Rassegna di Geopolitica. Il referendum come minaccia alla democrazia, sostiene l'Economist - @rass_geopol

Buongiorno gli ascoltatori di radio radicale con la rassegna di geopolitica di mercoledì venticinque maggio due mila sedici Torino ad occuparci del tema della democrazia
Della partecipazione del legittimità ed efficacia dei Governi ma lo facciamo da un punto di vista completamente opposto rispetto a quello della scorsa puntata che era quello
Dedicato al tema dell'aumento dalla partecipazione alla maggiore conoscenza responsabilizzazione della cittadino elettore questa volta il punto da cui partiamo che o meglio la tesi
Il referendum come danno alla democrazia questo è la tesi espressa nel corso di un articolo
Decisamente bizzarro all'interno della settimanale l'economista si tratta dell'ultimo numero in edicola quello del ventuno maggio due mila sedici l'articolo intitolato
Referendum mania la democrazia diretta si diffonde attraverso l'Europa ma non sempreché è una buona cosa
L'Europa sta assistendo ad una marea crescente di referendum negli anni settanta ce n'erano una media di tre l'anno adesso siamo a una media di otto l'anno senza contare Svizzera Lichtenstein che hanno una lunga tradizione di democrazia diretta
In Gran Bretagna i referendum se lasciare come l'Unione europea si terrà il ventitré giugno prossimo in Italia falsità era un referendum sulle riforme costituzionali entro il prossimo ottobre
Il primo ministro ungherese Orban vuole presentare con referendum sulle quote di riallocazione dei migranti e rifugiati
In Olanda si penso referendum sui trattati di libero commercio già conclusi e quelli in via di negoziazione come ad esempio il Titti tipi
I sostenitori della democrazia diretta prosegue l'economista sostengono che lo strumento referendario serva a coinvolgere maggiormente i cittadini
Il referendum stimolare il dibattito sostiene Ammari mine eurodeputata socialista olandese in Svizzera ai cittadini in vista del voto sul quesito referendario viene distribuito materiale informativo ricco di darsi tabelle numeri
In Irlanda tre quinti dei cittadini anche quelli residenti all'estero hanno votato a favore del matrimonio tra persone dello stesso sesso
Ma i recenti referendum non sono solo esercizio di democrazia diretta sono anche espressione di alienazione nei confronti della politica e di rabbia nei confronti del Governo in carica
Il sostegno partiti tradizionali si è ridotto mentre le formazioni populiste anti europee guadagnano sempre più terreno
Governi accusate di condotte evita rischi che e di avere perso di vista la realtà difficilmente riescono a resistere alla tentazione di sottoporre al voto popolare le questioni più controverse
Il bersaglio grosso da tempo e ovviamente l'Unione europea e non solo in Gran Bretagna
Secondo il fatto di recente sono cioè condotto da Ipsos Mori il cinquantotto per cento di italiani che cinquantacinque per cento dei francesi vorrebbe subito un referendum sulla permanenza del proprio Paese nell'Unione europea
Anche se poi sarebbe una percentuale leggermente inferiore quella che vorrebbe effettivamente uscire dall'Unione
Alcuni referendum sui temi più dibattuti prosegue l'economista sono convocati dai politici con l'obiettivo di contenere la pressione da parte dei populisti come il caso proprio della Gran Bretagna e del prossimo referendum di giugno
Altri vengono usati come bordate contro le politiche europee meno gradite come nel caso della Ungheria di Orban
Sulla questione dei migranti e ancora altri referendum vengono proposti dal più gruppi molto diversi tra loro ma su un medesimo tema al quale si dà al contempo una connotazione da battaglia contro l'unione europea su questo
è il caso del voto degli olandesi sulle politiche europee nei confronti della ucraina che ha visto schierarsi in un paese piccolo come l'Olanda
Trecento mila firme a sostegno
Per la allo svolgimento di questo referendum in un margine di tempo molto breve
Un voto referendario quest'ultimo che si è trasformato in un catalizzatore di tutti i mali dell'unione europea
La febbre referendaria dunque prosegue economista con quest'articolo la febbre referendaria pone dunque una serie di questioni e problemi
Innanzitutto è sempre più difficile riuscire ad essere d'accordo su temi di politica transnazionale
E trattati di norma sono firmati dai Governi ratificati dai Parlamenti aggiungere anche i referendum a questo mix complicherebbe molto la materia ad oggi è praticamente impossibile un'Europa a ventotto Stati che riesca a varare un nuovo trattato
Minoranze in piccoli paesi possono essere in grado di ostacolare le politiche europee più importanti basti vedere che nel caso del referendum sull'Ucraina ha votato solo il trentadue per cento degli olandesi
E questo può comunque minacciare un progetto europeo l'Europa non può esistere come Unione dei referendum dichiara Ivan Cremaster perché è una analista politico del Center for libera strategiche sacche al di là del nome in inglese è un te intento bulgaro
Il referendum prosegue l'Economist possono portare a politiche incoerenti sei votanti si esprimono in maniera diversa su temi che sono addirittura in contrasto tra loro
Come il caso di un referendum che si è tenuto in California per il quale
Si votava da una parte un referendum per la più alta spesa pubblica e allo stesso tempo per più tali alla spesa pubblica referendum entrambi vinti dunque di fatto il per via referendaria si abolita la matematica in California
Se guardiamo poi al caso dei referendum sulle unioni tra persone dello stesso sesso che sia vittoriosamente celebrato tenuto in Irlanda nel due mila quindici
Qualcuno può obiettare che i diritti umani non debbano essere appannaggio delle maggioranze che così come li concedono possono negarli però sempre per via referendaria dovrebbe essere
Aggiungiamo noi anche ragionamento che i referendum aumenti la partecipazione politica da valutare e qui si parla anche dell'Italia
Con loro proliferazione l'affluenza è drammaticamente calata passando dal settantuno per cento in media negli anni settanta al quarantuno per cento degli ultimi anni
Di otto referendum svoltisi in Slovacchia solo uno quello sulla membership europea ha visto la partecipazione oltre il quorum del cinquanta per cento più uno
E questa apatia anche dei costi come nel caso dell'Italia dove un referendum che si è tenuto ad aprile promosso dalle amministrazioni locali che avversato dal Governo Renzi sul mantenere o meno lì per formazione petrolifere off-shore Nona raggiunto il quorum
Ed è costato agli italiani qualcosa come trecento quaranta milioni di euro
Paradossalmente dunque prosegue l'economista i referendum possono avere come risultato un'ulteriore allontanamento dei cittadini dalla politica
In Paesi come la Svizzera il sistema politico se adattato loro cosa che però in altri posti non è possibile in altri Paesi non è possibile
Secondo Kathleen Fieschi di canto del Polito un centro studi britannico i referendum costringono i politici a comportarsi come se non sapessero cosa stanno facendo
E questo è soprattutto vero in quei casi in cui i Governi non possono comunque garantire ai votanti quel che si gli chiedono con il referendum che hanno vinto
Impossibile ad esempio rinegoziare un trattato europeo per fare contenta una piccola minoranza di votanti olandesi
La democrazia diretta conclude l'economista è ottima per questioni non importanti come ad esempio partecipare alla gara musicale di Eurobic ma non è il sistema con cui si governa un Paese figuriamoci un continente
Stop rapido riassunto eravamo partiti con il referendum come esercizio democratico gentilmente concesso e non un diritto costituzionalmente sancito
Siamo passati a referendum stimolo per far muovere i Governi
Alla disaffezione dei cittadini nei confronti dello strumento manifestato dal mancato raggiungimento del quorum siamo passati al danno collaterale che produce referente o quanto costa in che posizione mette i Governi talvolta
Siamo passati poi l'ignoranza del cittadino che quando la esercita liberamente la propria opinione si comporta in maniera irresponsabile altro che conoscere per deliberare cioè garantire in modo imparziale informazione e diritto e partecipazione al voto
Fino poi ai referendum svizzeri quelli sì che vanno bene peccato però la Svizzera in casa parte precisa l'economista ma l'ultima frase a chiusura dell'articolo è veramente troppo sentenza tombale la vogliamo ripetere
Leggiamo insieme la democrazia diretta sostiene l'economista è ottima per questioni non importanti come ad esempio regali musicali tipo ero vicino ma non è il sistema con cui si governa un Paese figuriamoci un continente
Va bene
Massa così l'articolo intitolato referendum mania la democrazia diretta si diffonde attraverso l'Europa ma non sempre una buona cosa
Nell'ultimo numero dell'Economist in edicola quello del ventuno maggio due mila sedici
Ma se veramente per oggi grazie per la l'ascolto da Lorenzo lenti ricordiamo anche poter ritrovare questo e altre notizie articolo attraverso l'account intuita perché chiocciola RAS
Andare scorgere un pollaio prossima puntata de la rassegna di geopolitica sabato prossimo alle ore sette buon ascolto con i programmi di Radio Radicale