Ma "purtroppo non è possibile" revocare il suo incarico.
Lo ha precisato la presidente dell'assemblea di Montecitorio, Laura Boldrini, in una lettera al "Corriere della Sera" nella quale risponde alle domande che Gian Antonio Stella ha rivolto dalle colonne del supplemento Sette.
"Lei chiede - ha scritto Boldrini - se 'non sarebbe opportuno che Galan desse le dimissioni'.
Senza giri di parole: sì, lei ha ragione.
Poi aggiunge: … 'E' possibile che non ci sia modo di farlo accomodare per ragioni di decoro istituzionale?'.
Le rispondo in modo altrettanto netto: no, purtroppo non è possibile.
Come ho scritto nella risposta ai deputati M5S: 'Nel nostro ordinamento non sono ammissibili strumenti volti a revocare il presidente di un organo parlamentare'".
Boldrini ha ricordato di "essere entrata in Parlamento "condividendo un diffuso sentimento di indignazione".
Sentimento che "ho cercato di incanalare nello sforzo quotidiano di rinnovamento per far riavvicinare i cittadini alle istituzioni".
"Le norme appena annunciate dal governo - ha detto riferendosi al ddl anticorruzione approvato ieri sera dal Consiglio dei ministri - sono certo utili, ma la politica non sta solo nella produzione di nuove leggi.
Sta anche nei nostri comportamenti, che nessun codice può disciplinare".
"Il principio per cui il presidente della Camera e i presidenti di Commissione non possono essere dimissionati ha lo scopo - ha precisato Boldrini - di tutelarne il ruolo di garanzia non certo quello di fare da scudo contro la magistratura.
Serve una norma che lo espliciti? In realtà dovrebbe bastare l'art.
54 della Costituzione, chiarissimo: 'I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore'.
Spero - ha concluso - che anche il suo richiamo concorra a far maturare la soluzione".
Abbiamo chiesto un parere su questo intervento e sulla vicenda del Presidente della Commissione Cultura della Camera Galan al costituzionalista Fulco Lanchester.
Ecco cosa ci ha detto.
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