Bollettino del Garante per la protezione dei dati personali

Con una pronuncia che assume una particolare rilevanza
Il Garante per la protezione dei dati personali ha imposto Facebook di comunicare in un proprio utente tutti i dati che lo riguardano informazioni personali di fotografie posta
Anche quelli presenti in un falso profilo il cosiddetto check
Non solo Facebook deve bloccare il falso profilo e tenerlo a disposizione della magistratura che potrà utilizzarlo per valutare possibili reati
Dopo la presa di posizione assunta nei confronti di Google dunque l'Autorità italiana affermato la propria competenza ad intervenire a tutela degli utenti italiani anche riguardo ad un altro colosso della rete
La decisione del garante privacy nasce dal caso di iscritto al
Facebook a cui era capitata una
Una brutta avventura
Secondo quanto aveva spiegato all'Autorità all'interessato un altro utente del social network che aveva chiesto e ottenuto la sua amicizia intrattenendo all'inizio con lui una corrispondenza confidenziale
La quale però era poi sfociata in tentativi di estorsione accompagnati da pesanti minacce
Il nuovo amico si fa per dire
Di fronte al rifiuto di sottostare alle sue richieste di denaro aveva allora creato un falso accanto utilizzando i dati personali dell'iscritto è la fotografia spostata sul profilo
Ed è questo falso account aveva inviato a tutti i contatti Facebook dell'interessato
Fotografie e video artefatti colleghi fotomontaggi
Che non ritenere Lino ritraeva nominare in attività sessuali anche con minori
Gravemente lesivi del suo onore del suo decoro personale come come si può immaginare oltre che della sua immagine pubblica e privata
L'interessato aveva dunque chiesto a Facebook la rimozione di del Faè chiamata la risposta alla Società di magro parka
Era stata insufficiente
Si era allora rivolto al garante per chiedere che il profilo coronato venisse bloccato cancellato ma anche che Facebook quelli comunicasse tutti i suoi dati in forma chiara intelligibile
Compresi quelli presenti appunto nelle scelte
L'Autorità italiana anche sulla scorta di due importanti sentenze della Corte di giustizia dell'Unione europea in particolare quella qui che aveva visto opposto un cittadino spagnolo a Google
Ha ritenuto che fosse applicabile il diritto nazionale e che l'interessato fosse legittimato ad eccetera a tutti i dati che lo riguardano
Facebook infatti presente sul territorio italiano italiano con uno un'organizzazione stabile Facebook Italia
La cui attività è inestricabile mente connessa con quella svolta dalla sede principale europea della società statunitense che si trova in Irlanda che aveva effettuato il trattamento di dati contestato
Il Garante ha quinta quindi ordinato a Facebook di provvedere a fornire tutte le informazioni richieste all'interessato
Non ha invece ritenuto opportuno ordinarie alla società la cancellazione dei dati inseriti nel falso profilo perché queste informazioni potrebbero essere valutabili in sede di accertamento di possibili reati
Di conseguenza imposta Facebook di bloccare pecca e di conservare i dati finora trattati ai fini dell'eventuale acquisizione da parte dell'autorità giudiziaria