Pur prendendo in parte le distanze dalla relazione del 2015, che invitava il legislatore "a valutare se (...) sia oppurtuna una depenalizzazione della materia", il procuratore nazionale Franco Roberti chiede alla politica "una ragionata scelta di priorità per concentrare le risorse in campo (...) contro i settori più gravi, le manifestazioni … più gravi di delitti".
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