Cerimonia per i 100 anni dalla nascita di Aldo Moro

Fa ingresso e il Presidente della Repubblica
A inizio ad una cerimonia per i cento anni dalla nascita di Aldo Moro prende la parola il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri onorevole dottor Luca notti
Signor Presidente della Repubblica
Signor Presidente del Senato
Signora presidente della Camera Presidente Napolitano
Aldo Moro
Può parlare a tutti gli italiani anche alle più giovani generazioni più di quanto possono farlo molte altre grandi figure pubbliche del Novecento
Gli anni che viviamo di rapide innovazioni in tutti i campi e di importanti trasformazioni sociali somigliano per molti aspetti agli anni Settanta e sessanta e settanta del secolo scorso
Anni nei quali Aldo Moro fu assoluto protagonista della vita pubblica italiana ed europea perché comprese più e meglio degli altri il portato storico dei cambiamenti che si andavano producendo
Certo l'attività politica istituzionale dello statista Aldo Moro precede quegli anni a partire dall'impegno universitario nella Fuci
Fino al lavoro svolto nella Commissione dei settantacinque che redasse settanta anni fa la Costituzione repubblicana
Ma il Moro
Che dagli anni Sessanta si apre con intelligenza e coraggio alle inquietudini sociali I fermenti culturali della società italiana che oggi ci parla più direttamente
Il centenario della sua nascita promosso
In accordo con la Presidenza della Repubblica
Dalla struttura di missione degli anniversari di interesse nazionale che ho l'onore di avere tra le mie deleghe di governo è l'occasione che ci aiuta a riappropriarci
Di Aldo Moro pienamente
Restano un passaggio fondamentale della storia d'Italia
Il suo rapimento e la sua terribile morte
Ma oggi essenziale riappropriarsi dell'opera
Di un uomo di Stato che Guido per mano
La Repubblica in anni appassionati e difficili
E la cui dopo per mano con la tenerezza ideale dell'vero amor di patria e con l'intelligenza politica che solo sa nutrire la dedizione verso il bene comune e l'interesse generale
In un discorso molto in uso
Durante una campagna elettorale delle elezioni amministrative del mille novecentosettanta disse
C'è da vivere più in fondo la vita democratica occorre che le forze politiche
Facciano un passo verso una società in cui età
Comprendendo la
Ma senza alcuna abdicazione
Ai propri compiti di guida intelligente e aperta
Morosi mostrò sempre disponibile verso il cambiamento morosa qui va bene che la politica non può tutto e che spesso i mutamenti della società
Avvengono indipendentemente da essa
Ma quando tali mutamenti avvengono la politica deve trovare in sé le forze per disporsi positivamente verso essi e non mancare al dovere
Di governarli verso gli ideali di libertà e di giustizia
Il cambiamento non va blandito insomma Moro non lo ha mai fatto
La sfida con i suoi
Propositi innovativi affinché determini il miglioramento delle condizioni di vita del più ampio numero di persone a partire dalle persone
Con un retroterra sociale più disastrato
Per queste ragioni la sfida di Aldo Moro per un cambiamento progressivo diventato al bene comune è anche la sfida di oggi anche oggi una società attraversata
Dal mille contraddizioni parla la politica come linguaggio aggressivo sulla scia della dura crisi economica degli ultimi anni e utilizzando i nuovi strumenti di comunicazione della Rete
La classe dirigente del Paese per citare Aldo Moro
è chiamata non abdicare al proprio compito è chiamato ad assumersi l'onere
Della rappresentatività delle nuove istanze sociali
E il dovere e il rischio
Del governo di queste stesse
Senza cavalcare la paura
Le paure diffuse tra i cittadini per i propri scopi di consenso immediato è sbagliato offrire alle domande complesse del presente risposte troppo semplice talvolta banali
Tornare al Moro oggi al suo impegno politico istituzionale al suo lavoro intellettuale
è una scelta felice non soltanto perché onora la memoria di un grande italiano
Ma anche perché nella riflessione e nell'opera di Moro possiamo trovare strumenti utili alla completa alla comprensione della realtà odierna
Questo centenario sia dunque
L'inizio di un cammino di riappropriazione piena di Aldo Moro
I momenti difficili capita che una nazione abbia necessità di tornare
All'insegnamento dei propri padri
L'Italia di oggi ha bisogno di Aldo Moro non solo per rivisitare il proprio passato quanto per esplorare un futuro che rappresenta insidie ma tuttavia e anche ricco di straordinaria opportunità buon lavoro grazie
Prende la parola onorevole professor Giuseppe Vacca
Ma
Signor Presidente della Repubblica
Presidente in merito autoritario amici
Il punto da cui si diparte
La lezione di Aldo Moro
E la sua visione dello Stato democratico
Formatasi fra la caduta del fascismo e la stesura della Carta costituzionale
Alla caduta del fascismo moro aveva già affrontato il problema della trasformazione dello stato autoritario di masse secondo la definizione data dal freddo Rocco al regime fascista
In uno Stato democratico ispirato ai valori del personalismo cristiano
Tuttavia
L'esperienza della Costituente fu decisiva per la definizione non solo dei suoi istituti giuridici
Ma anche delle forze politiche e dei movimenti sociali e delle correnti ideali
Che avrebbero potuto realizzarlo
Quando il dieci settembre del mille novecentoquarantasei fu raggiunto l'accordo sui valori fondamentali dell'ordinamento costituzionale
Molo di Fini una
Felice convergenza
Delle concezioni
Solidaristiche cristiane con le concezioni di solidarietà sociale di cui sono portatrici le forze socialiste e comuniste
E non era una definizione scontata con interamente condivisa dagli stessi Costituenti
Perciò
Nel commento al voto finale sulla carta intervenuto quando ormai era cominciata la guerra fredda respingeva l'idea della di divisioni fatale del mondo in due campi contrapposti
Auspicando la salvaguardia degli spazi di diversità che avevano reso possibile il parto costituzionale nella speranza che la guerra fredda si rivelasse solo una parentesi
Non sorprende dunque che Moro divenisse il leader della Democrazia Cristiana quando
L'inizio della distensione internazionale così fine
Hai decenni al decennio più aspro dello scontro fra i blocchi
è un paradosso solo apparente che Moro abbia affidato lo sviluppo dei suoi pensieri sullo Stato alle motivazioni della sua politica
Egli fu fin dalla prima legislatura repubblicana un politico in atto
Il suo pensiero veniva comunicato principalmente attraverso la parola
Quindi la sua concezione dello Stato democratico si articolo nei discorsi che preparavano l'apertura a sinistra
E li definisce lo Stato democratico lo stato del valore umano
E se questo voleva dire riconoscere e garantire il prestigio di ogni uomo
Insito nella sua libertà essa doveva essere congiunta la dignità che si esprime nella spinta alla espansione e alla partecipazione dei beni del mondo
Ne discende una concezione del pluralismo sociale che non è dettata dalla preoccupazione dall'urgenza di prevenire i rischi della lotta di classe ma definisce il limite della politica stessa
Che per unificare il molteplice deve porre i singoli individui e i gruppi sociali su un piano di pari dignità di parità morale
La visione dello Stato democratico come unità dialettica di società politica e società civile
E figlia di un'epoca in cui
Le domande di libertà ed eguaglianza sgorgano dall'avanzare di una società civile mondiale
E lo Stato per condurle a sintesi deve proporzionare le risorse politiche limitate di cui dispone ai processi internazionali che le possono accrescere facendo emergere il contrasto irriducibile
Tra lo Stato democratico aperto alla collaborazione internazionale più vasta e lo Stato totalitario fondato invece sull'autarchia
Unità del molteplice e a sua volta uno fra molti lo Stato democratico alla vocazione della pace ma soprattutto la fa la vocazione dell'intesa e delle vinto fecondo dibattito che lo vivifica
Lo Stato democratico si di finisce dunque anche al suo confine in ragione della sua capacità di superarlo
Quando Moro enunciava questi pensieri si era agli albori della distensione internazionale ma anche al culmine della sfida globale del comunismo
Tuttavia l'ispirazione cristiana della sua visione della democrazia
Alimenta un fondato ottimismo sulla possibilità di raccogliere vittoriosamente quella sfida
Moro ha di fronte l'unico partito comunista che avesse partecipato alla fondazione di una Repubblica democratica conforme ai principi del costituzionalismo europeo
Ha di fronte Togliatti che favorisce l'evoluzione del quadro politico italiano pur sapendo che la prospettiva del Governo resterà preclusa al suo partito
Il confronto col Partito Comunista e quindi impostato da Moro in chiave di lotta per l'egemonia che non esclude anzi intende favorire l'evoluzione dell'avversario
Nei primi tempi del centrosinistra si diffuse un paragone fra Moro e Giolitti ma a mio avviso esso non convince
Giolitti si muoveva nel solco del pensiero di Benedetto Croce
Che riconosceva il socialismo come nuovo protagonista della vita sociale ma gli negava la possibilità di ambire all'egemonia
Poiché la sua ideologia non aveva la dignità di una filosofia
Era un'impostazione dal primo Novecento quando il socialismo nella sua rapida progressione non aveva però ancora dimostrato la capacità di sfidare la civiltà liberale
Il mondo di Aldo Moro e tutt'altro anche perché il comunismo è un attore politico globale
Che si presenta
Come un nuovo protagonista della storia della libertà
Tornando dunque all'Italia
Moro affida la sua strategia politica e la capacità di dimostrare che la Democrazia Cristiana non è il partito di fiducia della borghesia secondo l'insidiosa definizione di Palmiro Togliatti
Ma un un grande partito popolare e nazionale
Questa qualificazione
Evoca l'esperienza dell'antifascismo come è noto l'antifascismo non aveva riguardato solo la storia d'Italia ma i caratteri del nuovo ordine mondiale scaturiti
Dalla guerra che successivamente
Con la cristallizzazione del bipolarismo fra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica avrebbe imposto due diversi principi di legittimazione
L'antifascismo come criterio di legittimazione democratica e l'anticomunismo come paradigma della legittimazione a governare
Per la Democrazia Cristiana di De Gasperi partito di ispirazione cristiana la cui laicità era favorita dalla recente apertura della Chiesa alla democrazia
L'unità politica dei cattolici e l'ispirazione antifascista erano garanzia di primato del cattolicesimo democratico
Si è detto con acume che Moro era il più Degasperi hanno dei dossettiani
La sua interpretazione della formula De Gasperi Anna della DC come partito di centro che cammina verso sinistra
Si riassume nella visione del centrosinistra come proposta politica più idonea a guidare il progresso della Nazione italiana
Per Togliatti l'antifascismo era stato il par il paradigma della conciliazione fra classe nazione
Per Moro come per De Gasperi il problema principale fu quello di neutralizzare le forze della destra reazionaria molto influenti nella storia d'Italia
Ridefinendo i confini dell'unità popolare
Questa impostazione che rendeva cogente un confronto permanente con il variegato mondo del movimento operaio
E del liberalismo incontrava un problema fondamentale la divisione delle forze riformatrici fra Governo e opposizione
Che rendeva più fragile l'unità della Nazione italiana
Moro formulo la visione più completa dell'antifascismo democristiano celebrando a Bari il trentennale della Liberazione
Il momento politico era caratterizzato dalla sconfitta della strategia della tensione
Grazie alla risposta articolata e alla mobilitazione popolare
Che le forze antifasciste
Avevano messo in campo negli ultimi tre anni ma il suo discorso aveva un respiro tutt'altro che contingente
In quanto riportava la definizione dell'Unità popolare della nazione italiana
Ha i caratteri della Resistenza e della guerra di liberazione
Grazie soprattutto i partiti antifascisti argomentarla Moro nel corso di trent'anni si sono concilianti alla democrazia ciechi tentati talvolta da suggestioni autoritarie chiusure classiste
E grandi masse di popolo oggi garantiscono esse stesse quello Stato che un giorno consideravano con ostilità quale irriducibile oppressore
Il nostro antifascismo affermava quindi in conclusione
Non è solo un dato della coscienza
Il risultato di una riflessione storica ma è componente essenziale della nostra intuizione politica destinata a stabilire il confine tra ciò che costituisce novità e progresso e ciò che significa conservazione
E reazione
Il centrosinistra fu sconfitto nelle elezioni politiche del mille novecentosessantotto ma se vogliamo seguire il filo dei pensieri di Moro fino al memoriale scritto nella prigione delle Brigate Rosse
Il progetto riformatore che avrebbe dovuto completare l'attuazione della Costituzione era fra un altro già nel mille novecentosessantaquattro
Per l'effetto concomitante della insufficienza di risorse riformisti che nel sistema economico italiano e delle rigidità della democrazia bloccata
Questo aveva isterico la vita della Democrazia Cristiana divenuta secondo loro un castello munito in cui si erano rifugiati gruppi di potere che non intendevano rinunciare ai loro privilegi
Moro ebbe quindi una straordinaria intuizione del mille novecentosessantotto come occasione per far rivivere i valori sul Vigili del cattolicesimo democratico
Se la seconda guerra mondiale aveva fatto rinascere lo Stato nazione europeo la sua crisi riemersa nel mille novecentosessantotto scaturiva da un mutamento radicale dei processi di globalizzazione
Nel ventennio precedente si erano stati appannaggio
Delle classi dirigenti ora passavano nelle mani dei popoli in Occidente in tutto il mondo questo era il pensiero di Moro quindi
Parlando al Consiglio nazionale del suo partito il ventuno novembre mille trecentosessantotto Moro affermò
Tempi nuovi si annunciano e avanzano in fretta come non mai
L'ampliarsi del quadro delle attese e delle speranze dell'intera umanità
La visione
Del diritto degli altri
Anche dei più lontani
Da tutelare
Non meno del proprio
Il fatto che i giovani sentendo sia un punto nodale della storia
Non si riconoscono nella società in cui sono e la mettono in crisi sono tutti i segni di grandi cambiamenti e del travaglio doloroso nel quale nasce una nuova umanità
Nel profondo e una nuova umanità che vuole farsi
E il molto irresistibile della storia un modo nuovo di essere della condizione umana
Questa intuizione apriva la strada ad una rifondazione della democrazia ma poneva il problema del suo fondamento universalistico
E Moro a tal fine neri lanciava le radici cristiane
Il doppio movimento di una globalizzazione dall'altro dal basso sempre quindi annunciare per Moro il tempo del ricongiungimento della politica con la morale
Questa visione ispirò la politica estera di Moro quando fare mille novecentosessantanove e minerale centosettantaquattro ricoprì ininterrottamente il ruolo di Ministro degli esteri
Erano anni di promettenti sviluppi della distensione internazionale ma anche di consolidamento del bipolarismo fra Stati Uniti e Unione Sovietica
Che conseguirà una stabilizzazione degli equilibri internazionali feconda di risultati nella riduzione degli armamenti e nella ricerca di soluzioni
Politiche ed alle crisi internazionali più gravi a cominciare dalla guerra del Vietnam
Lo scenario globale appariva favorevoli all'affermazione dell'Europa dove si sviluppavano con successo la Ostpolitik divide Bramante e quella del Vaticano
Incentrata sui diritti umani
Morosi inserito un efficace iniziativa dell'Italia di cui potrò richiamare qui solo alcuni capisaldi
Lo slancio con cui aveva annunciato i tempi nuovi lo conduceva ad affermare dalla tribuna dell'undicesimo congresso della democrazia cristiana cito
Sulla soglia della politica internazionale non ci si arresta più
Con una sorta di essa di rassegnato fatalismo
Come si fosse di fronte ad una dura necessità
Ma ci si impegna pur con i nuovi doverosi accorgimenti della prudenza e del realismo per fare semplicemente della legge morale un criterio di azione politica a tutti i livelli
La scienza della Cina che reclamava il riconoscimento del suo ruolo globale
Che è rispettata
Limitava l'intimità ma l'efficacia della politica di gruppo di stabilizzazione bipolare ma secondo Moro il multipolarismo che ormai caratterizzava la struttura del mondo
Creava le possibilità di approfondire la distensione in Europa senza rischi per le prerogative dei due maggiori potenze
Ferma restando la ragion d'essere dei blocchi militari fino a che non si fosse creato
Un clima di fiducia generale
Necessario per risolvere politicamente crisi e conflitti regionali cito non è immaginabile affermava
Allo stato della nostra cultura e del nostro sviluppo morale che la pace nel mondo possa essere per sempre affidata all'equilibrio del terrore e al bilanciamento delle potenze in campo
La politica estera dell'Italia quindi operare per il superamento dei blocchi militari per la loro contemporanea ed equilibrata di soluzione
Essa faceva tutt'uno con la politica estera Comunità europea e se l'Europa non aveva ancora raggiunto un grado di unità sufficienti
Per far valere il suo progetto di distensione
Moro sentiva che stavano nota maturando i tempi e per una sorta di costituente politica dell'Europa
Prefigurando nel futuro di potenza civile capace di esercitare un'influenza globale
Assunto dunque l'incarico di ministro degli esteri Moro esplose compiutamente la sua dottrina della parcella assemblea delle Nazioni Unite l'otto ottobre due mila otto novecentosessantanove
Collegando la soluzione dei conflitti internazionali alla riduzione per via politica del dei molteplici squilibri che interessavano le diverse regioni di un mondo sempre più integrato e interdipendente sono parole sue
Quindi sostenne con forza
La necessità di di di dotare l'ONU i dispositivi efficienti per le operazioni di mantenimento della pace e della sicurezza
Guido Corso Formigoni ha riassunto efficacemente la sua visione nell'obiettivo di una interdipendenza strutturata che prendesse il posto della mera politica di Potenza
In questa prospettiva si impegnò tenacemente nella nascita della conferenza per la sicurezza e la cooperazione europea che tenne a battesimo precedendo in Consiglio atlantico del maggio del mille novecentosettanta
Ma già nel febbraio del settantuno incontrando insieme a Colombo in un viaggio a Washington rigetto Richard Nixon ricchi Kissinger all'indomani della vittoria di Unidad Popular incide
Dovete riscontrare l'aperta ostilità dell'amministrazione americana verso la scultura l'apertura al confronto con il Partito comunista che Moro prospettava già da due anni
Tuttavia i progressi della distensione bipolare incoraggiava non la sua visione della coesistenza europea mentre il clima comincerà a mutare rapidamente con la fine del sistema di Bretton Woods
Con la guerra dello Yom Kippur e con l'appoggio americano al colpo di Stato incivile
Il settantatré fu quindi l'anno delle maggiori tensioni fra il progetto di distensione europea
Cognato da Aldo Moro fra gli altri e la visione Kissinger Rihanna dell'ordine mondiale
Condivisa anche da Mosca e nel settantaquattro con l'uscita di scena di vibrante
Gli Stati Uniti riaffermare uno tra loro di CPT scippo globale associandoli la Germania dirlo subito
E la Francia di Valéry Giscard estende
In una prospettiva che escludeva un ruolo autonomo dell'Europa
CSCE si sarebbe conclusa l'anno dopo ai sinti con un avanzamento significativo della distinzione
Ma segnata da un unico registro egemonia americana valido per tutto l'Occidente mentre Moro tornato alla Presidenza del Consiglio affrontava la crisi più acuta della politica italiana
I tempi nuovi di cui Moro aveva parlato nel sessantotto erano densi di novità anche nel nostro Paese
La vittoria del Partito Comunista nelle elezioni politiche e la conseguente crisi del Partito socialista unificato decretare la fine del centrosinistra
Mentre il partito comunista con la condanna dell'intervento sovietico in Cecoslovacchia aveva compiuto un gesto significativo di autonomia da Mosca
In autunno cominciava un ciclo di mobilitazione sociale destinato a svilupparsi svilupparsi impietosamente dai diritti sociali e diritti civili per quasi un decennio
Mentre il dissidio Cino sovietico si sarebbe trasformato a breve in uno scontro militare che sanciva la fine del movimento comunista internazionale
Infine
Le prime sconfitti americani in Vietnam e gli orientamenti dell'Amministrazione Nixon PEA annunciavano previsioni significative della strategia globale degli Stati Uniti
In estrema sintesi entravano in crisi equilibri internazionali che avevano garantito un ventennio di stabilità
Di cui l'Italia si era trovata particolarmente mentre al suo interno emergeva la crisi del sistema politico
Intervenendo all'undicesimo conto congresso della Democrazia Cristiana il ventinove giugno sessantanove molo ripropose la formula di centrosinistra ma introducendo una novità decisiva rispetto al decennio precedente
Prospettava radici e ha i suoi alleati la possibilità di impegnare il partito comunista in un confronto costruttivo in altre parole faceva cadere la detti già ad eliminazione
Pregiudiziale della maggioranza a sinistra e citava il Partito Comunista misurarsi propositiva mente con il Governo dall'opposizione
In prospettiva storica era
Forse il solo modo comunque in modo concreto di porre al centro dell'agenda il tema della democrazia bloccata
Come grande questione della politica nazionale che interpellava tanto le forze di maggioranza quanto l'opposizione di sinistra
Il confronto si fondava sul riconoscimento della legittimazione democratica del PC
Un inquietante problematica presenza a vita nazionale e internazionale lo definiva loro
Grazie anche all'influenza reciproca sviluppatasi fra i due partiti fra i due maggiori partiti in più di trent'anni di vita repubblicana
Ma
Moroso soprattutto sfidava il PC a conseguire una piena autonomia da Mosca e a dimostrare che un socialismo dal volto umano represso poco meno di un anno prima Praga fosse possibile almeno in Italia
Per comprendere per comprendere le ragioni più urgenti per cui Moro riteneva indispensabile sciogliere il nodo della democrazia bloccata
Conviene soffermarsi sul discorso pronunciato il Consiglio nazionale da Democrazia Cristiana due mesi dopo la clamorosa sconfitta subita dal partito nel referendum sul divorzio
La fine del sistema di Bretton Woods aveva effetti dirompenti sull'Italia
E Moro operando per riportare il suo partito dalla politica di centrosinistra denunciava una vera e propria emergenza nazionale che esigeva una coesione del Paese
Che non si poteva conseguire senza il coinvolgimento del PC
La posta in gioco diceva e la nostra esclusione dal novero dei protagonisti dell'economia e della politica mondiale
Il nord il nostro ripiegare
Verso una forma anacronistica e asfittica di auto ca autarchia principio di impoverimento e di decadenza
Quindi polemizzando con la proposta del compromesso storico di Berlinguer
Proponeva uno sforzo di solidarietà nazionale invocando con fiducia il sostegno dei parte europei
Inoltre
Avvertiva che la crisi degli anni Settanta investiva
Tutte le democrazie occidentali
Cito l'equilibrio fra le crescenti di Bertacca delle società moderne
E il potere necessario all'ordine collettivo è fra i più grandi se non il più grande problema della nostra epoca
Ma
Rigettando le diagnosi della crisi della Democrazia ispirate al paradigma economicistico del sovraccarico della domanda
Si mostrava fiducioso che in Italia le risorse della democrazia rappresentativa fossero sufficienti per affrontare la crisi in modo espansivo
Purché si socie si sciogliesse il voto della democrazia bloccata
Tuttavia
Tanto il quadro internazionale quanto la situazione italiana subiva ero una rapida accelerazione
Lo straordinario successo dei comunisti nelle elezioni regionali del mille novecentosettantacinque indusse segretario del Partito socialista Francesco De Martino a dissociare il suo partito dalla formula di centrosinistra
Cominciava disse Moro una terza è difficile fase dell'esperienza democristiana
In cui avvertiva il suo partito che l'avvenire non è più in parte nelle nostre mani
Il riallineamento dei socialisti non era motivato da una convergenza strategica colpirci bensì dall'intenzione di
Spostarlo sul terreno della alternativa di sinistra la democrazia cristiana
Quindi De Martino provocò la crisi del Governo Moro la Malfa e le elezioni anticipate
Che sfociano nella duplice vittoria del venti giugno mille novecentosettantasei
Si determinava una crisi di governabilità che gettava grande allarme sia Ovest che est esasperando le rigidità del vincolo esterno
Poco dopo le elezioni il vertice di Puerto Rico poneva con come condizione per la concessione all'Italia di un presto del Fondo monetario internazionale
Necessarie a fronteggiare il debito del Paese l'esclusione del Partito comunista da qualunque combinazione di governo
Dalla nuova collocazione di Presidente del Consiglio nazionale della DC Moro continuo ad operare per sciogliere il nodo vero demorde la democrazia difficile
Il governo monocolore guidato da Andreotti si reggeva sull'astensione dei partiti dell'arco costituzionale
Risolta con un'efficace manovra di rientro emergenza economica alla fine del settantasette si fosse si pose il problema di un nuovo monocolore concordato con tutti i partiti che sostenevano il Governo in carica
Sciogliere il nodo della democrazia bloccata diventava urgente opporsi
Riuscì a far accettare gruppi parlamentari del suo partito l'ingresso del piccino una maggioranza di programma che avrebbe votato la fiducia ad un nuovo governo monocolore Andreotti come avvenne proprio il tragico giorno del suo rapimento
Quali sarebbero potuti essere i passi successivi per giungere al traguardo di una democrazia dell'alternanza
I documenti più significativi di cui disponiamo dimostrano che Moro riteneva che il Partito comunista potesse portare a termine il percorso di autonomia da Mosca ma aveva bisogno di tempo
Il suo coinvolgimento nella maggioranza
Ne avrebbe accelerato il cammino
Creando le condizioni per giungere a nuove elezioni
Dopo l'avvicendamento dei leoni al Quirinale
Impostate sul riconoscimento reciproco lo farà regia impicci della delegittimazione a governare
Il superamento della democrazia bloccata si fondava quindi sul riconoscimento del ruolo democratico e nazionale svolto dal pc
Dalla Resistenza in poi
Ma anche sulla sfida a sviluppare la sua autonomia fino al punto di far cadere le pregiudiziali americana ed europea al suo ingresso nel governo
Con il suo coinvolgimento in una maggioranza di programma la Democrazia cristiana aveva fatto tutto quanto era nelle sue possibilità per avvicinare il traguardo
Spettava ora al Partito Comunista portare a compimento il suo percorso di autonomia in modo da convincere i Paesi alleati a cambiare atteggiamento
Quanto fosse realistica la strategia di Moro
è un problema storico aperto
Sebbene essa fosse cogente resa cogente degli sviluppi
Della situazione italiana ma è un problema storico che non possiamo discutere qui
Avviandomi a concludere possiamo tuttavia condividere le dolorose conclusioni di Formigoni che con il rapimento e l'assassinio di Moro forse si perdette l'ultima opportunità
Per una rifondazione della democrazia parlamentare nel nostro Paese in senso convergente e non contrastante alle spinte sociali in quegli anni tormentati
è in questa prolungata conia è rimasto in segno di una tragedia che non ha frutto la sua catarsi grazie
Prende la faraona il Professore ordinario di Storia contemporanea all'Università degli studi Roma Trento professor Renato Nora
Signor presidente
Signor Presidente Napolitano
Signori Presidenti degli organi costituzionali
Autorità gentili ospiti
Le storie di un Paese
E per storie di un Paese intendo quelle opere di sintesi cani ricostruiscono a grandi linee le vicende sono innanzitutto lo specchio delle interpretazioni degli studiosi che le hanno scritte
Sono però anche lo specchio di più vasti sentimenti immagini collettive sono in qualche modo vere e proprie autobiografie nazionali
E che cosa dicono allora queste nostre autobiografie di Aldo Moro
Anche se le carte di nuovo
Tantissime fotografie tantissime testimonianze parlano di un grande attaccamento popolare nei suoi confronti
Moro è stato certamente uno dei leader più controversi che il Paese abbiamo avuto
Specie tra i politici
Agli intellettuali
Ha trovato detrattori accaniti sostenitori appassionati
è stato come pochi Amato e addirittura odiato
Non stupisce allora che le storie d'Italia ce ne Dione immagini fortemente contrapposte
I Giolitti cattolico
Il politico cioè
Che coniugava apertura al paese reale e trasformismo clientelare
Il tessitore del compromesso storico è saltato dagli uni segna farne un martire dell'apertura i comunisti ed il sagrato dagli altri come il principale architetto di queste cose
Il singolo infine della Prima Repubblica che morde Incarnato dei suoi limiti e i suoi pregi che il suo dramma
Queste letture hanno due limiti essenziali innanzitutto hanno le gambe troppo stretto con la lotta politica
Prendono infatti le mosse direttamente
Dato o voi interpretativi nati già nei primi anni delle controversie sul centrosinistra e ripresi poi in quelli della solidarietà nazionale
Dipendono insomma dal nostro confronto che si sforza di dibattito pubblico tra l'immagine del Moro
Gattopardo Levantino come lo si iscrisse ricorderete Leonardo Sciascia
E quella del Moro profeta dell'incontro con i comunisti e di conseguenza vittima sacrificale di una scelta coraggiosa
In secondo luogo queste letture risultano tutte dominate dal caso Moro
Con la conseguenza non solo di una retta sproporzione fra quanto ci siamo concentrati sul Moro prigioniero delle Brigate Rosse e quanto
Invece sui tanti decenni della sua attività politica
Ma anche di una sorta di paradossale proiezione interpretativa all'indietro
Per la tendenza cioè a leggere la vicenda di Moro non a partire dal suo inizio ma dalla sua fine come se quest'ultima forse la chiave rivelatrice di tutto
Si badi bene
Le interpretazioni contrastanti in merito a un leader politico della centralità di Moro sono non solo inevitabili
Ma legittime come legittimo è inevitabile che nel suo nome richiamandosi alla sua esperienza si sia continuato a fare politica
Tuttavia a un certo punto deve venire il momento dell'approfondimento conoscitivo
Che il momento in cui occorre ripetere ibrido che Marc Bloch un pollai istanti non studiosi di storia lancio di fronte alle polemiche sulla Rivoluzione francese
Come spia rispetto avanti Robespierre resti
Noi richiediamo Grazia per pietà diteci semplicemente chi fu Robespierre
Anche le passioni civile infatti non possono esserci esercitate Albano io o peggio nella distorsione ENEL preconcetto
Così pure
E non solo legittimo ma doveroso continuare a sentire che il caso Moro è una ferita aperta che richiede ancora risposte di verità
Tuttavia anche qui basta riflettere quasi sessantadue anni di vita contro cinquantacinque giorni possono questi ultimi fagocitare come spesso purtroppo avviene tutta una figura è una personalità
Bisogna riconoscere che di recente qualcosa è cominciato a cambiare anche grazie all'impegno della catena di Studi storici Aldo Moro
è venuta progressivamente emergente una nuova generazione di studiosi Cremino centosettantotto non erano nemmeno nati e che hanno cominciato a studiare Moro al di fuori delle contrapposizione degli schermi del passato
Nel due mila undici per la prima volta gli scritti su tutti gli altri aspetti dell'esistenza di mormorano superato per numero anche se ancora di poco quelli dedicati a cinquantacinque giorni per rapimento
Tuttavia è un discorso appena cominciato
C'è un episodio che mi è sempre sembrato emblematico
La sera prima di essere rapito dalle Brigate Rosse Moro venne trovato all'una di notte dal figlio Giovanni
Immerso nella lettura di uno dei grandi testi della tipologia del Novecento il dirlo crocifisso del protestante gli organi molto male
Perché non conoscevamo col fatto qualcosa di sorprendente
Come poteva un leader politico impegnato come lui e in quel momento certo
In modo particolarissimo
Cercare di trovare il tempo per questo tipo di interessi ed esigenze
Episodio impone allora di riflettere sulla complessità della figura di lavoro e di chiedersi se per molti aspetti questa testi ancora tutta da esplorare
Allora se in occasione di questo centenario si vuole davvero onorarlo nella memoria e farne conoscere il profilo gli italiani credo che occorra superare per quanto è possibile le vecchie contrapposizioni
Che occorra liberare Moro almeno in questo senso dal carcere brigatista che occorra mettere sullo sfondo il dramma che ha accompagnato la sua fine a occuparsi di lui come politico naturalmente
Ma anche come intellettuale come giurista come cristiano come uomo
A fare un politico del resto non sono solo le idee la scala di valori la cultura sono anche la psicologia di affetti i principi profondamente inconsapevoli la mentalità
E proprio Moro da tanti presentato come politico tout-court ha sempre faticato a sentirsi politico di professione
Ha rivendicato a lungo il ruolo decisivo collocasse al di là della politica come recita il titolo di un suo articolo
Ha accettato solo con molta riluttanza sotto forte pressione di rinunciare alla carriera universitaria di candidarsi alla Costituente
Ha vissuto a lungo il suo impegno politico come transitorio
Ha pensato più volte e ancora alla fine degli anni sette sessanta di lasciarlo
Moro apparve del resto immediatamente un politico diverso per settembre mille novecentosessantacinque il direttore di un grande record uno solo rotocalco nazionale scriveva
Moro è un lungo enigma per me
Questo è un uomo che non vuole essere fotografato
Che non vuole essere intervistato
Che non vuole essere citato
Che non vuole essere nemmeno l'ho dato da dove viene e dove andrà e come diavolo affatto a capitare in mezzo a nome
Oggi credo che di questa originalità siamo in grado di ricostruire alcuni degli elementi
Questo l'internazionale e forse internazionale è stato innanzitutto un uomo della Provincia e del sud
Veniva dalla famiglia di piccola borghesia meridionale di maestri a loro volta figli di maestri
Tra i due poli del Salento paterno e della Calabria materna
Questa formazione meridionale è stata colorata però di tanti elementi di modernità il padre era uno dei maggiori esperti di scuola elementare in particolare di scuola rurale a livello nazionale
La madre era una convinta SerT riceve l'emancipazione femminile scriveva
Sui giornali non solo locali teneva conferenze
A unire i genitori fu così anche una comune passione umanitaria i fermenti del riformismo di inizio secolo da Giovanni scena la Società per gli interessi del Mezzogiorno di Umberto Zanotti Bianco
La meridionali tra di loro che spesso viene dimenticata nei discorsi su di lui è invece fondamentale per capire moltissimi aspetti della sua personalità
Ora ho sempre visto la scuola come già era per i suoi genitori come straordinaria occasione per riunificare l'Italia e soprattutto
Per l'emancipazione delle classi più povere
Moro non fece come tanti milioni anni alcuna esperienza resistenziale ed egli ha un impatto difficile con la nuova Italia dei CLN divenendo uno degli interventi più attenti approfondite la protesta del sud
Moro voto repubblicano
Ma fu anche molto comprensivo delle ragioni dei monarchici
Soprattutto uomo che veniva dal sud che si era formato nel sud e che considerava il sud con una riserva importante e positiva è sempre stato uno dei politici italiani più attenti all'equilibrio del Paese
Beniamino Andreatta
Ha testimoniato che moroso esprimeva sull'Italia con questa metafora
Il Paese era con castello di carte si poteva cercare di costruire un ulteriore piano ma bisognava appoggiare le carte con grande delicatezza e trattenere il respiro altrimenti crollava tutto
Da questo punto di vista mora sempre tenuto presente il valore di quella parte d'Italia che poteva sembrare meno avanzata culturalmente e socialmente economicamente e politicamente
Ma che non poteva e non doveva essere dimenticata pena il fallimento complessivo
Occorreva ricordare infatti che si sta in un Paese profondo che non era quello delle avanguardie intellettuali dei grandi centri caro Roma e che esso poteva e doveva dare che andava capito e portato sul terreno del progresso
Secondo lei mento
Animato da una profondissima religiosità personale
Moro è stato anche uno degli uomini di cultura più laica espressi dal cattolicissimo italiano
Leader del partito cristiano veniva da una famiglia che contrariamente a quanto spesso si sente ripetere non era una famiglia cattolica
E fu nella sua stessa famiglia innanzitutto che egli vide praticare una quotidiana esperienza assai erano
Di fede e di laicità tra una madre religiosi sino a mani Mata dal pressioni su aperto tutte realtà terrene
E un padre laico non anticlericale ma critico di ogni dogmatismo
Quindi ancora prima dell'approdo alla pur fondamentale esperienza della Federazione nel si taglia cattolica italiana la Fuci di Giovanni Battista Montini
Ma un mormorio vive la sua fortissima esperienza di credente essenzialmente come sforzo di apertura alla vita e all'umano
Rifiutando ogni contrapposizione al mondo laico
Non è un caso che il primo tema che Moro appena nominato Presidente suggerisce la
Alla riflessione della Fuci nel mille novecentotrentanove e quello dell'umanesimo cristiano e che non rovescia subito in quello di un cristianesimo umano
Un cristianesimo cioè
Come scriveva che parli con un linguaggio umano dica parole che vengano da uomini con una fondamentale su alta fiducia nella verità dell'umanità e l'anno dopo proposte il tema dell'adesione alla vita negando esplicitamente che il cristianesimo
Sono sue parole potesse essere vissuto come forma astratta estati
Non si trattava insomma di partire dalle certezze della dottrina del dogma
Ma dalle angosce dai problemi
Di tutti da un'esperienza condivisa di vicinanza alla condizione umana
A questo modo profondo di essere cristiano Morossi è sempre attenuto il suo era un metodo un modo di essere più che un contenuto per i ci sono avrebbe costruito l'una tendenza a mediare nove
Della loro verità profondamente posizioni lontane e talvolta antitetiche fra di loro
I due versanti quello religiose quello laico in Moro non sarebbero così mai stati disgiunti nei contraddittori ma sostanzialmente indipendenti molti altri leader cattolici pur con sensibilità laica
Avrebbero cercato una sintesi tra dimensione religiosa e dimensione politica
Questa sintesi nel Moro non c'è
E non c'è non per errori o scarsa consapevolezza ma per la radice così autonomamente laica della sua politica sta forse qui ancora oggi uno degli elementi della modernità
Un terzo elemento originale mi sembra l'appartenenza generazionale un'appartenenza generazionale vissuta come luogo di costruzione di un'identità comune e non conflittuale
La sua vicenda fu quella dell'ingresso di tanti giovani nella vita politica dopo la guerra ma anche qui con un profilo peculiare
Vista Visciano descritto molto bene che la minoranza di giovani che si schierò precocemente contro la dittatura impegnandosi generosamente corre rischio e con sacrificio personale nell'attività clandestina
Altrettanto in dettaglio conosciamo le vicende dell'altra parte degli illustri dal regime
Di coloro che credettero finché poté erano nemici dell'eroismo del sacrificio della potenza della violenza
Ancora sfuocato appare invece la storia dei tanti giovani italiani che non appartennero né al primo né al secondo gruppo
Ho lavorato intensamente negli ultimi mesi
Nell'archivio personale timore c'è nessuna corrispondenza degli anni di guerra fatta di migliaia di lettere
Con ragazzi italiani membri della Fuci
Membri dell'Azione Cattolica del sud commilitoni studenti dell'Università di Bari studenti che lo hanno avuto professore al Liceo
E la prima cosa che colpisce in questo ciclopico sforzo di scriversi e di rimanere in contatto
è il fatto che il fascismo Mussolini il regime non vi hanno alcun posto
Anche coloro che sono in procinto di partire per il fronte e che si dichiarano pronti a sacrificarsi per i compagni per la Patria chiedono semplicemente vicinanza umana e preghiera
Esigono al posto del cameratismo attenzione personale e affetto
Non parlo di vittoria esprimono invece dell'odio nemico condivisione per le sofferenze di tutti i popoli
E addirittura simpatia per tutti i ragazzi che come loro combattano anche dall'altra parte della barricata
Si augurano
Una pace prossima
Guardano ad alto ma come un modello di vita intellettuale e spirituale mai come Outcut
Questi ragazzi non fanno e non farebbero mai azione clandestina antifascista
Riaffermano però la loro lontananza
E io che la lontananza degli loro ideali di un mondo futuro più giusto e più libero da quelli come dicono per sfuggire alla censura della massa
è un punto come
Se tra fascismo e antifascismo militante questa generazione fosse altrove portatrice di un rifiuto prima che politico morale dissensi Ale e di un certo senso ancora più a bis sale
Della prassi e dei valori fascisti
Ma proprio questa generazione una generazione che si sente unità dall'esperienza della guerra della sconfitta
Che rifiuta un programma ricostruttivo deduttivo e astratto lontano dalla concreta realtà del Paese che ha qualche difficoltà ad accettare le inevitabili divisioni partitiche che verranno
Sarà quella che darà un contributo fondamentale concreto alla ricostruzione
Non stupisce allora che tanti di questi giovani e Moro con loro arriveranno all'impegno politico sotto solo dopo un lungo e non sempre facile itinerario di impegno civile
Moro comincerà in chiave esplicitamente non confessionale per esperienza barese della rassegna
Una rivista in cui collabora con un gruppo di giovani intellettuali indipendenti e di varia provenienza politico-culturale
E già nell'ottobre del mille novecentoquarantatré
è proprio Moro a parlare il giovani da Radio Bari
Mi dirà che troppe volte il fascismo aveva parlato di loro facendoli sembrare cito i credenti di una fede che non sentivate i sostenitori di una causa che non era la vostra
Sottolinea il fatto che ora nell'ora della rinascita della patria i si erano invece presenti attivi con loro vero cuore cito ancora
In questa dolorosa primavera di riscossa
Si ricorderà che erano stati anticipatori perché cito ancora la chiusura è triste età della nostra storia nazionale il regime era finita soprattutto per la reazione dello spirito che in libertà aveva giudicato e condannato
E mi piace mi piace ricordare proprio oggi
Che di lì a qualche mese un altro di questi giovani sarebbe giunto a Bari per unirsi all'esercito italiano combattere contro i tedeschi militare nel Partito d'azione
E avrebbe raccontato a Giovanni Moro di aver conosciuto Aldo e di aver collaborato con la rassegna Carlo Azeglio Ciampi
Moro alla fine approderà alla DC
Ma considerando il partito cattolico con un centro di equilibri ideale in grado di risolvere insieme le tante verità parziali degli altri
Un punto di arrivo dunque che si fondava storicamente e laicamente come necessità politica che non rappresentava una scontata appartenenza confessionale
E difatti Moro sarà uno tra i pochi della
Sua generazione ad approfondire i contenuti della tradizione popolare di Ostuni sedi onde gas ma farà esattamente lo stesso anche con quella liberale di un processo
E con quella socialista di omissione
Si comprende allora anche la Costituente
Avrebbe potuto costituire una grande rappresentazione pubblica in cui andava in scena la battaglia tra culture politiche diverse unite solo del rifiuto del fascismo
E invece se ne rileggiamo oggi agli atti est appare come luogo di costruzione di una cultura politica davvero largamente condivisa
Non fermarono fosse consapevole della natura di convivenza forzata dell'intesa costituzionale fu però anche uno di coloro
Che ne segnalo il grandissimo valore comune
Se nell'ambito di costruire una casa nella quale dobbiamo ritrovarci tutti ad abitare insieme dirà l'Assemblea non troviamo un punto di contatto un punto di confluenza veramente la nostra opera può dirsi fallita
Divisi come siamo da diverse intuizioni politiche da diversi orientamenti ideologici tuttavia noi siamo membri di una comunità la comunità
Del nostro lo Stato e di restiamo uniti sulla base di un elementare semplice idea dell'uomo la quale ci accomuna il determina un rispetto reciproco degli uni verso gli altri
Quarto elemento non è stato un politico dello studio mi ricordo
Quando ero ragazzo prestate a Terracina dovevamo vicini
Lo vedevo spesso per ore sul terrazzino di fronte al mare immerso nella lettura di enormi mucchi di giornali che gli arrivavano alle ginocchia
Nel tentativo lo comprendo oggi di cogliere in profondità non tanto le manovre dei partiti ma la vita del Paese
I caratteri di una società che sentiva complessa e disarmonica ma il cui primato rispetto alla politica riteneva comunque andasse ribadito e difeso
Anzi per lui la politica era positiva proprio quando invece di sovrapporsi alla società era in grado di capirne ordinarne guidare nell'istanza al Consiglio nazionale della DC del Milano centosettantaquattro diranno
Un partito che voglia guidare
Non può non capire non può non
Seguire non può non farsi carico di tutto quello che alle sorgenti della sua funzione politica
Realtà concreta degli interessi dei valori dei pensieri degli ideali nella quale si muove il cittadino come protagonista della vita politica
Non sorprende allora che leggendo gli scritti di Moro vi si veda progressivamente emergere anche una crescente lucidissima consapevolezza della lontananza che si stava creando tra politica e società
E degli effetti che essa avrebbe potuto determinare sulla vita collettiva e sulla solidità del sistema democratico
Ultimo elemento poi è stato anche un politico della parola certo aveva uno stile personalissimo e il suo per io dare divenuto quasi leggendario è stato oggetto di infiniti morti sala ACI
In merito alla sua involuzione voluta oscurità in realtà
A rileggere oggi sui discorsi
E si appaiono assolutamente chiari nelle intenzioni e conseguenti nelle argomentazioni anche semmai aggressivi o demagogici che infatti Moro fu capace di farsi capire perfettamente nelle piazze
Ed è invece una sua forma di pedagogia popolare
Tipica della stagione della democrazia dei partiti presentando la politica come lenta introduzione alla comprensione dei fatti e delle scelte possibili
Insomma della storia del nostro Paese Moro è stato uno dei protagonisti di primissimo piano ma anche i conservatori lucido e attento come pochi capace in più occasioni di spiegare il Paese a se stesso
E di questa storia è stato lui stesso un prodotto un prodotto importante
Riflettere su di lui aiuta a capire non solo l'Italia di ieri ma quella di oggi e i suoi problemi
E parla nella sua vita aiuta anche a chiarire qualcosa e non secondaria circa la solitudine Daloui sperimentata durante il sequestro
Quando gli sembra di percepire porte chiuse per le scelte essenziali della sua vita e per la qualità della democrazia che il suo lavoro aveva prodotto o facilitato
è possibile in conclusione definire
L'essenza del contributo di Aldo Moro
Loro alla storia della nostra Repubblica non è facile ma vorrei proporre ugualmente qualche rapidissima suggestione
Moro e certamente uno dei grandi artifici diciamo che siamo ha contribuito in modo determinante a dare a questo Paese la sua costituzione il miracolo economico la Società aperta dei movimenti sociali degli anni Sessanta e Settanta
Nel novembre del mille novecentoquarantacinque alla vigilia del processo per avrebbe portato a candidarsi alla Costituente Moro scriveva
Certamente
Ci vuole prudenza ad evitare al mondo rovina maggiori di quelle già sperimentate
Ma bisogna
Che la fretta impulsiva e cieca della rivoluzione dia i nostri spiriti che vogliono essere prudenti ed onesti ad un tempo una straordinaria ansia di fare
Perché al di là delle soluzioni demagogiche questo popolo che sale
Si aiutato raggiungere degnamente e con merito la sua metà lontana
A questo impegno di fondo con gli italiani e a questa ispirazione di fondo nel realizzarlo egli è rimasto sempre fedele e proprio per questo la sua figura di politico ci appare particolarmente importante oggi
In un'epoca in cui la politica tende alla semplificazione cioè Simoniato il valore di una politica della complessità
In una data in cui fanatismi radicalismi religiosi sembrano innalzare mulino invalicabili e in cui storici steccati tra credenti e non credenti sembrano riaffacciarsi quando li credevamo superati
Ha ricordato da credente impegnato in politica che cattolici non sono portatori messa di alcuna verità esclusiva
In una zona di difficoltà della politica ha spiegato come pochi assieme la crisi e il valore della politica
In un'epoca di distacco tra istituzioni e mondo giovanile ha manifestato una straordinaria attenzione ai giovani ai problemi della loro educazione come anticipazione essenziale del futuro fino all'introduzione dell'educazione civica nella scuola italiana
Nell'accordo del mondo globale è stato un costruttore di reti tra Stati tra popoli ed è stato uno dei primi a parlare di opinione pubblica internazionale
E questo credo il Moro che dobbiamo riscoprire come ricchezza per il presente il per il futuro del nostro Paese grazie
Prende la parola il Presidente della Repubblica
Ricordiamo oggi
A distanza di cento anni la nascita di un grande statista italiano
E ringrazio il Sottosegretario Luca lotti i relatori Giuseppe Vacca relato Moro
E gli intervenuti a questa cerimonia il Presidente Napolitano i presidenti delle Camere
E tutti coloro che sono intervenuti
Un saluto affettuoso
Ai familiari di Aldo Moro che ringrazio la loro presenza
Nella figura di Aldo Moro
Più che in quella di altri
Si riassume la fatica della democrazia
Opera
Sempre in divenire
Mai definitivamente compiuta
Moro ci ci è stato ricordato anche poc'anzi
Fondava la sua testimonianza politica sul superamento della concezione di uno Stato autoritario all'interno
E aggressivo all'esterno
Lo Stato andavo diventato invece con decisione
Al continuo rafforzamento delle basi della democrazia
è di un ordine internazionale ispirato ma la distensione e al superamento degli squilibri esistenti
La convinzione del valore della Unità popolare raggiunta con la Resistenza e consolidata con la Costituzione
Costituita per lui la premessa di ogni percorso di Rinnovamento Sociale è istituzionale
Fermo è instancabile nel perseguire la sua visione anticipatrice
Era portatore di quella vocazione all'intesa di quella consapevolezza del valore del confronto che contribuirono ad attribuire l'immagine del mediatore
Tra le forze politiche così come tra le opinioni nelle tendenze presentino al suo partito
Esercito questa azione di alta mediazione ben diversa dal compromesso al ribasso anche tra gli attori sulla scena internazionale
Come emerse più volte con chiarezza nell'ambito della loro dell'allora Comunità europea
L'esercito lungo il processo dalla Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa che avrebbe portato poi nel mille novecentosettantacinque all'atto finale di Helsinki
Momento questo tra i più importanti del percorso della distensione
Con l'introduzione del tema dei diritti umani tra quelli centrali nelle relazioni internazionali
Per molti aspetti uno degli elementi
Che avrebbero concorso a far esplodere le contraddizioni delle società e nei paesi riuniti al sistema sovietico chiuso dalla cortina di ferro
Protagonista del secondo della seconda nella terza fase del dopoguerra italiano
Moro si distinse per l'opera prestata in favore di un dialogo permanente e rispettoso tra le forze politiche del Paese
è per lo sforzo intenso e prolungato teso a rendere le istituzioni democratiche permeabili alle istanze della società civile
Interpretando ne
E inserendole nell'ambito dello Stato
Tra gli intellettuali e gli umori politici della sua levatura Moro appariva
In meno dogmatico è il più aperto alle novità che emerge ora la società
Costantemente interessato a conoscere in particolare le speranze le aspirazioni i bisogni che maturava un nell'animo dei giovani
Una leadership forte la sua
Reduce nella stagione del sessantotto da una prolungata Guido del Governo
Attenta all'ascolto delle stanze critiche
L'esperienza inedite di orizzonti nuovi
Cuccia le Moro il rapporto Stato politica Società
La comprensione dei fatti sociali delle loro interrelazioni dei collegamenti con le anzi crescenti negli altri Paesi
Si accompagnava un profondo rispetto nei confronti dei fenomeni nuovi verso i quali si poneva in atteggiamento di ascolto per fare in modo
Che li hanno da assessore loro percorso nell'ambito della democrazia repubblicana
E arricchissero i modelli di vita organi comune organizzato nelle istituzioni
Vedeva queste cioè costantemente modulate sugli effetti positivi delle trasformazioni in atto nel Paese
Uno slogan fortunato tradusse questo desiderio di comprensione nell'espressione strategia della tensione riferita
E nuovi fenomeni sociali e i nuovi processi politici
Posso reggeva la capacità di inserire il particolare nel generale
Avendo sempre presenti rapporto tra il singolo avvenimento e la visione complessiva
Per non rinunzia riaccogliere tutti gli elementi evitando artificiosa semplificazioni
Io Poldo Elia
Ebbe a definire lo statista pugliese come il grande integratore della democrazia
Sapevamo Moro che il dovere e possibilità della democrazia è interpretare la società
Allora come oggi si trattava di comprendere le ragioni del suo i fenomeni
Delle sue attese e anche dei suoi umori ed elaborare una proposta politiche di governo che assumendo quegli elementi né cogliesse caratteri secondi era divenisse riferimento
Moro non rinunciava e ad affidare alla politica il dovere il compito
Di indicare i mezzi e collettive
Di guidare processi di innovazione
Proprio per questo gli appariva irrinunciabile l'esigenza dell'ascolto il bisogno di intendere
La complessità dei problemi e delle vicende
In questo ambito nel all'epoca della Repubblica dei partiti Moro attribuiva alle forze politiche una responsabilità propria
Riportare allo Stato sono parole sue quello che dalla Società deve necessariamente giungere allo Stato
Perché la stessa autonomia della vita sociale sia opportunamente garantita e sviluppata
Per questo la sua visione era l'esatto contrario di concezioni conservatrici
Lo animava una forte spinta alla innovazione nel sistema politico nella definizione di nuove opportunità nella società con la stagione delle riforme
Per lui immutabilità avrebbe significato diceva
Coniughi compiere una rinuncia una rinuncia
Ha una splendida funzione che passerebbe ad altri
Comportando aggiungeva anche il venir meno di un'ispirazione cristiana in effetti eccessiva
è inutile per una funzione di mera conservazione
Da queste sue parole emerge come
Animato dà fiducia nello Stato democratico Moro non mancasse mai di sottolineare città necessità
Di ricondurre alle forme partecipative gli elementi di contestazione presenti nella società
Fossero lotte sindacali o quelle studentesche scelta che comportava il dovere delle istituzioni di farsene attenta ascoltatrice
Peraltro lo sforzo di comprensione di integrazione era a suo giudizio più che necessario connaturato alla politica
Perché senza di esso questa avrebbe sarebbe stata incapace e avrebbe perso autonomia e autorevolezza
Sovente
Nel percorso delle responsabilità alle quali ha fatto fronte
Aldo Moro si è dovuto confrontare con il contesto nel quale operava e con i tempi necessari al conseguimento degli obiettivi proposti
In equilibrio
Tra i limiti delle circostanze della storia
Di realismo del possibile e la carica Dina appagamento che spinge verso il futuro gli stava a cuore che le scelte annunciate trovassero effettiva attuazione
E quindi
Nel tempo e con le modalità che consentissero di realizzarle davvero
Con la maturazione necessaria per consolidare il consenso intorno ad esse
Il fuggiva
Proprio per questa ragione da annunci fine a se stessi da gesti plateali
Ci avrebbero sfiorato la realtà senza riuscire a incidere
Anche all'Assemblea Costituente era stata espressa l'idea di Moro
Per la necessità
Dover procedere alla costruzione di una cassa comune
Per la Nuova democrazia italiana
La Costituzione con le conseguenze necessarie in tema di convergenza
Disse alla Costituente se nell'atto di costruire una casa comune nella quale dobbiamo ritrovare ritrovarci ad abitare insieme
Non troviamo un punto di contatto un punto di confluenza veramente la nostra opera può dirsi fallita
Si trattava di una concezione sostanziale delle norme della Costituzione soprattutto di quelle della sua prima parte concezione che auspicava unità delle forze politiche sui valori di vaste
Senso comune delle istituzioni coesione sociale
Con una salda convinzione sugli orientamenti di fondo della sua azione
Da Liberazione dell'uomo dai bisogni dall'emarginazione dalle insicurezze
Anche in quella sede Moro manifestava l'attitudine a perseguire con tenacia e proprio di Chieti attraverso una mediazione intensa come raccordo più alto a inclusivo delle ragioni dell'interlocutore
Superando Fassino un facile della democrazia italiana negli anni Sessanta del secolo scorso
L'azione dello statista fu efficace e sottrarre il Paese a tentazioni ancora presenti di avventure autoritarie
Riuscendo con il concorso dei partiti allora definiti dell'arco costituzionale nell'opera di rafforzamento
Delle istituzioni democratiche e di conciliazione tra istituzioni e società
Lo guidava
L'accusa percezione del carattere ancora fragile della democrazia italiana
Anche per questo contrassegniamo alla forza politica nella quale militava è chiaro qui dato a lungo come Partito Democratico popolare
Antifascista
Non va dimenticato che per un periodo non breve dalla metà degli anni Sessanta fino alla metà degli anni Settanta l'Italia è stata a parte la Francia l'unico Paese democratico nel sud Europa
Nella stagione del centrosinistra
All'inizio degli anni Sessanta e in quella della solidarietà nazionale nella seconda metà degli anni settanta
Non mancarono vincoli interni e pressioni ostacoli nazionali e internazionali
L'intento di Moro nel guidare quelle operazioni politiche era costante
Ricercare l'unità di fondo e avvicinare forze politiche contrapposte
La cui forte diversità nella visione delle istituzioni si era venuta attenuando grazie a un comune percorso democratico
Convinto com'era c'è un impegno condiviso di responsabilità di governo
Avrebbe fatta definitivamente superare quella diversità con beneficio per la democrazia italiana
Del resto
Significativo che rivolgendosi nel mille novecentosettantasette al principale partito di lunga contrapposizione Moro rivendica se il percorso di trent'anni democrazia con questa osservazione
Quello che voi siete noi abbiamo contribuito a far di essere e quello che noi siamo per avete contribuito a farci essere
Aveva un senso
Nobile per la dignità della politica che lo portava naturalmente ha ricevuto di ogni manicheismo al vantaggio del dialogo nella comprensione delle ragioni altrui
Un atteggiamento che sarebbe ritirato prezioso anche nel contributo che va a dare la politica internazionale dell'Italia
Che appariva sempre più consapevole dover sviluppare
Forme strutturata di interdipendenza tra Paesi liberi allearsi tra Paesi vicini
La sua insistenza per l'inserimento dalla questione mediterranea nell'agenda della conferenza per la sicurezza e la cooperazione in Europa
Appare oggi di singolare preveggenza
In un intervento la camorra deputati il ventitré luglio del mille novecentosettantatré
Camonica
La sicurezza e indivisibile e non si possono assicurare pace l'equilibrio in Europa senza garantirli anche nel Mediterraneo
L'atto finale di Helsinki reca la sua firma
Una doppia qualità
Di rappresentante dell'Italia e di presidenza di turno della Comunità europea
Un punto fermo nelle relazioni internazionali che come ho già ricordato spinse a dar vita a forma di maggior cooperazione
Anche tra i due blocchi in cui si divideva allora il continente europeo
A oltre quarant'anni e da quell'avvenimento si avverte l'esigenza John slancio analogo in queste diverse condizioni in cui viviamo verso equilibri di pace
Con un'Europa più robusta si data della sua capacità di essere protagonista
Di ordine più giusto
Dalla testimonianza
Di personalità come Aldo Moro ci giungono con forza suggestioni importanti elezioni che fanno riflettere
Pietro Scoppola
Parlando di un Moro perennemente Isonzo spesso tra politica è storia metteva tuttavia in guardia dal pretendere di attualizzare duro
Il rischio diceva è quello di condite formarlo di travisare nei lineamenti e la personalità
Il suo drammatico e crudele assassinio ha sottratto alla Repubblica una figura di rilievo centrale
Ripensare compiutamente Aldo Moro e la sua interezza
Nella sua dimensione umana in quella culturale
In quella politica in quella spirituale costituisce oggi un atto di libertà una vittoria conto i terroristi la loro violenza un risarcimento all'intero Paese