Seduta solenne del Consiglio Regionale della Toscana per la Celebrazione dell'Indipendenza della Toscana

Bene viene iniziamo i nostri lavori
Come al solito noi
Iniziamo con
L'ascolto dell'inno nazionale
Buongiorno a tutti alle autorità presenti naturalmente in primo luogo il grazie al Presidente della Corte costituzionale professor Paolo Grossi
Che
Ha voluto essere presente con noi per noi rappresenta un grande onore in questo momento che ci consente
Di ricordare per la prima volta in forma ufficiale ma
Come nell'ordine del giorno approvato nella seconda seduta del Consiglio regionale lo faremo ogni anno la data del ventisette aprile che ricorrenza
è importante nella storia d'Italia e nella storia della Toscana
Ricorrenza che ci riporta al mille e ottocentocinquantanove a una tappa fondamentale nel passaggio dalle dinastie a quel Governo provvisorio che porterà poi la Toscana ad essere
Parte integrante del Regno d'Italia
Anzitutto voglio ringraziare Paolo Grossi perché
Io sono legato personalmente quanto ricordo il mio esame di Storia del Diritto Italiano alla Facoltà di giurisprudenza
Di dell'Università di Firenze ma il professor Paolo Grossi che
A giurisprudenza a Firenze è stato per tre anni dal settantadue al settantacinque il Preside in realtà era un'autorità per la naturale autorevolezza che ispirava una sua funzione di docente universitario
Che era riferimento e il fatto che il ventitré febbraio del due mila nove egli sia diventato componente della corte costituzionale
Compito che lo porta nel mandato di nove anni assolvere oggi la funzione di Presidente per un periodo e ancora lungo e importante
Elemento di assoluta garanzia e di grande affetto di partecipazione emotiva chi come tanti
Studenti lo hanno conosciuto apprezzato e davvero vedono in lui un riferimento fondamentale nell'equilibrio dei poteri del nostro Stato ringrazio tutti
Ringrazio naturalmente con lui il Segretario generale Carlo Visconti che
Il Segretario generale di una Corte costituzionale che avrà nei prossimi mesi un ruolo delicatissimo quanto importante
La loro presenza qui prima del Consiglio a inaugurare il restauro della bandiera che le milanesi vollero per il Prodi toscani dopo
La battaglia di Curtatone Montanara Prima Guerra di Indipendenza e che il nostro percorso storico è suggello del passaggio della storia della Toscana
Al alla Repubblica una e indivisibile davvero qualcosa di molto significativo e importante
Ringrazio tutti i consiglieri regionali che sono presenti e che con la loro presenza
Vivono questo momento solenne della prima ricorrenza del ventisette aprile e ringrazio le autorità che sono
Davanti a noi nel nostro emiciclo ad essere parte di questa occasione il prefetto innanzitutto il prefetto Giuffrida accanto a lui Margherita Cassano nella sua qualità di Presidente della Corte d'appello e accanto a loro Francesco Andrea al Procuratore generale e la Repubblica sul mio lato
Destro con il dottore Ignazio Del Castillo il Presidente della Corte dei conti la Sezione giurisdizionale
Con loro naturalmente l'avvocato una
Il presidente del l'avvocato generale dietro Castiello Gianni cortigiani e il questore da pochi giorni questore di Firenze
Alberto Intini Marilena Rizzo la Presidente del Tribunale di Firenze
E dietro i loro naturalmente il
Comandante Stefano forte della
Scuola di area nautica militare
Vero monsignor Giuliani sull'altro lato Vasco Giuliani rappresentanza dell'arcivescovo e poi naturalmente abbiamo la presenza del delle altre in tutte le altre autorità
Vedo comandante provinciale dei Carabinieri Marco Lorenzoni vedo e le generale Giuseppe Vadalà acché
Proprio ieri ha presentato il rapporto del Corpo forestale dello Stato qua in Regione
Vedo per la scuola marescialli Carabinieri Generale Aldo visione
Penso anche alla scuola che sta sempre più Fiorello a Castellano nella prossima destinazione che avrà un profilo nazionale poi dottor Pierpaolo Verna come
Agenzia delle entrate a livello nazionale tutte le altre autorità io li ringrazio per essere qua presenti perché
Conferiscono a questa giornata quel profilo che
Da il senso di una ricorrenza che vuole essere
Importante per la Toscana il ventisette aprile io pensavo stamani quando venivo qua dove noi siamo siamo
Il Palazzo Panciatichi sede del Consiglio regionale
Che come il suo indirizzò a dia Cavour e via Cavour
Fu deliberata dalla antica toponomastica fiorentina che indicava
Questa strada come strada importante davanti al palazzo che fu di Lorenzo il Magnifico il palazzo dell'architetto mi che Lozzo voluto da Cosimo il Vecchio il palazzo Mediceo per eccellenza
Via Cavour da via larga divenne il ventisette giugno del mille e ottocentosessanta
Esattamente un anno dopo quelle ventisette aprile
E lo volle uno dei protagonisti del ventisette aprile chiamare questa strada dia Cavour
Lo volle proprio quel Ferdinando Bartolomei che era il Gonfalonieri le cinque anni dopo con
La legge comunale provinciale il Gonfalonieri diventerà naturalmente per tutta Italia il Sindaco
Ferdinando Bartolomei allora Confalonieri di Firenze volle ricordare questore Vuolo così importante che la Toscana esercito nel Risorgimento e quindi via Cavour fu il segno
Di una toponomastica fiorentina che è cambiata
Da via Cavour andiamo in quella piazza San Marco dove al centro vi è la statua del generale dell'Unità d'Italia Manfredo Fanti
Voeller
Allora la statua di Pio Fedi lo stesso a scultore più Fedi che nel Palazzo Vecchio
Realizzò la statua che Eugenio di Savoia Carignano volle la civiltà Toscana come ringraziamento I toscani per il plebiscito dell'undici marzo mille ottocentosessantuno
E proprio da piazza San Marco e dalla statua di Manfredo Fanti se giriamo a sinistra dopo il piccolo pezzo di via della Dazieri troviamo via ventisette aprile ovvero la via che ricorda la giornata di oggi
Via ventisette aprile dove ci conduce ci conduce all'indipendenza della Toscana infatti da via ventisette aprile noi abbiamo la piazza dell'indipendenza
La toponomastica di questi luoghi ci riporta
Proprio a quei giorni Cavour dal perito Fanti il ventisette aprile l'indipendenza della Toscana perché il ventisette aprile accadde
Questo la rottura di un'epoca la Toscana che veniva da duecento novanta anni di Granducato
Il granduca primo fu Cosimo primo dei medici con il professor grossi prima commentavamo nel nostro percorso storico il suo ritratto il grande statista come Lorenzo il Magnifico pur uomo
Del mecenatismo Mediceo Cosimo primo fu l'uomo dello Stato dello Stato che senza urtare la suscettibilità di nessuno dopo il mille cinquecentocinquantacinque lui volle
Granducato di Toscana Ducato di Firenze educata di Siena ovvero l'unità di un territorio che sintesi però si integro attraverso
Il segno formale della bolla papale del ventisette agosto del mille cinquecentosessantanove Papa Pio quarto riconobbe il titolo
Cosimo primo di Granduca di Toscana Doxa Etruria quindi il riferimento storico all'Etruria e in quel momento nel mille cinquecentosessantanove inizia una storia del Granducato di Toscana
Che porta a duecento novant'anni con passaggio di dinastia
Dai medici I Lorena con me
Il progressivo unirsi della Toscana la Repubblica di Lucca entra nel Granducato solo dieci anni prima quel venti sette aprile nel mille ottocentoquarantanove ma sostanzialmente porta alla Toscana di oggi e noi possiamo
Nello Stato italiano nella Repubblica una e indivisibile sentiamo di avere la responsabilità di essere l'unica Regione
Che può a vere sostanzialmente gli stessi confini da veramente quattro quattrocentocinquanta anch'
Noi abbiamo quindi in questa Toscana un ruolo che era stato il ruolo fondamentale nel Risorgimento della festeggiamo la bandiera restaurata della di Curtatone Montanara
E io penso quando a Curtatone e Montanara vi era un giovane che in quel momento nel quarantanove aveva ventitré anni fra gli studenti di Pisa di Siena di Firenze di Livorno che si chiamava Carlo Lorenzini e che poi si scriverà
Pinocchio con lo pseudonimo di Collodi e sarà lo stesso che dieci anni dopo Curtatone Montanara nella l'azione del diciotto di marzo del mille ottocentosessanta descriverà
Come tre giorni prima dal balconcino di Palazzo Vecchio
Enrico Poggi il Guardasigilli il Ministro della Giustizia aveva dato il risultato del Plebiscito il primo Plebiscito
Fra le realtà italiane dopo il plebiscito della Toscana vi fu dieci giorni dopo il ventitre di marzo il plebiscito nelle Marche in Umbria nelle Gatto pontificio di Bologna
E tutta l'Italia di mezzo come verrà chiamata sì UNI al Regno di Sardegna il Piemonte devo dire che la Toscana di allora svolse il ruolo fondamentale di portare nel marzo del mille ottocentosessanta alla unità Lombardia e Piemonte con la Seconda Guerra di Indipendenza era avvenuto questo dopo Solferino
E San Martino li Italia di mezzo ma fu talmente importante il ruolo della Toscana e di Bettino Ricasoli in quel momento che non è un caso che il plebiscito e del marzo del mille ottocentosessanta
Garibaldi decide di partire da quarto due mesi dopo nel maggio consapevole che si aveva la diffidenza e l'ostilità di Cavour e di Vittorio Emanuele II
Più del primo che del secondo sarebbe stato l'uomo che in qualche modo trovava il conforto
Ah Talamone proprio dal Governo provvisorio della Toscana per andare poi verso la Sicilia e scatenare con l'impresa dei Mille
Il processo di unità italiana
Quindi in quei due anni dal ventisette aprile del cinquantanove
Al marzo del sessantuno l'Italia fa qualcosa che non faceva da mille e cinquecento anni da quando era accaduto l'impero romano nel quattrocentosettantasei dopo Cristo fa un qualcosa che è magico in due anni ma in quel qualcosa che diventa
Il Regno d'Italia
Sì svolge un ruolo quello della Toscana che un ruolo di grande e deciso impulso forse se il piano Conte ha messo la dinastia la Toscana ha messo in quel caso la lungimiranza di una classe dirigente che con grande determinazione
Prego il granduca leopoldo II di andarsene senza spargimenti di sangue quello che accade il quel famoso ventisette aprile fu proprio questo
Il granduca Leopoldo secondo sapeva che ormai tutta la Toscana voleva che lui
Non per quello che era stato anzi la Toscana lo apprezzava ma per quello che sarebbe stato lui era figlio di sangue di quella dinastia Asburgo
Che si identificava naturalmente con l'Austria era il momento di andarsene lo pregare uno tutte le componenti politiche toscane lo prego la componente dei consorti oggi la identificheremo con i moderati
Guidata da Bettino Ricasoli che pure aveva delle straordinarie personalità aveva quell'hub Albino Peruzzi che sarebbe diventato il Ministro dei lavori pubblici e tempi Firenze capitale e poi
Ci mise la faccia quando Firenze disse il momento di crisi di un trasferimento molto rapido della capitale quindi ci voleva un sindaco che guidasse
In quella fase un bambino Peruzzi poi il Sindaco
Aveva uno Chambre Dini l'uomo che era il Confalonieri e poi il Sindaco di Firenze nel sessantacinque tempi della Capitale che nel sessantasette diventerà il Ministro delle Finanze
Che incerto non passerà alla storia in termini positivi perché introdusse la tassa del macinato
Dal nel mille ottocentosettanta fu l'unico Ministro delle Finanze che mise impari i conti dello Stato italiano ci sarà quelle Cosimo Ridolfi che aveva fondato la Cassa di Risparmio l'Accademia dei Georgofili
E che fu ministro peraltro molto apprezzato da Vittorio Emanuele II
E questa strada la nostra via Cavour aveva tre ministeri e i tempi di Firenze capitale Ministero degli Interni qui nel Palazzo Medici Riccardi
Aveva il Ministero della guerra proprio in Santa Caterina davanti piazza San Marco e nel casino Mediceo quello dove oggi c'è il circolo ufficiali aveva il Ministero delle Finanze dove andò appunto Chambre Dini
Quindi eravamo nel cuore del potere della Firenze capitale proprio perché in quei giorni dal quarantanove al CIPE al dal cinquantanove al sessantuno
La Toscana avete esercitato questo ruolo ventisette aprile il momento in cui il granduca se ne andò
Si racconta
Dal Ponte Rosso verso via Bolognese se ne andava per la strada verso il nord dove erano arrivati nel mille settecentotrentanove
I suoi antesignani il bisnonno e la bisnonna Francesco Stefano di Lorena
E Maria Teresa d'Austria Francesco Stefano di Lorena quand'era arrivato quel venti gennaio del mille settecentotrentanove aveva avuto
Una Firenze che oltre le mura aveva davanti un arco che coincideva con la porta di San Gallo era l'arco dei Lorena l'aveva fatto l'architetto scialbo e ancora oggi è lì nel mezzo a piazza Libertà
Quando leopoldo II se ne andò se ne andò fra gli applausi ma si capiva tutti che e i consorti di Bettino Ricasoli
Il centro oggi lo definiremo così la società nazionale con leader Ferdinando Bartolomei che fece appunto il Sindaco
I popolari
I democratici di Giuseppe Dolfi pensate
Sul suo Busto la al cimitero delle porte sante c'è un'unica espressione Giuseppe Dolfi l'uomo che aveva l'APPA in e che via in Borgo San Lorenzo e che nella lapide appare accanto a Garibaldi a Mazzini era il riferimento di Garibaldi e di Mazzini a Firenze
Aveva un'unica frase nel suo Busto la democrazia
E quello che avvenne
Quando tutte e tre le componenti centro sinistra e moderati andarono da leopoldo II pregandola
Di andarsene quello che avvenne fu proprio una rivoluzione di velluto come è stata poi chiamata la rivoluzione la Cecoslovacchia quando si è insediato ha ben dopo la rottura del muro
Devo dire che
Lato Scano a quel punto il ventisette aprile innesto con la costruzione del Governo provvisorio un processo che fu un processo molto lineare molto determinato
Bettino Ricasoli all'inizio non entro nel Governo provvisorio il primo Governo provvisorio fu il Dandini manichini e appunto Ubaldi lo Peruzzi
Petino Ricasoli entro qualche giorno dopo l'undici di maggio e infatti quando abbiamo festeggiato i centocinquanta anni dall'Unità d'Italia ricordo il Presidente Napolitano ce lo disse quando insieme all'allora Sindaco Renzi ero Presidente Consiglio comunale andava a trovarlo e se io voglio venire a Firenze l'undici maggio perché il giorno in cui Bettino Ricasoli entra nel Governo provvisorio
Quando Bettino Ricasoli entrò nel Governo provvisorio subito si fece leader Presidente divento dal luglio e allora volle compiere subito un gesto
Oggi avrebbe fatto il suo sito internet allora fece un giornale era la forma di comunicazione lo chiamo la nazione perché nel luglio del mille ottocentoquarantanove
Era il modo per dire no alla pace di Villafranca che nel patto fra Napoleone terzo e
Vittorio Emanuele II significava confederazione no in Toscana ce l'ha già l'idea non una confederazione ma una nazione
E in quei mesi il Governo provvisorio guidato da Ricasoli non fece ordinaria amministrazione
élite dura fondo a Firenze
L'istituto di studi superiori pratici e di perfezionamento l'antesignano di un'università che ad esempio nel capoluogo allora non c'era
Raccolse una serie di donazione importanti la Casa Buonarroti divento museo pubblico proprio allora
Vi fu una riforma socio sanitaria significativa quindi quei dieci mesi vi fu in quel Governo grande personalità che fu una luce un po'per tutti Italia
Fino a decidere che per la prima volta in Italia vi sarebbe stato il suffragio universale per decidere se uno Stato la Toscana poteva annettersi o meno al Regno di Piemonte Sardegna
Per la prima volta si votò tutti
Non le donne e votarono Margherita Cassano ha fatto una bellissima relazione venticinque aprile
Sulla partecipazione le donne le settanta anni fa con la Costituente ma il passo il primo passo verso un suffragio universale fu proprio invece
Quelle Governo provvisorio che lo decide per l'undici marzo
E quando l'undici marzo del mille ottocentosessanta Governo provvisorio dopo dieci mesi
Arrivo a compiere l'atto fondamentale il plebiscito i toscani che arrivarono alle urne e che non avevano mai votato furono più del settanta per cento trecento sessantasei mila cinquecentosettantuno tosto
Toscani
Pari al novantaquattro per cento decisero per l'unità nazionale
E dopo il plebiscito della Toscana lo dicevo dieci giorni dopo il plebiscito fu in Umbria fu in fu nelle Marche fune legato di Bologna insomma fu trascinante per tutto il centro Italia
Ecco quei dieci mesi di esperienza di Governo del
Transitorio traghettano verso l'unità d'Italia e il momento però di cesura il momento in cui si passa dai tre secoli di dinastie medici a e lo le rese
Al momento in cui la Toscana esercita un ruolo fondamentale di motore per l'Unità d'Italia e proprio quel ventisette aprile ecco perché richiede riteniamo che il venti sette aprile svolga un ruolo fondamentale e se andiamo a vedere nella Toscana lo svolse certo a Firenze allora capoluogo del Granducato ma ancor di più lo svolse
Lei territori di Livorno di Pisa
Pensate a ruolo che aveva avuto dieci anni prima preparando quel momento una figura come il Guerrazzi che aveva già nel mille e ottocentoquarantanove durante la Prima Guerra di Indipendenza stimolato il granduca ad andarsene per due mesi e mezzo o pensate al FUS chiese Giuseppe Montanelli
Che allora apparse isolato ma in realtà era l'uomo del federalismo che chiedeva anche al Ricasoli a barone di ferro l'autonomia della Toscana o pensate al pratese Mazzoni che era stato insieme al Guerrazzi a Montanelli
Nel triumvirato del mille ottocento
Quarantanove insomma da Toscana era un pullulare di mondi che avevano svolto una funzione fondamentale nel Risorgimento
Io ad esempio quest'anno partiamo con la ricorrenza Firenze ma il prossimo anno piacerebbe che il nostro Consiglio solenne si svolgesse
A Livorno o a Pisa dove
La Domus mazziniana contiene gran parte del dei documenti del nostro Risorgimento e perché non dimentichiamoci che il vero auspice della
Italia repubblicana è sepolto proprio lì a Pisa Giuseppe Mazzini insomma tutto questo io penso ogni anno ricordando il ventisette aprile potremmo far venire in evidenza sul solco di quella tradizione cioè Cosimo Ceccuti qua in platea che la Fondazione
Nuova antologia che ha voluto il nostro
Presidente del Consiglio Giovanni Spadolini che se n'è andata da ventuno anni ma che ha sempre presente attraverso il lavoro degli studiosi e il presidio che ha lasciato a Pian dei giullari può esprimere significati
Ecco tutto questo per un messaggio forte all'Italia di oggi la Toscana che ha voluto la libertà che ha voluto il suffragio universale nel decidere cosa fare primo prima realtà italiana
Che ha voluto in quel periodo un fermento intellettuale che ha dato allo Stato il senso di un'identità che passa attraverso la vitalità delle sue regioni non grande equilibrio
Di poteri e io ritengo che per la prima occasione in cui noi voteremo ricordare questo momento non poteva esserci persona migliore
Che l'attuale Presidente della Corte costituzionale
Paolo Grossi ma che sappiamo bene attraverso la nostra esperienza nella università nel suo percorso
Quanto sia la figura che per autorevolezza può interpretare
Non solo l'aspetto formale del Presidente della Corte costituzionale ma la sostanza di un equilibrio fra poteri che unisce libertà democrazia i grande autonomia rispetto nel lavoro che vi è fra lo Stato e le Regioni grazie a tutti con questo spirito che passo la parola al Presidente al Governatore la Toscana Enrico Rossi per la sua prolusione
Buongiorno a tutti signor Presidente della Corte costituzionale signor Presidente del Consiglio
Consiglieri regionali e autorità tutti e che ringrazio perché siete intervenuti questa macchia
Per vicende che portarono all'indipendenza della Toscana il ventisette aprile del mille ottocentocinquantanove
Con la partenza di leopoldo II di Lorena voluta dalle forze enti indipendentiste guidate dal barone Bettino Ricasoli si inseriscono come ha già detto quel Presidente Ciani
Ben noti per l'indipendenza che portarono in tutta Europa e anche in Italia alla nascita di nuovi Stati sovrani
Voglio ringraziare sinceramente il Presidente del Consiglio regionale per avere voluto questa celebrazione perché capire la storia serre a capire il nostro presente
E per una regione come la nostra serve a capire
Le sue peculiarità la sua identità anche nel quadro di questo presente assai travagliata
è sicuramente peculiare per la Toscana
Aver avuto un dispotismo illuminato
Noi venne sappiamo infatti
Perché lo abbiamo celebrato di recente quale impronta di sviluppo di modernità di civiltà abbia lasciato il segno più che secolare
La presenza dei Lorena in Toscana
Aggiungo che una parte importante di ciò che vediamo in questa Regione di ciò che oggi alla Toscana
è dovuta al buongoverno Di Pietro le opportune
Ma è evidente che questa dimensione della Toscanini
La felice aveva esaurito nell'Ottocento la sua funzione propulsiva
L'idea della nazione infatti si affermava con un'idea culturale e politica in tutta l'Europa
E mostrava
Tutta l'arretratezza del nostro Paese le sue debolezze e le sue divisioni
L'Italia riscoprire la quindi la sua servitù
E la necessità di una lotta per la libertà e per una reazione e diventasse davvero patria comune di tutti gli italiani
Non più l'Italia dei sette Stati o sta Tarelli ostili tra loro e sorvegliati dalle potenze straniere
Certamente in questo processo
La borghesia i suoi interessi hanno avuto un ruolo fondamentale spiegarlo
Perché questo processo si investono fino a vincere però gli interessi da soli non spiega
Il Risorgimento come bene ha mostrato lo storico Lucio Villari nel suo bella e perduta l'Italia del Risorgimento è stato innanzitutto dei giovani
Del loro desiderio di conquistare la libertà italiana di rivendicare nell'unità e l'indipendenza politica di affermare la fine della subalternità ai Paesi stranieri e alla Chiesa del potere temporale
Il loro ideale fu di fare un dell'Italia un Paese
Che fosse a pieno titolo nell'Europa moderna delle costituzioni dei diritti dell'uomo e del cittadino nel senso della giustizia e del valore dell'eguaglianza ereditato dalla rivoluzione francese
Per questo diedero la vita i giovani senesi e Pisani e Toscani che insieme ai napoletani parteciparono alla battaglia di Curtatone Montanara controllato se nel quarantotto
Quindi le come dice un verso
Che lasciarono le Toschi e loro contrade e volontari corsero all'immortale penso è ancora Giuseppe Montanelli citato prima anche dal Presidente così scrive
Montanelli professore
Pisano ferito a Curtatone e Montanara e poi fatto prigioniero così scrive
Noi partimmo divisi in due colonne una da Pisa è un'altra da Firenze
Alla volta di Modena o meraviglia vedere quelle lesioni improvvisate nelle quali il medico l'avvocato l'artigiano il prete il padrone e il servo marciavano mescolati in culto dell'Italia
Dopo la costituzione del Governo provvisorio ci fu la breve stagione della Toscana indipendente
Sotto la protezione di Vittorio Emanuele II e infine nel mille ottocentosessanta il referendum
Anche allora senza quorum
O se preferite il plebiscito che portò trecento sessantaseimila Toscani a esprimersi per l'annessione al Regno di Sardegna contro il poco meno di quindici mila indipendentisti riuscite
La Toscana poi partecipo numerosa
Nel maggio dello stesso anno alla spedizione di Garibaldi
Con i giovani aderendo a più riprese ha questa spedizione con migliaia che partirono dal porto di Livorno per dare un contributo finale alla costruzione dello Stato unitario
Gramsci di cui oggi ricorre la morte e diciassette aprile del trentasette settantanove anni fa sottolinea come si trattò di una rivoluzione mancata
Per il fatto che da essa restare un esclusi scelti non borghesi e in primo luogo
La stragrande maggioranza del popolo di allora i ceti contadini
Banco da parte delle classi dirigenti la volontà di acquisire il loro consenso con una riforma agraria che spezzarsi latifondo e creare su un ceto di contadini piccoli proprietari
Di qui anche l'origine della feroce repressione da parte dello Stato unitario sui molti contadini nell'Italia meridionale di cui parla Gramsci con parole di condanna durissimo
In effetti io non sono uno storico permettetemi di semplificare è difficile immaginare il barone Bettino Ricasoli che si propone un'alleanza rivoluzionaria con i suoi contadini
I quali invece insieme alla classe operaia e asceti borghesia intellettuali più avanzati della città questa rivoluzione se la sono fatta anche qui in Toscana
Con la resistenza contro il nazifascismo da cui è nata la Repubblica democratica e la nostra Costituzione
Il processo unitario anche per Gramsci fu comunque un processo positivo perché porto all'unità nazionale nonostante il suo carattere appunto di rivoluzione mancata
Ricordare oggi quel periodo è un effetto importante per capire come la costruzione dell'identità nazionale passa nella nostra regione attraverso irriducibili peculiarità toscane
è una forte identità Toscana di cui dobbiamo possiamo andare orgogliosi
Ma questo per noi non ha mai significato una chiusura dentro la Tosca
Io penso che oggi sono maturi i tempi per una rivoluzione revisione del regionalismo che inquadri meglio le Regioni all'interno di una compagine nazionale
Dove il principio degli interessi nazionali si esercitato nel rispetto dei territori in modo cooperativo tre stanze decennali esperta sono convinto anche che i tempi
Sono maturi per nuove
Giù metri regionali basati su elementi omogenei culturali sociali economici per far sì che le Regioni possono svolgere un ruolo importante nel nuovo consesso nazionale europeo senza rinunciare ciascuno alla propria identità
E infine l'euro
Non vogliamo essere una Regione europea di più vogliamo un'Europa unita vogliamo gli Stati Uniti ed europee euro dell'Europa
Perché solo così potrà essere salvata nel mondo globalizzato la civiltà europea a cui questa città di Firenze questa Regione ogni Rinascimento e non solo hanno dato un contributo fondamentale
Ecco
La nostra sfida tenere insieme gelosamente più identità nelle quali riconoscersi quella cittadina quella regionale quella nazionale e infine quella europea
è l'eredità della nostra storia per la quale non si può non vedere insieme a tante difficoltà arretramenti tragedie un movimento che comunque va nella direzione
Dell'affermazione delle idee di libertà e di eguaglianza
Noi manteniamo questa fiducia nonostante risorgere delle ideologie delle piccole patrie alzarsi dei muri
Le chiusure egoisti che che sembrano riportare indietro il continente che fanno risorgere i fantasmi del passato
Scriveva Benedetto Croce nell'epilogo della sua storia d'Europa
Per intanto già in ogni parte d'Europa si assiste al Germinara e di una nuova coscienza
Per la nuova nazionalità perché le nazioni non sono
Dati naturali ma stati di coscienza e formazioni e storie e pontino l'OSCE a quel modo che or sono settant'anni un napoletano dell'antico Regno o un piemontese del Regno subalpino
Si fecero italiani non rinnegando l'esser loro anteriore mai minacciandolo e risolvendo l'in quel nuovo essere
Così francesi tedeschi italiani tutti gli altri si innalza ed hanno a europee e i loro pensieri indirizzi saranno all'Europa
E i loro cuori batteranno per le cause per le loro parte come prima per le patrie più piccole
Non dimenticando che già
Ma meglio a Manduria ecco io credo che questo è il modo per celebrare con orgoglio l'indipendenza della Toscana
La nostra identità e così noi vogliamo essere allo stesso tempo toscani italiani europea
Grazie al Presidente Rossi queste parole personale migliori per introdurre
Il saluto l'intervento del Presidente della Corte costituzionale professor Paolo Grossi
Signor Presidente della Regione signor Presidente del Consiglio
Regionale autorità tutte signori Consiglieri signore e signori
Innanzitutto un sentimento di gratitudine di gratitudine per
Il dottor Gianni
Che ricordo come mio bravissimo allievo nei corsi universitari
Per questo invito che ho avvertito sincero intenso
E che ora immediatamente accettato anche se
Queste sono giornate per il Presidente della Corte costituzionale
Un po'troppo dense di impegni di doveri che mi portano per esempio domani
Un po'lontano da Firenze da Roma cioè a Teheran
Impegni di rappresentanza quindi grato per questo invito degli editori questo invito
Anche perché per me è un ritorno a Firenze ma a Firenze che o quasi abbandonato ma
Una Firenze dove ho cinquant'anni
Insegnato nella Facoltà di giurisprudenza della nostra università una università che non ho mai voluto lasciare
Senza farmi solleticare dalle megalopoli di Milano Putin Roma
Ecco il motivo della mia gioia per essere qui
Anche onorato onorato perché questa iniziativa è una iniziativa
Il grande intelligenza e di grande dimensione culturale
Per cui sono felice di portare al Consiglio regionale alle autorità regionali toscane il saluto e l'apprezzamento della intera Corte costituzionale
Una Corte costituzionale che
Ha da sempre dimostrato attenzione
Perso i problemi regionali
Nella certezza che le Regioni rappresentano
Una ricchezza
Di quell'insieme di diversità che compongono l'armonia dello Stato uno e indivisibile della nostra Italia
Rivoluzione
Vellutata
Stranissima rivoluzione
Una rivoluzione che
Si risolse in alcuni consigli magari fermi dati al granduca
Ferdinando Martini quel gusto si Simone scrittore toscano
Ha un suo libro che meriterebbe di essere ristampato confessioni e ricordi
Ricordi di gioventù
Ferdinando Martini era un ragazzetto quando
Avvenne il ventisette aprile cinquantanove
Ma
Era inserito in una famiglia che faceva parte della
Intellighenzia della Firenze di Andora e anche dei notabili lato
E ci racconta che
Quel giorno
Si aprirono
Il portone di Palazzo Pitti ed uscì
La carrozza del Granduca
E i popolani si tolsero il cappello con devozione credendo che il granduca andasse come faceva ogni mattina fare la sua Trotta nel parco delle Cascine
Come accennato Gianni poco fa il granduca non andava verso le cascine
Apprendeva la strada della bolognese che l'avrebbe portato fuori del terreno toscano verso liti austriaci
Una strana rivoluzione una non rivoluzione
Era un Governo sonnacchioso quello toscano di allora fatto di buoni amministratori eccellenti amministratori
Ma senza nessun progetto nella testa dei ministri e nemmeno della testa del Granduca un bravo ma un buon uomo un buon padre di famiglia
Ma mancava quel progetto politico che avrebbe potuto forse
Salvare la dinastia
La quale
Come è stato accennato era
Una dinastia austriaca
Arciduca d'Austria era il granduca Leopoldo come
I suoi predecessori
All'interno di quella grande famiglia che da Vienna dominava impongo una parte dell'Italia
Quindi c'era bisogno di rompere con il passato
C'era un antico regime bonario anche se poi sempre un po'poliziesco
Che
Doveva essere completamente mutato
Ed ecco perché conviene che si ricordi il ventisette aprile del mille ottocentocinquantanove perché fu una data di inizio di avvio
Un avvio che avrebbe preteso altre tappe
Per conquistare quell'unità politica che soltanto nel mille novecentodiciotto
Avremmo avuto
Il Presidente della Regione ha ricordato Gramsci
Che ci ha parlato di rivoluzioni mancate
E la diagnosi di quella Uto interprete nel nostro tempo e una diagnosi veridica
Certo cominciò
Ad essere un Risorgimento attuato realizzato quel rischio quel Risorgimento che nel quarantotto aveva mancato il suo scopo
Però tutto si risolveva sul piano di una unità politica e cinquantanove mila sessantasei nel settanta nel mille novecento quindici diciotto
Dove mancava
Un qualcosa di autenticamente rivoluzionario era proprio sul piano sociale
Lo Stato
Continuava ad essere uno Stato mono calasse per usare
La terminologia di un grande studioso italiano del diritto pubblico Massimo Severo Giannini
Tant'è vero che per il suffragio universale maschile quasi perfetto si doveva attendere ancora fino al mille novecentotredici
Lo Stato liberale
Era ancora e voleva essere uno Stato mono calasse
Essi con poteva constatare soprattutto negli ultimi decenni dell'Ottocento loro si toccava con mano il distacco il divario la separazione fra società civile e apparato di potere dello Stato
Più denunciavano gli scioperi persecuzioni le uccisioni
Leka tombini
Una a Milano
Terribile
Aberrante
E mi viene in mente quello che Salvemini questo grande storico
Scrisse poco dopo il suo ritorno dall'esilio nel mille novecentocinquantadue sulla splendida rivista di Piero Calamandrei il ponte
Mille novecentocinquantadue Salvemini intitolava questo suo saggio era l'Italia rifar fascista una democrazia
E rispondeva di no
Rispondeva di no proprio perché lo Stato rimaneva mono classe fino alle soglie della prima guerra mondiale poi
La guerra che è sempre una tragedia anche sci sì che ci offrì in quel momento di riconquistare Trento e Trieste poi il ventennio
Della dittatura fascista
Finalmente
La ritrovata libertà
Finalmente quegli anni miracolosi che sono gli anni tra il quaranta
Sei e il quarantotto quando un'Assemblea Costituente compì il miracolo di una Costituzione
Che almeno
Al mio sguardo per quanto riguarda i principi fondamentali e la prima parte e ancora oggi validissima e ammirevole
Quale fu
La grande virtù dei nostri padri costituenti
Quella finalmente di leggere dico leggere all'interno della società civile osservare quelli che erano i valori gli interessi diffusi condivisi
Trarne da quei valori dei principi
E da quei principi trarre una Carta costituzionale
Una Carta costituzionale che non è più come il vecchio Statuto Albertino rivolto I detentori del potere
Ma è rivolto al cittadino italiano a ogni cittadino italiano dal più ricco al più un misero
L'interlocutore dei padri costituenti fu il cittadino e permessi volte vollero scrivere un breviario giuridico che gli servisse nella sua esistenza quotidiana
Al cittadino concreto non siamo più nelle vecchie carte dei diritti dove c'è un modello di uomo di individuo
Che affiora
è l'individuo nella sua carnalità cioè il cittadino la sua esistenza alle sue sofferenze le sue pene che sono presenti e i nostri padri costituenti ecco
Solo allora in quegli anni dal quarantacinque al quarantotto quel divario fra Stato e società si vende a colmare
Proprio perché la Costituzione divenne la costituzione di tutti
Non un qualcosa che piove su una povera società passiva una piattaforma chiamata soltanto all'obbedienza ma
La comunità partecipe un popolo che è un popolo storicamente è sovrano e che effettuato l'esercizio della propria sovranità
Prima tappa ho detto una tappa che ci voleva
Segno di rottura in una Toscana culturalmente fertile
Però la strada da compiere
Era ancora lunga
Questa strada si sarebbe compiuta soltanto
Con la fine della seconda guerra mondiale e soprattutto
Con questa Costituzione repubblicana che offre al cittadino le massime garanzie per la propria libertà e dignità
E permettetemi di testimoniare di un piccolo sentimento di orgoglio
è quello di partecipare
Al Collegio della Corte costituzionale
Che avete presente la Corte costituzionale è
Disegnata in fondo I centotrentanove articoli di cui si compone la carta
Perché è tra le garanzie costituzionali
E questo vuole essere la carta
Questo vuole essere la Corte
Un organo di garanzia ma garanzia per chi
E
Di che cosa
Cioè garanzia per chi per il cittadino garanzia di che cosa che i valori segnati nella Carta
Sono dei valori che
Devono essere affermati e di cui il cittadino non può essere privato
Neanche dallo stesso legislatore
Giudice delle leggi si dice essere la Corte costituzionale ed è vero in questo senso che la legge deve sempre essere
Ho seguente di quei valori che i padri costituenti vollero segnare negli articoli della Carta ecco a questo organo di garanzia
Io
Appartengo G e sono orgoglioso di esserlo e questo che posso garantire in questo momento di fronte al Consiglio regionale ad un atto in seduta solenne
La Corte
Ce la mette tutta con impegno con determinazione proprio per non deflettere da quella funzione garantistica che i padri costituenti ci vollero assegnare
Dico voglia che
Questo compito non possiamo assolverlo anche nel prossimo futuro
Per ora abbiate ed il mio grazie più sincero per questo invito per l'onore che avete fatto a me e alla Corte e per l'attenzione con cui avete seguito queste poche parole grazie
L'onore e il nostro e proprio a ricordo della giornata di oggi
Voglio
Consegnare al Presidente della Corte Costituzionale Paolo Grossi creste
Per la nostra Regione Toscana con al centro quel Pegaso quel cavallo alato e come diceva il presidente Rossi più volte ricordiamo espressione proprio della stessa Carta costituzionale Pecorella volontà il nascere da quella da quell'impegno che con cui il Comitato toscano di liberazione nazionale l'undici agosto del mille novecentoquarantaquattro
E il palazzo qui davanti Palazzo Medici Riccardi collegarsi accanto ai colori via che Rossi che dal mille anni caratterizzavano la Toscana
Il simbolo della libertà che il cavallo con le ali Pegaso riesce a offrire grazie al Presidente della sua presenza del suo salvo