Presentazione marcia internazionale per la pace da Perugia-Assisi e incontro con Arafat

Qualora vi abbiamo convocato e qui per parlare sentì due iniziative strettamente collegate alla marcia per la pace Perugia-Assisi che è stata convocata per il sette ottobre
E l'incontro che una serie di organizzazioni pacifiste hanno avuto ieri a Tunisi con il presidente dello Stato di Palestina Yasser Arafat
Per quel che riguarda la marcia Perugia-Assisi trovate alcuni documenti sul tavolo lì in fondo in particolare il documento di convocazione della marcia alcuni slogan tra l'altro trovate anche i documenti del insomma dei materiali sul congresso dall'Associazione per la pace che si tiene nei due giorni immediatamente precedenti alla marcia
Per quanto riguarda l'incontro con Arafat trovate lì sul tavolo la lettera che noi abbiamo consegnato come organizzatori della marcia Perugia-Assisi
Una dichiarazione di Giovanni Bianchi presidente delle ACLI che era con noi ieri a Tunisi ma non ha potuto essere presente alla conferenza stampa di questa mattina mentre a conclusione di questa conferenza stampa diffonderemo
Un comunicato con le cose che questa mattina direi
Siamo presenti qui rappresentanti delle organizzazioni che hanno promosso a marzo credo che ci conosciamo tutti comunque lo ricordo Franco Passuello
Delle anche lì Gianpiero asinelli ribellarci io stesso sull'utero in grado l'associazione per la pace Ermete Realacci Legambiente
Gianni Cuperlo della FIGC e è presente anche questa mattina Nemer Hammad e lo ringraziamo per la sua presenza
La marcia per la pace Perugia-Assisi tutti voi sanno che questa marcia una lunga storia nel movimento pacifista e gli eventi che stiamo vedendo in questi giorni ne fanno il primo grande appuntamento nazionale per dire no alla guerra del Golfo per far sentire
La voce del movimento pacifista ma in realtà la sua storia i suoi contenuti vanno ben al di là di questa contingenza infetti la decisione stessa di tenere questa marcia
è stata appresa ben prima che scoppiasse lo gli avvenimenti del Golfo nel mese di luglio ed è stata presa in un contesto in cui il movimento pacifista discusso a livello sia italiano che europeo
Appassionatamente le prospettive le ipotesi di lavoro nella fase nuova che tutti viviamo dopo il crollo del muro di Berlino dopo la la crisi e lo sfaldamento dei blocchi politico militari una fase che ha visto una nuova convenzione per la pace europea
Che si è tenuta in parte a Helsinki in parte a Tallinn in Estonia compresenza di pacifisti sia dell'est che dell'Ovest che vede la preparazione di un ulteriore incontro di movimenti di base di associazioni di rappresentanti della società civile a Praga in ottobre e che ha visto quindi nella ipotesi di questa marcia internazionale un momento in cui il movimento pacifista
Proponeva la propria idea di come lavorare per la pace oggi in un mondo molto diverso da quello in cui noi abbiamo
Rilanciato è ricostruita umilianti dal movimento pacifista europeo agli inizi degli anni ottanta in una fase di escalation della
Dello scontro fra le due superpotenze
Come potete vedere dalla piattaforma della marcia che notevolmente lunga stante la complessità dei problemi che abbiamo di fronte invitiamo un po'di pazienza nel leggerla l'asse di fondo è un'analisi che individua i nella fase che stiamo vivendo
Grandi potenzialità e anche grandi pericoli questa è la grandi potenzialità poi che finalmente ci liberiamo dalla cappa dei blocchi politico militari dall'incubo dello scontro nucleare fra le due superpotenze e anche dalla dalla cappa che i blocchi rappresentavano dal punto di vista delle potenzialità democratiche esistenti da un da un
In entrambi i blocchi e dall'altra parte i grandi pericoli legati alle incertezze del futuro legati alle necessità di costruire un nuovo ordine che sia realmente democratico Benuzzi fondi sulla sulla egemonia non più bipolare ma unipolare dell'Occidente e soprattutto che vede al suo centro la capacità di acqua affrontare le contraddizioni di fondo la contraddizione nord-sud la contraddizione ambientale
Ecco questo asse di fondo per noi non non è è stato certamente né sconfessato né
Ne viene offuscato da quello che è avvenuto nel mese di agosto da quello che sta avvenendo nel Golfo certamente rispetto ad allora siamo tutti molto più colpiti dai pericoli che non dalle potenzialità in alcuni momenti queste potenzialità sembrano davvero fragili la spia le speranze che possano
Prevalere sembrano davvero fragili e in questo senso noi che avevamo pensato alla marcia Perugia-Assisi come una mobilitazione se essenzialmente per una nuova idea della pace e della non violenza
Se vedete lo slogan per un mondo nuovo saremo costretti ancora una volta a marciare anche contro la guerra e non soltanto per
Questo non non ci rende sicuramente Allegri ma sentiamo che
è necessario che ci sia questo allarme che arrivi quindi molto forte il messaggio che è contro la guerra è necessario importante mobilitarsi ed è stato detto per fortuna Davos da fonti molto diversi
Manteniamo comunque anche la nostra piattaforma complessiva che nella costruzione della nuova idea della pace comprende un tutto una serie di obiettivi per quel che riguarda i rapporti fra
Este Ovest per quel che riguarda il il tipo di rapporto dalle regole nuove democrazie sorte est e per quel che riguarda il rapporto con i Paesi del sud del mondo la questione anche del Sud dentro casa nostra dell'immigrazione in questo senso anche qui
In seguito a un avvenimento negativo ma la la marcia Perugia-Assisi si ritrova ad essere anche il primo momento di grande mobilitazione popolare dopo le proposte di referendum contro
Gli immigrati dopo il rigurgiti di razzismo che abbiamo di fronte e quindi anche di ulteriore mobilitazione di quell'Italia antirazzista che si è fatta sentire proprio un anno prima del giorno della marcia certo ottobre dell'anno scorso e potete vedere che tra gli organi organizzazioni promotrici la marcia ci sono anche organizzazioni antirazziste organi coordinamenti di immigrati
Per quel che riguarda la situazione più immediata della crisi nel Golfo non vi voglio leggere nei dettagli la piattaforma perché avete molto di leggerla voi stessi noi
Proponiamo una posizione che prima di di tutto richieda di opporsi a ogni rischio di guerre che richieda il ripristino della legalità internazionale quindi il il ritiro dal Kuwait il la liberazione di tutti gli ostaggi rispetto delle risoluzioni dell'ONU quindi una posizione di condanna molto ferma
Della aggressione dell'Iraq che e della politica di potenza che sto sta portando avanti
E contemporaneamente la ferma convinzione che questo debba avvenire tramite soluzioni politiche e non militare che debba farsi sentire
Molto forte la voce della comunità internazionale del movimento per la pace per richiedere una soluzione politica pacifica e per sconfiggere tutte quelle forze che stanno pesantemente premendo
Per una soluzione militare per una scontro militare le cui conseguenze sarebbero di portata di portata drammatica in questo senso la piattaforma esprime anche una preoccupazione è una valutazione di come si stanno muovendo gli Stati Uniti della volontà di sfruttare questa crisi per porsi come forza guidava come forza egemone in un mondo che deve costruire dei nuovi equilibri e quindi la preoccupazione per e il rischio che rappresenta l'escalation di presenza militare di uomini di armamenti
Degli Stati Uniti nel Golfo e l'esigenza che invece tutte le forze presenti nel Golfo vengano e tutta la gestione della crisi venga ricondotta sotto il controllo politico e militare delle Nazioni Unite portando quindi a una pesante riduzione di di queste presenze e sconfiggendo ogni tentazione di
Di soluzione militare
Da questo punto di vista crediamo che si debba chiedere anche all'Italia di di pronunciarsi nettamente in questo senso e abbiamo visto con allarme ci opponiamo fermamente a ogni
Ipotesi che l'Italia possa essere coinvolta in azioni belliche così come ci opponiamo un utilizzo di strutture italiane come supporto logistico alle iniziative militari statunitense
Sulla posizione dell'Italia CES c'è un dibattito sicuramente aperto anche nelle forze del movimento per la pace questo dibattito è stato anche in alcuni momenti continua ad essere acceso
Comunemente per la pace siamo abbastanza abituati a costruire la mobilitazione anche nel contesto di discussioni
Accese e apparse appassionante
E in particolare
Sulla questione delle dell'invio delle navi italiane non è un mistero per nessuno che non come associazione per la pace
Avevamo richiesto ai parlamentari italiani di votare contro la decisione di rinviare anali mentre altre organizzazioni o forse
Hanno valutato la scelta del governo e la mozione approvata in Parlamento
Più un nel contesto delle risoluzioni dell'ONU quindi hanno dato una valutazione diversa di questa scelta
Noi riteniamo comunque tutti che in questo momento sia possibile far sentire con forza un impegno unitario anche nei confronti del Governo e delle scelte che deve fare l'Italia non solo sui punti che citavo ma chiedendo molta maggior chiarezza su
Su punti cruciali quali a chi rispondono queste queste navi qual è il loro ruolo nelle nelle aree di crisi qua che che tipo di coinvolgimento
Delle basi in territorio italiano e crediamo soprattutto che sia possibile dare un contributo costruttivo è unitario alla mobilitazione pacifista che è nostro
Compito essenziale sia sia questo ed è per questo che
Chiamiamo tutti quanti a costruire in questo mese
Iniziative di mobilitazione di impegno pacifista che siano in grado di far sentire con forza il no alla guerra che siano in grado di
Rapportarsi e di sollecitare anche una mobilitazione del movimento per la pace europeo che ancora un po'torpido e che speriamo non solo nella partecipazione alla marcia ma in questo mese faccia sentire la sua voce e crediamo che questo sia l'elemento essenziale su cui tutti quanti
Su cui tutti quanti dobbiamo lavorare abbiamo tutti Espresso una valutazione positiva della proposta sovietica di una conferenza internazionale sul Medio Oriente che affronti tutte le questioni
Esplosive di questa zona compresa la questione palestinese non è un caso che ieri siamo andati a parlare con
Il presidente era fatte crediamo che in questo modo l'ONU possa esplicare al meglio il proprio ruolo e anche le la potenzialità che London si trasformi in un organismo reale
Di governo mondiale in un organismo reale di cooperazione situato possibilità oggi sul tappeto dopo il crollo del bipolarismo e dello scontro tra i blocchi e chiediamo crediamo quindi anche che l'ONU debba essere rafforzato in questo senso ha rafforzato
Nelle sue potenzialità nei suoi strumenti democratici e che l'Italia anche come presidente della Cei debba fare
Possano fare molto di più in questo senso non voglio annoiarvi troppo perché i i vari punti potete trovarli
Test esplicati meglio nella nel modo in cui
Sono illustrati nella piattaforma
E vorrei passare invece all'informazione sull'incontro che abbiamo avuto ieri con Arafat
La nostra intenzione era un'intenzione contemporaneamente politica e umanitaria
Noi abbiamo stabilito un rapporto con il coordinamento delle famiglie del degli italiani trattenuti ostaggi
In Iraq e nel Kuwait sicuramente nostro impegno non è solamente per gli ostaggi italiani ma per tutti gli ostaggi così come crediamo si debba tutti impegnarsi moltissimo per la questione dei profughi che stasera si sta facendo esplosiva ed altrettanto anzi in questa fase ben più drammatica di quella degli ostaggi
Purtroppo questa mattina non possono essere presenti abbiamo aspettati fino
Non so cosa è successo nel sangue abbiamo
E
Abbiamo quindi portato a Yasser Arafat una oltre ad una nostra lettera di cui trovate il testo lì
Una lettera del coordinamento dei familiari degli ostaggi che se non vi dispiace rileggo perché sul gruppo che righe non abbiamo fatto in tempo a fotocopiarlo
Noi familiari tutti stiamo vivendo giorni di ansia e di angoscia per la grave crisi che ha coinvolto il mondo intero e nomina i nostri affetti più cari
L'appello contenuto nella lettera aperta dei cittadini italiani trattenuti in Kuwait e Iraq e la nostra preoccupazione creata dall'incalzare degli eventi che ci portano a considerare anche situazioni di gravità estrema
Ci spingono a fare appello a lei affinché voglia adoperarsi per l'apertura di un dialogo volto ad ottenere il rimpatrio degli italiani trattenuti e di quanti altri si trovino nelle medesime condizioni
La questione del rilascio dei trattenuti non è prioritaria soltanto sotto l'aspetto umanitario ma riteniamo che non debba dipendere dagli andamenti politici e militari della crisi
Certi gancio reale interessamento per la soluzione di questo grave problema le esprimiamo la nostra gratitudine coordinamento familiari degli italiani trattenuti in Iraq e Kuwait
Noi abbiamo ribadito lo stesso concetto anche nella lettera che abbiamo consegnato ad Arafat come organizzazioni promotrici della marcia Perugia-Assisi
Riteniamo che la questione degli ostaggi sia una questione che debba
Avere priorità e che ciascuna vita umana abbia un valore che non può assolutamente essere pensato sulla bilancia del delle politiche di potenza Augello
O o o delle strumentalizzazioni
E e abbiamo ritenuto che
Arafat potesse svolgere un ruolo importante che quindi questa richiesta dei familiari degli ostaggi andassi
Sostenuta così come abbiamo voluto nell'incontro ribadire al presidente rappa Arafat sia la nostra posizione sulla crisi del Golfo che ho appena illustrata e quindi non vi ripeto comunque trovate la anche nella nella lettera di cui abbiamo distribuito il testo e sia la nostra profonda convinzione che si debba tutti quanti operare perché popolo palestinese non sia il primo a soffrire a pagare le conseguenze di questa crisi e che quindi la nostra azione non solo di solidarietà con il popolo palestinese che ha una lunga storia se
Così come la nostra azione per la pace
Che
Che si è esplicata anche ancora nel dicembre dell'anno scorso con le mani sale infestazioni di Time for Peace
Ma che la questione palestinese possa essere un elemento importante di soluzione della crisi di stabilizzazione di questa e quindi che sia necessario tutti quanti continuare a impegnarsi per la soluzione che anche allora le manifestazioni di tempo Pisapia Nespresso
Dei due popoli per due dei due Stati per due popoli
E abbiamo ribadito al presidente era fatto questa posizione è la grande importanza che ha rappresentato per il popolo italiano per il movimento per la pace la rivolta non violenta dell'intifada e e la le proposte di pace il lavoro
Che ha portato avanti lo eletti in questi due anni di intifada perché si arrivasse affettivamente a una soluzione
Non violenta che rispondesse agli interessi dei due popoli
Al l'incontro è stato lungo e di grande interesse
La
La prima intenzione che abbiamo sentito nelle parole di Arafat è stata quella di lanciare un allarme un allarme
Anche molto pesante drammatico sui rischi che potrebbe avere il tentativo di una soluzione militare della crisi e quindi l'esigenza che a tutti i costi si lavori per una soluzione negoziata per una soluzione politica
Anche per una soluzione
Che consenta alle forze che sono entrate in campo che poche consenta da una parta Saba Mohsen ma dall'alta anche agli Stati Uniti a Bush con la escalation militare che gli Stati Uniti hanno portata avanti di recedere dalla propria posizione di escalation è quindi lui è usato l'espressione una soluzione che consenta di salvare la faccia anche Tambre
Entrambe le parti sottolineando moltissimo che se se la soluzione dovesse essere la guerra non sarebbe una soluzione che questa è una guerra in cui non potrebbero esserci
Vincitore vincitori saremmo tutti quanti i vinti tutti quanti non solamente i popoli della regione ma tutti quanti compresa l'Europa
Tutte il mondo intero
E
E ha voluto anche sottolineare che il senso della propria posizione affermando che non è questo il momento di condanne risoluzioni ma il momento di cercare soluzioni dicendoci anche noi come popolo palestinese abbiamo avuto tante condanne risoluzioni ma io sono qui ancora con ancora profugo la soluzione non è ancora arrivata quindi sottolineando molto
Il il proprio ruolo nella nell'azione politica nel tentativo
Di mediazione e sottolineando che il l'importanza che la questione palestinese
Venga inserita nella soluzione globale della crisi ma anche in modo non meccanico c'ha parlato di poi possibilità di una di tempi anche diversi e nel ritiro delle truppe irachene da una parte delle truppe statunitensi dall'altra e nella richiesta da loro portata avanti
Di ritiro Conte di ritiro dal Kuwait e di Israele dai territori occupati non comune richiesta meccanica e contemporaneamente come esigenza sostanzialmente che venisse riconosciuto un principio che fossero quindi
Fo garantiti
Gli interessi di tutti e si ristabilisce un clima di fiducia di negoziato
E di dialogo
In questo ha voluto insistere molto sul ruolo dell'Europa
Più volte è tornato su questo tema del ruolo dell'Europa della possibilità che questa vicenda porti ad una spaccatura insanabile fra Europa e mondo arabo rispetto invece alle potenzialità di cooperazione e di amicizia che si erano registrato in questi anni tra Europa e il mondo arabo e quindi il lavoro che lui stesso sta portando avanti incontrandosi con tutta una serie di rappresentanti politici europei per tentare questa
Questa chiamata in campo più diretta dell'Europa nella nella soluzione della crisi
E in questo Espresso anche sorpresa e rammarico per il fatto che pur avendo avuto incontri con rappresentanti spagnoli francesi belgi
Non sia stato possibile incontrare il governo italiano al governo italiano Malta accettato finora di incontrare Yasser Arafat
Noi come delegazione abbiamo valutato con grande preoccupazione
Sconcerto anche questa informazione
Riteniamo molto grave il fatto che e ingiustificato il fatto che pur avendo lo stesso Governo nella mozione che è stata discussa in Parlamento citato la questione palestinese come uno degli elementi
Determinanti di soluzione di questa crisi non si sia poi ritenuto opportuno incontrare il Presidente dello stato di Palestina e discutere con lui le possibile possibili soluzioni negoziate e per questo come
Organizzazioni presenti abbiamo immediatamente questa mattina chiesto un incontro alla presidenza del Consiglio al ministero degli esteri per capire quali sono le motivazioni di questa situazione per sollecitare invece una una disponibilità dell'Italia non solo a incontrare il presidente l'ha fatta ma ad avere un ruolo molto più attivo
Nei confronti di questa crisi noi sentiamo che
L'iniziativa politico-diplomatica dell'Italia
Soprattutto in quale in quanto attuale presidente della cioè dovrebbe essere molto più attiva sul piano della Moro per la pace sul piano dalla costruzione del negoziato del dialogo e anche per questo
Ci stiamo mobilitando in questi giorni e chiameremo tutti a manifestare
Quindi la marcia Perugia-Assisi io l'ho fatta molto lunga quindi anche se ci sarebbe ancora tante cose da dire mi fermerei qui
All'incontro di ieri a Tunisi eravamo presenti oltre a me stessa
Giampiero asinelli Tom Benetollo e Mimmo Pinto per l'Arci Marina Sereni dell'associazione per la pace Gianni Cuperlo della FIGC
Giovanni Bianchi avevo detto prima no
C'è anche una sua dichiarazione
Pure lei dimenticato ha detto che è identico
Se ci sono domande
Se non c'è nessuno simmetrici
Io
Sì sì certo se saranno qualche centinaio di persone noi adesso pensiamo proprio cento le cinquecento persone
Che sono rappresentanti di diverse organizzazioni pacifiste o ecologiste
Impegnate
Nella attuale Repubblica democratica tedesca a quella data
Nella repubblica sicuramente democratica tedesca che verrà fuori per l'esito del processo di unificazione
E quindi credo che sia anche una presenza importante quattro giorni dopo noi avremmo rappresentanti di questa nuova Germania
Alla alla marcia pacifista da Perugia ad Assisi
Ci saranno rappresentanti poi dalla Polonia Cecoslovacchia per l'Ungheria della Romania e della Bulgaria di tutti i Paesi dell'Est che dell'Unione Sovietica una forte rappresentanza da parte dell'Unione Sovietica diverso differenti organizzazioni
Con le quali siamo stati in contatto in tutti questi eh vi saranno poi presenze diciamo dei movimenti pacifisti con i quali abbiamo
Ha avuto una lunga consuetudine di rapporti d'iniziativa comune di elaborazione comune
Sempre in tutti in tutti questi anni ovviamente della Europa occidentale e ci saranno già annunciato presenti presenza appunto sempre
Dalla Germania superando in questo senso sembra
Alla data del processo di di riunificazione dall'Inghilterra dalla Svizzera dal Belgio dalla Spagna
E stiamo
Dall'aiuto su a dalla Jugoslavia verranno giusto e stiamo lavorando in queste ora per poter ricevere
Una delegazione chiamiamola così di organizzazioni rappresentanti l'area del Maghreb poi in sostanza saranno algerini
Tunisini e marocchini ma comunque insomma una rappresentanza dell'altra sponda
Dell'altra sponda del Mediterraneo di associazioni culturali di movimenti con i quali siamo entrati in contatto quindi abbiamo voluto abbiamo voluto come dire testimoniare anche nei fatti
Con questa presenza all'impostazione generale della marcia inoltre
Avremo una rappresentanza molto importante noi pensiamo al massimo livello appena
Avremmo potuto definire con concretezza le presenze ne daremo nota a tutti voi
Da parte del
Del movimento dei neri sudafricani
Ne siamo in contatto con va in serie con il sindacato sudafricano del Cossato
E avremo sicuramente appunto una rappresentanza al massimo un livello di questa di questa realtà
Che vuole rappresentare in sé
I problemi la lotta
Di quel Paese per la conquista piena della democrazia per l'abbattimento definitivo del regime dell'apartheid ma vuole testimoniare anche di un grande movimento
Attivo vivo
In un punto estremamente delicato del dell'area del terzo mondo
La cui azione
Certamente rappresenta un punto decisivo e importante
Per la battaglia di emancipazione di sviluppo di crescita di tutta l'Africa è che sicuramente parlavo come dire un linguaggio molto importante a tutte le popolazioni
Del terzo mondo e crediamo che sia molto importante che in questa particolare in questo particolare drammatico momento che viviamo
Non sì si consenta da parte nostra di non chiudere
L'orizzonte tutto entro la vicenda appunto assolutamente drammatica della crisi del Golfo ma si guardi anche al problema del rapporto nord-sud
Con un'ottica molto molto più ampio molto più estesa rappresentando la globalità dei problemi giganteschi che che pone oggi visto che la parola mi consente finisco di dire altre due cose così poi non ho bisogno di di intervenire
Chiara descriveva l'impianto generale della marcia io credo che questo noi dobbiamo sottolinearlo chiedervi di sottolinearlo ulteriormente
Questa marcia può lanciare un messaggio cultura pacifista cultura ecologista impegno antirazzista
Definiscono un terreno entro il quale è possibile intravedere questa prospettiva del mondo nuovo oggi si parla molto di mondo nuovo ma questo nuovo non è un aggettivo indifferenziato
è una gentile o che deve caratterizzare una prospettiva concreta e la prospettiva concreta è quella derive che deriva dalla capacità dalla comunità internazionale di affrontare le grandi contraddizioni della nostra epoca e di la capacità di passare per quelle strette strade che queste contraddizioni civili ci fanno intravedere ci impongono
Di attraversa
E i tre termico indicato definiscono nel concreto il problema del disarmo e il problema di una diverso Tosca prospettiva tra nord e sud del mondo il problema di un governo o mondiale che sia caratterizzato da un'espansione non dona restrizione delle della democrazia dei processi democratici e che quindi di per sé dia valore a questa a agli istituti della democrazia internazionale che oggi che oggi conosciamo
L'Europa il disegno della nuova Europa
Verso la quale stiamo andando si può collocare solo entro questo quadro se si collocasse fuori da questo quadro noi saremmo di fronte non ad una ad un'epoca di innovazione di cambiamento ma
Se possibile di fronte ad un processo regressivo invece noi crediamo che il segno del processo di rinnovamento di costruzione della cassa comune europea spinga in questa direzione e sia consentaneità con questo quadro più generale la seconda questione
Che volevo dire è questa
Deve essere chiaro che nel nostro Paese c'è uno schieramento larghissimo che si ritrova attorno ad un impegno comune oggi
Impegno comune oggi è quello dell'opposizione alla guerra
Dell'opposizione alla guerra in questa drammatica vicenda del conflitto in Iraq purezza dell'opposizione alla guerra con me motore di accelerazione ulteriore del processo
Di disarmo che non è un fatto tecnico soltanto ma che descrive un'intera era verso la quale dobbiamo verso la quale dobbiamo muoverci ecco il punto il punto anche se sul piano tecnico ancora dobbiamo molto lavorare molto ricercare molto discutere molto confliggere
Sulle scelte sui tempi sui terreni su cui fare avanzare la prospettiva del design e nella costruzione dell'Europa vi sono molti problemi aperti e noi vi denunciamo nei nostri documenti
Ma il punto che mi premeva sottolineare questo L'Unità larga attorno alla al punto dell'opposizione alla guerra nel movimento pacifista
Vi sono ovviamente posizioni e accentuazioni diverso ma è ora
Di finirla anche nel gioco dei mass media e dell'opinione pubblica
Di come dire girare a vuoto intorno al punto fondamentale
Nel nostro Paese la stragrande maggioranza dell'opinione pubblica
Chiede oggi che l'Italia si è impegnata in un'iniziativa di pace in un'iniziativa che sia volto alla soluzione pacifica del conflitto che sia volta a privilegiare gli strumenti politici nella soluzione
Di questo di questo conflitto la marcia Perugia-Assisi attorno a questo Obiettivo fondamentale riunisce un arco di forze estremamente ampia che crediamo finirà per pesare fortemente nell'opinione pubblica italiana e l'ultima cosa è questa
Se è vero che il Parlamento italiano e il Governo italiano ancora non hanno assunto né i fatti una posizione che come dire disloca l'iniziativa italiana sul terreno di guerra è anche vero che questa decisione che queste decisioni che gli orientamenti assunti dal Governo italiano debbono essere poi misurati sui fatti queste per questo hanno impressionato moltissimo ieri la denuncia
Del presidente Arafat
Della in Anita dell'iniziativa questo momento del nostro Paese rispetto alla questione palestinese nel dibattito parlamentare
In modo ancora a più ampio di quanto poi non si sia come dire riversato nel vuoto
Nel voto finale di quanto non sia rispostato rispecchiato dalle diverse posizioni nel voto è venuta forte una richiesta di iniziativa attiva del governo Italia sia nella funzione di presidenza del in questo momento della della comunità europea in questo semestre di presidenza la comunità europea sia come dire incoerenza in ossequio alle decisioni alle deliberazioni più volte assunte ora che la vicenda
Palestinese sia un punto decisivo
Della iniziativa diplomatica internazionale volta a dare un esito pacifico alla questione del conflitto
E tema che in discussione aperta a tutti i livelli della diplomazia mondiale che il nostro Paese debba registrare a questa fase un ritardo nell'iniziativa proprio su questo punto su un punto che ha caratterizzato il Complesso dalla discussione parlamentare anche il Deep il dispositivo decisionale del Parlamento è questione che ci preoccupa
Che ci preoccupa molto per questo abbiamo preso le iniziative che sono state annunciate ma io credo che sia giusto perlomeno da parte mia ulteriormente rafforzare quanto diceva
Chiara all'inizio di raccogliere questa come dire
Delusione che c'è stata espressa da presidente Arafat nei confronti nei confronti del
Dell'iniziativa del governo italiano e in ultima istanza voglio dire che poi noi con la marcia poniamo alla alla al Governo italiano alle forze politiche presenti in Parlamento
Una questione specifica che è quella che è quella che ho richiamato iniziativa iniziativa diplomatica iniziativa nell'ambito delle risoluzioni approvate dall'uomo e di quanto ulteriormente l'uomo potrà decidere ma afferma opposizione radicale posizione alla guerra
Su questo punto io credo che con la marcia potremo dare un contributo molto importante alla discussione politica l'iniziativa politica non
Mimmo
Io voglio solo
Pochissimi minuti indire tra cui le mie valutazioni sul perché dell'incontro di ieri con Arafat
Perché era un fronte ampio
Quello che ha incontrato il presidente lo Stato palestinese
Innanzitutto perché per molti italiani
Per gli uomini e per le donne che in Italia sono impegnato sulla questione della pace
Il presidente della Palestine è diventato un punto di riferimento negli ultimi tempi diciamo che il nostro amico
E noi siamo amici dei palestinesi
E basta inietta dei palestinesi non violenti tre palestinesi
Dei ragazzi dell'Ulivo
Dei palestinesi dell'intifada
E quindi siamo andati da un uomo con cui siamo discutendo da tempo
C'ha un dato siamo andati verrà fatto perché siamo quelli che hanno organizzato a Gerusalemme
Dicembre
Dicembre scorso una grandiosa manifestazione di di pacifisti compresi palestinesi e pacifisti israeliani ebrei
E perché vogliamo continuare ad essere amici
Dei palestinesi
Perché vogliamo che ci siano sempre le condizioni per avere un buon rapporto di amicizia con questo popolo ecco nessun rappresentante
E perché pensiamo che Arafat possa svolge un ruolo più chiaro e limpido
In questura
Vicenda drammatica
Siamo andati da lui perché presidente di un popolo
O di un territorio di un popolo che non ha territorio
E quindi in basso per certi aspetti quindi annesso per certi aspetti e quindi ad una persona che è sensibile sul deve essere sensibile su questo su questa materia io non voglio entrare all'interno di tutte le contraddizioni nel del mondo arabo e anche quindi del popolo palestinese
Voglio dialogare Cornara fatto vogliamo dialogare con Arafat per aiutarlo sempre di più ad avere una posizione che sia quella che ha caratterizzato i palestinesi negli ultimi anni
Una cosa mi ha impressionato del nell'incontro innanzitutto l'ascoltare da uno dei protagonisti
Della vicenda anche al bar
è mondiale
Il dramma di una possibile guerra
Io personalmente no no
Posizione antagonista anche al governo italiano
Però io come molti altri italiane no
Molti occidentali possono vedere questa vicenda come una anche una possibile soluzione militare di pochi giorni
Nei confronti di un popolo di una nazione che per quando armato molto piccolo rispetto agli altri
Le parole di Arafat
Ieri
Fanno invece riflettere sul dramma che potrebbe scaturito
Sulla volontà
E quindi anche questo mi colpiva il suo portare certe posizioni
Era anche un appello un grido di allarme a far sì che quelle posizioni non vincessero
Quando diceva
Poi già lo si sapeva
Che tutto può saltare pozzi di petrolio
Che c'è un popolo intero disposto a giocarsi tutto
Quando in Po occorrono dodici minuti riempire il Golfo Persico di petrolio
Quando capisce il dramma energetico che potrebbe con la dodici ore dodici ore hanno dodici ore capisce che c'è una catastrofe a portata di mano
E quindi secondo me al di là delle posizioni dei governi noi in questi giorni abbiamo un compito
Da portare avanti
Il grido no
Un grido forte contro una possibile guerra
Di non aspettare
Ma di far sì che le soluzioni diplomatiche possono essere avviate
Per quanto riguarda il mancato incontro io non l'ho non la vedevo come una denuncia ma di un uomo che rivendicava l'ha fatta la sua amicizia con il presidente del consiglio con il ministro degli Esteri De Michelis
E diceva perché non mi ha perché non li ho incontrato quindi ne faremo in modo di per quello che sono la nostra forza la nostra capacità di far capire che c'è questo bisogna poi lo riteniamo utile
Perché era fatto per le ragioni che dicevo prima
è uno dei protagonisti fondamentali
Io personalmente
Sono convinto che il ruolo che l'Europa può svolgere
E mi auguro non lo so se sono stato chiaro
Che il nostro impegno possa servire anche agli amici palestinesi non solo per trovare una soluzione politica globale
Perché oggi c'è questa contraddizione bussano pone sul tavolo
Della trattativa mondiale la questione palestinese
L'OPA
Con ricatto di inganni eh sì o no con il ricatto di non di una invasione però è un problema che c'era al di là del protagonista che pone dell'ulteriore protagonista impone questo problema non siamo convinti che la questione globale del Medioriente debba possa essere affrontata in tempi rapidi come soluzione politica
Non militare essendo convinto quindi che con la nostra azione potremmo anche aiutare il palestinese lo stesso presidente della Palestina
A scegliere la migliore delle strade
Un'altra domanda
Ha dimenticato di dire prima fra i pesanti che temo etica del gruppo parlamentare
Rimandare l'adesione alla marcia Perugia-Assisi
Impegna ma vent'anni fa lavorare con
Questo è veramente troppo presto giardino
Beh Saturno scusi erano a Roma contro il Perugia sì
Per gestire ventitré chilometri
Che stabilisce un qualche elemento di valutazione
Comunque abbiamo avuto in questi anni ottanta nelle varie quattro le tre edizioni che ci sono state la marcia Perugia-Assisi una popolazione oscillante una popolazione di massima di marciatori si può dire oscillante tra il cinquanta mila cento mila verso
Edizione perenzione
Sono però più o meno qualsiasi intravedessi ma
Sarebbe prematuro speriamo in una valanga di adesioni di prenotazione varie buona
L'aria buona
Diciamo noi abbiamo sentito una grande voglia di di fare la la vicenda leggo può aperti
Nel nostro Paese come spesso succede prima una fase di grande discutere adesso sentiamo comincia a crescere molto forte la voglia insomma di discutere ammazzare stanno nascendo manifestazioni iniziative un po'dappertutto quindi la spinta a fare cioè quante persone nate da parte
Parecchie decine di migliaia sicuramente sarà grosse
Riorganizzazione ovunque quelle che finora hanno aderito sonno
Non dirlo il G20 a
Dallo dimenticato di dire prima che noi abbiamo espresse nell'incontro una con Arafat la lettera stupisce il desiderio dalla marcia possono partecipare agli ostaggi attualmente miliardi al credo entro l'anno scorso
Qui
Qui
Qui
Qui
Qui