I naufragi di migranti nel Mar Mediterraneo: intervista a Riccardo Noury sull'intenzione di Amnesty International di ricorrere alle giurisdizioni europee

Radio radicale ci occupiamo dell'ennesima tragedia del mar Mediterraneo secondo le informazioni ricevute da all'Alto Commissariato per i rifugiati dell'ONU dalle autorità maltesi sono circa cinquanta le verso ne salvate sulle settecento che erano a bordo del barcone che si è ribaltato nella canale di Sicilia se questi numero numeri fossero confermati sottolinea sempre l'agenzia dell'ONU si tratterebbe della più grande perdita di vite di cui già ti migranti mai verificatesi in un singolo incidente nel
Mediterraneo e poi l'Alto Commissario Guterres aggiunge che è necessaria un'azione immediata e a proposito di azioni in questa situazione c'è Amnesty International che annunciato la possibilità di
Valutare l'ipotesi di una denunciare le Corti europee dei di diritti umani noi abbiamo in collegamento telefonico Riccardo onori tempo alta voce della sezione italiana di Arles sì International e vi chiediamo insomma di spiegarci quali potrebbero essere queste questi ricorsi e su che base insomma
è intanto è obbligatorio fare qualcosa che vada al di là del consueto richiamo alle autorità politiche europee fare qualcosa a farlo
Perfetto farlo in maniera adeguata che sia almeno pari a mare nostrum questo è tutto giusto
Però e come nei primi premete meglio dell'anno nel Mediterraneo è morto l'equivalente dell'equipaggio e dei passeggeri del Titanic
Io credo che bisogna fare qualcosa di più qui c'è una questione evidente di diniego del del diritto alla vita ci sono
Ritardi omissioni e c'è un
Schema di ricerca e soccorso in mare che non funziona étoile c'è una pluralità di situazioni i distinguo di diritti
Dei migranti e dei rifugiati e pretende che dalla l'appello politico si cerchi una una soluzione sul piano giudiziario vittorie
Le lacrime versate dopo ogni
Credo che il mare sono lacrime di coccodrillo visto che gli appelli i richiami lascia il tempo che trovano chi fatte non ci sia la possibilità
Per via giudiziaria ivi pretendere il rispetto di obblighi elementari sono obblighi di soccorso in mare
Di accoglienza di metodico ripeterli oppure sicure legali per l'accesso alla procedura d'asilo in Europa
E quindi però rispetto alle giurisdizioni sappiamo per esempio di radicali hanno più son più volte i ricorsi a le giurisdizioni europee
Se i diritti umani voi a quale tipo di giurisdizione pensate di poter ricorrere ma io penso che la Corte europea dei diritti umani che già in passato su singoli ricorsi
Da parte dei di persone
Che erano sopravvissute hanno frasi da parte di
Familiari di persone un morte in mare dopo essere state versiliese da parte di persone
Erano state rimandate verso Paesi in cui abbiamo subito violato i diritti ma anche pronunciata quello che noi pensiamo sia
Possibile fare rispetto alla Corte europea dei diritti umani e di vedere
Se si riesce a partite affrontino alle loro responsabilità i Governi europei poi bisognerà pur dire evidentemente quali governi e
Quello che noi chiediamo il perché anche attraverso questa
Possiamo definirla una minaccia di di ricorso attorno a strumenti di giustizia europea chi faccia pronto a questa crisi umanitaria con un'azione
Concertata molti Paesi come l'abbiamo chiamata oggi e si quindi di come qualcuno ha detto di costituire
Una Mare Nostrum europea insomma
Questo è ciò che doveva essere già fatto in realtà perché io voglio ricordare che il tre ottobre del due mila quattordici che è una data non casuale la data del primo
Anniversario dei naufraghi di Lampedusa del due mila tredici la cui dimensione oggi è perfino si metta in ombra dai meno fragile duecentoquindici
In quella data il Primo Ministro italiano nonché Presidente di turno dell'Unione Europea Matteo Renzi disse
Mare Nostrum non chiuderà mai fino a quando non ci sarà un equivalente operazione europea
Ora siccome tra i con non ha nulla a che fare come nel nostro comma le nostrum tra i colleghi ciò che l'Europa ha voluto fare raffazzonato risorse quella
Affidando Frontex il soccorso in mare
Visto che sarai con non ha nulla a che fare con il mare nostrum ci si aspettava che questa
Mare Nostrum europea
Avete veramente origine dopo le parole del del Primo Ministro o togliere non è non è stata così noi diamo oggi sette queste notizie sono confermate arriviamo
Purtroppo a oltre mille cinquecento migranti i richiedenti asilo rifugiati naufragati nel Mediterraneo nello stesso periodo del due mila quattordici sono stati diciassette
Quindi se queste cifre non bastano per dare l'idea dell'urgenza di una di un'azione non so più che cosa dobbiamo fare
E certo certo tra l'altro punto in effetti la Guardia costiera italiana continua ha praticamente non fermarsi alle alla limitazione delle trenta miglia
Che sono appunto le acque territoriali che che si è dato insomma try Tonel continua appunto a a soccorrere anche di fronte alla Libia ma ovviamente la quale può essere italiano
Non ha tutti i mezzi che servirebbero appunto per questa evenienza no posso dire che che la guerra qualche dopo che un buon lavoro straordinario in me diverrà circostante hanno rischiato la vita
I membri della guardia costiera per salvare altre vite e questo è un esempio
Che potrebbe essere imitato ma è naturale posso dire che i quattrini un'attività di volontariato quella che viene fatta dalla guardia costiera non perché sia fatta con scarsa professionalità al contrario fatta con professionalità coraggio
Meravigliosi ma non dovrebbe essere la Guardia costiera rifare in qualche modo una sorta di mare vostro ma non ufficializzato non dichiarato perché di quello che tratta la Guardia costiera sta facendo
Da sola numero di volte incommensurabili di più e meglio rispetto al
All'operazione Trai donna ma non non può essere la soluzione definitiva perché vorrebbe dire ancora una volta
Lasciare al senso di umanità del di a della guardia costiera in questo caso quindi di un tetto di una nazione europea lasciare
Il compito di ricerca adesso corrono il mare personali perché poi finiscono purtroppo perché Ricci
Certo bene io ringrazio Riccardo Onori portavoce della sezione italiana di Amnesty International grazie per la dato disponibilità risentirci appresso