Intervista ad Emilio Gentile su Piero Gobetti a 90 anni dalla morte

Il quindici febbraio della mille novecentoventisei moriva a Parigi Piero Gobetti esattamente novanta
Mi fa noi vogliamo ricordare la a vicenda politica anche umana di questo giovanissimo intellettuale giornalista
Pensatore diciamo così italiano lo vogliamo fare con il professore Emilio Gentile che innanzitutto ringraziamo per la la sua disponibilità buongiorno professore uno
Allora ricordiamo che il professor Emilio Gentile professore emerito di Storia contemporanea all'Università la la Sapienza di Roma parleremo con preso Gentile della vicenda come abbiamo detto di
Di Gobetti io lo farei e a partire dalla da una citazione che vi è viene dall'alto da un articolo del professor Emilio Gentile a pubblicato sull'edizione del sulle ventiquattro e della domenica di cui domenica quattordici febbraio ricordando proprio
Gobetti e a proposito del fascismo Gobetti scriveva ad esempio
Il fascismo come la Uto biografia della nazione italiana cioè una indicazioni di infanzia perché segna il trionfo della facilità
Della fiducia e dell'entusiasmo ecco con queste parole così precise Gobetti
Tracciava un po'diciamo un identikit del fascismo progetti che tra l'altro è un profondo conoscitore della storia del fascismo a cui ha dato un contributo molto importante e queste parole professore segnano un po'anche l'identità proprio culturale e politica di Gobetti oppure no
Dell'assegnano indubbiamente nella sua
Caratteristica principale quella cioè di ritenersi un intellettuale giovanissimo sia che riprendeva l'opera dei riviste come la voce di Prezzolini comitati Salimbeni
Quindi un piano di divulgazione culturale di cultura militante per cercare di modificare e migliorare il carattere degli italiani era un tema costante questo Sindaco Risorgimento
Quando si combatteva per l'Unità d'Italia non nel nome di ideali gloriosi del passato probatorio o di altre poche della gloria italiana
Precedente ma
Per combattere la sudditanza politica dei siriani la sudditanza morale la sudditanza mentale
Degli italiani contro quella che era all'idea dell'epoca cioè gli italiani non sono in grado di governare sintassi Gobetti richiede che risulti il vento in questo abbia fallito
Certa tra una unificazione territoriale una unificazione politica ma non abbia prodotto quella rigenerazione degli italiani da sudditi ai cittadini e quindi riteneva che il suo impegno militante fosse proprio quello di proseguire quest'opera si trova di fronte però al fenomeno del fascismo
Che distrugge questa possibilità agli occhi di Gobetti perché non fa altro che restituire al costume degli italiani la propensione al servilismo al conformismo
Ad applaudire il padrone di turno e quindi da questo punto di vista li definisce il fascismo l'autobiografia della nazione una definizione certamente molto efficace
Ma che storicamente però si presterebbe a molte se obiezioni a molte osservazioni
Perché l'autobiografia della nazione condannerebbe italiani tutti gli italiani ad una sorta di vocazione esistiti dal fascismo sapendo che c'è proprio
Prima del fascismo pensiamo a tutto il periodo del Risorgimento alle lotte dei democratici alle lotte dei socialisti
Alle lotte anche dei partiti che nascono al dopo la Grande Guerra come il Partito Popolare di Sturzo sono tutti esempi invece che ci sono centinaia di migliaia di italiani che non avevano la vocazione al servilismo nato dalla piuttosto la bontà di superare le condizioni del servilismo quindi da questo punto di vista la la frase di contesti fascismo autobiografia della nazione
Più che un giudizio storico esprime il modo in cui il fascismo viene visto da Gobetti certo professor Gentile un altro tema di cui si discute poco si
In realtà la figura di Gobetti non è molto presente nel dibattito culturale e politico italiano un tema
Interessante sarebbe capire anche proprio partire al titolo della rivista una delle iniziative febbrili di cui fu protagonista è Gobetti cioè quello della rivoluzione liberale che cosa intendeva Gobetti per questo
Un po'difficile riuscire a spiegare che cosa intendeva Gobetti perché
Penso che lui stesso non aveva molto chiaro cosa fosse la rivoluzione liberale ricordiamoci che Gobetti un ragazzo che nasce nel mille novecentouno quando imita rivoluzione liberale nel nel nel febbraio del mille novecentoventidue
Ad un ancora compiuto ventidue anni
Quindi un ragazzo che ha una precoce capacità intellettuale semplicità ed io fortissimo di essere presente culturalmente nella politica italiana tant'è vero che lui
Scrive la sua prima crea la sua prima rivista dal titolo molto evocativo energie nove quando a diciotto anni ed è ancora uno studente del liceo giallorossi fa notare però che da autorevoli studiosi e personaggi della cultura italiana da Benedetto Croce a Luigi Einaudi Gaetano Salvemini Giuseppe Prezzolini
Che sono poi in fondo i suoi maestri
Per questa sua volontà di rinnovamento ma anche di rigore intellettuale
è un giovane però che brucia rapidamente le misure le sue energie perché e si occupa di tantissime cose un po'lo scrittore poligrafico si occupa di politica ma anche di letteratura su Piero Russo si occupa di creato Gusso si occupa di s'ora delle religioni della pittura agricole scoprirete e chi vi scrive su Casorati quindi anche come editore riscopre pubblica le prime a cui si ed Eugenio Montale quindi bisogna aver presente è questa
Figura
Così giovanili niente preconcetti così a Dida di sapere così piena di interessi che poi si trova a dover affrontare il problema del facile in questo senso la sua rivoluzione liberale vuole essere innanzitutto una rivoluzione laica che credo agli italiani la capacità di avere una coscienza critica e autonoma vedrà
Come forza capace di poter realizzare questa sua rivoluzione liberale il movimento operaio sì
Lei interpreta come un fenomeno liberale anche la rivoluzione bolscevica quindi è qui che diventa complessa e complicata la sua concezione della rivoluzione liberale che da una parte
Si debba identificare il liberalismo con tutte quelle energie rivoluzionarie che distruggono un ordine stabilito lottano per l'emancipazione dell'individuo e delle collettività
Dall'altra con perlomeno per quello del bolscevismo seguirlo arrivano di liberale nulla volevano aderire di liberale bella decisamente antiliberali previsto Gentile c'è stata diciamo anche una certa tendenza socialmente
Nei decenni passati anche un po'a
Fare di Gobetti un una figurano uno dei martiri del fascismo però non va dimenticato che la sua fine precoce dovuta anche al clima di violenze in cui versava l'Italia proprio in quei primi anni del regime
Lago detti penso che non avrebbe apprezzato
La sua trasfigurazione in un marchio che si parla molto chiaro e pienamente consapevole che la sua battaglia antifascista che dice immediatamente
è una battaglia che potrebbe portarlo ha gravissime conseguenze
E potrebbe costargli anche la vita intransigente erotico che
Pronto a sfidare l'Inquisizione ma nello stesso hotel per ciò che è interessante nella figura di Gobetti e che dunque non rifiuta il fascismo perché violento anzi addirittura devono essere fascismo
Sia violento perché richiede che la violenza
Lui dice diceva in un articolo di rivoluzione liberale non saremo noi che abbiamo letto Marx
So che del pare tra meravigliarci dell'uso della violenza della storia è stato il problema a te cosa fare vedere questa violenza percorsa rivela questa violenza cui addirittura farà sulle posizioni liberale l'elogio di Farinacci
Perché dice vogliono fascismo violento che costringe gli italiani a
Sfidare e soprattutto accresco aprire il valore della libertà nel momento in cui poter deriva piuttosto che un fascismo che tenda compromesso all'opportunismo gli addirittura fa una distinzione tra un Farinacci
Che violento sisma è migliore di quelli fascisti moderati che dovrebbero un Governo Mussolini
Adattato alla situazione italiana e quindi in un certo senso addormentare le coscienze piuttosto che scuoterlo quindi pubblica addirittura l'editore
Di und fascista scrittore Salento estere vista come Curzio su questa ma la parte sì senza che dice comunque un ottimo scrittore
Quindi non c'era anche questa visione di una lotta politica che deve vedere contrapposte in maniera integrale e l'intransigente concezioni
Divinità concezione della politica poche non si decide a chi poi realizzazione di un compromesso che sacrifica l'intransigenza per il potere professor Emilio Gentile quale può essere l'attualità dico Betti oggi
Ma è sempre difficile cessare l'attualità perché dipende da mille cose
Poi specialmente per un giovane precoce come Gobetti che non si era neanche pienamente sviluppasse maturato è un po'difficile pensiamo che l'un quando dopo le aggressioni che subisce da parte dei fascisti
Finalmente decide di lasciare all'Italia non per paura perché vuole andare a Parigi a continuare la sua attività lì editore di diventare un editore internazionale lascia uscì gli appena nato di pochi mesi e la moglie a Torino sperando però possono raggiungere ma scrive che lui non vuole andare a Parigi a fare il Rettore dell'antifascismo ma proseguire la sua attività intellettuale
Qui da questo punto di vista non sappiamo quale sarebbe stata l'evoluzione culturale e politica di Gobetti sicuramente
Avrebbe proseguito in quella concezione intransigente del laicismo e del liberalismo come realizzazione di una coscienza autonoma dell'individuo e delle masse
Ma non sappiamo come avete avrebbe valutato crescendo la situazione politica italiana di oggi quello che avrebbe
Sicuramente disprezzato era la disponibilità a diventare subito
Padroni
Delle situazioni nelle quali l'asservimento preferito alla liberazione e alla navigazione ovvero molto il professore Emilio Gentile ricordiamo professore emerito di Storia contempo ma nell'università la Sapienza di Roma con il quale abbiamo ricordato Piero Gobetti andava a novant'anni dalla sua morte grazie molte professore allora tutti gli ascoltatori ora ascoltatrice grazie buonasera