Capire per conoscere

è arrivato il momento come Unione di di occuparci di economia con il professor Mario Baldassarri nella rubrica capite che per conoscere vogliono professore buongiorno allora
Siamo alla all'indomani di una giornata che ha visto il Paese mobilitarsi in parte in parte non maggioritario diciamo per il referendum sulle trivelle e che vede oggi in sostanza
Un dato politico almeno per esempio si prenda la prima pagina del Corriere la sera ma non solo
E iniziò il vincitore di questa giornata il mancato quorum sulle trivellazioni viene raccontato esse il Presidente del Consiglio Matteo Renzi che
E quindi ha ripreso un po'di di vento in poppa forse l'aveva fiutato alla
La la difficoltà delle somme che ci volesse un indovino per per capirlo che il quorum era davvero difficile accogliere
E insomma cosa Baldassare però lei ci diceva prima affibbiato questa premessa perché lei si diceva prima rinuncerà questa intervista
Certo questi nebbia e nebbia che nasconde che o quanto meno rende meno visibile cosa lusso ma in realtà un referendum a mio parere del tutto inutile
Poggiato su due grandi ipocrisie
L'ipocrisia dei sostenitori del referendum perché l'hanno venduto hanno tentato le Regioni dirlo va be'Chicchi comunque si è schierato a favore del referendum
Tentando di venderlo come la politicanti trivelle la politica per il disinquinamento e quant'altro
Nulla di tutto questo
Il quesito referendario era volta valutato da qui a sette otto dieci anni non cambiava niente da questa mattina
Questa è la prima gigantesca ipocrisia niente a che vedere a meno che la Cassazione e quello che ha lasciato in piedi dei dei seguissi esattamente su sei quesiti lasciato in piedi uno gli altri cinque sax sono stati apparentemente risolti dal Governo con
L'aggiustamento della legge quindi quest'ultimo che rimaneva è totalmente irrilevante
Che si è confrontato con l'altra gigantesca ipocrisia
Di chi era contrario al referendum per il posto di lavoro per la politica energetica industriale contratto niente a che vedere anche qui con la politica energetica con i posti di lavoro e quant'altro
Questa parte antireferendari ha guidato dal Presidente del Consiglio
A mio parere ha fatto una
Eccellente operazione mediatica di comunicazione e quindi il fumo di cui parlavamo cioè
A usato questo argomento per deviare l'attenzione
Dai problemi veri del Paese non dimentichiamoci che pochi giorni fa il Governo ha presentato il Documento di economia e finanze il desse
Di quello non se n'è più parlato se n'è parlato quando non c'era ancora
Si discuteva come al solito dibattiti su slide su numeri tirati fuori da qualche quotidiano ma nel momento in cui è stato disponibile il testo vero del def
Il dibattito è completamente scomparso e il referendum ha aiutato a buttare questo fumo negli occhi
è in realtà leggendo l'attentamente il destro mi ha fatto venire in mente invecchio teorema del economico di Kenneth Arnold il teorema dell'impossibilità cioè che Kenneth arrotare applicato
Ah agli schemi di voto e della democrazia in questo caso il dessert contiene il teorema dell'impossibilità perché da un lato dà per scontato che l'Unione europea ci autorizziamo a sfondare il deficit pubblico
A sfondare il percorso di rientro non il tre per cento ma è un percorso di rientro e quindi che si sposti
Al due mila diciannove a mio parere ben oltre l'azzeramento del deficit pubblico
Dall'altro lato viene venduta l'idea con i numeri che da quest'anno il rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo comincia a ridursi bene
Queste due cose sono il teorema dell'impossibilità
Perché perché tutto il dessert poggiato su due ipotesi
Una è quella della crescita l'altra è quella dell'inflazione che a mio parere con i dati ad oggi non stanno né in cielo né in terra la crescita pure essendo stata corretta rispetto alle precedenti previsioni del governo
Viene data all'uno e due per cento quest'anno poi l'uno e tre impone all'uno e quattro se tutto va bene quest'anno staremo all'uno per cento e forse anche un po'sotto
Ancora più eclatante è il dato sull'inflazione
Cioè il rapporto debito PIL che fa riferimento al debito in valore assoluto e al prodotto interno lordo in valore nominale quindi quest'ultimo è dato dalla crescita reale più l'aumento dei prezzi
Bene per gonfiare il valore nominale del PIL il DEF dice che l'infrazione riprende che addirittura l'anno prossimo saremo all'uno virgola tre per cento
Ora su questa base
Lievemente il rapporto debito PIL quest'anno si riduce di zero virgola
La centotrentadue setter centotrentadue quattro ecco
E gli anni successivi si riduce di un tutt'uno due punti all'anno
Ma è tutto basato sull'inflazione che valuta il tre ora l'infrazione oggi attorno a zero due
Basta zero due
Se dovessimo fare nella media del due mila diciassette
All'uno virgola tre per cento ciò significa che dovremmo chiudere il due mila diciassette con un'infrazione attorno al due forse un po'sopra al due per cento per fare nella media uno e sette per cento
Ora questi due temi crescita inflazione sembrano tecnicalità da economisti
Ma in realtà e evidenziano un rischio tremendo da qui a settembre che l'Italia occorre
Sul piano dell'economia reale perché la crescita è più bassa e quindi la disoccupazione la via assorbiremo da qui a sette otto nove anni ancora a questi ritmi di crescita e sul piano degli equilibri finanziari
Con un deficit che non si azzera è un debito che crescerà il rapporto al PIL quest'anno e gli anni prossimi proprio perché non ci sarà l'inflazione e non ci sarà la crescita programmata nel verso
Ebbe da qui a settembre in mercati finanziari potrebbero avere
Pesanti fibrillazione anzi all'anch'essi tre la referendum ecco c'è un problema interno e cioè che a settembre come sappiamo il governo del fare registrabilità ben due mila diciassette quindi lì deve dare un messaggio
Con i numeri aggiornati ulteriormente perché non può più presentare i numeri di dieci giorni fa visto che a settembre
Avremmo insomma delle evidenze più chiare che la crescita più lenta e che l'inflazione è più lente a questo si aggiungono le fibrillazioni esterne
Quindi la breaks i tre da una parte e tutte le condizioni di fibrillazioni nell'economia mondiale ventitré giugno rischia di essere una giornata di non ritorno
Il Fondo monetario asino dal G venti venerdì è arrivato un messaggio chiarissimo hanno parlato di io un potenziale sciocca
Per i mercati passaggi chiarissimo anche alla siti forse però
Che davvero questa data potrebbe professor Baldassarri
Fargli vedere molte delle certezze che ci sono sul futuro sul cammino per quanto umanamente Artissima di questi tempi dell'Europa dell'Unione europea
Beh la data di per sé come al solito non è che dica molto il problema è il processo
E cioè un'Unione Europea che dovesse perdere
La Gran Bretagna
Anche se la Gran Bretagna è sempre stata con un piede ricompare dall'altra fa parte dell'euro e quant'altro però
è una potenza europea
è fondamentale e storica ecco un'Unione Europea che dovesse perdere la Gran Bretagna a mio parere sarebbe un gioco disastroso su entrambi i fronti
Per l'Unione europea e per la Gran Bretagna e certo qui le difficoltà politiche interne di Cameron
Con la storia dei conti a Panama e quant'altro non aiutano certamente e quindi e poi i processi si vanno un po'a catena vanno un po'a Domino se cade uno uno
Un paio un villino poi si rischia di
Terrei Lilli esattamente rischia poi di far cadere anche gli altri birilli quindi l'area Euro e quant'altro quindi il ventidue giugno importante da questo punto di vista come processo
Perché ripeto
Nell'immediato può non succedere nulla ma cambia radicalmente il quadro economico politico e istituzionale
Dell'unione europea al di là dello del non nocciolo duro dell'area euro
Alla quale appunto la Gran Bretagna non appartengono non non partecipa allora tutte queste cose da qui ad autunno attraverso le state e non dimentichiamoci mai
Che
Nel mese di agosto quando i mercati sono molto piccoli perché le transazioni diminuiscono molto ilarità
Il free rider siccome le quantità scambiate di titoli sono pochi comprò più facile influenzare i prezzi
è e non a caso negli ultimi anni le crisi l'abbiamo sempre avute tra fine luglio e i primi di settembre punto quando la gente al mare e i furbacchioni che vogliono speculare sanno che è quella e la grande opportunità
Quindi ripeto
Io leggo il referendum e tutto risalto mediatico che è stato dato su cui il cosiddetto referendum trivelle come un fumo negli occhi rispetto alla realtà
Economica politica e sociale dell'Italia dell'Europa e parte anche sul resto del mondo ma ciò che succede in Brasile
Essi è anzi voglio determina fibrillazioni sui mercati a proposito di petrolio c'è da
Parlare anche del vertice OPEC e dalla tentativo di e in qualche modo far risalire il prezzo del del greggio con una
Ora con una sospensione più o meno di un rallentamento della produzione solo che
E un'intesa che stenta ad arrivare
Il braccio di ferro tra Iran era abbia saudita insomma si rivedono anche le quote in parte almeno le trame che stanno caratterizzando
Quella che una volta si sarebbe tra mezzaluna fertile le tensioni insiste da una parte
I nemici e lì si dall'altra le ambiguità anche nelle opere che gli equilibri sono più o meno quelli anzi
Forse bisognerebbe avere via qui dell'opera quel capire quello che succede lei quante volte da qui ha raccontato denunciato la vendita di contrabbando del petrolio dei da parte dell'ISEE se qualcuno la vendevano e qualcuno che non necessariamente
Aveva la bandiera nera o a bandire ben più colorate più occidentale insomma o comunque amici leghisti dentari chiamiamoli così
Professor Baldassarri che succede su questo fronte
Beh
Dato di fatto è che l'OPEC comune abbiamo conosciuto nei decenni passati cioè come il monolite che controlla la produzione i prezzi del petrolio nel Grand oligopolio
Pietro riferita agli internazionale non c'è più sostanzialmente abbastanza Sbrinz dell'ATO
Il paradosso oggi è che
Il crollo del prezzo del petrolio
A mio parere deciso la decisione guidata dall'Arabia Saudita per un messaggio politico e geopolitico un duplice messaggio
Agli americani
Per dirgli cari americani non fate tanto di sbuffo ogni con il vostro Cherie Loiodice il gas
Perché il vostro cielo e c'è il gas che vi potrebbe dare l'autonomia energetica nei prossimi anni
Sotto sessanta sessantacinque dollari al barile non vi conviene più e
E buttate a mare miliardi e miliardi di investimenti in quella tecnologia ai russi
Che la Russia che stava in qualche modo
Prendendo influenza forte in tutta l'area del Medioriente supportando la Siria era lontano altro eccetera
E il messaggio era fermi tutti qui comandiamo noi in quest'area e questo ovviamente ha messo in crisi la Russia col crollo del petrolio
Alla quale
Stupidamente l'Unione europea ha aggiunto le sanzioni per la questione dell'Ucraina quindi mettendo doppiamente in crisi
La Russia e ovviamente essendo molto interrelata con l'Europa e l'Unione europea questo determina gravi perdite di crescita e occupazione anche per noi in Europa e soprattutto per l'Italia e Germania che sono le due grandi
Economie manifatturiere che hanno nel mercato russo avevano ed hanno nel mercato russo un importante potenziale
Paradossalmente adesso l'Arabia Saudita
Mirerebbe a ricostruire un minimo di
Consenso all'interno dell'otto per far risalire un po'il prezzo perché è vero che il loro assetto interno
Con è incerto perché se anche per loro il petrolio a trenta dollari al barile o meno e può essere tenuto per qualche tempo
Però nel lungo periodo non è che gli creano condizioni anche interne favorevoli quindi oggi paradossalmente l'Arabia Saudita che
Ha guidato il crollo del prezzo del petrolio per i motivi che io ritengo e che ho illustrato essere quelli veri
è è interessata a farlo risalire un po'magari verso i cinquanta sessanta devolverà svolgerà la nel frattempo però
C'è stato l'accordo con l'Iran certi se scongelato l'Iran e ancora una volta sul petrolio avviene lo scontro usciti sunniti
Perché giustamente da un certo punto di vista di radice ma noi dopo tanti anni possiamo riaffacciarsi sul mercato petrolifero e ci venite a chiedere a noi le quote e le restrizioni della produzione ecco allora che il vertice
è stato il di fatto un nulla di fatto sostanzialmente
Perché
E non c'è accordo interno tra i produttori
Nel frattempo la domanda mondiale rimane debole perché il rallentamento della Cina la crisi russa alla crisi
Brasiliana e quant'altro quindi la domanda è debole
L'offerta non è compatta e quindi le quantità continuano ad essere compatte è il prezzo del petrolio rimane relativamente basso
E cioè non non non si vede un aumento verso i sessanta dollari a bocce ferme
Questo però implica e torniamo al quale quello della benzina invece è del del del dei carburanti rimane invariato no qualora voi noi casomai scende molto meno ad un livello diamo tutti o del processo è asimmetrico cioè quando il petrolio aumenta
Il giorno dopo organizzino aumenta quando il petrolio diminuisce la benzina diminuisce dopo tre quattro cinque mesi è solo tornerà sulle nuove solo parzialmente
Ma quello fa parte dell'oligopolio interno dei mercatini dei prodotti petroliferi nazionali ma ma sempre giusto ricordarlo venendo sempre con la filiera dell'acqua
Ecco ma tenendo sempre conto peraltro che nel prezzo della benzina che noi paghiamo in Italia
Il cinquanta per cento è il prezzo industriale il cinquanta per cento sono tasse che vanno allo Stato stesso quindi io tanti anni fa avevo detto facciamo un fondo
Di calmierazione quando il prezzo del petrolio sale
Lo Stato incassa di più e quindi l'mettiamolo in un fondo quando il prezzo scende lo Stato incassa di meno e preleviamo da questo fondo
Ma usiamo in modo flessibile l'imposizione fiscale sulla benzina che è il cinquanta per cento del prezzo
Per calmierare il prezzo impegnativa anche ricordato che ad ogni finanziario quasi ogni volta ogni qual volta si prospetta
Una un aumento di spesa comunque entra in ballo le accise attorno le accise sono in campo anche qui torniamo al nostro def
Documento di economia e finanza nel due mila diciassette nei conti del desse ci sono ancora
Quindici miliardi di accise in più da pagare il Governo si è impegnato a disinnescare quella mina ma deve trovare le risorse da qualche altra parte non sono allora se sostituisce le accise con altre tasse
Dal punto di vista dei tartassati non cambia nulla se le sostituisse con tagli veri di spesa beh quella sarebbe una strada molto giusta
Ma ancora una volta il prezzo del petrolio che si profila basso vuol dire che la fase di inflazione bassa o i rischi che dice sempre Mario Draghi da Francoforte di deflazione sono permanenti
Nella la settimana scorsa durante l'appunto il fumo dalla campagna referendaria e quant'altro
E forse le dichiarazioni di Draghi a Washington sono state messe in qualche trafiletto non così oppure presenti mezza giornata
E poi scomparse a sono dichiarazioni pesanti come pietre a Washington la riunione del Fondo monetario internazionale Bracchi ha detto e ripetuto anzi
Attenzione
I rischi di deflazione ci sono e l'inflazione non riparte
E io con la politica monetaria non è che riesca a fare più di tanto perché appunto di resta solo di aree come si dice in gergo di pregio all'epilogo aereo la lega all'elicottero e e buttare i soldi per le piazze per le vie con l'elicottero
E allora torniamo a noi è evidente che quell'ipotesi di inflazione all'uno e tre per cento l'anno prossimo perno del DEF del Governo rende quanto meno scriverne uno per dire che il rapporto debito PIL diminuirà
Ecco ripeto non sta né in cielo né in terra sulla base dei dati che abbiano oggi poi speriamo che Dio ce la mandi buona come come si diceva oppure più recentemente io speriamo che me la cavo
Che operava da Dini di ottimismo
Ringraziamo il professor Mario Baldassarri capire per conoscere tornarono di prossimo grazie davvero professor Baldassarri ha