Intervista a Michele Piras sul possibile intervento italiano in Libia, atto a favorire l'insediamento di un governo autorevole e legittimato politicamente e socialmente

Radio radicale con il deputato a Michele Piras sa di sinistra italiana mentre la Commissione difesa di Montecitorio per parlare del
Possibile intervento italiano
In Libia allora come ha trovato diciamo a alla durante il il vertice antistress a Roma poi delle delle dichiarazioni del Ministro che sta come è stata trattata questa vicenda
Allora noi intanto siamo felici che la Pinotti sia tolto l'elmetto l'otto diversi
Nesi qualche dichiarazione imprudente che lasciato nel
Nel passato mi pare che le dichiarazioni odierne siano
Abbastanza condivisibili
Che sia una linea condivisibile quella che si sta seguendo però quella di puntare invece che sull'intervento militare di puntare alla costruzione di un Governo di unità nazionale
Possibilmente non un governo fantoccio ma un governo autorevole che sappia ripristinare un'unità nazionale la ricostruzione di uno Stato che è stato devastato anche per scelte sbagliate dall'Occidente ecco lei ritiene però che in queste parole che sono state innescate dalla
Dalla Pinotti e che oggi trovano un largo spazio su molti dei quotidiani
E libici possa influire sul dibattito che dovrà concludersi entrano undici febbraio per la formazione di un nuovo Governo con il voto delle Assemblee legislative e libiche
Ma io non so se potrà influire mi pare che ci sia un sostegno al processo e questo è il ruolo che secondo noi deve tenere deve tenere il Paese
Ci sono delle complicazioni abbastanza importanti sul sul terreno rispetto la formazione del governo unitario che sono questioni diciamo che
E l'uno in qualche maniera sta affrontando in maniera in maniera positiva noi speriamo che diciamo possa influire in questo senso in termini positivi
Dopodiché si apre il ragionamento una volta formato il governo su qual è il supporto che è il Paese può dare alla costruzione di un processo di pace
In Libia alla formazione di uno Stato autorevole anche alla battaglia contro controlli SIS che deve essere una battaglia frontale
Ecco per quanto riguarda
La la la Libia lei ritiene che ci sia
Da parte del del degli Stati Uniti una pressione sul nostro Paese per fare di più nella lotta a contro contro il terrorismo gli stessi Stati Uniti oggi
Hanno annunciato che manderanno delle
Dei militari per per difendere i loro interessi chiedono di farlo anche a noi
Beh ci stanno chiedendo di impegnarci di più e queste opero e lineare rispetto all'atteggiamento che gli Stati Uniti hanno tenuto in in tutti questi anni per quanto diciamo
Nella presidenza Obama abbia dato un segno diverso rispetto a quella quella precedente
Ci chiedono un maggiore impegno io penso che il maggiore impegno di tutti i Paesi occidentali della comunità internazionale debba essere in quell'area in Libia in tutto il Medio vicino Oriente una sorta di piano Marshall perché ossidi muovono le origini
Dell'ingiustizia oppure io penso diciamo che morto Lisi se rischiamo di trovarci in un altro cinque minuti dopo per cui o si dà vita a un processo di stabilizzazione
Di quell'area sul piano economico sul piano sociale e quant'altro pure non risolveremo i problemi di fondo quindi in maggiori impegni sul terreno militare bisogna ben calibrati di cosa si tratta perché un intervento sul terreno in questo momento è da escludere sarebbe negativo
Per noi sarebbe certamente improduttivo sul sul terreno abbiamo anche da questo punto di vista già dato degli effetti che abbiamo in Iraq sono
Visibilissime di cosa è stato l'intervento cimentare ecco e che effetto avrebbe secondo lei visto che ne siamo né ex potenza coloniale in quella regione
Si parla anche di un intervento congiunto con la Gran Bretagna
L'intervento militare per una potenza ex coloniale un tema assunta mente sensibile per i libici una altra cosa è farlo diciamo
Il supporto militare quello logistico
Alle Forze armate di un di di un nuovo Stato queste una questione soprattutto se viene fatto su richiesta di un di di un Governo legittimato legittimo autorevole
Se viene fatto diciamo per decisione esterna allora a quel punto potrebbero esserci anche dei contraccolpi
Rispetto al nostro Paese perché a quel punto la antica questione coloniale diventerebbe diciamo un problema di carattere
Di contrapposizione ideologica molto pericoloso per noi per le nostre truppe anche per la sicurezza interna del Paese ecco il il caso Mossul Iraq che cosa ci insegna
Secondo secondo lei
Il caso il caso Mossul
Ci insegna intanto diciamo che c'è modo e modo di fare le cose anche di impiegare di impiegare i militari
Più in generale io direi che l'Iraq ci insegna che la politica finora
Attuata che quella della destabilizzazione che quella dell'intervento militare una politica che porta alla lunga
A un peggioramento dalla situazione sul terreno dobbiamo invertire esattamente la logica che ha segnato la politica estera la politica militare e occidentale negli ultimi negli ultimi vent'anni ripartire dalla ricostruzione invece che diciamo da
Una presenza militare
La ringrazio la ringrazio e l'onorevole tira sa di sinistra italiano membro della Commissione difesa di Montecitorio