18 GEN 1995

Intervento di Gianfranco Dell'Alba sulla costituzione della nuova Commissione dell'Unione Europea

STRALCIO | - PARLAMENTO EUROPEO - 00:00 Durata: 6 min 6 sec
A cura di Andrea Maori
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Registrazione video di "Intervento di Gianfranco Dell'Alba sulla costituzione della nuova Commissione dell'Unione Europea", registrato a Parlamento Europeo mercoledì 18 gennaio 1995 alle 00:00.

Sono intervenuti: Gianfranco Dell'Alba (parlamentare europeo, Lp).

Tra gli argomenti discussi: Accordi Internazionali, Are, Commissione Ue, Crisi, Europa, Guerra, Istituzioni, Maastricht, Mitterrand, Pace, Parlamento Europeo, Santer, Unione Europea.

La registrazione video ha una durata di 6 minuti.

Questo contenuto è disponibile anche nella sola versione audio.
  • Gianfranco Dell'Alba

    parlamentare europeo (LP)

    Signor Presidente, innanzitutto ringrazio il mio gruppo che ha voluto designarmi portavoce in questa circostanza. Signor Presidente designato della Commissione, onorevoli colleghi, questo Parlamento si appresta a chiudere, devo dire tristemente, la procedura di costituzione della nuova Commissione, iniziata il 15 luglio scorso. dando a lei e ai suoi colleghi un voto di approvazione che, come avrà capito dal tenore degli interventi, non va ad onore né suo né del Parlamento: un voto rassegnato, scontato. di ennesima dimostrazione di Realpolítik di un Parlamento conscio che i motivi avanzati in questi giomi per criticare le sue scelte, signor Presidente, le sue non risposte, la sua mancanza di volontà di un dialogo vero con noi, non costituiscono una ragione sufficiente per giustificare all'opinione pubblica che sarebbe stato giusto e doveroso sanzionare la Commissione Santer, usando del nostro diritto a ricusarvi e aprendo cosi una crisi istituzionale. E' un voto, però, che non fa onore alla Commissione, che da un'attenzione maggiore alla lettera e soprattutto allo spirito del Trattato di Maastricht avrebbe potuto trarre motivo per impegnarsi di più e rinsaldare il vincolo indispensabile fra Parlamento e Commissione. Lei, Presidente Santer, oggi avrà forse vinto, ma certo non ci ha convinto! Non ci ha convinto, e certamente non solo per aver avuto un approccio formalista ai nuovi poteri conferiti dal Trattato al Parlamento. Con riferimento alla relazione Froment-Meurice, lei rileva che ci sono molte donne nella nuova Commissione: mi consenta, non credo che sia andato a cercarle lei in Francia, in Danimarca, in Svezia, in Germania, in Italia! Lei ha proceduto alla ripartizione dei portafogli, entro il l° novembre, a costo di coinvolgere il candidato Commissario di un paese che poi ha rifiutato di far parte dell'Unione. Lei ha accettato il principio delle audizioni, senza voler poi trarne le conseguenze, se non avocando a sé il coordinamento di tutto ciò che il Parlamento metteva in discussione. Io non so se lei sia Superman, certo le capiterà di occuparsi di molte tematiche correndo il rischio di non cogliere Pessenziale. Il Parlamento ha ascoltato il programma della Commissione che lei ci ha presentato, programma che io ho letto e riletto: c'è di tutto tranne l'essenziale, e cioè la politica; Presidente Santer, quella che muove le cose, quella per cui noi dobbiamo convincere i cittadini europei che è giusto credere nell'Unione, nell'avvenire dell'integrazione europea. ll suo programma è un mero catalogo contemplativo dell'esistente, senza un'idea forte, un progetto politico che ci conduca, per i cinque anni che passeremo insieme, al XXI secolo. I nostri padri ci hanno mandati qui, spinti da un grande sogno, come ci ha ricordato con la sua umanità François Mitterrand: mai più la guerra fra di noi. Di questo grande sogno rischia di restare solo il mito della crescita economica: manca il nostro sogno di un'Europa libera, democratica, federalista, attenta ai bisogni generali, determinata ad assumere le responsabilità politiche che la sua potenza economica le impongono, un'Europa presente sulla scena intemazionale, un'Europa che sappia dire, oggi, non solo "mai più la guerra fra di noi", ma anche "mai più Bosnie, mai più Ruande, mai più Cecenie", un'Euro- pa che sappia e voglia pagare i costi della pace, che non creda alla pace a tutti i costi, in particolare perché i costi li pagano gli altri, ma che sappia far valere il diritto, la regola, la legge per tutti. Se noi non abbiamo questo sogno e questo impegno per le generazioni future, è automatico che ci autocondanniamo ai tecnicismi, a piccole beghe inteme, all'autocontemplazione, appunto. E' anche vero, signor Presidente, che il Parlamento non l'ha molto aiutata in questo, tutto introvertito. tutto teso a fare le bucce ai nuovi Commissari su competenze specifiche, senza innalzare il livello delle audizioni. né lo stesso dibattito in Aula, alla Politica, quella con la P maiuscola. E' per amore di questo sogno europeo, per la convinzione del primato della politica, ma anche e soprattutto per far trionfare i valori della nostra convivenza e per dare un ultimo awertimento, che il gruppo dell'Alleanza radicale europea voterà contro il suo programma ed il suo Collegio, anche se ritiene che la grande maggioranza dei membri siano competenti, e anche se il gruppo nel suo insieme e i suoi membri italiani in particolare, sono fieri e onorati del fatto che una persona che divide con loro le speranze, gli ideali e i valori che ho qui cercato di esprimere, siede fra i membri della nuova Commissione. Tutto ciò è tanto vero che solo l'emozione, il sogno, il cuore ha fatto scattare in piedi, ieri, questa Assemblea per applaudire al testamento politico europeo di François Mitterrand. Questo sogno - ne sono sicuro - ha commosso anche lei. Non lo dimentichi, Presidente Santer! Ne faccia buon uso! Solo cosi troverà il sostegno convinto e l'appoggio non solo nostro ma dei cittadini europei.
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