"Repertorio di fine secolo"

Al
Va da secoli approssimarsi case tale sì
Io
Possiamo cominciare
Buona sera
Grazie di essere intervenuti
Siamo qui
Perché abbiamo un libero
Repertorio di fin e secolo
Un autore Stefano Rodotà
Un un gruppo di autorevoli amici diciamo colloquianti
Laura Balbo
Giorgio Ruffolo
Io porto indica
Bruno Trentin
Cominciamo dal titolo
Repertorio
Spiega il Devoto-Oli
Repertorio significa
Compilazione di dati e notizie
O indicazioni
Ordinate classificate in moto da facilitarne la consultazione
Poi ci sarà ancora meglio Stefano tratta
Repertorio
è un Lillo
Chi aiuta a muoversi nel labirinto delle informazioni
è una piccola bussola
Per orientarsi nel gran mare che coprente
Il territorio che con questa bussola
Rodotà ci invita ad esplorare e perimetrato direi
Da un confine ben definito
E al tempo stesso estremamente fluttuante
Presso che inafferrabile
Possiamo riassumerlo con una formula
è il territorio della democrazia
Della democrazia come ci appare dopo l'improvvisa e rovinosa sconfitta
Di quello che per oltre settant'anni ma si poteva andare più indietro addirittura fin dal mille ottocentoquarantotto al Manifesto dei comunisti
Per oltre settanta anni dicevo
Era stato il suo durante antagonista
Antagoniste ideologico economico politico per l'appunto il comunismo
Il crollo dell'impero sovietico e di conseguenza di tutti i movimenti che direttamente o indirettamente
Adesso si rifaceva hanno questo crollo ha mutato radicalmente
I termini del discorso politico
Da una parte ha vanificato
Più ancora che vanificato direi ha umiliato completamente quanto meno nell'area del mondo industrializzato
Qualsiasi ipotesi
Qualsiasi progetto
Di alternativa al sistema democratico
Dall'altra tuttavia aperto in questo sistema una sorta di vuoto
Ha determinato una crisi di identità
Tra gli stessi vincitori
Ponendo problemi nuovi spesso del tutto diversi da quelli che stavano fino a ieri davanti a noi e certamente non meno drammatici di quelli che ci siamo lasciati alle spalle
Sta qui direi
Il filo conduttore
La ricerca di Rodotà
Una ricerca di estremo interesse
Che in un certo senso apre anche un nuovo filone nel discorso dei politologi
Proprio nel momento
In cui con la disfatta del comunismo il sistema democratico celebra il suo trionfo
Proprio in questo momento ci ricordato tolta
Emerge in tutta evidenza
Il deficit di democrazia
Che si riscontra dovunque
Nelle relazioni internazionali come quelli interni nelle piccole di scissioni
Come nelle grandi scelte
Nel campo dell'economia e in quello dei rapporti internazionali
Occorre a questo punto rivedere molte cose
Rivedere per esempio tra l'altro il concetto di cittadinanza
Il rapporto tra maggioranza e minoranza
Prendere atto del del del declino degli Stati nazionali
E così via
Da una devo mo'Grazia in gran parte formale occorre insomma passare a una democrazia sempre più sostanziale
Se si proclama infatti che la democrazia Pinto
Coerenza vuole
Che essa sia ora l'esclusivo valore di riferimento
Su tutti i terreni dell'operare collettivo
Va da sé
Che le vicende dell'Est
Costituiscono soltanto la fase conclusiva e scatenante
Più un più ascesso di ripensamento ripensamento appunto del concetto di democrazia
Che accompagna che ha accompagnato tutto l'ultimo mezzo set
Se così non fosse se questo processo di ripensamento appunto non fosse già antecedente alla caduta del verso le del muro di Berlino e tutto il resto
Se così non fosse
Tutta la vicenda culturale del secolo
Diverrebbe incomprensibile
Così come diverrebbero incomprensibili tutte le vicende politiche che abbiano svolto i movimenti della sinistra
Sta di fatto in ogni caso
Che gli avvenimenti degli ultimi due anni
Spostano l'asse di questo ripensamento
Dal piano dalla discussione teorica
A quello dei programmi e dell'azione politica
Lo rendono in più acqua stimabile fanno cadere tutti gli altri
D'ora in poi
La Contea posiziona non è più
Tra democratici e comunisti o filo comunisti ma tra i sostenitori di una democrazia ingessata irrigidita negli schemi difensivi nella vecchia contrapposizione
E i sostenitori di una democrazia in progress
Che ripensa e per così dire invero razzisti
L'angolatura che va Rodotà ha scelto per porre ordine in questa grande con complessa massa di problemi
è quella dei diritti
E della varie metamorfosi che questi diritti
Hanno subito nel corso degli ultimi cinquant'anni ma si potrebbe dire di più nel corso appunto degli ultimi due secoli che ci dividono dalla famosa proclamazione dei diritti dell'ottantanove del mille settecentottantanove
è la parte più nuova direi
E anche quella
Che sollecita
Maggiori discussioni e anche perché no qualche perplessità
Per quello che mi riguarda per esempio
Mi lascia un po'perplessa
La trasformazione che di fatto si propone
Anche se non mi sembra che formalmente sia teorizzata
Della del del passaggio da uno stato di diritto
A uno stato dei diritti
Una trasformazione che ovviamente non si risolve o come dire in un semplice slittamento semantico
Ma che cambia radicalmente
Tutti i termini del discorso creavamo appunto a bit qualche affare attorno allo stato Britti di diritto
Perplessità
Sempre a mio avviso
Su mi suscita anche
La definizione di quelli che Rodotà con una formula molto felice definisce diritti fondamentali
Diritta per la pace Diritto dell'informazione eccetera eccetera
Ma
Per quello che mi riguarda non voglio allontanarmi
Più oltre dal compito dal ruolo che oggi io
Che è quello di moderatore e quindi mi taccio subito
Anche se penso che appunto data la partecipazione anche gli amici che sono qui presenti ci sarà poco da moderare ma ci sarà soltanto da repertorio oltre l'accezione in cui lo userà contorta
Repertorio come voi sapete anche con termine del teatro in questo caso il mio volo di put di moderatore è soltanto un ruolo di buttafuori come si dice in teatro
Cioè di dare la parola a uno a uno agli amici che sanno qui poi senti
Invece di continuati usare il solito sistema
Dell'ordine alfabetico senatore Elia
Dovrebbe lasciare poi una formale alla fine riunione era nostra seduta e quindi di dare la parola per Torino grazie
La mia testimonianza sarà
Molto breve
Perché
Appunto altri impegni purtroppo tipici di questo periodo
Non mi consentono di rimanere a non solo ascoltare tutta la discussione ma a sentire poi l'autore perché effettivamente l'autore ha parlato ha parlato anche in termini molto precisi con questo libro però diciamo sempre suggestivo sentire
Qualcosa dopo le osservazioni dopo i rilievi che sono stati che sono fatti da coloro che intervengono alla presentazione
Debbo dire che
Ecco questo libro che è molto ricco che meritevole di una lettura attenta
Mostra in piena luce il nascere
Proprio con la caduta del comunismo del dei miti
Che hanno dominato per periodi piuttosto lunghi ecco mostra il nascere di una di quella che Moro chiamava una società esigente perché
Solo a questo alto livello di maturazione civile di anche Titti Benessere anche di
Diciamo di crescita culturale ecco si può arrivare a pretendere l'affermazione di tutti questi diritti che non sono i soliti diritti anche importantissime e fondamentali messi in rilievo tante volte
Tra i diritti sociali la casa
Il lavoro ma si tratta
Di fan generale di riferimenti molto più avanzati a i diritti della terza e quarta generazione quindi grande spazio all'ambiente grande spazio
Alla alle situazioni relative alla bioetica e così via
Cioè cioè è una
Si è parlato di utopia
Si è parlato di utopia utile anche da forcella in un suo articolo ecco utopia utile per darsi uno slancio una spinta perché almeno una parte cospicua di questi di questi diritti possa diventare effettiva possano realizzarsi possa passare dai Desideria alla realtà
Ecco io penso appunto che questa questa spinta all'effettività di questi diritti richiede
Non solo una società ma anche uno stato molto efficiente molto illuminato di cui organi di vertice possano
Accogliere le le spinte alla meditazione che vengono alla riflessione che vengono dalla cultura più moderna e dalle esperienze della scienza moderna
E qual è la caratteristica di questi di questa impostazione che trova sia pure con scetticismo maggiore trova conforto nelle opere
Di Bobbio negli interventi di Bobbio trova anche dei riscontri in lavori di costituzionalisti mi riferisco al rigo alle voci
Sui diritti chi di Baldassarre
Al libro sui diritti di via Alessandro Pace c'è tutto una un lavoro intorno a al il
Non solo al diritto positivo ma anche a livello più elevato che sta tra il comparato e il la dottrina generale che ha svolto Rodotà in questo libro
Lotta per i diritti attraverso il diritto non può che essere il diritto diciamo a un certo momento a dare forza a dare concretezza a queste affermazioni pentite pretesa
A più di pretese in realtà in molti casi che Titti difesa più libertà più diritto di libertà di che libertà da i direi che è un avventura affascinante perché tra limiti contro limiti
C'è tutto un gioco molto molto sottile che ci porta a entrare in questo discorso dei diritti
Contemporanei sulla base delle categorie della inclusione esclusione naturalmente l'autore
E favorevole alla inclusione nei limiti del possibile e sviluppa su questa possibilità di includere soggetti che vanno anche al di là della categoria classica dei cittadini di includere nei diritti di cittadinanza anche per esempio gli immigranti ora non si nasconde l'autore delle difficoltà dei rapporti tra
Universalismo del di alcuni diritti classici e invece diciamo la condizione più che mai gli uomini situati
Ecco di questi di queste persone degli degli immigranti ENI indubbiamente ci sono dei limiti nel trattamento eguale l'esempio classico che c'è nel libro e che anche Baldassarre fa nella sua intervista e nella intervista su questo lavoro è proprio quella del
Quella della donna indiana che chiede la Bortot perché non vuole non solo perché è stata partorendo potevo dovrebbe partorire una una femmina
Ecco e in quel caso è chiaro che l'assimilazione anche lo sforzo di assimilazione di inclusione che si vorrebbe fare assimilando situazioni europee diciamo la situazione di questi migranti trova un limite ecco non è possibile superare certe barriere
Ma e anche molto
Molto interessante la trattazione relativa alla proprietà
è inutile che vi dica quanto Rodotà abbia studiato il tema il terribile diritto fine poi i lavori
Meno recenti di grande impegno ma qui qual è l'aspetto interessante è vedere il diritto di proprietà dopo
Che sono caduti i miti della proprietà pubblica di una di una collettivizzazione di una proprietà socialista come
E appunto si scriveva e allora Talia ritorna di attualità il problema dei limiti il problema della funzione sociale della proprietà il tema della diciamo
Anche
Di quelle forme
Di proprietà collettiva attraverso la partecipazione a Fondi per esempio dei dipendenti di una certa società ecco sono citate le esperienze americane più avanzate anche in questo campo
Ecco
Lotta per il diritto lotta per i diritti attraverso il diritto quindi rivalutazione anche del compito del giudice del giudice costituzionale in particolare
Della sua creatività che non è temuta
Come altri temo no temendo che cadano i principi della separazione del potere che ci sia uno straripamento della magistratura può darsi che in taluni punti ci sia una visione anche un po'troppo ottimistica ma qui però bisogna anche distinguere il discorso di Rodotà ha una portata generale non può essere applicato come adesso dirò all'Italia
In senso stretto o a pretese di considerazione di riflessione che tra le euro-americani direi per cui non possiamo poi troppo insistere sulla distanza che talune situazioni italiane hanno rispetto a questo mondo di diritti
Esaltati e di diritti raffinati oserei dire che e non sempre trovano un contesto favorevole ed hanno
E
Faccio un altro quindi quindi diciamo il richiamo alla all'intervento dei giudici
E è molto importante perché per il perché ad esempio supera anche quell'ostacolo che di solito viene frapposto al poi ai poteri della Corte costituzionale quando si dice che non ha una legittimazione democratica
Ecco
Prodotta nel nell'indagare il perché di questo ruolo sempre più ampio più forte del giudice supera anche questa pregiudiziale forse democratici Istica da un certo punto di vista perché appunto non considera che proprio questa questo sottrarsi all'evento elettorale che in qualche modo dà la possibilità alla corte di esercitare poteri senza negarsi ai partiti alle forze politiche
Un esempio classico di questo esame raffinato dei doveri e dei diritti e nella in tema di bioetica naturalmente per un cattolico come me non ci può essere un consenso pieno
Alla diciamo all'ampiezza con cui ha accettato il principio di autodeterminazione
Però debbo dire che l'esame e condotto non solo con grandissima contezza come in altre parti ma anche proprio entrando in dettagli che molte volte sfuggono alla sfuggono alle letture
Comunque
Per esempio faccio un solo esempio in cui le conclusioni dell'autore coincidono pienamente con quelle raggiunte dal comitato di bioetica presieduto da Bompiani in tema di terapia genica
Ecco si dice che Latteri la
Che c'è una fondamentale differenza va be si riconosce
Tra la terapia genica della linea germinale capace cioè di influenzare la trasmissione del patrimonio genetico alle generazioni successive e la terapia genica della linea somatiche
Che interessa solo le cellule somatiche di un singolo individuo ebbene in parallelo anche con prese di posizione sia di giurisprudenza sia di organi
Europei eccetera essi escludere che si possano fare allo Stato interventi che superando l'intervento della linea somatica tocchino anche l'aspetto della linea germinale e cioè questa capacità di influire anche oltre la l'individuo
Invece arrivare anche alla sua discendenza l'autore nota giustamente che la linea di distinzione può essere anche sottile tra queste due
Tra questi due tipi di interventi ma in sostanza dimostra molto equilibrio in questa adesione alla linea più prudente che anche in sede internazionale è stata proposta ecco quale può essere il punto
Che non si può chiedere a Rodotà dato che si è diciamo liberato in un'atmosfera che sta dicevo tra comparato e le considerazioni di carattere generale superando la situazione italiana
Ecco non gli si può chiedere certamente di
Così di valutare quanto situazioni particolari del nostro Paese nei prossimi anni
Appunto una presenza massiccia molto superiore a quello attuale immigranti la necessità di superare uno squilibrio economico o di finanza pubblica ecco quanto qui sto in Italia Oxa ritardare possano ostacolare possa rendere molto difficile
Diciamo l'avvento di questa civiltà dei diritti in modo che si passi da semplice politiche da semplici ipotesi
Sì tassi a vere e proprie realtà giuridicamente consolidate ed effettivamente ed effettivamente ecco
Witte ecco da coloro che avanzano diritti sociali o diritti di ulteriore generazione che comprendono figure i diritti di libertà classiche libertà da e invece figure di pretese di pretesa soprattutto dallo Stato e dalle pubbliche amministrazioni
Dove naturalmente si può anche
Averi opinioni diverse e quando l'autore in un in un brevissimo scorcio conferma le sue posizioni diciamo il direi
Più che di diffidenza di quasi ostilità ecco a quelle a quelle tendenze a diciamo a a riforme istituzionali tendenti a pois quelle pendenze a rafforzare l'esecutivo a far scegliere il popolo tra coalizioni
Tra coalizioni di governo due possibilmente e così ora queste impostazioni hanno meritato all'autore anche a qualcun altro l'accusa di nobile conservatorismo
Ecco io non condivido il taluni entusiasmi per il collegio uninominale o anche per il sistema due turni però
Sarei più deciso ecco di Rodotà nel ritenere che ci sia la necessità
Chi
Un
Così una riforma che garantisca non da sola certo ma che garantisca una capacità indirizzo politico con una costanza e una coerenza quale finora certo non abbiamo avuto secondo me questa politica dei diritti e non nasce
Semplicemente dal basso nasce anche dal basso ma ha bisogno che dall'alto per così dire dalle istituzioni dalla non solo dai giudici ma anche dal Parlamento e dal governo ci sia un speci intaccati dai partiti ci sia un sostegno che gli ha continuità che Ya possibilità come è avvenuto nel dopo Roosevelt e tempi di Roosevelt nel dopo Rosa in certi periodi storici via coerenza e continuità acquista a questo sforzo per la realizzazione dei diritti
Concludo dicendo che raccomando a tutti la lettura del bellissimo brano finale in cui l'indignazione fa scrivere a Rodotà
Pagine e periodi non solo di grandissima efficacia ma anche di profonda verità
Grazie
Grazie alle polveri via dalla parola Laura Balbo
Naturalmente quando si legge un libro di cui si deve pur parlare non si smette di studi leggere altre cose quindi mi scuserete se io ogni tanto faccio riferimento
Ad altre letture di questi giorni e comincerei proprio da una intervista pubblicata su Newsweek
A una signora si chiama il balletto ska che è stata il primo commissario in Polonia per i diritti civili
E nel leggere questa breve intervista c'erano tre passaggi che coincidono molto bene comunismo almeno dei figli di lettura appunto ce ne sono molti in questo volume ma forse forse anche nota lo riconoscerebbe come uno dei più importanti
Cioè questa signora a un'intervista a chi le chiedeva dei giudizi sulla democrazia in Polonia diceva prima di tutto che in Polonia si è capito che cos'è il sistema di democrazia e tutti le dicono che è il governo della maggioranza
Lei però risponde che il governo della maggioranza in condizioni in cui siano rispettati i diritti delle minoranze e questo secondo passaggio evidentemente c'ha le
E ci tornerò sopra perché appunto fosse tutto libro sta dentro questa questa duplice affermazione
E l'ultima frase di questa intervista dice una cosa molto più colloquiale ma anche molto importante di nuovo questa persona alla fine di quattro anni in cui ha esercitato questo certamente difficile lavoro possiamo immaginarlo dice e sul successo maggiore e di essere riuscita a dimostrare che a questo mondo non tutto va come vorrebbero coloro che contano lei dice l'establishment noi a volte avremmo detto il potere ma insomma che si può in qualche modo anche minimo
Opporsi acquista che è una grande verità però sociologica e politica e io credo che anche questo sia un elemento molto presente in questo libro la democrazia descritti diritti definitivi secondo delle regole che però questa specie di macigno contro cui continuamente ci troviamo a sbattere di questo potere solito e che si riproduce con una grandissima capacità punto di restare di autori proposti
Ecco la sono questi i tre punti che io vorrei toccare naturalmente soprattutto con attenzione tra punto in molteplici fili possibili di tessitura e di lettura del libro e con particolare attenzione agli aspetti sociologici che sono quelli che per me vengono naturali ma ecco quale la cosa che mi potrei quasi dire mi commuove qualcuno che parlando moltissimo del sistema delle regole di diritto e della legge
Continuamente le riferisce ai processi sociali reali questo secondo me abbastanza insolito soprattutto i processi che cambiano ai processi quasi difficili da immaginare
Continuamente sottolineando che in fondo la legge è una semplificazione e facendo i conti con questa semplificazione che ormai molto spesso sempre più spesso noi ci accorgiamo non corrisponde o se corrisponde o se è fatta corrispondere forza
Appunto le caratteristiche i processi sociali contemporanee
Allora riprendiamo un attimo il punto del governo di maggioranza
Il governo di maggioranza è un'indicazione il funzionamento dei nostri sistemi fondamentali ma per dire una cosa che oggi ricorreva nell'intervista fatta dare in Borsa è riportata da Repubblica
Uno dei problemi e come un principio di maggioranza sia compatibile però con cambiamenti cambiamenti di regole nel discorso di Dahrendorf di governo un governo che ha la maggioranza
Ferito poi al caso italiano quanto è ostacolo al cambiamento ma come si può all'interno rispettando questo principio del governo di maggioranza ammettere poi un passaggio cambiamento un uno scivolamento di
Di decisioni e di potere
E poi del Governo di maggioranza
Che ci che ci va bene che ci conforta che un principio così importante sorgono e nel libro ci sono alcuni riferimenti dei paradossi oggi per esempio quando Stefano Rodotà fa riferimento alle generazioni future una constituency che noi rappresentiamo ma in che modo
Che in maggioranza rappresenta le generazioni future all'interno di uno stato all'interno da comunità sovranazionale
Oppure di tutti gli esseri viventi non sappiamo che oggi si pone la questione di rappresentare gli interessi non solo degli umani ma di tutti gli esseri viventi
Oppure qui posso fa riferimento appunto ad altre letture in questi giorni io
Ho guardato questa pubblicazione abbastanza recente nuova del club di Roma che si chiama The First Lobato Revolution e chi fa soprattutto riferimento a questioni ambientali di risorse di sviluppo demografico differenza della popolazione
Appunto chi decide per chi rispetto alle centinaia di milioni di nuovi esseri umani che nel giro di pochissimo tempo abiteranno il pianeta chi risponde a chi ecco questa maggioranza diventa effettivamente un principio
Che se non solleviamo queste questioni mostra delle difficoltà delle fragilità e appunto io faccio soprattutto in questo periodo letture sui fenomeni delle migrazioni torniamo una cosa che ci è stata detta
Chi decide per chi chi rappresenta chi rispetto a una potenziale nuova popolazioni di cittadini del nostro Paese
E sappiamo che dietro questa parola potenziale ci sono cifre molto elevate processi difficili da cogliere e che di fatto tentiamo di contrastare in modo molto brutale ma soprattutto ci sono processi che ci riguardano non possiamo per niente
Minimizzare quello che sarà il loro impatto per il funzionamento del nostro sistema della nostra società
Passo subito ad un altro all'altro corno di questa questione e il problema delle minoranze al plurale
E questo è il terreno su cui come esempi da da settori e campi molto diversi continuamente Stefano Rodotà ci porta a intuire qualche cosa di nuovo che deve nascere
Non è una maggioranza e una minoranza sono molte diverse minoranze che possono costituirsi intorno a principi anche molto diversi appunto immigrati di altri paesi o di altre culture o di altre religioni e già questo fa differenza
E però i soggetti e quindi cui si richiama le donne e qui la cosa importante è che non è detto che sia no
Un soggetto o una questione o tanto meno un problema ma solo definite una visione del mondo un occhio sul mondo così commenta negli stessi termini si fa riferimento alla tematica dell'ambiente
Come legittimiamo
Nello scenario dei soggetti e delle questioni presenti tutti questi che si aggiungono che sono in parte tra loro incompatibili con un non si può dare per scontato che siano compatibili di interessi le pratiche le culture che portano e come queste diverse minoranze entrano in rapporto con la maggioranza cosa che qui si potrà ormai nelle maggioranze i termini sono appunto il pluralismo
Una società di minoranze
E in alcuni casi l'esempio immediati gli Stati Uniti sono più una società di minoranze che è altra cosa ma naturalmente le regole non corrispondono a questa realtà sociologica non è così ovvio portarle a a far corrispondere a questo e la l'la direzione il Processo dovrebbe essere un processo appunto di inclusione altra parola chiave molto importante
Inclusione che altra cosa che è più importante della tolleranza perché possiamo anche essere tolleranti delle minoranze ma è un livello il livello dell'inclusione evidente
E molto più arduo da realizzare e soprattutto dobbiamo stare attenti appunto dal dirlo a parole siamo molto bravi a dichiarare i diritti delle minoranze mi sembra che qui venga fuori con estrema come dire anche in modo accorato e continuamente sottolineato che qui ci troviamo di fronte a un processo molto
Ecco dove è stato presentato non posso dire riassunto perché fa più difficile farlo
Quello che colpisce di più è la ricchezza dei terreni e quindi la complicazione del quadro che risultano
Poi vengono fissati dei nodi problematici e i nodi problematici sono proprio grossi sono il concetto di democrazia
La logica binaria né di infortuni per indicare appunto con quante cose dobbiamo ormai fa ricco l'idea che una legge sia definitiva e irreversibile si parla invece di ipotesi nel diritto americano a me sembra molto affascinante di leggi che si chiamano leggo con riferimento a questo gioco di composizione dei bambini o patchwork o o leggi che durano dal mattino al tramonto stanze Lost
L'idea che immagino i giuristi faccia aspetto e io come sociologa invece l'abito con grandissimo favore ecco che la legge non sia una cosa a firma e immutabile a cui riportare i nostri comportamenti le nostre scelte ma qualcosa che riflette quindi segue i nostri comportamenti ad una specie te che cambia
E poi perfino il concetto e non mi soffermerò su questo importantissimo di un diritto disuguale mettendo in evidenza la la inconciliabilità io credo ormai tra il principio dell'universalismo e dell'uguaglianza pure importantissimo però condizioni tali che forse ci devono indurre a ragionare di diritti disuguali o tra loro comparabili
E così via
Voglio dire solo una cosa concludendo mi richiamo in particolare a quello che ha detto senatore Elia sollecitando a leggere le ultime pagine
E le ultime pagine invece richiama ancora detto dottor Forcella per me sono quelle che hanno suscitato perplessità
Perché secondo me c'è come ciò come due tonalità o due umori se uno legge tutto questo libro quasi tutto nella prima parte sottolinea il deficit di democrazia e appunto quello che ha detto il macigno del potere reale come funzione di come si riproduce come capillarmente si estende ci soffoca
Dentro questa prima parte la visione comunque ci dà delle indicazioni per il futuro circa di mettere in evidenza come si possono modificare le condizioni
In cui viviamo tali che ci sia forse qualcosa che cambia che corrisponde meglio le esigenze della della popolazione dei diritti cioè mi sembra che ci sia continuamente la ricerca di segnali anche tenui
E indicazioni di meccanismi di procedure di sperimentazioni che permettono pure in questa situazione complessivamente molto chiuse molto soffocante di far muovere delle cose
Ecco questo è il livello che a me sembra importantissimo mentre i valori l'elogio del moralismo che sono le pagine conclusive molto importanti ecco lì io mi fermo
C'è l'indignazione mi ha fatto ricordare che moltissimi anni fa facendo un questionario in Sardegna con Alessandro Pizzorno noi chiedevamo alla gente per fare una scala
Sensibilità partecipazione politica le capitato negli ultimi anni due volte tre nessuna come si fanno in questa sociologici di indignarsi perché questa errata effettivamente lo consideravamo un grande indicatore di ecco l'ITC Zazie ore
Diavolo indignarsi adesso non facciamo altro fino a sera io faccio un po'di fatica ecco io sono ancora come dire più bloccata dal dal leggere dal vivere questa situazione in cui viviamo
E mi sarei fermata prima delle ultime pagine non avrei avuto il passaggio appunto al moralismo e all'indignazione e però credo anche molto e di questo ringrazio Stefano Rodotà ho ritrovato elementi su cui io mi sforzo di lavorare
Questo tentativo di capire bene analizzare fino in fondo e individuare i meccanismi eh le condizioni anche minime anche minute che si muovono la situazione un processo come dire di resistenza e se possiamo di destabilizzazione di quello che è però per tanti aspetti e tanto vale dirlo
Il processo vincente in questo momento il processo che porta un deficit di democrazia a una riduzione dei diritti alla esclusione piuttosto che la inclusione e così
Grazie
All'avvocato
Ricordo perché non abbia ancora avuto occasione di leggere libri appunto che queste ultime pagine in cui si sono riferiti sia in via sia la Bardot
Sono formulate in forma di epilogo
Come elogio del moralismo sono tre o quattro pagine in cui prodotta abbandonando il tono oggettivo distaccato insomma con cui aveva mantenuto tutto è libero
Rivendica appunto non solo il diritto al moralismo ma il diritto all'indignazione in particolare per la situazione concreta in cui viviamo in Italia adesso a dare la parola a Giorgio Ruffolo
Io devo dire che queste ultime pagine mi sono piaciute molto mi hanno suscitato un moto di simpatia dirò poi perché
Un altro modo di simpatia che quello immediatamente suscitato in me dal libero dallo sfogliarlo prima ancora che dalle giorno attenta mente e il fatto che un politico così impegnato si conceda una riflessione così ampia da studioso
Il che prova che poi l'esercizio della politica non è così incredibilmente come alcuni ritengono o non sempre almeno
Rodotà compiuto un tentativo di uscire dalla cronaca minuta delle contingenze politiche per collocarsi nel nostro tempo come storia
Ed è un esercizio molto difficile bisogna dirlo perché noi viviamo una storia che a chi ci si avvicina troppo sembra sia andata in frantumi
Demi se diceva che non sapeva se camminava sui detriti di un mondo vecchio sui germi di un mondo nuovo io potrei dire che camminiamo sicuramente sui rifiuti ma il fatto è che questo straordinaria esplosione della storia nel nostro tempo crea disorientamento
Crea uno stato di confusione non solo perché sono crollate l'ideologia perché come diceva Marx tutto ciò che è solido si dissolve nell'aria era una bella frase che adesso a alcuni anni di distanza ritorna d'attualità
E da questo disorientamento mi pare nasca la istanza centrale di questo libro il suo tema dominante che voi avete già definito in messo in luce molto opportunamente che è proprio quello
Del bisogno di regole di nuove regole del bisogno di diritti questo è il tema centrale regole nuove politiche per la democrazia
Regole nuove giuridiche i diritti in senso stretto regole nuove internazionali
Strutture di governo mondiale regole nuove economiche riguardanti la proprietà e il mercato l'ambiente
E al centro di questo paesaggio si vede chi ricompare un personaggio hanno in otto ma un po'impallidito il cittadino
Le regole e il cittadino quali nuove regole quali nuovi contenuti della cittadinanza per una democrazia investita da problemi veramente del tutto nuovi questo mi pare il centro focale di questo libro che a me
Ha interessato molto repertorio certo una forma di messa e discreta la modestia che Stefano Rodotà dimostra per con un understatement perché questo repertorio e qualche cosa di più di una pagine gialle del problemi moderni è una trattazione abbastanza sistematica ed è anche comoda perché lascia al lettore delle libertà dei margini libertà nella consultazione io ho scelto due
Tematiche
Che sporgo brevissimamente in pochi minuti quella che è stata evocata qui dà il via da Laura Balbo della e tale da Forcella inizialmente introducendo della pluralità dei diritti
E quella dell'indignazione finale del moralismo per quanto riguarda la questione diritti mi pare che Stefano ma vorrei che mi correggesse se mi sbaglio
Fonda il sua riflessione su un riconoscimento che c'è una parte della sinistra almeno una parte che si è smarrita nel campo dei diritti
E andata appresso a un falso scopo abbandonando il terreno dei diritti formali dei cosiddetti diritti borghesi ha finito come si diceva in tempi colombiani per Buscate Levante polemico niente
E per ritornare duecento anni dopo la Dichiarazione dei diritti punto e da capo almeno in un vasto territorio
Dominato da quello che fu il comunismo renale e paradossalmente il nostro tempo che cos'è l'Ancien Regime e il comunismo reale
Ed è in quei Paesi che si rischia di ritornare addirittura ad una situazione ha totalmente priva di diritti in una società di tipo obesi hanno e questo per non avere capito che lo sviluppo dei diritti sociali lo dice esplicitamente Stefano nel suo libro
Non deve essere pagato con la eliminazione dei diritti civili ma realizzato attraverso una loro integrazione integrazione tra diritti civili e diritti sociali che il che implica non poche esigenze di compromesso
Ed elimina le situazioni di cotto comiche sì no
Vale la pena di ricapitolare il filo del ragionamento che lo dottor fa se me lo consente contaminandola con alcune mie considerazioni perché mi scuso
Mi pare che vi siano due fondamentali temi che sono resi no no sono resi espliciti
Nella trattazione di questo libro uno è quello dei diritti e del mercato e l'altro è quello della auto frustrazione dei diritti che cosa voglio dire
Beh diritti e mercato confliggono molto su molti fronti però paradossalmente diritti al mercato sono venuti nello sviluppo storico alla luce sono emersi come alleati
Come alleati erano all'inizio del processo della modernità capitalismo e democrazia contro l'ancien régime è un'alleanza cooperativa e conflittuale
Assegnato il corso di due secoli nei suoi conflitti e nella sua cooperazione sembrerebbe che l'uno non possa fare a meno dell'altro e quant'
Molti in fondo sono una metafora di questa realtà
Costituiscono quindi una coppia contraddittoria perché la prima istanza quella del diritto riguarda quell'aspetto della libertà che ha a che fare con l'eguaglianza e la seconda istanza riguarda quell'aspetto peculiare della libertà che ha a che fare
Con l'intraprendenza
Libertà politica libertà economica quindi reciprocamente integrati e conflittuali e questo è un elemento di contraddizione che continuamente riemerge nella trattazione dei diritti ogni volta che questa frontiera sì
Si fa visibile
La seconda il secondo paradosso è che i diretti contengono i diritti e da questo punto di vista io sono d'accordo con con Stefano ma il pluralismo dei diritti perché sono molti i diritti che emergono dallo sviluppo civile e sociale
è una spinta Indocina alla proliferazione ma anche alla contraddizione
Cioè dice Stefano che i diritti costano cioè c'è un elemento è un ragionamento economico nel trattare i diritti non necessariamente di mercato come dirò subito dopo ma un elemento economico di limite esiste
Sono beni i diritti gli hentai quel mense non soltanto le Province non servirebbe Dahrendorf perché incontrano il limite di scarsità
E che questo la loro proliferazione la loro inclusione è vero che si può essere favorevoli all'inclusione piuttosto che all'esclusione tutti democratici lo sono non sarebbero democratici se non lo fossero
Però devono essere molto consapevoli che queste inclusioni non possono essere delle somme
E che ogni implosione incontra un limite perché se si dovessero sommare come nei grandi Stati diffusione diceva sa come delle grandi effervescenza e sociali i diritti tutti i diritti per tutti beh i diritti sono beni scarsi si svalutano si frustra no
Si eliminano da sé
E dunque
Ogni ogni democratico deve porsi questo problema come affrontare il problema della limitazione dei diritti
Come dare delle frontiere all'inclusione se non si pone questo problema i diritti
Sono frustrati né ci sono secondo me molto schematicamente non posso ovviamente non voglio
Annoiarvi con una lunga elencazione
E con uno sviluppo di questi concetti ma di esprit esprimo in modo estremamente schematico ci sono quattro false risposte secondo me se sono presi ognuna come risposta fondamento come risposta unilaterale a questo problema della come regolare l'ente l'inclusione dei diritti
Una è quella liberista diciamo estremista l'America equitazione nel mercato un buon regolatore un buon regolatore dei beni e della loro distribuzione perché non dovrebbe essere un buon regolatore dei diritti ci sono degli eminenti licenziati ed economisti
Anche giuristi Stefano lo sa bene che hanno proposto di comprare diritti ai bambini per bambini di acquistare organi
Per i trapianti e via dicendo di mercati Zare tutto quello che si può mercati Zaia e questo è una falsa risposta non solo perché e per la critica tradizionale della sinistra ma perché per quella critica della ineguaglianza delle quelle ma per quella critica fondamentale che un economista inglese Fred riesce a definito come auto frustrazione sì se i diritti sono beni scarsi beh hanno bisogno non solo di limiti immagini un fondamento di un contesto che non sia mercati disabile ogni mercato ha bisogno di una regola e la regola non può stare nel mercato
Altrimenti i giudici tendono sentenze i politici acquistano voti ciò che insomma cambia
La seconda risposta per falsa risposta è quella all'altro estremo della politicizzazione integrale dei diritti li diamo tutti in mano allo Stato al commissario se non hanno gli occhi e al limite troviamo il comunismo senza mercato
Beh questa risposta si commenta da sé non ha bisogno non ha bisogno di grandi discorsi per poter la confutare
Poi c'è una risposta più sottile di di una destra più raffinata che io chiamerei Rispoli cit SPÖ litici Zazie Ocone tecnocratica cioè come si a come Sissi
Sia si limitano i diritti addormentando le istanze attraverso la tecnicità azione delle scelte l'isolamento delle amministrazioni dalla partecipazione popolare insomma una scelta né estetico e potremmo dire si ricostituisce in altri termini il grande regolatore della diseguaglianza attraverso la patina non attraverso la violenza
Questa situazione funziona nelle situazioni normali non di fronte però a quei grandi movimenti avere grandi domande che giustamente Stefano mettere sullo sfondo del suo libro che investono la società moderna alle quali bisogna dare risposte che non siano così automatizzate
Poi c'è una risposta un po'romantica quella dei della dell'istituzionalizzazione di solito alcuni ex comunisti di guerra finiscono per essere molto conviviali molto dei istituzionalizzati molto neo anarchici molto estetici
Si punta in lista altri termini sull'estensione dei rapporti comunitari conviviali
Però ecco c'è da dire non soltanto in termini così di scherzo che il buon selvaggio moderno può riuscire a sopravvivere solo nei week-end
Grazie un buon funzionamento delle istituzioni che vorrebbe
Vorrebbe negare anche queste situazioni romantico estetiche mi pare non diranno una buona risposta al problema dei limiti alla inclusione delle istanze in diritti credo che nessuna di queste strategie rappresenta una soluzione però credo che tutte quante possano e debbano essere impiegati in un mix strategico
Che deve potere cogliere il venerdì o perché un po'di mercati trazione fa bene
Un po'di di tecnici Zazie ione delle scelte fa bene pensate se ogni volta che sì bisogna aumentare il tasso di interesse o diminuire il tasso d'interesse ci fosse una rissa
Scossoni in Parlamento e la cosa non fosse automatizzata presso la Banca d'Italia un odi arbitrio politico burocratico
E naturalmente un po'di estensione molto di estensione dei diritti me entro una cornice che accetti le limitazioni questo secondo me il primo
Dovere del democratico di chiedersi quanto costano
Questo mi pare che
Stefano Rodotà alla lo faccia però non soltanto in termini negativi si pone il problema si può porre e Stefano in in introduce in questo libro il grande tema dell'informazione in termini positivi cioè si può anche ampliare il campo delle scelte è vero che i diritti sono dei beni che hanno dei limiti ma impegni si possono anche produrre
E quindi diritti possono anche aumentare esce un gioco a somma positiva come aumentano no nel senso dei beni della somma dei diritti
Ma aumentano nel senso della qualità di nuove attività per esempio non ispirate alla competizione ma alla cooperazione e alla solidarietà come il volontariato sociale
Attività ispirate al principio di responsabilità verso è Laura Balbo lo diceva poco fa del sole specie le generazioni future ecco una risposta che WD Ardenne rifiuta dice i posteri che cosa hanno fatto per me
No invece noi cominciamo a dare a dare dei diritti ai posteri
Non attribuire al loro dei diritti ma naturalmente dobbiamo poterglieli dare come senso della nostra responsabilità oppure attività ispirate alla ricerca la verità la curiosità scientifica alla conversazione allo sviluppo culturale in altri termini beni che non soggiacciono a quelle limitazioni di somma zero
Per le quali l'inclusione dei diritti rappresenta un problema io credo che lo sviluppo etico rientra in questa categoria che chiamerei di beni
O di diritti accrescitivo e qui vengo all'etica e al moralismo concludendo rapidamente queste osservazioni ecco io ho detto prima che questo il le il suo epilogo che è scritto in un modo completamente diverso questo
Fa del bene al libro anche perché ne ha ha aumenta la gamma espressiva e scrive alcune paginette che io ritengo magistrali su quello che chiamerei il falso anti moralistico ecco non il falso moralismo il falso anti moralismo
Ciò che si vuole colpire molte volte colpendo e criticando il moralismo non è l'ipocrisia ma proprio la moralità in quanto base della politica
La morale e e la base della credibilità della politica in una democrazia nella quale non esistono più poteri sacrale
è un po'come la riserva aurea per la circolazione monetaria
Da molti segni dobbiamo constatare l'erosione di questa riserva il che spiega anche la sparuta azione della politica
C'è un economista americano che parla di scarsità etica come altra faccia della scarsità ecologica come dire che stiamo impoverendo la natura
E la Società dei suoi
Dei suoi principi nutritivi
Accade un po'dappertutto
Dire la verità qui in Italia siamo vicini alla intollerabilità
Ecologicamente si dovrebbe dire a uno sviluppo politico non sostenibile
E c'è chi si mostra indifferente o addirittura insofferente queste denunce di inquinamento politico a questa continua a catena di scoperte di discariche politiche abusive
è e denuncia ne denuncia il moralismo l'uso strumentale come se il miglior modo di evitare la strumentalizzazione non fosse quello appunto di evitare rischia di punire le discariche
Ci sono anche molti che sono diventati e stanno diventando sempre più insofferenti rispetto a questa indifferenza anche perché sono stufi di dovere in qualche modo come dire sempre con una metafora ecologica e sanitaria respirare il fumo degli altri
Io credo che ora che invece questo problema sia posto in termini di indignazione ecologica
E cioè di azioni di risanamento e poi di azioni di risanamento preventivo
Di compatibilità del processo politico non con il settimo comandamento
C'è dell'ipocrisia nel moralismo ma e qualcuno potrebbe dire beh vive viva anche quell'ipocrisia io non rimpiango caro Stefano i tempi in cui come tu dici tra virgolette la corruzione si ammantata di riservatezza
Però dico che la riservatezza le buone maniere il tatto la buona educazione erano oltre che il segno di un'élite del beh Adorno e le diverse hanno scritto pagine incomparabili questi temi erano anche un buon argine alla corruzione stesse
Io credo che nessuno dovrebbe o potrebbe pretendere Langeri cita della politica ma neppure la sbraca pezza un po'di don rimozione degli spiriti animaleschi e utile insomma un po'di educazione ci risparmierebbe almeno la visione tele quotidiana di alcuni guitti giullari di seconda scelta
Grazie a Giorgio Ruffolo la parola ora blu imbrattamenti
Ma io mi sento un po'imbarazzato anche per una mia
Il mio deficit proprio di competenza specifica nel
Nell'affrontare una discussione su questo libro mi pare molto importante di Stefano Rodotà
E quindi cercherò in qualche modo di ma riportare qui alcuna osservazione che mi sono venute molto dal
Dal punto di vista
Un'esperienza sia di
Di dirigente sindacale che di militante politico
Io ho l'impressione che
Dietro una terminologia molto
Asciutta e apparentemente modesta perdere per
Storia
Vi sia certamente
Una
Rivisitazione radicale
Del repertorio della sinistra
Non solo del repertorio giuridico della sinistra in tutti questi anni
Ma vi sia attraverso la proposta il suggerimento di un nuovo possibile repertorio alla fine di questo secolo
Una sorta di manifesto
Che trova la sua
Come dire
Che si svela pienamente nelle pagine ultimi del libro ma che circola con molta chiarezza attraverso tuttavia la ricerca pur così rigorosa che viene condotta
E di fatti
Il libro
Riparte a partire da una riflessione sulla
Sul terribile ottantanove
Riparte subito dall'altro ottantanove ne parlava
Giorgio poco fa
Perché Stefano tassi merci immediatamente dire nelle premesse del sua ricerca in quella ferita che
Divide la sinistra da duecento anni a questa parte
E non la divide soltanto fra comunisti e socialisti questo mi sembra lettura un po'troppo ravvicinati
La divide fra
Quelle forze che quelle forze della cultura prima di tutto
Che hanno creduto di fare i conti definitivamente
Con i diritti formali affermati dalla Rivoluzione francese
Riducendo
Come scrive Rodotà all'uguaglianza formale l'una diversa animismo dei diritti
Alla creazione del soggetto astratto
Come svuotamento di senso degli individui concreti e come occultamento
Sistematico dei reali rapporti
E Stefano Rodotà ripropone
All'incontro
Di questa lettura
Alla quale concede solo così per cortesia minori carenti
Ripropone il diritti diritti formali
E l'universalismo
Formale dei diritti come strumenti potentissimi disgregazione di un ordine sociale
Delle gabbie che imprigionarono le diversità riconosciute codificati come tali
Con tutte le gravosissimo servitù scrive Rodotà che li accompagna
Io credo che è da qui che bisogna partire per comprendere naturalmente
Ognuno può apprezzare in modo diverso ora
Il suggerimento la proposta di uno stato dei diritti
Come superamento anche di uno schema riduttivo
Qual è quello di uno Stato fondato sulle soltanto sulle regole della convivenza
Perché in questa
Visione dei diritti come strumenti
Di rottura
Di campi di discriminazione di esclusioni ripetute continuamente ricostruite
Io colgo da un lato
La consapevolezza che
Solo così possono essere liberate
Delle vere e proprie utopie sperimentati
Fino adesso preclusi s'negate almeno per buona parte della coscienza della sinistra
Dal destino della storia con le sue tappe ineludibili
E non scavalca
In quello che crollato negli ultimi anni con
Il socialismo il comunismo reale
Vi è anche proprio l'inibizione
Alla sperimentazione dell'utopia
Alla ricerca
Della realizzazione possibile di un diritto
Con tutta la carica etica ridere
La carica morale che questo richiede a questo punto
Senza più l'ausilio appunto
Delle leggi della storia della storia con un figlio
Ma vi è anche
Accanto a questo individuazione di dei possibili fondamenti del diritto moderno di una legislazione moderna
Questo mi pare un nelle cose più
Più stimolanti e più intriganti anche della ricerca di Stefano nuova come un blocco
Volta più che la normazione precettiva
Alla promozione e al sostegno di iniziative individuali e collettive
Per il godimento effettivo dei singoli diritti
E per il loro contemperamento con altri
Una common law cioè fondato sul compromesso trasparente
Fra interessi culture e valori diversi
In questo modo viene riletto anche mi sembra non in modo banale il rapporto fra diritti e mercato
Cumulo apporto di coesistenza conflittuale
Dove l'uno è necessario all'altro
Ma dove l'uno confligge destinata a conferire continuamente con l'altro ponendo all'altro dei limiti
Coesistenza conflittuali
Fra diritto di intraprendere di disporre e non tanto di rito all'uguaglianza Giorgio quanto il diritto
Non disponibile allo scambio
Qui
Emerge una un'antinomia forte
Che può imprimere evidentemente
Anche i nuovi limiti o meglio nuove direzione all'evoluzione del mercato
E si comprende bene come da questa
Punto di partenza
Stefano Rodotà insiste molto su un fatto
Che i diritti costano
Ma mi pare che
Il modo in cui lui ripropone questo problema è un problema antico
Sia assai diverso
Da quello che per esempio Dahrendorf
Aveva adottato nel
Sottolinea il rischio di una proliferazione di diritti commenta e l'esperienza
Sprovvisti
Comuna segno sprovvisti di Providence cioè di risorse
Le risorse il costo
Di cui parla rotta
Costo che costituisce
E qui ritorniamo allo stato dei diritti
Un limite è un vincolo anche alla produzione di
Questo costo non costituisce una risorsa distribuire in modo più o meno universale
Per garantire
Appunto un minimo
Di diritti uguali un po'per tutti
Qui c'è una mia vecchia polemica Laura Balbo conoscere su
Sul carattere fuorviante secondo me proprio della ricerca di
Traduzione in quantità in definitiva di diritti appunto
Indisponibile e allo scambio e alla quantificazione
Proprio perché sono diritti sempre più modellati su vissuto della persona
E per cui molto spesso
Il concetto di diritto minimo
è diventato Sire conciliato appunto con
Un contratto liberatorio per la società
Che sanzione sancisce Polisse arrossisce l'esclusivo
No in questo caso le risorse il costo dei diritti vengono intesi come
I mezzi Investimenti procedure di attivazione
Alla realizzazione sperimentale
Di diritti diversi
Di diritti inizialmente disuguali
In ragione proprio delle entità diverso degli ostacoli che si frappongono alla loro realizzazione
E mi sembra che qui si sito compunto fondamentale perché si individua una legislatura una giurisprudenza
Fortemente innovativi rispetto all'esperienza che abbiamo conosciuto fino adesso
Di sostegno
Non so trovare un'altra parola la personalizzazione del diritto
Che colgono poi legislature giurisprudenza di sostegno attraverso la persona e i suoi diritti più minacciati
I gruppi sociali
Nella loro identità positiva
In quello che appunto
Lì trova interessati ad un percorso comune
E con una bisogna dire che questo però presuppone indica per questo parlavo di manifesto
Un cambiamento profondo dei dei rapporti fra la legislazione azione collettiva ruolo della magistratura
Fra Stato e democrazia amministrativa
Fra Stato e comunità
Capace di fronteggiare non solo i pericoli immensi anche le grandi potenzialità
Che si sprigionano dalle nuove tecnologie dell'informazione
E qui
Mi sento io personalmente come credo moltissimi che hanno potuto leggere questo libro provoca
Tra una serie di interrogativi sulle implicazione di un percorso di questa natura
Le implicazioni secondo me molto più grandi di
Una riforma elettorale pura ospitarvi
Per la di riforma della legislazione
E quindi del modo d'essere delle stesse assemblee elettive
Che cosa vuol dire
Una legislazione di uno stato di diritti che procede se ho compreso bene mi pare per grandi leggi quadro
E per legislazione
Finalizzate ad attività di sosta di sostegno alla promozione di azioni positive
Le situazioni
Cioè
Destinate a trovare un loro prolungamento in una
Promozione sperimentale dell'esercizio di alcuni diritti
Insistere molto su questo aspetto che il più intrigante ma anche i più stimolante mi pare delle suggestioni che vengono
Promozione sperimentare
Diritti disuguali
Tentativi di verificare attraverso la giurisprudenza attraverso l'azione pilota
La possibile realizzazione di un diritto
Attraversando i compromessi necessari e sono
I compromessi che sono resi necessari dal
Dalla sperimentazione concreta di questo diritto perché qui mi pare
Si può individuare la strada verso
Il progresso una democrazia penso
Che consente continuamente l'inclusione
Contro una situazione come quella che possiamo
Valutare al giorno d'oggi in questo Paese ma non solo in questo Paese cioè contro la frantumazione irrigidita dalla legge
Dei diritti
Dello stesso singolo di
Che è il modo con cui una società moderna sanziona l'esclusione quando si tratta d'una democrazia fondata sul suffragio universale
Potremmo citare un elenco di i diritti anche di carattere assai fondamentale per verificare non solo il loro uso
Disuguale ma una loro frantumazione giuridica
La ricreazione infatti attraverso la rigidità della legge
Di vere e proprie cast
Cioè diari di inclusione di esclusioni
Non rimovibile
Se non attraverso appunto una nuova legislazione
Mi pare che qui si individua
Un governo flessibile
Di grandi legislazioni quadro
Che consentono probabilmente non soltanto di rendere più credibili e poi la prospettiva di una realizzazione per quanto sperimentale disuguali di determinati diritti ma più credibile anche la possibilità di governare un simile processo senza creare nuove esclusioni
Questo comporta evidentemente in un ripensamento credo radicale anche sul funzionamento di assemblee le assemblee elettive sul rapporto fra attività legislative attività di controllo
Sulla riduzione ai minimi termini credo dell'attività legislativa e sulla moltiplicazione delle forme di
Di controllo di a di socializzazione delle conoscenze che devono poter trovare
Gravi le strutture le assemblee elettive
Momento essenziale
L'Italia pressoché inesistenti
Io per l'attività
Questo ripropone l'altro punto sul quale
Lillo si sofferma
Di una riforma dell'amministrazione
Delle leggi non soltanto
In termini di semplificazione e nemmeno soltanto in termini di dei statalizzazione
Ma con la partecipazione all'ingresso anche di nuovi soggetti collettivi
Nell'amministrazione
Mi è sembrato molto stimolante il gruppo di riflessioni che viene
Che è presente nel libro
A proposito anche qui delle potenzialità e dei pericoli
Che l'organizzazione delle banche dati utilizzazione di tecnologie informatiche possono
Offrire ad una democrazia aperta la democrazia in progresso
E anche qui proprio per una mia personale faziosità ho avuto ho letto con grande simpatia le riflessioni che Stefano faceva su
I limiti crescenti a questo punto dello strumento referendario assunto come strumento di carattere generale
Perché cresce crescono gli interrogativi di chi determina l'agenda
Chi decide l'agenda
Il referendum e chi garantisce l'informazione
Mentre ritorna non come come utopia ma ho come concrete inedita possibilità
L'utilizzazione di del di uno strumento come quello del referendum
In comunità consapevoli comunità informate
A livello anche di micro decisioni che sono pur determinanti democrazie moderne
Accanto a questo immagino per esempio che cosa possono diventare in teoria degli strumenti come conferenza di programma per il Governo una spesa pubblica nel territorio
Sia come socializzazione in tempi reali delle conoscenze dei diversi soggetti che concorrono al alle decisioni sia come fatto di assolute inedita trasparenza
Sia dei conflitti che dei compromessi che si realizzano fra i diversi soggetti
Che per esempio interferiscono sul
Una determinata né terminata Spesal dell'amministrazione centrale ammirazione locali terminata
Grosse implicazioni anche per quanto riguarda
Il governo dei giudici che
Viene affrontato secondo me comune Nasser gli argomenti
Persuasivi
Da Stefano Rotta
In definitiva uno stato dei diritti che si affida la sperimentazione a un governo flessibile
Nella sperimentazione di questi diritti e la composizione
Sul terreno vorrei dire fra diritti diversi
Non può che presupporre una struttura
Autonoma intermedia
Non vincolata ad una meno applicazione di una legislazione
Estremamente rigide percettive
C'ho capito bene il governo dei giudici come potere debole tra virgolette perché
Dedito alla sperimentazione
Prefigura
E so bene che che Stefano guarda anche ad altre realtà altre esperienze ma non la preclude per questo Paese né per il mondo dell'Europa occidentale un futuro di comando
Come
Mi sembra come strumento inevitabile ecco
Di uno stato dei diritti che riesca a fare
Progredire
L'organizzazione democratica
Evidentemente questo pone dei problemi se prendiamo sul serio sono per farlo
Questa suggestione molto forte
Pone problemi molto seri nessuno
Le implicazioni
Che questo comporta per il potere giudiziario così come almeno nel nostro Paese
E escluso certamente il caso della corte costituzionale
Che in nessun altro Paese del resto è
Attribuito al
Alla scelta del lettore
Certamente per determinanti
Determinate magistrature con Lester inevitabili specializzazione processo di questa natura comporta il problema dell'intimità o meno
L'eleggibilità o meno del giudice può può riproporsi
E può riproporsi soprattutto se si mette a confronto queste diverse suggestioni istituzionali con il processo che viene indicato nel libro
Per garantire
In continuo una continua possibilità di di inclusione
Qual è il metro di misura assoluto del carattere democratico di uno Stato
Qui Stefano Rodotà parla molto chiaramente
Passaggio decisivo
Che ha segnato una crisi oramai irreversibile con tutto una cultura uguali Italia della sinistra
Dall'annullamento delle differenze come grandi Obiettivo fondo sulla sinistra sociale alla tutela delle diversi
Come
Dato che
Introduce assolutamente nuovi contenuti nuovi valori nuova cultura anche al concetto di cittadinanza
Quindi passaggio
Decisivo dal modello del melting Pozzo americano a quello che
Lui chiama del
Dell'insalatiera comasco l'insalata dentro cioè
E comporta non soltanto
Una determinato tipo di legislazione Mara possibili una cultura giuridica una cultura del diritto capaci di
Di realizzare una composizione effettiva fra diritti diverse culture giuridiche diverse sul campo
Capaci di garantire sia puri in modo transitorio la coesistenza anche di valori e di modelli diverso nell'amministrazione del diritto
Mi sembra un nuovo
Un nuovo davvero
Inedito giudizio di equità viene in questo modo a configurarsi come strumento di realizzazione quindi
Detto questo chiudendo
Io avverto
Appunto lui
La notevole messa di problemi che sono stati qui messi a fuoco in questo libro che
Delle grandi suggestioni che sono contenuti
Sento ancora su alcuni punti evidentemente e proprio perché forte estratta su di me la provocazione
Egli che viene nelle zone di insoddisfazione
Di domanda ancora in appaga
Mi è sembrata molto molto ricca molto
Non è solo in questo libro del resto che Stefano Rodotà si cimentò in questo problema parte sulla proprietà
E sulle vicende del diritto di proprietà tutti nell'ultimo secolo
Ecco
Laddove però si affronta il problema fondamentale dell'ingresso della democrazia nell'impresa
Sento ancora non non risolto come
Come ricerca possibile il
La definizione di un rapporto nuovo fra
Una diversa utilizzazione una
Una funzione sociale della proprietà
E una modifica
Dei rapporti di potere quanto alle discipline
Voglio dire che
Come fra diritti indisponibili e mercato vi possano essere dei momenti di inconciliabilità
Così sembra McCain fra
Processi possibili immaginabili oggi non di statalizzazione non di socializzazione ma
Di
Moltiplicazione deformi individuarne di partecipazione proprietari
E i diritto all'autorealizzazione da persone
Rimanga fosse al di fuori dei casi limiti di di scuola
Una
Assenza di di di rapporto di comunicazione
E quindi la domanda che mi viene se non non c'è tutto un terremo andando a scavare fino in fondo
A proposito dell'ingresso la democrazia nell'impresa
Che è proprio quella dell'autorganizzazione della promozione di forme possibili di autorganizzazione di auto-governo sul lavoro
Come una faccia cerchi soltanto un aspetto
Della democrazia possibile nell'impresa
Però come una faccia condizionante per tutti gli altri
Perché solo esistente una sia pure minima graduale
Progressiva
Capacità di autogoverno sul lavoro
Può nascere una padronanza dei circuiti di informazione
E quindi
L'esercizio di un diritto
Si può definire genericamente di partecipazione alle decisioni di impresa
Così come io pongo l'interrogativo se proprio qui ecco nella parte apparentemente più grezze più modesta della democrazia impresa
Quello di un minimo di una minima padronanza sul proprio lavoro
Non si ritrovò un nuovo modo possibile
Solidale
Di godere di realizzare molti altri diritti alla formazione all'informazione alla salute
Alla decisione al controllo
All'esercizio di quella privacy in senso
In senso dinamico
Ecco la domanda è se la questione del partecipazione al governo dell'organizzazione del lavoro
Nell'impresa nell'impresa di produttrice di beni o di servizi e non sia poi
Nell'impresa il nocciolo duro di una democrazia
E infine
Io ho trovato carente Stefano
Il col ruolo riservato in questa in questa Como hanno
Alla contrazione collettiva
Come fonte di anche il diritto di un diritto minore ma che certamente può concorrere
Nel bene e nel male alla
A questa democrazia in progresso di cui parla soprattutto se consideriamo che la stessa contrattazione collettiva è sottoposta di fatto dalle a tensioni molto analoghe a quelle che sono intravisti nel libro a proposito del potere della magistratura
Anche la contrazione collettiva si presenta sempre più come una contrazione in progresso commenta uno scambio di volontà più che uno scambio di certezze
E da uno spazio sempre più grandi inevitabilmente la sperimentazione
A riconoscere questo ruolo vuol dire porsi il problema del rappresentanza
Delle parti che procede a una contrazione collettiva della loro legittimazione e questo non riguarda soltanto evidentemente i sindacati ma riguarda le associazioni e le organizzazioni degli utenti
Se queste avranno un avranno un ruolo nella
Nella produzione di
Di diritto se così posso dire
In una democrazia rivolta all'inclusione ecco questo mi pare un altro pezzo di quella riforma
Istituzionale della società civile
Che mi sembra giustamente è stato qui privilegiato come
Presupposto di uno stato dei diritti
Grazie a Bruno Trentin non so se c'è qualche richiesta di
Appunto domande richieste di approfondimenti
Sembra dare subito la parola Stefano Rodotà che ha già mi sembra banda un'abbondante messe di questioni sui quali richiamare
Può intervenire
C'è qualche intervento cioè
Allora Stefano
Beh mi riuscirebbe difficilmente in tempi compatibili con la buona educazione
Dare una risposta a tutte le osservazioni che sono state fatte in questi interventi
Dire che io ringrazio chi ha voluto prendersi l'impegno di leggere questo libro
E cosa ovvia ed è poco nello stesso tempo perché ascoltandoli
Beh il desiderio di rimetterci le mani cosa evidentemente impossibile diventa così forte da essere invece poi uno stimolo a proseguire
Una riflessione su tutto questo
Io provo allora ripeto con il massimo di rapidità a fare una cosa pessima e cioè a ritornare sulle intenzioni
Che mi hanno spinto a scrivere in questo modo perché le intenzioni come si dice appartengono alla per sfera privata di chi mette in circolazione un prodotto come un libro dopodiché sono appunti lettori che devono decidere se queste intenzioni sono comprese tradotte nello appunto nella cosa che hanno per le mani
Alcune cose sono state già messe in evidenza e secondo me con molta efficacia almeno una delle intenzioni mi pare che sia stata colta
Non per
Voglia di astrattezza ma al contrario io mi permetto di dire di maggiore concretezza questo è un libro che non ha voluto seguire le vicende minute della nostra Carlo perché noi siamo ormai prigionieri
Di una lettura sminuzzata dei fatti di cui perdiamo il senso e rispetto al quale non è che ci sia un provincialismo nell'affrontare le questioni perché poi non è nemmeno vero
Ma non è nemmeno vero che manchi il distacco rispetto alle vicende ma non ne cogliamo la porta questa è la verità io posso sbagliare
Ma l'intenzione che mi ha mosso nello scrivere tutto questo è quello di cercare di recuperare un punto di vista che non sia prigioniero
Delle vicende del
Nato a tal punto l'attenzione di tutti da impedire di vedere anche il senso delle cose che accadono nelle ultime ventiquattro
E devo dire che questo è il frutto anche di una regressione culturale io voglio essere molto sincero io ho l'impressione che alcune cose che avvengono che si dicono negli ultimi tempi dieci o quindici anni fa non sarebbero avvenute perché avevamo uno sguardo un po'meno ossessionato da quello che ci accade intorno il che è anche segno dei tempi della difficoltà allora questo lavoro
E un tentativo non di guardare le cose dall'alto per una sorta di presunzione ma di di per esempio molto semplicemente
Che quello che si imputata ad esempio ai giudici o al Parlamento italiano so ma comuni o problemi che ritroviamo tante volte in termini assolutamente identici in giro per il mondo
Questo mi sembra un come dire un'operazione anche di pulizia perché noi non possiamo valutare quello che succede
Per esempio per i blitz dei giudici italiani ignorando che le stesse cose stanno accadendo proprio in questi mesi in queste settimane in Francia in Germania
Negli Stati Uniti in in in Inghilterra a meno che in Francia è uscita addirittura un dizionario della corruzione
Come summa di tutta una serie di ricerche anche di malessere rispetto a questi problemi quindi si recupera anche meglio il senso delle questioni che stiamo lei e io non è che sottovaluto
Come forse apparso alle ho colto Elia la questione immediata della riforma istituzionale banche qui io credo come fanno anche gli studiosi che si sentono meno coinvolti o meno protagonisti della vicenda che abbiamo intorno
Che la riforma istituzionale così come noi la vediamo in questo momento rattrappita intorno a provvedimenti anche indispensabili come le riforme elettorali io all'U n riscritture dei rapporti per esempio tra governo e Parlamento sono sicuramente importantissimo ma non solo tutto e rischiano di essere poco io penso a quanto ci è stato raccontato in questi anni sul valore salvifico della legge
Sulla Presidenza del Consiglio che avrebbero se non altro dovuto impedire lo spettacolo dei conflitti tra i ministri
Siamo lì
Io vedo Gianni Ferrara in sala siamo stati è stato anche lui molto colpito e turbato quando discutevamo sui poteri del presidente del Consiglio e sul diritto dei ministri
Di dire la loro B quella legge e come se non fosse stata fatta proprio perché non teneva conto era una piccola illusione tecnica io non lo dico
Che il discorso sulle riforme elettorali rischia la stessa fine per carità non voglio essere frainteso dico che l'ambiente istituzionale del quale ci dobbiamo muovere l'orizzonte
Politico costituzionale che dobbiamo fare considerare e molto più e solo se riusciamo a vedere questo anche le singole riforme possono avere quelle effettività e quelle conseguenze che noi vogliamo attribuiti altrimenti passeremo di delusione in delusione
E rischi di questa scalata verso il basso questa discesa non voglio dire agli inferi ma non so dove beh sono davanti ai nostri occhi
Quindi questo è un primo punto il secondo punto anche qui colto anche mettendo in evidenza una certa dissonanza tra l'andamento complessivo del libro delle tre pagine finali
E che questo è tutt'altro che un libro scritto con lo spirito Della denuncio del pessimismo incognite Sir cito quotidianamente in altre sedi a sinceramente non avevo nessuna voglia di fare l'ennesima operazione di questo tipo
Qui sì viviamo appunto se riusciamo a liberarci dall'angoscia della situazione che ci circonda in una situazione in cui effettivamente le opportunità o le possibilità a portata di mia ma o i problemi
Che abbiamo di fronte e gli strumenti per risolvere sono morto e ne dobbiamo acquisire
E nei limiti del possibile una conoscenza piena quindi non è un libro né pessimista né ottimista almeno dal mio punto di vista è un tentativo appunto di allineare i problemi
Che repertorio sia stato voluto understatement una falsa modestia non lo so mi è sembrato anche perché poi giuristi hanno nella loro testa la parola reperti Dorio perché per un giurista il repertorio è un posto dove scartabellando si trova riassume informa sembra riassuntiva è semplificata
E distillata il prodotto della giurisprudenza delle sentenze dei giudici è proprio uno strumento di Maneggio quotidiana e mi è venuto a un certo punto spontaneo di trovare questo termine e quindi e tutto qui e allora è proprio questo è un repertorio cercare di individuare un problema laddove c'era qualche possibilità ho anche provato a indicare non dico qualche soluzione una qualche via da seguire
In qualche caso deliberatamente o anche lasciato aperto perché mi sembrava
Onesto in questo senso le lacune ci sono io le vedo parlerò con gli un momento su un punto che era specificamente indicato Bruno Trentin in questa prospettiva e la formula
Che ha usato Bruno momento fari forma istituzionale della società civile mi pare che compie che coglie abbastanza bene io dico dal mio punto di vista benissimo lo spirito di questo pezzo di lavoro
Perché altrimenti noi viviamo una contraddizione molto grande nella fase che abbiamo di fronte noi proponiamo una riforma della società del sistema politico
Che rischia poi di mordere poco su una società civile quando diciamo che il vero problema è proprio il fatto che la società civile sì riconosce poco o nulla e si distacca dal sistema
Io credo che buttare un ponte sia pure solido
Rispetto a quelli attuali terrà società civile e società politica dando come si usa dire adesso più potere ai cittadini il giorno delle elezioni ecco
è in copia ottima ma tra un'elezione e l'altra passano cinque anni questo è il problema che abbiamo di fronte
E su questo arco di tempo più lungo io ho pensato ma io figuriamoci questo è il risultato di una grande riflessione comune anche aiuta a quelli che sono seduti a questo tavolo alcuni dei quali o tutti e tre almeno Enzo nemmeno implicato proprio in questo tipo di lavoro inventori anche di formule definitorio e dei diritti che avete sentito
Riecheggiare stasera beh in questo arco di tempo e quindi in questo modo d'essere della società io penso che oggi uno dei problemi chiave sia quello di Mussi utilizzare i diritti non solo come titoli individuali attribuiti e poi giocati in un mercato più o meno regolato ma come grandi risorse sociali questo è nel momento attuale punto chiaro
E e naturalmente tutto questo comporta quei problemi di costi di limiti e di costruzione di insieme che qui sono stati ricordati un investì una risorsa sociale perché evoca
Soggetti che devono poter stare in campo individuali collettivi e tutto quello che si può aggiungere vecchi e nuovi alti bassi periferici minoritari maggioritari l'elenco può essere trascinato all'infinito è naturalmente questo però pone il problema dell'ambiente istituzionale che deve essere creato per questo io uso molto forse abuso leggendo poi di nuovo qua e là mi pare che ho sparso a piene mani il termine inclusione ma e quello che mister vibrava più utile questa fase perché e io dico senno altrimenti dispetto ad alcuni tipi di critica tradizionale o alcune forme di radicalismo democratico c'è da essere disperati se usiamo certe categorie politologi che noi arriviamo a quanti tredici quattordici quindici ventidue regimi democratici non andiamo oltre
Se andiamo ad altri criteri noi dobbiamo concludere che non c'è democrazia in nessun Paese
Discorso basta fare una valutazione sul tasso di astensione al momento delle elezioni incerti Paese dobbiamo concludere che quelli sono Paesi governati da minoranze
Di minoranze dunque dove sta la democrazia io ho sempre trovato un po'dopo utile dal punto di vista come dire degli strumenti offerti ma un po'puerile poi ritirare fila del i definitive da questo tipo di strumenti o di argomentazione e il il carattere più o meno democratico di un sistema esseri una determinata fase senza generalizzare produce più inclusione dei cittadini o più escussione questo mi pare uno dei terreni sui quali si fanno Visconti e che ci aiuta anche a superare
Alcuni tradizionali modi di intendere o a vedere meglio alcune questioni uno dei tradizionali criteri di inclusione dei cittadini era quello per la concessione del diritto di voto
Che sembrava alla nella testa di molti un processo concluso sul quale non c'era più nulla da dire un processo cominciato con il voto agli maschi maggiorenni
E abbienti che è poi arrivata al cosiddetto suffragio universale perché era solo il voto agli uomini
E poi il voto alle donne sembrava un processo concluso abbiamo di fronte a noi i problemi nuovi e diversi dell'inclusione dei non cittadini dello Stato
Quindi questi sono i problemi dei processi di inclusione che io dico anche qui registrando cose ben note sono i processi che caratterizzano ovunque i problemi di una democrazia e qui è stato detto giustamente che questo è un libro che è stato cominciato a scrivere dopo il nostro ottanta no
Questo libro era stato già commesso nelle mani
Dell'editore quando io ho trovato una formula sulla prima pagina di le Monde che poi uso qui perché mi pare che riassuma meglio di tante altre una condizione in cui ci troviamo
E Sisto
Diceva la sinistra ha abbandonato l'idea di abbattere il capitalismo e a dinanzi a sé un nuovo progetto due punti la democrazia è diventato un grande problema
E nello stesso tempo un successo politico è diventato un problema politico è un problema teorico probabile che in qualche parte questo libro assomiglia assai a un esercizio
Astratto però il tre ok della democrazia ci ritorna in questa fase carica di implicazioni e di esigenze che erano state messe da parte per un discorso molto semplice o semplicistico per un alibi
Che ci è c'eravamo costruiti o che la storia ci imponeva beh la democrazia deve avere dei limiti perché è continuamente insidiata sfidata da un nemico intesta etno la contrapposizione
Piacesse o non piacesse del mondo della libertà e del mondo del totalitarismo ora venuta meno questa condizione
Le possibilità sono due o tre o quattro non lo so io ne vedo in questo evento due il primo piano facciamo il discorso ormai per fortuna appartiene a una moda
Rapidamente passata quella della fine della storia uccidiamo conto che la democrazia è in primo luogo per quella che si chiamo si chiamava la sinistra un grande problema è comunque una sfida per l'organizzazione sociale
Quando le monde titola un suo supplemento alla democrazia vincente esperita
E se voi guardati ci capita a tutti i giornali italiani stranieri sono fitti in questi mesi ormai di inchieste di interrogativi
Di una la democrazia introvabile la democrazia così la democrazia colà è il problema che si antifrode
Dove come stai buona salute in cattiva salute e quindi non è una forzatura direi che oggi il problema centrale e questo non è solo evidentemente il problema della sinistra
Ma io credo che per le forze che si sono riconosciute
In quello che una volta si chiamava un progetto di trasformazione della società verso altri tipo bottiglie dicono più laicamente la capacità di dare risposte
A ciò che ai problemi che la società ha via via produce questo è un punto ineludibile
Est ci proietta immediatamente al di là di una idea tutta procedurale della democrazia non perché io non credo alla democrazia procedurale
Me ne guarderei bene ma perché la democrazia procedurale orma qualcosa di acquisito una condizione necessaria ma non sufficiente
Gli stessi teorici della democrazia procedurale ormai su che cosa lavora
Su quelle che sono le precondizioni le premesse poi del processo democratico l'informazione in primo luogo è possibile a un processo democratico senza informazioni la risposta è radicalmente no e allora voi vedete immediatamente in quali contraddizioni ci immergiamo e anche come si scorgono più limpidamente i problemi che abbiamo intorno Novi ogni giorno per ciò che riguarda l'informazione
E possiamo uscire anche dall'angoscia polemica e valutare da questo punto di vista anche il tasso ingrato
O lo stato di buona o cattiva salute di democrazia in questo Paese
Con tutti i minimi di cui si parla minimi garantiti minimo di lavoro minimo di salario minimo di cultura minimo di salute anche qui si individua qualcosa che pone un problema che non piace io lo dico nel libro l'espressione minimo mi mette sempre in una condizione quasi direi dire ripulsa morale perché c'è qualcuno che è confinato
In una condizione di minorità gli partenza ben riconosciamo il minimo poveretto però è un problema
Io posso veramente esercitare i diritti democratici se non nuovo
Ha un minimo di condizioni badate che questa è cosa molto diversa
Da un'idea tutta sostanziale della democrazia per cui si diceva io sacrifico tutto ciò che è diritti o procedure perché voglio arrivare a questo grande risultato per tutti totalizzante
Qui la prospettiva è completamente rovesciato
Io voglio innescare un processo democratico al quale tutti possono partecipare godendo di alcune condizioni mi che è anche un discorso diverso dall'eppure pari opportunità no io devo mettere nelle mani di tutti alcune armi pacifiche e altro discorso dal dire poi ridotte i titoli che tipo giochi liberamente sul mercato questa mi sembra buona o cattiva che sia e certamente molto criticabile
Una ipotesi che si può in questo momento proporre discusso e naturalmente in questo c'è un tanto di ripresa di radicalismo democratico cioè di una democrazia molto esigente molto impegnativa e in questo senso
A me pare che le teorie realiste della democrazia appartengono un po'alla fase che ci siamo lasciati dietro le spalle
E sono un eccellente antidoto alle sbornia il che va benissimo
Ma ci chiudono un po'in ambiti molto ristretti perché non vediamo la possibilità di quei giochi a somma positiva di cui parlava poco fa Giorgio Rumi
E che sono il vero problema che abbiamo di fronte se noi mettiamo in campo altre energie altre possibilità altri processi lui ha indicato i processi informativi che sono sicuramente una delle chiavi della fase e abbiamo davanti hanno naturalmente tutto questo è è in bocca una difficoltà se io chiamo in campo tanti soggetti
E stiamo in campo soggetti che sesso dalla logica dell'universalismo astratto si presentano sulla scena del mondo
O sulla più ristretta scena di uno stato di un comune con tutti i loro problemi interessi diversi e questo è l'altro problema che abbiamo di fronte se noi usciamo dal una concezione stessa della politica
Che risolve tutto nel momento eguali Zante appagante per certi versi della giornata del voto in cui tutti vanno lì
Sono tutti eguali
L'ultimo Perret Tito e il primo per patrimonio ebbe specchio se noi riusciamo da questo tipo di logica ebbe i problemi spersi ripropongono ecco perché non mi appaga del tutto il modo in cui affrontiamo il tema della riforma istituzionale ed ecco perché credo che il tema dei diritti debba essere giocato in questa prospettiva più larga perché significa che questi soggetti senza rinnegare nulla
I dati acquisiti ma qui credo che la dimensione storica ci deve aiutare e non intendere quello che facciamo con un'eterna polemica col passato con un continuo rimettere in discussione e i dati del democrazia procedurale dei diritti politici formali dell'universalismo delle quali danza
In questo senso sono acquisiti e non sono necessariamente contraddittori con quello che noi facciamo guai se il nome dell'arrivo diversità mettessimo in discussione l'eguaglianza formale
Ma eguaglianza formale e il punto di partenza per poi rimettere in campo liberati dalla discriminazione le diversità questo è il passaggio essenziale a mio giudizio che abbiamo dissero
Questo è un po'come dire quello che io avevo in mente che ho provato bene o male coi a sminuzzare
In varie direzioni anche forzando forse qualche volta certo che io ho fatto una riflessione come ricordava leopoldo Elia sul tema della legittimazione democratica delle diverse magistrature libero da quello che hanno giustamente chiamava un certo democratici mo'per cui sarebbero dei legittimati
Devo praticamente solo quei corpi che sono eletti oggi le vie della della legittimazione democratica sono diverso una magistratura che in un certo momento storico io non voglio assolutizzare nulla e più rappresentativa
Delle degli diritti e interessi dei cittadini che è un canale effettivo e i cittadini possono adoperare per
Manifestare
I loro i sogni e interessi a una forte legittimazione del Boca
Di fronte per esempio un parlamento eletto legittimato dal voto e quindi per definizione democratico ma assolutamente impermeabile chiuso a qualunque spinta sociale e quello che è avvenuto ma non solo i militari
In altri Paesi avvenuti in maniera molto più larga e drammatica
Quella che si chiama la rivoluzione dei diritti civili negli Stati Uniti è stata fatta al novanta per cento e non solo perché c'è un sistema giuridico diverso
Dai giudici che hanno al legislatore perché il Congresso che rimane il più grande Parlamento del mondo io dico forse l'unico vero Parlamento che c'è oggi sul pianeta è comunque un luogo dove certe resistenze il macigno di cui parlava Laura Balbo e più percepibile canali giudiziari immobili diversificati sono più accessibili e consentono talune forzature questo è uno dei tanti e senti
E poi e chiuso su due punti il discorso sulle tecnologie parte i problemi che ricordava
Leopoldo Elia più specifici anche per me particolarmente appassionanti della bioetica tutte le tecnologie che possono produrre trasparenza intervento dei cittadini
Si mettono o comunque le tecnologie della decisione trasferite su un terreno del quotidiane azioni dei cittadini che sono a portata di ma badate mettono in evidenza in modo tagliente i problemi della democrazia democrazia plebiscitaria o partecipazione apatia o intervento dei cittadini questa tecnologia eccelle mettono davanti agli occhi in una maniera impressionante
E come tali vanno valutate nella logica che ricordava prima Bruno ebbe queste tecnologie possono essere attraverso la possibilità di dare evidenza a punti di vista diversi
Permettere confronti come si dice in tempo reale degli straordinari strumenti di arricchimento dei processi di decisione
Questa è la ragione per cui io capisco molto l'obiezione la preoccupazione di Enzo Forcella d'inizio uno dei punti poi tocca uno dei punti essenziali Stato di diritto o Stato dei diritti
Certo che lo stato dei diritti non rinnega il non lascia per strada Stato di diritto sono perché quell'insieme di garanzia che lo stato dei diritti apprestata non è sufficiente addominale una situazione nella quale i problemi sono grosso modo quello che io ho indicato
Un punto io ho insistito bene o male sulla questione della proprietà perché se noi questo discorso lo vediamo anche ma io non credo che debba essere soltanto visto in quest'ottica della sinistra beh questo della proprietà il grande tema rimosso in questo momento
Che il fallimento delle collettivizzazione all'estero l'aspetto l'esaurimento dell'esperienza
Delle nazionalizzazioni all'Ovest lascia la sinistra orfana in questo momento di un suo pensiero e di una sua strategia è questa
E qui i rilievi che faceva Bruno Trentin
Sulla debolezza di questo libro nella direzione del nodo più difficile quello dell'impresa ebbe questi sono un po'un riflesso
Di questa situazione perché il tema chiamiamolo come si vuole della democrazia industriale della democrazia economica che sono un po'tra l'altro due questioni diverse è un tema aperto su quale io credo che e bisogna cimentarsi
Con particolare impegno partendo io sono assolutamente d'accordo perché quello è molto coerente ma poi ognuno una limitatezza di competenze io sono inventate troppe in questo libro
E arriva e quando Bruno sottolinea che il tema come dire che lui ha beni individuato nell'autogoverno e dell'autorealizzazione sul lavoro diventa non è una spia ma una via forte per inverare tanti di quei diritti che io ho ricordato sono assolutamente d'accordo così come bene Perrone conto nel prosieguo di un lavoro che è già stato sviluppando per la parte diciamo regole
Alle osservazioni che lui ha fatto sul tema della contrattazione collettiva tra l'altro indicazione molto significativa non ristretta testa a testa
Sindacato tradizionale padronato tradizionale detto questo permettete anche a me di dire una parola sulle tre pagine finali che poi è vero sono assolutamente dissonanti da tutto il resto qui forse il distacco dalla situazione italiana non c'è più o è solo mascherata solo perché non si fa qualche nome cognome che si poteva però fare tranquillamente
E io non me la sentivo questo è un punto di vista tutto personale di chiudere un libro con questa sorta di dichiarazione d'impassibilità io capisco le osservazioni di Laura mi hanno anche preoccupato sono andato avanti e dietro se usare lo stesso termine moralismo
E poi ho detto sì logorio sale perché mi sembra che che via evidenza proprio a questo scarto che io cent'Resta e che non vedo perché debba essere nascosto e cioè che poi c'è un freno in più ecco dove la differenza quando si fa
Si esce dalla dimensione europeo americana
C'è un freddo più ma non lo possiamo negare o nascondere nella situazione italiana e questa è data dal fatto che qui c'è un carico di problemi che rischiano se non sono rimossi non so se la parola giusta
Sia indignazione oppure un'azione civile più intensa
Di bloccare tutte le altre prospettive io infilo se non ricordo male in una pagina un interrogativo tutt'ciò retorico etno al quale non si può dare risposta se c'è un tasso di corruzione come se c'è un tasso di segretezza
Superato il quale un sistema finisce d'essere democratico penso
Che in tutte e due le direzioni noi questo tasso tanto per tornare alle metafore ecologica è questo inquinamento dell'ambiente politico colonnina ha fatto saltare tutto da parecchio tempo ed è questo che alla fine mi rende non pessimista
Ma non so nemmeno se indignata certamente in condizioni tali per cui ho dovuto USA un altro tono un'altra penna è un altro modo di guardare i problemi e forse spero che anche se uno non ma se qualcuno non lo condivide almeno me lo perdona
Grazie a voi grazie perché qua