Tra gli argomenti discussi: Amministrative, Elezioni, Erdogan, Esteri, Integralismo, Iran, Islam, Italia, Letta, Politica, Rassegna Stampa, Turchia.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 19 minuti.
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Poi sono gli scrutatori di Radio Radicale giovedì tredici giugno questo appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura di David Carretta in apertura a oggi torneremo ad occuparci della politica italiana dei risultati delle
Elezioni amministrative con un editoriale abbastanza duro del farà Sean Times nei confronti del
Primo Ministro nel ricco letta almeno nel titolo la letter Girardi letta il Primo Ministro italiano deve abbandonare la sua impossibile trilogia scrive il quotidiano siti
E qual è questa trilogia voleva al contempo tagli alle tasse aumenti della spesa
E il rispetto degli obiettivi di Bilancio imposti da Bruxelles governare significa fare
Scelte difficili che letta hanno una ancora fatto servono
Riforma per rilanciare l'economia sottolinea il Financial Times parleremo poi di Turchia dei veri movimento del movimento
Che contesta il regime sempre più autoritario del Primo Ministro Recep Tayyip Erdogan nella sua
Agenda islamista leggere in un editoriale dall'Independent erano dogana gioca la carta del pugno di ferro e sbaglia secondo il quotidiano britannico diaria
L'idea m a vedere un po'in commento dalla Guardian secondo cui era dov'è l'uomo le cui riforme hanno creato libertà democratiche senza precedenti in Turchia apparentemente non è in grado di gestire
Le conseguenze di quelle riforme poi vedremo un commento originale di vera una vita da Libération di ieri la Turchia e l'affanno
Islam mista secondo l'opinionista
Di Libération
Islam o conservatori dell'AKP in Turchia sono divisi in due
Correnti la cui
Coesistenza è sempre più difficile da una parte c'è chi vorrebbe trasformare il partito in una formazione come le democrazie cristiane europea dall'altro invece
C'è chi come Erdogan vuole riaffermare la l'identità religiosa rese Lavizzari Vendola società turca chiuderemo con l'Iran perché domani ci sono le elezioni presidenziali
Il mondo oggi pubblica tutto un dossier compresa l'apertura del giornale un'elezione blindata dalla guida suprema sei candidati affrontano il primo turno delle presidenziali
Di domani ma alla fine a vincere sarà uno dei fedelissimi della
Guizzante suprema cominciamo però dall'Italia dall'editoriale di ieri del Financial Times particolarmente critico nei confronti del Presidente del Consiglio
Enrico Letta nonostante il successo del Partito Democratico né nelle elezioni municipali nel secondo turno delle elezioni locali di domenica e lunedì
La Targia Diletta il titolo il Primo Ministro italiano deve abbandonare la sua impossibile trilogia scrive il Financial Times il
Premier italiano Enrico Letta qualche ragione per sorridere dopo il secondo turno delle elezioni locali di domenica e lunedì il suo Partito Democratico ha conquistato tutte le si dici grandi città che erano in gioco soprattutto il centrosinistra ha ripreso il controllo di Roma dopo aver subìto un umiliante sconfitta
Nel due mila e nove il brutto risultato del Popolo delle Libertà di Silvio Berlusconi secondo il quotidiano della City rende meno probabile l'ipotesi che il politico tutta in cui la stacchi la spina della coalizione di Governo
Il centrodestra ancora in testa nei sondaggi a livello nazionale ma i risultati dello scorso fine settimana
Dimostrano che il Cavaliere potrebbe trovarsi di fronte a brutte sorprese se dovesse spingere tre elezioni anticipate altrettanto significativo dal punto di vista politica il tracollo del Movimento cinque Stelle
Che è riuscito a conquistare solo due comuni minori sui cinquecento che erano in gioco la creatura di Beppe Grillo un comico diventato politico ha pagato a caro prezzo il suo rifiuto di sostenere una coalizione di Governo dopo le elezioni di febbraio
Gli scontri interni al Movimento cinque Stelle per rimbrotti risultati elettorali sono solo dall'inizio è possibile che il principale gruppo d'opposizione possa spaccarsi cosa che rafforzerebbe ulteriormente letta il suo Governo
Il fatto che l'ondata di populismo stia calando in Italia e che rischia di elezioni anticipate si stia allontanando una buona notizia per il Financial Times
Ma qual è il problema gli italiani vogliono delle soluzioni alla crisi economica finora hanno da toilette al suo Governo il beneficio del dubbio
Il primo ministro farebbe bene ad usare questo tempo in modo saggio l'economia si è contratta del due virgola quattro per cento su base annua nei primi tre mesi del due mila tredici
Il Governo si aspetta una ripresa nella seconda metà dell'anno ma questa prospettiva appare sempre più improbabile il punto è che da quando è stato nominato dal Presidente Giorgio Napolitano
Letta ha fatto molto poco per far ripartire l'economia italiana per come stanno le cose il suo programma sembra sempre più una trilogia impossibile
Vuole tagliare le tasse aumentare la spesa in particolare per l'educazione allo stesso tempo rispettare gli obiettivi di deficit fissati da Bruxelles
Il problema è che governare significa fare scelte difficili scelte difficili che prese la Sontag se letta
Nona ancora fatto è difficile conciliare le priorità divergenti dei partiti che sostengono il suo esecutivo una lezione dell'esperienza del Governo tecnico di Mario Monti che le riforme non sempre pagano in termini di sostegno popolare
C'è un rischio che la coalizione non duri in particolare se Berlusconi dovesse essere condannato in uno dei processi che deve fronteggiare
Ma niente di tutto questo può servire da alibi quando la necessità di riforme e così pressante
Gli elettori hanno dato letta un'occasione il premier farebbe bene a cercare di
Far muovere di nuovo l'Italia così tra l'altro il Financial Times in questo editoriale dal titolo la lettera g h
Di lette vediamo gli altri temi di politica internazionale innanzitutto la Turchia
Gli eventi a piazza taxi ma Istanbul in altre città del paese la repressione del Governo dogane di fronte a queste manifestazioni
La contestazione per il suo modo sempre più autoritario di governare l'imposizione di una morale islamista la Società turca
L'indipendenti e ripubblica voli vittoriale dal titolo Eraldo Cangio che la carta del pugno di ferro e sbaglia scrive il quotidiano britannico c'è un elemento almeno uno che le proteste in Turchia
Condividono con la primavera araba e cioè la risposta in temperata di un leader politico che inaspettatamente ha visto il suo potere messo
In discussione è comprensibile che il premier Recep Tayyip Erdogan consideri la continua occupazione del parco di jazz sì
E di piazza taxi a a Istanbul commenta una sfida molto visibile molto irritante la sua autorità è anche comprensibile che veda questa sfida come una potenziale minaccia l'economia del Paese
Ma cercare di porre fine alle proteste in questo modo e non solo repressivi le ma anche controproducente per alcuni giorni
Era stato possibile immaginare i leader turchi recitare il ruolo del poliziotto buono del poliziotto cattivo con Erdogan che esprimeva impazienza nei confronti dei manifestanti il suo vice che usava toni più concilianti scusandosi per gli eccessi della polizia
Ma nel mondo dal momento in cui Air dogane tornato da un suo viaggio all'estero dalla Tunisia questa commedia assieme conclusa nel peggiore dei modi l'assalto dalla scorsa notte contro piazza taxi rigetta
Se li dubbi sulla buona fede del Primo Ministro inoltre questa nuova dimostrazione di forza
è destinata ad avvelenare ulteriormente l'atmosfera ed evidenzia la distanza crescente tra i manifestanti il potere
è un dogane è stato eletto in modo democratico il beneficio di una certa popolarità ma le proteste di strada hanno dimostrato una profonda spaccatura è uno scontento che ogni Governo qualunque sia la fonte del suo mandato farebbe bene a tenere in considerazione
La decisione di Erdogan di usare la mano pesante forse di consentirà di rafforzare
La popolarità tra i suoi sostenitori
Ma può essere solo di breve durata descrivere chi dissente come un nemico del popolo e ciò che fanno i leader scredita ti e deboli
Rassicurato da una base fedele Erdogan è stato riluttante nel prendere sul serio le proteste iniziata Istanbul
è stato un errore che alla fine potrebbe rimpiangere così l'avete l'Independent che fa un parallelo tra la Turchia e la primavera araba
Ieri Emma Bonino alla Camera in realtà ha detto che non si può confondere piazza taxi ma con piazza Tahrir al Cairo ci sono molte differenze la principale che la Turchia è una democrazia anche se molto imperfetta contrariamente
All'Egitto pre rivoluzionario c'è un paradosso in Turchia e lo racconta del Gargano in un altro editoriale l'uomo o le cui riforme hanno creato libertà democratiche senza precedenti cioè Erdogan apparentemente non è in grado di gestire le conseguenze di quelle
Riforme c'è un'amara ironia negli eventi in Turchia scrive il quotidiano britannico di aria
Laburista l'uomo
Che ha aveva detto al dittatore egiziano Hosni Mubarak prima per la sua caduta che nessun Governo può sopravvivere contro la volontà del suo popolo
Ha descritto il movimento civile che lo sta contestando con una banda di teppisti agenti stranieri
L'uomo che ha rinviato l'esercito nelle caserme recuperato i pieni poteri per il governo civile in Turchia a inviato la polizia antisommossa per
Arrestare più di cinquanta avvocati che protestavano contro la brutalità della polizia l'uomo le cui riforme hanno creato libertà democratiche senza precedenti turchi apparentemente non è in grado
Di gestire le conseguenze di quelle riforme per la seconda volta in dieci giorni prosegue Guardian la risposta di Erdogan agli appelli al compromesso è stata di rilanciare la sfida
Ai manifestanti con cannoni ad acqua i lacrimogeni rispondendo alla critica secondo cui la sua risposta alle proteste del parco Jersey a trasformato un movimento ambientalista locali in una crisi nazionale
è una dogana fatto più o meno come Margaret Thatcher ha detto questo è il duca non cambierà ma nel frattempo la Turchia è cambiata le forze di polizia in Paesi come Italia Regno Unito hanno avuto i loro problemi ben documentati nel gestire
Le proteste politiche per esempio in occasione dei vertici del G otto ma nella mente di Erdogan c'è qualcosa di più che una semplice protesta politica c'è una cospirazione dietro alle proteste secondo lui ci sarebbero forze che vogliono
Cancellare il suo storico accordo con i curdi speculatori scontenti per gli sforzi del Governo di spingere i tassi di interesse sotto il cinque per cento
E potenze straniere che non possono accettare che la Turchia sta divertita diventando una potenza internazionale si tratta di una lista per il Guardian che comincia a diventare un po'troppo lunga
La realtà è che la protesta è stata un'mai niente per cittadini turchi che non hanno niente a che fare con il tradizionale establishment che mai vista composto da laici sostenitori dei generali gruppi di estrema sinistra
Parlare di complotto significa negare
Le ragioni che hanno spinto i turchi in strada quale la principale la frustrazione dei cittadini per il comportamento sempre più moralista del loro premia sempre più paterna lista così il Guardian in questo
Editoriale una lettura originale di quanto sta accadendo
I turchi e l'abbiamo invece trovata su Libération un commento di Verona addetta alla Turchia e l'affanno islamista
Scrive che dall'islamismo ha una lunga storia che ormai si sta giocando nella crisi turca ai suoi inizi nell'Egitto degli anni Venti summit ma era un movimento non violento fondato da un pio istitutore il cui obiettivo era di lottare contro la laicità europea
E l'emulazione dell'occidente la sua idea era che nessuna delle ideologie europee né di sinistra né di destra permetteva l'Islam di ritrovare la sua grandezza perduta
E che la nascita del mondo arabo passava per un ritorno alla sua identità religiosa insomma occorreva opporre all'occidente la riaffermazione di una religione come cemento dell'unità dei credenti in un parco Pana ravvisiamo le cui sole
Vere frontiere sarebbero state quelle della fede questa ambizione da un tale successo che partiti dal nulla i fratelli musulmani egiziani contavano più di duecento mila militanti alla fine della seconda guerra mondiale
La loro influenza si era estesa a tutto il Medioriente erano diventati
La più coerente e delle forze politiche parare Alberti ma
Non riuscendo a rispondere al cuore delle questioni chiave dell'epoca
Successiva la seconda guerra mondiale
I fratelli musulmani rimasero comunque in
Qualche modo marginali anche perché quattro eventi maggiori hanno cambiato da allora la questione islamista primo
C'è c'è il clero iraniano che confisca la rivoluzione democratica che aveva rovesciato lo Scià
E lo scisma o l'altra grande rete religione dell'Islam che realizza il programma dei Fratelli musulmani sunniti creando una teocrazia seducente perfino nel mondo arabo e che esporta la sua rivoluzione colpi di attentati
Lanciando una sfida strategica gli Stati sunniti ma anche gli stessi fratelli mussulmani
Questo il primo elemento secondo Al Qaeda dichiara guerra all'occidente sua alleati arabi le terre dell'Islam grondano di sangue l'islamismo diventa un oggetto di repulsione perché Osama Bin Laden lo rende
Uno Jihad ISMU di assassini terzo islamisti turchi rompono con la violenza la fine degli anni Novanta e accettano la democrazia cedendo al potere nel due mila e due
Alleandosi con il mondo economico in una spettacolare crescita
Del loro Paese è il modello turco che affascina i fratelli musulmani grazie al suo successo
Ma li divide anche perché perché questo modello accetta la laicità quarto ci sono le primavere arabe frutto di tensioni sociali della rivolta di una gioventù urbana che ispira la libertà le primavere arabe
Non devono nulla i fratelli musulmani che però ne hanno tratto un maggior beneficio vinta vincendo le prime elezioni libere in Egitto e Tunisia al contempo però secondo Bernardi età nonostante
Questo
Quadro l'islamismo oggi si trova in affanno ovunque
Lucia Disma in declino la teocrazia iraniana sopravvive solo grazie alla forza contro un popolo che lo Riggio la rigetta in modo massiccio i fratelli musulmani al Cairo e a Tunisi sono sul usurati dall'esercizio del potere
E si dividono tra
Quelli che vogliono davvero optare per il modello turco e chi invece vuole una strada più estremista secondo che da ogni anno va più dell'islamismo e questa crisi ha raggiunto la Turchia
Diventati siamo conservatori gli islamisti dell'AKP sull'ormai divisi in due correnti la cui coesistenza sempre più difficile
Gli uni vorrebbero ricentrare questo Partito Liberale Politanò per farne una formazione perenne come le democrazie cristiane in Europa
Gli altri vorrebbero riaffermare la loro identità religiosa fra Islam Rizzello la città turca instaurando un ordine morale che metà della Turchia rifiuta in modo assoluto credendo si incontestabile in ragione dei suoi successi economici Erdogan
è andato troppo lontano e troppo rapidamente verso questa seconda direzione quella della islamizzazione della scelta
Ed è ciò che ha provocato le spettacolari manifestazioni qualunque sarà l'esito di questa prova di forza del modello Turco cioè la speranze islamista sta implodendo così
La fede de La Margherita su libera siamo Buttiglieri allora passiamo
Da un modello islamista un altro le elezioni presidenziali in Iran di domani le Mondovì dedica un lungo dossier che vi consigliamo di leggere
Non solo
Nelle pagine normali del del giornale francese ma anche nel supplemento dedicato alla geopolitica tra l'altro dello segnaliamo ci sono due interessanti articoli proprio nel supplemento uno sulla forza in qualche modo dei guardiani della rivoluzione
L'altro su una teocrazia che sempre meno religiosa lira nel paese del Medioriente in cui le moschee sono le più vuote il venerdì allora dalla grande preghiera settimanale
Nella prima teocrazia islamica contemporanea questo paradosso dimostra un fallimento patente è come se
Troppa religione avesse vaccinato gli iraniani contro
La pratica pubblica della religione scrive le Monde da cui però vi di
Vi vogliamo proporre soprattutto nell'analisi di Cristo Fayad
Su questa elezione presidenziale blindata dalla Guida Suprema questo il titolo
è una campagna elettorale triste senza alcuna vera spinta popolare quella che si chiude in Iran a più di cinquanta milioni di iraniani sono chiamati a eleggere il successore di Mahmoud Ahmadinejad
Arrivato al termine del suo secondo mandato presidenziale mandato segnato dall'isolamento crescente del Paese da una crisi economica
Aggravato dalle sanzioni internazionali e della repressione senza pietà di ogni voce di dissenso all'interno
Dell'Iran è l'elemento che ha marcato di più la campagna elettorale è stata l'esclusione
Dei delle personalità che potevano rovinare i piani della guida suprema per la Presidenza
All'i Khamenei l'Ayatollah il grande Ayatollah intende consolidare un regime ancora scosso dagli eventi del giugno due mila nove quando milioni di iraniani scesero in strada per contestare la rielezione di Ahmadinejad
Quella rottura tra regime buona parte della popolazione non si è mai risolta davvero al contrario la spaccatura raggiunto le più alte sfere
Della Repubblica islamica divisa da quattro anni in due fonti fazioni ultra conservatrice da una parte la guida dall'altra Ahmadinejad
Si ha l'impressione di assistere lezioni finte a un processo che ha un triplo obiettivo spiega un esperto
Risanare l'economia dopo la gestione calamitoso di Ahmadinejad rafforzarsi in un contesto in cui il regime si sente minacciato all'interno come all'esterno e completare la riconfigurazione del campo politico vantaggio
Della guida guida che però è più potente che mai ma anche più isolata che
Mai
Alla fine
Il successore di Ahmadinejad sarà con ogni probabilità uno dei quattro ultraconservatori vicini alla guida suprema che sono rimasti tra i candidati di queste elezioni presidenziali dopo l'esclusione delle due personalità che avrebbero costituito una vera sfida per Khamenei cioè l'ex Presidente lascia mira sfrangiata vi figura storica della rivoluzione ma anche incarnazione di un certo pragmatismo
E il braccio destro del Presidente uscente Ahmadinejad che però non ha dato seguito la minaccia di pubblicare informazioni
Imbarazzanti e scottanti per il regime così le modo né ci fermiamo David Carretta una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale
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