04 GIU 2003

Intervento di Marco Pannella sulla preparazione del Consiglio europeo di Salonicco del 20/21 giugno 2003

STRALCIO | - Parlamento Europeo - 00:00 Durata: 5 min 8 sec
A cura di Andrea Maori
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Riunione della Troika e dei paesi partecipanti al Patto di stabilità per l'Europa sudorientale.

Registrazione video di "Intervento di Marco Pannella sulla preparazione del Consiglio europeo di Salonicco del 20/21 giugno 2003", registrato a Parlamento Europeo mercoledì 4 giugno 2003 alle 00:00.

Sono intervenuti: Marco Pannella (parlamentare europeo, Ni).

Tra gli argomenti discussi: Commissione Ue, Consiglio Europeo, Europa, Parlamento Europeo, Unione Europea, V.

La registrazione video ha una durata di 5 minuti.

Questo contenuto è disponibile anche nella sola versione audio.
  • Marco Pannella

    parlamentare europeo (NI)

    Pannella (NI ). - Signor Presidente, signor Presidente del Consiglio, signor Presidente della Commissione, colleghi, la bellissima orazione del collega Bonde - ma un amico mi chiedeva: "E' l'annuncio dell'apocalisse?" - personalmente ritengo che sia il felice tratteggio di una fantasia malata, quella dei mostri di Goya. Se seguiamo gli specialisti della Convenzione, i dosaggi tra comunitario e intergovernativo, le distribuzioni del legislativo, esecutivo eccetera, vedremo che siamo nella fase della decadenza più assoluta, nella quale si riesce solo a distruggere tutto ciò che di classico può esserci ancora dinanzi a noi e che ci ha portato sin qui. Io qui rivendico l'Europa di Altiero Spinelli e di Ernesto Rossi. Perché? Perché questi europei concepirono la federazione europea nelle carceri fasciste. Questo è un nome: erano carceri fasciste, comuniste, naziste, clericali, controriformiste, di qualsiasi tipo. Il loro sogno era di liquidare i mostri delle degenerazioni nazionaliste, delle etnie che pretendevano di costituirsi in etica giuridica ai danni dei diversi. Signor Presidente, io vorrei dirle una sola cosa, molto modesta: questo dibattito è un dibattito che offende il Parlamento che lo ha scelto. Dovevamo discutere di questo il giorno 18 nella minitornata. Lì, il Presidente del Consiglio avrebbe potuto raccontarci cose reali, e noi avremmo saputo che cosa avrebbero discusso in concreto a Salonicco. Oggi, ci si dice semplicemente quel che leggiamo sulla stampa. Il Parlamento degrada se stesso. Dovevamo rifiutare noi di discutere in un momento in cui le decisioni che saranno proposte non sono conosciute, e mi dispiace moltissimo che nessun collega abbia voluto sottolineare questo. Il 18 e 19 ci saremmo riuniti noi, il 20 e il 21 il Consiglio a Salonicco. Il caso a volte fa molto meglio le cose di quanto non faccia la logica politica di questa Europa. Io ho molto apprezzato questa volta l'intervento del collega Wurtz, e in vent'anni credo sia la prima volta. Quando egli sottolinea che "siamo dinanzi ad una crisi di identità", ha ragione. Ma la crisi di identità a quale parametro va riferita? Dove ci iscriviamo? O ci iscriviamo nella storia dell'Europa continentale, che negli ultimi cento anni non ha cessato di produrre mostri di ogni genere, ivi comprese le mostruosità istituzionali nostre, che non hanno nulla a che vedere con la limpidità di uno Stato di diritto e col suo funzionamento, o altrimenti voi state già producendo un nuovo mostro antiliberale, antidemocratico, antiumanistico di questa Europa della controriforma e delle mille suggestioni violente e assassine. Non a caso ci siamo trovati, o piuttosto voi vi siete trovati, in Iraq in realtà dalla parte di Saddam. Ammettiamolo che Solana va ancora da Arafat, malgrado ci sia un'altra prospettiva, quella di Abu Mazen, creata da Sharon e Bush. Voi, come negli anni '40, siete gli eredi dell'Europa che l'Inghilterra di allora e l'America liberarono. Bisogna liberarci di voi, e lo faremo!
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