Rasegna di Geopolitica. L'analisi del caos e conflitti in corso in Medio Oriente nell'ultimo numero della rivista Aspenia

Buongiorno di ascoltatori di radio radicale con la rassegna di geopolitica di sabato ventisei marzo due mila sedici vi presentiamo l'ultimo numero della rivista Aspenia
La pubblicazione della spesa Insiel certe Italia intitolata guerre da abbia
Di proponiamo l'editoriale che apre questo fascicolo che è costituito da due parti interconnesse tra loro vedremo poi
Perché editoriale intitolato le guerre del Medioriente il dopoguerra possibili questo numero di Aspenia spiega perché regole del Medioriente di oggi sono molteplici e così difficili da disinnescare
Guerre civili guerre a cavallo dei confini sempre più labili guerre per procura e nuova competizione giù politica tra potenze regionali qui ha lasciato spazio il disimpegno relativo agli Stati Uniti
Mi lanciato da un ritorno in gioco della Russia questi conflitti vanno letti capiti sulla base di una ricostruzione storica approfondite non soltanto con lo sguardo rivolto all'attualità
In estrema sintesi i modelli politici ed economici un'eredità anzitutto europea risalente al periodo coloniale
Sono sostanzialmente falliti come strumenti di modernizzazione di miglioramento della qualità della vita nella regione
La crisi attuale e anzitutto la crisi dello Stato arabo l'accelerazione impressa dall'invasione americana della risacca del due mila tre e poi dalle rivolte arabe del due mila undici hanno fatto convergere i tanti fattori di instabilità fino a quel momento latenti o dormienti
Hanno così trovato il loro combustibile vari focolai di conflitto assistiamo anzitutto alla nuova in correlazione della antica frattura trasferiti usciti dopo decenni in cui l'Occidente si è schierato consistesse praticamente con i primi perfino chiudendo un occhio o entrambi
Su alcune collusioni con vari movimenti cioè di visti
Lo scontro sunniti sciiti utilizzato strumentalmente dalle potenze regionali ricorda per certi versi la guerra dei trent'anni
Cioè un prolungato conflitto sulla natura dello Stato e sulle religioni come fonte della legittimità
è evidente d'altra parte che ciò avviene all'interno di una classica competizione geopolitica per l'influenza tra due Stati che vale il loro alleati e clienti Iran e Arabia Saudita
Che hanno ritrovato spazio nel vuoto normativo lasciato dal declino dell'influenza occidentale Stati Uniti più europei
Su questo sfondo la veloce parabola dello Stato islamico cavallo derivabili confini tra Siria e Iraq il califfato del Mrs
Riflette il tentativo di fornire un senso di identità in una fase di grande confusione con la sua sociale più che una rinascita autenticamente religiosa ebbene dunque adottare estrema cautela nel proporre analogia storica anche una possibile chiave di lettura quello di una guerra fredda sia fra Iran Arabia Saudita senza satelliti e Russia va maneggiata con cura
Si può certo dire che in atto una guerra fredda sui generis certo combattuto in forma limitata
Sapendo che a nessuno di questi attori convegni arrivare allo scontro frontale ad una fase iniziale con un forte tasso ideologico e con forti rischi
Ad esempio il rischio di collisione tra russi e turchi a partire dalla Siria potrebbe seguire una fase più pragmatica come parziali compromessi tra alleanze regionali almeno in parte garantite dall'esterno
Proprio come la guerra fredda del ventesimo secolo in Medioriente esistano combattendo guerre per procura e si appoggiano movimenti semi autonomi che possono sovvertire gli equilibri interni ad altri Stati
è quindi utile guardare differenziale di potere agli interessi e vantaggi pratici per le varie parti quanto meno per non farsi del tutto catturare dalle dinamiche non negoziabile e a volte quasi apocalittiche nella retorica di Riad Teheran Ankara
Ricordando che in fondo i compromessi sono sempre possibili anche tra nemici giurati ci sono opere quelle dello Stato islamico che sono affetti molteplici esistano combattendo su vari fronti simultaneamente inclusa parte della costa libica
Uno di questi fronti e come purtroppo sappiamo bene l'Europa il sedicente Stato islamico manca chiaramente di molti degli attributi di uno Stato in senso weberiano
E sembra piuttosto un movimento che cambia opportunisticamente luogo riforma inserendosi negli spazi di anarchia
Non va comunque sottovalutato perché ha inferto al Po ancora fare danni gravi alle persone civili e militare e può perpetuare un clima di totale insicurezza che rende ancor più arduo il compito di costruire strutture di governo dignitose va dove non ve ne sono
Un altro tipo di guerra che può aiutare a capire il Medioriente di oggi e quello che abbiamo toccato con mano nei Balcani degli anni Novanta battaglia all'ultimo sangue per stabilire se la natura degli Stati dovesse essere etnico identitaria oppure civico costituzionale
Si tratta di quelle risolte con esiti diversi nuovi come Serbia e Kosovo Croazia Slovenia rispetto alla Bosnia
E a luce di queste esperienze non è chiaro se sia possibile tenere insieme i gruppi che non vogliono convivere nel medesimo stato
L'alternativa e lasciare che emergano Stati più corrispondenti e raggruppamenti politico sociale o confessionali ma a quel punto si deve accettare la ridefinizione dei confini e il pericolo concreto peraltro già in atto come dimostra la sorte delle minoranze cristiane
Di spostamenti forzati di popolazione questa è la prima parte dell'editoriale che presente a quest'ultimo numero della rivista Aspenia appena pubblicato intitolato guerre da rabbia
La seconda parte del vittoriale sviluppa queste premesse attraverso un'intervista conversazione con l'ambasciatore del Marocco a Roma Hassan a voi hub domanda se il quadro è quello sinteticamente descritto da dove Comina partire per capire l'evoluzione traumatica del Medioriente negli ultimi anni
La risposta dell'ambasciatore si deve partire dalla storia in particolare dalla dichiarazione di Balfour che gli accordi sai spicco del mille novecentosedici
Le grandi potenze occidentali definirono nuove frontiere ma non crea erano veri Stati nazione di tipo Westfalia non è la Regione
Gli assetti geopolitici dunque furono fondati sugli equilibri che andavano sostenuti dall'esterno le priorità erano là stabilita affidata regimi prevalentemente autoritari e la sicurezza degli approvvigionamenti energetici
La guerra fredda fu comunque caratterizzata dal ruolo preponderante degli Stati Uniti in tutto il Medioriente mentre l'Europa si concentrava da subito su un proprio processo di integrazione continentale
Si verificò quella grave frattura euro americana dei primi anni Settanta con le dimissioni del presidente Nixon sul dollaro e le crisi petrolifere ed allora il ruolo europeo ossia ulteriormente ridotto per non riprendersi più
Domanda ci sono stati errori specifici commessi dagli europei o comunque responsabilità di cui oggi paghiamo i costi magari indiretti
La risposta dall'ambasciatore ci sono stati errori ma anche qualche tentativo importante il principale attore concettuale è stato vedere la Regione Comuni insieme monolitico invece a livello della governance istituzionale ciascun Paese era ed è diverso dagli altri
Si è passati per numerosi colpi di Stato militari da cui sono emerse dittature
Queste hanno optato per il mondo partiti istmo in due declinazioni il modello batta allineato sostanzialmente con il blocco sovietico e le monarchie moderne o sistemi autoritari illuminati in linea allineati con Washington
Questa spaccatura bipolare del mondo arabo si è sommata una spaccatura bipolare dei Paesi europei attorno al rapporto con Israele
L'Europa è sono stati in competizione tra loro sulle forniture energetiche così si spiega l'incapacità europea di creare un polo per equilibrare quello americano rispetto alla Regione di fatto l'Unione europea ha scelto la difesa dello status quo
Il fatto è che quasi tutti erano soddisfatti le dittature fondo garantivano un certo tipo di stabilità e congelava nel realtà la situazione rispetto alle tre venivano assicurate le forniture energetiche e con l'aumento dei prezzi del petrolio dopo le crisi degli anni Settanta le monarchie del Golfo facevano grossi investimenti utili all'aggiustamento strutturale dell'Europa stessa
Questo assetto rimasto stabile finché l'Europa non ha avviato una nuova politica dei diritti umani introducendo sotto la pressione del Parlamento europeo la condizionalità dei diritti umani nei rapporti commerciali
Ne ha risentito ovviamente tutta la politica degli aiuti allo sviluppo richiedendo il Governo della Regione di accettare un minimo criterio di rispetto dei diritti fondamentali il problema o la stranezza e che da parte europea questo strumento è stato applicato in modo incoerente premiato ad esempio la Tunisia che certo sotto Ben Ali non è un modello democratico
Alcuni Paesi colpiti da provvedimenti europei come la Siria adottarono allora ritorsioni sui negoziati israelo palestinesi
Se così innescato una dinamica rischiosa che l'Europa ha cercato di invertire con il processo di Barcellona nel mille novecentonovantacinque un'idea geniale e ambiziosa fondata sui tre tavoli del dialogo politico promozione della democrazia ma anche della sicurezza comune
Dell'integrazione economica personale di libero scambio e del dialogo culturale religioso
Ma gli attentati di Parigi nell'ottobre dello stesso anno fra trovato cinque di matrice algerina bloccarono quel processo convincendo gli europei
Che in sostanza la povertà era la madre di tutte le insicurezze che comunque i dittatori sarebbero stati l'unico possibile freno all'avanzata del terrorismo internazionale
L'assassino del premier israeliano Ytzhak Rabin nel novembre novantacinque blocco subito dopo anche il processo di pace
Da quel momento la priorità si è spostata nuovamente sulla difesa dello status quo
Lasciando in secondo piano le riforme sociali politiche chiede economiche i processi storici di lunga durata e l'assenza dell'Europa come attore chiave nella Regione prosegue l'ambasciatore della Marocco nella sua analisi
Hanno finito per convergere nell'esplosione del due mila undici quando sono tornati evidenzia difetti originari della mappa geopolitica del Medio Oriente
E il difetto più grave era la mancata soluzione al problema dei diritti collettivi delle minoranze gli europei hanno polarizzato il dibattito sui diritti individuali dimenticando i diritti delle collettività minoritari con le loro identità religiose e politiche
è il problema del Kurdistan delle varie minoranze cristiane insieme Libano eccetera e in tale contesto che lo conquistato spazzole teocrazia soprattutto o comunque l'emissione dei Giosa estremiste
E in certa misura quello che chiamerei l'imperialismo nostalgico della Turchia
La strategia né ottomana della Turchia di questi ultimi anni e anche un tentativo di equilibrare l'Iran nella competizione per i nuovi spazi regionali domanda che tipo di quelle si stanno combattendo in Medio Oriente
Per parlare di guerra servo degli ingredienti istituzionali e sistemi sia cominciato lo Stato nazione Vespa li hanno che incarna il monopolio legittimo della violenza
Il popolo deve dunque avere un rapporto di illegittimità con lo Stato
Ma il Medioriente che oggi invece caratterizzato proprio da una gravissima crisi di legittimità
Gli eserciti che risponda agli Stati nazione quelli che verso un'uniforme segue una precisa catena di comando hanno un'etica della guerra codificata peraltro a livello internazionale da un grande numero di convenzione
Il fenomeno che sta colpendo oggi la Regione non ai requisiti classici della guerra
Si tratta invece di conflitti di potere in spazi che non sono gestite secondo i criteri di uno Stato moderno
Tali conflitti hanno in qualche caso la dimensione etnica che secessionista come nel caso il Kurdistan oppure la dimensione egemonica come nel caso dei fratelli mussulmani
Oppure ancora una dimensione strategica come il caso delle vie energetiche tra IRAP Mar Nero e Russia ad esempio
Comunque sia spesso protagonisti questi conflitti non sono nazioni ma neppure si tratta di gruppi religiosi in quanto tali come spesso si pensa
L'idea di un grande scontro sunnita sciita totalmente fuorviante che sottovaluta la complessità della situazione
Lo dimostra lo scenario siriano nel quale oggi il regime di Assad gode nuovamente del sostegno di una maggioranza dalla popolazione nonostante tutto proprio perché
I maggiori gruppi di opposizione ad Assad si sono ispirati dall'ideologia religiosa quella dei fratelli mussulmani siamo di fronte a un conflitto per imporre una visione della legittimità politica e della società con progetti assai diversi quello dei fratelli mussulmani quello salafita quello laico
Tutto ciò si verifica uno spazio geografico che non ha mai risolto il proprio rapporto tra territorio il TETRA culturale e che vive una sorta di balcanizzazione persistente
Situazioni simili pur con molte specificità locali si stanno verificando in molte aree del Medioriente domanda su questo sfondo che cos'è realmente dai su lo Stato islamico
Dai su la risposta l'ambasciatore del Marocco e la metamorfosi del processo che ha prodotto Al Qaeda
è il prolungamento di quel fenomeno il suo adattamento alla nuova situazione che si è creata sul terreno Al Qaeda col movimento estremista organizzato era sorto in aree geografiche lontane e voleva colpire anzitutto l'Occidente
Da esce è una versione endogena del fenomeno radicata allo spazio arabo islamico che ha approfittato dell'implosione di due Stati della regione Iraq Siria
L'idea che si è frammentato anche perché non va dimenticato che era una creazione artificiale del colonialismo
L'infiltrazione in quel territorio è stata facile preda esce e acconsentito per la prima volta un movimento terroristico l'accesso cospicue risorse naturali anche grandi quantitativi di armi che una massa umana senza precedenti
La base di reclutamento principalità esce è diventata così una popolazione di quattordici quindici milioni di abitanti che lo vede come uno pseudo Stato o una quasi Stato come funzione quasi sovrane dall'amministrazione della giustizia la sanità fino a distribuzione dei profitti energetici ecco il cosiddetto califfato
La vera sfida allora e fare emergere delle forme di governo diverse almeno in parte democratiche non corrotte aperte a dispetto diritti umani sia individuali che collettivi
Che possono offrire un livello minimo di governance è migliore di quello che oggi offre da esce la strategia dello Stato è stata amico opportunistica vanno laddove si creano spazi privi di controllo statuale o comunque già gravemente destabilizzanti
Non attaccano del sempre Arabia Saudita perché non ne hanno la capacità l'assenza del diritto dell'istituzione che invece immediatamente i membri di questo movimento estremista
Di conseguenza la risposta dovrà essere Indocina
Non c'è nessun intervento occidentale o internazionale che possa offrire di per sé la soluzione ci fermeremo qui per motivi di ho con la lettura di questa interessantissima intervista conversazione con l'ambasciatore della Marocco a Roma Hassan abbi gli hub
Che apre questo ultimo numero della rivista Aspenia editoriale intitolato le guerre del Medioriente e dopoguerra possibili rivista appena uscita intitolata guerre dare ampia potete riascoltare questa rassegna di geopolitica Traverso il sito Radio Radicale punto tutti come anche recuperarla attraverso alla cautela
Di Twitter chiocciola RAS trattino basso oggi o pollo un ringraziamento per l'ascolto da Lorenzo venti ci risentiamo lunedì mattina alle ore sette