18 MAG 2014
rubriche

Conversazione settimanale di Massimo Bordin con Marco Pannella

RUBRICA | di Massimo Bordin - Radio - 17:00 Durata: 1 ora 45 min
A cura di Enrica Izzo
Player
Puntata di "Conversazione settimanale di Massimo Bordin con Marco Pannella" di domenica 18 maggio 2014 , condotta da Massimo Bordin che in questa puntata ha ospitato Massimo Bordin (giornalista di Radio Radicale), Marco Pannella (presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito, Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito).

Tra gli argomenti discussi: Politica, Radicali Italiani.

La registrazione video di questa puntata ha una durata di 1 ora e 45 minuti.

La rubrica e' disponibile anche in versione audio.
  • Marco Pannella su nazionalismo ed elezioni europee: "I nazionalismi come vengono fuori dappertutto? Vengono fuori solo perché non esiste un dibattito approfondito sui connotati del tempo che stiamo attraversando. Questo vale a livello di tutti gli Stati nazionali". "I populisti e nazionalisti emergenti in Europa "sono contro la ragion di Stato tedesca ma a favore della propria"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Massimo Bordin

    giornalista di Radio Radicale

    Marco Pannella su nazionalismo ed elezioni europee: "I nazionalismi come vengono fuori dappertutto? Vengono fuori solo perché non esiste un dibattito approfondito sui connotati del tempo che stiamo attraversando. Questo vale a livello di tutti gli Stati nazionali. Quello che dobbiamo tenere presente è che il punto di riferimento ufficiale - se non ci fossimo noi, probabilmente ci sarebbero solo le nazioni, le riprese nazionali e delle ragion di Stato nazionali, mentre nulla di quello che oggi connota i problemi effettivi del nostro tempo è in rapporto a questo". "Situazione di putrefazione dell'ordine costituito che manca di risposte". Il leader radicale cita invece "la risposta che ci viene, attraverso la profezia del Dalai Lama che non a caso si incontra abbastanza bene con i problemi che abbiamo nei confronti degli assetti nazionali, che possono essere anche nazional-clericali". Pannella fa riferimento alla svolta impressa dal Dalai Lama che ha detto di preferire un'autonomia per il Tibet piuttosto che l'indipendenza dalla Cina. I populisti e nazionalisti emergenti in Europa "sono contro la ragion di Stato tedesca ma a favore della propria". Il filo conduttore tra il Manifesto di Ventotene e le recenti dichiarazioni anti-indipendenza di Dalai Lama e Rebija Kadeer. "Oggi per esempio i tibetani rivolgono un appello a chi? Ai cinesi! L'appello è: noi vogliamo continuare a far parte di questo Stato, a patto che voi diate a voi stessi delle norme e delle leggi fondate sui diritti umani e sullo Stato di diritto. Questo mi pare l'elemento straordinario che dimostra certo la vitalità dei testi del 1941"
    17:00 Durata: 10 min 12 sec
  • "Coloro che dominano di fatto la politica esistente nel mondo sono quelli che stanno stabilendo, non solo per l'Italia, una cosa: gli italianofoni devono sentire a go-go, dalla mattina alla sera, per un terzo del tempo che gli è consentito di seguire 'posizioni politiche', Renzi; un altro terzo deve essere Grillo; e un altro terzo forse ancora Berlusca. Ma quello che è impressionante è che le regie sono identiche per tutti gli editori!"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella: "Agli amici di Beppe Grillo non viene in mente un po' di calmarlo un po', di dargli un calmante, di aiutarlo? Adesso siamo arrivati al 'vincere, vincere e vinceremo'. Questa mancava ancora. Ma dalle cose che ho ascoltato nelle ultime 12 ore dice testualmente: noi non potremo non vincere perché siamo stufi e non facciamo parte del disordine esistente. Io torno a dire: è un po' un energumeno in questo momento, uno di quelli di cui si chiede 'ma a questo zio possiamo dare un po' di calmante o altro, non è che non sta troppo bene?'. Coloro che dominano di fatto la politica esistente nel mondo sono quelli che stanno stabilendo, non solo per l'Italia, una cosa: gli italianofoni devono sentire a go-go, dalla mattina alla sera, per un terzo del tempo che gli è consentito di seguire 'posizioni politiche', Renzi; un altro terzo deve essere Grillo; e un altro terzo forse ancora Berlusca. Ma quello che è impressionante è che le regie sono identiche per tutti gli editori! Gli italianofoni possono ascoltare solo il 35 per cento di Renzi o il 35 per cento di Grillo oppure forse Berlusconi". "C'è da constatare una cosa: ci sono manifestamente degli editori che sono gli editori che hanno portato la realtà politica attuale dove l'hanno portata. Questi adesso che fanno? Non 'contrordine compagno'. Si deve sentire solo Renzi, Grillo e magari pure Berlusca. In una povertà di dibattiti interni che dovrebbe fare un po' timore, e infatti siamo nel disordine costituito che è manifesta putrefazione di questo disordine, e costantemente possiamo constatare che c'è una regola che si può evocare: che è consentito chiunque di fatto all'interno di questi schieramenti, tra virgolette, tranne una eccezione, non è consentito agli italianofoni di ascoltare, giudicare le posizioni radicali. Questo è fatto confermato da tutti i dati di cui disponiamo". I Radicali sottolineano, con la scelta di non presentarsi alle europee, che "non ci sono elezioni a cui presentarsi"
    17:10 Durata: 7 min 5 sec
  • Pannella sull'appello a George Soros ed Emma Bonino, sulla giustizia e sulla lotta ai nazionalismi: "Le nostre proposte precise, da almeno 10 anni, coincidono con le proposte - per non dire i diktat - delle massime autorità magistrali dello Stato italiano e dell'Europa. Questo è il connotato da tenere presente". I Radicali quindi sono con la Merkel? "E chi cazzo è la Merkel? A mio avviso non conta nulla. Noi siamo con la Cedu, il Presidente della Repubblica italiana, sui problemi di diritto di fondo"

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    L'appello di Pannella a Emma Bonino e George Soros: "Quello che noi sottolineiamo è che ci invitano a delle elezioni che qualsiasi giurisdizione internazionale che possa per un minimo rispettare se stessa… Riconoscere che in questo momento esistono Stati, fra i quali quello italiano, che difendono prospettive di diritto, di legalità e dunque anche di interessi, mentre invece quello che noi dobbiamo constatare è che da Radio Radicale noi certo possiamo esprimere in italiano tutte le nostre idee e valutazioni, ma la questione che è certa è che agli italianofoni non viene consentito minimamente, da almeno 20 anni di giudicare e conoscere le posizioni e le proposte radicali". "Sarebbe ragionevole prendere atto del fatto che le giurisdizioni internazionali stanno, quasi sotto dettatura, dicendo le cose che noi proponiamo come le più urgenti". "La nostra è una lotta reale che incontra il vissuto concreto delle nostre zone, intendendo per 'nostre zone' quelle della giurisdizione americana per esempio". Pannella fa riferimento alla "affermazione clamorosa" ottenuta presso la Corte interamericana di giustizia, in materia di diritti personali, con l'apporto dell'Associazione Luca Coscioni. Il leader radicale ricorda la campagna del Vaticano contro il referendum sulla Legge 40. "Voi vi state a votare adesso tra di voi gli eletti del Parlamento europeo che non ha nessuna forza. Voi che avete truccato le carte un giorno dopo l'altro". Sulla relazione di lunedì del Papa: "Noi potremmo temere che questo Papa, seguendo i desideri di Giuliano Ferrara e altri, prenda posizioni non tanto come i suoi predecessori, quelle che Giuliano ha sempre molto amato. Nessuno facendolo Papa, per lui l'ideale era riuscire a proporsi come consigliere del Principe". Sullo scontro parallelo tra Pannella e Ferrara, dall'antiproibizionismo al Papa: "Lui ha sempre perso, perché è sempre stato mosso dall'odio per i valori liberali". L'appello di Pannella a Soros e Bonino: "Ricordo come ormai con Soros, da 40 anni, abbiamo posizioni difese con mezzi che sono quelli della conoscenza. Tutta la iniziativa di Soros rispetto all'Est europeo, devo dire in convergenza con noi". Sul Congresso del fronte italiano del Partito radicale, in via di convocazione: "Per il momento non siamo andati oltre", ammette Pannella. Ancora sulla censura a danno della popolazione italiana. "Le nostre proposte precise, da almeno 10 anni, coincidono con le proposte - per non dire i diktat - delle massime autorità magistrali dello Stato italiano e dell'Europa. Questo è il connotato da tenere presente". I Radicali quindi sono con la Merkel? "E chi cazzo è la Merkel? A mio avviso non conta nulla. Noi siamo con la Cedu, il Presidente della Repubblica italiana, sui problemi di diritto di fondo". "Il problema non sono solo 'i poveri carcerati'. Ma l'Italia è carcerata, a partire dal suo Presidente della Repubblica. Le cose che dicono ex cathedra sono patenti, ma… C'è stato un solo organo del Pd che abbia detto, parlando al suo interno: questa cosa della Bonino fatta fuori per richiesta nostra, è stata discussa? Se n'è saputo qualcosa? Niente, zero". Sul colpo di Stato evocato da Berlusconi per il 2011: "Ma il colpo di Stato lo ha fatto lui, quando ha mandato all'aria i referendum che dovevano approvare tutta la sua linea. Adesso lui avrebbe potuto dire: io ho chiesto che quest'anno ci siano 12 referendum, tutti quelli radicali, senonché a un certo punto i suoi non lo hanno seguito. Quindi lui si trova a dire che non sono stati gli americani cattivi a… Ma è stato lui a mollare tutto quanto, anche i suoi obiettivi". Sul dibattito interno ai Radicali: "Io quello che vedo probabile è: quanti saranno i Radicali che, al modo di Viale o altri di questo genere, adesso inzuppano subito nell'occasione elettorale. Questo guardo, perché non hanno altra strategia". "Quando mi rivolgo a George Soros o a Emma è perché i fatti dimostrano quanta importanza ha il riflesso individuale di persone diverse, nel mondo contemporaneo. E vorrei chiedermi se vi sono, all'interno delle realtà 'radicali', posizioni strategiche, posizioni in linea con i nostri 50 anni precedenti, 'in linea' intendo anche in termini di qualità e di forza". Perché rivolgersi con un appello alla radicale Emma Bonino? Non bastava telefonarle? "Dimostra quanto rispetto e do importanza ai comportamenti di Emma, in un momento in cui si trova sicuramente - come tutti noi - in difficoltà. E siccome non ho rapporti, da lei non ho segnali, ho voluto dire subito: badate, a mio avviso questa roba qua, l'impostazione del Dalai Lama, credo sia a livello della nostra strategia storica, ed è per questo che pubblicamente dico che queste cose che dico a tutti in primo luogo le dico sperando nell'ascolto di Emma e di George". "Ho proprio l'impressione che in questo momento gli apporti vostri alla nostra lotta di decenni credo possano essere non solo possibili ma anche determinanti"
    17:17 Durata: 39 min 11 sec
  • Dalla crisi della Procura di Milano al dibattito interno ai Radicali: effetti dell'impatto di un regime non democratico ormai decennale, dal punto di vista di Pannella

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Pannella: "Dinnanzi a questa dimostrazione ulteriore di anti-democrazia del regime italiano, sempre più dobbiamo passare alla denuncia, alle giurisdizioni internazionali, in occasione di queste anti-elezioni". Pannella sulla campagna elettorale in corso e sui comizi di piazza: "In quasi tutte le regioni emiliane, lì c'è il top degli affollamenti contro il diritto" e contro "le posizioni del Presidente della Repubblica". "Noi riteniamo che nelle condizioni assolutamente democratiche, ancora non ci riesce di tenere il Congresso italiano del Partito radicale. Ma insisteremo". "Ma dalla nostra ci sono risposte di tipo internazionale che sono le uniche di valore oggi". Il caos nella Procura di Milano: "Quello che posso dire è che la posizione radicale su queste vicende è una posizione coerente con quelle che abbiamo di difesa della legalità, del Presidente della Repubblica, della Cedu e dei diritti umani". Se anche la Procura di Milano si dilania: "Io parlo e denuncio della putrefazione del disordine partitocratico che rischia semmai di salvare solo un po' di neofascisti o di energumeni che vengono continuamente esposti alla ammirazione o alla preoccupazione della gente". A proposito dell'impatto dello stesso regime sul dibattito interno ai Radicali: "Quando dico che noi, tranne eccezioni notissime e bellissime di nostri compagni lombardi, come Lucio e altri, ho proprio l'impressione che tranne resistenze venete - alle quali guardo con grande speranza e rispetto - tutto questo sarebbero 'opposizioni all'interno dei Radicali'? Tesi che si contrappongono alle nostre? Uno a un certo punto giudica anche la qualità dei dissensi e dei consensi". "Noi adesso stiamo vivendo un momento alto, intenso, nobile e difficilissimo della storia radicale che prosegue". Il leader radicale parla di "50 anni di anti democrazia rivolti proprio contro la nostra storia", poi riferendosi al Congresso di Chianciano in cui lui stesso si dissociò dal Congresso in corso tenendo una conferenza stampa: "In quel momento io mi limitai a dire: in questo Congresso vi sono le posizioni di coloro che tremano dinnanzi al regime, ritengono che rischi di essere in qualche misura un alibi, mentre noi qui continuiamo la lotta che non abbiamo dismesso. Infatti l'esito di quel Congresso dimostrò che non mi ero illuso". "Qui vi sono Radicali che continuano la nostra lotta - dissi - mentre altri preferiscono cogliere occasioni di altra natura. Ed è quello che è accaduto". Anni fa, anche all'interno dei Radicali, "il dibattito era in un contesto totalmente altro rispetto a quello di oggi. E allora adesso dobbiamo parlare di oggi, della linea unica al mondo come qualità che io indico, del Dalai Lama e del Partito radicale! Questo ha altezza e difficoltà. Quanto agli altri, che non sono tanto convinti e che credono che il regime sia un alibi, trovare altezze anche puramente dialettiche mi pare un tantino arduo"
    17:56 Durata: 19 min 5 sec
  • Su Papa Francesco: "E' sicuramente espressione di una sensibilità dei credenti e dei fedeli che non è affidata alla forza del potere simoniaco dello Stato. Questo dovrebbe essere ben chiaro. E questo è un elemento significativo dello scontro storico in atto". Sulla Conferenza episcopale di lunedì: "Io non ritengo che ci si possa fare illusioni sulla tenuta drammatica e profonda delle posizioni che sostengono il Papa, mentre sono molto interessato a seguire domani quello che il Papa decide di fare".

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Sulla situazione politica italiana. Pannella: "Quando c'è putrefazione, mi pare diventi difficile dare alla realtà dei momenti di alternativa. La nostra nonviolenza, sulla quale viene impedito tuttora qualsiasi dibattito da parte di questo regime… Perché questo povero regime ha un'altra constatazione: non ha altro modo di lottare con noi se non quello del sistema molto antico che è quello della individuazione di realtà da trattare semplicemente con la linea della totale opposizione di stampo assolutamente contro gli individui e le persone". Il leader radicale richiama il metodo dell'"esorcismo" contro i Radicali. Su Papa Francesco: "E' sicuramente espressione di una sensibilità dei credenti e dei fedeli che non è affidata alla forza del potere simoniaco dello Stato. Questo dovrebbe essere ben chiaro. E questo è un elemento significativo dello scontro storico in atto". Sulla Conferenza episcopale di lunedì: "Io non ritengo che ci si possa fare illusioni sulla tenuta drammatica e profonda delle posizioni che sostengono il Papa, mentre sono molto interessato a seguire domani quello che il Papa decide di fare". Pannella: "Resto assolutamente convinto che il dibattito sulle santificazioni dei due Papi significa: se la linea che io sto evocando, quella di San Paolo e via dicendo, quella della speranza, spes contra spem, in questo momento mi chiedo se non si stia ad avallare interpretazioni di Papa Wojtyla e quell'altro abbastanza indecenti. Perché loro diventano spem da mollare, spem-oggetto. Il Papa allora disse, non solo a me: se non ci sarà amnistia subito, non ci sarà mai". "Credo che all'interno del mondo anche della filosofia e del diritto, quindi prettamente laico come definizione e come origine, noi oggi non abbiamo una poderosa possibilità di incontro tra chi in termini di filosofia del diritto e di rispetto di San Paolo che a quel punto dice spes contra spem…". Su 'spes contra spem': "Non da oggi come Partito l'ho fatta mia e nostra". "Non è un miracolo, è l'opposto: dinnanzi all'essere speranza ci si ripiega nella contabilità 'a questa spes rinunciamo, a quest'altra pure'. E' il connotato di Paolo, del pontefice Giovanni Paolo II e di Giovanni XXIII". Sulla "partitocrazia" come connotato dell'Europa contemporanea.
    18:15 Durata: 18 min 44 sec
  • Conclusioni. Appello all'iscrizione al Partito radicale.

    Marco Pannella

    presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito (PRNTT)

    Un'iniziativa dei Radicali di Gorizia e del loro blitz pro amnistia al Castello della città. La storia radicale e Gorizia. Pannella: "La nostra linea politica rappresenta una linea di resistenza che non so quanto riesca a manifestarsi nelle condizioni date di non-democrazia e di non conoscenza dei dibattiti reali. Detto questo, sono assolutamente convinto che questa sarà la carta che continuerò a giocare: carta del Partito radicale, carta del Dalai Lama, carta del nazionalismo imbecille… E da questo punto di vista posso augurarmi che anche da parte del mondo dei credenti organizzati - infatti mi sono richiamato in questi giorni a Noi Siamo Chiesa… E ho molto fiducia anche sulla posizione di Sant'Egidio, in particolare con la posizione di Monsignor Paglia. Perché ritengo assolutamente immaginabile che il Partito radicale venga fatto proprio, per quest'anno, da realtà monacali". "Spero che Rita Bernardini in particolare possa adesso assumere posizioni formali, da Partito radicale, che altrimenti rischiano di languire un po' in giro". Da Partito radicale come Radicali Italiani: "Evidente, lei è segretario. Ma ha sempre ripetuto che Radicali italiani sono 'costituenti' del Partito radicale. Cosa che non mi pare essere molto ripetuta, che so io, dal Tesoriere di Radicali italiani". "Ritengo che in questo momento le iscrizioni al Partito radicale possono avere uno straordinario valore, nel senso che queste non sono vecchie e stanche ripetizioni del passato, ma possono costituire la presa di coscienza che, come abbiamo sempre detto, noi viviamo se ogni radicale versa almeno un caffè al giorno alla vita del Partito e vita della storia"
    18:34 Durata: 11 min 15 sec