupazioni le manifestazioni degli operai e gli operai di
Dei singoli stabilimenti la maggior parte
Vado avanti
Se invece
Era ci mancherebbe
Al contrario diceva la maggioranza dei casi delle vertenze delle occupazione delle fabbriche documentate dalla voce dei lavoratori descritte come iniziative di soggetto collettivo neutro maschile nelle didascalie corrispondono fotografie in cui la prevalenza dei soggetti rappresentati da un punto di vista quantitativo e femminile
Su una rilevazione di circa quaranta immagine del periodo quarantotto cinquantaquattro che riguardano le vertenze nelle fabbriche le occupazioni le manifestazione degli operai degli operai dei singoli stabilimenti la maggior parte a come soggetti rappresentati in primo piano donne
Le quali però vengono descritte in didascalie e
Nei titoli come maestranze operai generici senza alcuna connotazione di igiene
Solo nei casi in cui le maestranze delle fabbriche sono completamente al femminile come tali vengono indicate anche nella didascalia scritta
D'altra parte
Nel sistema della rappresentazione della mobilitazione sindacale che appare dalle immagini pubblicate sulla voce dei lavoratori è riscontrabile anche una dimensione esclusivamente femminile
Si tratta della cronaca come detto degli scioperi e delle vertenze negli stabilimenti come stranezze completamente femminili
Ma si tratta anche dell'ISPESL degli spazi chiedo scusa messi a disposizione per le fotografie delle stelline del lavoro come avete avuto già modo di vedere nelle imprime immagini questa sequenza di slide
Delle bravi recluta attrici delle brave distributrici di coccarde delle madri dei marchi martiri del lavoro di curiose calciatrici o atlete in un giornale dove non era prevista una rubrica sportiva
Sempre in questo spazio dedicato esclusivamente femminile stanno le immagini relative alle iniziative organizzate dalle donne come gli eventi di riflessione quali le conferenze i congressi a tema del lavoro femminile un caso emblematico che mi piace segnalare che
Scorre
Tra queste immagini
Era presentato dall'intervista con fotografia alla medaglia d'oro ma richiamo Nesi operaio della calzoni licenziata dopo ventinove anni di lavoro e interpellata sul tema dell'appello di Berlino
Allora sul piano complessivo della documentazione fotografica riscontrata negli archivi è possibile trarre alcune ipotesi interpretative sebbene ancora non definitive
La documentazione delle immagini
Delle occupazioni degli scioperi contro i licenziamenti senza giusta causa e arrivata noi principalmente come foto di cronaca della vita nella fabbrica occupata nelle manifestazioni e né i picchetti
Ed è stata realizzata per volontà di documentazione pura e semplice o per l'esigenza dell'informazione e della propaganda sindacale
Questa dimensione cono grafica nata prima in modo spontaneo forme piuttosto grossolane a partire dagli anni dagli ultimi anni quaranta evidentemente si è evoluta nel tempo chiave stilistiche tematica
I principali interpreti sono stati fotografie ricco Pasquali del TAR foto fatto Poggi e foto ogni anni
Il fondo fotografico dell'Archivio storico della Camera confederale del lavoro conserva per la maggior parte stampe positive ad opera di questi fotografi ricostruire i processi di stratificazione le scelte di conservazione di queste stampe non è operazione facile oggi
Inviso persa
Ecco grazie tanto più
Tanto più che per ora non è stata riscontrata alcuna documentazione amministrativa che descrive il tipo di accordo contrattuale e le modalità di svolgimento del lavoro di documentazione ma soprattutto le finalità per cui questa documentazione fotografica veniva prodotta
Stabilire questo potrebbe offrire la possibilità di indagare con più precisione le ragioni che spingeva di fotografia produrre documentazione di ricostruire il terreno per ricostruire i servizi fotografici e per avere anche l'opportunità di leggere il loro lavoro come testimonianza di un vero e proprio linguaggio autoriale
Qualsiasi analisi qualitativa sui contenuti delle immagini in particolare da un punto di vista di genere rende necessari avere chiari contesti di produzione delle fotografie ma soprattutto la possibilità di conoscere il complesso della produzione di scatti di un fotografo durante un servizio
La panoramica che mostro oggi
è frutto di una selezione e siamo qui sulle fotografie dell'archivio appunto del della Camera confederale del del lavoro
è frutto di una sezione piuttosto ampia di un'indagine che ha interessato il periodo quarantasette cinquantatré con un voto relativo al mille novecentocinquantaquattro
Che prima di tutto ha rivelato molti parallelismi nel confronto con le immagini pubblicate sulla voce dei lavoratori tanto da poter affermare che parte dell'archivio fotografico di stampe originali della voce dei lavoratori e probabilmente confluito nell'archivio storico della Camera confederale del lavoro
La ricerca presso facciamo scorrere queste ultime immagini del dell'archivio
Della Camera confederale del lavoro come potete vedere sono immagini anche
Di grande qualità sul piano
Sul piano della realizzazione della stampa
E hanno soprattutto una varietà da un punto di vista di contenuti che appare oggi abbastanza sorprendente
Questa è una sfilata relativa al primo maggio di cui si trova molta documentazione nell'archivio fotografico
Ok allora la ricerca presso l'archivio fotografico invece della Cineteca di Bologna ha fatto emergere una serie interessante disservizi del fotoreporter te il Resto del Carlino Aldo Ferrari
Si tratta della cronaca di otto scioperi che si sono svolti nel corso degli anni Cinquanta tra cui serve segnalare gli scioperi degli operai dello stabilimento Ming anti del mille novecentocinquantaquattro e degli operai dello stabilimento toccati del mille novecentocinquantuno cinquantadue
L'obiettivo di Ferrari si sofferma con interesse sulla folle sulla piazza come potete vedere dalle magiche scorrono adesso ma con più chi conta traspare il senso di unità nella lotta di grandiosa potenza della mobilitazione operaia rispetto alle immagini dei fotografi della voce dei lavoratori
Ferrari preferisce fotografare la vita della città attorno allo sciopero e così facendo né chiarisce confini arricchendo in un certo senso l'orizzonte umano e privato delle manifestazioni stesse
In tutti i casi però la presenza femminile difficilmente riscontrabile e si confonde invece come presenza casuale che non intenzionale
Forse è possibile leggere questo dato come l'esito di un punto di vista radicalmente maschile sulla realtà o più probabilmente occorre prendere atto di una prevedibile mancanza di attenzione da un punto di vista del genere nella documentazione prodotta da Ferrari
Tuttavia nelle fotografie relative lo sciopero generale del mille novecentocinquantatré che vedremo fra pochissimo spicca nostre spiccano tre scatti in cui il fotografo si sofferma su un gruppo di donne
Si tratta probabilmente di donne lavoratrici della Ducati sul bavero del vestito hanno appuntato un'etichetta probabilmente appunto con la scritta Ducati
E non si legge chiaramente dalle immagini queste donne ecco che arrivano queste donne sembrano incuriosire il fotografo che insiste nel ritrarre resti due restituendo una situazione quasi di imprevisto rispetto alla loro presenza lì
C'è
Ancora qualche immagine da vedere il
Il fotografo Aldo Ferrari è stato un interprete molto significativo e di valore della cronaca bolognese del periodo come dicevo dagli anni Cinquanta e Sessanta il suo archivio è conservato interamente presso l'archivio fotografico della Cineteca di Bologna
Ed è sicuramente documentazione preziosissima proprio perché come potete vedere ho voluto mostrare
I servizi con l'Albini nella loro interezza perché ritengo che sia fondamentale poter contestualizzare le immagini rispetto alla alla totalità degli scatti realizzati dal fotografo i e sono nel caso appunto di questo materiale Ferrari noi diamo la possibilità speriamo di poter
Aggiungere come dire documentazione il prosieguo della ricerca ma sono nel caso di Ferrari diamo la possibilità di
Analizzare tutto il servizio fotografico così come lui l'ha realizzato eccome poi ha deciso di organizzato
Allora c'è un ultimo gruppo di fotografie di cui vorrei parlarvi e poi direi che
O
Ho esaurito la vostra attenzione ed è
Sono le fotografie raccolte da i testimoni e dei loro parenti intervistati
Sono fotografie che raccontano più delle altre immagini aspetto spontaneo e privato delle vicende dell'accensione enti delle donne quasi certamente le immagini sono state conservate
Dai protagonisti come del resto prodotte con il fine personale di testimoniare nel tempo la propria partecipazione alla grande lotta sindacale dei licenziamenti per rappresaglia
E spesso conservate insieme poi vedremo in fondo adesso ancora stanno girando le foto di di di Ferrari e spesso conservati insieme perché i documenti o carte autografe
Si tratta di fotografie ma attoriali scatti di gruppo estemporanei dentro e fuori alle fabbriche sono testimonianza di una vita di comunità molto forte legata alla dimensione del lavoro in cui le donne svolgevano una funzione centrale di relazione di cura
Attraverso dinamiche relazionali informali e solidaristiche spesso periferiche rispetto ai temi della propaganda e della lotta sindacale
Nelle fotografie private delle donne licenziate ci sono scene di momenti di svago collettivo in cui sono sempre presenti i bambini
Ci sono scene del privato familiare che si intrecciano con l'impegno politico e l'ideologia come per esempio la foto ricordo del matrimonio davanti al Sacrario dei partigiani in piazza del sud in piazza Nettuno
Tra tutte le fotografie mi preme segnalare una serie di tre che ritraggono alcuni momenti della scuola di riqualificazione per donne licenziate della Ducati
Alcune donne con età diverse probabilmente anche condizioni di vita diverso giocano con un piccolo Gatto in un momento di pausa
Grazie a tutti e scusate
Grazie anche
A Elisa bene lo sforzo
Che di illustrare una situazione sicuramente non semplice ma io credo
C'è ma io credo necessaria rispetto a questo percorso
è
A questo punto è prevista la proiezione a tenere bene intervista ecco io magari fare andare dieci minuti adesso
Bene
A furor di popolo
Lasciamo
La proposta di posticipare la proiezione
Delle interviste che voi chiedendo però scusate vi chiedo di rimanere fino alla fine
Proprio perché dire anche le interviste sono il portata dell'esperienza di retta che è stata raccontata oggi per cui
è un momento davvero importante a questo punto io passa direttamente
La parola professor Sandro Bellassai dell'università di Bologna
In relazione a vedere a ad aprire una serie di valutazioni e nel merito delle relazioni che sono state fin qui importante
Grazie
Si sente
Allora io
Faro delle brevi
Considerazioni sulla sullo stato di questa ricerca che dico subito mi sembra molto interessante molto importante
Sia come progetto di ricerca sia nel modo in cui sta procedendo
Uno Stato che come hanno già con moltissima onestà anticipato relatrici ancora provvisorio perché è una ricerca che è cominciata davvero da pochissimi mesi
Quindi è partita da pochissimo e naturalmente per molti aspetti sia ancora nelle fasi delle ipotesi di lavoro da verificare poi nel lavoro
La
Nello spoglio del nell'analisi delle fonti
è partita da pochi mesi ma lo dico subito dal mio punto di vista è partita col piede giusto cioè nel senso che mi sembra che le premesse siano davvero molto interessanti
Non era e non è e non sarà facile questo di questo sono
Consapevoli le studiose perché le donne licenziate per rappresaglia politica e sindacale allora qui naturalmente già nasce un problema cioè non il problema
Esiste una specificità di genere in questo argomento le operaie fino a che punto
Sono state gli operai e dipendenti naturalmente le lavoratrici generale fino a che punto sono state licenziate in quanto attiviste quindi in quanto davano fastidio
Al padrone fino a che punto invece il loro essere donne ha pensato in questa discriminazione
Naturalmente la domanda e importante ma per molti aspetti è anche un po'peregrina diciamo così nel senso che si può benissimo immaginare ma sono ipotesi da verificare poi nel concreto della della ricerca che abbiano molto spesso agito entrambe le dimensioni no quindi
Ritorno a quella quel tema della doppia discriminazione che già negli interventi che mi hanno preceduto
Era stato anticipato quindi molto probabilmente ma insomma questo è da verificare perché io penso che nella ricerca storica non sempre due più due fa quattro quindi le ipotesi naturalmente sono poi tutte da
Passare al vaglio rigoroso
Dell'analisi delle fonti e quindi è probabile che abbiano agito entrambe le dinamiche come già da primi risultati di ricerca mi sembra emerge in modo molto consapevole
La struttura
Di questa analisi qui comincio soprattutto riferendomi alla ricerca di Luisa
Betti la struttura dell'analisi mi sembra allo stesso modo molto convincente quindi c'è una
Diciamo ricognizione quantitativa sul fenomeno a Bologna c'è una periodizzazione quindi c'è una cronologia di questi fenomeni di questi processi anche questa mi sembra argomentato in modo convincente c'è una parte
Che riguarda diciamo così l'operato di fronte a questo fenomeno dei partiti del sindacato è anche un'analisi del contesto comunitario il cittadino più in generale e questo mi sembra molto interessante perché
In qualche modo ci si poteva volendo fermare come dire a una descrizione del fenomeno ha una ricognizione
Di quante donne di che tipo di
Lavoratrici e donne fossero sono state vittima di questa di che discriminazione e già non sarebbe stato poco perché lo stato della ricerca su questi argomenti non è certo eccelso
Ma l'ambizione di delle ricercatrici va va oltre questo mi sembra una cosa molto interessante cioè appunto di
L'intenzione è quella di interrogare in qualche modo questi fatti per andare
A vedere quale fosse anche la cultura dello stesso sindacato dello stesso movimento operaio dell'epoca quale anche l'autore per esentare zone che oggi annuo di se stesse le protagoniste di questi
E venti e infatti l'ultima e non meno importante parte della ricerca riguarda la ricostruzione di alcuni profili
Biografici anche attraverso la raccolta di testimonianze orali
Tra cui Eloisa ammette secondo me molto opportunamente anche questo interrogativo cioè quale sia
Qual è adesso e qual era l'epoca diciamo la consapevolezza di genere di queste donne cioè quanto
Queste protagoniste dei fatti all'epoca diciamo si sentissero colpite più in quanto donne più in quanto operaia fino a che punto e quanto si sentissero appunto prima di tutto cioè se prevalesse alla fine più
Un'identità di genere un'identità operaia un'identità professionale
Qui già si pone dalle primissime ricognizione un piccolo problema perché già Eloisa dice non pare emergere dalle prime interviste questa consapevolezza qui naturalmente lavoro sarà molto delicato
Perché sappiamo che
Il lavoro sulle fonti orali è sempre un lavoro di relazione tra chi
Come dire interno che ha e chi racconta e quindi molto importante anche
Cercare di fare emergere di leggere tra le righe non soltanto letteralmente il racconto delle testimoni
Per quanto riguarda gli ultimi due punti cioè l'operato
Dei partiti del sindacato del sindacato
Di classe quindi della CGIL
è un'analisi del contesto e per quanto riguarda i profili biografici forse si può
Ipotizzare se appunto emerge questa se confermata questa diciamo
Limitata consapevolezza autorappresentazione in termini di genere da parte delle protagoniste si può ipotizzare una soluzione del punto di vista neutro dell'epoca perché è già stato detto
Che lo specifico femminile non è che fosse molto
Diciamo preso in considerazione valorizzato nella cultura sindacale ma anche cultura in generale della militanza operaia
E di sinistra all'epoca nell'organizzazione e io personalmente nel mio piccolo ho svolto anche qualche
Ricerca su questo proprio qui a Bologna proprio su quegli anni in documenti che ho trovati nell'archivio storico della Camera del lavoro lo spazio dedicato alla cosiddetta
Questione femminile qualcuno ancora oggi la chiama
Così e molto molto Brehme e quando questa questione viene citata sa si capisce che insomma non è in cima alle preoccupazioni dei dirigenti quasi tutti maschi della Camera del lavoro
Generalmente si attribuisce questo problema all'influenza dell'avversario cioè queste sono ideologie
Borghesi o piccolo borghesi nonché come dire inquinano contaminano la classe che invece per sua stessa natura come dire pura anche dal punto di vista non soltanto troppo logico ma anche ideologico quindi se il problema esiste un problema come dire
Ecologico che viene dall'esterno e non
Invece che riguarda la mentalità in modo di pensare degli stessi militanti maschi
Una ricerca appunto diciamo parallela eravamo nello stesso gruppo a quello che io ho svolto per conto della FIOM qualche anno fa
Lo citavo prima una interessante ricerca di Claudia Finetti ha messo in luce come
A Bologna i lavoratori e le lavoratrici licenziata per rappresaglia siano state in molti casi quel riassorbiti
Dalle strutture stesse del sindacato del partito in qualche caso negli apparati dei vari servizi delle aziende municipalizzate ovviamente in qualche modo si cercava di far fronte
A questo ma ci sono anche testimonianze raccolte da Claudio Finetti lo dimostrano chiaramente
Delle lagnanze da parte di chi non ha potuto giovare di questo cioè come se fosse poi stato o stata isolata emarginata dallo stesso sindacato parliamo di persone che erano state molto attive e un evidenza che emerge anche da un libro molto importante di Adriano Ballone uomini fabbrica potere un libro di vari anni fa pubblicato da Franco Angeli che ricostruisce proprio la storia dell'associazione
Licenziati per motivi
Per rappresaglia politica e sindacale
C'è la testimonianza la citata anche
Luisa prima di questa operaia triestina anche licenziata per motivi chiaramente detti chiaramente esplicitati per
Per motivi di matrimonio dice e poi io non mi sono trovata appoggiata dal sindacato cioè non mi sono trovata sostenuta insomma in qualche modo si è sentita isolata questa naturalmente
E uno degli aspetti da verificare è uno degli
Delle ombre naturalmente di questa storia anche su cui
Fare luce sembra che il licenziamento delle donne faccia meno scandalo questo potrebbe essere uno dei
Temi già anticipato
Nella relazione di Luisa che come dire sottolinea una specificità di genere non licenziare una donna e meno grave che licenziare un lavoratore
Maschio perché perché prevale non soltanto nel patronato ma spesso anche appunto nella cultura del momento operaio di quegli anni e forse non sono in quegli anni
Una cultura del breadwinner cioè del
Maschio lavoratore capo famiglia titolato unico titolato a mantenere con il proprio lavoro retribuito extra domestico tutta la famiglia anzi è un punto d'onore per la virilità del lavoratore o quello di poter mantenere le proprie donne
Con lavoro fa parte dell'identità e operaia almeno quanto faccia parte dell'identità maschile quanto
Questo
Tipo di motivo culturale agisce anche all'interno
Per il contesto del movimento operaio dell'epoca forse questa potrebbe essere un'altra domanda da approfondire sicuramente le interviste sono un ottimo strumento da questo punto di vista dice una intervistata da Luisa
Dopo il licenziamento era ovviamente molto difficile trovare un'altra occupazione spesso chi offriva lavoro lo offriva
Agli uomini e non alle donne ecco in che misura questa prassi mi chiedo e chiedo a loro come possibile spunto futuro di
Ricerca era una prassi accettata anche appunto dalla cultura del movimento operaio dell'epoca che senza dubbio era una cultura
Sessista maschilista diremmo oggi
Forse vedo in sala e naturalmente siamo tutti e tutte molto contenti di questo persone giovani studentesse molto più che studenti maschi devo dire forse non è un caso e quindi forse non sarà inutile brevissimamente ricordare alcuni
Dati alcune coordinate di contesto dell'epoca perché sono purtroppo si sta perdendo
Io ottimisticamente uso ancora
Il pre-CIPE si è in continuo se non il passato si sta perdendo la memoria di quegli anni e di che cosa ha significato vivere in quegli anni allora qualche piccolo dato forse potrebbe non essere inutile
Cito da qualche documento dell'epoca si diceva già nel mille novecentocinquantacinque si tengono
A Bologna le assise per le libertà democratiche promosse proprio dagli operaie dalle operaie
Della Ducati tra le varie relazioni ce n'è una che
Testualmente racconta negli ultimi sei mesi le autorità di polizia hanno proibito ottantanove comizi all'aperto indetti dalla Federazione bolognese del PC
Alla Camera confederale del lavoro sono stati proibiti nel giro di due settimane quindici comizi che avevano per tema uniti per la difesa delle libertà democratiche
La Federlazio ladri provinciale si è vista negare nel corso degli ultimi cinque mesi l'autorizzazione a ben cinquantuno comizi
Pure proibiti sono stati tutti i comizi all'aperto indetti per le celebrazioni dell'otto marzo festa internazionale della donna quindi il caso che si sentiva raccontare prima della donna no arrestata perché distributiva mimose certamente non era
Un caso isolato elevato e pure il numero delle denunce degli arresti per affissione di manifesti e distribuzione di volantini quindi si era arrestati anche per discuterla distribuzione di un volantino
Dal documento allegato alla decisione del del PC risulta che per questi motivi dal cinquantaquattro oggi in pochi mesi sono stati denunciate processati centoquarantasei comunisti alcuni dei quali è stato dal resto
Siamo giunti al caso limite di un dirigente sindacale arrestato a Porretta Terme trattenuto in carcere per una settimana perché affiggevo manifesto della Camera del lavoro di Bologna
Regolarmente autorizzato dal questore della nostra città eccetera eccetera questo era naturalmente soltanto qualche esempio questo era il clima
Dell'epoca il prefetto di Bologna nel mille novecentocinquantatré alla vigilia della grande vertenza della Ducati che parte diciamo nel giugno del cinquantatré con novecentosessanta
Richieste di esubero il prefetto di Bologna quindi rappresentante dello Stato scrive
Due su scrive al ministro due sono le tendenze fondamentali che dominano in questo momento quella della DC che attende ancora una volta salvare il Paese dal pericolo comunista e l'altra degli estremisti soprattutto di Sini tre che specula sulla miseria sull'ignoranza assumere in merito inevitabile logorio dei partiti di Governo quindi vedete quanto diciamo fossero imparziale quale fosse la cultura quanto virulento fosse
Lo scontro d'altra parte una inchiesta dei primi anni Sessanta
Ha dimostrato che sessanta su sessantadue prefetti in Italia sono stati nominati nel ventennio fascista quindi queste diciamo la cultura no degli apparati dello Stato
Dell'epoca ultimo dato per chiudere purtroppo un dato tragico
Dal mille dal primo gennaio del quarantotto quindi dall'inizio e quarantotto
Al giugno del cinquanta quindi quarantotto quarantanove due anni e mezzo per motivi di carattere politico sociale sono stati uccisi dalla polizia sessantadue italiani
Feriti tre mila centoventisei manifestazioni di piazza novantadue mila centosessantanove arrestati sono cifre sostanzialmente da quasi guerra civile da guerra a bassa intensità questo era il clima
Persone naturalmente che manifestavano
Nella pubblica piazza senza aver commesso alcun reato e comunque somma non era
Certamente non meritavano di morire uccisi questo era il clima per dire
Per dire forse a chi
Non lo ricordo a chi per età non può non saperlo questo era il clima dell'epoca ed è qui che dobbiamo calare contestualizzare questa vicenda locale che ovviamente come già è stato detto non è
Non è locale non è soltanto locale non è una vicenda
Di interesse soltanto locale perché il quadro bolognese come è già stato detto
Un uno scenario dove tradizionalmente l'occupazione femminile molto molto alta dove anche il tasso di politicizzazione sindacalizzazione delle donne e molto più alto che in altre Giò
è già stato citato il caso della Ducati
Maggioranza grandissima fabbrica
Bolognese metalmeccaniche ed elettronica all'epoca con una maggioranza di maestranze femminili e con
Tre quarti
Dei dipendenti iscritti alla FIOM al sindacato
CGIL
Molte donne nel nel
Nel giugno del cinquantatré si apre la vertenza novecentosessanta
Tra licenziamenti e sospensioni una lotta durissima che coinvolgerà tutta la città e che si concluderà alla fine dello stesso mille novecentocinquantatré quindi con sei mesi di lotta durissima con un
Compromesso naturalmente
Non molto soddisfacente da notare che in quel momento la Ducati era una fabbrica controllata dalla dallo Stato sostanzialmente cioè era gestita
Dal film dal Fondo Investimenti
A direzione statale quindi era come dire lo Stato stesso che metteva una fabbrica che tra l'altro aveva visto un aumento degli ordinativi negli ultimi mesi quindi non si poteva assolutamente dire che fosse in crisi neanche dal punto di vista
Degli sbocchi commerciali chiaramente in questa vicenda si intreccia nove già è stata ovviamente individuata come molto significativa
Dell'Orissa si intrecciano entrambe le questioni cioè quello di una repressione della dell'attivismo politico e sindacale quello di una
Ulteriore discriminazione delle lavoratrici in quanto donna proprio per la
Elevata componente femminile della manodopera
I licenziamenti per matrimonio per maternità sono stati già citati emergono già dalle prime testimonianze molestie voleste anche ovviamente di natura sessuale vessazioni di vario tipo è già stato
Ricordato come in una fabbrica le donne dovessero
Pranzare separate dagli uomini mentre gli uomini potevano giovarsi di un locale riscaldato le donne in qualche modo dovevano arrangiarsi a mangiare nello spogliatoio senza riscaldamento si immagina che queste vessazioni che non saranno state ovviamente
Isolate abbiano suscitato proteste quindi ulteriori vessazioni in una spirale che siamo siamo se ovviamente nel campo delle ipotesi può anche aver portato a provvedimenti fino al licenziamento
è un'ipotesi può essere stato così e da indagare questo potrebbe essere una traccia già del resto
Abbozzata nelle relazioni di indagine di sottolineatura di una specificità femminile di queste lotte le operaie venivano trattate nelle stesse aziende gli stessi stabilimento in modo
Diverso molto peggiore di quanto lo fossero i loro compagni colleghi maschi si può chiamare rappresaglia politica un licenziamento per queste ragioni questa secondo me è una domanda
Importante ovviamente sì allora la questione riguarda il significato che noi attribuiamo all'aggettivo
Politicanti forse c'è da mettere in discussione il senso implicito dell'espressione no è ovvio che come dire nel senso comune attuale quando si pensa a una
A un licenziamento per motivi di rappresaglia politica si pensa più all'iscrizione a un partito comunque all'attivismo all'attività
Alla militanza svolta per conto di un partito qui non siamo in questo caso ma anche queste politiche allora già vediamo come questa indagine che mi sembra appunto partita da questo punto di vista sui binari giusti potrebbe anche avere l'esito di mettere in discussione una categoria
Interpretativa e forse anche
Politica e sindacale che finora avuto un colore piuttosto neutro e su questo neutro io mi arrivò mi avvio alla conclusione parlando anche
Dell'altra relazione del lavoro specifico sulle foto mi sembra molto interessante l'obiettivo dichiarato da Elisa di indagare il sistema della narrazione delle lotte cioè un
Compresso di
Forme formule comunicative linguistiche simboliche che rappresentano in un dato modo alle nelle fonti dell'epoca e soprattutto nelle fonti iconografiche
Queste lotte quindi naturalmente che opera una selezione sia dal punto di vista delle immagini
Da valorizzare sia dal punto di vista delle didascalie abbiamo visto degli esempi clamorosi di fotografie di operaio che manifestano con la scritta le maestranze gli operai come
Dire tutto al neutro allora
Questo soggetto né neutro maschile universale che probabilmente come dire ci si aspettava già di trovare nella cultura dell'epoca naturalmente va ulteriormente articolata indagato ma credo che anche su questo
La ricerca si è avviata su buoni binari anche nelle foto private vediamo come
L'esempio
Le immagini abbiamo visto prima dimostrano chiaramente che al centro c'è sempre la comunità la famiglia no o comunque il contesto ambientale dove le donne si trovano
Soprattutto presenti protagoniste in un ruolo di riproduzione o di cura delle relazioni nella solidarietà di vicinato per esempio il mio suggerimento ma sono sicurissimo che
Come dire sfondo una porta aperta e che
Anche da questo punto di vista le fonti iconografiche quindi l'analisi su queste fa ti possa confrontarsi con l'altra parte della ricerca quella sulle testimonianze sulle fonti documentarie vi ringrazio
Grazie al grazie al professor Bellassai io la parola adesso la passo alla professoressa Maria Casalini nell'Università di Firenze per le sue valutazioni
Bene a questo punto mi sembra che sostanzialmente funzione anzi
Se è stato detto praticamente tutto dalle relatrici e dal
Professor Bellassai quindi mi limiterò in sostanza da alcune osservazioni spigolatura alcune domande ampi
Partiamo ovviamente a Emma
Seriamente scontato e da questi importanza della riscoperta della memoria la presenza delle donne nostra il movimento operaio parlerei forse
In maniera più precisa del
Carattere cronico della smemoratezza collettiva sulla presenza delle donne nella
Lavoro
E nelle
L'ospite sociali
Questo lo dico perché gioco occupata casa al movimento operaio
Narco
Ampio di tempo e quello che mi ha sempre colpito è che per quando si parlava di lavoratrici per loro era sempre la prima volta
è la prima volta che si scopre che
Ci sono le lavoratrici in fabbrica alla fine del Novecento si scopre per la prima volta che le donne sono lavoratrici durante la Prima guerra mondiale e liberamente cioè sconforto tale
Lei si riscopre
Al lavoro durante la Seconda guerra mondiale al di là della presunta immagine di mogli e madri
Sì sì all'Arma enormemente ancora negli anni Sessanta perché si scopre che le donne sono andate al lavoro e questo può mettere in crisi la
L'unità della famiglia
Meraviglia guardate sempre costantemente
Anche la combattività e la presenza delle che pur
Spesse viene poi
Osservato capaci Sineri dimentica di nuovo la presenza delle donne nelle lotte del lavoro questo è un elemento strutturale
Secondo me della rappresentazione delle donne della storia del movimento operaio
Le donne in realtà questa è la storiografia di genere lo lo va ripetendo da molto tempo ma
Forse
Non è
Penetrato fino in fondo in realtà hanno Sempre lavora
Questo
E il punto fondamentale non è che le donne compaiono appunto sulla scena dei lavori soprattutto nel secondo dopoguerra negli anni in cui le vediamo così presenti adesso qui
Del bolognese ma
L'elemento fondamentale è che esse
Vogliamo fare una
Statistica e cercare di ricolleghi ricostruire i dati in una prospettiva di lunga durata vediamo che lavoro femminile eh diminuito
Costantemente dalla fine dell'ottocento al secondo dopoguerra
Con un lieve recupero all'inizio dagli anni Sessanta
Non da mi soffermo ovviamente sulla centralità della figura del breadwinner cui
Accennavo cui accennava appunto prima Sandro Bellassai e ben nota
Quello che io da cui un l'osservazione della quale io credo sia comunque pur sempre necessario prendere le mosse
è quella
Fatta anni fa da i più Hobsbawm che tutti voi conoscerete
Che abbia vinto con molta
Acutezza aveva individuato la contraddizione è fondamentale
Del movimento operaio interna a livello internazionale lei nel portare avanti avanti un discorso a parte di emancipazione femminile essenzialmente attraverso il lavoro
E poi del frapporre ostacoli costanti alla all'ingresso paritario delle donne e degli uomini all'interno del mondo del lavoro
Credo che
Non possiamo
Prescindere da queste do patrimonio pregresso della
Storia del movimento operaio anche e ora di
Vorrei trovai nel dettaglio
Per questo tipo tipo di analisi ma è stato appunto già detto più volte io credo sia importante fondamentale la
Analisi del linguaggio analisi del linguaggio oltre a quella delle storie di vita e qui devo dire che mi sembra straordinariamente ricca la prospettiva metodologica con cui viene affrontata questa ricerca perché
Veramente una te uno sguardo incrociato che
Capita elementi quantitativi
Le statistiche che elementi K elementi dicono grafici che capta interviste storia della soggettività delle donne Ciaccia un arco estremamente dato l'unico
L'unico tipo di analisi di prospettiva che credo possa permettere veramente alla storia delle donne storia del movimento operaio soldi già di fare
Dei passi avanti soprattutto con delle analisi Paternello specifico a eccome in questo caso che entrando in profondità di una particolare realtà possono dirci qualcosa di nuovo
E qui però devo devo dire una cosa
Fondamentale è un elemento
Chiave anche per
Capire questa ricerca che hanno messo già
In evidenza le nostre giovani storiche ed è il carattere
Assolutamente eccezionale
Della esperienza Emiliano romagnola del contesto italiano assolutamente eccezionale per quanto riguarda
L'occupazione per quanto riguarda la presenza delle donne
Nella scena pubblico a per quanto riguarda il loro livello di organizzazione non la faccio eccetto lunga neri voglio annoiare con i dati
Ma
Solo una
Un elemento tenete conto che alla
Perso congresso dell'utile di novecentoquarantanove si riportano dei dati
Sulla sul numero delle iscrizioni delle donne alludi in tutta
Italia bene il numero della dell'iscritte in Emilia eh cento ottantotto mila trecento novanta a seconda secondo il bollettino dell'U.T. sono addirittura duecentocinquantamila cinque mila settecento nella sola Bologna settantotto miglia
Settantanove mila e il nome è il numero delle organizzate in tutto il Piemonte
La in Toscana sono sessantacinque mila quindi x o Ulu
Dubito dirò delle scritte di Bologna
Supera quelle che sono i livelli organizzativi poi delle religioni non teniamo conto delle regioni a creare tratta ma delle diciamo regioni che in qualche modo hanno delle tradizioni russe abbastanza forti quindi
Questo dato comparativo è fondamentale perché se no veramente perdiamo un po'il senso ecco
Il discorso anche dei rapporti
Dice nere
Debbo all'interno del movimento operaio perché Bologna è un caso particolare ed eccezionale badate anche la continuità
Di questo dato di questa
Di patologia avanguardia veramente delle donne emiliano-romagnoli tenete conto che da una statistica nel mille novecento undici
Il settantaquattro per cento del totale delle donne iscritte alle Camere del lavoro in Italia derivano dall'Emilia Romagna
Quindi siamo in Cina in una situazione del tutto
Particolari
Due osservazioni questo importava richiamarlo perché appunto sennò perdiamo il senso del del rapporto con l'esterno per quanto riguarda le
Testimonianze delle donne
L'abbiamo visto appunto questa estremo ruolo di avanguardia
Ammessi sembra in qualche modo è appunto qui poi ci c'è anche la voce che sarebbe molto bello credo molto opportuno sentire di qualche protagonista o parente di protagoniste del tempo
Quello che a me è sembrata una sorta di ambiguità nella nelle testimonianze io vi sono state mandate due interviste che ho guardato in un primo momento
Da una parte
Una fortissima chiarezza del mestiere
Ceresa del mestiere declinate al al femminile eccezionale anche questo caso soprattutto in una fabbrica come la Ducati
Stile Ducati è una delle industrie all'avanguardia della dello sviluppo tecnologico
Gli era fascista e che ha visto anche un fortissimo paternalismo padronale in quegli anni
E qui è una un'osservazione che le diagnosi molto specifica c'era la biblioteca e c'era anche l'asilo
Dimostrazione appunto già sufficiente di per sé di quanto fosse importante già al tempo anche la presenza
Della delle donne all'interno della Ducati che
Nelle industrie metalmeccaniche anche qui è veramente un
Un caso nuovamente eccezionale se ci sono sono un'assoluta minoranza penso anche al alla Galileo di Firenze e così via
Per far presto
Una avrei una domanda per quanto riguarda questa questa sorte dell'asilo l'asilo resta resti nel dopoguerra e quanti poi saranno gli asili
Costruiti a
Bologna
Questo è una anche questo è l'elemento fondamentale per il lavoro delle donne soprattutto per il lavoro delle donne sposate tenete conto che leggendo la stampa asilo soprattutto noi donne negli anni Cinquanta cioè in tutt'Italia questo vitto di Bologna
Bologna il bengodi Bologna una piccola cellula di Unione Sovietica in Italia laddove è vero laddove ci sono le cooperative ci sono gli asili per le donne è c'è proprio questo mito e
Di di Bologna ha tenuto
Quindi pienezza del mestiere particolare ma anche
Conoscenza che negli anni Cinquanta il lavoro eh essenzialmente lavoro dell'orto
Questo viene fuori da soprattutto dall'intervista della di una Graziosi che ho potuto
E dire
Quindi si tratta di donne eccezionali per il resto dell'Italia ma secondo me di donne che anche hanno inevitabilmente introiettato gli elementi della mentalità del tempo mentalità del tempo che vede
Una
Assoluta centralità della dimensione
Familiari
I motivi sono sono tanti e tutti li conosciamo anche all'interno del Partito comunista
La cultura io ho cercato di studiare gli anni Cinquanta e che
Per primo punto proprie Sandro Bellassai ha studiato è significativo anche il rafforzamento dell'immagine della mascolinità
Il fondo anche dal punto di vista di grazia voglio dire
Organizzativo nascono una casa al fine fino agli anni Quaranta una serie di utilizzazione di mogli di
Mogli gay gli arsenalotti mogli che lavora della montagna e così via insomma in sostanza
Quello che è centrale in questi anni sembra esteri salario familiare al di là di quello che
Il appunto il contributo delle
Singole
Persone
Un'altra un'altra cosa che mi ha ha rafforzato in me quest'ipotesi queste interpretazione del ruolo determinante nella percezione familiare
Delle appunto delle donne è il fatto che sì vengono licenziati con diceva la signora giustamente per motivi politici ma anche
Perché appartengono a famiglie di tradizione
Socialista antifascista u comunista questo quindi c'è una sorte di assimilazione all'interno del
Dell'aria fra famiglia familiari
Il fatto che appunto poi i questi licenziamenti alla Ducati colpiscano per due terzi
Le donne e che non ci stia
Percezione di una discriminazione i generi eh punto un elemento punto interessante che ovviamente va analizzato meglio rappresentazione politica motivazioni di genere
Io credo che effettivamente ci siano entrambe
è sarà importante vedere anche io credo come sarà come si presenterà la composizione della Ducati dopo
L'ondata del licenziamento e soprattutto la grande ondata del licenziamento del cinquantatré nord una non entro perché
Ormai l'auditorio è stanco suo discorso ICI dei licenziamenti per matrimonio e che sono stati
Appunto ricordati però la fascia d'età come diceva Elisa in cui vengono licenziate le donne a io credo il suo significato
Per concludere molto brevemente
Abbiamo parlato delle
Operaie come richiamava appunto prima Sandro ci sono anche altri attori in questa discenda che
Si sta cercando di ricostruire il sindacato il partito e luci
E sindacato uramaki abbiamo massima rappresentate e quindi
Certo anche un po'in imbarazzo parare del sindacato parlarci ci sono io direi che appunto ci sono ancora molti aspetti da indagare
Quali le vertenze che
Riguardano in primo luogo la manodopera femminile
è una questione molto centrale sulla quale peraltro la storiografia è divisa ecco per quanto riguarda di
Il rapporto con il genere è ci sono le interpretazioni da un lato Della Bianca Beccalli dall'altra di Mussolini Gerini che sono in qualche modo antitetiche quello che a me curiosi c'è di più personalmente da tanto tempo
è la
Questioni della parità retributiva
Che
Un tema secondo me complessissimo stimato in teoria negato della pratica
Ma ancor più complessa mi chiedo se ne parla
In questi anni esteso sale se ne parla con quali obiettivi
Ora nel primo dopoguerra per esempio c'è la audizione esplicita del segretario della federazione metalmeccanici che la richiesta di eguaglianza retributiva sia una richiesta
Essenzialmente di carattere espulsivo
Lo stesso Di Vittorio la definirà
Demagogica
Cioè è chiaro che
Al di sotto del discorso dell'eguaglianza
Retributiva cioè un'istanza paritaria e questo evidentissimo ma il significato di questa parola d'ordine a mio avviso può cambiare a seconda dei contesti a seconda di chi lo se ne fa portatore
Le donne a volevano
Che posto hanno le donne all'interno delle
Per gli organi direttivi
Del sindacato
è qui è appunto è famosa Fantin troppo famosa presa di posizione di Ferdinando santi anch'delle cinquanta sei che entra in astratto polemica con me la dà Alessandrini sul fatto sì che le donne sono lavoratrici però sono soprattutto Bugli
E mandati
E ancora
Impegno ai sindacato per quanto riguarda la qualificazione delle donne in fabbrica appunto diceva Eloisa sempre un ruolo dequalificato e ciò viene attribuito essenzialmente alle
Alle
I padroni agli imprenditori
Che ruolo a il sindacato su questo aspetto fondamentale le domande sul sindacato sono
Sono enormi ma
Vorrei fare una piccola piccolissima osservazione anche per quanto riguarda di partito
E qui c'è una un'osservazione anche oltre a ad alcune domande un'osservazione su cui riflettere secondo me perché anche questa può avere significati diversi
Ed è il fatto che a
A Bologna ma in realtà poi non soltanto a Bologna ma anche in altre città come Firenze per esempio il numero delle iscritte
All'UTG è
Inferiore a quello delle donne iscritte al partito
Sono e del numero è abbastanza consistente secondo i dati del quarantotto si tratta di trentatré mila trecentottantasette donne iscritte
L'UD contro pente trentanove mila seicentosessantotto iscritte al partito
Questo dato veramente secondo me da interpretare anche perché
Le pressioni del partito in quegli anni andavano fortemente verso un privilegio dell'iscrizione agli utili
Non
Al partito proprio perché veniva considerato un organo che poteva inglobare anche altre forze femminili e rappresentante nel dubbio da tra appunto il partito e le do
Questo elemento è importante perché ci sono più iscritti al partito che l'UDC
Tantissime altre cose la mia personale sensazione è che il Partito comunista non sia particolarmente interessato al lavoro delle donne
In questi anni agli anni Cinquanta quella che mi è sembrata venir fuori dai miei studi è piuttosto una centralità della figura della casalinga
Di dati pace la professione dell'iscritte è al partito in generale e siccome sono significative nel quarantasette abbiamo l'aumento dell'undici per cento delle case delle casalinghe
Casalinghe sulla totale delle scritte diventeranno maggioritarie nel
Cinquantuno
A capire la stampa e molto importante come si rappresenta sulla stampa comunista di lavoro
Che minime
Il lamento dell'operaia per esempio difenderti Sorrentino e sullo uno degli esempi di
Come in realtà
Questo lavoro delle donne spesso viene prospettato come
Particolarmente faticoso importanza del
Linguaggio concludo davvero
L'importanza del linguaggio anche in questo caso e che è un'altra domanda un'altra osservazione che mi ha particolarmente colpito e secondo me è significativa
Ed è
Lo slittamento semantico della parola
Lavoratrici all'interno del
Progetto della il Progetto di legge Noce Di Vittorio sulla tutela della maternità
Se leggete attentamente i documenti dell'epoca vi rendete conto che mentre
Il termine lavoratrici era sempre stato usato per indicati il lavoro extra domestico
Cont la legge del cinquanta
All'interno della categoria
Delle lavoratrici
Vengono inserite anche le lavoratrici della casa
Che questo sia un elemento positivo come sosteneva Anna Rossi Doria e teniamo conto della grandissima campagna per la pensione alle casalinghe che sarà una delle più porti
Del quelle portate avanti con più forza dal Partito Comunista che questo sia un elemento tutto sommato di riconoscimento
Di un lavoro nascosto delle donne e quello domestico o che lo si consideri invece un elemento di
Regressione su questo punto di può il dibattito può essere aperto resta secondo me questo elemento di fondo
Chiudo davvero l'immagine dell'UDI che ho
Avuto io e che mi sembra forse possa trasparire un po'anche da queste
Osservazione è che si trovi un pochino fra l'incudine e il martello nel senso che ha
Mi sembra che sempre militanti dell'UDI abbiano una
Volontà precisa di difendere il lavoro delle donne considerato come elemento fondamentale di emancipazione
Ma ovviamente anche loro si trovano in situazioni di grave difficoltà difficoltà economiche era congiunti cure del momento non c'è lavoro nemmeno dell'uomo per gli uomini
Difficoltà anche per quanto riguarda i rapporti con il partito che mantiene quanto meno fino al cinquantasei secondo me
Una
Una presenza una pressione molto forte nell'U.T.
Molte rivendicazioni molto forti nell'immediato dopoguerra
Torneranno dopo il quarantasei verranno nuovamente gli assorbite dall'UDC anche qui il linguaggio nuovamente torno sul discorso del linguaggio perché ha profondamente contraddittorio la difficoltà dell'Nuti
E io non bidoni quei tagliati tutti è quello di
Da una parte
Difendere
I valori emancipate ora di lavoro dire che appunto che la donna che lavora si apre nuovi orizzonti mentali
E dall'altra però al
Dovere tra sostenere nello stesso tempo che lavoro della madre il lavoro domestico è il più faticoso il più importante
Per la donna vedete che non c'è
Una
C'è una contraddizione apparente astigiano di un'enorme io credo difficoltà del momento di
Valutare appunto questi elementi del lavoro delle donne spero di essere stata abbastanza
Deve dire una delle rubato troppo la vostra attenzione che ha
Grazie anche bene a Maria Casalini e per il contributo importante che ha portato questa discussione
Poiché
Io do la parola adesso al Segretario generale della CGIL Susanna Camusso
Non sarà l'intervento conclusivo non ne abbiamo voluto chiamarlo intervento conclusivo perché consideriamo il suo un importante contributo ovviamente al pari degli altri
Per il proseguo di questo lavoro abbiamo detto che il lavoro non termina oggi
Voglio ancora ringraziare l'Archivio storico della Camera del lavoro di Bologna in particolare Betti Perazzo per il lavoro fatto sulle interviste fatta assieme
Alla fondazione di Gramsci fatto si è ma lo speech CGIL
E Ivana fatta insieme allo sportello donna della CGIL Milena fatto assieme all'uditi Polonia
E su questo penso lo consideriamo il proseguo di questa del lavoro di oggi per cui vi invitiamo a continuare
A essere presente relazione con voi in funzione appunto alla definizione che sarà fatto del nostro lavoro la parola Susanna Camusso
Buona sera io mi scuso innanzitutto con le relatrici per essere arrivata dopo ma ho letto e le ringrazio anche per aver mandato in anticipo la traccia
Perché appunto si tratta oggi di provare a ragionare di una ricerca
Chi inizia
Che c'ha una teoria della ricerca ovviamente come sempre quando si inizia si inizia un lavoro e che incrocia molte questioni spinose realtà non è così
Semplice e che
Credo richiederà
Una discussione e molte interpretazioni
E alcune sono già emersa
Io provo a dire
La differenza che trovo da alcune storia della nostra organizzazione ad hoc del movimento sindacale e gli elementi che riguardano
Invece questa ricerca quindi una cosa poi su Bologna
Si narra poco perché poi la la storia è sempre un po'agiografica quindi
Quando si raccontano le storie dei congressi della nascita degli organismi anche della linea politica si tende sempre a valorizzare
Gli elementi positivi
E
Però se noi pensiamo al primo congresso della CGIL parlo della CGIL ovviamente del dopoguerra cioè della CGIL dell'Italia liberata
C'è nelle cronache che di fronte alla costituzione dell'Esecutivo la presenza nell'esecutivo di una sola donna a domanda di Vittorio risponde ad aste abbonda su basta abbonda un po'milanese ma il concetto era assolutamente equivalente
Quindi un'idea
Molto forte che poi ritroviamo in alcune fotografie che ho visto girare
Di quella che
Negli anni Settanta negli anni Ottanta poi chiameremo la teoria del fiore all'occhiello cioè una donna
L'esecutivo ci deve essere perché devi rappresentare che se è un'organizzazione
Di cui ci sono anche le donne ma il riconoscimento dell'intelligenza politica e del fatto che il sei luglio nel contesto in cui
Varie poi essere un dirigente complessivo e molto meno tetto
Come sempre nulla però è lineare
Perché mentre c'è questa risposta sull'esecutivo poi ci sono straordinarie dirigenti donne di importantissime categorie prima edotta
Quindi c'è un comportamento diciamo così quello formale codificato oppure la realtà che sempre più forte anche delle
Cose che vengono codificate
Secondo ragionamento che molto a che fare anche poi con l'individuazione del significato che viene dato ai licenziamenti per rappresaglia negli anni successivi
Nell'immediata fine della guerra
Quando tornano i soldati dal fronte perché così bisogna dirla il tema della sostituzione del lavoro femminile fu il tema esplicitamente affrontato nel dibattito sindacale
E che si chiuse in molte situazioni con la scelta di firmare gli accordi di sostituzione
Perché l'idea del contesto del Paese il ragionamento che ci era comunque l'idea che il lavoro femminile a Fo sul lavoro sostitutivo in ragione del fatto che era sostitutivo ritorno dagli uomini del fronte faceva portare
Alla diretta conseguenza
Ma questo ha creato un luogo comune a proposito di linguaggio del rubo un posto un uomo
Che sta tornando di moda vorrei segnalare assegnato molti anni e nella crisi riemerge
E cioè di fronte al tema della disoccupazione
L'idea che l'occupazione sia un fattore maschile e che invece quello femminile sia solo un reddito di integrazione è un'idea che ha segnato tanta parte della storia e che continua ad esserci
Anche qui con una contraddizione perché detta così sembrerebbe che le donne sulle entrate al lavoro solo durante il conflitto è la ragione del fatto che gli uomini e non al fronte
Ricostruzione che ogni tanto qualcuno fa quelli che come veniva citato scoprono sempre per la prima volta in realtà le donne lavorano da sempre
Un interessante studio sulla antichità potrebbe anche dire che ci sono lunghi epoca in cui lavorano più degli uomini
Ma al di là di questo che poi fa parte sempre della ricostruzione in realtà e il lavoro retribuito che rappresenta la svolta nella valutazione del rapporto con il lavoro delle donne
Perché il lavoro agricolo che è un lavoro delle donne che c'è moltissimo e nella tradizione lavoro gratuito
Tu comunque lavoro familiare
Poi arriviamo alle braccianti ma siamo come dire molto avanti nel tempo gli ovviamente il lavoro
E alle tribù ITO come lo è quello delle mondine ma nella tradizione del lavoro così come erano
Sarte come erano educatrici dei bambini assistenti dei malati cioè come tante funzioni di cui oggi si discute come straordinarie
Novità che venivano invece normalmente svolta nella comunità allargata che erano le famiglie di allora
E che
Sileri pensiamo adesso sembrerebbe di aver già vissuto tutto con una piccola differenza che allora appunto c'erano le grandi famiglie allargate oggi abbiamo le famiglie mono nucleari urbane che sono una cosa del tutto diverso
Dall'ora che pongono problemi diverso
Lavoro delle donne quindi c'è il lavoro delle donne costo tutto e considerato sostitutivo il lavoro delle donne considerato lavoro che integra il reddito che non dà autonomia tanto sufficienza la letteratura è sostanzialmente questo è il pensiero politico questo
Anche il pensiero sindacale
Ha origine solo nel dopoguerra guardate c'è una bellissima ricerca sulle prime leghe sindacali a Milano parliamo della fine del mille ottocento
In cui c'è il dibattito sulle lei che possono essere viste potevano essere divise per genere
E chi decide che devono essere divise per genere sono gli uomini cioè non c'è un femminismo d'anticipo ma c'è una reazione maschile corporativa che dice le leghe devono essere divise
In ragione del fatto che se ci sono anche le donne né di retribuzioni diminuiscono
E quindi siccome il lavoro femminile è pagato meno non si lotta per avere la stessa retribuzione si dice organizzazioni distinte perché così non c'è la scolarizzazione del lavoro
Maschile vorrei dire che la stessa cosa che si trova in tante ricerche della metà degli anni Settanta in cui nel ragionamento sulla femminilizzazione dei settori in esattamente teorizzata la stessa cosa
E considerato nel pensiero maschile un automatismo il fatto che se le donne entrano in quel settore ciò porterà una scolorita azione per tutti
Che presuppone un piccolo retropensiero che noi possiamo professionali sappiamo fare il lavoro bene le donne cirrosi valorizzeranno perché se no non ha ragione alcuna di esse
Una logica di questo tipo
Questo per dire che
Ogni volta che si apre un lavoro di questo tipo penso a quello che si è cominciato a fare sulle donne partigiane ma penso al fatto che siamo arrivati al centocinquantesimo della Repubblica perché si facesse il primo importante testo storico sul ruolo delle donne nel Risorgimento
Centocinquanta anni mi pare una buona misura per arrivare
A scoprire che non c'erano solo gli uomini però
Di tutte le occasioni come dire si scopre che la storia fatta da tutte e due i soggetti
Le gesta di una parte sono raccontate le gesta dell'altro non sono raccontate
Un'altra delle cose che si incrociano
Quindi è stata fatta notare che c'è una fotografia in cui
Ci sono delle lavoratrici e chiedono l'avvicinamento delle loro retribuzioni a quelle degli uomini
E a proposito di linguaggi
E molto spesso si dice
E si dice anche giustamente che una delle prime battaglie battaglie sindacali che inizia e quella per la parità salariale che una battaglia molto lunga che ci ha molte
Andamenti positivi e poi di arretramento anche nella discussione parlamentare
Però
Anche qui non è vero che una rivendicazione prospettica
Negli archivi dell'UDC ha una ricchissima raccolta dei volantini degli scioperi dei durante la guerra degli scioperi per il lavoro degli scioperi per la pace degli scioperi
Qualche caso per il carbone per potersi riscaldare per avere le stesse reazioni razioni
Di Cipro in molti di quei volantini delle fabbriche del nord dove c'erano molte donne al lavoro c'era anche la rivendicazione della parità salariale
E della parità dei generi dire azionati della parità del carbone e così via quindi
Bisogna sempre a provare a guardare un po'l'immediato prima perché le cose sennò ci appaiono improvvisamente esplose e nella loro improvvisa esplosione di straordinario cambiamento Codice ma quella che siamo arrivati improvvisamente
Dal nulla a questo grande cambiamento
Altro tema che ovviamente si propone perché se quello è il contesto anche il contesto di pensiero dalle organizzazioni sindacali quand'è che la parola discriminazione diventa una parola del
Lei si così intaccare e della lettura della condizione di genere
Perché se
Si dà il senso alla parola discriminazione quei licenziamenti su licenziamenti politici
Se invece si pensa che la discriminazione non fosse in campo diventa molto complicato definirli licenziamenti politici perché apparirebbe normale
Che sono
Una incinta un lavoro
Peccato che c'era già una legge a protezione della maternità ma a parte questo piccolo particolare però era
Nel
Nella vulgata di pensiero il fatto che in realtà c'era un'alternatività tra l'essere lavoratrici ad essere madre
Nella foga del pensiero maschile
Poi diventava come dire pensiero
I co e costume normale però
E ciò che cambia ciò che rende come dire appunto discriminatorio quindi perché quindi politico e quindi anche di rappresaglia rispetto a una condizione nel momento in cui
Ci si convince
Che un trattamento differente tra uomini e donne il non riconoscimento della maternità comunque atto sociale un elemento di discriminazione
Quello è il momento in cui cambia il pensiero perché quel pensiero cambi vuol dire che c'è alle spalle una lunga storia una lunga idea invece di
Donne di lavoratrici che prendono progressivamente coscienza
Del fatto che c'è un giudizio una modalità differente di giudicare il lavoro femminile dal lavoro maschile
Perché anche qui se leggiamo invece la storia per esempio delle tante lotta delle lavoratrici giustamente veniva detto ogni volta si scopre che hanno fatto straordinarie lotte vorrei dire che le sono le lavoratrici che conquistano per prime le otto ore
A proposito di straordinarie notte hanno come dire una dimensione del rapporto con lavoro della rivendicazione sindacale
Ed è la condizione di lavoro assolutamente altissima però se voi seguito ogni volta i dibattiti sull'orario ci si dimensione che sempre questo piccolo particolare che la conquistato le donne sembra che sia una conquista del mondo
Un po'al neutro e in generale le donne hanno straordinaria
Capacità di lotta non ha ancora strati nelle capacità di lotta solidale
Sono tante le storie che raccontano di lotta delle donne in difesa di sono tante le storie che raccontano di lavoratrici che si mettono a difesa delle brigate partigiane clandestine dentro le fabbriche
Sono tante le storie di donne che si mettono in prima fila e finiscono anche nei campi di concentramento durante gli scioperi quindi c'è una straordinaria capacità di lotta difesa disse
Delle proprie condizioni a del proprio lavoro ma c'è una straordinaria dimensione solidale e come se il mondo delle donne forse sempre un mostro mondo composto
Dall'insieme quindi dalle donne dagli uomini e il mondo degli uomini fosse invece composto solo da gioco
Perché la presenza delle donne sta nelle mura di casa e non fuori dalle mura dalle mura di casa
E
Tutto questo
Come dire prende anche questa questa ricerca che credo che sia molto importante e che debba continuare anche una ricerca come dire
Con dei possibili risvolti complicati rispetto al dibattito perché come tutte le volte in cui si va
A provare a guardare davvero le radici si scopre si scava nel fatto che il mondo che fondo ricordandolo come le gesta eroiche della storia del movimento operaio pensiamo immediatamente che sia tutto
Splende dove invece ahimè non è così io non lo sappiamo per tante altre ragioni lo riscopriamo anche rispetto a questo ma se non ci spiegheremo come mai
Noi siamo il Paese che al voto alle donne così tardi non ci spiegheremo perché è un'organizzazione come la CGIL da cui poveri ricostruire quanto da quanto tempo ha tante lavoratrici iscritte
E però arriva come dire a pensare che forse l'Ufficio lavoratrici in una forma di rappresentanza migliore a metà degli anni Settanta
Al femminismo come dire inoltrato e credo che ognuno di noi si ricorda
Le infinite discussione sul rapporto tra la contraddizione principale alle contraddizioni secondarie
E come ecco la contraddizione principale la capitale e lavoro quella che riguarda le donne l'affrontiamo quando abbiamo conquistato socialismo cioè mai
Nel senso che
Come dire però
Queste tributi è parte importante del patrimonio della discussione con una tuttora riconoscimento allo straordinario ruolo
Con la necessità che abbiamo quotidianamente di ricordare le cose straordinarie in termini democrazia di diritti di conquiste che ha avuto il movimento operaio però è indubbio che ha considerato per lungo tempo le donne figlio di un dio minore
Poi ci potrebbero raccontare di quell'epoca aneddoti interni all'organizzazione presentano l'obbligo da parte delle compagnie degli apparati tecnici dare del lei e i dirigenti maschi
Che erano come dire un segno di una modalità differente tra politici e nel rapporto tra politici e non
E raccontato adesso sembra un mondo che io parto vissuto e che però non mi ricordo neanche più perché non c'entra nulla
Con con il mondo attuale allora perché succede improvvisamente uno straordinario cambiamento o ci sono delle ragioni prima
Io non faccio lo storico quindi posso dire scemenze a ruota libera perché non ho nessuna necessità di portare nella documentazione adesso dico una ma secondo me
Una
Un senso celato perché Polonia
E cita che mantiene un tasso di occupazione più alto del resto e città che può narrare appunto di tanti licenziamenti per rappresaglia delle donne
E forse perché c'è nella sua storia qualche diversità precedente
Io continuo ad avere in mente avendo visitato un museo molto contestato ma divertente perché non è della città e cioè quello della storia di Bologna che è un certo punto c'è un pannello in cui si racconta che la liberazione degli schiavi
Voluta dall'Amministrazione pagava la stessa cifra uomini e donne credo sia l'unico caso in assoluto
Perché tutte le altre storie di liberazione dalla schiavitù sono tutte storie in cui sono gli uomini che vengono pagati una certa cifra le donne Mino quando addirittura nulla
Dalla storia Romanina della liberalizzazione degli schiavi nella storia di Roma per poi proseguire e lì c'è invece in tempi che sembrerebbero adesso assolutamente preistorici la differenza tra adulti e ragazzi
Ma gli adulti sono sia il signor gli omini che le donne ho trovato questa cosa totalmente straordinaria capisco che c'è un po'di deviazione nel senso che mi ricordo queste non magari straordinari quadri ma
Nella mia deviazione l'ho trovata straordinaria perché credo che possa esercitato con uno dei primi casi di parità
Poche altre cose ci sono dentro la storia propriamente appunto io posso leggerla così perché la leggo in politica chi chi chi fa di mestiere
Lo storico deve occuparsene ovviamente diversamente però credo che sia una cosa sulla quale
è interessante indagare perché evidentemente qui c'è qualche genio almeno dello Stato Pontificio di quelli che non abbiano invece contornato il carattere gli umori e i costumi di questo Paese perché poi le ragioni
Di queste scelte di questi giudizi stanno in un conformismo del pensiero della pratica e anche nella funzione come dire di indottrinamento che ha guardato
A tutto il nostro Paese perché se guardiamo all'antichità non ci sarebbero grandi ragioni
Per essere noi Paese così diverso da altri Paesi europei nella concezione nella relazione
Tra uomini e donne l'altra cosa che
Appare interessante nella
Nella relazione che cosa fanno voi le lavoratrici licenziate il fatto che le lavoratrici licenziate si distinguono nel percorso dai lavoratori dove distinguo non è scelta soggettiva
E come dire la cronaca del poiché determina la distinzione e una parte
Va al lavoro a domicilio
E la
La soluzione come dire ritorna nel lavoro nelle mura domestiche
E se ci pensate lavoro a domicilio è la più perfetta rappresentazione dell'idea che il salario delle donne sole integrativo
Integrativo dal punto di vista monetario del reddito familiare ma integrativo dal punto di vista della funzione della donna prima ti occupi della casa dei figli di PPI che e poi se hai anche del tempo libero
Lavori un po'a casa per fare in una trasformazione di un mercato parallelo che quello del lavoro domicilio della tradizione
Dell'autoproduzione domestica di tanta parte delle attività perché poi c'è anche tanta somiglianza tra grande quota del lavoro domicilio e ciò che prima era autoproduzione
Quindi nel momento in cui c'è il licenziamento non c'è solo la rappresaglia
C'è anche realtà che il percorso successivo non segna lo stesso possibilità di riempire i gol che riguarda gli uomini cioè da questo punto di vista una
Un arretramento è un cambiamento della dimensione anche della presenza economica
E nel lavoro riconosciuto
Questo porta con sè che certa se la dobbiamo guardare dal punto di vista sindacale ovviamente
L'epoca in cui ci accorgiamo che c'è un tema di effettività della parità salariale conquistata per legge in cui ci domandiamo come sono fatti gli inquadramenti tutto il tema delle discriminazioni un'epoca che viene molto dopo
Nonostante qualunque ricerca si faccia
Che parla di lavoratrici nell'arco di un tempo molto lungo ogni volta si scoprono orgoglio del lavoro da parte delle lavoratrici che assolutamente straordinario
Anche quando si chiede alle lavoratrici di lavori che a noi appaiono visti magari oggi assolutamente
Come dire stravolgenti dal punto di vista della fatica pensiamo alle alle cose che hanno raccontato le mondine del loro lavoro per indicare
Ma
Pensiamo acqua come raccontano le lavoratrici che stanno i telai della fine dell'Ottocento o come parlano disse
Le moltissime elesse attinente le per delle delle delle prime notte dei primi scioperi della fine della fine dell'Ottocento quindi c'è contemporaneamente lo straordinario orgoglio della propria professione
Questo vale
Ancora mi racconti dell'oggi rispetto all'occupazione nella difesa del lavoro ma caratterizza tutto il lavoro i invece un non riconoscimento
Della professionalità quando parli della contrattazione della definizione degli inquadramenti tant'è che se pensate a tutto il gergo con cui si discute della professionalità e del lavoro e tutto esclusivamente un gergo maschile
Ed è tutto legato a una traduzione nella classificazione che deriva da come sono inquadrati Bonetti
Siano essi come dire gli edili o siano essi metalmeccanici la cultura
è esattamente quella lì
E anche questo credo che sia figlio del fatto che c'è un vissuto delle donne che un vissuto diverso da quello pubblico e quindi quello della contrattazione dei codici che record
E qui
Alla fine ci si può fare una domanda
Sì la storia
A questi avanti e indietro come tutta la storia come la storia dei diritti non è mai stata una storia lineare
Che procede per arricchimenti cioè degli avanzamenti e degli arretramenti cioè dei momenti in cui esce esprimere fortissime spinte di uguaglianza e momenti in cui
Subisci arretramenti anche diseguaglianze
Oggi a che punto siamo
Perché la
Cosa che affascina sempre provare a ragionare di che cosa è successo per avere delle chiavi di interpretazione dell'oggi
E oggi a che punto siamo dentro una crisi che non ha precedenti e che spesso fa noi corpi
Paragonare questa crisi con l'ok ma della ricostruzione del dopoguerra e quindi delle scelte che poi vengono determinate anche perché forse siamo meno in grado di ricostruire gli anni che stanno dopo
La crisi del ventinove se non nel fatto che ci portano la seconda guerra mondiale che non sono di per sé momenti
Di trasformazione dei rapporti
Se la prendiamo dal punto di vista del linguaggio noi continuiamo a torva trovare sempre più ritornare di espressioni del tempo che fu
Gruppo al posto di lavoro
Il reddito integrativo
E più necessario misurare
Il posto di lavoro dei padri di famiglia nonostante il cambio del diritto di famiglia anche questo è un antichissimo visto che del settantacinque e se ci pensate
In una situazione in cui la rappresentazione politica e sociale una rappresentazione ancora prevalentemente maschile ritorno di queste frasi nasconde comportamenti che poi si susseguono
Anche in cose che non ci viene da pensare ma che poi ci sono
Basta pensare al presente le due operazioni che sono collaterali alla grave legge sulle pensioni quella per cui per le lavoratrici povere del tutto contributivo quindi la riduzione del valore del loro contributi quindi la riduzione del loro lavoro
O quella per cui
Siamo passati a vent'anni perché quindici non si considerano più e quindi una discontinuità delle carriere lavorative delle donne diventa torna essere rilevante rispetto a come legislatore si muove
Provate a pensarci siamo perfettamente nell'identificazione
E nel momento in cui devo cambiare fondamentalmente le regole ciò un metro di misura che non tiene conto della differenza di genere della differenza dei percorsi lavorativi
Sono due
Particolarità dentro al disastro generale ha fatto in quella legge perché poi c'è il disastro generale che è quello di aver deciso la parità senza condizioni
Quindi torna un linguaggio che fa pensare che se bisogna scegliere dentro il sacrificio c'è una parte rispetto alla quale si guarda e una parte rispetto alla quale non si quarto
Se dovesse proseguire il mio istinto
Di queste ore c'è una cosa che va al di là che a noi appare vada al di là perché l'alta non la conosciamo perbene nella storia
E quella che va al di là della violenza sulle donne
Non solo perché
Pochi giorni fa c'è stata la centesima vittima io ogni volta c'è un'escalation di crudeltà che fa in qualche modo impressione ma dice anche del
Deterioramento dei rapporti
Perché tutte noi abbiamo la netta sensazione che la violenza non sia diminuita i non ci basta l'idea che se ne parla di più di un tempo
Allora
è una indicazione che le ricercatrici danno non so quanto si riuscirà a trovare ma potrebbe essere molto interessante
E violenze molestie non nascono in quest'epoca
Poi è vero che abbiamo dato un Presidente del Consiglio che ha provveduto a rinverdire di molto l'argomento ma non nascono in questo
Violenze molestie su una caratteristica sui luoghi di lavoro nella storia
Lo sono anche nella
Nei racconti dell'epoca violenze molestie hanno a che fare con i licenziamenti è una straordinaria domanda che non so se troverà risposta ma che bisogna tenere presente
E anche qui bisogna tenere presente pensando a come lacerante per la nostra organizzazione quando di fronte a casi di molestie nei confronti delle donne si persegue l'uomo e noi ci domandiamo se è legittimo che si arrivi al licenziamento
Perché in tutta la stagione in cui abbiamo costruito i codici sulle molestie
Il cui ci sono stati anche importanti avvenimenti puri sindacato si è domandato se non doveva tutelare quel lavoratore dal licenziamento con la sua struttura
Perché comunque hanno il licenziamento fa uno straordinario affetto negativo e quindi di come però nella nostra discussione ci sono cose che finiscono per avere dei pesi diversi che assolutamente complicato
Su c'è polarità Carlo appunto non so mi auguro che ci siano come dire sufficienti sufficiente fonte per riuscire a indagarlo ma se guardiamo il paragone tra allora ad oggi l'altro grande straordinario tema che non abbiamo di fronte
E quello
Della violenza e della femminicidio come viene chiamato con una terribile parola ma che credo renda l'idea in questa in questa stagione anche questo è un grande segno dei tempi
C'è un segno della crisi un segno della frantumazione è un segno dell'attaccarsi
Alle cose e quando uno dice cosa si accorge di quanto è diventata cosa il corpo delle donne rispetto invece all'esistenza all'esistenza delle persone
Ma le forme di violenza sono appunto tante sono quelle fisiche sono quelle dell'assassinio ma sono anche quelle del considerare che tutte ritornare nelle mura domestiche che non hai diritto
Di una vita autonoma perché il concetto di proprietà e contraddittorio con il concetto
Di vita autonoma di possibilità di ricerca di una propria autonomia
è un tema che riguarda la scuola che riguarda le giovani donne e anche qui che poi si svela nei particolari
Io abbia avuto una lunga stagione
In cui avendo ripreso la mobilitazione contro la violenza sulle donne pur dicendo che tanta violenza
Avveniva nelle mura di casa anche indicando come tanta violenza invece avveniva per le strade
E una delle cose che hanno caratterizzato la mobilitazione di qualunque gruppo di donne rispetto al tema della violenza per le strade è stata chiedere quella di chiedere più gli emuli illuminazione
Perché il punto io e complice della violenza non è elemento di sicurezza per le donne idi sono i luoghi illuminati in cui le donne escono
Liberamente escono una sera eppure stiamo tornando a discutere di come si deve diminuire l'illuminazione delle strade
Che è di nuovo un messaggio di insicurezza di tornate a casa nelle mura di casa sua tranquille non sappiamo che non è vero che nelle mura di casa stiamo tranquilli ma nella vulgata nelle mura di casa state tranquilli
è
Apparentemente tutto questo non c'entra in realtà tutto questo è il rapporto tra un'epoca di liberazione tra i prodromi di un'epoca di liberazione
è un mondo delle donne che oggi si misura avendo vissuto un'intensa stagione di liberazione con i problemi del possibile arretramento di come la crisi diventa l'argomento che permette di arretrare
è un punto di vista ovviamente viziato dal professionismo cioè dal fatto che noi siamo l'organizzazione di sindacali
Ma il licenziamento è un grande indice di qual è il livello di arretramento della libertà che si può avere perché la libertà di licenziare elencazione dell'autonomia della libertà delle persone indagare sul licenziamento
Delle lavoratrici ci permette di provare
A capire cos'è successo e nello stesso tempo a dotarci di quelle bandierine che ci segnalino quando il livello si sta alzando troppo ed è bene correre rapidamente ai ripari prima di aver scoperto di essere arretrate
Grazie ancora a Susanna Camusso per l'importante contributo fornite questa iniziativa e voi adesso vorremmo proiettare il video che abbiamo spostato all'inizio
Vi chiediamo di rimanere perché è probabilmente è la
Cioè anzi sicuramente è la voce di quelle donne delle quali abbiamo parlato fino adesso
Tanto che prepara il video io volevo sono alla presidente dell'archivio storico della Camera del lavoro volevo dirvi
Che noi continueremo
Ma a raccogliere la memoria
Di questi anni degli anni del dopoguerra e di tutto chiaro in tutti i secondo Novecento
Perché pensiamo che questo Paese non possiede una memoria condivisa ancora del secondo Novecento e noi pensiamo che sia necessario
Che si vada costruendo insieme anche con i giovani di oggi per questo queste un pezzettino però a noi continueremo a raccogliere a raccogliere il più possibile la memoria di chi ha vissuto gli anni del secondo Novecento grazie
Li
Mia madre facendo un lavoro che dirigeva per muovere
Lavorano appunto all'agricoltura
Nell'immediato dopoguerra all'epoca in cui noi ragazzi giovanissimi erano pieni di entusiasmo
Idealità
Con mia madre delle discussioni perché mia madre mi diceva cercherò comunque
Chi era il proprietario non quadra e io
Dall'alto della Torchiarolo vi sono ancora
Adesso
Poi
Viene cinquanta cinquantaquattro e cinquantacinque e cominciando
I licenziamenti nelle fabbriche
Per ragioni politiche o sindacali elenco
Tutto sommato non vedo neanche la fabbrica