Rassegna di Geopolitica. "L'età dell'abbondanza. Come cambia la sicurezza energetica" @rass_geopol

Buongiorno di ascoltatori di radio radicale la rassegna di geopolitica di martedì sei aprile due mila sedici oggi tornano ad occuparci della Greggio ca trentacinque dollari al barile cura questo il
Prezzo della quotazione alla Giunta nella giornata di ieri
Allora che cosa sta succedendo naturalmente
In questo contesto i Paesi invece di difendere sostenere il prezzo del barile matterello atto tagliando quote di produzione
Hanno scelto invece di continuare a mantenere produzioni inalterate nuovi player stanno anche entrando sui mercati internazionali l'Iraq si rilancia ma anche l'Iran dopo le sanzioni internazionali
E non solo dunque quel che c'è sicuramente è una abbondanza energetica a livello globale queste anche il tema del rapporto
Che lui proponiamo l'età dell'abbondanza come cambia la sicurezza energetica è un rapporto ma di un in bocca
Un affari in pdf scaricabile dell'ISPI di Milano l'Istituto di studi di politica internazionale il volume curato da Massimo Nicola Rossi e di coloro Rossetto
L'introduzione è firmata dalla vicepresidente dell'ISPI che Paolo Magri vediamo che cosa scrive
Il mondo dell'Energia è in profonda trasformazione cambiamenti spazio dei progressi tecnologici qua Scilla Revolution che ha permesso di estrarre gas e petrolio dello civici stop
Alla chaise successiva frenata di economie emergenti affamate di energia Cina India in primis
Gli impegni politici in campo ambientale alla crescente efficienza energetica ripreso che tutta l'economia del mondo questi cambiamenti hanno condotto a un'oretta dell'abbondanza risorse energetiche fossili caratterizzata da due grandi crolli
Il tram in questi crolli opportuno analizzare oltre molteplici aspetti tecnici le implicazioni di carattere geopolitico che giro economico
Il primo grande crollo quello dei prezzi dei combustibili fossili dalla seconda metà del due mila quattordici in poi non si tratta in realtà di un unico nella storia dell'energia dell'ultimo secolo e non è detto che sia destinato a durare a lungo
La necessità di grandi investimenti per estrarre gas e petrolio e per costruire nuove centrali di generazione elettrica comminata la relativa imprevedibilità delle dinamiche di domanda e offerta
Porta spesso l'industria delle leggi a sperimentare i cicli denominati burqa basta
Sono cinque che oggi risento lontane in misura crescente degli effetti indotti dal sistema finanziario capace di smussare gli così come di accentuare alle il crollo del prezzo delle materie prime energetiche sta avendo un forte impatto non solo in termini economici ma anche che forse soprattutto a livello di distribuzione di Potenza tra le diverse nazioni del mondo
L'età dell'abbondanza se infatti provocando significativi i trasferimenti di reddito che influiscono dai Paesi esportatori a quelli importatori
Ciò inevitabilmente comporta una riduzione delle possibilità di proiezione di Potenza dei Paesi esportatori quantomeno a livello regionale
Questo a sua volta complica la ricerca di soluzioni a crisi politica in particolare in una regione calda come il Medioriente basti prendere esempio il paese simbolo degli esportatori di petrolio
Arabia Saudita Riad poggia fatti su un ampio cuscino di risorse finanziarie i suoi fondi sovrani gonfiate gli ultimi quindici anni di atti prezzi del greggio il Paese abbia già tuttavia già ampiamente attinto negli ultimi diciotto mesi di prezzi bassi
E proprio per questo si trova oggi è costretto a limitare la quantità di risorse che può impegnare che risponda alle crisi regionali tra cui quella siriana e gli americani l'impatto politico del crollo del prezzi del petrolio sugli esportatori però ambiguo per alcuni Paesi persino posto si pensi per esempio a Russia e Venezuela come agevole o minore successo infatti mosche Caracas si barricano oggi in un ritrae ICI mentre nazionalista
Riversando sulla politica estera le anzi interne nel tentativo di sostenere consensi in calo
Guardando invece Paesi importatori e più nello specifico all'Europa emergono una volta di più gli aspetti controversi dell'età dell'abbondanza i Paesi dell'Unione europea dovrebbero trarne conforto dal vedere scendere i prezzi sia perché questo aumenta la competitività delle loro imprese rispetto a quelle americane asiatica sia perché i cittadini europei possono destinare ulteriori risorse ad altri tipi di consumi ma mentre il calo dei prezzi alla pompa e sui consumi domestici non è così marcato anche a causa di una tassazione che incide fortemente sui costi dell'energia ciò ha un effetto significativo sui prezzi industriali e si ripercuote in generale sul livello dei prezzi in un periodo in cui l'infrazione già troppo bassa una Europa spinta verso la deflazione fa paura e mercati e a banche dai bilanci non ancora posto
Che temo che i cittadini di Marino gli acquisti sperando di scontare prezzi più bassi in futuro inoltre i fondi sovrani dei Paesi esportatori che gestisco almeno tre mila miliardi di dollari equivalente più del quattro per cento del PIL mondiale
Sono oggi costretti dalla crisi a tappare le voragini fiscali che si aprono i bilanci dei Governi nazionali che dunque ritirarli capitale da mercati occidentali rimandando Investimenti già programmati
Una perfetta cartina di tornasole di tutti gli effetti ambiguità crollo dei prezzi
Ha infine rappresentata dagli Stati Uniti che sono al contempo si al maggior consumatore di petrolio sia il terzo maggiore produttore di greggio al mondo
Sebbene oggi grazie all'evoluzione esce il gli Stati Uniti importi non solo il cinquanta per cento del petrolio che consumano era quasi l'ottanta per cento al due mila cinque che il tre per cento del gas naturale era il sedici per cento il due mila cinque
Gli Stati Uniti sono l'esempio lampante di quanto il raggiungimento di una tanto agognata indipendenza energetica senza costi sia una chimera
Gli Stati Uniti sale infatti andando incontro a un significativo trasferimento di redditi chiama cavalcato il più rapido bombe la produzione di idrocarburi della storia scommettendo sui prezzi alti esponenti tra produzione a doppia cifra anno su anno
Si ritrova oggi profondamente indebitato e incapace di far fronte impegni finanziari presi solo pochi mesi prima
I consumatori americani da parte loro tendono a non percepire più gli effetti all'interdipendenza dall'estero e a sognare un'America forte ma sempre più distaccata rispetto a quello che succede al di là degli oceani
Difficile immaginare che questo non abbia alcun impatto sulle ormai prossime elezioni presidenziale americana
Se dunque ripercussioni politiche economiche del crollo del prezzo idrocarburi sono rilevanti sul breve periodo Massolo anche meno più di quanto appaia a prima vista
Il panorama europeo internazionale può cambiare naturalmente se ci si pone l'ottica di più ampio respiro
Un secondo grande crollo sembra fatti ormai staliniana sia l'orizzonte si tratta della crisi del paradigma stesso delle politiche energetiche che era stato sviluppato nel secondo dopoguerra
Si fa infatti sempre più largo la consapevolezza che per rispondere alle sfide di oggi del futuro
I sistemi energetici nazionali devono diventare più flessibili si dovrebbe dunque passare dal sette né quali predominano grandi imprese verticalmente integrate che il dirigismo statale ad altri in cui il mercato cui sono a spasso sempre maggiore
Allo stato casomai resta il compito di sopperire fallimenti di mercato di farsi portatore di nuovo Regina distanze a partire dall'integrazione nel sistema del giudice nazionale o in un'ottica europea sovranazionali delle fonti rinnovabili senza che ciò però comprometta classe abilità
Delle reti elettrica questo duplice crollo scrive magri dei prezzi e delle certezze in tema di policy ci pone di fronte a un contesto energetico profondamente mutato destinato a trasformarsi ulteriormente
è inevitabile che nell'agenda dei decisori politici si ritrova una pluralità di temi vecchi e nuovi che spaziano dall'ambito geopolitico giù economico come la questione della sicurezza dell'approvvigionamento
Fino a questioni tecniche come la proposta di riforma dei contesti regolatore normativi nazionali e sovranazionali
Tutto ciò che in un momento in cui sembra sempre più emerge la consapevolezza di essere di fronte una sfida qua del cambiamento climatico
Che ha caratteristiche necessariamente globali
Questo rapporto procede l'analisi dei due crolli che stanno caratterizzando l'età dell'abbondanza con l'obiettivo di comprenderne profonde implicazioni e di identificare risposte di policy capaci di coniugare le prospettive politiche economiche più generali con quelle più tecniche
In conclusione questo apporto dimostra che nell'età dell'abbondanza i costi e benefici per i diversi Paesi del mondo sono meno scontate di quanto si possa pensare a prima vista
L'impatto a livello regionale internazionale parimenti incerto e rischia di complicare ulteriormente il già traballante quattro delle relazioni internazionali odierne
Tutto ciò ma infine inserito nell'ambito di una sfida che investe tutti gli Stati in maniera davvero globale
Quella della lotta al cambiamento climatico
Che ci si trova in un periodo di relativa abbondanza scarsità di combustibili fossili
Questa sfida impone a tutte le centonovanta economia del mondo di pensare a nuovi approcci soluzioni sul piano etico politico ed economico così Paolo Magri vicepresidente esecutivo del direttore dell'ISPI nell'introduzione e a questo il burqa questo volume pubblicato dalla ISPI intitolato l'età dell'abbondanza come cambia la sicurezza energetica un volume a cura di Massimo Nicola anziché Nicolò Rossitto
Che se volete potete scaricare integralmente dalla sito internet iscrivo Orlandi punto Chiti
E tutto però oggi grazie per l'ascolto da Lorenzo rendi potete seguire anche attraverso con un riferimento in molte altre segnalazioni attraverso quinto
Chiocciola RAS trattino passo Geo Paul
Grazie che ci sentiamo sabato mattina le sette