Ricordati di vivere

Credo che sia
Entrando
Necessario dire che questa iniziativa
Con questi protagonisti questo libro i protagonisti del libro i protagonisti della nostra storia di ieri di oggi di domani
è un'iniziativa
Organizzata dalla Fondazione Salerno contemporanea
In sala c'è Igina di Napoli potrei dire
Semplicemente la direttore artistico del
Teatro Stabile di innovazione di Salerno
Ma mi piace invece considerare
Che la mia amicizia con i Cina di Napoli
Nasce negli anni del mio impegno di lavoro a Napoli
Gli anni in cui
Si stabilivano rapporti con nomi alcuni scomparsi altri diventati importanti
La Mario Martone ad Antonio Ghirelli D'Antonio Ghirelli a Lucio Amelio da Lucio Amelio a Renzo Arbore
Ecco io
Leggendo
I percorsi straordinari che Claudio Martelli di scrive
In ricordati di vivere nella sua Milano
Ho cercato di capire che cosa succedeva a Napoli in quegli anni che cosa
Succedeva a Milano in quegli anni
E che cosa non succedeva invece a Salerno in quegli anni
Dove
Con
Difficoltà si andava verso un ammodernamento che sarà assegnato dalla svolta della Giunta Giordano
Verso la fine de gli anni
Agli inizi degli anni Ottanta quegli anni ottanta di cui tanto si parla
E
Voglio dire subito che questo libro non è un libro del la memoria è un libro che serve direi a tutti quelli che vogliono ragionare sul futuro non si può ragionare sul futuro
Senza conoscere quello che
Abbiamo fatto quello che abbiamo detto io ho letto con grande
Proprio trasporto questo libro di Claudio Martelli che sono parecchie pagine come avrete visto chi lo ha già letto chi lo sta per leggere acquistandolo nel fondo della sala
Cioè la libreria guida che svolge questo servizio dicevo
E mi sono chiesto quali sono i punti di contatto certo facile dire la militanza socialista lui dirigente di un grande partito socialista io militante socialista di provincia
Ma c'è qualcosa di più
Ci sono alcune cifre nel libro di Claudio la l'impegno per
La laicità il valore della laicità
Che mi sembra un valore centrale
L'impegno per l'ammodernamento dello Stato della città di Milano dei rapporti tra le persone
Claudio insiste sui concetti di amicizia e addirittura
Un certo punto ci parla dell'amore nel rapporto con la politica
Ecco io vi voglio dire che questa fondazione si è impegnato con Claudio a ragionare del futuro in questi termini pensando questa volta proprio a questo assunto con i suoi ritardi
E lei sui anticipazioni
Un'anticipazione
E qui
Sempre parlando della mia storia ritrovo il mio rapporto con Enzo De Luca
Che
è rappresentata dentro in questa città dal suo impegno per l'ammodernamento
Dal suo impegno per
La qualità delle relazioni tra le persone quello che lo chiama il cambiare tutto perché niente rimane l'unica stagnante in un formalismo e di alla politica un valore di amore
E di partecipazione e vi assicuro che questo libro
Mi fa venire voglia di fare politica Manti fare politica facendo culture facendo prove siano Bindi fare politica necessariamente facendo il candidato o l'uomo delle istituzioni
Di fare politica riscoprendo il valore della centralità della politica Claudio un certo punto
Ci parla dell'Imperatore Adriano per poi portarci a parlare di Adriano Sofri e di suo figlio Adriano
E mi piace che quando un certo punto racconta del figlio che
Comincia ad andare a mare
Con le pinne e gli occhiali e dice ma che fai
Lui risponde faccio il sud
Ecco precisiamo impegnate con Vincenzo De Luca
A fare il sud con Claudio Martelli a fare il sud la Fondazione Salerno contemporaneo vuole essere una proposta di cultura di impegno per le nuove generazioni in questa realtà in questo senso qui in sala
Come dire
Ritroveremo percorsi
Antichi importanti rileggeremo questa storia
E consigliere Remo il futuro
La presenza a questo tavolo
Di
Mauro Macaolo presidente di Confindustria
A questo senso il senso di un
Di una città di una provincia
Che guarda all'impresa come impegno di lavoro come problema del lavoro nel futuro
Ci doveva essere
Ruggero Cappuccio una coincidenza glielo ha impedito ma
Ha mandato una bella cosa sul libro di
Claudio Martelli e siccome l'ha mandata al suo amico Franco Dal punto io e lo stesso cappuccio abbiamo chiesto dal punto di leggere lui stesso questo scritto che
Ruggiero
Ha mandato ieri venendo a Salerno dove peraltro si sta facendo al Girelli proprio un suo lavoro
Il soccombente con la sua regia
E quindi questo scrittore che lo leggesse Franco da conto
Ricordati
Per
Ricorda che dividere
Il libro di Claudio Martelli possiede un titolo forte che proclama immediatamente una sfida senza timore a regime interiore e politico dell'ambivalenza
Ho letto con attenzione rapito con cui si esamina il diagramma di un bollettino medico al capezzale di un nobilissimo ammalato la nostra nazione
Ricordati di vivere si delinea come un ponte
Capace di congiungere i due mondi quello ideologico sognante appassionato degli anni Sessanta
E quello contemporaneo soffocato da ammalianti algebre consumistiche stretto tra gli incantesimi dell'economia come unica via di fuga al voto umano che ci circonda
Mi colpisce di Martelli narrare la capacità di aprire un dialogo impietoso con se stesso
La temerarietà di invitare il suo stesso io più profondo ad una seduta di autoanalisi in cui sta tenutaria illusioni errori e battaglie
Con una qualità che poche volte campeggia nell'occhio più già fiscale
Claudio Martelli mostra di sapere bene cosa sia la spezzatura
Quella capacità disinvolta di non scendere a patti con se stesso e con la realtà politica e sociale del suo Paese
Lo stile del libro incalzante come un'azione pura trascorra tra l'equazione del potere e la letteratura della memoria
Come quando racconta
Della tavola apparecchiata dei dopo cena a casa degli anni senza televisione in cui i ragazzi
Parlavamo con i genitori
Ora colti nella calda cucina negli inverni milanesi leggevamo attorno a voce alta i Promessi Sposi io le confessioni di un italiano
Ascoltavamo le commedie alla radio o più spesso con gli occhi chiusi per gustare la musica più interessante senza imbarazzo
I dischi a settantotto giri divelti Bellini Beethoven il Tannhäuser relata marcato delle Valchirie
Ma anche
Le in appositi e di liste e i periodi di Chopin suonati al piano da mio fratello Antonio
Ed è certamente da questo nutrimento dell'arte che l'adolescente divenuto uomo può dire di sì
Alcune mine della mia esperienza politica nel momento di massima autorità e prestigio ero vicepresidente del Consiglio assunsi anche il ruolo di Ministro della Giustizia
Poiché ero determinato a muovere guerra la mafia
Poche ore dopo aver giurato come guardia sigilli chiamai Giovanni Falcone e gli chiesi di venire a Roma a lavorare al ministero come direttore degli affari penali
Il flusso narrativo di Libero si muove come una macchina da presa
Assetata di chiarezza dotata di un potere radiologico perché l'autore sa bene che non c'è verità nell'uomo se non si è in grado di raccontare tutta la verità sulla sua storia
Ricordi chi rivivere
Allinea lunghi piani sequenza sulla prima Repubblica si inoltra come una cinepresa spalla delle folle studentesche nella contestazione
Fissa i suoi primi piani su Craxi e si eleva condomini vertiginoso quando osservando il panorama politico con acribia impietosa
Fini in il bianco e nero dei compromessi italiani
Martelli scrive
Allungo ancora oggi in nome della ragion di Stato sono stati compiuti essi compiono delitti e misfatti in abbondanza
E solo sicuramente più di quelli scoperti e conclamata
Lo Stato qualcuno in suo nome può uccidere legalmente
Il singolo al massimo può invocare la legittima difesa
Lo Stato qualcuno pregresso può trattare con terroristi e mafiose e se serve assecondarli e proteggerli se lo fa un cittadino comune finisce all'ergastolo
Ecco la la spina dorsale del libro
Sostanza e formali passione civile e passione culturale
Come quando Martelli sostiene la causa del Teatro Pier Lombardo desideroso di sperimentare nuovi linguaggi scenici
Come quando
Spiana la strada a Paolo Grassi per la sua nomina sovrintendente del Teatro alla Scala
Alleandosi con Claudio Abbado
Ed è proprio la figura del grande maestro scomparso e dello splendido tributo al di là civilissima Milano
A intercettare le mie riflessioni sulla struttura decadente del nostro Paese
Qualche giorno fa dalla prima pagina de il Mattino ho riflettuto molto nella retorica e del cerimoniale di comodo
Ancora adesso ripeto otto mila persone in silenzio davanti alla Scala
Le porte del teatro sono aperte la parte pur tante
Le note della Marcia funebre movimento della saggio assai tratto dalle noi Cati Beethoven
A volte non le strade di Milano fino a piazza Duomo
Riecheggiano sotto le volte della galleria
Per dire che Claudio Abbado non è morto
Il silenzio commosso degli adolescenti degli anziani
Di quelli che amano la musica la letteratura scopre la ferita nazionale
Per un artista in Italia non è difficile morire e difficile riterrei
L'abbraccio tenerissimo che i milanesi presenti hanno affetto al maestro il quello mediato dalle delle centinaia di migliaia di persone
Che attraverso RAI cinque si sono raccolte intorno ad uno dei simboli più alti della cultura nel mondo testimonia però una rabbia tangibile appassionata e leale
L'albero di ulivo esposto davanti alla Scala e l'istantanea dell'altra Italia che non dimentica
Per il suo ritorno sul podio del tempio lirico milanese
Abbado aveva rinunciato al suo cachet
Chiedendo novanta mila alberi per la sua città
Novanta mila alberi per vivificare lo sguardo alleggerire il respiro rimettere al centro della nostra vita ciò che davvero conta
Non è stato possibile
Perché il nostro è un Paese dove i funerali degli artisti riescono meglio dei loro battesimi e meglio dei più naturali riconoscimenti ha vissuto
Non è possibile trattenere a Napoli Eduardo De Filippo Riccardo Muti Raffaele la Capria Giuseppe Patroni Griffi
Ma è possibile
Farà svaligiare la biblioteca dei Girolamini svuotata scientificamente dite soli assoluti che costituirebbero una risorsa planetaria con la quale la Spezia o la Francia avrebbero creato un'industria economica Stream
Russo
Non è possibile riconoscere Roberto De Simone il titolo onorifico di maestro avvita del Teatro San Carlo
Ma è possibile far saltare una recita del Barbiere di Siviglia che si proclama come il più autolisi olistico degli atti del massimo cittadino
Il pubblico che saluta bateau e addolorato per la perdita del maestro e indignato per la scomparsa dell'Italia
Il nostro Paese non può identificarsi nell'asta miserevole che i politici inventano per fingere di ridurre le tasse per fingere di stabilizzare la relazione per fingere di offrire una via di fuga alla crisi
Gli otto mila italiani davanti alla Scala testimoniano che la musica e più importante delle gabelle
Che Leonardo il più importante dell'ISMU che Rossini al San Carlo è infinitamente più significativo di una sigla sindacale di cui tra qualche anno nessuno ricorderà più nulla
La struttura economica dell'Italia il corpo l'anima del Paese brilla nella sua storia artistica
Penalizzando lo spirito intellettuale della nazione
Si sottrae l'anima
E il resto appunto soltanto il corpo un involucro mise Rando senza obiettivi senza entusiasmo rappreso in una evidente tendenza insanabile
Le orchestre a partire da quella fondata da Pato chiudono
I piccoli editori falliscono le librerie storiche scompaiano
La musica evapora dagli insegnamenti scolastici i teatri Abbonizio danno i giovani tra i venti e i trent'anni e spaziano
L'impoverimento culturale consolari grandi manovratori del capitalismo
Meno intelligenza
Meno entrarci
E mentre a Milano si lega all'ultima alberi al maestro milioni di euro vengono spesi per studiare un ponte sullo Stretto che da anni recita la bhangra Bar sceneggiata dell'Araba Fenice
L'Italia con ferma
La sua vocazione alla strategia del postumo
Non riesce a riconoscere la vita storica della Pompei che crolla la suggestione mitica dell'ambito della Sibilla che cade a pezzi
Il nostro è un Paese che persegue l'arte di fabbricare l'APT l'abilità di commemorare l'ipocrisia di mettere in scena i funerali
Ma attenzione gli otto mila di Milano sono tanti perché solo uno più uno più uno ieri ci hanno detto che è un grande artista e la sua musica sono sacri
è gente civile ed indignato desiderosa di riconoscere gli onori meritati iTV che li meritano
Se lo ricordino i cosiddetti politici rammenti non una fine ingloriosa che dozzine di volo sodali segretari di partito ministri e sottosegretari indifferenti alla bellezza
Hanno fatto scomparendo dalle assemblee dai pulpiti televisivi dalle pagine dei giornali
Se continueranno così
L'oblio saprete tra i modelli a braccia aperte
Il libro di Martelli reca impresso in quarta di copertina un sigillo essenziale
Tutti sanno nessuno ricorda io so poche cose ma ricordo benissimo
Ricorderete dividere rafforza la mia convinzione noi e l'Italia siamo soltanto la nostra memoria
E la memoria e un fluido vitalissimo l'unico alleato con il quale
Si può esplorare il futuro
Operare una rimozione forzata sul suo valore non ebbe
De può portar bene
Non bisogna mai dimenticare di sognare senza ricordare
E non bisogna mai
Dimenticare di ricordare senza sognare
Ma un locale
Secondo
O il Sindaco revoca sui temi
Presenti
Antonio Bottiglieri
A come dire
Detto della mia presenza qui
Perché come dire legando il mondo del lavoro alla città la Provincia
Ma
Per fare qualche riflessione in maniera
Più compiuta
Non posso non dire
Senza ipocrisia perché è un
Sentimento che non mi contraddistingue
E anche perché come dire parliamo della storia personale di ciascuno di noi
Il mio piacere
è essere qui
Anche perché
Nella mia
Gioventù ormai lo dico
Senza problemi nella nel nel degli anni diciamo fino ai vent'anni
Vivendo e
Mangia Ambro
Di pane politica grazie ad
Esperienze
Di mio padre nella casa socialista ho vissuto
Attraverso di lui attraverso tanti
Tante persone tanti amici che sono qua questa mattina e che saluto
Quella che è stata
L'esperienza grandiosa del Partito Socialista e poi
Non posso non ricordare come
Con tanti amici saluto cecchino cacciatore che di fronte a me
Con tanti amici abbiamo vissuto
E questa l'ho vissuta direttamente
Dopo il novantaquattro quella che è stata la fase
Della
Diaspora socialista che
Ci entusiasmo
E che poi come dire diaspora era e credo di asta razzia rimaste
E furono in quegli anni che ho conosciuto ha avuto il piacere di conoscere direttamente perché appunto ripeto fino hai vent'anni per nella figura di Claudio Martelli era una figura
Di riferimento da giovane che si occupava si interessava la politica
Una persona che
Affascinata e tra l'altro per un adolescente guardare anche il successo
Che Claudio Martelli aveva anche
Con l'altro sesso per un adolescente Governi era
Un motivo
Maggiore di essere
Ancora più affascinato da questa figura
E lo dice nel libro quindi come dire non nascondo nulla
E poi ho avuto modo nel novantasette Claudio lo ricorderà
Al termine di una
Campagna elettorale che vide
Vincit un po'come dire accadde nel nostro Comune di residenza quello che poi
è accaduto a febbraio a Bersani quando quando disse siamo primi ma non abbiamo vinto noi nel nostro Comune esclamò decida dare conforto
Fumo primi di lista mappe e perdemmo le elezioni per il meccanismo del ballottaggio andammo l'opposizione e Martelli ricordo e ci disse avete fatto un'esperienza Agrodolce
Io la ritenni più agro che dolce ma quella ormai rappresenta la storia del nostro Comune
E quindi appunto dicevo
Per esprimere qualche riflessione con una maggiore libertà
Mi andava di fare questa premessa
E poi ovviamente legandolo al fatto che oggi
Il ruolo che cerco di interpretare
Come uomo di impresa è un ruolo difficilissimo soprattutto in una fase storica come questa io
è inutile dirlo che il libro lo divorato in poche nottate
E
O intravisto e mi ha appassionato perché credo che al di là
Dei meriti come dire
Della
Della bontà del libro o intravisto la passione
Il sentimento i tanti di sentimenti che ci sono all'interno del libro
E
Credo anche che la caratteristica principale
Sia stata quella per chi lo ha letto di un sentimento diverso peschi ovviamente ha deciso quel per i consulenti mento che io definirei un po'come
Le slide indosso le
Le porte girevoli
Ci sono una serie di considerazioni è la caratteristica del libro secondo mi è dato dal fatto che Martelli da
Su
Tanti aspetti e su tante vicende una visione diversa rispetto a quelle che le cronache hanno raccontato e soprattutto
Leggiamo e ricordiamo quelle che sono le posizioni assunte che ove mai fossero state portate avanti alcune di queste lo sono state altre meno
Ci saremmo trovati probabilmente in un contesto politico e in un tessuto completamente diverso
Alcuni esempi
Nel libro si legge
Del discorso di Bari dell'ottantadue tra l'altro voi tutti argomenti che tra l'altro sono molto attuali di grande attualità che non sono ancora superata nell'ottantadue
Quindi stiamo parlando di più di trent'anni fa Martelli
A Bari critica la partitocrazia
Inizia a capire che qualcosa sta crollando ma non siamo novantadue siamo dieci anni prima
E pone un problema dei costi della politica
E soprattutto pone un problema non del costo della politica inteso come il costo dell'indennità del parlamentare ma come l'apparato complessivo che gira attorno alla politica quantificando allora in un milione di persone
Chi a vario titolo riusciva come dire ad andare avanti grazie
All'azione della politica
Il tema questo che ovviamente sia riproposto nuovamente che non ha trovato soluzione allora e che in questo momento non sta trovando soluzioni
Nell'ottantatré con
Il dissenso
Diciamo finale del segretario del partito Martelli
Racconta e parlai capisce che
C'è da mettere in campo un nuovo meccanismo di adesione ai partiti
Lui definisce questo nel libro
E ricorda quella che era la sua idea del tesseramento individuale se non ricordo male
Contro il cosiddetto pacchetto di tessere di chi
Si trovava iscritto in un partito e non lo sapeva quindi Martelli allora teorizzava la la tessera individuale dove ovviamente si cercava di
Snellire queste procedure
E anche come dire in questo caso però fu fermato
Dal segretario del partito che ricordo che disse che quello dice martedì non era il momento per parlarne poi non se n'è parlato
Per poi arrivare a quella che è stata la stagione dell'ottantasette
Dove ovviamente c'è la stagione dell'ego socialismo e la stagione dei referendum
Martelli ricorda che la strategia la sua strategia era quella di
Anticipare i referendum a prima delle elezioni politiche
Sia quello sul nucleare
Che quello sulla giustizia giusta
Per cercare in quel modo di avere una
Maggiore un maggiore consenso in maniera diciamo così compiuta
Lui era l'anima referendaria l'anima movimentista l'anima radicale
Del
Del passi
Ma anche in quel caso i referendum si tennero successivamente alle elezioni probabilmente
Anche questo fu causa per non aver dato
Quella cosiddetta onda lunga al Partito socialista di allora che comunque non lo sfondo oltre il tredici quattordici per cento
E poi quegli stessi referendum Martelli ricorda come poi anche quello sulla giustizia giusta è stata poi come dire
Intasata è fermata poi nei la Parlamento e e quindi non si è dato seguito a quella che è stata una volontà popolare
E
Concludo su questo ragionamento del
Del come sarebbe stato con
La
Con il dialogo a sinistra e quindi con le elezioni anticipate
Che si chiedevano nel novantuno e che probabilmente avrebbe determinato un cambiamento nella vita politica del Paese e non avrebbe portato Borrelli
Ricorda Martelli nel libro a dichiarare che le indagini di Mani pulite hanno provocato diceva Borrelli un disastro
E
Poi ovviamente
Ultimo dico Claudio se quell'incontro
Con Scalfaro non ci fosse stato
Che cosa sarebbe successo ecco questi sono i punti che
Mi hanno appassionato e cioè il cambiamento che ci poteva essere se ci fosse stata una azione diversa
E un ascolto diverso da parte di quella classe dirigente rispetto alle considerazioni di cambiamento di radicale cambiamento che Martelli tentava di portare avanti
Il libro ovviamente
Racconta dei tanti episodi che hanno contraddistinto la vita politica e sociale del Paese Moro l'impegno della lotta alla ma
Sia dal ministro
Della giustizia
L'immigrazione
Il rapporto ovviamente con Craxi un rapporto anomalo ma io
Mi soffermo e vorrei soffermarmi con voi anche per
Un senso come dire di vicinanza di temi a quelle che sono le due considerazioni principali e cioè ricordare come
Nel
Ottantadue
Con la con la conferenza di Rimini
Martelli mise in campo un'iniziativa de nominando l'anno governare il cambiamento
Eravamo nell'ottantadue Martelli si poneva il problema di come dire
Ecco si capiva che c'era qualche cosa che non andava e bisognava come dire cambiare dare un'azione riformatrice nuova e diversa
Quella fu
La
Memorabile la definisco io relazione sui meriti sul merito e sul bisogno dove
Nella sostanza
Martelli faceva come dire metteva
Ecco tirava fuori le classi sociali e metteva al centro dell'attenzione all'individuo
E distingueva il mondo del bisogno dal mondo dei del merito
E qua io credo che sia necessario fare un
Parallelismo rispetto alla SIP al merito al bisogno di allora e come è cambiato rispetto al merito e bisogni di oggi Claudio
Il mondo del bisogno
Tullo definiti ovviamente
Quello dei portatori di handicap quello degli anziani
Quello dei giovani che non trovano lavoro quello dei carcerati
Mentre ovviamente distinguerli nelle persone del mercato nelle persone come dire del merito coloro tu dici che possono agibile facendo una distinzione
Noi non parliamo ai ricchi non parliamo al capitalista
Ma
Vogliamo parlare
E ci dobbiamo rivolgere
Alla
Nuova stratificazione sociale che agli inizi degli anni Ottanta si stava mettendo in campo e quindi la stratificazione sociale di coloro che interpretava il cambiamento nella innovazione tecnologica
Nel
In coloro che detenevano
Un sapere
In coloro che avevano e Sila di cavano fortemente con la loro professionalità cioè praticamente
Martelli portava il Partito Socialista tra virgolette a fare pace
Con il mondo diciamo del mercato anticipando secondo me
Quella che è stata poi successivamente il sentimento che la lega a
Intercettato rispetto a quegli strati sociali a cui Martelli diceva che bisognava rivolgersi da sinistra
Se questo è vero io credo che mi farebbe piacere ovviamente sentire qualche tua riflessione rispetto a come
Sono cambiate le categorie del merito e del bisogno oggi
Io credo che oggi
Le persone
Che
Si definiscono le persone del bisogno sono cambiate
Oggi
Con le vicende che ne abbiamo vissuto negli ultimi anni il caso Parmalat di una decina d'anni fa il caso Monte Paschi di oggi secondo me pongono all'attenzione un'altra categoria di persone
Che hanno bisogno
La categoria di chi è schiacciato dall'alta finanza
La categoria del risparmiatore che è ignorante com'era ignorante agli inizi del Novecento coloro i quali non sapevano scrivere
E venivano accompagnati nelle sezioni di partito apprendere lezione
I nuovi sono coloro che appunto ripeto no hanno i nuovi bisogni coloro che vogliono conoscere ma non lo riescono a far i risparmiatori che vogliono risparmiare ma si trovano nei meandri dell'insider trading delle Borse e non sono tutelati da nessuno
E coloro i quali ovviamente rispetto a questa realtà non riescono ad oggi cambia però secondo me coloro che erano definiti allora nel merito
E quindi si stringe la tenaglia
Tra chi allora era catalogato nel bisogno e chi nel merito perché oggi
Coloro che allora erano gli interpreti dell'innovazione tecnologica coloro che erano interpreti di un sapere o di una presa o di una professione con la crisi economica che ha colpito il Paese negli ultimi cinque sei anni
Si è assottigliata questa barriera
E oggi anche l'Inter il piccolo imprenditore il medio imprenditore non il grande capitalista
Che veniva visto come colui che poteva dare qualche cosa la società oggi
E nella difficoltà di essere accompagnato da una politica riformatrice che stenta
Ovviamente a dare risposta e quindi da questo punto di vista credo che ci sia la necessità oggi divide vere a distanza di trent'anni quelli che sono le categorie
Che una classe dirigente politica di destra o di sinistra che sia ambisce a rappresentare io credo che oggi i partiti tutti
Drogati dal consenso hanno o vogliono sbagliando secondo me la necessità di tutelare tutti
Io non credo che un partito politico di destra o di sinistra possa tutelate tutti ma ci sono ovviamente delle categorie sociali che vanno come dire bene rappresentato da sinistra o da destra non si possono essere rappresentanti può essere rappresentati allo stesso modo
Diverso è il ragionamento dell'efficienza
Amministrativa nel fare le cose nel combattere
Gli aspetti della burocrazia quello non ha cittadinanza né a destra né a sinistra è un fatto e quindi bisogna agire con una grande consapevolezza
L'altro aspetto e mi avvio a concludere e quello
Del grande cambiamento che Martelli
Ricorda
Nella cosiddetta vicenda siamo praticamente esattamente a trent'anni dal decreto del quattordici febbraio cosiddetto decreto di San Valentino dove anche lì si mostrò una grande azione riformatrice
In quel caso l'azione riformatrice fu portata avanti anche la stessa Confindustria ovviamente era restia proprio perché
Rappresentava all'ora quella cultura capitalista a cui Martelli diceva
Di non rivolgersi ma poi più riformista nell'ambito del sistema confindustriale
Fu proprio il più grande imprenditore che c'era il tempo c'è Gianni Agnelli che diede
Via libera del sistema confindustriale al decreto e quindi venne poi fuori
I cosiddetti tre punti in meno sulla scala mobile e questo porta ovviamente ad una liberazione forte
Del mercato nel nostro Paese portando per esempio l'inflazione dal sedici a quattro per al quattro per cento o addirittura un numero che
Oggi come dire ci farebbe
Ci farebbe come dire comodo meno della metà un più quattro virgola cinque per cento del PIL nel mille novecento ottantotto al termine di l'azione di governo più quattro virgola cinque per cento oggi mi indichiamo
Uno zero cinque quando leggiamo nelle cronache che forse faremo uno zero sette
In positivo nel due mila quattordici godiamo del fatto che c'è ripresa
L'altro aspetto legandolo sempre al mondo dell'industria è la
Occasione persa
Di aver come dire destrutturato il sistema delle
Dell'impresa nel nostro sistema nostro Paese Martelli ricorda in maniera minuziosa nel suo libro
La vicenda
Enimont
La vicenda Gardini come
Non si è stati capaci
Di dare un polo chimico
Di grande attualità di grande forza e quindi quello secondo me è stato l'inizio della fine della vera
Svenduto le partecipate
Unica più importanti di aver fatto prevalere in quel caso il pubblico ma il peggio del pubblico rispetto ad un'azione
Privata forte che avrebbe consentito con quelle risorse liberate di investire in tante aree del nostro territorio per creare ricchezza in quel caso prevalse
Una logica diversa
E credo che la fine del polo chimico in Italia sia stata poi l'inizio della fine di una destrutturazione industriale nel nostro Paese io
Concludo ricordando a tal proposito come
Ci sia un'azione di destrutturare inserzione ieri oggi voi lo leggete dalle cronache del giornale abbiamo avuto
Un
Manager e anche in questo caso come dire lo dico e lo voglio dire da presidente di Confindustria
Sembra anomalo ma secondo me non lo è proprio per
I ragionamenti del merito e del bisogno ieri un manager di un gruppo inglese
è venuto in Confindustria
Un incontro con il sindacato di un'azienda storica multinazionale ma storica della città di Salerno
Ottanta persone che equivalgono I quattro mila di Electrolux e la stessa cosa
Non a dire qui lo stabilimento non va bene qui dobbiamo riprendere la produttività qui dobbiamo vedere che cosa fare c'è una situazione di crisi ma esattamente in trenta minuti
Ha comunicato la chiusura dello stabilimento
Allora rispetto a questo
Ci siamo trovati io ho espresso come dire un sentimento di sgomento di amarezza
Siamo arrivati al punto dove
Non ne esistono più neanche le relazioni industriali
E non è un problema di Salerno
Della nostra Provincia è un problema dell'attrattività del nostro Paese e capire rispetto alla questione industriale
Che cosa questo Paese pensa di fare e rispetto a questo Claudio credo che manchi quell'azione riformatrice che negli anni ottanta incominciamo a prendere piede
Credo che i partiti in campo soprattutto quelli più sensibili all'azione sociale
Alla perdita del lavoro al depauperamento della ricchezza in questo Paese debbano porsi seriamente
La questione dello sviluppo del nostro Paese
Che è uno sviluppo sicuramente di qualità di vita che ha uno sviluppo sicuramente di vocazione per ciascuna singola aria in questo caso qui abbiamo una vocazione turistica straordinaria
Ma non possiamo andare a botta di cento centocinquanta dipendenti per volta dove ormai
La grande multinazionale non trova più convenienza non ad investire a Salerno ma di investire nel nostro Paese io credo che un'azione riformatrice di un partito che sicuri si candida a guidare
Il Paese debba inevitabilmente fare i conti con queste debba cambiare tutto Buttiglieri ricordava lo slogan di De Luca alle regionali del due mila dieci si del cambiare tutto deve cambiare il devono cambiare i sistemi di relazioni industriali deve cambiare l'approccio alla burocrazia deve cambiare tutto ma non non è cambiato assolutamente niente
Allora è necessaria un'azione forte un'azione modernizzato dice della società e abbiamo bisogno avremmo bisogno
Di tanti Claudio Martelli che interpretino il cambiamento nel nostro Paese così come veniva immaginato
E per effetto di uno strano gioco delle slide Doors oggi ci troviamo in una situazione peggiore di quella che abbiamo vissuto fino a questo momento grazie
Vincenzo De Luca
Io non ho letto in un grande partecipazione questo libro e Claudio Martelli
Avendo condiviso
Per una parte più breve ma tuttavia allungata ceneri attività politica
Ha senso che ho ritrovato un momentino strategia momenti vedere
Di impegno personale ho ritrovato divenne luglio ha affrontato
Che abbiamo affrontato tutti noi abbiamo vissuto quella stagione della politica totalizzante
Credo di aver colto
Un elemento in tutta la riflessione Claudio Martelli un senso non so se ho colto un dato vero
Di non dico di estraneità matita distinzione permanente anche nel corso di decenni di attività politica dalla politica
Dallo stesso partito nel quale ha meritato
Dal sistema di relazioni nel quale si è trovato ed alla logica che regola la vita della politica
Un elemento di
Distinzione perlomeno non dico di estraneità gran ci avrebbe detto vi spirito vicinissimo pone
Una collocazione di dentro o fuori un non aderire mai totalmente a quelle logiche era quella dimensione della politica
Ci tornerò alla fine io voglio riprendere due ordini di ragionamento uno che riguarda
Il senso di attualità che ci restituisce la retroazione i martelli in relazione
All'Italia di oggi
A quello che è diventato il nostro Paese a quello che la sinistra potrebbe e dovrebbe fare per
Salvare questo Paese
E la seconda riflessione sull'idea della politica e sul rapporto fra la dimensione umana e dimensione della
è un tema quest'ultimo ovviamente che attraversa tutto libero
Come era inevitabile nel momento in cui Martelli fa un bilancio della sua attività
E ricorda
Alcuni dei contributi da Louise sono venuti alla
Alla vita politica e democratica del nostro Paese anche alcune anticipazioni
Dalle questioni all'immigrazione al nodo ancora irrisolto del rapporto con la giustizia
Al rinnovamento radicale della cultura politica e da IPA
Lori di una sinistra moderna
Capace di parlare il meriti ai bisogni ma capace anche di interloquire con i settori di frontiera della società contemporanea
L'Italia di oggi e quello che possiamo fare
L'Italia di oggi un Paese in declino
è un Paese segnato da un clima di depressione generale
è un Paese che sembra aver perduto alcune delle sfide che negli anni Ottanta hanno impegnato Martelli
Il tentativo del Partito Socialista ad interpretare il rinnovamento dell'Italia
L'Italia un Paese in declino e alcune cose credo che siano irrecuperabili noi viviamo ancora di una cultura autoconsolatoria dello stellone ma
Non abbiamo capito che per come è cambiato il mondo alcune cose non recupereremo più un ritardo tecnologico nel campo delle nuove
Tecnologie non lo recuperiamo più non servirebbe una massa critica tale di investimenti che non ce la faremo più
Sulle tecnologie d'avanguardia ormai siamo fuori non abbiamo un solo settore industriale nel quale l'Italia possa dirsi prima nel mondo
Uno solo
E abbiamo alcune condizioni di sistema che sono profondamente cambiate
L'entrata
Nell'Unione Europea Maastricht stava la impossibilità di utilizzare se valutazioni competitive ha creato delle rigidità che
Chiesta Ringo lo una corda intorno al collo di questo Paese sarà difficile liberarci
Ci sono ancora settori questo Paese che immaginano che prima o poi noi ripartiremo ce la faremo sì nessun catastrofismo anche qui è evidente che se
Riprende il ciclo economico ci saranno sempre
Settori in grado di esprimere vitalità e creatività che non manca nel nostro Paese ma non c'è da illudersi non ce la faremo più a rimanere fra i Paesi di testa
O ce la faremo
Eravamo gli anni Ottanta credo voglio la quinta potenza industriale siamo ormai la decima potenza industriale scavalcati a Paesi Brasile Russia
Ci aspettano altri Paesi che sono dietro di noi in Messico Turchia siamo lì e l'Italia sta scivolando in basso
Noi rischiamo di non farci
Perché la sinistra il nostro Paese non ce l'ha fatta perché non siamo riusciti a cambiare un sistema politico una cultura politica una storia di questo Paese
E da questo punto di vista io estendo quella
Quel sentimento di distinzione di relativa estraneità che vive Martelli nei rapporti con la politica
E le sue leggi
Al rapporto fra la sinistra e l'Italia io avverto come in un senso di estraneità permanenti
Ancora oggi
Della sinistra italiana rispetto a i filoni più titolo Fondi al senso comune più profondo e alle organizzazioni di potere più consolidate dell'Italia io avverto ancora oggi questo nostro può essere
Minoranza
Corpo estraneo
Scivolamento su una realtà che dura da penetrare
L'Italia rimane il Paese delle lobbies rimane il Paese delle corporazioni e rimane il Paese delle città medie tali rimane il Paese delle famiglie
è incredibile l'Italia è ancora quello
Cattaneo Ratta Turi trovi che l'UPI di potere sono condizionati dalle venti persone che girano a Roma a scambiarsi ruoli intercambiabili e trasversali fra Consiglio di Stato e direzioni generali dei ministeri aldilà alti sopra al di sotto delle connotazioni politiche
L'Italia e ancora questo
Incredibilmente
Non ce l'abbiamo fatta
A incidere in profondità rispetto a questo Paese
E dal punto di vista meridionale vitali ancora qualcosa di più rimane il Paese è cresciuto becera De Santis nel presupposto di un'assenza dello Stato
Qui lo Stato non c'è non c'è lo Stato nei come autorità pubblica nei come terzietà della pubblica amministrazione
Lo Stato rimane il terminale di piccoli sistemi di potere politici USA che usa in termini privati l'articolazione statale
Per garantirsi vantaggi politici
Le classi dirigenti di questo Paese io ragionato leggendo alcune pagine del libro di Claudio sulla formazione dei vecchi gruppi dirigenti tante degenerazioni le clientele nota Bilato e tuttavia veniva rilevato che allora
Per un organismo dirigente riferimento alla formazione delle liste e comunque era imprescindibile un legame con il territorio era difficile immaginare operazioni ripara caduta omento
Di persone che non contano assolutamente niente oggi qual è il sistema di selezione delle classi dirigenti nel momento in cui non abbiamo più le grandi formazioni politiche
Come si forma la classe dirigente come vengono fuori nove mobilitarsi
Fondamentalmente o per la capacità di produzione di Barone
O per la capacità di essere subalterni a padroni di turno
Non trovo altri sistemi di selezione dei gruppi dirigenti
Sicuramente non il merito sicuramente non il legame con i territori sicuramente non l'ha tenuta morale sicuramente nulla forza organizzativa culturale
è incredibile ma gli unici canali di formazione selezione gruppi dirigenti di questo Paese per quello che vedo io
Per essere brutalmente chiaro sono due
La capacità di produrre parole di calcare magari qualche palcoscenico stanco oratori qualche televisione e la capacità di essere portaborse fino in fondo di qualche padrone
A questo aggiungiamo ovviamente il crollo delle ideologie
Che rende difficile tenere unite le comunità e che rende difficile costruire una visione nella quale far ritrovare milioni di donne di uomini
La crisi delle ideologie si è consumata negli anni settanta
è stato il punto più alto di vantaggio
Per
La sinistra storica per il Partito comunista ma è stato il il decennio nel quale si è consumato
Quel patrimonio e anche quel sovrappiù
Di potere di forza che aveva dato la spinta ideologica e in quel decennio le ideologie
Sono diventate darà strumento di aggregazione mobilitazione i grandi masse a
Schermo che rendeva impossibile la vettura giornata della società moderna della sua evoluzione l'ideologia era diventato un modo di separazione del ceto politico dalla realtà attività
Dei pazzi
Oggi quel problema è ancora davanti a noi
Come trasformare questo Paese avendole aggravanti di una competizione che è diventata globale
Avendo l'aggravante dell'assenza di grandi partiti politici avendo l'aggravante in Italia della inesistenza di uno Stato vero
Avendo l'aggravante di una pubblica amministrazione che costruita per bloccare la trasformazione non per aiutarla che agevola
Qui dovremmo ritrovare la ragione del nostro impegno politico come
Sinistra come mondo progressista come comunità che
Come dice Claudio non ha almeno con riferimento a socialdemocrazia oggi possiamo dire a tutta la sinistra italiana non ha più una propria ideologia paradossalmente l'unica dimensione ideologica quella il mercato quella al centrodestra
Molto più forte pervasiva della nostra ma questa è la sfida nella quale una delle sue intuizioni negli anni Ottanta un Partito Democratico
Una forza progressista che facesse sintesi della vecchia sinistra ma anche innovazione nella
Sua cultura politica
Quella quella scelta di coraggio
Allora intuita Daloui oggi realizzata formalmente nominalmente del Partito Democratico possa prendere in mano il destino in questo Paese
Aspirando a diventare maggioranza politica in Italia
Oggi un partito democratico cioè
Ma è un Partito Democratico che a volte appare più come la somma del peggio del vecchio PC a nove cioè a dirci che come una forza viva
Dov'data dalla sua anima interna ed una sua capacità di aggregazione di espansione e di egemonia nella società italiana
è in corso oggi un tentativo di rinnovamento
Petacchi voi importante non credo che avremo altre occasioni penso al Renzi ovviamente si tratterà di rafforzare cultura politica sistemi di valori
Approfondire anche la capacità di governo ovvero di questo Paese di questa Italia ma è una scommessa Ina
Vediamo
Vediamo se riprendiamo alcune intuizioni e gli anni Ottanta che si sono ovviamente bloccate perché
Partito socialista conclude la sua parabola storica in una diaspora che lascia il senso di una sconfitta drammatica irrecuperabile ai militanti socialisti
E quelli comunisti hanno continuato a mantenere in piedi un solo elemento di continuità la doppiezza
Che l'elemento storico che ha caratterizzato la cultura del Partito Comunista doppiezza
Alla piazza che partiva da un elemento Titti Carramba della storia del mondo quando quei gruppi dirigenti dovevano muovere una doppia immagine una doppia dimensione di vita di impegno perché
Perché alla doppiezza era legata alla vita o la morte
E perché nel conflitto ideologico non c'era mai l'adesione fino in fondo alla democrazia i suoi istituti perché c'era
Un rapporto di sangue con l'Internazionale comunista
Ma anche quella storia è finita
è rimasto il senso di un'organizzazione il peso di un'organizzazione che era sovradimensionata rispetto alle sue ragioni ideali
Ma insieme ma insieme
Alla fine abbiamo lasciato il campo alle culture del trasformismo di questo Paese
Allora questo tentativo in atto il questo tentativo
Di prendere in mano il destino di questo Paese come Partito Democratico come area progressista
Facendo i conti fino in fondo con il passato ma soprattutto guardando al futuro a quello che ci metta in grado di governare i processi della modernità
E ci metta in grado di risolvere definitivamente il problema dell'Italia l'Italia
Per quello che vedo io a due linee di continuità assoluta il trasformismo
Da quell'ottobre dell'ottantadue del discorso della stradella di Depretis ricorda se qualcuno vuole aderire al nostro programma e trasformarsi
Come possiamo noi respingerlo
Il filo rosso della storia d'Italia il trasformismo o enti c'è un altro filo rosso
Che io chiamo
Il PTS il partito trasversale del fari Sais Moro
Questo che si lega un altro filone della cultura profonda dell'Italia pseudo clericale sto
Questo questo fingere sempre questa ipocrisia continua questo moralismo continuo
Io che sono vecchio Gobetti hanno fra le mie a servizi applicazioni ideali mantengo sempre una le frasi Piero Gobetti ricordatevi che la logica del moralismo è sempre utilitaria
Che grande verità nella mia esperienza ultradecennale ho scoperto che Sempre era così
Quanto più gravi davano alla testimonianza dei valori morali più dietro avevano gli affari loro da tutelare
E tutti i campi e la politica nell'ambiente nella giustizia nell'economia
è incredibile che grande intuizione bene
Liberandoci di questi nostri vizi e cercando di spezzare il filo rosso vero dell'Italia il trasformismo
Dovremmo prendere in mano questo Paese ad affrontare una sfida inaudita perché diversamente da qualche decennio fa oggi i problemi hanno assunto una dimensione tale
Che anche la vecchia cultura e la sinistra di questo Paese non ce la fa
Mauro Macaolo ha ricordato alcune crisi industriali ma il problema drammatico quando ha i costi di produzione che sono il trenta per cento in più rispetto ai concorrenti nel mondo cioè a fare tutti utili
Tutti utili
E l'Italia il Paese nel quale noi continuiamo a immaginare di poter vivere con la cultura del mezzo mezzo non abbiamo in Italia nella logica spietata del mercato che all'America all'americana e c'è una logica spietata ma è una logica
Di selezione naturale
E non ho mai la logica autoritaria dei Paesi emergenti dalla Cina popolare a sottoporre di altri
Che reggono perché hanno una forma di indisciplina mento interno
Noi non abbiamo né quello né quello
La grande sfida che la sinistra dovrebbe essere questa di riclassificare la story
L'Europa il grande lascito dell'ex socialdemocrazia il grande patrimonio che gli stati sociali rinnovato in maniera radicare con la logica dei meriti e dei bisogni ancora quella la logica
Eliminando le aree di parassitismo
Tenendo vivi i valori di solidarietà che danno senso ad una sinistra
Ma spiegando a tutti che l'individuo le sfide della vita le deve affrontare in primo luogo Luigi
Da solo poi verrà lo Stato ma poi
Ma senza la capacità di affrontare sulla base di un principio di responsabilità ognuno la propria vita non ce la facciamo più perché le risorse e le forme di tutela da parte dello Stato non ci sono Pino
Ci sono più
Allora dovremmo salvare l'essenziale i grandi servizi di civiltà
E il principio di uguaglianza delle possibilità
Ma tutto il resto va cambiato in maniera radicale
E andrebbe fatta una rivoluzione davvero con la spada in relazione alla palude burocratica di questo Paese che probabilmente oggi il punto ovvero di blocco e di paralisi dell'Italia
La seconda cosa e finisco che volevo dire ovviamente ci sono tantissime suggestioni è libero mi fermo a queste due cose mi hanno intricato interessa voi più è ovviamente sono più vicino è un po'la mia sensibilità
Avrei voluto affrontare un altro discorso perché non siamo riusciti a unire i partiti
Sarebbe stato molto interessante non
C'allungheremo troppo mi interessa invece un altro aspetto il rapporto fra la dimensione privata e la politica
E il tema dell'etica privata e l'etica pubblica
I tempi i tempi della vita di un essere umano non coincidono con i tempi e la storia neanche con i tempi dei processi politici
In questo in questo nodo irrisolto irrisolvibile cioè
C'è la sfida alla persona all'individuo la coscienza
è di fronte a questa contraddizione che è strutturale che tuteli decidere
Che cosa a cui essere nella tua vita oltre che nella tua esperienza politica
Il novanta per cento di quelli che fanno politica
Lo fanno avendo avendo un solo obiettivo durare
Dura
Non voglio banalizzare durare
La logica è quella di sistemi di potere Terme la logica è quella di funzionalizzata ree
L'esercizio del potere alla durata della propria permanenza in un luogo di poteri
L'idea che abbia senso con l'impegno politico per quella parte grande o piccola di trasformazione della realtà fisica ove le coscienze questa questa idea appartiene ad una minoranza
Non c'è niente da fare
Questa
E la scelta morale che dentro i tetti perché o politico ovviamente ha discusso moltissimo
Abbiamo trovato anche soluzioni molto consolatoria sul rapporto fra etica pubblica dica prima sappiamo ovviamente che c'è una distinzione di livelli di piani
Ma è
Per quello che riguarda me una distinzione troppo semplice e troppo pacificata
Dire che alla fine l'etica pubblica si misura dai risultati e l'etica privata da altri parametri non
Almeno per quello che riguarda me e non mi sento pacifica con non considero un risolto il mio problema
E non considero appagato il mio equilibrio di vita non non ci credo non ci credo più
Noi abbiamo vissuto ovviamente è libero di Claudio
è chiaro ma questo valeva a maggior ragione per chi veniva dalla dall'esperienza del PC
Una dimensione totalizzante della politica io ho fatto in tempo a vivere
Una stagione politica rispetto alla quale un dirigente del vecchio PC considerata
L'obiettivo di una vita poter entrare nella direzione del partito
Letta oggi questa cosa sempre incredibile a livelli DDT pazzia di totale autori strani azione dal mondo di alienazione di
Di disumanità azione ma
Ma allora allora per il mito che c'era del partito che me l'ero partito ora qual è la dimensione della persona era molto molto più limitata rispetto
Alla componente socialista o ciò democratica diciamo l'individuo contava
Contava e non conta contava l'organizzazione
E campagna elettorale si facevano già si sapeva chi diceva che lei c'era una disciplina rigorosa non
è l'organizzazione preferenza era militare non c'era niente da fare può vedere qualche sbavatura ma quello errata
L'individuo era niente contava il partito
L'aspirazione umana politica e non la segretaria della Final gli oneri il prefetto era la direzione del partito così parlamentare a Regione continente manda il Governo l'Amministrazione parti
Ma intere generazioni hanno vissuto avendo questa mitologica
Questa mitologia devo dire per la verità che c'era una sacralità di quei luoghi
Sarebbe sbagliato anche banalizzare l'ideologia avuto un peso reale non era un una finzione non ci spiegheremo perché
Abbia potuto molto mobilitare miliardi di esseri umani c'era una dignità di
Quei luoghi c'era una sacralità perfino in quei luoghi ma
Venivamo a classi dirigenti che avevano avevano vissuto a resistenza antifascismo c'era un altro senso della vita e della drammaticità della storia dell'impegno politico
E tuttavia alla fine con il passare degli anni quello diventava un elemento di puro ideologismo che poi come era inevitabile si è consumato nel nulla
Claudio ricorda un dirigente che è stato fra i più grandi dirigenti del vecchio Corte comunista Gerardo Chiaromonte
Ho ricordato per una ragione per cui lo ricordo anche io è stato uno dei pochi coraggiosi che abbia detto parole di verità dell'epoca di Mani pulite io ricordo un suo articolo di fondo
Credo novantadue novantatré in cui metteva in guardia
Dalle degenerazioni di quel processo sull'unico del gruppo dirigente del vecchio partito comunista l'unico
Che ebbe quel coraggio e tuttavia ricordo
La parabola l'ho detto altre volte di Gerardo Chiaromonte che negli anni Settanta era stato diciamo il teorico ovvero per il compromesso storico salto rumori
Che era stato fra i massimi dirigenti al numero due vero il partito
Che diciamo partecipava ai miei occhi di quella mitologiche o del gruppo dirigente della della segreteria nazionale
E che ho ritrovato anche io negli anni Novanta nella funzione Claudio ricorda di presidente dell'Antimafia
Che per un dirigente del vecchio partito era uno collocazione del tutto marginale e di
E di fine vita di fine corso
E ricordo di aver visto l'immagine di Gerardo Chiaromonte nel Transatlantico camminava tasso
C'era anche lì uno stile nostri vecchi dirigenti ma la condizione il totale isolamento e marginalità
E quella immagine mi aveva dato l'unità di misura dei processi storici
Mi aveva detto in un secondo
Quanto carico uditivo illusioni di utopie ideologismi ITT somatizzazione aveva segnato la nostra attività
Avevamo aspirato a quelle responsabilità politiche per ridurci poi
Come Chiaromonte a passeggiare lì da solo
Avendo consegnato poi l'egemonia politica vecchi gruppi dirigenti che cambiavano nomi e collocazioni ma erano quel vecchio poteri
Che non aveva la dignità e la cultura politica di Aldo Moro ma che era la capacità di usare i tempi della politica per divide
Della sinistra persiste nel rubare i processi riformatori per non toccare il potere politico prego
Di fronte a questo essere della politica c'è sempre una scelta che di fronte all'individuo al soggetto
Cittadino normale ma anche la pubblicistica al dibattito pubblico presenta la democrazia in termini totalmente ideologici questa immagine ideologica della democrazia non esiste
La democrazia vive di compromessi vive di miseria e vive di logiche di potere di tradimento vive di ambizioni infami ignobili miserabili
E ambizioni vanno bene vanno bene nella mia valutazione di oggi vanno rispettate incentivati a due condizioni
Che siano legate comunque ad un avanzamento di una collettività e che non siano distruttive
Di altri soggetti di altre persone di altre esperienze umana
Ma questa dimensione della politica dell'etica personale del tutto un minoritario
La democrazia è battaglia per il consenso
è quello che diceva Rino Formica dare una sintesi brutale anche qualcos'altro ma alla fine una dimensione
Incancellabile
Non c'è da farsi illudere su questo piano
E dunque Sempre davanti al suo oggetto c'è una scelta da fare
Arriva sempre il momento nel quale i temi decidere fra la dimensione consolatoria della politica come il realismo
C'è questa dimensione non c'è dubbio c'è il calcolo dei rapporti di forza non c'è dubbio ma alla fine diventa anche una giustificazione a tutto
Se devi accettare sempre la logica del così detto realismo politico o decidi che c'è una soglia oltre la quale i valori della coerenza della testimonianza personale e del rigore e personale
E la gratificazione che ti viene dall'aver cambiato conoscenze umane
Dare più del realismo politico mettendo nel controllo la sconfitta mettendo nel conto la conclusione di un processo personale di vita
Qui non c'è non c'è soluzione
Qui ogni individua ogni persona risponde per sé
E per le proprie ragioni
Di equilibrio umano anche di gratificazione di gratificazione personale
Allora
Claudio Martelli e rivendica
Credo di leggere questa sua dimensione per questo dicevo all'inizio questo suo spirito di scissione questo credere
Nella testimonianza di Gramsci che la verità è rivoluzionaria non sempre politica questa affermazione ma è rivoluzionaria nel senso che validazione Gramsci era legata alla dimensione di massa che aveva assunto la politica
E rispetto a questo dire la verità era insieme un fatto politico ma anche formativo educativo delle grandi masse
Ma ovviamente non è facile accettare questa questa dimensione
è molto più facile ovviamente la logica del tradimento la logica dell'accordo logica il compromesso il Cusin novanta per cento che ne fanno politica consumano le proprie esistenze più per trovare gli accordi perdurare
Che per rispondere alla domanda casse stessi agli altri acché serve quello che stai facendo
E che cosa cambi della realtà B
Voglio affermare concludendo che io mi ritrovo in questa dimensione che Claudio Martelli ha testimoniato
In relazione a se stesso alla sua esperienza politica alla sua esperienza di vita
Mi ritrovo anche in questo suo
Come dire rimorso rimpianto per aver sacrificato forse troppo della dimensione umana e degli affetti
Trascinato forse troppo sulla il vivo illusione politicista
Ma mi ritrovo anche nell'obbligo nel dovere che sento di continuare a combattere
Perché senza questo stringere i denti e
E tenere aperta una prospettiva e una visione per il futuro
Beh è in discussione qualcosa di più importante della nostra vita in discussione
Una possibilità di esistenza per tutte le generazioni che verranno perché la democrazia non Turatti perse
C'è una stanchezza della democrazia che credo possiamo percepire e da questo punto di vista rimane perché si considera parte del mondo progressista
E si sente dentro queste comunità
Che sono state accomunate dallo scorso era la battaglia
Trasformare la realtà i rapporti umani diventa comunque un dovere morale
Imprescindibile grazie a Claudio Martelli però per cento offerto un'occasione per riflettere sui nostri doveri e anche sulla nostra dimensione umana grazie
Claudio Martelli
Ben trovati tutti
Vecchi compagni
Compagni e amici
Interlocutori
E critici
Certamente non mancheranno neanche in questa sala come è giusto che sia
Grazie
Antonio Bottiglieri che ha organizzato questo incontro
Dalla sua fondazione Salerno contemporanea
Che apprezzo sempre di più
La conosco
Grazie a
Ruggero Cappuccio per le parole che ha inviato
E questa recensione così intenderà così appassionata
Così personale
Del libro che ho scritto
Grazie ammazzavo
Per le sottolineature
E questo raccordo che ha fatto tra
I temi che sollevai venti trent'anni fa
E l'attualità interrogando mi su sui cambiamenti che sono certamente intervenuti rispetto ad allora
E al di là della natura crosta
Con la quale ci misuriamo oggi
Secondo me non sono tutti i cambiamenti negativi
Neppure nell'ambito politico sono tutti negativamente cercherò di dire poi quali secondo me
Merita di coltivare incoraggiare promuove
C'è un punto che mi ha colpito in particolare nella consonanza tra quello che ha detto ma da ora quello che ha detto Vincenzo De Luca
In un discorso che mi ha molto preso molto commosso solo per l'intensità oratoria ma per il contenuto di
Di verità e
Le non risolte contraddizioni
Che ci passano da parte a parte ci attraversano
Che bisogna guardare con animo forte non non sgomento
Sapendo che probabilmente se non lo si stesso le contraddizioni non esistere ma neanche noi
Non siamo lineari non ci siamo pali non siamo sdraiati
Chiunque
Abbia coscienza di sé e coscienza
Del mondo in cui siamo stati gettati
Non poche vivere anche le contraddizioni
Tra verità compromessi
C'è l'espressione inglese
Chi mi ha molto colpito la prima volta che l'ho sentita denunciare
Da un professore di storia di Oxford perché si occupava del caso italiano
E lui l'aveva individuato il caso italiano come il caso
Esemplare
Vic quella teoria che stava elaborando sulle
Barche in intimo Cassis le democrazie negoziali
Se democrazie che vivono di un negoziato permanente tra i vari elementi i vari soggetti che le abitano
Sindacati
Dei lavoratori o dei padroni
Esigenze localistiche rispetto a quelle centraliste sviluppo economico e sviluppo culturale
Interessi collettivi e
Spinte individuali alla crescita e allo sviluppo al benessere
E lui aveva
Colto nell'Italia proprio
L'esasperazione della
Democrazia negoziale
Che quando negoziato diventa permanente diventa anche paralizzante non c'è mai una decisione
Questo era un motivo che
Io ricavai osservando all'epoca
Craxi al Governo
E che in qualche misura
E non mi importa per nulla di sfidare
Il pensiero scolastico sia socialista che del Partito Democratico di oggi che mi dice no matto non poi confrontare
Craxi e Renzi paioli confronto invece nel confronto perché mi interessa proprio questo
Vedere al di là di tutte le differenze scolastiche che non le vede
Socialista radicato nella sinistra storica
Un giovane sindaco che sembra quasi ma non è vero non avere radici se non nell'attualità nella modernità più immediata
E via discorrendo disputando potremmo elencarne all'infinito di differenze però c'è un punto comune
Per me fondamentale e costitutivo della
Responsabilità politica non è il decisionismo tra virgolette volente uscissimo
Fare capii capetti
E l'idea che la decisione in politica è un atto di responsabilità
E la sola forma per garantire ciò che noi rappresentiamo coloro che rappresentiamo assumere la decisione
Fino in fondo decidere garantire e il titolo di un convegno che organizzati
Tanti anni fa
Insieme all'altro elemento la rapidità della decisione
E questo come riorganizzare Napoli si chiamava velocità e politica
Se la politica si muove in ritardo rispetto agli avvenimenti
Se il mondo moderno e contemporaneo marcia con la velocità dei jazz degli ultrasuoni la politica non può attardarsi
C'era naturalmente in filigrana anche una contestazione al modo di far politica particolare della Democrazia Cristiana
Ma non era soltanto
Una polemica di giornata
Anche se poi l'ADCI non è una questione che è volata un giorno durata cinquant'anni
Un lungo primato che ha fatto epoca nella storia italiana
Ha fatto giustamente epocale
E va detto anche rispetto
Agli errori dei ritardi della sinistra storica
Molto più capaci della DC di egemonia culturale come ha detto giustamente Vincenzo molto più capace di produrre
Parole
Molto meno capace
Deve stare al passo
Con la realtà
Non è che la realtà la volevamo cambiare
Avevamo il dovere
Di decidere e di decidere velocemente questo punto io lo vedo comune oggi
Tra la nostra esperienza quella in particolare di Craxi al Governo
Ma anche prima al partito di come Londra Biolo rivoluzionò
Sfidando totem tabù pregiudizi
Io mi ricordo le critiche che oggi sento fare
Nei confronti di Renzi da parte di tutti i settori del suo stesso partito o dall'esterno
Sono identiche a quelle che venivano rivolte a Craxi punto in particolare
Sarebbero entrambi affetti da un pragmatismo senza principi Craxi Terenzi
La stessa identica critica identica
Non pongo colpire no non può non sorprendere
Sembra che questo Paese ci sia
Tra le tante scissioni di cui abbiamo parlato anche stamane una in particolare
Quell'appunto tra i principi i valori gli ideali
E le urgenze pratiche
Disfare di decidere
Possibilmente di cambiare le cose
Ecco riconnettere i due elementi riferimenti ideali valori principi
E capacità dinamica
Di prendere decisioni perché cambiare la realtà
Questo mi pare punto su cui lavorare
Con il massimo di impegno di intensità culturale vorrei dire quasi anche
Psicologica educativa
Ma la migliore educazione sempre quella degli esempi
è sempre quella degli esempi
Si impara prima dei libri
Poi dagli altri
E quando si arriva alla mia età si impara da se stessi
E il modo migliore di imparare sempre quello di riferire riferirsi a degli esempi la propria stessa esistenza
Troppo facile assolversi se si rimane sempre sul crinale dei grandi discorsi dei grandi principi
Bisogna non assolversi ma vedere se esiste una giustificazione dei nostri atti calati nella realtà
Non è le nuvole
Dell'ideologia
Sono cambiate delle cose
Quali in particolare
Beh tutti quelli che dubitano del progresso
Io suggerirei del progresso generale non soltanto
Dell'Italia ovviamente suggerire di
In di provare a immaginare
Un ragazzo in questa terra antichissima che noi abitiamo meravigliosa
In cui sono scorsi già almeno tre quattro mila anni tutti civilizzazioni
Ma fermiamoci a quella notte a quelle più note fra greca quella romana di cui ci siamo nutritivo di cui io spero non si perda mai la memoria
La scuola si la scuola deve essere attenta all'innovazione ma la scuola e soprattutto trasmissione del passato della tradizione
Senza di questo non c'è scuola
Potremmo chiudere immediatamente affidare l'educazione alla strada alla fabbrica agli uffici
Tutto ciò che si muove dire adesso
Noi facciamo una grande fatica ad avere un rapporto secondo
Utile
Tra il culto della tradizione
E la capacità della
Innovazione
Sembra che dobbiamo scegliere sempre uno l'altro invece le grandi società
Vivono se sanno intrecciare tradizione e innovazione
Sotto questo profilo l'immagine più felice che mi viene in mente per
Convincerci
Lo diceva Galileo eppur si muove si riferiva la terra nonostante
Fosse stato costretto all'abiura
Alla
Autorità ecclesiastica
Fonti nata pensare no pur si muove la terra e noi nel disastro contemporaneo e nelle norme strazianti difficoltà
Soprattutto
Delle classi medie medio basse di questo Paese
Dovremmo trovare il modo di
Dirci e pur qualcosa si muove che cosa si muove
Beh immaginate quei ragazzi dell'antica Grecia dell'antica Roma
The imparavano come una tavoletta di c'era uno stilo prendevano degli appunti segnavano qualche cosa
Quella medesima tavoletta di c'era è diventata il tablet a volte le Folino di oggi dentro il quale c'è l'intero scibile umano c'è tutta la conoscenza del mondo
In una scatoletta
Si può dubitare del progresso direi proprio di no questo è un progresso senza
Senza fine infinito di una potenzialità
Sconfinata
E basterebbe dotare tutti i nostri ragazzi
Dalla più tenera età naturalmente segnali ad usarli di queste tavolette o di questi telefonini che contengono l'intero scibile umano per essere ancora più sicuri che il progresso incominciato per questa strada
Che ha avvicinato la cultura all'innovazione il passato al presente al futuro
è un progresso infinito nelle sue potenzialità
Quello che non è cambiato che ci pesa addosso e che
Ma da euro prima
E poi con la sua intelligenza della sua passione Vincenzo hanno
Otto rappresentato stamattina
E questa Italia eterna invece
Che non vuole
Cambiare
Non vuole vuole stare ferma
Non tutta l'Italia beninteso
Ma questa che è stata chiamata in modi diversi palude burocratica
O questo strato burocratico di cui finalmente cominciano accorgersi anche i grandi giornali
Noi stessi siamo
Come dire scissi quando parliamo
Come
In una sala come queste non latina come questa
Agente come noi che appassionata
O interessata di politica
Ci diamo ci torniamo tiriamo fuori il meglio di noi stessi quando parliamo magari in televisione o la radio sappiamo dobbiamo essere rapidi spicci dire la cosa che magari fra più affetto che cattura una risata
Che provoca l'avversario
Facciamo un grande danno la realtà
Facciamo grande danno perché ci facciamo strumentalizzare
Assecondiamo Antinori
Un contesto
Che è abbastanza distruttivo questo sì
E continua a essere distruttivo giornalisti tanto oltre mi dicono ma scusa tu sei anche giornalista filosofo politico perché sa che se per i giornalisti io non ce l'ho con i giornalisti
Ciò comporta concorda con questo modo di mediare Suso insignificante inconcludente ce lo acconti detiene forse il principale potere dalla società contemporanea che il potere
Dell'informazione
Chi lo usa così male
Che non ha mai intesta uno scopo
Forse perché segnato lungo
Uno scopo educativo
Lo scopo di incrementare le conoscenze
E non sente il dovere anche di
Rinunciare forse a qualche ascolto in più a qualche copia in più venduta parte Corrado nemmeno tutti pochissime di copie
Quando io vice segretario del PS in Italia si vendevano sei milioni di copie di quotidiani sei milioni di copie
Ed erano la metà un terzo di quelli che si vedevano in Francia in Inghilterra io parlai della crisi regionali quando si vendevano sei milioni di copie oggi se ne vendono meno di due milioni
Allora hanno ragione quelli che dicono
Inventando dei neologismi il Paese si è Inca fornito
L'espressione che ho sentito
In questi giorni
Altri dicono
Uso invece un'espressione diversa ma il significato lo spesso il Paese si è ignorante dato
è questo questo fa paura e questo getta un'ombra su quell'immagine felice dei ragazzi con la loro tavoletta
Bisogna che richiama i ragazzi con la tavoletta
Non gli incaponiti gli ignoranti dati
Che purtroppo popolano anche numerosi come si vede il Parlamento
Tra i quali nella disperazione addirittura
Un quarto degli italiani e si è affidato
Più volte prima con la lega poi con Grillo
Sembra diventato l'ora dei comici
Del resto se i politici diventano comici naturale che il politico amici diventino politici
Inesorabile
Questa vicinanza è questa
Mescolanza è questa contaminazione tra due mestieri che
Passato sembravano estere agli antipodi
Cominciato Berlusconi
Non che sia un comico pro gli piace far ridere
E la barzelletta per lui è struttura della comunicazione
Politica
Oltre che personale
Arrivato Grillo poi arrivato Crozza possa tornerà anche Corrado Guzzanti
Però così Paese va veramente a ramengo
La comicità non
Una qualità della politica la politica
Purtroppo un elemento drammatico che è quello di doversi misurare con coi problemi con le difficoltà con le sofferenze
Con milioni e milioni di persone o di famiglie che sono al limite o hanno già varcato il limite
Della sopportazione fisica psicologica della difficoltà
Il mio libro sostengo una tesi semplice
Parlando della politica in generale
E cioè che a differenza di quello che pensava il grande
Teorico dell'arte militare
Che scrisse un libro diventato più che celebre l'arte della guerra
Tedesco che si chiamava Von Clausewitz
Riteneva che la guerra fosse la continuazione della politica con altri mezzi cioè con le armi
Io sostengo la tesi opposta
Affondamento c'è la guerra e la politica che la continuazione della guerra con altri mezzi cioè con la parola col discorso
Che può essere violentissimo
Il discorso attenzione è un mezzo pacifico ma che può diventare improvvisamente violentissimo
Il politico dunque
Erede del guerriero
E qualche cosa secondo me è giusto che mantenga del guerriero
Perché in nome di chi forzando nonna e debole
Il politico deve ingaggiare la lotta
Contro i nemici dell'umanità si diceva una volta si cento magari l'avessero fatto
I politici democratici dopo il primo dopoguerra ci avrebbero evitato il fascismo invece furono imbecilli non furono abbastanza Guerrieri
Continuano l'etichetta di loro socialisti comunisti Popolari Liberali
E intanto quelli col bastone l'olio di ricino si pagano i nove l'Italia
Lo spettacolo che ho visto l'altro giorno alla Camera
Deve allarmare tende allertare deve trovare una risposta non è solo una roba sgangherata
C'è
Una
Se me di violenza
Che deve essere
Immediatamente espulso
Dalla discussione dallo spazio pubblico
Che è già troppo contaminato
Le democrazie vivono se esiste uno spazio
Pubblico di discussione libera
E il responsabile
Se non muoiono di asfissia e poi basta un colpo di vento che spazza alle via
Senza che neanche te ne sei accorto
è già successo nella storia d'Italia
Facciamo che non succeda
Di nuovo e per questo ci vuole anche
Il politico Guerriero
Essa sfidare
Io non vedo molti l'unico mi pare che sia in definitiva
Ancora Renzi che sfida davvero Grillo
Il resto mi pare il silenzio
Le forbici se di Berlusconi che
In questo momento vuole
La citazione
Essendo fuori dal potere
Silenzi eccessivi del Presidente del Consiglio che guida un governo certo difficile
Un Governo
Arrangiato all'ultimo minuto possiamo definirlo così
Non è colpa sua allo Stato per colpa delle circostanze però poi so per certo punto
Dopo quasi un anno
E uno vede che la sua squadra non funziona
A me questo Ministro dell'economia mi ricorda sapete
Già nel primo nel sette nani dotto no quello con gli occhialetti
Va in televisione e dice delle cose si capisce direttamente il primo non vederci Luigi lì come diavolo può rassicurare italiani convincerli
Tutto un annaspare
Nel mezzo di una crisi terrificante
Si ha la sensazione di un Governo che sta annaspando
Ci si consola di parole di vaghe promesse
Ripete l'errore che è già stato fatto dal Governo precedente difatti al quale assomiglia molto questo non siamo governo politico
Un governo tecnico
Per fare per vari aspetti
Tutti sappiamo qual è il problema italiano non diciamo che non lo sappiamo la disoccupazione la mancata crescita
Sono tutte le conseguenze di un debito
Accumulato dalla Prima Repubblica raddoppiato dalla seconda che devono essere quindi entrambe archiviate soltanto per questo disastro che hanno combinato
E che il solo modo di affrontarlo come sa la massaia no se trova che
In cucina c'è l'acqua sul pavimento non è che si metta asciugare l'acqua e tiene rubinetto aperto prima chiude un rubinetto e poi la fuga l'acqua sono aperti a suo tempo
Allora l'equivalente prima si taglia la spesa
Prima si taglia la spesa
è questa la priorità assoluta
Di cui non si vogliono occupare
Ma non ne usciamo mai
Non ne usciremo mai se non tagliamo prima la spesa
Guardate le sedi io ho vissuto quasi tre anni a Berlino negli ultimi tempi per interesse curiosità per tante ragioni
Anche per un certo disgusto che avevo di troppe cose italiane
A me non mi ha colpito molto Angela Merkel non
Anzi ci sono qualche che molte cose che non mi piacciono dell'indirizzo politico della Germania contemporanea ma non quello che riguarda l'economia quello che riguarda la visione geopolitica della Germania l'idea che tutto l'avvenire d'Europa stia estesa
Sia nella conquista dei mercati orientali
Sembra l'altra volta la storia dello spazio vitale abbiamo già sentita la queste lo spazio vitale nel linguaggio tedesco che cosa porta
Questa idea della
Una grande intesa con la Russia e con le altre
Realtà geopolitiche dell'ex
Questo mi inquieta io rimango affezionato a un'idea dell'Occidente
L'Italia Europa Stati Uniti Americhe
E credo che sia una necessità vitale per l'Europa e per gli Stati Uniti non di allargare l'Atlantico ma di rendono quasi nulla con interno
Allo spazio euro americano penso che ci sia più futuro più garanzie più libertà più sicurezza più prosperità
Più anche coerenza con la nostra storia in questa dimensione
Che non nel cercare
Tutto ad essa
Il senso del nostro avvenire
Detto questo la grande lezione tedesca non è quella della Merkel è quella di chi l'ha preceduta il cancelliere socialdemocratico Gerhard Schroeder
Quando sul sul potere all'inizio degli anni due mila
La Germania era considerata il malato d'Europa
Era un Paese in totale stagnazione
Crescita zero o addirittura sotto zero
In quattro cinque anni
Il cancelliere socialdemocratico la ha rovesciato la situazione
Aggredendo la spesa pubblica riducendola in quattro cinque anni del dieci per cento
Come ha fatto
Affatto occupandosi dell'area pubblica riducendo salari e pensioni della Repubblica che erano sovrastimate
Affrontando
Conflitto sindacale sociale subendo una scissione del suo stesso partito la socialdemocrazia tedesca
Una scissione non di uno passava per caso del Presidente storico di quel partito Oskar Lafontaine
Che se n'è andato con gli ex comunisti ex comunisti tuttora
Della Germania democratica
Schröder ha perso le elezioni ma salvato il suo Paese
Io vorrei un leader così
E noi dobbiamo uscire e vinceremo se ne usciamo insieme da questa logica opportunistica trasformisti dica
Di qui a meravigliosamente parlato Vincenzo nell'intervento che avete
Ascoltato e applaudito
Capisco che questo farà soffrire una parte dell'Italia ma se noi non non non
Non mettiamo dieta alla spesa pubblica non ne usciremo mai
è inutile che ci raccontiamo un sacco di balle e tutti quelli che non affrontano questa questione
Non sanno quello che dicono e quando vedo che per la seconda volta prima Montino adesso letta
Molti che era anche titolare dell'economia
C'era anche mi pare un viceministro uno tale Visco che poi non so che fine ha fatto
Oggi Saccomanni
Tutti provenienti dalla Banca d'Italia
Di tutto si occupano salvo che di tagliare la spesa pubblica no non solo non solo non se ne occupano ma lo deve che va al di qua fuori
Chiamano un altro che se ne deve occupare prima l'ho chiamato Bondi
Adesso chiamano
Cottarelli
Ma scusa
Il Ministro dell'economia ha riunificato in sé le competenze del Bilancio del Tesoro e delle finanze
Devi forma fiscale non si parla
Di allentamento della pressione fiscale siti
Riduzione di un miliardo del
Del cuneo fiscale
La premessa accorge nessuno non te ne accorgi inedite come impresa né come lavoratore
Di taglio della spesa pubblica che la funzione essenziale il Tesoro che era il più importante dei tre ministeri unificati
Non si parla
Si delega al di fuori rimane il bilancio
Cioè l'economia italiana ridotta ha funzione di bilancio la direzione politica governativa
Dell'economia italiana consiste del bilancio che viene stabilito in Europa del nord Italia quindi non si fa nulla in definitiva
E questo mi pare il punto cruciale di un'iniziativa politica
A risoluta
Vedo che
Anche Matteo Renzi invece su questo ha scelto come priorità il lavoro
Vedremo di che cosa si tratta
Ancora non è chiaro non sono definiti i contorni di questa iniziativa
Non credo che si potrà
Insistere
E ottenere dei risultati soltanto parlando di lavoro perché il lavoro non si produce per decreto
Non si produce neanche cambiando la contrattualistica si può facilitare ma alla spinta alla crescita può venire solo dalla riduzione della spesa
E questa è una verità che si fa fatica a digerire perché perché si fa fatica perché quella stipula corporazione
Che domina su tutte le altre corporazioni
Non c'è solo la corporazione burocratica che il vertice la cupola
Tra virgolette cupola
Tra volute virgolette per evocare un'altra cupola quella cupola burocratica che siede a Roma quello strato dirigente no non sono venti persone
Secondo me saranno qualche centinaio forse qualche migliaio pochissime comunque rapporto sessanta mila abitanti ma è quello strato lì
Quello che scrive di fatto le leggi
E che una volta scritte le leggi esclude in modo che poi le leggi hanno bisogno di decreti attuativi per cui detiene sempre in mano il controllo della produzione legislativa
E della interpretazione e della esecuzione delle leggi
Sono dei cattivoni non so se sono cattivi
Incrementano continuamente il loro potere
Burocrati Consiglieri di Stato
Vari tipi di magistrature
Io ho fatto il Ministro della Giustizia
Il ministro giustizia
Secondo Costituzione
Secondo le leggi all'epoca era di grazia e giustizia poi ci hanno tolto hanno tolto la grazia glielo conservata per fortuna
Che mi ha consentito di fermare alcune Follie presidente la Repubblica Francesco Cossiga
Persona peraltro
Amabilissima intelligentissima e per altri aspetti anche meritevole
Io ho diretto questo ministero accorgendomi che le cento venti posizioni apicali del marito del Ministero della giustizia
Sono tutte occupate da magistrato
I quali dovrebbero quindi controllare se stessi e autorganizzarsi
E queste rettifiche mentalità italiana
Cioè la giustizia è in appalto i magistrati
I trasporti sono in appalto gli autotrasportatori dei trasportatori
La sanità in appalto i medici agli infermieri
Ma così non vive una Società sosta così soffoca
Queste cose non ce le trasciniamo dal Medioevo Antonio Gramsci ha scritto pagine memorabili per spiegare come mai l'Italia che è stato il
Il Paese che si è modernizzato per primo grazie ai Comuni e le autonomie comunali alla capacità di automi distrarsi
è stato il primo Paese che è entrato nella dimensione della modernità del mercato del capitalismo ed è il primo che mi è stato strangolato perché perché
Si è
Ogni
Settore vitale ogni il rivolo ogni fiume di sangue che deve irrorare l'organismo di una società
E Stato otturato stritolato soffocato da una corporazione
Che ha contemporaneamente impedito il
Liberarsi di una dialettica e talvolta come necessaria lotta anche delle classi
In nome di compromessi
Allora non si fa la lotta di classe pronto mi garantisce che non soltanto il mio posto di lavoro resterà ma che assumere come garzone anche mio figlio nello stesso luogo e così funzione farmacie così funzionano gli studi ed avvocati
Così ha funzionato lungo anche la piccola e la media
Impresa
Le società moderne hanno bisogno di aria per respirare di far circolare di far cambiare
Di muovere più cose
E di rimuovere tanti ostacoli
E noi invece ci siamo fatti soffocare da tutte queste chiusure corporative sopra le quali c'è poi la
La grande cupola corporativa che io chiamo il partito romano
Si avvicendano
I ministeri controllano i gabinetti strutture fondamentali dalla giustizia attualmente il caso più clamoroso ma non è mica lungo l'unico adesso io ho l'impressione che stiamo dando l'economia in appalto la Banca d'Italia
Si guarda tutte le funzioni apicali decisive sono fatte da banchieri e quali hanno
Da tante qualità soprattutto sanno leggere scrivere i bilanci
Non mi sembrano dei maestri nel promuovere l'innovazione
La produzione non è il loro talento non è il loro mestiere non lo sanno fare
Di questo dobbiamo
Occuparci con intensità
Perché da questo dipende
L'ultima chance che rimane in piedi di un cambiamento radicale come anche stamattina ho sentito invocare
Tanti immagine in questa sala vorrebbero che io parlassi della nostra storia come vi ho parlato già nel libro ma non saprei raccontarla meglio di come
L'ho raccontata nel libro
Secondo un'angolatura
Umana perché penso che la politica non è fatta di Sammy alla fine è fatta di uomini e donne in carne ed ossa con le loro passioni loro sentimenti i loro interessi e i loro errori
Loro illusioni le loro speranze e la loro volontà la loro capacità di cambiare
E questo non si può racchiudere
In poche parole occorreva appunto lo spazio di un libro per poterlo fare
Sì lo scopo è quello
Lo scopo è quello di
Raccontando la mia giovinezza politica
Di
Tentare
Non come il serpente della Bibbia
Sedurre i giovani di attrarli
Verso la politica
Perché se non ci sono i giovani si ferma al mondo
Figuriamoci se non si ferma la politica
Naturalmente questo non è un inno al giovanilismo anche qui mi piace richiamare un
Un politico che ho sentito come un maestro la mia gioventù
Ragione giovamento la nel sessantotto mentre metà fra il Partito Comunista di quello socialista sbandava no
Disse una frase che
A noi
Poi i ragazzi riformisti
Resia
Va beh a male parole talvolta anche qualche cosa di più
Sessantottini
Appare va be'almeno qualcuno ci riconosce
Luigi Pietro Nenni per la verità
Quando dicevano non bisogna fare la Serenata i giovani
Ancora anche adesso questi vecchi che si mettono a farla Serenata i giovani a me non mi piacciono per niente sono i giudici educatori di tutti chinato
I giovani I giorni riaprire le strade le porte non devono restare chiuse alla loro partecipazione alla loro iniziativa al fatto che ci devono sostituire e non spetta il compito di fare quello che lo sappiamo fare
Insegnare se ne siamo capaci trasmette le nostre esperienze
Svegliarli stimolarli redarguire lì dire tanti no anche e qualche sia ovviamente
Ma non bisogna fare la Serenata i giovani né quelli dei Grillini né quelli Renzini ecco questo è un errore che non bisogna compiere
E non bisogna ripetere poi lo schema di un capo a macchinetta per cui poi ci sono tanti capetti capivi sempre più piccoli
Se però pensavo di essere bravi e moderne perché replicano il capo
Io sono interessato la nostra storia socialista di socialisti
E a farla vivere o rivivere nella qualità
Non credo sia possibile senza un rapporto col Partito Democratico
Senso rapporto col Partito Democratico diventa una cosa di testimonianza
Diventa una reliquia diventa un museo ora i musei vanno benissimo le reliquie vanno conservate
Ma io penso i socialisti devono continuare tornare a fare politica
E per farlo devono avere un rapporto con il Partito Democratico
Se può avere forme diverse
Dipenderà da noi ovviamente tra quante idee sappiamo mettere in campo e dipenderà dal Partito Democratico da come si ristruttura
E come evolve ma il tema è questo
Le altre cose sono dei diversivi
Il tema è quello di far
Rivivere in quel partito il meglio e ciò che può
Essere ancora utile non in una funzione consolatoria mai una funzione
Di esperienza di accumulo di esperienza della sinistra storica
Con le sue diversità non sono cancellabile e non spetta a noi in medicare la storia
La storia di vedere
I suoi conflitti del sangue che ha provocato
Delle responsabilità che ciascuno si è assunto tanto ormai lo sappiamo perché ne abbiamo parlato più volte delle qualità dell'esperienza comunista
E dei suoi tragici errori
E talvolta orrori
Della qualità dell'esperienza socialista dei suoi limiti e dei suoi errori
Questo che serve di quella storia
E l'idea
Che non è più maggioritaria attenzione noi non viviamo più in un Paese in cui
La maggioranza della popolazione proletaria
Non c'è più questa questo dato di realtà noi viviamo in un Paese in cui la maggioranza popolazioni sono le classi medie medio o medio-basso
E queste classi medio medio basse negli ultimi dieci anni
Dati della Banca d'Italia in questo è molto utile
Hanno subito una erosione del loro potere di acquisto del trentanove il settantadue per cento in altre parole
L'ottanta settanta
Per cento degli italiani di in dieci anni ha perso quasi
Lambretta
Del proprio potere d'acquisto
Ce ne abbiamo vissuto uno Tsunami lo stiamo vivendo di proporzioni inaudite di cui non si è parlato
è l'unico modo di
Affrontarlo questo su un ambiti ponendo un argine una fine e grazie tutori che scrivono nella sua portata
è un miracolo che non ci siano state conseguenze politiche catastrofiche
Di fronte a questo tsunami
Il quaranta per cento quasi la metà del proprio potere d'acquisto ciascuno lo sa
Perché ha cambiato la casa
Presa una più piccola se poteva
Ho dovuto vendere quella che va in proprietà per tirare a campare ho avuto un figlio un parente che ha perso il lavoro
Ho dovuto rinunciare alle vacanze o a cambiare l'auto a comprare elettrodomestici e quant'altro
Quasi la metà del potere d'acquisto
Non ci sarà
Un avvenire per l'Italia se il Partito Democratico i suoi alleati
Perdessero
Anche questa battaglia
E non ci sarà un avvenire per il Partito Democratico se non sarà ricorso non saprà ricomporre
Un'intesa che dia il tono fondamentale alla sua lotta
Tra le tradizioni della sinistra storica in quanto ancora
Viventi e utili e la capacità di innovazione di fare i conti con la modernità
Il problema italiano è sempre inesorabilmente lo stesso non sapete fare i conti con la modernità noi ci siamo riusciti ma ci siamo riusciti in una stagione breve
Negli anni ottanta
Poiché anche il partito socialista si è fermato
Craxi si è fermato
Il Partito democratico ancora non l'ha fatta questa operazioni adesso forse l'occasione di farlo
Di fare i conti con la modernità e i conti con la modernità non si fanno una volta nella vita si fanno tutti i mezzi tutti gli anni perché il mondo cammina fa avanti cresce si sviluppa
E se come è evidente Paesi giganteschi che hanno dimensioni continentali con la Russia Brasile il Sudafrica la Cina l'India
Ci sopravanzano inevitabilmente
Per dimensioni
Per intensità di concentrazione dei capitali per disponibilità di manodopera a bassissimo costo
Noi possiamo cavarcela
Solo se perfezione amo la nostra capacità manifatturiere ci concentriamo sui settori più innovativi
Per far rivivere
Uno strepitoso starà portante straordinario patrimonio culturale artistico
Badate ci sono ancora adesso visibili a occhio nudo
L'Italia si è poi alla fine quasi sempre affidarsi data delle grandi individualità lo sto parlando dalla politica sto parlando del mercato soltanto del mondo dell'impresa
E questo dobbiamo saper far rivivere il nostro presente il nostro futuro e qui la politica deve
Al suo conto di liberare
Potenzialità energie che ci sono
Investendo qui si di più
Sapere nella ricerca
Anche per colmare quel gatta da incaponimento ignorante amento
Che abbiamo accumulato in tutti questi anni
Scusate se non vi ho parlato del mio libro ma ne hanno parlato quelli che mi hanno preceduto
E mi è sembrato più giusto di concentrarmi su quello che poi probabilmente
Immaginavo molti di voi attendessero c'è un discorso politico
Immediato di immediata presa sulla qualità piuttosto che
Un ripasso delle cose che
Ho scritto
Che custodiscono la
La mia storia
Una parte della storia socialista
Mi ha fatto molto piacere
Sono grato di sentire
Anche una parte della storia di Vincenzo immagino di tanti altri seduti in questa sala grazie