01 AGO 1963
dibattiti

Seminario internazionale di discussioni sulle tecniche della nonviolenza

CONVEGNO | - Perugia - 00:00 Durata: 2 ore 27 min
A cura di Andrea Maori
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Il concetto di "tecnica", le ragioni del metodo nonviolento (1-10 agosto, Prima giornata) Capitini precisa che: "Parlare di tecniche della nonviolenza non deve far pensare che basti conoscere le tecniche e adoperarle, senza avere nell'animo la nonivolenza.

Questo sarebbe un equivoco.

Si capisce che le tecniche sono procedimenti suggeriti, ma sempre richiedenti preliminarmente l'animo amico della nonviolenza...

si capisce che l'animo della nonviolenza è creativo, e può arricchire modi precedenti di agire e ne può trovare di nuovi.

Sono state analizzate alcune ragioni del metodo nonviolento.

Ha
detto Capitini: "Le società sono state tutte finora più o meno oligarchiche.

Bisogna che avvenga la grande trasformazione in società pienamente democratiche, cioè omnicratiche, veramente di tutti.

Ma per arrivare a questo bisogna che vi sia un'educazione continua e generlae delle tecniche della nonviolenza, che esse siano cibo comne, in modo che il consenso e il dissenso siano sempre pubblici, efficaci, utilizzabili.

Il professore Franco Fornari - psicanalista - dichiara che partendo dall'esperienza psicanalitica è arrivato al concetto della società omnicratica.

La tendenza alla nonviolenza rappresenta il punto di crisi della coscienza.

La coscienza umana avverte che oggi la distruzione dell'amico e di ciò che costituisce la ragione di vivere.

A questo punto la rinuncia alla violenza diventa necessità.

Guido Calogero analizza il nesso generale tra nonviolenza e dialogo.

La teoria del dialogo allude al fatto che la relazione tra l'io e il tuo, il riconoscimento dell'altro, non tocca solo il mondo dei suoi affetti, passioni, ma anche delle sue verità, della sua religione.

E' pericoloso esigere dagli uomini, molteplici come sono, azioni che stiano sotto un'unica verità, che potrebbe essere quella di qualcuno che la imponga agli altri.

Se vogliamo estendere il rispetto all'altro non già dobbiamo amarci perchè viviamo in una verità comune, ma perchè ciascuno ha un suo modo di capire la verità.

E' stretto il nesso tra filosofia del dialogo che è filosofia della persuasione e l'essere nonviolento che è atteggiamento di attesa che l'altro si persuada.

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