Sono intervenuti: Federico Mancini, Angiolo Bandinelli, Silvano Miniati, Franco Roccella, Gino Giugni.
Tra gli argomenti discussi: Democrazia, Diritti Sociali, Referendum, Sindacato, Societa'.
Rubrica
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Prima giornata
Dare inizio
Ai lavori di questo convegno su conflitti sociali democrazia sindacali
E il referendum
Il convegno si articolerà in quattro relazioni
Nell'ordine Federico Mancini sul tema
Conflitti sociali e violenza
Angelo Bandinelli sul tema generale del convegno
Piero Craveri su potere contrattuale democrazia sindacale
Ernesto Bettinelli su quali referendum e sindacati come voi sapete questo convegno è stato promosso e organizzato
Dal due riviste da tre riviste è un organismo di ricerca il CREL fabbrica aperta argomenti radicali
Quaderni radicali
Io devo ringraziare innanzitutto per la presenza qui fin dall'inizio del convegno
Giorgio Benvenuto e Ruggero Ravenna segretari generali della UIL getti ritta Segretario del Partito Radicale
Credo che possiamo passare direttamente alla prima relazione quella di Federico Mancini su conflitti sociali e violenza che apre il convegno a cui seguirà la relazione di Angelo Bendinelli
Mentre
Si tengono queste due relazioni o pregherei gli intervenuti che vogliono che intendono intervenire di far pervenire la presidenza su un modulo la la loro richiesta di iscrizioni in maniera che al termine
Di queste due relazioni possiamo avere un Panorama di quelli che sono le richieste di intervento e quindi organizzare il proseguo delle relazioni e degli interventi stessi la parola Federico Mancini
Allora cari amici cari compagni il tema anche gli organizzatori del convegno hanno affidato a me e al compagno Bandinelli
In termini molto generali quello della violenza come dimensione o direbbe Ralf Dahrendorf come qualità del del conflitto sociale
Dovremmo cioè lui ed io aprire la strada ai due successivi relatori i quali hanno il compito di identificare appunto utilizzando il materiale
Da noi fornito gli strumenti istituzionali a cui il sindacato potrebbe far ricorso per ridurre le motivazioni la portata dei fenomeni che inquinano l'autotutela operaia e i motivi in cui la si esercita
Confesso tuttavia che così circoscritto l'argomento mi sembra Monteco tale da attirare in qualche misura legittime accuse di ipocrisia
I temi della conflittualità e della violenza richiamano inevitabilmente irresistibilmente direi quello del terrorismo
Un terrorismo che come afferma Stefano Rodotà nel primo numero di pace guerra essi ormai e io aggiungerei a pieno titolo soggetto del sistema politico
Ma tale e divenuto lungo percorsi che mimano quelli delle lotte operaie vale a dire partendo dalla fabbrica e nella fabbrica continuando ad avere basi e forme quotidiane di espressione
Che non si possa discutere di conflitto di violenza senza attraversare questo passaggio
Dimostra del resto la vicenda dei sessantuno di Mirafiori il più cruciale forse degli avvenimenti che sono evidentemente alle pratici del nostro convegno nei media nella coscienza della gente nei procedimenti
Giudiziari che l'hanno seguita essa la vicenda dicevo ha ruotato tutte intorno al nesso di cui dicevo magari stimolando qualcuno a scoprire
Ho a ribadire che in realtà quel nesso quella continuità non ci sono che tra i due ordini di fenomeni comportamenti Turiee forza anche di certe frange operaie e i comportamenti del partito armato esiste piuttosto un rapporto di esclusione
E dunque sotto questo profilo il solo a mio avviso dotato di capacità esplicativa di valore euristico nell'Italia
Del mille e novecentottanta e insieme suscettibile di mettere capo a proposte concrete che vorrei affrontare il problema
Cominciamo allora col chiederci a che punto sia il terrorismo
Qualche giorno fa qualche settimana fa in un articolo comparso su Rinascita Angelo Bolaffi Massimo Brigato luogo in campo comunista
Ha scritto che le azioni eversive degli ultimi mesi sono soltanto spasmi colpi e coda sferrati
Da un organismo da un corpo del quale l'inchiesta aperta a Padova Alleghe solo il cervello il corpo potrà ancora vivere mettere in mostra
Forza materiale capacità operativa ma l'assenza di una strategia e aggiunge lo scrittore di un appoggio popolare ne fa ormai almeno politicamente una tigre di carta
Senza prematuri ottimismi si può insomma diagnosticare che i suoi giorni sono contati
Dico subito che questa tesi condivisa dal senatore Pecchioli mi lascia profondamente perplesso
A contraddirla sono i fatti un aumento impressionante degli agguati e delle vittime una diffusione di santuari inchinare fino a poco fa incontaminate
Rapine da fare invidia ai migliori registi di thriller s'perlomeno negli omicidi più significativi da lugubre razionalità di sempre nel volantino dedicato a Vittorio bacile
Numerosi osservatori hanno ravvisato una caduta di tono e persino di stile
Io non me ne sono accorto per giustificare l'assassinio del suo vice presidente le Brigate Rosse esaltano oltre misura il Consiglio superiore della magistratura e il suo ruolo vedono una compatta Filosofia dell'integrazione istituzionale programmi di lunga lena laddove termina triennale esperienza dominano molto spesso se non troppo spesso l'improvvisazione l'empirismo
Ma per quanto avverrà anche il loro discorso possiede una sua ruvida logica non deriva da quello svolto negli altri documenti in cui terroristi si erano occupati della magistratura e del suo organo di autogoverno perché dunque l'interpretazione abbracciata da Bolaffi
E io credo che essa adempia soprattutto un compito consolatorio o se preferite che serva da tranquillante
Era già accaduto del resto e non solo in campo comunista basti ricordare le teorie che ancora un anno fa in occasione della morte dell'assassinio di Guido Rossi e di Emilio Alessandrini
Imputavano ad un unicamente domiciliata Alain lei in Virginia tutti i delitti politici della nostra storia recente e che nel rosso delle Brigate Rosse scorgeva uno tonalità così scure
Da farlo apparire nero adesso al posto della CIA e dei fascisti c'è un organismo del cervello leso e perciò impazzito
Quando il lutto è troppo doloroso scrive lo psicanalista Franco Fornari la comunità lo esporta quando i fatti sono Intel Lord intollerabili non rimane che dimenticare Linke manipolarli come dire meglio un po'di falsa coscienza
Che la cattiva coscienza
Di solito la falsa coscienza serve a non fare i conti con una storia che come le storie di tutte le grandi famiglie ideologiche ha detto Franco Santi Moro temo anche quella cattolica
è fatta di terrore e di sangue ma nel nostro caso mi sembra che l'ottimismo di Bolaffi di Pecchioli abbia uno scopo più ridotto esso evita il PC la necessità di misurarsi con le conseguenze dell'inchiesta avviata il sette aprile e in senso più lato con la linea seguita dal partito rispetto ai fenomeni di radicalismo sociale e politico sviluppatesi nell'ultimo decennio il discorso vorrei che fosse chiaro non coinvolge in alcun modo Calogero Carlucci e gli altri magistrati impegnati nell'inchiesta piaccia o non piaccia a me non piace il Pubblico ministero ha l'obbligo di esercitare l'azione penale
E in ogni Stato di diritto il giudice è soggetto unitamente alla legge ciò implica evidentemente che non sta la magistratura preoccuparsi oltre i limiti del ragionevole
Per gli effetti politici delle sue iniziative in altre parole che esiste una precisa e costituzionalmente doverosa autonomia del giuridico o quanto meno del giudiziario
Toni Negri in una lettera che ha recentemente inviato di Eugenio Scalfari ed è stata pubblicata da Repubblica qualcuno meno di luglio e sente di da responsabilità istituzionale si fanno beffe di questa autonomia forse per deformazione professionale io non me la sento c'è chi afferma peraltro che il sette aprile è stato decapitato un gruppo dirigente di cui è lecito dire tutto il male possibile
Ma non mettere indubbio il ruolo di mediazione svolto rispetto all'antagonismo sociale emerso col Movimento del mille novecentosettantasette
A questo comune rilievo altri aggiungono che la battaglia garantista condotta da più parti in difesa degli imputati e fu una battaglia importante che aprì delle crepe nello stesso muro del Partito comunista
Tenne a freno per pochi mesi quell'antagonismo ma proprio quando essa sembrava vincente continuano questi osservatori venne a tagliar l'erba sotto i piedi il blitz del ventuno dicembre
Caduto così ogni argine un cospicuo settore dell'autonomia avrebbe portato a termine il suo già avviato processo di militarizzazione fornendo al partito combattente nuove reclute e nuovi quadri
Da qui dunque è raddoppiato volume di fuoco a cui accennavo dal principio
Da qui pure alcuni Acquati apparentemente assurdi
Possibile per esempio che i recenti omicidi di anziani poliziotti a Roma costituissero sull'esempio di quanto accade
Nelle botteghe artigiane il capolavoro richiesto dai signori della guerra ai nuovi apprendisti del terrorismo da qui infine il legame che le Brigate Rosse rivendicarono il volantino per Daschle
Tra il loro attacco al Consiglio superiore e gli attacchi portati dalle cito avanguardie più coscienti del movimento nelle fabbriche nei quartieri che dovunque si esprima antagonismo proletari ammettiamo che questa ricostruzione sia corretta evidente perché a Pola fissa dispiaccia se non la magistratura i partiti e nelle organizzazioni di massa devono assumersi l'onere delle conseguenze politiche che possono discendere da certi processi
Ma nel nostro caso il Partito Comunista quest'onere questo ingrato eppure indispensabile compito di mediare tra esigenze giudiziarie segmenti radicali di classe non lo ha voluto assumermi ha provato ad adempiere o no seppure con qualche non necessaria strizzata d'occhio il partito radicale
Ci ha provato alla sua maniera sempre come dire un po'sgangherata il partito socialista hanno provato persino i professori e i magistrati finge dolosamente Piperno direbbe le monache garantista della sinistra indipendente
Non i comunisti che il Partito Comunista anzi ha colto l'occasione offertagli dall'inchiesta permettere sotto accusa ben oltre la Rete dei collettivi autonomi tutti i gruppi rivoluzionari recalcitranti alla sua egemonica e con essi la loro storia
E la loro cultura
A tale cultura tra l'altro apparteneva da tempo una certa interpretazione del terrorismo come surrogato nevrotico della lotta di classe
Come parodia brutale di una conflittualità depotenziata è ridotta a poco più e un giuoco o un rito sono citazione
Tratte da interventi di Luigi ferraioli e di Rossana Rossanda
Ma giudizi analoghi hanno pronunciato quasi tutti i protagonisti gli studiosi della nuova sinistra da Marco Boato a Luigi Manconi da Luigi proprio a Migone delegittimare la cultura della nuova sinistra significava dunque anche esorcizzare
Questi giudizi nelle vicende seguite al sette aprile ecco il timore a cui Bolaffi sacrifica i fatti avrebbero potuto trovare una verifica empirica e permetteva così
Di porre al riparo da critiche devastanti la linea consociativa adottata dal partito tra il settantasei e settantanove e i suoi corollari sul terreno sindacale svolta dell'Eur compresa
Siamo giunti in tal modo al cuore del problema che ci tocca in questo convegno più da vicino proviamo a denunciarlo senza chiaroscuri fino a che punto hanno ragion d'essere i timori dei comunisti e le certezze dei loro critici extra parlamentari esatto insomma che l'unico antidoto al terrorismo sta nelle mani del movimento operaio ufficiale
E consiste nel rilancio d'una lotta di classe qualificata da obiettivi forti alta intensità e nessuna ripugnanza ad esprimersi in forme non legalitaria
O per riprendere il suggerimento formulato da Toni Negri
Si attenuerebbe davvero il terrorismo se le tre confederazioni aprissero una massiccia vertenza sulla riduzione dell'orario di lavoro
Senza prevenire senza sterilizzare i fenomeni di illegalità collettiva che davanti alla loro prevedibile resistenza dalla controparte dei pubblici poteri un simile scontro attiverebbe
Insisto su quest'ultimo punto perché mi pare cruciale nella riflessione della nuova sinistra
L'alternativa la lotta armata secondo la tesi che ho appena esposto è una lotta sociale con tutti i crismi cioè antagonistica sanguigna il rituale
Siamo dunque chiamati a operare una scelta difficile non già tra terrorismo è una partita col suo arbitro e sui calci di punizione alla fine le sue strette di mano
Ma detto esplicitamente tra terrorismo e violenza di massa
Necci si trincera di ammoniscono gli studiosi che a questa scelta ci invitano dietro la valutazione negativa che dalla violenza dall'ordinamento giuridico quella valutazione infatti può cambiare
Come insegnano le amnistie seguite alla rivolta studentesca del Sessantotto e all'autunno caldo del sessantanove
O addirittura scrive Negri e se esiste solo a livello subito costituzionale la Costituzione sconta infatti egli dice la violenza
Sociale
Come un dato inerente i rapporti sociali capitalistici non ha nulla perciò ma garantisce ai sotto privilegiati che la praticano spazi di contropotere una classe politica retriva chiusa farà ricorso alla legalità formale al piccolo diritto dei codici
Ma un potere intelligente che voglia far valere il grande diritto della Costituzione accetterà la sfida dei movimenti eversivi anziché deprimersi cercherà di dare loro risposte socialmente efficaci
A queste considerazioni del resto se ne affiancò no altre provenienti da settori politico culturali diversi e magari lontani ma tali da avvalorare le o perché ne allargano la portata o perché ne riprendono e ne svolgono il filo su terreni contigui
C'è così chi ritiene che l'intensità del conflitto sociale e delitti contro la persona siano fenomeni inversamente proporzionali è il caso di uno scrittore noto Francesco Ceppaloni
Il quale ha osservato che il minimo storico degli omicidi in Italia con la sola eccezione del mille novecentoquaranta del quarantuno quando la gente sparava per ordine del governo
Si ebbe nel mille novecentosessantanove l'anno e gli dice della violenza dispiegata del partecipazioni ISMU e dell'Anarchia due virgola due omicidi per cento mila abitanti contro i tre virgola cinque degli anni cinquanta e circa tre attuali altri politologi Luigi Bonanate Giorgio Galli per certi aspetti Giuliano Amato
Hanno sostenuto invece che un sistema come il nostro cioè pietrificato al punto da precludere qualsiasi innovazione qualsiasi ricambio di classe dirigente
Non può non produrre tentazioni e a lungo andare insorgenze eversive in conclusione quando sperano nel futuro
Quando lottano con grinta per renderlo migliore del presente e quando sanno che c'è la possibilità di affidarlo a mani diverse
Gli uomini non delinquono o delinquono poco fanno l'opposto vale a dire incrementano i tassi della criminalità comune e politica se quelle condizioni non esistono o vengono meno
E questa allora la formula della medicina che potrebbe guarire cita il terrorismo
Bene io non lo credo nei suoi assunti lo avvertiamo tutti c'è odore di verità
In Italia l'immobilismo la consociazione la pace sociale sono probabilmente matrici di eversione sono fattori criminogeni tuttavia quegli assunti contengono anche un Ghedi schematico
D. unilaterale per non dire di volontaristico e non solo perché le congetture su cui si fondano andrebbero controllate a stregua di ben altre variabili
Il fatto è che essi non escludono la prospettarvi dita di congetture dal segno opposto
Detto in altro modo il conflitto intenso
I comportamenti collettivi legali la violenza di massa anche concedendo ed io ne dubito fortemente che la Costituzione le faccia a posto
Possono sì esseri alternativi al terrorismo ma possono anche essere stati che trovarsi ancora alle sue radici
Mi limiterò a tre argomenti tra i tanti che sarebbe stato mettere in campo a sostegno di questa ipotesi il primo prende le mosse dalla natura ed ai tempi della conflittualità
Operaia ora noi sappiamo bene che essa non è mai stata o è stata solo nelle leggende del movimento nelle polemiche degli imprenditori un fenomeno permanente sappiamo cioè che conosce tregua
Che conosce ritirate deviazioni di rotta
Ebbene qual è il destino degli uomini che impiegato atti impiegati a tempo pieno nei punti alti dello scontro scoprono di essere divenuti superflui nei suoi punti bassi
La domanda e inquietante non mi consta che le dirigenze sindacali se la siano mai posta dovrebbero porsi alla invece se le riflessioni di Alessandro Pizzorno sul periodo che va dal mille novecentosessantanove al settantadue meritano qualche attenzione
Afferma il nostro maggiore sociologo che le lotte di quegli anni proprio perché così estese e antagonistiche mobilitarono militanti in eccesso
Col risultato che nel mille novecentosettantatré quando il sindacato cambiò strategia imprimendo una brusca frenata alla sua azione conflittuale molti di loro Esperti come erano di un solo mestiere la lotta continuarono a accorrere e la corsa se per qualcuno terminò nel disimpegno oggi si direbbe nel privato
Mise in moto per altri rapidi processi di estremizzazione e azzardato pensare che tra gli esiti di questi processi ci sia dirette vola il salto nel buco nero della clandestinità
Sopra più di militanti dunque e conflitto ad alta tensione ad alta temperatura tuttavia produce anche un sovrappiù di militanza
Esso si manifesta anzitutto sul terreno del linguaggio
Di solito povero molto povero
Ma perentorio minaccioso contro di nemici sia Negri ha scritto a Rebibbia che la violenza sociale non deve cito trasmutare in attacco ai diritti inviolabili della persona in altri tempi però scriveva che l'avversario va distrutto
Piperno ci dice oggi come ho già ammesso con qualche verosimiglianza di avere mediato tra pubblici poteri e sovversione sociale
Ma ieri tra una mediazione l'altra schermi va a Lotta continua per avere riscoperto la sacralità della vita in quanto vita biologica e non si tratta solo degli autonomi o in generale dei gruppi rivoluzionari
Non abbiamo anche noi riformisti qualcosa da rimproverarci a questo riguardo io non dico come pure si è fatto che dal nostro sinistri se a loro dito sul grilletto
Il passo era corto e tanto meno evocò un assurde fattispecie penali come i vari vilipendio l'istigazione all'odio di classe
No penso se mi permettete tra i grandi manichei di tutti i tempi ad Oliver Cromwell per stimolare gli inglesi che intorno alla metà del secolo diciassettesimo combattevano gli spagnoli
E diceva imperita il vostro nemico e lo spagnolo
Lo è naturalmente lo è completamente lo è per quelle senza che in luglio e che avversa tutto ciò che di Pio vivo a posto il luglio inimicizia egli è dunque il nemico provvidenziale
Cambiati il registro della retorica al posto di Dio mettete la storia al posto degli spagnoli mettete il padrone fascista
Il borghese non abbiamo anche noi pronunciato parole
Di questo genere
Eppure avremmo dovuto sapere che la parola è un attrezzo delicato
Che con le parole non si designa la realtà come pensava Averroè
Ma la si modifica e che le parole degli anni bollenti rivolte a frange inquiete sommariamente acculturate e in preda a una profonda crisi d'identità avrebbero potuto determinare guasti irreparabili
Ne a domandarci autocritiche sono solo gli studi di sociolinguistica si pensi agli istituti che gli operai crearono nel mille novecentosessantanove e negli anni successivi
E possibile che anch'essi siano stati inquinati da un eccesso di militanza e dalla retorica della conflittualità permanente fino a produrre una carta una temperie capace seppure in forma solo indiretta di favorire il terrorismo
Io temo che ciò sia avvenuto almeno in alcuni casi i consigli sono certo strumenti di mobilitazione di agitazione ma sono dovrebbero essere anche strumenti di rappresentanza
Se la prima funzione che è caratteristica delle fasi di scontro prevale costantemente sulla seconda
Se la democrazia sindacale di fabbrica e gestite in maniera da privilegiare sempre gli obiettivi sulle garanzie o l'attivismo dei pochi sulla volontari sui bisogni dei morti
Ebbene allora la particolare capacità di controllo sociale che le istituzioni operaio possiedono il tre in crisi
Il vertice non conosce più ciò che nel bene o nel male accade alla base la base risponde di meno non risponde affatto alle sollecitazioni del vertice solidarietà vigilanza divengono o rischiano a quel punto ridiventare parole
Vuote la Rete dell'obbligazione politica si sfalda e attraverso i suoi punti può passare qualunque cosa
Dimentichiamo le medicine insomma non ce ne sono per la malattia che ci ha colpito nemmeno di sintomatiche anzi meno che mai di sintomatiche checché ne pensino gli autori dei vari decreti antiterrorismo
Così come non vi sono medici io temo tra i soggetti del nostro sistema fossero pure che certo il caso del sindacato rappresentativi delle forze migliori che operano in questo Paese
C'è invece da percorrere una lunga strada che c'è qualche idea sulla direzione in cui marciare le mie idee
Dovrebbero risultare dalle critiche che ho rivolto fin qui alle posizioni della nuova sinistra potrei comunque riassumerle
In questo modo si al conflitto sociale per drenare il bacino in cui nuotano i terroristi no al genere di conflitto che per lunghi tratti di tempo abbiamo conosciuto in questo decennio
Utile può essere solo un conflitto temperato da regole e questo è il punto centrale
Le regole kantiano secondo la natura e le esigenze dei gruppi a cui si dovrebbero applicare
Sui settori occupati e come si dice garantiti della classe operaia
Non c'è molto da aggiungere a quello che io credo tutti sappiamo ha detto benissimo Giorgio Benvenuto in una recente intervista il tempo delle sacre rappresentazioni da mettere in scena ad ogni tornata contrattuale infinito
La violenza riformista di cui parlava Giorgio Bocca raccontando l'autunno caldo poteva avere una giustificazione all'ora e cioè dopo vent'anni di bastone nelle fabbriche nei luoghi di lavoro oggi non ce l'ha più
Neppure se si tratti di chiudere un contratto tirato per le lunghe perché quel bastone è stato reso inservibile dalle leggi e dal contropotere operaio che le leggi hanno riconosciuto
Nei giova agli interessi operai dar l'impressione che ci sia ancora qualcuno non dico desideroso ma capace per forza o per legittimazione sociale di brandire lo da questa persuasione sono stato indotto ad affermare sollevando un po'di scandalo
Che avete fatto dei sessantuno di Mirafiori gli epigoni dei militanti comunisti socialisti licenziati da valletta negli anni cinquanta è stato un errore politico avvantaggiarsene io credo poter buono solo gli epigoni di Valletta
E c'è da compiacersi che per merito di un pretore intelligente il loro vantaggio si sia ridotto a poco
Regola dunque vuol dire in questo caso rinuncia ad esercitare la pressione operaia nei modi vietati dal piccolo diritto dei codici
Rinuncia a stringere accordi di mutua irresponsabilità con le frange fascinose e rinuncia ad accollarsi gli effetti anche giudiziari delle loro intemperanze
Si traducano nei comportamenti santificato i dal folklore delle vecchie lotte o nelle moderne forme del teppismo all'Arancia meccanica ma regola significa pure nelle fabbriche e soprattutto nei servizi governo del conflitto
Controllo dei suoi tempi delle sue modalità abbiamo detto per anni che una disciplina dello sciopero non sostenuto dal consenso dei lavoratori avrebbe dato luogo ad uno stillicidio di disobbedienza e collettive risolvendosi in uno scacco per il diritto come strumento regolatore delle relazioni industriali
Bene io credo che oggi quel consenso ci sia non per norme calate dall'alto questo no ma certo per norme espresse dal movimento e magari più rigorose di quelle che il parlamentino sindacale ha sancito all'inizio dell'anno e dico di più
Consenso ci sarebbe e in misura larghissima se fosse reso operativo lo strumento proposto da Benvenuto per elevare i contenuti dell'autodisciplina a principi della Costituzione materiale e così dotarli
Di un'autorità che nessuna legge del Parlamento potrebbe attingere
Supponiamo che sui codici di comportamento si tenga davvero una consultazione aperta all'intero collegio elettorale del sindacato i milioni
Tredici secondo i calcoli un po'invecchiati ma ancora significativi di Sylos Labini tredici milioni di lavoratori occupati nell'industria nell'agricoltura nel terziario
C'è qualcuno sia pure tra i movimentisti più accesi che possa dubitare del suo esito dopo identikit
Dell'operaio FIAT tracciato dal sondaggio comunista e in ogni caso c'è qualcuno che si senta di negare il valore educativo della campagna
Da cui questa consultazione sarebbe preceduta io non voglio invadere il campo riservato a Craveri via Bettinelli non mi chiedo perciò se l'opinione manifestata D'Agostino Maria netti
Essere il referendum disciplinato dello Statuto dei lavoratori uno strumento deresponsabilizzante abbiamo no qualche fondamento constato solo che questo opinione non ha alcuna verifica
So per certo tuttavia che deresponsabilizzante non sarebbe questo referendum
Gli operai
Garantiti dai trent'anni in su ci ha detto il sondaggio a cui ho accennato per il valore che ha naturalmente non sono affatto la rude razza pagana è vero che i teorici dell'opera Isma'Mario Tronti si fingevano verso la fine degli anni Sessanta vogliono sì
Guadagnare di più
Ma giudicano lo hanno detto esplicitamente soddisfacente il potere di cui dispongono si riconoscono seppure criticando le fanno bene i loro sindacati e nei loro partiti non hanno nuove identità o nuovi ruoli da far valere
Al di là della classe operaia o di questo suo largo spezzone tuttavia c'è un reticolo i gruppi che esprimono di sogni e pongono rivendicazioni ben altrimenti radicali
Alludo al quinto stato come lo ha chiamato Turio Salierno l'universo dei giovanissimi e degli anziani dei l'un per proletari e dei l'un per importi e easy
Che nelle periferie della società industriale entrano in galera UNESCO non vanno all'università o l'abbandonano cercano lavoro e non lo trovano o ne trovano di precario di sotto remunerato abitano case impossibili
E inventano modi di vivere Diversi teneri a volte e a volte selvaggi o autodistruttivi per vederseli comunque contestati e se il loro impatto si fa pericoloso repressi
Quindi sono le scaturigini della violenza
Diffusa e labile dice Rossanda che per mediazioni facile a comprendere diventa poi terrorismo diffuso
Qui il partito armato lancia la sofferta di rappresentanza e trova ascolto qui bisogna intervenire con quanta rapidità ed energia e possibile se vogliamo che l'ondata eversiva non avanzi
Ma come intervenire
Sicuramente lo dicevo prima non con regole simili a quelle che valgono per il conflitto per
Per giustificare questa asserzione non c'è solo la differenza dei contesti ovviamente diversissime in cui agiscono i due mondi
Pone pure il fatto che i gruppi emarginati non possiedono mezzi sanzionatori consistenti come lo sciopero nel rifiutare al sistema prestazioni indispensabili
Il vero motivo del diverso trattamento che mi sembra di dovere suggerire sta altrove
Nelle condizioni attuali la violenza degli operai non è sostanza e accidente
è una modalità superflua delle lotte tutte interni alla logica dello scambio tutte ispirate alla logica dello scambio che essi conducono non a caso benvenuto ne parla come un fenomeno essenzialmente rituale
Al contrario la violenza Rampolla ante dal quinto stato è intrinseca è consustanziale alle rivendicazioni che avanzano i suoi soggetti lo è perché queste rivendicazioni non sono negoziabili
Negoziabili possono essere sono di fatto il salario l'orario di lavoro il controllo degli investimenti persino purtroppo la salute
Ma non il diritto universalistico lo chiama Pizzorno imporre la propria identità non la pretesa di avere una collocazione nel circuito istituzionale
L'azione regolatrice allora non deve prendere ad oggetto come nel caso degli operai il processo rivendicativo il modo di rivendicare
Ma deve incidere sullo status dei gruppi che rivendicano ed è tenuta ad assumere contenuti non restrittivi ma promozionali
Per proporsi di annullare la violenza perché di questo qualunque cosa dica Negri si tratta occorre dunque sancire i diritti universalistici a cui facevo cenno o per citare ancora Dahrendorf che sulle cause dei comportamenti violenti formula ipotesi analoghe
Occorre far sì che alle già esistenti condizioni sociali per il riconoscimento dei ceti emarginati si aggiungono quelle politiche e quelle giuridiche se accanto arriveremo badate molte cose potrebbero cambiare per esempio la natura dei bisogni che questi ceti manifestano oggi si sono quasi sempre enormi
Le fasce più influenzate dall'insegnamento padovano
Rivendicano un diritto all'ozio Ovo al lavoro Giocondo che i sistemi industriali possono per diciamoci la verità tutt'al più riconoscere alle comunità dei trappisti o delle clarisse
Ma Domani soddisfatta l'esigenza primaria centrale della legittimazione quei bisogni diverrebbero negoziabili
E sulla collera con cui sono proposti finirebbe per prevalere come esempio quando la logica dello scambio si impone il calcolo razionale dei vantaggi e delle perdite
Un massimo di sensibilità per questa problematica hanno dimostrato finora i giudici e non solo i giudici della corrente su cui sta schizzando il suo veleno una cultura del sospetto e della calunnia ma soprattutto loro
E penso al garantismo dinamico che hanno teorizzato nei congressi di Rimini e tour Pino
E penso alle sentenze con cui hanno aperto i cancelli dei tribunali ai nuovi e più gracili interessi collettivi generati dalla crisi dello sviluppo
Nel sistema legale italiano tuttavia i giudici sono mediatori di conflitti entro limiti molto angusti
Quello che Harlan Stone della Corte suprema americana diceva in pieno di utili nel mille novecentotrentotto
è nostro dovere Pinorì custodi della legge soccorrere le minoranze così deboli da non disporre d'un potere adeguato nei congegni dalla mediazione politica e sì i giudici democratici giudici più aperti del nostro Paese possono nel mille novecentottanta
Ripetere solo a bassa voce dalla magistratura insomma
Dobbiamo imparare ad attenderci testimonianze non una strategia sorti gli altri maggiori soggetti della società politica la strategia e le iniziative conseguenti competono io credo alle grandi organizzazioni della società civile ed in primo luogo al sindacato
La UIL per esempio si è già mossa decidendo di organizzare gli inquilini poveri e promuovendo campagne per i diritti dei tossicodipendenti ma e solo un inizio benché importante e tale presumo da indurla ripensamenti chi come il sociologo cattolico Achille Ardigò
Descriveva questo sindacato come un sindacato a gestione neo corporativa molto molto di più dovrà essere fatto
In altre occasioni ho parlato di uno statuto per i cittadini emarginati che sul modello del più celebre statuto una legge trecento riconosca le loro rappresentanze ne tuteli
Le libertà e le munisca di adeguati strumenti processuali
Per avere il loro statuto gli operai hanno dovuto aspettare diciott'anni dal cinquantadue al settanta
Al paese questo ritardo è costato un prezzo non piccolo stavolta il prezzo rischia di essere una guerriglia strisciante un integrale brutalizzata Silone dei nostri ordinamenti non atteggiamo ci a medici dicevo ma non lasciamo neppure che siano il tempo che la natura a provvedere per noi grazie
Ringrazio Federico Mancini credo a nome di tutti per la sua brillantissima relazione
Ed ora la parola è Angiolo Bandinelli che anche Luís si intratterrà sul tema generale del convegno
Io credo che si aggiusta affermare come primo punto fermo acquisito all'apertura dei nostri lavori
E questo convegno presenta dei caratteri di curiosità se non altro se non addirittura di straordinarietà che mi auguro vengano raccolti divengano essi stessi oggetto del nostro ribatte
Convegno e promosso dal Cré la fabbrica aperta da argomenti radicali da Quaderni radicali diciamo correttamente da strutture e strumenti di servizio che si collocano alcuni nell'aria del sindacalismo laico al cui centro proprio in questi giorni la UIL ha rivendicato la propria egemonia altri e in quella propria al partito radicale
Non vi è dubbio insomma
Che attraverso il nostro dibattito creando corpo un confronto tra due aree organicamente strutturata definite tra due vere e proprie forze sociali e politiche
Non può esservi dubbio dunque
Che tanto meglio il confronto produrrà i suoi frutti quanto più questo sarà capace in primo luogo di rispondere sul perché spesso è sembrato possibile auspicabile e infine è stato voluto realizzato vale a dire che il contributo specifico che esso potrà dare all'analisi e alla possibile soluzione dei problemi su cui si interroga
Dovrà passare proprio attraverso un giudizio sulla nostra presenza qui noi e non altri con le nostre e non altre caratterizzazioni culturale e politica
Che l'incontro avvenga oggi non è nemmeno questo casuale di fare in altre sedi confronti analoghi sono aperti tra sindacati e partiti
Direi che su questa linea tutto appare in movimento il sistema dei rapporti tra sindacati e partiti tra classe e partiti e in cerca di nuovi equilibri
Basti qui ricordare
I noti interventi di Amendola dichiaro multe le iniziative del partito comunista sulla FIAT il questionario ormai famoso la conferenza sulla fabbrica torinese interventi che aprono confermano la bontà questo è il contesto in cui si colloca il nostro convegno che ci pare sia stato promosso si svolga nel segno di una grande correttezza anche metodologica
Il nostro potrebbe essere di fatto un modello di rapporto confronto tra partiti e sindacati
Per chi come noi radicali crede non solo nell'autonomia dei sindacati ma nel nuovo necessario porsi come soggetti politici a pieno titolo con i partiti
Già un altro punto fermo questo solitamente acquisito la via del confronto la possibile scelta o non scelta di obiettivi comuni
Rapporti di associazione a tempo definito su di essi o di associazione a tempo indefinito su un complesso di obiettivi di più ampio articolato rilievo
Ci pare che questo sia già un serio contributo oggi quando il dibattito si accende proprio a partire da i temi che abbiamo qui di fronte la conflittualità sociale e la democrazia sindacale in fabbrica come non cogliere
Nel loro rilievo e spessore ripetiamo gli interventi degli esponenti del Partito comunista già ricordati questionario del Partito comunista nella fabbrica
La Conferenza sulla FIAT vede che esterno Amendola soprattutto di un Chiaromonte all'aperto un pesante contenzioso ne ho avvertito le tracce anche nel corso della manifestazione del trentennale della UIL
Per quanto morbidamente si sia voluto rispondere all'impatto
Che cosa dice il partito
Che anche in fabbrica il primato spetta adesso che nessuna delega più concessa al sindacato se non entro limiti definite stretti
Tutto ciò badate proprio in tema di regolazione dei conflitti sociali e di contenimento di ciò che appare essere pura e semplice loro appendice il terrorismo
Per la prima volta danni così si ufficializza una inversione di tendenza rispetto al processo apparso storico
Dell'acquisizione da parte del sindacato di un ruolo tono molto in quello che è stato definito lo scambio politico forma tipica dell'intervento sindacale in una fase di capitalismo maturo
Indagato deve insomma cedere il passo al partito perché
Perché si dice adesso non riesce più a mediare a regolare le spinte corporative ed e a realizzare quel primato del politico che oggi appare necessaria a garantire la governabilità complessiva del sistema attraverso il dosaggio gli equilibri delle compatibilità
Il problema è allora sapete questa conflittualità sociale dipinta in forma così esplosive è davvero tanto pericolosa da giustificare il passo indietro di chiesto al sindacato paradossalmente proprio l'inchiesta del Partito comunista una FIAT farebbe apparire contrario l'immagine che di che emerge non potrà essere definita come l'immagine dell'operaio americano come c'è scritto ma certo è difficile parlare di rifiuto del lavoro come filosofia dalla classe operaia
è vero che l'inchiesta della Federazione giovanile comunista rivolta agli operai giovani da certo più da pensare ma altri elementi vanno coi presi in un quadro tipi generale considerazione
Leggo ad esempio va ricordato Mancini che ci Apolloni può garantirci che Torino è oggi meno violenta che negli anni Cinquanta
E meno violenta della Chicago dell'Irlanda del Nord del Nord dei nostri giorni
Luciano Gallino ci avverte che i modelli del rifiuto del lavoro e della del delegittimazione del lavoro pone importati da Paesi come la Francia e l'Inghilterra agli Stati Uniti dove pure non sembra provochino danni così sconvolgenti come da noi
Ancora Calvino ci ricorda
Per quanto attiene allo scadimento qualitativo del lavoro sul piano della professionalità
Dati Istat i quadri registrano che il totale delle posizioni lavorative nell'industria nei servizi che comporta un lavoro puramente esecutivo manuale o non manuale è cresciuto di circa due milioni di unità
Nel periodo mille novecentocinquantuno mi pare mille novecentosettantasette
Passando da circa otto milioni a oltre dieci sommando a questi lavoratori del settore domestico sia che i lavoratori si i lavori esecutivi erano al mille novecentosettantasette poco meno di undici milioni su poco più di quindici milioni di lavoratori dipendenti
Sul tema del rifiuto del lavoro il sociologo in complesso può così rispondere che l'insieme delle tendenze percepibili riflettono in terza domanda di flessibilità de libertate organizzare il lavoro e la vita
Tutto ciò quando all'estremo opposto invece c'è la FIAT
Che avanza la richiesta di un aumento di produttività non tanto a Mirafiori il gigante Valle piano ingovernabile ma a Termini Imerese e per il terzo turno quello notturno una proposta che presenta aspetti di violenza quasi incredibile
I conflitti sociali in definitiva si dimostrano e immagini ha già dato in questo senso l'analisi pregnante che mostra l'arte soprattutto conflitti culturali l'antagonismo esplode sul terreno dei modelli di vita della qualità della vita anticipando un po'le conclusioni diremo che il problema in larga misura di mutamento di indirizzo politico
Così concordiamo ampiamente con quelle analisi che dicono che per capire il fenomeno del terrorismo occorre abbandonare i pantani sono sociologici o frequentarli con molta prudenza
Fabbrica aperta
Ha aperto un dibattito molto bello devo dire su questo tema cambiamo scorso con molta attenzione
Anche qui ci appaiono ci paiono evitati i rischi del sociologismo mai Baget Bozzo che ci dà delle risposte particolarmente nuove la violenza ricorda lo scrittore cattolico resista sessantotto il fatto nuovo
Perché prima si trattava di violenza legalizzata della violenza che si poneva come fondanti Fondazione di un ordine i cimiteri di guerra Da Re di Puglia alla valle dello ska Idols
Di Franco in Spagna sono il luogo debutto deputato dove si onore si esalta la violenza fondatrice che all'origine dello Stato moderno
Se questa violenza non è più legittimata e questo il nostro caso di oggi cioè non è più funzionale ad una totalità etica alla parte allo Stato allora scade a rovinosa avventura individuale
Non più rassicurante anziché imprevedibile paurose disgregante
In definitiva continua Baget Bozzo la pratica dalla violenza è una conseguenza della fine di tutte le totale da etiche Della chiesa come del partito dello Stato come nella classe la violenza il terrorismo segnano la fine insomma della figura ultima del Partito rivoluzionario il soggetto definitivo della storia universale
Diciamo noi se il fenomeno è così aggressivo l'Italia due forse perché particolarmente esaltante
Ma proprio perché per anni una cultura operaia estetica e di fabbrica
Ha cercato di definire partendo dalla chiave della centralità operaia una ipotesi rivoluzionaria di nuova società di nuovo Stato e pensiamo al Manifesto oltre che a potere operaio e ad altri settori del analoghe
E tuttavia
Ci pare sbagliato fare carico al sindacato al rapporto di fabbrica all'operaio della lotta al terrorismo e alla violenza
Cosa altra diverso da certi fenomeni di conflittualità di micro conflittualità che appartengono a una sorta di patologia della fisiologia per così dire Pertini a Taranto ha rivolto un appello agli operai perché respingono la violenza stiamo attenti con questi appelli a non correre il rischio di far pagare all'operaio in primo luogo anche in questo settore
Un prezzo aggiuntivo a una critica e già lo colpisce abbastanza rispetto ad altri settori
Al terziario e non solo quello parassitario
Nesso tra violenza di Stato e violenza del singolo Baget Bozzo coglie un'altra verità interessante
Esiste un circolo perverso pelle dice per cui i terroristi offrono la società violenta se stessi nel ruolo di capro espiatorio della violenza collettiva con una sorta di cupidigia di auto demonizzazione e si restituiscono l'avversario proprio l'innocenza
Allora vogliamo anche noi a parlare questo recupero di innocenza da parte dello Stato
Siamo anche noi così invischiati nel nuovo assolutismo dell'autonomia del politico da accettare una cavalli alienazione gli ha detto che dobbiamo invece tutti riscoprire alcuni punti fermi che hanno fatto la grandezza e la storia spesso della sinistra
Ad una destra storica che ribadiva l'assolutezza del diritto la degli la finestra laica repubblicana e socialista ha sempre opposto alla matrice violenta dello Stato
Ha necessità di una riappropriazione continua del diritto da parte delle masse popolari un'opposizione intransigente allo Stato allo Stato etico e persino allo stato neutro dalla cultura laica
Il socialismo nasce non a caso internazionalista pacifista umanitario e solidaristica provava immaginabile il resto
Lo Stato liberale di diritto senza il fermento delle speranze e delle lotte repubblicana socialista
E lo stesso Stato di diritto alle Abila dell'illusione o ipocrisia liberale è un farsi una continua ad ogni di una continua una conquista di ogni giorno garantita nel suo garantismo dalla lotta del confronto civile politico
Che si perdono questi valori queste distinzioni queste garanzie lo Stato seri di rigide esce le istituzioni in quanto tali si allontanano avvengono delegittimati
Sì di bere la violenza imprevedibile solitaria incontrollata della disgregazione un tale stato per difendersi sembra allora non abbia altra via che quella della ricompattati una d'universo unitario della deliberazione stessa
è il terrorismo come discorso sul terrorismo e non accetta verifica si pone ed è posto interessato a mente come assoluto
Contro questa assolutizzazione del terrorismo conosco due sole voci levate si recentemente a respingere e a rifiutarla quella di Moro e quella dei figli di Bashar
Quindi questa situazione addosso al sindacato responsabilità primarie invertendo la rete di sensi di colpa di frustrazione
Lo fa utilizzando anche del resto una interpretazione di una vulgata del sindacato su cui noi l'ultima nutriamo qualche dubbio
Quella che fa del sindacato cioè la vulgata come riferisco del movimento socialista dei lavoratori un protagonista violento della storia violenta
Della società moderna proviamo a vedere invece se il sindacato non abbia rappresentato
In realtà piuttosto l'opposto la gestione e la promozione non violenta lo scontro di classe l'affermarsi di valori biologici contro il luddismo e ogni altra forma di rifiuto totalizzante
Persino la nascita dello sciopero può rappresentare può essere vista come la nascita di una forma di confronto non violento
Rispetto alle precedenti forme di scontro allora che si vuole proprio dossale specifiche responsabilità sindacato nella lotta l'attuale violenza queste responsabilità vanno in tutt'altra direzione che non quella fin qui percorsa specie in questi ultimi anni
Sarebbe ad esempio l'orrore illudersi ancora di poter dare una risposta totalizzante a problemi che sono articolate e diverse
Totalizzante farebbe voler caricare sindacato dell'obbligo di fornire una risposta omogenea ad esempio anche attraverso i propri adeguamento strutturale organizzativo e culturale ad un modello un modello appunto organi ciclistico
Quello diciamolo con chiarezza dell'unità organica dei lavoratori
A democrazia è un insieme di procedure che si oppongono a ogni forma di unità organi cistica attuale complessità sociale non può più esprimersi in una tale forma di sindacato è tramontata la classe operaia quale universalità omogenea blocco di operai ma il dottore cento intervento
Craveri accoglie con interesse le tesi di Cacciari e quale propone il quadro di una triangolazione permanente conflittuale trattato sindacato e potere economico anche se mi pare con una diversa articolazione
E tuttavia lo schema di Cacciari non è così peregrino astratto
E infatti ben possibile come scrive ad esempio nato del moderno Stato capitalistico non riuscirebbe a mediare i complessi rapporti che si determina nella nella società se potesse contare sulle alture
Su istituzioni rappresentative ed ha bisogno per ciò della forza di coagulo e di controllo insita nel sindacato un sindacato secondo la formula di Rodotà sempre più istituto della società civile piuttosto che proiezione esterna dei rapporti in fabbrica
è questo lo stesso percorso che viene analizzata residente da Pizzorno quando avverte che il sindacato si allontana sempre più dall'obiettivo di soddisfare le esigenze contrattuali a scambi mediato proprio dei lavoratori
Per recitare il ruolo di regolatore del completo a livello politico con una altissima capacità di mediazione di assunzione gli obiettivi immediati lontani scambio differito come si dice
Questo tipo di sindacato privilegia le proprie strutture il proprio personale rispetto a quelle dell'organizzazione operaia che tratta di un modello di struttura che esista generalizzando un po'dovunque lo sappiamo e che presenta rischi enormi
Questo sì è un sindacato che richiede non certo con linguaggio e con Obiettivo marxisti L'Unità organica dei lavoratori ma per porsi quale organizzazione davvero del consenso attorno all'in diritti concertati
Si dice che il sindacato a questo tipo di sindacato potrebbe però che il vantaggio di essere gestore
Del confronto politico
Questa certa la condizione ma ci pare un'ambizione mal riposta o comunque problematica come ci ricordano altri interventi interventi temendo di Chiaromonte ricche richiede che allora reclamano per il partito
Appunto il compito della gestione del confronto a livello politico ancora una volta a nome dell'Unità organica dalla classe operaia
Ma non è questo insomma proprio il terreno favorito dello scontro per il terrorismo parla di quello con la p maiuscola non la violenza spicciola spesso imitativa
Che gli fa da Alone ma non può essere connesso confusa terrorismo che anche sotto si arroga il diritto alla rappresentatività unitaria dalla classe operaia delle spinte operai la classe innalzato da antagonista nel sociale
Irriducibile e quindi protagonista di una violenza elevata atti stemma assoluto di lotta
Con questa forma sindacato riprendiamo qui un'espressione divenuta famosa in altri campi
Sarebbe difficile pretendere a di realizzare operazioni strane di democratizzazione interna felice che la democrazia nell'economia non coincide con la cosiddetta democrazia industriale
Ma a nostro avviso non completamente adegua adeguata nella situazione attuale con questa ripetiamo formato indagato appare anche la tesi da democrazia industriale ha come presupposto necessario i neri ineliminabile a democrazia sindacale
Eppure ci vuole realizzare nel massimo di buona fede di buona volontà
De che non dubitiamo è evidente che il vento e le eventuali modifiche organizzative faranno null'altro o poco più che aggiustamenti una sorta di mini ingegneria costituzionale applicata in un punto forse non precisa
Il problema col quale anche il sindacato deve fare i conti che come garantire la democrazia per tutti a democrazia tout court affinché dentro di questa
Hunter demografia diciamo settoriali diciamo così posto non avere spazio per il loro miglior funzionamento
L'obiettivo di fondo non può non essere oggi insomma quello di ridurre il potere la pretesa di quello che si chiama lo Stato assistenziale e corporativo persino nella sua prefettura chiese all'efficienza
Il rischio invece
E i processi in atto vadano nel senso opposto coinvolgendo stravolgendo anche il movimento operaio producendo quindi un'ulteriore accelerazione nel volano della violenza di Stato
Perché ponteggi la spinta centrifuga della risposta violenta di singole è un rischio fortissimo la classe operaia dovevano il giorno danni
Guardiamo per esempio quello che successe allo Statuto dei lavoratori
Il primo impulso alla sua introduzione
Fu dettata dalla necessità di difendere la Costituzione dagli attacchi alle dagli attacchi che le venivano sferrati negli anni dell'immediato dopoguerra
La risoluzione con la quale su proposta di Di Vittorio
Si avviò nel mille novecentocinquantadue il per l'iter del progetto affermava testualmente
Il rapporto di lavoro tra padrone dipendente non può in nessun modo e per nessun motivo ridurre o limitare i diritti inviolabili che la Costituzione italiana riconosce all'uomo
Che ha come singolo
Sia nelle formazioni sociali dove svolge la sua personalità
Della fabbrica era chiusa la Costituzione occorreva dunque aprirla come ci ricordava proprio allora il titolo di una celebre opera di Nono
Anche le successive proposte di legge presentato dal Partito comunista dal PSIUP nel sessantasette erano tu questa linea costituzionale risponde a questa aspirazione lo Statuto poi varato anni dopo settanta
Autorevoli studiosi ne dubitano
E definiscono quella che è uscito dal Parlamento con una scelta promozionale incentivante del sindacato più che dei diritti dei lavoratori posto ciò accade per effetto del tuona finestra del fatale sessantanove ma differente sostanziali con insomma riscontrabili tra i progetti tra i progetti avanzate dalla sinistra politica di allora
E lo Statuto poi tradotto nella legge del maggio settanta quelli i progetti della sinistra
Non può determinavano il tipo il modo di essere richiesto al singolo organismo rappresentativo dei lavoratori per potere usufruire dei benefici stabiliti dal provvedimento convocazione di assemblee indizione dei referendum e permessi retribuiti eccetera
A questa differenza raggiunge l'altra non meno notevole circa la natura e l'ampiezza dei diritti di libertà e dignità enucleati a favore dei singoli lavoratori dell'azienda
L'articolo uno del disegno di legge del partito comunista che leggeva tutti i diritti garantiti dalla Costituzione devono potere estero esercitata all'interno dei luoghi di lavoro suona diverso da quello poi divenuto legge con il titolo questo tema
Altri potrà meglio chiarire gli aspetti giuridici istituzionale della questione ma possiamo certo dire per esempio che il referendum oggi richiesto nelle fabbriche cosa diverso dal referendum costituzionale esso infatti inteso a rafforzare quindi lei le indicazioni sindacali potrei tre consultazione utile anche necessari
Ma l'opposto istituire l'altro quello sancito dall'articolo settantuno della Costituzione
Scusa non è questo o battuta io Matteo ma è perché il luogo per un accertamento storico sul processo per il quale proprio a partire da quegli anni in cui la carta statutaria dei lavoratori veniva conquistata
Il sindacato ha cominciato a porsi o Ester porto nella realtà al di là delle intenzioni quale corpo separato rispetto alla società
A nostro avviso questo fatto può portare alla chiusura della fabbrica la società e alle istituzioni repubblicane in definitiva stiamo tutti attenti c'è la possibilità concreta che la condizione operaia
Così come la centralità di fabbrica posto a trasformarsi da momento esaltante di rottura degli oppressione dei modelli capitalistici al momento di chiusura di ghettizzazione dell'operaio
Di parcellizzazione del sociale rispetto al momento politico istituzionale perché insomma chiediamo il referendum in fabbrica e non referendum dei cittadini
Eppure la settantaquattro se non andiamo errati la UIL e in più uno spazio importantissimo di cultura iniziativa laica e sollecito i lavoratori a impegnarsi per il no al referendum sul divorzio
Così come settantasette se non andiamo errati ancora di nuovo l'Aurelio perché posizione per l'apertura delle fabbriche a raccolta delle firme degli otto referendum
Nella logica che non li vediamo rifiutiamo dell'Unità organica della classe operaia queste due decisioni della UIL e dalla sola UIL nel settantaquattro nel settantasette sembrarono una follia un errore gravissimo spezzarono o sembravano spezzare quell'unità
Stabilendo invece un fronte politico articolate avverto dentro e fuori della fabbrica per la promozione di fondamentali diritti civili del lavoratore e del non lavoratori
La decisione del settantaquattro fece parecchio scalpore ma i fatti hanno poi chiarito che era una decisione giusta per l'intera classe lavoratrice
Perché se non siamo d'accordo
Poiché se non siamo d'accordo con il concetto dell'unità organica della classe crediamo profondamente nell'unità politica della classe
E questi il senso della menzione così scandalosa fatta da Pannella la l'agosto scorso del sindacato socialista autenticamente di classe è un'affermazione seria
Che non può essere però mistificare Pannella nessuno di noi radicali ha mai versato ad un sindacato ideologicamente di classe o socialista intendiamoci bene anche nel sindacato la ricchezza la ricca della molteplicità
Delle tradizione delle culture un bene che va difeso ma un sindacato pure aperto e flessibile all'obbligo di rappresentare l'unità della classe lavoratrice in termini però politici comunità di Indirizzo di tensione ed obiettiva
Io non credo che il sindacato possa sperare di realizzare nella sua autonomia e autarchia una più forma rigorosa e aperta di democrazia
Penso che le logiche ferree per la governabilità della gestione della struttura industriale dell'efficienza stessa condizionino gravemente la richiesta di maggior democrazia nell'attuale forma partito
Forma sindacato scusate
E l'addio di tendenza di cui molti ci parlano affidando il quadro sono destinate a durare a lungo ancora della società capitalista il sindacato non può sottrarsi ad alcuni obblighi di gestione concertata ad alcuni rischi
Di porporati di trazione pronta per la classe valore ha promosso ripetiamo nella sfera del politico è un obbligo urgente a partire dal momento presente dei problemi di cui stiamo qui parlando
Io credo che il sindacato debba stare attento
Fanno parte di confidare insomma il nuovo nella fabbrica rilasciando deleghe politica che che sia
A una conflittualità sociale a una violenza un terrorismo che si presentano come aspetti sfaccettati
Di una critica innanzitutto culturale di rapporto con le istituzioni e con lo Stato anche sindacato deve fornire risposte e sul terreno appropriato promovendo attivamente la realizzazione della democrazia per l'operaio cittadino innanzitutto
Il sindacato dovrà porsi come protagonista autonomo della politica nella politica
Dovrà prendere decisioni politiche attorno alle quali per la loro coerenza repubblicana socialista liberale si formi l'unità della classe operaia
In questo momento ad esempio vi è una brandelli rivendicazione tutta costituzionale da sollevare almeno per quanto riguarda noi radicali quella fabbrica aperta al confronto politico
Non è possibile dopo essersi battuti per anni per aprire anche la scuola la politica proprio la fabbrica debba essere reclusa chiusa sbarrata al dibattito politico e civile è evidente che in questo momento come radicali in primo luogo chiediamo tutto ciò per i referendum noi che abbiamo approvato il fatto che il Partito comunista potesse promuovere il suo questionario dentro la FIAT ma la nostra non è richiesta corporativa quanto piuttosto una sfida dialettica e politica
Un confronto cui chiamiamo per propria verifica in primo luogo la parte lavoratrice sindacati
Cioè che andiamo da loro una risposta evidentemente positiva poiché non vediamo altro modo per far sì che la classe operaia e sindacati stessi sfuggono ai rischi dell'Inter classismo per la chiusura corporativa della ghettizzazione all'interno delle logiche dello stato assistenziale
Grazie ad Angiolo Bandinelli ora la parola Piero Craveri
Per la relazione potere contrattuale e democrazia sindacale
Cari amici e compagni confesso di avere una qualche difficoltà entrare nel dibattito dopo le relazioni di Mancini Bandinelli
La difficoltà che sempre sempre sopravviene quando bisogna passare dal generale al particolare alla micro ingegneria istituzionale come la chiamava Bandinelli e però per introdurre quello che è il tema del mio intervento voglio cogliere l'occasione
Per fare un'osservazione sulle relazioni che mi hanno preceduto
E sulle quali concordo nelle analisi delle cause che lega hanno la conflittualità sindacale sociale
Ai fenomeni di violenza
Di violenza diffusa di violenza terroristiche credo anch'io e sono d'accordo analisi che sono state fatte nei due pannelli quello la fonte del dell'Area emarginata
E il problemi particolari che essa pone distinti da quelli diciamo così dell'Area garantita tutta la problematica dello Statuto degli emarginati che ha sviluppato Mancini
Così come credo che i rilievi fatti a quello che è stato il ciclo del conflitto quelle che sono state spunta Touré che si sono poi rivolta risolte fenomeni permanenti annonaria nomadi di conflittualità
Nell'attuale processo
Conflittuale sociale nella fabbrica siano anche esatte del resto sono anche analisi correnti ma credo che però un terzo punto di analisi forse andrebbe introdotto
Costituisca un punto necessario di riflessione proprio all'interno dell'aria garantita proprio all'interno dell'area in cui si sviluppa la contrattazione
Ed è
I processi di di crisi che attraversano proprio il fenomeno della contrattazione collettiva che
Creano difficoltà assente gravi
Al lo sviluppo armonico
Dell'iniziativa sindacale
Del processo di mediazione contrattuale
Nel loro organo riprendo nel corso questo tema nel corso della relazione ma credo che sia pure un punto di riferimento necessario constatare come il i dati strutturali di crisi
Dall'inflazione all'arresto tasso di sviluppo ai processi di ristrutturazione di decentramento produttivo di innovazione tecnologica
Abbiano creato delle difficoltà dell'iniziativa sindacale iniqui difficoltà che si riversano sulla struttura contrattuale sull'Iraq porti normali di crescita e di funzione dell'iniziativa sindacale
E creano una situazione di incertezza nel quadro complessivo e di difficoltà nel quadro complessivo io mi ricordo di avere letto anni fa un bell'articolo di due inglesi Fox Flanders
Dopo il rapporto sul rapporto Donovan che era erano intitolato da Donovan a Tulkarem
Credo oggi si potrebbe forse fare un analogo articolo dallo Statuto dei lavoratori a Durkheim per quello che riguarda la situazione italiana anche da noi abbiamo un processo ad esempio di polarizzazione
Dal del sistema contrattuale del processo per contrattuale verso
Le spinte particolaristiche verso le pensioni
Che provengono dalla periferia dell'aria contrattuale che e che hanno basi oggettive tornerò su questi punti
E che determino degli squilibri determinano quei fenomeni di anomia che poi si traducono di una insoddisfazione per il processo contrattuale che tra l'altro riscontriamo si l'inchiesta la FIAT dei comunisti
Rivela la presenza di un operaio che è propenso a una logica riformisti che ha e che anzi indica obiettivi riformisti e preferenze provvede riformisti che anche al di là di quelle che sono le indicazioni e i mezzi del sindacato
Ma rivela anche una insoddisfazione un'incertezza un'incertezza proprio sulle garanzie che offre oggi il sistema della mediazione sindacale e io credo che l'ingegneria che ci proponiamo in altri termini il tema della democrazia sindacale deve avvenire innanzitutto una correlazione con questo problema
E devo dire se volete esternamente su questo punto già Bandinelli ha detto e ha fatto dei riferimenti molto precisi che condivido ma la suggestione prima era proprio il tema dei referendum era il fatto che incontrando cinque con i radicali il tema del confronto comunque del stabilire un rapporto referendum politico il referendum sindacale
Era per meno per me ha costituito il primo stimolo di riflessione
Ora la similitudine tra referendum politico e referendum sindacale
Può essere un punto di partenza efficace ma anche indurre in equivoci pericolosi
Vorrei mettere a confronto due domande semplici la prima è chi esercita il potere legislativo nel nostro Paese
La risposta sul piano dell'analisi politica può essere complessa ma su quello istituzionale resta naturale attribuire questa funzione al parlamento e alle assemblee elettive
Invece se ci domandiamo chi esercita il potere contrattuale rispondere il sindacato e le parti sociali costituisce anche dal punto di vista formale una sezione troppo generica
E ciò per tre motivi in primo luogo perché il sindacato le sue controparti
Costituiscono ciascuno per proprio conto insiemi diversi di poteri d'iniziativa rivendicativa e contrattuale con una propria sfera di autonomia in secondo luogo perché le norme procedurali che regolano il processo contrattuale il vari livelli
All'origine dalla stessa autonomia collettiva in terzo luogo da queste due osservazioni pregiudiziali deriva che il rapporto tra rappresentanti e rappresentati nella dinamica contrattuale non è formalmente definito a priori ma continuamente soggetto a variabili di fatto che hanno immediata incidenza formale
Ne consegue dunque che l'introduzione nella prassi sindacale del referendum non delinea come nel caso del referendum politico un rapporto dialettico tra potere legislativo dei rappresentanti e potere abrogativo dei rappresentati
Ma costituisce un momento procedurale del complesso processo di formazione delle norme collettive
Esso deve avere così necessariamente un ruolo interno nell'esplicazione del potere contrattuale dell'organizzazione sindacale
Ai suoi vari livelli e non un ruolo di verifica esterna come nel caso del referendum politico
Sulla base di queste considerazioni possiamo già fissare due punti fermi sui quali credo ci sia del resto un accordo generale
Che è il sindacato che deve introdurre nella sua prassi rivendicativa e contrattuale l'istituto del referendum e che è inconcepibile pensare ad un intervento legislativo che abbia come scopo quello di predeterminare
Attraverso forme di referendum obbligatorio il processo contrattuale e alterare così libero esplicarsi dell'autonomia collettiva anzi è bene che sia quest'ultima determinare il modi e le forme di attuazione del referendum sindacale
Vediamo infatti come e ci ritorneremo sopra la stessa norma dello Statuto dei lavoratori che prevede l'istituto del referendum facoltativo vincolando nell'uso a garanzia giuste in principio ma che si riferiscono a caratteristiche dell'organizzazione sindacale già storicamente mutate e che possono ulteriormente mutare di fatto ne rende molto difficile l'applicazione
In secondo luogo risulta così evidente che solo l'organizzazione sindacale può essere il soggetto abilitato ad indire il referendum
Anche se un potere d'iniziativa nei riguardi del sindacato può e anzi deve essere dato ai lavoratori secondo modalità che dovrebbero venire definite ma è chiaro che va in ogni caso respinta l'ipotesi di un referendum d'impresa o di categoria che prescinda dall'iniziativa sindacale
E che facilmente potrebbe tradursi in uno strumento contro il sindacato un'alterazione grave dell'intero quadro delle relazioni intersindacale
Ma delimitati così i confini del problema occorre riproporsi l'interrogativo del perché oggi nell'organizzazione sindacale ci si ponga il problema di introdurre il referendum sindacale dopo un trentennio di ostracismo
Da più parti ormai avanza una risposta inequivoca
Perché si va determinando sempre più vistosamente un diaframma tra l'organizzazione sindacale i lavoratori
Gli istituti di democrazia diretta assemblee consigli di fabbrica
Sui quali nel decennio passato il sindacato ha costruito la sua forza il suo canale naturale di consenso democratico subiscono in più luoghi e situazioni una caduta di legittimità
Per la scarsa partecipazione dei lavoratori al loro funzionamento per le scarse garanzie istituzionali di espressione delle opinioni delle volontà deliberative che esse offrono come il caso delle assemblee
Per la tendenza organica a predeterminare la rappresentanza da parte degli apparati sindacali interni ed esterni ai luoghi di lavoro come il caso dei consigli di fabbrica
C'è dunque un problema da risolvere di democrazia sindacale rispetto a cui il referendum può rappresentare un antidoto salutare un correttivo efficace
Personalmente sono convinto che almeno potenzialmente il deterrente referendario è molto più forte
Esso introduce nell'organizzazione sindacale almeno a livello di fabbrica una contraddizione che può rivelarsi insanabile
Avremo infatti come avremmo infatti col referendum sindacale uno strumento di espressione della volontà generale dei lavoratori di una determinata impresa
Che si colloca accanto ad una rappresentanza sindacale nella fabbrica che nel caso del consiglio di fabbrica almeno nella sua ideale configurazione istituzionale
è la somma delle rappresentanze di singoli segmenti del processo lavorativo generalmente troppo ristretti per esprimere la generalità dei problemi sociali complessivi della fabbrica
Per questo io non vedo come un consiglio di fabbrica posso agevolmente misurarsi con uno strumento di espressione democratica di natura così diverso dal principio stesso della sua rappresentatività così come non vedo organizzazioni sindacali di fabbrica usare agevolmente il referendum come strumento di supplenza del consiglio di fabbrica
Se c'è un problema di democrazia sindacale non ci si può limitare a porre la questione del referendum
Esso va affrontato con un'analisi che investa tutta quanta la questione della rappresentanza sindacale nella fabbrica e questo modo di porre il problema non è un'astuzia per confinare ai margini la questione dei referendum perché abbiamo già accennato a come sia essenziale definire i modi e le forme attraverso cui il sindacato procederebbe ad indire i referendum
Essendo necessariamente l'unico soggetto abilitato a farlo e come quindi sia cruciale rispetto a ciò il problema dell'organizzazione della rappresentanza sindacale nella fabbrica
Ora quando si postula come io faccio la necessità di introdurre forme di rappresentanza generale dei lavoratori nella fabbrica si solleva un problema delicato su cui sono ancora fresche le tensioni polemiche di un recente passato
Sembra evocare lo spettro delle vecchie commissioni interne proporre una cesura con il presente affacciare il problema della democrazia sindacale come la via verso un inconcepibile ritorno al passato
Credo al contrario che il problema si ponga in termini del tutto nuovi sia il naturale corollario delle esperienze positive di questo ultimo decennio perché il punto strutturale di crisi del consiglio di fabbrica sta probabilmente nello stesso tipo di antagonismo da cui di cui è stato ed è portatore
Il delegato anche nelle sue teorizzazioni originarie e la figura soggettiva dell'organizzazione di classe nella fabbrica speculare all'organizzazione scientifica del lavoro
Si può forse dire che il consiglio di fabbrica suggella l'ultimo atto di un ciclo più che cinquantennale di Lotta operaia contro il terrorismo ed in ciò è anche elaborazione ultima di una grande tradizione della cultura politica del movimento sindacale italiana
Ora il terrorismo non è morto esso ha preso ad essere un elemento determinante per l'organizzazione operaia nella fabbrica con gli anni Venti
Ma la sua generalizzazione nei processi produttivi c'è molto più tarda risale alla fine degli anni Cinquanta quando ci impastava amo la bocca con il termine neocapitalismo
Nella struttura produttiva i processi di mutamento sono rapidi e spesso sconvolgenti ma quelli di assestamento molto più lenti e contraddittori
E si può dire credo che ora siamo agli inizi di una nuova fase di rapido mutamento e insieme di difficile assestamento
Innovazione tecnologica decentramento produttivo nuovi modelli di organizzazione del lavoro sono la risposta dell'apparato produttivo ad una flessibilità nuova del mercato dei prodotti ma soprattutto alla lotta antagonistica nella fabbrica per la definizione di una nuova professionalità e di questa lotta in questo decennio è stato protagonista l'organizzazione sindacale e il consiglio di fabbrica
Solo che i risultati di questa lotta
E la risposta padronale che avesse congiunta
Posto romano un lento ma sensibile mutamento di quelli che sono i presupposti techno produttivi su cui poggia la formula organizzativa e rappresentativa del consiglio
In questo complesso processo s'incrina sempre più il principio del carattere diretto della delega dell'immediatezza della rappresentanza
E la necessità di una divisione di ruoli per il controllo complessivo del processo produttivo
Tende a rafforzare sempre più le funzioni degli organismi delegati di seconda istanza l'esecutivo le commissioni sia quelle che sono costituite per iniziativa sindacale per compiti organizzativi e di studio
Sia quelle che derivano da accordi aziendali e che sono investite di temi centrali come il cottimo le qualifiche l'ambiente eccetera
Questa dislocazione del potere contrattuale di iniziativa sindacale sempre più ai margini della struttura di rappresentanze che ha il suo fondamento primo non tanto nella manipolazioni politiche e organizzative della rappresentanza che ne costituiscono invece piuttosto la conseguenza
Ma nella specialità dei problemi che costituiscono il contenzioso sindacale e sono il risultato di un processo continuo di disaggregazione ricomposizione dell'universo produttivo costituisce un problema centrale
Per l'evoluzione dell'organizzazione sindacale nella fabbrica
E stupisce
E i dibattiti e le prese di posizione confederali in materia anche quelle ultimissime in sede unitaria invece di porsi questi problemi nuovi di rappresentatività dell'organizzazione sindacale
Continua a muoversi sul fronte opposto che costituisce pure esso certamente un problema
Quello del controllo da parte dell'organizzazione e delle garanzie reciproche tra organizzazioni dei quarti della rappresentanza
Il rapporto contrattuale in fabbrica nel corso di questi anni in presenza di obiettivi come quelli della professionalità dell'utilizzo degli impianti della nuova organizzazione del lavoro
Ha un'esigenza vitale di collocarsi sempre più nel cuore dei processi decisionali dell'impresa
Come notava lucidamente il compagno Vincenzo Mattina in un recente convegno del CREL sui capi aziendali
La nuova rivoluzione tecnologica pone ad esempio al sindacato di contrattare le modifiche all'organizzazione del lavoro già nella fase progettuale
E non più solo nella fase applicativa dato il grado di predeterminazione degli affetti che la fase progettuale oggi postula
Quando si parla di democrazia industriale come obiettivo sociale di allargamento delle basi della democrazia politica si dimentica che esso è innanzitutto un problema che nasce dall'allargamento dei compiti e degli obiettivi della contrattazione ed è per questo che la UIL lo approntato nei termini di una legislazione di sostegno ai diritti di informazione del sindacato
Ma come si vede concomitante a tutto ciò c'è un problema di sviluppo della democrazia sindacale
In proposito un'altra questione va affrontato
Una delle obiezioni non eludibili alla reintroduzione di forme di rappresentanza generale nella fabbrica e che essa riprodurrebbe il dualismo tra organizzazione sindacale rappresentanze quale la troviamo ad esempio nel modello tedesco di democrazia sindacale nel parallelismo tra i fiduciari sindacali e consigli operaio e che invece l'attuale struttura dei nostri consigli superarmi una sintesi di organizzazione e rappresentanza
Tanto più che il riproporsi di un dualismo tra organizzazione rappresentanza proporrebbe problemi su un altro terreno che costituisce un il Mincio enunciati le conquista della vita sindacale
Quella dell'unità d'azione di rappresentanza nella fabbrica tra le organizzazioni confederali
La complessità dei problemi che ci stanno di fronte richiede dunque un'attenta discussione prima di formulare delle proposte operative sulla democrazia sindacale
E alla discussione mi sembra utile proporre due punti di riflessione
Il primo riguarda i permessi sindacali su cui le organizzazioni sindacali hanno già posto la loro attenzione
Non credo sia possibile un discorso approfondito sulla democrazia sindacale senza che il sindacato faccio il punto di queste esperienze così come sia andata svolgendo sulla base dell'articolo ventitré dello statuto dei lavoratori e degli accordi nazionali di categoria di aziende c'è una giungla dei permessi che costituisce un filtro non sempre proficuo tra il sindacato e i lavoratori un apparato nell'apparato che può inquinare il discorso degli sviluppi della democrazia sindacale
Il secondo riguarda gli esecutivi dei consigli d'azienda e le sue modalità di elezione
Una loro elezione diretta da parte dei lavoratori
Qualora si mantenesse il principio che l'elettorato passivo spetta esclusivamente ai delegati non introduce non introdurrebbe il principio della dualità tra organizzazione rappresentanza
E insieme rafforzerebbe la rappresentatività del consiglio stesso creando le per la premesse istituzionale forse indispensabile per rendere agibili forme di consultazione generale di retta come i referendum sindacali
Ometto cui dettagli incominciando dal problema delle garanzie per le minoranze che possono essere messi a punto in un secondo tempo
Ma è del principio generale dell'elezione diretta e bisogna discutere in primo luogo e delle possibilità della sua introduzione nell'attuale struttura della rappresentanza
E infatti il consiglio di fabbrica che oggi dovrebbe indire i referendum in questo senso l'articolo ventuno dello Statuto dei lavoratori
Beh lo attribuisce attribuisce tale facoltà l'iniziativa concorde delle rappresentanze aziendali sindacali sembra essere superato dagli eventi di quest'ultimo decennio perché l'organo sindacale che ha il potere contrattuale di iniziativa sindacale che deve attivare lo strumento referendario e non altro
E inutile infatti sottolineare come il referendum abbia di per sé un effetto deterrente sulle procedure del conflitto e della mediazione contrattuale
E come quindi la sua utilizzazione debba essere vagliata caso per caso situazione per situazione e non per griglia di problemi o di momenti procedurali
Se non si vuole indebolire il consenso dei lavoratori all'iniziativa sindacale invece di rafforzare per questo anche insistiamo sul referendum a livello di impresa di fabbrica di stabilimento e lo con netti amo al problema della rappresentanza sindacale in queste sedi come problema prioritario della sua effettiva sperimentazioni ho qualche perplessità verso un uso del referendum a livello di categoria proposta che talora viene avanzata ciò non toglie nulla alla perdita di alcune proposte specifiche come quella avanzata da Giorgio Benvenuto a proposito dei codici di autoregolamentazione dello sciopero
Le mie perplessità riguardano l'uso del referendum nelle vertenze nazionali di categoria
Non per una questione di principio ma per una valutazione di merito del ruolo che oggi di fatto il contratto nazionale di categoria nel sistema contrattuale questo sempre meno come avveniva anche è come avveniva anche nel recente passato un ruolo di sintesi e di raccordo della contrattazione articolata sempre più il contratto nazionale si trova schiacciato tra la normativa interconfederale quell'azienda Ale
L'esempio della materia salariale di per sé è evidente ma anche su altri temi centrali della contrattazione il fenomeno che sempre più si generalizza e quello dell'atomizzazione rivendicativa di una sostanziale difficoltà dell'organizzazione sindacale
Io Moggi rizzare le sue linee di intervento conflittuale
Prendete i primi risultati di sondaggio dei comunisti alla FIAT che più che un sondaggio è quasi un referendum un referendum consultivo il cinquantasei per cento di controllo quarantun per cento si è dichiarato insoddisfatto dell'ultimo contratto metalmeccanico
E tra i contratti dell'industria che si sono conclusi l'anno passato noi sappiamo che quello dei meccanici è stato il contratto che ha raccolto i maggiori consensi per la difficoltà della trattativa per i contenuti salariali che acquisiva
Tocchiamo qui un altro punto cruciale che non si può emettere omettere nella nostra riflessione e che è quello del rapporto tra democrazia sindacale e sistema contrattuale
Quest'ultimo come si è accennato risulta sempre più sbilanciato verso un processo di atomizzazione dell'iniziativa rivendicativa
Ci sono cause oggettive dell'estendersi di questo fenomeno
L'inflazione conferisce alla scala mobile un ruolo preminente nella dinamica salariale alterando i differenziali retributivi conferendo alla contrattazione aziendale sempre più gli spazi residui di recupero contrattuale del salario
L'inquadramento unico costituisce una griglia molto ampia entro la quale solo a livello aziendale possibile operare un controllo sugli effetti che i processi di innovazione tecnologica di ristrutturazione hanno sulla professionalità operaie impiegatizia
La sempre crescente segmentazione del mercato del lavoro determina di per sé altre pensioni differenziate
Tutti questi fattori determinano una tendenza oggettiva spostare il baricentro dell'iniziativa contrattuale verso gli organismi periferici del sindacato
Tutta l'architettura ben equilibrata del nostro sistema contrattuale che siamo andato costruendo in questi anni basata sui tre livelli della contrattazione confederale di quella nazionale di categoria di quella dentale
Ben correlati tra di loro attraverso un processo continuo di osmosi dei contenuti rivendica attivi viene ora messa alla prova
E c'è nel movimento sindacale una discussione aperta su questi problemi cruciali
C'è chi fa propria questa linea di tendenza e deportato anche a teorizzare la contrattazione aziendale come l'epicentro necessario del sistema contrattuale
C'è chi punta invece a rintrodurre fattori il riaccentramento del potere contrattuale attraverso i canali verticali orizzontali dell'organizzazione sindacale
E il dibattito comunista di questi ultimi mesi e come si sa tutto attraversato da questa preoccupazione
Due linee di tendenza che si sono confrontate in questi anni ed è stato un confronto tra organizzazioni all'interno delle stesse organizzazioni sindacali
E si può dire che non è passata di fatto né l'una né l'altra linea
L'atomizzazione del sistema contrattuale proseguita mentre passato un certo contenimento dell'iniziativa a livello confederale di categoria con risultato probabilmente dato le condizioni oggettive in cui ci si muoveva
Di indebolire di fatto la funzione guida della contrattazione nazionale di categoria
La UIL dal suo congresso di Bologna ad oggi detenuta approfondendo le linee di un modello di sindacato diverso
Che già nei dibattiti della Federazione unitaria di questi ultimi anni ha costituito un fattore costante di equilibrio e di rinnovate prospettive dell'azione sindacale
Tento di esplicitare qui questo modello in quattro punti con la l'arbitrarietà propria d'ogni sintesi
Primo mantenere saldo l'edificio della contrattazione collettiva che fattore determinante del funzionamento di una democrazia assicurando uno sviluppo omogeneo di quei suoi contenuti che definiscono la condizione lavorativa
Nella consapevolezza che il particolarismo contrattuale diventa fonte di diseguaglianze può innescare conflitti latenti tra gli stessi lavoratori facendo venire meno la certezza nella perequazione sostanziale dei trattamenti
Che è una delle funzioni primarie della contrattazione e nella convinzione maturata con l'esperienza che tocca al sindacato ricondurre i tre obiettivi fondamentali della sua azione contrattuale salario professionalità e produttività
Dalla dinamica micro economica in cui sempre i inizialmente li coglie lo strumento della contrattazione nell'ambito di una strategia complessiva macro economica e sociale
Secondo
La capacità di governare i tre fattori dinamici della contrattazione salario professionalità e produttività costituisce la premessa essenziale perché il sindacato si proponga come soggetto di politica economica e di cui si candidi a soggetto della proclamazione democratica
Terzo
L'iniziativa economica politica del sindacato il momento speculare della sua politica contrattuale
Così come questa implica il superamento del particolarismo contrattuale di una strategia di contenuti rivendicativo omogenei la politica economica del sindacato implica un confronto con le istituzioni pubbliche
Che rifiuti l'esercizio separato dei poteri il metodo della mediazione corporativa la prassi degli accordi spartitorie tra centri di potere e gruppi di interesse
Riconduca ad unità di indirizzo l'azione di governo consenta un rapporto stabile continuo di confronto tra le parti sociali e il governo sui due temi cruciali della distribuzione del reddito
E le lotte che la UIL in questi anni ha condotto in prima fila per la giustizia fiscale sono un elemento importante di questa strategia
E degli investimenti produttivi per l'obiettivo della piena occupazione
Quarto
Interessi particolari ma il sindacato che richiede giorno per giorno il consenso dei lavoratori sulle proprie linee di politica rivendicativa ed economica il sindacato della fabbrica Perra aperta al dibattito sindacale a quello politico
Nella consapevolezza che ciò colpire costante allargamento dei diritti del cittadino lavoratore e vuol dire anche continuo rinnovamento degli strumenti di democrazia sindacale
E questo anche per eccellenza
E il modello di sindacato che postula L'Unità del movimento sindacale
Su questo punto va infatti la pena di insistere
Oggi il problema dell'unità sindacale non è tanto dato dalla diversità delle componenti politiche interne alle organizzazioni
O dall'accentuata individualità di ciascun organizzazione
Perché la convivenza il metodo dell'azione unitaria e frutto di una lunga e travagliata esperienza che nessuno rimette in discussione
Il problema prioritario è quello delle spinte particolaristiche che oggi si rovesciano sul nostro e non soltanto sul nostro sistema di relazioni industriali e rispetto a cui bisogna dare nuove risposte
Non basta la propaganda occorre sviluppare la democrazia siamo convinti che dare maggiori poteri decisionali e di intervento democratico i lavoratori sia il modo giusto per uscire dalle difficoltà presenti
Il sindacato italiano viene da una tradizione recente di grande mobilitazione di massa e partecipazione dei lavoratori alle sue iniziative
Per un decennio è stato uno dei reali punti di aggregazione delle spinte innovatrici del Paese
E ciò anche perché costantemente e sua ha saputo interpretare l'interesse generale di contro gli interessi particolari
Anche rispetto ai partiti al governo il sindacato ha avuto questa forza di rappresentanza
La verifica continua del suo rapporto con i lavoratori è stata l'azione conflittuale in primo luogo quella peculiare forma di referendum propria tutti i movimenti sindacali c'è lo sciopero ciò è stato possibile anche perché gli spazi di avanzata rivendicativa erano più anch'oggi sono più ristretti
Ma non per questo il ruolo del sindacato perde importanza
L'inflazione rallentamento dello sviluppo economico hanno messo in moto sconvolgenti processi di redistribuzione del reddito
Non fosse che solo per questo si può dire che oggi il ruolo del sindacato e ancora più decisivo che nel passato recente
Ma anche per questo occorrono strumenti di verifica del consenso di partecipazione democratica più ampi del solo strumento conflittuale nel senso appunto di un rinnovamento della democrazia sindacale
Ci muoviamo così sulla strada della democrazia e del socialismo libertario innanzitutto con la consapevolezza e la volontà di rafforzare il ruolo del sindacato grazie
Allora dati i tempi c'è consentito di chiudere stasera con la quarta relazione quella di Bettinelli al termine della quale si apriva la discussione generale
A cui sono già iscritti Miniati rocce del Giugni etereo alla parola Ernesto Bettinelli per l'ultima relazione sul tema quale referendum e sindacato
Quando mi è stato chiesto di svolge una relazione in questo convegno sull'argomento quale referendum il sindacato ho avuto più di un attimo di perplessità per ragioni di indole soggettiva più oggettiva in verità infatti chi vi parla non è cultore di diritto del lavoro né si occupa di organizzazione sindacale
Non è mai stato né direttamente né indirettamente attore di vicende sindacali il suo rapporto con una simile problematica è sempre stato tutto sommato passivo e marginale
Non è mai andato in oltre i limiti di un'osservazione panoramica delle questioni concernenti il movimento operaio nel più ampio contesto storico e politico del nostro Paese
Se ciò non bastasse chi vi parla si è trovato un po'disorientato nel cogliere immediatamente il nesso logico e storico tra referendum e sindacato
Anzi
La prima impressione e proprio che si tratti di due fenomeni se non l'uno estraneo all'altro certamente non contigui
A meno che non si voglia dopo tutta una serie di mediazioni tradurre la parola sindacato con lavoratori
O ancora più puntualmente collaboratori cittadini
E da allora in questo caso e solo in questo caso se ne possono trarre suggestioni sufficientemente precise
La sequenza referendum lavoratori cittadini può in effetti essere insignificante cioè evocare esigenze ed orientamenti
L'esigenza ad esempio Moggi di un maggiore potere diretto di indirizzo e di controllo nella fabbrica e nella città
L'orientamento quindi a impostare diversamente a modificare se si vuole le relazioni all'interno della fabbrica e nelle stesse organizzazioni che istituzionalmente rappresentano i lavoratori
Salta fuori a questo punto il grosso tema della democrazia sindacale
Della crisi del sindacato o meglio della partecipazione del sindacato e si comprende anche perché da parte di taluni ambienti sindacali
Si sia dimostrato interesse per i referendum considerato beninteso non come istituto tipico ma come nuovo metodo di decisione da sperimentare in qualche modo anche se non sono ancora molto chiare le idee
Sulla sua applicazione dove quando e perché
Dunque l'attuale fase del dibattito il rapper il riferimento al referendum sembra essere più una parola d'ordine magica che una proposta
A queste prime affrettate valutazioni si potrebbe replicare che non è vero
Il richiamo a referendum è casuale che un'improvvisazione di qualche sindacalista in cerca di novità
Il referendum è istituto addirittura disciplinato dallo Statuto dei lavoratori cioè da quella fondamentale legge che ha segnato una svolta profonda non solo nelle relazioni industriali ma anche nella precisazione del ruolo delle organizzazioni dei lavoratori nei conflitti sindacali in fabbrica
E proprio per verificare se esiste e se può esistere un filo che lei il referendum di cui all'articolo ventuno dello Statuto dei lavoratori con i referendum un generico
Di qui io di cui oggi si affaccia la positivo utilizzazioni per lavoratori ho dovuto curiosare negli orti privati dei giuslavoristi
Per rendermi innanzitutto conto del valore del valore di una simile previsione normativa
L'articolo ventuno ha testualmente afferma
Che il datore di lavoro deve consentire nell'ambito aziendale lo svolgimento fuori dall'orario di lavoro di referendum sia generali che per categoria su materie inerenti all'attività sindacale indette
Da tutte le riprese dal rappresentante sindacale aziendale per i lavoratori
Con diritto di partecipazione di tutti i lavoratori appartenenti all'unità produttiva e alla categoria particolarmente interessata ulteriori modalità dice poi l'articolo
Per lo svolgimento del referendum possono essere stabiliti dei contratti collettivi di lavoro anche aziendale
Già a una prima lettura di questa disposizione pure isolatamente considerata si può pervenire a una conclusione generale
Questo referendum non può essere classificato a pieno titolo come istituto di democrazia diretta nel momento in cui la sull'indizione è subordinata a una decisione addirittura unanime delle rappresentanze sindacali aziendali che rappresenta ma in qualche misura le organizzazioni sindacali nell'azienda
Non è pertanto ammesso il ricorso al referendum su iniziativa né di una frazione determinata di lavoratori né di una frazione di delegati
Sì solitamente i referenti a tra le sue caratteristiche funzionali quella di porsi come strumento di garanzia delle minoranze in questo caso esso ubbidisce a una logica saldi versa
Se non opposta
E infatti abbastanza chiaro come le votazioni contemplate l'articolo ventuno dello Statuto
Possono essere utilizzate sostanzialmente in funzioni plebiscitaria ad esempio per ottenere una convalida degli indirizzi elaborati
Ho adottato dagli organi sindacali per l'apertura o il proseguimento di una vertenza con i datori di lavoro e quindi per esercitare nei suoi confronti più forti pressioni oppure possono essere usati in funzione arbitrale ad esempio nel caso di disaccordo non altrimenti componibili tra le rappresentanze sindacali stesse
Queste rilievi trovano una conferma anche guardando al contenuto tendenzialmente ristretto da referendum che deve concerna dice la norma materie inerenti all'attività sindacale
E nome più estesamente materie di interesse sindacale e del lavoro come invece previsto dall'articolo venti dello stesso Statuto per le assemblee
E proprio confrontando da un punto di vista formale metodologico oltre che contenutistico il diritto dei lavoratori di riunirsi in Assemblea e la possibilità per gli stessi di esprimersi attraverso referendum
Entrambi gli istituti essendo un estrinsecazione del più ampio diritto di svolgere nell'unità produttiva attività sindacale possiamo ricavare altri dati sulla sua collocazione sulla collocazione del referendum dello stesso Statuto
Unica minimamente siccome di commentatori hanno sottolineato il più ampio favore che il legislatore ha manifestato nei confronti dell'Assemblea piuttosto che verso il referendum infatti oltre le differenze già esaminate il diritto di assemblea è imputato direttamente i lavoratori
La sua indizione può avvenire anche ad opera di una sola rappresentanza aziendale cioè ad opera di minoranza le assemblee pure entro precisi limiti si possono svolgere anche durante l'orario di lavoro
Per i referendum invece si stabilisce che esso debba effettuarsi fuori dell'orario di lavoro e come si è già visto indispensabile l'intesa tra tutte le RSA
A ciascuna delle quali è pertanto implicitamente riconosciuto un potere di veto l'unico diritto riconosciuti lavoratori in quanto tali o perché appartenenti a una corte che Reja o perché semplicemente occupati nell'unità pur produttiva a seconda dell'estensione del referendum e quello di partecipare alle votazioni
E quindi di essere convocati alle urne ex cioè vietata qualsiasi discriminazione di tipo politico sindacale
Non potrebbero essere esclusi dalle consultazioni singoli lavoratori in quanto non iscritti ai sindacati di cui se a sono espressione o in quanto aderenti a sindacati minoritari o comunque poco graditi
Bastano dunque queste poche annotazioni per convenire sulla margine marginalità del referendum nello Statuto tanto che qualcuno ha potuto osservare che il legislatore ha svuotato l'istituto di effettività del resto inseriti lavori preparatori nel disinteresse più generale ci fu chi si lamentò come il supino Naldini al Senato della sua improbabile operatività e chi come l'onorevole corti del sud
Reclamo le spine abilità esperibili ITA del referendum anche laddove non esistessero organizzazioni sindacali
In definitiva un istituto morto prima di nascere
Ciò nonostante a mio avviso appare utile tentare egualmente di indagare sulle ragioni di questa sparano creazione del legislatore introdurre in piena con settanta inconsapevolezza un ramo secco nello Statuto anche perché io sono convinto che cadaveri anche nei testi normativi assolvono sempre a qualche sconto
Dare un tono in verità pur convenendo sulla marginalità
O quanto meno sulla scarsa potenzialità l'articolo ventuno hanno comunque tentato di salvare il referendum come possibile strumento di consultazione nello stesso ambito di Assemblea
Richiamandosi l'articolo uno che garantisce la libertà di opinione per il simbolo lavoratore nell'azienda
E all'articolo quattordici che riconosce il diritto di associazione di attività sindacale compresa quindi la possibilità di consultare i lavoratori su problemi di comune interesse
Norme queste dello Statuto
E queste ottoni sorretti da un'affermazione del ministro del lavoro Donat-Cattin che alla Camera proprio nelle ultime battute della discussione della legge
Ed è a precisare che il referendum così come impostato nello Statuto
Non vieta altre e diverse forme di referendum questi autori dicevo sostengono che al di là appunto dell'istituto di cui di cui l'articolo ventuno dello Statuto dei lavoratori anche altre forme di referendum possono essere promosse ed altri tipi di consultazioni o mutazioni possono svolgersi nell'azienda
Sia durante l'orario di lavoro che fuori di essa
Questa opinione laddove si riferisce ad altre forme di referendum non mi pare fondata
Né sul piano dell'argomentare logico sistematico né sul piano delle prove delle premesse storiche politiche che comunemente accompagnò l'interpretazione dei vari istituti e delle garanzie previste nello statuto
Motivo queste mie convinzioni prospettando un caso nel corso di un'assemblea riguardante la generalità dei lavoratori convocata dalle RSA congiuntamente ai sensi dell'articolo venti dello statuto alcuni partecipanti
Chiedono che una determinata questione inerente all'attività sindacale venga decisa
Anziché con le procedure consuete per alzata di mano tra i presenti con il metodo del referendum che no preferendo beninteso che non può essere confuso con la procedura di voto a scrutinio segreto
Richiedendo il referendum per le alte garanzia di cui l'istituto deve essere circondato una puntuale personale convocazione di tutti gli aventi diritto al voto e non solo dei presenti una simile proposta
Formulata da alcuni partecipanti assemblea dicevo messa ai voti ottiene la decisione della maggioranza dei presenti ma una RSA si oppone
Il bucando può quell'articolo ventuno dello statuto che appunto subordinata l'espletamento di un referendum alla sua indizione da parte di tutte le S sulla legittimità di questa presa di posizione non parrebbe corretto eccepire distinguendo tra referendum atipici magari chiamandoli consultazione scrutinio segreto che si svolgono in Assemblea
Il referendum tipici quelli che si svolgono nei modi contemplati dall'articolo ventuno e non tanto e non soltanto per evidenti ragioni formali ma per ragioni sostanziali
Proprio quelle addotte dai giuslavoristi che hanno notato l'articolo ventuno dello Statuto
Non si è forse sottolineato che la prudenza con cui il referendum è stato quindi accolto deriva dalle difficoltà di scorgere qui che cito una potenzialità ad essere usato in favore dell'instaurazione
Di rapporti di partecipazione di confronto dal sindacato di base lavoratrice e che al contrario sembra perpetuare apre la sua stessa struttura elemento tradizionale della separazione nel momento delle decisioni tra sindacato i lavoratori è questo l'opinione di che e alla stessa stregua non si è forse a più riprese ha insistito anche giustificando la sull'egemonia esercitata dal rappresentante vinca le aziendali nell'organizzazione sindacale dell'azienda sull'esigenza unitaria che deve prevalere a tre lavoratori e che lo Statuto nella sua ratio asseconda
Al fine di rendere più probabile e quindi effettivo l'esercizio dei diritti individuali ma soprattutto collettivi riconosciute lavoro in azienda
E in questo contesto non è poi forse è stata esaltata contrapponendo la propria referendum l'assemblea come momento in cui gli impulsi alla partecipazione provenienti dai lavoratori si unificano
Mediante il dibattito e il confronto tra le varie linee sindacali è questa l'opinione di Veneto
Dunque la distinzione tra referendum tipico ferendo ma tipici non può reggere a meno che per referendum atipico non si voglia intendere ma sarebbe inesatto palesemente inesatto una semplice votazione a scrutinio segreto
Tirando le fila del discorso sulla presenza dell'articolo ventuno nello statuto si deve a mio avviso pervenire a una constatazione un po'brutale si tratta di una norma suicida
Il cui intento non è come dei più si sostiene di ampliare lo specificare in favore dei lavoratori Poteri già implicitamente contenuti negli articoli uno e quattordici lo scotto dell'avvocato bensì proprio incontra cioè porre un limite allora possibile interpretazioni estensive in ultima analisi per farla breve prevenire eventuali tentativi di trasformare le assemblee generali o per categoria dal luogo
Il cui lavoratori dibattono ti perdono ma in direzione di sbocchi militari al luogo in cui le esigenze di confronto e di mediazione cedono il passo attenta azione di rottura
Con inevitabilmente succede quando la composizione tra orientamenti divergenti è affidata al metodo del referendum
E può essere in questo caso in questo senso indicativo come al di là di turno plausibili spiegazioni pratiche lo stesso voto per scrutinio segreto trovi nelle assemblee di Franco Iezzi
Al piano in un'epoca della scarsa propensione nei confronti dell'istituto di cui l'articolo ventuno dello Statuto Buddy rilievo storico che fino ad oggi nei contratti collettivi di lavoro
E assente qualsiasi regolamentazione delle modalità per lo svolgimento del referendum nonostante il rinvio ad essi cioè i contratti previsto nel secondo comma della disposizione che avevo prima citato
Che le ragioni dell'unità tra i lavoratori almeno in questa prima fase della storia sindacale a partire dal mille novecentosettanta abbiano prevalso sulla sulle ragioni per la democrazia agli stessi sul presupposto che riconosco storicamente verifica
Che di fronte alla controparte padronale anche la sola apparenza di unità
E quindi di rappresentatività del sindacato
Costituisce elemento sovente decisivo di potere contrattuale mentre la proceduralizzazione dei conflitti tra i lavoratori rischia di indebolire gravemente l'azione dei sindacati lo si può dimostrare proprio riferimento
All'uso del referendum nell'azienda
Rievocando un episodio fosse l'unico di cui si abbia notizia molte emblematico e che è stato oggetto di controversia davanti alla magistratura e riflettendo ci sopra
Ecco i fatti
Teatro della vicenda è un'azienda tessile di medie dimensioni cerca duecento gli operai occupati dica Aglianico in provincia di Vercelli siamo nel mille novecentosettantadue
è in corso una vertenza aperta dagli organismi sindacali della fabbrica e volta ad ottenere miglioramenti retributivi per i dipendenti tra le parti si viene a creare una situazione di stallo
Le controproposte dell'impresa avvengono rigettate dai delegati di reparto che minacciano uno sciopero a breve scadenza
A questo punto nel tentativo di superare l'impasse uno dei titolari della medesima impresa assume l'iniziativa di convocare una riunione tra gli operai
Per espongano le ragioni della ditta affermando tra l'altro che la diminuzione della potenza produzione conseguente all'eventuale sciopero avrebbe costretto la fabbrica chiudere
Stante le precarietà delle sue condizioni economiche finanziarie quindi invita gli operai ad esprimersi in prima persona sullo sciopero per alzata di mano
Di fronte all'obiezione che la mancanza di segretezza di una simile consultazione e il popolo gli propone un referendum dagli stessi operai sull'alternativa scioperare lavorare l'assemblea si dichiara d'accordo viene costituito un seggio presieduto addirittura da un notaio e composto anche in qualità discuta Toni dai rappresentanti interni dei sindacati tutti rappresentanti interni
CGIL CISL
Le modalità di voto adottante sono ineccepibili
Vengono predisposti veri e propri certificati elettorali previa compilazione della lista degli aventi diritto al voto le schede vengono regolarmente a preparate vidi ma i seggi rimangono aperti fin tanto che tutti gli operai impegnati nei vari turni di lavoro non abbiano votato
Questi risultati
Su cento settanta operai incaricati agli aventi diritto partecipano alla Borsa alla votazione in centotrentotto i voti validamente espressi sono centoquindici così ripartiti
Ottanta contro lo sciopero e trentacinque a favore lo sciopero in conseguenza di questo esito non viene proclamato le RSA pertanto rispettano il responso delle urne
Chi invece contesta in maniera decisa lo svolgimento dei fatti e la Filt CGIL
Che immediatamente presenta ricorso al pretore comunque il comportamento antisindacale del datore del lavoro del del datore di lavoro
Per il suo tra virgolette illecito intervento nell'esercizio del diritto diciotto uno per l'attività diretta limitarlo
Il pretore accoglie il ricorso fondando il suo decreto sullo stato di soggezione psicologica in cui erano stati messi dipendenti da parte del datore di lavoro
Più articolata Balthus la successiva sentenza del tribunale
Nel quale se da un lato non ha difficoltà ad ammettere
Che l'istituto del referendum appartiene alla competenza istituzionale delle organizzazioni dei lavoratori così come in genere tutto l'attività sindacale ad essa riservata dall'altro correttamente afferma che non deve necessariamente farsi riferimento i sindacati Esterni
Essendo sufficiente che l'attività sia riconosciuta nelle aziende all'RSA costituiti ai sensi dell'articolo diciannove sindaca dello Statuto inoltre rileva il tribunale
Non possono essere considera di per sé illegittimi quei comportamenti del datore di lavoro indirizzati restaurare
Una Peart Franco dialogo non solo con i rappresentanti sindacali interni ed esterni ma anche con la base delle proprie maestranze
Queste premesse consentono al tribunale di valutare la fattispecie di pervenire le seguenti conclusioni
In ordine all'indizione del referendum il comportamento del datore di lavoro non può essere ritenuto censurabile
Proprio guardando i fatti così come si sono susseguiti che cioè rilevando non solo la non opposizione delle RSA ma addirittura la loro tacita partecipazione all'indizione del referendum e dalla sua attuazione in sostanza anche se nella sentenza non lo si dichiari esplicitamente il consenso implicito dei sindacati interni al referendum equivale per il tribunale ad una indizione indiretta da parte degli stessi il comportamento del datore di lavoro è in ogni caso censurabile ai sensi dall'articolo ventotto dello Statuto sotto altro profilo però e infatti datori di lavoro cioè ha minacciato la chiusura dell'azienda motivando con sue difficoltà economiche finanziarie ma non documentando la sufficienza e quindi superando i limiti di buona fede
Motivazioni tali da determinare nei lavoratori pressioni psicologiche intollerante
Se mi sono diffuso su questo caso a mio parere risolto con equilibrio dal tribunale nonostante i giuslavoristi che ho consultato sembra di diverso avviso
E proprio per suffragare sulla base empirica quanto avevo già sostenuto in precedenza e cioè come a volte le ragioni della democrazia tra i lavoratori siano difficilmente conciliabili con la replica Gioni dell'unità forte del sindacato
Nella vicenda appena descritta si ha infatti potuto constatare come i referendum
Pur effettuato con il rispetto di tutte le garanzie formali abbia prodotto di fatto una frattura anche se essa non è stata rimarcata tra strutture sindacali orizzontali e strutture sindacale verticali
è vero che la Filt CGIL ha ricorso contro il comportamento del datore di lavoro ma indirettamente anche censurato l'atteggiamento delle RSA
Avvalendosi l'articolo ventotto dello Statuto il sindacato esterno ha rivendicato la sua supremazia nei confronti del sindacato interno
Riaffermando la sua posizione di egemonia non solo nei confronti del sindacato interno ma nei confronti degli stessi lavoratori dell'azienda delegittimando quindi dal loro punto la loro volontà di autodeterminazione
Emerge inoltre in maniera abbastanza evidente che il referendum di cui l'articolo ventuno dello Statuto o che vi fossero le condizioni per faticavo normalmente avrebbe come oggetto soprattutto delicate questioni inerenti allo sciopero
Ed eventualmente in connessione con questo alla formazione delle piattaforme di vendicative
Sindacali
Non è del resto casuale sia scoperta in alcuni ambienti sindacali del referendum sia contestuale alla querelle sull'autoregolamentazione dello sciopero nel pubblico impiego
E più in generale alle discussioni che diffide che divide i sindacati sull'ampiezza del ricorso Allo sciopero anche nell'industria sulle stesse modalità per il suo esercizio e sulla sua gestione
E certamente un grande difficile dibattito in merito al quale non intendo pronunciarmi ma è chiaro commesso coinvolti in pieno il più vasto tema delle democrazie nel sindacato e di una maggiore partecipazione dei suoi scritti alle sue decisioni
E sotto questo aspetto occorre avvertire che democrazia nel sindacato e democrazia tra i lavoratori l'unità produttiva non sono problemi coincidenti seppure sicuramente interferì una sim distinzioni
Rileva per puntualizzare come la Puglia l'applicazione del referendum nel sindacato non possa trovare il suo epicentro dell'avvento dell'articolo ventuno dello Statuto
Ma piuttosto nella suggestione di altri modelli e di altre esperienze Volpi opportunamente tradotte e adattate per lo specifico italiano
In questa prospettiva lat l'attenzione non può non rivolgersi a quei Paesi in cui vigono precise
E vincolanti procedure di consultazione tre lavoratori iscritti al sindacato per l'edizione degli scioperi anche se ultimamente si è manifestato la tendenza sa al ridimensionamento di tali procedure in direzione di un rafforzamento dei poteri degli esecutivi dei sindacati stessi
Mi riferisco in particolare a Svezia e Germania occidentale
Prendendo brevemente in considerazione il caso della Germania
E noto come visti a tutti dei singoli sindacati con tempi non votazioni per referendum tra tutti gli aderenti per deliberare l'astensione collettiva dal lavoro non però di altre forme di azione sindacale
In genere perché una simile decisione in favore dello sciopero sia valida richiesto non solo un quorum di partecipazione il cinquanta per cento degli iscritti al sindacato ma anche una maggioranza qualificata in alcuni casi del settantacinque per cento
Prima di esprimersi sulla democraticità di un simile metodo è opportuno ricordare il contesto istituzionale in cui esso si inserisce per cui a un regime di protezione della soggettività e dei poteri delle organizzazioni sindacali ufficiali corrisponde un regime di sotto protezione dell'autonomia dei lavoratori non inquadrati
è significativo che in Germania le astensioni collettive dal lavoro non sindacali siano giudicate per costante giurisprudenza della Corte federale del lavoro illecite
Anche se proclamate con l'osservanza dei termini di preavviso prevista dal contratto di lavoro per cui lo sciopero cosiddetto selvaggio può costituire una causa di risoluzione del contratto stesso
Siamo dunque in un sistema nel quale la dittature e non egemonia
Persino dei sindacati ufficiali ha come contrappeso una non lieve limitazione del diritto di sciopero che di fatto non può configurarsi come in Italia
Diritto individuale esercitata in forma collettiva non necessariamente predeterminata e che quindi non rappresenta una garanzia a disposizione anche di minoranze non organizzate di lavoratori
L'importazione del referendum negli ordinamenti interni di sindacati italiani e della stessa Federazione
CGIL CISL UIL allo scopo di rendere più partecipate più democratica
La decisione sulla proclamazione degli scioperi sulle modalità dello svolgimento sulla loro concreta gestione potrebbe incidere sul contenuto del diritto di cui l'articolo quaranta dalla Costituzione cioè sul diritto di sciopero certamente no
è evidente che nel nostro sistema costituzionale
Consultazioni quale quelli appena menzionate in vigore in Germania non potrebbero essere giuridicamente vincolanti neppure nei confronti dei lavoratori che vi avessero partecipato
E che per ipotesi si fossero pronunciati contro venti contro l'indizione di uno sciopero
La libertà di esercizio di questo diritto rimarrebbe intatta le minoranze non potrebbero subire pregiudizio alcuno sul piano del suo riconoscimento formale del resto
Anche nella recente storia sindacale francese
Quando si sono tenuti referendum soprattutto locali
In ambito aziendale di categoria peraltro aperti anche i lavoratori non iscritti al sindacato è accaduto quasi sempre che le decisioni di maggioranza avversa indeterminato sciopero
Fossero regolarmente di sotto disattese da parte dei lavoratori di Sensi
In definitiva referendum sindacali aventi come oggetto la conduzione delle vertenze di lavoro Index di in forma appena chiamando cioè alle urne anche i lavoratori non aderente al sindacato o in forma chiusa escludendo invece questi ultimi dalle votazioni produrrebbero sul piano formale Esterno ed interno sindacato questi effetti
Un'indicazione di comportamento solo orientativamente di lavori interessanti ma nel contempo vincolante per il sindacato
Che si troverebbe pertanto costretto ad assumere una posizione rigida nella conduzione delle vertenze di lavoro
Sul piano sostanziale l'atto proceduralizzazione attraverso il referendum
Delle decisioni attinenti la questione sciopero inteso nel senso più largo segnerebbe tuttavia una trasformazione non di poco conto sulla funzione di rappresentazione generale della situazione
Più forse che degli interessi della classe operaia nel nostro Paese
Funzione che sia pure con inevitabili oscillazioni i sindacati hanno fino ad oggi svolto perlomeno a partire dagli anni Settanta
Con questo appunto intendo mettere risalto come le organizzazioni sindacali titolare degli importanti poteri
Loro conferiti dallo Statuto per la difesa dei diritti individuali e collettivi dei lavoratori
Si siano trovati nella condizione di esercitarli aldilà tra loro specifica appesantiti evita sia nell'unità produttive sia complessivamente non società politica e civile insomma
Con immagine figurata si potrebbe dire che fino ad oggi per rientrare sotto l'ombrello dei sindacati non si è dovuto da parte dei lavoratori esibire la tessera
Mi riferisco in particolare alla disponibilità dei sindacati dell'organismi locali a ricorrere ai sensi dell'articolo ventotto dello Statuto
Per la salvaguardia delle libertà e dell'attività sindacali nonché del diritto di sciopero anche quando la loro violazione o il luogo misconoscimento ad opera del datore di lavoro
Arrechi pregiudizio a lavoratori singoli o a gruppi di lavoratori non collegati direttamente con il sindacato o le sue rappresentanze dell'azienda o addirittura critici verso di esse
La recente Vicente Del Cimmuto vicende del licenziamento di sessantuno operai della FIAT l'atteggiamento assunto in tale occasioni dei sindacati e sotto questo aspetto esemplare mi chiedo
Se nel momento in cui proprio a causa dell'introduzione del referendum nel sindacato quale metodo decisionale
Per la conduzione delle vertenze di lavoro anche nel nostro Paese si venisse di fatto a determinare una distinzione formalizzata tra scioperi sindacali e scioperi non sindacale
E nell'ipotesi in cui i datori di lavoro adottassero nei confronti dei partecipanti a a quest'ultimi misure di rappresaglia
Ebbene mi chiedo la X l'articolo ventotto dello Statuto rimanga per le associazioni sindacali nazionali uno strumento non solo politicamente ma anche giuridicamente esperibile contro il comportamento dei datori di lavoro
Quale legittimazione potrebbero vantare davanti al giudice per la tutela dei diritti sindacali delle minoranze antisindacali
A me pare che si pervengono situazione di non trascurabile depotenziamento
Dell'efficacia e della stessa effettività dell'articolo ventotto Statuto dei lavoratori e conseguentemente di minor tutela dei diritti
Di vaste aree di lavoratori ciò che significherebbe il rischio di ulteriori fratture difficilmente componibili tra lavoratori protetti perché iscritto al sindacato e lavoratori sotto protetti in quanto come si diceva nel sessantotto cani sciolti senza colla
L'ombrello dei sindacati allora si ridurrebbe sensibilmente e connesso il ruolo di John Mania finché egemonia fin qui esercitato dei medesimi che proprio l'articolo ventotto dello Statuto dei lavoratori
A in qualche modo istituzionalizzato e a forza
Al di là della polemica sull'uso di questa norma cioè l'articolo ventotto in particolare se sia la lunga produttiva una giurisdizionalizzazione troppo diffuso dei conflitti sociali
Essa se la leggiamo e non mi sembra che si potrebbe procedere diversamente in eroismi e in armonia con il secondo comma dell'articolo tre della Costituzione
Prova anche la funzione storica del sindacato in Italia è che forse dovrebbe continuare ad essere Comin anzi affermavo non solo di rappresentanza degli interessi delle classi subalterne ma più in generale di rappresentazione della loro condizione nella prospettiva di una trasformazione
Cento
Mi rendo conto come attualmente una simile concezione sia entrata in fase di verifica
Come si è cambiato i sindacati in questi dieci anni contestualmente al mutamento del quadro politico istituzionale la primavera del sindacato
Attore politico addirittura supplente dell'inerzia e della non rappresenti ti evita dei partiti antagonista e per questo protagonista punto di riferimento di quasi tutti i movimenti progressivi e stagione ormai trascorsa
Nell'odierna congiuntura politica collaborativa che in qualche modo il sindacato accetta
Così si può
Sarebbe in ultima analisi la liquidazione del patrimonio accumulato in questi dieci anni
Eppure si stanno rafforzando proprio quelle tendenze che si muovono in tal senso che reclamano per i sindacati una nuova legittimazione sociale politica per dirla con una battuta il sindacato che si fa carico dalla produttività
Al fine di fare lo acquisire o almeno di accentuare un ruolo sostanzialmente di governo e di cogestione dell'economia nel suo complesso
Non è forse vero che chiari ma anche Chiaromonte rinascita dell'otto febbraio constatando e fosse decretando che non è stato raggiunto l'obiettivo de L'Unità organica tra i sindacati ha sollecitato la revisione di tutti gli strumenti a questo obiettivo finalizzato tra cui il sistema delle incompatibilità tre cariche politiche sindacali
Tra cariche politiche incarichi sindacali i la pariteticità negli organismi della Federazione unitaria la coincidenza tra l'affermarsi di questa impostazione e l'interesse verso il metodo referendario non può dunque essere considerate casuale
E non mi meraviglierei che proprio coloro che sono sempre stati i più irriducibili avversari dell'esercizio del referendum nella città
Oggi diventassero i più fieri sostenitori del referendum tra i lavoratori in ambito sindacale infatti con queste considerazioni non intendo negare che esiste effettivamente il problema di una maggiore democrazia e di una minore burocrazia nel sindacato che alcune invenzioni degli anni ruggenti devono essergli medita
Che in particolare l'esperienza dell'assemblearismo e dei Consigli debba essere rivista e probabilmente rivissuto
Ritengo tuttavia e lo ribadisco che il nodo dell'organizzazione del sindacato dei suoi strumenti operativi debba essere affrontato insieme al tema del ruolo che essa intende assolvere nella presente congiuntura e dagli obiettivi che si prefigge di governo di mediazione attraverso la burocratica commistione di rappresentanti sindacali in una miriade di organismi comitati sottocomitati consultivi o pseudo amministrativi
Una delle facce più patetiche dell'Italia corporative degli anni ottanta o invece di articolato controllo sociale
Se il sindacato decide ma chiaramente sono pessimista di orientarsi in quest'ultima direzione ecco che allora può effettivamente venire a maturazione la questione del rapporto tra sindacati e referendum
Ma si tratterebbe non tanto dei referendum in ambito aziendale categoriale Winter categoriale quanto dei referendum nella città
Foriere di creare nella stessa fabbrica nuovi spazi di potere e di libertà per i lavoratori nel momento in cui viene siccome cittadini acquisiscono maggiore peso politico
L'apertura del sindacato a questi referendum a questa democrazia diretta comporterebbe una sua più stabile e meno equivoca collocazione nella società civile
Accanto quei movimenti che lottano per una diversa qualità della vita per una diversa civiltà giuridica per un diverso modello di sviluppo
E non era forse questo il significato profondo di uno degli slogan più ripetuti dei lavoratori negli anni settanta meno lavoro e più poteri per indicare non certo la volontà di un disegno dipinte in fabbrica ma per riaffermare assi ma la loro coscienza di classe la loro coscienza dei cittadini
Nel ringraziare Bettinelli abbiamo ascoltato le quattro relazioni forse è stato un po'pesante mandarle tutte di seguito ma dovevamo riversare nel dibattito che ora si apre un po'tutta la materia
L'impostazione del convegno spesso due parole sull'ordine dei lavori sono le sette ci sono quattro interventi che saranno svolti questa sera nell'ordine Miniati Roccella Treu e Giugni
Poi dopo questi quattro interventi chiudiamo ed aggiorniamo domani mattina alle nove e mezza puntuali
Quindi pregherei tutti quelli che si vogliono iscrivere a parlare per domani mattina di farlo questa sera in maniera tale che possiamo già stasera avere un quadro dell'ordine dei lavori domani alla parola sì beh Silvano Miniati
Panico mi scuso perché non è possibile ovviamente poco tempo ecco vorrei raccomandare a questi quattro interventi di mantenersi nulla l'Anemone
Una un intervento puntuale sull'insieme dei problemi vorrei cominciare con un'annotazione polemica io sono d'accordo
Con il compagno Bandinelli quando propone come metodo di lavoro e di confronto per sviluppare questa iniziativa il terreno che ha individuato nella sua relazione
Forse sarebbe stato meglio che avesse anche aggiunto una tiratina d'orecchie al compagno che ha fatto il comunicato su Repubblica che io leggendo stamani mi ha fatto sentire tanto compagno di strada è portatore d'acqua nei confronti di una delle forze che organizzava che organizzava convegno credo che anche questi vizio queste ingenuità strumentali un po'quarantotto Ischia dobbiamo toglierci le di dosso se vogliamo in qualche modo continuare davvero questo questo confronto in maniera seria per entrare nel merito dei problemi
Io in generale sono d'accordo con la relazione di Federico Mancini
Ci sono solo due cose che non mi convincono
Una che cito soltanto e che so che anche in qualche misura frutto della brevità con la quale problema è stato trattato
Cioè il fatto dei licenziamenti della FIAT io posso essere disposto a discutere sulla bontà o meno dell'impostazione che ha dato Leffe LM
Alla causa di difesa dei sessantuno ma così come e detta nella relazione di Federico la corsa mi sembra che debba e suscitare più di una riserva e di una perplessità l'altra considerazione invece riguarda un tema che molto
Caro Mancini
Che oltretutto molto e stimolante che viene dentro un discorso sul problema del terrorismo e della violenza che io trovo estremamente convincente che comunque e uno e dei discorsi più seri che è abbia mai sentito con i quali valga la pena e di confrontarsi ed è questo aspetto dell'eccesso di militanza
Ecco io su questo aspetto con molte perplessità per essere chiari che vuol dire l'eccesso di me di militanza che poiché si prolunga
In una corsa che può portare o al disimpegno o al terrorismo io credo che questo sia un fenomeno anche vero anche possibile
E dopodiché però ci dobbiamo domandare se c'è stato un eccesso di militanza nel sessantotto
Perché
Si è praticata nella fabbrica un tipo di azione sindacale che e era sbagliata che era scorretta o se è diventato eccesso di militanza
Perché quella richiesta di cambiamento che partiva dalla fabbrica e che chiedeva a quel livello è quel numero di militanti
Quando è arrivata fuori dai cancelli della fabbrica ha trovato un secco no da parte delle confederazione da parte dei partiti della sinistra allora il problema non è dell'eccesso di militanza
Il problema diventa la strategia complessiva che il movimento operaio adottato quando non è stata in grado di raccogliere una spinta di cambiamento che partivano all'attacco all'organizzazione del lavoro dalla dalla battaglia sulla salute
Dalla linea delle qualità lirismo e non è riuscito a farla diventare linea di trasformazione generale e della società della società nel suo nel suo insieme perché se accettiamo per buona solo
E con la società e io non vedo altra soluzione che non quella del protagonismo della gente protagonismo della gente dico poi vuol dire anche vuol dire anche militanza fuori o dentro è fuori o dentro la fabbrica per cui ecco ripeto che su queste questioni secondo me andrebbe fatto
Un confronto oltre anche andando oltre anche a questo convegno per quanto riguarda la situazione del sindacato ecco io credo e anche qui ho sentito aleggiare in qualche modo soprattutto nell'ultima relazione
Questo atti già bene
Sindacato oggi è in una situazione difficile certo perché è in crisi
Perché in crisi il suo ruolo la sua prospettive la sua e la sua funzione però attenti compare dico credo che ce ne siano troppi di accusatori e di professorini quando si parla del sindacato
E dobbiamo incominciare è a stare attenti a quelle perché certe ottico io capisco che ci sia a livello del padrona
Che ci sia a livello dei partiti un tentativo di rivincita nei confronti del sindacato più pericoloso
E quando una serie di critiche che prescindono prescindono assolutamente dall'attuale livello e dall'attuale travaglio interno al sindacato vengono da coloro che non possono essere sospettati
Di volere mettere nei guai i sindacati e tuttavia molte volte un atteggiamento puramente predicatorio nei confronti del sindacato può ottenere egli stesso rispetti che ottengono gli avversari dico con un attacco e con un attacco diretto che cosa voglio dire
Voglio dire che questo discorso sui referendum per esempio così come lo propone Battinelli io con lo ritengo un discorso terroristico dico scusate tanto
Perché qui partiamo dal livello reale del dibattito nel sindacato e poi andiamo affrontare anche le implicazioni giuridiche o altrimenti e dico ma che significa dire come dice del resto anche Marianne
Che il referendum vuol dire despoti deresponsabilizzazione dei lavoratori può essere anche vero
Ma dico la scelta dell'Eur non era Nespoli deresponsabilizzazione dei lavoratori
Perché quando il lavoratore per referendum sceglie una linea affiderà spora instabilità quando Giorgio Benvenuto Carniti lama e Maria netti la scelgono loro e la impongono ai movimenti i lavoratori non so che sul deresponsabilizzati dico l'altra cosa di più il referendum
E sarebbe un fattore di divisione dei sindacati
Come dice Bhatti me
Perché
L'Assemblea invece un momento di unità compagni ma qualcuno di voi dico credo avrà partecipato alle assemblee sindacali che hanno discusso la linea dell'Eur dico altro che è fattore di unità
Altro che rispetto delle minoranze dico è successo di tutto in quelle in quelle è assemblee nel bene e nel male cioè anche qui ecco dico non si può fare un discorso di risposta chi propone oggi di non dico di adottare ma di studiare il discorso dei referendum come una possibile forma di consultazione dei lavoratori permanentemente espropriati quando si tratta di decidere non si può
Rispondere di no sulla base di un discorso che prescinde dal livello reale del dibattito dallo stato delle cose nelle fabbriche nelle categorie facendo puramente un discorso giuridico magari anche e anche ineccepibile ma ripeto non venendo minimamente il soccorso di chi è in qualche modo oggi alla ricerca disperata di un modo di rompere i i meccanismi di delega di burocratizzazione di rompere un sistema di passività azione dico che questa
Sviluppandosi un po'a tutti e a tutti i livelli allora da questo punto di vista
Credo che alcune cose sulla democrazia sindacale molto molto banali molto concrete
Si possono dire
Che riguardano l'adozione di una serie di meccanismi interni molte le diceva diceva Craveri per esempio a proposito dell'elezione dei delegati del dell'elezione degli esecutivi
Credo che quella del voto segreto
Nell'elezione dei dirigenti del sindacato possa essere anche una scelta se non è un fatto che avviene all'interno di una situazione burocratica
E che permette poi il gioco al massacro dicono alla crescita di alternative a gruppi dirigenti che si vogliono che si vogliono sostituire al voto segreto può essere una soluzione
La pubblicità del dibattito ma soprattutto la pubblicità del voto negli organismi dirigenti
è un'altra un altro fa
Quanti sanno che cosa succede nella federazione unitaria per esempio nessuno della Federazione unitaria si conoscono sempre comunicati unitari quelli finali perché essendo la Federazione unitaria non può fare che comunicati unità
E condannata ad essere comunque a trovare comunque delle mediazioni e fa bene dico io però sarebbe importante che i lavoratori conoscessero attraverso quale dibattito quale processo di formazione delle scelte stabiliva quel comune a quel comunicato unità
Nei comitati centrali di ogni organizzazione ormai c'è il meccanismo delle degli astenuti compare ecco io credo che nel sindacato per statuto bisognerebbe proibire l'astensione che non è motivata non è possibile
Che quando si vota
Perché chi vota a favore quota a favore per una scelta chi si astiene abita nel motivare la scelta la perché si astiene chi vota contro deve motivare perché perché tornando in fabbrica tornando in provincia
Deve essere chiaro ai lavoratori come stanno le cose invece oggi che cosa succede compagni non parlo di cose che succedono sulla luna parlo di cose succedono in Italia astenersi è la cosa più comoda di questo mondo
Perché poi l'astensione
Al dirigente nazionale si presenta come il fatto c'avevo questi della base che mi pressavano io sono arrivato fin qui al al lavoratore si presenta come il patto va be'insomma questi di Roma sono un posto pronti per cui io devo in qualche modo va bene e differenziarli e vengono fuori va bene questa quasi professione dico se volete
Di dirigenti sindacali dico
Ambigui che stanno con la base e con il vertice a seconda delle situazioni non stanno mai con nessuno poi in definitiva di qua e allora questo poi non permette la verifica perché per cambiare un dirigente per chiedere la revoca di un dirigente altro problema che bisogna porre i lavoratori ricco o lo fanno sulla base della tessera di partito che ha intascati che questo non credo che sia accettabile o lo fanno sulla base delle scelte concrete della sua operatività e allora anche questo va bene della pubblicità estrema dei dibattiti delle posizioni
Dei dirigenti sindacali
Della verifica tutte le volte dei mandati che il dirigente sindacale riceve dalla base è uno dei problemi che secondo me è un problema che ma sotto ma certo non ci può essere un problema
Di democrazia interna al sindacato
Risolvibile in maniera concreta se il sindacato non risolve l'altra questione
Che è quello del suo rapporto con i lavoratori dentro le aziende ma con la società nel suo insieme
Quello che sta succedendo per il terrorismo lo sta a dimostrare il contrario e guardate parlo del sindacato
Che è oggi piacciono l'unica struttura di massa in Italia che degna di questo nome perché poi se parlassimo di altre organizzazioni partitiche o no dico ci sarebbe da da da farsi accapponare la pelle ebbene il sindacato di fronte ai problemi e terrorismo per esempio impotente dico perché è impotente
Perché si sa già quale sarà la la reazione del sindacato il giorno che il terrorismo School colpisce tutto scontato
Si può discutere sul numero delle ore di sciopero
A seconda del bersaglio che i terroristi hanno colpito si potrà discutere sul fatto se la manifestazione provinciale un locale a seconda del bersaglio ma irrituale è molto preciso
E la gente naturalmente capisce
Che in questo modo il sindacato è subordinato al terrorismo risponde di rimessa fa una testimonianza ma non produce un'iniziativa nei confronti del terrorismo ma questo avviene a tutti gli altri livelli allora ecco io credo che oggi una mobilitazione del sindacato per esempio sui problemi e terrorismo ma non solo sui problemi del terrorismo ha un senso
Se parte da un dato che c'è prima di assuefazione cioè impotenza tra la gente c'è paura e bisogna vedere come rompiamo il clima di assuefazione come rompiamo l'impotenza come facciamo sparire la paura
Ed allora dobbiamo incominciare a pensare a un sindacato diverso non a un sindacato che scappa di fabbrica
Ma un sindacato che scopre il territorio non più in termini di servizi di spesa pubblica di urbanizzazione ma anche in termini di posto dove abitano milioni di persone
Con le quali bisogna avere un rapporto e da allora un sindacato che cambia completamente i suoi comportamenti perché un sindacato che vuole davvero stare nel territorio deve essere un sindacato che tiene le sue sedi aperte che ne fa fede di confronto con tutti iscritti o non iscritti produttori o non produttori è un sindacato che ci sta anche la sera dopo le diciannove e trenta ci sta anche il sabato e la domenica nei quartieri di qualche riesce a Rick attinenza are
Una e iniziativa della gente rifare trovare alla gente il gusto di essere protagonista poste pure per fare il dibattito nel giardinetto pubblico o nel o nel quartiere ecco da questo punto di vista io vorrei dire
Parla c'è Bandinelli magari far avvieranno un po'
E io in questi giorni sono un po'sorpreso noi stiamo cercando sul fisco di fare un po'questa azione diciamo da indiani creativi ricopra una battaglia una battaglia generale cercando di mobilitare la gente
E per mobilitare la gente bisogna individuare gli obiettivi
No ho fatto una battaglia a sostegno della ricevuta fiscale
Stiamo facendo battaglia per sottoporre a controllo tutta un'altra serie di categorie
E io m'aspettavo vista la peculiarità dei compagni radicali ritrovare i compagni radicali nei quartieri questa mobilitazione
Eh ma sembra che da questo punto di vista le forze politiche siano un po'tutte uguali
Che partono dal presupposto che è vero che tutti quelli che non pagano le tasse da un lato hanno un cuore ma dall'altro hanno anche un voto e allora bisogna stare attenti a non è spingere troppo su questo piano
Ed allora ecco anche su queste cose bisogna intendersi ora sia chiaro io non penso che noi facciamo il socialismo perché riusciamo a individuare quindici mila miliardi di evasioni fiscali in questo Paese a denunciare l'oste il medico l'architetto che non pagano le tasse però accerto se si lancia la gente in questa battaglia
Se ne faccia un momento di promozione dell'attività tutti i livelli dopodiché diventa anche più facile fare la battaglia per dire controlliamo come la spesa pubblica poi funziona in questo Paese che effettiva cioè per concludere compagni io credo che quando parliamo
Di crisi del sindaca
Di risposta ai problemi del terrorismo e della violenza
Quando vogliamo e sviluppare e questo grosso confronto fra forze che se non altro sono accomunate dall'esigenza di non lasciarsi ghettizzare il dare una risposta ai più in generale a questi problemi ecco dobbiamo tener conto di un fatto che oggi è fondamentale
Che
Non vale più la pena
Davvero
Accapigliarsi sul fatto se il sindacato deve essere un osso oggetto di programmazione perché intanto stando così le cose potremmo anche decidere che lo deve essere ma la programmazione la fanno gli altri
Se il sindacato debba o no avere un certo ruolo
Nei confronti delle istituzioni perché a un certo ruolo nei confronti delle istituzioni non è quello che il sindacato ha scelto è quello che gli viene assegnato in una situazione di suo progressivo indebolimento
Lo dimostra l'atteggiamento del governo anche di fronte agli scioperi generali più ben riusciti
Ed allora il primo problema prima ancora
Di decidere
Come utilizzare fino in fondo la forza che si accumula e quello di perché accumulare le forze che sono necessarie per pressare nella Società io per il sindacato vedo un modo solo
Per accumulare le forze che quello di rituffarsi tra la gente di fare un bagno di di modestia e di autocritica
Perché soltanto dal contributo di tutti può uscir fuori
E una è una risposta e credo che da questo punto di vista compagni senza enfatizzare proprio assolutamente niente ma quelli che di volta in volta sorridono su alcune iniziative della UIL dico o non hanno capito come stanno le cose oltre magari preferiscono non capire perché certo
Quelle cose dico non sanano nella crisi generale del sindacato di Cornelia spetti magari molto criticabili che non solo nei sindacati in generale ma che anche nella UIL ci sono però sono un tentativo di aprire un confronto reale con la gente con la società per cercare di trarre dall'ile forze per ribaltare la situazione prima che sia troppo tardi
Perché in questa situazione credo ci rendiamo conto tutti o il sindacato ritrova questo rapporto di massa che non è quello che si dimostra nelle occasioni canoniche compagni io sono convintissimo che le cento mila per
La piazza del Popolo il ventinove
Di marzo riusciamo a portarle a dare ancora una volta una grande dimostrazione di forza non è questo che mi preoccupa mi preoccupa il fatto che le sedi sindacali
Sono diventate serbi nelle quali non c'è la partecipazione che ci dovrebbe essere non c'è la vivacità all'attenzione dibattito che dovrebbe essere che nelle assemblee di fabbrica si discute sempre di meno
E la colpa non è della gente la colpa è naturalmente di una situazione che ha determinato un processo di espropriazione
Progressivo per cui vai all'assemblea di fabbriche sai già che comunque quello che deciderà i nell'assemblea di fabbrica non ha nessuna influenza su quello che decideranno i vertici sindacali
Nella conduzione della vertenza allora rompiamo tutti insieme questo meccanismo compagni qui non ci sono patriottismo e di organizzazione e chi più ne ha più ne metta
O altrimenti dico la crisi del sindacato diventa inarrestabile ecco allora da questo punto di vista credo che convegni come questo abbiano un senso se queste cose ce le diciamo con estrema e brutalità e se lo sforzo per esaminare con la dignità culturale e giuridica necessaria i grandi problemi di quadro però viene sempre fatto rapportandosi alla situazione normale compagni perché altrimenti
Noi potremmo avere una situazione nella quale facciamo dei convegni che
Dei quali si fanno anche dei bellissimi discorsi ma che il giorno dopo non hanno nessuna nessun riscontro con la vita e con i problemi quotidiani che la gente si trova ad affrontare ai quali comunque a un'esigenza drammatica di dare una risposta giusta o sbagliata che essi
Grazie Silvano Miniati e alla parola Franco Roccella deputato radicale
Compagni io questo voglio Persico di questo voglio rassicurare Miniati
Non ho la struttura del professorino
Nono discorsi didattici da fare al sindacato
Sono radicale un parlamentare radicale
Che hai discorso da fare sul sindacato
Strettamente collegato alla mia qualità di radicale
Cioè alla mia battaglia politica e non presumo soprattutto di parlare a nome dei lavoratori presumo di parlare il nome della politica e dell'iniziativa radicale
Voglio dire che io mi limito a proporre al sindacato dei lavoratori
Una politica a fare delle proposte politica
Altra
Rilievo che mi permetto di fare allineati
Che richiama la nostra attenzione
E giudica terrorismo ogni critica al sindacato pure venata di terrorismo
Sono quella sul referendum
E vorrei dire invece vorrei lanciare questo richiamo l'attenzione stiamo attenti
Io ricordo non sono giovane e quindi è una ricco patrimonio di ricordi e di memorie io ricordo lo stesso discorso che fu fatto quando la cosiddetta cultura di destra
Italiana perché il suo discorso sulla partitocrazia
Ebbene oggi la partitocrazia e ce la troviamo sciaguratamente disastrosamente sulle spalle
Chiunque azzardava
E diceva ma in fondo questi hanno ragione la sinistra che dovrebbe fare questo discorso
Veniva appunto investito dalla stessa accusa quindi rilancio richiamo l'attenzione stiamo attenti
Di fronte ai discorsi critici
E il terzo e ultimo rilievo Miniati consentivano
Più di sei mila miliardi di non trovare i radicali
Nei quartieri
Io ti dirò che mi sono molto più meravigliato di non trovare il sindacato dei lavoratori
Quando abbiamo condotto la battaglia sull'editoria
E in questa brutta vicenda delle
Terre indicare le ultime due occasioni politiche
E di presenze di reale partecipazione alla vita politica del sindacato dei lavoratori
Compagni
Io vorrei portare
Il mio discorso più a monte
E collegarmi al titolo di questo convegno che conflitti sociali democrazia sindacale referendum
E e un titolo che corre già su un filo logico
Al quale di conseguenza mi pare conveniente attenerci a quanto meno attenermi per ricavare il nostro discorso il mio quanto meno discorso sul sindacato con puntualità
Rispetto a questo nostro confronto perché confronto e io lo intento comunque un pronto tra radicali politica radicale e sindacato
In questo
In questo suo aspetto questa manifestazione di oggi ai miei occhi un suo preciso interesse
E cominciamo col conflitto sociale e dirò subito che la conflittualità sociale nel nostro Paese
E non scopro certo nulla di nuovo
Mi limito soltanto a registrare e a valorizzare per connettere
La conflittualità sociale del nostro Paese e per un terzo scomparsa
E praticamente scomparse per esempio la conflittualità contadina
Per lo svuotamento delle campagne e per il residuo sia in gran parte ridotta nei suoi almeno nei suoi schemi istituzionalizzati a conflittualità
Rivendicativa di scoperto segno corporativo
Mi limito ripreso a registrare dei fatti poi ne chiedono le conseguenze
Lo stiamo qui a dimostrare la caratteristica
Dominante della corpo latinizzazione che marca il processo del sindacato
Non credo vi siano pareri discordi in proposito da qualunque punto di vista la si guardi
Mi sia consentito una sola annotazione il sindacato corporativo
Fermo restando il riferimento alla vicenda storicamente storicizzata del movimento sindacale del nostro Paese
E l'altra faccia coerentemente alternativa del sindacato nel sindacato inteso e gestito come cinghia di trasmissione
Anche qui ci sconti scusi scontano viscontiano
Le scelte e i comportamenti della sinistra
Sindacato compreso
Correlati alla ideologia leninista
Il sindacato corporativo ripeto compagni
E l'altra faccia della medaglia del sindacato inteso come cinghia di trasmissione
Mi preme piuttosto rilevare che in termini di qualità culturale e politica il processo di corporativi trazione
Ha confinato il sindacato entro i limiti di un contraddittorio una contraddittoria refrattarietà
Di fronte al processo di civilizzazione del nostro tempo che è un fatto è un fatto serio e del nostro Paese in modo specifico
E lo ha spinto verso gli schemi di corporazione di potere
Sia nelle forme del suo modo di essere sia nei rapporti con la società politica
Sia nei rapporti con le istituzioni e si è infine dei suoi rapporti con la società civile
L'assenza di democrazia interna e la proiezione immediata della logica corporativa
Nella quale è stata vincolata alla conflittualità sociale e della logica della corporazioni di egemonie nella quando il sindacato ha consumato il suo potere politico
Individuabile quest'ultima
Smaccata i segni coerenti e conseguenti
Mi riferisco in particolare alla pratica delle cooptazioni
Nella formazione delle dirigenze all'adozione del cosiddetto pluralismo
Mutu atta scopertamente dal modo di essere dei partiti
A copertura dei metodi di lottizzazione
Ai vincoli di schematizzazione egemonica imposti a livello di fabbrica
E mi riferisco all'unità sindacale formula il meccanismo di consolidamento di queste logiche formulo organica di consolidamento di queste logiche
Le risulta un aggregato assente ripeto dal processo di civilizzazione
E investe la società civile vale a dire
Dalla conflittualità culturale
Il segno più evidente del nostro tempo e ti farò un discorso scontatissimo ma ripeto non importa
Vorrei mettere assieme organicamente alcuna notazione da trarre delle conseguenze il segno più evidente del nostro tempo e l'antagonismo
Che oppone la limitazione e la richiesta delle nuove domande di libertà
Immediatamente conseguenti ai mutamenti ai rinnovamenti ai recuperi
Dei valori nel modo di pensare nel modo di vivere nel modo di stare assieme nel privato e nel pubblico
L'antagonismo ripeto che oppone
Questa limitazione questa richiesta di domande di libertà
Lo pone all'establishment
A quale dovrebbe e non è
E se n'è estranea la sinistra
Per sua naturale Fisiologia
E nel lungo il filo di questo antagonismo
Che si irride termina la realtà democratica di classe
Altrimenti diventa un'espressione geografica o sociologica
O puramente politica tecniche diventa una realtà culturale nel processo di civilizzazione in quello che sta avvenendo in termini di trasformazione ed il ricomposizione culturale e istituzionale
Non è dato altrimenti
Se ci poniamo al di sopra delle insufficienze e degli stravolgimenti sociologici e corporativi
Collocandoci sul terreno della autenticità della politica tipica richiesta radicale
In questo conflitto il sindacato così come la sinistra ufficiale e totalmente assente possiamo dire tormentoso amente assente ma certamente assente
In questi trent'anni e passa della sua nuova vicenda non è riuscito a porre le domande di socialità come altrettante domande di libertà
A far coincidere la conflittualità sociale con la conflittualità culturale
Regolando sì sui parametri del corporativismo sociale e della corporazione di potere discorso come vedete si becca e si conclude
Il momento nel quale questo vizio si sconta con più evidenza compia evidente anzi e tesa contraddizione e il momento dalla fabbrica mi pare ovvio
Lì dove per una continuità
E la continuità
Immediata delle vicende della vita civile
Per la presenza del protagonismo operai
La domanda di democrazia e più direttamente proporzionale al processo di civilizzazione alla richiesta dei valori alla vita che si vive tutto il giorno
E in questa giuntura che i più prossimo all'esplosione il contrasto fra sindacalizzazione e cittadinanza
Troppi di Enza sindacato e umanità del protagonista operaio
Ecco compare
è questo il terreno sul quale i radicali intendono incontrare il sindacato al quale pongono senza reticenze il dilemma o corporazioni
Ho civilizzazione o fedeltà soffocante agli schemi di egemonia anche sei eretici
O libertà della conflittualità culturale
O pregiudizio ideologico un rischio di partecipare in posizione liederistica alla dialettica democratica di classe
Vale a dire alla costruzione
Della nuova società secondo le spinte e le indicazioni che vengono dal travaglio di oggi dalla lievitazione di oggi dai segni di oggi dalle domande di libertà di oggi
è una scelta che l'obbligatorietà delle corse
Ha portato ai limiti di scadenza
Nel nostro Paese il processo regia
Che il sindacato dimentica
E non a caso ho voluto ricordare accompagna Miniati la mia meraviglia nel non trovare il sindacato sulla battaglia dell'editoria
E nella questione del lei perché questo compagno Miniati estremamente significativo
Questa espressione di un non valori
E di una non partecipazione
Nel nostro Paese dicevo il processo regime non è più una tendenza prospettica
è un fenomeno
è un fenomeno che si scontra con le sue contraddizioni ma si scontra anche con la protesta o comunque con il disamore della gente il privato cioè e giunto cioè
Al suo limite al suo limite di scadenza
O il processo regime si conclude o il processo regime salta ma non c'è dubbio del processo regime un fenomeno los c'
Lo stesso terrorismo
Di cui tanto parliamo
Lo abbiamo detto e ripetuto in Parlamento ma i giornali parlavano
E il sindacato recepiva
I segni della del liscio
Radicali
Non quello che i radicali dicevano e le motivazioni dei radicali
Lo stesso terrorismo non è che la manifestazione più disparate
E al tempo stesso più fragile
Di questo scontro
E non importa qui se risponde ad una strategia autonoma di calcoli e di intenti importa la misura in cui si collega con un'aria di consenso
Fisiologica spontanea che si scrive nell'antagonismo di cui ho parlato
E che l'aspetto più
Più determinante più significativo più rivelatore
La nostra società di oggi
Manifestazione dicevo disperata e fragile che reca in sé
L'inconsapevole risentimento
Della sconfitta
In nessun caso infatti e ipotizzabile una sua vittoria finale se non
Nei termini contraddittori di una sconfitta della democrazia per sopravvento dell'omicidio
Mai come oggi dunque
L'unica proposta di partecipazione popolare e veniamo ai referendum ma non compagni al referendum all'interno del sindacato come un meccanismo che aggiusti meccanismo sindacale
E si aggiunga marginalmente
Agli altri meccanismi all'interno del sindacato a referendum come valore
Ah riprendono come scelta di lotta politica in contrapposizione
Alla situazione politica individuata nei suoi termini generare dei suoi termini di fondo
Mai come oggi dicevo l'unica proposta di partecipazione popolare non è conosco altri
Il cui spessore storico politico si iscrive nell'antagonismo di cui ho parlato
Qual è quella della strategia referendaria assunta dai radicali avuto tanta carica di puntualità
E di attualità
Rispetto al processo di civilizzazione rispetto alla lotta politica
Per questo
Volendo configurare in termini di concretezza
E non di evasione saggistica
L'iniziativa di questo confronto che stiamo facendo oggi qui i radicali chiamano il sindacato a misurarsi con la proposta referendaria
è evidente
è il momento in cui l'azione referendaria
Si fa ultimativa perché ultimativo
E il processo regime al limite ultimativo arrivato il processo il progetto regime
E segna non solo la linea di resistenza
Ma l'ipotesi di inversione di tendenza del processo degenerativo della democrazia e della sinistra
Catturata dalla cooptazione
Nella corporazione di potere
E nelle politiche di lottizzazione che ne sono la caratteristica fisiologica
Evidente
La coerenza e la proprietà di un confronto radicali sindacato puntualizzato sulla scelta referendaria che una scelta non è un'analisi
Del sindacato
Non è un suggerimento che aggiusta il cammino del sindacato nella situazione data è una scelta che cambia o cambierebbe il sindacato
E le cose si cambiano con le scelte non con le ipotesi e con le scelte politiche
Perché
Io ho finito compagni perché o ridotto al minimo il mio intervento non volendo introdurre distrazione volendo focalizzare perfettamente il discorso radicale
Perché l'interlocutore Wille è una domanda a cui noi radicali dobbiamo e vogliamo risponde
Per due ragioni
Dando per la semplice ragione che lui il e
E si è detto Helsinki il sindacato più disponibile e lo è obiettivamente al momento quanto meno dicevo per due ragioni
Perché
Nella triplice nella unità sindacale vincolante esche Martin Zante egemonica
Una componente minoritaria
Portata di conseguenza a compensare
Questa sua condizione
E perché e un sindacato socialista
Noi ci crediamo
Lo prendiamo in parola
Più disarmato degli altri di fronte alle contraddizioni
Che incalzano la realtà organizzata del sindacato e quindi più disponibile
E più problematico degli altri ad avvertire l'ambiguità
Che tormenta il mondo socialista
Nel nostro tempo
Questo compagni
E con molta semplicità
Tirato all'osso e all'essenziale
Il discorso dei radicali almeno nella mia personale interpretazione al sindacato
Su questa analisi su questi giudizi
Su questa valutazione che investe la lotta politica
Noi noi evitiamo ad una scelta sta al sindacato sentirlo se ne o meno coinvolto Rachel tentano i radicali l'abbiamo fatta
E naturalmente cerchiamo di farla valere
Cerchiamo violentarla coinvolgente non con la sigla radicale compagno Miniati è trascurabile tutto questo Qusay che noi radicali e tutte le volte che questa scelta si generalizza
Però oltre che si rompono gli schemi
Sì se si è d'accordo no no no no
No no d'accordo Maiolo approvi approfitto per spiegare tutte le volte che si rompano gli schemi di corporazioni potenti
Di aggregazione di potere si creano più ampi spazi di aggregazione
Sai che è la parola d'ordine del partito radicale disorganizzati
Vale a dire inserite vie perdetevi in questi più ampi spazi di aggregazione
Quindi non con la sigla radicale
La nostra quindi è una proposta politica che presumiamo
Valida puntualmente valida
Per lo meno l'unica rispetto alla situazione
In cui è nel nostro Paese il fenomeno democrazia
Caratterizzato al nostro avviso per un processo di deterioramento interno così come sindacato dalla scadenza del progetto e del processo regime
Ed evitare il regime salvare la democrazia con questo che quel con con quello che questo vuol dire cioè con i valori
Che si vogliono salvare non in posizione difensiva perché indifesa non si fa non si salva nulla ma invertendo la tendenza
Con una inversione di tendenza cioè
Compagni
Rilanciato
Abbiamo la presunzione di petto
Di aver fatto una proposta coinvolgente impegnativa style sindaca sindacato sentire se ne con l'importo
Ha la parola Tiziano Treu
E dopo tre ore ci sarà l'intervento di Gino Giugni col quale chiudiamo questa sera
E il rinnovo l'invito ad iscriversi per domani mattina per avere un quadro del dibattito
Vorrei partire anch'io
Con una brevissima osservazione sul titolo
Fosse può sembrare banale ma credo che siccome c'è questa sequenza conflitti sociali democrazia sindacale referendum
Ecco non vorrei che la sequenza fosse intesa nel senso che la problematica del conflitto sociale e tutta interna
Alle relazioni sindacali italiano dico al sindacato la democrazia sindacale
Lo dico perché magari qui dentro no ma qualche tace e non c'è stato anche qui mai c'è questa queste idee in giro io credo che il problema delle cause e quindi anche dei rimedi dei conflitti sociali e sindacali General sociali non stia tutto all'interno non solo in Italia ma in Europa del sistema di relazioni industriali
Ma
Semmai linee rapporto tra sistemi relazioni industriali e sistema politico sta nel se vogliamo
Nella crisi di legittimazione e di della democrazia in generale nel dello stato capitalistico avanzato come si dice
Ecco questo non per dire che non dobbiamo fare nell'autocritico perché dica sindacale io cercherò di farne un po'dall'interno non da professore
Ma e ci sono dei limiti a questi complimenti
Che oggetto
No anche perché non vorrei che ogni tanto Federico Mancini mi dà questa impressione che sì sì sì credo di poter fare molta strada con per esempio su questo punto con un po'più di regole sindacali leggi rinunce come ha detto lui
è un po'meno magari di regole garantistiche non vorrei che anche qui dubbio l'UE abbiamo una polemica sul caso FIAT
Ma non un citato andati quindi voglio dire se il titolo andasse a letto
Come dovrebbe per prendere tutta la problematica se mai sarebbe stato il caso di dire i conflitti sociali
E se volete Stato corporativo sindacato in quanto su cubo o comunque problema attizzato da questo problema della crisi
Dello stato keynesiano del problema della del neo corporativismo di qui si è parlato che qui ma comunque chiuso il discorso preambolo sul titolo
Perché detto questo
Il problema della democrazia sindacale esistere centrale io credo che tra le critiche fatte
Anche molto probabilmente molto parziali di cui son pieni giornali veri rinascita in particolare negli ultimi tempi e questo punto da democratici Racale sia un punto
Su cui fare discorso critico veramente
Devo dire anche se guardassimo indietro al famoso sessantotto sessantanove sessantotto per dire troveremmo alcune considerazioni che fanno vedere come allora
C'era dico allora sindacato se ne dicevano di tutti i colori voglio dire il problema del rapporto sindacato e propria base dopo vent'anni di di dopoguerra era gravissimo
Lo scollamento l'incapacità del sindacato di capire di gestire i problemi della nuova allora classe operaia
Non dimentichiamo adesso a distanza di dieci anni dopo più finito un ciclo che potremmo di io potrei dire degli anni Settanta di riassorbimento di problemi non risolti nel dei due decenni del dopoguerra di maturità
Contrattuale
Dopo un decennio degli anni settanta difficile ma che ha tutto sommato portato a un certo livello di maturità contrattuale il nostro sistema sindacale siamo all'inizio un altro ciclo e qui sono d'accordo
Con Piero Craveri su altre cose no
Nel senso che il problema è appunto di affrontare i fino in fondo
Badate bene non solo il problema del sindacato che ha acquisito lo stato di soggetto Rucco contrattuale è un'autorità riconosciuta e quindi al problema dello Stato che è vero ma anche il problema della stessa identità
Del sindacato come soggetto contrattuale la propria rappresentatività che di nuovo rimessa in discussione a fronte della diversità
Della situazione della crisi del mercato del lavoro degli Stati emergenti che non conosce che fa fatica a conoscere e tanto più rappresentare come le sessantotto non conosceva e arrivato in ritardo sulle sull'operaio massa
Ecco questo lo da per dire che se guardia questo problema voglio dire se questa giusta scansione sessantotto sette ottanta settanta fine viene sedata e anche questa proprio un po'dell'Europa perché perché anche in Europa abbiamo grandi periodi di questo tipo cioè anche in questo momento in tutta Europa si parla e di scollamento grave di crisi di rappresentatività del sindacato mai riconosciuto istituzionalizzato
Nei riguardi non solo le nuove classi emergenti giovani donne marginali eccetera c'è ma anche nelle aree a forte da supera non non per niente il problema fondamentale non è quello delle regole Federico Mancini Oppini appena finito di fare un'analisi e così posto per Fitch anima del delle regole sul conflitto
In Europa regole ci sono sono molto fitte sono anche molto simili io sono rimasto colpito dalla somiglianza delle regole giurisprudenziali può anche legislativo qualche volta sullo sciopero
E anche delle regole per la procedura elevazione conflitto cioè per la trattazione delle controversie in modo di combattere la MiTo islamico conflittualità eccetera
Poiché le regole non vengono osserva
Abbiamo in Germania pochi scioperi ma quei pochi sono per il novanta per cento e e più in violazione delle regole nonostante legalismo teutonico
E interessino in Danimarca Paese tranquillissimo fino a tre anni fa non cito la Gran Bretagna perché notissima abbiamo novanta per cento pure di scioperi selvaggi cioè proprio crisi di rappresentatività evidentemente
Rottura delle regole
E allora problema di vedere quali sono le cause di questi conflitti come ricostruire consenso effettivamente polacco non voglio non posso ovviamente fare questo ma continua a ritenere che il discorso più generale e più importante svolto se vogliamo non fare solamente delle delle ingegnerie di fiato corto ma delle i tentativi di soluzione le provati generale il livello generale del della motivazione di questi compiti sociali per quanto riguarda la nostra zona sindacale è proprio la crisi
E per magari per raggiungimento delle funzioni tradizionali della contrattazione in questo senso no ragione Craveri ed è poi il problema perderà difficoltà nel sindacato di di Gary darsi darsi una strategia adeguata selettiva dei confronti anche dei problemi dello Stato ma su questo non posso andare oltre altrimenti
Per tale invece più all'interno due-tre punti mi sembra che vadano chiariti se poi vogliamo anche vedere che peso possono avere certe proposte
La centralizzazione
Del sistema sindacale che io trovo anche questa comune in Europa ma in Italia stranamente nonostante una forte forte decentramento del avuto dal nostro sindacato in un decennio è un e nel nostro nel nostro caso si abbattuta con una incredibile pesantezza su su questo sindacato decente decentrati
Noi abbiamo una una centralizzazione direi proprio anche prematura e rapidissima che come spesso in periodi di crisi si unisce spinta centrifughe che non conta
La corporativi creazione di cui si parla che è un male generale di queste società capitalismo avanzato si è abbattuta cariche è ritornata emergere all'interno del sindacato nonostante le parole che rappresenta la classe quella tradizionale e i giovani eccetera e basta vedere quanti operatori quante le risorse organizzative quanti quattrini lo Stato destina teso ai giovani a capire chi sono cosa voglio cosa possono fare le donne adesso potremmo dire agli anziani per vedere come sindacato ecco sindacato che oltre a essere attacca così preso dal virus della delle corporazioni le varie categorie all'interno certamente tutto proteso alla divisione alla di alla difesa di una classe forte operai sempre più ristretta e quindi appunto grosso problema
Di diritti ricominciare allargare la propria base e quindi anche se si vuole che l'interesse generale diamo un senso a a vedere come come fondati
Secondo tanti la crisi delle strutture
E nelle procedure della della sostanza in tema della democrazia sindacale
Ora tutti dicono le assemblee funzionano poco i delegati sono non contano niente di esecutivi contano tutti contano troppo per quello che che possono contare non contano niente delle cose sopra e tutto
Mi pare che questo sia un un problema
Ma e un problema che almeno due facce uno appunto è il la mancanza del del di di di di oggetti su cui esercitare il le proprie le proprie anche capacità democratiche non credo che si possa
Ricostruire una pratica democratica reale né a botte di referendum neanche sul solo ne compro procedure formali e democratici seme ma solo creando e luoghi faticosamente in cui si può esercitare in modo democratico poteri reali si tagliano fuori
Le strutture di base da da processi di Cina e significativi eccetera che partecipa per il giardinetto magari uno può anche partecipare per il giardinetto ma
Si domanda perché proprio perché solo sul giardinetto dopodiché i problemi di disaffezione colpiscono anche il quadro non parlo solo del della base parlo del quadro nel sindacato che frustrato eccetera
Ora io anche questa storia de la fabbrica avverta che bella come idea ma io ho l'impressione che qui la fabbrica e magari anche aperta solo che nessuno le risponde poco
Quindi allora sia diceva per riaperta così un esercizio
E i tanto più che la apre ha perso centralità problemi sono molto più complesse e non rimangano questi racconti
Quindi problema e l'isolamento di queste delle delle strutture della democrazia del sindacato
C'è il problema dell'unità sindacale che qui sto solo evocato una
E io non voglio voglio dire un aspetto che volutamente parziale ho l'impressione che si è puntato morto
Ipotizzando un avanzamento quasi una conclusione rapida il processo di unità sindacale alcuni anni or sono
Sulle strutture
Anche democratica appunto dell'unità sindacale per esempio con le strutture iniziali l'assemblea e magari il Telegatto già consiglio di fabbrica lo è meno nel suo complesso cioè
E poi al vertice il reame
Proceduto nota di ogni singolo sindacato perché si cominci anzitutto ad essere
Ogni singolo ringrazio una un'organizzazione in grado di esprime in modo trasparente
E la propria potenzialità rielaborazione di obiettivi costruire un minimo questo è stato siccome sindacato è piaciuto molto in questi anni ha dato una grossa organizzazione
Ho l'impressione che si sia e c'è stato questo sfasamento che il forte di fare questi ultimi periodi con le assemblea organizzativa delle varie Confederazioni degli invisibili discorsi del decentramento l'orizzontalità tutte queste cose forse sono
Il segno che si capisce che occorre
E ricominciare a guardare alla propria attrezzatura istituzionale per far fronte in modo democratico e problemi rossi che che i toni sindacato anche che poi ho ovviamente occorre confrontare in modo unitario ma
C'è stato un po'un salto usato distinti gradito
Ecco detto questo vengo al problema delle delle proposte anche o comunque del dibatto che mi pare positivo che si faccia su sulla appunto sulla democrazia anche anche come procedura al all'interno del sindacato è tra sindacato emana
La le procedure non sono tutte tutto né nella democrazia in generale né tantomeno democrazia sindacale ma sono pur sempre una parte importante
Della democrazia mentre qui noi abbiamo un sindacato che è cresciuto molto che sia istituzionalizzato che ha tanti scritti tanti quattrini eccetera è che nella più totale informalità delle prassi decisionale quindi prima di parlare di referendum per favore
Parliamo della democrazia del corridoio perquisita nel sindacato degli organi non decidono niente si decide tutto unico ricordo perquisiscono le decisioni del sindacato dalle interviste dei leaders no questo è un segno di in cui i vantaggi dell'informalità e qui io credo cominciano ad esse abbondantemente
Inferiori agli svantaggi per cui appunto c'è una veramente una deresponsabilizzazione anche degli degli organismi decisionali già a livello molto alto su qui va fatta una un'autocritica molto molto serio
E allora si può parlare anche dico di di diritti ritrovati istituzionali tipo
E i dare il giusto peso alla quella prassi che il voto segreto incerti acetilene anche cominciare dalla parte parlare di votazioni ad esempio
Che sono una cosa assolutamente utopica ma guardiamo se i tassi di ricambio dei dirigenti sindacali non quelli i poveretti dei delegati vogliamo quelli medi un medio-alti insomma non è che io autori e io ritengo che la votazione sia di per sé da da mitizzare ma conclude rendiamoci conto né a che livello sono i controlli anche sul
Sulla responsabilità di questi di questi dirigenti
E
è vero che appunto la situazione attuale da questo punto di vista è molto del responsabilità proprio per la per la informalità eccessiva però Miniati per favore non credo che l'alternativa sia tra è uno da una parte che certamente non è una procedura formale responsabilizzante decisione o comunque un certo tipo di sionismo di vertice e dall'altra parte
Il referendum perché adesso però subito il referendum per dire cosa penso in proposto ci sarà pure un po'una una maggiore anche
Ricchezza delle forme con cui si può o facilitare il processo difficile di ricostruzione democratica delle degli obiettivi nel sindacato che tra sindacato e proprio bar
E la proposta per esempio andrebbe certamente guardato bene nelle
Dentro in nei Consigli di fabbrica dei delegati io credo che premi sia sbagliato oltre un certo punto a aveva troppa paura di formalizzare alcune alcune cose da costruire
Anche se ritengo che problema grosso sia poi l'isolamento dei loro poteri ecco ho qualche dubbio alte è anche giusto questo qualcuno non so forse tu Piero ai
è un accennato con o qualcun'altra i permessi e l'aggiunta di tre notturne senatore anche queste son cose da guardare Cocco coraggiosamente
Sono meno convinto che la la il presidenzialismo applicato a all'esecutivo dei consigli di fabbrica se ho ben capito la tua proposta possesso e nell'altra nella direzione giusta
Ho l'impressione che poi ricadiamo impara che per ragioni tecniche del fatto che si eleggono tutti presidenziale mentre conversa plebiscito dopodiché chi è che le evoca più mai
Voi ho l'impressione che possa essere peggiore il il l'effetto di di di rigidità a questo livello che non il vantaggio della dell'investitura diretto ma comunque queste sono cose che mi pare
Vanno discusse ecco e con e vado conclude se come queste sono pur nella limitatezza di ogni discorso procedurale le questioni prioritarie da discutere nel sindacato
E giustamente Pizzorno tirava le orecchie almeno a tavola rotonda di di di Mondoperaio ad alcuni leader sindacali dicendo ma voi veramente siete convinti che il sindacato italiano sindacato più democratico così per designazione divina guardato un po'a guardare provate un po'a guardare
Un po'molto più modestamente su i meccanismi con cui voi siete rappresentativi siete in qualche modo ricercate una consenso effettivo sugli obiettivi
Prima di yogurt ultima sei osservazioni sulle prendo volevo fare un altro discorso che riguarda sempre le procedure e il conflitto sociale
E comunque passare per un manico delle procedure però
Che non sono ma
E poi ripetendo che le le cause del conflitto sono molto radicate nella struttura sociale complessiva esista però esistono margini di conflittualità pensiamo alla famosa micro conflittualità di cui si parla
Che sono proprio l'Effetto dispersivo di una situazione in cui Problemi sottostanti le controversie di lavoro quotidiane applicative nella fabbrica a livello decentrato non vengono risolti
Cioè noi siamo anche qui privi se guardiamo nel alle modalità con cui vengono affrontate
Lei le questioni che vanno visione colpito a livello di far perché siamo in una situazione di eccesso di informalità
E io credo che si si debba porre il problema di una ricerca di procedure e di forme per la la risoluzione e la prevenzione dei microfoni
Non perché penso che tutti i corpi che si possono risolvere con migliori procedure penso che le cause di alcuni conflitti sono molto a monte e quindi non si possono aggredire qui mass
L'ho convinto ripeto che c'è un'aria di conflittualità micro che è e conflittualità da problemi che sono lasciati marcire
E questo questo si lega poi al discorso della della della della fabbrica del fatto che non ci sono a livello decentrato poteri reali per affrontare i problemi i capi che non hanno poteri caso FIAT emblematico da qui punto di vista e e da parte dello stesso sindacato perché pur avendo potenzialmente una sutura come delegati che era la struttura naturale tra l'altro anche per la trattazione decentrato delle
Delle questioni delle questioni quotidiane che poi fanno creare questi conflitti in parte e non non li Autorizzati largamente voglia utilizzato in modo informale che finisce per essere anomia oppure deresponsabilizzazione
Ecco per venire concludere al referendum
Io sono stato cioè sono per prendo atto di di di alcune una serie di di precisazioni di griffe ce ne sono state fatte qui il la distinzione preferendo sindacale referendum generale
Il la la la riaffermazione di cadaveri che referendum di cui si parla non è con un passepartout Guè offrendo un fatto che deve essere fatto sotto rigorosa sorveglianza caso per caso con ambito non troppo vasto
Ecco quindi questo già mi pare che circoscriva un po'il il il discorso è ovvio anche che referendum è uno stipula istituto molto occidentale molto su cui non è lecito avere in in se sospetti pregiudizi e quindi io non vorrei
Non ho sospetti e pregiudizi in assoluto sull'istituto
Tuttavia e ritengo che come minimo non sia questo il problema prioritario e che in questa circostanza da affrontarsi dal sindacato e neanche fosse da dibattere proprio perché come sono quegli atti che ho detto
Io credo che in questa situazione
Di passa congiuntura sindacale basta poco perché il sindacato è in crisi di rappresentatività e anche l'incapacità di dare agli obiettivi
Anzi a partire su questa strada anche cautamente rischia di essere una
Fuga in avanti ma non per complessivo di perché per io ne prendo dipende molto dal contesto in cui funzione non resta il caso dalla svizzeri subito sembra dove il referendum sono all'ordine del giorno ma insomma l'uso
Non so se sia sempre quello che pensiamo noi
E chiaramente pene per gestire in modo non strumentale questo delicatissimo strumento è occorre che chi lo gestisce il contesto in cui viene gestito e sia un contesto appunto che ha le carte in regola e la
Per le Italia dei punti di vista ovarico come come un sindacato che a queste difficoltà che ho detto di selezione di obiettivi a fronte dei nove Problemi che a questi problemi di di di poca trasparenza propria propria
Difficoltà di rapporto con la propria base nove sia come un sindacato del genere si può mettere a fare consultazioni curvo di tipo le fare di tipo referendum
Che non siano che non rischino di essere delle
Dei plebisciti vuoti o delle fughe in avanti o addirittura delle cose un po'masochisti che
Indica anche il discorso il palo sulle sull'autoregolamentazione ma io credo che lei ha dichiarato che il problema le Autonomie mezzo non è un problema di consenso
Ma è un po'la costruzione del consenso su questa complicatissima vicenda non dico dei codici ma che non è quello il punto Marie come veramente realizzare un'autodisciplina delle forme e in sì ma degli obiettivi dello sciopero è perché non dimentichiamo io credo di sindacato abbia sbagliato effettivamente certe volte a tollerare certe forma perché era tollerato certi obiettivi o non aveva visto chiaramente quali erano gli obiettivi alternativi
Parla di quel consenso da costruire sulle forme di lotta sull'obiettività così come consenso sui nuovi livelli e obiettivi della contrattazione è un processo molto più difficile più lungo da costruire chi è che deve essere costruito non è per rimandare il discorso di quanto
Non si possa pensare appunto con delle proposte di cui di questo genere oltretutto anche questa famosa primi risultati non so se ci siano i secondi poi del de non ci sono il secondo non ci sono ancora della della dagli operai comunisti
Esame effettivamente interessante domandarsi perché sono insoddisfatti del contratto collettivo nazionale perché appunto problema quello che dici
Che dici tu cioè Piero del della parecchio l'esilio di Tunisi gli obiettivi del contratto collettivo nazionale
I rapporti eccetera però non dimentichiamo palato che le mio Cota queste risposte c'erano risposte largamente maggioritaria mi pare
In cui appunto si diceva che si dirige in questi operai così disciplinati così German ci volevano più quattrini sindacato nelle liste troppo pochi
Ora facciamo un referendum su questo quanti quattrini vogliamo allora voglio dire non non ti pare che qui se facessimo un referendum sull'autoregolamentazione uno
Sui quattrini le chiedo alle piattaforme aziendali andremo un po'probabilmente fuori strada
Ecco una domanda quindi concludo veramente
E il problema della ricostruzione degli obiettivi e della forza del sindacato è è il problema
Io direi che bisogna andare avanti questa distinzione in in questa direzione anche con discorsi di questo tipo
Ho l'impressione che il referendum come tale serve poco mente non serve molto neanche a ricostruire l'immagine del sindacato
Grazie alla parola Gino Giugni l'ultimo intervento
Di questa sera
Ma visto l'ora tarda cercherò di parlare per commina sanzioni perché così va
La prima affermazione che mi pare che possa reggere il resto del discorso è questa dalla l'impostazione del problema come derivata dalle relazioni in modo particolare però di Renoir
Puntualizzazione che è stata fatta da Mancini nel nell'affrontare il problema più più grave di tutti che il problema delle forme dei conflitti sociali
Emerge una dura e secca alternativa se il problema vada affrontato con un eccedenza di autorità o comune eccedenza di democrazia più autorità e deve essere l'Aprilia o più democrazia
Mi pare che in questa sede non sia il caso di soffermarsi sul pro e contro la domanda è puramente retorica la risposta è già data nel senso del più democrazia e la scelta d'altra parte che è stata fatta da tempo è stata anche la scelta dello Statuto dei lavoratori
Quindi sono rimasto un po'stupito di un alcuni tratti alcuni cenni di polemica retrospettiva del relatore Bandinelli
Circa determinate scelte dello Statuto dei lavoratori una riscoperta che è stata fatta di quella che è stata chiamata fu chiamato alla linea costituzionalistica garantistica sostenuta da alcuni partiti di massa
La enunciazione del l'articolo uno del progetto comunista come di un testo che diceva di più dell'articolo uno attuale dello Statuto dei lavoratori mentre sostanzialmente poi si tratta di affermazioni di principio che largamente coincidono fra di loro
Capisco il senso dalla polemica
è una polemica che viene condotta contro la funzione promozionale la funzione dello Statuto quell'anima dello statuto che
Cercato sia adoperata nel senso di esaltare la funzione del sindacato la funzione appunto di sostegno del sindacato
è vero ist lo Statuto dei lavoratori a privilegiato nelle e tra le varie scelte possibili Renata stirare le varie possibilità ha premuto quella della democrazia sindacale
Ha ritenuto di privilegiare l'assemblea sindacale rispetto all'assemblea politica
Ha ritenuto che in quel determinato momento storico la forma la struttura di democrazia che occorreva sviluppare fosse la forma la struttura di democrazia
Che era destinata a svolgersi nei luoghi di lavoro nel sindacato in un sindacato largamente partecipativo come testimonia la centralità nel sistema dello Statuto dell'istituto dell'Assemblea
Ora qui occorre una prova storica anzi una prova politica dimostrare che questa fase passa dimostrare in sostanza che quello che fu uno degli obiettivi dello Statuto fare spazio ai sindacati e comprimere la pressione degli apparati di partito nei luoghi di lavoro
Ecco di dimostrare che questo obiettivo va ribaltata che oggi è il momento di aprire lo spazio nei luoghi di lavoro agli apparati di partito e e comprimere in modo corrispondente lo spazio dell'autonomia sindacale
Se questo è vero
Se questo non è altro che il risultato l'esito l'immagine speculare della condizione di debolezza attuale del sindacato prendiamo neppure atto diciamo che è una pagina si è chiusa che nel decennio settanta settanta si è chiusa la pagina dello sviluppo della forma sindacale di democrazia e che occorre aprire un'altra fase però storicamente è valido che in quel momento
Le spinte massimo impulso di massimo impulso alla evoluzione della democrazia venivano dal mondo sindacale che in nuove nei luoghi di lavoro i veri reali protagonisti delle nuove forme di democrazia erano i delegati e le organizzazioni sindacali
I delegati nelle organizzazioni sindacali le organizzazioni sindacali che intuirono la novità del sito del delegato e che e che fecero quell'operazione quell'operazione abile se voi se voi possiamo anche dire di capaci e sagace col fazione che fu la sindacalizzazione del movimento dei delegati tant'è vero che in Italia non vi è stato un conflitto tra delegati e sindacati come invece nel mille novecentosessantotto sembrava che potesse emerge reti da Fiorani
Ora detto questo è chiaro però che il problema che si pone in tutta la sua dimensione come uno dei problemi primari e che cercherei di di non confondere nel calderone degli altri vero che il sindacato affronterà affrontare il problema della struttura della contrattazione deve affrontare tanti altri aspetti della vita sociale forse non so se lei vorrebbe proprio affrontare il problema dell'ENI o dell'editoria se non altro per non tirarsi addosso l'accusa di Pansy naturalismo che gli viene fatta così di frequente pensa che una sana concentrazione sui problemi mi dei luoghi di lavoro della fabbrica seppur della fabbrica aperta sia ancora una linea sindacale che è destinata a pagare ecco ma posto tutto questo de io credo che è centrale nell'ottica che ci siamo dati di
Questo convegno l'individuazione del problema delle forme in cui si esprime la democrazia sindacale io sì questo non sarei così autodistruttivo come sono molti in eccessi di carattere autocritico
Qui noi passiamo soprattutto dico la responsabilità in questo è proprio dei professori di professorini o degli intellettuali fiancheggiatori il sindacato da fasi di esaltazioni a fasi di depressione senza alcun elementi senza alcun fattore di autocontrollo
Nel mille novecentosessantotto sessantanove ci fu l'esaltazione delle assemblee chiunque avesse un po'studiato il mio Machiavelli ci o fosse un po'al corrente della tradizione o litologica italiana avrebbe subito in Vito come il momento assembleare avrebbe dopo qualche tempo generato una fase di degenerazione oligarchica è sempre avvenuto in tutte le forme di democrazia assembleare quindi problema in quella fase era non di esaltare le assi prima di garantire il ritmo di vita democratico delle assemblee questa è stata un'occasione perduta e noi accordiamo oggi che nelle assemblee e pienamente in atto il fenomeno della degenerazione di carattere oligarchico però se è vero che in quell'occasione dirvi esaltazione assembleare si scoprirono istituti e si portarono alle stelle forme di espressione democratica che in altri Paesi c'erano già ecco negli Stati Uniti le assemblee e la ratifica dei contratti ci sono sempre stati quindi in Italia si scoprì solo nel sessantotto sessantanove la necessità dell'Assemblea per la ratifica dei contratti dico è anche vero che non si può dire che oggi non esiste più democrazia nel sindaca e soprattutto non si può negare una verità storica molto importante che ne in questo decennio è stato fatto un salto di qualità enormi nel sessantotto eravamo meno democratici che non il tanto bistrattato sindacato americano oggi siamo più democratici che non larga parte dei sindacati europea
Ora la questo il problema quindi è quello di salvare certe forme di democrazia raddrizzare le storture che sono intervenute portare avanti appunto la efficienza del sistema di auto espressione democratica nell'ambito del sindacato e io ritengo che vi sia da porre in rilievo l'importanza di questo aspetto che ad onta del fatto che sia in atto un fenomeno degenerativo le cui caratteristiche sono stati qui molto bene denunciate
E ad onta di tutto questo ad onta cioè che sia in atto una processo di di degenera zione oligarchica nella struttura democratica del sindacato e nel sindacato stesso che si levano molte voci critiche
Cioè la coscienza critica del momento critico che attraversa la democrazia sindacale e vive presente anche nei gruppi dirige che nel sindacato e questo è un fatto abbastanza singolare e dire che in questo forse ci distinguiamo rispetto alla televisione San sindacale di altri paesi
Quindi il tema diciamo e all'ordine del giorno non è stato scoperto né oggi in questo convegno né è stato scoperto soltanto per interventi dall'esterno è stato scoperto anche all'interno del movimento sindacale
Quali sono le forme qui nella brevità del tempo che concesso dire e l'altra parte per rispetto anche al tema che da è stato dato a questo convegno direi che possiamo soffermati soprattutto alti esclusivamente sull'argomento del referendum
Sul l'articolo ventuno dello Statuto dei lavoratori Bettinelli ha condotto una analisi molto fisica greche rispetto a questo articolo ventuno cui Bettinelli ha detto e una norma che morta prima di nascere
Potrei obiettare che il referendum e non era mai nato quando è nata la norma nel senso che il referendum non è stato mai praticato dal movimento sindacale italiano per l'home dalla Liberazione allo Statuto dei lavoratori e dallo Statuto dei lavoratori in poi salvo il caso che tu hai reperito nei repertori di giurisprudenza
Ora perché non è stato praticato vi sono ragioni serie consistenti perché si difficili dosi tema il la pratica del referendum e credo che ve ne siano soprattutto da mettere due da mettere in rilievo
Anzitutto perché il referendum comporta una polarizzazione dei problemi un referendum significa rispondere sì o no i problemi sindacali le scelte sindacali molto spesso stanno invece sul mi l'aria le attività contro l'attività contrattuale l'attività di compromesso è una sieri una sequenza di compromessi se non fosse fatta di compromessi da a questo punto non esisterebbero più o il quadro poi o i lavoratori invece continuano a esistere tutte e due e segno che stanno andando avanti a forza di compromessi il referendum non è il mezzo migliore per dare una per far effettuare delle scelte in ordine a soluzioni compromissorie l'elasticità che possono avere altre forme di consultazione non è proprio del referendum
Il secondo aspetto è che i rapporti sindacali sono rapporti che per loro definizione sono antagonistiche cioè sui si svolgono no in un clima in un'area antagonistica i rapporti di democrazia sindacale hanno di fronte un antagonista che il datore di lavoro il padrone
Il referendum spesso possa essere spesso e volentieri può essere strumentalizzato
Altre meraviglie che qui nessuno ha ricordato un esempio abbastanza clamoroso quello tra British lei la vita potrebbe essere preso come punto di riferimento di confronto è proprio il tipico referendum che strumentalizzato è servito a determinato obiettivo di scelta che va bene per il governo conservatore in cattedra come per la direzione della British Leyland probabilmente non è stato al non è stato così gradito alti grossi ora poiché il referendum può essere strumentalizzato in questa funzione e poiché al referendum può anche in un tessuto sindacale abbastanza lacerato in atto o in potenza come quello italiano essere utilizzato ed essere strumentalizzato a fini anticomunitari
Questo spiega anche la cautela dello Statuto dei lavoratori che ha messo quel tipo di referendum quello generale no soltanto sulla base del consenso generalizzato di tutte le rappresentanze sindacali aziendali sono il primo a dire che le cautele sono eccessive
Riconosco che lo Statuto è stato troppo cauto da questo punto di vista riconosco che questa norma è se vogliamo una norma suicida nel senso che pone condizioni al suo esercizio tali che lo rendono estremamente improbabili però è anche vero e qui forse mi differenzio da vinte dalla lettura della spesa che ne dà Bettinelli che questa norma fa riferimento a un tipo di referendum che si si svolge se non ve l'orario di lavoro per lo meno nei luoghi di lavoro col consenso del datore di lavoro con la disponibilità e ti metti che va be'devono essere devono essere resi disponibili da parte dello stesso datore di lavoro se si vogliono fare consultazioni di tipo referendum anche al di là dei limiti l'articolo ventuno e mi pare che se c'è questa volontà politica non è certamente l'articolo ventuno dello Statuto i lavoratori apporre un impedimento allo svolgimento della stessa
Quindi diciamo che al fondo di tutto non c'è un impedimento di legge c'è una volontà non referendaria da parte dei sindacati sulla quale sarebbe invece fare una pro approfondita represse riflessione
Io non credo che al mito dell'Assemblea si debba sostituire poi il mito del referendum né tanto meno che il sindacato si è chiamato oggi a fare una scelta di fronte ad una proposta referendaria che è una proposta che ha tutto un altro significato
Quella che è stata portata qui da rocce ma tra i vari strumenti di democrazia
E sindacato credo che quello del referendum dovrebbe proporsi di utilità utilizzarlo in determinate circostanze forse non proprio lo sciopero e la più idonea per una sperimentazione di questo tipo ma che penso ad esempio
A certi conflitti di giurisdizione tra sindacati come quello che paralizzò per lungo tempo i trasporti aerei un paio d'anni fa ecco questi sono compiti che potrebbero essere affrontati attraverso l'uso del referendum
Io credo che al fondo di questa diffidenza nei confronti di questo strumento ci sia in ultima analisi si detriti di una di un mito assembleare ma anche i detriti di tutta una storia del movimento sindacale che e se andiamo a leggere gli Atti dei congressi dei primi anni del secolo e e nutrito di una profonda coscienza del fatto che l'organizzatore sindacale e un'avanguardia rispetto ammassi e ad una base che segue o può non seguire e al limite e ho in mente un importante relazione di Ludovico D'Aragona un congresso dalla FIOM questa base deve essere costretta anche anche i commenti commenti diciamo di violenta legge era si direbbe oggi a seguire a seguire la guida del sindacato
Ecco io penso che se dieci anni
Di conflittualità sindacale ma anche ma nei termini di partecipazione e di democrazia hanno Signs ricatto qualche cosa allora dovremo anche avere fiducia che questo rapporto tra leadership sindacale in base non debba più essere un rapporto da tra avanguardia e una base resistente che deve essere trascinata e sotto quel dal punto di vista allora direi che con maggiore coraggio con maggiore disponibilità ci si potrebbe accostare all'esperimento a questo grande speri
Mento che sarebbe per la democrazia sindacale italiana della scelta del referendum come uno dei mezzi di espressione democratica dello stesso
Io Gino Giugni la seduta è aggiornata a domani mattina alle ore nove e trenta
Giovane età ben
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