"Assetto idrogeologico, politica delle acque, difesa del suolo"

Indetto su un argomento di grande importanza ed in preparazione del quale sono state sviluppate negli ultimi negli ultimi mesi numerose iniziative di valore
Sia di confronto con i gruppi parlamentari sia anche di iniziative periferiche
Di ricognizione della situazione di approfondimento dei vari problemi
Noi pensiamo di fare un convegno che esce per certi aspetti dai canoni tradizionali della convegnistica sindacale
Nel senso che invece di affidare ad un unico oratore la trattazione di un argomento peraltro molto complesso
Si è ritenuto opportuno suddividere i problemi principali che l'argomento solleva
In modo da consentire anche una circolazione di opinioni molto aperta e libera
Predisponendo pertanto tra ibridi relazioni di carattere centrale alle quali faranno seguito tre ebrei di comunicazioni
Dedicati ad una ricognizione delle realtà di aria cioè rispettivamente concentrate sui problemi del nord del centro Italia e del Mezzogiorno
A convegno come tutti sanno sono presenti le strutture del sindacato territoriali e delle categorie maggiormente interessate questa tematica
Ma sono presenti anche uomini rappresentanti del mondo della cultura della ricerca scientifica
Abbiamo il piacere di avere anche qualche presenza di rappresentanti delle forze politiche
Alle quali però noi chiederemmo davvero questa volta di ascoltare prevalentemente quello che il sindacato è orientata a dire anche alle forze politiche
Segnalo innanzitutto la presenza del professor Giuseppe Medici che tutti noi conosciamo e del quale abbiamo da tanti anni ha preso tante cose è una fonte inesauribile di insegnamento segnalo la presenza dell'architetto di Miglio capo della segreteria tecnico scientifica del ministero della Protezione civile
E la presenza del senatore Musso che al Senato si è occupato di questo problema
Io non posso citare ovviamente molte altre personalità che sono qui presenti perché la preoccupazione di dimenticarne qualcuna
Trattiene dal farlo ma vorrei dire all'inizio di questo convegno ringraziare davvero tutti coloro che hanno ritenuto di volere dedicare attenzione a questa riflessione che il sindacato intende aprire con il convegno di oggi
Come voi tutti sapete l'argomento in discussione è l'assetto idrogeologico politica attiva delle acque e difesa del suolo
Noi avremo una prima relazione di Giovanni Mucciarelli segretario confederale della UIL sul tema analisi del degrado dell'assetto idrogeologico dell'Italia e delle sue cause do la parola vincerebbe
Grazie ad una
Amici e compagni
Che l'Italia si collocasse tra i primi posti nella graduatoria dei Paesi soggetti a calamità naturali
E purtroppo cosa nota è ormai tristemente vissuta
Dobbiamo però ammettere come non sia facile
Per un normale raziocinio
Accettare che nel nostro Paese vi sia una situazione soprattutto a livello politico istituzionale che aggrava pesantemente i danni arrecati dal dissesto idrogeologico invece di alleviarne i ecco perché nell'ambito di un dibattito su tale argomento viene spontaneo ed è giustificato usare toni duri e spesso accusatori per porre in luce denunciare un così inaudito stato di abbandono e di responsabilità
Dicevamo del triste primato italiano sul territorio nazionale le cronache hanno da sempre registrato e venti alquanto disastrosi
Ma è dall'inizio dell'età moderna ci riferiamo all'industrializzazione del primo Ottocento che verifichiamo l'aumento direi in modo quasi esponenziale della pericolosità delle catastrofi naturali
In quanto ad esse si viene ad aggiungere un tipo di nuova organizzazione sociale
Che oltre a che a preoccuparsi assai poco della tutela contro gli eventi rovinosi della natura è diventata soggetto attivo del degrado e del dissesto idrogeologico
Per esempio il Pod dal mille ottocento uno al mille ottocentosettantasei ha rotto gli argini per ben duecento quattordici volte
Mentre dal mille novecentodiciotto ad oggi lo ha fatto altre sei volte ed un'analoga riduzione la riscontriamo in altri grandi fiumi del nostro Paese
Tuttavia questa diminuzione corrisponde una maggiore pericolosità
Dei corsi d'acqua perché qualsiasi opera di difesa venga apprestata non riesce a tenere il passo con il ritmo di espansione dei nuovi insediamenti urbani industriali eccetera
Che avvengono senza una corretta programmazione
Dopo l'approdo dopo l'impressionante inondazione del Polesine
E disastri in Calabria e in Sicilia del mille novecentocinquantuno fu messo a punto un piano orientativo per la sistematica regolazione dei corsi d'acqua naturali
Il cui finanziamento era costituito da mille cinquecento miliardi da spendere nell'arco di un trentennio
Ma vent'anni dopo nel mille novecentosettanta la commissione De Marchi istituita a seguito delle ulteriori eccezionali alluvioni del novembre del mille novecentosessantasei
Constatava amaramente che i fondi erano stati erogati in modo irrisorio
Anche i successivi stanziamenti previsti dallo stesso piano De Marchi
Già di per sé inadeguati rispetto alla mole dei danni e delle vittime hanno segnato a loro volta il passo in netto contrasto con la tragica frequenza delle alluvioni già avvenute
Ho cui si sarebbero verificate subito dopo
Tra le quali ricordiamo le più famose
Della Calabria nel mille novecentocinquantatré del Salernitano nel mille novecentocinquantaquattro del Vajont nel mille novecentosessantatré del Salernitano ancora nel mille novecentosessantasei
Di Agrigento anche nel mille novecentosessantasei di Firenze Grosseto Venezia e Polesine nel novembre sempre dello stesso anno
Del Piemonte e Valle Strona nel mille novecentosessantotto di Genova nel mille novecentosettanta
E infine ancora della Calabria e Sicilia nel dicembre gennaio mille novecentosettantadue settantatré per non parlare poi dei disastri ricorrenti nelle cronache di questi ultimi anni
Nel frattempo un ulteriore elemento destabilizzante si aggiungeva alla già assodata latitanza della responsabilità istituzionale e politica nel settore
L'avvento delle regioni
Per cui l'apparato tecnico dello Stato già profondamente irrazionale a cui spettava all'attuazione operativa dei provvedimenti veniva smembrato e parcellizzato
Nel contesto della nostra breve analisi non abbiamo fatto alcun riferimento ai terremoti ci basti dire che siamo quarti sotto questo profilo nella graduatoria mondiale dell'indice di sismicità dopo Giappone Cile e Nuova Zelanda con una cadenza sismica impressionante distribuita su tutto il territorio nazionale
Con uno perito cita inarrestabile decine di migliaia di morti e danni incalcolabili
I fatti purtroppo li conosciamo bene ed è inutile rivela in carne i dati
Anche qui in mancanza
Di una fondamentale legge per la Protezione civile abituati a ricostruire come se nulla fosse accaduto
Dato che vediamo ignorare completamente le vicende Vicenzi norme antisismiche il male diventa endemico cioè il dissesto non essendo prevenuto e arginato a dovere
Viene istituzionalizzato ma in questo modo come dicevamo prima
Di fronte alla ripetitività degli eventi tragici i costi in vite umane cose aumentano vertiginosamente come anche la Gladio per il bilancio dello Stato
è il caso di perfetto del serpente se vogliamo che si morde la coda questo paradosso è ben confermato d'altronde dalla situazione riguardante il vulcanismo non dobbiamo dimenticare
Che il nostro Paese è geologicamente parlando e molto giovane ed in evoluzione per cui dobbiamo fare i conti con una pericolosa e costante attrattività vulcanica
Il Vesuvio è spento solo dal mille novecentoquarantaquattro ma facendo una retrospettiva storica
Troviamo una lunghissima serie di eruzioni periodiche impressionanti come pure lo Stromboli e le violenti violente recenti eruzioni dell'Etna
Come mai allora
Più di tre milioni di abitanti vivono addossati a questi vulcani sonde Chianti e perché non si pongono limiti più severi all'espansione edilizia in atto in queste zone così pericolose
Anche in questo caso ci distinguiamo per incoscienza e irresponsabilità
Facilitandone la gente quel tipico atteggiamento deleterio
Del vivere giorno per giorno
A cui corrisponde a livello istituzionale governare giorno per giorno con decreti e circolari senza programmazioni di largo respiro unici strumenti per attuare soluzioni concrete
Ma le soluzioni si allontanano sempre più anche per un altro fattore decisivo per l'assetto idrogeologico italiano
Quello della franosità
In cui deteniamo un ulteriore primato negativo e di cui dopo il gravissimo episodio di Agrigento abbiamo avuto l'ultimo esempio emblematico ad Ancona
Tipico caso del modo di vivere governare alla giornata rimuovendo ogni pur ragionevole preoccupazione rispetto ad ipotesi di rischio ben presenti nell'ordine delle probabilità il quarantuno virgola quattordici per cento dei comuni d'Italia amici e compagni è interessato a questo fenomeno
Con più di tre mila fra nell'anno che non dipendono solo da cause naturali bensì da responsabilità ben più gravi
Tanto per cominciare la nostra milizia amministrazione non contempla nei propri organici la figura del geologo geologo ufficiali quelli di Stato sono circa una decina appena dipendenti dal Servizio geologico d'Italia un'emanazione del ministero dell'industria del commercio
Mentre il servizio idrografico il secondo e ultimo ufficio statale per la difesa del suolo non ha nel proprio organico alcun geologo
Per questo problema riscontriamo lo stesso desolante panorama istituzionale operativo legge assente o vecchissime stanziamenti irrisori strutture inadeguate e chi più ne ha più ne metta
Così assistiamo impotenti
Oltre che alle frane di origine tipicamente naturale smonta venti di materiali sciolti non consolidati
Scopo sconti cimenti di masse argillose cibo lamenti su pendii rocciosi stratificati crolli di roccia che possono essere previste con un servizio efficiente e fenomeni franosi gravissimi
Come intere città che cedono o altro dovuti allo sviluppo dissennato di cui parlavamo sopra oppure al fenomeno della subsidenza provocato da lì emungimenti incontrollati che riscontriamo in vaste zone del territorio nazionale
E in gran parte il caso questo della cittadina dei
Finora
Abbiamo parlato in modo succinto delle cause più direttamente naturali del nostro dissesto idrogeologico ma avevamo accennato che ad esse si aggiunge un tipo di degrado generato da un'azione prettamente umana per cui la situazione si aggrava pesantemente e tocca il culmine della contraddizione una delle cause
Di questo genere di dissesto
Possiamo individuarle nell'uso indiscriminato insetticidi e di anticrittogamici
Che eliminano gli insetti utili ad alla cultura e alla fecondazione delle piante uccidendo anche gli uccelli che se ne alimentano
Ma pensiamo anche agli scarichi industriali
Che avvelena no inquinano le acque i pozzi le culture e gli animali
All'uso troppo disinvolto di talune bonifiche che attuate senza una seria programmazione non realizzano più il loro importante ruolo di naturale valvola di sfogo dei corsi d'acqua
Ciò riconduce ad un tema politico programmatorio
D'ordine più generale concernente le conseguenze di una costante massiccia sottrazione di terre all'attività agricola per destinarle in modo irrazionale confuso e spesso anche economiche
Ad usi diversi al di fuori di qualsiasi programmazione dell'assetto urbanistico e socio produttivo del territorio
Tema che solo in parte esula dall'ordine del giorno del nostro convegno in quanto appaiono sempre più giustificate non solo le critiche concernenti l'antieconomicità di tale processo ma anche le concomitanti preoccupazioni circa il rischio di ulteriori gravi turbamenti dell'equilibrio naturale
Abbiamo inoltre diffidare
Anche se può apparire anacronistico in questo momento di febbrile ricerca di autonomia dal petrolio degli impianti idroelettrici quando vengano realizzati
Al di fuori di un sistema generale di tutela idoneo geologica in quanto attraverso essi possono prosciugare il sì le acque superficiali e sotterranee si può inaridire il manto vegetale
La flora e la fauna vengano minacciati i fiumi e i torrenti a causa del loro possibile prosciugamento
Vedono aumentare il loro tasso di inquinamento degli scarichi degli agglomerati urbani insomma tutto un essenziale equilibrio naturale porre essere il rimediata all'irrimediabilmente alterato
Ma la versatilità dell'azione umana nel provocare dissesti non finisce qui
Essa riesce infatti molto bene nella continua opera insensata del disboscamento per non parlare degli incendi dolosi
E non quasi quotidiani d'estate ed è relativo mancato rimboschimento per cui si provocano erosioni
Frane valanghe riduzione dell'ossigeno nono non contenimento delle acque eccetera situazione questa oggetto di denunce ormai da decenni
Anche in riferimento al patrimonio boschivo deteniamo il triste primato degli ultimi posti per quanto riguarda l'estensione delle foreste possedute dal demanio pubblico solo il cinque per cento della superficie nazionali
Quelle cioè a cui spetta il compito di tutela della vegetazione e quindi del suo la dimostrazione più eclatante sta nell'amara constatazione che soltanto lo zero virgola sei per cento del nostro territorio e destinato ai parchi nazionali
Preservati tra l'altro in modo discutibile e a volte se vogliamo scandaloso distinguendo sci anche qui molto in negativo dagli altri Paesi civili
La commissione interministeriale De Marchi aveva pur ritenuto necessari Investimenti per provvedere alle opportune sistemazioni Idraulica agrarie e al potenziamento silvo pastorale
Due mila trecentosettanta miliardi per un trentennio
Ma l'enorme scollamento e a volte l'antagonismo presente nel marasma di enti pubblici e amministrazioni del nostro Paese
Oltre a bloccare tali erogazioni fanno sì che ad esempio l'iter di un fiume da monte a valle trovi sul proprio cammino differenti gestioni del problema
Ne consegue che in mancanza di un controllo generale di bacino e di un completo sistema fluviale che assicuri il regolare deflusso delle acque
E in presenza del de paura mento continuo del nostro patrimonio boschivo come detto sopra
E venti meteorologici di poco più intensi del normale assumono le dimensioni di vere e proprie calamità
Per la predisposizione dei piani di difesa
Dovrebbero essere a nostro avviso incrementati i rilievi sistematici
Che già da decenni vengono effettuati su tutto il territorio nazionale riguardanti le caratteristiche Idro meteorologiche delle varie arie
Lo studio degli afflussi e dei flussi dei corsi d'acqua che ad esclusione di pochi hanno tutti un regime torrentizio
La continua erosione ed il trasporto e sedimentazione di materiali solidi che in essi avviene dalla correlazione di questi dati
E dai conseguenti auspicabili provvedimenti come il dimensionamento e la corretta realizzazione di sistemazioni idrauliche dei bacini conservatori di invaso per regolarne i deflussi si eviterebbero
Per vaste e numerose zone i frequenti problemi di somme Agiman toh e dell'alluvioni in alcune stagioni
E la abituale carenza di aprì due di approvvigionamenti ridici in altre condanni onerosi e ingenti per la stabilità e la produttività del suo sempre nell'ambito delle cose da fare
Enorme rilievo assume a nostro giudizio la bonifica e la sistemazione montane e collinari
Dovrebbero essere portati avanti studi sistematici sulla evoluzione morfologica
Delle formazioni geologiche e parallelamente andrebbe curata la stesura di carte geomorfologiche delle erosioni e delle limitazioni
Per quanto riguarda l'essenziale problema delle acque nel loro insieme
Dato che si ricorre sempre più spesso
Per uso potabile o vario a causa dei crescenti bisogni all'impiego di acque naturalmente non potabili ne deriva l'impellente necessità di tutelare le acque da inquinamenti
Materico chimici che potrebbero opporre seri problemi per il recupero delle loro qualità potabile
A questo proposito va sottolineato che in genere occorrono tempi molto lunghi e cospicui investimenti
Per poter riequilibrare qualsiasi ecosistema turbato il fenomeno in atto dell'otto utilizzazione dell'Alto Adige Adriatico e di giganteschi problemi che esso pone ne sono un esempio eclatante
Ecco perché la prevenzione risulta essere la forma più sensata di atteggiamento
Una pregnante testimonianza dei danni
E dei mancati risultati conseguiti può venire dall'esperienza dell'irrigazione del Mezzogiorno
Qui il rapporto tra superfici ricavabili in quanto già attrezzati
E quelle effettivamente irritante è di circa due a uno
A causa di ciò è che l'intervento centralizzato si è limitato alla realizzazione delle sole opere di adduzione conformemente al proprio ambito nazionale
E le regioni non hanno provveduto a costruire le opere complementari indispensabili ad una irrigazione efficiente ne ha di incentivarne l'utilizzazione in tempi decentemente conseguenti da parte dei privati e degli enti locali
Conseguenza di tutto ciò
A fronte di grandi investimenti di capitali per le opere già eseguite non corrispondono vantaggi nei momenti di ricorrente siccità con enormi danni per l'agricoltura l'industria del turismo e in generale in Irlanda Abbili disagi per le popolazioni civili del sud
Ma ancora più grave appare
Che ancora oggi il testo unico sulle acque offra con un rischio assolutamente minimo la possibilità di commettere abusi da parte dei privati
A danno del preminente interesse pubblico che quindi resta in sufficientemente tutelato da interventi ed iniziative giudiziarie contro speculazioni private che realizzano ingenti fortune
Con la vendita di risorse che la legge vorrebbe pubbliche
La stessa carenza di normativa
Sta facendo sì che si attui lo scempio del territorio nazionale attraverso l'apertura indiscriminata di Carlo il drenaggio di fiumi e di torrenti
Con conseguente distruzione dell'equilibrio naturale erano sole delle coste a causa del mancato ripascimento delle spiagge
Quindi è necessaria una corretta ed unitaria gestione distribuzione e utilizzazione delle acque dello smaltimento di quelle refluenza e delle loro possibili e della loro possibile riutilizzazione agricola e industriali
Avvicinandoci amici accompagna la conclusione di questa nostra breve analisi ribadiamo che essa non vuole esaurire la trattazione dei problemi in questione
Ma desidera essere soprattutto una sottolineatura degli aspetti principali utili a stimolare un dibattito costruttivo sul dissesto idrogeologico in Italia
Per metterne in luce la gravità estrema a cui si è giunti e per ribadire l'urgenza di avviarci a soluzioni adeguate
Se da un lato è a tutti noto
Che il nostro paese sta vivendo un momento di crisi molto grave in particolare nel settore economico
Per cui non è possibile nell'immediato destinare massicce risorse per risolvere d'urgenza il problema dall'altro è necessario almeno garantire un uso razionale e il più efficiente possibile di quelle poche risorse che sono disponibili
Siamo ben consapevoli anche come movimento sindacale che per far questo occorre una revisione degli strumenti legislativi che abbiano come obiettivo immediato il blocco di ulteriori processi di degrado
Dipendenti da disordine amministrativo e speculazioni private
E la razionalizzazione pur nel rispetto delle competenze istituzionali dell'intervento pubblico amministrazione centrale e regionale
La legge per la difesa del territorio dovrà riassumere in un testo unico tutte le norme perfezionate ed integrate e le competenze oggi in vigore che sono demandate ai vari ministeri ed enti
Se è vero che l'attuale situazione e causata oltre che dall'esiguità delle risorse destinate anche dall'assurda parcellizzazione di competenze
Allora è più che è indispensabile ricondurre ad unità il governo della politica ed assetto idrogeologico si dovrà definire chiaramente il ruolo dello Stato delle regioni dei comuni dei consorzi pubblici e delle comunità montane
Sia nella formulazione delle proposte che nella operatività degli interventi come ipotesi di organizzazione
Al di là delle sfumature tecnico-giuridiche possibili appare estremamente importante assicurare attraverso un solo organismo nazionale la centralità della programmazione
Della decisione del controllo del coordinamento sia delle competenze regionali che dell'attività di unità territoriali riferenti sia singoli bacini idrografici
Inoltre dal momento che le risorse al riguardo sono limitate va definita una scala di priorità temporali
Attraverso cui dispiegare gli investimenti che devono quindi essere immediatamente indirizzati alla soluzione di situazioni d'incombente pericolo
Situazioni di mancato completamento e Dino utilizzazione delle opere irrigue principali
Situazioni in cui è possibile combinare l'intervento di difesa del suolo e di regimazione delle acque con attività di sviluppo produttivo nell'aria interessata
Situazione infine in cui è possibile utilizzare non si fa contributi della Comunità economica europea
E Prestiti della Bea della band ora inutilizzati perché manca il parallelo stanziamento nazionale e regionale
In merito a quest'ultimo punto vogliamo solo ricordare
Che a livello comunitario vi è un notevole risveglio di interesse
Per questi problemi
Ma che è inutile sperare specie negli attuali frangenti finanziari
In un sostegno finanziario internazionale se non si provvede a mettere ordine nei nostri orientamenti legislativi e nelle nostre scelte programmatori
Non dimentichiamoci
Poi che vi sono delle realtà sul nostro territorio
Così gravi
Che non possono attendere tempi lunghi per l'attuazione di un risanamento mi riferisco in particolare alla questione dell'autorizzazione dell'Adriatico dei fenomeni di subsidenza per cui si rende indispensabile procedere ad iniziative urgenti ed efficace
Questo convegno e qui concludo amici e compagni
Sarà un ulteriore testimonianza dell'impegno del sindacato
Oltre quello fondamentale di portare a soluzioni questioni strettamente legati al mondo del lavoro
Di mobilitare i lavoratori e l'opinione pubblica verso temi che ammettiamolo finora sono stati forse a torto trascurati
Ma che finalmente e seppure con grande ritardo sono un utile ritenuti anche dal movimento sindacale essenziali
All'equilibrio della nazione e al suo sviluppo economico quale appunto dell'assetto idrogeologico della politica attiva delle acque
E della difesa del suolo
Grazie
Vario comunicare
Un telegramma dell'onorevole Lo Bianco presidente della Confederazione nazionale dei coltivatori diretti
Che formula botti proficui risultati ai lavori del nostro convegno è arrivata anche un augurio dal dottor Francesco avvenente Presidente della sezione ligure dell'Uncem
E un telegramma di Bruno Ferraris assessore all'Agricoltura Foreste
Della regione Piemonte
Allora la parola Paolo Sartori segretario nazionale della CISL
Che svolge il seguente argomento la questione istituzionale ruoli e competenze dello Stato e delle regioni
Cari amici e compagni
Come ci viene spesso ricordato
E come ci richiamava poc'anzi il collega Mucciarelli
Nel nostro Paese i problemi della difesa del suolo assumono un'importanza del tutto particolare in considerazione delle caratteristiche peculiari della situazione italiana
Queste caratteristiche possono essere così riassunte
L'Italia è un Paese geologicamente giovane ed ha quindi un suolo e due un sottosuolo non ancora consolidati
Secondo
Più del sessanta per cento del territorio è fatto di montagne e di colline
Terzo il cinquanta per cento del territorio è coperto da centinaia di Baccini idrografici
Quarto il settanta per cento del territorio deve essere considerato sismico
In conseguenza di queste peculiare caratteristica naturale il nostro territorio nazionale è fragile
E molto vulnerabile è particolarmente esposto indifeso di fronte agli eventi meteorologici
L'eccezionalità della situazione italiana
Rispetto a quella degli altri Paesi europei ed extraeuropei
Consiste soprattutto il questa maggiore vulnerabilità del nostro territorio di cui non sempre la comunità nazionale è stata ed è consapevole
A queste particolari caratteristiche naturali
Si debbono aggiungere le conseguenze in termini di dissesto idrogeologico prodotto dall'intervento umano
E soprattutto quelle connesse agli intensi processi di urbanizzazione industrializzazione
Realizzati nel corso di questo secolo e particolarmente nel secondo dopoguerra
I vasti disboscamenti operati lo spopolamento delle zone di montagna o di collina la dilatazione a macchia d'olio degli insediamenti produttivi e residenziali hanno provocato profonde alterazioni
Nell'equilibrio ambientale e gravissimi fenomeni di dissesto idrogeologico
I criteri che hanno informato la pianificazione territoriale negli anni passati ha messo che di pianificazione si possa parlare non erano certamente ispirati alla preoccupazione di salvaguardare l'equilibrio ambientale e le risorse naturali
I ritardi culturali e i ritardi politico-amministrativi registrati in questo settore
Chiamo né in causa le responsabilità di tutti
Dei pubblici poteri delle forze politiche ma anche di gran parte dalla cultura urbanistica ed economica a livello nazionale come a livello locale
Ci sono state le inadempienze dello Stato ma anche ai comuni e più recentemente le regioni hanno le loro responsabilità
Basti pensare per quanto riguarda i comuni ai criteri tumultuosi in cui si è sviluppata l'industria turistico balneare e all'incontrastati fenomeni di assalto alle coste che vi sono derivati
Oggi ci troviamo in una situazione per molti aspetti diversa e per molti aspetti più matura
E infatti maturata in molti la consapevolezza che il suolo è l'acqua sono due risorse di vitale importanza che occorre proteggere e che occorre utilizzare razionalmente
Negli ultimi quindici anni i temi della difesa del suolo del governo delle acque sono stati oggetto di diamanti e approfonditi dibattiti nelle sedi più qualificate
Anche a livello governativo e parlamentare sono state assunte iniziative qualificate
Quali l'istruzione delle come della commissione De Marchi i cui lavori hanno fornito un contributo fondamentale per la comprensione dei problemi e delle esigenze che la ripida il suolo pone nel nostro Paese
L'indagine conoscitiva delle commissioni riunite dei lavori pubblici dell'agricoltura del Senato conclusasi con la nota relazione dei senatori non è Rossi Doria
La Conferenza nazionale sulle acque
Il parere dal Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro
Sui disegni e progetti di legge concernenti la difesa del suolo presentate dal governo e dai partiti dal Parlamento oltre al progetto finalizzato
Per la conservazione del suolo del Centro nazionale delle ricerche
Da tutto questo lavoro scientifico e politico è scaturita una indicazione precisa direi fondamentale in ordine alla necessità di una nuova legislazione organica in materia che superando la logica degli interventi a posteriori e la logica degli interventi di emergenza
E prepara prevalesse nelle prevalse nel passato consenta al nostro Paese invece di dotarsi di una efficiente organizzazione ed una politica attiva delle acque e del suolo
A tutt'oggi questa esigenza di innovazione legislativa
Di innovazione istituzionale non ho potuto ai sarei soddisfatta nonostante siano stati presentati al Parlamento per iniziativa del Governo e dei partiti vari disegni e proposte di legge in materia
Sappiamo che c'è un blocco che ciò che blocca l'iter parlamentare della legge per la difesa del suolo
Sono soprattutto le divergenze che sono sorte tra i partiti sui problemi di ordine istituzionale in particolare
Sulla questione dei rapporti tra lo Stato da una parte e le regioni anche recentemente in seguito ai fatti di Ancona le Commissioni Lavori Pubblici agricoltura del Senato hanno tentato di riprendere l'esame e la discussione delle proposte di legge
Ma neppure in questa circostanza è stato possibile procedere rapidamente
Lo scioglimento anticipato delle Camere compromette ora definitivamente ogni possibilità di giungere rapidamente all'approvazione della legge
Lo scioglimento anticipato delle Camere prima questo vostro convegno di un ritorno future essenziale e cioè del Parlamento nei confronti del quale la Federazione CGIL CISL UIL intendeva esercitare anche con questa iniziativa un'azione di sollecitazione e una forte azione di pressione pur nella nuova situazione politica che si è venuta a determinare vogliamo comunque affermare con forza c'è ogni ulteriore ritardo nell'approvazione della legge per la difesa del suolo è diventato intollerabile
Ed è diventato estremamente pericoloso anche in considerazione dei rischi in termini di lutti ed i danni
Connessi alla mancanza di una moderna legislazione e di un'adeguata organizzazioni in materia del suolo e regolazione delle acque
Nel merito dei contenuti che dovranno qualificare la legge sulla difesa del suolo al sindacato interessa in modo particolare far presente alcune indicazioni di ordine generale
Senza la pretesa di prospettare dettagliate soluzioni di carattere normativo mantenuto rinunciando
Ad un proprio contributo alla discussione sui nodi di ordine istituzionale il cui mancato scioglimento con l'abbiamo già ricordato ha finora bloccato il lavoro parlamentare è ormai cari amici e compagni largamente condivisa il sindacato ritiene di dover assumere come propria la esigenza di un approccio multidisciplinare ai temi e dalla difesa del suolo la quale non può più esservi condotta nell'ambito ristretto della difesa idraulica e quindi degli interventi nel settore delle opere idrauliche a maltese abbracciare una ben più vasta gamma di azioni e cioè interventi nel settore agricolo forestale
Della politica la tutela e l'uso plurimo delle acque
La protezione delle coste la navigazione dei fiumi il controllo della subsidenza la salvaguardia delle risorse naturali e dell'equilibrio ambientale
Altrettanto largamente condivisa e l'esigenza di assegnare alla politica di difesa del suolo una funzione essenzialmente preventiva ed un carattere sistematico mettendo a disposizione in maniera continuativa
Un adeguato livello di mezzi finanziari
Si tratta infatti amici e compagni di superare una volta per tutte i limiti che hanno caratterizzato nel passato l'intervento pubblico in questo campo
Il quale si è sempre rilevato episodico si è sempre rilevato frammentario dettato più da runner reggenza e quindi condizionato dall'esigenza di riparare i danni provocati dai disastri
Occorre operare una vera e propria svolta nel senso di realizzare una programmazione di lungo periodo nel settore della difesa del suolo e dalla politica le acque a questa esigenza
Di programmazione
A questa necessità di qualificazione della spesa pubblica
Dovrà dare una risposta la nuova legge per la difesa del suolo individuando nel piano nazionale pluriennale lo strumento fondamentale di una nuova politica
Si tratta rimuovere dal presupposto che la conservazione e l'uso razionale del suolo e delle acque costituiscono un grande problema nazionale
E questo è un concetto che troviamo sottolineato chiaramente
Nel già citato parere del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro dove si ribadisce che la difesa del suolo costituisce compito di interesse nazionale
E richiede una politica avente carattere unitario tale carattere non contrasto tuttavia con l'attuale assetto politico amministrativo dello Stato costituzionalmente articolato secondo moduli di Autonomie locali
Si deve quindi tener conto del trasferimento e della delega effettuati in favore delle regioni di funzioni primarie nel settore agricolo e in quello dei lavori pubblici
Anche la commissione De Marchi alla quale si richiamava poc'anzi il collega Mucciarelli e la relazione nove Rossi Doria avevano sottolineato la necessità di garantire l'unità nazionale
Della politica di difesa del suolo
La prima indicando l'esigenza che gli interventi siano realizzati che secondo direttive generali uniformi per l'intero Paese
E che i problemi dei singoli bacini siano inquadrati in una visione unitaria delle esigenze dell'intero territorio nazionale
La seconda sostenendo che la responsabilità primaria
Della politica di difesa del suolo spetta allo stato che deve farsi carico di far funzionare Allo scopo un proprio organo centrale e di mettere a disposizione i mezzi occorrenti ed in misura adeguata
All'imponenza e alla urgenza dei compiti
L'attuazione cari amici compagni di una politica di difesa del suolo e di governo delle acque
Che voglia avere quel carattere unitario nazionale da tutti auspicato esige l'istituzione di un organismo centrale al quale assegnare le funzioni riguardanti la programmazione su scala nazionale
Fare l'istanza
Di programmazione a livello centrale dovrà necessariamente rappresentare un momento di riunificazione o quanto meno di effettivo coordinamento delle diverse competenze ministeriali che attengono al settore
In modo da superare il settore gravissimo che finora ha caratterizzato l'intervento pubblico inaugurando quella visione interdisciplinare della difesa del suolo oggi considerata assolutamente necessaria direi assolutamente indispensabile
Circa la natura
E le caratteristiche di questo organismo di programmazione coordinamento controllo senza entrare nel merito delle diverse soluzioni organizzative prospettate al sindacato
Premi in modo particolare far presente alcune precise esigenze privo
Che sia assicurata la partecipazione delle Regioni alla programmazione nazionale prevedendo la loro responsabilizzazione e la loro collaborazione in seno agli organismi centrali per la difesa del suolo
Secondo
Cioè in sede di programmazione nazionale
Ci si avvalga delle competenze specifiche del ministero per l'agricoltura in considerazione del ruolo essenziale che l'agricoltura è chiamato a svolgere nel settore della difesa del suolo
Terzo che l'organismo centrale
Si caratterizzi per l'elevata qualificazione tecnico-scientifica comprendendo al proprio interno i rappresentanti degli organismi tecnico-scientifici proposti alla difesa del suolo
Queste esigenze amici e compagni che il movimento sindacale intende far valere con molta forza
Per la difesa del suolo e ne cura le modifiche e gli aggiornamenti dovrà venire una composizione eminentemente tecnico-scientifica ricomprendere al proprio interno tutte le competenze quindi necessarie
E vedere assicurata la rappresentanza paritetica delle amministrazioni centrali e delle regioni
Come è noto il decentramento di funzioni dallo Stato alle regioni attuato con il decreto seicentosedici ha interessato in misura profonda proprio le materie riguardanti il territorio il suolo l'acqua
E cioè l'urbanistica l'agricoltura la bonifica il settore delle opere idrauliche
Esigenza che abbiamo davanti oggi e quella di abbandonare ogni anacronistica esasperazione
Ogni anacronistica contrapposizione
Tra centralismo e regionalismo
Per individuare invece una strada che mettendo fine ad ogni residuo di conflittualità consenta forme di collaborazione e di concertazione
Tra lo Stato e le Regioni senza peraltro che ciò significa annullare le specifiche responsabilità dei diversi soggetti istituzionali
Come a livello centrale essenziale
Che sia assicurata la partecipazione delle Regioni alla programmazione nazionale così a livello territoriale è indispensabile precedere forme di raccordo tra lo stato e le regioni
Questo raccordo come è già stato suggerito da diverse parti potrebbe avvenire a livello di Yara idrografica e concretizzarsi nella istituzione di un'autorità gli Area idrografica questa ipotesi è presa in considerazione da diverse proposto di legge
Ed anche il CNEL individuali bello periferico nell'area idrografica l'istanza di riferimento della programmazione di vaccino sia in sede scientifica che politica
Si è imposto ormai un punto di vista comune in ordine al fatto che la dimensione cui intese necessariamente fare riferimento una politica del suo ruolo di difesa del suolo e delle acque
è il bacino idrografico
E che pertanto il piano di bacino rappresenta lo strumento di base indispensabile per una efficace azione preventiva tesa alla conservazione dinamica
E a uso razionale di primari di risorse naturali quali sono appunto il suolo e l'acqua
In sostanza si ritiene che una efficace politica di difesa e di valorizzazione del suolo delle acque non possa non considerare nella sua unità
Tutto il territorio coperto da ciascun bacino idrografico d'altra parte bisogna riconoscere i bacini idrografici non coincidono con i confini amministrativi
E soprattutto che esistono nel nostro Paese alcuni grandi bacini idrografici interregionali
La proposta di raggiunti raggruppare i bacini idrografici in più vaste aree idrografiche consente cari amici e compagni di dare una risposta ai problemi che la pianificazione dei bacini interregionali pone l'autorità di Area idrografica va intesa non come un organismo decentrato dallo Stato ma come una sedi di raccordo tra lo stato e le regioni
Ad essa dovrebbe essere affidato il compito di provvedere alla elaborazione
E all'adozione dei piani di bacino interregionali fermo restando che alle regioni singole o associate competerà all'esecuzione e la manutenzione delle opere
Va sottolineata
Con molta energia la esigenza che le regioni nell'esercitare le loro pensioni si preoccupino di valorizzare al massimo il ruolo di tutti gli enti pubblici presenti nel territorio
I comuni le comunità montane le Province venti titoli un po'e quant'altro opera in questo campo in questo settore
Evitando così che vada disperso o che rimanga sotto tu Rizzato il grande patrimonio di esperienza tecnica e professionale oggi esistente in questo campo nel nostro Paese
è quindi indispensabile che le Regioni si avvalgono pienamente degli istituti dalla dedica e della concessione
Muovendo dalla convinzione
C'è una nuova politica nel settore della difesa del suolo passa sia attraverso una forte qualificazione dell'intervento pubblico mai esige anche la responsabilizzazione e la più ampia partecipazione e il concorso fattivo delle categorie
Della popolazione
Com'è noto di stanziamenti che attualmente lo Stato mette a disposizione sono abissalmente inferiori rispetto al fabbisogno indicato di mille cinquecento due mila miliardi all'anno
D'altra parte non bisogna dimenticare che la salvaguardia del territorio nazionale dei pericoli derivanti dagli eventi naturali e dall'azione dell'uomo rappresenta uno dei grandi obiettivi nazionali sul quale misurare il grado di civiltà raggiunto dal Paese
E che i costi finanziari di un'azione meramente rivolta riparare i danni sono comunque ingenti senza poi peraltro contare
I costi in termini di perdite umane di danni al patrimonio artistico-culturale che impoveriscono fortemente la nazione e sempre cari amici compagni di riferimento ai problemi di politica finanziaria sarà opportuno richiamare la esigenza che il piano nazionale nell'individuare la entità delle risorse
Destinare gli interventi per la difesa del suolo e nel fissare le priorità preveda una quota specificamente destinata a finanziare i lavori di manutenzione ordinaria e straordinario delle opere
Il potenziamento e l'ammodernamento dei servizi tecnici idrografico
Geologico meteorologico Mario grafico costituisce indubbiamente uno dei presupposti di una moderna politica di difesa del suolo per il nostro Paese
Si tratta in primo luogo cari amici e compagni di evitare che il patrimonio di capacità tecniche e professionali vada ulteriormente disperso
E di realizzare un effettivo coordinamento tra diverse competenze in modo da assicurare un adeguato livello di operatività ed efficienza
Particolarmente urgente appare l'ammodernamento e l'estensione delle reti di allevamento
E trasmissione dei dati idrografici e male o grafici in modo da poter disporre di un efficiente sistema di prevenzione e di allarme
A conclusione di questa relazione dedicata soprattutto all'esame dei problemi istituzionali riguardanti la nuova legge organica sul suolo e le acque ci sembra opportuno sottolineare la esigenza
Che la politica di difesa del suolo sia costantemente correlata con le politiche ambientali e di assetto del territorio
Condividiamo il suggerimento avanzato recentemente anche dal senatore Medici qui presente al nostro convegno circa la opportunità di abbandonare l'ambizioso disegno di voler disciplinare
Con un unico provvedimento legislativo sia gli interventi veri e propri di difesa del suolo sia quelli ad essa collegate complementari quali l'autorizzazione delle acque l'inquinamento la medicazione e altre ancora
Perché un simile progetto rischierebbe di rendere ancora più difficoltosa la definizione della tanto auspicata legge organica per la difesa del suolo
Va comunque sostenuto cari amici e compagni la necessità che la nuova legislazione sulla difesa del suolo la cui approvazione dovrà rappresentare uno degli impegni
Che il nuovo Parlamento dovrà assolvere in via prioritaria venga intricata anche con altri provvedimenti legislativi nei settori da politica per la montagna la collina
Per la forestazione nella convinzione che la presenza del contadino in montagna costituisse una prima è fondamentale risposta
Ai problemi di difesa dell'ambiente e che una corretta attività agricola è un elemento essenziale per la conservazione del suo abbiamo tutti presenti le difficoltà di approvvigionamento idrico potabile in cui si dibatte il Mezzogiorno ma non deve indichiamo che l'esigenza di una gestione più razionale delle risorse idriche è una questione non soltanto del Mezzogiorno anche se il Mezzogiorno è ancora più drammatica è una questione che interessa l'intero territorio nazionale
L'ottimale utilizzazione delle risorse idriche
Esige che siano affrontati i problemi che riguardano la distribuzione dell'acqua tra i diversi uffici
Superando l'attuale situazione di competizione e di conflitto esistente tra i diversi usi rendendo compatibili gli usi plurimi dall'acqua
Si tratta inoltre di stabilire il principio che l'acqua pregiata deve essere riservata agli usi potabili
Essenziale diventa ai fini di una più razionale utilizzazione dell'acqua Ilaria assetto giuridico e organizzativo dei servizi acquedottistici
Individuando una dimensione ottimale di pianificazione e gestione
Sulla base di criteri industriali superando l'attuale dispersione superando l'attuale frammentazione organizzativa
E non vi è dubbio che tra tutte le risorse naturali l'acqua è il suolo occupano un posto di assoluto rilievo
In quanto elementi indispensabili per la vita umana e sociale e per le loro potenzialità sul piano dello sviluppo economico e quindi dello sviluppo dell'Opus delle opportunità di lavoro
è indispensabile che anche nel movimento sindacale amici e compagni maturi
Una maggiore consapevolezza in ordine ai problemi della tutela internazionale uso delle risorse naturali e in ordine alla necessità di sviluppare adeguate politiche in proposito per dare una risposta alle attese delle nostre popolazioni
Permettetemi ora di sviluppare la terza relazione che ha per tema politica attiva delle acque e del suolo e ipotesi di nuova occupazione
Con questo convegno la Federazione CGIL CISL UIL non è alla ricerca di generiche occasioni di lavori pubblici
Lo stato dell'economia e dell'occupazione
Ha infatti caratteri tali da non poter essere affrontata con piccoli tamponamenti
è in atto un'acuta crisi finanziaria dello Stato
E fortissime sono le spinte a dare per scontata la stagnazione e ad accettare l'ipotesi della crescita zero
Ampie sono pure le pressioni perché si confidi nella ripresa spontanea non selettiva
Noi siamo invece convinti
Che la stagnazione non è ineluttabile
E che è indispensabile una modificazione qualitativa dello sviluppo
Che si possono e si debbono fare politiche di ripresa ridurre la disoccupazione anche con interventi nuovi nel mercato del lavoro
La ricerca di nuove vie alla crescita e dunque lo sfondo impegnativo di questo convegno è un proposito assai arduo poiché il credo dello sviluppo ininterrotto tipico dell'illusione consumistica non è più praticabile
Anche l'indicazione pauperista Pica
Sostenuta da alcuni movimenti ecologici
Esprime una ricerca giusta ed indica che è divenuta prepotente nell'individuo moderno di ogni taglia e sesso il bisogno di una vita secondo natura
Ma noi non crediamo che questo bisogno possa essere risolto entro una prospettiva di arresto della crescita materiale
In questa ricerca difficile di uno sviluppo qualitativo e selettivo
Due elementi ci sembrano di grande importanza
Quello di una diversa considerazione delle risorse fisiche del Paese
Che oggi sono poste
In un rapporto di pura subordinazione al processo produttivo
Quello della produttività della spesa pubblica per rendere redditizi finanziamenti che già si attuano e contenere gli incrementi nei settori ove essi si arrendono ormai indispensabili
Come ha documentato Mucciarelli il nostro Paese corre il rischio di un vero e proprio suicidio geologico ed ambientali
Quale mai nella sua storia anche lontana ha conosciuto
Lo confermano studi denunce allarmi e ripetuti fatti drammatici
E poiché tuttavia rimasta lì in azione
Dobbiamo dedurre che ciò che manca è la volontà politica di garantire al Paese una base materiale sicure e di assumere quindi questa necessità nella concreta azione di governo non solo si vive alla giornata nella più completa assenza di un programma incardinato sui problemi del lungo periodo del Paese
Ma la stessa azione quotidiana cercando di tamponare i processi di crisi che ogni giorno esplodono
Sanzione a così un modello di sviluppo sbagliato poiché ha fondato la crescita su settori guida limitanti
Indifferente ai dati territoriali agli squilibri tra i settori e le aree alla dipendenza dall'estero
Eppure i fattori naturali sono entrati con prepotenza nelle politiche economiche
Sino ad indurre gli stati ad introdurre nel diritto e nelle normative nelle convenzioni e nelle direttive il concetto di impatto ambientale
Il nesso tra economia e territorio ormai da anni studiato e assunto e vi sono Paesi che fanno di esso un punto di forza per la crescita non così l'Italia riteniamo pertanto necessario individuare qui alcuni punti essenziali per una svolta il primo si riferisce al fatto che non è più possibile una politica idrogeologica come altra cosa rispetto a quella urbanistica
Insediamenti umani improduttivi reti di servizi
Agiscono in via diretta sulle risorse fisiche
Tali risorse possono essere usate con razionalità e quindi valorizzate o al contrario utilizzate male e distrutte
Una scelta al negativo su questa alternativa legittima l'erosione urbana a scapito dell'agricoltura
E ha una ricaduta in perdita sulla stessa validità della spesa per gli insediamenti dei servizi intaccando né la durata l'efficienza
Ed abbassando il quoziente di sicurezza complessiva del territorio e la qualità sociale della ditta
I dossier di impatto debbono pertanto diventare uno strumento in base al quale valutare la stessa concessione di incentivi agli insediamenti produttivi
E secondo problema che si pone per un nuovo rapporto fra economia e territorio
Riguarda il grado davvero basso del complesso delle infrastrutture tecniche nazionali
Intendiamo per esse il complesso campo dello stato idrogeologico dei trasporti dell'Energia della Navigazione Interna dei sistemi fognari e di depurazione
Della disponibilità idrica
Bisogna assumere lo stato della infrastruttura tecnica in ogni area territoriale in termini non solo quantitativi ma di razionalità e di funzionalità
Così come hanno già fatto altri Paesi europei
Tra produzione industriale di organizzazione urbana deve crearsi una stretta interrelazione
Infatti in miglioramento di queste opere tecniche è condizione essenziale per elevare la produttività Esterna all'impresa
E apre una grande prospettiva produttiva per la nostra industria oggi così segnata dalla crisi
Quindi è davvero una risposta concreta alla ricerca di nuove di allo sviluppo e più precisamente di una riconversione che non va intesa solo come innovazione tecnica ma principalmente come entrata in campo di nuovi fattori produttivi il campo dell'economie esterne decisivo per l'avanzamento e l'ammodernamento del complessivo sistema economico
L'attenzione generale si concentra oggi giustamente sulla innovazione tecnologica vogliamo qui dire che sarebbe però molto temibile una identificazione della innovazione tecnologica con il solo settore produttivo cioè con l'industria l'agricoltura essa deve invece investire anche il decollo infrastrutturale tecnico del territorio
Se lo si coglie oggi questo spazio la innovazione non ha girato neppure sull'insieme del settore produttivo nessuno universo delle aziende grandi e piccole e sarà campo e ragione di un nuovo livello di squilibri
Pericoli in tal senso vi sono una visione unilaterale sarebbe miope
Grandi opportunità di innovazione tecnologica possono derivare alle nostre aziende da uno nuova domanda di dotazione tecnica del territorio
I settori produttivi e l'urbano devono interagire tra di loro
Ad esempio rimanendo nel campo dell'assetto idrogeologico grandi possibilità si possono aprire per l'industria chimica meccanica dell'edilizia per non parlare poi dell'agricoltura e della produzione energetica
La chimica ad esempio deve e può proporsi di passare dalla produzione di concimi inorganici a quelli organici di cui siamo invece importatori intervenendo su larga scala nel recupero della fertilità permanente del suolo
Lo stesso può dirsi per la ricerca di più equilibrati componenti dei detersivi antinquinanti
Per il materiale per costruzione sostituendo il saccheggio degli alvei con tecniche da Mina e con argille compattate oppure con materiali radicalmente alternativi
Che richiedono un nuovo ciclo produttivo ed edilizia basato sull'impegno maggiore
Di legno metalli trasformazioni tecnologiche che indubbiamente hanno un costo ma non possiamo dimenticare
Che oggi molti beni hanno un costo di produzione non pagato a scapito della società
Un terzo problema di fondo circa il rapporto fra economia e territorio e quello relativo agli effetti sull'inflazione
Certamente un intervento infrastrutturale sul territorio qualificato dalla innovazione sarebbe portatore di una crescita della domanda interna
Ma essa non sarebbe inflazionistica poiché connessa consumi produttivi non a beni di consumo immediato è ciò di cui ha bisogno il sistema economico complessivo se vuole imboccare la via della ripresa senza produrre inflazione
Decisiva nella lotta all'inflazione è la produttività della spesa pubblica anche nel campo delle azioni idrogeologiche
Come ha detto poc'anzi Sartori
Gli interventi settorializzato e separati non abbandono
La discontinuità dei finanziamenti moltiplica il ricorso alla cassa integrazione guadagni impedisse alle imprese di programmare la propria attività poiché crea dei tempi morti
E incoraggi nefasto metodo del ricalcolo dei costi
Anche i lunghi tempi di approvazione dei progetti svuotando il valore monetario dell'investimento
Questa situazione aggrava il deficit statale
Ma fa anche da freno alla mobilitazione di risorse private che sarebbe invece possibile e necessaria specie da parte di quei settori della produzione che vengono beneficiati da quelle opere
La massima produttività della spesa pubblica anche per l'assetto idrogeologico è dunque essenziale e il sindacato intende aprire questo fronte
Un quarto problema che si pone è costituito dal carattere d'avanguardia degli interventi territoriali
Nella misura in cui essi incorporano Scienza tecnica nuovi sistemi e metodi di intervento elevata professionalità e capacità di gestione
Essi costituiscono anche una risorsa esportabile oltre che è un patrimonio prezioso per il Paese
Questa domanda qualificata di tecnologie per il territorio giace viene rivolta da diversi vicini Paesi del bacino mediterraneo
Che hanno grandi progetti di recupero ambientale ed essa rischia di non essere da lui accolta
Come si vede amici e compagni
Con questo convegno noi non ci muoviamo entro la dimensione limitata
Di proporre un blocco di lavori pubblici o in quella pur necessaria di uno sviluppo combinato delle due principali risorse fisiche acqua e suolo
Noi puntiamo a nuove opportunità di ricostruzione economica e sociale ad un più largo spazio dell'Italia sui mercati mondiali e ad un nuovo ruolo dello Stato
Proponiamo pertanto un piano nazionale per la conservazione eluso produttivo delle risorse fisiche della nazione
Questo è il significato della nostra richiesta che si superi lo stallo della discussione al Senato per la nuova legge nazionale sull'assetto idrogeologico subito dopo le elezioni e senza disperdere il lavoro già fatto dal comitato ristretto del Senato questo problema deve essere risolto
Quando parliamo di un piano
Aderiamo alla dimensione temporale che è stata individuata da molte forze culturali e politiche come la ottimale un piano di durata trentennale capace cioè di garantire margini di sicurezza reale
E con il quale definire anche le aree marginali e dissestate che sono destinati a destino e stabilisca sistemazioni naturali di lungo periodo e che però possono produrre un'economia
Che in gran parte già hanno senza pretendere lo stesso livello di resa da tutti i territori
Un piano di questa portata deve essere discusso con le popolazioni poiché i cui efficienti di sicurezza debbono essere individuati consapevolmente
A riguardo nella vicina Francia da tempo nelle strutture di base della pianificazione territoriale ci sono anche le popolazioni utenti
All'interno di questa dimensione programmatica trentennale occorre poi a vere un programma di legislatura con priorità concrete vogliamo quindi Carletto alunne
Ci riferiamo ad interventi contro le esondazioni le erosioni i dissesti i ristagni idrici gli inquinamenti la siccità
Rispetto ai quali nel programma di legislatura vanno fatte scelte concrete di emergenza una sorta di grande azione urto che selezioni le più gradi urgenze del territorio nazionale
Ci riferiamo ad un recupero produttivo delle tre Repubbliche o della gestione cooperativa può misurarsi sulla grande dimensione e dare così vita a consistenti risultati produttivi ed occupazionali
Al potenziale idroelettrico dell'ENEL per volumi di soccorso agli usi produttivi collinari di valle ci riferiamo all'acquedotto Istica industriale
Dando le industrie l'acqua qualitativamente inferiore e destinando quella del sottosuolo all'uso potabile
Ad un programma contro il degrado dei terrazzamenti le escavazioni selvagge per la forestazione intrecciate con esse per il prato pascolo
Questo programma di legislatura comporta interventi che sono ad elevato saggio di rendimento e che introducono tecnologie nuove prodotte o producibili in Italia
Vogliamo a riguardo andare qui una notizia incoraggiante
Taluni piani di assetto territoriale approvati dal figlio nel mille novecentottantadue
Hanno dimostrato ad una verifica attenta
Che sono possibili tassi di rendimento annuo anche del trenta per cento
E non solo come mancato danno ma come valore aggiunto creato sia in termini di occupazione che per l'attività delle imprese e con una validità anche per quindici o venti anni
Si è dimostrata cioè possibile una convenienza non solo sociale ma direttamente economica
Si tratta quindi di dar corpo ad una vasta azione coinvolgendo le grandi strutture produttive a partecipazione statale Italo stante elimini per un apporto e per un supporto tecnico alle politiche regionali e nazionali
è ovvio che invece sulla forestazione il prato pascolo il risultato economico non può che essere più modesto e a medio termine
Ma anche in questo campo è possibile una svolta
La legge del mille novecentoventitré va rivista in un'ottica totalmente nuove se allora
Pur in un'impostazione complessivamente passiva rispetto ad un'economia difficile porterà
Fu importanti affermare il vincolo idrogeologico e portare quindi in campo lo Stato in via diretta oggi a causa del degrado generalizzato lo strumento del vincolo ideologico idrogeologico
Sulle stretti are non è più sufficiente
Si tratta invece di trovare uno strumento d'intervento che posso agire su tutto il territorio boschivo e pascoli IPO dette coinvolte in via dirette il privato in questa innovative duplice direzione stanno andando alcune regioni attente è sede fanno norme prescrittive alle aziende attraverso la legislazione regionale
Per azioni dei privati anche sorrette dal contributo pubblico e delegano gli enti a promuovere consorzi volontari fra proprietari conduttori Enti locali
Inoltre tali norme prevedono azioni sia sulla foresta che sul prato pascolo superando finalmente uno dei più vistosi limiti della legge del mille novecentoventitré
Un piano trentennale e specifici programmi di legislatura influire ebbero assai sul sistema della specie
Noi ci riferiamo chiaramente ad una speso consolidata cioè risultante da una valutazione complessiva di voci di spesa oggi singolarmente attuate così da evitare la dispersione
Ci riferiamo alla necessità di introdurre nei preventivi di spesa valutazioni precise sul rapporto tra costi e benefici
E di utilizzare il sistema della verifica dei consuntivi per controllare via via ciò che si è realizzato rispetto ai programmi
Come si vede proponiamo un sistema profondamente diverso da quello attuale
I criteri indicati sono la nostra proposta per dare massima produttività la spesa ed intendiamo far rivivere nella vertenza Alitalia e nei confronti con le controparti
Amici e compagni
Sugli effetti occupazionali di una nuova politica di assetto idrogeologico questo convegno non intende ipotizzare cifre ad effetto suggestive ma irreali
Abbiamo voluto pertanto valutare le previsioni occupazionali dei progetti già definiti in particolare presentiamo qui quelle di un piano di intervento pubblico su un bacino idrografico di centonovantatré mila ettari relativo ad una situazione che può essere ritenuto emblematica per l'insieme della realtà nazionale
Tale piano
è comprensivo della sistemazione di corsi d'acqua
Ed è il consolidamento delle pendici compresi il rimboschimento di opere di provvista d'acqua potabile e per uso agricolo di energia elettrica di opere stradali di miglioramento di Pascoli
Il risultato occupa attivo e di otto virgola nove giornate per ettaro
Attuabili nel primo anno di intervento
è ovvio che negli anni successivi per talune voci
La ripetitività è assai inferiore essa va dal cinque per cento per talune voci al venti per cento per altre e ciò per cinque o più anni
Ma vi è qui una indicazione assai importanti
Sono calcoli fatti con rigore tecnico per difetto
Era portanti al cinquanta per cento del suolo collinare e montano del Paese cioè a quattro milioni e mezzo di ettari
Ne scaturisce una potenzialità di oltre quaranta milioni di giornate di lavoro
E da prevalente vantaggio di zone interne dove l'occupazione dei giovani non ha più sbocco nell'emigrazione e sempre meno anche nella pubblica amministrazione
Abbiamo qui fatto riferimento ad interventi di tipo conservativo anche se essi come già abbiamo detto hanno un sicuro effetto di produttività economica e non solo sociale
Ma possiamo raggiungere come sosteniamo nel documento di base di questo convegno
Cioè ulteriori grandi spazi di occupazione si aprono poi per gli sviluppi produttivi che vengono poste in essere da una giusta politica conservativa
Ci riferiamo qui innanzitutto ai processi di trasformazione culturale possibili con l'irrigazione
Il passaggio da colture asciutti a colture irrigue può produrre non solo forti incrementi di produzione lorda vendibile ma anche di occupazione
A livelli medi di meccanizzazione il passaggio dall'asciutto all'il ritmo può provocare un aumento medio per ettaro di almeno quaranta giornate di lavoro
Il piano agricolo nazionale ipotizzava un estendimento irriguo comprensivo dei programmi straordinari per il Mezzogiorno su almeno ottocento mila ettari
Tale piano avrebbe potuto produrre quindi trentadue milioni di giornate
Non si calcolano qui gli sviluppi occupazionali indicibili nella commercializzazione nella trasformazione del prodotto agricolo nella produzione dei mezzi industriali altri spazi occupazionali danno individuati nel superamento dell'intervento solo di forestazione
Per affermare su larga scala la combinazione produttiva agro silvo solo tecnica così come indicato da anni dalle organizzazioni braccianti
Ed altri spazi ancora sono connessi alla produzione energetica del legno di materiali e di opere per l'edilizia
Ma può essere compiuto un balzo in avanti anche di natura qualitativa
Interventi integrati entro il piano di bacino idrografico
Possono motivare non solo mobilità di mano d'opera oggi congelata entro singoli settori di intervento ma anche la crescita di una capacità di lavoro complessa
Multifunzionale riducendo i lunghi periodi di disoccupazione ordinaria speciale in cassa integrazione
Che pesano sulla risorsa pubblica e configurano l'occupazione in questi settori come uno compassione assistita
La figura professionale del forestale dello edile
Dell'addetto alla centralina e agli impianti di irrigazione
Senza appesantire gli organici della regione può riqualificarsi in modo molto sensibile
La politica del lavoro deve essere cioè capaci di esprimere anch'essa che il Governo idrogeologico è un fattore economico di prima grandezza e che pertanto richiede competenze e specializzazioni complessa
Occorre anche sollevare con fermezza il problema di una grande crescita dell'occupazione di vaste forse tecnicamente qualificati
Nei servizi geologi commettere a logico idrografico idrometri enologico per idolo oggi corsi sismico vegetazionale faunistico di sorveglianza vulcanica
Cioè in tutti i servizi tecnico-scientifici per l'ambiente
Possono trovare spazio migliaia e migliaia di periti di diplomati di dottori di ricerca si tratta di un problema qualitativo di grande importanza
Per portare la tecnica e la scienza nell'amministrazione statale
Dando così alla stessa sfera privata un punto di riferimento di efficienza di stimolo di indirizzo per attuare direttamente interventi e per investire capitali noi non pensiamo a occupazione che si traduca in un rapporto di impiego esclusivo o in prevalenza con la pubblica amministrazione
Gran parte delle possibilità cooperative
Riguardano il rapporto di lavoro privato ma questa è appunto la valenza di un Piano nazionale idrogeologico quella di suscitare nuove occasioni di investimento anche del capitale privato oltre che nuovi livelli di produttività della spesa pubblica
A questo riguardo si tratta di dare dei segnali alle forze private che incoraggi né in questa direzione
Ci riferiamo ad esempio alla proposta che avanziamo di dare vita all'interno dell'albo dei costruttori
Vi è un settore delle aziende edili operanti per l'assetto idrogeologico così da forzare la qualificazione produttiva nell'edilizia
E per dare a queste imprese private il riferimento sicuro del Piano di bacino sorretto da flussi finanziari pubblici anche non eccezionalmente alti ma continuativa oggi lasciamo a Brussel i finanziamenti che potremmo utilizzare mentre l'azienda edile resta abbandonata a se stessa
Ma lo stesso può dirsi per le forze private operanti in agricoltura
La scandalosa l'esistenza di centinaia di migliaia di reti ettari resi ridicoli ma non ancora irrigati rivela la pochezza di una mano pubblica
Che di fronte ad una possibile straordinaria rivoluzione agronomica non è stata capace di organizzare un servizio assistenza irrigazioni agricolo
Né tanto meno idonee strutture di commercializzazione per incoraggiare l'impresa agricola a investire in cultura intensive
Uno studio recente citato dall'INEA
Ha posto in luce che all'entrata in funzione delle infrastrutture irrigue richiede un arco di tempo dai sei ai dieci anni in Francia e in Grecia e di quaranta cinquanta anni nel Sud Italia
E lo stesso può dirsi per le integrazioni che vanno ai coltivatori di di montagna
Che invece di essere di tipo assistenziale potrebbero essere motivate dall'organizzazione di pressing attuati dei contadini che sono la forza umana più vicine ai processi naturali
Questa funzione civile assegnata queste forze
Potrebbe essere anche una leva per ripensare in modo diverso la stessa azienda le occasioni di sviluppo interaziendali l'integrazione con attività turistiche e così via
Insomma non vi è dubbio che un piano nazionale di assetto idrogeologico programmi di legislatura e piani di bacino potrebbero avere un grande rispetto per la ripresa dell'investimento privato
Per affermare queste politiche innovative
Bisogna correggere la diffusa convinzione che gli interventi sul territorio siano generici lavori socialmente utili da attuarsi con un cosiddetto servizio civile
Questa espressione sottintende pur nella sua valenza umana e sociale un carattere frammentario e sostanzialmente dequalificato degli interventi stessi
è indubbio che anche tra le molteplici attività per l'assetto idrogeologico ve ne sono taluni necessarie ma non permanenti utili ma non cariche di alti valori di professionalità
Per essere e pertanto opportuno pensare ad un grande apporto di volontariato civile bianche ha rapporti di impiego a brecce non ripetitivi
Ma la parte prevalente degli interventi da compiere richiede una specializzazione e ha rapporti di lavoro poliennali o permanenti anch'esse di natura inferiore all'anno poiché essi sono di natura strutturale
Nel ritardo clamoroso che caratterizza il nostro paese in questo campo citare pertanto necessario dare la massima attenzione
Insieme all'approvazione della nuova legge ai processi di formazione professionale della manodopera e dei tecnici una vasta attività consumarle iniziata subito senza attendere la legge nazionale potrebbe stimolare le strutture periferiche e centrali dello Stato a ristrutturarsi via predisporsi ad una vera svolta di progettualità
Avanziamo pertanto la proposta che i circa quaranta enti nazionali operanti in questo campo insieme alle regioni predispongano con il concorso dell'università e del Centro Nazionale Ricerche
Un programma nazionale di formazione e specializzazione professionale per l'assetto idrogeologico capace di coinvolgere migliaia di giovani operai e tecnici in un triennio
I problemi dei sistemi informativi sulla realtà idrogeologica della progettazione degli interventi il rapporto tra assetto idrogeologico e politico urbanistica i processi di sviluppo produttivo indotto
Potrebbero costituire una base conoscitiva non settorializzato densi ancora lotta alla tematica complessiva del territorio
Questo programma potrebbe nello stesso tempo impegnare fin d'ora in un raccordo di tipo nuovo i grandi servizi nazionali che oggi noi languono nella inefficienti
La spesa potrebbe in gran parte essere alleggerita dal finanziamento comunitario disponibile già da anni e che bel scarsamente utilizziamo questa proposta può essere anche molto fertile per allargare la cultura dell'autogestione
Queste linee questi obiettivi gli affidiamo alla discussione nostra e con le altre forze politiche e sociali ma anche all'azione rivendicativa dei consigli di fabbrica e nel territorio
Va posta in campo un'azione sindacale nella dimensione dei bacini regionale e nazionale
Che ancora lotta concrete proposte è sorretta da forme di lotta che sollecitino la esecuzione dei lavori necessari
Possa imporre la svolta dare un punto di riferimento ai disoccupati al volontariato alle forme nuove della partecipazione alle forze della cultura
Insomma a tutti coloro che nell'assetto idrogeologico De Donno uno dei volani tra i più importanti di una nuova qualità dello sviluppo
Cominciamo scippi si prefigge tra sotto senta la parola ora Giuseppe Trulli che Carla comunicazione sulla realtà del Mezzogiorno
E assunse pure all'interno di un quadro ricco e articolato come centro rivendicativo come obiettivo prioritario per vaste aree meridionali la questione degli esperimenti ritmi grandi invasi canale adduttori reti di distribuzione ora senza voler fare la storia temo troppo simile in tutte le regioni degli scorrimenti ingiustificati dei tempi delle lievitazione dei costi dell'allargamento sempre più sensibile della forbice tra i programmi finanziati sulla carta
E quelli effettivamente avviati
Ma volendo dare alcuni dati essenziali di insieme su cui ragionare
Va rilevato che rispetta l'obiettivo fissato nel settantacinque
Di realizzare nel mille novecentottanta quattrocentosettantasei mila ettari ed oltre di vi è per il rinvio il consuntivo cassa al trentuno dodici ottanta giunge a questa sconsolante conclusioni
Le opere finanziate si riferiscono a trecentonovantasei ettari
Ma sono stati effettivamente residui qui solo venti mila ettari con una progressione di quattro mila ettari l'anno
Per cui se dovesse continuare così tutto questo porterebbe a spostare al due mila e novantanove l'obiettivo che era stato previsto di raggiungere nel mille novecento
Il rapporto d'altra parte tra superfici attrezzate rigata
Rilevata sempre nel novembre settantanove è del cinquantuno per cento su scala meridionale con una tendenza in termini percentuali a decrescere particolarmente evidente in Campania Puglia e Sicilia
Se a tutto questo aggiungiamo i guasti sua accennati
Del dissesto idrogeologico della drammatica esplosione del problema acqua potabile dell'inquinamento si delinea un quadro fosco della situazione ed un giudizio sull'operato della cassa che va ben oltre le accuse di burocratismo e di inefficienza
Ciò che emerge che costituisce il punto politico del problema
è una situazione per un verso di non governo di conflittualità e sovrapposizione di compiti e funzioni tra Stato centrale
E governi regionali tra Regione ed enti
E per l'altro una concezione della programmazione molto centralizzata pensata tutta per grandi interventi infrastrutturali
Totalmente incapace di cogliere le particolarità territoriali di concepire un disegno articolato di uso delle risorse e di armonico sviluppo pluri settoriali
Alla luce di queste considerazioni
Rapidamente accennate sicuramente incomplete emerge la necessità di adeguamento della nostra riflessione e della nostra iniziativa
Da questo punto di vista i teloni filoni di intervento su cui dovrà misurarsi il Movimento Meridionale annui paiono quattro
Cioè la certezza di approvvigionamenti potabili l'uso della risorsa il riassetto del territorio il risanamento delle acque la riforma degli enti degli strumenti di governo delle per quello che riguarda le aprì peggioramento potabile un dato generale
Riferito alle strutture acquedottistiche ci pare di particolare rilievo
In Italia risultano funzionanti circa undici mila quello di questi il sessantadue per cento sono dislocati al nord il ventidue nell'Italia centrale solo il quattordici per cento nell'Italia meridionale
Sono a tutti noti non foss'altro perché ampiamente commentati dalla stampa nei mesi caldi dell'emergenza idrica in Puglia e Sicilia
Gli effetti devastanti della sospensione o la drastica riduzione del flusso potabile che la sospensione o la drastica riduzione del flusso potabile a sulle strutture civili
Sui già carente assetti igienico sanitari sui servizi essenziali sulle stesse aree spiccata vocazione turistica
Ma anche sull'arca parte dell'imprenditoria minore sulle strutture produttive artigianali su pezzi consistenti di nuclei industria
Infine non va sottovalutato il fatto socialmente rilevante che l'endemica carenza di acqua lo stillicidio quotidiano di un'erogazione circoscritta due-tre ore su ventiquattro peggiora fortemente la condizione delle donne lavoratrici
Ulteriormente limitandone il tempo di vita e non dalla mente la stessa permanenza sul mercato del lavoro
Quella della carenza dell'approvvigionamento potabile è in tutta evidenza una grande emergenza meridionale che va assunta come tale dal movimento sindacale come punto specifico e centrale
Di una grande iniziativa interregionale su cui convogliare all'interno di un programma pluriennale finanziamenti specifici e cospicui
La proposta che il convegno dovrebbe valutare e quella di finalizzare a questo scopo i finanziamenti del Fondo investimenti occupazione di competenza meridionale
Per quello che riguarda l'uso della risorsa sedi ha detto dello stato di utilizzo dell'impianto è del cinquantuno per cento su scala meridionale la Puglia occupa il gradino più basso con il quarantatré per cento la Calabria e al quarantaquattro per cento
Ma ancora più deludenti sono le modificazioni qualitative intervenute per effetto del passaggio dalla sciupato il ricco di cui si è già parlato nel le precedenti relazioni
Abbiamo in sostanza l'esigenza di stare con forza sugli obiettivi quantitativi ma contemporaneamente di assumere come asse strategico l'obiettivo dei piani regionali di utilizzo delle risorse idriche quali piani di uso programmato delle risorse per singoli comparti
E strumenti di raccordo tra intervento ordinario e straordinario al fine di pervenire all'utilizzo della risorsa contestualmente al suo approvvigionamento
Per ciò che riguarda il risanamento delle acque l'assetto del territorio nel Mezzogiorno il fenomeno presenta motivi di particolare gravità per la carenza di reti fognanti
Per una presenza insufficiente disorganica dei presidi depurativi per una notevole incidenza di struttura industriale per una notevole incidenza di struttura industriale altamente inquinanti quali frantoi oleari
Le distillerie industrie delle pelli
Si impongono misure urgenti e coordinate di salvaguardia delle acque superficiale marine per la pesca il turismo
Per la tutela dei corpi idrici sotterranei dei processi di salinizzazione
Per l'avvio di processi di utilizzo della risorsa ai fini di incrementarne ladies la disponibilità
Ne consegue che l'obiettivo dell'elaborazione
E laddove questo è stato già laddove queste già avvenuto con in Puglia in Campania della gestione del piano regionale di risanamento deve diventare un terreno privilegiato di intervento del sindacato
Anche per la forte incidenza occupazionale che avrebbe un'iniziativa programmata nel settore
Infatti il comparto fognature deposizione a parità di investimenti presente un'elevatissima incidenza di giornate di lavoro
Superiore del trentacinque per cento ad esempio a quello della realizzazione delle opere stradali è collocabile mediamente in un rapporto di centotrentacinque occupati per ogni miliardo stanziato analogamente il nesso occupazione riassetto del territorio va rilanciato garantendo ad un tempo qualità nuova degli interventi proposti e ampliamento delle fasce anno di lavoro per i lavoratori delle zone interno
Pensiamo ad esempio alla necessità di realizzare in tempi brevi preziosi strumenti di conoscenza quale l'inventario forestale del prato pascolo la Carta delle acque ma pensiamo anche ad interventi sistematici sul bosco allo sviluppo dell'irrigazione minore
Alla ricerca e alla sperimentazione di nuove tecnologie nuove produzioni o pensiamo ancora le ricadute occupazionali conseguenti ad interventi di carattere protettivo produttivo che favoriscono re insediamenti umani e sviluppo zootecnico nelle aree interno
Un punto ci preme sottolineare un'iniziativa di tutela dell'assetto idrogeologico che si attiva non per riparare i danni causati dall'assenza di iniziativa ma che tenta di prevenire il dissesto di salvaguardare le risorse del territorio
E possibile solo se gli elementi vincolistici si innestano all'interno di un progetto produttivo
Neppure questa si sa è una strada Gergolet uso produttivo ed esigenze di salvaguardia del suolo dell'acqua della flora della Pa una non necessariamente naturalmente si intrecciano ma è dalla ricomposizione dialettica di questa esigenza che può scaturire un equilibrio ottimale che non desertiche l'ambiente assicuri manutenzioni non costose consente un intervento preventivo e quotidiano sui fenomeni di degrado
All'interno di questa scelta un'iniziativa coordinata per la valorizzazione delle terre pubbliche ellade ma realizza Cimone dei pozzi privati consentirebbe alla mano pubblica un intervento direttamente propulsivo
Che dia il segno di una volontà di inversione di marcia
Pensiamo alle terre pubbliche non accorpate come grande occasione di riordino fondiario
E alle superfici più consistenti come laboratorio di elaborazione pratica attuazione di progetti integrati all'interno dei quali trovino spazio l'esigenza di trasformazione idrogeologica di sviluppo agro turistico d'uso produttivo del bosco del prato pascolo delle risorse faunistiche
Analogamente un intervento di riordino sui pozzi privati consentirebbe di saldare le esigenze di tutela della falda con il blocco di un iniziativa speculativa parlo della vendita dell'acqua a prezzi esosi contadini
Con indubbi vantaggi sul piano dei costi delle produzioni agricole e della riappropriazione dell'uso programmatori dell'uso programmato di questa risorsa
Da quanto finora detto
Emerge la totale inadeguatezza della struttura pubblica così come oggi a prefigurare disposte in qualche modo credibile alla qualità e complessità dei problemi
Ciò che abbiamo è una struttura in forme dispendiosa estremamente rigida affidata ad una pluralità di enti concorrenti dei nessun modo riciclabile all'interno di un disegno programmatorio di qui l'esigenza profonda di riforma
Il primo punto a cui dare risposte esaurienti e quello dei soggetti dalla programmazione
La Regione va affermata come soggetto chiave di programmazione sulla base delle competenze primaria ad esse riconosciute dal DPR seicentosedici e dalla stessa Costituzione in materia di agricoltura forestazione territorio da per il coordinamento tra le competenze regionali e statali
Proponiamo in questo convegno la costituzione presso il CIPE di un nucleo o unità di indirizzo e coordinamento con il compito di convogliare tutti potere le risorse e gli interventi dei processi programmati delle regioni
E anche necessario però che le regioni riorganizzano i loro strumenti d'intervento programmatorio anche attraverso la costituzione di appositi assessorati all'ambiente e dalle acque
Tuttavia poiché i confini regionali non sempre coincidono con quelli del bacino idrografico
Si pone altresì l'esigenza di un coordinamento sia di carattere programmatorio che degli interventi attuativi
Che agisca su tutta l'area individuando con chiarezza e responsabilità modi e tempi di attuazione competenze dei vari soggetti interessati
A noi pare che la proposta su cui puntare sia quella dell'accordo di programma per garantire ad un tempo che le singole Regioni mantengono intatte le responsabilità gestionali dei programmi dentro un quadro di coordinamento degli interventi ovviamente l'accordo di programma non va fossi Rizzato all'interno di un protocollo di intesa rigido ma deve essere concepito in una visione di processualità
Permanente verifica cioè del Progetto e dei suoi obiettivi a valle dell'accordo
Di qui la necessità di giungere alla costituzione nell'ambito del bacino idrografico di un'autorità interregionale delle acque o Dipartimento interregionale con compiti di programmazione e controllo sugli Enti tecnico strumentale
Giungiamo qui al secondo nodo che è quello del soggetto dell'attuazione un soggetto in grado di salvaguardare la capacità tecnica e professionale che sono stati accumulandosi negli enti nelle regioni e nella stessa cassa
E ad un tempo di porre fine al regime di frantumazione delle competenze
Senza la pretesa di proporre modelli o di tracciare una strada maestra riteniamo possa essere di qualche utilità ripercorrere al riguardo l'esperienza su cui stanno misurandosi alcune regioni meridionali
Nell'aria idrografica che comprende la Puglia la Basilicata la provincia d'Avellino e parte del Molise
Un intervento di riordino deve superare in primo luogo la difficoltà di riportare a sintesi operativa e funzionale una pluralità di enti parte di emanazione statale come l'Acquedotto pugliese l'ente irrigazione altre di emanazione regionale come ad esempio i consorzi di bonifica
La proposta avanzata dalla Federazione unitaria
è quella dalla presentazione congiunta in Parlamento da parte della Regione Puglia e Basilicata di un disegno di legge che provveda l'assorbimento preveda l'assorbimento dell'Ente irrigazione
E la trasformazione in profondità dell'acquedotto pugliese da ente per il potabile a strumento attuativo dei piani e dei programmi di competenza dello Stato in materia di approvvigionamento intersettoriale di difesa del suolo
Non solo quindi con compiti di adduzione delle acque verso la Puglia ma anche di difesa idrogeologica risanamento depurazione e così via
Tutto ciò evidentemente non basta ma infatti contemporaneamente previsto che l'ente unico così riformato provveda su richiesta delle regioni all'attuazione dei piani e programmi sulle materie loro deve delegate dal DPR seicentosedici ciò impone una necessaria revisione critica del quadro normativo esistente che andato consolidandosi nelle singole regioni in assenza di una programmazione regionale
In particolare per quello che riguarda i consorzi di bonifica
La struttura del Consorzio oggi con i suoi caratteri verticistiche cit
Con i suoi sistemi elettorali tutt'altro che limpidi
Con i suoi ammiccamenti corporativi è incompatibile con il ruolo di programmazione assegnata agli enti locali alla comunità montane a cui vanno ricondotti poteri e funzioni in particolare per ciò che si riferisce al governo del territorio
Infatti la nostra opposizione alla legge alla legge regionale vigente
Dei consorzi di bonifica pugliesi e anche motivata dal cumulo di funzioni che questi enti assommano nel comparto irriguo che vanno dalla realizzazione di invasi alla creazione di nuovi comprensori irrigui all'ammodernamento dei comprensori già in attività
Agli interventi a difesa degli invasi a quelle di carattere interaziendale
Noi riteniamo che questa materia per la parte relativa alla definizione dei programmi di intervento debba essere ricondotta integralmente all'autorità delle acque e alla realtà istituzionali che agiscono nel territorio
E per la parte relativa alle opere di ricerca approvvigionamento e di gestione d'esercizio di sistemi acquedottistici debba essere ricondotta all'ente tecnico strumentale
A nostro parere il ruolo dei consorzi di bonifica va dunque da un lato ricondotto nell'alveo dei Consorzi di utilizzazione ne parleremo più avanti
E dall'altra quello di progettazione ed esecuzione delle opere definite dei programmi dei comuni e delle comunità montane e all'intervento di raccordo tra grandi opere irrigue e territorio
Pensiamo cioè alla sistemazione idraulica agraria caratterizza interaziendale alle opere di coro la viabilità minore alla valorizzazione di locali e minute risorse idriche
Quali laghetti collinari l'eliminazione è possibile
Ma anche gli enti di sviluppo
Che si pongono oggi come strumenti tecnico progettuale di raccordo tra le soluzioni specifiche riassetto idrogeologico e quello più vaste della produzione vanno profondamente riformate
Per molestando il dibattito in corso anche nel sindacato sulla natura e le finalità primarie degli enti di sviluppo va riconfermata l'importanza di un ruolo specifico avesse affidato nel quadro della linea dello sviluppo programmato e socialmente controlla
Non si tratta in questa sede riposte Tare soluzioni che peraltro si scontrerebbe Rocco notevolissime differenze di ruolo e di competenza tra le singole leggi che le singole regioni hanno assegnate rispettivi enti ma di evidenziare la necessità di giungere ad un riordino legislativo in molti casi urgenti
Più in particolare c'è un'impressionante povertà di articolazione dell'attività programmatoria delle regioni meridionali una sovrapposizione di competenze una confusione di soggetti che impedisce di dare risposte ed a adeguate ai problemi più urgenti
Mi riferisco alle questioni dell'elaborazione delle direttive di sviluppo dei piani di John ai progetti regionali zonali per la commercializzazione dei prodotti agricoli
Ai piani d'uso delle acque nei nuovi comprensori irrigui intesi non solo come assistenza tecnica per meglio garantire l'esistente ma anche come capacità di cogliere gli elementi innovativi che segnano il passaggio dalla Sutto allievi
Il terzo livello della riforma doppi soggetti dalla programmazione dell'attuazione è costituito dei soggetti dell'utilizzazione per amore stante il ruolo centrale dei Comuni singoli o consorziati nell'erogazione e gestione degli acquedotti e delle reti panni della rete fognante depurativa per il resto si tratta di puntare alla costituzione i Consorzi di utilizzazione a vere e proprie organizzatori dalla domanda per qualità e quantità che si costituiscono sulla base delle esigenze idriche
è evidente che sulla massa di domande deve agire
Utilizzando la leva degli incentivi il sistema tariffario la programmazione per ricondurre ad equilibrio sulla base di un sistema di priorità il dislivello tra domanda della risorsa e disponibilità limitata della stessa
Fra i consorzi di utilizzazione annoveriamo ovviamente i consorzi di bonifica ma anche i nuclei industriali ah sì e no
I centri agroalimentari per la commercializzazione la trasformazione delle produzioni le aree turistiche attrezzate il pittore gli stessi comuni in quanto portatori di specifiche esigenze di carattere sociale e produttiva un elemento di difficoltà ci pare utile sottolineare a conclusione di questa comunicazioni
E questa difficoltà è data dalla complessità della proposta che si articola in iniziative di riordino e di riforma anche a carattere legislativo e che quindi si colloca nei tempi medio lunghi
Di contro all'esigenza di realizzare un quadro di riferimento che agisca nel breve periodo
Va pertanto valutata l'opportunità di individuare come momento più ravvicinato anche se parziale di riordino
Una sorta di agenzia costituito sulla schema della società per azioni sul tipo Idro Serra dell'Emilia Romagna cui aderiscono le Regioni Comuni e gli enti strumentali le agende specializzate delle partecipazioni statali
Che agisca sulla base della programmazione regionale
E dell'impulso dall'autorità interregionale delle acque con funzionamento per Baggio e non per autonome dotazioni di bilancio anche articolandosi momenti specializzati per settore opera
Va in ogni caso recuperata
A partire dall'impostazione della vertenza un più alto livello di direzione confederale
Il documento preparatorio di questa conferenza afferma giustamente e gli interventi di assetto idrogeologico possono e devono determinare effetti di crescita della base produttiva del Paese
In una situazione di drastico ridimensionamento delle risorse disponibili l'uso oculato delle stesse all'interno di un progetto di sviluppo diviene il punto fondamentale per un'iniziativa di rottura dell'attuale condizione meridionale
Alla minore capacità di sostenere finanziariamente dispersivi Progetti spontanei deve quanto meno corrispondere una capacità di attivare forme di intervento pubblico che agiscono sui prodotti e non solo sui processi su cosa produrre cioè e non solo sul come produrre
C'è pure all'interno di un'effettiva situazione di crisi un flusso di investimenti che agirà nel Mezzogiorno
Pensiamo agli investimenti energetici ai grandi invasi alle opere di attrezzature irrigue presidi depurativi alle tecnologie per il disinquinamento alla domanda di beni e servizi industriali del sistema agroalimentare
Si apre in definitiva un terreno nuovo d'iniziativa del sindacato
Non legato solo all'acquisizione di quantità di risorse ma la capacità di intervenire nel merito dei processi
Di orientarne la finalizzazione di definire Proietti prioritari strumenti attuativi donne servizi reale all'impresa attrezzature delle aree industriali centri autogestiti di commercializzazione
Diversificazioni produttive coordinamento tra domanda e offerta ricadute occupazionali
Si apre qui su questi temi dell'uso delle acque di salvaguardia del territorio
Una fase centrale della nostra battaglia per lo sviluppo e l'occupazione una grande occasione di riunificazione delle forze del lavoro del movimento sindacale meridionale non può e non deve mancare
Spostiamo un pochino più tardi le altre due comunicazioni e diamo ora la parola l'ingegnere Lucarelli Augusto Augusto Lucarelli direttore del Consorzio acquedotti riuniti degli Aurunci
Dopo se questa cardini univa le nostre gare gli amici i compagni che intervengono di sviluppare il loro intervento in circa dieci minuti
E di quanto contano
Dalle reazioni ufficiali pasta a base di questo convegno risultato in maniera inequivocabile come sia necessario procedere all'approntamento dall'approvazione di strumenti legislativi idonei da assicurare adeguata programmazione normativa finanziamento e l'attuazione di interventi nei vari settori della difesa del suolo di utilizzazione delle acque dell'inquinamento
Della navigazione ed altri ancora
Sono state anche ampiamente illustrate le ragioni che consiglia sconsigliano disciplinare in un unico intervento legislativo l'intera materia e quali comunque siano le molteplici difficoltà non solo di ordine istituzionale che renderanno certamente difficile lunga la strada da percorrere per poter disporre di tali strumenti tuttavia l'urgenza dei problemi che continuano ad aggravarsi con il trascorrere del tempo deve necessariamente indù undici a non attendere operare di poter disporre degli strumenti che gli strumenti e programmatici e normativi necessari ma quanto meno di utilizzare nel miglior modo quelli già esistenti e purtroppo scarsamente operanti ci si riferisce in modo particolare a quel complesso di norme di direttive programmatiche nel settore della difesa delle acque dell'inquinamento disciplinato dalla legge duecentodiciannove del settantasei e dalle sue successive modificazioni
Anche se sostanzialmente può essere condivisa la necessità di procedere ad un aggiornamento delle norme fondamentali di tale legge non bisogna dimenticare che essa ha avviato l'elaborazione e l'attuazione di una programmazione a carattere regionale
Da coordinarsi in sede nazionale attraverso l'adozione di piani regionali di risanamento delle acque i quali debbono tra l'altro procede ad una ristrutturazione dei servizi di acquedotto
E di fognatura razionalizzando lire ponendo le basi di una gestione dei servizi acquedottistici di tipo industriale come auspicato dal segretario confederale Sartori
L'adozione di tali piani a distanza ormai di ben sette anni dall'emanazione della legge duecentodiciannove è stata effettuata soltanto da alcune Gioni è peggio ancora poi io nessun il TAR nessuno di tali piani
Entrato nella fase attuativa la citata in particolare il caso della regione Lazio il cui consiglio NAF deliberato l'approvazione dell'agosto del mille novecentottantadue
E non si è ancora provveduto alla sua pubblicazione e quindi alla sua attuazione anche se i provvedimenti programmati nell'arco dei primi due anni mille novecentottantadue ottantatré appaiono importanti impegnativi e indilazionabile poi e indilazionabile
E noi in particolare che ci occupiamo della approvvigionamento della distribuzione idrica della fognatura di circa settantatré comuni della dell'azione anche la depurazione e sentiamo la necessità di della ristrutturazione di questi organi che poi dovranno essere anche secondo quanto prevede il piano di risanamento delle acque gli organi attuativi cioè le le istituzioni operative che dovranno me tenta radicale dovranno rende realizzabili reali gli interventi previsti dal piano
Ecco ci troviamo ad agire oggi in una situazione di mancanza assoluta di possibilità di interventi di programmazione di strutture tali che possono effettivamente assicurare il controllo della la protezione delle falde
La
La protezione dall'inquinamento
L'esame del controllo degli scarichi e via discorrendo e quindi riteniamo che già l'attuazione di questo piano così come è stato programmato renderebbe già possibile un grosso passo in avanti è la gestione del territorio soprattutto nella difesa e nella tutela dall'inquinamento delle acque che appaiono in una risorsa fondamentale come è stato ampiamente illustrato nelle relazioni precedenti
Quindi auspichiamo perciò che il una rigida azione da parte le strutture sindacali perché tali inconcepibili ritardi non diventino una norma che non pregiudicano il conseguimento a breve termine di quanto è già possibile ottenere grazie
Sarà alla parola sa Cardini responsabile CISL e ministero lavori pubblici poi il professor Giuseppe Medici
Noi come lavoratori del settore abbiamo
Avuto molta attenzione alla predisposizione dei lavori di questo convegno è riteniamo di dover intervenire per portare un contributo con l'esperienza di coloro che dal mille novecentosettanta ad oggi vivono sostanzialmente una situazione di fluidità rispetto all'evolversi o meno di un processo
Di riforma democratica delle strutture in materia di assetto del territorio di difesa
Dello stesso di politica delle acque
Ritenendo che sia utile
Vivere questa esperienza considerando il contributo degli addetti ai lavori come un contributo non necessariamente caratterizzato da esigenze ed obiettivi
Il carattere particolare al ristretto ma che tiene conto della conoscenza del fatto reale di quello che c'è per la verità guardando i documenti Noemi
Facevamo una considerazione nel senso che pregevole lo sforzo per la raccolta dei dati per l'impegno che vi è stato per la realizzazione ma che ancora magari molto abbiamo forse per difetto anche di coloro che rappresentano il settore per conoscere quanto di oggi cioè di esperienza professionale di strutture di conoscenza
Perché dico per citare una esempio il servizio idrografico tutto segue tranne
Che gli acquedotti
Allora io credo che questo contributo Possa cercare anche di favorire una posizione
Che già positivamente si delinea dalle comunicazioni dalle relazioni che qui sono state presentate
E che deve contribuire ad evitare il permanere di una fase di incertezza e l'instabilità
Che pesa sia sia i cittadini sia sui lavoratori come utenti sia sui lavoratori del settore
In quanto la situazione del servizio per lo Stato le Regioni e gli enti locali debbono erogare alla cittadinanza italiana è così scarsamente inefficiente complessivamente tant'è che bastano due ore di pioggia per portare quattro lavoratori in servizio di piena di mettere in discussione dieci mila ettari il territorio di una regione solo perché ecco il servizio
Non può essere svolto con l'efficienza che si era consona nell'esperienza del passato Noè e credo che ormai dal mille novecento e settanta ad oggi sia tempo di chiudere una fase interlocutoria in cui si è da sempre parlato
Con alti e bassi sia da una parte della tendenza decentramento istituzionale alle regioni o dall'altra del permanere delle competenze del ministero dei lavori pubblici
Che credo non sia più per in in condizione di permanere come problema aperto ma che il sindacato abbia il dovere essendo un'istanza unitaria che rappresenta i lavoratori all'interno i lavoratori all'esterno e la società per quello pezzo che intende rappresentare favorisca quel lavoro purtroppo interrotto dalla crisi
Parlamentare dalla sua elemento delle Camere che aveva portato la messa assieme delle varie iniziative legislative ad un punto
Sul quale nulla è garantito rispetto alla ripresa dei lavori dopo le prossime elezioni
Così come abbiamo vissuto sulla nostra pelle con il rischio di trovarci quotidianamente accusati di abbandono di pubblico servizio che missione di servizio
In quanto Hillary il personale preposto a svolge le mansioni d'istituto rimaste allo stato è ridotto sostanzialmente a un terzo della competenza organica che gli è prevista per legge
Credo che sia necessario avviare la fase di prospettiva con alcuni passaggi intermedi
Allora questo convegno deve favorire il tentativo di fare chiarezza rispetto a una materia complessa articolata e le varie proposte di legge danno il senso di quanto difficile sia la composizione di una proposta unitaria
Di quali siano gli interessi
Però una cosa ci pare di rilevare oltre la positività dei contenuti della comunicazione
E ci lascia stupiti il fatto che non si sia mai citato nelle comunicazioni sin qui svolte il fatto che esiste in questo stato ancora oggi un ministero dei lavori pubblici
Un mistero che ancora delle competenze residue un ministero che per primi i lavoratori hanno posto in discussione dieci anni fa
E che oggi ricco viene tranquillamente non considerato nel dibattito come non fosse presente
Mentre siccità
Credo mediamente nel dato di conoscenza comune il ministero dell'agricoltura con un elemento di riferimento quando mi si consenta di considerare il ministero dell'agricoltura
Come il ministero che è maggiormente portato al decentramento e alla logica gestionale nelle regioni ecco per dire che esiste anche qui fra di noi il problema di capire come riusciamo a quagliare l'esigenza della prospettiva su cui ci ritroviamo con l'esigenza del governo della fase transitoria perché essendo Polesano
Avendo vissuto già un'alluvione una volta l'alluvione la seconda volta e dovendo ringraziare che dobbiamo ringraziare perché dal mille novecentosessantasei ad oggi non dobbiamo più ricorrere a interventi di carattere gestionale per quanto riguarda le alluvioni io credo che la fortuna lo stellone dico fino ad oggi hanno protetto questo Paese possono anche decidere di non proteggere più e siccome sono disastri che provocano danni per dieci anni
Noi dobbiamo pure lavorare una strategia di prospettiva ma sapere che non possiamo non avere una fase di gestione intermedia che consenta comunque di garantire un servizio una tutela del territorio una prospettiva di salvaguardia
Per i cittadini per i lavoratori perché poi le catastrofi sono quasi sempre catastrofi di classe pagano di più quelli che stanno peggio Dino
Questo per dire
Che noi ci siamo trovati in una difficile situazione
è emersa con il fatto che dal mille novecentosettantasette anche sulla scorta della spinta interno al movimento sindacale
In cui noi avevamo e lavorato una ipotesi che tendeva alla completo decentramento delle competenze dello Stato previste dalla Costituzione alle regioni e agli enti locali
Con una sostanziale in operatività intervento che ha portato l'amministrazione dei lavori pubblici
In una fase di successive proroghe di un determinato articolo del DPR seicentosedici ad una situazione di crisi di Stasi
Che va affrontata immediatamente
Si era arrivati oltre che all'iniziativa legislative sulla difesa del suolo
Su quella comitato ristretto stava elaborando una iniziativa per cercare di formulare una mediazione unitario fra le forze politiche anche un'ipotesi da una parte di stralcio dall'Ater di anticipazione
Di un minimo di operatività funzionale e strutturale che consentisse il permanere
Di una
Struttura transitoriamente considerata senza voler per questo pregiudicare nulla che consenta di fare fronte alle competenze che ancora vengono attribuite allo Stato e che sono costituzionalmente soggette eventualmente avevano Adele che alle regioni
Sostanzialmente il problema è quello che non possiamo più continuare l'interregno fra la l'area di gestione delle competenze dei bacini tra omicidi carattere interregionale con le competenze di questi migranti di carattere regionale
Perché questa questione lasci a una fase di incapacità di individuazione dei soggetti istituzionali capaci di fare fronte a questo tipo di esigenze
Con una serie gravissima di cadute di funzionalità che nuovi ripetiamo come sindacato credo anche unitariamente non abbiamo nessuna intenzione di accollare dalle preture nei tribunali e ai lavoratori
E quale con l'abnegazione e spirito di servizio hanno consentito comunque il permanere di una operatività che altrimenti sarebbe stata completamente cancellato
Allora cosa ci poniamo noi
Noi siamo d'accordo sul fatto che si vada a una ricongiunzione programmatica delle aree di intervento e di programmazione
Smettendola con i conflitti di interesse e di competenza fra le varie istituzioni all'interno di questo Paese che hanno tanto disastrato un intervento su un bene sociale così importante quale il territorio nacque la tutela e la salvaguardia dei cittadini
Per dire che se la logica è quella che ci ha portato nell'epoca fare una battaglia politica dentro i posti di lavoro per convincere i colleghi ad andare alle Regioni seguendo i servizi
Oggi ci pone
A dovere riflettere rispetto che cosa significa unità di programmazione
E che cosa significa gestione di intervento
Io credo che dobbiamo valutare attentamente e che cosa significa un bacino interregionale che cosa significa il rapporto di gestione di un bacino interregionale nelle varie sue sfaccettature
L'agricoltura la forestazione l'inquinamento l'insediamento industriale
L'uso urbanistico del territorio sapendo che su queste questioni ci sono interessi
Fra le forze politiche fra le forze sociali fra le varie aree regionali
Che portano è vero sì per esempio in materia di inquinamento a tutelarsi nel proprio territorio di competenza molte volte agevolmente scaricando in altri territori i danni che vengono prodotti in altro
Questo per dire che non è possibile
Un non volano programmatico coordinato rispetto a questa questione il che non significa tranquillamente dire che vi deve essere solo una funzione di alta sorveglianza da parte dello Stato di mero centro di coordinamento
Una questione che mi pare di dover rilevare sulla relazione fatta che poi ripresa stranamente tutte e tre
è quella della assunzione a livello dei bacini interregionali
Della funzione di coordinamento in una centro io credo che sia giusto porre il problema per così dire del Comitato programmatorio di area il quale deve fare unità
Fra le Regioni che rappresentano una certa istanza democratica
E lo Stato che rappresenta un'altra parte
Che è quella ripresa la relazione del marchio poi per la verità anche confermata nella relazione Pichel pastori che parlavano un vero di unificazione dei ministeri dell'Agricoltura e dei lavori pubblici poi più ripresa non si capisce bene perché nel dibattito
Fra le forze politiche Enrico
Pensare di avere una funzione puramente programmatorio a livello di questo comitato e poi la gestione consentitemi tutta alle regioni e poi da qui a enti subregionali i quali hanno poi caratteristiche io mi permetto di dire
Che affrontano specificità di intervento nel territorio magari anche nell'IMI Nabide come i consorzi di bonifica ma non certamente generalizzabili rispetto a un tema che può coinvolgerà i grandi corsi d'acqua o le grandi porta
Allora
Pongo solo questa questione perché credo che sia di rilevanza importante
Se no è consideriamo i prodotti di questo Comitato con una semplice funzione programmatoria il lasciamo alle regioni la possibilità di intervenire
Gestendo l'intero
Io credo che ci sia prima una semplice questione
Come qual è la garanzia per la verità oggi ancora presente nel seicentosedici cono quattro terminato un piano programmatico questo venga governato gestito in termini compatibili rispetto alla salvaguardia di un bene qual è un corso d'acqua
Perché o noi consideriamo che esiste quindi una struttura sovraregionale in termini istituzionali e non può essere che lo stato e noi non siamo d'accordo sulle il ritorno indietro delle competenze allo Stato
Oppure diciamo che lo Stato ha una funzione censoria o impositiva rispetto all'autonomia delle Regioni che mi pone sinceramente qualche problema di ordine ideologico rispetto lo spirito del decentramento
La nostra valutazione almeno come lavoratori del settore è che si deve fare un piano regolatore
Che delinei gli interventi all'interno di questo piano ogni spezzone di istituzione pubblica gestisce il proprio pezzo risponde per quello che deve rispondere alle proprie elettorato
Non si può considerare che è tutto pare essere corretto e democratico deve essere comunque portato ai più massimi livelli perché per estremizzare il concetto di prevenzione io dico che l'unica prevenzione vera e quella fatta dall'individuo
Il quale dalla coscienza di proteggere l'ambiente in cui vive ma questo è un concetto molto
La nostra posizione quindi è molto semplice
Crediamo che questa quel nodo vada sciolto e che sia necessario visto che c'è lo scioglimento delle Camere
E che non è certo si ci sia una proposta che dia corso alla soluzione del destino del ministero dei lavori pubblici nell'area che ancora gli compete con un intervento che si operi
Una iniziativa legislativa per la verità già presentata al Parlamento che consenta di fare un minimo di ristrutturazione
A legislazione invariata perché non abbiamo la presunzione di mettere in discussione i grandi tematiche di rapporti politici e sociali ma che però ci consente di trasferire se sarà il caso di trasferire e che cosa dovremmo trasferire servizi esperienze che esistono e non solamente danni disastri perché questi non servono a nessuno
Ha la parola il professor Giuseppe Medici quei segue Giorgio Benvenuti della UIL ricerca
Perché mi ha dato la parola e desidero congratularmi con le organizzazioni che hanno poi mosso questo incontro
Io sono fra coloro che hanno seguito con molta attenzione le relazioni che sono state svolte qua le comunicazioni gli interventi quello che dirò a stretta relazione con quanto è stato affermato cui e cercherò di non farmi tentare dalle sintesi generali ed alle visioni diciamo escatologica del mondo
Ecco perché dopo le congratulazioni vengono le critiche
In primo luogo io sono felice di aveva constatato che il maggiore movimento sindacale del nostro Paese ha preso coscienza
Dell'urgenza e della necessità di affrontare
In via politica il problema concreto della difesa del suolo della difesa del territorio della organica sistemazione e protezione del suolo e la regolazione delle acque
Ma questa soddisfazione che intima e profonda
Perché io penso che senza la collaborazione vera l'ha sentita e convinta delle forze sindacali non si attua una legislazione così complessa
Debbo dire che
Noi tutti ci dimentichiamo
Che si che è in atto nel nostro Paese la più grande rivoluzione che io ricordi e la storia d'Italia
Un Paese che nel mille novecentocinquantuno
Aveva quasi il sessanta per cento della popolazione legata direttamente e indirettamente con l'agricoltura
Oggi è un Paese che ha sì e no il dieci dodici per cento della popolazione direttamente impegnata nel processo agricolo
è avvenuta un'emigrazione che non ha precedenti si sono formate delle aree urbane che non conoscevamo
Abbiamo dei complessi metropolitane che contano milioni di abitanti
Quindi è comprensibile che ci sia stato una aggressione verso il territorio e noi non eravamo poi palati
Per un'adeguata difesa anche perché le organizzazioni sindacali se me lo consentite
Avevano affermato non più il blu non più lontano di qualche anno sono che il problema ecologico non è l'attuale perché c'era prima di tutto un problema di tenore di vita da difendere e da sostenere
Il che è perfettamente comprensibile io non mi scandalizzo anzi dico che è un popolo il quale aveva da soddisfare bisogni secolari
è stato aggredito dalla rivoluzione consumistica nel punto più debole della sua tradizione e quindi è perfettamente comprensibile che non si potesse insieme risolvere in via definitiva il problema alimentare è il problema di un tenore di vita compatibile
Quella di indizi con la dignità dell'uomo moderno
E insieme pensare alla protezione del suolo alla regolazione delle acque
Che sono problemi che chiedono dei mezzi imponenti di cui dobbiamo essere tutti insieme consapevoli se non vogliamo macinare delle parole
Ma vogliamo affrontare opere realisticamente quello che è il nostro dovere
Dico al nostro comune dovere di tutti insieme i cittadini italiani che
Per forza di cose per realtà
Voglio scendere con voi se mi date un minuto di tempo
Voglio scendere con voi all'esame della realtà
Degli organismi pubblici che operano nel nostro Paese
E voglio considerare con voi ad esempio le ferrovie ma soprattutto le poste e telegrafi possiamo dire noi che sono degli esempi di efficienza di impegno di diligenza di tempestività di puntualità
Lo domandavo e so che è una domanda impertinente ma voi me lo perdonate data anche l'età che non è più giovani
Ora se delle organizzazioni come queste che hanno un mezzo secolo di rito un secolo di vita
Non adempiono bene al loro difficile dovere come possiamo noi immaginare in tempi ragionevolmente brevi di far funzionare con alta efficienza
Degli organismi che abbiamo sentito qui poc'anzi dalla voce del rappresentanze dei lavoratori nell'ambito del ministero dei lavori pubblici come vanno le cose
D'altra parte io ho molto apprezzato sinceramente apprezzato le relazioni che sono state fatte qua in particolare ho ascoltato con interesse vivissimo la relazione del Sartori della signora tuttora
Specialmente laddove si parla di produttività di un ente pubblico
Direi che questo signori è il problema dei problemi
Produttività di un ente pubblico e io aggiungo produttività dei servizi pubblici
Se è consentito a chi vi parla citarsi il terrore ma elegante ma non ne posso fare a meno nel mille novecentocinquantasette io avevo una diva se la responsabilità erano se me lo permettete ministro del tesoro
E come ministro del Tesoro nel cinquantasette costituì la Commissione per la valutazione dei costi dei servizi pubblici ci fu la vostra opposizione
Comprensibile antico negano sia comprensibile opposizione perché perché è stabilire cosa costava una pagina dattiloscritta cosa corsaro una causa civile
Mi fu detto cosa portava una cultura catastale
Mi fu detto ma questi sono atti che non hanno prezzo
Sono atti di civiltà e lei viene qui a misurare il costo ma questo è un atto di inciviltà
Ora indubbiamente
Io non parlavo di causa civile dal punto di vista del giudizio supremo del magistrato parlavo del costo delle cose che sono necessarie per far funzionare atti di giustizia
Parlo del costo di una cultura catastale che non è un atto supremo
E questo è un punto debole sino il presidente
è un punto nero che dovremo affrontare insieme perché noi siamo tutti italiani uniti da un comune patto costituzionale che vuole la difesa del nostro Paese che vuole la difesa del territorio ma che chiede anche la concordia e la collaborazione se non c'è il vostro sforzo per far funzionare la pubblica amministrazione la quale non è che si fa funzionare con leggi nuove
Perché le leggi ce ne sono moltissime e molte di queste sono anche buone
Ma del resto del resto scusate mi noi non è che troviamo ostacoli nella legge per far bene il nostro dovere
Evidentemente no ecco perché il problema dei problemi sta nel costo dei servizi pubblici
E siccome dobbiamo parlare di più di protezione del suolo e di regolazione delle acque vi dirò che se c'è un settore dove la programmazione
E deve essere assolutamente applicata perché fosse l'unico settore dove si può applicare con alta probabilità di successo queste la programmazione territoriale
Io vedo come un'edicola la programmazione dei mercati ortofrutticoli
Vedo come ridicola la fissazione delle superfici che siano col o coltivare a cipolle a calciofilo ha fomento oppure la soglia
E ciò perché a me sembra che non ci sia bisogno di dimostrare
Mi sembra che la dimostrazione viene da tutti i Paesi del mondo i quali hanno dimostrato chiaramente che la programmazione contro il mercato condannata al fallimento
Ma noi qui non ci troviamo con una programmazione di tipo mercantile lo ha detto in maniera efficace il sì ma il Sartori e la signora tuttora hanno detto con grande chiarezza e con grande precisione
Ed è per questo che io sono soddisfatto di essere intervenuto cui che la programmazione del territorio
La programmazione della difesa del suolo che alla regolazione delle acque sono economicamente produttive sono socialmente utili
Rappresento né Investimenti di alta produttività in termini economici e quindi in termini sociali
Ho l'impressione che abbia esagerato col suo consulente che palla di redditi del trenta per cento e sugli investimenti
Sarei pronto a confutare uno in una pubblica split
Dicendogli e dimostrandosi che questa valutazione di un ottimismo quasi un ragionevole ma in ogni modo non voglio entrare
Non voglio entrare in un dettaglio tecnico perché il mio intervento oggi è un veramente essenzialmente di politica del territorio
Voglio dire che mi ha molto confortata l'affermazione
Del Sartori quando afferma che non possiamo e non dobbiamo pensare ad una legge globale universale
Dobbiamo pensare ad una legge specifica che ha
Che affronti
Dati i problemi ben precisi
Perché solo così noi potremo ottenere quel finanziamento di lungo termine che essenziale per un'operazione di codesto genere
Quindi ripeto mi ha molto confortato soprattutto il punto laddove si afferma che
I problemi che dobbiamo affrontare noi non sono problemi di cinque anni solo problemi di almeno una generazione
Di almeno trent'anni ma bisogna cominciare
Ieri è troppo tardi siamo in ritardo sicuro ma bisogna cominciare ribadirò cominciare con delle progettazioni le quali abbiamo il dono della concretezza nei progetti
Della determinazione temporale nella loro esecuzione perché se noi usiamo da questo convegno con delle affermazioni troppo generiche
Noi porteremo solo un contributo declamatorio
Ma non porteremo un contributo di concretezza per l'avvio di un problema che va ben al di là delle lezioni contingenti che va ben al di là delle vicende sempre contingenti e non molto importanti
Di quelli che sono i conflitti politici qui si tratta di un problema essenziale per la vita di una popolazione che ormai si avvia a sessanta milioni di abitanti e che ha un territorio limitatissimo
Così limitato che alcuni dati da voi citati sono ancora ottimistici
La superficie del nostro Paese ha solo sei milioni di ettari di pianura
Solo sei milioni
E di questi sei milioni CEO proprio cento mila ettari sono stati sottratti dallo sviluppo delle infrastrutture
Dallo sviluppo urbanistico per cui oggi abbiamo solo cinque milioni e duecento mila ettari di terreni altamente produttivi di pianura
E il restante cioè l'ottanta per cento circa del territorio dico ripeto e concludo l'ottanta per cento del territorio è formato Davide colline e da montagne aspro e difficile
Quindi se vogliamo salvare anche la base produttiva che permetta l'agricoltura italiana diffondeva almeno l'ottanta o il novanta per cento del fabbisogno alimentare dobbiamo fare una politica sistematica paziente continua assidua di Prodi
Di protezione del suolo e di regolazione delle acque
I conflitti farà la Regione e il potere centrale sono vi dico di conflitti di provinciali novità di fronte alla storia che cammina a questa rivoluzione industriale che riduce ormai a nullo o quasi annullo
La schiavitù della fame che offre delle possibilità agli uomini di vivere in dignità a tutti gli uomini in una condizione disperata parità nei punti di partenza cosa sono questioni di con le questioni di competenza
Che denotano essenzialmente Illy abituale tradizionale pericoloso e dannoso spirito di conflittualità interna dei singoli organismi c'è chi vuole tutto dare ai lavori pubblici c'è chi vuole il totale l'agricoltura c'è chi vuole creare un nuovo ministero c'è chi vuole fare non so che cosa ora
Problema di pensare a sopprimere i ministeri come quello d'agricoltura come era stato ventilato e con un è un responsabilità criminale
Quando si pensa che nella Comunità europea tutti hanno dei fortissimi ministri l'agricoltura e ministeri
Fortissime per forza politica e fortissima per l'organizzazione pensate alla vicina Francia
Che ha il doppio di territorio coltivabile buono dell'Italia e a meno popolazioni
E ha una struttura di ricerca di indagine e di formazione professionale che fosse uno dei primi del mondo
Ecco perché è giusto il richiamo bisogna approfittare di questi momenti ma non dopo le elezioni subito
Perché e poi è possibile comincia subito con le leggi vigenti di ordinaria amministrazione
A creare questi corsi professionali dove bisogna mettere non meglio e non dieci mila ma cento duecento mila persone che possono frequentare e in campagna
Non ovattati
Nelle loro dimore cittadine andandola a qualche ora così con aria di disoccupati in cielo Cardi Sollazzo di diverso
Come talvolta avviene
E come noi constatiamo tante volte
Non applaude deve perché rischiate che Pallo ancora
Vorrei dire di tante altre cose ma ma capisco che è meglio che io mi taccia vorrei soltanto che voi aveste sentito che il mio animo è con voi
In una lotta comune per andare avanti a realizzare una vera politica della difesa del suolo di regolazione della l'Accademia Nazionale di agricoltura proprio oggi di Rama perché è stato pubblicato un volume
Dal titolo le voci dalla collina la collina che occupa circa la metà del territorio italiani
E i fa quelle voci ci sono anche le vostre voi vi vedete stampate con una notte intera una nota preliminare dovuta giù al presidente dell'Accademia che sono io perché se la leggerete mi farete cose gradite arriva
Abbiamo garantiamo abitualmente il professor medici in particolare per l'affermazione finale di offerte di collaborazione
E do la parola Giorgio Benvenuti della UIL ricerca
Se mi chiamo così c'è unanimi di di differenza
Comunque sarò molto breve perché diciamo voglio fare solo alcune considerazioni in merito a quello che viene dibattuto qui quest'oggi
E in pratica diciamo innanzitutto l'aspetto e che noi come ricercatori diamo a questo tema e cioè innanzitutto quello che è l'aspetto geologico Efisio grafico dell'Italia che è ben più complesso di molti altri Paesi europei
Ne deriva quindi che il nostro Paese è tra i più soggetti ai rischi di frane elusioni alluvioni e movimenti sismici
A questa certo va aggiunta la indiscriminata corsa allo sfruttamento delle risorse naturali e dagli spazi a scopo di lucro questa credo che sia una cosa fondamentale che ha portato il nostro Paese in questo disagio ambienta
E c'è anche l'ignoranza diciamo verso la natura del nostro popolo perché se c'è questa corsa al lucro è chiaro che tutti quanti siamo ignoranti Rispetto questa materia
Quindi c'è anche una mancata introduzione all'ispettore della natura
E alla sua conservazione
Comunque molte dell'azione scaturite dopo anni e anni di ricerche da parte di studiosi e scienziati in materia
Questa la nota più grave non vengono prese in considerazioni né divulgate né dagli organi di governo e degli enti locali
Mi confermò a farvi vedere solo alcune delle pubblicazioni
Che il Cnr non solo il CNR l'Enea ed altri enti di ricerca
Hanno fatto in materia
Essenzialmente appunto per alcuni programmi diciamo che ci sarebbe tutto la risoluzione di quello che si discute oggi
Quindi inoltre manca certamente quello che ha detto poc'anzi
Il mio mica è poi difficile parlare certamente dopo il
Ex ministro
Quindi manca una politica di prevenzione e questo è molto importante e di come risanare l'ambiente
Da qui secondo voi scaturisce la necessità di a vere
Un quadro dell'ambiente aggiornato mi riferisco a tutte in quei due quelle documentazioni quelle carte che diciamo solo occorrono ai geologi ai sismografi
Affinché cioè tutti coloro che studiano questo tipo di materia che l'abbia
Tutte affinché questa documentazione sia una realtà fisica dal quale possono accedere tutti quanti
Ma questo certamente che si al passo con i tempi cioè non può essere una
Diciamo una documentazione che non è aggiornata ma è una documentazione che risale a parecchi anni fa
Quindi sono secondo noi è una documentazione che sfrutta certamente le esperienze le competenze della ricerca scientifica
è vero che ed esiste già un servizio geologico nazionale ed altri servizi nazionali consimili
E appunto come dicevo prima questi hanno però solamente documentazione molto arretrata e non rispondono agli scopo tecnico-scientifici sociali ed economici oggi richiesti
A nostro avviso come ricerca
Tendiamo a a sottolineare questa proposta che occorre istituire un coordinamento nazionale Ambiente al quale faccio riferimento tutti i servizi nazionali coppe immenso prima
Le regioni i comuni e che si avvalga delle competenze tecnico-scientifiche i scientifica degli enti di ricerca e dei loro programmi finalizzati
Ne cito solo alcuni ma certo il primo è l'ambiente la conservazione e l'ambiente la conservazione del suolo
Per finire e programmi geologico Giò dinamicamente enologi Widor grafico oceanografiche fondi mani Marini idrografia medico marittimo sismica Energia uno e due
Anche qui
Tutti quanti abbiamo parlato tanto di Energia dello sfruttamento delle fonti alternative lo sfruttamento del nucleare poi materialmente siamo ancora da capo a dodici cioè ci stiamo ancora basando sulle vecchie e tradizionali forme di Energia oppure parliamo solo esclusivamente del metano o in altre sedi si parla del solare perché è di moda qui ci sono delle possibili Spyder i possibili sfruttamento dei sfruttamenti delle risorse naturali che sono nel nostro Paese e quindi credo fermamente che con i nostri programmi Fagnani Zadi possiamo accedere a queste risorse
E questo è certo lo dico per che secondo me questi programmi servono ecco queste competenze soprattutto che debbono essere utilizzate non possono essere certamente lasciate così nel nel limbo se ne parla tanto appunto di utilizzare gli enti di ricerca per determinati progetti e poi dopo appunto quello che scrivono rimane carta stampata che nessuno legge
E questo lo dico appunto per prevenire per costruire utilizzare nel metodo nel modo migliore nell'interesse di tutti
Ha la parola Pietro Giuliano Cannata della segreteria nazionale della Legambiente
Si preparano si prepari Riccardo Cestari indicente geologica
Riccardo ci sta
Geologo pilastri
Giammanco
Se c'è certe dei treni
Coppola forse sono no piumino arrivo peggiori quelli facciamo una verifica
Ecco innanzitutto l'intervento che voglio svolgere
Si colloca in un rapporto di collaborazione che
Che svolgiamo come geologi con la delegazione ligure della CGIL
Nell'ambito di questo convegno
E
Rapporto di collaborazione che aveva intrapreso come lega nazionale delle cooperative
Essendo il sottoscritto presidente di una cooperativa di geologi che si muove appunto su questi aspetti
Del della difesa del territorio
Innanzitutto l'intervento il contributo questo dibattito
Che abbiamo colto come un momento estremamente positivo anche di un ripensamento critico complessivo è anche autocritico
Del lavoro svolto dal sindacato soprattutto per quanto riguarda il fenomeno delle difese dell'ambiente
E quindi affrontare una serie di problematiche legate sia l'area del ligure
Per cercare quindi di giungere partendo da un insieme anche di esperienze fatte ed in corso di elaborazione
Ad inquadrare nelle mille difficoltà che esistono come che nella nostra zona nella Liguria si va ad affrontare complessivamente questo tipo di problema
Innanzitutto una notte una nota che
Cogliendo proprio anche gli interventi iniziali che parlavano giustamente dico dell'intervento sul territorio della produttività dell'intervento sul territorio
Bisogna mettere in evidenza
In Liguria come molti sapranno da quattro anni vi è stato un cambio di gestione all'interno della Regione e abbiamo assistito a un blocco completo di qualsiasi strumento di programmazione
L'avevano studi per esempio sulla
Suddiviso delle risorse idriche svolti da società molto importanti a livello nazionale
Che sono rimasti bloccati o che non sono più andati avanti
Piano regionale della forestazione
Che non è andato avanti non è stato finanziato di conseguenza dalla CEE perché da parte della Regione vi è stato tutto un insieme di mancanza
E vero quello che viene sostenuto nel documento programmatico di base delle del convegno che la Regione Liguria è una terra ricca di boschi
Ma è anche vero che la Regione Liguria se continuano incendi che noi abbiamo costantemente tra poco diventare davvero una terra bruciata completamente
Non so se le cifre che sono state riportate in effetti possono corrispondere una realtà di quello che di quello che è oggi il nostro territorio
Quindi dinamico dei battezza contempo contestuale di tutto un insieme di strumenti urbanistici assistiamo che MiTo in alcune zone si provvede ad effettuare studi urbanistici sul territorio
Anche prima delle delle del dell'avvento del decreto ministeriale ventuno un ottantuno attraverso l'utilizzo di professionalità differenti integrandole con la parte
Dico urbanistica prendo caso della mia Provincia e del Comune di Spezia
In altre zone si dà la prevalenza a degli studi che sono esclusivamente per andare a ricercare nuove zone dove poter andare a edificare nuove case senza andare a studiare poi in effetti quello che è necessario con l'equilibrio giusto e necessario fra
L'ambiente
E quando si parla poteva difeso l'ambiente soprattutto la prima cosa che viene in mente all'agricoltura
No è la forestazione le prime cose che vengono in mente proprio le cose minuziose le cose basilari quello che noi vediamo costantemente nel lavoro che sono quelle piccolissime cose che non vengono più fatte
Appalti sulle strade che eliminano costantemente non so una una cosa proprio piccolissima le bocchette stradali
La divagazione delle acque che scorre sulle strade come vogliono e che quindi poi chiaramente trovano delle vie più facile infiltrazione provocano poi tutti i mutamenti e tutte le varie questioni
Per poi arrivare ad alto un altro grossissimo problema della nostra regione che quello delle cave
Problema delle cave che io abitando spezza conosco molto bene il problema dell'aria
In maniera che ho definito in altre riunioni il nostro piccolo Vietnam nel senso che una immensa Bucca
Non è dissimile da fenomeni che si sono sviluppati chiaramente anche nel Veneto
Ci troviamo con una legislazione regionale che prevede che il permesso di aprire una cava dipende esclusivamente dalla Giunta regionale
Quindi passando in testa a tutte a tutti gli enti locali e la possibilità di di legge e quindi addirittura apportando modifiche all'interno del Piano regolatore
Ma qui viene fuori anche un'altra questione lo Stato dove no perché poi il problema fondamentale quello di una legge di coordinamento dello Stato alcune regioni che dicono che la legge dieci settantasette la legge sui suoli è giusto che sia applicata alle cave e a me pare un po'assurdo sostenere una cosa differente perché veramente andare a dire che la cava non comporta una modificazione dall'ambiente è veramente molto difficile
Tanti tribunali tanti TAR riescono a sostenerlo questo
Per cui siamo in assenza completa di un piano delle cave
Ci ritroviamo su Spezia aver fatto il piano un un cioè per andare incontro apra insieme al movimento sindacale a un problema che poi un problema occupazionale no e la Regione che deve ancora pensare a fare il piano sull'età
Abbiamo sentito parlare di tanti problemi riguardo ieri che riguardano l'erosione
Pensiamo alla proliferazione dei porti turistici porto turistico la cosa più bella del mondo no perché da uno sviluppo lì o alla al turismo uno sviluppo incredibile pensiamo a quello che ha comportato il porto turistico di lavagna alle Ferrovie dello Stato
Perché poi tipo i conti dobbiamo andarli a fare su queste cose i conti non è solamente il fatto che portiamo qui dieci venti cinquanta cento barche in più in una zona i conti poi si vanno a fare nel nel nel vedere come è stato sostenuto che
Chi ci guadagna solo in pochi
Ma chi le paga queste conseguenze siamo tutti
Quindi il rapporto è completamente sbilanciato da questo punto di vista
Quindi la ricaduta alla fine diventa negativo anche sullo stesso turismo
Quindi e giustamente dico si individua sulla nostra zona come questione emergente
Come questione emergente dalla Liguria la questione del bacino del male
Quindi diciamo che la politica dell'assetto del territorio sulla nostra regione
A degli alti e bassi veramente
Che lasciano molto sconcertati abbiamo di fronte alcune zone
Tipo punto dicevo la provincia di la Spezia dove si rese ma anche la stessa Provincia di Genova parlo come unità amministrative dove certi tipi di processi vanno avanti abbiamo altre zone dove invece e questo livello di contesto più generale da chi dovrebbe poi far derivare
Una programmazione seria sul territorio e quindi delegare quindi usare i finanziamenti anche che in effetti si ferma perché decidere sul territorio vuol dire sì dire dei sì e dire dei no quindi vuol dire avere l'autorevolezza politica
Vuol dire fare delle scelte fare delle scelte tante volte comporta degli squilibri anche in termini politici
E questo chiaramente può dare molto fastidio e credo che anche la pressione del giorno da questo punto di vista qua dia molto fastidio specialmente si è orientata in una certa maniera
Quindi
Questa premessa che vuol ribadire edicola lì la latitanza da alcuni punti di vista
Dei governi centrali in termini legislativi come dicevo prima sul campo delle cave e torbiere e dall'assetto idrogeologico no
Decreto ministeriale ventuno l'ottantuno valido in sé stesso ma assolutamente non finanzia come si come è possibile pensare di fare un piano regolatore dove giustamente architetti ingegneri hanno delle parcelle di un certo tipo e dove il geologo in Regione Liguria può ricevere un contributo su un piano regolatore di non so di cinquanta chilometri quadrati come di dieci chilometri quadrati dell'ordine di un milione un milione due milioni e mezzo
Non so con quali strumenti andiamo applicare queste cose quali sono gli strumenti con i quali comuni si mettono le condizioni qua di poter controllare quello che viene fatto sul territorio
Ho qui ci si va veramente al volontariato
Oppure studiando altri tipi di strutture e quindi cercando di in una qualche maniera di dare delle risposte positive a questi tipi di esigenze
Oppure l'altra soluzione quella di non farle
Quindi la logica ovviamente e quella dell'intervento in troppi casi straordinario
L'intervento straordinario idee molto importante sottolinearlo perché
Credo che non solo per metà di gestire anche in termini elettorali notevoli somme di denaro in maniera immediata e puntuale su determinate zone la discriminazione non è una cosa da poco
Non la vediamo tutti i giorni decide di sistemare con la frana nano e Lennon con la frana Rama presente Natale Pontremolese a determinati significa
Perché è chiaro insomma perché sono sono lampanti queste cose
Ma
Anche perché chiaramente si agevola quello già che ricevo primo prima la logica dello sfruttamento dalla risorsa territorio da parte di pochi che le riversa i costi sulla collettività
In genere noi assistiamo ad ogni catastrofe che poi viene definito naturale
Assistiamo ad una corsa di solidarietà
E credo che sia il sindacato sia la lega sia le varie associazioni ne sono i primi testimoni soprattutto quando succedono idrossidi sesti i grossi fatti dai terremoti alle alluvioni
Eccetera eccetera che mette in luce indubbiamente gli aspetti migliori la nostra
Dall'altra nazione ma poi
Quindi non è solo con la solidarietà che noi diamo a risolvere i problemi
Sono ancora in piedi le baracche di troppi terremoti per cui noi assistiamo volentieri a tutto un insieme di interventi però non dimentichiamoci mai
Com'è che vengono gestite le cose in Italia
Perché il punto fondamentale a mio parere poi è quello
Così
Poi continuano cadiamo nell'indifferenza e nell'indifferenza morì insieme a tanta troppa gente qualsiasi iniziativa che a volte di ritardo prevenire questi disastri
Abbiamo tracce già sentito ricordare parecchie volte con gli ritardano le vicissitudini la commissione De Marchi no del cinquantuno alluvione del Polesine
Finito il lavoro finito nei cassetti di qualche ufficio
La riprendono nel sessantasette alluvione di Firenze
Riemergono tutta una serie di dati molto più gravosi di prima
Non si decide il da farsi
E quindi si continua a parlare di catastrofe naturale ora credo che sia opportuno veramente chiarire un concetto importante per non rischiare veramente di fare la mistificazione ma per poter trattare seriamente questo problema
Io credo che i terremoti le alluvioni le frane sono dei fenomeni naturali che si possono verificare
Sarebbe mistificatorio dire che non si verificano che è impossibile che si deve
Ma diventano catastrofi solo determinate condizioni e queste condizioni sono responsabilità precise
E anche lì vede che la catastrofe comunque non colpiscono tutti allo stesso modo ma più colpiti sono gli abitanti delle case meno stabili gli operai dico che alla chiusura dei dei posti dei luoghi dei lavori di lavoro vengono spinti verso la cassa integrazione all'emigrazione
E sugli effetti che questi che queste catastrofi su queste catastrofi normalmente si innestano poi delle croci sulle speculazioni di tutti i tipi basta ricordare Baio
Che abbiamo dell'immagine molto ben precise
Il discorso quindi credo che diventi estremamente squisitamente politico
Nel senso che quando si fanno i conti con la realtà obiettiva del territorio come dicevo prima bisogna della forza di poter dire di sì e bisogna avere anche la forza di dire di no e quindi operare delle scelte che non sempre possono soddisfare tutti
Per quanto riguarda le condire le condizioni invece e la situazione che si riguarda molto più da vicino che quella del fiume Magra
Ed è il fiume dare alcuni elementi molto molto semplici
Noi abbiamo che delle variazioni di fondo
Dell'alveo
Che hanno delle punte oscillanti fra i dodici e quattordici metri rispetto a quello che dovrebbe essere l'alveo normale
Con conseguente ringiovanimento e del reticolo idrografico dovuto essenzialmente l'escavazione di sabbia dichiari del dall'altra
Le fedi conseguenti a questa basamento sono questi diminuzione della quota di fondo e conseguente pericolo di scarsamente crollo di manufatti gravanti sull'altro qualcuno è già venuto giù
Diminuzione trasporto solido idrocele dalla costa ringiovanimento del reticolo idrografico conseguente aumento dall'erosione a monte
Aumento del instabilità dei versanti e inevitabile stanziamento alla base di Paleo frane che in determinati casi come li chiamiamo noi geologi possono anche essere stabilizzati c'hanno costruito anche dei Paesi in cima basta poi saperci ricostruire perché poi gli antichi ci costruivano molto bene chi sa come ma che non è poi non siamo più capaci di Aversa di costruire regolarmente
Ripresi Titano personale
Diminuzione delle capacità di dispersione del fiume quindi delimitazione del della falda idrica incanala mento morale della favola del fiume aumento del pericolo delle piene nitrati arginati perché ovviamente avendo incanalato umiltà la velocità quindi quando arriva di botto al mare
Avvengono i dissesti che avvengono abbassamento dei livelli idrici di falda nei terrazzi alluvionali
Diminuzione del potere auto depurate delle acque diminuzione del carico dello statico dell'acqua dolce su quella salata con conseguente avanzamento del cuneo salino
Quindi l'interconnessione delle problematiche geomorfologiche idraulica ambientali pongono l'accento sulla necessità di giungere ad un'analisi dettagliata su tutto il bacino del fiume Magra
Voglio farla breve nel senso che con incontro in coordinate coordinata mente con col sindacato si era giunti anche alla all'identificazione di alcune tematiche principali all'interno dei Piani diversi all'interno di candidarci
Ma io credo che un punto sia molto importante qui ho sentito parlare apparecchio della necessità di compiere dei grossisti
Ecco io ho presente e lo studio sul bacino dell'Arno
E non so fino a che punto sia andato avanti non voglio dire una
Ecco non lo so funziona ecco quindi non lo so il credo che però sia opportuno puntare su un fatto a livello provinciali a livello di e comunità locali di enti locali una serie di studi è una serie di indagini estremamente valide ed approfondite sono state compiute
Perché dobbiamo andare a spendere due tre volte sul territorio per rifare le solite cose
Noi come cooperativa aspetti e ne ho fatto una proposta per giungere allo stand alla realizzazione di una mappa del rischio idrogeologico dalla provincia di la Spezia coordinando insieme con l'ordine regionale dei geologi
Un l'insieme dei lavori che sono stati compiuti sul nostro territorio noi crediamo che con il minimo di spesa sia possibile a bere una fotografia precisa e puntuale del nostro territorio
Credo oltretutto c'è importante
Dire un'ultima cosa lo Stato della
Del rilievo aerofotogrammetrico nella nostra nel in tutt'Italia perché senza basi cartografiche serie non si può lavorare seriamente in troppi casi abbiamo ancora i venticinque mila che sono antiquatissimo
Con l'IGM che indubbiamente fa degli sforzi grossissimi che però in effetti in Liguria fortunatamente abbiamo un cinque mila undici gradi sono estremamente aggiornati
Credo che sia opportuno giungere a delle normative che a livello di legge prevede no che queste cose debbano essere fatte all'interno di tutte le varie regioni senza strumenti precisi non si possono fare dei lavori precisi
Questi lavori di Piano di bacino devant partire da livelli di programmazione di scale anche del cinquanta mila del venticinque mila ma bisogna arrivare alla a a lavorare su cinque mila sul due mila dobbiamo andare a vedere con precisione come stanno le cose
E giusto non non non
Separare quello che è l'impostazione urbanistica dall'impostazione idrogeologica e geologica e l'interconnessione delle problematiche socio economiche di un territorio dalle dalle problematiche che sono proprie della difesa atalantina
Per l'ultimo intervento Daniele Malucelli del Coordinamento unitario delle centocinquanta ore sindacato scuole medie CISL di Alessandria
Ma io intervengo nome della Federazione CGIL CISL e UIL di Alessandria una realtà di provincia dove abbiamo cercato di fare alcune esperienze nostro piccolo diciamo che
Così una piccola premessa
Sette minuti
Tramite il sindacato pone al centro della sua strategia rivendicativa la difesa e lo sviluppo dell'occupazione
Individuando nella politica di programmazione settoriale nel recupero delle risorse nel diverso equilibrio del territorio le risposte concrete all'incalzare della crisi e dell'inflazione che colpiscono i comparti più significativi della nostra economia
Una politica attiva del lavoro richiede un grande impegno di lotta di iniziativa del movimento sindacale capace di articolarsi all'interno e all'esterno dei luoghi di lavoro questo convegno va in questa direzione diciamo le stesse i grandi processi di ristrutturazione e trasformazione modificano sostanzialmente la condizione dei lavoratori
La provincia di Alessandria
Come altre probabilmente nel pieno di una crisi occupazionale e produttiva che ha investito vasti comparti dell'industria quali il tessile l'alimentare il meccanico verifichiamo un continuo e costante abbandono di forze produttive
Nel settore agricolo che determina in questo quadro un degrado e un impoverimento di intere aree aggravato ormai in modo ciclico da fattori di pesante inquinamento e da calamità naturali
Danni enormi causati dalla intensa piovosità o viceversa difficoltà nei periodi di secca di reperimento dell'acqua per uso agricolo e potabile
Le zone di Ovada Novi Novi Ligure Tortona ne sono un esempio palese
L'iniziativa del sindacato sul territorio alessandrino ha sperimentato sostanzialmente il proprio intervento su due filoni prioritari
Il primo sulla politica delle acque il loro utilizzo plurimo in questo contesto l'acqua punto si identifica come una potenziale naturale risorsa disponibile suscettibile di sfruttamento razionale che tenga conto delle varie esigenze di irrigazione di richiesta di acqua potabile
E produzione di energia elettrica il secondo la politica dalla forestazione
E i suoi collegamenti con i problemi dell'occupazione e dall'assetto complessivo del territorio
Sul primo punto quindi l'uso plurimo delle acque ne abbiamo fatto esperienza né i bacini dell'Orba del Borbera e dello Scrivia
Sono esperienze
Molto semplici ma concrete ecco non del dover essere sul finire degli anni settanta il sindacato unitario di Alessandria si è fatto promotore di alcune iniziative tese alla verifica della validità di un proprio nuovo approccio alla politica territoriale
Il carattere di questo nuovo modo di porsi di fronte ad un problema di così vasta rilevanza
E dato dalla centralità riconosciuta l'iniziativa autonomo nel sindacato
Da tradursi solo in un secondo momento dei tradizionali canoni della vertenza
Cioè in altre parole non più e non solo tutela dell'ambiente e difesa del territorio dall'incombente minaccia di rapina ma deciso ingresso nel campo della progettazione da sempre riservato ad altri protagonisti
L'aspetto vertenze Ale avrebbe dovuto riguardare in quest'ottica non tanto le condizioni da imporre come vincolo ad iniziative altrui quanto piuttosto le modalità di realizzazione di un proprio progetto
Ad evitare che il sindacato entrando in un terreno diverso dalla fabbrica venisse snaturato e costretto ad assumere però osmosi
L'ottica aziendalistica propria dei padroni del territorio era necessario individuare un soggetto sociale riconoscibile come portatore di una corretta domanda di politica territoriale rispetto alla quale definire le caratteristiche dell'intervento sindacale
Le diverse fasi in cui si è articolata l'iniziativa del sindacato di Alessandria sono da interpretare alla luce delle di queste considerazioni
In particolare nel periodo settantasette ottanta si è proceduto lungo diverse direttrici
Primo proposta concreta di intervento da parte di un sindacato di categoria erano gli elettrici delle nel in collegamento alle con Torino
Si è trattato delle ipotesi di ricostruire a scopi plurimi l'invaso il serbatoio di orti e lieto a mollare cioè appunto una piccola centralina dell'ENEL e c'è una diga
Che
E li diciamo potrebbe essere ricostruito una parte di questo di questo invaso una una diga inutilizzata
Secondo utilizzazione delle centocinquanta ore come strumento per un diritto coinvolgente della della popolazione interessata individuata come principale soggetto sociale qui le centocinquanta ore non delle mie di ai seminari universitari erano fatti
Cinque complessivamente collaborazione con strutture pubbliche di ricerca in particolare con l'Università di Genova attraverso i progetti speciali del Cnr vertenza con la regione Piemonte per l'affidamento dell'incarico per lo studio di fattibilità del progetto
A conclusione del ciclo è stato possibile dare una valutazione globale dell'iniziativa
Se è vero che per certi aspetti le cose non sono andate come dovevano e lo studio di fattibilità rischia di riposare dimenticati in qualche cassetto un giudizio sostanzialmente positivo deve essere espresso per la parte metodologica che ho ricordato
A questo proposito c'è da dire che pur essendo nel pieno diritto del sindacato misurarsi con i problemi che i lavoratori incontrano fuori dalla fabbrica
La logica vuole vorrebbe che altre strutture si facciano carico della ricerca delle soluzioni più opportune e questo è il compito degli enti locali
Riconoscere questa divisione di compiti non significa rinunciare a quello che è stato definito l'intervento sindacale nel campo della progettazione territoriale infatti in maniera analoga si è proceduto in altri terreni
Valga l'esempio delle centocinquanta ore un progetto sindacale nel campo dell'istruzione permanente sì eh successivamente tradotto
In una struttura governata dal ministero dalla Pubblica istruzione
Si può addirittura aggiungere che questo passaggio di mano rappresenta il fine più corretto di tutte le iniziative extra en fuori le mura extramoenia da parte del sindacato
Tornando all'esperienza del sindacato di Alessandria e possibile riconoscere la validità complessiva dell'intervento iniziale proprio nel fatto che da un certo momento in poi si è manifestata in maniera apprezzabile l'iniziativa di retta degli enti locali
Stimolati da quanto avveniva nel loro territorio
Nella maggior parte dei casi può essersi trattato di autentici fuochi di paglia proposte di ristrutturazione vecchie tute di vecchie utenze irrigue costruzione di piccoli impianti idroelettrici troppo rapidamente rientrato
E invece proseguita nel tempo l'iniziativa che ha visto le origini con la primavera dell'ottanta si tratta dello studio sui possibili usi plurimi delle acque del torrente Borbera che è un affluente dello Scrivia
Che poi è un affluente del Po
Promosso dalla Regione Piemonte in questo caso l'iniziativa sindacale è stata più indiretta
Facendo leva sulle centocinquanta ore sui nuovi contratti Cnr sindacato Università di Genova sempre nell'ambito dei progetti speciali del CNR
Ci sono create le premesse perché fosse direttamente perché fosse direttamente l'ente locale in questo caso la Comunità montana a prendere l'iniziativa
Lo studio è stato completato e consegnato alla Regione e molto probabile che uno stralcio del progetto complessivo venga realizzato nell'immediato futuro
Si tratta della costruzione di piccole centrali che dovrebbero costituire esempi dimostrativi per esportazioni esperienza per estensione nel nel territorio alessandrino
Non è privo di importanza sono le villi progetti Rimini a Idro tanto per così perché ha questa parola nel nelle orecchie diciamo collo come fanno in Francia in sostanza piccoli issati piccole centrali che è un'idea anche
Così dove sindacato forse può arrivare in ritardo non è uno sport non siamo soltanto noi ci pensiamo ecco
Non è privo di importanza che si realizzi per primo un intervento nel settore energetico
A parte la grande attualità in tempi di crisi energetica si parla di un settore strategico e necessario soffermarsi su un altro aspetto il sindacato dei lavoratori promuove lo sviluppo di nuove fonti di energia
Energia vuol dire capacità di compiere lavoro produrre energia nelle aree marginali come l'Appennino ligure significa scommettere sul fatto che valga ancora la pena investire lavoro in queste aree
E quindi a al sindacato e non solo a lui il compito di dotarsi di gli strumenti culturali necessari per capire che cosa può significare tutto questo
Ali e più sicure gli enti locali e l'ispettorato la forestazione
E in quanto legata a problemi anche immediati con cui rapportarsi quali la disoccupazione delle valli la tendenza loro spopolamento la domanda di lavoro
I giovani l'esperienza rilevabile nella province delle sane strettamente legata alla situazione in cui versano le quattro comunità montane presenti in questa zona
Come emerge chiaramente dai dati del questionario deve consegniamo alla segreteria del convegno molti interventi sono da attuare molte cose sono ancora da fare e ciò che più importanti in molti dei casi analizzati non sono previsti interventi Palace all'alba koala salvaguardia scusate del territorio nei piani in fase operativa l'esigenza di adeguati strumenti di programmazione si fa quindi pressante al fine di evitare l'ulteriore peggioramento delle situazioni o resistenti in ordine a frane in scendi degrado dei prati dei pascoli alluvioni inquinamento delle acque abbandono delle terre questi problemi
Sono stati riscontrati in misura più o meno evidente in tutte le vallate appenniniche dall'Alessandrino sia per quanto riguarda il suolo pubblico che quello privato
L'intervento del sindacato in questo settore continuo ma prevalentemente volto salvaguardare le garanzie occupazionali delle popolazioni residenti al fine di consentire un razionale utilizzo del risorse locali sia dal punto di vista del territorio che del lavoro re statutarie da definire il suo ruolo in sede di progettazione poiché esse elogi per ospitarvi dell'intervento in questa delicata fase di organismi tecnici qualificati è altresì essenziale il rispetto degli obiettivi sociali ed economici nemico e dalla popolazione residente lavora e a nostro avviso fondamentale il fatto che nei prossimi interventi di programmazione si tenga presente il concetto di integralità dei progetti affinché politica delle acque politica del suolo procedono in modo parallelo e non contrastante
Un intervento convinte autorevole del sindacato diretto in questo senso in sede di progettazione potrebbe ovviare a questa tendenza che sta influenzando negativamente i piani tuttora in corso col risultato di tradurre in interventi a pioggia di efficace inferiore a quella potenziale un esempio significativo si coglie dall'incapacità della regione di tradurre in programmi certi produttivi gli stanziamenti finanziari previsti per il capitolo forestazione Piemonte une Piemonte due con la delega totale alle Comunità montane spesso provviste sprawl viste di ogni capacità o servizio tecnico di supporto per dare un senso alla programmazione i territori montani si deve quindi pagare alla valorizzazione delle risorse locali al fine di sfruttarne le elevate potenzialità produttive scongiurando ogni intervento di tipo assistenzialistico questo può essere fatto solo prevedendo piani di sviluppo a medio lungo termine in grado di dare un significato protettiva e produttiva il territorio delle comunità montane ma dobbiamo anche rivendicare almeno nel caso che la forestazione la predisposizione gli studenti stabili d'intervento in grado di avere occupazione stabile e valorizzare le capacità professionali in questo senso siamo d'accordo con la richiesta che le Regioni si dotino di proprie imprese forestali in grado di raccorda fare l'intervento per la ricostituzione la polizia del manto boschivo con quello delle possibili attività collegate per la valorizzazione delle risorse della montagna scusate la meccanici Tamara stato prepara
Ma io vorrei riprendono domani mattina alle nove grazie