Critica e militanti

Buongiorno a Radio Radicale qui e Matteo Marchesini per la rubrica critiche militanti oggi parliamo di Giorgio Manacorda romano classe mille novecentoquarantuno
Germania dal critico militante di poi via poeta a sua volta che ha esordito vent'anni presentato da Pier Paolo Pasolini
Che ha scritto anche per il teatro e direttamente diventato perfino pittore ha pubblicato romanzi
In questo ventaglio un po'impressionante di attività è impressionante però anche la uniformità quasi ossessiva del
Nucleo metaforico profondo della della sua opera ed è un segno della necessità sicuramente della autenticità di un poeta romanziere i che non si è mai preoccupato
Pare di programmare ma che si è di volta in volta quasi azzerato bruciando tutto in nome
Dell'affiorare di puntuali entra invivibili si direbbe scariche poetiche
Sono da poco usciti due libri che va raccordata è atroce entro della terra e di Torelli oppure raccolta di poesie e Carrari un editore Voland che potremmo definire con molti virgolette un romanzo
Facco anche confrontando questi libri
Si trova alla alla coerenza di immaginario di cui dicevamo e anche una compattezza filippica che non è indifferente generi letterari ma piuttosto forse
La sottolineatura non del tutto volontaria e quindi tanto più pregnante
Di ciò che li fonda della loro origine psichica
In questi due libri circolare una replica previa evidentemente ma anche una strana allegria da purificazione
Ma raccordarci parla di un dolore curioso in conciliato
Con una sorta di scorrevolezza quasi qua di Zenga
Prendiamo Terrare io ma uomo un intellettuale teatrante proprietario di teatro scrive lettere a una madre morta e le racconta un mondo nuovo khettara
Di solvendo il mondo che conosciamo forse l'umanità
è sottoposta a una involuzione della specie che come ipotizzava Guido Morselli l'ha fatto bene a poco a poco affidiamo rettile la storia insomma ridiventa natura la specie umana
E si ritrova incastrata in una catena di pretattica predatori tra reti discordanti insetti e falchi
E giro ormai blindata con alabarda elettriche
E vede sbriciolare anzi intorno la cultura cadere a pezzi carrettieri libri di storia borghese
Ed è circondata da marinerie da colate di equità di anni costituisce una sorta di social catena però puramente animale
Lo spazio molto esile sempre più esile rimasto nella cittadella umana mediato da lì pare dal bestiale è appunto un teatro dove
Una compagnia bislacche un po'mediocre punta di mettere in scena uno e di porre mentre il narratore da sopra non visto ampia guai aerei insieme ultimo testimone dell'eclissi
Umana e anche qui si pensa Guido morti lì c'è in questo libro la Roma tipica di di mare accorda una Roma rampicanti e materie cara di colori vivi al tempo stesso splendidi e corrotti e in particolare in cui c'è un giallo invaso tutto cielo e terra un giallo da pittura
Temi informale ci sono scene approcci quanto silenziose di
Esseri umani divorati specie bambini bambini diversi da quelli del vecchio mondo storico bambini ormai scrive il narratore soldato ma tenta un compito quindi canterò ismi bambini
Senta mitologie né miti bambini spenti o meglio oppure energia vitale insomma in piedi un altro mito moderno quello quello dell'infanzia oltre che quello del progresso
Questa nuova preistoria e anche però il porto e soprattutto
Figura del rapporto del narratore con la madre di una biologia che che avvolge su se stessi
In un corpo a corpo fatto di amore odio del cannibalismo ed è anche messa in scena la nascita della morte della continuava sempre minacciata rinascita del senso che contraddistingue l'umano e la politica rispetto al resto della natura
La mia realtà assomiglia a una malattia è il dolore diventato mondo dice il narratore una abrasa Combusta allergica una sorta di dermatite del profondo e lo stesso scenario
Che si ritrova nelle poesie di viaggio al centro della terra dove il viaggio e anche nell'inconscio nelle
Monumentali pietre dure metaforiche su cui si regge da cui viene risucchiato il precario isolotto della coscienza
Non a caso in tutti e due libri si parla una donna morta così come la precedente raccolta poetica di corda scrivo per temi amante iniziava dal futuro che non abbiamo avuto
E anche la raccolta di versi si chiude sul teatro si vorrebbe citare qui il poemetto straordinario d'apertura ma purtroppo è
è molto lungo e va letto d'un piatto senza aspettarlo
Chiudiamo allora con la breve poi via sempre dedicata come quel poemetto a Ursula che fa da chi parla libero e dove lo stesso immaginario troppo l'ultima volta si intitola Congedo
Volevo stare lì con i colori pennelli e qua
Infiniti abbandonati al verde al cielo rosso
Degli alberi e dei fiori I piaceri dello studio nascosto tra gli ulivi soffocato da un albero di Chicchi nel sottobosco umido violetto
Patto di foglie secche sterpi fischi degli uccelli fra i rovi loro accanto vicino alla tua voce che diceva cose che non sono più nella paura di ricordare
Mia pittura
Sono due libri per radio ma editore Voland eredità già al centro dell'ATER editore Eliot che danno ritratto quali compiuto di un autore che ha dovuto passare
Per molte avvii urea per trovare spesso e lo ha fatto con insolito perfino sventato e perciò anche commovente coraggio
A risentirci venerdì prossimo