Democrazia, impegno civile, cultura religiosa. Ricordando Pietro Scoppola

Cultura religiosa ricordando Pietro Scoppola
Un ringraziamento vana tutti gli amici colleghi Chiacchierini Di Pietro Scoppola per loro presenza
Così come mi fa piacere che la presenza dei figli Di Pietro reti Corinne
Un particolare ringraziamento al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Che ci onora della sua presenza
Il ringraziamento al Presidente del Senato Piero Grasso che ha voluto questa iniziativa che pregherei faccio un saluto
Signor presidente la Repubblica autorità signore e signori
Io sono molto lieta di ospitare
In Senato questo incontro dedicato alla figura di Di Pietro Scoppola la sua straordinaria esperienza
Umana intellettuale che si è svolta gran parte sia da funzionario che da parlamentare
Al servizio di questa istituzione saluto cordialmente i figli
Dell'illustre senatore ringrazio gli autorevoli relatori a Micelli ieri che sapranno certamente descrivere lo studioso l'uomo la profondità del suo pensiero la concretezza del suo impegno
Negli anni Cinquanta Pietro Scoppola dopo la laurea in giurisprudenza entra nell'amministrazione di Palazzo Madama
Con lui supera il concorso un altro dei protagonisti della storia repubblicana leopoldo Elia amico di una vita
I due giovani funzionari vengono così in contatto con le grandi figure della politica italiana presenti in Senato nella prima legislatura
Croce Nitti Vittorio Emanuele Orlando Bonomi Merzagora Terracini Adone Zoli quest'ultimo Presidente della Commissione istruzione di cui Scoppola e segretario
Per la Biblioteca del Senato se in questa bella sala in cui ci troviamo diretta per anni dall'amico Vittorio Emanuele giunte della
Completa
La sua formazione e pone così le basi per la carriera universitaria
Qui si dedica dal mille novecentosessantuno
Vincitore di concorso a cattedra nel mille novecentosessantasette viene chiamato alla Facoltà di Sociologia Trento ma si dimette
E resta in Senato per non cedere all'imposizione essere sessantottina di sostituire le elezioni con dei seminari in cui studenti e docenti avrebbero discusso dei temi scelti dagli stessi partecipanti
Una scelta dolorosa
Che assunse però senza esitare a difesa della libertà l'insegnamento
In Senato viene responsabile dell'ufficio documentazioni ricerche e collabora
Alla raccolta degli studi per il ventesimo anniversario della costituente
Se i volumi che costituiscono ancora oggi un punto di riferimento essenziale
Nel mille novecentosettantatré viene chiamato a Roma la facoltà di Magistero e quindi a Scienze Politiche
E lascia l'amministrazione del Senato inizia così un impegno scientifico e politico che lo rende
Un punto di riferimento di una generazione di studiosi
E che come i suoi colleghi di facoltà Aldo Moro Vittorio bacile
Lo fa persino includere nell'elenco degli obiettivi delle Brigate Rosse
Solo per caso un pacco contenente esplosivo viene scoperto rimosso dalla sua autovettura di fronte all'università
Comincia in quegli anni a interessarsi di politica che concepisce
Forse per essere stato funzionario del Senato in una posizione dialettica collaborativa ma di terzietà nella sua autobiografia
Pubblicata postuma scrive
La politica mi ha appassionato come disegno per il futuro
Come valutazione nazionale del possibile e sofferenza per l'impossibile
Come chiamate ideale dei cittadini a nuovi traguardi aspirazione a un'eguaglianza irrealizzabile che tuttavia il tormento della storia umana
Ne ha interessato la politica per quello che non riesce a essere
Molto più
Che per quello che
Una visione anche profondamente cristiano lo condurrà affondare nel settantacinque la Lega Democratica contribuendo avviare un percorso nel mondo cattolico per riavvicinare i cittadini alle istituzioni che rinnovare i partiti
Accetterà quindi di essere candidato indipendente nelle file della democrazia e di Cristiana con Nicolò Lipari Roberto Ruffilli e si ritrova a Palazzo Madama dal senatore nella nona legislatura
Qui partecipa intensamente alla prima Commissione bicamerale sulle riforme presieduta da Aldo Bozzi
La prima sede istituzionale nella quale si trasferisce il dibattito già allora molto vivono impartite nella dottrina sulla revisione dell'ordinamento
Per rafforzare
La qualità della democrazia
Per renderla più efficiente e stabile
Ma la Commissione Bozzi come è noto rigetta l'idea di trasformare il Senato in Camera delle Regioni
Temendo
Frammentazioni politico-istituzionali complicazioni per l'azione di governo
è nella relazione finale propone il passaggio
A un bicameralismo paritario ma differenziato nel quale
Alla Camera dei deputati si affidava in prevalenza la funzione legislativa
E al Senato soprattutto quella di controllo mentre il potere di fiducia veniva attribuita alle due Camere in seduta comune
Ti leggendo gli interventi di Scoppola in Bicamerale che
Il Senato
Ha ripubblicato nel due mila otto dopo la sua scomparsa
Sono rimasto profondamente colpito dalla attualità delle analisi
In lui è lucidamente presente la necessità di creare una sintesi politica tra esigenze di decisionismo rappresentanza
Diritti civili
Pensa
Che sia giunto il momento di renderla democrazia istituzionalmente più forte risultato impossibile negli anni della Costituente ma rivendica
La grandezza dell'opera
Di rifondazione della convivenza operata dai padri costituenti
In un
Compromesso nel senso più alto del termine
Nel senso di con promettere promettere insieme sono sue parole scritte in un saggio del mille novecentonovantasette
Si impegna con energia ma senza riuscirci perché la legge elettorale nel dibattito
è così insoddisfatto da quell'occasione mancata
Si astiene
Nel voto finale sulla mozione conclusiva della relazione della commissione Bozzi
Continuando altrimenti il suo impegno nella legislatura in particolare sul tema la revisione del Concordato della riforma dell'istruzione superiore
Quel voto di astensione spiega la sua delusione e il successivo rifiuto a ricandidarsi per le elezioni del mille novecento ottantasette
Colpisce particolarmente la modernità con cui comprende l'urgenza di sblocca re il sistema politico al tempo stesso con correzioni al sistema istituzionale con l'attuazione dell'articolo quarantanove della Costituzione
Oggi la riforma costituzionale è stata avviata a breve sarà sottoposto al giudizio dei cittadini ma che purtroppo ancora incompiuta la disciplina dei partiti
Che secondo la sua felice intuizione invece vitale far procedere
All'unisono con la previsione costituzionalisti costituzionale
Per garantire la realizzazione
Di quel metodo democratico espressamente voluto dalla Costituzione
Sono
Peraltro convinto che l'attuazione di questa norma si anche la premessa necessaria a rafforzare
Oggi la legittimazione etica dei partiti la loro capacità di selezionare la classe dirigente
In modo da prevenire la grave questione morale che oggi colpisce trasversalmente la politica italiana
Lasciata la politica attiva Scoppola non smette di frequentare la biblioteca del Senato e continua il suo impegno di intellettuale ed io differimento di una vasta area di studiosi e politici
Il fallimento del percorso riformatore
Il vuoto lasciato ad Aldo Moro lo inducono
Ad una meditazione più complessiva sulle sorti dell'intero sistema politico istituzionale italiano al di là della crisi della democrazia cristiana
Riflessioni che si trovano
Nel volume sulla Repubblica dei partiti che pubblica nel mille novecentonovantuno
Un testo denso di riflessioni di pensieri divenuti più profondi negli ultimi anni di dolorosa malattia
Che rimangono un vero dono di sapienza civile di un uomo che ha lasciato una inestinguibile eredità scritti spirituale I sui figli ai suoi cari I suoi nemici rischio di ieri
E a noi tutti che amiamo questo Paese questa Repubblica questo Senato
Un uomo che oggi ho avuto l'onore di ricordata grazie
Spetta a me quale
Allievo anziano come con una certa malizia gli amici ricordano il fatto di essere diventato assistente ordinario di Pietro Scoppola all'inizio degli anni Settanta alla Facoltà di Scienze Politiche di Roma
Per l'insegnamento di storia dei rapporti fra Stato e Chiesa spetta a me dicevo
Coordinare questo incontro e tengo a sottolineare che non è un dovere ma un onore
Incontro che offre l'occasione per ricordare uno dei maggiori storici e intellettuali dell'Italia degli ultimi decenni
Una figura originale per molti versi difficile da collocare entro gli schemi delle tratte in tradizionali appartenenze politiche e culturali presenti nel nostro Paese nella seconda metà del Novecento
Una presenza che ha per molti versi caratterizzato questa fase storica
Lo ricordiamo in un luogo il Senato
Che ha rappresentato un passaggio significativo della biografia Di Pietro come ha richiamato in maniera esemplare il Presidente Grasso
L'occasione dell'incontro in
Di questo pomeriggio è anche data dalla pubblicazione con il molo del Mulino
Del volume curato da Umberto Gentiloni Silveri e dal sottoscritto democrazia impegno civile e cultura religiosa l'itinerario di Pietro Scoppola
All'indomani della scomparsa Di Pietro prendendo le mosse da un precedente volume Democrazia e cultura religiosa studi in onore di Pietro Scoppola
Rizzato in occasione
Della conclusione del suo percorso universitario
E curato con gli amici Carlo Felice Casula Agostino Giovagnoli Andrea Riccardi
Un gruppo di allievi e colleghi si riunì dando vita a un primo seminario per
Per promuovere un confronto storiografico sulle stagioni e sui temi caratterizzanti la ricca produzione Di Pietro
E per avviare una riflessione sul dibattito pubblico da questa sua uscita
Nel dicembre due mila e dodici e cinque anni dalla scomparsa di Scoppola si tenne il convegno presso l'Istituto Luigi Sturzo
Cui segui il volume che è presente venti riflessioni di autori che hanno indagato aspetti e problematiche relative alla produzione storiografica di Scoppola
E più complessivamente al suo itinerario intellettuale avvalendosi anche per la prima volta della possibilità di accesso all'archivio personale il fondo Pietro Scoppola
I alla biblioteca di lavoro versati da i familiari all'Istituto Sturzo e aperto alla consultazione di ricercatori e studiosi
Vorrei anche a nome di Umberto Gentiloni rinnovare
I ringraziamenti agli autori alla Fondazione trentina Alcide De Gasperi alla Fondazione remora seri per la collaborazione culturale fra i popoli e alla casa editrice il Mulino per aver reso possibile la pubblicazione del volume
Da queste pagine emerge con chiarezza ieri rigoroso lavoro di storico lungo un sessantenne o da parte di Pietro Scoppola anche se lui preferiva definirsi studioso di storia
Su ogni argomento momento storico o personaggio
Pietro assumeva un obiettivo preciso
Occorre capire distinguere ha scritto per non rimanere prigionieri di una storiografia condizionata dalla pretesa di condannare o di difendere
Le ragioni che muovono la ricerca sono profondamente etiche
Ancora pietra osservato bisogna liberarsi dalla tentazione della riflessione storica come ricerca dei colpevoli
E nei suoi studi Scoppola ha capito e distinto
Va fatto anche sulla base di nuove fonti consultando archivi in gran parte inesplorati TIR ribaltando interpretazioni consolidate
Solo per fare due esempi penso all'importanza dello studio crisi modernista rinnovamento cattolico in Italia
Uscito all'inizio di quegli anni Sessanta che apriva una nuova stagione di rinnovamento per la storia della religiosità in particolare in Italia
E ancora la proposta politica di De Gasperi
Dove per certi versi ha ribaltato l'interpretazione storica ed anche certi luoghi comuni storiografico
La sua curiosità intellettuale era accompagnata da un naturale senso della cortesia ed è il garbo
Un aspetto della sua personalità antitetico alla realtà sociale e culturale odierna sempre più urlata arrogante spesso maleducata la stessa cortesia e lo stesso garbo che lo caratterizzavano nelle aule universitarie
Per molti anni specialmente i giovani studenti e studentesse universitarie sono stati l'interlocutore preferito Di Pietro Scoppola
Il legame fra studi storici impegno intellettuale e trasmissione dovevano andare di pari passo con la dimensione civile e con il contributo all'evoluzione sociale e culturale del Paese
A questa tensione sociale si accompagna almeno un altro significativo elemento
Mi ferì mi riferisco allegami fra storie religiose storia civile che è uno dei motivi se non il motivo conduttore degli studi di Pietro Scoppola
Un laico cattolico con un forte spessore religioso
Io lo rintracciamo anche in alcune notazioni che riguardano la storia politica del secondo dopoguerra
Non abbiamo una biografia ricca di sollecitazioni e scelte qualificanti in un territorio di confine fra lo studio la ricerca la politica
Atteggiamento che lo contraddistinse ancora negli ultimi anni a conferma della peculiarità della sua esperienza umana e intellettuale
Pietro è stato uno studioso della Società italiana e del ruolo dei cattolici che rafforzi il suo impegno nella società civile e politica e religiosa
A quasi novant'anni dalla nascita di Pietro Scoppola di questa sua lezione di impegno scientifico ed etico noi tutti gli siamo davvero grati grazie
Ora la parola allora professore Agostino Giovagnoli permetto solo di ricordare
Che nel due mila undici Agostino Giovagnoli ha pubblicato un volume chiese democrazia alla lezione di Pietro Scoppola prego
Grazie
Signor presidente la Repubblica signor Presidente del Senato
Illustri
Ospiti qui presenti cari figli
Di Pietro Scoppola cari amici
Con grande piacere che oggi
Prendo la parola per dare il mio contributo a questa memoria chi accetta a tutti così Carlo
All'interno
Di un pensiero
Come quello di Pietro Scoppola molto ricco e variegato di cui il volume curato da Camillo Brezzi e da Umberto Gentiloni Silveri ci da tanti aspetti interessanti
Vorrei focalizzare in particolare l'attenzione sulla approfondita riflessione dedicata da Scoppola al tema della democrazia anche se naturalmente potrò solo dire in parte
Qualcosa su un appunto sulla riflessione così ricca e così ampio acuto osservatore il proprio tempo ha sviluppato questo tema anzitutto per descrivere il progresso italiano dei primi decenni repubblicani
Poi in relazione alla crisi di tale progresso e infine quale chiave per interrogarsi su un futuro che gli appariva più incerto
Ha così indirettamente percorso direi
Il tema oggi cruciale della crisi della democrazia rappresentativa
Pur non vedendone le manifestazioni più recenti ed esplicite che invece sono sotto i nostri occhi Pietro Scoppola ha sviluppato tale riflessione
Nella prospettiva della storia comune un tema
Che lui ha cominciato a mettere a fuoco mi pare soprattutto in occasione del trentesimo anniversario della Resistenza della Costituente cioè negli anni settanta
Non c'è nulla di reni confermo l'ora nell'idea di una storia comune in essa i contrasti non sono per nulla posti in ombra ma vi compare la complementarietà dei ruoli
Lo storico non negava le dure contrapposizioni che hanno attraversato la storia italiana come quella tra fascismo antifascismo e soprattutto più più recente quando scriveva quella della guerra fredda ma coglieva qualcosa di più profondo
Quello
Che tutti e ciascuno siamo scriveva lo abbiamo fatto insieme
La democrazia
Costruisce una storia comune era il suo pensiero che lega profondamente uomini e donne diversi per censo per provenienza per ideologia per cultura per tante cose
Ma penso alla coscienza della corresponsabilità che ne deriva tale storia rischia di incrinare si può dire Tura di dissolversi
In Italia specialmente perché il senso di comune appartenenza il senso della cittadinanza italiana è sempre stato fragile sono sue parole
Per questo però il senso della responsabilità essenziale in tutte le democrazie gli appariva più difficile ma anche più necessario che altro
Pensare parlare descrivere le vicende dell'Italia repubblicana e anche dell'Italia unita nel suo complesso in termini di storia comune ha significato per lui contribuire appunto alla coscienza di una corresponsabilità
Negli anni settanta lo storico critico le tesi politiche storiografiche di matrice soprattutto azioniste comunista
Che minimizzano la discontinuità democratica dell'Italia postfascista al fondo di quelle tesi
Percepita diffusione nella società italiana di inquietudini malesseri legati un mutamento antropologico che stava progressivamente svuotando le grandi tradizioni popolari italiane cattolica comunista socialista
E che sarebbe stato all'origine di una crisi sempre più acuta dei partiti che poi
Scoppola questo mutamento antropologico a è stata ha dedicato il suo interessante volume la nuova cristianità perduta
Contro quanti negavano la novità democratica dell'Italia repubblicana insistendo sulla continuità col fascismo
Sottolineo rigorosamente vigorosamente che l'affermazione dei grandi partiti di massa è stata di primaria importanza per la democrazia italiana
è noto che successivamente per esempio nella già citata Repubblica dei partiti
Coppola ha sviluppato una critica severa dei partiti in genere e anche di quelli di massa in particolare a cominciare
Dalla Democrazia Cristiana
Potremmo chiederci dunque se Scoppola abbia cambiato idea
Rinnegando negli ultimi anni quanto aveva sostenuto in precedenza a cominciare da quella lucida sintesi pubblicata già nel mille novecentocinquantasette dal neo quel FISM alla Democrazia Cristiana
In realtà perdonatemi l'estrema sintesi
Si potrebbe dire che non è stato Scoppola tradire i partiti ma forse sono stati questi a tradire la storia comune o almeno questo ed alla sua sensazione la sua convinzione
E ed è stato ricordato appena adesso dal Presidente del Senato il suo impegno in quegli anni nella Commissione Bozzi
Per correggere appunto questo tranciamento diciamo della storia comune egli vedeva con un grande pericolo e con grande preoccupazione
Il collasso della politica italiane all'inizio degli anni Novanta appare in qualche modo confermare quelli intuizioni che l'UE ha cominciato davvero è già all'inizio degli anni ottanta
Nella fase storico-politica successiva Coppola ha continuato a seguire il filo conduttore della storia comune
Nel volume nel piccolo volume ma denso venticinque aprile liberazione pubblicato nel mille novecentonovantacinque
Ha rilanciato il tema della liberazione dal nazifascismo come riferimento fondamentale per tutto il popolo italiano considerando la non tanto sotto il profilo della lotta armata quanto come grande sforzo di rigenerazione morale
Si trova così a discutere da un lato con Renzo De Felice
Autore di un giudizio pesante sulla debolezza etico politica degli italiani fra il quaranta per il quarantacinque e non solo quasi una loro condanna senza appello per la moralità
E dall'altra con Claudio Pavone che pur valorizzando la moralità della Resistenza sotto valutava a suo avviso quella di chi non aveva partecipato alla lotta armata compresi in primo luogo tanti cattolici
Protagonisti giù i gesti eroici di solidarietà e di sacrificio
Vi è una dimensione etica scriveva
Che coinvolge combattenti e civili e persino militanti delle opposte sponde
In condizioni eccezionali come quelle che il Paese ha vissuto non si può amare o odiare uccidere o essere uccisi
Trovare o non trovare solidarietà umana nella fame nel freddo Dario non dare questa solidarietà senza compiere atti e di grande spessore in positivo o in negativo sul piano morale di aggiungeva
Questo vissuto comune questa memoria delle grandi prove partite questo patrimonio etico e ciò che a mio avviso ha contribuito a tenere unito il Paese dopo la fine del conflitto armato
Costituendo aggiungeva quel tessuto etico comune che è stato poi successivamente definito e per così dire formalizzato nelle affermazioni ideali della Costituzione repubblicana
Negli anni successivi Pietro Scoppola constatato l'erosione sempre più profonda non solo dei partiti ma anche di soggetti popolari
I contadini agli operai le classi subalterni alla Queen collusione nella vita dello Stato nei primi decenni repubblicani ha costituito la sostanza della democrazia
Nella Repubblica dei partiti constatava l'esaurimento del rapporto
Classico dei due terzi di poveri contro un terzo diritti che ha incentivato lo sviluppo in senso democratico di molti Paesi occidentali dopo la seguente dopo la Seconda guerra mondiale e aggiungeva
Il rapporto interno i Paesi industrializzati fra i due terzi un terzo rovesciato sul piano mondiale meglio di un terzo del mondo il Rizzo più di due terzi del mondo sono invece nell'indigenza
Quale sarà il rapporto fra queste realtà se la democrazia laddove esiste si piega sempre più alla logica della conservazione
Dei privilegi
Gettava dunque in questo modo uno sguardo che poi ha continuato a coltivare negli anni successivi verso i popoli extraeuropei verso i propri in via di sviluppo ma la sua attenzione
è rimasta prevalentemente concentrata sul problema della democrazia in Italia
Ed è andato in questo senso interrogandosi su quali soggetti della storia comune a lui tanto care diversi dei partiti potessero assumere un ruolo
Chiave in questa storia e gli ha individuati soprattutto in uomini e donne animati da un profondo senso etico capaci di innervare la convivenza democratica con la loro moralità come scrisse
Nel mille novecentonovantuno se la democrazia non indica un ideale capace di coinvolgere i cittadini e di suscitare il consenso la democrazia non esiste affatto
L'utopia democratica l'elemento costitutivo della Democrazia insisteva pure aggiungendo consapevole delle ragioni del procedere ulivismo liberale
La la necessità che tale utopia rinvii o l'ordinamento a un complesso di regole peraltro sempre perfettibili
Valorizzare
Il contributo degli individui la democrazia tema ampiamente sviluppato nella democrazia dei cristiani del due mila e cinque pubblicato da Laterza
Non ha significato per Coppola abbracciare la prospettiva di un individualismo atomistico la storia comune intesa come sviluppo della democrazia infatti
E spenta rimasta per lui storia di un popolo
Convinto ad esempio
Il futuro Partito Democratico siamo nel due mila sei non dovesse nascere dall'assemblaggio di pezzi di classe dirigente ma dalla convergenza di pezzi di popolo milioni di cittadini personalmente coinvolti scriveva
Affermo la necessità che all'interno di questo partito ancora in via di
Costituzione ciascuno trovasse o ritrovasse i legami con il proprio mondo
E invitava ciascuno a cercare un radicamento maggiore nel proprio terreno nella propria cultura nel proprio ambiente nella propria storia
Era un estremo atto di fiducia nei partiti e soprattutto una rinnovata dopo fiducia nella prospettiva
Della storia comune
E vado a concludere
Con questo tema il tema della storia comune Scoppola singolarmente anticipato l'esigenza di una storia condivisa di cui si è tanto discusso in seguito
Il Presidente Ciampi come sapete dedico molta dedicato molta attenzione a questo tema e problematiche Zandt già a partire dagli anni Settanta memoria della Resistenza della Costituente
Ha precorso un nodo cruciale nel discorso pubblico italiano degli ultimi vent'anni
Le sue domande
Solo oggi anche le nostre
Ma è lui sono state accompagnate dalla convinzione profonda
Che nella democrazia debba essere intesa non solo come norme e procedure ma anche come ideale utopia capace di coinvolgere tutti e di creare corresponsabilità
Nei nazionalista né tanto meno populista Scoppola sempre creduto che gli italiani potessero e dovessero assumersi tutti insieme la responsabilità del proprio destino
Grazie
I tutt'ora la parola al professor Giuseppe Tognon
Mi permetto di ricordare che segnalandone a
Curato l'intervista a Pietro Scoppola la democrazia dei cristiani cattolicesimo politico un'Italia unita uscita nel due mila cinque da Laterza e poi ha avuto altre edizioni
Signor Presidente della Repubblica signor Presidente il Senato
Signori senatori
Amici e colleghi
Vorrei iniziare raccontando dei fatti perché parlerò dello scopo la politico
Non mi è stato maestro dal punto di vista accademico
Come per i colleghi molto più autorevoli di me che sono su questo tavolo ma in qualche cosa di molto il più importante l'amicizia adulta
Vi siete detti vicino a lui nel mille novecentosettantotto ventenne nella prima riunione del Comitato Direttivo della lega democratica spaesati in mezzo a una
Gruppo di grandi personalità ed allora
Sono più le cose che non ho capito mentalmente raccontato di quelle che ho potuto restituirli dal mio punto di vista
è stato sempre grato i fatti in un giorno imprecisato del settantacinque febbraio settantacinque il professor Pietro Scoppola fu convocato all'alba la circonvallazione Aurelia da monsignor Bartoletti
Che mi trasmise la formula con cui il Papa Paolo sesto lo salvo dall'ostracismo di molti cattolici che gli rimproveravano di aver lacerato il mondo cattolico sul referendum del divorzio schierandosi per il mantenimento della legge
Scoppola dice il Papa è un cattolico a modo suo ma è bene che rimanga
Questo lascia passare papale di cui andava molto fiero divenne il titolo del suo testamento spirituale il piccolo libro che uscirà poche settimane dalla sua morte
Maggio mille novecentosettantasette la casa editrice il Mulino la cui rivista al loro scopo la guidava
Pubblico la proposta politica di Alcide De Gasperi
Un terremoto sul messaggio con cui Scoppola mise in crisi la coscienza storica della democrazia cristiana
Il capitolo storiografia comunista ancora attaccata rifiuto preconcetto della politica centrista De Gasperi Diana e ciò duro fino al mille novecentonovantatré
Quando Gualtieri con un saggio riaprì questa finestra storica
Ma fu anche il testo che fornì alla politico italiano un ponte per riannodare la Repubblica con la fase risorgimentale liberale dello Stato
Non avrei scritto il mio libro su De Gasperi ha confessato se non avessi letto il libro di Omodeo sull'opera politica del Conte di Cavour
Il sedici luglio mille novecentosettantasette Aldo Moro scrisse al professore queste parole
Se posso farti un
Complimento in tutto del resto rispondente alla verità vorrei dire che sarei onorato di a vere
Per questa mia esperienza politica un interprete così appunto ed obiettivo come tu appare
In questo volume su De Gasperi
Nove maggio mille novecentosettantotto moriva Moro e negli stessi anni uscito il primo numero della rivista appunti della lega democratica movimento di intellettuale di giovani guidato da Scoppola ed Ardigò
Che polemizzare una Michal mente a lungo interpretando due linee politiche diverse Scoppola che non era mai stato un democristiano organico
Sosteneva la politica del rinnovamento della DC in un sistema dell'alternanza per farne qualche cosa di nuovo
Arrigo membro della direzione della DC sosteneva la politica di una sfida alla DC dall'esterno per riprende nella guida all'interno
Ecco in pochi anni tra settantaquattro settantotto un serio funzionario del Senato cinquantenne
Si ritrovò insieme ad un gruppo di amici leader di un pezzo consistente di opinione pubblica e divenne in poco tempo l'interlocutore importante per tutti coloro che cercavano di uscire dalla crisi
Uno degli artefici della formula della solidarietà nazionale
Ed è la battaglia per Rinnovamento della democrazia cristiana che portò all'assemblea degli esterni del mille novecento ottantuno un passaggio delicatissimo
Così come lo sarà per la stagione dei referendum sulla legge elettorale poi dell'Ulivo e con sempre maggior disincanto de La Margherita infine del Partito Democratico
A modo suo la formula per un uomo speciale può essere anche la formula per un'Italia speciale
Che dagli anni Settanta fu irriducibili agli schemi tradizionali della politica europea Italia degli ultimi quarant'anni è stato un defatigante laboratorio civile nello riporti Valcomp me lo ripeteva continuamente
E la sua grandezza è stata quella di mostrare che quel d'Italia era la stessa che aveva vissuto la Costituzione la ricostruzione e non un'anomalia un aborto della storia europea come troppi zelanti non solo stranieri
Voleva e vogliono farci credere era semmai uno straordinario esempio di tenuta democratica europea
Perché lei si è riusciti in piedi se ben indeboliti dalla sconfitta nella seconda guerra mondiale dalla stagione della grande guerra dal terrorismo era un risultato che nessun altro Paese
Poteva rivendicare
Il percorso di studioso di Scoppola pari ispirato a un disegno che persino il suo otto ore mi diceva considerava quasi provvidenziale
Nell'ambito della storia religiosa avevo studiato modernismo al problema della coscienza
Per la storia delle relazioni tra Stato e Chiesa aveva rinnovato la disciplina mostrando che quei rapporti non sono mai nessuno giuridici ma sono la forma più alta di una dialettica fra tutte le forme di libertà e la realtà
E ciò spiega il suo dissenso per risoluzione al ribasso che assunse la revisione del Concordato nel mille novecentottantaquattro
Quando era senatore sulla modernizzazione del Paese Scoppola messo a fuoco il rapporto tra la fine di un progetto granitico di società cristiana
E i processi di riappropriazione laica dei suoi fondamenti spirituali per quanto riguarda la crisi del sistema politico è già stato detto definito con precisione i passaggi della trasformazione oligarchica della Repubblica di partiti
A posto con forza il problema del rapporto tra riforme istituzionali e legge elettorale infine quello dell'alleanza delle grandi culture riformatrice europei contro ogni revisionismo storico
Ogni qual volta Pietro Scoppola frequentavi tinte del potere nero respinto se ne do lettura ma capiva che
Se anche si sentiva un uomo delle istituzioni non era un uomo di Governo ma di pensiero
Eppure
Quanto più era collocato tra gli esterni tanto più la sua fama e visibilità aumentavano perché intercettava un bisogno diffuso di partecipazione democratica e sapeva fornire le parole dure
Fu una risorsa per i molti che non cercavano militanza alternative
Ma magari un'alternativa alla militanza di partito nelle associazioni nel movimento è nelle facoltà cercava di fornire una forma culturale forte alle coscienze civili così da far camminare diceva sulle proprie gambe una repubblica delle coscienze
La sua credibilità all'interno di una generazione di studiosi prestati alla politica crebbe non me mentre
Divenne il personaggio più consultato che
Vuol dire ascoltato dai leader
Politici del centrosinistra
Dal mio diario posso trarre una lista incredibile mi raccontava l'incontro
Diciamo da Zaccagnini a De Mita da Martinazzoli approdi a Veltroni
E molti altri in tutti i passaggi si presentava preparato grazie ad un patto di ferro di continua consultazione convegni pari
Come Ruffilli Lazzati Gorrieri Andreatta e cito solo alcuni di coloro che non ci sono più
Ma anche in virtù di una straordinaria capacità di ascolto dei giovani gli affidavano il compito di metabolizzare altri punto di vista
Sul piano della sintesi competeva con la formidabile memoria analitica del suo carissimo amico leopoldo Elia
Per ogni situazione politica c'era un precedente storico da riesaminare e me lo raccontavano per mettermi in difficoltà perché non li conosce suoni problema metteva a fuoco la domanda giusta
Entrambi pensavo che nel nostro Paese la governabilità dipendesse più dalla qualità della rappresentanza che dalla numerosità di maggioranze troppo spesso inquinate dal trasformismo
Trovavano che il Mattarellum fosse una legge elettorale giusta per la lunga transizione italiana
Vorrei allora per riconoscenza dire che cosa ho imparato da Pietro Scoppola
La prima cosa che la democrazia non è una questione tecnica ma il motore della dinamica storica e sociale dei popoli contemporanea
Perché intorno ad essa ruota tutto extra democrazia ma nulla Salus perché persino il mercato la prepotente
La seconda cosa che ho imparato e che i processi di secolarizzazione non sono sempre la conseguenza di qualche catastrofe del tracollo repentino di un ordine costituito o dell'arrivo di un usurpatore
Ma sono l'effetto dell'accumularsi di tensioni le quali se non incanalate applicano anche la forma sociale più resistente
Questi processi vanno compresi gestito
Perché altrimenti vengono alle spalle
E ci segnalano la laicità ad esempio non è uno soltanto sempre la stessa ma va datate costruita nel confronto con la storia sociale religiosa mentre stava morendo chiamava leopoldo Elia
Che in quei giorni stava preparando la memorabile lezione al congresso del Consiglio fisico a Napoli
Sulla
Nozioni di Velletri laicità
La quarta cosa
La terza scorsa scusate che ho imparato e che nessuna scienza può riuscire nel proprio compito senza possedere una sensibilità storica in particolare non lo possono il diritto e la scienza politica
La quarta cosa e che in politica non basta assumersi la responsabilità di comandare perché per un grande politico essa quella responsabilità non è proporre un prendere un lasciare
Quanto piuttosto fare in modo che molti mettano l'intelligenza e la loro coscienza al servizio di una causa
Lo spirito democratico non è solo il voto ma ciò che lo accompagna in mobilità egli fu sempre contrario ad ogni forma di presidenzialismo
Al punto che
Arrivo persino a criticare in ambito ecclesiale
Il protagonismi di Giovanni Paolo secondo un grandissimo papà che però cito parlava solo luci
In ciò aveva intuito la forza del modello De Gasperi hanno
Un professionista dalla politica De Gasperi di stampo europeo radicato in una dimensione popolare ispirato da convinzioni religiose dei ticket forti pronto a decidere da solo ma solo dopo aver portato a maturazione i processi politici
Tenacemente nere il partito unito
Il più grande cruccio degli ultimi anni
E lo tormento
Su quello di non aver colto il significato politico della crisi del primo centrosinistra
E la fondatezza delle preoccupazioni di tenuta del sistema italiano espresse da Aldo Moro e in parte da Berlinguer ed altri comunisti nell'ultima fase della loro azione politica
Ci scrisse sopra molte volte
Concludo con una lapidaria sintesi fornita da scopo nel due mila uno che fotografa bene quanto egli non fosse un sopravvissuto
Ma un politico che ho contrappuntato a con implacabile precisioni ci giornali nelle riunioni riservate nei discorsi pubblici si veda il volume la coscienza del potere pubblicato da Laterza pochi settimane prima che morisse nel due mila sette
In cui dicevo contratto una contra puntava con il PAC implacabile precisione lo smarrimento della sinistra italiana il Ministro del cattolicesimo democratico
Se dovessi riassumere in una
In una formulo un bilancio sulla storia della Repubblica userei quello dello sviluppo incompiuto
Sviluppo incompiuto di un sistema politico sviluppo incompiuto della formazione di una cittadinanza democratica sviluppo incompiuto dei processi di secolarizzazione di sviluppo sviluppo incompiuto del rinnovamento della Chiesa
Qualche cosa forse ora si sta muovendo ne sarebbe stato credo contento grazie
D'ora la parola al professor Andrea Riccardi
Grazie signor presidente la Repubblica signor presidente è nato caro fratello cari figli Di Pietro Scoppola
Cari amici parlare di Scoppola
E divenuto rapidamente qualcosa Dino attuale ha scritto Agostino Giovagnoli
Saggio migliore
Coppola
Il mondo di Scoppola lo stesso suo modo di essere sono lontani infatti la figura di Scoppola e innervata da uno stretto rapporto tra politica cultura storia
Scoppola creduto che culture coscienza muovevano gli uomini e le donne in maniera
Potente
E in fondo l'essere ciclicamente e garbatamente respinto dal circuito del potere politico rivela una certa allergie per un suo modo di essere
Essere un uomo di cultura e di coscienza
La coscienza il potere è infelice il titolo
Della raccolta dei suoi interventi sulla stampa pubblicato prima della morte dalla terza la terza che con il Mulino e uno dei suoi due editori di differimento
I rapporti tra politica cultura e storia cari amici sono ormai disconnessa essi danni
E oggi
Si avvertono grandi vuoti di identità grandi spaesamento lì di fronte al mondo globale forti
Specie nelle periferie urbane tanto da far porre di nuovo il problema della cultura
Per Coppola studiare storia lo dice nasceva
Da un bisogno di identità personale e credeva
Che la storia fosse il luogo dove si forgia fanno le identità
E già negli anni novanta è stato detto indicava
La necessità di rifondare l'identità italiana attraverso il rinnovamento culturale perché ci fosse un fondamento etico comuni in una società diceva
Che era diventata pluralista
Forse oggi suonano parole astruse formule ma erano
L'espressione della sua conoscenza storica del Paese e il suo impegno civile
Coppola fu un intellettuale raffinato un ricercatore di archivi un accademico anche
Non vorrei si dimenticasse fu qualcuno ok non si risparmiava
In continue conferenze ovunque nel tessuto sociale di vaccini
Dagli anni sessanta in poi frequentando molto anche in Italia provinciale
Quella
Cattolica possa conciliare e quella politica
Infatti quello era un coro un mondo politico per cui storia e cultura erano legittimanti e Scoppola da parte sua non sapeva dire di no a chi lo invitava
Per un borghese romano come lui in una Roma meno svuotata in cui si sentivano forte le energie dei ceti medi e dei mondi periferici
Per un borghese romano come lui sembra strano parlare di un intellettuale popolare ma a modo suo lo fu
Fu attento è stato detto al mondo dei giovani appassionato all'insegnamento poco alle meccaniche universitarie
Molti di noi vengono dalla sua lezione
Uno dei suoi allievi più giovani ha scritto
Il suo sguardo sul passato diventa un percorso che attraversa le giovani generazioni irrobustendo il dialogo reciproco e offrendo un terreno condiviso
Così Umberto Gentiloni
Nelle elezioni del Novecento un corso di Scoppola all'ultimo
Del mille novecentonovantacinque novantasei a Scienze Politiche
Ciò con l'aveva vissuto molto l'ha ricordato il Presidente Grasso il conflitto generazionale del sessantotto tanto da rinunciare all'insegnamento all'Università di Trento
Il suo fare storia
Ridere empatia penetrazione psicologica
L'elemento strutturale vero della storia umana più che l'economia e la psicologia degli individui e delle folle
E questo lo pensava in tempi in cui tanta parte della storia era spiegata con le strutture economico materiali
E lui esercitò in maniera forte non difensiva una resistenza alla riduzione della storia economia o sulla politica
Fare storia implica simpatia diceva per chi si studia
Storico e colui che sa uscire da se stesso per incontrare gli altri a tale virtù possiamo dare un nome simpatia così scriveva
Marollo storico francese la cui lettura real giovane Scoppola grandi prospettive
E ripeteva sempre Scoppola che i documenti sono necessari importanti ma i documenti non bastano perché anche con i documenti la storia resta multa
Bisogna
Affermava aprire le domande dentro per fare domande alla storia se no la storia resta muta
E le domande vengono dalla vita
E l'umanità e decisiva anche per la ricerca storica
E vorrei dire e così lo ricordo che Pietro Scoppola è stato un umanità simpatetica piena di domande e insoddisfatta delle risposte
La storia è un misto di scienza e di polizia diceva veramente
Ripeteva Scoppola non è cronologia alcuni eventi diventano centrali
Nel due mila sette così parlava del caso Moro definendolo un macigno nella storia della Repubblica
Che contribuisce a spiegare quelli infinita inconcludente transizione di cui siamo ancora prigionieri così nel due mila sette
Molte cose sono state dette ma anche altre potrebbero essere dette su Scoppola io non vorrei indulgere ricordi personali pur avendo le pareti
Perché tali ricordi mettono in luce più chi ricorda che chi è ricordato
Ma come ha ben detto Camillo Brezzi molto emerge dal volume democrazia impegno civile cultura religiosa sono queste parole di Scoppola
Pubblicato con il sostegno della Fondazione De Gasperi della Fondazione re Morselli per la collaborazione culturale dei popoli di cui ci Scoppola fu il Primo Presidente
Ci sono tanti profili della sua attività Ippoliti quel politologo l'appassionato sognatore della riforma politica la Q otto osservatori e come emerge dagli articoli della Repubblica
Ma l'asse attorno a cui si sviluppano la sua esistenza e le sue attività a un innegabile fondo la coscienza religiosa per lui qualcosa di dinamico inquieto
E quanto emerge con forza anche negli ultimi tempi della malattia quando scrive una pagina sulla condizione del malato che ricorda il biblico Giobbe la malattia
Mi ha ridotto in stato di assoluta povertà non o forse nono voce ci sono totalmente povero
Scriveva in quel momento manifestando anche il dispiacere di non essere stato nella sua vita vicino e più poveri
E in quel periodo aveva curato la stampa di un piccolo volume di poesie di sua moglie Corinna appellati così discrete vicina che quasi faceva eco a quello che lui affermava dicendo
Così Corinna questa vita anziana e malata non ci piace Mathieu dalla forse una povertà che non avevamo mai conosciuto
Il cristianesimo di Scoppola sarebbe stato chiamato del resto Balducci il tempo dell'esodo o la generazione dell'esodo secondo le parole di buone aiuti
Una figura tanto studiata da Scoppola ma non sempre amata perché c'era in lui qualche doppiezza e la doppiezza era per scopo la qualcosa
Di assolutamente rifiutato il suo è stato un esodo da un cristianesimo strutturato con tante risposte organizzate
Sede solidissima indiscutibile diceva quella ricevuta dei Gesuiti che sconfinava nell'ideologia un esodo
Per vivere una ricerca a cielo aperto illuminata dalla Bibbia la scoperta del libro e il grande dono che ci ha fatto il Concilio
Questo dono diceva non ci può essere tolto
Ma
Dopo i sessantotto ammoniva chi
Da una costruzione ideologica tradizionale si spostava verso altre costruzioni ideologiche
Con un'espressione tipica del suo linguaggio stiamo attenti a non lasciare una casa che magari era vecchia
Piena discreto latore per cacciarci subito in fretta in una nuova baracca
Dobbiamo accettare di vivere un poco a cielo aperto sotto le stelle
Una coscienza senza tetto
Negli anni di Giovanni Paolo secondo figura che da storico come lui non poteva non stimare e apprezzare ma che non lo attraeva
Spenti IVA le distanze dal cattolicesimo secondo il modello del cardinal Ruini che gli sembrava marginalizzare
La tradizione cattolicodemocratica il dibattito plurale il ruolo dei laici e cattolici
I suoi temi erano la coscienza religiosa e la democrazia il titolo di un volume
Raffinato del sessantasei
Perché la coscienza religiosa è stato un elemento propulsore del suo impegno civile parola che può sembrare desueta ma era chiave per
Coppola
Nella prefazione
A suo volume crisi modernista e rinnovamento cattolico in Italia che ha fatto nel tempo in cui era funzionario al Senato mentre studiava faceva ricerche d'archivio con l'aiuto della moglie
Lui nella prefazione scrive la ricerca l'inquietudine manifestati in forme culturali elaborati o semplici ci sono espressioni essenziali dell'esperienza religiosa e della condizione umana
Ricerca inquietudine
Così mi appassiono I modernisti cattolici tenta il finire dell'Ottocento e l'inizio del Novecento mossi dalla coscienza religiosa si gettarono in un fascio di percorsi
Di ricerca di critica biblica di impegno politico di esistenza di frontiera
L'unico si vedeva il rinnovamento non un Progetto ma un fascio di avventure individuali che poi si saldavano in una nuova sintesi
Il modernismo
Mirava al rinnovamento culturale altra espressione molto amata da Luigi ma aborti all'inizio del ventesimo secolo con la condanna della Chiesa eppure notava Scoppola e ce n'è per tutti
La freddezza del pensiero ed è idealista incredulo occhi libertà e cattolicissimo potessero camminare insieme
Per scopo la
Alieno
Da ogni giacobinismo massimalismo il rinnovamento culturale è la chiave per cambiare e anche per la riforma della politica
E anche per fondare la democrazia perché scriveva la democrazia non si crea per decreto
La democrazia è una cultura cultura contatti umani
I suoi anni non solo gli ultimi ma anche la sua casa come crocevia di incontri e di dibattiti e di scambi
Diciamo che la sua riflessione la sua esistenza sono state amiche della complessità nemiche delle semplificazioni fatti e di criticità ricerca e libertà
C'è in quest'ultima parola libertà non rischiasse il logo rio di tanto uso e abuso
Io la collocherei proprio accanto a coscienza religiosa coscienza religiosa e libertà come l'asse di una vita
Una libertà che lo rendeva in fondo estraneo agli inquadramenti partitici o di gruppo e amava
Fare il conto delle poche tessere che aveva preso nella sua vita
Una libertà che lo rendeva estraneo alla dogmatici azioni e luoghi comuni diveniva una maieutiche a
Una scelta ma alla fine anche un pezzo il vezzo di uno spirito
Di contraddizione
Esercitato nell'incontro con gli altri
Una libertà che lo spingeva ossia un individualismo marcato ma molto poi attento a trovare le sintesi le alleanze le aggregazioni di volontà e di pensieri
Nel suo ultimo libro più come ha detto bene Giuseppe Tognon è un po'un testamento scriveva
Mi perdonerete la citazione un po'lunga
Libertà umana libertà possibile libertà vera non è quella dell'indeterminatezza
Del non scegliere del non decidere per rispettare disponibili a tutte le scelte un ritornare sulle scelte già fatte prescindendo dalle responsabilità che con quelle scelte si sono assunte
Al contrario libertà vera è costruire sul dato reale del proprio vissuto da considerare non vincolo in prigione ma base per andare avanti
Il passato individuale e collettivo non si cambia ma non bisogna restarne schiavi
Bisogna capirlo
In profondità ci può essere liberi se si conosce la propria storia criticamente
Così studioso politico ammicco commentatore sulla stampa alla fine Pietro Scoppola
Non è l'uomo di un mestiere me un umanista italiano che Paolo sesto definì un cattolico a modo suo ho parlato di storia di coscienza religiosa di libertà vorrei concludere
Con un suo vecchio discorso un discorso che tenne in un cenacolo come quelli dell'epoca siamo nel mille novecentosettanta
Era accanto Emilio Gandolfo a Pietro Rossano nomi ormai totalmente dimenticati e disse
La libertà è la condizione della speranza per noi non c'è speranza se non nella coscienza della libertà e poi aggiunse difendendo un poco il suo mestiere
Nella misura in cui la conoscenza storica alimenta la libertà io credo
Che la storia alimenti anche la speranza
Sono molto contento di potere evocare con voi la figura di sì Pietro Scoppola perché Pietro Scoppola alimentato la speranza la libertà e l'intelligenza di tutti noi grazie
Diamo
Do
Abbiamo
Cercato di richiamare alcuni momenti dell'itinerario culturale di Pietro Scoppola alcuni aspetti della sua personalità
Ma io sono
Convinto che fra tutti i presenti tutti hanno un ricordo una lettura che hanno fatto Di Pietro l'hanno conosciuto hanno collaborato per cui
Credo che
Ci sia stato stasera questa condivisione di un'amicizia nei confronti di un personaggio così di straordinario e quindi ancora una volta ringrazio il Presidente Grasso per aver organizzato l'iniziativa
Il Presidente Mattarella per averci onorato della sua presenza buonasera a tutti