Festa de L'Unità Provinciale di Modena - Adriano Olivetti: la fabbrica si fa comunità

Buona sera a tutti i andiamo iniziare quindi questa
Serata incentrata sulla figura di Ali Adriano Olivetti la fabbrica
Si fa comunità qua sul palco Simeone avviamo il Segretario provinciale
Del Partito Democratico Lucia pur se abbiamo l'esperto di organizzazione del lavoro Giuseppe Bruschini e abbiamo l'ospite protagonista della serata che Beniamino De Liguori Carino
Che non solo è con me componente del comitato direttivo del Centro studi della Fondazione e Adriano Olivetti ma è anche direttore editoriale delle edizioni di comunità
Ed è anche il nipote di Adriano Olivetti per cui è la voce diciamo più adatta per parlarsi della figura di Adriano Olivetti giusto per incentrare un po'per spiegarmi come si svolgerà la serata lo avrete letto anche
Nel programma a questo primo giro a questo giro di intervista in cui tutti gli ospiti qui sul palco con me
Saranno chiamati a dare il proprio parere a dire qualche cosa seguirà un filmato che vedrete proiettato sullo schermo scenderemo anche noi per vederlo tutte assieme ed è un filmato particolarmente
Ci raccontava Beniamino a cena particolarmente realistico particolarmente veritiero particolarmente
Dini impatto sulla figura appunto di Adriano Olivetti io passo subito la parola al segretario del Partito Democratico di Modena Luzio Bursi che cinto d'uso un po'la serata ecco perché avete deciso di puntare sulla figura di Adriano liti
Ma intanto buonasera a tutti
Ma evidente la figura di Adriano Olivetti no di cui abbiamo appunto avremo questa sera l'opportunità credo di insomma di vedere il filmato di parlare chiaramente anche con chi lo conosce in modo approfondito per quella che è tutta la sua teorica tutta quella che è stata la sua
Attività il suo essere
Uomo di cultura uomo d'impresa e tutte le le connotazioni che possiamo in qualche modo dare ad Adriano Olivetti
Credo che sia un'opportunità un'opportunità proprio perché siamo anche alla vigilia di una discussione che si sta aprendo che un po'anche la riforma del mondo del lavoro quindi anche questo credo che sia
Uno degli elementi che ci ci deve fare un po'così fermarci e capire come può essere visto il lavoro e credo che da questo punto di vista
Così dedicare una serata alla figura di Adriano Olivetti sia assolutamente importante
E lo dico perché visto chiaramente da un punto di vista più anche di relazione tra questo modello di lavoro quello che in qualche modo è stata l'esperienza Olivetti non nel panorama italiano unica eccezionale
Ha un po'connotato anche nella relazione quei temi del territorio lo dico anche perché su sui temi territoriali ci tengo anche in modo particolare nel senso che
Credo che l'esperienza che ci ha lasciato appunto Adriano Olivetti sia quello di leggere l'impresa in un modo assolutamente
Differente da quello che è un po'c'è siamo stati abituati un po'per tutto il Novecento è ora
Anche in questo nuovo in questo nuovo millennio
Diverso perché chiaramente l'impresa vista da Adriano di detti era un'impresa integrata col territorio per tanti punti di vista un'impresa che non si occupava soltanto diciamo di quello che poteva essere il core business imprenditoriale ma
Si relazionava con un sistema
Di area urbanistico possiamo chiamarlo comunque con un sistema di servizi fortemente radicato alla sua idea di impresa quindi l'impresa comunità l'impresa dove l'uomo sostanzialmente diventa l'elemento per cui è
Ci si deve in qualche modo organizzare no nella relazione negli spazi nei luoghi verso questa idea
Io credo che
Questa prima cosa su cui volevo fare qualche appunto riflessione poi lascio ad altri magari parlare di altri temi che connotano la figura di Olivetti
Possa essere un po'a una sfida da riproporre anche oggi c'è di in qualche modo vedere l'impresa non come una cosa
Che calla sul territorio avulsa dal territorio ma l'impresa come un sistema che si organizza nel territorio
è chiaro che la visione di oggi è una visione assolutamente differente perché non parliamo più di un lavoro organizzato come ai tempi appunto dell'Olivetti adesso siamo in un mondo in cui lavoro è assolutamente diverso si lavora un po'dappertutto quindi il tema
Dei servizi collegati all'impresa il fatto delle cose tutta la quella che è l'idea delle Company tanto che c'è dietro
A questa esperienza
è un'idea chiaramente che deve essere rinnovata è cambiata però credo che sia una riflessione assolutamente importante perché l'impresa del territorio in qualche modo devono vedere un elemento di co organizzazione comune
Ma credo anche un altro valore che
Si può sottolineare in questa visione dell'impresa mi fermo sempre a parlare di luoghi di spazi
E anche il tema della qualità dei luoghi di lavoro questo non c'era è un altro elemento che credo fortemente innovativo in quella che è stata la visione di Adriano Olivetti no nella ricerca anche sempre di professionisti capaci di dare gli spazi e luoghi un valore in più per quello che
La persona al centro dell'impresa quindi anche questo è un altro elemento
Come del resto anche
Volendo scendere un po'tutte le scale della dell'idea di spazio di luogo e di progettazione anche l'innovazione che l'azienda Olivetti ammesso
Rispetto sia alla ricerca rispetto alla formazione rispetto ad esempio al design quindi c'è tutta una serie di elementi che credo abbiano connotato quest'esperienza dal punto di vista
Prima ancora c'è appunto anche per quanto riguarda l'organizzazione del lavoro l'esperienza
Che c'è dietro rispetto al tema posi della visione dell'impresa anche la ricaduta di quella che all'impresa sui temi degli spazi dei luoghi del territorio quindi
Credo che questa visione in qualche modo possa essere Presa ieri analizzata chiaramente con la chiave moderna perché questo è credo la sfida che noi abbiamo oggi di fronte cioè fare tesoro di queste esperienze di queste
Figure importanti che hanno credo debbano essere appunto riviste e rilette comprese
E visto appunto in quella che è la loro attualità per poco poter in qualche modo cogliere questa sfida e calarla un puoi giù ai giorni nostri perché il tema del lavoro il tema di cui dobbiamo maggiormente discutere oggi credo
Ne discutiamo sotto tanti punti di vista no spesso magari il primo problema è come creare lavoro questo è l'interrogativo che abbiamo oggi maggiormente
Però anche qua nel lavoro come questo lavoro dove collochiamo questo lavoro e qual è la relazione del lavoro con gli spazi e credo che sia
Un elemento assolutamente
Importante e in questo dibattito e credo che da questo punto di vista l'esperienza di Olivetti
Sì è un'esperienza che fortemente innovativa per il periodo che possa in qualche modo dare degli stimoli arriva aggiornare anche al giorno d'oggi questi elementi di un lavoro pensato appunto all'interno di una comunità
La centralità del lavoro e quindi di un sistema di
Sparsi luoghi servizio organizzazione territoriale che al servizio della
Dell'importanza del lavoro che ha per la persona questo credo che sia l'elemento che dobbiamo in qualche modo
Così prendere e
Sviluppare in prospettiva
Io io prendo proprio spunto da questo intervento Di Luzio per passare la palla Giuseppe bustine al suo posto che
Come giustamente diceva il sia pur se il tema del lavoro oggi è un po'ha un po'scalato non la classifica la top tende i temi di discussione per nell'addirittura il posto di quello che era il tema principe fino a qualche anno fa la sicurezza no oggi il tema del lavoro declinato
In mille un senso è il tema principale di discussione tanto al bar quanto in Parlamento a quel riproponibile
Questo succede anche in un territorio come il nostro che fino a qualche anno fa il problema del lavoro proprio non lo sentiva ecco oggi riproponibile una
Impresa comunità sebbene
Attualizzata hai problemi e alle dinamiche moderne un concetto di impresa come aveva Adriano Olivetti
Sì ma intanto buonasera a tutti e grazie dell'invito no è riproponibile ad una condizione che non facciamo che facciamo di Olivetti ciò che
Cioè che non ne facciamo un santino che non ne facciamo un utopista anche non ne facciamo una lettura
Come dire un po'così ovattata dolci ficcata e che invece riscopriamo la natura di pensatore e di imprenditore di Olivetti
Perché le cose che lei è arrivato a scrivere anche in materia sociale in materia urbanistica in materia politica
Per esempio con la teoria delle comunità hanno un motore ben preciso che il suo essere imprenditore cioè lui è partito e i problemi organizzativi costa almeno a mio parere
Non non necessariamente autorevole come quello di altri che sono qua ma eventualmente potremo discutere su questo le partite dei problemi organizzativi concreti che all'imprenditore nel far funzionare la propria fabbrica le farla funzionare bene
Ed è lì è arrivato a scoprire l'idea di comunità arrivato a porre davvero una visione che è stato una visione a mio avviso sistematica
Quindi io farei un pochino come dire l'argomenterei un po'da parte l'immagine dell'imprenditore buono dell'imprenditore al cuore dose pretori sensibile sicuramente sarà dimensione di imprenditore umanista dai grandi valori anche spirituali
Però credo che al centro vada proprio quella del pensatore che ha saputo a mio avviso essere fra i pochissimi
Se non l'unico italiano del Novecento ha davvero un pensiero organizzativo proprio
La possiamo dire diversamente cioè sul pensiero di come funzionano le nostre fabbriche nostro Spedali le nostre organizzazioni collettive
L'Italia sicuramente nel Novecento è sempre andata a rimorchio rispetto al pensiero americano statunitense
è successo così prima della seconda guerra mondiale col fordismo e negli anni immediatamente successivi alla Seconda guerra mondiale succede ancora oggi con i modelli più avanzati modelli giapponesi eccetera
E Olivetti è stato capace di un pensiero proprio e anche di un pensiero originale
C'è anche una nota autobiografica che forse ce lo fa capire lo è stato in qualche modo mandato da suo padre nel nel mio novecentoventicinque a fare una specie di granturco nodi di viaggio di studio negli Stati Uniti
Proprio negli anni in cui Ford lanciando il Modello T no quello che vediamo nelle comiche di stalle Oglio quella macchina nera uguale
Modulabile inventava la catena di montaggio moderna pesante veramente routinaria fatta rigide di lavoro veramente disumani
E lui torna da un lato con comprendendo la modernità di questa impostazione ma campeggio capendo anche che è profondamente disumana che genera un problema di disagio al lavoratore e che così come non è applicabile nella cultura italiana
Questo secondo me è il motore che è quello spinge a cercare delle soluzioni organizzative diverse che facciano del lavoro effettivamente qualcosa di umanamente sostenibile no
E che hanno al centro un elemento che oggi è di grandissima moda anche nelle scelte organizzative doni secondo me a cui in questo è stato un precursore è il fatto di far condividere i fini dell'impresa al lavoratore
Se oggi dovessimo definire ma la faccio corta e finisco qua l'organizzazione diciamo che l'organizzazione e non è quando un insieme di persone stanno insieme ma stanno insieme per fare insieme una cosa quindi condividono un obiettivo un fine
Non fanno delle cose persa
E allora un'organizzazione esiste quando non lavoro per timbrare il cartellino per portare a casa lo stipendio ma perché insieme sento di far parte di un'impresa collettiva mi sembra che questa sia il succo ovvero del messaggio di Olivetti lui ha cercato e c'è una frase credo che
Lo dice meglio di ogni altra di
Dare consapevolezza di Fini al lavoro questa è una delle frasi con cui lui
Proprio secondo me fissa la sua idea organizzativa cioè una relazione esiste quando i lavoratori gli impiegati condividono una visione un fine
Lui ha cercato poi di dare un fine che fosse anche esterno all'impresa quindi non soltanto il bene dell'impresa al suo successo il suo risultato che pure erano elementi fondamentali ma il ruolo dell'impresa nella società come prima ricordava
Anche Lucia quindi addirittura proponendo la di impresa come qualcosa che ha un fine esterno assente anche qui una bellissima frase
La fabbrica come bene comune e non come un interesse privato che qualcosa di
Molto più avanti per esempio dell'idea di
Responsabilità sociale d'impresa che abbiamo oggi molto più avanti perché la responsabilità sociale dice
Facciamo impresa e poi cerchiamo di essere un po'attenti al territorio al al welfare eccetera invece qui c'è veramente l'idea che l'impresa
Ha un obiettivo che la rendono realizzazione e questo obiettivo è anche esterno assai e quella di stare in un territorio di produrne benessere in questa idea appunto di comunità ora solo se recuperiamo questa visione larga sistemica
Dell'impresa che non è egoistica ma che fa parte di un tessuto di un territorio
Che poi la matrice dell'idea dei distretti dello sviluppo locale ci sarebbe da desuma dire su questo
Ecco allora credo che davvero gli eletti sia ancora sicura
Molto potente ed a cui come sistema italiano nel riscoprire la potremmo davvero trarre molte indicazioni vicine alla nostra cultura organizzativa non rincorrendo le culture di altri Paesi
Beniamino tu se la persona più adatta per dirci se Giuseppe ha ragione non è stato troppo mitizzato alla figura di Adriano Olivetti i era qualcosa di diverso qualcosa di di più rispetto a quello che
Ci è stato voluto far credere
La consulto buonasera ringrazio anch'io a voi anzitutto che siete qui ad ascoltarci
Chi ha voluto
Organizzare questa questa presentazione a questo momento di
Così dibattito su sua Adriano Olivetti
Rispondo subito alla domanda tornando lo fa solo una piccola premessa storica perché alla quale io non avevo pensato e prima durante la cena parlando con Mariangela Bastico andarmela ricordate
Ta c'è un legame di di di Adriano Olivetti anche con questa città perché
La madre la nonna di Adriano Olivetti la marea di Camillo Olivetti che è una figura Camillo il padre che Adriano centrale anche
Non solo ovviamente nella formazione come
Si ricordava poco fatte il così del del di di Adriano Olivetti come imprenditore ma anche dal punto di vista etico e spirituale la madre di che Miglioli ritira di Modena poi si trasferì
In un matrimonio come allora veniva diciamo combinato ebrea e rimase immediatamente vedove praticamente lei crea come dire Camillo fu allevato dalla madre
Che era una persona ha appunto di Modena si chiamava Elvira sacerdoti molto colta egli insegnò la stiamo parlando della
Gli ultimi vent'l'ultimo ventennio del mille ottocento insegnò al figlio oltretutto una serie di di
I valori che poi mi
Trasmise a a sua volta alla alla sua famiglia l'inglese e grazie a
All'epoca ovviamente non era una cosa molto comune
Parlare un'altra lingua parlare inglese specialmente del una donna e grazie al fatto che la ma delle insegnato l'inglese Camillo quote partire per gli Stati Uniti
Alla fine dell'Ottocento come assistente di Galileo Ferraris che doveva
Partecipare all'esposizione universale di
I citato e si fermò poi negli Stati Uniti due anni a insegnare a Stanford Camillo e li inizio ad apprendere anche quei primi modelli organizzativi che portò Ivrea quando decise di
Fondare la Olivetti nel mille novecentotto era un sogno faceva piacere raccontare anche questo legame con Modena cui io quando mi avete invitato a non avevo pensato che invece
è fondamentale perché poi nella storia di Adriano Olivetti anche le le donne
Come Laura Curino uno spettacolo teatrale molto bello di qualche anno fa messi in luce hanno avuto un ruolo tratta fondamentale proprio forse per quella capacità di
Come dire trasmettere un caloroso hanno diverso che poi al di là di ogni discorso di merito di organizzazione di analisi della vicenda Olivetti Anna
è è un elemento assolutamente essenziale per comprendere a fondo oggi una parte del così dell'anima della dell'esperienza Olivetti Anna e sì adesso vengo venda la domanda assolutamente
Ragionevole pensare che Adriano Olivetti forse prima ancora che è stato mitizzato eccessivamente da una come dire élite culturale per tanti anni che
Viceversa completamente o forse proprio grazie
Attraverso questa questa mitizzazione assolutamente rimosso
Dalla dalla cultura così popolare nel senso più alto del termine di
Di questo Paese e questo è un po'una delle ragioni per le quali
Insieme con la Fondazione Adriano Olivetti che dal mille novecentosessantadue finirà subito dopo la morte di Adriano sì è proposta si è occupata di così cercare di
Continuare
Quell'esperienza dal punto di vista soprattutto sociale prima che politiche ovviamente non industriale di quindi la fondazione del mila centosessantadue sì
Così occupa di portare nel futuro nella quell'esperienza appunto insieme con la Fondazione proprio per questo nel
Due mila dodici abbiamo deciso di rilanciare il marchio delle dizioni di comunità che è la casa editrice che
Adriano Olivetti aveva fondato nel mille novecentoquarantasei per provare in qualche modo a scusi rispondere a questa esigenza di
Restituire un'immagine più
Veritiera della della sua opera e del suo pensiero perché perché da una parte come si diceva poco fa
No le diano l'idea che è stato a lungo completamente rimosso io tre cenavamo prima ricordavo alloro la mia emozione né da studente quando trovavo nell'indice di nomi
Di opere anche importante di ricostruzione storica
Di storia economica di storia sociale della storia cultura di questo Paese l'emozione quando trovavo
Nell'indice dei nomi il il nome appunto di Adriano Olivetti tanto era un occorrenza rara allora siamo qua e poi appunto lui è stato un personaggio come dicevo molto
Soprattutto ottimamente molto citato e poco letto e che poi tutti in questo momento proprio perché è una miniera di
Di DDT di così sollecitazioni adulti adesso alcune delle quali possiamo insomma sarebbe
Bello poterlo approfondire un attimo altre sono nel filmato che che che poi verrà proiettato
è no si cerca ognuno di tirare ciascuno circa i tirare un po'Adriano Linetti da una parte e dall'altra e sono contento che è stato già
Come dire emerso il tema della responsabilità sociale perché questo è uno
Dei grandi equivoci che nessun come dire scusi può scivolare oggi parlando di
Di Adriano Olivetti cioè per per Adriano Olivetti la la responsabilità sociale dell'impresa era
La ragione stessa dell'esistenza dell'impresa era una vocazione non era come
A me pare un po'oggi capitino un come si diceva esatto un una sorta di
Movimento verticale che precipita su
Su su chi l'impresa l'ha abita sul territorio ma era un movimento sperimentale orizzontale che attraversava la la all'impresa in tutte le sue componenti
E appunto era la natura stessa della la ragione stessa di esistere dell'impresa ed è vero
Che quello lì Vecchiano era un modello sperimentale partito da dei problemi di organizzazione c'è una parte molto bella nel filmato
Che poi vedrete chi vorrà in cui che l'unica intervista video esistente ad Adriano Olivetti fatta da Emilio Perroni filosofo pochi mesi per i due mesi prima che il morisse
In cui abbiamo le idee che dice proprio questo dice io
Allorquando no cercato tutta la vita di trovare il modo per adattare l'uomo alla macchina
Per
E quindi è vero che partiva da come dire un presupposto organizzativo tutta la sua riflessione è vero pure che noi qualche un anno e mezzo fa all'incirca abbiamo
Ha catalogato la biblioteca personale di Adriano Olivetti
Anche una biblioteca insomma molto molto originale ovviamente come Maggi inabile perché riflesso degli interessi
Che lui aveva e di questa grande capacità di sintesi che aveva bisogno però di nutrirsi di tante esperienze quindi in questa biblioteca troviamo
Questa biblioteca troviamo
Rappresentate tantissimi discipline dalla ovviamente dall'organizzazione scientifica del lavoro all'urbanistica all'esoterismo alla testi di che indagano come dire il mondo del del trascendente che
Che in uno di questi libri catalogando lo abbiamo trovato un appunto è un libro che lui appunto
Apporto dagli Stati Uniti in quel viaggio che che
Si ricordava prima del mille novecentoventicinque
Un libro che era un che è un come dire un aggiornamento dell'epoca su quello che stava avvenendo negli Stati Uniti in termini
In sul tema della proprio della responsabilità sociale d'impresa e quello che noi oggi chiamiamo il loro già chiamavano guai far
E Adriano Olivetti dopo come dire c'è un paragrafo in cui c'è un'enumerazione di medie delle maggiori esperienza imprenditoriale a notabili su questo tema dell'epoca e Adriano Olivetti ventiquattrenne
Mise una virgola con una matita iscrisse and
Mister Adriano Olivetti from Ivrea quindi questa è l'idea come dire è la misura di quanto già fosse
Proiettato in una dimensione come dire
Di restituzione
Dissenso all'attività no del del alla sua attività di imprenditore che avrebbe da lì a poco appunto iniziato e
E intraprese questa una cosa molto importante nel negli scritti noi dicevo Brent
Fanno un po'discorsi all'inizio abbiamo voluto così riproporre Adriano Olivetti in modo in modo nuovo rivolgendo c'è un pubblico nuovo
Proprio perché
Come dicevo la sua storia poi in fondo è stata anche allungo rimossa o non tralicci salta con delle formule poco così
Poco veritiera e l'UPI l'Utopia il
Il mecenate il paternalismo Istat e invece quando si legge Adriano Olivetti come dire la sua vera cifra viene fuori in modo in modo chiaro né di questa davamo convinti quando abbiamo deciso di riproporlo per temi
Perché nella sua storia troviamo due livelli che credo siano oggi le più interessanti che sia interessante oggi analizzare come
Come si diceva prima uno effetti merito ci sono tantissime cose che che vale la pena ente
Appassionante cercare di capire quanto in che misura possono essere oggi replicate adattate al mondo si diceva non lavoro e come è cambiato come non è cambiato
E e su questo Adriano limiti che l'abbia ancora
Abbiamo ancora molto da dire ma soprattutto a c'è un secondo livello che non abbiamo inteso proporre che quello dell'attualità del del metodo dello spirito dell'approccio di Adriano Olivetti all'impresa
Al mondo delle imprese anche della politica direi che che lo rende assolutamente oggi una figura così attraente è veramente attuale né quando
Siamo partiti con con questo progetto editoriale che che
Come è stato abbastanza
Per certi versi innovativo ma questo non
Come non è ovviamente l'argomento di stasera perché abbiamo avuto un rapporto diretto immediatamente con le libere di abbiamo cercato di spiegare il nostro progetto
Dopo che è uscito il primo volume ai lavoratori che presentato da Luciano Gallino siamo stati contattati da una
Da una libreria del nord desta
Che aveva letto insomma era attenuta a conoscenza del libro l'avevano ricevuto non so attraverso Chiti forse attraverso uno studente che sta facendo una tesina di laurea
E già questo come dire è un elemento innovativo in una vicenda che è stata appannaggio di pochi per tantissimi anni delle accademie e ci hanno chiesto da questa libreria se appunto che il libro gli era piaciuto molto esse
Hanno chiamato in casa editrice ci hanno chiesto se l'autore sarebbe stato disponibile ad andare a fare una presentazione lì in libreria da loro e questo come dire per me è stato ovviamente un
Da un momento di riflessione sulla nostra comunicazione però al di là di questo anche come dire un un momento di grande soddisfazione nel nel ritenere che Adriano Olivetti ha veramente qualcosa di attuale e dicevo prima
Anche di magnetico di estremamente affascinante proroga questa sua capacità di andare oltre
Alla così all'elemento apparente che può essere ed è necessariamente quello dell'organizzazione quello della ricerca scientifica della qualità del prodotto come si diceva della
Della qualità della progettazione della progettazione dello spazio
Ma c'è qualcosa un po'che va forse in cui lui ha visto veramente veramente oltre sempre nei nei suoi scritti e questo
Insomma ci dà un po'la misura di quanto poi alcuni autori alcuni pensatori
Vanno vanno necessariamente letti perché lì si capisce meglio in cui abbiano gli criticità moltissimo
Giovanna cui Xin Gallo lo storico lande ISE che poi sarebbe morto in un campo di concentramento tedesco che aveva scritto che
Uno dei grandi errori della civiltà contemporanea libro si chiama il disagio della della civiltà ha scritto che uno dei grandi errori come dire uno dei grandi tranelli della civiltà contemporanea dell'epoca era stato quello di aver
Frainteso il significato della parola progresso attribuendo alla parola progresso una
Come dire un significato quasi solo esclusivamente motorio no come se il progresso significasse necessariamente un movimento in avanti
Senza una direzione senza un un fine senza una come dire un un obiettivo ben preciso che fosse però un obiettivo o così
Comprensibile per l'uomo per la sua natura stesse questa una riflessione Collinetti fa sua e la città molto spesso e credo che che che in
Questa sia la strada per per capire Adriano Olivetti c'è quando parliamo per esempio un altro
Un'altra delle cose che vengono più spesse legato alla sua vicenda tutto il
Così l'aspetto dell'architettura della progettazione urbanistica di Preah uno degli esempi di ieri architettura industriale più più innovativi e una delle cose famose non sono queste vetrate in cui
Poi si trovavano le linee di produzione che ovviamente erano
Erano le Lele il modo per cui
Attraverso il cui si lavorava nell'impresa aveva la possibilità di rimanere connesso al territorio che era fuori
E quindi connesso alle valli nel caso di Brera o nel caso di Pozzuoli dove venne poi pronunciato il celebre discorso che non abbiamo pubblicati nei lavoratori era il mare era come dire l'ambiente naturale al quale l'uomo apparteneva
E e lì si viene a riconoscere proprio questa questa necessità che Adriano Olivetti sentiva di
Tenere insieme la modernità e se vogliamo come dire una un aspetto più arcaico dell'esistenza delle persone che sono quelle che pone la sua riflessione diventano noi
In qualche modo così confini geografici ma anche sentimentali emotivi relazionali della comunità però era anche un modo le vetrate era anche un modo per cui il territorio doveva poter guardare
Cosa avveniva dentro la fabbrica e questo si vedrà nel filmato una cosa
E che stupisce per esempio kippah Ivrea va a visitare i tre oggi il fatto che che la Olivetti non aveva recinti era una fabbrica assolutamente
Aperta nel territorio sia dal punto di vista punto architettonico ma anche dal punto di vista dei servizi che erano aperti a tutta la comunità e direi che questo
Non era un elemento e non è un elemento così scontato da capire noi come la fondazione di hanno detto adesso
Insieme con il Comune di Breno e con il al Ministero dei beni culturali sta approvando rete a buon punto a candidare Ivrea patrimonio mondiale dell'UNESCO
E il significato come dire profondo e anche innovativo di questa candidatura il proprio per
Così presentato dei manufatti industriali architettonici come rappresentazione oggi visibile di un altro modo di intendere la città di un altro modo di intendere le relazioni del lavoro
Di un altro modo di intendere qua se vogliamo la
La modernità
E e c'è
Lo diciamo altre due cose che pure dire per per concludere l'aspetto spirituale che vero Adriano riletti un'altra delle
Come dire così delle delle parole delle dei luoghi comuni con cui è stato provato con cui si è provato un po'neutralizzato era quello
Che si diceva prima cioè se è stato fatto un po'un santino un po'l'idea dell'imprenditore buono del mecenate nobile Olivetti era un imprenditore un imprenditore a tutto tondo in tutto quello che faceva lo faceva con una visione
Programmatica industrie mai episodica
Però
Come la fabbrica nella sua architettura nel suo essere pensata dal punto di vista dello dello spazio doveva avere
Infine un obiettivo così gli strumenti lo strumento per eccellenza della modernità che all'epoca era la fabbrica oggi se volessimo fare questo
Gioco di attualizzazione probabilmente potrebbero essere i sistemi di comunicazione dovevano avere un significato sempre e immediatamente riconducibile al bisogno
Più profondo della persone e c'è una cosa molto bella che gli scrive che a me ha dato proprio
Quando l'ho letta la lessi la prima volta da la misura di quanto
Fosse azzardato parlare di responsabilità sociale d'impresa per l'Olivetti nei termini in cui se ne parla oggi e il modo in cui lui Adriano descrive la ragione
Per la quale la Olivetti stiamo parlando del mila centoquarantacinque
Aveva ripristinato il servizio di assistenza alle donne in maternità con che avevano un le donne alla Olivetti avevano un permesso di maternità Dini
Nove mesi e mezzo
A quasi parità di salario il modo in cui li descrive questa
Il modo in cui descrive la ragione no profonda di questa di questa servizio assistenziale sul tempo vorrei leggerlo un secondo perché credo che
Dia molto bene
La misura della
Come dire anche dello sforzo di comprensione dell'altro che c'è sempre stato in Adriano Olivetti senza
Però che questo faccia cadere
Nel appunto nell'assistenzialismo nel in quella cosa che poi mi spiega molto bene della carità
Che era un principio assolutamente lontano da Adriano ridete non rimettere un grande organizzatore semmai di un principio di giustizia sociale ma non ha mai fatto
Carità
Mi dice
A appunto parlando di questo anno che è l'assistenza lavoratrici Olivetti mi dice specialmente in questa forma di solidarietà verso la più alta espressione il più alto sacrificio dell'umanità che la funzione materna
Noi esprimiamo la nostra intera solidarietà
Affinché nessuna madre che qui diremo meglio nessun operaia che sia madre possa vedere mai con invidia e con dolore quelle madri che hanno la gioia di tenere in una casa i primi mesi di vita il loro bambino
Allora
A me sembra sempre così questa un po'l'idea che
Che leggerà degli Olivetti importante per questo perché si capisce quanto questa esperienza industriale che è stata una delle esperienze
Probabilmente più importanti al mondo all'epoca sia dal punto di vista della non stiamo parlando appunto di una piccola impresa locale in cui è si è sperimentato qualcosa di importante stiamo parlando di un'impresa
Che poteva fare veramente sistema
Da misura di quanto in quest'impresa organizzata secondo dei criteri rigidissimi dal punto di vista scientifico di organizzazione del lavoro DPS un'idea di persona
Che Terna in qualche modo un'idea come dire a dispetto di comprensione di empatia con le persone che è un principio che risponda di principi
Probabilmente termine e saranno sempre terne sono quelli sui quali ci stiamo interrogando ancora oggi noi
Adriano Olivetti aveva in qualche modo capito che lo strumento che lui aveva per poter dare una risposta concreta e organizzata queste domanda queste istanze interiori
Era la fabbrica sarà stata sarebbe stata pochi anni dopo l'Elettronica
E noi abbiamo chiuso questo libro antologico questa antologia proprio con il discorso che lui fece
Inaugurando al calcolatore elettronico nel mille novecentocinquantanove in cui lui sebbene fosse una sede istituzionale perché era davanti al Presidente dalla Repubblica si interroga in modo molto profondo su qual è
Il come dire il significato ultimo della tecnologia cioè che quella di liberare l'uomo e non di o prima ancora di più
Ecco leggendo Adriano libretti tutte queste
Cose si fanno più chiare anche per questa sua grande capacità veramente di trasmettere di parlare
Alle persone con una voce che oggi probabilmente molto più comprensibile di come
Si espresse si espresse cinquant'anni fa insomma poi ci sono tante altre cose che verranno fuori anche dal
Dal filmato probabilmente ma ecco la figura di Adriano Olivetti e sui per chiudere veramente credo che sia una figura sta straordinariamente
Attraente proprio per questa sua per questo suo aver anticipato come dire il un lei per il suo permesso in a sistema
A delle delle
Scusi delle istanze che non che non hanno tempo e che sono quelli su cui oggi ancora noi partiamo ci interroghiamo con però dando una risposta concreta dal di dentro dal dall'interno del
Del sistema stesso moderne
Se pensiamo che nel due mila quattordici siamo ancora qui
Ad interrogarsi sulle dimissioni in bianco insomma voglio dire lì si scusano quelle cose ne novecentoquarantacinque prima di
Lasciati lo spazio per illustrarci il video che poi andremo a vedere
O solamente la curiosità che sappia accennavo prima di avvicinarsi il tunica sul palco il titolo di questo libro è il mondo che nasce perché
Perché a questo titolo
Ma cioè lo faccia una ragione più come dire affettiva nel senso che quando ne abbiamo preso ripreso il marchio dell'edizione di comunità da Mondadori nel due mila e dieci
Abbiamo fatto un po'di
Cambiamenti alla al marchio stesso dal punto di vista figurativo uno dei due è stato ha verrà tolto cioè il le le tutte le attività che di che Adriano Olivetti affatto come
Come dal punto di vista personale quindi non sto parlando dell'impresa ma appunto la casa editrice un movimento politico erano contraddistinte da una campana con sottoscritto umana civili tasso un cartiglio ma nascita se questa campana
Che tra la poi ha continuato a vivere come come simbolo come marchio della fondazione di anonimi che noi
Per ragioni così adesso grafica editoriale che non non non ha senso spiegare in questo in questo momento abbiamo deciso di togliere questo cartiglio umana Civitas qui
Mi ha fatto dovrà azione la prima è stata chiamare la prima collana la nuova collana delle edizioni Comunità oppure la prima collana delle nuove edizioni di Comunità proprio umana civili tassi in omaggio
A a quella storia e l'altro è stata quella di chiamare questa antologia che credo sia quella che
Così ricostruisce la vicenda la biografia anche intellettuale che Adriano riletti attraverso i suoi scritti abbiamo raccolto qui iscritti quelli che più ci sembravano come dire
Ma vicini a questa immagine che provavo a raccontare prima questo fascino della sua figura al candore anche un po'della
Della sua proposta e non a caso non certo no carta completamente naturale bianca il mondo che nasce è un omaggio perché l'edizione di comunità nacquero
Ciò formalmente con l'uscita il
Se nel marzo del mille novecentoquarantasei della rivista comunità che si apriva con un articolo di Ignazio Silone che si chiama proprio il mondo che nasce
E e quindi il mondo che nasce un po'
Quello che poteva essere non è stato e questa è una
Chiave di lettura anche per
Per leggere Adriano Olivetti c'è una un'occasione mancata se vogliamo la storia dell'Italia che non c'è stata no poi perché
La sua morta coinciso con la fine anche di altre esperienze pensa Enrico Mattei a Ippolito
Come dire di un un'altra idea di sviluppo per questo Paese quindi la sede non li detti il punto può essere anche la storia dicevo degli dell'Italia che non c'è stata quindi il mondo che nasce che non c'è stata forse il mondo che
Che può nascere ancora ancora oggi perché se se è vero quello che dicevamo che
Che Adriano Olivetti
Una figura assolutamente attuale che le persone sentono vicina
Sentono sentono molto vicino a questa un po'come dire la la la doppia ragione del
Del titolo e che su sulla campana se posso dire anche una cosa perché
è vero non non bisogna cadere nel nel nel tranello noti
Di riportare rinnovabili a Olivetti in una così in un alveo quasi mitico perché questo significa
Come per loro
Entro la distanza
E
E e noi Adriano Olivetti non deve essere trasformato nella
Foglia di fico dietro al quale nascondere oggi non è proprio delle responsabilità di ciascuno quindi gli imprenditori che dicono Emma
Deve Olivetti era unico io quello che dico quando facciamo queste presentazione per quello sono poi ringrazio e vi ringrazio nuovamente chiederci chiamato nei
Qua facciamo queste presentazioni diciamo Grandinetti
è morto
Più di cinquant'anni fa arrivato anche il momento di lasciarlo in qualche modo in pace e di fare emergere di fare emerge invece quello che veramente
Può essere può essere
Replicato nella della sua della sua esperienza ma se è vero che
è stato in qualche modo profetico no arriva un momento in cui
è necessario che Chetti che ci sia il tempo giusto per cui la profezia si si avveri è sicuramente questo è
E probabilmente oggi oggi il momento giusto e quindi non bisogna mai dimenticarsi cardinali detestato
Un grande imprenditore che l'istanza scientifica in qualche modo è alla base dell'organizzazione di un pensiero molto alto dal punto di vista teorico
Però questo aspetto così spirituale almeno a me personalmente mi appassiona mi appassiona moltissimo che c'è una bellissima cosa che lui ha scritto a proposito della della campana no dicevo appunto
In un discorso lui racconta la ragione per la quale la l'edizione di comunità e il movimento comunità avevano questa campana che noi abbiamo deciso poi di utilizzare questa questa descrizione come
Scusi ex ergo che mettiamo al principio di ogni di ogni libero e magari chiedere leggendo di questa cosa perché somma racconta molto di di Adriano Olivetti della sua esperienza e nel modo in cui
Lui mette in relazione alcuni termini in questa cosa che adesso leggerò si capisce molto di questa originalissima scappa cita di sintesi che lui aveva
Tra cultura umanistica che cultura scientifica che poi significa sostanzialmente se vogliamo anche
Competenza e una visione del mondo solidale mi dice
Scudieri mi scuso ovviamente non ho una
Lettura particolarmente suadente marzo
Ognuno può suonare senza timore senza esitazione la nostra campana essa voce soltanto per un mondo libero materialmente più fascinoso e spiritualmente più elevato
Sua una soltanto per la parte migliore di me stessi
Di però ogni volta che in gioco il diritto contro la violenza il debole contro il potente l'intelligenza contro la forza
Il coraggio contro la rassegnazione la povertà contro l'egoismo la saggezza e la Sapienza
Contro la fretta e l'improvvisazione la verità contro l'errore l'amore contro l'indifferenza
Io
Ho finito ti chiedo soltanto due parole
Due parole due per introdurre ciò che andiamo a vedere la città dell'uomo
Questa questo filmato che non è mai andato in onda se non mi mi racconta in una maniera molto più asciutto molto più sintetica ha realizzato da RAI centocinquanta ecco cosa andiamo a vedere di quello che ci siamo raccontati sino ad ora
Ma a questo filmato questo è un documentario
Dura circa cinquanta minuti che la Fondazione ha prodotto insieme appunto con
La storia siamo noi i recente cinquant'anni e che è stato proiettato la prima volta alla Biennale di architettura di Venezia del due mila
Del due mila dodici no segno nodo Biennale di Venezia dove si presentano alle cose più
Più innovative contemporanea è stata dedicata padiglione italiano da Adriano ripeti per quell'occasione avevamo abbiamo prodotto questo questo filmato che
A mio modo insomma a mio parere restituisce in modo in modo chiaro un po'quello che
Che poi ho provato a raccontare magari in modo modo così un po'più disordinato cioè
è un racconto estremamente avvincente estremamente anche emotivo sulla storia sulla biografia di Adriano Olivetti e segue la traccia della biografia che non abbiamo pubblicato poi a ottobre
E allo stesso tempo unisce il rigore scientifico della ricostruzione dei capitoli della vicenda diretti hanno in modo molto
Molto preciso credo che appunto sia un
Un un prodotto divulgativo che che che risponde esattamente a quell'esigenza che ricordavo prima di di avere chiari a Olivetti un'idea molto molto chiara molto
Così essenziale nella nella nella sua poi estrema semplicità
Perché poi in fondo il così il messaggio e la e l'esperienza che abbiamo limiti al di là di ogni considerazione di merito che è fondamentale che sono fondamentali analizzare è anzitutto una storia di
DDT
Di grandissimo fascino e questo documentario che è stato fatto appunto in collaborazione con la Fondazione regista Andrea De Sica credo che abbia colto veramente in pieno
Questa questa esigenza l'ultima l'ultima cosa brevissimamente di cui si parla in questo documentario è che un tema importantissimo
Che è anche oggetto una delle ultime pubblicazioni che abbiamo fatto ma poi lo vedrete egli la progetto più ambizioso di Adriano Olivetti la FIAT che era la Fondazione proprietaria
Si dice sempre di suo anch'io prima non avevano i letti
Stato un paterna lista tanti hanno visto nella sua idea di impresa nella sua idea di comunità un modo diciamo ancora più subdolo di più subdolo di dominio del capitale sul lavoro
Galletti Gian al mille novecentoquarantotto
Abbiamo pubblicato questo questo stralcio di di discorso nel nel libro le fabbriche di bene che è stato presentato introdotto da Gustavo Zagrebelsky
E già da almeno centoquarantotto ha pensato a pensare a una forma di proprietà dell'azienda della Olivetti ma ovviamente era un modello estendibile
Che andava al di là della diciamo della stessa dello Stato che del la proprietà privata ed era appunto la proprietà la Fondazione proprietario cioè in poche parole ma quello vedete Luini
Immaginava che il patto intero pacchetto azionario stava lavorando meglio poi morto perché l'intero pacchetto azionario dell'Olivetti andasse in mano a quattro soggetti
Di cui diciamo i tre più importanti dovevano essere
Il potere politico e quindi la comunità
Il sindacato e quindi i lavoratori che lavoravano nella nella Olivetti e poi molto importante anche rispetto a quella cosa che vi ho letto della campana
Della competenza non la
La la Sapienza contro l'improvvisazione la la terza quota dovrà andare all'università di riferimento
Della comunità ecco penso che già solo questo leggere restituire far sapere che Adriano Olivetti stava lavorando prima di morire un progetto del genere annullato qualsiasi tipo di accusa
Di di di paternalismo e ci permette di vedere e di analizzare quell'esperienza forse con uno sguardo più limpido e più
Più come dire vicino alla
Alla realtà e quindi questo documentario ripercorre in cinque minuti la storia di Adriano Olivetti ovviamente ma piccola nota proprio redazionale diciamo il format è quello della storia siamo noi
Quindi ci sono dei piccoli momenti di raccordo dallo studio ma
Insomma vedrete spero che che vi piacerà R. direi esaustiva ed esauriente per un primo approccio anche si emotivo che che che poi di
Di sostanza alla storia Olivetti Anna
Grazie Benjamin o grazie Lucia grazie Giuseppe a voi adesso procediamo voi la visione del documentate
Io mi scuso e ovviamente la cosa meno livelli Tiana che poteva capitare perché
Una cosa che non funziona ma vediamo adesso forse sta provando a risolvere
A risolvere il problema eventualmente
Eventualmente se non si dovesse risolvere vi è piaciuto a questa parte che avete visto si può vedere in una versione leggermente diversa
Su vorrai dire play mettendo città dell'uomo di Andrea De Sica si vede è una versione leggermente un po'più corta comunque o di tagli editoriali diversi però
Poi la sostanza e
E la stessa
Pasta
Tutto per dare il tempo
Di provare quello che è un po'l'ultimo tentativo esoneriamo veramente provate di tutela per far partire
Il DVD chiedevo intanto voi se c'era qualche domanda approfittando della presenza qua di Beniamino ma anche insomma di l'esperto di organizzazione del lavoro del Segretario solo se ci fosse qualche
Domanda dal pubblico
Come sempre c'è la fila a venire qui e a a parlare allora io chiedo intanto Beniamino confidando di poter vedere gli ultimi venti minuti accordi anticipasse un po'quello che
Avremmo dovuto vedere in questi venti minuti finali insomma
Ma adesso siamo come avete visto diciamo
L'inizio degli anni Cinquanta che corrisponde alla
Grande espansione al momento di grande espansione della Olivetti e anche al momento di precisazioni NATO il riarmo di tutto il sistema
A
Delle attese le attività del movimento del movimento comunità c'è una cosa molto importante che è stata anticipate che ho detto la dice
Giovanni Maggia in parte soprattutto Massimo Fichera che quel signore ho molta anziano che appare l'inizio e che dice la fabbrica non come produttrice non solo come produttrici di beni ma come
Ma come produttrice di bene che poi
Ha dato hanno un'ispirazione per chiamare
L'ultima raccolta di due saggi di di Adriano proprio Lele
Le fabbriche di bene e e c'è una cosa che insomma speriamo spero riuscirete a vedere adesso se no sono appunto vi invito a vederlo sul
Sul sito della RAI
E che in quel meccanismo notti di di di compatibilità che che si accenna già fra tempo libero e tempo di lavoro fra città e campagna No Adriano Olivetti era terrorizzato perché la popolazione
Il dei lavoratori Olivetti sino basse molto basse ebrea lasciando le loro come dire terre di origine nelle valli
Nelle valli circostanti e per questo poi nel filmato si chiede erano state organizzate dall'Olivetti tutto un sistema
Di di trasporti di servizi pubblici e soprattutto una cosa questo invece non viene
Non viene era approfondito per lo meno ma perché come avete visto quello del documentario informate quindi ovviamente c'erano delle esigenze anche di
Di durata Adriano Olivetti fondò una
Su diciamo una cooperativa che si chiamava il ruolo un istituto l'ISPES Istituto per il rinnovamento urbana e rurale del canadese
Che consentiva proprio come dire di mantenere in equilibrio Ivrea e le campagne intorno che
E la cosa singolare che oggi molte di queste cooperative che che poi vennero finanziate dall'i chirurghi e che
Fornivano
Alla Olivetti tutto l'indotto dalle valigette di pelle nelle quali erano
O che che come dire custodivano le le lettere ventidue a
A noi gli approvvigionamenti per la mensa aziendale venivano
Fornite da queste cooperative che servivano come dire a dare lavoro anche nel nel nel nelle campagne circostanti e oggi alcune di queste cooperative sono
Ancora delle realtà aziendali importanti per per il canadese e l'altra cosa singolare era questa questo questo invece si si racconta molto bene il documentario
Questa la volontà che Adriano Olivetti aveva di mantenere e che che che come dire i dipendenti Olivetti mantenesse non rapporto
Con la loro come dire con loro radici che erano delle radici contadine che era anche la ragione per la quale dicevo prima no delle architetture del dei vetri della di questa continua contaminazione col paesaggio naturale
Venivano forniti dei tassi dei mutui a tasso zero
Per
Ok per ristrutturare le
Le le le le i poteri le cascine le cascine in campagna però
Per fortuna dicono che si deve sembra che abbiamo risolto il problema
Torniamo a io mi metto da parte del filmato
ASCO ovviamente di nuovo quindi scusate evidentemente non si può vedere così forse l'unica cosa vale la pena sarete pazienza un minuto
A
Stato interrotto ovviamente nel nel momento forse più più più bello
Finisco con corrente
Maniera indegna di di leggere quel discorso Gargano lì e che aveva iniziata fare poi appunto vi invito a vedere eventualmente la
La
Il il programma la puntata su
Surreale il replay
Allora
Solo un minuto che lo trovo
Nessuno soggiorno scusate vado
A scatti anch'io
Dura
Due pagina ed era quello che c'è dietro
Dice
Può l'industria darsi cretini si trovano questi semplicemente negli indici di profitti
Non vi è al di là del ritmo apparente qualcosa di più affascinante una destinazione una vocazione anche la viltà nella vita di una fabbrica
Possiamo rispondere c'è un fine nella nostra azione di tutti i giorni ebrea come a Pozzuoli e senza la prima consapevolezza di questo fine ed hanno debbano sperare il successo dell'opera che abbiamo intrapreso
Perché una trama una trama ideale al di là dei principi dell'organizzazione di spazi Andala informato per molti anni ispirata al pensiero del suo fondatore la nostra società
Il tentativo sociale della fabbrica di Ivrea tentativo che non esito a dire ancora del tutto incompiuto risponde ad una semplice idea creare un tipo di impresa nuovo al di là del socialismo e perché del capitalismo
La fabbrica di Preah pura agendo in un mezzo economico e accettando le regole
Ha elevato a rivolti sui fini le sui maggiori preoccupazioni all'elevazione materiale culturale sociale del luogo e comunque fu chiamato ad operare
Avviando quella regione verso un tipo di Comunità Nuova dove non ci sia più differenza sostanziale di Fini
Tre protagonisti delle sue umani vicende della storia che si fa giorno per giorno per garantire i figli di quella terra un avvenire una vita più degna di essere questo vissuta
La nostra società crede perciò nei valori spirituali nei valori della scienza crede nei valori dell'arte crede nei valori della cultura credo infine che gli ideali di giustizia non possano essere estranea atti
Dalle contese ancori mi eliminate fra capitale e lavoro
Crede soprattutto nell'uomo nella sua Fiamma divina nella sua possibilità di elevazione e di riscatto
Questo stabilimento riassume le le attività il sei e il fervore che animano la fabbrica di Crea
Abbiamo voluto ricordare nel suo rigore razionalista nella sua organizzazione nella ripetizione esatta dei suoi servizi culturali disastri da se stessa assistenziali
L'assoluta indissolubile unità
Che la lega ad essa e da una tecnica che ne vogliamo al servizio dell'uomo
Onde questi lungi dall'esterno è schiavo messi accompagnato verso mete più alte mete che nessuno oserà prefissare perché sono destinate dalla Provvidenza di Dio
Così di fronte al colpo più singolare del mondo questa fabbrica si è levata nell'idea dell'architetto il rispetto della bellezza dei luoghi affinché la bellezza fosse di conforto nel lavoro di ogni giorno
Abbiamo voluto anche che la natura accompagnasse la vita della fabbrica la natura rischiava di essere ripudiata da un edificio troppo grande nel quale le chiuse murali nell'aria condizionata alla luce artificiale
Avrebbero tentato di trasformare giorno per giorno l'uomo in un essere dico diverso da quello che vi era entrato pieno di speranza
La fabbrica fa quindi concepita la misura dell'uomo perché questi trovasse nel suo ordinato posto di lavoro uno strumento di riscatto e non un congegno di sofferenza
Per questo abbiamo voluto le finestre basse Cortili aperti e gli alberi nel giardino ad escludere definiti aveva definitivamente l'idea di una costruzione di una chiusura ostile
Cosicché oggi questa fabbrica anche un altro valore esemplare per il futuro del nostro lavoro nel nord e ci spinge a nuove realizzazione per creare nuovi ambienti che traggono da questa esperienza insegnamento per più felici soluzioni
Ma ora che la fabbriche compiuta
Hanno i dirigenti spetta quasi tutta la responsabilità di farla divenire a poco a poco una cellula operante rivolta alla giustizia e di ognuno sollecita del bene delle famiglie pensosa dell'avvenire dei figli
E partecipe della vita stessa del luogo che trarrà dal nostro stesso progresso fallimento economico incentivo di elevamento sociale
L'uomo strappato la terra la natura dalla civiltà delle macchine
Ha sofferto nel profondo del suo animo e non sappiamo nemmeno quante profonde incisioni quante dolorose ferite quanti equiparabili danni siano occorsi nel segreto del suo inconscio
Abbiamo lasciato un poco più di una generazione una millenaria civiltà di contadini di pescatori per questa civiltà che ancora la civiltà presente nel Mezzogiorno
L'illuminazione
Io era reale di importante la famiglia gli amici parenti di Cinieri importanti gli alberi la terra al sole il mare le stelle erano importanti
L'uomo operava collegio ma con le sue mani esercitando i sui muscoli traendo direttamente dalla terra dal mare i mezzi della vita
Lo sconvolgimento di due guerre ha spinto l'uomo definitivamente verso l'industria e l'urbanesimo
E sua strappato il contadino alla terra e lo ha racchiuso allo la rinchiuso nelle fabbriche spinto non solo dall'indigenza dalla miseria
Ma dall'ansia di una cultura che una falsa civiltà aveva confinato nelle metropoli negando leali campagne del sud
Nacque così il mondo operaio nel nord in quella luce dello spirito appare talvolta attenuata in cui la spinta per la conquista di beni materiali ha in qualche modo corrotto l'uomo vero
Ricco del dono di amare la natura e la vita che usava contemplare lo scintillio delle stelle
E amava al verde degli alberi amico delle rocce e delle onde dove fra silenzi e ritmi le forze misteriose dello spirito no dello spirito penetrano nell'anima
Abbiamo lottato e lotteremo sempre contro questo immenso pericolo
L'uomo del sud abbandonato soltanto ieri la civiltà della terra ed ha perciò in sé un'immensa riservati intenso calore umano
Questo calore umano l'immigrante meridionale lo ha portato e Donato in tutti i Paesi del mondo ed è un segno inconfondibile del contributo che l'Italia ha dato la civiltà d'oltreoceano
Fecondato e con un sacrificio in gran parte misconosciuto
Ed ecco perché in questa fabbrica rispettando del nei limiti delle nostre forze la natura e la bellezza abbiamo voluto rispettare l'uomo che doveva entrando qui trovare per lunghi anni tra queste pareti e queste finestre
Un qualcosa che avrebbe pesato pur senza avvertirlo nel suo animo
Perché lavorando ogni giorno fra le pareti della fabbrica e le macchine banchi e gli altri uomini per produrre qualcosa che vediamo correre nelle vie del mondo e ritornare a noi un salari che sono poi pane in casa
Partecipiamo ogni giorno la vita pulsante della fabbrica le sue cose più piccole alle sue cose più grandi finiamo per amarla per affezionarsi ci
E allora essa diventa veramente nostra il lavoro diventa poco a poco parte della nostra anima e diventa quindi un'immensa forza spirituale
Per questo motivo un giorno questa fabbrica se le premesse materiali e morali intorno ai fini del nostro lavoro saranno mantenute farà parte di una nuova autentica civiltà
Indirizzata una più liberi a Felice e consapevole esplicazione della persona umana e questo l'augurio più alto che mi è caro rivolgere parlando oggi per la prima volta i nostri lavoratori di Pozzuoli
Questo sabato di primavera in cui conserviamo con una dieta cerimonia questa fabbrica frutto della fatica di tutti non può essere il giorno di festa non essere giorno di festa per i tre per Pozzuoli come per Torino e per Massa dove sorgono gli altri stabilimenti
Senza dubbio ben altro per azioni ben altre iniziative ben altri piani dovranno avvenire nei prossimi anni perché l'unità economica del Mezzogiorno possa essere permessa indispensabili dell'unità morale della nostra nazione
Noi opereremo ancora in questa direzione
Potenziando anno per anno questa fabbrica e quelle iniziative che da essa potranno trarre vita
E se destinata i nostri piani ad aumentare grandemente la propria dimensione quando aggiungeremo nuovi modelli alle attuali linee di di produzione
Così possiamo a concludere affermando che lo stabilimento di Pozzuoli eh almeno per noi ben più di un attrezzato ed efficiente strumento di produzione
è un simbolo del modo in cui noi crediamo di aver di dover affrontare i problemi dell'oggi un simbolo delle cose che ci affaticano ci animano e ci confortano
Ecco questo era il discorso di
Adriano Olivetti appunto nell'inaugurare la fabbrica di Pozzuoli e ci tenevo a concluderlo perché era
Inattaccabile da bravo
Editore nonostante Alaska patito nonostante la giovane età fatto apposta perché se volete conosce la storia di Olivetti sei la libreria il mondo che nasce il libro edito punto dalle Edizioni di Comunità
Fuori scherzo c'hai ricordato su RAI Teche città dell'uomo di De Sica lo si può vedere sebbene un po'più asciutto sicuramente non a scatti però scusate ancora grazie a tutti
Buonasera