05 APR 2014
intervista

Lotta alla corruzione - Interviste realizzate al convegno organizzato dall'Avvocatura di Reggio Emilia

INTERVISTA | di Emiliano Silvestri - Reggio Emilia - 00:00 Durata: 42 min 9 sec
A cura di Delfina Steri
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"Lotta alla corruzione: tra esigenze di tutela della collettività e rispetto dei diritti costituzionali" è il titolo del convegno organizzato dall'Ordine degli Avvocati e dalla Camera Penale di Reggio Emilia, con la collaborazione della Scuola Superiore dell'Avvocatura e della Camera Civile (in programma dal 4 al 5 aprile 2014 presso il Teatro La Cavallerizza di Reggio Emilia).

La riforma Severino ratifica una giurisprudenza consolidata che aveva mutato l'interpretazione legislativa operante dagli anni '30 ai '90.

Problemi applicativi: il caso della "induzione indebita".

Gli articoli 318 e 319
e la sentenza della Cassazione a sezioni unite (12228 del 24/10/2013).

Il privato investito di un obbligo di fedeltà che la Costituzione attribuisce al solo pubblico agente.

Eccessiva la delega interpretativa che il legislatore affida al giudice.

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  • Ettore Tacchini

    membro del Consiglio Nazionale Forense

    Le novità del nuovo codice deontologico degli avvocati con un nuovo capitolo relativo ai doveri dell'avvocato nell'ambito del processo. Le investigazioni difensive. Il caso della richiesta di prova falsa. La modifica dei profili sanzionatori.
    0:00 Durata: 5 min 53 sec
  • Alberto Gargani

    ordinario di diritto penale nell'Università di Pisa

    La riforma del 2012 è intervenuta su modifiche già praticate dal diritto vivente. Cambia così una interpretazione legislativa che aveva retto dagli anni '30 ai '90. I problemi nella concreta applicazione degli articoli 318 e 319; la sentenza della Cassazione cerca di fare chiarezza. Necessaria maggiore linearità delle fattispecie. La riforma Severino, passaggio verso un mutamento della disciplina in materia di corruzione. Rispetto alla concussione il concetto di "induzione" rimane inafferrabile e affidato al giudice dominus della situazione, in contrasto con alcuni principi di garanzia.
    0:05 Durata: 6 min 44 sec
  • Giangiacomo Bruno

    magistrato

    I problemi, recentemente evidenziati dalla sentenza Sezioni unite della Suprema Corte di Cassazione, della "induzione indebita": quella che un tempo era la vittima di concussioni può divenire coautore nella corruzione. Si investe il privato di un obbligo di fedeltà che la Costituzione attribuisce al solo pubblico agente. Difficile rimediare modificando una legge entrata in vigore da quasi un anno e mezzo. Ancora una volta il legislatore scarica un po' troppo aspetti interpretativi sul giudice.
    0:12 Durata: 5 min 37 sec
  • Vinicio Nardo

    segretario della giunta dell'Unione delle Camere Penali Italiane

    Preoccupante che un giudice di Cassazione sostenga che la legge Severino nella parte della prevenzione non serve a niente. Altri invece hanno evidenziato le cose fatte proprio riguardo quell'aspetto. Gli articoli 318 e 319: il legislativo rassegnato a ratificare una giurisprudenza consolidata. Una situazione molto vaga, nuovi spazi alla giurisprudenza creativa. La possibilità che la magistratura possa inibire oltremisura l'attività politica. Il 416 ter (voto di scambio politico-mafioso): le Camere Penali, eccezionalmente affiancate da alcuni magistrati illuminati, e le critiche per l'eccessiva delega affidata dal legislatore al potere giudiziario.
    0:18 Durata: 12 min 33 sec
  • Domenico Manzione

    sottosegretario di Stato al Ministero dell'Interno

    Il rapporto della Commissione Europea sulla corruzione, duro con l'Italia. Un giudizio ricavato da un fenomeno culturale: il comune sentire degli stessi italiani. L'Europa ha avuto influenza diretta anche sulla riforma Severino. Nella questione della corruzione propria e per induzione, si è probabilmente operato nella convinzione che fosse l'Europa a chiederlo. C'era forse più bisogno di una riforma della prassi piuttosto che normativa. Difficile oggi distinguere tra diverse figure criminose, come puntualmente ha rilevato la Corte di Cassazione. La sentenza Torregiani e la scadenza del 28 maggio: il piano presentato dal ministro di Giustizia a Bruxelles, nel quale sembra non esservi l'amnistia. Io parlerei poco di amnistia,"In condizioni politiche non favorevoli all'emissione del provvedimento, si finisce semplicemente per creare polemiche che alimentano stati d'animo ancora più esasperati di quelli che si realizzano in istituti carcerari dove, per l'appunto, per mancato rispetto della Convenzione Europea, quindi di uno dei diritti fondamentale evidentemente si vivono condizioni inumane di carattere strutturale". I problemi per il bilancio dello stato derivanti dai ricorsi (sono già 8.000) alla Cedu. La situazione delle carceri è leggermente migliorata, sembra essere scalfita la carcerocentricità. Una situazione strutturale, di applicazione di pena in condizioni inumane e degradanti, che non venga fronteggiata, potrebbe comportare delle conseguenze non indifferenti sotto il profilo del Consiglio d'Europa.
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  • Celestina Tinelli

    responsabile dela Scuola Camera Penale

    Raggiunto l'obbiettivo di affrontare il problema della corruzione con un futuro che non fosse esclusivamente repressivo. Il successo della manifestazione e il coinvolgimento della società inducono a continuare l'anno prossimo. Ci ritroveremo per fare il punto del contrasto al fenomeno corruttivo, nella speranza che si ampli la sfera della prevenzione.
    0:38 Durata: 3 min 49 sec