Overshoot - Il deserto demografico e industriale del Mezzogiorno d'Italia

Radio Radicale un saluto da Enrico Salvatori per questa puntata speciale di ove asciutto fuori dal concetto spazio di trasmissione ricordiamo infatti che l'appuntamento regolare viene di giovedì alle ore ventitré
è questa la trasmissione in cui analizziamo ci confrontiamo sulle congiunture i rapporti tra la demografia l'impronta ecologica e lo sviluppo seguendo come traccia
I punti di un manifesto del Partito Radicale ha consegnato all'ONU nel due mila dodici manifesto che è un progetto politico dove si tenta di spiegare che il modello industriale quello della seconda rivoluzione per capirci industria chimica dei combustibili fossili indifferente nei confronti dell'ambiente
Ha creato la terra dunque alla specie umana e animale che sulla terra vive che della terra e parte dei problemi ingovernabile proprio per questo sarà nei aria adoperarsi come persone come organizzazioni come Governi per convertirlo immediatamente in un modello ecologico non paradigma pronto a trovare
Una nuova alleanza con la natura e se parliamo di demografia all'impronta ecologica di sviluppo
Questa volta a causa da una parte delle elezioni regionali locali vedono i radicali protagonisti con la presenza di una lista di ecologisti laici democratici liberali e credenti
Non possiamo non dedicare l'apertura di questa trasmissione
All'analisi di dati impressionanti difeso il declino demografico ambientale l'industria del Mezzogiorno d'Italia evidenziate punto dall'ultimo rapporto Svimez che il centro studi per l'economia meridionale entriamo un attimo nel dettaglio di questo documento dando un'occhiata un articolo pubblicato sul Corriere della Sera il diciotto ottobre scorso firmato da Sergio Rizzo
Titolato desertificazione del sud i morti superano in atti ascoltiamo nella lettura di alcuni stralci dalla voce di
Enrico Rossi c'è da rimanere impietriti a guardare in quali condizioni verso il sud il lavoro è una chimera la povertà aumentar vertiginosamente i giovani scappano il divario con il resto del Paese diventa Bisso
Per non parlare del macigno della criminalità
L'ultimo rapporto del Centro studi sull'economia meridionali Svimez ci consegna uno scenario angosciante nel quale avanza soltanto una cosa la desertificazione industriale economica ambientali perfino umana
Nel due mila e dodici il numero dei morti e superato quello di nati vivi nella storia del Mezzogiorno d'Italia era accaduto soltanto due volte del mille ottocentosessantasette pochi anni dopo l'Unità e nel mille novecentodiciotto hanno dell'epidemia di spagnola
Il rapporto Svimez e ci dice che il ritmo dell'immigrazione è ormai costante l'anno scorso sono scappati dalle regioni meridionali in centododici mila
Negli ultimi vent'anni hanno definitivamente lasciato il sud due milioni settecento mila persone
Fuggono i giovani che sono il settanta per cento di chimica fuggono le donne che sono il cinquanta per cento fuggono i laureati che sono il venticinque per cento
Nel flusso di immigrati riesce a compensare questo inesorabile esodo
Considerando che vanno quasi tutti al Centro-Nord sette persone su otto
Le proiezioni dicono che continuando così per il due mila e cinquanta il sud avrà perduto altri quattro milioni e duecento mila abitanti
Poco oltre la metà del secolo in corso avverte il rapporto il Mezzogiorno è destinata a diventare una delle aree con il peggior rapporto tra anziani inattivi e popolazione occupata
E con la più alta percentuale di ultraottantenni sul totale della popolazione complessiva
La grande fuga a ragioni innanzitutto economiche anche se non sono le uniche perché se la crisi
Ha messo in ginocchio il Paese il Sud è letteralmente al tappeto
Un dato ci dice tutto nel due mila e dodici il PIL pro capite cioè la ricchezza prodotta da ciascuno è pari al cinquantasette virgola quattro per cento di quello del centro nord
Il prodotto interno lordo del Mezzogiorno e pari oggi al trenta per cento di quello del resto del Paese
Dal due mila sette al due mila e dodici il prodotto interno lordo meridionale è piombato giù del dieci per cento a fronte di un calo del cinque virgola otto per cento nel Centro-Nord i dati Svimez se dicono che andando avanti di questo passo per colmare il fossato che separa le due italie
Ci vorrebbero quattro secoli era Sergio Rizzo dal Corriere della Sera il diciotto ottobre scorso abbiamo in collegamento con voi Aldo lo risorse che professore di progettazione architettonica e ambientale all'Università di Napoli alla Federico
Secondo l'architetto e urbanista con il quale vogliamo commentare appunto questi dati professore aerei laparocele essa è molto importante perché
Hai vedi ai figli ha evidenziato per l'ennesima volta questo declino dell'economia della demografia nel sud
Ci sono delle previsioni al due mila e cinquantuno preoccupante detto sono passati anche
Stabilite
La previsione che
Al due mila e cinquantuno dal solito possono andar via vi sono
Degli scenari improbabili tra i due milioni e i quattro milioni e mezzo di abitanti che danno via dal suo staff
Naturalmente sono i più giovani quindi una popolazione in via di invecchiamento soltanto l'ordine già
In una condizione drammatica perché è stata investita anche da un asset industriali trazione
Non sostituito da nulla
Quindi quando dato avvio all'industrializzazione
C'è non è che si
Sia
Una programmazione eccetera
Finché
La popolazione verso il terziario il quale Mario no rimane collassata l'economia estrinseci dice
Problema sa serio infatti i dati sulla
Disoccupazione sono
Raccapriccianti come sono noto a tutti quindi ripeta prospettiva
Dei prossimi quarant'anni Cannon intervengono politiche in grado di modificare
Detta tendenza incalzante
Sarà una catastrofe maggiore di quella vietata negli ultimi venti venticinque anni siete un problema che dovrebbe interessare tutti perché il dottor perché a circa venti milioni di abitanti perdendone
Tre o quattro
Si mette una condizione
Diciamo di
Debolezza maggiore perché poi del corso IPC verranno via
Il resto erano vecchie Giovanni trenta vie d'uscita
Rachel quei villaggi sono meno dotati mentre i ministri dotati naturalmente
Vanno o al nord prioritario o in Europa
Quindi il diciamola il declino del sud continua spenta uno straccio di
Prospettiva io economia politico di politica che possa modificare questa struttura
Collassa progressivamente bene abbiamo in collegamento anche Enrico Pugliese sociologo già direttore dell'Istituto di ricerche sono poco la
Ciò nelle politiche sociali del CNR docente di sociologia del lavoro all'università la Sapienza di Roma pugliese riflessioni integrazioni ma anche
Perché no contraddizioni copia sostenuto dal professor
E
Praticamente così allora cominciamo a vedere
Quello che è successo innanzitutto non mi pare che abbia avuto tutto questo RAI co e il rapporto
Se assai in altre occasioni si è dato più spazio
Per qualche presso il rapporto
E
Ripetitivo e i non poteva essere diversamente
Perché riflette l'accumulo dei problemi che si sono ove edificati anno per anno e che la Limentra affiche magicamente denunciato
Allora ci sono dei fatti nuovi
O meglio
Non ancora discorsi che riguardano proprio la
Struttura e la composizione demografica
Ero diciamo una volta nel Mezzogiorno succedeva che nonostante le partenze
In effetti la popolazione si ricostituiva perché i tassi di natalità e mi sono molto
Sestri natalità si sono ridotti
Notevolmente sono scomparsi ormai assunte al nord e tutto questo
Sostanzialmente contrasta con
Come dire
Elementi pieghevoli e consolidato e che erano indirettamente verificato in passato per esempio ci facevano meno figli
Dove c'era più occupazione femminile le aree più industrializzate erano quelle dove calava il tasso di natalità ora invece esattamente l'opposto
è in realtà questa riduzione delle nascite del Mezzogiorno
Espressione delle difficoltà esistenziali complessive lavorative in primo luogo
Che vivono le giovani coppie
Pugliese tra l'altro c'è un altro dato interessante nel due mila dodici sembra che il numero dei morti abbia superato quello di nati vivi
Nella storia andare del mezzogiorno del Mezzogiorno d'Italia era accaduto
Soltanto due volte se non sbaglio nel mille ottocentosessantasette
Della spagnola della guerra del quindici esatto pochi anni dopo l'unità nel mio sacrosante ma
Il problema è come dire non è che
Non è che nulla di più no ma infatti non so quanto sia rilevante in termini scientifici non un bene non so quanto sia rilevante in termini scientifici anche una o lacune sprechi regionali ma è impressionante
Per il PAT del delle quote variabili
Quella che diciamo
Quella che esprimeva prende preoccupato del Mezzogiorno poi naturalmente diciamo si arrivi
Non so Mendola aumentano più neanche le aspettative di vita in regioni come la Campania e questo può deve far riflettere ma mentre quando successe
In passato successe per un fatto traumatico per cui
Non erano diminuiti i bambini ma erano aumentati i morti per via dell'epidemia ora invece c'è semplicemente che continua questo trend
Di riduzione della natalità e anche
Ripartenza delle classi di età
Sto più sperperi
Che sono praticamente i giovani elegge Giovanni diciamo a voi in
Adulti cioè si tratta di persone che comincerà a partire
Subito dopo
Avverrà lasciato abbandonato la scuola dopo aver
E determinato i cicli scolastici il ciclo scolastico quindi questo è
Terribile il dato è il impressionante
Perché insomma la mortalità
Diciamo e è andata diminuendo quello secondo il trenta
Che
Diciamo della
Della grande come dire trasformazione democratica della grande tradizione democratica allora il problema è questo sostanzialmente la situazione la desertificazione
Dal punto di vista demografico è dovuta alle partenze alle mancate nascite certi fenomeni che sono intrecciate tra dissesto sulle partenze la novità
Di nuovo
La novità non è una novità cioè allora la invece comincio a aste enunciare la la ripresa delle partenza al Mezzogiorno
è siamo ancora
Diciamo alla fine degli anni Novanta
E ancora gli studiosi di economia e lavoro e i sociologi spiegarono che dal suo che non c'era mobilità e che la gente essa assurdi non intendeva partire mentre illustri studiosi decretarlo lo porto ciò
I tempi di meridionale avevo cominciato a partire tenga conto che poi le cancellazioni anagrafiche
Che permettono all'Istat di leggere o quanto meno all'Istat e conseguentemente al GMES di leggere o quantomeno la punta dell'iceberg arrivano sempre con qualche anno di ritardo comunque nel due mila otto
La libertà un atto scoop
Insomma i dati che aveva dato anno per anno nei suoi rapporti sull'economia del Mezzogiorno
E siccome i medi erano i caldi democratici cioè le partenze meno evidenti erano ottanta mila dal Mezzogiorno pulita
Diventano per dieci anni ottocento mila è stato un unico momento in cui
I giornali ci sono resi conto di questa problematica dopodiché
Dopo un po'di articoli la come si dice la tematica è passata in cavalleria
è ora c'è questo ottimo rapporto che in sostanza è un grido di dolore perché dal punto di vista la Risiko
Allora aggiungere molto perché CIAL la Svimez spesso ha detto
Manca quando il paragrafo dove usare un termine o davanti a me la
Siamo in questa relazione il riassunto farà capo due usare un termine desertificazione e quello diciamo relativo all'industria sostanzialmente e lì come dire diciamo c'è rimasto un po'di industria
Non è con logica
E poi per il resto o non c'è nulla e su questo ci arriviamo con
Aldo non riscossi perché è molto facile dedurre che questa
Implosione demografica dettato dalla fuga non parlo della del della fertilità
Sia diretta conseguenza di una implosione industriale no ora mi chiedo una cosa parto da ha dolori sono sicuro perché un urbanista professore sarà e che nel fallimento dittu
Per queste città del Mezzogiorno ma anche della RAS belt americana mi viene in mente Detroit molte in Cina si sia compiuto un errore come dire comune cioè
Magari l'aver investito su città ad un'unica vocazione faccio un esempio per gli ascoltatori Pittsburgh era la città dell'acciaio storicamente no poi però per continuare a vivere nella dimensione diciamo capitalistica si è ritrovata
Da ad investire in altro diventata una città appurare no più vocazioni diciamo ha retto Torino per esempio in Italia
Un altro esempio piccolo non so quanto opportuno era comunque la città della FIAT è fallita così era dovuto in parte dare invitano
Ad un'opera di
Trasformazione urbana tentare di diventare eccita finanziaria una parte sita di terziario Città di ricerca investire capitali in cultura in turismo al centro il fallimento di tutti questi centri urbani non c'è secondo lei professore Aldo Loris Rossi un ancorarsi tuttora dei modelli for visti
Guarda io sono Young sono trasferite
Abbastanza
Come dire striscia di questo di questa
Collasso progressivo
Del Mezzogiorno tenendo conto sotto che un po'tutti i dati
Insomma una carenza maggiore che si nota e l'assenza della politica
Cioè la politica non affissioni sul Mezzogiorno
Eppure oggi perlomeno negli anni Novanta
è in atto una rivoluzione trasportistica
Nel Mediterraneo chiarimento nel Mezzogiorno al centro dell'attenzione quale illecita questa rivoluzione trasportistica
Dagli anni novanta in atto questo fenomeno della globalizzazione connesso
A
Alla caduta del muro di Berlino alla conferenza di Marrakech del novantaquattro
Chi hanno aperto il mercato a scala planetaria
C'è stato appunto alla fissione della Cina nel due mila e uno al WTO
La visione della Russia nel due mila undici
E qui discettato un'esplosione di globalizzazione che ha messo in moto riconobbi accelerando magari anche squilibri
Però hanno avuto un una infinito importante dal punto di vista dei trasporti
Diciamo che i trasporti marittimi e oggi assorbono circa il settanta per cento dei deve del traffico mondiale di merce e oggi tutto il traffico mondiale
Attraverso per quello che dalla Cina va in Europa c'è il traffico Euro asiatico attraversare la il il Mediterraneo in maniera è diventato di nuovo
Il centro del traffico mostrarne tali io allora questa questione
Adesso come dire e in moto parecchie iniziative non
Verificatori Gioia Tauro e diventato il più grande porto di transhipment italiano
Diciamo se mi pare una cosa come Ettore milioni duecento mila
Conta è emersa all'anno ed è contende il il mercato a molti porti del Mediterraneo
La costa orientale
La costa
Mortadella dell'Africa
E anche lato sud dell'Europa
Quindi
Insomma chi sta creando uno o né in terra
Pervenuta il sistema portuale
Egli opera portuale del Mezzogiorno oggi è stato articolato intorno grandi piattaforme logistiche c'è quell'adriatica applicare la Puglia quella tirrenica
Campania e Calabria con il porto di Gioia Tauro
E quella siciliana che insomma quel che in questi queste piattaforme logistiche
Firmi Lupo no lentamente prive di una visione però
E l'unico motore diretta trainando unitaria
Dentro questo commercio mondiale allora dico il problema è corso bene Nicola Rossi economista
E altre anche altri studiosi GMES per esempio presta molta attenzione Allal i problemi del traffico
Nel Mezzogiorno genitore nel allora penso dimostra una cosa molto importante che
Il Mezzogiorno sarà sempre più
Ho nascere lieve approvava megalopoli europea e la lega no poli mediterranea
Cioè come un bollo gettato nel mare nel Mediterraneo
Evidente il fatto stesso tutto una piattaforma logistica quindi diventa essenziale per l'Europa
Ma di tutto questo non si vede nulla non si vede un'attenzione della politica che
Chicchi ormai ed è autorizzabile IVA nel senso che vada a finire tecnica e non sarà più quali sono i problemi e per esempio economico territoriale
Della
Dell'Italia c'era un grande economico
Geografo urbano come
Francesco Compagna che aveva una visione chiara diventare grande prospettiva di creare
Nel mezzogiorno un'arte di riequilibrio economico territoriale Roma-Napoli Palermo
Salerno Palermo che poteva contendere il primato all'arte Roma Milano Torino Genova
Allora
Il purtroppo non ci sono nemmeno centri studi interdisciplinare
Lei dei singoli disciplinavano progressi straordinari però non vi sono punti di
Come dire di dialogo interdisciplinare
Ne progetti nei piani progetti a scala geografico territoriale per
Studiare queste di questi complessi fenomeni allora
Chiederci di indennità provvede il ritardo della politica rispetta queste grandi prospettive che potrebbero avere un riflesso enorme nel Mezzogiorno perché il Mezzogiorno se è vero che periferia dell'Europa e baricentro del Mediterraneo marcato e noi insistiamo con continuità
Su una
Sullo stato di aprire una prospettiva nuova euromediterranea pelle mettere al centro che i problemi appunto anche del Mezzogiorno purtroppo
C'è il terrore di ieri vivibili di aprire una prospettiva euromediterranea e avente l'Europa è sempre più euro c'è in carica semmai per esempio un'altra prospettiva molto importante vista apparendo con l'Oriente unità per il ricorso
Tutto un
Sottomarino il passa parola
L'affida all'Europa l'Europa a Costantinopoli un grande tunnel che accelera i i percorsi e
L'altra funzione importantissima aveva il corridoio otto
Napoli-Bari
Sofia Varna che apriva una prospettiva punto verso il l'Oriente circa ho perso allora
Diciamo occorrerebbe un'attenzione della politica che questi problemi ma ripeto la politica ormai parla solo di se stessa
E non serve importa nulla per il problema mentre l'età Enrico Pugliese due spunti il primo si al centro del fallimento di Gotti tutti questi centri urbani non c'è un ancorarsi tuttora modelli fordista e poi la seconda questo spunto che ci ha dato il professore Aldo non risoluzioni volevo che ci sia o quali voracità un modello morbilità
A parte il fatto che un modello fordista significa
Molte cose significa industriali
Significa produzione su vasta scala ma significa riconoscimento di diritti sindacali significa occupazione stabile ma
Questa diciamo è tramontata nel Mezzogiorno o la deindustrializzazione precoce
Che abbiamo visto Jafar che negli anni settanta noi abbiamo avuto
Dalla fine degli anni in Italia
Sul palco nel corso degli anni Sessanta
Fino agli inizi degli anni Settanta un processo di
E industrializzazione che certamente possiamo definire fordista nel senso che creavano aggirabili tutte le dimensioni comprese le le grandi
Che acquistava un un ruolo di leadership e nelle quali il modello di organizzazione del lavoro che significa quello che sappiamo
Produzione standardizzata su vasta scala
Eccetera eccetera standardizzazione dissero cesso essi stessi prodotto beh l'abbiamo visto l'abbiamo visto con l'industria di Stato Colin giusto non di Stato nazionale Comuzzi nazionale si è poi il processo di deindustrializzazione
è cominciato col primo shock petrolifero così come dappertutto la RAI bello significative non sono purtroppo a Napoli dico purtroppo paradossalmente accertate per avere
La RAI
Belfe cioè la la la la fascia del della ruggine crede stellari ha praticamente di deindustrializzazione e di rottamazione
è necessario che ci sia stato qualcosa di significativo ed imponente getto di molto simile all'Ohio in termini di produzione Marson ma perché non solo ai ma proprio anche il Michigan Detroit poi e parzialmente riferita
E anche insomma
Gli americani distinguono prossimo bella Albertin Camber per gli Stati del Sud storto delitto insomma c'è stata una ripresa occupazionale
E di sviluppo economico passato o altro tipo di attività con seicento modello fordista nel Mezzogiorno prima è morto nel momento in cui
Si poteva affermare io
Personalmente chi penso che l'Italsider
Era una industria fordista
Nel bene e nel male probabilmente dopo la grande ristrutturazione anche del bene ovviamente dal punto di vista ecologico
Era come dire il conflitto con la natura
Era incredibile né
I e ci sono le conseguenze tuttora ma però diciamo non siamo ancora carne sul modello fordista perché non c'è non c'è nulla uno viene ancorata al modello fordista alte al che allarga la FIAT di Grottaminarda
Che
Diciamo celare intorno include mare intona chiuso quarantatré edilizi deve essere anche una cultura una consapevolezza dopo di me definita e che l'Italia ha da tempo allora
Forse nonché ancorati al nulla nel senso che non è che c'è più qui il cui il un partito industrialista nel Mezzogiorno ecco
C'è un sindacato ferito e malmesso
E un diciamo una classe operaia se vogliamo usare
Un termine un vorrei però in gravissime difficoltà
Sottoposto
Quindi
Che qua all'epoca alcune pratiche che sono rimaste hanno il peggio del fordismo cioè l'organizzazione brutalmente terroristica del lavoro come per esempio la FIAT di Pomigliano dove ancora prima
Della pura ultima Marchionne
L'età media
Dei lavoratori era tra le più basse delle grandi fabbriche d'Italia per il semplice fatto che a quei ritmi a quei carichi di lavoro si poteva resistere solo fino a una certa età
è insomma quindi in pratica quella storia è finita manca una storia nuova
Su questo come dire
Che mai lordi una capacità di
Vi proposte e poi anche rispetto alle tradizionali forme di intervento e in realtà perché patto molto poco e questo spiega i dati che abbiamo
Il rapporto del Tibet mostra come eventualmente gli incentivi alle imprese sono stati modesti ellenica proporzionali rispetto a quelli che sono andati da lui
Nel al Centro-Nord
Saranno stati incentivi pensati per un modello che non va bene comunque Centro-Nord ce ne sono andati di più
è così il quadro della politica economica e un quadro complessivamente povero
Rispetto invece alla questione delle infrastrutture e credo che l'ubiquo diciamo un momento di luce che sfogliando le pagine del rapporto io ho qui con me non c'è l'ombra Ciolla
Ecco allora la sintesi della relazione univoche loro ogni anno
Ogni anno danno ecco perché un minimo un minimo
Di di vantare quindi pare che anche il professor Floris Rossi mossi lo sottolineasse comporta prima ligure prima riguarda questa questione delle infrastrutture IARC con riferimento
Ai trasporti ad honoris non si conclusioni
In conclusione volevo dire questo che il Mezzogiorno è urgente bisogno di una politica
Da incarnare in un masterplan Arcava geografico territoriale c'è
C'è bisogno di di una
Convergenza di studi
Interdisciplinare su questa redazione di un grande piano per il tutto è che tanto enunciato varie volte ma nessuno può ne ha avuto la porta vi parlo quello l'ultimo di cui che sentita voce sommava gli interventi di settore
Delle singole regioni centotre a un dialogo
Senza una interconnessione era una specie di di di insomma burocratica di interventi particolari senza idee generali senza uno scheletro portante cioè tentare Gancia e nemmeno ai ai due grandi corridoi transeuropee che interessa nel Mezzogiorno cioè il corridoio uno ovvero dei loro Omar Palermo e il corridoio osso io non c'chi si aggancia acquisti due grandi corridoi e al corridoio dei due mari c'è Rotterdam Genna ma con
Le autostrade del mare e nell'altro corridoio adriatico
E non si realizza una interconnessione
Tra i singoli forti e le piattaforme logistiche non si va da nessuna parte il dialogo ora si è fatto più difficile anche con la costa africana perché non
Non c'è nessun Governo gabbia un minimo di idea di stabilità e di politica quindi tutti in una grande confusione e in sospensione però questa confusione sarebbe anche autorizzare
Grande incontro dei come dire internazionale cioè
A dialogare questa nuova prospettiva euro-mediterranea che potrebbe significare un dialogo continuo pressante per costruire una nuova politica cioè come auspicava la conferenza di Barcellona il Mediterraneo prima o poi sarà una
Zona di libero scambio quel che vuole essere una prospettiva per collega fare per esempio lei dodici aree metropolitane più importante che si affacciano sul Mediterraneo e quindi cominciare una nuova era nella nella dialogo tra questi civiltà diverte insomma distonia cavalcare la paglia geopolitica che separa il mediterraneo in due parti
Senza questa grandiosa apertura euro-mediterraneo non si va da nessuna parte bene mezzogiorno
Periferia d'Europa ma baricentro del Mediterraneo quindi dove cioè a pensarlo baricentro il Mediterraneo ci aiuta sicuramente a essere addivenire speranza per il futuro di questa regione europea e finisce qui questa puntata speciale fuori
Dal consueto spazio di trasmissione di aver assunto la rubrica di approfondimento di Radio Radicale dedicato i temi della demografia dell'impronta ecologica e dello sviluppo che oggi abbiamo
Voluto appunto dedicare al Mezzogiorno d'Italia e che vive giorno dopo giorno un progressivo declino demografico
Industriale e ambientale grazie al professore Aldo Loris prossima poiché ci accompagna il corso tutte queste nostre puntate di analisi e racconto di patologie industriale proposte ecologiche grazie Enrico Pugliese sociologo anche a voi già direttore dell'Istituto di ricerche sulla popolazione le politiche sociali del CNR docente di sociologia del lavoro
All'Università la Sapienza di Roma ci troveremo di nuovo su queste frequenze giovedì prossimo alle ventitré con nove asciutto demografia impronta ecologica e sviluppo un buon ascolto con i programmi di Radio Radicale un saluto come sempre da Enrico Salvatore