"Pensare Milano: intellettuali a confronto con la città che cambia"

Chi è fuori tedeschi fece è questo
Nostro così ha detto seminario
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Come credo sia abbastanza ovvio questo nostro incontro cioè questo incontro che è stato organizzato dalla casa editrice Guerini e dal dall'Istituto regionale di ricerca
è stato pensato ovviamente prima e alcuni fatti che sono
A tutti noti
E quindi probabilmente il titolo stesso che abbiamo dato a questo incontro
E forse un po'inadeguato e forse ci sentiamo inadeguati anche noi
Di fronte a ciò che succede
Ma credo che sia crediamo che sia comunque importante
Una riflessione sul rapporto tra la città e il suo mondo intellettuale professionale
E forse quanto è successo offre altri stimoli a questo incontro
E i motivi per cui l'abbiamo pensato
Qualche mese fa
Per presentare per sottolineare l'importanza di questo libero pensare Milano intellettuale confronto con la città che cambia Cevo quei motivi che c'avevano spinto allora vengono ulteriormente convalida
Dirò subito che l'interesse dell'istituto cioè dell'IReR
A libro nasce dal fatto che forse anche per la vicinanza e la consuetudine
Di molti che hanno collaborate contribuito a stenderlo
Per questa consuetudine che forse c'era ancora prima per alcuni prima ancora che l'Iran nascesse cioè con Dancers
Forse per questa consuetudine
Ci sono forti convergenze forti sintomi con molte cose che in questi ultimi anni quest'ultimi tempi soprattutto l'istituto sostenute a lavorare
Innanzitutto c'è in queste testimonianze che è importante sottolineare sono state rese prima che succedessero
Che si diffondesse ero le cose a tutti noti queste situazioni di difficoltà enti scandalo che coinvolge la nostra città dicevo c'è innanzitutto una diffusa consapevolezza del degrado di la città e delle sue istituzioni
Un degrado politiche urbana
Come si legge ad esempio nelle conclusioni che non può sfuggire credo soprattutto all'intellettuale a un intellettuale che divide e operati in questa città che una città dell'integrazione
Un intellettuale che anche attore cosciente dei processi materiali e che spesso è un professionista con il volto dei processi produttivi
E devo dire che di questo degrado si è fatto portavoce anche l'istituto anche l'IReR ad esempio nel suo ultimo rapporto annuale predisposta anche se in tempi precedente a queste vicende cioè a metà del novantuno
Un rapporto annuale dove pur in un quadro economico difficile di possibile recessione
Dove cioè si poteva indulgere molto di più sugli sulle questioni economiche
Non a caso si è messo l'accento soprattutto sui rischi
Per la nostra regione che sono connesse all'affievolirsi dell'identità culturale della coesione sociale della tensione etica e alla cattiva salute istituzionale
Un'uguale Sintonia con molte considerazioni contenute nel libro
Noi registriamo nella denuncia che viene fatta in questo libro nella perché crede di riconoscibilità della città nei suoi luoghi Della sua dimensione reale dei suoi riferimenti cioè una città che sappiamo essere poi magari qualcuno dice di cinque milioni e un altro di sei di sette gli otto comunque di sapere di essere di molti milioni di abitanti
Che resta però ancora Duomo centri che accorcia le rivolta esclusivamente al alla sua cattedrale al tuo
E si è collegato a questa sorta di spaesamento urbano l'affermarsi delle spinte localistiche e la frammentazione della società milanese e lombarda
Questi messaggi e dirlo oggi francamente sembra quasi banale hanno trovato distratti i politici
Che sono sembrate CONS complessivamente più preoccupati di durare che non di dirigere di governare
Ma va anche detto e forse una riprova c'è anche dei fatti di oggi che questa tendenza non è diverso da quella che esprime larga parte della comunità degli affari e della Società lombarda come del resto è indicato anche in molte testimonianze presi Mellito e come è stato indicato ancora scusatemi se cito il nostro lavoro il lavoro dell'istituto
Peraltro non non mi stolto citando nel senso che cito il lavoro di chi lavora soprattutto nell'istituto invece mi limito
C'erano a un a un ruolo di rappresentanza dicevo che anch'anche nel che nel rapporto IReR si sottolinea fortemente questa tendenza
A curare c'è una tendenza a sfruttare le posizioni di rendita acquisite
Senza farsi carico del loro prossimo esaurimento e della necessità di di ricreare un capitale che va visto sotto molti punti di vista un capitale che fisico che ambientale che di infrastrutture di luoghi chiunque un capitale che economiche umano che fatto di idee di progetti
E non è questa non casualmente abbiamo criticato quel grande motore immobile della nostra regione costituire costruito sui titoli di Stato e sulle rendite immobiliari
Noi sappiamo che questa situazione ed è giustamente detto nel libro trova anche motivazioni oggettive nelle difficoltà dei governi locali nelle far fronte al di sogni che la Società esprime pesa citando Guido Martinotti la caratteristica di Milano di città dall'autosufficienza imperfetta
C'è una città che sappiamo essere vincolate nell'azione pubblica ed economica dal governo centrale
Pesa al fatto ricordato da Michele Salvati ritenuta geografica per la politica economica e lo Stato
E perciò Milano conta poco conta assai meno di un tempo
Però sappiamo anche che non è questa una situazione immutati la cui ci si deve rassegnare
E che la richiesta di retrocessione dei potenti dallo Stato alle Regioni al sistema dell'autonomia locale e una rivendicazione storica del riformismo lombardo che il voto del cinque aprile indica come deve essere fortemente ripresa questa rivendicazione
Ne sappiamo anche l'esperienza del passato ce l'insegna che in genere viene urlata a Milano
Non la stiamo urlando però la stiamo ribadendo ma l'abbiamo detto in sentita dire detta in moltissime situazione e poi per essere poi solo sussurrata quanto quando sia a Roma è spesso accanto ma questa retrocessione di potere e una necessità
Perché le città possono essere oggetto insieme soggetto di una politica e lei tanto più oggi perché si accompagna l'esigenza di una diminuzione dello spazio occupato dal pubblico nell'economia e nella stessa produzione di servizi che richiede che le istituzioni a partire da quelle locali siano più forti efficiente e credibile sappiamo che credibilità autonomia capacità di spesa vanno di Paribas
I cambiamenti economici e sociali il tramonto delle politiche redistributive che poi questo tramonto poi sia un dato di fatto necessaria anche perché le casse sono vuote
Chiedono di vedere il patto tra le istituzioni e cittadini ma lo chiedono soprattutto ripete esigenze di credibilità e anche di rappresentatività
E il patto va rivisto e credo che si possa proprio cominciare o si debba fare necessariamente cominciare da Milano
Anche perché è necessario recuperare innanzitutto una condizione in cui ci si senta reciprocamente in buona fede
E dico questo perché governare presuppone progettare ma presuppone anche discutere sulle idee per poi decidere
Vuol dire dividersi in maggioranza e minoranza e uscire dall'attuale situazione di veti incrociati e di paralisi che qua molto bene molto giustamente ricorda al Veroni nel nel suo intervento e questo è possibile solo se l'istituzione forte autorevole e se si è disposti tutti a discutere
E per riscrivere questo patto credo che sappiamo
Un po'tutti che occorra il concorso di ognuno di noi
Un elemento positivo che emerge dal libro e non solo adesso ma emerge anche dalla attività che viene svolta da un istituto come dire ma anche da altre in altre situazioni dalla dalla dalla dall'attività che si svolge attraverso anche sta
Istituzioni private come ad esempio l'Associazione interessi metropolitani come meglio Milano come tanti altri dall'attività delle università e via dicendo credo che venga fuori una rinnovata foglie di agire nella società civile
Cioè di lei di lavorare perché si possono ricreare le condizioni perché la la città trovi un nuovo orgoglio disse
Ed è questa credo una disponibilità da valorizzare e da promuovere
E ripensando al passato
Occorre forse ricreare mirando un clima un clima come ci fu ai tempi e cito di nuovo Guido Martinotti mi perdonerà per l'arredo cito troppo
Ma non è per piaggeria non è solo perché il quadro qua perché in effetti avendo letto libero da Milano a Bologna come prima di spiegava mi sono fermato al suo intervento fatto quindi scusa se non cito poi molto a quelli che vengono dopo sì allora un clima è vecchia responsi talento lei
Mi scuserà ampio un clima come ricordare Guido Martinotti fu quello del centrosinistra c'è un clima di attenzione di apertura ciò che accadrebbe in Europa e nel mondo ma per incidere in casa con razionalità e creatività
Ricreare un clima avendo però ben presente le differenze che ci sono di Obama dall'oggi rispetto ad allora che sono dovute sicuramente al minore peso di Milano rispetto a Roma
Il ruolo diverso anche da affidare allo Stato era settore pubblica in generale
Ma avendo credo soprattutto presente l'insegnamento che viene dall'esperienza vissuta e che viviamo ancora in questi giorni
E cioè che formulare progetti e proposte non basta se non si danno precise regole garanzie sulla loro corretta gestione sul tradursi cioè delle idee in fatti concreti
Per evitare che si finisca per essere conniventi anche involontari di operazioni ambigue come ci ammonisce in questo sui nel suo intervento Roberto Guiducci
Però crediamo credo tutti che rapporto osmotico tipicamente milanese delle intellettuale con l'industria con la politica la cultura della città che traspare dal libro
Sa costituiti in alcuni casi un limite alla capacità di proposta e di autonomia del mondo intellettuale nel suo complesso può nelle vicende che dobbiamo dire drammatiche di oggi essere un elemento decisivo per la riforma del rinnovamento della città
E questo è stato il messaggio che noi abbiamo ritenuto di cogliere dalla lettura di questo libro
Riteniamo di cogliere anche proponendo cd diffonderlo
è un messaggio che ripeto che è doveroso accogliere rilanciare senza nascondersi ovviamente il peso che un certo una certa difficoltà che nasce dalle delusioni passate e recenti
Io ringrazio a questo punto tutto
Il testimone a Sergio Scarpa Sergio Scalpelli che coordinerà il dibattito che mi auguro che vada ben oltre l'interventi programmati come molti presenti ci hanno già promessi
Ringrazio Andrea Balzani io credo che da un lato l'assenza che ancora del sindaco Borghini dall'altro indiscutibili
Per certi aspetti Termoli opprimenti vicende di questi giorni
Non ci devono distogliere dal tentativo di pur tenendo imprese ponendo i nostri occhi fermi su ciò che sta accadendo in questa città in queste settimane
Credo sarebbe opportuno questa sera però non smarrire diciamo la traccia di fondo del libro che una significativa ricerca e testimonianza sulla rapporto fra la città e gli intellettuali almeno nel corso dell'ultimo decennio un libro che per tanti aspetti obblighi di bilancio degli anni ottanta e delle e del rapporto fra le trasformazioni avvenute
A Milano e nella sua aree metropolitane area regionale io diciamo i mutamenti socioculturali di gusto di comportamento per come si sono stati vissuti registrati da grande parte dei ceti curdi
Nel nostro Paese da questo punto di vista questa sera sono tra gli altri amici presenti sia le curatrici della ricerca Marina Calloni Marisa Bertollini che il promotore
Della ricerca del professor Corna Pellegrini che sono pubblica famiglia quali faccio richiesta di farmi cenno nel caso trovassero avessero voglia di intervenire o di fare qualche considerazione
Sia sui contributi che adesso ci forniranno i nostri relatori sia sugli interventi
Che tanti amici intervistati no questo libro che vedo qui stasera da Renato Boeri a Mario un mio ad Alberto Martinelli e Gian Primo Cella Alberto Melucci Massimo Bonfantini Maria Teresa prioni purché Fumagalli e qualcun altro che cornetto uno visto dico Cantarella gli altri insomma
E direi che sarebbe interessante proprio questa sera non smarrire un pochino il filo di riflessione che avevamo immaginato e pensato
Per questa presentazione per questa occasione che una ricognizione quanto più ampia possibile su ciò che davvero è cambiato nel rapporto fra città e il mondo intellettuale professionale
E sarebbe interessante non smarrirlo proprio guardando con occhi attenti ciò che sta avvenendo in questi giorni in queste settimane da questo punto di vista abbiamo chiesto di introdurre la nostra discussione la nostro il nostro incontro di questa sera a tre scienziati della società cioè Giuseppe diario Luigi Manconi Guido Martinotti che da diversi punti di vista e con diverso orientamento professionale culturale hanno comunque lavorato molto in questi anni
Su diverse importanti questioni che hanno segnato il cambiamento di pelle di Milano diciamo le grandi trasformazioni urbane le grandi trasformazioni sociali legati ai mutamenti urbani il contorno della struttura i le modificazioni della struttura dell'economia milanese e lombarda e l'emergere di un insieme di questioni delle che per comodità schematicamente definirlo della cittadinanza sociale informa per certi aspetti nuova ed inedita e per altri i proponenti invece classiche fu più classiche forme di conflitto sociale che sono diciamo possono costituire in qualche modo il filo conduttore di una riflessione sul Milan pertanto io ho chiesto ossia Martinotti che agrario che Manconi di appunto dal di da un punto di osservazione particolare disciplinare specifico però di raccontarci un pochino
A la città il mutamento di questa città secondo questi punti di riferimento secondo questi modelli interpretativi
Spero e mi auguro che diciamo l'attualità nell'immediatezza politiche politico-culturale Possa entrare però avere un suo peso nel dibattito di questa sera perché altrimenti rischieremmo di precipitare facilmente nel grottesco non non affrontando e facendo finta che non stia succedendo nulla Milano con le gli interventi degli amici che ho citato e di altri enti e poi eventualmente cercheremo un momentino
Con le con le curatrici oppure le stesse di tirare un po'le file di vedere se da questa serata può nascere un qualche lavoro che io ritengo le diverse associazioni culturali euro diversi istituti diversi centri diverse fondazioni in questa città per certi aspetti hanno latitato in questi anni
Dovrebbero ricominciare a proporsi come programma di ricerca
A meno che non si voglia che diciamo di fronte all'evidente declino del primo ciclo della vita repubblicana esige il sistema dei partiti che noi conosciamo a meno che non si voglia che l'unico interlocutore o contenitore possibile sia il fenomeno leghista con tutte
Come dire irridenti contraddizioni indesiderabili età che esso ci propone o che ripeto per chi vi parla
Esso rappresenta do quindi la parola subito agrario per il primo intervento e poi a Manconi Martinotti
Cercherò di fare il mio mi dando subito attuali direttori della ricerca a Giacomo con Corna Pellegrini Povia Guido Nardi alle curatrici del volume a Marisa Bertoldi mia Marina Calloni di un servizio che secondo me hanno con questo lavoro reso alla città anche al di là della congiuntura
Perché hanno affrontato con secondo me coraggio ed efficacia sia nella raccolta delle interviste sia nella introduzione che ne postazioni un tema che rimane probabilmente la linea di
E sviluppo
Del Milano che non è solo né principalmente economica e che magari non è solo né principalmente morale
Secondo gli stereotipi che abbiamo ereditato ma che hanno un centinaio d'anni di vita mentre Milano ha una storia sicuramente più antica
A partire dal fatto che le interviste e lo sottolinea non venne Giacomo Corna Pellegrini Guido Nardi nella presentazione
Testimoni hanno comunque una qualità di impegno e una durata che tipica dei regimi intellettuali
Che sono le due materie prime che hanno fatto il successo di Mila no e non solo di Milano e che contribuiranno a ripetere il successo di Milano e non solo di Milano pure in condizioni ambientali che nella brevità della presentazione vengono però molto efficacemente
Riassunte pur in condizioni ambientali che sono strutturalmente non non favorevole
Parlando di rapporto tra intellettuali questo filo conduttore qualche spunto di vista ovviamente specifico
Di rapporto tra intellettuali e città forse una riflessione che l'intellettuale può fare oggi e che è legata magari anche ad atti di di congiuntura di attualità e che
Ormai richiesto di allocare diversamente proprio e impedire anche la propria attenzione da un principe io ripeto qui una idea che si è esaminata qualche tempo fa prima dell'evento
Da un principe che non esiste c'è la ricerca di un principe che non esiste invece verso una popolazione verso gente ben concreta che esiste e che con la cultura anche a Milano forse purtroppo non ha molto a che vedere non dico in termini di desiderio molti opportunità ma interni fattuali
Oggi si sta verificando una oggi logiche e degli anni settanta e ottanta non lo citerà maggio mille novecentonovantadue si sta verificando se forse negli anni ottanta una progressivo mescolamento tra la chiarezza e la distinzione del pensiero e l'opacità e l'ambiguità del reale che sono gli elementi costitutivi un po'della modernità ma che hanno a lungo viaggiato ciascuno per proprio conto
E che oggi cominciano a mescolarsi con l'intellettuale che capisce che non c'è più Princi perché il suo principe se proprio lo vuole e la gente
E trovano dei punti di di contatto ma soprattutto cercano e dovrebbero trovare anche se informe sicuramente approssimative eruzione e tentativi e e più intuitive che non analitiche
Un linguaggio non dico comune ma che consenta una formati comunicazione
Perché quando si dice di sì Milano europea oggi si dice di una ingresso in Europa di tutta Milano perché Milano europea nel suo intellettuali come suoi imprenditori è una realtà Anza da molto tempo
Per quanto riguarda gli imprenditori tanto riguarda gli intellettuali lo già almeno dalla dal secolo dei Lumi per quanto riguarda gli imprenditori Milano lì anche tattica arrestate troppo quelli esporta il dato di novità oggi quando si discriminano rotte che Milano tende entrare nella sua totalità è una rotta nella sua località
E entra in Europa perché questo sembra un destino manifesto proprio nel momento in cui come nota molto bene secondo me Marina Calloni si sta frammentando la Milano che era il luogo per eccellenza di integrazione si frammenta nel momento in cui entra in una realtà più ampia
Segno di contraddizione ma forse una contraddizione del tutto accettabile se riconsideriamo se vale la
Considerazione fatta prima che la chiarezza e non Città del pensiero si confondono con la partita e con la ambiguità per terra del reale
Il che da valore alla altro osservazione che mi ha colpito le dico solo che le che più mi ha colpito perché voglio essere breve
Di Marina Bertolini quando osserva che a Milano
Beh è un gran bisogno di crescita della cultura della gente
Oltre che di crescita del ruolo degli intellettuali
Vediamo un grande bisogno di crescita intelletto di tutti noi a cominciare da me ma della gente complessivamente e non solo di una crescita del ruolo degli intellettuali che pure in questi anni cresciuto molto
Perché e credo che qui di nuovo se proprio vogliamo far riferimento alla congiuntura ci conferma questo fatto diventando più ricchi
E forse anche un po'più liberi soprattutto con una certa accelerazione per quanto riguarda la ricchezza negli ultimi anni
Noi siamo diventati paradossalmente un po'meno dipendenti dall'economia e dalla politica
C'è una ritirata dei fatti economici dei fatti politici che lasciano scoperta in modo molto più evidente la necessità di essere culturalmente più omogenei culturalmente più capaci di fare integrazione in modo attivo e non solo per una stereotipo ereditato
Affidando alli
Intellettuali come dire e volumetto stime molto bene la
Il compito che non è tanto un privilegio sono al lavoro da fare di testimoniare che questa crisi di crescita questa crisi strutturale è anche una crisi di impegno civile quello di prima forse non basta più
Perché il grado di espansione nel civiltà materiale e immateriale e molto più ampio di quanto non lo fosse in passato qui non possiamo più vivere sulle spalle dei nostri papà o dei nostri no
E quindi un certo modello passato bisogna inventarne uno nuovo
E per un altro verso
E qui forse sono è l'unico punto in cui non sono d'accordo col titolo del seminario dall'altro verso ci dice che non tanto di ricostruzione di un'identità abbiamo bisogno proprio per la costruzione di una identità che sia adeguata alle opportunità verso l'alto e problemi verso il basso che oggi ci stanno
Anche oggi ma già da venti venticinque anni si stanno interessa avendo capito a chiusura degli anni Ottanta che essendo diventati ricchi come mai in precedenza anche se la ricchezza distribuite in modo molto ineguale che gli interessi dividano e quindi parlare di interessi comuni forse sta diventando una categoria fuorviante
E che i problemi condivisi uniscono la soluzione di problemi condivisi e quello che da sperimentalmente che dà concretamente il senso dell'esistenza di un bene comune
Mentre la privatizzazione della ricchezza no da nulla alla
Necessità alla spinta di trovare qualche Lodi comune anzi moltiplica le gelosie invidie si è creato
Un circuito ormai anche a Milano di invidia dei ricchi verso i poveri e di sospetto dei poveri pesci ricchi una vecchio circolo vizioso che verso sia forse si sta forse alimentato
Qui chiudo
Se
Noi oggi stiamo assistendo ma ripeto sono almeno venticinque anni che sta verificando oggi è un clou come ma è una è una un evento di ti lungo periodo al passaggio fare un po'traumatico oggi da una struttura oligarchica
Di impostazione del potere verso una struttura più democratiche di democrazia meno formale di democrazia più sostanziale che andremo a vedere che cosa sarà
Questo può comportare nell'immediato l'esplosione delle fazioni
Te la faziosità e quindi credo che il compito dell'intellettuale e del dialogo con la gente sia un compito che era anche delle urgenze
Abbastanza rilevanti non solo perché sono emergenze e non credono emergenze ma perché c'è del lavoro da cominciare a suo uso a far subito la faziosità a oggi un grande mercato di formazione sono economista perché consente sia all'empirico sia all'intellettuale
Di essere ciò che ritiene o di dire ciò che ritiene senza dover necessariamente trovare una difficile concordanza convergenza accordo con gli altri
La divisione la faziosità oggi è molto economica
Consente a tutti noi di dire o di esprimerci o di fare o discografici in modo a basso costo
E quindi è possibile che la faziosità sia destinato a svolgere un ruolo che magari diventa un ruolo dirompente se positivamente non ci si rende conto che i questo che oggi è un elemento economico di convivenza diventa tra bene può diventare tra breve un elemento economico di distruzione
Invece che di costruzione di un'identità
L'ultima considerazione riguarda per l'appunto l'identità dove ancora una volta i credo che gli intellettuali e la città abbiano qualcosa
Milanesi intellettuali milanesi che intellettuali magari lo sono un po'meno o lo sono meno tempo pieno hanno qualcosa da dire si riguarda precisamente l'identità e soprattutto gli ultimi anni Ottanta dove in un contesto di grande crescita ripeto di ricchezza e di diminuzione
Del delle
Delle generazioni
Invece di investire sull'educazione le famiglie hanno sempre più investito sulla professionalizzazione e il grande trionfo dell'avviamento
Che una volta era l'opzione dell'avviamento professionale che una volta eruzione un pochino obbligata di chi non poteva scegliere percorsi più sofistica
E l'impressione mia personale e che anche in questo caso agisca un meccanismo di economia per cui il trovare un punto di contatto a livello più immediato più intuitivo ma anche il livello che può essere più scusate il termine più basso
Determina una con una connivenza tra l'intellettuale così è più libero di dedicarsi
Alla alla ricerca e le famiglie così ritengono di aver adempiuto a una al proprio dovere nei confronti del futuro amico i figli non è questo il problema del futuro una scelta strano incontro il volo
A livello del mercato del lavoro che è sì importante
Ma non fa la storia di Milano non fa la storia di una cultura e di una civiltà il che vuol dire che forse e qui ho finito tra l'intellettuale e la tra gli intellettuali la città tra gli intellettuali a Milano bisogna probabilmente ricostituire un un patto per cui questa Milano che in toto sta cercando di entrare comparto un po'doloroso in Europa forse comincia a rendersi conto che la ricerca pur se non finalizzata alla produzione
La ricerca corse non khanati immediatamente in un obiettivo professionale
Ma la ricerca ecco strip che contribuisca a dare più solide e durature fondamenta a un dialogo che diventato realmente più difficile all'interno della città perché tutti ormai un artifizio di dialogare
E forse un valore su cui conviene investire anche economicamente senza pretendere una resa immediata dando fiducia agli intellettuali ma a questo punto gli intellettuali dovranno trovare il modo questa fiducia di guadagnarsi una e di confermarsi era che non credo sarà una cosa semplice
Grazie
Dunque a leggere il libro io ho pensato che forse si poteva corre un rischio
Cioè il fatto di essere tutti vittime di una sorta di sfasatura nello sguardo una sorta di errore ottico per cui è proprio dei protagonisti di ogni decennio avere un'idea catastrofica del presente magari enfatizzare il passato e quindi nella successione delle testimonianze
Questa sensazione la si poteva cogliere quindi come dire l'impressione che fossimo
Tutti vittima io come lettore che partecipava di molte delle cose che leggevo nel libro e gli autori in prima persona di questa sorta di
Proprio così sfalsa Tura nello sguardo
Nella prospettiva
Invece poi a ripensare volume nel suo insieme e quindi cercando di trovare ciò che legava i vari interventi
Sono giunto alla conclusione per nulla esaltante che invece quello che a mio avviso è il messaggio così fortemente e dire incondizionatamente pessimista del libro vada assolutamente confermato e condiviso
Credo che davvero l'immagine degli anni ottanta inizi del novanta di Milano come dal libro emerge
Sia pertinente sia una adeguata rappresentazione della realtà e la realtà e il disastro
Le prove io le trovo appunto in alcune costanti
La lettura delle dichiarazioni testimonianze interviste
Risposte rivelano perlomeno una successione di assenze
Che ho provato così a sintetizzare
Nessuno dei testimoni fa riferimento ad altri testimoni presenti nel libro se non al passato
E questo passato in particolare agli anni sessanta settanta per alcuno ancora anni precedenti
Nessuno degli intervistati dei testimoni parla al presente di una comunità associazione Circolo tendenza partito
E nessuno parla di una comunanza di valori di De di aspettative
E non solo un'altra senza nessun immagine particolarmente intensa nessuna personalità simbolo emerge da libero
Indicata da coloro che il libro scrivono
Sì è venuto in mente una
Trecento l'ultima se non sbaglio intervista di padre Davide Turoldo
Ma trasmissione televisiva presente anche Martino
Che appunto segnalava il declino della città indicando il tramonto di quelli che erano state gli enti morali
Simbolo
In qualche misura normativi della città il comune il Duomo insomma ciò che significa e indicando metà ben al Martini l'ultimo residuo ente morale presente nella città
A me è capitato di definire tempo fa
Il cardinal Martini
L'unico difensore civico presente in questa città ma nel dire questo e nel quindi valorizzare enormemente per quanto mi riguarda questo ruolo con temporalmente nell'IMI tavola porta perché difensori ciclico
Come definizione da attribuire a Martini eh specificatamente relativa un ruolo difensore civico degli ultimi
Con linguaggio intenzionalmente cattolico
In particolare degli immigrati o dei detenuti che è appunto un ruolo svolto da Martin in questi anni in assenza di altri difensori ma quando poi Martini viene evocato lo è stato la settimana scorsa
In un funzione che personalmente una nuova eccessivamente apprezzato quando doveva essere in qualche misura viatico di una costituenda giunta
Ma questo per dire che
Nemmeno Martini così in genere avviene dai mass media indicato costituisce rappresenta questa figura simbolo questa personalità forte
Ed è anche questo a mio avviso una ulteriore conferma di questa successione di assenze
In particolare quelle che prima indicavo cioè mancanza o carenza di reciproci riferimenti quindi di interazione
Credo che confermi in maniera
Come dire inequivocabile
Alcuni dati che possiamo definire con terminologie classiche o abusate vedrete
Con quelle di una sorta di hanno mia o
Ancora di alienazione metropolitana che io credo vadano tutte in una sola direzione
E la direzione diciamo della omologazione
Che è però nient'altro che la traduzione in altri termini di quello per vita o assenza di identità di cui anche
Per ultimo Gavio dice
Questa perdita di identità che
O voi come dire forma
Che gridando un'assenza segnala invece un processo in corso che questo diciamo di una standardizzazione di stili di vita consumi comportamenti
Io credo che questo sia forse il dato che meriterebbe evidentemente un approfondimento che non ho qui tempo ma nemmeno forse sufficiente dati di ricerca per poter confermare ma a me sembra che questo risulti come il tratto costitutivo del decennio e dell'attualità
E io credo che sia inevitabile ma forse più che evitava è fatale che dentro un processo di inarrestabile standardizzazione omologazione di comportamenti e stili di vita
Poi l'unica figura simbolo che invece contrariamente a quanto ho appena detto esiste è quella diciamo dell'imprenditore Silvio Berlusconi
Non a caso nello scandalo dei mass media è stato poi la figura indicata come modello per quanto possiamo dare affidabilità a ricerche che più sono indagini di mercato in una recente inchiesta su diciamo in modelli infantili operai adolescenziale
Io credo che in effetti senza voler su questo costruire eccessive teorizzazioni ma credo che davvero la figura simbolo Berlusconi
Sia come dire
L'unica opportunità di rottura di quella omologazione contro la cultura stessa di quella omologazione
All'interno di quella omologazione culturale di stili di vita di comportamenti in atto l'unica via d'uscita è all'interno di quegli stessi apparati che producono la modellazione stessa quindi è effettivamente come dire Silvio Berlusconi è l'unica via di uscita al berlusconismo nel libro non a caso Vegetti a un certo punto
Parla di un Berlusconi della psiche attribuendo
Questa definizione appunto un otto psicanalista milanese
Ora io credo che questo fatto abbia voi una capacità Verdiglione sempre consultare dove getta fece ore anche interventi dalla evidenzio
Ma dicevo laterale questo abbia poi tutto un effetto molto concreto materiale
Nel proprio nella cultura profonda della città
E questo fa sì che la modernizzazione
Quella
Che conosce ormai una fase avanzata perché non è cento fenomeno tardi anni ottanta
Conosco effettivamente una sorta di sua fase involutiva che e tale da configurare una sorta di via di mezzo tra un film grottesco di Nanni Moretti e come dire un'asta televisiva di prodotti informatici ecco io credo che e insistere mi di senso comune di cultura corrente a questo un po'si stia andando incontro e come centra poi
A mio avviso
C'entra eccome Milano e il suo passato e quindi anche le testimonianze e quel tipo di lettura retrospettiva che la grandissima parte di quelli che hanno scritto il libro poi danno e che io credo
Che la peculiarità se vogliamo dire addirittura il modello un milanese di modernizzazione
Era stato ed è stato per tutta una fase quel intreccio effettivamente peculiare proprio tra terziario avanzato
Associazionismo sindacalismo intellettualità diffusa
Sapere di massa io credo che questo sia stato se vogliamo trovare una peculiarità il modello milanese ora dentro quei processi degenerativi a cui prima alludevo io credo che ciò che sta succedendo e il fatto che questo secondo l'atto questa seconda parte di quell'intreccio
Che prima esemplificavo di parlando di associazionismo sindacalismo ma organizzazioni autonome rette dei circoli
Intellettuale Massa
Quell'atto a mio avviso e poi e arriviamo proprio all'attualità più bruciante inquietante
Assunto col tempo quasi un ruolo di vettore veicolo ambientazione termine diventato cruciale
Di quei meccanismi di corruzione che prima venivano evocati
Personalmente
Leggendo tutto il leggibile su o lo scandalo in corso
Io ho concentrato lo sguardo su gli enti municipali sotto una duplice diciamo prospettiva
Luogo di produzione di ricchezza
Anche illecita larghissimamente illecita come si è visto attraverso in primo luogo il meccanismo dell'attribuzione degli appalti ma anche quelle stesse
Municipalizzate come lo sappiamo bene e non è questione solo milanese
Non so colui duro di un certo tipo di militanza politica
Le municipalizzate come sapete a Milano ma non solo a Mina sono la sede poi delle più potenti sezioni dei partiti di massa PC PSI Pedicini
Sono il luogo di dei Gozzi azione dei privilegi delle carriere della burocrazia partitica e sindacale il luogo della mobilitazione elettorale e insieme io credo
Di aver capito
Anche la sede di quella corruzione ambientale di cui sì del
Se questo fosse vero è appunto
Mi rendo conto che le mie fusion l'affermazione che articolate argomentazioni ma settanta ragioni non possono essere io credo che questo
E appunto su questo vorrei concludere
è anche
Il motivo per cui da questa situazione
è terribilmente difficile uscire
Cioè se quell'atto quell'aspetto quella componente del modello milanese che ne costituiva la peculiarità positiva
E diventato come io credo l'ambiente più produttivo
Di diffusione
Dello scambio illecito ai livelli periferici
Io ho la sensazione che anche la reazione che è anche la risposta
A Bengasi a quel livello ma che fatalmente assuma i connotati la cultura e gli umori che a quel livello si manifesta
Voglio dire che dalla situazione attuale io vedo come dire una risposta che già in qualche misura emerge per esempio
Nell'atteggiamento con cui larghi settori di popolazione milanese seguono la vicenda giudiziaria diceva mi diceva prima Guido Martinotti eccome assistendo a una esterne o se vogliamo con un atteggiamento di tifo particolarmente intenso
Io credo che questo sì alla risposta
O meglio questa è ahimè ahi noi l'unica risposta che si configura come già attiva e io sospetto quella attivabile
è una risposta appunto ambientale no
Che
Qualcuno diverso da me chiamerebbe non politica io poi un'idea della politica e particolarmente estesa a dire
Ed è comunque politica perché poi interferisce è come con la Renault pubblica
Questa risposta convenzionalmente non politica che nasce ad esempio in questo momento dallo scandalo
Assume ha già assunto assunto Giada cinque sei sette anni la forma del populismo io credo che il populismo sia la categoria dominante di questa
Avanti ancora
Io vedo il populismo nelle sue molteplici manifestazioni di cui la lega lombarda è solo una forma organizzata la vedo davvero come la categoria dominante l'azione pubblica e di più la comunicazione pubblica contemporain
Populismo come strumento di galvanizza azioni delle emozioni come mobilitazione sentimentale delle masse
Che inevitabilmente a mio avviso porterà nelle prossime scadenze politiche per esempio in un più che probabile
Se non erro elezioni municipali milanesi
Porterà alla valorizzazione di quelle che sono le due principali organizzazioni delle emozioni presenti in queste città cioè la lega lombarda e la rete
Poi e del tutto ovvio che la rete e un'organizzazione delle mozioni una formazione populista degna degnissima fatta da amici e da sodali magari la prima la lega ai miei occhi invece appare indegna fatta da avversari ma resta il fatto che entrambe queste due risposte a me personalmente non piacciono affatto ecco io credo che questo sia un po'il quadro che insomma se è pessimista e credo
Non me il portato la conseguenza di un minimo sbalzo umorale ma credo proprio semplicemente una constatazione dei dati di realtà grazie
Simone
E questo crea tutte e due
Così dopo tante
Non mi pare che il libro sia così pessimista come dice Luigi Manconi
Certo c'è una nota di pessimismo di fondo che però è tipica del rapporto che gli intellettuali hanno con la loro società con loro tempo guai se non ci fosse in un certo senso ma a me sembra invece che il libro sia molto variato le per le quindi depurata se vogliamo tolta fatta la tara di questa nota di pessimismo di fondo
Di insoddisfazioni confronti del propria città il libro invece molto ricco anzi io ho avuto le leggendo la prima volta una leggera irritazione da sociologo perché il i testi non corrispondevano alle domande mi sarei aspettato una maggiore omogeneità invece molti parlavano più disse molti altri parlavano più della città la gran parte fortunatamente parlava della città attraverso il parlare di sé ma comunque erano abbastanza varia rileggendolo stasera
Con più attenzione forse ma anche ovviamente con un ambiente diverso perché nel frattempo erano successe de delle delle delle cose a questa città ha avuto invece l'impressione la straordinaria ricchezza e di grande variabilità delle quote delle posizioni da la
Disperata testimonianza di Sergio Bologna che mi ha veramente colpito molto molto emotivamente aveva parte fatto che conosco Sergio ma conosco anche molti altri
Ma che è un caso proprio limite non intellettuale che è stato emarginato da questa società in modo duro
Potrebbe anche se il pessimismo di bocca però conosciamo bene è un po'più rituale un po'riconosciuto invece poi ci sono molti altri che hanno con Milano questo rapporto
Così che mi sembra complessivamente possa dirsi di un rapporto di intellettualità laica democratica sono intellettuale minano comunque questo è uno dei leit motiv che emerge dal libro ha un rapporto laico perché impegnato in molti aspetti della vita non è aristocratica o quindi non è come diceva Bobbio qualche giorno fa diceva l'Italia l'Italia non ci sono club c'è solo un ceto intellettuale e la plebe io penso che non sia così ma certo che Manconi un po'va in quella direzione effettivamente si potrebbe dare questi obiezione ecco il l'intellettuale mi era sicuramente non è intellettuale Hristo cattivo di Torino e su questo non c'è dubbio le testimonianze del libro sono molto chiaro in questo senso
Quindi è un libro molto ricco e e e io ci trovo molte variazioni di accento dentro questo i indubbiamente questo sentire comune che non può non potrebbe essere diversamente
Quello che mi sono domandato rileggendo lo dicemmo brevemente su questo punto che sarebbero tantissime cose da dire ma penso che dovete dirlo voi
è che e mi sono cioè c'ho cercato di di chiedermi se questo libro che era stato fatto prima semplice la situazione attuale
E che sicuramente un'opera straordinariamente meritoria perché fissa delle testimonianze che altrimenti sarebbe stato molto difficile adesso ricostruire con la stessa pizzo con la stessa serenità se vogliamo
Quindi da questo punto di vista mi rimangio la mia critica sociologica feroce invece il dato proprio empirico sociologico se divento diventerà è un libro storico già in qualche modo tanti sensi
Anche quello buone testimoniali
è possibile trovare le radici della situazione mi sono domandato queste penso un po'di sì ci sono tanti c'erano tantissime cose che potrebbero stamane cito solo due che mi sono sembrate veramente molto
A appropriate una è un piccolissima battuta di Adriano Barbieri che dice per esprimono una valutazione globale sul Milan non mi sembra quasi di sentirle il fiato un po'corto e a me sembra che proprio questo sia una delle chiavi di interpretazione in questo caso la tornerò perché può essere estesa e l'altra è Guido Bezzola che dice
Parlando dei luoghi Stefano è molto bello articoli dirlo perché non conosco Guido Bezzola mi è piaciuto molto in un centro di niente Cologno disciplina non mi è piaciuto molto pratica
Un altro luogo istituzionale e poi casa mia dove dispongo di una biblioteca di quasi dieci mila volumi che è la sede naturale degli studi
Allora io ho fatto così come io sono esattamente in condizioni di Guido Bezzola o più o meno lo stesso numero di volumi
Che corrispondono a circa duecento metri lineari di scaffalature lo so perché in questi giorni sto riordinando e ordinando altri scaffali ho fatto un rapido conto
Calcolando trenta mila volume ottenendo il conto del più e del meno della regolarizzazione diciamo una media ragionevole
Fa diciamo dieci alla quarta per tre per dire se la quarta sono trecento milioni
Più una cinquantina di milioni di scaffali più alti annessi e connessi fa quattrocento milioni che è grosso modo il costo di un appartamento medio cosa vuol dire questo vuol dire che a Milano ci sono degli intellettuale che si possono permettere di investire in libri
E molti di noi lo fanno e molti non lo devono fare perché altrimenti non stupidi o no il costo di un appartamento che magari non si possono comperare
Però contemporaneamente contemporaneamente non ci sono le biblioteche ecco queste è uno dei segni straordinari di questa coro di questa eccezionale contraddizione della nostra città c'è una città che è molto ricca
A livello individuale ma non riesce a trasferire lei ricchezze individuali in servizi collettivi
Non riesce non so il meccanismo di mediazione in qualche modo per tante ragioni è inceppato cioè noi abbiamo intellettuali che hanno quattrocento milioni
Di libri in casa e abbiamo alla Sormani dove si deve far la coda ottenere un libro bisogna portarsi un socio che sta fuori a far la coda se uno deve consultare più di un libro più di tre libri dare un'idea
Delle cose ecco quindi questo cosa vuol dire perso quando si trova in una situazione di questo genere sa è una situazione in cui l'individuo ring gli individui sono delitti una frati sono grassi il malcontento
E mai però non funziona e questa è una situazione molto rischiosa in questo momento nello sviluppo della storia urbane ritorno a quello che diceva Barbieri con la storia del fiato corto perché
Da un punto di vista teorico quello che sta succedendo alle città di tutto il mondo e a città come Milano è abbastanza chiaro cioè c'è un consenso piuttosto ampio sulla lettera nella letteratura almeno per il momento ma è anche comprensibile quello che sta avvenendo
Sta venendo una grandi integrazione delle economie di queste città
Integrazione a livello mondiale che vuol dire competizione a livello mondiale
E in particolare per l'Europa a livello europeo quindi competizione tra città e città tra regioni urbane regioni urbane ma questa integrazione economica a livello globale come si dice
Produce disintegrazione sociale quella mancanza di identità di cui parlava prima gare io quel sensazione di frammentazione della città di cui parlava prima Manconi che uno dei è esattamente un prodotto generale molto generale in quello che sta avvenendo
In molte città della stanza di Milano più sopra ho più sotto uno delle
Cause che i sociologi mi spiace fare la
Così il il violino per la mia categoria ma questo questi sonante a testimonianze Lattero dura avevano previsto per Los Angeles è proprio questa cioè lo sanno è diventata una grande città globale
E ha distrutto la sua società organizzazioni interni questo stato proprio un processo c'è un gruppo di sociologi dell'Università dove il segno d'Estate di California è venuto anche a Milano a fare seminari che ha proprio analizzato molto precisamente questo processo cioè più la economia e Los Angeles ne diventa globale con controllo di operazioni off-shore su tutto il mondo più sì e rompe l'equilibrio sociale perché dentro diciamo dove appoggiano i piloni di questo sistema globale si crea una sotto economia che può essere un'economia molto avanzate controllata
Se sono dei punti in cui ci si trova la consolle di questo controllo del sistema globali ma i punti sono solo tre al mondo in questo momento sono New York e Tokyo
E Londra e le altre invece diventano luoghi dove il pilone di questo sistema globale scendono ma scendono per procurare danni più che non per portare dei vantaggi
Ed è esattamente quello che sta succedendo a Milano cioè Milano sta subendo senza saperlo e arrivando in questa tempesta un poco meno come il Moro di Venezia con tutte le vele gonfie perché ma come undici e indica in raccolte in Bellino per fare un'escursione nel terziario avanzato si trova invece in una grande buriana e non sa dove andare
E questo è secondo me il rischio molto grosso e sono gli elementi strutturali
A cui bisognerebbe far fronte con una grande capacità di governo complessivo cioè le le le società locali devono governarci e non devono governarsi solo dentro le mura di Milano dei Bastioni il Naviglio e dice
Perché il governo di questo di di questa entità ed essere un governo che tiene conto invece di quello che sta venendo fuori in
India Milani io vedo Milano del ed era presentabile anche statisticamente graficamente come un entità che si depaupera la popolazione dal settantatré oggi perde circa sessanta mila unità all'anno
Ma invece si sta
Molto arricchendo anche in cui termine colazione il l'hinterland di Milano e le zone più periferiche che sono zone richiede guarda caso sono le zone dove porterà la lega cioè la Lega è anche l'unica risposta di carattere un populismo di caratteri sono di periferia della centralità in un certo senso della rivolta delle periferie
Della centralità allora cosa può succedere e questo è veramente pericoloso cioè in questo sistema la la competizione molto dura e non si può declinare dolcemente cioè noi abbiamo un esempio nella nostra storia di straordinario declino urbano che è Napoli Napoli è stato per quattro cinque secoli
La terza città europea con l'unificazione ha subito un processo di questo genere cioè l'integrazione del mercato più ampio ha distrutto l'economia sociale e la società ha destato un declino che noi ricordiamo oggi soprattutto per le bellissime canzoni che sono state prodotto da questa classe borghese che veniva lentamente emarginata
Ecco questo non è il risultato di un possibile declino di Milano un possibile ritiro di Mila no è un risultato molto più simile a quello che sta avvenendo a Los Angeles di quello che anatolica
Firenze abbiamo ascoltato interviene testimonianza diversi incontri vorrei che
Anche se mi piacerebbe sapere cosa pensa Mario unire i populismi di cui ho parlato ma culture costringere nero forzare qualcuno prende la parola però mi piacerebbe sentire sia la parte degli amici che sono sono stati protagonisti del del libro che sono presenti in sala ma anche naturalmente di chiunque di voi da parte di chiunque di voi voglio prendere la parola
Come dire qualche considerazione sull'insieme ciò che abbiamo ascoltato diciamo diversi punti di vista dei quali stata guardata
La questione è osservata la questione Milano poi credo che la crisi aperto di Marina talune eventualmente anche il professor Corna Pellegrini a un certo punto potranno
Fornire qualche risposta se vorranno valide
Ti costringe a Mario ogni anno
Io
Guai a vicenda
Milano Milano è una città e la città più postindustriale italiana no è la città dove c'è la più grossa concentrazione di attività di tipo punto postindustriale il terziario avanzato le professioni eccetera
Nella società industriale caratterizzata da forte temperie ideologica e quindi scontro tra una borghesia cosciente di sé un proletariato cosciente di sé intellettuali erano coinvolti nelle scelte ideologiche
Nella società postindustriale
Poco attenta poco atto ecco poco poco poco permeata di trenta ideologiche questi intellettuali sono lontanissimi dalle scelte ideologiche
Il col fate questo ragionamento a Milano c'era più grossa concentrazione di consulenti aziendale la più grossa concentrazione di professionisti di professioni avanzate
Quelli che vengono chiamati gli agenti della conoscenza quelli che almeno Paolo
Questi cosa fanno questi cominciano a lavorare al mezzogiorno del lunedì
Lavorano intensamente febbrilmente fino al mercoledì fino a vedervi al quattordici poi scappano
Scarponi montagna scappano al mare scappano dove hanno la barca eccetera eccetera
Il pranzo e la cena solo riunioni di lavoro ossessive riunioni di lavoro
Mancano assolutamente occasioni di cross per dirigenti John tra questi tipi di intellettuali e gli intellettuali classici chiamiamoli così quelli che non si occupano del business questo un dato di fatto qui la crisi dell'associazionismo culturale
Costoro d'altra parte sono degli ottimizza tori del sistema il loro compito buone di metterlo in discussione e di ottimizzare
La lettura che loro hanno dato del del crollo del muro di Berlino il grande trionfo lo si sono domandati se poteva esserci un capitalismo Vito ha vinto il migliore quindi sono Pretty soddisfatti sportivi si occupano del corpo non hanno pur grandi preoccupazioni ideologiche e valuta lo psicanalista
Questo è il dramma grazie
Prescrizione
Ma volevo fare solo due brevissime considerazioni sugli interventi libro purtroppo non ho ancora letto lo leggerò con attenzione
Si parlava di Milano come sede di integrazione sociale calore ripensava gli anni passati gli anni cinquanta sessanta settanta ottanta anche e attualmente Milano come appunto sappiamo perfettamente drammaticamente sede gli scandali tangenti eccetera
Erano due problemi quelli che secondo me sono da rilevare da un certo punto di vista per me Milano non è mai stata Sedico una grossa integrazione sociale basta pensare agli anni passati conflitti in movimenti antagonisti eccetera certo questi movimenti portavano dentro di sei
Delle speranze erano quelli che Alberoni diceva appunto i movimenti allo stato nascente che avevano un'ideologia Rino matrici eccetera e che ha perlomeno il dialogo con le istituzioni si credeva di poter fare tanto è vero che mi ricordo che l'istituzione dei consigli di zona non facevano altro che arrivare in ritardo rispetto alle esigenze di base dei quartieri decentramento di di decisionismo
Cos'è avvenuto in questi ultimi anni a parte il grosso alla grossa terziarizzazione la managerializzazione omologazione culturale tutti se non è che conosciamo perfettamente
C'è stata anche secondo me una degenerazione degli intellettuali che non si sono più sentiti organici con questa società con questa Milano
Come poteva essere un intellettuale dall'epoca dei mecenati diciamo di Maria Teresa d'Austria e si sono ritirati Papin quella studiolo di cui parlava Guido con i loro quattro mila libri a studiare per conto loro
Io questa cosa la vivo in maniera drammatica è però anche in maniera positiva cioè ci sono la faccia ambivalente del lavoro che sta facendo adesso
Perché porta in giro gente a vedere cose d'arte allora vedo che questi milanesi anche di vecchio stampo non si riconoscono più con la loro città
Venivano tutto il disagio questo lo chiediamo anche noi ma non riconosco le opinioni storici e questo per me interamente i grosso Gatta culturale
Perché le istituzioni non sono stato in grado di fornire quella crescita culturale di formazione proprio culturale di cui la popolazione con tutti Italo validi avuto di cambiamenti immigrazione immigrazione del terzo mondo eccetera
Ha avuto penso solo alla proposta che io ho fatto da diversi da almeno due anni all'amministrazione comunale di fare i corsi di formazione professionale
Per e il personale dei musei che si trova del tutto impreparato a dare qualsiasi informazione non dico generica ma
Di base anche non solo alla popolazione milanesi ma a quanti vengono e devo dire che è e quindi c'è un tappa non solo di dall'istituzione che non ha saputo registrare questo tipo distante ma anche di ruolo di proposta da parte degli intellettuali
Certo non disconosco il il ruolo preponderante out presenta una sola casa dalla cultura che è sempre stata
Non so il simbolo un po'degli intellettuali però io devo dire che è un intellettuale intimamente Allo lavorato meno verso la base diciamo verso quello che Zodio chiamava plebei di quanto abbiano fatto in passato
Cultura
Uno sono
Ma
Va
No
Il significa
Roma
Ma il desiderio
Tre desiderio di chi ha pensato questo libro
Cioè di Guidonia di meglio e di chi lo ha realizzato e cioè Marisa Bertoldi Marina Calloni era e lo si è dimostrato mi pare
Quello di da un piccolo omaggio a Milano di offrire un piccolo servizio
Testimoniare da un lato la fatti che era degli intellettuali di rapportarsi con la loro città
Dall'altro anche la disponibilità che era emersa fin dall'inizio così ampia se non altro nel rispondere alle nostre provocazioni ma ben al di là di questo nel
Pensare a una realtà sociale nella quale dare qualche cosa
Ecco a me pare che le risposte di questi ottanta
O passa colleghi Chiarlo accettato questa piccola sfida hanno confermato da un lato certamente il pessimismo che Manconi sottolineava
E i rimpianti per un'epoca per tanti versi ormai tramontata
Ma anche proprio quel dimora disponibilità ha un contributo più o ampio e membro personale di quello che fino adesso negli ultimi anni almeno e siano dato e hanno tentato di dare
E in molte delle testimonianze raccolte e l'interlocutore ovvio insperato sembra essere quello politico
E qui forse
Uno dei limiti in questa speranza perché vicende antiche e recenti ci testimoniano che in questa direzione la speranza è stata eccessiva
E la delusione è stata molto più forte della speranza anche se ovviamente di politica non potremo mai fare a meno perché l'incrocio del
Civile con un le realtà la cambiale passa attraverso la politica
Ma l'apporto che gli intellettuali pensavano forse pensano di poter entrare sembra emerge dalle interviste e dalla realtà che ci circonda
E forse sempre meno incanalato in Cara labile nella direzione della politica gli interlocutori
Si dubita sempre di più che possano essere i politici per gli intellettuali
Ecco certo queste tra una speranza che non l'ha trovato dunque non pioveva risposta e ognuno di voi se continuerà vere soltanto i suoi cinque o dieci mila volumi in casa propria non riuscirà ad inventarsi degli interlocutori dice bene Bertinotti dice bene se Benedetto alle in questo senso ma se la controparte per così dire o meglio la partnership
Naturale che un tempo era la politica viene a mancare non resta che un'alternativa a quella di rimboccarsi le maniche e che agire in quelle strutture comunitarie culturali in quelle istituzioni culturali vecchie o nuove o da inventare
Nelle quali testimoniare dapprima e troppo avere nelle forme più o concrete possibile poi la voglia se non altro di uscire dal ghetto dell'intellettualismo e troppo siccome interlocutori non più soltanto dei pochi gestori della vita pubblica ma dei molti i sempre più numerosi gli attori della vita pubblica alla in questo senso un sano populismo ben venga un una capacità molto più numerosa di dialogare
Su lunghezze d'onda
Comunitario ieri può effettivamente trovare da parte degli intellettuali una qualche risposta cioè otto
Dialogare con i pochi potenti era più di era più facile dialogare con i molti geometrie molto più difficile
Compatta fatti che impegno tempo che a molti di noi non sono abituali comporta un uscire da una sala tutta di aristocrazia intellettuale che ci siamo creati per mettersi nella disponibilità di un Piccolo diffuso servizio nei confronti di tanti
Che intellettuali non solo e che ancora certamente neanche potenti solo e quindi poco hanno da restituire in termini in termini di potere o di moneta gli intellettuali ecco io credo che
Lau groviglio che
Mi pare possano emerge da questa piccola impresa Versilia
Proprio di questo di questo tipo
Che tutti i nuovi of almeno alcuni di noi trovino il tempo l'impegno la fatica per rendere più vitali le istituzioni culturali e aprirle ad un dialogo civile e sociale di cui Milano sembra avere sempre più bisogno
O è forse è chiedere troppo Odoardo
Luigi Manconi
Una cosa velocissima su questo intervento in particolare su un passaggio
Il sito non ci conosciamo personalmente ma insomma giuro che io sono un populista ma nel senso più verso la cui prima
Di cui prima parlavo che nel senso semmai degli anni settanta e dei conflitti di quegli anni
A cui il resto interamente affezionato oltreché debitore
Il problema è che l'alternativa non è tra dialogare con alcuni potenti è questo alluderebbe ha un rapporto tradizionale vecchio aristocratico o dall'altra parte con i molti geometri
Perché usiamo qua la figura professionale del geometra per pure ragioni simboliche il problema è che quei molti geometri alimenti
In senso proprio e materiale
Rappresentano nient'altro che la polverizzazione
Decisioni Istica e decisionale di quei pochi potenti
E quei molti chilometri ci invitano ha un rapporto comunitario
Che è quello della corruzione ambientale
Ovviamente non solo questo sia chiaro ma quello che io prima cercavo di dire e che proprio come dire i processi degenerativi che hanno subito una serie di sei di come si può dire dell'associazione della comunità dell'organizzazione di massa il riferimento e i consigli circoscrizionali presente di una pertinenza assoluta
Quello che a Milano si svolge nelle municipalizzate a Roma si svolge nei consigli circoscrizionali e nei suoi organismi di di governo in termini proprio di diffusione dello scambio illecito
Periferico allora
Sgombrato il campo da qualunque equivoco terminologico per cui forse abbiamo tutti e due esasperato delle differenze di linguaggio io quello che temo e che
La domanda di relazione colla città e di intervento nella città e di partecipazione della città di Mackie per esempio fa più il militante che lo studioso al mio score ma forse e invece oggi in qualche misura logorata da una disperata impossibilità di trovare canali di comunicazione
C'è una delle testimonianze una persona che non conosco personalmente non la conosco di faccia però prima è stato citato quindi forse presente la Maria Teresa Fumagalli Beonio Brocchieri
Prima Sergio la città da che nel suo testo
Dice considero che uno degli aspetti più incredibile vergognosi di Milano sia la situazione della Baggina
Questa evocazione all'interno di un hard testo a mio avviso molto bello
Dedicato alla formazioni filosofiche all'esperienza filosofica e alla riflessione filosofica della filosofa costantemente a mio avviso io maniera intensissima intrecciata
A invece sensibilità civica e quello che dice in questo testo è quello che mi disturba di più e di ottenere ascolto presso l'amministrazione in modo occasionale
Qui non si chiede la relazione con alcuni potenti tant'è vero che non si parla di politica spera di amministrazione cioè ci parla
Tre di quello che è proprio possibilità di interferire col governo di ciò che è la dimensione collettiva
Marco
Questo è tutto
Grazie
Sono Adriano Barbieri e sono stato citato rinato otto Martinotti
E parlava del dico la mia frase parlava dal fiato corto di Milano e secondo me fiato corto di Milano riguardo agli intellettuali parte proprio dal fatto di che c'è poca comunicazione tra settori differenti di azione professionale
Quindi voglio dire la struttura musicale faccio degli esempi così abbraccio piuttosto che il settore degli architetti tra strette dove l'ingegnere piuttosto che quello dei sociologi
Sono troppo divisi cioè non c'è una vera comunicazione tra i vari settori professionali a Milano
E in più l'intellettuale assistendo a un degrado progressivo
Grave
Di quello che la vita politica nostra città sia sempre di più isolato quindi se isolato
Non solo dagli altri ambienti quindi tre altre professioni ma anche nell'ambito della propria professione nel proprio ambiente
E quindi questo semmai è una prima causa di tra virgolette fuga degli intellettuali da quello che un intervento diretto sulla vita politica
E il secondo punto che Cecchi che forse è più importante il fatto che mettendo me
Come colpevole come primo colpevole fatto di aver partecipato in prima persona poco veramente a quello che la vita politica e quindi diciamo avendo pensato troppo darà un contributo professionale specifico
A a quello che era il mondo politico senza preoccuparsi di cercare di cambiare le cose
Stasera mi sembra che a leggi un po'qui dentro il fantasma di quello che sta succedendo a Milano nel senso che siamo un po'tutti con le pene basse un po'tutti con così con un grosso peso sulla sul pallone che anche perché sinceramente
A partire anche da questo mio intervento stiamo parlando molto di quello che la critica al sistema e poco dei rimedi perché non abbiamo ancora ma identificato quei pilastri di cui si parlava prima e che penso che sia la prima cosa a cui dobbiamo pensare probabilmente restando un pochino più in contatto visto che di mondo di intellettuale in comune si tratta e quindi penso che da qui bisogna partire per costruire qualcosa grazie
Dei fondi per le profondità sorretta da un fatto vero di sottolineare
è verissimo sono verissime entrambe le cose però sono anche si giustificano una con l'altra nel senso che quando si parla di isolamento degli intellettuali che tutti lamentano è vero ma non è un isolamento dell'intellettuale che stacca la sua studiare come avviene in altre città dove c'è poco da fare
E gli intellettuali all'attività intellettuale e in qualche modo il compenso di un scarsa presenza sul mercato del lavoro quindi solamente ho dovuto a un iperattivismo uni per professione di me forse anche a ogni bel settorialità
Per quanto riguarda la politica molti di noi hanno fatto politica è anche vero però ha ragione Barbieri ha perfettamente ragione che un po'di mia bisogna fare perché anche quelli che facevano politica negli anni sessanta o all'inizio degli anni settanta o anche alla fine degli anni Settanta io mi ricordo
E in una sezione socialista il cui segretario era Toni Muzi Falcone uno dei membri era Franco Morganti non so se c'era anche un mio c'è passato
C'era Beonio Brocchieri noi tutti i martedì ancora nel settantotto io andavo a Torino insegnare ma né aver organizzato in modo che potessi partire il giorno dopo dell'Unione sezione
Pensare a questa Staffan de s'è quasi una barzelletta si riflette è una realtà che non ha più nessun senso ed è anche vero e questo lo ha detto Morganti che molti di noi che facevano politica si sono lentamente staccati
Perché la politica era poco remunerativa non nel senso del denaro perché invece poi si è rivelata molto attiva ve lo siete poteva anche tra vedere allora tra poco remunerativa dal punto di vista della gratificazione intellettuale che per fondo in qualche modo per noi conta ecco quindi è un processo per stanza complicargli sono perfettamente d'accordo vorrei però cosa se l'idea che il tetto alle milanese isolato nel senso che sta chiuso a casa sua a studiare non è così isolato nella forma in un certo senso fare la solita e
Va bene io possono concludere così vera lancia minimo la ricerca sul prospetto cosa pensa nella direzione di una sfilata finale a sapere senza senza senza politiche e perché ripartiti
Negli anni
Degli interventi cioè
Cercare di capire lo sforzo di comprendere se in qualche modo la risposta alla fase terminale di una un ciclo storico politico di un sistema possa essere soltanto un incrocio di diversi populismi o se invece si possa immaginare una rivitalizzazione di forme di canali di rappresentanza e di espressione di domanda politica adeguati ai problemi di una città come Milano comunque delle l'insieme delle società industriali avanzate io ringrazio di nuovo Corna Pellegrini Marina Calloni e bidonate scusa che non è presente quindi lo diventi Marisa Bertollini Marina Calloni ringrazio naturalmente Mirella sul presidente Andrea Balzani e vi auguro una buona sera
Cambiavano sesta non festeggiare inoltre apre avesse intrapreso inserzioni
Bene