Tra gli argomenti discussi: Burocrazia, Commissione Ue, Elezioni, Esteri, Iran, Juncker, Nucleare, Obama, Politica, Rassegna Stampa, Riforme, Sanita', Unione Europea, Usa.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 19 minuti.
Rubrica
Commissione
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9:34 - SENATO
12:24 - CAMERA
8:30 - Senato della Repubblica
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Buongiorno riscontro torri di Radio Radicale sabato primo novembre questo l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura
I David Carretta tra i temi di cui ci occuperemo quest'oggi partiremo dalle elezioni dirmi Terme negli Stati Uniti si vota
Martedì prossimo la prospettiva è quella di un Senato repubblicano come titola il il New York Times in un
Suo editoriale avvertendo in qualche modo dei rischi di
Un congresso nelle mani del partito di centro destra leggeremo su questo anche un editoriale dell'Economist il centro silenzioso
Se i moderati non voteranno la prossima settimana gli estremisti prospere Ranno scrive tra l'altro il settimanale britannico oggi
La Commissione di John Claude Juncker prende il testimone da quella di cose Manuel Barroso parliamo di unione europea e a proposito delle prospettive della Commissione Juncker leggeremo
Un'analisi di Matthew dato tutto dal wall street journal gettare benzina politico sul fuoco di una
Burocrazia in difficoltà secondo il aggiornarla sarà difficile per Juncker
Fare quello che ha promesso cioè rendere l'esecutivo comunitario un organismo più politico chiuderemo con l'Iran a cui l'Economist dedica la sua copertina il principale editoriale di questa settimana anche perché tra ventiquattro giorni
Scade il termine entro cui bisogna concludere un accordo sul nucleare l'invito dell'Economist
Di prendere tempo e l'argomento utilizzato lo ritroviamo nel titolo di copertina Iran la rivoluzione è finita
I cambiamenti in Iran rendono un accordo sul nucleare più probabile forse non questo mese ma di sicuro cominciamo
Però dagli Stati Uniti dalle
Elezioni di mid term di martedì prossimo il New York Times dedicato un editoriale dal titolo significativo che riassume la situazione politica la prospettiva di un Senato repubblicano scrive
Il quotidiano liberal di New York in un raro momento di realismo martedì il senatore micce me con al leader repubblicano al Senato
Ammesso che non sono in grado di cancellare la riforma sanitaria di Obama se i repubblicani conquisteranno il Senato
La prossima settimana e lui diventerà leader del partito di maggioranza
Ci vorrebbero sessanta voti e nessuno pensa che i repubblicani otterranno tanti senatori ha spiegato MEC no all'ENEL ma i conservatori hanno reagito con rabbia quella che considerano come una dimostrazione di debolezze così
Giovedì me con stato costretto a fare marcia indietro un suo portavoce l'ha detto che
L'impegno di cancellare del tutto l'Obama che R. rimanenti sul tavolo anche con una maggioranza semplice attraverso una procedura parlamentare chiamata riconciliazione
Queste dichiarazioni secondo il mio al Times sono una buona indicazione di come funzionerà al Congresso
Se i repubblicani conquisteranno anche il Senato nelle elezioni di martedì prossimo
Non solo i repubblicani fanno promesse ostruzionistico e perditempo come la cancellazione per la riforma sanitaria cui tutti sanno che il Presidente Obama metterebbe il veto
Il più grande problema è che il leader di questo partito si sono dimostrati incapaci di resistere alla pressione dell'estrema destra
Che potrebbe
Vedere ampliare i suoi ranghi nel prossimo congresso i fedelissimi del Tea Party come nel senatore texano Ted Crusa
Hanno già un'enorme influenza sui repubblicani ma se diventeranno maggioranza le cose potrebbero peggiorare
Il candidato repubblicano al Senato in Iowa per esempio vuole evitare l'aborto i matrimoni tra persone dello stesso sesso e mettere sotto accusa il Presidente
Quello in Georgia dice che il suo compito più importante sarà di perseguire penalmente il Bilancio fallimentare dell'Amministrazione Obama
Il senatore patto Robert del Kansas ha promesso agli elettori che la maggioranza repubblicana significherà fermare l'agenda Obama per il New York Times
Una maggioranza repubblicana non sarebbe in grado di cancellare le riforme più significative di Obama ma
Cercando di farlo potrebbe fare danni enormi all'America me con l'ha già detto chiaramente come intende procedere attraverso
Leggi di spesa da associare
Ai provvedimenti vuole costringere il Presidente a scegliere tra
Le politiche repubblicane e un veto al Bilancio federale veto che potrebbe portare la chiusura di tutto parte del Governo americano
Richieste repubblicane potrebbero bloccare l'iniziativa e sull'ambiente sulla protezione dei consumatori sulla regolamentazione degli istituti finanziari
Non ci sarebbe alcun aumento del salario minimo grandi investimenti nell'educazione o la riforma dell'immigrazione i repubblicani inoltre intendono bloccare le nomine di Obama sui giudici così come
Le altre nomine per l'esecutivo a cominciare dal nuovo attorney general il ministro per la giustizia
è difficile concludo il mio Times immaginare un congresso Menon produttivo di quello attuale
Ma l'ostruzionismo potrebbe peggiorare se dovesse imporsi al congresso una nuova maggioranza repubblicana così
L'avete New York Times su un quotidiano liberal schierato con
I democratici in un editoriale più negativo che gioca sulle un po'sulle paura di una maggioranza repubblicana e a rimettere in qualche modo le cose in ordine in prospettiva
è un settimanale europeo britannico l'Economist in uno dei suoi editoriali di questa settimana il centro silenzioso se i moderati non voteranno la prossima settimana gli estremisti prospetterà hanno
Scrive l'Economist tutte le campagne politiche prevedono che i candidati guardino gli elettori dritto negli occhi e dicano loro qualche pugile ama la campagna elettorale
Per le elezioni di mid term negli Stati Uniti questa volta superato ogni precedente i repubblicani a credere alla e pubblicità dei democratici si oppongono
A salari uguali per uomini e donne vogliono vietare la contraccezione sono contenti quando le grandi imprese trasferiscono posti di lavoro americani all'estero
I democratici a guardare gli spot dei repubblicani se ne stanno pigramente in disparte mentre i terroristi dello Stato islamico contagiati dall'Ebola si preparano ad attraversare la frontiera sud dell'America
E naturalmente anche i democratici secondo i Repubblicani sono felicissimi di vedere posti di lavoro americani delocalizzati all'estero
Solo un partigiano accecato potrebbe
Credere a cura di queste accuse
Il problema è che i partigiani sono quelli che vanno a votare molto più degli altri in particolare in elezioni come queste in cui la Presidenza non è in gioco
Un sondaggio del più soci Center dice che il settantatré per cento dei conservatori tradizionali di chi vota generalmente repubblicano andrà a votare
Il quattro novembre contro il cinquantotto per cento dei Liberal tradizionali tra i centristi solo il venticinque per cento dice che andrà alle urne in sintesi ecco perché entrambi i partiti stanno puntando alle estreme
Alla loro la loro strategia non è di conquistare l'elettorato centrista quello che cambia opinione
Ma di spingere il proprio lettorato ad andare a votare spesso questo significa giocare sulla paura della vittoria dell'altro il sondaggio del più mostra che la possibile vittoria del Partito avverso è uno dei più forti incentivi per andare a votare
I repubblicani con un'opinione molto sfavorevole dei democratici sono quelli che si recheranno in massa alle urne sono molto più arrabbiati dei democratici e questa è una delle ragioni per cui ci si aspetta una vittoria repubblicana gran parte dei sondaggi dicono che il Partito Repubblicano conquisteranno conquisterà al Senato in terra la Camera dei rappresentanti
L'economista spiega che il ciclo di polarizzazione e alienazione dell'America si sta rafforzando sempre più
Nel momento in cui dibattiti diventano sempre più odiosi moderati si fanno sempre più silenziosi
I politici si affidano sui voti dei falchi del proprio partito e così dicono e fanno cose sempre più estreme alienando ancor di più moderati
Gran parte dei membri del Congresso sono più terrorizzante di perdere le primarie del proprio partito a causa di compromessi con
Il partito avverso che di perdere un'elezione vera e propria
Per l'Economist in questo contesto il sistema elettorale americano deve essere riformato però è troppo tardi per cambiare le regole prima di queste lezioni di mettere l'arma
E così tocca e moderati farsi sentire e farsi contare nelle urne a quelli che dicono che non ha senso votare perché nessun candidato va bene
L'Economist offre due contro argomentazioni primo queste lezioni contano in gioco c'è il controllo del Congresso degli Stati Uniti l'istituzione che scrive le leggi
E che tiene i cordoni della borsa della più importante nazione sulla terra a livello individuale non votare può anche essere razionale perché una scheda non fa la differenza
Ma quando interi gruppi rimangono a casa come i centristi dei giovani i loro interessi vengono ignorati
Secondo punto i politici sono più sofisticati di quanto potrebbe apparire a prima vista molti sono segretamente imbarazzati dalla piega estremista che hanno dovuto
Adottare per accontentare la loro audience partigiana e rimpiangono i giorni in cui un Governo diviso cioè con due maggioranze diverse nelle due Camere del Congresso permettevano i centristi di entrambi
I partiti di accordarsi sulle riforme ignorando le frange così si moderati americani vogliono influenzare il loro Governo su tasse sospese regole guerre devono andare a votare
Anche la prossima
Settimana così
L'Economist in questo editoriale dagli Stati Uniti ci spostiamo all'Unione europea perché oggi Jean Claude Juncker l'ex Primo Ministro
Lussemburghese prende formalmente il testimone da cose Manuel Barroso come Presidente della Commissione
La promessa di Juncker e quella di
Una Commissione europea più politica sarà davvero così ne dubita al Wall Street giornali in un'analisi di Matthew Danton
Gettare benzina politica sul fuoco di una burocrazia in difficoltà il titolo scrive il giorno alla i burocrati hanno trasformato l'Unione europea in qualcosa di ridicolo lo scorso anno quando
Vietarono o tentarono di fa di vietare le oliere dei tavoli dei ristoranti dei ventotto Paesi del blocco
La proposta un tentativo di proteggere i consumatori contro l'olio d'oliva contraffatto era stata avanzata senza alcun dibattito pubblico doveva provocato enorme clamore
Spingendo i responsabili politici di gran parte d'Europa esprimere il loro oltraggio questa è solo una delle tante illustrazioni di come Bruxelles sia in gran parte governata dai burocratica
Alla Commissione europea l'organo esecutivo dell'Unione europea i burocrati hanno poteri significativi
Per determinare le politiche spesso si scontrano con i politici i commissari che in teoria dovrebbero guidare l'istituzione come dimostra Luli era Kate i regolamenti vengono spesso approvati senza controllo politico
Ma ora potrebbe esserci un cambiamento tronco di un cap che da oggi diventa nuovo Presidente della Commissione ha promesso di rendere l'istituzione più politica
In grado di influenzare l'agenda europea invece di limitarsi a prendere ordini da Germania Francia
La Commissione non è un comitato tecnico fatto da funzionari che implementano attuano le istruzioni di altre istituzioni ha detto Juncker in un discorso davanti all'Europarlamento la Commissione politica e voglio che sia più politica
Il labour e gli intrighi della politica americana sfuggono alla capitale dell'Unione europea spiega il giornale una versione Bruce le sedi a uso card dovrebbe contenere
I numerosi
Gruppi di lavoro e comitati esecutivi che producono regolamenti come quello sulle oliere dovrebbe anche raccontare il fatto che molte decisioni importanti per l'Europa in particolare quelle prese durante gli anni della crisi della zona euro
Sono state assunte da responsabili politici a Berlino e Parigi o da banchieri centrali a Francoforte
Secondo il suo entourage Juncker e l'uomo giusto per cambiare tutto questo l'ex premier lussemburghese può rivendicare rapporti personali con i leader chiave del continente questo contribuirà a far avanzare l'agenda della Commissione
Di un che ha legittimità democratica visto che è stato il candidato del partito che ha ottenuto più seggi all'Europarlamento la stampa tedesca lo ha definito il cancelliere d'Europa
Ma le ambizioni politiche di Juncker e rischiano di incontrare seri ostacoli nel momento in cui l'opinione pubblica europea e più scettica che mai nei confronti di Bruxelles
Sono finiti i giorni Godot gloriosi diciate dell'ora la testa dalla Commissione
Quando dell'Orfeo c'è dell'istituzione un motore dell'integrazione europea oggi la Commissione vista come un manager e questo è diventato davvero evidente in risposta alla crisi della zona euro spiega
Michel Chang professore al Collegio Fiorotto la scuola di pregio che produce
Molti dei burocrati della Commissione lettura di un terreno risponde
Con la riforma della struttura della Commissione ci sono nove ex
Premier un vice altri Ministri ex ministri importanti
C'è stata la nomina dei vice Presidenti che saranno incaricati delle priorità politiche e di evitare un altro scandalo
Dello gli era la speranza che questi cambiamenti di si inneschino le bombe nascoste nei meandri dei documenti prodotti dai tecnocrati della Commissione
Come per esempio la richiesta avanzata al Regno Unito di un
Di due virgola uno miliardi in più
Per contribuire al Bilancio
O comunitario la questione però è se la Commissione ed in più Kirk può comportarsi davvero come un'entità politica
Farlo significherebbe andare contro il DNA dell'istituzione in particolare in una delle sue funzioni più importanti applicare le regole ed oggi le regole di bilancio dell'Unione europea
I tecnocrati gli economisti la Commissione devono agire come giudici imparziali e a politici
Eppure e qui che incontrano la pressione politica maggiore per andare a patti per fare compromessi con le capitali nazionali
Il ruolo che la Commissione di istituzione neutra
Si estende ad altri settori come ad esempio la concorrenza cambiare questo ruolo potrebbe essere un problema se la Commissione diventerà più partigiana significa che diventerà meno indipendente così
Tra l'altro il Wall Street Journal in questa analisi sulle prospettive della Commissione Juncker torniamo
Sull'Economist per chiudere con l'Iran è un i prossimi ventiquattro giorni potrebbero essere decisivi per arrivare un accordo sul nucleare ma l'Economist chiede
Più tempo nella sua copertina nel suo primo editoriale con questo argomento Iran la rivoluzione eh finita scrive il settimanale
Mancano mancano meno di un mese dalla scadenza dei colloqui sul programma nucleare iraniano perfino oggi dopo dodici anni di contraddizioni
L'Iran insiste nel dire di volere un'energia nucleare civile e non una bomba
Ma nessuno ci crede davvero sui negoziati falliranno le armi atomiche potrebbero proliferare in Medioriente oppure nel tentativo di fermare l'Iran l'America o Israele potrebbero lanciare un attacco militare contro le sue
Infrastrutture entrambi questi esiti sarebbero un disastro
L'economista ricorda che ci sono ancora molte divergenze che separano l'Iran da i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'ONU più la Germania i cosiddetti cinque più uno queste divergenze
Sarebbero più semplici da risolvere servirà nell'America si fidasse Rogno l'uno dell'altro una delle ragioni per cui la relazione così avvelenata è la visione caricaturale che l'Occidente in particolare l'America dell'Iran una migliore comprensione del Paese potrebbe contribuire affinché i negoziati producono un accordo o almeno per evitare un fallimento catastrofico dei negoziati
Molto di ciò che fallirà né sbagliato finanzi terroristi le milizie Libano in territori palestinesi sostiene al regime di Bashar al-Assad
In Siria anni
Alcuni responsabili iraniani negano il diritto di Israele a esistere ce la repressione interna
Per l'Occidente e l'Iran è un nemico implacabile era parte dell'asse del male di Giorgio dal mio Bush è una dittatura etc ma sono anche passati trentacinque anni da quando l'ultimo alto responsabile americano
Ha visitato l'Iran e il Paese è cambiato il fuoco rivoluzionario per l'economista si è istinto iraniani sono diventati più ricchi la disastrosa presidenza di Ahmadinejad il fallimento della rivoluzione verde hanno screditato gli estremisti rafforzato il centristi pragmatici
E soprattutto mentre un califfato si radica in Iraq Siria l'Iraq che l'Iran è uno Stato islamico in cui la religione e in ritirata cosa significa questo per un accordo sul nucleare
Tanto per iniziare che l'Iran agirà in modo pragmatico più sulla base dei suoi interessi che
Sulla base del desiderio messianico di distruggere l'ordine mondiale più la rivoluzione del mille novecentosettantanove
Scomparirà più l'Iran tenderà a diventare normale
Risultato in qualche modo potrà andare a compromessi
Il tempo gioca a favore dell'Occidente così come altri fattori il fatto che lui ha bisogno per la fine delle sanzioni per rilanciare l'economia nonostante la scadenza di questo mese insomma i cinque più uno dovrebbero essere
Pazienti anziché fare richieste impossibili all'Iran oppure cedere alle richieste italiane per il timore che non ci siano altre possibilità di fare un accordo i cinque più uno farebbero bene ad aspettare il giusto accordo
Meglio si arriverà al ventiquattro novembre ma in caso contrario non sarebbe un disastro così
L'Economist in questo editoriale con cui ci fermiamo ricordando che la Casa delle meglio ascolto chiocciola Radio Radicale punto it da David Carretta una buona giornata su Radio Radicale
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