Questo anche e soprattutto perché è mancata la voglia di intersecare la storia dell'emittente con quella, dal "basso", del ricevente.
Eppure, in questo senso, la bibliografia internazionale è ricca di stimoli: storici, antropologi, studiosi di media studies hanno ricostruito il paesaggio culturale creato dai mezzi di comunicazione in una prospettiva … assai feconda che si ritrova nei saggi qui contenuti.
Oltre alla prospettiva storica il libro traccia alcune linee per uno studio delle dialettiche televisive e dell'immaginario, ovvero del ruolo della televisione nella costruzione di paesaggi mediali che, rappresentando individui e gruppi sociali, si attuano nella sfera pubblica modificandola.
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