L'Italia in crisi

I radicali Italia in crisi ed anche l'Europa diciamo così non se la passa molto bene e professore Paolo guerrieri cosa dicono le ultime stime le ultime previsioni sull'economia dell'eurozona
Ma il gran lungo rapporto che poi
Appunto contiene sia un un'analisi di come la situazione sta ricorrendo sia delle previsioni
L'ultima l'ultimo rapporto della Commissione europea in realtà tutt'altro che incoraggianti perché in qualche maniera CE
Si procede per l'ennesima volta perché appunto sono o non ci siamo ormai abituati a una revisione verso il basso delle previsioni di crescita
Non dimentichiamo che era stato in qualche modo prospettato che questo triennio iniziato lo scorso anno il due mila quindici due mila diciassette doveva essere
La fase di grande rilancio della crescita europea dell'euro zona che doveva superare il due per cento soprattutto sfruttando
Vedi condizioni molto favorevoli che siano determinate a livello internazionale sia con il prezzo del petrolio
Più che dimezzato si sia con la svalutazione del dell'Euro ecco questo ulteriori rilancio in realtà
Diciamo si sta chiudendo nel senso che siamo ormai oltre la metà e le revisioni verso il Passo della della crescita che sono contenute
Nelle televisioni cosiddette di primavera della Commissione ci dicono che
Quest'anno il prossimo anno la crescita del del rare europea e delle dell'Europa Area
Non andrà oltre una e uno virgola sei uno virgola sette per cento quindi in qualche maniera
Si continua a prospettare una
Crescita modestissima se non addirittura
Diciamo estrema fragilità Italia com'è collocato in questa situazione l'Italia è collocata come al solito al di sotto della media e fare una cosa nuova serie di ma questo avviene ormai da molti anni non c'è stata nessuna modificare in questi ultimi
Due anni rispetto a come siamo andate diciamo in passato però quello che preoccupa
Molto è proprio questo che cosa quali sono le ragioni quali sono la Commissione vengono che che che frena questa crescita dell'area dell'area europea ora naturalmente nel
Nel rapporto della Commissione
Vengono menzionati fa soprattutto i fattori internazionali quindi la frenata
Il rallentamento dell'all'emergente in particolare le difficoltà della Cina ciò che poi è subentrato al livello più complessivo coinvolgendo anche
Paesi come gli Stati Uniti sono tutte naturalmente ragioniere ma
I fattori veri però io credo che sia difficile giustificare con questi fattori esterni
Quello che poi è avvenuto soprattutto questo benissimo mancato decollo della della crescita europea e in questo sostanziale diciamo mediocrità che la caratterizza
Se andiamo a vedere in realtà le ragioni
Sono
Sono altre nel tanto che hanno
Poi una valenza più di medio lungo periodo innanzitutto
Ce n'è una che naturalmente condividiamo con autore grandi Paesi ma che in realtà questa a questo fattore archivio nei Paesi che hanno risposto in maniera molto più positiva ed è il fatto che la crisi come sappiamo
è stata una crisi che è derivata da questo eccesso di indebitamento pubblico e privato che naturalmente va smaltito e che
Perché in vincola poi le decisioni sia a livello di consumatori
E l'impresa sia a livello
Del nel settore pubblico questo questo quindi diciamo vincolo dell'eccesso di debito
In qualche maniera giustifica
Atto di una di una specie di una domanda aggregata
Che si fa così diciamo che così che con tanta difficoltà deve riprendere i soprattutto sul versante investimenti che come sappiamo
In realtà non si sono mai ripresi dalla fra i livelli precedenti la crisi però qui subentra un fattore perché l'Europa e perché l'area dell'euro fa così fatica
Liberarci di questo eccesso di debito perché certamente
Ad esempio gli Stati Uniti nel sonno
In qualche modo in larga parte usciti con più o o hanno risposto con molta più
Rapidità Belisario ci sono la potenza che in qualche modo qui dal sistema monetario internazionale l'Europa nove no nulla ragione una volta alla ragione anche secondo me in realtà
Questa difficoltà di riequilibrare questo eccesso di debito deriva proprio da quello che il presidente della BCE Mario Draghi
La settimana scorsa con molta lucidità diciamo messo al centro della sua analisi cioè il fatto che il nell'area
Europea nell'area dell'euro in questi anni l'aggiustamento all'eccesso di debito è stato fortemente asimmetrico nel senso che
è gravato soprattutto sulla spalla e i Paesi degli debitori e e all'interno naturalmente poi dei Paesi sui settori debitori
Mentre e questo naturalmente ha significato un aggiustamento tutto all'insegna della per necessità di rivedere verso il basso la spinta per consumi e investimenti di questi Paesi o all'interno
Dei paesi delle dei gruppi più indebitati mentre e i Paesi i creditori le economie
Che in qualche modo potevano spendere potevano quindi garantire un aggiustamento verso l'alto e non verso il basso non lo hanno minimamente redatto quindi come dire questa peculiarità dell'area europea
E quella di in una situazione di eccesso di indebitamento dove è necessario procedere un aggiustamento questa giustamente è stato fortemente vincolato
Dalle modalità e un aggiustamento che
A infatti diciamo delle tendente a deprimere la domanda e qui poi ed è interessante che per la prima volta colgo nella presentazione del Rapporto il commissario moscoviti sia mostrato un grafico
Come altro fattore questo diciamo certamente interno i vari Paesi
Che ha contribuito pesantemente a mantenere bassa la domanda aggregata e quindi a rendere quell'aggiustamento all'eccesso di debito così lento e così poco efficace
E ha mostrato un grafico sul forte aumento della disuguaglianza
Dei redditi nell'area europea
Credo la prima volta perché che io mi ricordi una una evidenza diciamo così forte non era stata mai citata
Quindi sottolineando come questa redistribuzione dal richiamiamo Rete io lavoro arredi da capitale quindi dai gruppi diciamo ceti con
Una volta propendo propensione a spendere che sono poi appunto legati
Al lavoro e legati a a chi poi percepisce redditi da lavoro verso ceti gruppi
Che invece hanno un'alta propensione al risparmio che sono sostanzialmente diciamo sia
I ceti più abbienti ma finanche in generale i redditi da capitale
Questo è stato citato come un fattore
Importante che sta diciamo che ha contribuito in passato e contribuisce in questo momento a mantenere
Molto elevato ancora l'eccesso di debito dal mantiene ma quindi molto
A deprimere la domanda aggregata
C'è questo naturalmente che aggiunge il fatto che
Quando la criticità rimane in partenza
Una crescita bassa deprimente diciamo ma mano che si verifica anche la potenzialità cioè il cosiddetto reddito potenziale o la crescita potenziale
E il cosiddetto fenomeno diciamo periferie cioè non c'è semplicemente il fatto che si cresce poco ma crescendo poco si minano la capacità di crescita futura ecco questo è un po'il circolo vizioso
Che secondo me eh
All'opera aerei pienamente diciamo in corso nell'area europea etica dice anche che in questa situazione chiedere ad esempio alle riforme strutturali che si possono fare chi devono fare nei vari Paesi i contenuti dare
Andamenti come quelli che abbiamo descritti e certamente illusorio perché da questo punto di vista
Come tu come poi abbiamo ricevuto un capitolo proprio dall'esperienza dei vari Paesi riforme strutturali sono importanti ma sono in qualche modo meccanismi che garantiscono benefici che sono soprattutto a medio lungo termine
Mentre in realtà e a breve termine quello che agisce
In maniera
Come stiamo dicendo noi certamente non positiva o negativa
Sono questi i fattori a livello macro mai la la ringraziamo abbiamo capito benissimo la sua analisi ringraziamo il professor Paolo guerrieri economista e come sempre un saluto dalla nostra emittente ovvero da Radio Radicale