"Gerardo Chiaromonte uomo delle istituzioni, dirigente politico, intellettuale, meridionalista"

Signor Presidente della Repubblica
Signor Presidente del Senato Ministro Severino Carra dice cadrà franca chiara Silvia
Colleghi amici
Noi d'intesa con naturalmente la famiglia
Gruppo del Senato la Fondazione Gerardo Chiaromonte che ho l'onore di presiedere che raccoglie
La memoria di tutte le organizzazioni territoriali della campagna hanno voluto quest'oggi ricordare
Che parlare e discutere
Di Gerardo Chiaromonte
Un dirigente
Un uomo delle istituzioni e per la mia generazione lasciatemelo dire un maestro maestro in politica è un maestro di
Di vita
Lo ricorderanno amici e compagni lo ricorderà il Ministro Severino
E
Presidente del
Repubblica noi inizieremo con un brevissimo filmato che abbiamo tratto
Pochi minuti di una lezione che Gerardo registrò nel mille novecento
Settantasei erano lezioni
Alle quali avevano partecipato altri dirigenti
Dell'allora Partito Comunista Italiano
E Gerardo Chiaromonte farlo a proposito della politica del PC ma soprattutto del di Palmiro Togliatti a proposito
Dei comunisti socialisti cattolici e un
Sono pochi minuti di questa
Registrazione che
E i nostri archivi è di trentacinque nemmeno
Grazie per la vostra presenza grazie signor Presidente
Questa lezione
Ha per titolo poi gli atti e le tre componenti della società italiana comunisti socialisti cattolici
Che affronta temi importanti non soltanto per intendere affondo l'azione e il pensiero politico di Palmiro Togliatti per intendere nelle ragioni profonde
Ma
La lezione importante anche per comprendere io credo le ragioni
Della politica di oggi del Partito Comunista Italiano in effetti queste ragioni non so come tattiche nel nel contingenti ma pongono regolatrici nella storia del nostro partito e del nostro Paese
è la prima manifestazione politica pubblica in cui si espresse la visione di Togliatti dell'unità delle forze
Democratiche antifasciste dalla segretaria la pur senza dubbio quella che egli intraprese al suo ritorno Valle Silvio mila la costrette il fascismo la politica della svolta di Salerno
Si è molto discusso in tutti questi anni sopra la svolta di Salerno
Alcuni hanno parlato di
Occasione rivoluzionaria mancata
Altri più benevoli hanno detto che l'azione delle forze avanzata e la democrazia più condizionata e frenata
Dalla presenza delle truppe straniere nel nostro Paese
Certo i condizionamenti internazionali ci furono
Furono pesanti
Ma la ragione per la mentale della politica
Di unità nazionale democratica
E in questo quadro di una particolare politica di unità
Con i socialisti
E con la Democrazia Cristiana
Sono più profonde erano più profonde
Sono ragioni anche si collegano
In primo luogo anche alla
Alla riflessione profonda sulle vicende storiche del nostro Paese al modo come il fascismo aveva vinto in Italia
Fascismo
In Italia vinse
Soprattutto perché
Le grandi forze popolari
Quella socialista
Quella cattolica
Non riuscivano a trovare nel
Nel dopoguerra nel primo dopoguerra un momento di unità
è un momento di accordo
Per dirigere tutta la vita del Paese
In una direzione democratica ACSM passo sopra la divisione alle forze lavoratrici italiane e sopra la divisione operai
Contadini braccianti e ceto medio nel nostro Paese
I risultati di questa politica risultati della politica di unità nazionale
Sono
Profondi vasti
Perché questa politica l'iniziativa che
Si manifestò con la svolta di Salerno
La politica di Togliatti in questo campo ha portato all'Italia dei risultati
Che in una certosina certa misura sono validi ancora oggi e ancora oggi consentono al movimento operaio democratico di andare avanti prima di tutto la riconquista dell'unità nazionale
L'unità nazionale messa in forse dal fascismo
La riconquista dell'indipendenza del nostro Paese
Dopo che hanno soppresso è stato trascinato alla catastrofe
Da parte del fascismo la Repubblica
La Costituzione un quadro politico cioè entro il quale in tutti questi anni si sono mossi i lavoratori
Le masse lavoratrici di organizzazioni dei lavoratori uno Stato più costruito all'ora
In certo senso moderno rispetto allo Stato pre fascista con una Costituzione avanzata uno Stato
Alla cui Fondazione contribuito con loro in prima persona le masse operai lavoratrici e qui sta il punto fondamentale la politica di unità nazionale ebbero svolta di Salerno
Prego Presidente
Saluto del Presidente del Senato
Naturalmente nel programma che avevamo ideato all'inizio dell'anno
Dottor Grasso doveva Presidente Grasso doveva svolge un'altra un'altra relazione ma oggi nella veste porta il saluto
Alla nostra iniziali no ma
Non sfuggire o al
Non posso
Signor Presidente della Repubblica signora puritana colleghi parlamentari autorevoli ospiti oggi e la mia prima volta in questa
Prestigiosa Sala Zuccari nel ruolo di Presidente del Senato
E sono onorato che ciò avvenga in occasione di un incontro così importante mi ricordo di Gerardo Chiaromonte a vent'anni dalla sua prematura scomparsa
è un onore tanto più grande per la presenza nel capo dello Stato per la presenza di relatori tanto prestigiosi dei familiari del senatore Chiaromonte della signora dice Foa
Delle figlie franche Silvia cui rivolgo un affettuoso saluto
Mi scuserete se inizio con un ricordo personale con il ricordo del mio primo incontro con Gerardo Chiaromonte
Avevo da poco ha finito di scrivere la monumentale motivazione della sentenza del primo maxi processo contro Cosa Nostra quando
Nell'autunno del mille novecentottantotto la Commissione parlamentare antimafia compì la sua prima messo missione conoscitiva proprio a Palermo
Anch'io fui ascoltato alla stregua di altri colleghi sull'attualità delle dinamiche mafiose su invitato a trasmettere una relazione scritta
Dopo qualche mese nella primavera nell'ottantanove mi fu chiesto di collaborare in modo permanente ed esclusivo con la Commissione
Devo confessare che di fronte a quella proposta che pure ovviamente mi inorgoglire all'inizio ero titubante
Avevo parecchie perplessità perché dopo dodici anni di sostituto presso la Procura di Palermo e quattro anni di giudice presso il tribunale
Si trattava
Di uscire dai ruoli della magistratura per andare ad affrontare un tipo di lavoro del tutto nuovo sconosciuto a stretto contatto con la politica
Come altre volte avendolo questa fortunato opportunità mi confidai con Giovanni Falcone il quale mi indusse ad accettare
Se non prendono temi disse chiameranno altri con le conoscenze sulla mafia che ha accumulato con il maxi processo potrei dare quell'apporto tecnico di cui hanno bisogno
Il primo impatto con il presidente Chiaromonte che non aveva ancora conosciuto perché non aveva partecipato alla missione palermitana
Non fu facile ricevette l'impressione di una persona dei modi burberi che non ti faceva sentire immediatamente attuali
Ma probabilmente era anche un po'spaventato dal nuovo lavoro
Dopo pochi colloqui però ebbi modo di scoprire un uomo meraviglioso ricco di sensibilità di umanità
Di quelli leonia e simpatia tipicamente partenopea
Uomo soprattutto dotato di un alto senso dello Stato
Un uomo delle istituzioni
Come giustamente ha dei circa il sottotitolo dell'incontro di oggi
Fu molto facile affrontare con lui insigne meridionalista profondo conoscitore della realtà su sociali economiche politiche culturali del suddette mi della mafia
Di un fenomeno così complesso che si deve imparare a conoscere dall'organizzazione interna dalle tradizioni dai rapporti con le altre componenti sociali economiche politiche
Negli anni della nostra collaborazione il comportamento del presidente Chiaromonte è stato sempre improntato asse verità coraggio e rigore nella valutazione delle responsabilità
Pur non nascono non nascondendo dove c'erano le divergenze leggi serve gli concedeva merito e comprensione a chiunque riteneva capace di comportamenti corretti e combattivi soprattutto se in situazioni ambientali difficili
Ricordo discussioni interminabili su tanti temi il ruolo dei pentiti il rapporto mafia politica società civile i compiti della magistratura la crisi del sistema politico italiano
Diremmo insieme pur nella diversità dei ruoli gli alti e bassi della nostra comune esperienza
In momenti di amarezza nello scoprire
I limiti le inadeguati inadeguatezza degli uomini e delle strutture preposte alla lotta alla mafia
I momenti di entusiasmo e di speranza in ogni vittoria dello Stato in ogni segno piccolo o grande di vitalità della società meridionale di rivolta alla rassegnazione
Quando nel maggio novantuno fui chiamata a collaborare con Falcone al Ministero di Grazia e Giustizia continuare a mantenere il rapporto di collaborazione seppur non più a tempo pieno con la Commissione antimafia
I nostri rapporti si fecero più usati nell'ultimo periodo
Quando nel novantatré il novantadue novantatré assunse la presidenza del Comitato per i servizi di informazione e di sicurezza ma anche in quegli ultimi mesi il nostro dialogo continuo
Sempre vivo sincero stimolante
Ricordo ancora uno degli ultimi incontri a Palazzo di San Macuto quando lo trovai sconvolto incredulo
Del terremoto politico giudiziario determinato da Tangentopoli
Scusa l'hanno la testa ed alludendo al capitolo della relazione relativa a Milano che allora aveva suscitato tante polemiche anche a sinistra
Ecco e a cui il Parlamento non aveva dedicato molta attenzione mi disse non ci hanno voluto ascoltare noi l'avevamo annunciato si ricorda e scritto
Nella relazione perversi intrecci tra affari amministrazione politica pratiche di corruzione indebite pressioni per ottenere dalla pubblica amministrazione favoritismi e vantaggi
Ma dei tanti motivi di attualità del pensiero e dell'opera di Gerardo Chiaromonte né voglio qui citare in particolare a uno
Egli credeva moltissimo nel rinnovamento della politica
Anche dei suoi ultimi anni di vita che furono gli anni difficilissimi del disfacimento di un intero sistema politico rifiuto sempre la facile vota denuncia di una contrapposizione tra una società civile tutta sana
è una società politica tutta corrotta
Egli credeva nei partiti impartiti certo rinnovati aperti alla Società rifiutava le rappresentazioni sommarie generalizzate di fenomeni che sapeva essere complesse
Teorizzava che per attuare il processo di rinnovamento la parte sana della società civile e della classe dirigente doveva esercitare una forte pressione sui partiti e sulla politica
In modo anche ad evitare la presentazione come candidati di personaggi corrotti collusi compromessi o solamente chiacchierati
Quando espressi il mio scetticismo sulla possibilità di una tale rivoluzione nell'imminenza delle consultazioni amministrative del novantuno
Fu un'estate da una serie di omicidi e attentati commessi in Calabria in danno di politici locali o aspiranti candidati
Una sorta di primari a colpi di pistola
Concepì un codice di autoregolamentazione con lamentazione che fece sottoscrivere i segretari di tutti i partiti anche in vista delle consultazioni regionali siciliane
Grande fu la delusione
La sua delusione quando esperiti i controlli dopo le elezioni il riferì che il Codice era stato purtroppo più volte violato
Viaggi dando disposizione di pubblicare i nomi degli impresentabili e dei partiti che non si erano attenuti alle regole sottoscritte
E allargando le braccia mestamente sentenziò
Per una politica che non si sa rinnovare non c'è futuro
Un insegnamento al quale ancora oggi in un quadro radicalmente diverso ma non meno complesso e delicato dobbiamo fare riferimento
Così come non posso dimenticare la sua fiducia nel ruolo del Parlamento che per tanti anni prima la Camera e poi al Senato lo ha visto protagonista di battaglie memorabili
Ritenevo in verità ritengo tuttora
Scriverà nel suo itinerario di un riformista che il lavoro parlamentare nonostante il decadimento e la crisi del Parlamento sia uno dei modi più importanti per fare politica
Per misurare le proprie posizioni le proprie idee con quelle degli altri alla testa di un collettivo di lavoro di molteplici e varie esperienze maturate in ogni parte d'Italia
Ecco e così che vorrei davvero si muovesse il Senato che ho l'onore di presiedere in una legislatura che sta
Muovendo i suoi primi passi non certo facili
Come un collettivo di lavoro di molteplici e varie esperienze maturate in ogni parte d'Italia
Il valore della vita di Gerardo Chiaromonte non si potrà disperdere
Ha lasciato un patrimonio morale di equilibrio
Di coraggio di serietà di sobrietà di senso dello Stato di passione politica
Non solo i parenti familiari gli amici a tutti siamo pervasività una triste nostalgica di luglio che comunque vita per sempre nella nostra memoria e nel nostro cuore grazie
Grazie Presidente Presidente Luigi Zanda
Signor Presidente della Repubblica vicepresidente del Senato ministro
La signora Vice
Signora Silvia chiarissima franca
C'è l'hard o chi ero molto è stato un'importante senatore del Partito Comunista Italiano
Di un grande partito da le cui radici è nato il Partito Democratico
Ma è stato anche un grande italiano
E per rendere omaggio alla sua straordinaria figura
E al suo ruolo nella storia
Della repubblica che oggi la Fondazione che porta il suo nome
E si elettori del Partito Democratico hanno voluto che fosse ricordato con questo incontro
Mi è capitato più volte di incontrarlo e di stringergli la mano
Ma non posso dire di averlo personalmente conosciuto
Al contrario di molti di voi che gli sono stati amici
A cominciare dal Presidente Napolitano
E da chi tra poco ne illustrerà la figura
Da Massimo D'Alema Emanuele Macaluso da Giuliano Ferrara a Paola Severino
Ho però letto molto di suoi su di lui
E tanto me ne hanno parlato sino a farmi pensare davvero veramente ho frequentato
Come succede spesso con gli uomini eminenti
Fu un uomo di Vasto è mai esibita cultura umanistica
Mi piaceva discutere
Era fermo ma mai arrogante mai chiuso
Da suoi studi di ingegneria sette trasferire al rigore delle leggi matematiche fisiche
L'intangibilità dei principi ideali e morali Gianni improntato tutta la sua vita
Dalla scienza esatta delle costruzioni trasse gli strumenti necessari
Alla pratica della lotta politica
Che lui non fu mai settaria sempre tesa a trasferire i suoi ideali né i bisogni e delle donne e degli uomini del suo Paese
Oggi ricordare Gerardo Chiaromonte ha un forte significato politico
In primo luogo
Obbliga a riflettere
Su cosa vi
In tanti dalla sua scomparsa sia diventata la politica italiana
A cercare di comprendere come sia stato possibile
Che la grande statura degli uomini ci hanno fatto la Repubblica si è seguito e sempre più vistoso declino dei nostri tempi
Ricordate Gerardo Chiaromonte
E a ricordare la sua straordinaria personalità il suo profilo culturale o aiutarci a capire le ragioni e processi
Che in un tempo tanto breve
Hanno innescato
Una così colossale dissipazione non solo di un solido patrimonio di pensiero politico ma anche e cosa egualmente grave di una straordinaria ricchezza di cultura e di ideali
Come ricorda il titolo di questo incontro
C'era a monte non è stato solo un dirigente di primissimo piano del suo partito
Ma anche un grande intellettuale un meridionalista
Un uomo di giustizia di antimafia della sicurezza dello Stato
Un eccellente parlamentare un direttore Amato rispettato di rinascita e dell'Unità
Di una vita così piena di avvenimenti e così ricca l'interesse ad incontri voglio ricordare
Un solo punto nel quale mi sembra possa collocarsi la sintesi della sua complessa personalità
La politica è stata la sua ragione di vita
Ed in questo suo essere tolto simboliche CUS in tempi di grandi divisioni e di Valente contrapposizioni
Tenterò Monte si compone la sua visione della democrazia
Ferma e coerente col pensiero della sua parte politica e contemporaneamente uomo delle istituzioni pubbliche
è stato uno dei dirigenti più lucidi e più aperti del suo tempo e con la sua azione politica ha contribuito a rafforzare il ruolo nazionale e democratico del suo partito
Nella capacità di tenere strettamente legati il senso dello Stato e i valori dell'unità nazionale alla ragione politica celle senza del lavoro parlamentare di Gerardo Chiaromonte
Ma c'è anche la distanza dalla sua Italia e cambiamenti purtroppo non in meglio di quell'ad oggi
In un libro autobiografico Chiaramonte ha scritto cito
Abbiamo partecipato cercando di dare un nostro contribuito alla faticose pazienza costruzione di un'Italia democratica e di un mondo pacifico
Non c'è niente nella nostra vita che possa essere raccontato come atto esemplare o addirittura eroico
Ma non c'è niente che possa esserci rimproverato come contrario la causa della democrazia
E della libertà del nostro Paese
Terminata la citazione
L'unità degli italiani l'amore assoluto per la democrazia una solida cultura di governo sono questi gli attributi e i contributi distintivi di un comunista
Chi ha avuto un grandissimo senso dello Stato
Quel senso dello Stato che pascolo lire lo spirito di parte perché assieme
Alle sue
Meravigliose qualità umane hanno fatto di Chiaromonte un grande italiano grazie
Grazie Presidente
Franca Chiaromonte e attraverso neri rivolge Presidente della Repubblica al Presidente Senato a tutti voi grazie
I postini dire malattie mi ha colpito mi impediscono di dirmelo direttamente
Voi tutti e voi tutte mi aiutate papà era un uomo taciturno e di vecchia scuola comunista di certi argomenti non parlava mai in famiglia
Ma nella politica privilegiava l'arma della mediazione
è possibile usarla anche adesso in tempi così diversi e così tormentati
Papà era
Un garantista anche io lo sono nonostante i tempi
Papà rideva sempre soprattutto a vico equense ogni estate ci andavamo con mamma io Silvia e la comunità Carlo Pietro Fernanda reagì in e tanti altri
Certo Cisi azzuffavano continuamente ma Luigi chiudeva con un
Lassa fà amaro Onna naturalmente il mio napoletano chiedo scusa
Grazie
Macaluso
A nulla introduzione alle comunicazioni poi fare da qui a fare
Qua dimostrare il seggio presente
Gerardo Chiaromonte
Aderì al Partito Comunista Italiano nel dicembre
Ben mille novecentoquarantatré vedere
Ma come scrisse nel suo libro biografico
Consenso al poi
Fu la politica di Togliatti Tecce a trasformare una semplice iscrizione è una scelta di vita
Il riferimento al fatto che il Segretario
Del PC dopo il suo rientro in Italia marzo mille novecento e quarantaquattro
Proposta una politica in cui su tutto prevaleva l'interesse nazionale
La liberazione e la riunificazione del Paese la conquista della democrazia della Repubblica e della Costituente
Per dare soluzione hai problemi antichi e nuovi che travalica rockettaro agli avranno l'Italia
Una politica che gli stipendi ricava anche come via obbligare quella democratica per un possibile transito associati spot
Gerardo nel libro che ho citato scriveva cito
Avevo l'età di diciannove anni quando cadde il fascismo
E quanto sia quelli
Anche attraverso
Vicende terribili la speranza di potere costruire un'Italia nuova basata sulla democrazia aperto agli sviluppi più avanzati
In un momento di pace
Con un importante elemento aggiuntivo
Tanto importante da diventare parte essenziale
Una volontà di operare per la soluzione della questione meridionale
E in questo quadro costruire un avvenire diverso e moderno per la città di Napoli
E i napoletani
C'era ardo in quegli anni era Napoli
La città
Che non era solo la capitale del Mezzogiorno
Ma un centro di elaborazione di iniziativa politica
E con il contributo di Togliatti
E la straordinaria forza politica di Giorgio Amendola la questione meridionale intrecciata con quella della riforma agraria si configurò come questione nazionale
E riferimento centrale dalla strategia togliattiano
L'avvento della guerra fredda
E della divisione delle forze che avevano sconfitto
Il nazismo del fascismo i caratteri che assunsero l'elezione del mille novecento e quarantotto la nascita del Cominform con Tizio dare o no e non poco lo sviluppo della politica di Togliatti
Sancita
Al quinto congresso del PCB svoltosi a Roma nel dicembre del mille novecentoquarantacinque
Tuttavia
Se ci fu una battuta d'arresto e anche qualche arretramento la linea di fonto la scelta della via democratica non fu certamente rovesciato
E nel Mezzogiorno negli anni Cinquanta si svolsero grandi lotte sociali e per la riforma canale che la rinascita del Mezzogiorno che coinvolsero tanti giovani e fra cui Gerardo
Che la strategia non cambio è testimoniato dal carattere che assunsero
Quella lotta
Una strategia che Togliatti sintetizzo in un passo del discorso che fece ai comunisti napoletani
Nel complesso del mille novecentocinquantaquattro
Ecco
La soluzione della questione meridionale diceva
Cioè di tutto quel complesso dei problemi di fronte ai quali si trovano le popolazioni meridionali
Può essere rinviata quando avremo il potere socialista si interrogava Togliatti
Si possono rinviare la riforma PAC fondiaria la riforma dei patti agrari l'industrializzazione di Napoli eccetera no nord rispondeva queste questioni non si possono rinviare
Perché le popolazioni meridionali debbono decidere e noi dobbiamo guidare a me a conquistarsi quella migliore esistenza cui hanno diritto
Migliori insistenza diceva Togliatti nell'oggi
Anche l'udienza forse era un po'migliori sta
Questo intreccio
La lotta per migliorare le condizioni di vita del popolo
E le riforme per cambiare il su tutte e il Paese fu il panno che dedicano che nutrivo una generazione di comunisti a Napoli nel sud in Sicilia in tutto il Paese
E ricordando l'opera di Gerardo voglio ricordare quella di un gruppo di giovani formati e se a Napoli con Giorgio amento la cambia dato un'eccezionale contributo alla politica nazionale
Faccio solo tre nomi per non farne venti Chiaromonte Maurizio Valenzi Giorgio Napolitano
Non è stato badate il contributo di un gruppo ovviamente organi come vengono chiamati
Ma di persone che autonomamente anche supposizione diverse hanno svolto nel Partito Comunista Italiano soprattutto nelle istituzioni un ruolo rilevante
è un dato politico culturale allegato questi compagni ad altri che avevano storie ed esperienze diverse
E questo attiene
Al rapporto tra le lotte per da riforme e il sistema di alleanze sociali e politiche soprattutto il rapporto con il Partito Socialista
La brevità dei queste intervento
Mi costringe a sintetizzare
Esponendo solo alcuni fatti che hanno caratterizzato la lotta politica all'interno del partito comunista così come raccolta Chiaromonte nel suo libro che ho citato
E quindi
Il suo impegno riformista
Prego
Il dibattito sulla riforma agraria
Dare la terra ai contadini e promuovere l'associazionismo dei coltivatori o puntare a fare grandi aziende a conduzione collettivo
Il dibattito coinvolse non solo il partito ma il sindacato
E Gerardo ricorda il contributo che diedero Emilio Sereni e Luciano Romagnoli
Sempre su questo fronte si svolse un aspro confronto sulla presunta sconfitta del Movimento per la terra
Evocata da militanti e studiosi
E la replica a cui ha partecipò attivamente Gerardo
Sul significato invece che ebbe
La grande spallata che quel movimento diede per buttare il porto del Mezzogiorno arcaico essermi feudale e promuovere una nuova classe dirigente
In questa occasione la discussione tese a contrastare schematismi ideologici i problemi del Sud e si sono anche complicato
Ma le Regioni ed è una sconfitta e delle condizioni aver sauté di oggi sono successive a questo movimento e Gerardo in quel libro nefasto riferimento
Cioè conto il comprandone il PG
Nei primi anni Sessanta sul centrosinistra
Tra chi lo bollò come un tentativo del neo capitalistico di inglobare la classe operaia in un disegno di modernizzazione alcuni cedeva dei socialisti
è che invece come Togliatti lo considera un terreno nuovo e più avanzato nella battaglia per le riforme
L'undicesimo congresso svolto c'è nel mille novecentosessantasei con il noto intervento di Pietro Ingrao mise in evidenza come una parte significativa larga del partito sposava le sue posizioni
Ancora una volta il contrasto riguardava il carattere delle riforme
E il sistema delle alleanze i rapporti a sinistra col partito socialista italiana non riconducibile come alcuni volevano solo al Pisu
Anche in questa occasione Gerardo partecipò attivamente a quel confronto politico
Il primo Chiaromonte fu stretto collaboratore
Di Enrico Berlinguer nella se come direttore di rete nascita e nella segreteria del Partito comunista
Contribuì con voto linea Napolitano all'elaborazione della politica che sbocco nel mille novecentosettantasei nei governi di solidarietà democratica e nell'aspra lotta al terrorismo
Una collaborazione che continuo anche dopo la fine del Governo di unità e il congresso del Partito comunista del mille novecentosettantanove che confermo la linea politica dell'unità democratica
Questo rapporto politicamente si complicò rapporto tra Berlinguer e caro Monte
Quando nel mille novecentottantuno al Segretario del partito propose una svolta con una nota formula der con la nota formula dell'alternativa democratica è un forte rilancio della questione morale
I fatti noti sono noti e le polemiche hanno avuto un elenco anche recentemente con giudizi su che critico quella svolta che falsificano la storica
Se ne parla come se il dissenso politicamente aperto e motivato ha ben le guerre rivalutarsi e la questione morale e non è il momento è il modo in cui venne posto
Il giudizio che se è vero
Su quelle posizioni assunte da Berlinguer
L'ho ritrovato nei diari di Alessandro Natta
Il quale dopo la morte di Errico fu considerato l'erede politico più conseguente
E perciò eletto segretario del partito scriveva data
Cito
Le cose sono dette in modo irritante
Gli altri sono lattari normi non abbiamo voluto diventarlo
C'è una verità sostanziale commentarla nata ma il tono e moralistico settario nel senso di una superiorità da eletti e da pubblico
Chiaromonte invece sul tema sboccia solo ragionamenti che attenevano ai rapporti politici
Nel suo libro scrive cento
Il fatto grave che Berlinguer e sostanze sostanzialmente ad pallino
E oggi possiamo ricordarlo non solo che
Che sostanzialmente
Avallo fu
La la conflittualità tra il Partito Comunista il Partito socialista e l'archiviazione
E anche la critica aspra atto alla politica che i pc aveva fatto
Oggi possiamo ricordarlo
Solo con voi un militante un combattente della sinistra ma soprattutto
Come uomo al servizio della restituzione democratiche
Caro Montefalco un'esaltazione di Enrico Berlinguer
Del suo messaggio delle SOA battaglie
Del suo ruolo nella
Nell'area internazionale
Ebbene
Io ritengo
Che questa che questa formulazione è questa ed è questo il giudizio di
Di Chiaramonte vanno
Vanno ricordati
Chiaromonte ancora sviluppo questa come ente ma al tempo stesso scriveva
Le critiche alle quali ho accennato ecco testualmente non diminuiscono in me la stima per un dirigente del PC
Credo ammirato anche nel suo costume di soggetti serietà
Un uomo che ha avuto grandi intuizioni politiche culturali
Come quelle sulla austerità e i doveri verso i popoli del sud del mondo un comunista italiano che ha saputo riaffermare a Mosca il carattere universale della democrazia
E al quale hanno guardato innovatori democratici i rivoluzionari dell'estenderlo queste dell'Europa e del mondo questa
Era il giudizio
Che
Gerardo dava appunto dir ricco
Sono questi sentimento gli apprezzamenti anche di io e come me in quell'occasione mosse critiche a Berlinguer
Il quale per alcuni Novelli berlingueriani di oggi sembra che la sua opera omnia sia
Racchiusa nell'intervista ad Eugenio Scalfari sulla questione morale
Concludo Gerardo continuo il suo impegno con lo stesso fervore politico e la stessa di media
L'unità a sinistra e Lolita democratica come condizione ineludibile ineludibile per una politica di riforma
E lo fece anche nel momento in cui Occhetto propose la svolta della Bolognina
Implicanti insieme ad altri compagni l'approdo nel socialismo europeo
Ma il clima nel Partito Comunista e già allora per quel che riguarda i rapporti tre compagni che avevano posizioni politiche diverse era cambiato
E lo si vive allora diciottesimo congresso percepito nel mille novecentottantanove
è
Al diciannovesimo nel nell'ultimo congresso del mille novecentonovanta quanto Gerardo non fu più proposto ed eletto per la direzione del partito tuttavia
Il suo impegno non molto di una sola virgola nel parco
Don soprattutto nelle istituzioni
E oggi e quindi
Tutti possiamo ricordarlo non solo con un militante un combattente dalla sinistra italiana ma soprattutto con un uomo sembra servizio delle istituzioni e dallo Stato democratico grazie
Grazie
Onorevole
Presidente dalle
Grazie
Sfora signor Presidente della Repubblica signora Clio
Carissimi dice Franca in media signor Presidente del Senato
Personalità mi che termici tutti
Credo che
Questa
Giornata
Così opportunamente dedicata al ricordo di una delle maggiori personalità del comunismo italiano
Abbia preso da subito un carattere non celebrativo
Ma
Il carattere proprio
Di un confronto
Sul ruolo di una grande personalità ci ha lasciato un'impronta profonda nella vita politica
Che è stato protagonista di battaglie importanti
E che ha lasciato insegnamenti di cui avvertiamo ancora oggi vivissimo il significato
Egli seppe e nello stesso tempo può essere profondamente un uomo del suo partito della sinistra
Profondamente legato i nostri valori
Da un partito dal quale non si discosto mai neppure i momenti che non mancarono di grande amarezza e forse la lettura di quel suo ultimo
Messaggio di cui il suo ultimo discorso in una drammatica giornata napoletana
Vale più di opinioni altra testimonianza della forza del suo legame
Con il partito cui aveva legato la sua vita
Vi parlo di amore verso il suo partito
In una giornata difficile
Ma fu anche
No no dello Stato e delle istituzioni
Profondamente legato alla democrazia italiana
D'altro canto come egli stesso scrisse la storia del PC non poteva essere interpretata come una ininterrotta serie di errori
Proprio perché
Sul Yesser era stata impressa la matrice nazionale e democratica
Da Gramsci ha dato gli atti
Da Gramsci a partire dal Congresso di Livorno e del mille novecentoventisei
E da Togliatti come ricordava orrore Emanuele Macaluso in modo particolare con la svolta di Salerno
E con la linea di unità nazionale democratica antifascista che Togliatti impresse al Partito Comunista Italia
E d'altro canto il legame di Chiaromonte come di buona parte di quella generazione con il pc
Nasce proprio nel segno della battaglia democratica e antifascista
E lo stesso legame con l'Unione Sovietica su cui tornerò pure così controverso
Non è comprensibile se non a partire dal riconoscimento che per quei giovani ragazzi diciannove vent'anni
Fu così forte riconoscimento del ruolo che l'Unione Sovietica aveva avuto nel fermare l'avanzata nazista
E nell'imprimere una svolta così profonda alla storia del mondo
è stato ricordato il meridionalismo di Gerardo Chiaromonte che meriterebbe in sé
Una riflessione
Egli è stato profondamente meridionalista in modo radicale visto nella questione del Mezzogiorno un tratto fondamenta alle di quel tema dell'unità del Paese e quindi della forza della democrazia italiana che così lo appassionano
Ma un meridionale sorpreso lasciatemi dire si è parlato molto del suo rapporto con Napoli
Per la sua incancellabile radice Luca
Che ne fece un napoletano molto particolare
Con un tratto di sobrietà direi
E con un certo fastidio verso le manifestazioni della napoletanità più esteriore
Chiaromonte si è interrogato in pagine molto belle anche eticamente importanti sulle responsabilità della sua generazione e sulle sue
In particolare per quanto attiene al tema del rapporto con l'URSS decolli esperienza del comunismo sovietico
Egli è stato certamente uno dei dirigenti più a sovietici del Partito Comunista Italiano
E tuttavia non ha mai accettato l'idea
Che l'intera esperienza del comunismo potesse essere liquidata
E ridotta ai crimini e alle violazioni pure così gravi della democrazia e dei diritti umani
E cerco sempre di vederne in una visione storici Istica il ruolo anche come fattore di liberazione di mutamento dei rapporti di forza mondiale
Ma in particolare
Egli vide nell'esperienza del comunismo in Italia
Un fattore fondamentale della costruzione della democrazia nel nostro Paese
Gerardo è stato un uomo di un della unità della sinistra
Ma direi di più della unità fra gli italiani
Come condizione per rafforzare far progredire una democrazia fragile
Per consolidare la forza di un Paese diviso
Io mi sono trovato a vivere al suo fianco uno dei passaggi cruciali della nostra storia
Un passaggio quello tra il settantasei settantanove che ha rappresentato non a caso il centro della sua riflessione
Il tema a cui egli ha dedicato tanta parte dei suoi iscritti
E indubbiamente
Una fase cruciale della storia italiana
Insieme il momento più alto del Progetto unitario e democratico del Partito comunista ma anche il momento della sconfitta di questo Progetto
La solidarietà nazionale
Con i suoi risultati che egli rivendicò
Al di là di ogni giudizio liquidatorio
Ma anche l'insorgere del terrorismo
Il rischio di una frattura drammatica
Particolarmente nel rapporto con le nuove generazioni
Di una frattura non solo fra i giovani la sinistra
Ha tra i giovani e la democrazia italiana
Ricordo questo tema perché questo certamente sul tema che
E
Al quale
E più legata anche la mia esperienza personale io segretario della Federazione giovanile comunista Gerardo l'uomo più vicino in recorder lingue Prodi coordinatore della segreteria del partito
Il riferimento quotidiano del nostro lavoro del nostro dibattito
Io ricordo lo spirito aperto
La modernità e dice a Roma
La sua disponibilità al confronto anche nel dissenso
Il rifiuto di ogni soluzione burocratiche autoritaria delle questioni più controverse
Noi discutemmo
In momenti in cui non era facile discutere
Io ricordo un drammatico comitato centrale del Partito Comunista Italiano a pochi giorni dall'assalto
Dell'autonomia operaia all'AMA
Un dissenso durissimo
La Federazione giovanile comunista sosteneva la tesi ardita in verità
Che bisognava
Continuare ad essere parte del movimento dei giovani
Pure vedendo che in quel movimento si muovevano anche frange violente e persino vicine al terrorismo
La segreteria del partito comunista riteneva e che invece
Al primo punto ci fosse la difesa della democrazia
Il rifiuto della violenza
Era un uomo di molto diverso di affrontare una questione cruciale
Andammo ad un comitato centrale nel quale e Chiaromonte fu
Quello che volle questo fu affidato ammette il compito di fare la relazione
E subito dopo
Paolo Bufalini prese la parola a nome della segreteria per sostenere la tesi opporsi
E poi si discusse
In una discussione aperti
Che rimane tuttora testimonianza del travaglio del confronto ma anche di un modo democratico
Di affrontare passaggi pure così rilevanti e così drammatici tornammo su questi temi
In quel
Bellissimo convegno dell'Istituto Gramsci sulla crisi della società italiana e le nuove generazioni nell'ottobre di quello stesso drammatico mille novecentosettantasei
Si discuteva
Egli visse in modo drammatico questo passaggio
Comprese le ragioni
Per le quali quella politica a un certo punto non era più sostenibile per il nostro partito
Vi vede enunciò anche le responsabilità del gruppo dirigente della Democrazia Cristiana ricordo in particolare la sua amarezza per quella campagna elettorale nei giorni drammatici di Moro in cui
Una parte del gruppo dirigente democristiano apertamente teorizzò che era arrivato il momento il logorare Partito comunista del suo rapporto con il Paese
Egli forse fu
Uno dei dirigenti e i comunisti che colse prima la crisi
Di quella politica proprio all'indomani dell'assassinio di Aldo Moro che mi faceva venire meno un pilastro di una garanzia essenziali
Ma non condivisa il modo in cui Berlinguer ne uscì
Non condivisa la scelta di Berlinguer di mettersi alla testa di quella che all'Hui parve la scelta di un riflusso identitari
Foriero di guasti di lungo periodo
Perché proprio
Il rischio era che in qualche modo ripiegando su se stesso la sinistra il movimento operaio finissero per smarrire
Non le ragioni congiunturali della collaborazione con la democrazia cristiana ma quelle ispirazione nazionale democratica che costituiva un tratto essenziale della identità del PC
Quello fu un momento
Di grandissima difficoltà di grandissima sofferenza
Anche nel rapporto tra le persone
Perché come ha ricordato Macaluso il rapporto umano personale
Tra delinquere Chiaromonte un rapporto fortissimo
E direi che i due condividevo no anche
Un concerto pessimismo della ragione nel guardare alle cose della società italiana
Un comune sentire chi li aveva aiutati nella collaborazione nei momenti più difficili
E naturalmente fu un problema anche per quella generazione come la mia che si sentiva profondamente legata Berlinguer ma che aveva anche un debito intellettuale e politico formativo
Con un uomo come Gerardo Chiaromonte
Tuttora io credo
Meriterebbe di essere approfondita diciamo la natura di quel contrasto
Per cercare di vedere lei Ragioniere i torti
Certo il rischio di un ripiegamento di un isolamento
Della forza comunista fu
Fortissimo
E non solo di una rottura sinistri
Ma il rischio è che la questione morale che pure ieri era
Finisse per essere sollevata hanno
Come leva per un rinnovamento dei partiti
Ma come qualcosa che si rivolgeva contro il sistema dei partiti nel suo complesso
Con il rischio di dare così l'avvio ad una stagione antipolitica di cui poi dopo abbiamo misurato i danni negli anni
Più recente
Non si può negare che Berlinguer avesse visto
E prima di altri
Quanto profondi erano i guasti che si erano creati
Anche se
Indubbiamente la risposta politica che gli dette fu una risposta difensiva
Incapace di delineare una prospettiva nuova per l'insieme della vita democratica del Paese
Ed è anche vero che l'ISI generare uno
Quegli elementi di confusione tra esigenza di legalità
E ragioni della lotta politica
Che sono due valori fondamentali
Ma che non possono essere tra di loro sovrapposti pena il rischio di scadere in forme di giustizialismo che avvelena l'anno la vita politica e non fanno progredire la democrazia
Fu dunque
Un momento assai difficile ci fu un dissenso tra di noi
E quel dissenso rimane fondante a mio giudizio di molte delle cose che sono accadute dopo
Non soltanto un dissenso intorno al Partito Socialista
Fino a che punto l'impronta culturale e politica che Craxi aveva dato alla politica socialista
Aveva compromesso la possibilità di una politica di unità a sinistra certo questo fu un tema di discussione tra di noi
Ma ripeto
Il tema più di fondo
Riguardava proprio il rapporto tra questione morale e riforma della politica
Un'ambiguità che ha continuato a pesare negli anni e che certamente ha in parte condizionato l'evoluzione successiva del Partito comunista
E il modo stesso in cui si compiti la svolta
Chiaromonte sostenne la svolta
Ritenne
Quello il compimento necessario di un processo democratico
Rifiutò l'idea che quella parte del partito di cui egli si sentiva componente così essenziale
Potesse non dare un suo contributo
Alla svolta riconobbe anche il coraggio di Occhetto
E tuttavia non nascose suo fastidio verso un impianto culturale in cui sicuramente non lo convinceva l'idea della discontinuità
Non lo convinceva un'analisi della Prima Repubblica sotto il segno del consociativismo
E non lo convinceva quell'esaltazione a volte acritica della società civile terra Sussa di partiti che finiva per essere una lettura distorsiva semplicistica della crisi Italia
E tuttavia la svolta era necessaria semmai in ritardo
Egli dette il suo contributo
In un momento difficile
Lo fece non rinunciando alla lotta politica lo fece anche pagando un prezzo personale con amarezza ma non si tirò indietro
Anche quando si sentì ingiustamente escluso da determinate funzioni dirige
E anche in questo penso
Ci ha lasciato un insegnamento uno stile
Un modo di vivere la politica
E infine
Tale lasciate che io ricordi in lui
Il fatto
Chi è più forse mi ha segnato Gerardo è stato uno straordinario educatore
Aveva curiosità verso gli altri
Ci ascolta era curioso
Delle cose nuove della cultura moderna forse anche perché pesava in lui la formazione scientifica
L'essere certamente con Inter le
Quale meridionale impronta storici Istica ma anche un ingegnere che aveva lavorato a Milano aveva dei vari mantenuto un ricordo diciamo non
Vanno sta al Gia di quella città
E questo mi faceva e mi ha fatto una figura del tutto particolare
In grado di lasciare un'impronta molto profonda nella vita degli altri
Un educatore appunto non accondiscendente
Se è vero
Io ricordo quando fui chiamato
Cioè
Da responsabile organizzazione problema antenne e ho finito e da Gerardo Chiaromonte e mi fu detto che era opportuno che prendessi la strada più lunga e più difficile
E cioè di andare in Puglia quella che aveva meno certezze di carriera
Che era anche umanamente più dura
Però sapevo di essere in un partito in cui quando ti indicavano la strada più difficile era un segno di rispetto e persino d'affetto
E non era una manifestazione di disinteresse ecco questo tipo di politica qui certamente e giusto rimpiangerlo
Grazie Presidente Giuliano Ferrara
Vedevo interrogano no
Il mio Presidente signora Clio dal Presidente del Senato autorità
Caraibici e della figlia dalla Francia il mio sarà breve ricordo personale come d'altra parte mi era stato chiesto vorrei però nella giusta dimensione di per la memoria azione anche di rimpianto
Di una personalità fantastica e di una figura così anche simpatica
Come come fu Gerardo Chiaromonte introdurre un elemento non dico scherzoso ma insomma un elemento di
Antropologico diciamo così è di moda questa parola il Partito comunista come tutti sanno era che il Regno sardo
Regno Sardo piemontese
Se non erano di Torino
Dei sassetti
Col dirigeva
Non c'era modo diciamo di ricerca
Di farlo lo spazio come fondatori dirigenti Carpi ideologico e lo era era un Partito Sardo piemontese in un senso
Tecnicamente proprio sto parlando della filiera dei segretari di partito capire dalla sua fondazione lo era lo era anche in un senso poco e ideologico culturale
Il nord divismo noi non l'ha inventato Valeria sono
Incerto forte radicamento dentro
Dentro
Dentro l'identità italiana profonda quella venuta da i processi politici unitari error lo aveva espresso
Tra gli altri con molta forza e il Partito comunista e Gerardo Chiaromonte fa parte
In della Skira della della stirpe della spiata eminente insigne
E però anche simpatica anche straordinariamente alla mano capace di imprimere colori cromatismi assolutamente inauditi alla vita del partito dei dirigenti meridionali è stato ricordato
In diversi interventi sono stati ricordati i loro nomi per pudore non farò quello a cui tutti in questo momento pensano che il nome del del nostro Presidente della Repubblica ma insomma l'Amendolara
A Licata appunto a Maurizio Valenzi
A Milano nelle Macaluso perché no
I dirigenti emiliani parlano come come come ragazzini ANCE anche intorno ai novanta anni come ha fatto come ha fatto stasera Emanuele Macaluso della storia della loro vita e del loro partito
Insomma fu il contrappeso il dirigente comunista meridionale
Avesse letto no Croce fosse o no umanista o
O o avesse avuto una formazione scientifica futili il complemento insieme il contrappeso
Di un
Di una certa
Rigidità che invece fiera incarnata nella sede va alla grande dall'ANCI a Berlinguer
E che era
Per carità ma cosa straordinaria una grande risorsa della storia nazionale e una delle delle vere anime matrici del Partito comunista ma aveva io ricordo Chiaromonte tutte le volte che veniva a Torino
Si parlava si discuteva se
Eravamo due stranieri diciamo a Torino io ero lì alla Federazione puntualmente ci faceva il lavoro operaio occupavo anche della Commissione problemi dello Stato
Con chiaro Monte coordinatore della segreteria in quel triennio fatale evocato la D'Alema settantasei settantanove avevamo molti rapporti vi ricordo che insomma
Tutto ciò che di meravigliosamente attivo militante forte esprimeva allora
L'operaio piemontese il sindacalista piemontese la Camera del lavoro il Partito comunista dalla città della Provincia vera lì
Era
Era meravigliosamente valorizzato da Chiaromonte atto ma poi cioè si arrivava poi al momento in cui
Bisognava fare fronte a forme di rigore che sconfinava no nella ottusità ideologica Gerardo Chiaromonte aveva un'idea seria della politica che condivideva con la sua generazione e con quella dei suoi maestri ma non pesante
L'uomo politico ma di chiamarli intellettuale lo storici stasera in cui preservata il carattere della persona
Anche nella milizia più rigorosa
Gerarchica disciplinata dalla serio Sita dalla compunzione dalla vanità cose oggi così tristemente diffusa sotto le più diverse storie
Come molti giovani comunisti sparsi nelle federazioni territoriale come il gruppo dirigente dell'organizzazione giovanile insediato a Roma
E D'Alema ha portato il suo ricordo in merito conoscemmo bene
Il Chiaromonte politico di vertice che aveva già prodotto il maturato un'esperienza importante alla guida all'apparato e delle opere sociali nel sud come capo della segreteria di Enrico Berlinguer
Forse capo delle segreterie era il coordinatore della segreteria del partito comunista
Regnante Enrico Berlinguer era un incarico di estrema delicatezza irresponsabilità era il centro del centro della decisione politica quotidiana una missione complicata e faticosa
Parlo in particolare dei mesi e degli anni difficili che culminano con il terrorismo dispiegato dell'attivismo dei sui nuclei incombenti nelle università e nelle fabbriche nel cosiddetto movimento del settantasette
Siamo
Avanzati dentro il triennio settantasei settantanove ero nell'Ufficio di Chiaromonte a Botteghe Oscure
La mattina in cui poi
Spostato vi fisicamente io all'università la Sapienza ed assistere al comizio di Luciano lama
Fui spettatore dell'aggressione violenta al palco e della cacciata di noi comunisti e dei sindacati dei lavoratori dal perimetro della Città Studi
Occupata e militarizzata nel Gran Teatro degli indiani metropolitani e nella realtà delle delicate rosse
Mezzo emergenze e mezzo clandestine
Chiaromonte quella mattina nel corso della riunione che naturalmente avveniva all'ombra di questo grande fatto che stava per prodursi in un'Italia in cui il clima non non devo credo ricordare soprattutto per i meno giovani questa sala
Era in grande ansia
Era in grande ansia per la manifestazione della CGIL nel piazzale che era il centro piazzale dell'università della mobilitazione movimentista molto violenta anche a Roma
Quella che perpetrato con la città di Bologna che porta un certo punto Berlinguer a parlare di un fenomeno diciannove lista
Si intuiva senza sapere di non esprimere con chiarezza dimostrativa era molto complicato poi
Arrivare definizioni certe che era maturato un clima ossessivo di vasta e ramificata pratiche illegale e clandestina della lotta politica e che in questo clima maturavano eventi sempre più
Forti che spingevano con sempre maggiore efficacia verso la provocazione ai danni dello Stato e della formula politica
Dell'unità nazionale o del compromesso storico una prospettiva che spaventava e si collegava anche per la sua origine nelle riflessioni sui fatti del Cile a scenari di tipo sudamericano
Un anzi ha fretta è tutta politica era quella di Chiaromonte
Molto dubbioso
Sull'opportunità di quella manifestazione nella trincea avanzata del movimento dimensione urbana ormai in forte dispiegamento in tutta Italia
E si capiva benissimo questo dubbio questo timore
Naturalmente Espresso primordi nei modi giusti dei modi politicamente possibili la manifestazione stava per per aver luogo
Lo capivo in particolare io che ero che ero lì a raccontare le peripezie antiterrorismo la federazione di Torino
Dovevo svolto e svolge un lavoro che RAI intorno agli stabilimenti FIAT e mi occupavo della mitica sezione problemi dello Stato la Commissione incaricata di fronteggiare da vicino e rivelare i sintomi della presenza operativa del partito ma
C'era un dissenso come no che poi si espresse
Più blandamente
Anche più riccamente se vogliamo su un livello culturale elevato nel convegno migranti ricordato da D'Alema che si espresse nello scontro politico che si aprì quando diciamo in un qualche senso Chiaromonte passo all'opposizione come si faceva allora in un partito centralizzato
Carismatico come il Partito Comunista della politica di Berlinguer
Una fase ricordata con schiettezza da ragazzo da Emanuele Macaluso ma schiettezza di cui davvero credo dobbiamo tutti ringraziarlo
E e
Sì c'era un dissenso alcuni di noi per esempio erano in dissenso con un dirigente valoroso e attento come Chiaromonte era proprio per
Per quella sua
Tendenza nata da una sana curiosità
Nata da una volontà di ascolto nata dalla preoccupazione di rendere efficace la presenza sociale e politica di questo grande corpo che era il Partito comunista con tutto il mondo che gli votava intorno
Però insomma nove di Locri buttavamo un immenso dispetto Chiaromonte ma
Pensavamo che la tecnica della mediazione sociale e politica così come si veniva dipanando
In questa idea di stare dentro il movimento che era internata principalmente del gruppo dirigente della Federazione giovanile comunista romana e da Massimo D'Alema fosse un errore politico
Chiaromonte voleva assorbire gli urti ricomprendere le piattaforme di lotta in azione guidare e orientare per quanto possibile
Almeno una parte del movimento di massa tra i giovani attraverso la riaffermazione dello Stato democratico della democrazia dei partiti
Ma anche attraverso una presenza di stimolo creativo e di intelligenza sociologica Chiaromonte fu anche un attento sociologo del movimento del settantasette della crisi italiana della seconda metà degli anni Settanta
Senza saperlo tutti con diversi grati di intuizione del pericolo ci avviamo verso il grande delitto politico
Il rapimento la detenzione di processo e l'esecuzione di Aldo Moro
E ciascuno dalla propria postazione aveva non da una formula fissa i risolutiva in questo D'Alema ha ragione fu un periodo di discussione aperta e ricami partito comuni
Ma una sensibilità e una cultura politica particolare per decifrare questa realtà e cercare di incidere Ignis
L'altro grande ricordo di Chiaromonte e concludo riguarda il dopo Berlinguer e qui lo osservavo da lontano perché ero già fuori dal partito comunista
E di un colloquio con lui il primo dirigente diciamo così a normalizzare il rapporto con il reprobo al ristorante romano la campana un
Una cena di cui ha un bellissimo ricordo di racconti anche molto personale con risvolti
Di grande sensibilità su su una vicenda che era allora una vicenda traumatica essere fuori da questa grande famiglia da questa specie di
Grande come dire coi né
Quasi genetica diciamo che era la storia del movimento operaio del Partito comunista
Aveva perso nell'ultima parte della sua vita
Una quota di grande centralizzato potere che si doveva esercitare nella segreteria del PC ma no il gusto per la politica intesa come arte del possibile del governare
Lo applicò in particolare i fatti di mafia
E
E lo e lo applico questo gusto questo talento nel suo ruolo decisivo di parlamentare e il Presidente della Commissione antimafia
E dunque un livello intrinsecamente legato alla Potì politicità anche dei fatti criminali con un rigore garantista e con una serietà analitica che ho sempre trovato anche da un osservatorio ormai distante ammirevole
E in cui mi è parso si sia riconosciuto alla sua esperienza politica e parlamentare prego testimoni anche il progetto delicato che mina toccato scritto all'Assemblea sua figlia franca
Anche lei un'innamorata lucida irrazionale della dimensione politica nell'esistenza pubblica e privata grazie
Grazie diano grazie per la presenza del per suo contributo il suo intervento il ministro Paola Severini
Signor Presidente della Repubblica signor Presidente del Senato signori parlamentari autorità signore e di mi rivolgo in particolare
Alle signore familiari di Gerardo Chiaromonte la moglie delle due figlie signore e signori ritengo un privilegio
Essere stata invitata a dare il mio contributo questo convegno che vuole ricordare Gerardo Chiaromonte a venti anni dalla scomparsa pur
Non potendo ridare testimonianze dirette di una mia personale conoscenza
Ma lo ritengo un doppio privilegio
Innanzitutto perché la storia di Chiaromonte si intreccia in modo inscindibile con la città di Napoli
Molte volte citata oggi città alla quale mi lega un sentimento profondo e permettetemi qui un piccolo piccolissimo ricordo personale sia pure indiretto l'orgoglio con cui mia zia
Mi ricordava diversi studiato al liceo Giambattista vico nella stessa classe di Gerardo c'era
In secondo luogo perché una parte significativa dell'esperienza di Chiaramonte e Di Chiaromonte legata alla Commissione parlamentare antimafia che egli ha presieduto proprio negli anni delicatissimi in cui il nostro Paese adeguava l'impianto legislativo
Ai mutamenti nella struttura dell'organizzazione mafiosa
E vorrei qui brevemente evidenziare tre aspetti del pensiero di Chiaromonte la matrice culturale elaborazione politica l'analisi del fenomeno mafia
Vorrei partire dalla matrice culturale e profondamente intrisa di quel meridionalismo cui già molti hanno autorevolmente fatto riferimento rispettoso dell'idea di pazzia che già troviamo il Napoli sul finire del Settecento
Penso al progetto costituzionale della Repubblica napoletana del mille settecentonovantanove delineato sotto la guida di Francesco Mario Pagano
Felice sintesi tra le esperienze rivoluzionarie tardo settecentesche ed un illuminismo rima editato alla luce della tradizione meridionale
Penso a genovesi Filangieri che nell'affermare il principio secondo cui consacrarsi allo Stato
Significa dedicarsi ad una ricerca disinteressata della verità e ad una infaticabile tensione al bene comune
Ponevano le basi di quella che loro definivano filosofia in soccorso dei Governi coniugando cultura evoluzione della società
E legislazione
In questi snodi trovo molto delle radici del pensiero di Chiaromonte
In media il meridionalismo come visione critica è assente su cui declinare il processo di costruzione dello Stato italiano senza alcuna arretramento verso ideologiche anti unitarie e anti statuali
Chiaromonte sia imbevuto di questa cultura quasi sottintesa D'Alema ha giustamente parlato di un napoletano sobrio
E tuttavia ben presente nel suo percorso umano politico e civile
Lo dice lui stesso quando introducendo il suo itinerario di un riformista scritto quando si avvicinava cito testualmente nella sua navigazione il momento di ammainare le vele predicava le sue riflessioni nella lettura del contributo alla critica di me stesso Di Benedetto Croce
Napoli quindi sempre e comunque crogiolo di fermenti cito ancora una sua frase culturale politici nuovi attenta la propria specificità ma aperta all'Italia e l'Europa e mai chiusa su se stessa
Elaborazione politica vi farò un brevissimo cenno perché altri ne hanno parlato in un affresco straordinario di vita vissuta
Ma vorrei solo dire che gli anni tra il quarantasette il cinquanta quelli in cui inizia la sua attività politica furono assai difficili per Napoli ma forieri di grandi elaborazioni politiche
Siamo in una città semidistrutta con una popolazione allo stremo delle forze in cui la ripresa degli orrori della guerra e delle sue distruzioni si svela in tutta la sua drammaticità
In questo contesto Gerardo Chiaromonte e quarantasette quando viene scelto come vice segretario del Partito Comunista Italiano in Campania da Giorgio Amendola si pone come figura di grande rilievo nella ricostruzione del paese
In un momento in cui si avvertiva forte la responsabilità anche verso le generazioni future di costruire e ricostruire
Due verbi che andrebbero usati molto più di frequente
Soprattutto quando le difficoltà del Paese richiedono come anche oggi accade il contributo di tutte le forze politiche e delle istituzioni democratiche al risanamento e al rinnovamento del sistema
Anche qui mi sento di dire
Un ulteriore elemento di attualità dell'insegnamento di Chiaromonte la capacità di lettura ed interpretazione di una realtà che chiede propone forme diverse di rappresentanza anche attraverso canali prima sconosciuti alla politica
E che postula insieme
Che del nuovo non si abbia paura e che comunque il vecchio non possa essere del tutto rinnegato
In viene in mente allora l'aforisma attribuito Bernardo di Chartres
Quindi vecchio di oltre otto secoli che credo sia un interessante ed attualissimo a chiave di lettura anche dei conflitti generazionali
Secondo cui
Cito noi siamo come Nanni che stanno sulle spalle dei giganti cosicché possiamo vedere più lontano di loro non a causa della nostra statura o dell'acutezza della nostra vista ma perché stando sulle loro spalle siamo più alti di loro
E veniamo all'analisi nel fenomeno mafia l'altro ho vissuto
Su cui come accennato all'inizio votata l'esperienza di Gerardo Chiaromonte quella in cui il periodo in cui ha ricoperto la carica di Presidente della Commissione antimafia negli anni mille novecentottantotto mille novecentonovantadue
Periodo che fu perché era un monte l'occasione per guardare alla politica da un'altra angolatura lo ha ricordato il Presidente Napolitano
Nella sua introduzione quel libro non ultimato Brema densi Simo di riflessioni che appunto i miei anni all'antimafia
Di questa fondamentale esperienza colpisce la straordinaria capacità di analisi antipetto anticipatrice di esperienze che verranno tragicamente in evidenza ben più avanti nel tempo
Sottolineando la matrice economica dei fenomeni di criminalità organizzata cito testualmente
Diversa è la situazione che riguarda la mafia in Sicilia o altre forme di delinquenza organizzata in altre parti del Mezzogiorno e seguo condono
Di un consenso sociale di massa che deriva dalla situazione economico-sociale del Mezzogiorno ed alla concentrazione che qui si verifica della disoccupazione giovanile di tutto il Paese
Che rappresenta un serbatoio pressoché inesauribile di manovalanza mafiosa o camorristica
E che ha le sue caratteristiche di massa in una illegalità diffusa
Se si pensa ad esempio che nella città di Napoli l'attività del lotto clandestino che in ogni caso un reddito più alto di quello statale ma funziona certamente in modo più efficiente e puntuale coinvolge decine di migliaia di persone fine della citazione
Simili considerazioni potrebbero certamente essere trasferite ancora oggi nel fare nell'analisi del fenomeno della criminalità organizzata e dell'economia che adesso è sottesa
Negli anni di lavoro presso la Commissione antimafia Chiaromonte inoltre dato sostanza all'esigenza che la lotta contro la criminalità
Non possa mai essere disgiunta da un'attenta considerazione per esigenze di garanzia e di rispetto dei diritti fondamentali
E in questo contesto che prende corpo il pensiero di Chiaromonte ulteriormente maturato negli anni tumultuosi di Tangentopoli sulla centralità del diritto di difesa
E sulla necessità che in ogni contesto siano assicurate le condizioni per il suo pieno esercizio
Attenzione alle regole del giusto processo e dunque al corretto bilanciamento fra i delicati interessi in gioco
Vi sono ancora le coraggiose parole
Pronunciate nel suo ultimo discorso a Napoli a difesa dell'opera dei magistrati ma con un forte richiamo all'osservanza delle regole dello stato di diritto e ad un uso equilibrato degli strumenti a disposizione
Quali la carcerazione per motivi cautelare
Aveva Chiaromonte nitida la convenzione che non può esserci però nessuno una zona grigia tra il diritto la legalità e la loro violazione
O c'è stato di diritto è stato dei diritti oppure c'è violazione del diritto inseribili
Uno stato di diritto in cui si parla di una giustizia non urlata ma comunemente accettate ed in cui le funzioni più elevate dello Stato
Come quelle della Commissione antimafia rispettano il perimetro loro assegnato dall'ordinamento un confine un perimetro
E Chiaromonte fece sempre proprio
E della Commissione antimafia con profonda convinzione escludendo ad esempio sia la convocazione dei pentiti da parte della Commissione sia l'utilizzabilità di documenti non ufficiali e di voci correnti nell'opinione pubblica affondamento
Delle decisioni della stessa Commissione
Dunque
Tenendo la barra dritta sul principio che non si dovesse fare di ogni erba un fascio dell'amministrazione dello Stato delle varie strutture pubbliche anche dei partiti e degli uomini politici
Si dichiarò contrario l'equivoco di fondo per cui la Commissione fosse una specie sono sempre parole di Chiaromonte di giustiziere del re una sorta di comitato di salute pubblica destinato a far cadere testa su testa
Trovo questo pensiero davvero emblematico di un grandissimo rigore morale di un equilibrio non comune di un esemplare forma di rispetto delle istituzioni certo ma anche dei diritti delle persone
Viviamo in tempi non facili
Paura del futuro sfiducia sono sentimenti che molti nostri concittadini soprattutto giovani nutrono
La storia umana e professionale di Chiaromonte ci insegna per cultura coscienza civica e una politica attenta ai valori ai bisogni dei cittadini permettono di affrontare e superare anche chi le sfide più difficili
Chiaromonte ci ricorda e in questo percorso non bisogna mai sparire le armi dell'equilibrio era ed è l'aspetto finanziario
Virgolettato a chi mi chiedesse
Concludeva Chiaromonte in una lettera all'unità del quattordici maggio
Marzo del mille novecentonovantatré se io preferisco gli eccessi pone inerzie risponderò sicuro né l'una cosa nell'altra
Grazie
Aziende
Grazie Ministro veramente grazie privati da lei la parola
Al Presidente della Repubblica io do appuntamento come Fondazione Gerardo Chiaromonte a ottobre
Napoli dove terremo un convegno
Su Gerardo Chiaromonte sul suo percorso formativo
Come uomo meridione come dirigente meridionalista e politico
Stiamo lavorando per questo appuntamento
Questo è
Questa iniziativa questa nostro incontro non sarebbe stato possibile senza l'aiuto della
Franca dirgli dice
E Silvia e soprattutto di Antonia Tomassini che non mi ha dato pace in questi ultimi giorni ma aveva ragione lei grazie
Signor Presidente o il Senato costo in euro al ministro calore gomme c'era comunque
Signor Presidente della Fondazione
Relatori amici tutti
Pensando a questo incontro mi sono provato a ripercorrere mentalmente
Le tappe essenziali di un'amicizia e di un impegno comune che hanno abbracciato quasi cinquant'anni a partire da quando eravamo ventenni o poco più
Ma troppi fatti e datemi si affollavano medico
Perché sono state tante le prove
Che si sono succedute nell'agitato svolgersi della vita pubblica italiana
E della vita mostra di Gerardo mia di quanti avevamo scelto sull'onda della liberazione la via della politica della concreta quotidiana attività politica
Tante prove crisi svolte fino a quelle negli ultimi anni e mesi dell'esistenza di Gerardo e della sua battaglia
Dirò dunque solo che nell'affrontarle ogni volta sempre reattivo all'unisono
Talmente profonda era tra noi l'affinità di pensieri di modi di vedere di sentire per effetto di una comune formazione e poi di un percorso strettamente singolarmente intrecciato
Ci formarlo entrambi in quella Napoli operaia che ci appariva tra gli anni quaranta e cinquanta esprimersi nel Partito Comunista io napoletano lurido Carlo
Di estrazioni sociali diverse con studi universitari diverse potrebbe aggiungere Giuliano con diversi cromatismi
Malossini dalla stessa ansia di conoscenza diretta della realtà sociale di compenetrazione con il mondo delle fabbriche e dei quartieri popolari
E vero venimmo presto ancora mi assai Giovanni riconosciuti e valorizzati nel partito e nell'agone politico
Ma partimmo non è superfluo rammentarlo oggi con modestia con serietà da un faticoso il non volere apprendistato di base
Sul piano politico tra le crisi che vivemmo per prime
Vale la pena di ricordare quella dei rapporti nella sinistra tra comunisti e socialisti dopo la sconfitta del Fronte popolare nel mille novecentoquarantotto e dinanzi all'evoluzione in senso autonomistico
Del Partito Socialista Italiano
Una crisi che vive in modo al Mezzogiorno dove vedemmo incrinarsi quell'unità che lì avevamo costruito
Una crisi è una tematica che si sarebbero
Presentate nei decenni successivi a più riprese in termini via via diversi
Ma che Gerardo io sentimmo sempre come cruciali cercando di non smarrire mai il filo di una ricerca e di una prospettiva unitaria
Perché quello era in effetti un banco di prova del non settarismo del non dogmatismo dell'apertura nuovi orizzonti che volevamo preservare affermare
Nei rapporti tra le forze di sinistra
In quanto condizione perché esse potessero assolvere la loro funzione responsabilità nazionale
Nel rinnovare la società e lo Stato identificando sì con la Costituzione repubblicana e ponendosi assumo presidio
E insieme
Dal punto di vista del PC non perdere il filo del rapporto unitario col Partito Socialista significava non Chiu ad essi in un orizzonte ideologico e in un quadro internazionale che non erano quelli della sinistra europea
Ma al di là di ogni discorso ristretto all'aria delle forze di sinistra il senso di una funzione responsabilità nazionale democratica
Guidò Gerardo nella grande crisi è svolta del mille novecentosettantasei impegnando ma in prima linea al fianco di Enrico Berlinguer
Nella scelta e nella gestione di una collaborazione di governo con la Democrazia Cristiana dopo decenni di netta opposizione
E ci vuole coraggio per quella scelta di in entità larga intesa e solidarietà imposta da minacce prove per l'Italia
Che si chiamavano inflazione e situazione finanziaria fuori controllo
E aggressione terroristica ormai già manifesta allo Stato democratico come degenerazione ultima dell'estremismo demagogico
In quella fase D'Alema ha dato ora una complessa e ancora sofferta ricostruzione
Per parte mia
Nella brevità
Che comprenderete di questo mio ricordo non voglio nascondere che l'unico momento direi in cui non ci trovammo io e Gerardo in piena sintonia fu quello della concitata chiusura
Da parte del PC dell'esperienza della solidarietà nazionale
Decisione che fu foriera di un sostanziale arroccamento che con Gerardo ci trovammo d'altronde ben presto uniti nel giudicare fuorviante
Mi fa la dimora in questa breve più personale rievocazione importante che dall'insieme dei contributi offerti qui stasera sia emersa la ricchezza della forza complessiva della personalità di Gerardo
Del cui progressivo pieno esprimersi e affermarsi
Forse non si può dire meglio che con le parole da lui riferite all'amico e compagno Edoardo Perna seppe essere pur dall'opposizione un uomo di Stato
E lo dimostro come si è appena ricordato dinanzi alla crisi nel sistema politico istituzionale culminata drammaticamente nell'ultimo scorcio di vita ligi Elardo
Una crisi in cui egli cozze ragioni e potenzialità ma anche
Aspetti torbidi e rischi
E da cui quindi non scaturì lotta entità svolta che sarebbe stata necessaria
Ben vive sono dunque le fondamentali elezioni intrise di passione di tensione morale di dedizione verso il Paese
Che Gerardo ci ha lasciato anche arricchendole conclusivamente con amare i riconoscimenti autocritici e sono stati d'altronde ricordati
E se non c'è lo consegnano come un uomo di un'altra epoca perché ci rimandano a visioni e a valori irrinunciabili
La visione innanzitutto nella politica come responsabilità qui non ci si può sottrarre e di cui si deve rispondere in primo luogo a se stessi
Gerardo giunse perfino ad avvertire di esprimere un senso di rimosso così scrisse
Per essersi in qualche misura in qualche periodo allontanato dalla realtà della sua terra nel suo mezzogiorno dall'impegno ad affrontarne da vicino i problemi
Ed era quel suo senso di rimosso non solo un segno del suo intimo convincimento di meridionalista autentico mano a testimonianza della sua moralità di uomo politico
Non è di questo peraltro che parlano certe campagne che si vorrebbero moralizzatrice e in realtà si rivelano nel loro fanatismo nega attrici e distruttive della politica grazie
Signor Presidente della Repubblica
Signor Presidente del Senato ministro Severino cara dice Carra franca chiara Silvia
Colleghi amici
Noi d'intesa con
Naturalmente la famiglia al
Gruppo del Senato la Fondazione Gerardo Chiaromonte che ho l'onore di presiedere che raccoglie
La memoria di tutte le organizzazioni territoriali della campagna hanno voluto quest'oggi ricordare
Che parlare e discutere
Di Gerardo Chiaromonte
Un dirigente
Un uomo delle istituzioni e per la mia generazione lasciatemelo dire un maestro maestro in politica è un maestro di
Invita
Lo ricorderanno amici e compagni e lo ricorderà il Ministro Severino
E
Presidente del
Repubblica voi inizieremo con un brevissimo firmato che abbiamo tratto
Pochi minuti di una lezione che Gerardo registrò nel mille novecento
Settantasei erano lezioni
Alle quali avevano partecipato altri dirigenti
Dell'allora Partito Comunista Italiano
E Gerardo Chiaromonte farlo a proposito della politica dei piccini ma soprattutto denti Palmiro Togliatti a proposito
Dei comunisti socialisti cattolici e un
Sono pochi minuti di questa
Registrazione che
E i nostri archivi è di trentacinque nemmeno
Grazie per la vostra presenza grazie signor Presidente
Invece
Questa lezione
Ha per titolo poi gli atti e le tre componenti della società italiana comunisti socialisti cattolici
E affronta temi importanti non soltanto per intendere a fondo l'azione e il pensiero politico di Palmiro Togliatti per inventarne le ragioni profonde
Ma
La lezione importante anche per comprendere io credo le ragioni
Della politica di oggi del Partito Comunista Italiano in effetti queste ragioni non so come tattiche né nel contingenti ma pongono regolatrici nella storia del nostro partito e del nostro Paese
è la prima manifestazione politica pubblica in cui si espresse la visione di quegli atti dell'unità delle forze
Democratiche antifasciste dalla segretaria la pur senza dubbio quella che egli intraprese al suo ritorno Valle Silvio mila l'ha costretto il fascismo la politica della svolta risale
Si è molto discusso in tutti questi anni sopra la svolta di Salerno
Alcuni hanno parlato di
Occasione rivoluzionaria mancata
Altri più benevoli hanno detto che l'azione delle forze avanzata e la democrazia fu condizionata e frenata
Dalla presenza delle truppe straniere nel nostro Paese
Certo i condizionamenti internazionali ci furono
Furono pesanti
Ma la ragione per la mentale della politica
Di unità nazionale democratica
E in questo quadro di una particolare politica di unità
Con i socialisti
Ecco la Democrazia Cristiana
Sono più profonde erano più profonde
Sono ragioni anche si collegano
In primo luogo anche alla
Alla riflessione profonda sulle vicende storiche del nostro Paese al modo come il fascismo aveva vinto in Italia
Fascismo
In Italia vinse
Soprattutto perché le grandi forze popolari
Quella socialista
Quella cattolica
Non riuscivano a trovare nella
Nel dopoguerra nel primo dopoguerra un momento di unità
è un momento di accordo
Per dirigere tutta la vita del Paese
In una direzione democratica ACSM passo sopra la divisione tra le forze lavoratrici italiane e sopra la divisione operai
Contadini braccianti e ceto medio nel nostro Paese
I risultati di questa politica risultati della politica di unità nazionale
Sono
Profondi vasti
Perché questa politica l'iniziativa che
Si manifestò con la svolta di Salerno
La politica di Togliatti in questo campo ha portato all'Italia dei risultati
Che in una certa signora certa misura sono validi ancora oggi e ancora oggi consentono al movimento operaio democratico di andare avanti prima di tutto la riconquista dell'unità nazionale
L'unità nazionale messa in forse dal fascismo
La riconquista dell'indipendenza del nostro Paese
Dopo che hanno soppresso è stato trascinato alla catastrofe
Da parte del fascismo la Repubblica
La Costituzione
Un quadro politico cioè entro il quale in tutti questi anni si sono mossi i lavoratori
Le masse lavoratrici di organizzazioni dei lavoratori uno Stato fu costruito all'ora
In certo senso moderno rispetto allo Stato pre fascista con la Costituzione avanzata uno Stato
Alla cui Fondazione contribuito con loro in prima persona le masse operai lavoratrici e qui sta il punto fondamentale la politica di unità nazionale ebbero svolta di Salerno
Prego Presidente
Saluto del Presidente del Senato
Naturalmente nel programma che avevamo ideato all'inizio dell'anno
Dottor Grasso doveva Presidente Grasso doveva svolge un'altra un'altra relazione ma oggi nella veste porta il saluto
Alla nostra iniziati no ma
Non sfuggire o al
Non posso
Signor Presidente della Repubblica signora napoletana colleghi parlamentari autorevoli ospiti oggi e la mia prima volta in questa
Prestigiosa Sala Zuccari nel ruolo di Presidente del Senato
E sono onorato che ciò avvenga in occasione di un incontro così importante mi ricordo di Gerardo Chiaromonte a vent'anni dalla sua prematura scomparsa
è un onore tanto più grande per la presenza nel capo dello Stato per la presenza di relatori tanto prestigiosi dei familiari del senatore Chiaromonte la signora dice Foa
Delle figlie franche Silvia cui rivolgo un affettuoso saluto
Mi scuserete se inizia con un ricordo personale con il ricordo del mio primo incontro con Gerardo Chiaromonte
Avevo da poco ha finito di scrivere la monumentale motivazione della sentenza del primo maxi processo contro Cosa Nostra quando
Nell'autunno del mille novecentottantotto la Commissione parlamentare antimafia compì la sua prima messo missione conoscitiva proprio a Palermo
Anch'io fui ascoltato alla stregua di altri colleghi sull'attualità delle dinamiche mafiose sui invitato a trasmettere una relazione scritta
Dopo qualche mese nella Fiavé dall'ottantanove mi fu chiesto di collaborare in modo permanente ed esclusivo con la Commissione
Devo confessare che di fronte a quella proposta che pure ovviamente mi inorgoglire all'inizio ero titubante
Avevo parecchie perplessità perché dopo dodici anni di sostituto presso la Procura di Palermo e quattro anni di giudice presso il tribunale
Si trattava
Di uscire dai ruoli della magistratura per andare ad affrontare un tipo di lavoro del tutto nuovo sconosciuto a stretto contatto con la politica
Come altre volte avendo
Questa fortunato opportunità mi confida e con Giovanni Falcone il quale mi indusse ad accettare
Se non prendono temi disse chiameranno altri con le conoscenze sulla mafia che ha accumulato con il maxi processo potrei dare quell'apporto tecnico di cui hanno bisogno
Il primo impatto con il presidente Chiaromonte che non aveva ancora conosciuto perché non aveva partecipato alla missione palermitana
Non fu facile ricevetti l'impressione di una persona dei modi burberi che non si faceva sentire immediatamente attuali
Ma probabilmente era anche un po'spaventato dal nuovo lavoro
Dopo pochi colloqui però ebbi modo di scoprire un uomo meraviglioso ricco di sensibilità di umanità
Di quelli leonia e simpatia tipicamente partenopea
Uomo soprattutto dotato di un alto senso dello Stato
Un uomo delle istituzioni
Come giustamente ha recitato il sottotitolo dell'incontro di oggi
Fu molto facile affrontare con lui insigne meridionalista profondo conoscitore della realtà sociali economiche politiche culturali del sud ditemi della mafia
Di un fenomeno così complesso che si deve imparare a conoscere dall'organizzazione interna dalle tradizioni dai rapporti con le altre componenti sociali economiche politiche
Negli anni della nostra collaborazione il comportamento del presidente Chiaromonte è stato sempre improntato asse verità coraggio e rigore nella valutazione delle responsabilità
Pur non nasconde non nascondendo dove c'erano le divergenze leggi serve gli concedeva merito e comprensione a chiunque riteneva capace di comportamenti corretti e combattivi soprattutto se in situazioni ambientali difficili
Ricordo discussioni interminabili su tanti temi il ruolo dei pentiti il rapporto mafia politica società civile e i compiti della magistratura la crisi del sistema politico italiano
Vivemmo insieme pur nella diversità dei ruoli gli alti e bassi della nostra comune esperienza
In momenti di amarezza nello scoprire
I limiti lei nelle quali inadeguatezza degli uomini e delle strutture preposte alla lotta alla mafia
I momenti di entusiasmo e di speranza in ogni vittoria dello Stato in ogni segno piccolo o grande di vitalità della società meridionale di rivolta alla rassegnazione
Quando nel maggio novantuno fui chiamata a collaborare con Falcone al Ministero di Grazia e Giustizia continuare a mantenere il rapporto di collaborazione seppur non più a tempo pieno con la Commissione antimafia
I nostri rapporti si fecero più usati nell'ultimo periodo
Quando nel novantatré il novantadue novantatré assunse la presidenza del Comitato per i servizi di informazione e di sicurezza ma anche in quegli ultimi mesi il nostro dialogo continuo
Sempre vivo sincero stimolante
Ricordo ancora uno degli ultimi incontri a Palazzo di San Macuto quando lo trovai sconvolto incredulo
Del terremoto politico giudiziario determinato da Tangentopoli
Scrolla hanno la testa ed alludendo al capitolo della relazione relativa a Milano che allora aveva suscitato tante polemiche anche a sinistra
Ecco e a cui il Parlamento non aveva dedicato molta attenzione mi disse non ci hanno voluto ascoltare noi l'avevamo annunciato si ricorda e scritto
Nella relazione perversi intrecci tra affari amministrazione politica pratiche di corruzioni indebite pressioni per ottenere dalla pubblica amministrazione favoritismi e vantaggi
Ma dei tanti motivi di attualità del pensiero e dell'opera di Gerardo Chiaromonte né voglio qui citare in particolare uno
Egli credeva moltissimo nel rinnovamento della politica
Anche dei suoi ultimi anni di vita che furono gli anni difficilissimi del disfacimento di un intero sistema politico
Rifiuto sempre la facile vota denuncia di una contrapposizione tra una società civile tutta sana è una società politica tutta corrotta
Egli credeva nei partiti impartiti certo rinnovati aperti alla Società rifiutava le rappresentazioni sommaria e generalizzata di fenomeni che sapeva essere complesse
Teorizzava che per attuare il processo di rinnovamento la parte sana della società civile e della classe dirigente doveva esercitare una forte pressione sui partiti e sulla politica
In modo anche ad evitare la presentazione come candidati di personaggi corrotti collusi compromessi o solamente chiacchierati
Quando espressi il mio scetticismo sulla possibilità di una tale rivoluzione nell'imminenza delle consultazioni amministrative del novantuno
Fu un'estate da una serie di omicidi e attentati commessi in Calabria in danno di politici locali o aspiranti candidati una sorta di primaria colpi di pistola
Concepì un codice di autoregolamentazione con lamentazione che fece sottoscrivere i segretari di tutti i partiti anche in vista delle consultazioni regionali siciliane
Grande fu la delusione
La sua delusione quando esperiti i controlli dopo le elezioni il riferì che il Codice era stato purtroppo più volte violato
Chiusura G dando disposizione di pubblicare i nomi degli impresentabili e dei partiti che non si erano attenuti alle regole sottoscritte
E allargando le braccia mestamente sentenziò
Per una politica che non si sa rinnovare non c'è futuro
Un insegnamento al quale ancora oggi in un quadro radicalmente diverso ma non meno complesso e delicato dobbiamo fare riferimento
Così come non posso dimenticare la sua fiducia nel ruolo del Parlamento che per tanti anni prima la Camera e poi al Senato lo ha visto protagonista di battaglie memorabili
Ritenevo in verità ritengo tuttora scriverà nel suo itinerario di un riformista che il lavoro parlamentare nonostante il decadimento e la crisi del Parlamento sia uno dei modi più importanti per fare politica
Per misurare le proprie posizioni le proprie idee con quelle degli altri alla testa di un collettivo di lavoro di molteplici e varie esperienze maturate in ogni parte d'Italia
Ecco e così che vorrei davvero si muovesse il Senato che ho l'onore di presiedere in una legislatura che sta
Muovendo i suoi primi passi non certo facili
Come un collettivo di lavoro di molteplici e varie esperienze maturate in ogni parte d'Italia
Il valore della vita di Gerardo Chiaromonte non si potrà disperdere
Ha lasciato un patrimonio morale di equilibrio di coraggio di serietà di sobrietà di senso dello Stato di passione politica
Non solo i parenti familiari gli amici a tutti siamo pervasività una triste nostalgica di luglio che comunque vita per sempre nella nostra memoria e nel nostro cuore grazie
Grazie Presidente Presidente Luigi Zanda
Signor Presidente della Repubblica se il Presidente del Senato e ministro
Signor vice
Signora Silvia e carissima franca
Ci vado fiero Monte è stato o l'importante senatore del Partito Comunista Italiano
Di un grande partito da le cui radici è nato il Partito Democratico
Ma è stato anche un grande italiano
E per rendere omaggio alla sua straordinaria figura
E al suo ruolo nella storia
Della repubblica che oggi la Fondazione che porta il suo nome
E i senatori del Partito Democratico hanno voluto che fosse ricordato con questo incontro
Perché attivato più volte di incontrarlo e di stringergli la mano
Ma non posso dire di averlo personalmente conosciuto
Al contrario di molti di voi che gli sono stati amici
A cominciare dal Presidente Napolitano
E da chi tra poco ne illustrerà la figura
Da Massimo D'Alema Emanuele Macaluso da Giuliano Ferrara a Paola Severino
Ho però letto molto di suoi su di lui
Pertanto me ne hanno parlato sino a farmi pensare davvero veramente ho frequentato
Come succede spesso con gli uomini eminenti
Fu un uomo di vasta ahimè esibito
Cultura umanistica
Il piaceva discutere
Era fermo ma mai arrogante mai chiuso
Da suoi studi di ingegneria sette trasferire al rigore delle leggi matematiche fisiche
Dunque in GB dita dei principi ideali e morali Gianni improntato tutta la sua vita
Dalla scienza esatta delle costruzioni trasse gli strumenti necessari alla pratica della lotta politica
Che lui non fu mai settaria sempre teso a trasferire i suoi ideali né i bisogni e delle donne e degli uomini del suo Paese
Oggi ricordare Gerardo Chiaromonte ha un forte significato
Critica
In primo luogo
Obbliga a riflettere
Su cosa vent'anni dalla sua scomparsa sia diventata la politica italiana
A cercare di comprendere come sia stato possibile
Che la grande statura degli uomini ci hanno fatto la Repubblica si è seguito e sempre più vistoso declino dei nostri tempi
Ricordate Gerardo Chiaromonte
E a ricordare la sua straordinaria personalità il suo profilo culturale aiutarci a capire le ragioni e processi
Che in un tempo tanto breve hanno innescato
Una così colossale dissipazione non solo di un solido patrimonio di pensiero politico ma anche e cosa egualmente grave di una straordinaria ricchezza di cultura ideali
Come ricorda il titolo di questo incontro
Chiaramente non è stato solo un dirigente di primissimo piano del suo partito
Ma anche un grande intellettuale un meridionalista
Un uomo di giustizia di antimafia della sicurezza dello Stato
Un eccellente parlamentare un direttore Amato rispettato di rinascita e dell'Unità
Di una vita così piena di avvenimenti e così ricca interessi ed incontri voglio ricordare
Un solo punto nel quale mi sembra possa collocarsi la sintesi della sua complessa personalità
La politica è stata la sua ragione di vita
Ed in questo suo essere tolto su politiche CUS in tempi di grandi divisioni sedi Valente contrapposizioni
Che in Chiaromonte si compone la sua visione della democrazia
Ferma e coerente col pensiero della sua parte politica e contemporaneamente uomo delle istituzioni pubbliche
è stato uno dei dirigenti più lucide più aperti del suo tempo e con la sua azione politica ha contribuito a rafforzare il ruolo nazionale e democratico del suo partito
Nella capacità di tenere strettamente legati il senso dello Stato dei valori dell'unità nazionale alla ragione politica c'è l'essenza del lavoro parlamentare di Gerardo Chiaromonte
Ma c'è anche la distanza dalla sua Italia e cambiamenti purtroppo non in meglio di quella di oggi
In un libro autobiografico Chiaromonte ha scritto cito
Abbiamo partecipato cercando di dare un nostro contribuito alla faticose pazienza
Costruzione di un'Italia democratica e di un mondo pacifico
Non c'è niente nella nostra vita che possa essere raccontato come atto esemplare può addirittura eroico
Ma non c'è niente che possa esserci rimproverato come contrario la causa della democrazia
E della libertà del nostro Paese
Terminata la citazione
Unità degli italiani l'amore assoluto per la democrazia una solida cultura di governo sono questi gli attributi e i contributi distintivi di un comunista
Chi ha avuto un grandissimo senso dello Stato
Quel senso dello Stato che pascolo aprire lo spirito di parte perché assieme
Alle sue
Meravigliose qualità umane hanno fatto di Chiaromonte un grande italiano grazie
Al signor Presidente
Franca Chiaromonte attraverso neri rivolge Presidente della Repubblica al Presidente per Senato a tutti voi grazie
I posti migliori e malattie mi ha colpito mi impediscono di dirmelo direttamente
Voi tutti che voi tutte mi aiutate papà era un uomo taciturno e di vecchia scuola comunista di certi argomenti non parlava mai in famiglia
Ma nella politica privilegiava l'arma della mediazione
è possibile usarla anche adesso in tempi così diversi e così tormentati
Papà era
Un garantista anche io lo sono nonostante i tempi
Papà rideva sempre soprattutto a vico equense ogni estate ci andavamo con mamma io Silvia e la comunità Carlo Pietro Fernanda reagì in e tanti altri
Certo ci si azzuffavano continuamente ma lui chiudeva con un
La sa fa amaro Onna naturalmente il mio napoletano chiedo scusa
Grazie
Macaluso
Nella introduzione alle comunicazioni poi fare da qui a fare
Voglio dimostrare che il seggio presente
Gerardo Chiaromonte
Aderì al Partito Comunista Italiano nel dicembre
Del mille novecentoquarantatré
Ma come scrisse nel suo libro biografico
Coscienza poiché
Fu la politica di Togliatti che dice a trasformare una semplice iscrizione è una scelta di merito
Il riferimento al fatto che il Segretario
Del PC
Dopo il suo rientro in Italia marzo mille novecento e quarantaquattro
Proposta una politica in cui su tutto prevaleva l'interesse nazionale
La liberazione e la riunificazione del Paese la conquista della democrazia della Repubblica e della Costituente
Per dare soluzione hai problemi antichi e nuovi che travagliato ettaro variavano l'Italia
Una politica che il identificava anche come via obbligare quella democratica per un possibile transito associati spot
Gerardo nel libro che ho citato scriveva cito
Avevo l'età di diciannove anni quando cadde il fascismo
E quanto sia quelli
Anche attraverso
Vicende terribili la speranza di potere costruire un'Italia nuova basata sulla democrazia aperto agli sviluppi più avanzati
In un momento di pace
Con un importante elemento aggiuntivo
Tanto importante da diventare parte essenziale
Una volontà di operare per la soluzione della questione meridionale
E in questo quadro costruire un avvenire diverso e moderno per la città di Napoli
E i napoletani
C'era nato in quegli anni era Napoli
La città
Che non era solo la capitale del Mezzogiorno
Ma un centro di elaborazione di iniziativa politica
E con il contributo di Togliatti
E la straordinaria forza politica di Giorgio Amendola la questione meridionale intrecciata con quella della riforma agraria si configurò come questione nazionale
E riferimento centrale dalla strategia togliattiano
L'avvento della guerra fredda
E della divisione delle forze che avevano sconfitto
Il nazismo del fascismo i caratteri che assunsero l'elezione del mille novecento e quarantotto la nascita del come in forma condizionare o no e non poco lo sviluppo della politica di Togliatti
Sancita
Al quinto congresso del PCB svoltosi a Roma nel dicembre del mille novecentoquarantacinque
Tuttavia
Se ci fu una battuta d'arresto e anche a qualche arretramento la linea di fondo la scelta della via democratica non fu certamente rovesciata
E nel Mezzogiorno negli anni Cinquanta o si svolsero grandi lotte sociali e per la riforma canale che la rinascita del Mezzogiorno che coinvolsero tanti giovani e fra cui Gerardo
Che la strategia non cambio è testimoniato dal carattere che assunsero quella lotta
Una strategia che Togliatti sintetizzo in un passo del discorso che fece I i napoletani
Nel Congresso del mille novecentocinquantaquattro
Ecco
La soluzione della questione meridionale diceva
Cioè di tutto quel complesso di problemi di fronte ai quali si trovano le popolazioni meridionali
Può essere rinviata quando avremo il potere socialista si interrogava Togliatti
Si possono rinviare la riforma PAC fondiaria la riforma dei patti agrari l'industrializzazione di Napoli eccetera no nord rispondeva queste questioni non si possono rinviare
Perché le popolazioni meridionali debbono decidere e noi dobbiamo guidare a me a conquistarsi quella migliore esistenza cui hanno diritto
Migliore insistenza diceva Togliatti nell'oggi
Anche l'udienza forse era un po'migliori sta
Voi si intreccio
La lotta per migliorare le condizioni di vita del popolo
E le riforme per cambiare il su tutte e il Paese fu il panno che deviano che nutrivo una generazione di comunisti a Napoli nel sub tre in Sicilia in tutto il Paese
E ricordando l'opera di Gerardo voglio ricordare quella di un gruppo di giovani formati e se a Napoli con Giorgia mento la che hanno dato un eccezionale contributo alla politica nazionale
Faccio solo tre nomi per non farne venti Chiaromonte Maurizio Valenzi Giorgio Napolitano
Non è stato badate il contributo di un gruppo ovviamente organi come vengono chiamati
Ma di persone che autonomamente anche supposizione diverse hanno svolto nel Partito Comunista Italiano soprattutto nelle istituzioni un ruolo rilevante
è un dato politico culturale allegato questi compagni ad altri che avevano storie ed esperienze diverse
E questo attiene
Al rapporto tra tale lotta per la riforma
è il sistema di alleanze sociali e politiche soprattutto il rapporto con il Partito Socialista
La brevità dei queste intervento mi costringe a sintetizzare
Esponendo solo alcuni fatti che hanno caratterizzato la lotta politica all'interno del partito comunista così come raccolta Chiaromonte nel suo libro che ho citato
E quindi
Il suo impegno riformista
Prego
Il dibattito sulla riforma agraria
Dare la terra ai contadini e promuovere l'associazionismo dei coltivatori o puntare a fare grandi aziende a conduzione collettivo
Il dibattito con un po'se non solo il partito ma il sindacato
E Gerardo ricorda il contributo che diedero Emilio Sereni e Luciano Romagnoli
Sempre su questo fronte si svolse un aspro confronto sulla presunta sconfitta del Movimento per la terra
Evocata da militanti e studiosi
E la replica a cui ha partecipò attivamente Gerardo
Sul significato invece che ebbe
La grande spallata che quel movimento diede per buttare il porto del Mezzogiorno arcaico essermi feudale e promuovere una nuova classe dirigente
In questa occasione la discussione tese a contrastare schematismi ideologici i problemi del Sud esistono anche complicato
Ma le Regioni ed è una sconfitta ed è la condizione per soldi di oggi sono successive a questo compimento e Gerardo in quel libro nefasta riferimento
L'acconto il compianto nel PC
Nei primi anni Sessanta sul centrosinistra
Tra chi lo bollò come un tentativo tendiamo capitalismo di inglobare la classe operaia in un disegno di modernizzazione alcuni cedeva dei socialisti
è che invece come Togliatti lo considera un terreno nuovo e più avanzato nella battaglia per le riforme
L'undicesimo congresso svolto c'è nel mille novecentosessantasei con il noto intervento di Pietro Ingrao mise in evidenza come una parte significativa larga del partito sposava le sue posizioni
Ancora una volta il contrasto riguardava il carattere delle riforme
E il sistema delle alleanze i rapporti a sinistra con il partito socialista italiana non riconducibile come alcuni volevano solo altissimo
Anche in questa occasione Gerardo partecipò attivamente a quel confronto politico
Il fine Chiaromonte fu stretto collaboratore
Vi Enrico Berlinguer nella seconda direttore di Rinascita e nella segreteria del Partito comunista
Contribuire Combo farine Napolitano all'elaborazione della politica che sbocco nel mille novecentosettantasei nei governi di solidarietà democratica e nell'aspra lotta al terrorismo
Una collaborazione che continuo anche dopo la fine del Governo di unità e il congresso del Partito comunista del mille novecentosettantanove che confermo la linea politica dell'unità democratica
Questo rapporto politicamente si complicò CR apporto tra Berlinguer e caro Monte
Quando nel mille novecentottantuno al Segretario del partito propose una svolta con una nota formula der con la nota formula dell'alternativa democratica è un forte rilancio della questione morale
I fatti noti
Sono noti e le polemiche hanno avuto un'eco anche recentemente con giudizi su che critico quella svolta che falsificano la storica
Se ne parla come se il dissenso politicamente aperto e motivato a Berlinguer rivalutarsi della questione morale e non è il momento è il modo in cui venne posto
Il giudizio più severo
Su quelle posizioni assunte da Berlinguer
L'ho ritrovato nei diari di Alessandro Natta
Il quale dopo la morte di Errico fu considerato l'erede politico più conseguente e perciò eletto segretario del partito scriveva data
Cito
Le cose sono dette in modo irritante
Gli altri sono lattari normi non abbiamo voluto diventarlo
C'è una verità sostanziale commentava nata ma il tono e moralistico settario nel senso di una sua fuori la verità da eletti e dal pubblico
Chiaromonte invece sul tema sborsa solo ragionamenti che attenevano ai rapporti politici
Nel suo libro scrive cito
Il fatto grave che Berlinguer e sostanze è che sostanzialmente ad pallino
E oggi possiamo ricordarlo non solo perché che è sostanzialmente avallo fu
Le la conflittualità tra il Partito Comunista il Partito socialista e l'archiviazione
E anche la critica aspra atto alla politica che qui ci aveva fatto
Oggi possiamo ricordarlo
Solo con voi un militante un combattente della sinistra ma soprattutto
Come uomo a servizio del restituzione democratiche
Caro Montefalco un'esaltazione di Enrico Berlinguer
Del suo messaggio della sua battaglia
Del suo ruolo nella
Nell'area internazionale
Ebbene
Io ritengo
Che questa
Che questa formulazione e questa questo giudizio di
Di Chiaramonte vanno
Vanno ricordati
Caro montani qualora sviluppo questa competente ma al tempo stesso scriveva
Le critiche alle quali ho accennato ecco testualmente non diminuiscono in me la stima per un dirigente del PC
Che io ammirato anche nel suo costume di soggetti serietà
Un uomo che ha avuto grandi intuizioni politiche culturali
Come quelle sulla austerità e i doveri verso i popoli del sud del momento un comunista italiano che ha saputo riaffermare a Mosca il carattere universale della democrazia
E al quale hanno guardato innovatori democratici i rivoluzionari Dalila estenderlo queste dell'Europa e del mondo questa
Era il giudizio che
Gerardo dava appunto di Enrico sono questi sentimenti agli apprezzamenti anche di io e come me in quell'occasione mosse critiche a Berlinguer
Il quale per alcuni Novelli berlingueriani di oggi sembra che la sua opera o mena sia
Racchiusa nell'intervista ad Eugenio Scalfari sulla questione morale
Concludo Gerardo continuo il suo impegno con lo stesso fervore politico e la stessa di Lidia
L'unità a sinistra e Lolita democratica come condizione ineludibile ineludibile per una politica di riforma
E lo fece anche nel momento in cui Occhetto propose la svolta della Bolognina indicante insieme ad altri compagni l'approdo nel socialismo europeo
Ma il clima nel Partito Comunista e già allora per quel che riguarda i rapporti tre compagni che avevano posizioni politiche diverse era cambiato
E lo civile allora diciottesimo congresso percepito nel mille novecentottantanove
Al diciannovesimo nel nell'ultimo congresso del mille novecentonovanta quanto Gerardo non fu più proposto ed eletto per la direzione
Del partito tuttavia
Il suo impegno non molto di una sola virgola nel partito soprattutto nelle istituzioni
E oggi e quindi
Tutti possiamo ricordarlo non solo con un militante un combattente dalla sinistra italiana ma soprattutto come un uomo sempre a servizio delle istituzioni e dello Stato democratico grazie
Grazie
Onorevole
Presidente va bene grazie
Sfora signor Presidente della Repubblica signora Clio
Carissimi dice francamente di Manduria signor Presidente del Senato
Personalità amiche ed amici tutti
Credo che
Questa
Giornata
Così opportunamente dedicata al ricordo di una delle maggiori personalità del comunismo italiano
Abbia preso da subito un carattere non celebrativo
Ma
Il carattere proprio
Di un confronto
Suo ruolo di una grande personalità ci ha lasciato un'impronta profonda nella vita politica
Che è stato protagonista di battaglie importanti
E che ha lasciato insegnamenti di cui avvertiamo ancora oggi vivissimo il significato
Egli seppe e nello stesso tempo può essere profondamente un uomo del suo partito della sinistra
Profondamente legato i nostri valori
Da un partito dal quale non si discosto mai neppure nei momenti che non mancarono di grande amarezza e forse la lettura di quel suo ultimo messaggio
Capisco il suo ultimo discorso in una drammatica giornata napoletana
Vale più di obiettivi ogni altra testimonianza della forza del suo legame
Con il partito cui aveva legato la sua vita
Vi parlo di amore verso il suo partito
In una giornata difficile
Ma fu anche
No no dello Stato e delle istituzioni
Profondamente legato alla democrazia italiana
D'altro canto come egli stesso scrisse la storia del PC non poteva essere interpretata come una ininterrotta serie di errori
Proprio perché
Sugli Yesser era stata impressa la matrice nazionale e democratica
Da Gramsci e dato gli atti
Da Gramsci a partire dal Congresso di Livorno e del mille novecentoventisei
E da Togliatti come ricordava orrore Emanuele Macaluso in modo particolare con la svolta di Salerno
E con la linea di unità nazionale democratica antifascista che Togliatti impresse al Partito Comunista Italia
E d'altro canto il legame di Chiaromonte come di buona parte di quella generazione con il pc
Nasce proprio nel segno della battaglia democratica e antifascista
E lo stesso legame con l'Unione Sovietica su cui tornerò pure così controverso
Non è comprensibile se non a partire dal riconoscimento che per quei giovani ragazzi diciannove vent'anni
Fu così forte riconoscimento del ruolo che l'Unione Sovietica aveva avuto nel fermare l'avanzata nazista
E nell'imprimere una svolta così profonda alla storia del mondo
è stato ricordato il meridionalismo di Gerardo Chiaromonte che meriterebbe in sé
Una riflessione
Egli è stato profondamente meridionalista in modo radicale ha visto nella questione del Mezzogiorno un tratto fondamento
Ali di quel tema dell'unità del Paese e quindi della forza della democrazia italiana che così lo appassionano
Ma un meridionale sorpreso lasciatemi dire si è parlato molto del suo rapporto con Napoli
Per la sua incancellabile radice Luca
Che ne fece un napoletano molto particolare
Con un tratto di sobrietà direi
E con un certo fastidio verso le manifestazioni della napoletanità più esteriore
Però a volte si è interrogato in pagine molto belle anche eticamente importanti sulle responsabilità della sua generazione e sulle sue
In particolare per quanto attiene al tema del rapporto con l'URSS decolli esperienza del comunismo sovietico
Egli è stato certamente uno dei dirigenti più a sovietici del Partito Comunista Italiano
E tuttavia non ha mai accettato l'idea
Che l'intera esperienza del comunismo potesse essere liquidata
E ridotta ai crimini e alle violazioni pure così gravi della democrazia e dei diritti umani
E cerco sempre di vederne in una visione storici Istica in ruolo anche come fattore di liberazione di mutamento dei rapporti di forza mondiale
Ma in particolare
Egli vide nell'esperienza del comunismo in Italia
Un fattore fondamentale della costruzione della democrazia nel nostro Paese
Gerardo è stato un uomo di un della unità della sinistra
Ma direi di più della unità fra gli italiani
Come condizione per rafforzare far progredire una democrazia fragile
Per consolidare la forza di un Paese diviso
Io mi sono trovato a vivere al suo fianco uno dei passaggi cruciali della nostra storia
Un passaggio quello tra il settantasei settantanove che ha rappresentato non a caso il centro della sua riflessione
Il tema a cui egli ha dedicato tanta parte dei suoi iscritti
E indubbiamente e
Una fase cruciale della storia italiana
Insieme il momento più alto del Progetto unitario e democratico del Partito comunista ma anche il momento della sconfitta di questo Progetto
La solidarietà nazionale
Con i suoi risultati che egli rivendicò
Al di là di ogni giudizio liquidatorio
Ma anche l'insorgere del terrorismo
Il rischio di una frattura drammatica
Particolarmente nel rapporto con le nuove generazioni
Di una frattura non solo fra i giovani la sinistra
Ha tra i giovani e la democrazia italiana
Ricordo a questo tema perché questo certamente sul tema che
Al quale e più legata anche la mia esperienza personale io segretario della Federazione giovanile comunista
Gerardo l'uomo più vicino in recorder lingue pronti coordinatore della segreteria del partito
Il riferimento quotidiano del nostro lavoro del nostro dibattito
Io ricordo lo spirito aperto
La modernità e dice a Roma
La sua disponibilità al confronto anche nel dissenso
Il rifiuto di ogni soluzione burocratica autoritaria delle questioni più controverse
Noi discutemmo
In momenti in cui non era facile discutere
Io ricordo un drammatico comitato centrale del Partito Comunista Italiano a pochi giorni dall'assalto
Dell'autonomia operaia allarma
Un dissenso durissimo
La Federazione giovanile comunista sosteneva la tesi ardita in verità
Che bisognava
Continuare ad essere parte del movimento dei giovani
Pure vedendo che in quel movimento si muovevano anche frange violente che persino vicine al terrorismo
La segreteria del partito comunista riteneva e che invece al primo punto ci fosse la difesa della democrazia
Il rifiuto della violenza
è un uomo di molto diverso e di affrontare una questione cruciale
Andammo ad un comitato centrale nel quale e Chiaromonte fu
Quello che volle questo fu affidato ammette il compito di fare la relazione
E subito dopo
Paolo Bufalini prese la parola a nome della segreteria per sostenere la tesi opporsi
E poi si discusse
In una discussione aperti
Che rimane tuttora testimonianza del travaglio del confronto ma anche
Di un modo democratico
Di affrontare passaggi pure così rilevanti e così drammatici tornammo su questi temi
In quel
Bellissimo convegno dell'Istituto Gramsci sulla crisi della società italiana e le nuove generazioni nell'ottobre di quello stesso drammatico mille novecentosettantasei
Si discuteva
Egli visse
In modo drammatico questo passaggio
Comprese le ragioni
Per le quali quella politica a un certo punto non era più sostenibile per il nostro partito
Vi enuncio anche le responsabilità del gruppo dirigente della Democrazia Cristiana ricordo in particolare la sua amarezza per quella campagna elettorale nei giorni drammatici di Moro
In cui
Una parte del gruppo dirigente democristiano apertamente teorizzò che era arrivato il momento di il lupo durare Partito comunista e il suo rapporto con il Paese
Egli fosse fu
Uno dei dirigenti e i comunisti che colse prima la crisi
Di quella politica proprio all'indomani dell'assassinio di Aldo Moro che ne faceva venire meno un pilastro di una garanzia essenziale
Ma non condivisa il modo in cui Berlinguer ne uscì
Non condivise la scelta di Berlinguer di mettersi alla testa di quella che all'Hui parve la scelta di un riflusso identitari
Foriero di guasti di lungo periodo
Perché proprio
Il rischio era che in qualche modo ripiegando su se stesso la sinistra il movimento operaio finissero per smarrire
Non le ragioni congiunturali della collaborazione con la democrazia cristiana ma quelle ispirazione nazionale democratica che costituiva un tratto essenziale della identità del PC
Quello fu un momento
Di grandissima difficoltà di grandissima sofferenza
Anche nel rapporto tra le persone
Perché come ha ricordato Macaluso il rapporto umano personale
Tra Berlinguer e Chiaromonte un rapporto fortissimo
E direi che i due condividevo no anche
Un certo pessimismo della ragione nel guardare alle cose della Società italiana
Un comune sentire chi li aveva aiutati nella collaborazione nei momenti più difficili
E naturalmente fu un problema anche per quella generazione come la mia che si sentiva profondamente legata a Berlinguer ma che aveva anche un debito intellettuale e politico formativo
Con un uomo come Gerardo Chiaromonte
Tutt'ora io credo
Meriterebbe di essere approfondita diciamo la natura di quel contrasto
Per cercare di vedere lei Ragioniere i torti
Certo il rischio di un ripiegamento di un isolamento
Della forza comunista fu
Fortissimo
E non solo di una rottura a sinistra
Ma il rischio è che la questione morale che pure ieri era
Finisse per essere sollevata hanno
Come leva per un rinnovamento dei partiti
Ma come qualcosa che si rivolgeva contro il sistema che i partiti nel suo complesso
Con il rischio di dare così l'avvio ad una stagione antipolitica di cui poi dopo abbiamo misurato i danni negli anni
Più recente
Non si può negare che Berlinguer avesse visto
E prima di altri
Quanto profondi erano i guasti che si erano creati
Anche se
Indubbiamente la risposta politica che gli dette e fu una risposta difensiva
Incapace di delineare una prospettiva nuova per l'insieme della vita democratica del Paese
Ed è anche vero che l'ISI generare uno
Quegli elementi di confusione tra esigenza di legalità
E ragioni della lotta politica
Che sono due valori fondamentali
Ma che non possono essere tra di loro sovrapposti pena il rischio di scadere in forme di giustizialismo che avvelenano la vita politica e non fanno progredire la democrazia
Fu dunque
Un momento assai difficile ci fu un dissenso tra di noi
E quel dissenso rimane fondante a mio giudizio di molte delle cose che sono accadute dopo
Non soltanto un dissenso intorno al Partito Socialista
Fino a che punto l'impronta culturale e politica che Craxi aveva dato alla politica socialista
Aveva compromesso la possibilità di una politica di unità a sinistra certo questo fu un tema di discussione tra di noi
Ma ripeto
Il tema più di fondo
Riguardava proprio il rapporto tra questione morale e riforma della politica
Un'ambiguità che ha continuato a pesare negli anni e che certamente ha in parte condizionato l'evoluzione successiva del Partito comunista
E il modo stesso in cui si compì la svolta
Chiaromonte sostenne la svolta
Ritenne
Quello il compimento necessario di un processo democratico
Rifiutò l'idea che quella parte del partito di cui egli si sentiva componente così essenziale
Potesse non dare un suo contributo alla svolta ricorderà anche il coraggio di Occhetto
E tuttavia non nascose suo fastidio verso un impianto culturale in cui sicuramente non lo convinceva l'idea della discontinuità
Non lo convinceva un'analisi della Prima Repubblica sotto il segno del consociativismo
E non lo convinceva quell'esaltazione a volte acritica della società civile terra Sussa dipartita TEN che finiva per essere una lettura distorsiva semplicistica della crisi Italia
E tuttavia la svolta era necessaria semmai in ritardo
Egli dette il suo contributo
In un momento difficile
Lo fece non rinunciando alla lotta politica lo fece anche pagando un prezzo personale con Hamas ma non si tirò indietro
Anche quando si sentì ingiustamente escluso da determinate funzioni dirige
E anche in questo penso
Ci ha lasciato un insegnamento uno stile
Un modo di vivere la politica
E infine
Lasciate che io ricordi in lui
Il fatto
Che più forse mi ha segnato Gerardo è stato uno straordinario educatore
Aveva curiosità verso gli altri ci ascolta era curioso delle cose nuove della cultura moderna forse anche per
Che pesava in lui la formazione scientifica
L'essere certamente un intellettuale meridionale impronta storici Istica ma anche un ingegnere che aveva lavorato a Milano aveva dei vari mantenuto un ricordo diciamo non
Non nostalgica di quella città
E questo mi faceva e mi ha fatto una figura del tutto particolare
In grado di lasciare un'impronta molto profonda nella vita degli altri
Un educatore appunto non accondiscendente
Se è vero
Io ricordo quando fui chiamato
Cioè
Da responsabile organizzazione problema antenne e ho finito e da Gerardo Chiaromonte e mi fu detto che era opportuno che prendessi la strada più lunga e più difficile
E cioè di andare in Puglia quella che aveva meno certezze di carriera
Che era anche umanamente più dura
Però sapevo di essere in un partito in cui quando ti indicavano la strada più difficile era un segno di rispetto e persino d'affetto
E non era una manifestazione di disinteresse ecco questo tipo di politica qui certamente e giusto rimpiangerlo
Grazie Presidente Giuliano Ferrara
Vedevo interrogano no
Il mio Presidente signora Clio dal Presidente del Senato autorità
Caraibici e del figlio dalla branca il mio sarà prevedi proprio personale come d'altra parte mi era stato chiesto vorrei però nella giusta dimensione di per la memoria azione anche di rimpianto
Di una personalità fantastica e di una figura così anche simpatica
Come come fu Gerardo Chiaromonte introdurre un elemento non dico scherzoso ma insomma un elemento di
Antropologico diciamo così è di moda questa parola il Partito comunista come tutti sanno era che il Regno sardo
Regno Sardo piemontese
Se non erano di Torino
Dei sassetti
Col vigeva
Non c'era modo diciamo di ricerca
Di farlo lo spazio come fondatori dirigenti Carpi ideologi e lo era era un Partito Sardo piemontese in un senso
Tecnicamente proposto per l'anno della filiera dei segretari di partito qui dalla sua fondazione lo era lo era anche in un senso poco ideologico culturale
Il nord Rismondo no va inventato Valeria sono
Incerto forte radicamento dentro
Dentro
Dentro l'identità italiana profonda quella venuta dei processi politici unitari error lo aveva espresso
Tra gli altri con molta forza e il Partito comunista Gerardo Chiaromonte fa parte
In della schiera della della stirpe della spiata eminente insigne
E però anche simpatica anche straordinariamente alla mano capace di imprimere colori cromatismi assolutamente inauditi alla vita del partito dei dirigenti meridionali è stato ricordato
In diversi interventi sono stati ricordati i loro nomi per pudore non farò quello a cui tutti in questo momento pensano che il nome del del nostro Presidente della Repubblica ma insomma l'Amendolara
A Licata appunto Maurizio Valenzi
Erano nelle Macaluso perché no
I dirigenti emiliani parlano come come come ragazzini ANCE anche intorno ai novanta anni come ha fatto come ha fatto stasera Emanuele Macaluso della storia della loro vita e del loro partito
Insomma fu il contrappeso e dirigente comunista meridionale
Avesse letto no Croce fosse o no umanista o
O o avesse avuto una formazione scientifica futili il complemento insieme il contrappeso
Di un
Di una certa rigidità che invece fiera incarnata nella sede vada gravi dall'ANCI a Berlinguer
E che era
Per carità ma cosa straordinaria una grande risorsa della storia nazionale e una delle delle vere anime matrici del Partito comunista ma aveva io ricordo Chiaromonte tutte le volte che veniva a Torino
Si parlava si discuteva seri
Eravamo due stranieri diciamo a Torino io ero lì alla Federazione puntualmente ci faceva il lavoro operaio occupavo anche della Commissione problemi dello Stato
Con Chiaromonte coordinatore della segreteria in quel triennio fatale evocato la D'Alema settantasei settantanove avevamo molti rapporti EMBI ricordo che insomma
Tutto ciò che di meravigliosamente attivo militante forte esprimeva allora
L'operaio piemontese il sindacalista piemontese la Camera del lavoro il Partito comunista dalla città della Provincia vera lì
Era
Era meravigliosamente valorizzato da Chiaromonte atto qualcosa cioè si arrivava poi al momento in cui
Bisognava fare fronte a forme di rigore che sconfinava no nella ottusità ideologica
Gerardo Chiaromonte aveva un'idea seria della politica che condivideva con la sua generazione e con quella dei suoi maestri ma non pesante
L'uomo politico ma richiama l'intellettuale lo storici sa che era in lui preservata il carattere della persona
Anche nella milizia più rigorosa
Gerarchica disciplinata dalla serio Sita dalla compunzione dalla vanità cose oggi così tristemente diffusa sotto le più diverse storie
Come molti giovani comunisti sparsi nelle federazioni territoriali come il gruppo dirigente dell'organizzazione giovanile insediato a Roma
E D'Alema ha portato il suo ricordo in merito conoscemmo bene
Chi Chiaromonte politico di vertice che aveva già prodotto il maturato un'esperienza importante alla guida all'apparato e delle opere sociali nel sud come capo della segreteria di Enrico Berlinguer
Forse capo delle segreterie era il coordinatore della segreteria del partito comunista
Regnante Enrico Berlinguer era un incarico di estrema delicatezza irresponsabilità era il centro del centro della decisione politica quotidiana una missione complicata e faticosa
Parlo in particolare dell'inizio degli anni difficili che culminano con il terrorismo dispiegato relativismo chi sui nuclei incombenti nelle università e nelle fabbriche nel cosiddetto movimento del settantasette
Siamo
Avanzati dentro il triennio settantasei settantanove ero nell'Ufficio di Chiaromonte a Botteghe Oscure
La mattina in cui poi
Spostato vi fisicamente io all'università la Sapienza ed assistere al comizio di Luciano lama
Fui spettatore dell'aggressione violenta al palco e della cacciata di noi comunisti e dei sindacati dei lavoratori dal perimetro della Città Studi
Occupata e militarizzata nel Gran Teatro degli indiani metropolitani e nella realtà delle delicate rosse
Mezzo teme sette e mezzo clandestine
Chiaromonte quella mattina nel corso della riunione che naturalmente avveniva all'ombra di questo grande fatto che stava per prodursi in un'Italia in cui il clima non non devo credo ricordare soprattutto per i meno giovani questa sala
Era in grande ansia
Era in grande ansia per la manifestazione della CGIL nel piazzale che era il centro piazzale dell'università della mobilitazione movimentista molto violenta anche a Roma
Quella che perpetrato con la città di Bologna che porta un certo punto Berlinguer a parlare di un fenomeno diciannove lista
Si intuiva senza saperlo esprimere con chiarezza dimostrativa era molto complicato poi
Arrivare a definizioni certe che era maturato un clima ossessivo di vasta e ramificata pratiche legale e clandestina della lotta politica e che in questo clima maturavano eventi sempre più
Forti che spingevano con sempre maggiore efficacia verso la provocazione ai danni dello Stato della formula politica
Dell'unità nazionale o del compromesso storico una prospettiva che spaventava e si collegava anche per la sua origine nelle riflessioni sui fatti del Cile a scenari di tipo sudamericano
Un anzi ha fretta è tutta politica era quella di Chiaromonte
Molto dubbioso
Sull'opportunità di quella manifestazione nella trincea avanzata del movimento dimensione urbana ormai in forte dispiegamento in tutta Italia
E si capiva benissimo questo dubbio questo timore
Naturalmente Espresso primordi nei modi giusti dei modi politicamente possibili la manifestazione stava per per aver luogo
Lo capivo in particolare io che ero ferrovia raccontare le peripezie antiterrorismo la federazione di Torino
Dovevo svolto e svolge un lavoro operaio intorno agli stabilimenti FIAT e mi occupavo della mitica sezione problemi dello Stato la Commissione incaricata di fronteggiare da vicino e rivelare i sintomi della presenza operativa del partito armato c'era un dissenso come no che poi si espresse
Più blandamente
Anche più riccamente se vogliamo su un livello culturale elevato nel convegno migranti ricordato da D'Alema che si espresse
Nello scontro politico che si aprì quando diciamo in ogni qualche senso Chiaromonte passo all'opposizione come si faceva allora in un partito centralizzato
Carismatico come il Partito Comunista della politica di Berlinguer
Una fase ricordata con schiettezza da ragazzo da Emanuele Macaluso ma schiettezza di cui davvero credo dobbiamo tutti ringraziarlo
E e sì c'era un dissenso alcuni di noi per esempio erano in dissenso con un dirigente valoroso e attento come Chiaromonte era proprio per
Per quella sua
Tendenza nata da una sana curiosità
Nata da una volontà di ascolto nata dalla preoccupazione di rendere efficace la presenza sociale e politica di questo grande corpo che era il Partito comunista con tutto il mondo che gli votava intorno
Però insomma noi di ributtava hanno un immenso dispetto Chiaromonte ma
Pensavamo che la tecnica della mediazione sociale e politica così come si veniva dipanando
In questa idea di stare dentro il movimento che era internata principalmente del gruppo dirigente della Federazione giovanile comunista romana e da Massimo D'Alema fosse un errore politico
Però a volte voleva assorbire gli urti ricomprendere le piattaforme di lotta in azione guidare e orientare per quanto possibile
Almeno una parte del movimento di massa tra i giovani attraverso la riaffermazione dello Stato democratico della democrazia dei partiti
Ma anche attraverso una presenza di stimolo creativo e di intelligenza sociologica Chiaromonte fu anche un attento sociologo del movimento del settantasette della crisi italiana della seconda metà degli anni Settanta
Senza saperlo tutti con diversi gradi di intuizione del pericolo si avvieranno verso il grande delitto politico
Il rapimento la detenzione il processo e l'esecuzione di Aldo Moro
E ciascuno dalla propria postazione aveva non da una formula fissa i risolutiva in questo D'Alema ragioni fu un periodo di discussione aperta e ricami Partito comunista
Ma una sensibilità e una cultura politica particolare per decifrare questa realtà e cercare di incidere Ignis
L'altro grande ricordo di Chiaromonte e concludo riguarda il dopo Berlinguer e qui lo osservavo da lontano perché ero già fuori dal partito comunista
E vi un colloquio con lui il primo dirigente diciamo così a normalizzare il rapporto con il reprobo al ristorante romano la campana un
Una cena di cui ha un bellissimo ricordo di racconti anche molto personale con risvolti
Di grande sensibilità su su una vicenda che era allora una vicenda traumatica essere fuori da questa grande famiglia da questa specie di
Grande come dire coi né
Quasi genetica diciamo era la storia del movimento operaio del Partito comunista
Aveva perso nell'ultima parte della sua vita una quota del grande centralizzato potere che si doveva esercitare nella segreteria del PC ma no il gusto per la politica intesa come arte del possibile del governare
Lo acquistò in particolare i fatti di mafia
E
E lo e lo applico questo gusto questo talento nel suo ruolo decisivo di parlamentare e Presidente della Commissione antimafia
E dunque un livello intrinsecamente legato alla Potì politicità anche dei fatti criminali con un rigore garantista e con una serietà analitica che ho sempre trovato anche da un osservatorio ormai distante ammirevole
E in cui mi è parso si sia riconosciuto alla sua esperienza politica e parlamentare prego testimoni anche il progetto delicato che mia toccato scritto all'Assemblea sua figlia franca
Anche lei un'innamorata lucida irrazionale della dimensione politica nell'esistenza pubblica e privata grazie
Grazie abbiano grazie per la presenza del per suo contributo il suo intervento il ministro Paola Severini
Signor Presidente della Repubblica signor Presidente del Senato signori parlamentari autorità signore e di mi rivolgo in particolare
Alle signore familiari di Gerardo Chiaromonte la moglie delle due figlie signore e signori ritengo un privilegio
Essere stata invitata a dare il mio contributo questo convegno che vuole ricordare Gerardo Chiaromonte a venti anni dalla scomparsa pur
Non potendo evitare testimonianze dirette di una mia personale conoscenza
Ma lo ritengo un doppio privilegio
Innanzitutto perché la storia di Chiaromonte si intreccia in modo inscindibile con la città di Napoli
Molte volte citata oggi
Cita la quale mi lega un sentimento profondo e permettetemi qui un piccolo piccolissimo ricordo personale seppure indiretto l'orgoglio con cui mia zia mi ricordava diverse studiato al liceo Giambattista vico nella stessa classe di Gerardo c'erano
In secondo luogo perché una parte significativa dell'esperienza di Chiaramonte e di Chiaramonte legata alla Commissione parlamentare antimafia che egli ha presieduto proprio negli anni delicatissimi in cui il nostro Paese adeguava l'impianto legislativo
Ai mutamenti nella struttura dell'organizzazione mafiosa
E vorrei qui brevemente evidenziare tre aspetti del pensiero di Chiaromonte la matrice culturale elaborazione politica l'analisi del fenomeno mafia
Vorrei partire dalla matrice culturale profondamente intrisa di quel meridionalismo cui già molti hanno autorevolmente fatto riferimento rispettoso dell'idea di pazzia che già troviamo il Napoli sul finire del Settecento
Penso al progetto costituzionale della Repubblica napoletana del mille settecentonovantanove delineato sotto la guida di Francesco Mario Pagano
Felice sintesi tra le esperienze rivoluzionarie tardo settecentesche ed un illuminismo rima editato alla luce della tradizione meridionale
Penso a genovesi Filangieri che nell'affermare il principio secondo cui consacrarsi allo Stato significa dedicarsi ad una ricerca disinteressata della verità e ad una infaticabile tensione al bene comune
Ponevano le basi di quella che loro definivano filosofia in soccorso dei Governi coniugando cultura evoluzione della società
E legislazione
In questi snodi trovo molto delle radici del pensiero di Chiaromonte
In media il meridionalismo come visione critica è assente su cui declinare il processo di costruzione dello Stato italiano senza alcuna arretramento verso ideologiche anti unitarie e ANCI statuali
Chiaromonte sia imbevuto di questa cultura quasi sottintesa D'Alema ha giustamente parlato di un napoletano sobrio
E tuttavia ben presente nel suo percorso umano politico e civile
Lo dice lui stesso quando introducendo il suo itinerario di un riformista scritto quando si avvicinava cito testualmente nella sua navigazione il momento di ammainare le vele radicata le sue riflessioni e la lettura del contributo alla critica di me stesso Di Benedetto Croce
Napoli quindi sempre e comunque crogiolo di fermenti cito ancora una sua frase culturale politici nuovi attenta la propria specificità ma aperta all'Italia e l'Europa e mai chiusa su se stessa
Elaborazione politica vi farò un brevissimo cenno perché altri ne hanno parlato in un affresco straordinario di vita vissuta
Ma vorrei solo dire che gli anni tra il quarantasette il cinquanta quelli in cui inizia la sua attività politica furono assai difficili per Napoli va forieri di grandi elaborazioni politiche
Siamo in una città semidistrutta con una popolazione allo stremo delle forze in cui la ripresa degli orrori della guerra e delle sue distruzioni si svela in tutta la sua drammaticità
In questo contesto Gerardo Chiaromonte e quarantasette quando viene scelto come vice segretario del Partito Comunista Italiano in Campania da Giorgio Amendola si pone come figura di grande rilievo nella ricostruzione del paese
In un momento in cui si avvertiva forte la responsabilità anche verso le generazioni future di costruire e ricostruire
Due verbi che andrebbero usati molto più di frequente
Soprattutto quando le difficoltà del Paese richiedono come anche oggi accade il contributo di tutte le forze politiche e delle istituzioni democratiche al risanamento e al rinnovamento del sistema
Anche qui mi sento di dire un ulteriore elemento di attualità dell'insegnamento di Chiaromonte la capacità di lettura ed interpretazione di una realtà che chiede che propone
Forme diverse di rappresentanza anche attraverso canali prima sconosciuti alla politica e che postula insieme che del nuovo non si abbia paura e che comunque il vecchio non possa essere del tutto rinnegato
In viene in mente allora l'aforisma attribuito Bernardo di Chartres
Quindi vecchio di oltre otto secoli che credo sia un interessante ed attualissimo a chiave di lettura anche dei conflitti generazionali
Secondo cui
Cito noi siamo come Nanni che stanno sulle spalle dei giganti cosicché possiamo vedere più lontano di loro non a causa della nostra statura o dell'acutezza della nostra vista ma perché stando sulle loro spalle siamo più alti di loro
E veniamo all'analisi nel fenomeno mafia l'altro ho vissuto
Su cui come accennato all'inizio votata l'esperienza di Gerardo Chiaromonte quella in cui il periodo in cui ha ricoperto la carica di Presidente della Commissione antimafia negli anni mille novecentottantotto mille novecentonovantadue
Periodo che fu perché era un monte l'occasione per guardare alla politica da un'altra angolatura lo ha ricordato il Presidente Napolitano
Nella sua introduzione quel libro non ultimato breve ma densi Simo di riflessioni che appunto i miei anni all'antimafia
Di questa fondamentale esperienza colpisce la straordinaria capacità di analisi antipetto anticipatrice di esperienze che verranno tragicamente in evidenza ben più avanti nel tempo
Sottolineando la matrice economica dei fenomeni di criminalità organizzata cito testualmente
Diversa è la situazione che riguarda la mafia in Sicilia o altre forme di delinquenza organizzata in altre parti del Mezzogiorno e seguo condono
Di un consenso sociale di massa che deriva dalla situazione economico-sociale del Mezzogiorno e dalla concentrazione che qui si verifica della disoccupazione giovanile di tutto il Paese
Che rappresenta un serbatoio pressoché inesauribile di manovalanza mafiosa o camorristica
E che ha le sue caratteristiche di massa in una illegalità diffusa
Se si pensa ad esempio che nella città di Napoli l'attività del lotto clandestino che in ogni caso un reddito più alto di quello statale non funziona certamente in modo più efficiente e puntuale coinvolge decine di migliaia di persone fine della citazione
Simili considerazioni potrebbero certamente essere trasferite ancora oggi nel fare nell'analisi del fenomeno della criminalità organizzata e dell'economia che adesso è sottesa
Negli anni di lavoro presso la Commissione antimafia Chiaromonte inoltre dato sostanza l'esigenza che la lotta contro la criminalità
Non possa mai essere disgiunta da un'attenta considerazione per esigenze di garanzia e di rispetto dei diritti fondamentali
E in questo contesto che prende corpo il pensiero di Chiaromonte ulteriormente maturato negli anni tumultuosi di Tangentopoli sulla centralità del diritto di difesa
E sulla necessità che in ogni contesto siano assicurate le condizioni per il suo pieno esercizio
Attenzione alle regole del giusto processo e dunque al corretto bilanciamento tra i delicati interessi in gioco
Vi sono ancora le coraggiose parole
Pronunciate nel suo ultimo discorso a Napoli a difesa dell'opera dei magistrati ma con un forte richiamo all'osservanza delle regole dello stato di diritto e ad un uso equilibrato degli strumenti a disposizione
Quali la carcerazione per motivi cautelari
Aveva Chiaromonte nitida la convenzione che non può esserci però nessuno una zona grigia tra il diritto la legalità e la loro violazione o c'è stato di diritto è stato dei diritti
Oppure c'è violazione del diritto incedibili
Uno stato di diritto in cui si parla di una giustizia non urlata ma comunemente accettate ed in cui le funzioni più elevate dello Stato come quelle della Commissione antimafia rispettano il perimetro loro assegnato dall'ordinamento
Un confine un perimetro e Chiaromonte fece sempre proprio
E della Commissione antimafia con profonda convinzione escludendo ad esempio sia la convocazione dei pentiti da parte della Commissione sia l'utilizzabilità di documenti non ufficiali e di voci correnti nell'opinione pubblica affondamento
Delle decisioni della stessa Commissione
Dunque
Tenendo la barra dritta sul principio che non si dovesse fare di ogni erba un fascio dell'amministrazione dello Stato delle varie strutture pubbliche anche dei partiti e degli uomini politici si dichiarò contrario l'equivoco di fondo
Per cui la Commissione fosse una specie sono sempre parole di Chiaromonte di giustiziere del re una sorta di comitato di salute pubblica destinato a far cadere testa su testa
Trovo questo pensiero davvero emblematico di un grandissimo rigore morale di un equilibrio non comune di un esemplare forma di rispetto delle istituzioni certo ma anche dei diritti delle persone
Viviamo in tempi non facili
Paura del futuro sfiducia sono sentimenti che molti nostri concittadini soprattutto giovani nutrono
La storia umana e professionale di Chiaromonte ci insegna per cultura coscienza civica e una politica attenta ai valori e i bisogni dei cittadini permettono di affrontare e superare anche chi le sfide più difficili
Chiaromonte ci ricorda e in questo percorso non bisogna mai sparire le armi dell'equilibrio era ed è l'aspetto finanziario
Virgolettato a chi mi chiedesse
Concludeva Chiaramonte in una lettera all'unità del quattordici maggio
Marzo del mille novecentonovantatré se io preferisco gli eccessi pone inerzie risponderò sicuro né l'una cosa nell'altra grazie
Aziende
Grazie Ministro veramente grazie privati darle la parola
Al Presidente della Repubblica il nodo appuntamento come Fondazione Gerardo Chiaromonte a ottobre
Napoli dove terremo un convegno
Su Gerardo Chiaromonte sul suo percorso formativo
Come uomo meridione come dirigente meridionalista e politico
Stiamo lavorando per questo appuntamento questa questa iniziativa questa nostro incontro non sarebbe stato possibile senza l'aiuto del
Franca DD dice
Insidia e soprattutto di Antonia Tomassini che non mi ha dato pace in questi ultimi i giorni ma aveva ragione lei grazie
Grazie
Signor Presidente del Senato consegno la ministra care donne Chiaromonte
Signor Presidente della Fondazione
Relatori e amici tutti
Pensando a questo incontro mi sono provato a ripercorrere mentalmente
Le tappe essenziali di un'amicizia e di un impegno comune che hanno abbracciato quasi cinquant'anni a partire da quando eravamo ventenni o poco più
Ma troppi fatti e datemi si affollavano nel dico
Perché sono state tante le prove che si sono succedute nell'agitato svolgersi della vita pubblica italiana
E della vita mostra di Gerardo mia di quanti avevamo scelto sull'onda della liberazione la via della politica della concreta quotidiana attività politica
Tante prove crisi svolte fino a quelle
Negli ultimi anni e mesi dell'esistenza di Gerardo e della sua battaglia
Dirò dunque solo che nell'affrontarle ogni volta sempre reagiremo all'unisono
Talmente profonda era tra novità affinità di pensieri di modi di vedere di sentire per effetto di una comune formazione e poi di un percorso strettamente singolarmente intrecciato
Ci formarlo entrambi in quella Napoli operaia che ci appariva tra gli anni quaranta e cinquanta esprimersi nel Partito Comunista
Io napoletano lunedì Locarno
Di estrazioni sociali diverse con studi universitari diverse potrebbe aggiungere Giuliano compiersi cromatismi
Malossini dalla stessa ansia di conoscenza diretta della realtà sociale di compenetrazione con il mondo delle fabbriche e dei quartieri popolari
è vero venimmo presto ancora mi assai giovani riconosciuti e valorizzati nel partito e nell'agone politico
Ma partimmo non è superfluo rammentarlo oggi con modestia con serietà da un faticoso e non valere apprendistato di base
Sul piano politico tra le crisi che vivemmo per prime
Vale la pena di ricordare quella dei rapporti nella sinistra tra comunisti e socialisti dopo la sconfitta del Fronte popolare nel mille novecentoquarantotto e dinanzi all'evoluzione in senso autonomistico
Del Partito Socialista Italiano
Una crisi che vive in montagna torno dove vedemmo incrinarsi quell'unità che lì avevamo costruito
Una crisi è una tematica che si sarebbero
Presentate nei decenni successivi a più riprese in termini via via diversi
Ma che Gerardo io sentimmo sempre come cruciali cercando di non smarrire mai il filo di una ricerca e di una prospettiva unitaria
Perché quello era in effetti un banco di prova del non settarismo del non dogmatismo dell'apertura a nuovi orizzonti che volevamo preservare affermare
Nei rapporti tra le forze di sinistra
In quanto condizione perché se potessero assolvere la loro funzione responsabilità nazionale
Nel rinnovare la società e lo Stato identificando sì con la Costituzione repubblicana e ponendosi assumo presidio
E insieme
Dal punto di vista del PC non perdere il filo del rapporto unitario col Partito Socialista significava non Chiu ad essi in un orizzonte ideologico e in un quadro internazionale che non erano quelli della sinistra europea
Ma al di là di ogni discorso ristretto all'aria delle forze di sinistra il senso di una funzione responsabilità nazionale democratica
Guidò Gerardo nella grande crisi è svolta del mille novecentosettantasei impegnando ma in prima linea al fianco di Enrico Berlinguer
Nella scelta e nella gestione di una collaborazione di governo con la Democrazia Cristiana dopo decenni di netta opposizione
E ci vuole coraggio per quella scelta di in entità larga intesa e solidarietà
Imposta da minacce prove per l'Italia
Che si chiamavano inflazione e situazione finanziaria fuori controllo e aggressione terroristica ora mai già manifesta allo Stato democratico come degenerazione ultima dell'estremismo demagogico
Di quella fase
D'Alema ha dato ora una complessa e ancora sofferta ricostruzione
Per parte mia
Nella brevità che comprenderete di questo mio ricordo non voglio nascondere che l'unico momento d'direi in cui non ci trovammo io e Gerardo in piena sintonia fu quello della concitata chiusura
Da parte del PC dell'esperienza della solidarietà nazionale
Decisione che fu foriera di un sostanziale arroccamento che con Gerardo ci trovammo d'altronde ben presto uniti nel giudicare fuorviante
Mi fa la dimora in questa breve più personale rievocazione importante che dall'insieme dei contributi offerti qui stasera si è emersa la ricchezza e la forza complessiva della personalità di Gerardo
Del cui progressivo pieno esprimersi e affermarsi
Forse non si può dire meglio che con le parole da lui riferite all'amico e compagno Edoardo Perna
Se per essere pur dall'opposizione un uomo di Stato
E lo dimostro come si è appena ricordato dinanzi alla crisi del sistema politico istituzionale culminata drammaticamente nell'ultimo scorcio di vita ligi Elardo
Una crisi in cui egli Ecopass ragioni e potenzialità ma anche
Aspetti torbidi e rischi
E da cui quindi non scaturì l'autentica svolta che sarebbe stata necessaria
Devi idee sono dunque le fondamentali lezioni
Intrise di passione di tensione morale e di dedizione verso il Paese che Gerardo ci ha lasciato ai chi arricchendole conclusivamente con amare i riconoscimenti autocritici e sono stati d'altronde ricordati
E se non ce lo consegnano come un uomo di un'altra epoca perché ci rimandano a visioni e a valori irrinunciabili
La visione innanzitutto nella politica come responsabilità poi non ci si può sottrarre e di cui si deve rispondere in primo luogo a se stessi
Gerardo giunse perfino ad avvertire di esprimere un senso di rimosso così scrisse
Per essersi in qualche misura in qualche periodo allontanato dalla realtà della sua terra nel suo mezzogiorno dall'impegno ad affrontarne da vicino i problemi
Ed era quel suo senso di rimosso non solo un segno del suo intimo convincimento di meridionalista autentico mano a testimonianza della sua moralità di un uomo politico
Non è di questo peraltro che parlano certe campagne che si vorrebbero moralizzatrice e in realtà si rivela però nel loro fanatismo nega Triscina e distruttive della politica grazie