40 Anni dall'Atto di Helsinki, la pace attraverso il dialogo

Grazie di essere qua
Grazie della vostro presenza
Saluto sua Eminenza cardinale Pietro parolina
Presidente Casini
Presidente Grasso che adesso farà una piccola introduzione perché so che poi è un altro impegno ma poi
Riuscirà a raggiungerci successivamente senatrice fattorini nelle proprie si fare prego Presidente sulle famiglie il costo di produzione
Autorità colleghi signore e signori innanzitutto desidero
Ringraziare
Per la sua presenza è usare anche il più cordiale benvenuto in Senato alla sua Eminenza il Cardinale Segretario di Stato della Santa Sede Pietro Parolini
Ringrazio anche
Il collega romani
Presidente della delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare OSCE
Per aver promosso questa interessante importante iniziativa
Il primo agosto di quarant'anni fa si chiudeva con l'adozione dell'atto di Helsinki la Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa in Europa
Che si era
Aperta due anni prima proseguendo poi in più tappe
E giova ricordare che oltre una trentina di Paesi europei tra cui l'Unione europea le Repubbliche socialiste sovietiche gli Stati Uniti il Canada la Turchia
Intervennero come
Paesi non partecipanti sei Paesi della sponda sud del Mediterraneo contribuendo positivamente su diversi profili tematici
Ma la presenza più importante lasciatemelo dire sorprendente fu quella della Santa Sede
Che all'epoca non partecipava a pieno titolo a un consesso di Stati dai tempi del Congresso di Vienna del mille ottocentoquindici
Come ha ricordato in un suo scritto il cardinale Achille Silvestrini
Che rappresentano appunto la Santa Sede in quella conferenza suscitò una grande emozione la loro proposta di inserire la libertà religiosa e di credo dei principi dell'atto di Helsinki
Prova e niente darla fecondità del metodo che ad Helsinki si sperimentò con successo cioè
L'incontro fra culture e sensibilità diverso e come antidoto all'odio al conflitto e all'incomprensione
L'atto di Helsinki quindi fu un passaggio cruciale del percorso che ha condotto
Alla fine del lungo confronto fra due
Ideologie
Che hanno retto all'equilibrio mondiale nel secondo dopoguerra e che poi
Apportato per un intreccio di eventi
Alla caduta del muro di Berlino e alla ricostruzione dei nuovi equilibri mondiali
L'OSCE
L'organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa nacque
Con la Carta di Parigi del mille novecentonovanta il vertice di Budapest del novantaquattro come la rete della di quella conferenza consacrata nell'atto di Helsinki e come tale si è trovata ad affrontare poi le sfide
Del sistema globale appunto dopo la caduta del muro di Berlino
Tra i principali obiettivi dall'organizzazione l'importante lavoro sulla transizione e sulla costruzione democratica dei Paesi dell'Europa centro orientale dell'Asia centrale
Pc parmense attraverso la verifica della regolarità dei processi elettorali
Nell'attuale situazione di tensione I confine orientale dell'Europa l'OSCE svolge oggi un'intensa attività nel quadro della crisi Ucraina con un'impegnativa missione di osservazione
Civile del rispetto degli accordi di mischia missione
Che costa
Di
Quattrocentottantaquattro unità di cui trecento
Settanta si trovano nel don Bassano e fra questi si sono
Vi sono ventitré italiani ai quali rivolgo
Un pensiero di stima e di riconoscenza per la loro opera
Concludo
Io credo fermamente nel multilateralismo
E l'OSCE il Consiglio d'Europa l'unione europea hanno insieme garantito per un look un lungo periodo
Di pace e di prosperità al nostro continente accompagnando i vari processi di democratizzazione promuovendo diritti e valori
Che sono faticosamente emersi dai conflitti mondiali e dalle
Atrocità che vi si per Petrarolo
Ma il significato più profondo della celebrazione dell'atto di Helsinki
Non si esaurisce a mio avviso nel ricostruire storicamente quando l'importante avvenne nel mille novecentosettantacinque quarant'anni fa a quanto
Nel sottolineare il valore di quel metodo di ricerca della pace attraverso il dialogo
Vincere contro non va
Vincere con quindi convincere ecco il dialogo che può riuscire a fare ottenere delle vittorie ancora più consistenti
Io sono sicuro che interpretare lo spirito di liste e di Helsinki con gli occhi del Presidente significhi affrontare
Le divisioni i conflitti
Lo frammentazioni che purtroppo ancora viviamo dentro e fuori loro OPA credendo nella bellezza di un continente nel quale
Le civiltà
Le culture i credi non si scontrano Manzi riconoscono e si rispettano
Un nuovo in cui
Le diversità non solo contrapposizioni ma declinazioni della nostra preziosa indimenticabile umanità grazie
Grazie Presidente
Minoranza
Onorevole presidente
Presidente Casini colleghi
Amici
L'obiettivo di questa organizzazione e operare nell'interesse dei popoli
Per migliorare intensificare alle loro relazioni
Contribuire in Europa la pace alla giustizia e alla cooperazione nonché al riavvicinamento fra loro e con gli altri Stati del mondo
Queste sono le parole che abbiano inciso sulla targa che abbiamo consegnato settimana scorsa alla famiglia di Andrea Rocca e lei i fondali se italiano che è caduto il ventiquattro maggio dello scorso anno all'una spia mezzo cercava insieme a pochi altri
Di documentare la realtà della crisi dell'Ucraina
Abbiamo scelto queste parole
Perché rappresentano l'essenza di quella che l'OSCE il cosiddetto spirito io sinché
Ed è in questo quadro che si inserisce l'attività dell'Assemblea parlamentare dell'OSCE
I cui funzionamento è regolato dalla risoluzione finale sulla creazione dell'Assemblea parlamentare della CSCE che fu approvata la conferenza degli Stati membri della CSCE a Madrid
Il tre aprile mille novecentonovantuno buongiorno ministro dopo ben arrivato
L'Assemblea oggi conta trecentoventitré membri in rappresentanza di cinquantasette stati inizialmente erano trentacinque che partecipò ne lavora anche quando si trovano in contrasto l'uno con l'altro come il caso di Russia e Ucraina
Sono situazioni locali ne parlerà penso alla Ministro Gentiloni gli altri ospiti di oggi ma non vogliamo entrare troppo nel merito di questa crisi ma la situazione sul terreno sicuramente rimane complicata
La nuova tregua concordata lo scorso dodici febbraio con l'accordo di mischia dure a seguito della riunione quadri partita fra Francia Germania Russia e Ucraina entrato in vigore solo dopo la conquista del nodo Ferrari ferroviario dite balzello
Da parte dei separatisti bastava guardare la cartina sì capiva già che cosa sarebbe accaduto
Anche se dopo la situazione
Parzialmente migliorata sono proseguiti però i combattimenti nella zona dalla rapporto ridono anziché della città di dodici Luchino fino
E vicino al porto Cry noti Mario POR combattimenti che purtroppo si sono inaspriti nel corso delle ultime settimane
Ci attende ora una
Riunione informale dell'OSCE ai sinti convocata per il prossimo dieci luglio dall'attuale presidenza serve
Proprio su questa crisi l'OSCE non può permettersi a nostro avviso l'errore di limitarsi ad imporre principi e valori
Che sono sicuramente fondamentali ma deve tornare deve ritornare le proprie radici
E dimostrare la capacità di far dialogare mondi distanti
La stessa capacità che ha consentito all'ora nel mille novecentosettantacinque la sottoscrizione dell'atto di Helsinki come prima prova di dialogo durante la guerra fredda ricorderete quegli anni mille novecentosettantacinque e quella risoluzione fu
Approvate firmata dalla Germania federale e dalla DDR dall'ATER pubblica democratica dell'Esquilino un mondo completamente diverso rispetto a quello di oggi
Ma come delegazione italiana presso l'OSCE abbiamo voluto approfondire assieme agli altri attori istituzionali la crisi Bocca Arena Colin baci attori di Russia egli ucraine nonché con il ministro se all'interno ucraino assentava co
Devo dire è stata una
Audizione perché c'era abbastanza complessa e complicata alle parole cosa Tamiso sono state molto pesanti tutte personalità
Che la delegazione italiana presso l'Assemblea OSCE ha potuto ascoltare nel corso delle ultime settimane nel quadro di un programma articolato di incontro purtroppo questo conflitto non è l'unico in area OSCE ci sono i cosiddetti conflitti congelati
Penso al Nagorno Karabakh alla Transnistria l'applicarsi all'Ossezia ed anche su questi la delegazione italiana sta portando avanti una serie di incontri volte l'approfondimento e una maggiore comprensione
Ma e di questi giorni e non possiamo sicuramente girarci dalla stampa dall'altra parte il problema drammatico dei flussi migratori le grandi crisi nelle aree più remote del pianeta bussano alle nostre porte drammaticamente dolorosamente
Ed hanno il volto segnato
Dalla sofferenza degli uomini delle donne dei bambini
Che cercano rifugio nei nostri Paesi in Italia e in Europa e forse varrebbe la pena di riflettere sulla opportunità che l'OSCE assume un ruolo di iniziativa anche sul fronte del dramma migratorie mondiale
Vado verso la conclusione questo nostro appuntamento allo scopo di ricordare l'approvazione dell'atto di Helsinki e il ruolo determinante assunto dalla Santa Sede
Lo dico con le porte con le parole con le parole di Kurt Waldheim senza monsignor Casaroli non si sarebbe arrivati ad Helsinki
Ma anche di delineare nucleare un metodo di Helsinki che nasce dallo spirito di quaranta anni fa fondato sul rispetto reciproco sulla dignità della persona umana sul dialogo sulla pace
Il lavoro svolto dalla delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare dell'OSCE dello scorso anno e mezzo avuto esattamente questa finalità alimentare lo spirito di Helsinki e in questo quadro ha potuto registrare piccoli ma significativi successi
Primo ad esempio la creazione
Di un gruppo di contatto Russia e Ucraina deciso Bacco durante la sessione dello scorso anno che ancora però delle muovere i primi passi
Penso alla presenza assidua dei parlamentari italiani in occasione dei monitoraggi elettorali ad esempio l'ultimo decisioni fa in Turchia
Penso alle risoluzioni promosse dei colleghi parlamentari e penso all'importante riconoscimento dato al nostro
Paese ed è notizia già recente attraverso la designazione
Di un segretario generale italiano dell'Assemblea parlamentare dell'OSCE il dottor Roberto Montella che dovremmo
Ratificare il cinque vi
Di luglio il prossimo mese proprio a Helsinki
Ma proprio nella
Necessità
Di portare avanti il dialogo nonostante le condizioni avverse all'ha avuto luogo diverse iniziative che sono volte tutte a rilanciare la sostanza dell'atto di Helsinki di pormi il così detto processo esiti più quaranta
Che ha ricevuto ulteriore impulso con l'approvazione Kiev nel dicembre del due mila tredici della dichiarazione per la prosecuzione del processo di asili più quaranta
E tali iniziative a cui ha collaborato anche un apposito gruppo di lavoro dall'Assemblea parlamentare si sono svolte
Da una parte che dall'altro della transito da Mosca e Washington da Stoccolma Copenaghen fino a Belgrado il ventisette e il ventotto maggio scorso
E non solo iniziative solo formali hanno tutto lo scopo di ricordare che l'unica ragione di essere per l'OSCE è la straordinaria capacità di riunire attorno a questo tavolo
Nazioni distanti geograficamente e politicamente riaffermando continuamente la forza del dialogo delle occasioni di incontro come unica possibilità per raggiungere una soluzione condivisa dei conflitti internazionali
Lasciatemi concludere
Con un paradosso la debolezza dell'atto di Helsinki debolezza fra virgolette
Non essere vincolante giuridicamente è la sua vera forza perché consente anche chi è lontano dei principi dei valori espressi dall'atto di pace di partecipare comunque a un dialogo grazie
Anche per l'economia dei nostri lavori adesso do la parola alla senatrice fattorini che Presidente della Commissione dialogo interreligioso parlamentare del Mediterraneo
Dopo ci ha raggiunto per il ministro Gentiloni che ringrazio sarà la volta del ministro successivamente sua
Eminenza il Cardinale Paroli e concluderà il Presidente Casini ringraziamo presente Grasso che so che è un altro impegno maggiori vera a ritrovarci solamente grazie prego
Grazie Presidente
Sì oggi celebriamo i quarant'anni dalla Conferenza durante Citic segnale chirurgo finale del processo di avvicinamento degli operatori usciti dal secondo conflitto mondiale in nome della sicurezza cooperazione dei diritti umani migliorata
Ma se gli scarichi su cui mi soffermerò brevemente per dare un quadro che portare nell'atto sono complicati sono stati molto difficili segnati dalla cosiddetta
Politiche una politica nella quale il da tutti hanno come abbiamo sentito e non voglio decisivo
In che cosa è intestata questa ostacoli
Dica diceva il cardinale Egidio che era il Segretario di Stato di Paolo sesto
Che questa ospiti credo da intendersi come assegnando indigena come assumendo rilievo utili cioè unire via la persecuzione non una politica aggressiva attiva era un atteggiamento di difesa
Con molta Sturzo è molto intelligenza
E ora una politica che evitare il soffocamento
Non Giovanni ventitresimo e Paolo sesto intende darlo modo ecclesiale pastorale questa politica non prettamente politica
Volte Clinton sui sostennero che sia al di là di chi perde la cortina di ferro che questo atteggiamento anche in generale una concessione al comunismo era un segno di debolezza accettazione di un ingiusto sta tutto
Questi criteri non capivano però lo sguardo al momento
Sito nell'approvazione di questa moderazione diplomatica
Questa strategia che guardano al futuro ha perso alcuni compromessi contingenti
Trovare e con grande prato quelle questa politica fra come vi ricordate equilibrando perché nella seconda metà degli anni Sessanta
Altra cioè le politiche da sopra i socialisti che hanno visto benevolmente dalla Santa Sede
Di natura più che si associano adottiva queste politiche che mira ad esempio a quello dei partiti e Tedesco l'ispirazione cristiana
L'aspetto di Bramante avvenga in modo molto efficace soprattutto negli all'inizio degli anni settanta settanta e settantadue
Quando stipula portanti accordo concluso con la Polonia con la Repubblica democratica tedesca che avviava quello che poi diventerà un processo di avvicinamento delle due Germanie
Bene dopo l'ottantanove procicliche affermarono che era stata superflua questa politica nessuno poteva prevedere in quegli anni che però si sarebbe arrivati
Quello che abbiamo visto gli ottantanove solo nella chiesa cultura possiamo dire che nel settantotto nel suo primo viaggio in Polonia pre prefigurano proprio la fine
Il crollo del comunismo
Dunque per concludere questa politico fu tutt'altro che un atteggiamento acquiescente verso come il comunismo monsignor Casaroli l'artefice assoluto di questa strategia
Affiancato dal catena Silvestrini mondo aveva certamente un atteggiamento benevolo di simpatia verso Paesi comunisti ma veda un atteggiamento può ricevere questa diplomazia
Noteremo da tanti vantaggi per poter sostenere questa strategia il fatto di essere
Appena nell'aspetto alla rivendicazione occidentale il fatto che se va bene quando la famiglia
Allora
Identificato con quelle posizioni e quindi per concludere su questo primo punto allora
Qual è l'intuizione veramente potente di questa strategia che confluenze chi e da qui dobbiamo trarre
Le azioni che vorrei tanto fossero anche il frutto cioè potesse mettere a frutto in questo nostro incontro cioè la lezione che ci lascia oggi cioè che comunque così è morto di questa strategia ecco intuizione Potì
Era questo accade libertà religiosa come metafora di tutte le libertà d'espressione dunque parlare dei diritti umani e quindi i diritti umani
Secondo la pacificazione dunque pacifismo brenese mobile come concrete per utilizzare
Perso la giustizia sociale
Fondata sulla libertà la solidarietà anche nel campo del lavoro ecco queste dovevano essere le strade Mestre per qualcuno dovrà non solo
La fase più acuta della guerra fredda ma anche per
Nazionale ormai allora alto ampio
Alla data delle elezioni questo era lo spirito proprio tutto questo però finisce Abbado secondo punto rapidamente
Nella Conferenza violazione delle proprie
Che fu il coronamento di questa strategia che più ampio designato passaggi sono complicate cominciano presto già nel due mila due sessantasei formato una dichiarazione del comitato consultivo dei Paesi del Patto di Varsavia tenuti a Bucarest
E può essere considerata la nascita dell'idea di quella Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa la CSC
Protesta anche l'aiuto che ne deriva
E che è alla base di quella che oggi noi chiamiamo crescente i cui tanti membri della nostra Parlamento sono qui presenti e che ringrazio per questo
Il secondo passaggio significativo solo sessantanove diciassette marzo quando
Protesta questa quest'appello anche al dottor tutti i Paesi ora per allora all'America allora
E citata in questa richiesta di svolta del dialogo e spero che è stata accettata letteralmente il Presidente l'argomento del popolo delle è legato indissolubilmente all'ultimo minuto al consolidamento della pace sul nostro continente
Infine arriviamo al dunque alla luglio-agosto dal settantacinque all'atto finale è quello della Conferenza appunto di Helsinki
Cioè come dicevo all'inizio il primo generale incontra un di tutti i Paesi dopo la seconda meglio nella media dopo il Ventennio quello del cinquanta
Mille novecentocinquanta e mille duecentosettanta
Segnato non solo dalla divisione del Patto di Varsavia e della NATO nomadi conflitti che hanno condizionato tutto il Novecento
La fase finale di un centro civico alcuni cioè nell'opera pressione per investa Bucarest in Polonia e canali la vicenda del Canale di Suez la guerra in Vietnam
Tutta la crisi da comanda e i focolai diversificati il grande processo di descrive attorno e consumando siti si dà consumando del di un processo di decolonizzazione bene
Anch'essi insisto saldamente in qualche modo le consolidati e diffidenze
Come quella
Cito solo quella perché i tempi sono non possano lezioni di storia come quella che madre natura e c'è anche un processo di distensione avrebbe significato meno sicurezza per l'Occidente questo importante si sfalda questo assioma questo pregiudizio e quindi si introduce
Sul piano anche culturale e morale quest'idea cioè che la pace non è un fatto appunto omerale di principio ma è praticabile e che
Non elimina la sicurezza dell'Europa questo molto importante
Arrivo al terzo e ultimo punto e cioè quelle per le conseguenze di Helsinki prete le diverse varianti dello sport per come seguita ad un po'
Dunque non ci sono diverse dall'euro che anche all'interno della della stesso sviluppo dello stesso frutto di vari pontificato su questo
Tenete presente
Aveva un ente un'attuazione è molto più fatta di atti coraggiose di sorprese quella di Paolo sesta è una strategia di piani più organici al più progettuale
La svolta almeno su questo fronte più inventata voluto fortemente geopolitico che fa scelte coraggiose e molto
Fuori da questa da quest'anno logica più pratica di questo tipo
E naturalmente Giovanni Paolo secondo dovrà citare Giovanni Barberini c'è uno studioso che a cui dobbiamo tanto ad una ricostruzione di questi fenomeni tuttora
La storia della Conferenza due anziché dello spirito del Cal
E come diceva che comunque collettiva questo aspetto anche diventa forte non è più sorta vietatissima culturalmente
Politicamente bene per concludere vorrei fare alcune domande relative a questo a questa nuova fase di internet più interventista della diplomazia vaticana di chiedere
Cioè una promessa che sulla prima domanda che vorrei rivolgere ai nostri prestigiosi oratori cioè Criveller riguarda proprio questa questa visione geopolitica direttiva che prendo ad esempio come pretesto per arrivare ad oggi cioè
Utilizzarne metterà in discussione la piena appartenenza Loretta di tutto il mondo slavo Russia compresa
Perché la cosa che aveva scontata da parte di un polacco perché la cultura polacca della fine dell'Europa la Vistola meglio la dell'Occidente ai confini orientali polacchi
E quindi particolarmente interessante
Piazza così presa come un'ottica Russo Paese barbaro e incivile sono elaborata occidentale
Vedo che concepiva decine durata fino ad ora hanno comprensiva della Russia
Appunto per vedere poi come sapete radicamento nazionale consentisse una comunità più ampia va bene dunque una grande data dall'Atlantico agli Urali
A cui teneva molto più colorata di Bruxelles bene lo so che la strada non si ripete mai uguale
Come mai fosse nostro comunque anche naturale la storia e non si ripete ma
Certo questo disegno geopolitico questa intuizione far riflettere
Quanto della illustro mobilità del conflitto russo ucraino perché non ci possiamo definire più sanzioni meno sanzioni
è un conflitto che ha delle basi di quasi sono a Berlino
Io non entro ecco quanto per quest'anno il panorama
Abbia queste origini una lunga e profondamente storiche geopolitiche e naturalmente a questo proposito ciò che il cardinal Silvestrini scriveva dell'introduzione a memoria dei Casamonica
Molto interessanti che erano intitolate significativamente in virtù della pazienza un libro di un anno di qualche anno fa ci chiedeva
Nazioni in una prima informazione un ricco una
Un'affermazione convinta cioè che noi dovremo comunque fatto il collo sotto l'aspetto anch'
Ha lasciato il bambino dei frutti nel tempo
Può continuare a darmi
E dunque io concludo rapidissimamente su questi due frutti che ha lasciato questa politica e quindi Helsinki e sì che ci lascia come prima frutto questa sapienza diplomatica così preziosa per affrontare
La crisi
Delle pubbliche post sovietica
E ovviamente in generale il nuovo quadro geopolitico che ormai supera questi stessi confini proprio baionetta mondiale è connaturato alla natura lo spunto di quella esperienze questa sapienza diplomatica e secondo sul quale concludo davvero
è il secondo punto dello spirito di Helsinki e secondo me al tanto inutile se pensiamo riconsegnate del Mediterraneo tornerebbero in quali
Crediamo in questo periodo
è
Appunto l'interdipendenza tra giustizia e pace diritti umani libertà religiosa ecco non ne ripeto l'imbelle per ciascun singolo
Ma dobbiamo essere tutti coscienti che l'unica Commissione di questi aspetto che va tenuta tutte insieme capace di ridare appunto spinta a trattare
Di durata sicuramente ormai molto depressa e col rischio che l'asfissia
Grazie
Dissociazione prego
Eminenza Cardinale Parolin
Presidente Casini Presidente romani
Colleghi parlamentari signore e signori
Preparando questo convegno mie
Venuto in mente della premiazione a cui abbiamo partecipato
Presidente Casini e io qualche giorno fa a Berlino era il conferimento del premio Kissin via
Al Presidente Napolitano
Che ha anzi tre scadenze viene scelto che afferma Stato come sapete il Ministro degli esteri tedesco per quasi un ventennio
Premio Kissin gara al quale era presente
Ricchissimo
E e ho ascoltato questi tre statisti parlare del superamento delle divisioni storiche che hanno condotto a un'Europa più unita e più stabile
Sapendo
Per questo mi è venuta in mente che quando fu firmato il a Helsinki laddove finale della CSCE
Vieni usciere Kissinger erano alla guida della politica estera dei rispettivi Paesi
E Napolitano animava il processo di transizione del PC verso un approdo
Democratico ed europee
E c'è una parola che ritorna sempre nelle discussioni nelle analisi di questi protagonisti della diplomazia e della politica
Ed è nel titolo del convegno di oggi è la parola dialogo il dialogo come strumento negoziale
Come mezzo per raggiungere un fine
La parola
Naturalmente ha radici greche di ai loro grosse significa attraverso il discorso in tantissime lingue moderne
Ha mantenuto la sua origine greca il francese l'inglese e spagnolo in tedesco
Parliamoci anche se abbiamo idee visioni interessi diversi parliamoci
La seconda guerra mondiale come è stato ricordato si era conclusa senza che un trattato internazionale sancisse le nuove frontiere Europa lasciando così che fossero disegnate in base all'occupazione militare dei territori conquista
La cortina di ferro fotografava uno Stato scuro che incuteva paura
Esso giocava popoli
Due eventi segnarono la lunga fase che portò al disgelo
Il primo luglio del sessantotto la firma da parte di Stati Uniti Gran Bretagna e Unione Sovietica del Trattato di non proliferazione nucleare
Cui oggi aderiscono centonovantuno Stati
E poi la firma è il sinking primo agosto mille novecentosettantacinque
Da parte di trentacinque Stati dell'atto finale della Conferenza
Oggi cinquantasette Paesi partecipano a pieno titolo allo esse CE le cui sfide sono state prima ricordate sono sfide attualissime sono state prima ricordate da Paolo Romani
Tranne Albania e Andorra tutti gli Stati del nostro continente parteciparono alla Conferenza
Vengono preliminarmente concordate alcune condizioni negoziali proposti dai Paesi occidentali
Le trattative sarebbero avvenute tra Stati non tra blocchi contrapposti
I negoziati sulle tematiche politiche di sicurezza economiche sarebbero stati affiancati da quelli sui diritti umani
E avrebbero partecipato alla Conferenza anche Canada e Stati Uniti
Certamente queste furono condizioni pesanti per Mosca i suoi alleati parte tuttavia vennero accettate perché la vera priorità del blocco sovietico allora era il riconoscimento le frontiere
Fu deciso anche che la Conferenza non avrebbe avuto una gerarchia tra i partecipanti
Il caso e cioè l'estrazione a sorte di una lettera dell'alfabeto avrebbe stabilito l'ordine di partecipazione
La presenza sarebbe stata a rotazione seguendo Los
Sordi non va bene
I lavori sarebbero stati a porte chiuse nessuna conferenza stampa nessun verbale delle discussioni
Ogni decisione sarebbe stata assunta per consenso
Tutti d'accordo o niente
Nessun alchimia regolamentare il quorum l'assenza l'astensione la maggioranza semplice o qualificata
E tutte le decisioni sarebbero state di identico livello i diritti umani delle libertà fondamentali
Così come il riconoscimento le frontiere
Il motto era
Nati in chiesa grida pongo until è presente eseguita pone
Niente concordato finché tutto concorda al termine la Conferenza nessun trattato da firmare e ratificare come è stato prima
Sottolineato né su cui obbligo giuridico perché avrebbe deciso di sottoscrivere l'atto finale
Eppure tale atto è stato il primo documento internazionale che ha visto il blocco sovietico sconveniente c'è un linguaggio occidentale
In materia di rispetto dei diritti fondamentali
Nessun obbligo politico ma una forte volontà politica nessun obbligo giuridico ma una forte volontà politica che ha sancito la pace attraverso il dialogo
E poi tengo a ricordare che la conferenza fu il primo consesso internazionale al Congresso di Vienna a cui la Santa Sede fu invitata come partecipante a pieno titolo e non come osservatori
E con tale invito venga riconosciuta l'autorità morale universale della Santa Sede l'azione straordinaria il Pontefice in favore della pace della giustizia
La Ostpolitik del Vaticano non cedette mai sui valori e sulle ragioni di fondo
La Conferenza è passata alla storia per i suoi per eccesso tre cesti basket sicurezze disarmo cooperazione economica diritti fondamentali e diritti umani
I sovietici forse sottostimare uno quest'ultimo cesto la sua importanza capitale per l'Occidente
Lo ritenevano in fondo un danno collaterale che poteva essere sopportato in cambio del riconoscimento delle frontiere del quarantacinque
Per loro non era così nel luglio del settantaquattro il Ministro degli esteri dell'epoca Aldo Moro incontro a Mosca il suo omologo andrei cronico il quale gli disse
L'unico bisogna sfondare il terzo cesto e vedere ciò che contiene e Moro rispose d'accordo ma badando a non farne cadere a terra il contenuto
E fu proprio Aldo Moro che il primo agosto al settantacinque divenuto presidente del Consiglio il presidente in esercizio del Consiglio delle Comunità europee firmo a Helsinki l'atto finale per il nostro Governo
Insomma mentre i sovietici volevano sancire la cristallizzazione riconoscimento dello stato scuole frontiere
Noi volevamo instillare nelle dinamiche europee internazionali il germe del cambiamento
E non a caso proprio Moro riferendosi alla Conferenza parlava di germi di futuro e di passaggio verso il futuro
La difesa della libertà certamente senza fare sconti ma accompagnata dalla volontà di dialogo e di consenso unanime
Lo scorrere del tempo secondo Aldo Moro avrebbe fatto maturare il germe e prodotto frutti di pace
Fin qui la storia e oggi oggi è un dato evidente che quell'architettura di sicurezza è stata messa a dura prova nell'ultimo decennio
Da crisi e pensioni regionali aventi spesso il proprio baricentro proprio in zone geopolitiche dove un tempo si estendeva l'ambito di influenza soviet
Da ultimo
L'annessione della Crimea da parte della Federazione russa nel marzo dell'anno scorso
E le attività destabilizzanti svolte dai separatisti
Nelle regioni orientale dell'Ucraina
Se guardiamo al decalogo dei principi inseriti nell'Atto finale di Helsinki possiamo certamente dire che la Russia né avviarmi a violati più d'uno
Il terzo principio inviolabilità delle frontiere il quarto integrità territoriale degli Stati
E per questo non abbiamo esitato
Ad approvare l'impianto sanzionatorio messo a punto dall'Unione Europea perché su questo occorre essere chiari
Certamente qualcosa non ha funzionato e per responsabilità di Bruxelles
Nella comunicazione con Mosca mentre
L'unione e l'Ucraina discutevano l'accordo di associazione
Non a funziona
E le responsabilità da questo punto di vista europee sono enormi
Ma la crisi è stata creata dalla reazione della Russia
Certamente occorre rassicurare Mosca sul fatto che l'ingresso dell'Ucraina nella NATO non è un'opzione realistica
E l'Italia questa opzione eh assolutamente contraria
Ma occorre anche rammentare che l'alleanza un'alleanza difensiva che nel suo Statuto alla difesa dei propri Paesi membri e dei propri confini
Fissati i paletti che delimitano questa discussione e tra questi anche le dichiarazioni del Presidente Putin che assicura di non avere intenzione aggressive
Dobbiamo ripartire dal diavolo
Dalla mediazione ed alla ricerca di soluzioni condivise
Talvolta il rapporto speciale che lega l'Italia la Russia ed è speciale non da ora bensì da decenni e lo Stato e lo è stato per tutti i nostri Governi
Viene criticato
Ma anche su questo dobbiamo essere chiari noi siamo sempre stati leali verso i nostri alleati e al tempo stesso abbiamo saputo creare un rapporto intenso anche sul piano economico con la Russia basato sul dialogo e sulla franchezza
Mosca sa benissimo che l'Italia non deroga alle decisioni prese in ambito europeo e con
Gli alleati atlantici anche per questo ci rispetta ma tenere aperto il canale di dialogo con la Russia
Consapevolezza diplomatica per usare le parole che
Prima ha usato Emma Fattorini è essenziale per noi e per loro
La Russia e resta infatti un attore strategico in Europa e più in generale lo scacchiere mondiale
E noi
E per noi intendo
Anche l'Amministrazione americana come dimostra la visita del Segretario di Stato Carrie associ il dodici maggio scorso
Noi non possiamo prescindere dalla Russia nei teatri di crisi vicini ai nostri confini o sul dossier delicatissimi come il programma nucleare iraniano la Libia o la si
Non è pensabile isolare Mosca non abbiamo alcun interesse a farlo
Un'escalation militare del conflitto
Non è concepibile chi parla di fornire armi all'Ucraina complica il problema più che intimorire Putin
Dobbiamo invece recuperare un rapporto di cooperazione con la Russia attraverso il dialogo e il rispetto degli accordi di Minsk
Oggi monitorati proprio dallo esserci è che della Conferenza di Helsinki L.R.
Per concludere l'atto finale della conferenza ha scolpito principi e valori che appartengono al patrimonio del nostro continente
Ha contribuito a demolire Muriel regimi odioso
E non possiamo adesso
E lo dico con fermezza mettere da parte o addirittura violare quell'atto finale
Da esso e da ciò che esso rappresenta dobbiamo invece ripartire recuperando lo spirito di Enzo
Chiudo ricordando le parole del cardinale Agostino Casaroli nel settantacinque segretario del Consiglio per gli affari pubblici e la Santa Sede e artefice della Ostpolitik vaticana
Il quale commentando gli esiti della CSCE dichiarò che l'utopia poteva divenire speranza solo nella misura in cui
Si realizzava la giustizia
Quella del cardinale sono parole di valori diversa ci ricordano che l'utopia è la speranza di costruire società più giusta e solidali passano anche per la nostra capacità di valorizzare fare tesoro della ricchezza dei nostri Paesi
E dell'Europa una ricchezza che non è solo economica
Ma è chiamata a manifestarsi su tanti piani ad esempio nella gestione comune e solidale dei flussi migratori
è una ricchezza che ci viene dalla combinazione delle nostre diversità etniche culturali e religiose
Delle nuove componenti della nostra società
Di nuovo più che mai occorre il T al
Grazie
Grazie Ministro grazie Paolo Eminenza tocca a lei
Signor ministro
Signor presidente onorevoli senatori e deputati signore e signori cari amici
Desidero innanzitutto ringraziare gli organizzatori per il gradito invito a questo incontro commemorativo del quarantesimo anniversario dell'atto finale di Helsinki
Chiamato a ricordare non un semplice avvenimento ma un processo di grande significato per le contemporanee relazioni internazionali
Che uno dei suoi protagonisti ha così sintetizzato sin chi è stata un'intuizione di grande significato
La partecipazione della Santa Sede alla Conferenza di Helsinki venne da una scelta non da un processo naturale
Esistevano opinioni differenti il cardinale Jean Marie figlio Segretario di Stato avrebbe voluto declinare l'invito
Perché riteneva che essa fosse troppo marcatamente politica e rischiasse di esporre la Santa Sede in un'arena di dibattiti strategici
Il Papa Paolo sesto all'unisono con monsignor Casaroli nera invece favorevole e decise per il sì
La Conferenza argomento il Papa può essere politica ma si pone essenzialmente sul piano giuridico e dei principi sul quale anche la Santa Sede e competente a titolo speciale e quando il diritto è riconosciuto
Anche se poi non è osservato il diritto a forza in se stesso
Il passo era tanto innovativo quanto rilevante era come è stato ricordato più volte era dal Congresso di Vienna del mille ottocentoquindici e che la Santa Sede non partecipava come membro a pieno titolo a un congresso di Stati
Vari motivi spinsero Paolo sesto all'adesione alla Conferenza paneuropea
Papa Montini possedeva una lunga pratica diplomatica ed era attento alla ruolo della Santa Sede nelle relazioni internazionali soprattutto al fine di promuovere la pace nel mondo
L'invito alla Conferenza era un riconoscimento del peso della Santa Sede nel concerto delle nazioni
Anni di politico orientale vaticana altrimenti detta Ospol ittica avevano imposto la Santa Sede come interlocutore rispettabile innanzi ai regimi comunisti e questo aveva generato il loro invito alla Conferenza
A Paolo sesto ridotto delle intenzioni dei sovietici di convocarla non sembrava opportuno tirarsi indietro
Allorché si poteva capitalizzare sulla scena internazionale il credito accumulato nel faticoso ed estenuante dialogo con l'Est
Possiamo Casaroli così interpretava l'invito alla Santa Sede affinché partecipasse alla Conferenza il passo per quanto spiegabile formalmente con il fatto che la Città del Vaticano rientra nel novero degli Stati europei
Non poteva non apparire singolarmente eloquente
Provenendo dai paesi di quel Patto di Varsavia e non nascondendosi da parte loro che l'interesse ad una positiva risposta riposava non tanto sul vantaggio di avere un consenso in più adatto a far numero
Quanto sul prestigio della Santa Sede quale potere morale in Europa e fuori dell'Europa e quindi sull'importanza di una sua favorevole presa di posizione
Invito investiva secondo Casaroli la Santa Sede in quanto entità rappresentativa della Chiesa cattolica
Anche se formalmente era stato rivolto allo Stato della Città del Vaticano in effetti nei lavori di Helsinki le varie delegazioni degli Stati si sarebbero sempre rivolta alla delegazione pontificia come Santa Sede
E non
Come Stato del Vaticano
Al di là del buonsenso politico importanti motivi ideali spingevano alla partecipazione
La Santa Sede vedeva l'Europa come un'unità senza cortine di ferro a separare le genti dell'Ovest dell'est
La Conferenza si presentava come un'Assise per la possibile la ricomposizione dell'unità europea la cerata Yalta unità che per di più era principalmente fondata sulle sue radici cristiane
Che avevano prodotto una comune cultura
Inoltre se la Conferenza era intesa svolgerà in primo luogo i temi della pace e della sicurezza e della cooperazione tra Stati e tra popoli
Non erano precisamente questi i temi sul quali la diplomazia vaticana era intenta a lavorare
La presenza della Santa Sede avrebbe poi dato il concetto della della pace un fondamento non solo politico ma soprattutto morale ed etico e la libertà religiosa andava posta
Come caposaldo ideale della pace in quanto da una coscienza umana aperta alla dimensione della trascendenza
Sarebbero scaturite le altre libertà e i diritti umani su cui la technical tenti capace si fondava
All'inizio del processo di Helsinki pochi vedevano la rilevanza di una discussione impegnativa sui diritti umani
Mentre la stabilizzazione di un clima distensivo la sicurezza degli Stati e la conferma degli assetti del mille novecentoquarantacinque sembravano al centro della Conferenza in fieri
Alla Santa Sede invece non sfuggiva come una dimensione politica autenticamente fosse connessa alla libertà e diritti umani
Se per i sovietici significava il congelamento dello status quo uscito dalla seconda guerra mondiale per gli occidentali si trattava soprattutto di una dinamica evolutiva
Volta risolvere attriti e crisi nei termini del dialogo e della diplomazia e non della forza la posizione della Santa Sede si avvicinava a quella occidentale
Era il valore della pace a far propendere la Santa Sede alla partecipazione
Conoscerlo monsignor Casaroli e sarà stato il frutto di una scelta meditata preceduta da una riflessione non priva di qualche dubbio ed esitazione trattandosi di un'assise di Stati chiaramente politica
Non sarebbe stato meglio seguire incoraggiare orientare eventualmente con una buona parola
La scelta dipese dal concetto che la Santa Sede a della pace come valore morale oltre che politico
Singolare la vicenda storica della Conferenza di Helsinki era stato il blocco dell'Est a volerla per cristallizzare con unanimi consensi le frontiere dell'Europa uscita dalla seconda guerra mondiale
Ma non spariva comandato su tanta parte dell'Europa centrale e desiderava dunque che la sua notevole espansione fosse digerita dall'insieme degli Stati europei
Pertanto è soffriva pace distensione distensione collaborazione in svariati campi in cambio del riconoscimento dei confini del mille novecentoquarantacinque
Che nel sistema dei blocchi allora in auge rappresentava una sorta di morsa su mezza Europa
La prima risposta occidentale consistette nell'allargamento delle tematiche non solo la stabilizzazione definitiva delle frontiere ma anche la cooperazione interrompere in campo economico scientifico ambientale umanitario
In questa fase preliminare la Santa Sede demagogo determinante nell'affermazione del principio della libertà religiosa e quindi delle libertà fondamentali e dei diritti umani nei loro varia spetti
Nessuno aveva pensato alla libertà religiosa alla sua cruciale rilevanza nella vita dei popoli dell'Est europeo la cui dimensione profonda era plasmata dalla dimensione religiosa malgrado la temporanea vernice del comunismo ateo
In Vaticano si era ben consapevoli della millenaria influenza che il cristianesimo aveva avuto nel formare le rispettive identità nazionali e di essi
Però chiedo sin che il primo agosto mille novecentosettantacinque conserva pienamente il significato delle parole del settimo principio dell'atto finale
Che sottolineavano facendo in un programma da osservare da parte degli Stati firmatari
La libertà dell'individuo di professare praticare solo o in comune con altri una religione non credo agendo secondo i dettami della propria coscienza
Nella fase preparatoria non era stato pensato un nesso vincolante tra le questioni di sicurezza e quelle delle libertà
Ad eccezione della Santa Sede i partecipanti e i lavori erano concentrati su temi strategici politici ed economici
La signora Silvestrini si rese conto di aver proposto qualcosa di nuovo e scrive
Ricordo l'emozione con cui il sette marzo mille novecentosettantatré presentammo nell'ambito dei principi che dovevano reggere i rapporti tra gli Stati una proposta sulla libertà religiosa
Ricordando che nella storia d'Europa esisteva una comune cultura quella cristiana
L'ambasciatore della Svezia che mi era tanto esclamò sorpreso questa è una bomba
L'ambasciatore becca della Germania orientale chiese se la libertà di coscienza era proposta per tutti anche per gli attesi
Monsignor Casaroli insisteva sulla giustizia e sui valori morali atti a salvaguardare la sicurezza collettiva e la pace al di là delle misure puramente politiche militare
Il rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali tra cui in particolare la libertà di religione erano quanto pur nella diversità dei sistemi creava una profonda base comune
I Paesi dell'Est accettando le richieste sui diritti umani non immaginavano il potenziale eversivo per i loro assetti interni degli impegni sottoscritti anche se ne percepivano l'alterità e i loro sistemi
In seguito il processo di Helsinki sotto il nome di Conferenza sulla sicurezza e cooperazione in Europa
Si sarebbe rivelato uno strumento incisivo per fare emergere le contraddizioni e i punti deboli del sistema dei Paesi che facevano capo a Mosca
I diritti umani diventavano il campo in cui incalzare il blocco dell'Est e alla lunga provocarne il cambiamento
Sebbene l'atto finale non avesse direi si inchinano avesse un valore giuridicamente vincolante rappresentava per gli Stati un solenne impegno politico e morale
Lo capirono subito le forze che attesta tendevano solo un segnale per manifestare l'opposizione regimi
Carta settantasette in Cecoslovacchia corre in Polonia gli sparsi gruppi di Helsinki i movimenti di dissidenza variamente diffusi
Non fu l'unico paradosso dieci chi
La Conferenza voluta dall'Est per consacrare la divisione in due dell'Europa dunque nel manifesto dell'unità del continente per il solo fatto di svolgersi e di trattare argomenti comuni riunendo tutti gli stati del continente
Se il signor che doveva essere da nella mente dei promotori un visti gli alta ne divenne invece la sua smentita
Nei dieci principi dell'atto finale di Helsinki il riconoscimento dell'inviolabilità delle frontiere europee placava le ansie sovietiche ma il parallelo
Riconoscimento dei diritti dell'uomo e dei popoli e delle libertà fondamentali tra cui quelle di religione pensiero e coscienza avrebbe retto con altrettanta pregnanza le loro relazioni reciproche
Le delegazioni da lei sta consentivano alle richieste sui diritti umani dichiarando inizialmente di non capire come su ciò potessero reggersi reciproche relazioni tra Stati
Come ha ricordato in seguito il cardinal Casaroli per spirito di conciliazione
Di fronte all'importanza attribuita alla questione da un gran numero di altre delegazioni per creare una buona tomo spera anche relativamente agli altri principi si indussero ad accettare tale conclusione
E lecito chiedersi se in quel momento tutti si siano resi per pienamente conto del carattere innovativo
E delle
Possibili conseguenze pratiche di una soluzione accettata per la necessità di giungere ad un equilibrio fra posizioni diverso in più che per convinzione
I diplomatici vaticani furono particolarmente lucidi nell'apprezzare questi temi
Agli occhi dell'opinione pubblica occidentale
Ricordava l'ambasciatore Bruno Bottai
I diritti umani rappresentavano una sorta di contentino concesso agli occidentali dai sovietici sicuri dell'impenetrabilità della società russa e di quella dei paesi soci satelliti da decenni strettamente controllati
In cambio dall'Occidente si pensavano di ottenere riconoscimenti e concessioni di ben altro valore in campo politico economico
Ma non fu così alla luce degli svolgimenti storici i risultati raggiunti si rivelarono sorprendentemente un sottile ma efficace fattore di indebolimento del blocco dell'Est ed è la stessa Unione Sovietica
L'atto finale di Helsinki conteneva numerosi compromessi tali compromessi furono necessari per arrivare alla firma del documento
Quello che costituì l'inizio del superamento degli alta come Paolo sesto compreso ed espresse nel messaggio con cui
Affidò monsignor Casaroli il compito di sottoscriverlo in sua vece
Papa Montini sottolineava il patrimonio comune dei popoli europei il messaggio cristiano i valori di uguaglianza e fraternità il pensiero umanistico il diritto ispiratore della vita sociale e politica
Nella ripresa di questa eredità del passato anche la diversità dei popoli europei non costituiva un fattore di divisione ma di unità
Dai sinti l'Europa usciva più coesa e con una cortina di ferro meno rigida
Hai popoli si diceva che l'Europa non era più divisa l'atto finale era un'area in realtà un atto iniziale base di successivi negoziati
Ma l'impegno politico era solenne ed era stato trovato un linguaggio comune nonostante la guerra fredda
Non signor Casaroli e riflettendo ex-post avrebbe sottolineato la novità del discorso sui diritti umani non tanto in relazione all'oggetto ma il contesto politico
La vera novità di Helsinki foto includendo il rispetto dei diritti dell'uomo e dei popoli tra i principi di base dei reciproci rapporti pacifici
Gli Stati partecipanti non solo aria affermavano il valore di tali diritti e del loro rispetto ma riconoscevano che non era una questione esclusivamente interna i singoli Paesi
E si diventavano una causa comune
E per logica conseguenza veniva spunta assillata Mauro scudo dissensi difensivo del ricorso al principio del non intervento negli affari interni
Respingere eventuali interessamenti o verifiche circa l'effettiva esecuzione degli impegni assunti in questo campo
Passo del suo discorso
Pronunciato in occasione del conferimento dell'allora laurea honoris causa all'Università di Parma
Dopo il mille novecentosettantacinque le dimensioni la dimensione delle libertà fondamentali e dei diritti umani sarebbe diventata quella più caratterizzanti cosiddetti seguiti di Helsinki ovvero la CSCE
Come ha osservato il professor Giovanni Barberini il testo del VII principio del decalogo di Helsinki si rivelerà come programmatico
E tale da racchiudere potenzialità e consentire sviluppi inimmaginabili al momento dell'adozione
La CSCE diventava una Conferenza intergovernativa permanente camera di decompressione delle tensioni della guerra fredda e luogo propositivo per tradurre nella realtà i dieci i principi dell'atto finale
Che nessun Paese aveva intenzione di rinnegare nel suo insieme
I seguiti due sinché fino al mille novecentottantanove avrebbero visto una costante dialettica tra Ovest ed Est sulle libertà fondamentali dei diritti dell'uomo
C'erano soprassalti di guerra fredda e l'atmosfera non subiva le conseguenze ma il dialogo non si interruppe non si interruppe mai
Anche perché difficoltà rotture di tavoli paralleli come quello ginevrino sugli armamenti nucleari o quello viennese sulle forze convenzionali
Lo rendevano imprescindibile per scongiurare crisi irreversibili e scenari da incubo
I dibattiti impedivano all'attenzione di traboccare sfogavano frustrazioni e risentimenti che aver prima enti avrebbero covato pericolosamente
Dall'arresto uno dei significati di Helsinki era stato instaurare un galateo della fiducia
Da parte occidentale si cercava soprattutto di dare corpo alla cooperazione impropria comprensiva di Standard omogenei sui diritti umani
Il blocco sovietico pur non tradendo ed ha costretto a discutere dei diritti umani se voleva mantenere validità i temi della sicurezza riteneva assai più di quanto gli occidentali comprendessero
Nel blocco comunista inoltre la repressione del dissenso interno diventava sempre più problematica dovendo misurarsi con gli impegni assunti nell'Atto finale di Helsinki
Questo credo un collegamento tra i fattori della sicurezza e della pace da una parte in una sorta di codici e Comune di comportamento centrato su libertà e diritti umani dall'altra
Questi due fattori stavate insieme o cadevano insieme
Lo avrebbe ha ricordato il cardinal Silvestrini a giudizio del quale l'insistenza sui diritti umani
Punto diritti risulta uno strumento di contrasto e psicologico oltre che politico e culturale che ha consentito di mostrare le violazioni sistematiche dei diritti umani e sociali ed errori antropologico del comunismo
La diffusione di un milione di copie dell'atto finale rappresentò un argomento a favore delle istanze di libertà
Nei giorni fatidici dell'estate di Danzica mentre nasceva Solidarność il primo settembre mille novecentottanta
Giovanni Paolo secondo inviare un messaggio e capi di Stato dei Paesi firmatari dell'atto finale di Helsinki centrato sui diritti dell'uomo e sulle libertà fondamentali
Il Papa riteneva l'atto finale di Helsinki uno degli strumenti più significativi del dialogo internazionale
E nel giugno mille novecentottantanove in Finlandia nel luogo dove era stato firmato questo atto finale il Papa affermava i famosi dieci principi che aprono il documento finale di Helsinki costituì
Escono la base sulla quali popoli d'Europa che sono stati per anni vittime di così tante guerre divisioni desiderano ora consolidare e preservare la pace
Gli autori del documento finale hanno compreso chiaramente che la pace sarebbe molto precaria senza una cooperazione tra le nazioni e tra i singoli
Senza una migliore qualità della vita e senza la promozione dei valori che gli europei hanno in comune
Questo è un fine le significative conclusioni del Papa
Gli sviluppi di questi ultimi due anni e i progressi fatti nella stesura dei vari testi emanati dalla Conferenza dimostrano sempre più chiaramente che la libertà religiosa può esistere indifferenti sistemi sociali
Ciò che le chiese chiedono e che alla vita religiosa non venga negata la libertà della quale ha bisogno
Ciò che lo Stato deve garantire e la protezione di questa libertà per tutti i suoi cittadini attraverso leggi giuste e assicurando condizioni favorevoli allo sviluppo della vita religiosa
Oddio e fanatismo non possono trovare alcuna giustificazione tra coloro che chiamano Dio Padre Nostro
In un certo senso si può affermare che il canale sempre aperto rappresentato dal processo di Helsinki ha permesso alle forze dello spirito di anticipare in una qualche misura la distensione politica
Oggi l'OSCE viene spesso criticata per la mancanza di efficienza e la lentezza nell'assumere decisioni
Ma non dobbiamo dimenticare che la scelta per il dialogo costante che si conclude con accordi accettati di tutti non è stata una via facile ma lunga e faticosa
E che i processi avviati riunendo tutti allo stesso tavolo favoriscono la costruzione di una pace duratura
Paolo sesto ha definito la Chiesa esperta di umanità
Disponendo essa di una visione globale dell'uomo e dell'umanità posta al servizio del bene comune
Superando la Chiesa per sua natura i confini nazionali abbracciando le nazioni essa può chiamarsi a buon titolo anche esperta di dialogo
Dopo il Concilio Vaticano II la Chiesa cattolica rafforzato il dialogo con il mondo contemporaneo con le confessioni cristiane con le altre religioni
Convinta che uno strumento importante e significativo per compiere la sua missione
La Santa Sede dimostrato durante le trattative in vista dell'atto finale di Helsinki e successivi alla sua firma di essere esperta di dialogo
Da quarant'anni essa partecipa ai lavori dell'OSCE impegnandosi a mediare nei conflitti
La promozione del dialogo e la ragione d'essere della Santa Sede quale membro e non come semplice osservatore alla CSCE
I dieci principi che aprono il documento finale promuovono la proficua cooperazione tra le nazioni che nasce dalla fiducia reciproca
In questa prospettiva il dialogo non è mai uno spreco di tempo ma una valida misura di sicurezza
L'esperienza del crollo del crollo dei blocchi che hanno diviso il nostro continente
Devi spingere gli Stati partecipanti a rafforzare il dialogo abbiamo bisogno di più dialogo e nondimeno dialogo di fronte alle crisi che stiamo vivendo
Per superare le tensioni che rischiano di esplodere in violenza ed aggressività
E se il dialogo è lo strumento per raggiungere la pace e la tutela dei diritti umani e la garanzia per conservarla
L'unico di tali diritti fondamentali espressamente menzionato nell'Atto finale di Helsinki e quello della libertà religiosa
Tale diritto riconosce la dimensione trascendente dell'essere umano garantisce la sua dignità inviolabile ed assicura i credenti la possibilità di vivere la loro fede
La diplomazia della Santa Sede considera la promozione della libertà religiosa una priorità nei suoi impegni internazionali
Tale diritto fondamentale non è minacciato solo in paesi totalitari ma anche gli Stati che pur definendosi neutri escludono di fatto qualsiasi espressione religiosa dalla vita pubblica
La Santa Sede non cessa di ricordare alla comunità internazionale la necessità di combattere l'intolleranza alla discriminazione contro i cristiani
Con la stessa determinazione con cui lotta contro l'odio nei confronti di membri di altre comunità religiose
Gli Stati partecipanti all'OSCE si sono impegnati a farlo e la missione dell'OSCE per la tutela della libertà religiosa e la lotta alla discriminazione dei cristiani e di grande attualità
Accanto esperti per l'antisemitismo e islamofobia esistono rappresentante della precedente
Della presidenza dell'OSCE che segue il tema della discriminazione dei cristiani
La Santa Sede partecipa ai lavori dell'OSCE per promuovere il diritto alla libertà religiosa per i diritti umani alla base della pace della stabilità in Europa
La visione dell'uomo quel malessere che trascende la pura materialità rafforza l'impegno contro le nuove minacce alla sua dignità
Penso in particolare e i diritti fondamentali dei migranti il cui status di stranieri non cancella la loro identità come membri della stessa famiglia umana
Anche in questo ambito l'OSCE assunto decisioni che rimangono valide e attuali
Mi riferisco ad esempio al diritto di riunificare le famiglie dei migranti che gli Stati partecipanti all'OSCE si sono impegnati a facilitare nell'Atto finale di Helsinki
Nel documento di Madrid del mille novecentottantatré e nel documento finale di Vienna del mille novecentottantanove
La commemorazione dei quarant'anni dell'atto finale di Helsinki diventa oggi l'occasione per un appello a tutelare la nostra casa comune
E ad agire perché non prevalga quella cultura dello scarto che misura il valore dell'essere umano solo secondo le categorie economiche
Dove viene promossa la libertà religiosa difendendo una dimensione dell'essere umano che supera quella materiale o di immanente
Si tutela il bene comune di tutti i cittadini credenti e non credenti
E si pongono le premesse per un'azione inclusiva che non trascuri i poveri gli ultimi le minoranze le periferie e in genere tutti coloro che necessitano di una speciale accompagnamento
Perché dispongono di una voce troppo flebile per far valere da soli i loro diritti
San Giovanni Paolo secondo in occasione del già citato viaggio apostolico in Finlandia non mille novecentottantanove rivolgendosi all'Associazione passi chi vi disse
Non nobile compito di portare a termine il processo di Helsinki la Chiesa cattolica non mancherà di essere accanto a voi al vostro fianco in quel modo discreto che caratterizza la sua missione religiosa
Esse infatti convinta della validità dei litorali incarnato cui quattordici anni fa oggi diremmo quarant'anni fa
In un documento che per un milione di euro per lei e più di un documento finale è un atto di speranza
La commemorazione del quaranta del grande evento di quarant'anni fa sia per noi e per tutti gli uomini di buona volontà un'occasione per ravvivare questa speranza
E continuare a costruire dell'Europa e del mondo la nostra casa comune grazie
Presidente Casini prego a lei le conclusioni
Signor presidente signor Presidente del Senato abbiamo sentito
Bellissimo intervento di sua Eminenza abbiamo sentito l'introduzione del presidente del Senato e il Ministro degli esteri credo che
Da parte mia ci sia solo da esprimere la gratitudine
A chi ha avuto l'idea
Di questo momento di commemorazione
Che è il segno
Di una capacità da parte del Senato della Repubblica e delle istituzioni
Di guardare alla nostra storia e le nostre radici nessun atto
Importante
Non poggia su fatti altrettanto importante che ci hanno preceduto
E allora in particolare il presidente Armani ma alla senatrice fattorini che ha avuto l'idea di riunirci tuo tutti insieme qui oggi in questa prestigiosa sala
C'è la gratitudine profonda credo della Commissione esteri e del Senato
E
Solamente
Alcune brevissime considerazioni la prima Eminenza
Noi oggi
Abbiamo riletto
Una
Pagine importantissima di un mondo quello di ieri costruito sulla paura
Eppure
Oggi
In più occasioni sembra che molti rimpiangono quel mondo
Che si rimpiangono quelle certezze rassicuranti quel mondo costruito su due blocchi che in questa sorta di equilibrio del terrore sembrava
Bloccare qualsiasi fuga nel buio qual sia si avventura
E questo capita in particolare ad oggi dove sono messi in discussione certezze che ci sembravano rassicuranti
Abbiamo un'escalation evidente chiaro nel mondo non abbiamo solo più la minaccia del terrorismo qualificata così genericamente
Abbiamo interi Stati nazionali i cui confini furono disegnati negli anni successivi alla Prima Guerra mondiale che stanno saltando nelle loro statualità
Abbiamo un dialogo interreligioso e una libertà di espressione che viene minacciata
Con
Istintive e attentati sempre più forti e peraltro inconcepibili col clima di Civita in cui noi oggi viviamo
Dunque abbiamo un mondo profondamente
Oscuro nelle dimensioni del futuro che i nostri figli sì apprestano a vivere
E allora recuperare il dialogo di Helsinki è fondamentale
Ma direi soprattutto recuperare lo spirito e il coraggio che animò allora grandi protagonisti della vita pubblica abbiamo ricordato straordinari uomini di Chiesa
Abbiamo ricordato lo ha fatto il ministro Gentiloni giustamente il firmatario per l'Unione europea cioè Aldo Moro
Pensiamo a grandi personalità che animarono con quella firma un atto così importante il dialogo eh fondamentale
Ma senza idee e senza valori su cui poggiarlo il dialogo rischia di essere un rito inutile oggi dobbiamo recuperare secondo me una grande
Una grande idea del futuro una grande idea di coesistenza
E io credo
E termino
Che
Lo Stato del Vaticano abbia un ruolo fondamentale
L'intuizione che ha manifestato sulla politica estera nella politica globale del pianeta Papa Francesco
E questo pontificato significa che c'è una grande forza di arricchire di nuove motivazioni ideali
Pensiamo al fatto che ad esempio il Sudamerica Cuba si sono chiusi finalmente controversie storiche
Che
Bloccavano un intero continente ed erano una pietra nel tutti inciampo nel percorso del dialogo
Bene
Anche l'Italia deve fare la sua parte
Perché l'Italia riunisce nello spirito di Helsinki il meglio della tradizione della politica europea
L'Italia un Paese che ha sfatto le scelte atlantiche ed europea
Ma che ha sempre saputo coltivare il valore del dialogo anche con chi era molto diverso e molto distante da noi credo che in questo momento abbiamo bisogno di ponti
Non di incomunicabilità abbiamo bisogno di ponti anche e soprattutto nel rapporto con la Russia che va associato a mio parere alle grandi scelte di un al nuovo ordine mondiale che dobbiamo costruire io mi auguro
Che questo incontro di oggi sia stato un momento di
Meditazione che fornisca tutti noi motivazioni ideali e forti per un nuovo dialogo degli anni a venire
Grazie ringrazio il prete negli interventi grazie eminenza grazie ministro grazie a tutti grazie per l'attenzione
Per la pazienza e grazie