PSI: incontro di approfondimento per il programma elettorale delle prossime elezioni politiche

Vogliamo
Allora possiamo iniziare
Nello Polese un saluto
Grazie
Io vorrei esprimere un ringraziamento e l'apprezzamento
Per la scelta che il segretario del partito ha fatto di Napo
Per presentare questa par
Socialista questa chaise
è una testimonianza di attenzione verso la città e anche in qualche modo
L'identificazione
Di un possibile importante ruolo
Vuol svolgere
La politica culturale della ricerca dell'arte in favore dell'intero sistema
Tra coloro che sostengo
La necessità di smetterla con interventi straordinari ma di puntare politiche nazionali
Ogni anno si le diseconomie
A valorizzare le cose positive che le singole realtà di questo Paese possono fornire
All'interno un Paese
E quindi ci sono una serie di cose proprio nei settori che presentiamo oggi
All'esterno
Nei quali la città può svolgere un ruolo di servizio all'intera collettività nazionale
Pensiamo
Al discorso dei parchi scientifici e tecnologici che sia un portando avanti su un impulso del ministro Ruberti ha dato ma l'intero partito socialista settore nel quale la città può fornire un servizio notevolissimo mettendo a disposizione competenze volontà passione capacità di fare settore nel quale abbiamo già assunto come città una serie di delibere importanti che hanno identificato i settori d'intervento gli spazi
E del gioco pensiamo all'università
Seta importante prestigiosa
è decollata finalmente anche la seconda università metropolitana
Più di centoquaranta mila studenti tra levare
Università quindi una ricchezza per la nazione da valorizzare appieno quindi io a necessari
E a tutto quello che serve per rendere al massimo funzionale
Questo comparto
Una politica per il recupero e la valorizzazione dei centri storici è una politica di interesse nazionale ma è anche una politica che può trovare in questa città un unicum incredibile il due mila e quattrocento anni di storia che sono alle nostre spalle
E che ancora lasciano testimonianze tracce incredibili è oggetto di quotidiano recupera negli ultimi mesi riaperto Palazzo Corigliano dell'Istituto Orientale splendido esempio di recupero riaperto Donna Regina
Minato San Gaetano con i sedili della città aperto il Museo civico in questo castello
Una vitalità
E una ricchezza di proposte che vanno inquadrate in un progetto di intervento che non può essere immediato solo dall'interesse economico sotto i nostri occhi lo scempio dei nuovi quartieri
Derivanti dallo sventramento del centro storico della città
Ma devono essere naturalmente inquadrare
Nella politica nazionale rivalorizzazione
Di questi ruoli politica che stiamo portando avanti anche con un forte impegno contributo del mini
Valorizzazione infine il tasso c'è attive
Della cultura d'
Altro di quello che la città può esser esprimere a livello potenziale in maniera eccellente ma che non riesce a coagulare
In proposte anche produttive di alto respiro duramente un tessuto produttivo debole non fa da sponda queste potenzialità quindi l'esigenza di una politica culturale che favorì i momenti di associazione e di promozione di queste potenzialità
Io vorrei
Dicendo che ho partecipato a Raw alla presentazione che si è fatta mercoledì scorso delle proposte del partito per quanto riguarda i problemi politici genera
E per quanto riguarda l ministro azioni locali
Mi mi identifico completamente con quello che ha detto del sindaco di Roma
Il quale
Ha sottolineato un fatto
Che tutto quello che dal governo dalle Regioni viene verso le
Amministrazioni locali rischia poi di essere vanificato dalla lentezza enorme con cui i processi decisionali vanno avanti nelle amministrazioni locali
Per cui qualsiasi tipo di politica che debba poi travasare
Verso gli enti locali
Può essere condizionata dal fatto che le regole del gioco non ancora sono sufficienti a dare sufficiente velocità alle decisioni in sede periferica meccanismi di silenzio assenso di obbligo di essa
A me delle proposte in certi tempi meccanismi insomma che garantiscano una democrazia sostanziale
Sono meccanismi decisivi perché le amministrazioni locali possono svolgere
Grazie al segretario Perissinotto qui ancora una volta
A testimoniare l'attenzione la presenza del partito verso questa città
Ringraziamo il sindaco di Napoli diamo la parola al segretario del partito che introdurrà la discussione sulla nostra sulla nostra proposta dei programma per la formazione e la cultura l'arte della ricerca del
Conta
La fiducia nella scienza delle risorse dell'intelletto umano
Che hanno nutrito tutte le speranze del primo socialismo con Tina ad alimentare le nostre convinzioni e ad animare i nostri propositi di progresso economico e ciò e sociale
Istruzione tecnologie industria culture
Formano ma ormai un intreccio inseparabile vanno di pari passo crescono insieme
Ristagnano insieme nel mondo primeggiano le società
Che per prime con maggiore consapevolezza
Hanno preso atto della globalità dei processi di sviluppo restano indietro le società che si ostinano a dividere e a suddividere il sapere come se esso fosse spazio esclusivo di pochi operatori e di pochi fornitori
Le comodità della nostra vita quotidiana sono il risultato di sofisticate tecnologie il design l'abbellì sa delle cose che ci circondano sono in stretta relazione con la qualità dei materiali che l'innovazione riesce a creare la quantità dei prodotti industriali di cui possiamo correre è in rapporto diretto con l'innovazione dei processi produttivi solo che si consideri l'estensione e la particolarità dei campi sui quali la scienza continua a produrre mutamenti e innovazione pensiamo alla biogenetica
Potremmo vedere quanto legato al processo scientifico sia anche lo sviluppo delle scienze umanitarie
Che dovrebbero assicurarci i mezzi conoscitivi necessari per orientare le nuove scoperte affini di bene e di sviluppo civile
I socialisti hanno indubbi meriti storici per lo sviluppo dell'istruzione nel nostro Paese
Meriti il rinnovati nell'ultimo decennio con la modernizzazione dell'Italia e il nostro grande impegno per la costituzione di un Ministero della ricerca e dell'università dotato di mezzi ad e guardati allo sviluppo di questi settori fondamentali per il progresso generale andiamo ha dato una spinta determinante alla globalizzazione della crescita italiana sollecitando riforme in tutti i grandi della scuola in tutti gli istituti della ricerca in ogni ramo delle attività produttive
Io penso che anche grazie a questa nostra spinte l'Italia ha potuto andare avanti
Non ha raggiunto i primi
Ma nemmeno è rimasta col fanalino di coda in mano
Abbiamo ancora buone possibilità di entrare nell'Europa non dalla porta di servizio ma dal portone principale
Ora la cosa più di ogni altra decisiva diviene il giudizio degli elettori la speranza che non siano ascoltate più che tanto le numerose variegate sirene che promettono Orrin commenti ma che in realtà possono portarci di filato alla paralisi e all'Anarchia e la possibilità quindi che all'indomani del CIO coprire vi siano le condizioni per formare un buon governo con un buon programma per la possibilissimo ripresa del paese
E tuttavia benché molte cose buone siano state fatte incerto noi non possiamo considerarci soddisfatti
Il ritiro del disegno di legge per l'autonomia delle università cui è stato alla fine costretto il nostro ministro Ruberti è stato una atto di cecità
Una indulgenza verso interessi tutto considerato molto piccoli
Una concessione alla rozzezza di gruppi che pretendono di essere un'avanguardia
Non siamo insoddisfatti del funzionamento della scuola elementare e media nonostante le atti le novità che sono state introdotte queste scuole intrattengono i ragazzi negli anni cruciali per la formazione del bagaglio con non ci con conoscitivo e dello stile di vita
E qui che si formano i caratteri e si definisce il tipo dei rapporti con gli altri fattori essenziali
Per il futuro di una società che si avvia a divenire sempre più una società multietnica e molti razziale
Questa funzione diciamo così di agenzia di socializzazione è carente nella nostra istruzione primaria
Ed è una lacuna grave perché noi vediamo ogni giorno come quanti problemi di identità cittadina nazionale culturale
Debbano vedere impegnati i nostri ragazzi
Della riforma della scuola secondaria si parla da decenni
Ora che il nostro insegnamento superiore entrato in una nuova fase appare ormai indispensabile realizzare un rapporto fra queste nuove prospettive e le nostre istituzioni scolastiche
Immaginando lo fissato secondo una strategia unitaria di innovazione e di ammodernamento dei contenuti culturali
Preferibili alla rincorsa delle professionalità che non riescono poi a soddisfare nelle esigenze distruzione dei giovani nelle esigenze del mondo della produzione
Ed è in questo contesto che appare ormai largamente matura la elevazione della scuola dell'obbligo a sedici anni
E questo per noi un obiettivo che resta prioritario
E strategico
Abbiamo già parlato dell'autonomia delle nostre università
Abbiamo conseguito con il ministro Ruberti risultanti di grande importanza
Citerò soltanto il diploma universitario vero antidoto contro gli abbandoni l'incentivo dedite all'edilizia universitaria
Una riduzione del divario Nord o Sud anche nel settore della ricerca ci sono oggi cinque mila duecentotrentotto ricercatori nel Mezzogiorno
Più di un terzo di quelli operanti in tutta Italia laddove il divario era ieri da uno a sei
Ma l'autonomia delle università
è assolutamente indispensabile
Le università debbono applicarsi
Devono entrare in contatto sempre più stretto con il mondo della produzione e della cultura che le circonda
Devono poter accrescere le proprie entrate
Debbono legarsi di più
Al territorio divenire fattore importante non solo di formazione ma anche di sviluppo della città e della regione
Contro l'autonomia dell'università
Non c'è un interesse che non sia meschino retrogrado esclusivo
Noi vogliamo diversità nuove e moderne funzionanti funzionanti nel loro territorio appello che a tutti i possibili scambi
Occorre quindi un rinnovamento totale dell'organizzazione degli studi superiori
Nelle università italiane sovente imperano ancora il populismo assistenziale e il centralismo burocratico come sistema di governo
Il danno dei servizi scadenti non è ripagato dalle tasse ridotte
Sempre svantaggiato è lo studente che proviene dei ceti più sfavoriti che non può andare a Sordi fare altrove come fanno gli studenti di migliore condizione sociale i propri stimoli culturale
Chiediamo la nuova disciplina del diritto allo studio che mette alla pari di tutti gli studenti chiediamo una università più equilibrata socialmente quindi più produttiva più capace di svolgere il suo ruolo di snodo tra formazione specialistica e sviluppo della scienza e della tecnica
Come sappiamo il ruolo della ricerca
Nel sistema economico dei Paesi sviluppati sia andato ingigantendo sia andato ingigantendo al punto tale che sottovalutarlo sarebbe oggi un atto di gravissima miopia politica
Se gli anni settanta parte negli anni ottanta sono stati gli anni della ristrutturazione del risanamento finanziario dell'impresa
Oggi è necessario che la ricerca contribuisca a sostenere una riorganizzazione in senso più ampio
Tale da creare quelle caratteristiche nelle in prese
Di flessibilità
Di internazionalità
Di
Sensibilità al mercato di capacità innovative
Che sono condizioni essenziali
Per il successo competitivo
Di una competizione destinata a farsi sempre più aspra e difficile secondo la logica dei grandi sistemi ormai internazionali e mondiale
Il nostro Paese manifesta una particolare debolezza proprio nei settori basati direttamente sulla scienza
Mi riferisco alla Elettronica aerospaziale
Alle biotecnologiche alla strumentazione scientifica ed anche alla farmaceutica ed anche a parte della chimica
Settori nei quali la ricerca è la parte maggiore del costo del prodotto
Questa nostra debolezza e allo stato delle cose un fattore di grande preoccupazione
Per quanto riguarda gli anni a venire perché proprio lì e il tasto su cui si batte
La concorrenza internazionale
A fronte di questa situazione non c'è altro da fare evidentemente che rafforzare l'impegno nelle attività di ricerca
I socialisti hanno sostenuto e difeso con passione la riforma del quadro istituzionale in cui si collocano le attività di ricerca di formazione tuttavia essa non può bastare
Se non è seguita da un adeguamento delle risorse che porti gli investimenti italiani a livelli comparabili con quelli dei paesi più sviluppate
Resistenze di forze conservatrici
Hanno messo un freno allo sviluppo delle nostre università
Proprio mentre si stanno verificando in campo mondiale i danni dello squilibrio esistente
Tra le possibilità materiali di un accrescimento del benessere generale e la carenza di una cultura umanistica adeguata alla bisogna
La carenza del senso di responsabilità
E del senso della giustizia hanno portato l'Italia in una situazione di crisi istituzionale
Pur in una condizione di benessere diffuso e in un clima sostanzialmente di pace sociale
Una condizione
Che era ideale per procedere all'ammodernamento dei nostri istituti di governo
è stata invece fatta precipitare verso la con
Fusione la Babele delle lingue
E in definitiva il rischio
Che non è il rischio da poco che ci sta di fronte
Sono finiti sotto accusa imputati numero uno i partiti politici
I quali hanno senza dubbio le loro colpe
Ma sono pur sempre gli strumenti attraverso i quali l'Italia è passata
Nel rango delle grandi potenze mondiali da Paese ovvero ed arretrato quale era ancora negli anni cinquanta
Sarebbe assai più giusto oltre alla descrizione minuziosa dei misfatti dei partiti i indagare scavare un poco nella nostra cultura cercare le cause di tante instabilità
Di tanto malessere di tanto menzognero catastrofismo che non può certo farsi risalire alle malefatte di questo o di quell'assessore
Credo che per questa via
Si potrà giungere a capire più facilmente tante carenze tante contraddizioni della società italiana tanto è impegnata nella costruzione del benessere individuale
Quanto sovente sorda agli impegni del benessere comune
Così come non sarebbe difficile scoprire i riflessi della crisi del pensiero comunista cioè della cultura egemone del dopoguerra
Sullo stato di confusione in cui versa l'opinione pubblica italiana
Saverio Vertone
Commentando proprio le conseguenze della conquista comunista della cultura italiana
Osserva
Professori
Professorini e case editrici
Che mentre in Russia bisogna rifare lo Stato l'economia
In Italia
A causa di professori professorini e case editrici dice mentre i russi e bisogna rifare lo Stato e le economie in Italia bisogna ricostruire il senso comune della gente ed aggiunge
Le idee che circolano nella società italiana
E che CIN marciscono dentro
Sono ormai diventate idee di nessuno e c'è l'arretratezza di chi fa l'opposizione senza porsi mai il problema di governare
C'è la pretesa di restare fuori dal Palazzo per avere le mani pulite
C'è un narcisismo davvero insopportabile
Quest'area di riferimento
Per il PDS o di Repubblica scrive Vertone e composta insolvente dal persone molto bene a se stante negli uffici nelle scuole nell'università e si tratta di gente che esprime tutti i tratti tragici patetici e deprimenti della piccola borghesia
è una descrizione abbastanza efficace del processo di deresponsabilizzazione compiuto sì nella società italiana
Noi per parte nostra non abbiamo altra via che proclamare alto e forte la fiducia nelle nostre idee la fiducia nelle prospettive del movimento socialista che attraversa una nuova fase
Di movimento e di Travaglio
La fiducia nella democrazia che alla fine vincerà la sua partita contro Los pacifismo e la frantumazione delle forze e dei valori
Il disorientamento della società civile si riflette anche in quella grande fabbrica di cultura che lo spettacolo
Possiamo dire che la modernizzazione che ha investito l'apparato produttivo e le mutate condizioni di vita del popolo italiano hanno appena sfiorato lo spettacolo
Non parte
L'industrializzazione della cultura
Che pure è l'unica via per realizzare una osmosi tra autori e pubblico
L'unico modo perché il mondo che noi viviamo divenga anche il mondo dei libri delle commedie dei film della musica
La legge che anni fa istituisce Fondo unico per lo spettacolo assicurando al settore un notevole flusso finanziario fu un grande atto di fiducia nelle forze dello spettacolo italiane
Il raccolto forse possiamo dire oggi non è stato pari all'atteso
Una risposta positiva è venuta dalla musica lirica e concertistica che nell'anno testé concluso avuto rispettivamente due milioni ottocento mila e tre milioni e seicento mila presenze
Le più alte
Sinora registrate
Ma a fianco di questi risultati c'è una spesa dello Stato di oltre cinquecentosettanta miliardi
Per un pubblico
Non più elitario ma sicuramente scelto anche se la televisione pubblica e privata ha raccolto l'invito a popola rizzare attraverso i propri schermi i grandi e venti musicale
Poche novità per il teatro di prosa settore ormai totalmente assistito fitto di calendario cui non corrisponde una eguale ricchezza di avvenimenti anche se non mancano affatto i talenti
Il cinema
Il settore più popolare dello spettacolo continua la sua discesa sono novanta milioni di biglietti nel novantuno
E se andassimo a guardare i risultati dei film italiani ci sarebbe da disperare
Il cinema italiano continua hanno un rappresentarci più adeguatamente nei all'interno del Paese né all'estero
E sempre abitato nella sua crisi
E quanto c'è di buono non trova sostegno sovente nelle strutture distributive
La tenacia del ministro Tognoli
Ha letteralmente strappato alla Camera l'approvazione della nuova legge per il cinema e non c'è motivo per ritenere che riaperte le camere il Senato non completi rapidamente l'iter della legge
Questa nuova legge destina molti fondi alla riorganizzazione del settore e con esso lo Stato assume anche molti rischi propri della produzione
Ma deve essere ben chiaro che lo Stato non è un produttore e i risultati li attende da tutti coloro che operano nel cinema
Noi dobbiamo volere più spettacolo e più spettatori e spettacoli migliori il che vuol dire migliori spettatori e migliori cittadini
Lo Stato investe in produttività in conoscenze in un immaginario che sia in rapporto con la realtà del Paese che è la realtà di un grande ESE forte di industrie di un benessere diffuso che ai problemi delle nazioni del suo rango e non quelli del terzo mondo
Ritardi esistano anche nel settore della televisione che essa stessa una importante crocevia tra innovazione tecnologica
Processi culturali ed informativi
E addirittura fonte di costruzione di identità individuali etniche e nazionale
Alla televisione
Compete di farsi carico appieno entro la logica
Del servizio pubblico
Delle responsabilità che oggettivamente assume nei riguardi dei fanciulli degli adolescenti oltre che di quelle categorie sociali anziani malati immigrati
Che nel teleschermo trovano l'interlocutore primario talvolta esclusivo
Della loro possibile interrelazione con la realtà sociale
I socialisti nella televisione
Alla testa della televisione anche con il presidente compagno manca
Hanno operato perché la televisione si muovesse secondo una strategia rispondente a questi obiettivi
E tuttavia ancora necessario rivedere in modo difforme risorse e professionalità
Del nostro servizio pubblico
Occorre specializzare in funzione di diversificate esigenze sociali le reti della televisione pubblica
Esaltare le potenzialità interattive del mezzo
Dovrebbe essere cancellata l'assurdità di alimentare con produzioni d'Oltreoceano quasi sempre di serie B
Di schermi dell'Italia e dell'Europa che hanno il più ricco giacimento culturale del mondo
Sotto entrambi i profili sono questi dei ritardi che dobbiamo colmare
Salvando lo sviluppo della trasmissione televisiva Allo sviluppo dell'Elettronica e delle reti telematiche
Organizzando le risorse finanziarie tecnologiche europee ai fini della produzione di cultura euro
Vero e della libera competizione di tale cultura con quelle extra europeo
Esaltando lo sviluppo della televisione delle reti telematiche si esalta anche la modernizzazione e la democratizzazione del Paese
Si allargano gli spazi per la crescita di una società più civile in cui il sapere la cultura non siano più patrimonio esclusivo dei gruppi elitari
Per questo noi ci siamo battuti per l'ampliamento e la pluralità del servizio televisivo in cui accanto al ruolo indiscusso del servizio può
Ecco vi fosse anche spazio per operatori privati non assistiti dallo Stato e non dipendenti dalla sua televisione
Una norme mi si consenta di dire clamoroso sproposito continua ad essere la gestione del nostro patrimonio storico artistico
In Francia
Un modesto amministratore accingendosi a ricostruire le finanze della sua provincia disse un giorno
Datemi un castello
E io vi darò una economia ebbe il castello di Chenault Urso
E da lì assicuro la prosperità di tutta la loro era
In Italia siamo agli antipodi di questa concezione
Ciò che è stato conservato è stato in genere chiuso isolato in nome di una copertura fortemente elitaria
Riformare la legge di tutela vecchia del mille novecentotrentanove è il primo passo da compiere e sulla scorta di questa riforma va ristrutturato il ministero dei beni culturali
La valorizzazione del patrimonio artistico
Potrebbe avere riflessi positivi anche sull'occupazione specie nel Sud
Quanti laureati che oggi gravando inutilmente sul sistema scolastico potrebbero essere utilmente occupanti nei musei nella produzione dei cataloghi nella realizzazione di video dischi in tutta quella complessa attività di servizi che è necessaria per fare del sistema museale una efficiente rete di educazione permanente
è un abbandono colpevole
Al quale i nostri compagni parlamentari uomo di governo hanno cercato di porre un freno
Ma resta l'abbandono colpevole di un grande patrimonio storico artistico
Senza dubbio il più grande del mondo esso deve essere oggetto
Di una attenzione ben più grande
Elemento di qualificazione sociale e territoriale
Stimolo alle iniziative di ricerca e di comunicazione
Perno in un certo senso anche in parte di una politica dell'occupazione intellettuale
Nella consapevolezza comunque che la ricchezza del passato
Può e deve diventare una ricchezza anche per l'oggi
Care compagne e cari compagni queste sono tutte questioni di fondo e come tali non le dobbiamo considerare
Il primo riformismo
Cercava di ricondurre ogni questione all'aspetto economico perché l'ingiustizia sociale Erra allora clamorosa e sul piano dell'istruzione si aveva a che fare con masse il cui unico nutrimento culturale e spirituale
Come notava Bissolati in un articolo del mille ottocentonovantatré su critica Sociale
L'unico nutrimento culturale veniva dal clero
Oggi la situazione è letteralmente capovolto
Non è affatto un paradosso affermare che nel mondo moderno alle distanze sociali sono maggiori sul piano culturale che non sul piano economico
E quel che è più grave e ormai proprio la quantità di sapere che distribuisce
La ricchezza nel mondo e all'interno delle singole nazioni
La battaglia per l'allargamento e il miglioramento della istruzione in generale
Quella per la parità di tutti qualunque sia la condizione sociale
La parità nel diritto allo studio in tutti i suoi livelli
Quella per l'impotenza e mento della ricerca
Quella per una coscienza civile degna del ruolo che l'Italia ammise il mondo
Tutte queste sono le più sacrosante battaglie
Che il socialismo negli anni due mila può condurre
Per concorrere anche con esse all'affermazione dell'uguaglianza e della giustizia
E noi stessi avremmo maggiore o minore successo
Proprio in ragione dell'impulso che sapremo dare alla formazione dei cittadini capaci di vivere con piena consapevolezza
La civiltà moderna che è sempre più civiltà della comunicazione e della immagine
è dunque un impegno serio che noi prendiamo a favore della diffusione del sapere
Un impegno che si protrarrà negli anni
Con l'ambizione di lasciare un segno nei tempi che verranno
Bene e allora apriamo
La discussione io vi prego di contenere gli interventi mai cinque dieci minuti massimo perché questo poi ci consentirà di avere un maggior numero di partecipanti dibattito
Qui
Punto sotto due concetti
Sintetizzando inizio la parte finale intervento del compagno Craxi
Attraverso la conoscenza dell'istruzione e quindi attraverso la scuola ci deve poter essere la possibilità di parità
Ed una scuola di qualità e necessarie per il presente e per il futuro del nostro Paese alloggi noi siamo a Napoli
A Napoli a Palermo a Calabria nel sud dell'Italia
Trentacinque mila ragazzi non vanno a scuola ma la squadra scuole elementari non vanno a scuola nella scuola media solo questi grandi buchi neri dell'istruzione italiana
Della perdita di queste intelligenze e la perizia delle possibilità umane per ciascuno di quei trentacinque mila bambini pascolo italiana ancora oggi la scuola di grandi disparità
Certo è passato del tempo dalla maestrina della penna rossa adesso le maestre solo tre ma a casa molti dei nostri figli hanno il personal computer a scuola non ci la palestra tante volte non c'è l'Aula qui a Napoli non ci sono le Aule a volte anche nel Nord mancano la carta per la fuga fotocopiatrice del gesso
Vi è poi una eccessiva rigidità di quello che noi chiamiamo il ma il termine sbagliato il sistema scolastico che poi non permette neanche all'eccellenza di svilupparsi io voglio fare un esempio di di lentezza burocratica
Per capire poi quanto tutto è chiuso quando tutto è bloccato negli ultimi quindici giorni di attività parlamentare invece di riuscire a far passare la legge sull'obbligo scolastico siamo riusciti a far passare una leggina per permettere di rifare un concorso che non era andato bene allora per la spesa di cinque milioni cinque milioni a carico del bilancio della pubblica istruzione abbiamo dovuto attraversare il parere di otto commissioni parla quando in Svezia nel frattempo
Per quattro volte sono cambiati i programmi della scuola secondaria superiore quando in Francia basta la firma del ministro della pubblica istruzione per cambiare la scuola secondaria superiore noi non siamo riusciti a portare a casa l'obbligo scolastico a sedici anni la Spagna essi il Portogallo sì questo esempio di lentezza di burocratismo lo posso fare anche esempi di di lassismo le sperimentazioni certamente hanno Novati i programmi della scuola italiana ma c'è una tal confusione che all'interno della stessa scuola vi sono a volte quattro sperimentazioni una comincia in prima non è ancora finita e se ne comincia un'altra
Le statistiche non ci mettono non ci mettono all'ultimo ho posto in qualche maniera potrebbero anche consolarci ma noi non vogliamo essere consolati se soprattutto pensiamo come dicevamo come dice il nostro programma è come vogliamo ribadire che attraverso l'istruzione poi il nostro Paese stare nel presente e andare del futuro ma dobbiamo di fronte a una serie di critiche di fronte dell'immobilismo di fronte a quelli che io ho chiamato anche i buchi neri di fronte a delle difficoltà ISP dalle quali certamente i processi di cambiamento che ci sono stati sono però Stati insufficienti e tali vanno giudicati cominciare montepremi apporre la vera attenzione verso la scuola al centro dei nostri programmi per molto tempo tutto sommato ci siamo difesi affermando che la responsabilità di una stagnazione della scuola italiana grava sulle spalle di quelli che sono dati gli innumerevoli ministri della Pubblica Istruzione tutti di parte democristiana bene io credo che ormai questa scusante mosse appunto scusa vera dobbiamo essere capaci per primi di proporre un governo serio della scuola italiana
Che non può essere altro che un Governo di un processo di autonomia scolastica
Che inizia ponendo al centro
La volontà la dignità dello studente la capacità per lo studente la possibilità di sta bene e la scuola di apprendere di imparare imparare le cose che servono per vivere le lingue straniere questo è un Paese dove le dunque non vengono caprese poi non vengono esercitate si gira per il mondo come bagaglio
Presso abbiamo certamente un appesantimento un appesantimento che non si è tramutato in qualità di sono il milione e cento mila addetti della scuola quando si parla della scuola italiana si parla soltanto di un milione e cento mila insegnanti e invece bisognerebbe capovolgere il punto di osservazione e porre al centro di ogni riflessione i dieci milioni di studenti che ci sono in talia i nuovi soggetti i ragazzi che arrivano da altre parti del mondo e i ragazzi italiani tutti hanno lo stesso diritto al la istruzione e noi dobbiamo proporre un aggiornamento delle conoscenze e l'introduzione di nuove educazioni i nostri ragazzi devono poter parlare poter studiare poter discutere a scuola della educazione sessuale dell'educazione sanitaria affrontare quelli che sono i problemi veri problemi di oggi e non soltanto lo studio degli integrali o lo studio del greco che pure sono necessari però in si ne a tutto quanto il resto altrimenti la scuola puntino a rimanere soprattutto per i giovani un corpo separato una realtà non quotidiana
Noi proponiamo un coordinamento gemme sistema dove oggi operano soggetti diversi il soggetto pubblico la scuola statale che deve essere sempre meno centralista e burocratica ma anche il sistema privato dell'l'azione e perché no e perché non l'introduzione di un'attività di educazione attraverso la televisione ecco io credo che sia necessario porre al centro delle riflessioni che faremo qui anche oggi da queste serie di argomenti e allora forse viaggeremo più liberi di agiremo più spediti se finalmente potessimo staccare il nostro ragionamento puntando tutto sui contenuti senza affaticarci sempre e come sempre soltanto sul problema della gestione Potì Diana del personale della scuola noi abbiamo avanzato e qui termine una proposta provocatoria si sgancia il ministero della pubblica istruzione e lasci la gestione del suo milioni cento mila addetti ad altri ministeri di denti realmente un'Authority governi il processo di decentramento delle autonomie scolastiche diventi ministero che corti
L'attività educativa e il problema dell'assunzione dei livelli dei precari degli insegnanti alla funzione pubblica
Graziano Laura Fincato e diamo la parola al o no al senatore Luigi Covatta sottosegretario ai Beni culturali
Grazie ma io vorrei
Partire facendomi una domanda
Nel settore della politica culturale e universitaria esiste una maggioranza riformista
La risposta e negativa
Non c'è solo il ritiro della legge sull'autonomia universitaria
A dimostrare
Come la coalizione
Di interessi
Conservatori e corporativi in questo settore attraversa di tutti gli schieramenti
Non c'è solo
Il ritiro della legge sull'autonomia universitaria a ricordarci che la mamma delle tante
Il re è sempre incinta noi vediamo
Mo'in tutti i settori compreso quello di cui mi occupo io in questo momento baronie Lazzaroni
Unirsi in un fronte compatto
Contro qualsiasi ipotesi
Di innovazioni pone e di modernizzazione dobbiamo quindi essere consapevoli che le nostre opposte di politica culturale sono proposte oggi minoritaria e sono minoritaria
Che i professori professorini di cui parlava Bertone citato da Craxi hanno buon gioco a coprire dei panni nobili dell'ideologia una rete di micro interessi premio sui macro interessi della domanda cultura
Dell'utenza
Dei dieci milioni di studenti di cui parlava Laura Fincato dei non so più quanti milioni di studenti universitari di cui ci parlerà fra un attimo Rubei
Delle centinaia di migliaia dei miti o con i di consumatori in mostre di musei
I beni culturali che abbiamo
Nel nostro paese
Anche per questo
Il primo impegno che i socialisti hanno pari
Esso nel corso di questa legislatura nel campo dei beni culturali è stato quello della riforma dei musei della riforma del sistema museale
Ieri da far perdere all'istituto museale quella caratteristica custodiale cimiteriale che ha avuto finora
E da trasformare queste strutture in strutture efficienti e e capaci di trasmettere un messaggio culturale non orientate soltanto
Alla conservazione è una conservazione per giunta non sempre a
In vita non sempre efficace del patrimonio del passato
Certo è difficile portare avanti un'iniziativa che si fondi anche in questo caso sull'auto non
Mia e sulla responsabilizzazione degli operatori in un contesto in cui e il conservatorismo a prevalere conservatorismo che a anche in questo settore si
Nasconde
Dietro un polverone catastrofista ci sono illustri professori che ripubblica hanno da dieci anni
Lui lo stesso articolo senza aggiornare neanche i dati sul la crisi del nostro patrimonio culturale ci sono illustrissimi storici dell'arte per i quali qualunque cross sta che venga danneggiata in un museo statale e di valore inestimabile c'è una situazione
Pone in cui
L'unica cosa che viene richiesta dagli operatori del settore tranne alcune danze lodevoli e lo status quo il non modificare la situazione a condizione di poter avere quello che nel porto di Genova una volta veniva contabilizzato nello stipendio ed era il diritto al nuovo
Mio
Ecco in questa situazione
Noi dobbiamo invertire una tendenza nella consapevolezza di avere a disposizione un oggetto
Una a serie di interessi di estremo valore Craxi
Ricordava prima l'esempio della Loira e diceva
Datemi un castello ed
Farò diventare ricca una Regione Bettino siamo a Napoli a Napoli qualche hanno fatto
Noi decidemmo di dare un castello
Da gestire
Per far diventare ricco non so se tutta la regione ma almeno una piccola parte di questa città
Questo castello al Castello disse di Santelli
Abbiamo costituito faticosamente ci sono voluti tre anni un consorzio pubblico privato per gestire questo castello che è sede di grandi esposizioni di grandi manifestazioni culturali in una maniera meno fiscale meno burocratica di quella che prevedono le leggi e i regolamenti
Abbiamo finalmente costituito il consorzio fra venti giorni in questi tassi apre una grande mostra che avrebbe dovuto essere finanziata da questo consorzio
Manca la designazione del membro del collegio sindacale della Corte dei Conti
Per cui non si sa se questo consorzio riuscirà a gestire la più importante manifestazione culturale del suo programma ecco questo è il quadro che difendono le centinaia di storici dell'arte che appongono le loro firme a difesa dello status quo
Le necessità
Di innovazione per la prossima legislatura Craxi le ha indicate con molto rigore la riforma della legge di tutela di cui la riforma dei musei e premessa logica
Una riforma della legge di tutela che ci saldi anche dal rischio di uno sciocco sciovinismo
Rispetto alle scadenze europea e rispetto ai compiti più complessivi di cooperazione internazionale e di presenza della cultura italiana sul mercato mondiale se c'è un settore sul quale possiamo aspirare a un primato e questo non si capisce per quale motivo dobbiamo sottrarci al confronto internazionale dobbiamo coltivare i nostri orticelli o meglio si capisce molto bene perché in questo modo non si mettono in discussione le gerarchia le reti di micro interessi i piccoli privilegi che questa situazione garantisce la riforma del ministero conseguente a una legge di tutela che sia ispirata a un principio
Quello di non volerne distruggere né in balsa mare
Il patrimonio culturale perché distruggere in balsa mare sono tutte e due segni di una cultura di morte
Mentre il nostro obiettivo deve essere quello di costruire una legge di tutela che ci consenta di convivere con il nostro passato e con la memoria del nostro passato
Infine è quello di favorire progetti integrati
Tra i vari settori che si occupano della promozione della produzione e della conservazione dalla cultura
Nonostante tante chiacchiere
Di professori e professorini altezzosi e Saccenti
Sono stati due socialisti il ministro Ruberti e chi vi parla
A fare per la prima volta un accordo di programma tra il Ministero dell'Università e il ministero dei beni culturali
Per applicare la ricerca la conservazione per sviluppare gli studi in questo settore per attuare sinergie ed altri accordi di questo genere si possono fare un'ultimissima cosa
Debbo dire
Io sono il Sottosegretario di un ministro che non c'è
Invece di parlare del partito che non c'è sarebbe bene parlare ogni tanto anche del ministro che non c'è
Ed è il motivo per cui non c'è questo ministro
Ho letto stamattina
L'onorevole la Malfa stare una predica sulla lottizzazione contro il manuale Cencelli contro questi modi di governare
Non posso fare a meno in questa città in questa sala
Di ricordare che il Presidente della Repubblica aveva nominato ministro dei Beni culturali professor Galasso e che il professor Galasso ha rinunciato per rispetto del manuale Cencelli
Grazie Toulon cioè il ministro in cambio Laura Fincato ne ha cambiati quattro nonché milanesi del ministro che c'era prima entrambe diamo la parola rettore dell'università di Napoli al professor Carlo Ciliberto
Ma io credo che il riferimento nel discorso che stiamo effettuando certamente alla relazione che è stata esposta dall'onorevole Craxi al documento che ci è stato distribuito
Ma l'altro riferimento per quanto riguarda i problemi della dell'università e della ricerca scientifica è il quadro istituzionale
Rispetto al quale ci troviamo quadro istituzionale negli ultimi quattro anni è cambiato notevolmente il ministro Ruberti ha certamente dato un impulso notevole dobbiamo dire eccezionale rispetto a quanto è stato la situazione
Della ministero dalla Pubblica istruzione
Negli anni precedenti per quanto riguardava appunto la l'università e la ricerca
Va detto in relazione all'attuazione del quadro istituzionale un quadro istituzionale che pone molti problemi di riforma all'interno degli atenei ha detto ma ha rilevato un fatto
Molto importante alla gravissima situazione che si è venuta a determinare negli atenei
Per la mancata approvazione della legge sull'autonomia
E la generale attuazione dei Senati Accademici integrati che a norma di legge istitutiva del Mustica
Detta soltanto norme di massima servizio di di autonomia nella certezza che è una successiva legge stabilisse precise condizioni
La necessità
Attuale è quella di una rapidissima definizione da parte del nuovo Parlamento
Di norme quadro che permettono al ministero di analizzare seriamente gli istituti che riceveranno dagli atenei a questo proposito debba dire debbo dire che la conferenza dei rettori è molto preoccupata su questo problema delle delle e i nuovi statuti attualmente soltanto un ateneo per un ateneo è stato approvato il nuovo statuto e per un altro ci si appresta ad approvare a da parte del ministero il pericolo che si avverte all'interno degli atenei è quello di un
Corpo al corporativismo spinto e di una forte sindacalizzazione
Bisogna stare attenti perché potrebbe attraverso una non precisa attuazione del principio dell'autonomia potrebbe addirittura verificarsi una sorta di controriforma e queste è uno dei punti è uno degli allarmi che noi sentiamo
Circa il problema della ricerca all'interno dell'università
Che è certamente un problema di finanziamenti che si possono apportare miglioramenti non solo quantitativi
E funzionali della situazione attuale ma è anche un problema di personale qualificato la fuga di laureati e la fuga di ricercatori da alcune facoltà esiste ancora
E particolarmente nel settore umanistico
Della funzionalità dell'efficienza e delle biblioteche universitarie che certamente meriterebbero provvedimenti apposti di anche per qualificare maggiormente il personale e per assicurare il loro funzionamento lungo un arco
Molto più ampio di quello attuale che possiamo attuare
I problemi poi
Ci sono problemi di una certa rilevanza per quanto riguarda le grandi sedi universitarie
Tra proliferazione di sedi periferiche dispersione delle risorse da un lato e la richiesta di istruzione universitaria nelle grandi aree urbane era economie di scale permesse dagli investimenti e dalle vecchie dalle vecchie sedi a questo proposito occorrerà provvedere ad una fase transitoria
Tra la situazione attuale e quella a regime perché certamente atenei di grosse dimensioni
Potranno decongestionare se attraverso la creazione di nuove università ma certamente bisogna tenere presente che ci sono problemi di completamento di processi di realizzazioni sistemazioni
Che ormai per fortuna non sono più reversibili faccio un caso quello che o più presente come rettore dell'Università Federico secondo
E di Donato sono ricorderà molto bene il suo venti anni fa circa partimmo per decongestionare per decentrare e soltanto recentemente da alcuni in da due tre mesi abbiamo potuto cominciare ad attivare il nuovo complesso a Monte Sant'Angelo
Ci sono poi c'è da rilevare che non è sempre possibile
Muoversi sulla situazione del costo zero
In effetti ci sono problemi che per poterle attiva situazioni che per potere essere attuate richiedono delle nuove risorse quindi occorrerà certamente
Che
Venga rivista la situazione nella quale ci troviamo come università stretti come avvenuto del resto è venuto sulla stampa
Con i problemi sorti dalla
Dalla iniziativa di alcuni lettori hanno dovuto prendere per aumentare i contributi delle i contributi quelli che noi chiamiamo i contributi degli studenti
In realtà in conseguenza del fatto che ormai il contributo dello Stato
Alle università e fermo al mille novecentottantanove ci sono
Anche delle difficoltà di reperimento di altri tipi di risorse
E
Noi condividiamo io mi sento di condividere quando il ministro Ruberti va esponendo il cioè che i bisogni che l'università si attivi attraverso attraverso una migliore relazione con il territorio questo viene certamente fatto ma naturalmente bisogna cambiare anche la mentalità bisogna cambiare anche le forme bisogna cambiare anche diciamo le selezioni per poter arrivare a situazioni ottimale in cui ci sia un'integrazione di finanziamento anche dall'esterno
E vorrei terminare facendo una considerazione che non riguarda l'università noi stiamo parlando della ricerca in generale mi riferisco al consiglio nazionale delle ricerche
In uno un incontro che ha tenuto il ministro a Roma la settimana scorso lui ha ammesso
Il dito su questa bianca
C'è un problema complessivo del funzionamento del Consiglio Nazionale Ricerche e la sua paralisi che è diventata che è una conseguenza della burocratizzazione e con difficoltà che si riesce a venirne fuori proprio recentemente siamo riusciti come consiglio di presidenza a dare una svolta per quando riguarda un'attuazione dell'autonomia del regolamento di contabilità
Ma il problema molto più grande perché gli attuali comitati oramai sono prorogati già da tre anni
In effetti occorrono di provvedimenti urgenti per superare anche alcune ambiguità che purtroppo ci sono nella legge centosessantotto e che riguardano problemi di attuazione cioè svendere per quanto riguarda l'università
C'è una situazione molto più chiare per andare a a da portare riforme all'interno delle università per quanto riguarda il CNR purtroppo esistono dei dubbi vengono sollevate continua mente delle eccezioni e il CNR in questo momento è in una fase di stallo
Qui ho terminato ritenendo che
Tutte le cose che sinteticamente ho cercato di rappresentare rientrano perfettamente come dicevo all'inizio nelle esposizioni che sono state fatte grazie
Bene Graziano professore Ciliberto che ha rispettato meticolosamente il tempo assegnato e diamo la parola al senatore professor Francesco Demartini
Ringrazio di pista cogli Enza
Evidentemente dovuta ai miei lunghi anni
I quali lunghi anni mi hanno dato pizza fortuna inestimabile
Di avere potuto ad un tempo percorrere la via degli istituti con qualche successo
E anche quella della politica con successi per insuccessi e questa doppia esperienza
Chi al termine della vita
Mi suggerisce non di guardare al passato
Sebbene abbia molto apprezzato l'introduzione del compagno Craxi sui meriti dei socialisti nella loro storia per l'innalzamento delle condizioni culturali delle masse
Ma di guardare al futuro sì ho qualcosa da rinvia anche avere soltanto che la brevità della vita
Mi impedirà
Di dare quello che stimo necessario
In particolare per un socialista testimone cessare io in relazione ai problemi che sono stati toccati e che vorrei porre in un quadro più generale
La mia convinzione
Sicché in un passaggio di epoca come quello che noi stiamo vivendo
In generale
Siamo a poco armati
Per risolvere i problemi
Che sono
In buona parte non solo diversi ma più difficili di quelli di un tempo
E sono i problemi determinati da questo straordinaria trasformazione di carattere scientifico tecnico
E molto l'aspetto del mondo
I rapporti sociali la base economica ma culturale
Ponendo degli interrogativi ai quali le sinistre in particolare ma un po'tutti sono in ritardo
Sono i problemi di gomme
Si riesce a contemperare l'esigenza di uno sviluppo tecnico-scientifico inevitabile e necessario
Con le necessità sociali e la giustizia e la libertà
Ed è questo un atto che io vorrei auspicare al termine della vita
Che il partito socialista in particolare dessert un contributo di grande originalità
Che non può consistere soltanto nel condannare il futuro nel condannare il passato oppure
Entrati zar né l'importanza
Ma consiste nella ricerca difficile paziente delle soluzioni politiche
Istituzionali
Collegare sviluppo
E libertà
Se si pensa alla condizione in cui si troverà sempre di più l'uomo singolo l'individuo di pronti al potere inteso nella sua globalità
Allora signora qualche ragione di smarrimento perché questo potere infinitamente più grande di come sia stato il potere in tutti i tempi
Qualunque sia stato il regime delle poche pari
Come è possibile ad esempio di promuovere il progresso tecnico e nello stesso tempo garantire l'occupazione quando in tutta l'Europa a cominciare dall'Italia noi vediamo le conseguenze
Almeno per il momento distruttive
Di una certa forma di progresso tecnico come si controlla questo progresso tecnico con quali forme politiche e vi è di più
Come si difende la libertà personale individuale
Per i mezzi infiniti che
Il potere oggi a sua disposizione per entrare dovunque e credo nessuno più dei socialisti
A
Come dire la vocazione storica per comprendere il problema e dare le risposte adeguate da questo lato io considero l'esistenza di una questione di egemonia che non può essere l'egemonia legata al potere cioè si egemoni perché sia la forza del potere ma l'egemonia in sé l'egemonia che consiste nella capacità di indicare idee nuove ed originali capace di corrispondere ai problemi del tempo
Questo è il mio auspicio parenti
E comprendo
E la strada che nella mia mente
Il modo largo non precisato
Si dovrebbe percorrere una strada
Il TAR di difficoltà nessuna delle teorie del passato ci dà i mezzi per rispondere a questi problemi né Marx né i suoi nemici perché erano come di altre epoche che non conoscevano questi problemi i problemi dobbiamo risolvere noi con la nostra capacità noi dobbiamo creare
Le soluzioni naturalmente questo non vuol dire distruggere tutto quello di cui noi siamo nere dita ma vuol dire essere coscienti che quell'eredità da sola non servirebbe assolutamente
In questo senso
La questione del modo come si esercita il potere
Diventa essenziale
Perché il potere anche democratico
Qui può essere esercitato
Nella realtà in modo non democratico
E perciò occorre essere coscienti dell'esigenza di stabilire gli equilibri istituzionali qualunque sia il tipo di Stato democratico che si configuri per garantire queste esigenze
Moto che io non sono d'accordo con molte posizioni che il partito ha assunto in questi anni
Però vi è una cosa che io vorrei dire alla fine
Che non mi sono mai sentito estraneo e lontano da questo partito perché il partito non è
Un insieme di
Proposte politiche di un momento della sua storia
Partito in primo luogo una collettività umana
E a questa collettività
Io mi sento e mi sono sempre sentito legato partito della storia
E a quella storia efficienti ama profondamente legati anche perché in piccola parte ne siamo stati testimoni
E protagonisti buoni o cattivi ma mi sento soprattutto legato al futuro
Di questa partita
E penso che tra le rare forse
In grado di comprendere i problemi che in modo così del disorganico io opposto
E probabilmente di dare una risposta
Si avrà l'ambizione di farlo anteponendo la tutte le altre pur legittime ambizioni personali nelle proprie della politica vale a dire risposte nuove ai problemi nuovi
E questo è la conquista di un'egemonia che non si fondi sulla forza del potere a un egemonia che si fondi sulla forza delle idee dei principi ed è la capacità di guardare lontano
Finanziamo il professor Francesco De Martino per il contributo che ha dato alla nostra discussione che insieme un ammonimento ed uno stimolo riprendiamo la nostra discussione diamo la parola dal presidente della RAI Enrico manca
Io penso che abbiamo di fronte due ordini di problemi proprio per dare quelle risposte nuove ai problemi nuovi a cui ci invitava Francesco De Martino
Il primo è quello di dare alla produzione culturale italiana gli strumenti per competere in un mercato culturale che ormai planetario e dove contano sempre di più
La tecnologia e la capacità finanziaria e industriale lungo le linee che il segretario del partito a all'inizio della nostra riunione indicato
Naturalmente questo non ha nulla a che vedere con il problema dei contenuti dell'autonomia e della libertà degli intellettuali del di artisti dei valori che la cultura è in grado di esprimere a chi contesta la necessità di una specifica politica di sviluppo per l'industria culturale ricorda un dato
L'industria culturale americana è così forte nel mondo perché ha un fatturato pari al tre virgola cinque per cento del PIL americano
è la nona industrie in America come dimensione di fatturato ed è la seconda come ritmo di crescita
Ci preoccupiamo giustamente di una politica industriale per Lario spaziale
O per la siderurgia e dovremmo non sostenere con una politica specifica un settore così decisivo anche per l'identità di un popolo e di una nazione
Affrontato questo problema c'è l'altro punto che io credo sia di grande rilievo e cioè nel programma di rinnovamento del Paese ci dobbiamo misurare su una questione cruciale e cioè come superare la ingiustificata debolezza tutta italiana della cultura liberaldemocratica e liberalsocialista in fondo è il problema
Che diceva De Martino come coniugare sviluppo libertà e questo perché io credo che in ciò stia una delle ragioni del ritardo della stessa riforma e dello stesso rinnovamento delle istituzioni della riforma della politica e dei partiti del ritardo spesso della vita economica
La debolezza dalla cultura laica nella società italiana può influenzare le prospettive e la qualità del rinnovamento e della riforma nella prossima legislatura
Quindi la fine dei modelli ideologici riporta in campo con forza
La questione dei valori e quindi della cultura
Lo ha ricordato Craxi la egemonia comunista io aggiungo che abbiamo una duplice egemonia
Abbiamo avuto in questi anni l'egemonia cattolica e l'egemonia comunista
Un'egemonia cattolica e meno appariscente ma profonda e pervasiva perché incide nel modo di sentire della gente e dei valori della vita privata della sessualità della morale
E su quelli che la vita collettiva e delle forme della solidarietà organizzata e che oggi è una cultura cattolica che trae legittimamente nuova vitalità dalla fine del comunismo c'è poi un'egemonia comunista che è stata costruita insieme su un modello dogmatico sulla forza ad un modello dogmatico su tanti opportunismi anche intellettuali
Questa egemonia comunista con il crollo del comunismo è finita ma rischia di sopravvivere a se stessa
In una sorta di confusione antagonistica
Ecco quindi l'esigenza di dare nuova forza creativa la cultura liberalsocialista proprio sul terreno dei valori per riempire il vuoto drammatico lasciato dal fallimento del comunismo voglio fare qualche esempio pratico
Affrontare la criminalità organizzata significa anche riaffermare la coscienza dell'individuo nella società una puntura dei diritti e dei doveri
Affrontare il fenomeno delle divismo significa avere consapevolezza che il leghismo è frutto anche di una debolezza dalla cultura italiana a vivere una sua specificità nazionale
Riforma della politica e delle istituzioni significa anche far crescere quello che fino ad oggi
è cresciuto in modo insufficiente in Italia una cultura liberaldemocratica dello Stato intesa come terreno d'incontro dei diritti e dei doveri dei singoli cittadini
Il crollo delle ideologie rischia di fare della politica sono la somma degli egoismi e dei particolarismi della società civile
Dare centralità alla questione di una forte ripresa
Della cultura liberalsocialista significa oggi porre i valori cioè l'etica e non l'ideologia e non la mera gestione del potere a fondamento della politica ultima considerazione
Affermare la necessità di una ripresa creativa della cultura laica non significa erigere steccati ma al contrario rendere possibile un vero dialogo senza subalternità
Tra cultura laica e cultura cattolica o se si preferisce cultura liberal cattolica
E questo è un dato che ha una forte implicazione politica
Perché senza un dialogo tra laici e cattolici sui valori che devono essere a fondamento del rinnovamento della vita collettiva non è possibile dare alla riforma della politica e a quella delle istituzioni un adeguato consenso di popolo
Del resto se su alcune questioni fondamentali tra laici e cattolici vi è differenziazione e non può essere cancellata con la spugna molto e anche ciò che unisce il personalismo cristiano e l'individualismo etico laico rimandano a quel primato dell'individuo della persona con i suoi diritti e la sua responsabilità che costituisce il fondamento etico della cultura occidentale
In questo rapporto dialettico tra culture nessuna forza politica può presumere di rappresentare in esclusiva i valori laici o quelli cattolici ciascuno è libero di sperimentare percorsi politici politici che diano attuazione progettuale ai valori in cui crede e questo fa venir meno il dogma de L'Unità politica dei cattolici
Una politica per la cultura e dunque terreno decisivo del progetto socialista di rinnovamento
E modernizzazione del Paese altrettanto importante ed anzi in un certo senso condizione
Dei nostri impegni per le riforme istituzionali per la riforma della politiche per lo sviluppo economico e per questo io penso che dobbiamo poi dei temi della cultura ai primi posti della nostra iniziativa grazie
Lei grazie Enrico Manca dare io la parola al Luca José segretario nazionale del movimento giovanile socialista
Sì la scuola e l'istituzione costano l'ignoranza costa al Paese molto di più
E partiamo dall'obbligo si è passati dai latifondisti da culture del sapere ha una buona distribuzione dei saperi nella società
E grazie all'obbligo si sono ribaltate si sono Diabate storie che per sfortuna e per nascita potevano dare accerti un future altri no
Però ci sono ancora delle strozzature all'interno dell'obbligo nella sua distribuzione in giro per l'Italia
E
Succede che quando il tempo della scuole di bolle quando il tempo libero e vuoto in qualche modo si trova una scuola una formazione che non è quello ufficiale e che per questo forse ancor più deficitaria
E allora noi dobbiamo fare in modo che
Ci sia qualche anno di banco Bligh attori in più
Verificandolo e garantendo lo in quelle zone dove l'obbligo e l'unica possibilità di ribaltare una chicca
Oggi le l'obbligo e debole al punto che se tu non ti presenti
Al primo giorno del servizio militare ti vengono a cercare a casa i carabinieri
Se tu non vai per cinque anni alla scuola dell'obbligo forse arrivano le telecamere di Diogene
Tanto che oggi conviene dimenticare in sosta vietata per alcuni anni un bambino
Anziché una macchina perché risparmi novanta mila lire in quanto la multa per inadempienza all'obbligo scolastico è di sessanta mila lire e sembra fatta più sul portafoglio del bambino o di un bambino genovese chiedi un cittadino italiano
Ora noi dobbiamo cercare di ancorare il più possibile al banco questi bambini e poi soprattutto di ricordarci che e a scuola che si può mettere un po'di colla tra i cittadini
Per un giovane la scuola e l'unico momento in cui ed è il primo momento in cui conosce lo stato quando sa che lo Stato c'è ma non sa cos'è
E allora io credo che qui si inserisca quel primo germe di tentativo di sfiducia nello Stato
Che porta a considerare ciò che è pubblico ciò che è di tutti come qualcosa di inefficiente come qualcosa di grigio come qualcosa di spersonalizzazione squalificato incomincia da rispetto rispetto alla tua OLAF al tuba ancor rispetto a quella che la manutenzione della stesse
E si interrompe lì questo primo rapporto
Poi
La scuola è l'unica ambiente dove lo Stato può parlare per un anno al suo futuro
E allora
In questa scuola come ha ricordato la Laura
Ci sarebbe bisogno di una rivoluzione copernicana ovvero che mette al centro degli interessi della scuola gli studenti non i docenti
E qui nascono un sacco di mancanza ancora perché i suoi programmi del quarantacinque che sono quelli portati al colonnello Poletti molte per molti licei lo stesso colonnello che portò qui gli americani a libertà e portò una parte dei programmi
A limito di ancora vecchi il segretario citato Vertone nella cultura dei fabbricanti d'angoscia dei catastrofisti italiani beh ma quelle catastrofisti qui fabbricanti d'angoscia hanno riempito i libri di scuola elementare dicendo che i gelati di Cuba sono più buoni di quelli dell'Occidente
E poi ci sono ancora esami sperimentali che sono sperimentali da vent'anni che hanno sperimentato Laura Fincato come studente che in questi vent'anni hanno consentito che le diventasse sottosegretario le Pubblica istruzione credo che oggi sperimenteranno i suoi figli
Bene oltre a questo c'è una scuola che non segue le esigenze della famiglia non ipotizza settimane corte o Bridi a seconda delle esigenze della famiglia non va a vedere lo scandalo le riparazioni private non va a vedere quello che un'incontrollabile mercato del costo litri
A parte questo
Alcune anomalie della nostra scuola
La nostra scuola laica garantisce l'ora di religione non esistendo obblighi contrattuali o spirituali che le di una religione ad un partito
Se così non fosse quell'ora dovrebbe essere considerato a tutti gli effetti un'ora di propaganda elettorale
Ma che effetto fa per un trova per un ragazzo trovare in ogni classe un crocifisso e in ogni classe L'ora di religione ma non in ogni classe l'ora di educazione civica
Che quando c'è sembra una cosa un po'di contrabbando
Questo ora dovrebbe essere quella che spiega diritti doveri organizzazione dello Stato
Questo ora dovrebbe essere un po'quell'ora di pubbliche relazioni dello Stato che presentasse spesso fornendo su servizio gratuito
Questore quell'ora che spiega che i diritti sono stati garantiti
Conquistati e non paracadutati dall'alto
Ebbene questo ora si fa all'incirca nel sei per cento delle scuole italiane
E allora se tu sei uno studente entro una scuola che è di tutti che organizzata dallo Stato e lo Stato non spiega se stesso non pubblicizza il se stesso forse capisci che quella scuola è un poco seria
E noi abbiamo fatto la proposta è quella di provare a riutilizzare questura attraverso un'ora di educazione alla solidarietà che significa far conoscere mettere nella scuola legittimare tutte quelle istituzioni enti che si occupano di volontariato per spiegare come si vive in questo mondo e che cosa questo mondo può dare
Mancano ancora poi alcune informazioni
La nostra battaglia è stata quella per l'informazione sessuale perché non si può essere contemporaneamente contro i metodi anticoncezionali e contro la Bortot
Dopo un metodo prevale l'altro diminuisce e viceversa
Non si può essere contemporaneamente contro l'informazione sessuale e contro l'AIDS
Perché tanti mali non possono essere combattuti se non se ne parla più apertamente
E c'è ancora un po'un problema di disinformazione sanitaria quella che va dal lo stretto pronto soccorso che può salvare una vita all'educazione alimentare che può salvare la linea all'educazione fisica che la prima educazione sanitaria
Bene oggi uno studente italiano fa in un anno di scuola meno sport di quello che Bush ha fatto in un giorno di crisi del Golfo
Oggi in Italia c'è la maggiore diffusione di quotidiani sportivi
I letture sportive e la minor pratica per Paesi occidentali di sport popolare
Per noi lo sport è fondamentale
Perché la scuola quando si assume l'obbligo di formare il giovane oggi si assume anche l'obbligo di formare il ragazzo che in quel momento è nel massimo splendore della sua crescita fisica e della compensazione di quello sforzo fisico che fortunatamente non c'è più
Per concludere trascorre università oggi ma anche una legge sull'orientamento
E viaggiare verso l'università e viaggiare dalla scuola media inferiore alla scuola media superiore è come affrontare un viaggio senza cartina e come affrontare un viaggio senza segnaletiche stradali
è come affrontano un viaggio sul sentito dire
E questo crea non consente trasparenze confonde il mercato del lavoro e crea inutili aspettative
Noi per l'università italiana
Abbiamo trovato un ministro
E abbiamo trovato anche poi uno slogan per definire quella che è l'università in Italia andando a catturare l'immagine di un personaggio popolare tre ragazzi di un fumetto che Alan Ford
Dove c'è un personaggio super Ciuk che ruba ai poveri per dare ai ricchi
A questo punto noi potremmo anche provare a fare un salto al ministero della Pubblica istruzione perché ne abbiamo dimostrato concretamente in questi anni come praticamente come con velocità efficienza e si evita si riesce a impostare una riforma come siamo riusciti a fare l'università Loreto lo ricordava dichiarato prima
Al ministero della Pubblica istruzione si sono succeduti quattro ministri
Noi a quattro ministero Pubblica istruzione preferiamo un ministro che si è fatto in quattro all'università grazie bene grazie
Io darei la parola al professor col direttore del Consorzio ricerche per il suo intervento
Abbiamo un po'africana difficoltà con il
Cercherò di essere molto breve leggo una piccola nota
Volevo ricordare che a metà degli anni ottanta un ristretto gruppo di esperti di scienziati
Fu incaricato dall'allora presidente onorevole Craxi di predisporre un rapporto poi fatto proprio dalla Presidenza del Consiglio
Sugli sviluppi della scienza e la tecnologia in Italia e sugli strumenti di politica economica e industriale atti a far crescere questo vero e proprio fattore di sviluppo
Concetto che qui è stato ribadito molto autorevolmente in questa sede
Il rapporto indicava alcuni obiettivi che vorrei riassumere per vedere in che misura sono stati realizzati in questo periodo
Col nostro impegno e in che misura potrebbero essere realizzati da un futuro governo sufficientemente autorevole per imprimere a su questo settore certamente strategico quell'accelerazione che appare necessario
L'obiettivo riguardava un aumento delle risorse nazionali complessive da destinare l'impegno scientifico fino a raggiungere il tre per cento il proto interno il secondo prevedeva un raddoppio del numero di ricercatori impegnati nei tre settori del sistema ricerca università impresa di Enti pubblici
Il terzo obiettivo costituire era costituito dal raggiungimento di un livello più elevato di autonomia degli utenti degli atenei e degli enti pubblici di ricerca
Un quarto obiettivo riguardava la riforma del CNR cui accennava poc'anzi direttore Ciliberto attraverso la costituzione di istituti nazionali largamente Autonomie coordinati nell'ambito di un nuovo ministero dotato di portafoglio
Un quinto obiettivo riguardava la predisposizione di strumenti accidenti soprattutto di natura fiscale per favorire l'accesso delle piccole e medie imprese ai fondi di ricerca e più in generale per accrescere il contributo del sistema delle imprese
Ai programmi di ricerca la crescita tecnologica del Paese
Ed infine l'ultimo più importante obiettivo là così di tipo istituzionale la costituzione di un ministero unico per l'Università e la Ricerca dotato di portafoglio di struttura operativi di Indirizzo
Appare evidente che di questi obiettivi solo l'ultimo è stato completamente realizzato grazie all'impegno del ministro Ruberti già più volte qui ricordato attraverso una legge snella e ricca di potenzialità che sono state in parte utilizzato
Gli altri obiettivi sono ancora da raggiungere però il progresso complessivo del Paese in questo senso è stato piuttosto significativo
Almeno un cinquanta per cento e aumento delle risorse soprattutto da parte dello Stato che appare il più grosso protagonista in questo campo ed è il principale finanziatore del sistema complessivo di Ricci
Rileviamo una persistente carenza del sistema dell'impresa invece che pur realizzando più del cinquanta per cento della ricerca nazionale lo fanno con una parte rilevante di fondi pubblici
E con un impegno che non appare coerente rispetto alle potenzialità e noi ci auguriamo il documento che sto presentata dal segretario stamane a tracciato in maniera mirabile direi molto concreta l'esigenza che il sistema Paese a di accrescere la forza delle proprie imprese nei campi della tecnologia della ricerca ma vi è un aspetto positivo a mio parere che vorrei sottolineare
Ed è quello del richiamo che i giovani che sui giovani esercita questo settore questa pompa
Vi è una ricerca sociologica recentemente pubblicata che dice che i giovani laureati pongono come prima scelta professionale quella degli istituti del CNR la cosa ha sorpreso pure me
Ma è molto significativa rispetto prima al posto più avanti dalla Fininvest più avanti della RAI più avanti della figlia è un dato estremamente importante significa che esiste non solo nel Paese ma soprattutto le nuove generazioni un interesse maggiore ad impegnarsi in attività e sono quelle essenziali per la formazione del capitale umano
Per fare questo è chiaro occorrono delle delle risorse maggiori non c'è dubbio ma altresì delle strutture più snelle più Ottone più capaci di decidere e soprattutto più responsabilizzati
Il richiamo che faceva poc'anzi il rettore di Napoli circa l'impossibilità per un ente importantissimo come il CNR si svolgerà in maniera autonoma le trasformazioni di cui è necessario di cui ha sicuramente bisogno sono certamente in parte dovute ha delle resistenze corporative interne ma sono altresì collegate all'uscita di un quadro istituzionale più chiaro e più preciso
Devo dire tuttavia che proprio in questo periodo grazie certamente all'azione del ministro Ruberti ma anche a quella dei sindacati delle forze politiche impegnate in questo campo
Il sistema ricerca ha ottenuto un quadro giuridico
E una livello di tipo retributivo che consente ormai al settore pubblico di essere concorrenziale rispetto a quello privato e quindi offrire a questi giovani che desiderano entrare nel sistema ricerca delle opportunità che fino ad oggi non erano certamente garantito grazie
Bene grazie Bruno che c'è rimasto nei tempi
Io darei ora la parola ad un musicista ad Eugenio Bennato
Non ho trovato nessun nessun tipo di intervento mi riferisco un po'a quello che che è stato detto in particolare a quello che ci riguarda più da vicino cioè sul
Vari aspetti della cultura scuole università ricerca aspetta musica
è stato sottolineato nell'intervento iniziale il il calo il grafico pendente che riguarda per esempio le presenze al cinema per sempre presenze al teatro
Ora siccome l'intervento
Così intenso il De Martino è stato sottolineata per la necessità di inventarci alle soglie del nuovo secolo delle regole nuove di che non si riferiscono ai biologi precedenti riguardano situazioni che precisa precedentemente non esisteva no
Queste abbastanza è importantissimo e ci pone per esempio sull'apporto con
Io penso il punto cruciale di questa diciamo delle metro la cultura che la televisione ora indubbio dire scontato il fatto che il calo di presenze al cinema o al teatro che soli momenti di cultura vera e vorrei aggiungere attualmente di cultura di élite lo dico questo guardando quante
Quante persone interessate al Teatro sono qui o addetti ai lavori
Dire che il problema fondamentale e in qualche modo regolamentare questa televisione perché la televisione mi
E mi ricordo alcune invenzioni della tecnico compra sempre l'alluminio lottizzato che solo cose molto facili molto comode molto poco diciamo perché in qualche modo fino alla pigrizia di chi a casa guarda e subisce procura
E allora in questo senso noi musicisti noi uomini di teatro parcheggiamo
La scelta responsabile di chi invece come prende un libro da uno scaffale di una biblioteca allo stesso modo decide di andare a scegliersi il suo suo spicchio di cultura serale
Diciamo che noi non possiamo sicuramente
Le offrire soluzioni possiamo solamente in qualche modo sollevare problemi e lo facciamo attraverso le immagini attraverso la musica attraverso il teatro non è non è un caso che in questo momento
Maurizio Scaparro che qui alla mia destra
Ciò mi ricorda il lavoro cui stavo acquistiamo che stiamo perfezionando nella Messeni scene che il Don Chisciotte incuteva idea geniale di Maurizio cioè questa figura di don Chisciotte che in qualche modo rappresenta la cultura se vogliamo elitaria comunque personale del teatro della musica nei confronti dei messaggi prevaricanti ma significanti del demenze Giove dei mass media della cultura moderna grazie
Bene io ringrazio Eugenio Bennato
Ed era io ora la parola al professore Antonio Spinosa sovrintendente dei Beni artistici e storici
A Napoli
Nicola Spinosa con Antonio
Questa volta non voglio portare come al solito una testimonianza alla mente volete un funzionario dello Stato e l'amministrazione dei Beni culturali che da vent'anni si sente in trincea e che da sette anni e in prima fila
Questa volta voglio portarvi la testimonianza orgogliosa di chi in questa città si è sentito partecipe e protagonista di ocra grandissima creatività
Come funzionario della pubblica amministrazione come cittadino di Napoli la città travagliata da profondi e antichi Problemi noi abbiamo fatto del campo culturale un'occasione di altissima produzione
Di altissima vivacità creativa
Abbiamo aperto musei all'arte contemporanea primi in Italia a un museo storico come Capodimonte
Abbiamo fatto restauri importanti qui in Castelnuovo abbiamo aperto anche qui in Castelnuovo nuovi musei abbiamo inventato
Tra virgolette mostre di prestigio internazionale che da Napoli dall'Italia sono partite per gli Stati Uniti per l'Inghilterra per la Francia
Per la Spagna
In questi giorni malgrado le difficoltà segnalate da sottosegretario Covatta stiamo realizzando un impegno straordinario
La prima grande mostra sul libera che l'azienda autonoma voluto accollarsi nella gestione amministrativa e che presenteremo a Castel Sant'Elmo con o senza il consorzio che è stato costituito ad hoc quello che vorrei sotto tutto sottolineare e che noi non abbiamo bisogno di nuove risorse finanziarie mi sembra strano questo e che non abbiamo bisogno di leggi speciali noi abbiamo bisogno di agire con quell'agilità che la cultura richiede perché sia cultura vera specchietti acculturati dimensione internazionale europea mediterranea
Abbiamo bisogno di essere svincolati dai limiti che ci vengono imposti dai ministri dai direttori generali dai giudici dalla stampa locale partigiana e prevenuta non abbiamo più bisogno di poter lavorare in condizioni di certezza
Abbiamo provveduto noi stessi a stabilire rapporti col pubblico e col privato nessuno ci deve insegnare come quando dobbiamo farlo abbiamo soltanto bisogno di essere liberati dal cappio quotidiano
Di una contabilità dello Stato soffocante di una centralizzazione eccessiva e assolutamente agghiacciante e non parlo di problemi economici individuale personali
Il primo passo deve essere l'autonomia dei musei restituire quanti lavorano i musei ad una dignità di servizio culturale e sociale essenziali
Il secondo passo non potrà che essere l'autonomia delle Soprintendenze dalla potere centrale ma tutto questo perché possiamo noi fornire in una città anche come Napoli così piena di problemi così estesa nel suo degrado quei servizi sociali quel progetto politico culturale
è essenziale sia per la vita del patrimonio artistico sia soprattutto per un diverso futuro di Napoli dei napoletani e dell'Italia tutta grazie
E io ringrazio molto corposo spinosa anche per tutto quello che sta facendo per il bene culturale la nostra città ho ricevuto l'intervento del professor Luigi Pieraccioni presidente di sul Guglielmo Tagliacarne che me lo ha consigliato quella presidenza rinunciando a parlare io lo ringrazio in modo particolare perché
Mi aiuta in un deficit lavoro darei la parola al professor Sebastiano Maffettone direttore di Politeia
Pronto
Ho un amico
Fisico e metafisico di vaglia che spende molto tempo a riempire lavagne
Di formule matematiche interessante profonde
Ha però un problema
Che quando va applicarle non si trova
Lui sostiene che è colpa del mondo che non si adatta alle sue formula
Col
è difficile credergli del tutto forse qualche ragionamento del genere bisognerebbe farlo
E bisognerebbe essere più introspettivi voglio dire che le proposte
Cultura di politica culturale di Bettino Craxi sembrano a prima vista apparentemente
E sono apparentemente del tutto convincenti ma che come del resto è stato sottolineato ci sono problemi dell'accettarle problemi soprattutto da parte degli intellettuali
La mia domanda semplice Franca poco filosofica e credo di letta è è tutta colpa degli intellettuali
Ci sono molti dubbi anche su questo e dire che ci sono dubbi perché la cultura politica che sotto la politica culturale del partito socialista
Ha provocato questi dubbi
Io distinguerei al suo interno una cultura profonda cultura superficiale
E vorrei sostenere che sulla cultura profonda c'è poco da discutere
Nel senso che molti di noi se non tutti noi sentiamo profondamente l'esigenza di quella che è stato sottolineato prima in maniera così convincente da De Martino di essere insieme progressisti ma non totalitari
Socialisti e liberali come d'altronde la conferenza programmatica di Rimini ha sottolineato in maniera esemplare
E che anche la qualità della proposta di politica culturale del del Partito socialista o per lo meno a quella di oggi è il suo segretario è del tutto convincente
I problemi cominciano a mio avviso e sono problemi molto evidenti e credetemi sono i più evidenti per chi si riconosce nell'area socialista quando dalla cultura profonda francamente del tutto accettabile lo ripeto si passa alla cultura superficiale
In questa purtroppo non si può dire lo stesso perché i segni dei lampi del rampante ISMU e della volgarità sono evidenti
E distribuiti questi rendono meno credibile ogni proposta culturale fatto dall'area socialista e sono secondo me è il primo problema che bisognerebbe affrontare
Un problema estremamente pervasivo perché se le proposte sono intelligenti ma chi le fa non è credibile le proposte non vengono accettate e perciò come diceva Covatta diventano minoritari
Naturalmente sappiamo tutti che copre in parte della cattiva stampa
Ci sono giornali sono troni che non t'perdono occasione di attaccare in maniera subdola e faziose sappiamo tutti che ci sono molti professore professorini comunisti che hanno più voglio difendere la verginità di Togliatti che di pensare sul serio
Però io credo che in buona fede bisogna anche ammettere che non è solo questo che c'è della verità dell'accusa che viene rivolta che vengono rivolte perché bisogna prendessero in parte la responsabilità
Io credo che quello che ha detto appunto sia molto diretto e Franco credo anche magari mi sbaglio che sia vero naturalmente resta un problema nient'affatto banale
E come uscire da una situazione del genere naturalmente io non pretendo di saperlo credo che De Martino avesse ragione sottolineare l'importanza dell'appello ai principi al richiamo alle idee nuove per uscirne
E che d'altra parte tutti ma dobbiamo molto stare attenti a far corrispondere a questa idea questi principi
Le persone giusto
Nel senso che bisogna andare a piccoli passi e con le persone grado di fare questi piccoli passi
Credo che anche questa riunione di oggi sia importante da questo punto di vista perché affronta in un periodo elettorale difficile un problema serio in maniera seria ringraziando di questo
Saluto
Se
Grazie Sebastiano Maffettone dare la parola al professor Paolo Portoghesi
Di beni culturali si è già parlato e credo che i socialisti abbiamo le carte in regola
Per avere in più occasioni rivendicato lo svecchiamento di un ministero che pur essendo uno dei più giovani è certamente uno di quelli che più risente del
Arretratezza
Per la visione
Istituzionale che ne determinò la creazione i socialisti si sono battuti contro gli interventi a pioggia contro la eccezionalità nell'erogazione dei fondi hanno raggiunto
Degli obiettivi precisi ma questo ministero ha in sé delle contraddizioni che giustifica ampiamente la proposta del compagno Pellegrino di
Rivedere di ridisegnare il ruolo di un Ministero della cultura basti pensare che ministero dei Beni culturali vuol dire il ministero dei Beni culturali
Del passato
Cioè indica una separazione inaccettabile tra la conservazione dei beni culturali e la produzione dei beni culturali un punto decisivo per ridisegnare le competenze in un futuro e non dobbiamo dimenticare che la prossima legislatura avrà quasi il valore di una legislatura costituente
Esiste un problema che riguarda i beni culturali del futuro ed è quello che possiamo incentrare nel concetto di modernizzazione della città purtroppo noi entreremo in Europa almeno per quanto riguarda questo aspetto dalla porta di servizio
La Francia è almeno trent'anni avanti a noi la Germania lo stesso anche la Spagna ormai ci ha largamente superato in questo che è un settore decisivo per la vita della nostra comunità
Quali sono le ragioni che hanno impedito finora questa modernizzazione delle città anzitutto la lento grazie alla difficoltà dei processi
Che i progetti devono attraversare per essere approvati
Il vincoli smog è diventata una delle principali caratteristiche
Di una paese che ha moltissime leggi ha una straordinaria produzione legislativa ma a leggi contraddittorie legge che mancano di regolamenti precisi e che quindi creano spesso ostacoli
L'istituzione delle Regioni servita purtroppo a creare un altro livello
Di contrattazione
Che si sovrappone a quelli bébé degli enti locali introduce un elemento difficoltà appunto e di lentezza il risultato di questa lentezza e del piccolissimo purtroppo l'abusivismo
E devo dire che in questo campo i socialisti devono rivendicare per ottenere il consenso degli elettori la funzione svolta nel mettere a fuoco il problema nella modernizzazione della scelta attraverso l'istituzione del ministero delle Aree urbane attraverso l'impegno per lo snellimento delle procedure amministrative l'istituzione degli accordi di programma e soprattutto per avere sollevato questo problema ormai da vent'anni
Ma purtroppo è
Difficile sconfiggere una sostanziale sfiducia nel Progetto nel progetto urbanistico che purtroppo coincide con l'avvento in Italia della democrazia
Quarant'anni dell'Italia democristiana sono stati quarant'anni cui il progresso dell'organismo città
Venuto meno o per lo meno i processi sono stati controllati in ritardo generando dei
Situazioni che sono tuttora insostenibili
Certamente il fascismo c'aveva abituato a un uso strumentale dell'architettura dell'urbanistica come rappresentazione del potere ma la sindrome
Di cui è stata vittima la nostra democrazia è proprio quella di non aver saputo contrapporre alla cultura urbana del fascismo un'altra cultura urbana di averli contrapposto soltanto una cultura velleitaria una cultura vincolistica che ha visto le nostre città sparire dall'orizzonte internazionale
Milano che ancora negli anni Cinquanta era una città alla guida della cultura architettonica oggi una città che non ha saputo finora nemmeno a realizzare il suo centro direzionale e in questo senso dobbiamo guardare a Napoli come una delle poche città che è riuscita a superare questo un punto e non dimentichiamo che in questo caso a nostra battaglia deve essere all'interno della sinistra
Non dimentichiamo che Occhetto con una telefonata ha cancellato la Firenze del futuro
Facendo cadere una Giunta sulla possibilità di aggiungere a Firenze un quartiere moderno che avesse la possibile che avesse le le le qualità appunto di una struttura aggiornata di modernizzazione della città
Dieci anni prima era stato Berlinguer a bloccare Liri che voleva finanziare il Sistema direzionale di Roma
Si ripetono
Errori che noi dobbiamo denunciare perché alla interno del PDS esiste tutta una categoria di architetti
Che pensano con interesse al tema della modernizzazione ma che sono imprigionati da una sorta di debito di riconoscenza verso un partito che è stata non dimentichiamolo è una delle più grandi organizzazioni clientelari esiste esistenti in questo campo
Ecco quindi un obiettivo per la campagna elettorale rivendicare
La presenza determinante dei socialisti in questi due campi fondamentali i beni culturali e la creazione dei beni culturali del futuro prima di tutto quel bene culturale indispensabile che la città io ricordo che quando grazie era presidente del Consiglio si propose agli dedicare quaranta nuove piazze nelle periferie delle città italiane agli quarantennio della Repubblica l'iniziativa fu
Affossata dal
Critiche
Faziose della stampa comunista e trasversale
Oggi
Uno dei
Punti di forza dei programmi degli enti locali
Dei comunisti è proprio quello di riformare la periferia attraverso la creazione di centri di servizio che servano a riparare almeno in parte i suoi mali
Ecco quindi noi abbiamo il dovere di dimenticare una posizione preminente e di portare al centro della battaglia elettorale anche questo tema della modernizzazione della città
Ringraziamo Paolo Portoghesi che ha riportato l'attenzione sui problemi delle città
Pochi al punto di eccellenza dei beni culturali e ringrazio molto Giuseppe Di Vagno presidente delle svendere che Mina consegnato il suo intervento rinunciando a parlare quindi citandomi compito do la parola a Maurizio Scaparro
Cari compagni io sento personalmente ma credo tutti voi l'importanza grande
Io
Sento profondamente l'importanza positiva del fatto che oggi siamo qui non casualmente a Napoli
E che non casualmente il segretario del partito abbia pronunciato qui parole come scienza intelletto umano cultura umanistica nuova internazionalità del linguaggio artistico a Napoli dove necessariamente il vivere filosofare sono strettamente connesse e dove la parola pazienza recentemente sottolineata da Craxi ha un senso profondo e antico di attivare esistenza e di attiva appesa
E credo sia importante oggi come abbiamo fatto ricordare la nostra forza d'origine che è la premessa per un futuro che stiamo costruendo e credo che oggi dopo la caduta verticale della ideologia comunista visto i guasti possiamo con nuova forza di prendere quella coerenza che si era interrotta da quando il compagno Craxi Presidente del Consiglio per la prima volta aveva concretamente dimostrato come la cultura potesse non essere emarginata come lo è in questi ultimi tempo
La stessa coerenza peraltro
Che ci riporta oggi a parlare della necessità del ministero dalla cultura
Riproposto opportunamente da Bruno Pellegrino e che trova alcuni risibili e interessantissime risposte come quella quasi imbarazzante di Andreotti
Il quale signora Andreotti che per la cultura crede di essere un un nume tutelare è lo stesso lo dico per una piccola esperienza che ho come essendo stato nominato dal governo spagnolo consigliere teatrale della posizione universale
Che nomina poi come commissario della esposizione universale dell'Italia noni Debré io i Sango ore come avvengono gli altri paesi ma un tutti qualsiasi compassati al almeno discutibile
E allora intanto vediamo alcune piccole alcuni piccoli pericoli brevissima il pericolo attuale a mio avviso compagno segretario è che fra il vedere il farsi vedere si preferisca farsi vedere
L'altro pericolo è che la creatività si confonda con le esibizioni narcisistica o con le serate di gala come spesse volte avviene penso per esempio all'Opera di Roma rispetto alla Scala di Milano
Il pericolo è molto forte del riciclaggio del già visto ed è già prodotta perché quando avremo venduto al mondo e hanno gli stessi le ultime rimanenze di magazzino della nostra passata creatività
Arriveremo a un asfittica ripetitiva
Che oggi conta si distingue come giustamente osservato prassi
Le strutture non le risorse del teatro italiano
Ma arriveremo anche sono ottimista a una nuova creatività che la creatività che la somma delle parole come scienza come intelletto umano come creatività come cultura umanistica
è quella piccolo Berti con portoghesi a Roma nel partito e fuori da tempo stiamo dicendo è la no non sto vessillo quello di costruire un umanesimo scientifico che ci appartiene e allora e su questo che ha un senso la piattaforma dell'incontro tra passato e futuro
In un recente incontro con Ruberti
Ricordavo una frase di Galileo Galileo è possiamo dirlo potrebbe essere un proto socialista
Una frase che mi era cara con la quale vorrei conclude quest'intervento chiede di qua non accompagno Craxi Allotta che stiamo facendo i pessime
Ci attende un grande viaggio perché Levoni Picco è finito e siamo nella nuova era le città sono piccole le teste altrettanto piene di superstizioni e di pestilenze
Ma noi diciamo se così è così non deve essere perché tutto si muove amico mio buon lavoro
Varrà grazie anche a Galileo Galilei
Diamo la parola a Luciano Benadusi
Ma una delle caratteristiche degli stage scisti di cui ha parlato
Qui ancora il compagno Craxi è quella di dipinge un quadro appunto catastrofico che non fa differenza tra settore e settore esperienza esperienza
Se noi valutiamo ciò che si è fatto in questi anni nel settore della università e della ricerca scientifica
Confrontandolo con quello che si è tanto prima nello stesso settore e con quello che si è fatto contemporaneamente in altri settori contigui abbiamo chiaramente la l'opzione di come si Possa fare una politica effettiva di riforme e di come i socialisti abbiano dimostrato di essere in particolare essi in grado di realizzare
Fino al l'ultimo quinquennio
Noi abbiamo avuto quarant'anni di tentativi di di riforma universitaria
In questi quarant'anni è passata una sola legge
Di riforma
Nelle mille novecentottanta che a una legge per il novanta per cento sul personale per il novanta per cento per i docenti e per le diverse categorie del personale universitario
Se non avessi avuto una locomotiva
Strettamente legata agli interessi del personale questa legge questo treno non sarebbe mai arrivata in porto
Negli ultimi cinque anni
Da quando i socialisti con il compagno Uberti alla responsabilità del ministero dell'università e della ricerca hanno assunto la guida politica di questo settore
Noi abbiamo avuto quattro importanti leggi di riforma
Abbiamo avuto la riforma
Del ministero unico
La legge sulla programmazione la legge sugli ordinamenti didattici la legge sulla diritto allo studio più molte leggi a carattere più settoriale specifico
Come ad esempio quella che ha istituito l'agenzia spaziale italiani
Si è passati dalle riforme per il personale a riforme per gli studenti e alle riforme per gli interessi generali del Paese
Nello stesso periodo
In un settore contiguo quello della pubblica istruzione
Dove anche per esso ha danni
Sì aspettava invano una riforma ad esempio una riforma della scuola secondaria superiore nello stesso periodo non si è avuta alcuna legge di riforma
Il ministro Misasi in un dibattito che si è tenuto poche settimane fa a Roma
E ha costretto a vantare come un grande risultato come l'unico grande risultato
Quello che in una delle commissioni del Parlamento italiano fosse stata approvata in sede in sede referente la legge sul l'obbligo scolastico a sedici anni
Oggi noi abbiamo la democrazia cristiana che pretenderebbe nella prossima legislatura
Pretenderebbe di far riassumere al Ministero della Pubblica Istruzione
La responsabilità politica di un settore che è un settore fondamentale perché in settori ad un più ampio sviluppo relativo nell'ambito dell'istruzione superiore cioè quella quello dei cicli Play
Post diploma il pre laurea
La Democrazia cristiana potrebbe riappropriare tale riappropriare di questo settore il ministero della pubblica istruzione
Con ciò realizzando una vera e propria controriforma rispetto alla legge istitutiva del ministero unico
E con ciò anche
Andando verso una soluzione assolutamente anomala sul piano internazionale perché non esiste nessun Paese del mondo in cui Ict Brady dell'istruzione superiore siano sganciati dall'istruzione superiore siano affidati alla scuola secondaria
Ad una scuola che non è stata ancora in grado dopo quarantacinque anni di riforma ex
Cento
In questo bilancio manca qualcosa manca ad esempio l'approvazione della legge dell'autonomia anche se la legge numero centosessantotto quella sul ministero unico ha cominciato a realizzare importanti spazi di autonomia
Ma perché manca la legge sull'autonomia
Manca la legge sull'autonomia soltanto perché alla fine è mancato il numero legale nelle discussioni alla Camera dei deputati
La legge numero centosessantotto prevedeva che la legge dell'autonomia sarebbe seguita un anno dopo la sua approvazione
Eravamo nel maggio dell'ottantanove doveva essere fatta nel maggio del mille novecentonovanta ma nel frattempo è successo qualcosa di molto importante è successo il movimento della pantera
Il movimento della Pantera è stato un movimento conto le riforme un movimento conto l'autonomia il principale partito di opposizione che allora si chiamava comunista ha cavalcato la Pantera
Invertendo di centottanta gradi la sua posizione sulla riforma universitaria i comunisti erano centralisti negli anni ottanta quando noi già nell'ottantadue abbiamo cominciato ad alzare la bandiera dell'autonomia universitaria
Sono diventati autonomisti a furia di persuadere l'idea di sollecitare le dita parte nostra sono diventati autonomistico nel mille novecento ottantasette ottantotto
è bastato il ruggito della Pantera che sono ritornati centralisti peggio di prima per cavalcare il movimento della pantera però l'anno successivo finita la Pantera
Sono ritornati autonomistico
Hanno cioè proceduto ad anni alterni ora vanno di moda le targhe alterne per i comunisti e tempi esse vanno di moda gli anni alterni sono diventati autonomisti ma sono diventati autonomisti dando autonomia una interpretazione un po'diversa dalla nostra cioè l'interpretazione per cui autonomia sarebbe la cogestione da parte di tutte le componenti universitarie dai professori sino ai bidelli dei gli organi accademici di coordinamento didattico scientifico e di gestione degli atenei e cioè in sostanza un'autonomia che somiglia molto alla famoso modello delle USL quel mode lo che faticosamente siamo riusciti a riformare proprio ora cercando di sostituire la formula del colgo odierno di stampo latino americano con una formula invece di gestione di governo imprenditoriale
Ed è su questo terreno cioè su quale autonomia di dovesse essere quale tipo di governo che poi anche alla fine è inciampata la legge dell'autonomia ecco questo per dire quanto importante sia oggi avere una cultura moda e Anna di governo che sia una cultura riformista che sia una cultura contro quella morsa infernale della centralismo puro dico e dell'assistenzialismo demagogico e corporativo di cui parlava il compagno Craxi un ultimo esempio di questo di questo legame infernale
La protesta demagogica che essi è andata diffondendo contro l'aumento dei contributi universitario noi socialisti abbiamo ho sempre sostenuto che l'aumento dei contributi delle famiglie degli studenti al finanziamento dell'università
Dovesse essere collegato a una politica del diritto allo studio e quindi della perequazione
Ma non ci siamo mai gli opposti e non ciò poniamo perché sarebbe demagogico farlo
Al contributo finanziario crescente dei privati al finanziamento dell'università bene ancora oggi si cerca di cavalcare invece questa linea demagogica
Bene noi di fronte a questo proponiamo una linea moderna una linea per cui abbiamo puntato sull'autonomia
Che si collega tra l'altro discusso più generale della riforma istituzionale sostenuta dal nostro partito che significa un governo centrale forte ma una forte autonomia di gestione alle strutture periferiche
Abbiamo puntato sulla internazionalizzazione del sistema e mai come oggi l'Italia è stata presente nell'ambito dei programmi scientifici internazionali e questo è un grosso risultato o tenuto con la nostra gestione abbiamo puntato sul Mezzogiorno abbiamo puntato cioè affari della università della formazione della ricerca una grande risorsa strategica di sviluppo per il Mezzogiorno
Anche se su questo piano ancora di ha molto da fare che soprattutto da creare un maggiore contatto maggiore collegamento tra intervento ordinario intervento straordinario
Però certamente si sono messi in moto dei processi positivi in questa direzioni
Abbiamo puntato sull'equità e la legge del diritto allo studio che è stata approvata che ancora deve essere realizzata perché è stata appena approvata è una legge che va nel senso dell'equità questi sono anche i punti su cui dovremo tornare nella prossima legislatura
Su cui appunto noi affronteremo di nuovo queste grandi questioni quella dell'attuazione delle riforme già approvate quella del completamento del disegno riformatori ben
Grazie
Diamo la parola all'aura scuro lese responsabile della direzione del partito che i problemi della scuola
Appare evidente dopo tutto quanto è stato detto e denunciato che in questa campagna elettorale noi socialisti dovranno mettere al centro delle proposte che faremo al Paese un programma per la scuola
Ma io perché la società di oggi e ancor più quella di domani pongono come valori fondamentali la cultura e l'informazione in FI in possesso di questi beni materiali è la chiave per libera del nostro tempo per competenza
Se l'ammodernamento del nostro sistema culturale passa attraverso la riforma strutturale
Di un'architettura che ha le sue radici nei lontanissimi anni venti vide passare però anche e soprattutto attraverso il rinnovamento dei contenuti culturali che sono oggetto dell'insegnamento nelle nostre scuole
Se la tensione politica deve avere un orientamento diverso proiettato più sulla domanda che sull'Offerta
Diventano fondamentali due problemi del primo è già stato parlato cioè l'allungamento dell'obbligo della scuola dell'obbligo
Ne ha parlato molto bene e Laura Fincato io su questo non mi soffermerò ma allungamento in quale scuola e allora l'altro problema è quello di vedere come rendere la scuola adatta a quest'ulteriore compito e cioè l'autonomia della scuola
In particolare l'autonomia ci sembra il modo per rompere una situazione non più tollerabile perché è l'unica che può dare una capacità di adeguamento dell'offerta la domanda
Quella sensibilità per rispondere alle esigenze più articolate quella vitalità che in un sistema centralistico e di monopolio viene quotidianamente calpestata e soffocata
Naturalmente è necessario che l'intervento centrale cioè il Ministero via via si ritiri e occupi invece nuovi spazi di Indirizzo programmazione e di garanzia e di riequilibrio per tutte quelle situazioni che operano nelle zone del Paese caratterizzate da maggiori difficoltà
Ed emarginazione
Bisogna uscire da una logica di assistenza e di invadenza nei confronti delle scuole dando loro la possibilità di autogoverno di reperimento e utilizzo delle risorse di adeguamento dei curricoli risposte di garanzia nei confronti di chi ad esse si rivolge bisogna insomma creare un nuovo sistema
Dove le scuole abbiano responsabilità del proprio operato un sistema per cui le scuole guadagni notare diano o perdano a seconda del loro modo di lavorare della capacità di provvedersi anche sul piano finanziario
Cercando di corrispondere anche sul piano extracurriculari colare alla domanda di formazione
Bisogna fare insomma della scuola un centro di attività e di offerta di servizi al territorio un luogo di incontro dei giovani
Per le attività scolastiche para scolastiche ma anche per attività culturali sportive e ricreative
Dando ad essi la possibilità di organizzare e di essere responsabili
La politica del partito socialista
Di forte accentuazione del ruolo delle Regioni deve trovare una sua traduzione anche nel settore della scuola sia come programmazione delle sedi e la conservazione rinnovamento del parco edilizio sia con una profonda revisione della legislazione sul diritto allo studio
Occorre infine un sistema che integri le competenze della scuola quelle degli enti locali quelle di un delle Unità sanitarie in un cartello di soggetti impegnati per il progresso culturale e civile
Per la lotta alla dispersione alla emarginazione alla droga
L'autonomia della scuola apre anche la possibilità di liberare di saltare risorse umane che dentro le nostre scuole sono presenti in maniera cospicua l'articolazione delle professionalità dei docenti
L'individuazione di ambiti specifici e precisi la selettività dei criteri e riconoscimento del diverso e maggiore impegno
Sono tutti obiettivi che appartengono al nostro progetto i cittadini si rivolgono alla nostra scuola ancora con fiducia conventi giustamente che sia il luogo principale dove si costruisce il futuro delle giovani generazioni
La gente vuole una scuola che cammini con il progresso culturale e scientifico sociale e civile del Paese
Una scuola dove i giovani stiano bene
Dove si impadroniscono degli strumenti per vivere e per progredire individualmente e socialmente
A questa fiducia a queste legittime attese a questo desiderio di giustizia di progresso i socialisti rispondono con il loro programma per la scuola
Proprio grazie proprio Lamberto è molto bravo
Ma al senatore Bruno Pellegrino responsabile del dipartimento cultura della direzione del partito cercherò di battere
La mia collega in velocità perché credo che il tempo ormai String si voglia chiudere rapidamente
La bella bella relazione del compagno Craxi mi esonera da una serie di osservazioni perché la condivido pienamente e anche il richiamo di Francesco De Martino a pensare di governare il futuro mi pare che sia oltre che uno stimolo un'indicazione di marcia per il nostro lavoro
Nella premessa della relazione di Bettino c'è un richiamo
Al pensare sistema
Alla vigilia del terzo millennio io penso che la politica riformatrice dei socialista dei socialisti non non può diciamo affrontare i problemi della cultura dei beni culturali dello spettacolo delle vittorie e dell'informazione in modo casuale e diciamo disarticolato ne abbiam bisogno di pensare queste insieme visti se ne culturali beni culturali di arti visive di cinema di teatro di musica di televisione di sistema museale come una tutto
Unitario tenuto diciamo vincolato dal due fatti fondamentali innanzitutto i processi tecnologici che sono trasversali ormai a questi campi è in secondo luogo al l'internazionalizzazione di questa materia o si pensa al mondo o non si pensa o si pensa per il terzo millennio o non si pensa quindi quando sento diciamo questo tentativo passatista di esaminare pezzo a pezzo i beni culturali a sé stante il cinema se stante la televisione assestare
Penso che noi possiamo commettere essi commettono gravi errori su questo su questo terreno
Noi
Abbiamo posto al centro della riflessione socialista questa materia perché questi insieme di culture di comunicazione sono due termini che semplificano un Paese maggior assai complesso sono con una risorsa strategica per il Paese innanzitutto perché in questo c'è un fattore di crescita della comunità
Nazionale individuale e collettiva e anche diciamo una richiesta della comunità internazionale in vista la posizione strategica che l'Italia in questo campo per la sua grande storia per quello che ne abbiamo chiamato il giacimenti culturali ma anche perché nella società industriale e post-industriale in cui noi siamo profondamente immerso in
Questo sistema di culture di comunicazione è un fattore fondamentale per lo sviluppo del nostro sistema industriale e post-industriale
C'è indotto turistico in questo straordinario cioè il traino della nostra industria in termini di ma di immagine all'estero c'è un riequilibrio della bilancia dei pagamenti c'è la possibilità di una riconversione indù viale da specchi settori a nuovi settori c'è nuova occupazione c'è anche visto che siamo a Napoli una grande possibilità di sviluppo per il Mezzogiorno ma oltre a essere diciamo fattore e con
No Miko oltre che fattore civile di crescita è noi abbiamo degli obblighi diciamo per garantire contemporaneamente due cose più libertà agli artisti più libertà agli operatori
Dell'informazione ma anche diciamo darà soluzioni concrete alle nostre potenzialità badate che la situazione d'Diana paradossale in questo senso che volendo la si può leggere come un bicchiere un mezzo pieno volendolo si può leggere con un il bicchiere mezzo vuoto noi abbiamo il più grande patrimonio culturale del pianeta però siamo in ritardo nel campo della catalogazione della tutela nella valorizzazione di questo patrimonio
E neanche le cento città di cui tanto si parla riescono a rappresentare la complessità di questo paesaggio culturale italiana ma anche il nostro presente è nel campo culturale come diceva poc'anzi Paolo portoghese diciamo intercettato adeguatamente noi abbiamo non solo una grande memoria un grande passato ci sono artisti amici gente comunque col quale si lavora tutti i giorni
Oggi noi nel campo della musica del cinema del teatro abbiamo un primato è un riferimento penso alla moda penso al Designer nel mondo che tutti quanti diciamo prendono a esempio ma a questi settori noi non abbiamo d'dato delle leggi moderne non diamo risorse in modo razionale non diamo strutture non diamo opportunità non diamo scuole di formazione e di eccellenza e quindi noi se si pensa per esempio al campo della televisione abbiamo il più sistema televisivo pubblico è la più vivace e televisione
Privata in questo Paese siamo secondo solo agli Stati Uniti in termini di quantità di offerto in in questo settore però noi siamo in gravissimo ritardo tecnologico perché siamo in ritardo nella politica del satellite nella Poli dica delle fibre ottiche nella politica dell'alta definizione che pure è il futuro sul quale si misurerà il sistema Italia
Allora abbiamo potenzialità e difficoltà ma ora delle difficoltà più clamorose che noi abbiamo segnalato
Diciamo presentando questo disegno di legge per l'istituzione di un Ministero della cultura comunicazione è la dispersione e la frantumazione delle competenze istituzionale si può aggiustare questo ministero quell'altro si possono fare dei ritocchi ma di fronte alla complessità di questa materia o c'è un orizzonte di riflessione organico un impegno organico per entrare innanzitutto in Europa dove di solito ci si fa presente in ordine sparso e compro oggi con progetti e propositi diciamo molto spesso neanche mai verificati con il il vicino di banco o si entra con una posizione istituzionale raccordata oppure noi non saremo in condizione né di tutelare la libertà di creazione in questo Paese negli interessi industriali che ormai sotto stanno ai processi culturali e di comunità sì o no se noi non diamo un quadro istituzionale moderno e definiamo il rapporto fra centro e periferia definiamo i rapporti fra pubblico e privato in questo settore noi rischiamo di perdere un grande appuntamento finisco
Dicendo che noi lo dobbiamo avere paura dei pregiudizi delle opposizioni pretestuose del discorso dei discorsi che si sono
Sentite dove si parla d'altro non si riesce mai entrare nel merito noi abbiamo una elaborazione culturale pluridecennale in questo campo abbiamo visto bene le cose
Per tempo purtroppo non ci hanno fatto fare tutto quello che andava fatto siamo in ritardo e se noi non vogliamo regalare al Paese un altro handicap in un campo così vitale strategico dobbiamo continuare a battere sulle nostre posizioni perché io penso che superati i tatticismi elettorali di queste settimane sono posizioni vincenti e sulle quali almeno per quanto mi riguarda sento di impegnare molto del mio tempo grazie
Bene grazie
Noi siamo
Utilissima mattinata di lavoro che è stata molto ricca di spunti di contributi che ci consentiranno di ripresentare l'Assemblea nazionale e poi agli elettori il nostro programma le nostre proposte in materia di forma azione cultura arte ricerche io ringrazio anche il segretario del partito alla direzione per aver scelto Napoli per tenere questa questo convegno di stamane prima di da la parola al ministro Ruberti voglio aggiungere solo che si deve ai socialisti e in particolare appunto al ministro Ruberti se per la prima volta una parte dell'intervento straordinario è stato distolto dal mattone Peres se le utilizzato in nuovi saperi e di ricerca scientifica producendo il centro di ricerche aerospaziali a Capua e il secondo ateneo in Campania la parola al ministro Antonio Ruberti
Amici e compagni
Se noi vogliamo cercare di trovare
Dei temi che abbiamo affrontato questa mattina un denominatore comune io credo che lo si trovi nel fatto che abbiamo parlato do del processo di accumulazione e di utilizzazione del sapere e della cultura cioè di quello che costituisce il capitale immateriale della nuova fase di sviluppo di fronte alla quale ci troviamo è un processo articolato perché si si sviluppa attraverso la formazione attraverso la ricerca attraverso la creazione artistica a molti soggetti la scuola gli enti di ricerca
I laboratori della produzione artistica
Crea questo processo di accumulazione competenze professionali nuove conoscenze è un processo molto importante è un processo centrale nella fase di sviluppo che abbia e quindi la prima osserva
Simone a mio avviso di valore politico e che assume centralità nel programma del partito questo processo di accumulazione del sapere della cultura e dell'a sud rivisitazione
è una questione importante perché noi non potremo affrontare la competizione europea e dell'Europa con Stati Uniti e Giappone se non
Acceleriamo questo processo di accumulazione essa io credo che
Su questo punto potrebbero essere d'accordo tutti i partiti salvo che non mi pare che altri partiti mettono al centro del proprio
Arma insieme con altre questioni fondamentali questo problema
Ma qui della relazione del segretario ci sono due punti fondamentali che non dice solo che è strategico
Il ruolo del processo di accumulazione del sapere ma anche indica come Governo are questo processo quali proposte il partito fa per governare questo processo sia esaminando ciò che siamo riusciti a fare l'esperienza e anche la maturazione accumulatesi negli anni su questo problema sia indicando le linee di intervento ed il fatto di avere scelto Napoli
E qui ci si è fermato il sindaco ci si è fermato di Donato è un fatto
Che mi sembra emblematico perché è un'indicazione della necessità di una svolta nel modo di intervenire nel Mezzogiorno una svolta che non va che consiste nel collegare
L'intervento del mezzogiorno a la politica complessiva di sviluppo e non solo al trasferimento di risorse quindi è molto importante che in un luogo che ha una grande tradizione culturale e che poi però registrati ritardi sull'ammodernamento del processo di produzione sapere il partito il compagno Craxi abbiamo indicato la necessità di questa svolta
Nelle varie relazioni che si sono succedute vari interventi dopo la relazione del segretario che dato l'impostazione
Io credo che è emerso un problema generale la necessità
Di riforme istituzionali nei soggetti che governano questi processi voglio ricordare qui l'esperienza che ha sostenuto il nostro partito per la creazione del ministero l'università e della ricerca perché mi sembra emblematico di alcune trasformazioni istituzionali che pure qui sono stati evoca
Nate per altri settori governativi e cosa abbiamo fatto ne abbiamo nello stesso tempo da un lato
Reato un punto di governo più forte capace di indirizzate programmare e coordinare intervenire ma dalla altro abbiamo introdotto la cultura dell'autonomia degli enti governativi università entity dici abbiamo separato la politica dalla gestione questo è il punto fondamentale e io credo che questo esigenza come veniva ricordato dalla Fincato Sire sì presente anche del ministero della pur unica istituzione dove c'è certamente un problema di distinguere il governo del sistema unico del sistema scolastico dalla gestione delle attività scolastiche e che poi va nella linea complessiva di decentramento il part
Titolo sostiene lo stese per i beni culturali lo stesso cioè in tutti i settori come i quali tra l'altro c'è un problema fondamentale problema della dell'equilibrio da trovare
Tra l'esigenza di una sintonia con i problemi di sviluppo del paese e quelli della libertà della dell'insegnamento la libertà della ricerca la libertà della creazione artistica questa è un
Problema fondamentale di governo
Non si può governare questo settore senza dare grandi spazi d'autonomia perché soltanto in un quadro di autonomia valori fondamentali della libertà dell'indipendenza possono essere assicurate naturalmente questo non significa più
Non può portare a dimenticare che se lo stato dà fette consistenti del suo bilancio alla produzione di competenze alla produzione di conoscenze alla creazione artistica vede anche assicurarsi della Sindone io con i bisogni della società e quel problema dell'equilibrio tra sviluppo e libertà ricordato C.Corp bagno De Martino e che nella indica nella relazione del segretario è chiaramente indicato noi abbiamo fatto un'esperienza abbiamo creato è uno strumento di governo in un settore particolare nel ma visione generale del partito di intervenire sulle riforme istituzionali probabilmente una indicazione forte per la prossima legislatura e quella di estendere le riforme istituzionale nei settori di governo di questo delicato settore naturalmente poi bisogna opera
A operare delle riforme conche valori quali sono i valori che ci possono guidare i valori sono due secondo me quello dell'efficienza e della qualità non si può
Più nei paesi un Paese che voglia essere all'altezza della s'posizioni industriale produttiva che ha raggiunto del mondo governa are agire senza efficienza e qualità della competizione europea però non possiamo dimenticare sia perché siamo portatori di valori e di una tradizione i problemi dell'equità per esempio nel caso dell'università bisogna avere più qualità
Ma bisogna lasciare all'università il canale di promozione sociale il diritto allo studio bisogna che il bene culturale sia prodotto in modo assolutamente elitario e creativo di grande quale dama bisogna fa sì che la fruizione sia generale quindi governare questo settore governare un settore centrale per lo sviluppo significa trovare nuovi equilibri tra sviluppo e libertà
Tra qualità ed equità e questi sono valori e patrimoni del nostro partito credo che l'averlo posto a insieme come parte fonda
Tale
Nella programma del partito aver indicato veline secondo cui effettuare
La nostra battaglia politica delle scadenze che ci sono
Di fronte vi sia mi sembra che sia una questione molto positiva di cui dobbiamo ringraziare il segretario del partito
Grazie
Grazie
Ex post sta senza
Poco
E
Subordinato
Ecco grazie quarantatré mesi avanzate dalla a discutere allocati grazie del genere grazie
Grazie in primo grado svuota e gli ha detto già chiediamo pieno di
Cioè ecco
Grazie Salute onorevole
Tra fra fra