Intervista a Giorgio Tonini sulle critiche di Mario Monti sulla politica economica del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi

Radio Radicale abbiamo credo di poter ancora una volta Giorgio Tonini del PD Presidente in Senato dalla Commissione bilancio allora Presidente Tonini lei condivide le critiche che l'ex Presidente Consiglio Monte a fatta bensì ieri proprio qui nell'Aula del Senato
No diciamo salvo per un punto il richiamo a
Diciamo così una maggiore rispetto forse per l'eredità del passato su questo
A volte non mi sento in sintonia con Presidente del Consiglio forse pesa la differenza d'età io sono parecchio più vecchio di lui e quindi
Sì diciamo
Più avvezzo alla memoria il Presidente del Consiglio ha dalla sua beato lui irruenza dell'età più giovane quindi
E questo lo porta qualche volta come dire a un certo manicheismo tra
Ciò che si sta facendo oggi con una novità assoluta e ciò che è stato fatto nel passato dipingendo tutto il passato all'insegna di una dipendenza
Quasi psicologica insomma della classe politica italiana rispetto all'Europa su questo Monti ha qualche ragione dalla sua ma non mi sembrava peraltro questo è il cuore della disputa il cuore della disputa riguarda le relazioni tra noi
E d'Europa in questo momento
Monti a fatto dei rilievi che potrebbero essere definiti di galateo istituzionale i richiami del galateo sono sempre
Giusti sempre ragionevoli
Tuttavia qui non c'è un problema di galateo qui c'è uno scontro politico fortissimo in Europa
E nel quale l'Italia preso una posizione è una posizione che
Che io condivido
Ridurre il tema a
Sfumature di linguaggio o appunto a farà codici di linguaggio francamente una interpretazione del tutto riduttiva
Chiarissimo però per pensare di fare politiche economiche semplicemente in disavanzo a parte poi la utilità o meno delle spesse
Delle nuove spese pubbliche non si rischi in questo modo di scassare i conti pubblici italiani che sono sempre un po'a rischio causa la sua struttura
Per lo Stato e a causa del fortissimo libero pubblico
I conti pubblici italiani hanno questo elemento di pesantezza dovuto addebito all'eredità del debito
Dalla quale noi dobbiamo uscire e su questo peraltro il Governo Renzi persona non ha mai detto parole equivoca cioè noi dobbiamo rientrare dal debito
Lo ha ripetuto anche ieri nell'Aula del Senato ridetto se lo facciamo non per obbedienza ossequio deferenza nei confronti delle autorità europee euro
Di diritti e autorità di Bruxelles o magari di Berlino
Ma lo facciamo nell'interesse degli italiani è provinciale degli italiani per le prossime generazioni quindi noi dobbiamo rientrare dal debito il problema è che il debito a
Una è un rapporto dal rapporto appunto tra
Con il prodotto interno lordo
Per rientrare dal debito si può ridurre il debito e si deve ridurre la cifra assoluta del debito ma contemporaneamente bisogna fare aumentare la percentuale di crescita del PIL
Ora è difficile far aumentare la la percentuale di crescita del PIL in assenza di politiche anticicliche cioè di politiche che favoriscano la crescita queste politiche possono essere fatte a livello tutte a livello europeo
Questa sarebbe l'impostazione più federalista l'impostazione che io personalmente preferisco che credo che il Governo condivida
Magari ci fosse un più una ventina di miliardi che fatti si presume facciano leva
Per arrivare a trecento ma piano Juncker che consenta alla alla Banca centrale europea di garantire titoli
Progetti Bond chiamiamole così titoli federali del debito pubblico europeo
Per un ammontare dieci volte superiore a quello di cui si parla oggi nel Piano Ionta e cioè un intervento all'americana di sviluppo di di sostegno allo sviluppo in questo caso si potrebbe chiedere
Ai Governi zero flessibilità assolute draconiane applicazione del fiscal compatta nella sua
Versione più rigorosa ma se invece non si vuole fare questo e al momento nella Germania nella Francia vogliono questo la Germania per l'ossessione
Diciamo così contro la mutualità l'azione di qualunque debito non solo quello pregresso e hanno ragione ma anche quello futuro per lo sviluppo e per
L'aumento dalla competitività e su questo secondo me hanno torto la Francia per l'ossessione sovranità sommarie non le consente una vera devoluzione
DDT pensare ad una vera devoluzione di poteri di politica economica a livello europeo B questa in questa situazione di blocco l'unico elemento marginale di di di movimento è dato dalla flessibilità
Dei conti pubblici
Certo è una
Un rimedio parziale ed un rimedio pieno di rischi perché ovviamente la flessibilità si fa rallentando il percorso di rientro dal deficit dal debito rallentando non invertendo la tendenza attenzione
Quindi una diciamo un piano B una una soluzione parziale in assenza di quella principale
Però non si può pensare
Di di dire che sull'Italia solo l'Italia non può godere né di un contesto europeo di politiche espansive nemmeno della flessibilità necessaria
A far tornare i conti in una prospettiva di crescita e non di recessione chiarissimo però non c'è anche il problema diciamo così l'impostazione politica più generale perché prima delle critiche del presidente modi c'erano state diciamo sì le osservazioni in un'intervista il Presidente emerito napoletano Napolitano
Sì ma ripeto stanno sempre nella stessa nella stessa categoria cioè il Presidente Napolitano peraltro ha richiamato ad un punto su quale io sono assolutamente d'accordo
Che il nostro rapporto con la Germania deve essere improntato a relazioni di amicizia di solidarietà di
Come dire G un a sé
Senza nulla ricordare degli assi
Fin d'ora in avanti mai Seconda guerra mondiale ma invece sia
Quello vero cioè quello Degasperi Adenauer per capirci non quello Hitler Mussolini ovviamente quindi un asse davvero europeista tanto più in presenza di una Francia
Affaticata sopra vista storicamente e per di più oggi affaticata e appesantita dalla dall'incombente presenza del del Fondo nazionale della della signora le pene
E quindi e ancor più necessaria un motore italotedesco però il motore italotedesco non poche basarsi su un patto
Noi diamo garanzia ai tedeschi di fare deficit zero
Qui di arrivare al pareggio di bilancio di arrivare alla riduzione del debito ma i tedeschi devono accettare il principio della motorizzazione
Del debito per investimenti per la crescita proprio turo norme peculiari ma lei si sente proprio di dire che noi Italia la nostra casi gente da quella garanzia un potere con la garanzia a Berlino
Beh insomma il i nostri Governi da Monti in avanti caspita se non stanno dando garanzia
è noi siamo il Paese con il deficit più basso il Paese con l'avanzo primario più alto il Paese che ha visto come ieri era ricordato giustamente
Renzi dopo la Germania e l'Olanda siamo il Paese più virtuoso dal punto di vista della crescita del debito degli anni della crisi ma abbiamo un grosso debito
Il più grande d'Europa ma il più antico per certi versi nel senso che negli anni recenti questi il ritmo di crescita del debito
è stato tra i più bassi anche perché abbiamo fatto poco deficit sempre meno adesso siamo al due mezzi o due quattro quello che sia insomma siamo
Diversi decimali di punto sotto il tre quando abbiamo fior di Paesi che hanno fatto in quattro o cinque
è ecco e ovviamente che finanziano in questo modo la crescita in questo modo però hanno visto aumentare in maniera veloce il loro debito
Allora io penso che si debba si possa e si debba vere fiducia nell'Italia una fiducia che può essere tanto più forte se i nostri impegni di riduzione del debito gli impegni e il fiscal compatibile io non rinnego
E anzi consiglio impegni fondamentali
Sono sostenuti però e sono resi sostenibili da una politica economica espansiva a livello europeo e del resto su questo punto si fonda
L'accordo tra popolari e socialisti che è stato fatto attorno alla Commissione Juncker non dobbiamo mai dimenticare che la Commissione Juncker nasce da un accordo di coalizione siglato al Parlamento europeo
Tra i popolari in cui il partito più importante più forte siete uno della signora Merkel e i socialisti
Tre anni e i liberali ma i socialisti fra il quale il partito più importante porta ecco preso più voti appunto alle ultime elezioni europee è il Partito Democratico Italiano quindi
è detto in altre forme di nuovo un una un accordo italotedesco oggi mano italiano insomma
E però questo questo accordo deve essere rispettato interamente
Vediamo perfino sul fronte delle banche Unione bancaria si per quanto riguarda il bail-in ma no per quanto riguarda da parte dei tedeschi la
Il fondo di garanzia periti per per per le crisi bancarie
è non si può mettere in comune le regole e non mettere in comune anche i rischi che tra l'altro come si vede scottante per certi versi molto più forti per le banche tedesche di quanto non siano per le banche italiane quindi
Renzi ha ragione da vendere quando rivendica il rispetto per l'Italia per quello che l'Italia sta facendo pay i doveri che l'Italia si è assunta e che vuole onorare fino in fondo però
Noi richiamiamo anche i nostri amici tedeschi e la Commissione europea che è una Commissione che nasce da un patto di coalizione a rispetto dell'accordo che prevede
Il rigore nei miei conti la messa
In ordine dei conti la disciplina fiscale ma in un contesto di politica economica espansive per la crescita per l'occupazione ringraziamo come sempre provini del PD Presidenti in Senato la Commissione bilancio con l'ascolto da Radio Radicale