Festa Nazionale di SEL - Medioriente, il conflitto infinito

Per iniziare
Dibattito su un Medioriente
Nel conflitto infinito
Vi invitiamo a prendere posto perché ci fosse il più in fondo
Questa sera
Appunto come dice il titolo vogliamo provare ad approfondire una questione
Di particolare rilevanza in quest'ultimo periodo
Lo facciamo con i nostri ospiti in ordine alla mia sinistra Enzo Amendola che il Capogruppo del Partito Democratico della Commissione esteri della Camera
Con Arturo scotto che il Capogruppo di Sinistra ecologia e Libertà alla Camera dei deputati
Con Francesco vigna arcaiche è coordinatore nazionale della rete disarmo e con Ismael da MUD di un ponte per esponente anche io anche Eno
Di un ponte perché ci
Proveranno a raccontare un po'qual è la situazione a fare un focus su quello che che sta accadendo in quella
Regione martoriata da conflitti che è il
Il Medioriente proveremo ad approfondire
Alcuni aspetti decisivi in questo momento a partire dalle dagli ultimi
Eventi di cronaca
Provando ad approfondire quella che la storia la nascita e le conseguenze del dello Stato islamico De Lisi disse e che cosa sta comportando nella regione ma provando anche
A risalire a quelle che sono
Le radici di questi conflitti a partire da quello israelo palestinese
Ecco io
Proverei a partire proprio dalla dal punto centrale dalla
Da quello che sta accadendo oggi in Iraq
Dopo il il conflitto che ha
Devastato quel paese che
Oggi con il ritiro delle truppe
Della statunitense ha visto
Un Paese che lentamente precipitato verso il baratro un Paese che si è dilaniato che ha visto
Crescere il fondamentalismo dell'ISI ex che oggi rappresenta una minaccia non solo
Per l'Iraq e per le popolazioni le minoranze irachene Emma rappresenta in questo momento credo una minaccia per la civiltà
Per quello che rappresenta per la violenza inaudita per l'idea che professa del grande califfato di un
Di un mondo in cui
Non esiste più la tolleranza l'idea della convivenza
In una terra in una regione
Che invece è stata
Sempre da millenni attraversata dalla convivenza pacifica di diverse etnie di diverse religioni in cui mai l'appartenenza religiosa è stato un motivo
Di
Persecuzione timore noi abbiamo oggi
La la vicenda che riguarda
La minoranza Elia c.d. che vivono e abitano quelle terre da millenni e che per la prima volta si trovano a dover fuggire
E molti anche a morire sotto la minaccia dell'insiste e partirei proprio da Ismael da voi
Per farci raccontare che cosa che
Che cos'è l'Iraq oggi
Come siamo arrivati in questo è in queste condizioni provando ad approfondire la vicenda partire
Dalla
Dall'elezione di al Maliki provando anche a capire quali sono oggi le parti in causa cosa sta accadendo nel Kurdistan iracheno chi è che oggi fronteggia Lisi disse in Iraq come al confine con la Siria e poi magari anche
L'esperienza di un ponte per che alla sua base Erbil in un punto strategico in questo momento per quel conflitto
Grazie mille non sarà tutti grazie per l'invito per l'ospitalità in questa città bella
E volevo proprio cominciare delle dalla storia di
Della guerra del due mila tre
Perché
E l'Iraq ha cambiato tanto
Da quel punto lì
è un parte di un un Progetto
è venuto all'Iraq da proprio dalla Stati Uniti ma dalle
Forse che non ha conosciuto bene l'Iraq un progetto che
Hanno detto
Un dato un nome
Il nuovo Medio Oriente o il grande Medio Oriente
Che per noi vuol dire semplicemente vedere la Regione il nostro Paese gli altri Paesi alle PASER religione e alle Dexia questo
Vedere e li Racco in modo diverso e cominciato da quel punto lì lira che è sempre stato un Paese laico
Dall'inizio dalle mille novecentoventuno dalle fondazione di questa Paese dove è stata nella sesta era che era Sant'tra una sta uno esercita mesta sempre
Do prima dopo la Prima guerra mondiale Ibra ICI ripresentano quasi il venticinque ventisette della popolazione di Baghdad il capitale di lire sempre stato un Paese misto
I casi di instabili mandarini sono Tiezzi e che non esistono oltre il confine l'iracheno forse in Siria c'è poco
Per esempio il capo dl comunità esita che un persone che anche il la la l'aspetto religioso dell'uomo il suo popolo dice che io sono il capo dei casi di iracheni lesi i dinieghi tutto il mondo perché esistiamo soltanto qui e quelli che sono esiti che vivono
Fuori l'Iraq sono iracheni che sono immigrati dall'Iraq semplicemente quindi sempre stato questo Paese il cambiamento cominciato proprio lì con un progetto che no non è conosciuto il Paese non l'ho conosciuta
Le anche la storia della Paese vedendo l'Iraq non come un Paese arabo come è sempre stato che fa parte di la realtà
Politica e storica e culturale di Paesi arabi nel mondo che avevamo sempre ha chiamato al mondo arabo non abbiamo a quelli
Tempi non era questo e la non non era sempre detto il mondo musulmano e intendo agli iracheni cito perché sbagliamo se diciamo così
Tutto quello è stato cambiato per arrivare a questo momento è muto molto importante guardare questo elemento stiamo parlando di un mondo che è stato messo dentro una guerra
Cominciato da dal due mila e uno
E
è finito ora stiamo parlando di come è finito come e fatti
Élysées un soltanto una esperti che vediamo ora come uno fenomeno che e costruito durante questi anni un fenomeno nuovo totalmente nuovo alla sfera che ENAC
Stiamo parlando di un un un
Paese che ha ha vissuto alle lei fascismo un dittatore tutto a questo però mai abbiamo vissuto
E lì di Stream ISMU in questo modo soltanto dopo l'occupazione Elisa un fenomeno che ha
Cominciato
E
UFO
Avendo questa forma più forte durante soprattutto durante gli anni di Governo di Maliki i due mandati stiamo parlando del due mille
E dieci
L'ultimo mandata che finito al due mila quattordici perché questo Maliki fa parte di quello Progetto che ha vissuto lira come sono
Elementi gruppo sunnita gruppo sciita gruppo e cristiani e cubi curdi e così via
Siamo stati in un bar di date prima un ponte per lavoriamo sempre il campo di ore di di di una campo unitario e abbiamo anche lavorato sulle questioni di diritti umani
E mi ricordo bene in due mila quattro due mila cinque quando le e le notizie che vengono dalle Stati Uniti dall'Occidente che stanno parlando delle tre Angola sunnita
Io mi chiedo io sono un cittadino di Baghdad ma dove si trova con la strangola sunnita dov'è ma che cosa intendono dire no per capirci no dove
E quale e quanta parte di Baghdad quelle tre angolo e in quale confini chi sono non sappiamo proprio ho fatto cambiato tutto e lì e da esce che
Il nome che iracheni seriali soprattutto se tu vai lì
Vedi le gente usando questo nome perché quelli gruppo è previsto che non ripresenta ne è uno Stato come le è stato che non non conosciamo ora con il confine con la identità con l
Proprio e poi non sono islamici nel senso che non si rappresentano l'Islam non voleva anche nel presentare l'Islam vogliono rappresentare un modo di capire l'Islam il mondo che hanno scelto il loro che
O in modo molto simili store molto
Non conosce gli altri che non è non è stato alle la storia di Baghdad come abbiamo detto alle fine al all'inizio
Quindi dal caduto di Moussa del
E dentro e questo realtà
C'erano c'erano altrimenti non soltanto dai c'è questo molto importante anche
Perché è stato da tre anni soprattutto dal due mille undici comando quando cominciata la protesta
Pacifiche dentro Baghdad piazza Tahrir a Baghdad dopo la primavera araba e l'Iraq ha vissuto anche a proteste contro il regime di Maliki protesta di di lecita e civile
Contro il Maliki hanno chiesto le riforme anche chiesto hanno chiesto e di più diritti hanno chiesto però e queste proteste non è stata ascoltata
E poi e come è successo nei
In altri Paesi mai Emily errati e le le le proteste sono avvenute
Ovviamente
Trattati dalle dalla polizia dall'esercito iracheno effettuano finiti queste proteste in modo molto tragico e poi
Cominciata la la la protesta nella città di musei e lettere q che
E installare di Nizzola le città che cominciata la rivolta contro il regime di Maliki stiamo parlando delle file di due mille dodici e poi
Cioè dai scende era piccolo forse che combatte tra il confine gli iracheni ai siriana
è diventata dopo un anno
L'unica realtà di
Confrontare regime di Maliki
Come è successo ci sono tanti elementi ci sono santi tre e le le le le base
Che questa Paese l'Iraq ha perduto la identità deve essere un persona iracheno c'è sempre il base regionale che questo mondo arabo sempre stato
Mezzo in quindi con un posto di un posto sbagliato molto sbagliato non conoscendo la identità la cultura araba ma conferendo sempre
E confronta sempre la la la guerra controlli
Egli striminziti islamici
E quelle che successo numerosa del fosse stato sorpresa per l'Occidente per iracheni Rossato sorpresa nel senso che
Queste esercito che era qui che le pesante Al Maliki non aveva nessun rapporto con il popolo
Vi dicono una storia che
Abbiamo chiesto come fine eserciterà che non sparito così e che sono hanno
Tutti lasciatogli uniforme hanno preso i vestiti
C'era normali di civili sono tornati tutti a casa con mai successo quella persona da museo del perché
E ma sono sempre così vengono non vengono coglie uniformi perché no non sono accettati dai cittadini stiamo parlando di così di questa forma di di un rapporto dell'Esercito che dovrebbe essere l'esercito e che protegge e queste Paese
E invece
è stato un elemento
Contro le persone che vivono lì e questa tassazione stato sempre vissuto come un un elemento di oppressione e contro i diritti delle gente ovvio che
Ci sono varie rivalità in Iraq esse che
Quando siamo quando parliamo di dille di Kurdistan c'è una realtà quindi il cuore di sono parte di iracheni ma hanno il loro riabilitare hanno al loro elementi politici storici anche
Quando parliamo di Ramadi di far luce sentiamo Sant'abbiamo sentito Sandra il nome di Falluja come un simbolo di resistente contro l'occupazione e contro dopo de il governo dello di di di Maliki
E poi c'è la realtà di di di altri cita di banda di ladri citando il sud
Semplicemente
Il problema politico che cominciato dal due mila undici dal connesso con domandato di Maliki è arrivato un momento molto critico è poi arrivato Alcoa dovuto di musei non è è stata una sorpresa
Due anni fa cioè abbiamo fatto una serie di incontri qua anche in italiano ROPPA parlando con le gente parlando con i anche politici tristissimo
Dopo
C'era del di
Cioè Nale della guerra contro l'Iraq e parlavamo che e consapevole se sta andando verso il disastro il disastro totale l'esercito un pezzetto qui un pozzetto lì lei mi dice sono dentro
Gli americani a quei tempi anche del due mila otto due mila e nove
Parla parlavano di a Rimini spersi mirati di di di migliaia di armi che non sanno dove
C'è un crisi che ha aveva tutte le menti chiari per noi però non è stata ascoltata perché l'Iraq non era un Praia Rita è questo mondi c'era una cosa che
Davvero lo vedo molto
Molto chiaro se
Voi parlare sull'Iraq se voi better umano sugli iracheni non si può farle un
Un intervento switch on switch-off entriamo e usciamo contiamoci
Ho il ti interessi una pace sostenibile in Iraq immetti umano con la strategia poi avrei anche un rapporto consista civile col Governo e questo lo capisco essere non tanto
Stiamo parlando di di di di vinti anni trent'anni cinquant'anni per avere un rapporto e così via con la Libia con gli altri o non metti un male perché non lo sai
Niente di quello che è successo e lì nostra esperienza di Nervi il com'è un un piccolo ANCI lavora lì però
Abbiamo imparato proprio quel sito abbiamo però fatto imparato che se non sei nel campo non può e anche dire che come
Grazie
Mi sembra il
A breve
Una questione centrale cioè pone il tema delle responsabilità
Su quello che sta accadendo in quel territorio e le responsabilità
Del degli Stati Uniti le responsabilità delle forze NATO di chi ha partecipato a quel conflitto ma probabilmente a branche una riflessione su che cos'è
Quali sono i diciamo qual è il modo di approcciarsi alla questione mediorientale che noi abbiamo abbiamo utilizzato il
L'idea di grande Medio Oriente che oggi
Viene ribaltata ma era l'idea del grande Medio Oriente di Bush che viene di fatto
Fatta proprio da lì si esser rivoltata contro l'Occidente
E noi abbiamo in questo scenario
Anche delle
Dei paradossi cioè noi abbiamo oggi l'Iran
Che fronteggia Lisi disse il peggiore nemico degli Stati Uniti si trova a combattere lo stesso nemico che che noi abbiamo davanti da una parte
Per non dire
Assad in Siria
E dall'altra parte poi abbiamo quelli che sono storicamente gli alleati
Degli Stati Uniti della NATO nella regione che invece sono
Soggetti che hanno alimentato questo clima di
Più che questo clima hanno realmente alimentato
Il
Lisi disse anche con risorse finanziarie dirette
Pensiamo all'Arabia Saudita pensiamo alla Turchia che oggi è
La per la principale via di transito di tutti i miliziani che che vanno in Siria a combattere a combattere con l'ISI secco io vorrei chiedere
Enzo con cui
Tra l'altro siamo stati qualche mese fa in Iran quali sono le responsabilità che noi abbiamo
Nel nel contesto e quali sono gli errori che stiamo continuando a fare
Non ponendo dei temi compenso dicevo prima al all'impronunciabile età
Della parola Iran come un possibile oggi davanti anche a una svolta che che l'Iran ha avuto moderata rispetto a regime di Ahmadinejad
Secco oggi appunto non è un interlocutore per cercare di riportare la pace in una regione funestata da una grande instabilità che oggi rischia di contagiare anche altri Paesi come la Giordania
Io ringrazio Erasmo ringrazio voi per questa possibilità di discutere
Dopo un'estate complessa
Con Erasmo ne siamo stati diceva Louis sia in Iran una delegazione parlamentare sia a fine luglio in Israele in Palestina durante la Terza Guerra
Asimmetrica tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza
E
La le le considerazioni che facevamo che poiché all'opinione pubblica sono state portate durante agosto in maniera esplosiva
Tipica espressione di un giornalismo italiano che legge infatti appunto con la categoria come diceva il nostro amico Ismahil dello switch Onna dello switch-off cioè quando
Quando tutto esplode si dà una grande dimensione una grande carica retorica poi magari piano piano ritorna a pagina quindici dei giornali perché tanto non serve perché c'era polemico Cuccia della politica italiana più importante
Allora la prima grande responsabilità della politica io parlo dell'opinione pubblica e della politica europea e quella di aver vissuto negli ultimi dieci anni in un magnifico isolamento
Si potrebbe accusare bisognerebbe accusare i Governi che ha negli ultimi dieci anni hanno guidato l'Unione europea
Guardando la cartina dei conflitti attorno i nostri i confini a est e l'Ucraina
La Libia l'esplosione dell'Egitto con una rivoluzione una controrivoluzione un golpe
Per partire poi alla Striscia di Gaza che negli ultimi dieci anni come la vicenda israelo palestinese era stata considerata quasi risolta
In un in un oblio tremendo e poi la Siria con duecento mila morti e poi
L'Iraq di questo agosto allora il primo problema che abbiamo avuto noi negli ultimi anni
Che sono coincisi con la politica dell'austerity economica e secondo me noi dovremmo anche alzare il tono e dire che quelle figlia di un'idea isolazionista
Oggi Romano Prodi facevano intervista molto giusta all'avvenire dicendo l'Europa e sconfitta è stata sconfitta negli ultimi anni dalla sua paura
Abbiamo avuto una crisi economica nel due mila otto
Che ci ha portato non solo a scegliere una politica di austerity ma anche un isolazionismo cioè dentro i nostri confini tutto sommato guardiamo come mettere a posto i conti quello che succede fuori
Signori cari non è tema dell'Europa mentre il mondo tornava girare
Mentre il mondo si muoveva e arrivo al Medioriente
E mentre i conflitti scoppiavano perché era evidente che una globalizzazione di quel livello non reggeva non poteva reggere nei paesi ricchi figurarsi in democrazie nascenti come l'Iraq
O come quelle sconvolte dopo le rivoluzioni arabe degli ultimi anni
Questa sera con Erasmo e con Arturo scotto siamo stati al porto di Palermo c'era
La Presidente Laura Boldrini
C'era il cardinale il quest'Aula questo la lilla signora questore la prefetto a c'era tutta una Palermo fatta di volontari e militari che hanno dato un esempio
Di grande solidarietà quattrocentocinquanta siriani sono arrivati stasera a Palermo e raccontandoci un po'la loro storia si comprendeva da dove venisse ecco
Alcuni uno scrittore mi ha raccontato che lui è scappato via Arabia Saudita poi in Egitto il porto di Alessandria arrivato qui altri
Una famiglia che veniva addirittura dal centro dalle campagne a nord di Damasco sono arrivati via Giordani viaggio lunghi soci hanno messo un anno per arrivare qui
In in Europa
Allora questo e il nostro problema tralascio Frontex questo disastro di politica che non esista europea
Per fortuna abbiamo fatto Mare Nostrum ma che è stato secondo me uno
Dei successi non solo delle forze che l'hanno sostenuto in Parlamento ma
Del dell'idea stessa che abbiamo noi di accoglienza
E di solidarietà che abbiamo visto stasera il nostro principale la nostra principale responsabilità si chiama isolazionismo cioè noi abbiamo pensato che il mondo comunque andasse fuori dai confini europee
A noi non interessava
E anche la politica fatemi aprire una piccola parentesi di allargamento che abbiamo avuto e dei rapporti verso la Russia che abbiamo avuto l'abbiamo gestito in maniera tale che era evidente che molti Paesi come l'Ucraina non giustificano mai Putin
E il il suo pensiero geopolitico ma alcuni Paesi come l'Ucraina sci volassero in una rottura in Terna perché spingendo spingendo i confini di un'Europa che alzavano muri verso i propri vicini
I paesi più di mezzo come l'Ucraina arrivavano a una rottura
Allora questa è la nostra prima responsabilità come europei opinione pubblica politica chi ha governato ha pensato che l'Europa potesse andare potesse andare comunque e che oggi noi ci dobbiamo concentrare solo a
Chiudere le finestre non prendere il vento della crisi economica che partiva dagli Stati Uniti e che comunque il mondo così com'era hanno e andava bene questo è una responsabilità e c'è esplosa
Io credo che la reazione politica che sta avvenendo non solo alle forze parlamentari ma
In generale nel mondo e la cooperazione nel mondo e l'associazionismo sia molto utile per riorganizzare una politica estera se mi permettete io sono molto contento che un'italiana
Del del del ministra agli esteri guiderà
La la politica estera e l'Unione europea non solo perché molti di noi la conoscono e ci hanno lavorato ma perché è anche un segnale a questa Europa di girare la faccia verso un altro mondo che sta esplodendo
Veniamo al Medioriente
Erasmo faceva degli spot che sono esatti perché qui
Come ci insegnavano i vecchi maestri prima di di di ragionare bisogna vedere i fatti vedere quello che sta succedendo Ismaele sull'Iraq ha detto le cosa importantissima
Noi veniamo dalla strategia della destra americana neo conservatrice che era quella del grande Medio Oriente
Si impone la Democrazia sulla punta delle baionette si costruisce un muro che era il muro uscita cioè
Iran Siria Stati canaglie voi fuori e noi costruiamo un nuovo ordine mediorientale quel progetto che è costato vittime e costato una guerra
Tremenda e sanguinosa è completamente fallito ed è alla base io
Mi dispiace non poter polemizzare con nessuno nel centrodestra però a volte quando sento che
Che che l'Iraq ma l'Iraq ha una storia una storia millenaria innanzitutto che è straordinaria di convivenza ma c'è anche una storia che viene da una logica
E la responsabilità di chi ha condotto quella guerra è e costruire un'idea di Medioriente che era fallimentare non solo sanguinosa ma fallimentare oggi i fatti ci dicono qualcosa ancora di più
Perché con la strategia europea dell'isolazionismo
E permettetemi anche con una strategia statunitense che ha cambiato rotta viste le tragedie del del del decennio Boucher che è stata quella di una ritirata io sento molto soprattutto la destra americana oggi
Accusare Barack Obama di tutti i più grandi e i crimini politici Barack Obama ha fatto quello che secondo me è un Presidente viste le condizioni doveva fare organizzare una ritirata da una politica che era fallimentare
Tutti si dimenticano che è stato il Presidente che ha ritirato le truppe da Baghdad perché quell'operazione l'ha condannata
Ed è stato quello che ha avuto un atteggiamento anche quando esplosioni il il disastro il macello siriano sugli interventi militari molto
Poco cauto e molto attento a non produrre effetti
Affetti fino ai nostri giorni perché la lettura dei fatti del Medioriente anche queste
Noi abbiamo Paesi e a regioni della Regione che hanno
Iniziato organizzare la loro responsabilità politica la dico in poche battute scusatemi gli schematismi non voglio essere molto lungo
Però è evidente che quando gli Stati Uniti e l'Europa hanno riaperto Hilla discussione sul nucleare sperando di arrivare all'accordo che secondo me e giusto cioè facendo rientrare l'Iran nel campo delle responsabilità
è evidente che molte altre potenze della Regione hanno iniziato a organizzare non sul
La striscia religioso alla usano i gli analisti dozzinale che dividono appunto il mondo per religioni
Su strategie politiche
Egemoniche economiche perché è evidente che un grande Paese non arabo come l'Iran è che ha degli alleati nell'aria parlo della Siria parlo il Libano
Fa paura tanti e su quell'alleanza se costruite delle contro alleanze
Che hanno determinato in molti Paesi anche delle guerre per procura la guerra civile siriana cioè quei poveracci amici nostri che sono arrivate stasera
La loro tragedia nasce come un conflitto interno perché c'è stata una grande ventata contro i dittatori ma si è trasformato in un campo di battaglia dove giocavano altre forze perché gli iraniani e lenzuola sono intervenute a difendere il dittatore
Perché li ha il mondo legato al Golfo soprattutto i Paesi più importanti hanno pensato che buttare giù
Assad serviva a gente che andasse a combattere la tragedia delle organizzazioni terroristiche che sono i primi carnefici dei musulmani degli arabi
Nasce da qui
Tentare di organizzare la politica in quello scacchiere con l'Europa lontana con gli Stati Uniti ritirata a modo loro
Guardate noi abbiamo in queste ore delle cose abbastanza strane la Turchia che era il più grande alleato degli Stati Uniti membro della NATO alleato strategico di Israele in Medio Oriente
Oggi si trova nell'atto completamente opposto e l'unico Paese
Della regione che non vuole partecipare a una coalizione per fermare l'avanzata della dello Stato islamico e che addirittura ha già detto che loro non parteciperanno a qualsiasi operazione anche di di difesa di quelle che sono le rotte del
Ah fico delle armi che arrivano nel nord della Siria
Io vorrei dire sommessamente umilmente perché credo che il la questione sia complicata e sarà tema per i nostri prossimi dieci anni perché riguardano e riguarda il nostro mare riguarda il nostro modo di intendere il mondo
Che lo scenario che noi avevamo in mente per tanti anni che era lo scenario in cui in Israele in Palestina c'erano due leader che si davano la mano
Che tutto sommato in Medio Oriente le dittature reggeva né ci facevano comodo perché non ce l'avevamo Casini migrazioni o
Carneficine è saltato
E molti di quegli attori regionali che tradizionalmente erano gli alleati
A volte sciocchi a volte serventi dell'interesse l'occidente hanno iniziato a dire noi nel nostro mondo iniziamo organizzarci e iniziano a farsi anche la guerra
Perché la tragedia iraniana e la tragedia siriana e quello è un modo di affermare qual è la filiera politica egemonica
Poi religiosa alla religione io
Non voglio fare il il vetro però la religione specie usata
E mai la ragione chi pensava addirittura di dividere l'Iraq tra curdi sunniti e sciiti se va a vedere la cartina di come composto quel Paese
Sunniti e sciiti sono sono omogeneamente redistribuiti non c'è solo un elemento ma ci sono delle forze politiche
Come era il primo ministro Al Maliki che ovviamente tentava di costruire una posizione politica egemonica degli Sciti
Nella costruzione del nuovo Iraq allora sommessamente noi dobbiamo essere molto preoccupati
Non solo per le tragedie non solo per i rischi non solo per la guerra ma anche perché gli attori regionali oggi
Lanciano un messaggio nuovo checché ne dica l'Europa checché ne dica Barack Obama in questo Medioriente noi siamo pronti a organizzarci
Nella Libia di quella tragedia di guerra all'epoca il Ministro degli esteri francese disse in Libia noi
Dopo le rivoluzioni arabo che nessuno si aspettava
La Francia soprattutto dell'imperialismo straccione di Sarko si diceva noi
Real mere Emmola morale della politica estera europea in Medioriente si fece la guerra in Libia per dimostrare che anche l'Europa partecipava alle rivoluzione bene la Libia è caduta nel caos
Ma oggi chi sta conducendo le operazioni per una normalizzazione o addirittura per interventi militari non sono nemmeno gli europei l'ultimo attacco che c'è stato su alcune fazioni sono state portate avanti dall'Egitto di al Sissi
Dalla sostegno con alcuni paesi del Golfo
Tutto questo con enormi quantità di denaro che si spostano nel Medioriente che fanno la politica con le antenne parafulmine delle parabole che fanno l'opinione pubblica del Medioriente
Ecco nell'Europa che considerata al minimo un osservatore al minimo qualcuno che arriva lì paga un po'di cooperazione ma che politicamente deve stare lontani
Questo è il fatto secondo me nuovo inedito che deve portarci a una lettura anche nuova dei fenomeni del Medioriente non scontati
Su cui organizzare una politica estera europea nuova che non sia quelle isolazionista degli ultimi anni e soprattutto per capire come noi oggi possiamo essere utili con Erasmo chiudo
Siamo stati in Israele in Palestina durante
Il periodo della dell'operazione militare dell'invasione di Gaza che ha fatto affatto vittime civili con un numero che non si ricordava dalle operazioni di piombo fuso di anni fa
Noi ci siamo trovati di fronte uno scenario per questa volta scusate mi fa incavolare un po'l'Europa noi ci siamo trovati di fronte uno scenario anche l'inedito la destra israeliana che era quella dura
Che criticavano i laburisti per proprio un eccesso di un eccesso di
Come si dice di politici ISMU perché bisognava sempre usare la mano dura sia a Gaza sia in queste banche
Bene la destra israeliana al Governo unità con libera Manna con
Cielo
C'è un'aggressione di Palazzo te
Andavano fast
Me dicevo la per la prima volta si sono trovate nelle condizioni di fare quello che voleva non c'è di utilizzare dei civili in una guerra asimmetrica civili innocenti che si sono trovati in mezzo a due fuochi
Completamente sproporzionate rispetto a una questione che noi sta a cuore danni bene
Dico questo non entro nel merito di tutte le considerazioni ci siamo trovati a una destra che per la prima volta Ministro degli esteri Lieberman la destra più estrema ci diceva noi
Ci accorgiamo che nemmeno l'operazione militare serve per i nostri obiettivi
Non lo dico ovviamente per incensare Lieberman di cui credo che ci sia un abisso di considerazione
Ma è evidente che in questo nuovo Medioriente la via militare non va da nessuna parte nella risoluzione dei conflitti
In questo Medioriente in cui la geografia degli attori è cambiata
E in cui noi non possiamo nemmeno giocare un dibattito tra di noi su chi è diciamo l'attore principale tra Stati Uniti Europa perché siamo stati Rica citati dalle influenza regionale
Noi abbiamo bisogno di conoscere di studiare i nuovi attori di intervenire e anche di assumerci nuove responsabilità
Noi voteremo il decreto missioni ci saranno due ordine del giorno credo sia del PD che diesel abbiamo chiesto una cosa molto semplice a Gaza la deterrenza nella dei militarizzazione della strisce l'apertura
Alla all'alba arco Mani Dario dopo che per
Un anno l'Amministrazione americana ha fatto una tentato un accordo che non ha portato a niente la possiamo fare noi con le nostre con le nostre forze di interposizione
Lo stesso per la Libia io sono convinto che se è possibile
Assumerci delle responsabilità dentro anche il capitolo sette delle Nazioni Unite che è quello del peacekeeping e della divisione dei contendenti
Per fare questo però serve Europa non isolazionista
Che non abbia paura come diceva Prodi stamattina
E che si assuma delle responsabilità solidarietà come abbiamo visto nel porto di Palermo ma che non può essere qualcosa che ci raccontiamo sulle pagine dei giornali deve essere molto più attiva
Per cui i popoli che non devono scappare dalle guerre vi ringrazio
Grazie Enzo io
Penso che
C'è una riflessione che viene fuori da questo inizio di discussione ovvero
Come sull'Iraq si stiano giocando diverse partite lo ricordava da ultimo Enzo
I diversi attori della regione provano ognuno di loro a giocare una partita di utilità relativa penso alla Turchia che
Per la prima volta riapriamo oltre diciamo può beneficiare
Di una
Crescite di un rafforzamento del Kurdistan iracheno che
è una zona ricca di petrolio e da un'autonomia di quella regione può provare anche a stringere degli accordi con
Il la Regione del Kurdistan
E quindi ha interesse acché la situazione irachena venga destabilizzato da
C'abbiamo l'Arabia Saudita che ha paura della riaffacciarsi sullo scenario dell'Iran e che quindi più del stabilizzata condizione più
Riesce a mantenere un'egemonia sul
Sul territorio e abbiamo visto come queste forze voi giocano anche su Gaza l'Arabia Saudita il Qatar in primo luogo
Ecco ma da ultima le questioni che pone Vito sulla responsabilità
Su cosa l'Europa può fare su cosa l'Europa non ha fatto tu cosa il nostro Paese può fare e su cosa non ha fatto ma io proverei a guardare anche a quello che sta facendo
Noi abbiamo trovato come situazione come soluzione tampone in questa fase
Quello dell'invio di armi in una regione già fortemente militarizzata le armi e peshmerga siamo stati richiamati
Ad agosto anche con Enzo nella Commissione esteri congiunta di Camera e Senato per approvare l'invio
Delle armi e peshmerga e con Francesco vigna Arca che coordina dalla rete disarmo chiederei
Intanto di capire che cosa stiamo mandando noi come Paese più in generale
Come Paesi europei in Iraq in questo momento ma soprattutto qual è la situazione lì sul campo nel senso che noi abbiamo visto come le armi sono l'unica cosa che non manca in quel territorio e come la strategia di inviare armi di armare qualcuno che faccia il lavoro sporco al posto nostro
Ha spesso prodotto il risultato opposto ovvero noi oggi
Ci troviamo Unisys che ci combatte con le armi che noi abbiamo dato agli iracheni si combatte con le armi che noi abbiamo dato in Libia che oggi
Hanno questi corridoi no non sono corridoi umanitari ma ci sono dei grandi corridoi di armamenti che che viaggiano attraverso queste Regioni di instabilità
Grazie ringrazio ancora per l'invito ascoltato con molto interesse essendo molto in disaccordo dagli interventi precedenti
Prima il
Se essendo esso un ponte per della nostra rete è più facile ma anche con l'onorevole Amendola fare mezzo passo indietro e poi dare un elemento in più mezzo passo indietro e che
Anche la mia esperienza personale da tre piccole cose dispensa che potrà essere fatto tutti si dice ma come il mondo cambia di colpo io nel due mila undici pianificato di andare in sia col camper con la mia famiglia perché gli amici erano andati nel due mila e undici non cinquant'anni fa
Abbiamo adesso
Duecento mila euro morti
Io mi ricordo nel due mila e tre due mesi prima dei bombardamenti eravamo a Baghdad con una delegazioni di parlamentare Sezione Civile la gente era appena finito Ramadan girava combine feste come quelle che
Viviamo noi stasera
Senza problemi di di di sorta ventuno miliardi tutto laica peraltro in cui con la volta con
Con un paio di amici uno deve della società civile un ex parlamentare politico anche il nome che mi interessa siamo persi nelle periferie Baghdad perché
Insomma aveva avuto problemi di serrati ultimi così e
La gente già accolto certo punto quasi nessuno parlava inglese ha capito grama italiane telefonato all'incaricato da fare italiano sono siamo intervenuti recuperare io pensavo
Ma sì un iracheno venisse in periferia di Milano disperso senza sapere dove
Si tratterebbe in questa maniera o no e noi
Per quanto ne sapevano le persone che ci hanno aiutato eravamo parte della coalizione che gli stava per bombardare diceva bombardati anni prima le cose cambiano di colpo
Ci sono molti motivi concordo davvero molto con le letture che sono state date anche di questa guerra by proxy cioè per conto terzi
E che quindi spesso invece in quello che gli urlatori della politica e gli urlatori del giornalismo
Fanno invece dare delle giustificazioni che non hanno senso giustificazioni che darebbero i bambini ma lui l'anno scorso ha tirato una bomba allora quell'altro ma cinquant'anni fa
Veramente
Il rimango basito da analisti che non colgono appunto il ruolo dell'Arabia Saudita il ruolo del Qatar in tutte le cose
Però io nonostante questo nonostante ci siano queste difficoltà nonostante ci siano molti elementi nonostante le cose cambino di colpo punto io precisa un viaggi sia col camper
Non perché sono un mago vi posso dire dove arrivano le prossime guerre e perché ve lo posso dire
Leggendo i flussi degli armamenti
C'è la famoso detto giornalismo follow the money solo duetto anzi se tu segui le armi sai dove state scoppiare una guerra nel quinquennio
Due mila sette due mila undici in Siria c'è stato un aumento del Cinquecento ottanta per cento delle forniture di armamenti
Del cinquecentottanta per cento
Ho una persona conoscente che dalle mie parti o riparti sono un una delle maggiori zone produttive di munizionamento che mi dice io so quando sta scoppiando qualcosa perché rimane agli intermediari da Cipro
Prima ci quando è la polizia x a polizia Z l'esercito y e riconosciuto vengono loro quando c'è qualcosa di strano e vi ricordo
Che
Le armi sono il motore delle guerre ma le munizioni sulle benzine
E su questo ci torniamo dopo rispetto quello che stiamo fornendo io il motore
Se non a moto la macchina non va ma se non ce la benzina metterci fa ma che non va e quindi questa cosa mi dice quando io so che rivalità e magari da Cipro so che sta succedendo qualcosa qualche parte nel giro di sei otto dieci mesi
E quello che succede dopo cose
Che per mantenere viva questa fornitura c'è un bisogno economico
Le armi finiscono attorno e quindi ad esempio nel caso siriano ne avevo dimostrato che le forniture italiani di armi leggere I Paesi circondi Cini magari per motivazioni tipo caccia sono cresciute del duecento per cento
I cacciatori Giordani di colpo paralizzato comprare armi italiane non è così
è
Che
Non è vero che le armi creano le guerre le guerre sono create delle dinamiche politiche quasi mai etniche o religiose o sono solo un pezzo del problema
Però le armi sono gli strumenti con cui le guerre si fanno determinano molti dinamiche e sono
Degli strumenti che come dire anticipano in qualche modo che una crisi sta spezzando
è stato richiamato prima
Una
Comunque certo molto forte alla fine
Lo possiamo dire anche prima ma gli ultimi anni dimostrano che la risposta militare non è una risposta e su una complicazione allora io veramente mi domando perché
Noi
E qui parlo dell'Italia stiamo cercando di dare comunale risposte principali la fornitura di armamenti
Anche qua ai curdi come se fossero un'unica entità un cieco un'unica cosa ci ha spiegato prima Ismael non ex
Sì a chi perché
A chi arriva e Ranno
Io freneticamente in questi giorni con i contatti con il Ministero ha difeso Ministro degli esteri parlamentari che fanno question-time eccetera cerco di avere dei dettagli non si sa il signor ministro Pinotti diceva sono già arrivate
La Farnesina dice non si sa sono arrivate perché non si sa cosa intendono arrivati dove a Baghdad dovervi
Quindi abbastanza confusa la situazione il punto però è perché stiamo fornendo armamento con che logica la fornitura dell'armamento può essere
Incomincia alto concetto un pezzo lo scacchiere
Ma non può essere unica risposta invece io ed è questa la critica forte che faccia la scelta che è avvenuto il venti agosto dopo al di là di alcuni pezzi procedurali per cui voi siete stati chiamati venti agosto ma essendo un pezzo di quelle armi
Parte di un sequestro fatto a fine degli anni Novanta
E dovevano essere distrutte nel due mila sei in realtà ci voleva un decreto interministeriale che arrivato cinque giorni fa allora sarei stato più serio fare prima il decreto aveva disponibilità delle armi poi chiedere parlamentari se potevamo mandarle ma a parte queste aspetti che sono del tecnico somma interessano a me
Sì e interessano medici altre persone che nel mondo sulle nostre cose
Il punto è
Perché io devo chiedere Silvio queste armi senza dare
Un quadro strategico soluzione perché io devo far finta di avere una critica forte
E non è di polemica ma è di concetto perché devo mandare degli armamenti
Superati datati che non serviranno perché non hanno Monava Sanza munizionamento non hanno passato bisogno lo dico io che sono pacifista leggete all'analisi difesa c'è Andrea Galliani o prescrive che sul Sole dice ma se io non mitragliatrici gli do due mila e cinquecento
Sì
Chiaro dopo
Allora il punto è
La soluzione militare una soluzione non è nemmeno l'invio degli armamenti secondo noi la dimostra la storia dell'Iraq lo dimostra la storia di una area ricordati SMA dall'inizio che
Già ha visto in passato una dispersione di armamenti
I un anno dopo la
Più forte è la più grande forniture di armamenti che gli Stati Uniti ha fatto l'Iraq un anno dopo l'ottanta ottantacinque per cento grammi non si sapeva dove fossero e in quel momento gli Stati Uniti erano sul campo
Ne come facciamo a esser sicuri se io faccio fatica a farmi dare del Ministero della difesa le elenco preciso delle armi numeri di serie sull'unica cosa che può garantire la tracciabilità è una domanda che mi faccio
Io riconosco questo Governo uno sforzo di trasparenza molto più alto nel due mila undici le stesse armi della stessa provenienza state presenta che tante tra l'altro trasportate dalla Sardegna Civitavecchia su dei traghetti civili cioè agite tornava dal mare con di fianco agli armi
E mandate probabilmente in Libia senza dire niente atti ha applicato dopo segreto di Stato riconosco invece oggi che c'è una maggiore presa di responsabilità perché si è detto allora io vorrei una presa di responsabilità complessiva completa
Vorrei che venisse detto stiamo dando queste armi con questi numeri serie sono tracciabili
Per questo motivo poi magari da di Sarmi Stano violento non son d'accordo ma riconoscerei una visione politica il rischio è invece che si è scelto e questa davvero una critica forte da quale mi aspetto inerente la risposta
Si sia scelto di mandare le armi così come si sia scelto di mandare degli aiuti umanitari abbastanza inutili nel senso che sono arrivati dei lutti delle forniture di cose materiali che c'erano già in loco in Kurdistan e quindi voglio dire
Sì io c'ho già la maglietta o la camicia non mi serve un'altra maglietta la camicia se mi mancano i pantaloni o se non ho da mangiare
Tanto per chiarirci ecco io credo che questa prelevamenti c'è stato un po'riflesso Pablo Viano una come si dice c'è qualcosa ma diamo le armi abbiamo qualcuno c'è l'emergenza ma quale emergenza è stata un'emergenza vera emergenza mediatica
Perché
Con un ponte per e con gli amici di rete disarmo noia e anni che diciamo che ogni mese in Iraq ci sono centinaia di morti e perché quello non era un'emergenza
Perché la crescita eterodiretta Dida esce
è diventata invece un certo punto l'emergenza per cui bisogna mandarle armi dappertutto
Ecco io credo veramente che entrambe queste forniture non siano un tentativo di soluzione ma se un tentativo di
Come dire fermare la propria coscienza dire c'è un'emergenza vera l'abbiamo finalmente scoperto ma al posto di andare interruzione le colleghe realtà che lì vivono e che li sanno eventualmente operare il lungo periodo non pensando che c'è una soluzione
Con la bacchetta magica ecco sia stato solo una fornitura davvero per
Svuotarsi la coscienza
La Germania fornito molti chiaramente se vogliamo addirittura alcuni dati non li ho controllati quindi prendete lì per buono per la cornice inventario posso anche sbagliare dicono che l'Albania fornito più munizioni di noi tanto per dire cioè anche dal punto di vista l'incidenza militare il tipo di armamenti che stiamo
Fornendo non è un tipo di armamenti che può cambiare e
L'attenzione e qui chiudo
è alle foto Disease Dida es
Che non se ne vanno in giro
Come l'immaginario allora le strade sui cammelli rigido su Toyota
Chi sa dovrà prese non mi sembra ci siano dei concessionari Toyota in mezzo al deserto iracheno uscire perché no
Vanno in giro con gli ambiti che hanno
Preso a un esercito iracheno che si è squagliata uno e quindi era chiaro che fornire le armi lì in quel modo avrebbe messo sul piatto sul mercato qualcosa che il più forte più spregiudicato il più e crudele e si sarebbe preso
Hanno in mano le armi fornite più o meno chiaramente dai vari servizi segreti sia mediorientali che non anche ci dentali a quelli che pensavamo essere i ribelli siriani più moderati allora
Togliere le armi non è la soluzione della malattia
Perché la malattia è data da altro
Ma togliere le armi
Fa in modo che la malattia non esageri se voi avete già raffreddore non ve ne andate in giro per le mie montani con la neve nudi state a casa riprendete brodino
Ecco non mettere più battaglieri in una situazione che già endemica
è un modo per non far peggiorare la situazione poi la soluzione e politico come è stato detto però non ditemi che la fornitori armamenti così
è una soluzione ma è solo un modo per togliersi un piccolo peso dalla coscienza invece dovremmo e in questo sono molto d'accordo in quello che ha detto con quello che ha detto l'onorevole Amendola prendere la nostra solita soprattutto con l'Europa e a ragioni stima quando dice che l'isolazionismo
Economico e politico dell'Europa è un concorso di causa in questa situazione problematica grazie per l'attenzione
Grazie Francesco
Mi
Permetto di aggiungere di fare una piccola riflessione sul fatto che poi
Noi mandiamo le armi decidiamo di mandarle a
Una
Porzione precisa cioè
A una parte dei guerriglieri peshmerga legati
A un
Un leader politico in questo momento a fronteggiare Lisi disse ci sono diverse forze
Tra queste a fronteggiarlo in Siria e a fare le vie di fuga per le popolazioni Iazzi idee
Ci sono il i guerrieri del PKK
Che è considerata ancora oggi un'organizzazione terroristica e che oggi invece sta combattendo da quella che sta dando il maggiore contributo alla tutela e alla protezione delle popolazioni civili
Era quello stesso PKK oggi non chiede di essere armato a differenza degli altri che invece diciamo dipendono e proteggono anche interessi locali e che probabilmente rafforzandoli si contribuisce anche al disfacimento politico e e anche come è stato dell'Iraq
E che invece dall'altra parte chiedono un supporto lo giusto logistico per aprire corridoi umanitari cioè chiedono a noi di aiutarli a salvare a proteggere i civili non ci chiedono di continuare ad armare
Il territorio ecco ma
Tornando diciamo al tema che da ultimo riproponeva Francesco e che ha
Messo in campo prima
Enzo Amendola
Ovvero l'Europa
L'Italia che oggi guida all'Europa quale
Qual è stato l'abbiamo visto anche l'assenza questo i salotti isolazionismo
Dell'Europa ma qual è il ruolo che oggi l'Europa può e deve giocare
Se l'Europa può continuare a far finta di niente mentre
Le guerre la guerra scoppia nel pianerottolo di casa
Se noi possiamo continuare a pensare che l'immigrazione un fenomeno emergenziale che è dovuto a delle condizioni quasi metereologiche
Invece di
Assumerci la responsabilità delle condizioni che abbiamo creato perché questo avvenga lo dicevamo qui qualche giorno fa in un dibattito
Sull'immigrazione
Il paradosso che questi uomini e donne sono eroi
Quando sono nei loro Paesi perché vengono massacrati perché resistono all'avanzata Delli SIS e poi
Invece diventano immigrati clandestini è un problema quando arrivano sulle nostre coste con noi
Abbiamo l'Europa che in questo momento non la fa per migliorare la condizione dall'altra parte e che al contrario invece si lamenta dei problemi che sono generati prima di tutto alla sua in attività
Ecco qual è il futuro dell'Europa Arturo scotto
Innanzitutto grazie voglio ringraziare rase mogli compagne le compagnie di Palermo
Per questa bella festa e per questa bella occasione di confrontarci
Io sono molto d'accordo con Enzo Amendola
Oggi abbiamo visto se vogliamo le un pezzo dell'Italia migliore
Si possa utilizzare anche questo termine che magari un po'desueto in tempi in cui
Il Mezzogiorno sembra cancellato dall'agenda politica dalla racconto dei mass media
Anche un sud
Che dimostra
Di essere ancora in campo in grado di dare tanto soprattutto alla capacità di accogliere
Quei volontari quei militari quelle tante donne e uomini che oggi abbiamo visto
Andare incontro a quattrocentocinquanta persone che c'hanno messo probabilmente otto giorni per attraversare il Mediterraneo arrivare qui rappresentano come dire
Un paese che
Ancora grandi riserve morali
E vorrei dirla
Così perché noi spesso quando siamo dentro la discussione quotidiana quando vediamo la lega che dice solo un porta e non solo la lega anche qualcuno che viene qui al sud prende tanti voti
Su un messaggio politico populiste semplificativo
Sono portatori di Ebola di malattie di tubercolosi sono quelli che vanno a niente come dire a distruggere le nostre periferie il nostro equilibrio
Sono i portatori x anni di paura
Quelle persone non capiscono invece che c'è un'Italia che risponde a quelle crisi molto di meno
Rispetto al resto dell'Europa e del mondo
Guardate la Libia il Libano ad esempio che è un Paese di quattro milioni di anime
Accoglie un milione di profughi siriani che scappano dalla guerra
La Giordania
Che ha
Cinque milioni sei milioni di abitanti ne accoglie cinquecento mila la Turchia
Poi
Le cose che sono state dette sono estremamente vere puntuali
Si è assunta la responsabilità di
Accogliere nei campi tante persone che scappavano dalla guerra da quel Paese quel Paese che nel corso degli ultimi anni ha collezionato duecento mila morti
Ora di fronte a questo assisterà alla retorica di un Paese che sta vivendo un'invasione barbarica è insopportabile
E noi dobbiamo avere la forza il coraggio e anche come dire
La capacità di rispondere Vizzardi
Rispetto anche alle cifre i numeri
Ha ragione Emma Bonino
Quando dice non c'è bisogno di un commissario per l'immigrazione
Perché questo evoca un riflesso d'ordine
C'è bisogno di un commissario per il Mediterraneo perché c'è bisogno di una politica di per tenerli alto tra l'Europa il Mediterraneo perché solo la politica
E l'economia riusciranno a evitare che questo mare divenga sempre più largo e divenga sempre più un mare di morti
Io su questo terreno credo che dobbiamo rivedere anche alcune posizioni che nel corso degli ultimi anni sono stati assunti
L'Europa è ferma l'Europa non è in grado di evocare più nulla l'Europa non è in grado neanche di trasmettere un'ammissione l'Europa vive
Passatemi il termine che può apparire un po'brutale un fronte interno che sia
Li SIS
Come dire
La vediamo in Siria la vediamo in Iraq che la vediamo alle soglie della Giordania anche alle soglie di Israele
E ne vediamo il volto più brutale
Ma talvolta non vediamo quello che accade nelle nostre periferie non vediamo come quel brodo di coltura all'interno del quale cresce l'Islam radicale politico nasce anche dentro l'Europa
E nasce dentro l'esclusione nasce dentro l'incapacità di costruire una prospettiva la seconda la terza generazione di migranti magari italiani francesi
Tedeschi inglesi
E che quella cosa si trasmette si trasforma in odio e determina una situazione estremamente complicata si parla di affetto guerra di Spagna
Quando vediamo quelle persone che partono e arrivano nei teatri di guerra vediamo anche il fallimento di una politica che l'Europa avuto
In alcune aree anche dei Balcani se è vero quello che ci dicono alcune inchieste che talvolta il Kosovo e la plancia diciamo di partenza di una parte dell'Islam
E probabilmente l'abbiamo visto in quegli anni quando verso i Balcani affluivano di fronte alla carneficina di Milosevic
Nei confronti dei kosovari tanti jihadisti che riconoscevano nell'UCK una prospettiva ci sono contraddizioni che sono nate anche qua dentro anche dentro questo spazio
E allora io penso che il tema che pone Amendola il tema che pone Prodi nella belle interviste a che pone per la verità da tempo
Di un'Europa che riprende ad essere laboratorio
Come è stato
All'inizio degli anni Novanta un'idea di una potenza politica Gentile in grado di essere
Come dire portatrice di cultura portatrice di convivenza portatrice
Di crescita sostenibile è il tema che si pone davanti alle classi dirigenti europee e anche alle classi dirigenti italiane non voglio farla lunga
Ma lo che siamo una generazione che è cresciuta sulla costruzione sull'edificazione politiche all'Europa
E chi è ampi e che siamo innamorati rispetto al successo di questo Progetto
Assistiamo invece a riemergere di una marea nera che comincia a crescere
Che si trasforma in antisemitismo abbiamo ancora oggi negli occhi
L'attentato alla sinagoga di Bruxelles che si trasforma in in islamofobia in tante delle periferie dell'Europa e non solo
Che si trasforma in un processo che
Produce disgregazione isolamento che produce rancore
E che vede per la prima volta nel Parlamento europeo varcare le porle le porte come dire del padiglione dedicato ad Altiero Spinelli
I neonazisti
Il nazionalismo peggiore vede per la prima volta nella nostra Italia dopo la rottura di Fini azioni Gigi un Tito italiano allearsi con Marine le Pen
E s'doganale il Fronte nazionale francese e vede un movimento che nasce come trasversale e che talvolta cerca anche diciamo come dire di suscitare sentimenti
Che spesso incrociano le idee della sinistra o dei progressisti allearsi
Con
Penalisti in Grecia inglesi con Nagel Faraggi in Europa quando vediamo questa Europa quando vediamo un terzo del Parlamento europeo come dire affollato di euroscettici
Noi dobbiamo dire con molta chiarezza anche a chi la dirige oggi e anche all'Italia che ha un ruolo di responsabilità significativo e tutti abbiamo salutato positivamente il fatto che Federica Mogherini
Divenisse
L'Alto rappresentante per la politica estera e della sicurezza europea dobbiamo dire a quelle classi dirigenti che bisogna cambiare rotta
E che immaginare di continuare con le politiche dell'austerità
Con il vincolo del tre per cento come un dogma immodificabile
Con l'idea che si può ricavare qualche centimetro di flessibilità dentro un patto di stabilità che Romano Prodi che ha guidato la Presidenza della Commissione europeo e Bia definire stupido
Non riesce a recuperare quello iato quel GA
E rischia di produrre un indebolimento delle istituzioni europee è un processo di impoverimento di una cultura e di un'idea che ancora molto da dare al mondo
Guardate
E chiudo davvero
Noi stiamo assistendo a un processo oggettivo di riarmo
Negli anni Ottanta grandi leader politici
D'Errico Berlinguer a Bruno Cry Skira Hui vibrante
Ah Olof Palme posero un grande la grande questione
E qui dalla Sicilia parti una grande mobilitazione che vide
Per la prima volta una sintesi straordinaria tra la sinistra politica il pacifismo
Cattolico le comunità di base tanti giovani ha commesso
Il tema di un mondo che andava dritto verso una fase di riarmo globale
E quel riarmo avrebbe prodotto inevitabilmente la moltiplicazione di lutti ma un'economia che sarebbe fondata esclusivamente sulla guerra
Guardate oggi ci troviamo di fronte di nuovo a quel vizio
Io ho trovato assurde le critiche che sono state
Diciamo
Come dire dirette nei confronti di Barack Obama definendolo il guerriero vi riluttante
Temo davvero un'America che all'indomani della Presidenza Barack Obama precipiti ulteriormente verso una direzione negativa
Verso una riesumazione delle politiche che negli anni
Del Duemila nel nel due mila non visto la guerra preventiva all'idea
Del nuovo secolo americano eccetera eccetera eccetera
Però guardate
Oggi ci troviamo di fronte a questa ripresa che cosa ci dice il fronte orientale che cosa ci dice il Mediterraneo che si riarmato
O c'è una capacità di riprendere il bandolo della matassa e provare a rimettere al centro politiche che non si basano sulla deterrenza
E quindi da un lato lo scudo stellare o le basi
Attorno all'Europa dell'est attorno ai Paesi baltici e dall'altro le mischie i missili scranno R. NO impari all'ISMU della Russia
O si riprende il bandolo della matassa della politica o non ce la facciamo oppure ha ragione
Quello che
Quello che diceva nell'intervento Francesco Vigni Arca seguendo le armi vedremo le guerre dei prossimi cinque anni
Per questo dobbiamo rilanciare il progetto europeo per questo è giusto superare le politiche dell'austerità rimettere al centro la cultura la conoscenza l'innovazione tecnologica lo sviluppo produttivo
Noi lo stiamo facendo faccio un breve Spoto rispetto a una campagna che sta vivendo diciamo una fase semi clandestina anche attraverso dei quesiti referendari che abbiamo posto
Nel corso degli ultimi settimane insieme a tanti compagni del Partito Democratico della CGIL e di altre forze per
Superare il fiscal compatta io penso che questa sia la strada da perseguire su questo noi vogliamo costruire
Non solo un profilo nostra forza ma vogliamo ricostruire il senso di un'alleanza politica progressista in questo Paese in Europa
Grazie Arturo all'incalzare la musica ci ricorda che dobbiamo lasciare lo spazio al concerto è Alcontres mise al fattore ci sono dei giovani artisti che si stanno sfidando dentro la nostra festa
Quindi continueremo la Vesta continua con della buona musica con l'apertura del concerto delle dimette lo swing da Roma e a seguire
Grazie al fatto rom per la pensa che continua a domani con la presenza di Laura Boldrini
E domenica per la chiusura con Nichi Vendola grazie a tutti e buona serata