Convegno "La società civile si incontra e propone". Intervista a Mauro Beschi

Radio radicale siamo a margine del a venisse
La seconda sezione dell'incontro organizzato
Dalla
Società civile si incontra e propone sono appena finiti gli interventi delle soggette delle attività produttive parliamo adesso con Mauro ben scritte il coordinatore del dipartimento economico della CGIL
Allora insomma dottor Breschi questi queste iniziative servano a qualcosa o è solo così un non parlarci addosso
No allora prima di tutto noi la consideriamo importante come aumento di confronto
Perché pur partendo da opinioni diverse si possono concentrare su specifici argomenti elementi di consenso che possono essere utili per per costruire proposte anche proposte importante di cambiamento naturalmente siamo
Un insieme di associazioni
Di soggetti politici e sociali che in qualche modo hanno anche molte differenze quindi bisognerà
Inc tentare di trovare dei meccanismi per aiutare queste soluzioni
Quella che io propongo è quella di non negare ciò che sta effettivamente accadendo perché c'è il rischio altrimenti che noi facciamo delle discussioni su un mondo che non esiste
E su e allora magari ti critichiamo su visioni che non hanno nulla a che vedere qua realtà questo
Mi pare che stia accadendo un po'anche nel dibattito più generale dovremmo evitarlo perché in questo modo aiutiamo la soluzione e problemi
Comunque quello che sta accadendo c'è pare io non so se nell'adesso abbiamo la stessa idea insomma la stessa impressione che ci sia un profondo distacco tra quella che la vita dei cittadini la classe politica e visto che siamo davanti
A un rappresentante sindacale e tra quelle che sono le associazioni di rappresentanza sindacati l'impresa eccetera già quindi c'è questo distacco come se
Se vivesse due mondi separati le rappresentanze per la politica è il mondo sta accadendo questo sì ma questo è un po'
è stata evocata qui
Qui c'è una crisi di questo Paese che insieme crisi istituzionale crisi delle classi dirigenti crisi economica
Ora come uscirne un bel cimento una cosa da far tremare le vene ai polsi tuttavia io penso che
Se noi riuscissimo ad affrontare le tematiche
Per quello che sono per esempio io nel mio intervento ho detto guardate tutti invocano la crescita
Ma la crescita non c'è allora io penso che dovremmo
Domandarsi perché non c'è perché se ci facciamo la domanda giusta forse troviamo la soluzione giusta se continuiamo a invocare la di fronte al fatto che non non c'è e allora
Si mette in moto un meccanismo una discussione che non porta da nessuna parte e possono fare parlarsi addosso come lei diceva
Sì però pronto anche cioè molte volte si è anche l'impressione somma che siano delle analisi che vengano fatte sia dai sindacati sia da le associazioni di categoria sia dalla classe politica sia o delle dico dei luoghi comuni insomma ci si parte con un un problema anche poi se reale o meno giù ma poi si viene ripetuto costantemente nei convegni nei congressi
Sulla stampa eccetera quindi diventa un problema reale che invece
è un motto lontano da quello che errare sono reali bisogni bella società sia già ma delle persone che dei lavoratori
Sia dell'impresa insomma sia coloro che le famiglie ha mai mai stati in secco io insisto su questo punto lei ha assolutamente ragione
Noi abbiamo bisogno di va bene una chiave di lettura comune della realtà cioè partendo dai dati
Cioè qui c'è un tasso di disoccupazione che sta esplodendo
E non se ne parla e del tutto evidente che poi le risposte per il problema della disoccupazione possono essere anche diverse ma se noi non ne parliamo come se non fosse un problema corriamo il rischio di produrre delle riflessioni che poi non affrontano
I problemi reali questo è un Paese che si sta impoverendo è vero non è vero
Se è vero dobbiamo cercare di capire quali sono le condizioni che hanno creato l'impoverimento e nello stesso tempo di costruire dall'ipotesi e delle soluzioni
Non sono semplici perché poi ci sono da decisioni anche diverse dietro ma almeno partendo dalla stessa lettura possiamo trovare dei meccanismi anche che portano a soluzioni che possono essere unitaria
Ma non sarebbe probabilmente più chiuso più o produttivo insomma avere che ci fosse anche da parte dei voi sindacati delle associazioni di categoria o anche una presa di coscienza cioè nel senso che vi voglio genio bisogna un po'adeguarsi a Ciampi siamo davanti a una cioè
Non ultimo nel mondo è cambiato quindi voi però comunque su come la classe politica si è rimasti molto fermi insomma se da un po'autoreferenziali di convegni e cosa
Non se ne probabilmente anche una necessità un bisogno Checcoli promesse starci solide che c'è il termine che va di moda in politica rottamare incassi credo Vannini con non da un punto di vista delle persone da un punto di vista delle
Regole insomma ben ebbe modo di porsi somma anche i sindacati in questo caso perché parte ciò parliamo dei sindacati dove ci sono le un sindacalista no ma io guardi io non nego affatto che ci sia una crisi complessiva che coinvolge poi tutti i soggetti
Ora se devo dire quello che penso con sincerità io penso che tuttavia la CGIL che non resta che rappresento
è
Una di quelle associazioni sociali che cerca di partire da degli elementi della propria rappresentanza no e sulla base di queste costruire delle risposte non sono
Sempre risposte
Utili
Perché il mondo è complicato per esempio noi avvertiamo un limite molto serio
Per un'associazione che rappresenta il lavoro non avere una rappresentanza politica che difende il lavoro crea dei problemi perché
Cosa intende un partito non partito un insieme anche di forze che ha però assumono il lavoro come
Diciamo un punto di lettura della realtà
Se non vi sentite rappresentati dal Partito Democratico questo sto dicendo ma io penso che nelle forze di sinistra e virtù o dicendo si
Mista questo elemento che riguarda
Il ruolo del lavoro in una prospettiva di sviluppo del Paese sia molto diciamo debole
E io penso che se lo rafforziamo
Naturalmente non sulla base di ciò che diciamo noi non abbiamo un punto di vista
Ma se rafforziamo questa cosa forse noi riusciamo ad avere anche delle soluzioni che dentro una dialettica tra politica e sociale nella rispettiva autonomia può fare dei passi avanti se invece si negano queste cose
è difficile atto Valdes però voi siete sicuri di interrogare quelli sono i bisogni dei lavoratori cioè nel senso che non ha specifiche mi fa vorrei che mi aveva cioè nel senso che c'è stato adesso insomma c'è una grosso distacco tra quelle che sono le nuove generazioni che ormai nuove generazioni tanto non so perché stiamo parlando anche di quaranta quarantacinque anni precari
Cioè voi questo non aver saputo interpretare questo mondo e non saperlo rappresentare in qualche modo perché l'idea che date già noto a questa interamente nani impressione personale
Di dare delle risposte molto generiche e non sapevo intercettare quelli che sono
Queste esigenze e come coniugarlo e con le rinnovate
Cioè con l'economia reale notato io contesto che lo diamo delle risposte generiche nel senso che noi cerchiamo di dare delle risposte che hanno una loro organicità è una
Poi c'è il problema della rappresentanza che è un problema vero perché noi siamo una rappresentanza di lavoratori dipendenti
Anche se delle nostre politiche noi pensiamo anche a un mondo del lavoro che oggi non è
Dentro
Che ho dentro la produzione no che sì che si trasforma
Perché si è frantumato perché ce lo stato delle politiche hanno frantumato il lavoro la la la sua rappresentanza e quindi e più difficile mettere insieme delle esigenze che diventano sempre più basti articolate tuttavia non ci ci proviamo certo
Anche noi abbiamo le nostre difficoltà perché la crisi rompere
Dentro le forze sociali così come rompe dentro le famiglie eccetera e quindi riuscire a trovare dei punti comuni per esempio tra un giovane che cerca lavoro
No e un un lavoratore anziano che doveva andare in pensione ma ripeto la nuova legge non proprio andarci diventa più complicato no perché c'è una
In qualche modo un conflitto di interessi però è anche un dato di fatto che
è aumentata l'età media della l'aspettativa di vita quindi necessariamente non ci si può più andare messaggio però ecco l'idea è questa di procedere in basti fare un po'i vecchi schemi cioè nel senso
Giustamente debba correre comprensibile le non è d'accordo cioè che si arrivasse c'è però se se sia un aumento di sei mesi ogni quattro anni adesso non ricordo bene vado a memoria
Creare aspettativa di vita quindi evidente che questi anni si aumentati quindi non è più sostenibile da un punto di vista dei costi e quello quindi questo ci sta
Che però bisogna fare i conti perché bisogna si aumenterà sempre di più interloquiamo su questi punti
E affrontiamo ciò che reale forse ci vediamo anche d'accordo perché
Un legame tra un mondo che invecchia e il suo sistema previdenziale
è ragionevole ma io le faccio questa domanda ma abbiamo tutti le stesse aspettative di vita cioè il minatore del Sulcis alla stessa ora aspettativa di vita non dico del dirigente ma del funzionario della pubblica amministrazione
E su quello siamo d'accordo però aspetti però ad avanzare no però semiserio impressione che ci siano spesso
Immediato del FUS sul ci minatori sono pochi c'è però si all'idea di che si iniziano a creare tutta una serie di dieci lezioni
No le dice di no non è questa la logica la logica che io le dica questo se nel momento in cui noi abbiamo
Aspettative di vita diverse perché veniamo da mondi produttivi sociali ambientali diversi e lei
Mi propone una soluzione Stendhal che punta solo sul punto più elevato io non crea un elemento di giustizia che è un elemento di ingiustizia come farlo c'era un'idea che era l'idea anche della graduata da gradualità di uscita no
Concorrenti menti diversi la si è voluta
Negare ora io più quello che cerco di dire adesso in modo poi ciascuno di noi poi rappresenta ovviamente
E proprio opinioni politiche ma quello che sto cercando di dire soprattutto dance convegni dove abbiamo appunto questa pluralità di opinioni
E che bisognerebbe partire
Dai punti esiti e leggerli in modo tale che poi evitiamo
Le guerre o lo o i dissensi per errore cioè
Le politiche previdenziali che avevamo messo in campo e che potevano essere implementate no le abbiamo fatte con il nostro consenso per la nostra
Era una delle del delle delle posizioni previdenziali unanimemente consigliate più avanzate d'Europa li abbiamo di nuovo rafforzate benissimo vogliamo farlo però con dei criteri
Che tengono conto degli elementi reali di equità perché altrimenti continuiamo a premiare o a difendere quelli che diciamo che non dovrebbero essere difesi
Le le dico l'ultima cosa perché sa noi abbiamo fatto questa operazione sulle pensioni
Con i limiti che le ho detto ma noi abbiamo presente il fondo dei dirigenti
Che è in deficit di due miliardi e mezzo all'anno che viene pagato no con i fondi delle pensioni dei lavoratori dipendenti cioè dei loro sotto sottoposti ecco io dico che se uno vuol fare un'operazione di equità deve partire da qui
Non dal poveraccio che lavora quarant'anni ma in pensione con ottocentottanta euro al mese io io
è una visione ovviamente non pretendo che ci sia cosa ma se partiamo da qui forse qualche elemento da o di consenso e
E e di mediazioni di equilibrio in più lo possiamo trovare grazie Moro basket la CGIL