Intervista a Giorgio de Finis e Fabio Benincasa sul libro "Rome" (Bordeaux edizioni)

Radio Radicale bentornati a questo spazio librario e culturale oggi con noi ospiti in studio a parlare di Rommel nome plurale di città abbiamo
I due curatori Giorgio definisse Fabio Benincasa
Buongiorno buongiorno aggiornate allora Roma romane
Sono una più Roma come avrebbe detto Guzzanti quando faceva Fulvia uno più VT quindi uno più Roma
Abbiamo
Lo un po'affrontato il tema di Roma in altri libri in altre trasmissioni
Però oggi diciamo abbiamo questo approccio sicuramente originale sicuramente plurale che è quello di una raccolta di di piccoli saggi di saggi Belleri su tante problematiche di questa città
Certo su Roma si è parlato scritto ormai sembra diventata quasi Trento OP crea per iscritto ori per gli autori per i giornalisti soprattutto
Di ieri per esempio questo articolo di Christian Raimo in cui praticamente attacca addirittura l'apertura notturna di
Dei sudditi supermercati dicendo che il prodotto lo scadimento culturale della città insomma
A Como ognuno insomma la vede un po'come gli pare ci mette un po'il suo ma come nasce questo Rommel questo nome plurale di città
è un po'in un progetto che in realtà così nel titolo riprende
Una sorta di consultazione cittadina anche proponemmo per la prima edizione della festa dell'architettura di Roma qualche anno fa c'è già allora si sentiva
La necessità un po'di stanare gli intellettuali gli esperti diciamo riportarli
A ragionare sul tema insieme soprattutto a ragionare insieme sulle questioni della città dichiara che troppo spesso è lasciato agli amministratori e politici no alcuni anche
I limiti al massimo in giornalista l'intellettuale ridurranno ci piaceva provare a recuperare questa figura del diciamo un po'degli
Chi la città alla la pensa e anche dall'altra parte gli artisti c'è chi la città Lalla immaginare con una
Si
Attenzione più visionaria no con una lettura diversa insomma non solo quindi questo libro
Che come all'epoca questo incontro che facemmo la Casa dell'Architettura di Roma era un po'
Diciamo da una parte un grande cahier de doléances no dove tutti si lamentano delle cose che non funzionano dall'altra però anche il tentativo di mettere insieme una serie di persone
Che potessero avere così darci una speranza cioè avere qualche no cosa da da proporci
Per ripensare questa città che è sicuramente una città complessa che però
Come dire sta facendo della mancanza di piani di un suo piano
E quindi questo va un po'capito quindi diciamo all'epoca la formula che proponemmo era quella
A diciamo dello speaker corner ciascuna aveva
Dieci minuti a disposizione per dire una cosa intelligente su Roma
Questa formula l'abbiamo riproposta nel libro con mi pare diecimila battute più o meno qualcuno ovviamente
Non ha rispettato i limiti e noi non l'abbiamo tagliato però diciamo saggi brevi per dire qualcosa di intelligente su Roma in un senza l'idea che ci fossero come dire
Una lettura sistematica perché forse non ci può essere poi perché ci piaceva anche esplorare nonché per questo il plurale
Uno abbiamo operato una scelta però differente rispetto alla volta precedente c'è questa volta abbiamo deciso
Queste scelte ce ne assumiamo la responsabilità diciamo di non invitare a parlare amministratori politici i direttori di istituzioni
Perché in qualche modo lì consideriamo responsabili dello stato di cose in cui verte la città e quindi abbiamo detto loro non solo e cosa le dicono tutti i giorni ma ahimè le fanno
E quindi rivolgiamoci a qualcun altro
Ecco la c'è una frase del primo del primo saggio insomma che apre questo libero edito dal bordo edizioni che
E di Edoardo Albinati stato ospite anche nei nostri studi
Che si intitola come sono sceso a patti con Roma e c'è un inciso
Che insomma fa molto riflettere sull'identità e la natura di questa città che recita
Roma infatti non scaccia nessuno Roma non appartiene a nessuno nemmeno a se stessa non certo romani e tanto meno all'Italia di conseguenza nessuno può appropriarsene per intero dicendo questa è la mescita
E intendendo un'esclusiva
Ecco forse questa peculiarità di Roma in qualche modo e forse anche
Suo grande difetto che in realtà non la rende malleabile nulla rende in qualche modo riforma dire perché poi
Se uno anche Simone ricerca sugli annali come sicuramente l'avete fatta insomma
La verità dalle rassegne stampe piuttosto anche proprio affondando al
I primi documenti raggiunta natanti fine conti cambiando un poi addizionali Minnelli situazioni contesti storici tra fin dei conti Roma ha sempre avuto
Le criticità che poi gli voi raccontati tramite questo libro che i vostri autori coinvolti raccontano insomma ce l'ha sempre avuto quei nodi cardini che in qualche modo sono stati da una parte risolti ma dall'altra voi
Chiaramente con l'avanzare di diciamo di un'altra città con
I costruttori con tante cose che sono nate cedere ciò sarà anche aumentarle incrementale corrente voi il problema se lo risolvi mano mano si allarga
Però ecco forse questa doppia natura e forse anche un po'una condanna di questa città
Sì assolutamente sono d'accordo la natura plurale significa anche una natura evanescente perché appunto Roma
Non c'è in realtà può essere solo Roma ognuno la vede dal suo punto di vista ognuno cerca di ricostruire questi frammenti
Girando ci dentro ri arrangiando lì dal suo punto di vista
Quindi non è un sicuramente una città sempre sperimentale non solo per per quanto riguarda le grandi aree urbane italiane perché questa molto diversa da tutte le altre grandi aree urbane italiane ma
In generale anche
Nell'Europa occidentale coma delle peculiarità veramente particolari non solo la grande abbondanza di opere d'arte diciamo che sappiamo tutti ma che non so al fatto di avere una rete di metropolitana così così piccola rispetto a tutte le altre città dell'Europa dell'Europa occidentale otto-nove a tutta una serie tutta una serie di problemi
Una un'identità da una parte fortissima da un'altra parte leggerissima secondo me questa serie di interventi
Aiutano veramente ad avere questa impressione di immersione dentro dentro un tessuto frammentario pur di scovare cioè l'unica l'unica possibilità per riordinare Roma da parte del fra virgolette intellettuale o dell'artista che la guarda
Per di arrangiarsi da sua personale costellazione non è e la città del potere
Quindi dei poteri quindi è difficile
Che abbia
Una struttura univoca
E invece c'è anche un diciamo saggio all'interno
Anche minimi a cui ha colpito a firma tua Giorgio che dice l'invivibilità di Roma gli importi l'impossibilità di porvi rimedio votando Tizio Caio e Sempronio
In cui appunto fai anche un po'il ricatto del fatto che io romano sia lungo appunto compiaciuto di di anche di queste indolenza di questa insofferenza
Ed è e poi il romano per natura deterrente per dedizione insomma quindi anche un po'strafottente di fatto e quindi alla fine diciamo ha guardato spesso lo scenario politico con la stessa strafottenza
Però oggi anche siamo immersi in uno scenario amministrativo il ballottaggio eccetera eccetera
Da un lato
C'è in qualche modo questa classe politica diciamo anche
Perché viene sembra quasi da una riserva indiana costituita dai dai cittadini fatti dal Movimento cinque Stelle creati in qualche modo che
Dicono dateci l'opportunità di governare diciamo utilizzando quasi spesso un linguaggio comune va poi
Vedendo comunque Quarantini dietro c'è un con un piano politico ben strutturato insomma perché poi non è
La fase del centrismo momento cinque Stella la un po'passata dall'altra c'è invece cambiato Roberto Giachetti
Quindi il partito democratico chi amministra questa città fino a pochi mesi fa a chi l'ha condotta
In determinati rivoli in determinate cose che dice però io sono diverso però come i problemi risolvono una visione strutturali eccetera eccetera o mezzo c'è Romano che fondamentalmente già non è andato a votare
Vediamo perché poi Roma mano mano una delle città dove si sta abbassando sempre di più la forbice elettorale delle persone vanno a votare
Però in mezzo c'è Romano
Ecco come lo vedi romane mezzo punto queste imputabilità e e a queste possibilità di affidare i rilievi della ditta Tizio Caio e Sempronio
Sì riguarda la mia non è un'analisi tanto del romano questo anche per rispondere alla tua domanda precedente cioè secondo me non è tanto interessante andare a capire
Quali sono le costanti di Roma che come dice bene l'uso non sempre quelle no cioè le grandi questioni l'archeologia a mobilitare se queste sono questioni che attraversano
I secoli decenni le le amministrazione eccetera secondo me lo sforzo di questo libro nostro comunque di chiunque
Si interroghi oggi su Roma di cercare di capire le differenze rispetto agli ieri rispetto no cioè come sta cambiando Roma oggi Roma
Rispetto alla citazione di Albinati non accoglie nessuno teoricamente c'è oggi a Roma è una città in ospedale sopporta il turismo di massa non accogliere i migranti marginalizzati poveri
No quindi non non direi che è una città accogliente presente no
La politica c'è credo che stia cambiando rapidamente io in quel libro dico appunto
Nettis se ne Caio e Sempronio perché la politica ormai da un certo numero di anni ma sempre più calando la maschera mi pare che
Dimostri di non essere più né meno amministrazione no
Cioè che già era
Come dire comunque un essersi dequalificata no ma diventa semplicemente cioè io sostengo la tesi che è una tesi può anche essere
Sì considerata un po'complottista ma non lo è affatto per quanto la P due su quei tracciato diciamo costruire al suo piano di assalto no a al Paese ma
Diciamo c'è l'idea che la mancanza dei piani sia un piano cioè che tutto
L'incapacità diciamo di gestire la città l'incapacità di mettere persone
Credibile all'Agis recita anche col fatto che possono ovviamente fallite perché diceva bene fa della città è complessa la scelta non esiste più
C'è il mito della pianificazione dell'urbanistica dell'architetto addirittura è un mito che ovviamente
Decade e e si perde nelle grandi megalopoli noto del del ventunesimo secolo però
Diciamo questi politici sono sempre meno credibili questa città è sempre più volutamente dico io faticosa invivibile ingestibile
Stanca sa anche alle persone che in qualche modo invita a a chiudersi a casa dopo aver la traversata periodo fu fuggire no foto quindi Lilli l'idea se il piano anche c'è quello di rendere la città sempre più brutta in modo che le persone ci fanno quello che ci devono fare poi si ritirano dei no non la non c'è più l'idea
Anche del del panem et circenses che poteva essere quello della Roma veltroniana le notti bianche che erano tutta fuffa però comunque la gente si invero la si muovevano oggi oggi che Roma deve stare il cittadino romano deve stare a casa ce lo dicono i militari armati
Il fucile a tutte le fermate della metro C a Roma e pericolosa no è sporca e brutta e Bulgaria quindi una
Deve stare a casa sul divano a guardare la televisione
Da una parte e lasciare diciamo la la la città a non si sa bene chi dall'altra parte anche
La disaffezione nei confronti della politica il fatto che
No calino come dire no i votanti secondo me che quella fa parte del piano cioè che se il signor vice il politico o se ne lamenta non potrebbe fare diversamente ma in realtà è contento
C'è meno persone votano più come dire
Cioè ma del resto ci muoviamo a livello anche nazionale già a livello mondiale ma a livello nazionale c'è un partito unico di fatto c'è
No cessi siciliana prende quindi che che cambia votare anche perché vorrei capire poi chi governa
Questa città con che in maniera
Secco come come affronta le i grandi poteri che la al Governo hanno no a partire dai palazzinari a partire dal Vaticano partire dall'Atac e cioè
Rilevo un queste Cocco come cambia il rapporto
Di un politico rispetto a un altro punto Tizio Caio e Sempronio rispetto a queste questioni che o si fanno come dire saltare nel senso si cambiano radicalmente oppure saranno sempre quelle ecco il
Hai citato i quesiti i poteri forti no che che spesso io diciamo vissuto per un periodo anche fuori da Roma stesso quando nella narrazione esterna no diciotto beni da Roma
La città dei poteri forti cioè senza sembra fino alla fine diciamo in un marchio di fabbrica se prima eravamo fare Colosseo aveva la città dei poteri forti
Poi arriva un risultato elettorale come quello bene insomma la raggiri
Ampiamente Manta già in questa prima tornata elettorale vedremo quello che succederà nella seconda e via dicendo
E e la prima cosa che ho pensato va insomma visto che come dire la se non altro il programma basico insomma il momento cinque stelle qualche problema insomma Olimpiadi
Privatizzazione dell'acqua Acea insomma alcuni alcuni nodi di va a toccare in questo senso
Emilio Del Toma scusate che fine hanno fatto i poteri forti dietro questa città in un
Che non riescono neanche più a indirizzare un vuoto
C'era Marchini che è comunque alla fine ho avuto Minieri endorsement di di di come dire di di un pezzo di quei poteri forti in perseguendo città il Messaggero che di fatto per per sette centoventi giorni si è trasformato
In un grande volantino elettorale su queste questioni insomma Ilva dichiaro che comunque alla fine ha fatto pesare non poco il suo sostegno perché comunque la via al di là dell'esperienza un po'Pica rischia di ed inoltre comunque
Un pezzo di di quel che lei lo insomma si è candidato con Marchini perché tutta quanta la parte quella legata la
Diciamo a a a un pezzo di Conferenza episcopale italiana l'esperienza insomma precedentemente vale che insomma ci sta dando come dire in qualche modo
Un compattamento se non dietro un candidato forte però quanto meno dietro un qua un candidato che quanto meno poteva arrivare ad insidiare
Il ballottaggio però poi alla fine abbiamo visto che
Marchini appreso quanto aveva preso l'altra volta più Guzzo segni Forza Italia
Poi ci sono state
A come dire fuori dal ballottaggio lui la Meloni Minia Meloni l'altro pezzo insomma ed è nelle cose arriva al ballottaggio raggi con ampissimo blu probabilità di vittoria e Giachetti ENI mi dico
Che si cioè senso addirittura con i poteri forti sono diventati dieci deboli da Roma dietro al papà per riprendere quello che stava riferendo Giorgio il cui saggio violento orletto visto
Abbiamo curato questo questo libro la la sua idea del del piano con che costituisce la mancanza di Viani io lo trovo addirittura ottimistica perché s'siccome siamo anche oltre
Cimino i poteri i famosi poteri forti quando si evocano in Italia tutto sommato
Si evocano come una specie di metafisica nel senso
Una specie di diavolo che sta chissà dove se esiste il diavolo vuol dire che c'è anche Dio quindi basta diciamo trovare gli elementi di divinità per per eliminare gli elementi diabolici dalla società ma purtroppo non è così cioè io penso che
Quello che vediamo un è una crisi di classi dirigenti
Una crisi generale del Paese così rifletta anche un'economia che stenta a riavviare assieme a strutture che decadono riforme che tardano implementarsi eccetera eccetera quindi
La mancanza la mancanza di cani c'è il reale ce ne accorgiamo però diciamo a me sembra più che altro un gruppo di persone che assistono un incendio nel non fanno niente per spegnerlo quindi diciamo più che
Il trittico trionfo del piano dei piani
Il trionfo della stupidità accade lungo a lunga scadenza quando fa cinquanta o sessant'anni si si riesamina questo piglio dopo
Penso che sarà ancora più evidente a me piacerebbe che ci fosse un super piano segreto riscosse qualcuno e capace di
Di fare una cosa del genere anche così un po'a occhio
Gruppi che si strizzano l'occhio non si mettono d'accordo in una stanza senza finestre con Chery Nerio quelle cose lì
Comunque significherebbe effettivamente che c'è una classe dirigente una visione del futuro qui secondo me ci sono delle persone che si illudono che si possa andare avanti senza una rete senza un futuro senza un progetto perché tanto appunto loro occupano
Posizioni di sicurezza tali per cui o Roma va a fuoco o non va a fuoco più o meno sopravvivo appunto non so gli ambienti legati al Vaticano gli ambienti legati costruttori gli ambienti legati
Alla politica
Sopravviveranno comunque da queste centri ma è un po'un discorso da Governo facta insomma poi ogni tanto ci sono delle crisi sociali per qui poi invece le vengono toccare tutte le classi quindi
A me sembra semplicemente un discorso cinico io sono disposto a pagare qualunque conseguenza sociale perché la paralisi
Comunque non incide sul mio sul mio potere qui più che poteri forti io direi poteri deboli poteri netti poteri che rifiutano di gestire il potere
Seri non sono tanto d'accordo io non parlo ovviamente della Spectre se non immagino un complotto dove si sono messi in zona urbane
Esaltavano della sarebbe meglio
Malgrado lei chiarisse immaginando no non è bella Celli la la mancanza di Piano come piano fare fa comodo a tante realtà differenti cioè voglio dire no
è come se ci si mette d'accordo è una strategia che fa comodo a tutti poi ciascuno persegue il proprio fine no egoistico
Cioè la mancanza di piani e la mancanza di piani collettivi la mancanza di piano pubblico una mancanza di piano per quello che riguarda il bene comune non è ama cioè non è la somma dei piani linguistici che a tavolino c'è è chiaro che è una città come questa allo sbando
Ognuno all'arrembaggio lana fa affette meglio no e quindi questa il piano cioè non è che io immagino che dietro ci sia chissà quale strategia alla cupola per quanto alla mafia a Roma è arrivata e lo abbiamo capito
No però dico io parlo di di piani specifici è semplicemente questa come tutte le grandi metropoli megalopoli del pianeta attenga c'è ormai un
Terreno di conquista c'è lecita con la finanziarizzazione degli immobili sono diventati
E ce le casse di banche finanziarie c'è è evidente che tutta questa roba no oggi
Sul piano di Roma esterno di di di sviluppo e trasformazione ci saranno mille interessi ognuno pensa al al proprio e cerca di forzare probabilmente
Come diceva forse no la favola delle armi difende il
Ma un tempo si pensava alla mano invisibile come una cosa che avrebbe contenuto degli egoismi e io penso che invece degli egoismi non si contenga in questa fase
Questa era è era un po'l'idea no
Di cui parlavo insomma non ovviamente evocare anche se io poi c'ha giocato e ho citato anche un po'di fantascienza come amo sempre fare
Ecco il la grande dimensione che che sembra diciamo assente soprattutto in questo momento storico
è un po'oltre la visione d'insieme oltre il Piano strutturale sulla città e anche un po'quel senso di comunità no che spesso come dire anche
Salvador come alcuni momenti storici insomma dalla resa qualche modo
Una metropoli più più temi rispetto ai grandi rischia grandi sconvolgimenti sociali quel senso di comunità punto come dicevamo all'inizio viene meno anche
Per questa idea della sicurezza
Forzata rumore città insicura e uno Roma come come terreno di scontro
Roma come cimitero degli elefanti della cultura perché comunque alla fine ormai quello che in qualche modo ieri abbiamo avuto ospite qui da noi Rumiz dice a Roma
Aveva avuto questa grande invenzione del Colosseo così come ha chiamato il restauro del Colosseo la cosa del corso con le realtà il Colosseo non è nient'altro che
L'emblema come dire la lapide di questa città perché poi le infrastrutture su quello dovrebbe investire come latte vera sforzo nel suo saggio sulla via Appia insomma sono veramente il polmone danno l'idea strutturali anche identitaria di questa città
Vi chiedo a tutti e due da questo saggio da questa raccolta di saggi emerge appunto che
Questo senso di comunità è stato smarrito per vari pezzi per varie ditte rivoli per varie strade ed è un processo di smembramento che
è iniziato parecchio tempo fa in qualche modo quindi a tutti e due come secondo voi Roma
Pur rimanendo secondo me una città plurale perché quella cosa sarebbe proprio iniziato il suo DNA insomma cioè l'idea di fare di Roma un'unica metropoli secondo me è sempre stato idea sbagliata perché romana era cita più federalista del mondo sono nove
Come può però ritrovare questo senso di comunità questo senso di identità anche un po'facendo la somma dei dei tanti saggi che animano questo saggio
Diciamo che se ci fosse una risposta univoca mi candiderei subito le elezioni se c'è una risposta univoca certo queste Lenzi contare questi processi
Questi processi che segnali tum per esempio viene in mente che li vediamo già in azione dei libri di Pasolini no per esempio quando lui parla del sottoproletariato nelle ben nelle allora borgate
Che senso idriche senso di comunità stava esprimendo cioè il il Pigneto il Quadraro borgata storica negli anni c'è settanta erano parte della comunità di Roma apparentemente no perché appunto Pasolini ci andava perché cercavo un esterno a la comunità
Borghese di allora quindi secondo me in realtà
Inseguiamo un una Roma identitaria che
Cioè solo nelle pagine dei libri che nelle né e nelle varie interpretazioni delle persone che ci sono dedicate due ragione a dire
L'idea di fare di Roma una città unitaria è una città sbagliate una un'idea sbagliata però al tempo stesso e anche un'idea necessaria nel senso
Bisogna rifiutare un po'il concetto di identità perché l'identità a alla fine un concetto univoco
Culturalmente c'è piramidale viene messo da un da da una cima verso verso il fondo è più o meno tutti si devono aderire questa un'idea un po'la Salvini insomma dell'identità
Per accettare il fatto che Roma sia una rete e quindi costruibile con una con una serie di snodi però secondo me
Il alla costruzione di questa rete passa sempre per le le solite soluzioni conosciamo c'è un po'la visione politica un po'l'associazionismo
La pratica individuale e sociale del comunità ma anche con una capacità politica di avere una visione del futuro che in questo momento conto dice di dove sono i poteri forti non c'è non c'è perché non ci stanno i poteri forti
Secondo me
Sì sì anche a diciamo non sono estremamente affascinato dalle questioni c'è da dal dalla comunità come concetto al sempre una cosa che chiude la comunità no è un noi è una cosa che
Crea alza barricate verso
Il resto quindi semplicemente Roma dovrebbe essere una città aperta dovrebbe essere una città dialogante ospitale sempre di a tutte le caratteristiche per esserlo
E non lo è
Quindi bisogna interrogarsi sul perché non lo è più diciamo il non tanto andando a ricercare le identità le identità contrapposte perché su quel terreno ha sempre scontro cioè le identità per definizione il sì si scontrano e raramente si incontrano
C'è oggi i i conflitti anche cosa nei confronti dell'anno dei dei migranti che c'è il
Non sono conflitti identitari se si continua a parlare come negli anni ottantanove della delle culture che Cisco
Cioè a a mio avviso in un mondo come quello della globalizzazione dove tutti o quasi tutti
Non non proprio tutti ma comunque chiamano accesso a
Cucine differenti frequenta no no il ristorante cinese e indiano
Marocchina e quant'altro viaggino perché ormai il turismo di massa con i voli low cost eccetera no tutti hanno esperienza della diversità ascoltiamo musica con sonorità che vengono a tutto il mondo molto no
Fuse eccetera
Quindi non credo che il problema dello scontro con l'altro no dipenda dalle differenze della cultura ce lo scontro con l'altro dipende ed ritorniamo qui a vecchie questioni se dipende dalle differenze
E economiche cioè noi come dire c'è o diamo
Lo straniero chiesta al semaforo perché ci rimanda
Come uno specchio d'immagine di noi tra qualche anno c'è questo queste vite di scarto come le chiama Baumann o che arrivano
Da paesi in guerra dalle crisi economica che ovviamente riguardano anche normali sono devastanti tanto è vero che è uno
Magari disposta affrontare rischiando la propria vita tre anni di viaggio per arrivare qui pare non trovare di fatto nulla no però almeno non la morte
Diciamo questo CCC fa come dire no ci fa temere anche per le nostre vite siccome sappiamo bene
Che la globalizzazione è una grande forbice che si staccano aprendo ogni giorno in più per cui diritti sono sempre meno e i poveri sono sempre di più perché questo pianeta è di fatto è attraversato da una guerra mondiale di ricchi contro poveri io credo
Che più che il problema dell'accoglienza sotto forma di no così condivisione culturale apertura culturale cioè
Io penso che derivi da questo fatto cenno dobbiamo tutelare c'è proprio le realtà più deboli perché sono quelle
Diciamo che che ci fanno più paura perché ci sentiamo sempre più deboli anche noi quindi le periferie e la guerra dei poveri io penso non è una guerra tra culture
Bene allora io ricordo Rommel nome plurale di città vorrei anche un po'ricordare un po'di di e autori col coinvolti in questo progetto abbiamo detto Edoardo Albinati Giuseppe allegri
Lidia Claudia Bazo Paolo Berdini ordine ottobre si sa in ordine alfabetico io non li cito tutti perché se no sembra l'appello visto che sono danni clientele per le Jabbar scelgo Paolo Di Vetta publish or in Elvira Frosini e Daniele timpano ancora Massimo Lugli Valerio Magrelli Piero meno grossi insomma ci sono veramente c'è una scelta secondo me
Composita complessa e e e complementare di diciamo di personalità che a mio avviso poi
Nella loro summa fanno una cosa salame sacrosanta che è quella anche di
Raccontare questa città oltre gli stereotipi perché poi
Dai grande bellezza passando più altre cose insomma come dire rischiamo anche di morire di retorica e di stereotipi insomma
Quindi io di ringrazio ringrazio Giorgio definisse Fabio Benincasa per essere stati con noi
Ricordo Roma numero plurale di città Bordo edizioni grazie ancora grazie a voi e a voi vi auguro un buon proseguimento di ascolto con le trasmissioni di Radio Radicale