Perché la politica

Signor Presidente della Repubblica colleghi parlamentari autorità gentili ospiti consentitemi innanzitutto di rivolgere
A nome mio personale della Camera dei deputati
Un caloroso augurio di buon compleanno a Pietro Ingrao che ieri ha compiuto centrale
Quella di Pietro Ingrao è stata
E
Una vita spesa per la democrazia spesa per la sinistra Spesal per
L'affermazione dei diritti dei lavoratori estesa anche per la pace
Un particolare benvenuto voglio rivolgere ai familiari di Ingrao che ho visto qui diverse generazioni fratelli sorelle e nipoti fa molto piacere vedervi qui oggi insieme a noi
Ecco anche gli islamici islamici e chi è stato vicino a Ingrao nel suo lungo percorso sul lungo impegno politico e istituzionale
Ringrazio anche gli organizzatori di questo convegno per
Per aver scelto di non limitarsi a una mera celebrazione ma di dare un tema questo incontro
Si tratta di un tema
Alquanto
Attuale direi perché la politica e non c'è
Il punto interrogativo dunque non è una domanda è un'affermazione
è una questione impegnativa che non si accontenta lunedì risposte banali né di risposte di maniera
Certamente altri meglio di me
Che non ho la fortuna di conoscere Pietro Ingrao ma solo sua figlia chiara che vedo qui
Sapranno descrivere la personalità il pensiero e anche la traccia indelebile che Ingrao ha impresso nella storia del nostro Paese
Io io vorrei sottolineare soltanto alcuni aspetti del suo percorso politico e umano
Voglio dire qualcosa innanzitutto sul modo con il quale Ingrao ha inteso svolgere la sua funzione di parlamentare e poi la sua funzione di Presidente della Camera
Ingrao per quarantadue anni è stato ininterrottamente deputato dal mille novecentocinquanta al mille novecentonovantadue quando scelse Luigi non essere ricandidato
Senza però a cessare la sua attività culturale e politica che rimase intensa è sempre attenta alle novità che emergevano dalla società italiana e anche dal contesto internazionale
Per lui il lavoro parlamentare aveva un alto valore in sé
Non veniva in secondo piano rispetto
All'impegno di partito ne parla lui stesso in un'intervista Piero Sansonetti di qualche tempo fa
E dice cito il lavoro del Parlamento mi è sempre piaciuto molto alla fine degli anni Cinquanta fui io a chiedere di uscire dalla Segreteria per andare a lavorare alla Camera
Fece questa scelta perché si trovava a disagio nel palazzo di via delle Botteghe Oscure e poi perché il lavoro parlamentare lo trovava appassionante cito Ingrao
La trama appassionante per il continuo confronto che si realizzava con l'avversario politico
E anche all'interno dei vari rami della sinistra di opposizione perché avevamo bisogno dice Ingrao della messa alla prova delle ideologie in campo aperto
E di costruire un rapporto permanente con il Paese
Quindi la decisione di uscire dalla segreteria nazionale del Pd sì la Segreteria ITO degli atti
Per dedicarsi al lavoro parlamentare suscita quanto meno una grande sorpresa perché quello
Era il luogo era un luogo di assoluto rilievo
Vedete io
Erano tempi in cui lavorare in un partito conferiva prestigio
Restituiva anche un senso generale all'impegno anche più dell'elezione in Parlamento
Si impone una riflessione rispetto all'oggi
Oggi accade invece il contrario
Che l'attività di partito non incontra l'apprezzamento dell'opinione pubblica anche perché
Anche perché spesso i partiti sono concepiti unicamente come trampolino di lancio
Per essere candidati ed eletti nelle istituzioni
In grado
Scelse lavoro parlamentare per esprimere appieno la sua passione ma passione specialmente per il confronto anche con gli avversari e per costruire un contatto più diretto
E anche più concreto con una Società che era in profonda trasformazione
Per una convinzione politica quindi non per un vezzo né tanto meno
Per ogni interesse personale
Con questo spirito
Si impegna o nei dibattiti in Aula
La Commissione affari costituzionali nel ruolo di Capogruppo del PC dal sessantotto al settantadue e poi
Dal settantasei al settantanove come Presidente della Camera il primo esponente del Partito Comunista raggiungere uno dei vertici istituzionali dopo chiaramente Umberto Terracini
Che fu Presidente all'Assemblea Costituente
Ingrao venne eletto Presidente della Camera con una larga maggioranza e al primo scrutinio
Sull'onda del successo elettorale della sinistra nelle elezioni del mille novecentosettantasei e anche nel clima politico segnato dal dai tentativi di convergenza tre grandi partiti democratici
E rimase in quella carica per soli tre anni
Perché dopo le elezioni politiche anticipate del settantanove e nonostante le forti pressioni dei vertici del suo partito non volle non vuole più essere il nuovo candidato alla presidenza di Montecitorio
Anche in questo caso a spingere in grado in tale direzione fu una valutazione politica e non personale una valutazione che scaturiva dalla presa d'atto della crisi della strategia del
Compromesso storico fino ad allora che era stata seguita dal Partito Comunista
Fu dunque
Una presidenza bene di appena tre anni
Ma
Ma lascia un segno dovuto non solo alla forza politica della sua personalità ma anche al fatto che perseguiti un disegno sul ruolo e sulla funzione della Camera
Un disegno che aveva come obiettivo quello di valorizzare la centralità del Parlamento in stretto raccordo con le assemblee elettive locali
E in un dialogo permanente con le tensioni e con le contraddizioni che salivano dalla società italiana
Fu una stagione di importanti riforme approvati in Parlamento ma
Fu anche la stagione dell'attacco terroristico
Anche come Presidente della Camera oltre che come esponente di primo piano del suo partito e della sinistra Angra o sono state riconosciute da tutti qualità indubbie
Qualità di coerenza di tensione etica e di rigore morale
E allora
Alla domanda perché la politica si può rispondere anche con l'esempio
Con l'esempio dato da persone come Pietro Ingrao perché la politica è passione civile è Progetto è partecipazione ed è anche
Pratica di libertà
Pratica di libertà
Quella dell'affarismo quella del malaffare del carrierismo sfrenato della lotta per il potere personale non è politica
Uso cinico della politica uso cinico dei suoi strumenti è proprio questo fa allontanare le persone e li fa totalmente disancorare verso la politica
Ma per tenere lontani i veleni che la inquinano la politica deve essere continuamente alimentata
Del resto alimentata dalle idee dalla visione del mondo dalla cultura dalla vicinanza con le persone questo serve
Alla politica per non essere avvelenata
Anche in questo senso è utile a riflettere sulla personalità di Pietro Ingrao perché lo amo che e rimane una delle figure più popolari della politica italiana è anche un poeta
E anche un po'entra anche un uomo che ha sempre amato e studiato il cinema e la letteratura
Queste sue passioni ribelli come sono state chiamate hanno sì certo arricchito l'uomo ma anche la sua personalità politica rendendo la sempre sensibile
Curiosa e soprattutto rendendo la terza al nuovo
E allora voglio concludere questo mio intervento questo mio saluto con un grazie a Pietro Ingrao per quello che ha dato per quello che ha fatto
Per quello che ha restituito al Parlamento alla politica e anche alla società italiana grazie grazie e auguri Presidente grazie
Grazie Presidente Boldrini
Qualche parola sullo svolgimento dei lavori che avrà
Questo ritmo
Qualche mia parola d'introduzione
Poi subito alla prenderà
La parola al freddo Reichlin dopo di lui Gustavo Zagrebelsky ometto i titoli
Dopodiché una brevissima interruzione per permettere ai Presidenti di allontanarsi per assolvere al loro altri impegni istituzionali dopodiché prenderà di ma con la parola
Maria Luisa Boccia che
Leggerà un testo di Rossana Rossanda e quindi
Non Leonardo Paggi concluderà i nostri
Lavori
Io le mie parole vogliamo vorrei tornare un po'sulle cose che ha detto la stessa Presidente adesso
Perché la politica qual è il senso che abbiamo voluto dare al titolo di questo incontro perché ci sembrava quello che il più corrispondeva alla personalità di Ingrao quello che ci permetteva di entrare di più nell'intimo di questa personalità complessa non riducibile nemmeno alla tutta quanta la politica
Ora diceva la Presidente perché la politica è un'affermazione non una domanda giusto è un'affermazione che oggi bisogna fare con molta forza
E tuttavia dobbiamo essere consapevoli che lì c'è anche un punto di domanda
Del resto
Pietro Ingrao e un uomo delle domande chiunque abbia per una sola volta conversato col voi sia sentito rivolgere delle domande no
Che cosa dice in
Che cosa pensi
Come la vedi influenza era molto curioso insomma di di sapere io negli ultimi negli ultimi colloqui avuti con lui
C'era una domanda che mi rivolgeva sempre
A volte nella stessa conversazione con quella simpatica ripetizione tipica delle persone anziane perché mi dice mamma tutta dove spuntino
Cioè voleva capire anche l'itinerario personale esistenziali delle persone aveva questa
Curiosità umana molto molto forte
Questa di oggi vuole essere una celebrazione senz'altro perché si tratta di un evento un evento raro e anche molto significativo
Però vuole anche essere una riflessione infatti non a caso abbiamo scelto degli illustri interlocutori che possono aiutarci ad approfondire alcuni problemi che sono legati alla figura di Ingrao
Però una celebrazione necessaria perché
Il l'uomo in grado quindi politico in grado
Ci permette di sollevare anche questa giornata e se siamo capaci anche al suo livello alla sua altezza
Ora Pietro
Non ha potuto non può portare il carico dei suoi anni qui con noi ma
Possiamo dire lo diciamo
Mentre forse ci ascolterà
Che siamo noi lì con lui e lo stringiamo in un grande abbraccio
Dico l'uomo e dico il politico non a caso perché se qualcosa celebriamo oggi con Pietro Ingrao
è proprio l'umanità della politica se posso dire
Rischiando di sfiorare un pizzico di retorica la nobiltà della politica cose importanti e le ha dette già la nostra Presidente
Perché
è un tratto che
Anch'e oggi sembra a volte perduto no questa
Nobiltà della politica
Ma che tutti noi dalle generazioni più giovani hanno da chi più a lungo ha vissuto e ha combattuto
Tutti noi siamo chiamati non a difendere ma rianimare
A ricercare riproporre magari in forme nuove però sempre insomma con questa intento forte di rivendicazione
Della politica come nel senso
Reale della anche dalla dell'agire umano oggi si dice con un'espressione corrente per chi vuole manifestarsi in politica
Scendere in campo no
Sarebbe ora di ricominciare a dire che in
In politica bisogna cominciare estere capaci di salire
Perché
In tempi di esagerata e di ESA agitata personalizzazione
Superare se stessi andare oltre il proprio nome oltre la propria persona cari tutta la massima virtù politica
Pietro Ingrao e molte cose insieme
Appassionato di cinema poeta come è stato ricordato saggista giornalista organizzatore di cultura
Politico di partito e politico delle istituzioni senza che mai queste cose si siano trovate in contraddizione tra loro
Gettato nella lotta politica pratica come ci ha più volte ricordato dalla drammatica tragica storia che ha investito le sua giovinezza la lotta antifascista il crollo del fascismo la guerra
La resistenza
La scelta di vita è stata la dedizione a una causa
Lo dico così con queste parole che sembrano ormai desueti nemmeno
Dedizione a una causa quella dei
Lavoratori per gli operai dei contadini degli intellettuali
Che si incontrano e si organizzano e lotta non per emanciparsi per liberarsi arrivati a coscienza che la loro liberazione sarebbe stata la liberazione di tutta l'umanità
è in questo contesto e precisione contesto storico che Ingrao diventa comunista
Comunista italiano
Di scuola Togliatti Anna
Ma anche comuniste che sente l'appartenenza a un campo internazionale
Fino al punto da soffrire come altri forse più di altri sulla sua propria esistenza le immani contraddizioni in questo campo
E tuttavia
Non mi è mai capitato e credo possa confermare chi lo ha frequentato negli ultimi anni e decenni
Non mi è mai capitato di sentire dalla sua voce una parola di pentimento per quella scelta iniziale
Ha riconosciuto pubblicamente suoi errori personali di giudizio e anche di comportamento
Ma sempre nell'orgogliosa rivendicazione del privilegio di aver partecipato a una grande storia
Allora
Anzi l'amarezza della sua vecchiaia da patriarca come dicemmo per i suoi novant'anni è stata piuttosto quella di aver visto scendere solo ombre su quella storia
Nascondendo tutte le vicende che pure l'anno illuminante
E questo è il motivo per cui fino a che le forze glielo hanno permesso si è sentito ed è stato nel gorgo per usare una sua celebre espressione
Il bambino che volevo alla luna
è diventato un combattente che ha fatto i conti con la dura realtà della vita politica utopia e realismo l'astratta che ha praticato e che ci ha indicato
Ci lascia un'eredità di pensiero e di lotta che c'è da sperare chi verrà saprà
Riprendere e investire nella storia futura
Per concludere dedico a Pietro può età
Questi due avere Sibilio sì
Dal secondo dei quattro quartetti
Dicono così questi versi
Da vecchi pietra costruzioni nuove
Da vecchio legname nuovi fuochi appunto speriamo che questi immobili fuochi si accende grazie
Allora prego Alfredo Reichlin di fare la sua costruttivo
Signor Presidente della Repubblica
Signor Presidente della Camera dei deputati dell'UDC
Pietro Ingrao stato per me devo dirlo la scoperta della pressione puliti
La politica come
Consapevolezza della propria vita
La più grande passione laica
La costruzione di una nuova soggettività
E quindi di uno sguardo
Nuovo più chiaro
Con il quale leggere le cose
La realtà
E quindi caccia
Assumere il compito che la vicenda storica reale ci impone
Non quindi un mito o un astratto ideale
Tutti parlano di Ingrao come l'uomo del dubbio
Lo farò anch'io
Ma prima di tutto Pietro per me è stato questo
La fusione tra politica e vita
La politica
Come storia in atto
Comincio così il con ricordo di un tempo molto lontano
è appena ventenne lavoravo nella redazione dell'Unità
Finalmente uscito luci
E state mille novecento quarantacinque Milano liberale
Un mondo romano esultante Di Gioia pullula ante ed idee e di speranza
In uno di quei giorni arrivò nelle stanze di via quattro novembre un giovane dirigente con un curioso accento ciociaro
Era Pietro Ingrao
Il ragazzo di campagna
Chiamato così con ironia
Perché meno sofisticato
Degli altri Carta
Venatori imbufaliti
Che tipo di comunista erano quei giovani
Eh sì non venivano da Mosca
Si erano formati sui libri sull'esperienza e le inquietudini di un'Italia che già si muoveva sotto la pelle del fascismo
E che si rivelò di corpo dopo la liberazione con i film di Visconti di Rossellini
Con in quadri di Guttuso con i romanzi di Moravia la casa in atti
Qui Giovanni venivano da storie molto diverse
Che cose eccetera
Alla base di una mobilitazione etico politica
Così intensa aree così radicale
A mio parere c'entrava poco momento soggetti
Contava moltissimo quello che scrisse germi Pintor nell'ultima lettera fratello e che anche Pietro mi ha ripetuto tante volte
Salvare l'Europa dalla barbarie intellettive
La nascita dell'antifascismo come grande corrente politico ideale
Europee
A ciascuno di quei giovani Vittorio Foa
Avrebbe potuto rivolgere alla domanda che in tempi più recenti rivolse anche a me ma voi credevate davvero nella rivoluzione
In effetti questa parola grossa non si pronuncia ma
Si parlava molto però e con enorme pressione
Della lotta per cambiare il tessuto profondo anche culturale e morale del Paese
L'idea di un avvento delle classi lavoratrici al potere per una propria strada
L'essenziale nel nord e mass
Come renderle protagoniste
Come intervenite a nuove strutture sindacali politiche culturali cooperative
Credo che non a caso masse potere si chiami libro più importante di Ingrao
Questa fu la sua grande passione
Immergersi nell'Italia vera
Aderire a tutte le pieghe dalla società
Aprire come diceva il nostro campo
Una sezione comunista accanto ad ogni campagna
Questa passione ma non l'ho vista e nessuno così assillante
Come in Pietro Ingrao
Il suo cominciare non per caso da capocronista non del direttore
La cronaca e dell'Unità trasformata in una specie di laboratorio
Per la scoperta del mondo del sottosuolo dei bassifondi di Roma
Le grandi inchieste sul Tiburtino Terzo Pietralata Val Melaina autentici Lager
Informi informi baraccopoli in cui il fascismo
Dare legato all'estrema periferia la manovalanza miserabile
Venite
Venuta a Roma per costruire un monumenti del Reg. CE
Così io cominciai a capire
Che cosa dovesse un Gennari sinistra il cui problema non era un ente il retroscena del palazzo
Ma la scoperta
Dell'Italia vere accorcio miscele sui tre gentile su violenze ne parlo
Perché sono cose come questi che spiegano quello strano impasto che fu il PC
Due milioni di iscritti
La maggioranza degli intellettuali su che base si raduna questo un po'
Conta molto ma non credo che basti il mito del socialismo
E nemmeno il ruolo che i comunisti avevano avuto nella guerra partigiana
Penso che dobbiamo andare un po'più indietro
Al modo come si è andato formando lo Stato unitario le sue basi ristrette
Alla frattura profonda tra popolo intellettuale
Perché in questo più ampio quadro storico che si trova una spiegazione di quell'impasto singolare
Che fu la formazione del gruppo dirigente del PC
La convivenza di personalità così diverse tra loro Ingrao Amendolara
Se chiedi Vittorio Berlinguer e Napolitano
Il motore cioè come la piccola schiena così carica lenti gloria di autorità politica e morale che usciva dalle carceri
E dei lunghi anni del comma interessi mi scuso con l'altra schiera quelle dei giovani cresciuti sotto il fascismo
E passati attraverso la Resistenza
Ciò che avvenne
Non era un semplice innesto del nuovo nel vecchio tronco bolscevico
Ma la rifondazione più un nuovo partito
Di qui l'assillo togliattiano di coltivare il rapporto con i giovani nessuno vissuti in Italia sotto il fascismo
Ingrao mensa qualcosa
E anch'io ne sono testimone
Cornista parlamentare appena ventenne la sera
Dopo la seduta della Costituente
Mi capitava di essere invitato da Togliatti a mangiare insieme a luglio e a pochi come Ingrao inflitti di baccalà
In una osteria qui dietro Montecitorio
Curioso di tutto
Ci somme reggeva di domande cercava di rivivere quella vita quotidiana dell'Italia che chi era sconosciuto lo dico perché a me pare che la scelta di Pietro Ingrao come direttore dell'Unità
Non fu una decisione comune come tante altre
Su di lui Togliatti fece affinamento per un'operazione politica culturale
Che non aveva l'uguale nel panorama europeo sul movimento
L'orario
Fare dell'organo del PC un grande giornale popolare moderno nel senso non solo della diffusione di massa ma della capacità di dare conto
Di tutti gli aspetti della vita sociale alla politica la cultura alle cronache compresa la cronaca nera lo sport
Le corrispondenze internazionale
Il modello a cui guardare ci diceva sempre
Non è la Pravda
Ne davanti discariche e il Corriere della Sera
Perché noi stiamo formando una nuova classe dirigente
Quella che si saldo con un gravoso un rapporto particolare ne scoprì la complessità
Il miscuglio che è l'unico idee di passione
La lunga vita di questo caro amico una vita ricca di svolte di contraddizioni
Appariva un rigido custode delle regole di partito ma un po'di realtà emergeva in lui il movimentista perfino incerto Pupulin
Era un classico funzionario di partito
Ma al tempo stesso ha creduto come pochi al ruolo delle istituzioni
E in modo esemplare come fece il Presidente della Camera lo attesta
Aveva dubbi sul tutto ma era un grande trascinatore di folle
Io l'autore di piazza
Non era un ideologo prestato alla politica
Aveva studiato a Cinecittà la scuola del cinema e cinema restava in cui la grande passione illumino Charlotte qual era il suo errore
Tutto lo spingeva in mare aperto
Ed esaltava quella sua tendenza che diventò pronto Paul proverbiale a porsi interrogativi scomodi a volte anche in genere
Sulle grandi problemi del mondo
Accade così
Che colui che le dicerie consideravano il delfino di Togliatti e lo stesso che comincia a sentire
L'insufficienza dalla grande letture togliattiano e dell'Italia come Paese arretrato in cui il compito storico di comunisti era risolvere le grandi questioni
Nel Mezzogiorno agraria vaticana
Questa lettura nell'insieme
Pur essendo validissima
Non riusciva più a dare conto delle trasformazioni che cominciamo a uno a cambiare radicalmente il volto dell'Italia
Il passaggio da Paese agricola Paesi industriale
Una biblica immigrazione che ruotava le campagne l'avvento dei consumi di massa
La rivoluzione dei costumi
Si dica quello che si vuole io intendo fare un'analisi puntuale
Ma questa fu almeno per me è la sostanza del cosiddetto in gravissimo
E tale memorie o la conservo
Proprio perché non ho poi vissuto né condiviso altri sulla vicenda
Ridotto all'osso quelle Ingres ma fu per mille assillo
Di spingere l'IPCA misurarsi con la grande trasformazione dell'Italia
Cominciamo dalla fine degli anni Cinquanta
Di qui tutta la polemica
Sulla necessità di un nuovo modello di sviluppo che impegnò Ingrao Jean Michel fino in fondo un dibattito molto intenso forse fuori misura
Ma che coinvolse nove correnti sindacali animate da Bruno Trentin
Aprire il confronto con un certo mondo la mafia hanno
E con ciò che si muoveva nelle nuove file cattoliche è chiaro che con grande lumi De Mita i professorini
Ed è in questa temperie che come dice il dissenso che esploderanno undicesimo congresso
E con il diritto a manifestare pubblicamente il dissenso
Che gli procura modo anche debiti ai delicati che irrompe quel vincolo quasi sacrale
In base al quale il vertice
Ristretto del partito
Si presenta unito all'esterno anche se al suo interno il confronto e a viso aperto
Ma la regola è tale per cui vale per tutti la volontà di quel collettivo il mitico gruppo dirigente come sta
In grado combattuto
Ma da allora accentua la sua distanza che affronta a modo suo
Il grande tema che sembrava intoccabile fino all'ora
Della riforma delle istituzioni
E avvia nuove riflessioni sulle forme del potere sulla crisi della democrazia
Capisce il tramonto del compromesso socialdemocratico a livello mondiale
Rifonda in qualche modo il Centro per la riforma dello Stato
Esprime notevoli squarci chi preveggenza
Ma poi via via il suo distacco mente insieme con la frequentazione di un settore più radicale
Dell'intellettualità di sinistra e poi c'è la rottura con la svolta di Occhetto
Il problema concludo che mi sono posto molte volte
E capire fino a che punto la rottura del rapporto di Ingrao col gruppo dirigente comunista
Un rapporto che fu strettissimo e anche molto personale
Con Togliatti
Costituisce un problema che intende sicché CIC
Nel senso di capire il peso che ha avuto la sua sconfitta nella vicenda semplici
Ma su questo interrogativo io mi fermo
Si tratta di storia conclusa
A braccio nel modo più affettuoso lui
E alla sua bellissima famiglia
Non nascondo un pizzico di nostro agire per quei tempi
I tempi di quell'immagine straordinario finti School arsenico Dobre
Una piazza San Giovanni gremita di folla
Punteggiata di bandiere rosse con sotto il palco un po'porranno credo mi chiedo Mastroianni
Che dice al suo vicino frutta Rollo Mustapha zitto che voglio sentire quello che oggi c'è dentro
Ora la parola Gustavo Zagrebelsky
Signor Presidente della Repubblica
Signor Presidente emerito della Repubblica signor Presidente della Camera
Signore e signori
Il vuoto da solo non basterà
Il voto da solo non basterà sono parole
Di Pietro Ingrao
Che non sono né un'interrogazione né un dubbio
Questa volta sono una affermazione
E in questa breve frase
Può essere racchiuso tutto il senso della sua lunga riflessione sulla democrazia sulla rappresentanza sul sistema parlamentare
Le considerazioni che seguono sono un commento a queste poche parole
Un commento che ha sullo sfondo e non potrebbe essere diversamente le condizioni attuali della democrazia nel nostro Paese
Prendo lo spunto da un carteggio tra lo stesso Ingrao e Norberto Bobbio
A margine di un convegno torinese svoltosi nell'autunno del mille novecentottantacinque
Le lettere sono la prima di Bobbio del dodici novembre l'ultimo ed in grado del trenta gennaio ottantasei
In quel dialogo si discute niente di meno di
Vera era falsa democrazia
Ingrao aveva da poco ha avanzato la sua proposta di governo costituente
Dopo il fallimento della cosiddetta politica dei due tavoli della Commissione boss Bozzi per la Borzi fare le
Riforme della Costituzione Commissione che si era ispirata a quell'idea del Governo costituente
Negata alla politica dei due tavoli
Sono a confronto due posizioni Bobbio ripropone quella che egli stesso definiva da definizione minima di democrazia
Questa definizione a Ingrao appariva insufficiente
Anzi nelle condizioni economiche e sociali date gli appariva vuota ingannevole
In sostanza la copertura di interessi di una oligarchie nazionali e sovranazionali contrastanti con i diritti delle masse lavoratrici
E con l'urgenza di allora emancipazione
La riflessione la terminologia di Ingrao vengono da lontano
Masse masse potere il titolo d'una raccolta di scritti il prima del mille novecentosessantaquattro
Pubblicata nel mille novecentosettantasette che ebbe allora notevole successo ispirò in quegli anni il pensiero all'azione di parte della sinistra
Rileggendo quei testi si accolti da una duplice apparentemente contraddittorio sensazione
Parlano di un mondo che ci appare lontano ma sollevano problemi vicini anzi problemi che sono drammaticamente di oggi e riguardano il nostro futuro
I concetti chiave di Ingrao sono come tutti sappiamo questi tre masse
Ma se il potere
Unità
Ed egemonia
Ed è su questi tre concetti che si rivolge la critica di Bobbio
Partendo dalla sua definizioni minime di di di di democrazia
Voghera un minimalista le sue definizioni sono tutte legate al
L'esigenza di cogliere l'essenza
E tutto il resto che non riguarda l'essenza del supergruppo indurrà confusioni può
Indurre a fraintendimenti per uomo viola
Definizioni minima di democrazia
Si riduceva sostanzialmente al voto
La democrazia il regime che riconoscere a tutti i cittadini il diritto di voto libero ed uguale e del regime nel quale
Le decisioni collettive si prendono a maggioranza cioè di nuovo
Votando
Definizione minima che secondo Bobbio avrebbe dovuto
Mi deve consentire un confronto sulla vera Air France democrazia da questo punto di vista
La critica di Bobbio questi tre concetti negli anni era particolarmente
Precisa
Sempre che come precisa Bobbio stesso non si tratti
Formulo prevalentemente di questioni di parole
Contro l'idea della massa contro dell'idea della bassa Bobbio far valere i vizi il principio della democrazia liberale
Secondo la quale lisce avranno non è che il gruppo in differenziato norme la folla ma è il singolo individuo sovrano che agisce secondo conoscenza
E coscienza
Dice Bobbio che l'idea di massa appartiene piuttosto regimi di tipo populista
Tema
Ho
Di destra o di sinistra non importa
Per quel che riguarda
Il principio di un'Italia però l'unità era a quelli a quell'epoca une delle parole
Più ripetute nel terminologie politica
Del Partito comunista e Bobbio contrappone l'idea anche se del la democrazia liberale secondo la quale la democrazia e il regime del confronto se non dello scontro tra posizioni diverse
Anzi una formula
Che ci impressione quasi provocatoria dice la democrazia e al regime della discordia
Espressione che Pocci fare io rabbrividire
Naturalmente aggiungendo della discordia regolate della discordia entro un quadro di compatibilità minime il quadro della Costituzione diciamo
La discordia non come la stasi si greca cioè la premessa della guerra civile
Ma il confronto anche duro tra posizioni
Differenziate che però devono essere mantenute nel quadro del reciproco rispetto
Per quel che riguarda l'egemonia Bobbio
Mette le mani avanti dice qui
Questo è un concetto sul quale io non mi trovo tanto a mio agio
No
è un concetto che viene da una tradizione che non era la sua ma chiede a ingrato come si misura l'egemonia
Se non prendendo atto dei risultati elettorali la democrazia cristiana esercitate per tanti anni l'egemonia del nostro Paese perché
Perché aveva il consenso elettorale e riuscire a stabilire collegamenti con forze con forze vicine ma dal punto di vista della teoria della democrazia la egemonia si riduce
Alla vittoria elettorale ancora una volta io volto
Ho preso come punto di riferimento leggo affermazioni di Bobbio per confrontarli
Le con quelle con la replica con le repliche di queste lettere di Ingrao perché mi sembra che sia un modo per rendere
Più evidente la la differenza e poi vedremo anche il modo di
Di avvicinare lei differenze se non di
Conciliare insomma per Bobbio
Egemonia Massa unità non apparterrebbero al sistema concettuale del pensiero liberaldemocratico
Possono iscriversi a tre visioni politiche diverse di destra o di sinistra ma non è questo il punto
A meno che
E della conclusione di Bobbio non si tratti soltanto di modi di dire con altre parole cose che appartengono a un patrimonio comune
Comune anche a un partito come il Partito comunista che ha contribuito alla democrazia delineata dalla Costituzione
è quindi una tradizione condivisa da Ingrao stesso
Quel
Quello di Bobbio era ed è stato un tentativo di riportare le posizioni di Ingrao sui binari della sua concessione minima per la quale la democrazia
Volto mai in grado
Ho detto
Non ci sta
Dice una cosa diversa il voto da solo non basta
In sintesi ipotesi che mentre l'opposizione di Bobbio si giustifica sul piano della teoria
La posizione di Ingrao si radica nella realtà politica e sociale del suo tempo quale lui appare in approfondite analisi
A quei tempi ogni discorso diciamo di istituzioni e ogni discorso sovra strutturale potremmo dire
Presupponeva un'analisi strutturale si partiva sempre delle condizioni concrete della vite dal nostro Paese
Analisi che spaziano dall'organizzazione del lavoro e dalle conseguenze sulla classe operaia
All'urbanesimo alla mondializzazione dei mercati alla finanziarizzazione dell'economia su tutte cose dette già allora con un antico Agenzia
Prendono alcun
Ricordato questa capacità prospettiche
Ai rapporti di potenza militare tra i blocchi allo sfruttamento privatistico delle risorse comuni alle concentrazioni di potere nel campo dell'informazione conseguenti alle innovazioni tecnologiche
Fino all'evaporazione della sovranità degli Stati nazionali
Ci sono pagine risalenti ormai a trent'anni fa che colgono con precisione il segno di quello che sarebbe diventato evidente solo più tardi
Le riflessioni istituzionali di Ingrao prendono origine sempre da analisi realistiche
A differenza di quel sarebbe successo in tempio noi più vicini le regole del gioco
Non sono da lui considerati in astratto ma sempre in relazione i contenuti della politica la politica di emancipazione delle classi subalterna
L'aspetto sostanziale è sempre presente si tratta di promuovere realizzazioni e contrastare tendenze avendo come obiettivo
I principi di libertà di giustizia e di emancipazione sociali scritti nella Costituzione in particolare nell'articolo tre secondo comma richiamato in ogni possibile occasione
Nessuna riforma delle regole è indifferente rispetto alla sostanza
Per rimanere nell'immagine alla sostanza del gioco che si vuole giocare
Due esempi
Il primo riguarda la pace della guerra
La militarizzazione del mondo un tema che è al centro dei timori anzi delle angosce di in grado su quale egli è ritornato nel due mila e tre in un bellissimo dialogo con Alex Zanotelli
Cito e possibile si chiede ragionare di revisione o aggiornamento lo sviluppo della Costituzione
Il riferimento
Era ai lavori della Commissione Bozzi
Senza muovere da quei processi
E gli enti Ficara nella natura e le conseguenze
è indubbio che la dimensione la qualità raggiunte oggi dall'armamento nucleare i suoi sviluppi nelle strategie militari intercontinentali mettendo in discussione
Adopero questo termine cauto in discussione
Il significato la validità l'interpretazione degli articoli undici settantotto ottanta della Costituzione
Sono articoli che congelano poteri vitali
Sono norme che definiscono il volto della Repubblica
Anzi per stare al termine della Costituzione il volto dell'Italia cioè di un'entità che va oltre lo Stato organizzazione
E riguardo al nostro essere comunità e popolo e nazione se vogliamo adoperare termini più semplici
Si può discutere quali risposte dare a questi problemi
Ma mi sembra davvero difficile sempre in Gran Bretagna ma mi sembra davvero difficile non assumere quel problema come essenziale e ragionare oggi sulla carta costituzionale
Senza metterlo al centro della ricerca e della proposta conclusiva
Ancora
Cito si trova scritto nelle pagine dei giornali
Nei documenti degli specialisti o delle organizzazioni interessate Codera litro delle istanze di governo e parlamentari ci trova scritto che sia mai in a un passaggio d'epoca
E dinanzi a una soglia sinora mai sperimentata nella nostra
Esperienze
Per cui lo sviluppo dell'industria e dell'innovazione industriale questi veri e propri simboli del mondo moderno
Almeno per un periodo prevedibile lungi dal determinare crescita dell'occupazione minacciano di portare a una riduzione degli occupati
Conoscete le cifre impressionanti già
Sull'oggi più di trent'anni
Come possono e devono essere gestiti questi processi del tutto inediti e gravi di di conseguenze con quali possibili innovazioni nei soggetti nelle procedure nella distribuzione dei poteri
La Costituzione non è affatto indifferente a questi temi anzi li indica come fondamentali altrimenti non sa che non si capirebbero l'articolo tre corrono a volte
E tutto il Titolo terzo dei rapporti economici della Costituzione
Quanto alle osservazioni puntuali di Bobbio a proposito del concetto di massa e di democrazia di massa in grado chiarisce che non si tratta della folla informe
Che cedere alle tentazioni razionali
Diremmo oggi dell'antipolitica
Ma che vuole rifarsi al
Trama dei partiti alle reti e dei sindacati allo sviluppo di movimenti sociali nettamente diversi anche dei partiti e dai sindacati
I movimenti ecologisti delle donne dei pacifisti dei giovani
Alla rete di associazioni che pur non danno luogo a rivendicazioni generali
E sono perfino espressioni di natura corporativa e lobbistica
Si può ignorare questa realtà che contiene anche elementi contraddittorie ma che comunque rappresentano la trama sociali e di massa su cui operano le moderne democrazie
Si può pensare a una democrazia solo di individui
A un è unica queste bellissime immagini alla democrazia come un
Elenco di elettori
La realtà è quella di molti individui organizzati che pensare insieme
E insieme agiscono secondo programmi comuni duraturi iniziative comuni vincoli reciproci che si prolungano prima e dopo il voto
Certo queste forme di associazionismo possono portare a cristallizzazione di burocratiche e partitocratiche che soffocano all'autonomia individuale
Ma allora perché non dovremmo parlare di società di massa al di là del significato valutativo che era quello che dava Bobbio che si voglia dare a questa espressione
Quanto all'egemonia
No Ingrao non è d'accordo con Bobbio
Il quale la ricca la riduce la semplice acquisizione del consenso elettorale e qualcosa di diverso un consenso attivo che riguarda l'intera lettura di uno stato di cose
L'egemonia è una forza culturale che muove i singoli le loro organizzazioni e le relative espressioni politiche capace di promuovere un'idea generale della vita sociale
è una questione
Di contenuti di pensiero uniti all'azione
Che non possono non esistere in qualunque società organizzata storicamente questi contenuti sono quelli fissati nella Costituzione a partire ancora una volta dal citato articolo tre secondo comma della Costituzione
Il fattore egemonico nel senso detto introduce naturalmente una distinzione tra le strutture della società di massa tra quelle capaci di egemonia e quelle puramente parassitarie e corporative e di cui ho detto
Infine
L'ossessione unitaria
Unità e certo è una parola ricorrente nel vocabolario politico dei Comunisti Italiani concede ingrato ma non deve essere inteso in senso organi cistico e totalizzante
L'unità e la principale risorsa del potere del potere che vuole innovare necessaria per incidere sulle strutture del potere in atto
Però in un quadro conflittuale date le condizioni sociali e politiche sfavorevoli in cui opera il movimento è operaio
In fondo aggiunge in grado non facciamo che
Imparare dai borghesi
Che hanno saputo creare un Bolocco sociale capace di egemonia non solo sommando voti ma esercitando una funzione dirigente nazionale
L'unità di cui parli in grado cito unità in funzione di una lotta
In questo quadro si preferisce complice si sta esagerando
Quattro minuti
Ma
Solare
Quattro minuti verbale quater quattro quattro
In questo quadro si pongono le proposte di Ingrao a proposito del Governo costituente e delle riforme istituzionali
Fermissima nella difesa dei valori portanti della Costituzione Ingrao considera la macchina dello Stato insufficiente a raggiungere gli obiettivi di una politica funzionale
Allora traduzione impressi sociali
Sotto certi aspetti
Le sue proposte si avvicinano a quelle che ancora oggi hanno corso riforma della legge elettorale unica nel realismo il bicameralismo dice non sta più in piedi e rafforzamento dell'azione di governo
Ma le singole proposte devono essere visti in un quadro di insieme ciascuna riforma deve considerarsi in relazione alle altre
La riforma elettorale è legata al tipo di Parlamento che si vuole il tipo di Parlamento al rapporto con l'Esecutivo la democrazia rappresentativa al rapporto con la democrazia dirette
L'insieme degli interventi su questi punti finisce poi per investire il sistema dei partiti
Già allora si parlava dell'affanno della democrazia anzi di blocco della democrazia e già allora si immaginava una democrazia dell'alternanza che aprisse del VIA strategie alternative
La preoccupazione fondamentale era lo svuotamento della politica
E la necessità di un suo rilancio in senso grande a fronte dei processi di concentrazione oligarchica del potere e di occultamento di suoi attori e delle sue procedure in grado quibus
L'espressione estratto stato duale per alludere
Repubblica dei misteri
Il senso complessivo delle proposte di Ingrao insieme alla contraddizione con le aspirazioni che erano consegnate al cosiddetta grande riforma
Ambito dall'allora Partito socialista ed altre forse collaterali e colto questo senso immediatamente dopo l'obbligo
Tutti si è sempre battuto per la centralità del Parlamento i riformatori invece si sono posti il problema dalla riforma costituzionale allo scopo di Rafah
Stare l'esecutivo
In effetti il pomo della discordia era ente la sede del cosiddetto potere di indirizzo politico una cosa e se quelle sede del Parlamento
Altri essere nel Governo o almeno
Sei il frutto
Di un
Confronto parlamento e Governo
A sua volta una cosa è un sistema elettorale
Che vale come selezione investitura ad una forte rappresentanza parlamentare capace delle di elaborazione politica autonoma un'altra quando mira un regime di investitura per quanto indirette
Del governo del suo campo
Come portatori di una legittimazione indipendente sovverte soverchiare ante su quella parlamentare
La democrazia parlamentare di cui in grado è stato sempre tenace difensore deve fare attenzione a che il baricentro della politica non si rovesci
E da raccordo tra la base di massa con il Parlamento tramite i partiti non si passi al rapporto diretto degli elettori con l'Esecutivo che margini il Parlamento
I reali processi politico-sociale i rapporti di forza le culture concrete che sono sempre al centro del discorso di in grado sono profondamente influenzati a seconda che si imbocchi una strada o l'altra
Proposte di riforma a prima vista simili devono perciò essere tenuti distinti in conseguenza del quadro in cui gli si colloca
Ad esempio il superamento del bicameralismo o radicalmente l'abolizione del Senato
Possono fare della Camera dei deputati il luogo della massima espressione della rappresentanza rafforzare la democrazia parlamentare ipotizzi di Ingrao ma possono anche valere al contrario
L'Inter l'indebolimento della funzione parlamentare di fronte a un Governo legittimate da un idoneo sistema elettorale
Che esige rapide ed efficienti ratifiche del suo indirizzo politico e dei provvedimenti conseguenti
Al di là delle questioni di parole parole della politica spesso cariche di ambiguità e sottintesi le questioni sulle quali le precisazioni aiuti all'uscita dei malintesi
Ciò che si può dire conclusivamente dal carteggio da cui ho preso spunto forse che il contrasto tra un po'più in grado e più apparente che reale
Questa conclusione non è dettata dall'amore per il compromesso o dal desiderio di finire comunque in gloria
Ciò di cui parla Bobbio ha bisogno di ciò di cui parla Ingrao il loro discorso si svolge su piani diversi che non si scontrano ma si completano
Bobbio parla della democrazia rispetto le sue leggi di cornice entro la quale la lotta politica deve contenersi in grado della democrazia come lotta politica l'uno della democrazia come forma che presuppone una sostanza
L'altro della sostanza che implica una forme
Bobbio parla delle condizioni della democrazia ma le possibilità non bastano se non ci sono forse
Che sappiano che sappiano che cosa farsi della democrazia che ne abbiano bisogno per i propri progetti e che traggano la democrazia dal regno delle possibilità
Al regno della realtà
Se queste forse mancano le forme da solo da sole non sono capaci di suscitare utile e la democrazia e destinate a essere solo il titolo
Dunque a capitolo nei libri di diritto costituzionale
Del resto che la forma non sia sufficiente
Che essa sia destinata a diventare un guscio vuoto e perfino a risultare una formula mendace occulte attrice di realtà no o antidemocratiche alla fine ripudiata e dei cittadini
Bobbio stesse a riconoscerlo
Cito io non posso separare democrazia formale della democrazia sostanziale ho il presentimento che dove c'è solo da prima un regime democratico non è destinato a durare
Una conclusione perfettamente conforme alle preoccupazioni di Ingrao
Che credo giusto rammentare nel momento in cui di Rui festeggiamo riconoscenti il contributo emerito della Repubblica ricordando cosiddette più di trent'anni fa ma forse
Meritevoli di riflessione
Grazie
Allora grazie
A salutiamo il Presidente Mattarella
Probabilmente anche il Presidente Napolitano
No
No
Difesa
Fino a un pubblico attraverso
Anch'essi
Questo è
Insomma
Quindi
Foggia
Sì l'elenco
Ne ha
Avuto qualche
Garantendo un beneficio
Troppo signori
Riprendiamo i lavori
Prende la parola Maria Luisa Boccia
Vi è niente
Dipende
Io al completo
Gradito
Di leggere l'intervento il contributo di Rossana Rossanda a questo nostro incontro che purtroppo non ha potuto seri con noi
Nel centesimo anniversario di Pietro Ingrao non posso che ringraziare per essere stata invitata a partecipare
Ingrao è rimasto nelle sue vittorie e nelle sue sconfitte il punto di riferimento nella mia parabola di comunista
Sono stata considerata un in RAI Jana benché egli abbia sempre rifiutato la definizione di leader di una corrente
Presto non per un sa una sacrificale disciplina ma credo per una non piccola ambizione che prende corpo quando alla fine degli anni Trenta decide di sì
Avrebbe lavorato in una comunità militante internazionalista
Questo era il Partito Comunista Italiano nulla di facile Manni per neppure nulla di meno di questo
Non era una visione facile dello stare insieme
Ognuno li prendeva parte con una sua storia teso però ad un obiettivo comune
Del quale la propria storia nell'acqua dal quale la propria storia prendeva senso acquisiva un orizzonte così grande che non si sarebbe potuto accoglierlo per schegge e frammenti
Oggi non si sa neppure cosa potesse essere
E non perché siamo diventati meno ingenui più intelligenti
Siamo piuttosto di fruiti nei nostri personale i confini gli altri sono tornati altri così diversi da non poter entrare in contatto senza ferire o essere feriti
Quasi che non si possa neppure immaginare l'altro se non come radicale differenze totale autonomia
Ed un partito all'ora non può credito curve tutti e tutte al minimo comun denominatore
è come se all'interno di quel corpo vivente non si possa darsi regole condivise affidando una parte disse al tutto sentendo se n'è rafforzati per affrontare il conflitto politico e sociale
Non era una nave di matti ma un moltiplicatore di forse il PC
Avvertimmo il partito come limite impaccio dopo l'invasione di Praga da parte dell'URSS nel
Mille novecentocinquantasei
E tuttavia affinché la percezione dell'errore non il mise in causa il fine le ruote non ci parve irrimediabile
A quelli di noi che scalpita vano Ingrao da comandava anzitutto di non farla troppo semplice
è lo stesso rimprovero che rivolsi a se stesso quando dovete cambiare i pareri sulla rivolta ungherese
Rifiutando il giudizio di Togliatti lieto lui che fosse finita bene
In grado ha sempre evitato giudizi sbrigativi sia sull'URSS sia sulla storia del PC
Ma non cercò di approfondire il tema enorme di rapporti con l'URSS che del resto non venne mai affrontato collettivamente
Poco prima di morire tentò di farlo Togliatti ma che manco il tempo resta non solo i cigni nel Memoriale di Yalta ma neppure su quel memoriale il PC come collettivo lavoro
Dove non si sentiva sufficientemente certo Ingrao preferiva interrogare e riservarsi il giudizio un metodo poco diffuso nel partito che ce lo rende Vaccaro
In ogni modo la prima differenza permette lavoravo nella più grande Federazione del nord a Milano
Fu quella fra chi come Ingrao prestava attenzione i mutamenti del capitalismo in fabbriche nella società e chi viceversa temeva che anche solo annotarli fosse un modo di arrendersi ad essi
Questi ultimi insistevano sul permanere di un super sfruttamento mentre i primi avvertivano che una parte del lavoro anche per merito delle lotte operaie sfuggiva ormai a questa definizione
I vertici del partito ci parevano divisi fra quelle che venivano da prima della guerra e quelli che venivano dal presente senza storia senza gloria questi
Più vicini però alla condizione di chi sentiva passare sulla propria pelle il cambiamento
A Milano a Torino a Genova il triangolo industriale eravamo un gruppo di sindacalisti politici ed economisti che si riconosceva in questa seconda ottica
Contro un certi immobilismo del centro più interessato all'annotazione del sud che hanno i settentrionali
Fatta eccezione per Giorgio Amendola al quale non sfuggiva nulla del partito e temeva che il nord producesse una fronda modernista ed estremista
Affascinata dal mio capitalismo in atto la riteneva portata ad illudersi sulle reali e tendenze del capitalismo italiano da lui ritenuto irriducibile mente tentato da avventure autoritaria
Non posso dire che Ingrao del quale amavamo il parlare senza enfasi e riscoprire in pace un ordine infreddolito che aveva conosciuto in guerra
Fosse allora particolarmente interessato a noi ma ci incoraggiano a studiare e ci ascoltava senza diffidenze alcuna
Interessato era invece Luigi Longo
Ma quello che a noi premeva
Era il terreno di lavoro di Amendola il quale invece diffidano grandemente di noi in crisi i sociologismo settentrionale
Ne Ingrao nel lungo parlato nel mille novecentosessantadue al convegno dell'Istituto Gramsci sulle tendenze del capitalismo italiano dove appunto l'incrinatura
Sì però più seria del previsto Lucio Magri Rodolfo Bafin Ruggiero spesso in leggero commi notti avanzano riserve sulla posizione da Amendola e ricevette lo Daloui le prime sberle
Il gruppo dirigente del PD ci si era scelto scontrata altre volte ma quell'al convegno del Gramsci fu la prima discussioni pubblica sulla linea politica
E non si chiuse all'ora
Erano gli anni del centrosinistra che ad ogni curva del suo modesto percorso avrebbe riaperto il tema
Un tema che resto acceso a lungo nel PC dopo il convegno del sessantadue la discussione si riaprì adoperati in grado e di Reichlin vi prendemmo parte diversi ma Togliatti racchiuse dandoci torto
Nel mille novecentosessantaquattro torri Togliatti modi d'improvviso
E dopo ma ovviamente rimedi lungo si pose la questione bruciante della successione
Un giorno Amendola mi chiese di corpo cosa ne pensava B otto o in grado risposi subito il mio piatto no divideremo il partito occorre qualcuno che unisca
E fece il nome in termine atteso di Berlinguer
Non so come fu presa la decisione ma è certo che nel partito si pensava che la scelta sarebbe stata tra cui due nomi e di certo fu deciso in qualche sede che è in grado non era affidabile
Ne trova conferma in quanto avvenne poche settimane dopo la morte di Togliatti Amendola propulsiva di unificazione fra il Partito Comunista il Partito Socialista suscitando una reazione stupefatta e negativa nel partito
Ma nel silenzio degli organismi dirigenti soltanto ingrato intervenne sulla proposta
Riconoscendo che certi mutamenti della società sul suggerivano una modifica del partito egli però proponeva all'opposto di Amendola
Che si unissero tutte le diverse sinistre socialista comunista cattolica si era nel vivo del Vaticano II
Ma anche quella sindacale con quel che di affluiva della sinistra sociale e la sinistra studentesca appoggiata dal PSIUP
Credo che Amendola considerasse la proposta di Ingrao una provocazione
La sua proposta quella di Amendola non fu assunto ufficialmente dal partito ma non fu certo senso data era quella di Ingrao invece che andava esplicitamente condannata
E la condanna maturo e divenne pubblica un anno dopo all'undicesimo congresso del partito
Dopo averci raccomandato di non fare i matti e di limitarci a parlare il nostro lavoro Ingrao Cetona prova sul quel meccanismo niente poteva sfuggirgli fece un intervento di verità
Alla linea di benevola opposizione al centrosinistra contrapposti non diverso realmente alternativo modello di sviluppo ma soprattutto evoco il diritto a dissentire fu accolto con una ovazione
Finché però la pratica non si accorse dell'accoglienza glaciale da parte della Presidenza
Infatti negli interventi successivi Ingrao fu criticato senza indulgenza alcuna
Il congresso si concluse affidandoli soltanto la responsabilità del gruppo parlamentare che allora era considerato un compito assai limitato
Mentre non lo accetto ci parve volentieri come ricordato più volte infatti il lavoro della Camera per molti aspetti lo interessava gli corrispondeva più di quello Botteghe Oscure
La Presidente della Camera intervenuto autorevolmente liberamente in varie situazioni pubbliche non istituzionali
Ed è stato sempre accolto calorosamente e degli era grato assieme di esserci in quella veste istituzionale e di poter portare a un suo accento senza creare scontri espliciti
Quello della Camera è stato un periodo per me importante anche per la sua riflessione scrittura
Ingrao non intervenne sulla politica di Berlinguer in particolare sul compromesso storico in modo esplicito il dissenso torno invece esplicito con il partito sulla questione dirimente della guerra anni dopo
Poco prima aveva animato è una mozione congressuale del no alla svolta di Achille Occhetto che segnava la fine del Puccini
Quando al congresso di Rimini una parte dell'opposizione si orienta o per la cottura una scelta che sembrava intrinseca al suo argomentare Ingrao in un intervento teso e drammatico riaffermo la sua fedeltà
Uscendo solitaria me solitaria mente due anni dopo
Ma credo di poter esprimere a nome di tutti noi
Un grande abbraccio affettuosissimo a Rossana Rossanda lontana da noi ma sempre vicina in particolare
Allora prende la parola Leonardo pagine
E io ho lasciato
Promotori
Presidenza del G otto adesso di un lungo dove mi soffermo come credo sia giusto fare anche su qualche aspetto della personalità
Intellettuale un manager gradire ho conosciuto con un rapporto intenso in una fase determinato è la mia vita
Io qui ad dipinge estraggo la questo testo più piuttosto una c'è una parte una parte di analisi storico-politica che è quella che in qualche misura mi compete che fa parte del ministero
Pietrangelo Ingrao vuol dire ripensare scansioni cruciali della nostra storia repubblicana
Per questo direi parafrasando verso i famosi che siamo oggi qui riuniti per onorarlo non per votarlo
Ossia per assumerlo come traccia di una riflessione che ricerche nel passato le origini è già difficile fase politica che il Paese sta attraversando
Nella storia del comunismo italiano Ingrao si distingua inconfondibilmente
Per l'enfasi che pone su due aspetti di quella che fu chiamata la via italiana al socialismo
In primo luogo la consapevolezza
Che le sorti della democrazia sono sempre affidate non alle procedure ma i rapporti di forza
E questo è il nucleo autenticamente machiavellico
Il pensiero di Togliatti
E dall'andamento catastrofica della prima metà del Novecento ha richiamato la convinzione
Che nessuno ha conquistato il movimento operaio
Possa essere considerata acquisita una volta per tutte
L'attenzione che Ingrao porta i movimenti i movimenti sociali di vario tipo nome movimentismo
Come li viene spesso rimproverato ma consapevolezza che solo nel conflitto
Sta la possibilità di accumulare nuove risorse politica indispensabili per una strategia di lunga lena
Nello stesso tempo anziani migrano un'attenzione costante I profili istituzionali della rappresentanza ed è una forma di governo sia una grande consapevolezza
Del ruolo che la forma giuridica può svolgere nell'esito del conflitto sociale
Ma se vogliamo andare ad una considerazione non solo celebrativa del profilo intellettuale e politico di Ingrao credo sia doveroso metterlo a confronto con la grande difficile sfida che si profila la metà degli anni Settanta
Quando improvvisamente si arresta
Il circolo virtuoso tra sviluppo capitalistico crescita del movimento operaio
E allargamento della democrazia
E la crisi di identità del partito comunista
Che ne deriva comincia riflettersi specularmente nella crisi di stabilità della Repubblica
Con il compromesso storico è stata evocata la possibilità di un'avventura reazionaria ma all'orizzonte si affaccia qualcosa di molto più radicale e pericoloso detti intimare delle sciabole
Per usare il linguaggio di Montale la storia sta cambiando la di binario
Non è facile riassumere qui da un'analisi estremamente concentrata
E abbreviata in breve la cesura profonda nella storia del capitalismo internazionale che anche la fine di un lungo dopoguerra
Con il termine gli olandesi essenzialmente economiche pura decisiva di implicazioni politiche
Si può dire che l'obiettivo storico della creano occupazione viene retrocesso rispetto a quello della lotta all'inflazione
Le grandezze monetarie cominciano allora
Noi oggi
A governare
A comandare gli andamenti che l'economia reale
Cosa vuol dire questo per il movimento operaio
Sostanzialmente che le lotte rivendicativo e che fino a ieri hanno fruttuosamente spinto per l'allargamento del mercato interno e per l'attuazione di essenziali riforme sociali
Sono improvvisamente dichiarato incongruenti
E in qualche misura non
Fa la sua prima apparizione il vincolo esterno come nuovo cruciale protagonista politico che deriva la sua forza
Dal presentarsi come assoluta indiscutibile oggettività
Economica
E l'inizio di un processo per cui ma mano che si assottiglia lo spessore della dimensione nazionale
La politica si spogli Cinzia diventa tecnica allora e in questa svolta che cioè
L'inizio del processo stiamo vivente che non riusciamo ad arrestare
Il movimento operaio perde progressivamente l'unica controparte
Su cui può prendere con la sua forza organizzata
In Italia questa situazione imprevista inedita sintesi si interseca la metà degli anni Settanta
Con l'urgenti problemi politici posti dalla fine della centralità della democrazia cristiana e quindi
Con l'insorgere di una responsabilità di governo immediata
Nell'analisi di Ingrao la fase allora in corso è contrassegnata cito dall'inceppo complessivo nei meccanismi con cui lo Stato assistenziale
Tende a controllare a governare la vita delle masse quando si tratta di una crisi di egemonia induce
Espressamente
Che in quanto tale aprirebbe la possibilità
Di equilibri più avanzati
Non c'è traccia di economici sono di automatismo nella sua analisi su cui non mi diffondo qui presente mancanza di tempo al contrario lui dice lo sbocco è tutto da vedere
Ma da questo scenario ambivalente che però sicuramente privilegia la possibilità
Di nuovi significativi avanzamenti del movimento operaio nasce la proposta di una terza via oltre il fallimento e gli dice
Il comunismo è socialdemocrazia
La volontà è quella di una riflessione libera a trecentosessanta gradi sulla storia di tutto il movimento operaio ma l'indicazione non si traduca mai in concretezza programmatica
Eppure la situazione stringente il richiedente proposto e scelte concrete
Che le politiche keynesiane siano sempre più difficilmente applicabili che lo Stato sociale comincia ad essere presentato come un ostacolo
Alla crescita non è cosa che riguardi solo le socialdemocrazie frana anche il Tirreno su cui PC il sindacato hanno costruito il rapporto tra vendite azioni le riforme
E si appanna contestualmente lo scenario tante volte evocato secondo cui lo sviluppo della partecipazione
E la diffusione della politica sarebbero stati sufficienti di per sé a forte progredire in direzione del socialismo
Insomma il Partito Comunista ad onta dei suoi collegamenti internazionali che ne hanno segnato la indubbia diversità avuto successo nella misura in cui ha saputo beneficiare
Nelle stesse condizioni che hanno favorito tutto il movimento operaio europeo
Ed è esso stesso investito dalla crisi nel momento in cui quelle condizioni vengano meno
E quanto l'ipotesi della terza via sembra non voler accettare in qualche misura resiste ipotizzando continuando ipotizzare
Una specificità italiana che invece sta scomparendo sotto
Il lo sviluppo di nuovi processi
Mi spiego anche con la mancanza di un confronto ravvicinato
Con i problemi stringenti insorti dolo shock dell'anestesista settanta
Uno shock gli anni Settanta il titolo di una raccolta di studiosi di Harvard cioè in cui si vuole sottolineare la la durezza delle
Come dire il carattere subitanea
Del mutamento che in quella nella seconda metà degli anni Settanta prende corpo
Dicevo
Mi spiego con questa mancanza di confronto ravvicinato il fatto che di
I problemi insorge dallo choc negli anni settanta il fatto che la sinistra comunista non riesca
A contrastare la condizionale una nuova cultura del post comunismo
Che cominciava ora prendere piede all'interno dei pc e del sindacato
E che si contraddistingue fin dall'inizio per una certa un'accettazione sostanzialmente passiva la critica
Dello stato di fatto che sia che ci ha delineato
Il post comunismo giustifica con l'esistenza di un interesse nazionale della classe operaia la richiesta di moderazione salariale che la Confindustria
Di Guido Carli avanza in nome del vincolo esterno
Naturalmente le politiche dei redditi
Sono
Parte in
è garante dell'esperienza storica nella socialdemocrazia europea
Ma sempre inserite nel più vasto quadro gli accordi complessivi sulla andamento
Delle grandezze macroeconomiche forte a garantire la creazione di nuova ricchezza
Il tratto singolare di questa versione italiana della politica dei redditi sta nell'assenza di garanzie o contropartite di alcun tipo c'è solo la presunzione veramente azzardata
Che sia sufficiente ridare spazio al profitto a scapito del salario per avere più investimenti e quindi più occupazione
Questa idea suicida che il peggioramento delle condizioni contrattuali e retributive del lavoro sia un passaggio necessario per la ripresa economica arriva come è noto ai giornali di oggi
A inizio così come l'inflazione rampante il progressivo abbandono della scala mobile fino a quando nel mio novecentonovantadue Bruno Trentin interlocutore privilegiato di Ingrao sia con il Governo Amato la definitiva soppressione del provvedimento
Il significato simbolico di questa prova e forse più grave delle implicazioni negative che esso ha per il salario i livelli della domanda globale del Paese
Negli anni Novanta una cultura del post comunismo si eserciterà essenzialmente nel veicolare una visione totalmente ha criticato il processo di unificazione europea
La filosofia del Trattato di Maastricht tutta costruita attorno alla centralità del mercato e frontalmente contrapposta alla filosofia della nostra Costituzione tutta costruita sulla centralità del lavoro
Ma si preferisce fare finta di niente
Guido Carli che firma ora il trattato come Ministro del Tesoro scrive nelle sue memorie ancora una volta si è dovuto a girare il Parlamento sovrano della Repubblica
Costruendo altrove ciò che non si riusciva a costruire in patria ancora una volta dobbiamo ammettere che un cambiamento strutturale avviene attraverso l'imposizione del vincolo esterno
Il confronto più ravvicinato che Ingrao impegna con il post comunismo si sviluppa però
Nella lettura della crisi del sistema politico repubblicano che esplode negli anni ottanta
E qui vengo subendo un documento lo scambio di lettere con Norberto Bobbio pubblicato dal viso boccia e Alberto oliveti con il commento di Luigi ferraioli su cui
Zagrebelsky adesso fatto le sue riflessioni
Rileggi operative che oggi gli interventi di Bobbio colpiscono per una certa arroganza intellettuale
L'intenzione è quella di azzerare un intero Messico politico
Che essi quello dei Comunisti Italiani ma in misura non secondaria anche quello della Costituzione
Affermare che l'unico linguaggio dotato di senso
La versione minimale
La democrazia cinque ricordava che Zagrebelsky è quello dello stato di diritto per cui la libertà si definisce solo in negativo significa mettere in mora l'articolo tre della Costituzione
Bobbio se la prende con il termine masse
Ma il tratto inconfondibile della democrazia europea
Rinata dopo il mille novecentoquarantacinque
Dopo il fallimento clamoroso negli anni venti e trenta
è stato quello di realizzare integrazione del movimento operaio can per l'appunto un grande movimento di massa e quella integrazione e la condizione fondamentale
Della stabilità economica e politica che l'Europa
Vive e quelle integrazione quella stabilità finisce man mano che quelle integrazione
Tante perde profilo perde quota
Si denuncia la politica di unità come impossibile alternativa al modello Westminster dell'alternanza ma nella storia del comunismo italiano il tema nasce in realtà
Da una riflessione sui pericoli politici insiti in una stratificazione economica e sociale segnata da fratture divisioni profonde e la storia d'Italia
Per la sua enorme varietà e una sua norma divisione da cui nasce il termine aumentandone la riflessione sul sistema elettorale o sulla su di un profilo istituzionale
Procedendo su questa direzione Bobbio vuole mettere nell'angolo in qualche misura in punizione anche Antonio Gramsci
Perché ricorrere al concetto fumoso di egemonia quando il dispositivo elettorale basta dieci chi ha il senso e chi no e a questo punto le risposte di Ingrao
Si fanno di necessità in qualche misura didascalica il consenso elettorale
La DC non è facilmente spiegabile senza il ruolo della chiesa senza del controllo di tutte le istituzioni che fungano da volano dello sviluppo senza la gestione ad libitum del bilancio pubblico dello Stato
Ma perché allora misurare dei problemi politici di una società di capitalismo maturo con il capitalismo con il costituzionalismo scusate di primo Ottocento con la libertà dei moderni di Benjamin Constant
Siamo dinanzi a mio parere dinanzi ad una scelta tutta politica la governabilità si pensa poi deve essere garantita con la riduzione della complessità con un esplicito ritorno allo Statuto
Alleggerire così vistosamente lo spessore e le implicazioni semantica dell'essicca democratica
Significa incoraggiare la separazione della politica dalla società civile ossia spingere di fatto in direzione della casta
Non a caso al centro la proposta di Bobbio sta alla riforma della legge elettorale
Il cui scopo è di fare arretrare il potere dei partiti con meccanismi di Ingegneria istituzionale
Senza riflettere sulle ragioni di una crisi che si origina mutamenti dei loro rapporti con la società e con lo Stato
Il tema della riforma elettorale di che stiamo vivendo in queste settimane a insomma in qualche misura
Ha origini qualche pilota la tesi di Bobbio sarà largamente vincente in realtà in un attacco
Ha sempre più generalizzato al partito di massa le condizioni dell'alternanza sono dopo il cambiamento del nome il tema che più di ogni altro caratterizza lo scioglimento dei pc
Nel mille novecentonovantatré il Partito Democratico della Sinistra determinante per l'affermazione del movimento referendaria guidato da Mario Segni la cui parola d'ordine populista
Dice dalla Repubblica dei partiti alla Repubblica dei cittadini
Occorre ricordare che Ingrao e l'unico membro del gruppo dirigente comunista che contrasta apertamente questo offensiva contro gradi Moby contro che lambisce sul problema istituzionale
Altri scaltrezza raccolto invece come liberatoria e portatrice di modernità
La risposta di Ingrao stante la difesa ad oltranza della centralità del Parlamento
Ferraioli anche sa che il vertice Tornatore ha messo in evidenza quanto forti siano nei suoi testi di allora dei premonizione della crisi che va in cui versa oggi la nostra democrazia
Nella prospettiva storica che è sempre però obbligatorio mentre quella del poi la debolezza
Di questa analisi mi sembra consistere invece nel fatto che questa riproposizione della centralità del Parlamento non si fa carico della crisi della forma partito su cui insiste con toni sempre più apertamente liquidatori
La cultura del liberalismo ristretto che ho ricordato sopra
Nel mille novecentottantaquattro Paolo Barile organizza Firenze un convegno che solleva il punto cruciale il sistema dei partiti sta perdendo capacità di decisione impone all'organo giurisdizionale
Una funzione continua di supplenza non c'è qui l'attacco ideologico alla partitocrazia
Ma è la denuncia all'armata di un pericolo che minaccia l'assetto previsto dalla Costituzione nei fatti
La centralità del parlamento voluto dal costituente implica l'esistenza di partiti che pur nascendo nelle pieghe della società civile siano capaci di trascendere superando il condizionamento degli interessi sezionale
Se nel modello liberale il partito è fonte di disgregazione quindi pericolo e minacce
Nel modello democratico e risorsa essenziale per la formazione dell'indirizzo di governo
E solo con partiti capaci
Di svolgere la funzione di sintesi il Parlamento può garantire un processo legislativo spedito ed efficace Ingrao propone l'abolizione del Senato
Come risposta la crescente insidia corporativa ma non sommersione non si misura a mio parere
A sufficienza con questo più grave temo sottostante
Del resto anche il principio è afflitto dal problema per la sintesi politica
C'è ancora al suo interno la classe operaia che termine novecentosessantanove armene e novecentosettantacinque ha combattuto grandi battaglie di emancipazione
Ma attraverso le amministrazioni locali e il partito Governo nella misura in cui convive e anche tratta con forti interessi costituiti nell'Italia centrale la mezzadria comunista ha lasciato il posto ad una piccola impresa esportatrice
Che deve molta parte dei suoi profitti all'evasione fiscale al lavoro nero sistematica
Il ceto intellettuale cresciuto a dismisura con la moltiplicazione
Dei servizi non è più quello di Vittorini e di Pavese ma cerca posti e ruoli nell'organizzazione della cultura e nell'Assemblea elettiva insomma sono largamente presenti tutti i tratti di quel partito Sensale
Che Ingrao è solito evocare per condannare la politica come pura mediazione di interessi corporativi
Forse anche questa composizione sociologica del P.C.I. aiuta a spiegare i successi insuccesso di una proposta già otto scioglimento
Che ha sempre più vista retrospettivamente i tratti di una scorciatoia teatrale
Anche alla luce del dopo deve essere rivalutato e io credo la valenza critica se non propositiva questo è fuori discussione rinunci stop Ingrao
Con questa versione della trasformazione del partito che era pure estremamente necessaria e anzi troppo a lungo differita il termine di riformismo veniva significare ritorno allo Statuto in politica e istituzionale
E sostanzialmente liberissimo in politica economica
Si trattò di un passaggio arduo anche sul piano internazionale Emanuele rimasti disse nel mille novecentonovantadue non era un bolscevico il dramma è che la fine del comunismo e la tentazione di un tempo che non è più orientato
Noi siamo abituati da sempre a considerare che il tempo fa da qualche parte ed ecologici all'impressione che il tempo non vada più da nessuna parte
Oggi è più facile vedere siccome la prospettiva di un futuro possibile entro cui formulare la domanda caro alle dinastie urlare
Possa essere articolata politicamente laicamente senza il supporto di né alcun merito
Dopo il mille novecentottantanove lo sforzo di Ingrao sarà quello di tenere aperte le maglie di un'analisi politica che si fa sempre più asfittica e provinciale
Ma tra il pensiero all'azione sia determinato ormai una frattura la forza delle cose lo spinge inabili inevitabilmente fuori dal gorgo
Che nel suo lessico significa i falsi quotidiano imprevedibile ma senza sempre che l'eccessivo della storia
Il Consiglio è quella frattura forse il compito più arduo per la ricostituzione di una sinistra criticare pagare
Pensammo una Torre Scala Mammone la polvere dice un bel verso l'ingrato che lo stesso così commenta
La parola Torre la parola polvere fanno pensare ad una distanza che in realtà non c'è
Scavare nella polvere se si vuole essere Torre
C'è anche un gol zone mi è consentito un auspicio vorrei dire che il tempo di tornare nel gorgo e tornare nella polvere
Con la forza ragionata di un programma a cui ciascuno possa dare un suo contributo senza l'attesa di un mitico quanto improbabile l'Italia
Mi pare che un intero periodo storico si sta chiudendo ormai siamo spettatori quotidiani
Nello spazio politico che si delinea con lo scioglimento del partito comunista ormai preso piede un attacco frontale diritti di lavoro il carattere parlamentare della nostra democrazia
La battaglia per un'altra Italia in un'altra Europa non è nemmeno pensabile
Per la sua complessità senza la definizione di un programma
Alla sua articolazione dovrebbero attendere quanto prima
Lei forse che in modo diverso si sentono loro legame con la vita di Ingrao in quel pieno rispetto della differenza che è stato sempre tratto così marcato della sua personalità
Grazie
L'incontro di oggi finisce qui però ricordo che ci saranno seguito di iniziative
Che avrete già visto nel programma che vi è stato presentato
Ci rivediamo in
In ognuna di queste
Iniziative
Grazie a tutti di nuovo
E
In modo a Pietro
Gli auguri di tutti