L'evento è stato organizzato da Festa dell'Amicizia.
Sono intervenuti: Rodolfo Giampaoli (DC), Renzo Lusetti (DC), Arnaldo Forlani (DC).
Tra gli argomenti discussi: Dc, Festa Dell'amicizia.
La registrazione audio ha una durata di 1 ora e 1 minuto.
09:30
DC
DC
DC
Da fotografi e operatori che hanno già fatto il loro lavoro
Possiamo dare inizio al momento conclusivo di questa festa era l'amicizia
E diamo la parola immediatamente a Rodolfo Giampaoli Presidente della Regione Marche
Cari amici
Caro Arnaldo Forlani
Onorevole De Mita
Autorità tutte
Un ringraziamento particolare a tutti
I giovani a tutti volontari che insieme alla democrazia cristiana di Pesaro all'amico Lusetti e a tutti i nostri dirigenti hanno contribuito al successo di questa grande manifestazione desidero ringraziarvi
Caro Arnaldo e amici dalla direzione per avere scelto le Marche e per avere letto pesano come sede dell'incontro
Le Marche
Sono state uno dei laboratori del popolarismo e non sono arrivate solidarismo cristiano Regione ove è stato ed è forse forte il senso dell'autonomia locale
Con i numerosi centri dove l'economia familiare tanti semplici lavoratori trasformati in piccoli imprenditori hanno attivato una industrializzazione diffusa sul territorio senza fratture
Uno sviluppo sostenibile in modello marchigiano
L'attuale festa dell'amicizia si colloca in una situazione di grave crisi della politica della sua essenza morali di crisi del sistema politico nell'espressione democratica dei partiti popolari di crisi delle istituzioni e dei loro rappresentanti non sempre capaci di essere considerati dalla parte dei cittadini
Di crisi sociale e culturale in un periodo di transizione di forte disorientamento nei valori di crisi economica dal difficile esito che rende incerto il preoccupante il futuro
I giorni della festa ci hanno impegnato nella riflessione nella ricerca di punti fermi per progettare le politiche del partito speriamo che pesano costituisca una tappa fondamentale per la democrazia cristiana per la sua ripresa come Partito popolare nazionale di ispirazione cristiana
Dobbiamo dare voce e concretezza a chi si oppone alla distruzione del patrimonio storico del cattolicesimo sociale democratico
Una dimensione una memoria e di una ricchezza che hanno un futuro una speranza una vivacità per il grande meraviglioso serbatoio rappresentato dai movimenti
Dall'associazionismo dal volontariato cattolico vere palestre di formazione sociale e di solidarietà
La questione morale tema drammatico del momento deve trovare urgente soluzione nella nostra volontà di cambiare di rinnovare ci rapidamente di non convivere con la corruzione
Il richiamo alla stagione dei doveri oggi quanto mai attuale come lo fu nel settantasei forse di più
Allora il terrorismo e lo smarrimento dello Stato oggi la grave condizione morale e politica di un Paese diviso in crisi nelle sue istituzioni lacerate da preoccupanti
Conflitti nella sua organizzazione di stato sociale debole in estese regioni sopraffatte dalle organizzazioni criminali anche se in questi giorni dobbiamo plaudire ai successi che stiamo riscontrando su questo versante
Potere politico a volte incerto e contraddittorio nel governare l'economia pubblica e la giustizia fiscale nella difesa dell'interesse della comunità nazionale nell'esprimere solidarietà all'interno e verso l'esterno
Il risanamento del Paese e richiede non atti di imperio ma una chiara e credibile strategia per risolvere le difficoltà una strategia su cui chiedere una forte coesione nei soggetti politici ed istituzionali
E la collaborazione dei cittadini
Ma anche la convinzione la diffusione nei governanti viene cittadini stessi di un forte senso di austerità e di doveri
Per costruire un futuro è un Paese migliore d'Autore Udine le Europa la cui unificazione non è più un Progetto ma una realtà
Necessario ricondurre i partiti alla funzione di concorrere con metodo democratico
A determinare la politica nazionale di farsi interprete delle esigenze d'aspirazione delle componenti sociali e per quel che ci riguarda delle più deboli delle più emarginate
Di armonizzare il consenso intorno ai programmi politici che tendono a soddisfare queste esigenze le aspirazioni
E non di occupare la societarie su questi istituzioni lottizzare cariche e prebende
Dobbiamo ammettere la grave minaccia per la democrazia rappresentata dalla perdita di credibilità del sistema politico e delle istituzioni a causa degli scandali e dell'incapacità di risolvere tempestivamente alcuni gravi problemi
La perdita di credibilità e rischia di coinvolgere tutti anche coloro che non hanno colpe indipendentemente quindi dalle responsabilità non può condurci alla paralisi e tanto meno alla disaffezione occorre dimostrare l'orgoglio e capacità di ripresa perché nelle istituzioni democratiche nell'amministrazione
Sì altri il recupero pieno etico convinto del senso dello Stato dell'interesse generale del bene comune che può essere il collante anche per superare la grave crisi economica del paese della finanza pubblica
Se la crisi verrà affrontata con i soli strumenti freddi dell'economia
E verrà meno la solidarietà e l'equità di cui è permeata la nostra cultura sociale cristiana noi forse avremmo dato respiro nel tempo Breve ai nostri conti
Ma pagheremo duramente in termini di disoccupazione e di emarginazione sociale allora giusto il rigore doverosa la selettività e l'efficacia dell'impiego delle risorse pubbliche
Decisa la lotta allo spreco ma questo non può significare che il pendolo dei sacrifici vada sempre da una parte cioè a pesare su quelli più deboli
Il Presidente della Repubblica con il suo alto magistero ci ammonisce affinché i sacrifici vengano equamente trasferiti e non venga colpito a morte lo stato sociale
E impresa ardua coniugare efficienza ed equità ma l'impresa storica di una democrazia la si giudica se riesce a risolvere positivamente questa equazione
In caso contrario ogni avventura è possibile
Come diventa altrettanto rischioso per la democrazia generale la conflittualità istituzionale
Con lo scarico sui sedimenti istituzionali deboli e decentrati del sistema di pesi enormi per il sostegno dello Stato sociale e quanto sta avvenendo negli ultimi anni con le manovre finanziarie e soprattutto con quest'ultima
Dobbiamo essere consapevoli che il processo in atto è il trasferimento della crisi dello Stato sociale o assistenziale centralizzato
Nei settori più nevralgici dalla sanità all'assistenza ai trasporti locali all'edilizia dalla vivibilità urbana l'ambiente l'emarginazione umane territoriale al sistema regionale delle Autonomie
Riducendo queste riducendo però a questi mezzi per farvi fronte o impegnandosi a ricorrere agli inizi balzelli fiscali quasi che trasferendo l'impopolarità sulle regioni sulle autonomie locali ci salvasse la credibilità dello Stato
Risultato e l'inasprimento dalla conflittualità tra istituzione locale cittadino
Tra Regione e istituzioni locali nello stesso tempo assistiamo al paradosso della retorica programmazione di uno Stato sempre più regionale e più autonomista ecco operativo
Nessuno vuole declinare le prove le sue responsabilità nell'attuale crisi del sistema statale ma nemmeno come Regioni e sistema delle Autonomie Locali vogliamo essere intrappolati nel circolo vizioso dello scarico di responsabilità
Comunque come rappresentanti popolari come responsabile dei governi regionali e delle nostre comunità
Sentiamo il dovere di rendere rigorosi trasparenti e selettivi i nostri comportamenti questa è la condizione indispensabile per chiedere ancora sacrifici alle nostre popolazioni
Per sa qual da salvaguardare alcuni capisaldi dello stato sociale per poter svolgere le funzioni che la Costituzione gli assegna per dare anche noi come Regioni e poteri locali un contributo per la competitività complessiva del sistema regionali
Dobbiamo in termini tangibili e misurabili elevare il tasso dalla nostra credibilità il livello della nostra produttività
è una battaglia da condurre insieme a tutta la nostra comunità la si vince se siamo motivati dalla condizione dalla condivisione dei fini se riusciamo a uscire dalla mediocrità dal cinismo dalla pigrizia e dall'inerzia
Ma la tutela e lo sviluppo del regionalismo delle Autonomie deve essere patrimonio della Democrazia Cristiana è stata la battaglia dei cattolici democratici di Muriel di Sturzo è stata la conquista dei padri costituzionalisti è stata la battaglia recente e deve continuare ad essere prioritariamente programmi futuri siamo ancora in molti a credere nella democrazia comunitaria
Come base del nostro Stato siamo in molti a sperare ad impegnarci per uno Stato cooperativo siamo in molti e fra questi molti la maggioranza sono democratici cristiani
La stagione delle riforme deve dare risposte concrete in questa direzione e allora cari amici segretario presidente del consiglio nazionale dirigenti tutti il rinnovamento e concludo
Il rinnovamento importante non è un fatto generazionale io credo che grande fatto di rinnovamento sarebbe assicurare una rappresentanza più consistente alla componente femminile nel nostro partito
Sarebbe un contributo di grande moralità di indubbia moralità e di impegno generoso
Io devo rendere omaggio alle nostra rappresentanti del movimento femminile che sono state animatrici instancabile anche di questa festa dell'amicizia contribuendo in maniera determinante al suo successo un saluto cordiale affettuoso a agli iscritti quelli veri
Come quelli delle nostre parti i dirigenti quelli della periferia che si impegna nel pagano di persona sono esposti non rubano ma pagando
Sono loro i nostri Fini forza
Questi amministratori che tengono alto il nome l'onore della Democrazia Cristiana ulteriori la nostra riconoscenza ed il nostro affetto
Cari amici loro l'appassionante intervento di Rodolfo Giampaoli il vostro presidente dalla Regione
Voglio introdurre Forlani prometto che sarò brevissimo
Per consentire a Forlani di sviluppare il suo intervento io vi ringrazio perché siamo giunti al termine di questo percorso in terra marchigiana di questa sedicesima festa nazionale dell'amicizia
Siamo giunti al termine proprio analizzando il tema di questa festa
Sulle sfide della democrazia e sulle riforme necessarie si conclude cari amici un appuntamento ma si apre un'altra pagina un'agenda piena di altri appuntamenti molto delicati
Appuntamenti di politica estera il ministro Colombo qui presente lo sa molto bene
Appuntamenti di politica economica cito Gerardo Bianco e Antonio Gava per tutti perché dovevano fare passare in Parlamento
Tutto ciò che i cui soldi di cui sta discutendo oggi il governo ma anche di politica interna e Forlani e De Mita sono chiamati ad un compito delicatissimo i prossimi giorni nelle prossime settimane
Ebbene questi temi sono temi che abbiamo già affrontato con impegno con la riflessione
Puntando sulla qualità in questi nove giorni cari amici pieni di emozione pieni di dialettica vivace e soprattutto pieni di politica quella vera
E allora cari amici io voglio ringraziare tutti coloro che hanno fatto politica in questi nove giorni di festa dell'amicizia
Ringrazio in modo particolare parto dall'alto polemica tali modo particolare con un innalzamento forte caloroso non formale non di circostanza il prefetto di Pesaro il questore di Pesaro e le forze dell'ordine
I vigili del fuoco i vigili urbani tutti coloro che hanno contribuito a garantire l'ordinato svolgimento dalla manifestazione
Però mi sia consentito visto il momento allargare un po'il tiro e ringraziare anzi fare un plauso al ministro Mancino alle forze dell'ordine per i successi che hanno tenuto in questi giorni nella lotta alla criminalità organizzata
Grazie anche all'organizzazione
Della festa a tutti coloro che hanno collaborato con impegno compassione con dedizione in questi giorni perché sembra facile fare una festa dell'amicizia
Ma qui occorre lo sforzo di tanta gente e di tanti giovani e ringrazio tutti quanti ringrazio il movimento giovanile legati movimento femminile dinanzi movimento anziani per quello che hanno fatto in questi giorni
E soprattutto cari amici grazie a voi grazie alle Marche grazie ai marchigiani che ci hanno accolto con grande entusiasmo in questo periodo grazie veramente di cuore
Ma grazie anche a tutti coloro che in questi giorni sono venuto
Da tutte le parti d'Italia e hanno riempito con passione politica con calore con entusiasmo i tanti convegni i tanti dibattiti e in tanti i tanti incontri
Segno caro Forlani caro Segretario caro Presidente segno che esiste in questo momento difficile ancora l'orgoglio di essere democratici cristiani
Questo orgoglio questa passione
Ha garantito insuccesso questa festa dall'amicizia siamo andati in crescendo un crescendo soprattutto nella qualità affrontando temi di politica di politica sociale temi di politica economica fino allo sviluppo sostenibile
Ma soprattutto abbiamo preferito rimanere ancorati alla realtà del Paese i problemi ci sono non ci nascondiamo
E noi li abbiamo evidenziati in questa festa dell'amicizia
Ne abbiamo dibattuto abbiamo cercato tutti quanti insieme
Le soluzioni possibili ebbene cari amici abbiamo detto anche in questi giorni che esista un cinque sei aprile anche per le feste di partito anche per la festa dell'amicizia per carità io non voglio sminuire la festa l'amicizia anche perché ho dato un contributo determinante per farla ma voglio voglio mi rendo conto che esiste la necessità di rivedere il modello di festa potrà essere itinerante potrà essere un qualcos'altro però certamente la prossima festa dovrà essere ancor di più a misura d'uomo
Nel novantatré all'apertura delle frontiere
Europee ci sposteremo nel sud d'Italia ed Europa anche lì cari amici necessita un confronto leale e costruttivo tra la politica e la gente e allora la prossima festa la faremo in Calabria cari amici
In Calabria non siamo mai stati come festa dall'amicizia da quando iniziamo nel settantasette
E sappiamo che una terra di frontiera toccheremo anche l'Aspromonte in questo modello nuovo itinerante
Che creeremo ma certamente vogliamo dimostrare che anche lì in questa terra di frontiera la politica abita ancora lì abita con voi e quindi faremo politica anche in Calabria l'anno prossimo
E allora cari amici voglio dirvi vado velocemente che l'idea democristiana l'idea di partito popolare distrutti a memoria pur tra tante difficoltà e ancora forte radicata nel Paese caro Segretario non dell'udiamo
Questi nostri militanti
Non deroghiamo questi nostri simpatizzanti questi nostri aderenti che credo non ideale democratico cristiano non deroghiamo cari amici il popolo democristiano che è ancora viva e presente oggi nel tessuto sociale italiano
Il popolo DC ci chiede cari amici un gesto di novità un segnale di trasparenza
E noi siamo ancora in tempo per farlo purché lo facciamo subito ciò detto Padre Sorge l'altro giorno quando è venuto muovendosi nel perimetro della Democrazia Cristiana celato questo segnale forte non lo raccogliamo noi tutti insieme
Con grande senso di moralità
Vogliamo raccogliere questo segnale e vogliamo dare un segnale a nostra volta di trasparenza e di moralità però vogliamo dare senza velleità e senza falsi moralismi perché purtroppo voglio qui denunciarlo
Dentro la DC ci se troppa voglia di protagonismo e poco umiltà
C'è un rischio famoso rischio della partitocrazia
Certo il sistema dei partiti rischia di degenerare della partitocrazia se non saremo attenti e capaci
Certo i partiti hanno tante colpe ma attenzione a non demonizzare i partiti perché rischiamo veramente grosso Eurisko sapete quale il rischio è che si tolga la politica i partiti per consegnarla nelle mani delle lobbies dei grandi gruppi industriali e magari nelle mani dell'hotel massonica e noi questo non lo vorremo mai
Perché se sarà così sarà la fine della politica sarà la fine dei partiti popolari e sarà anche la fine della democrazia cristiana e allora cari amici Carlo segretario
Noi dobbiamo riconciliare i partiti con i cittadini perché troppo spesso sono ligi luce stanchi dobbiamo sintonizzarsi con la gente dobbiamo capirne i problemi dobbiamo affrontare guidare e governare
Le trasformazioni sociali ed economiche per poter dare una risposta ai problemi della gente e allo stesso modo cari amici dobbiamo affrontare i nodi legati alle riforme istituzionali
Io faccio tanti auguri a De Mita Forlani e a tutti coloro che fanno parte della commissione bicamerale per affrontare in termini seri questo lavoro e in termini anche brevi per poter dare al nostro Paese una riforma adeguata e concludo cara amici dicendo che noi vogliamo che il nostro compito e dare dignità al sistema dei partiti partendo proprio dalla democrazia cristiana
Noi vogliamo formulare una nuova struttura vogliamo individuare nuove forme di adesione al partito per restituire dignità e spessore alla militanza democristiana
Che il supporto del partito e allora cari amici ci vuole un gesto forte quaestor la festa l'amicizia è un gesto forte che deve essere seguito da altri gesti
Caro segretario questi gesti facciamoli facciamoli subito per il bene della DC e per il bene del Paese la parola Forlani
Lusetti
Mi pare che
Abbia salutato tutti
E non abbia dimenticato nessuno
Ma in realtà noi dobbiamo ringraziare soprattutto Luigi
Gli organizzatori
Tutti gli amici che hanno concorso
Allo svolgimento di questa manifestazione
Che caro Lusetti abbiamo voluto insieme sobria
Priva di retorica di enfasi
D'altronde secondo la natura ed il carattere dei marchigiani e delle Marche
La festa nazionale dell'amicizia
Lo ha detto bene Lusetti
Così come le innumerevoli feste dell'amicizia che si svolgono
In molte province in tanti Paesi in tante città d'Italia
La festa dell'amicizia
Deve corrispondere soprattutto ad una esigenza di riflessione
Una esigenza di riflessione di confronto
Sui problemi attuali
Sui fatti di maggiore rilievo con i quali dobbiamo confrontarci
Ed io penso che anche da queste giornate si
Penso che da queste giornate sia avvenuto un contributo utile
Ecco perché esprimiamo con convinzione il cordiale apprezzamento all'amico Lusenti
E a tutti gli amici
E alle donne in particolare che con lui hanno collaborato
I problemi di maggiore rilievo dicevo
Quelle della economia
Della lotta alla criminalità
Della riforma istituzionale
Della moralizzazione della vita pubblica
Della rigenerazione della politica ecco sono stati in questi temi al centro
Di discussione che sono state spesso vivaci
Discussione spesso appassionante
Voglio anche dire subito che la cornice
Di queste discussioni
Dobbiamo ricordarlo
è stata Offerta
Sin dall'inizio dal discorso importante dell'amico De Mita
La sua riflessione
Così seria ed impegnata sulla crisi
Sulla crisi che stiamo attraversando
E
Sui caratteri peculiari che rendono questa crisi particolarmente insidiosa in Italia
Ecco questa riflessione
Ha dato ai dibattiti intervenuti
Il riferimento necessario
I binari costruttivi sui quali è possibile
Ricercare
Gli approdi
E le conclusioni concrete
Ora che De Mita
Sia stato eletto in questi giorni alla presidenza della Commissione bicamerale per le riforme istituzionali e importante
è importante perché è stato portato a questo posto di responsabilità e di particolare impegno
Il Presidente del Consiglio nazionale della Democrazia Cristiana
è stata data cioè una indicazione di volontà politica e di concretezza
Che certamente di buon auspicio
Per il cammino che dobbiamo percorrere e per gli obiettivi di riforma che vogliamo perseguire
E allora l'augurio di buon lavoro
Che oggi gli esprimiamo da qui dalla nostra festa dell'amicizia assume un particolare significato per tutti noi
Un particolare significato di impegno e di solidarietà
Solidarietà diretta a facilitare il suo compito
Ad assecondare la ricerca paziente e risoluta delle soluzioni giuste
E impegno anche naturalmente da parte nostra
A sostenere in modo coerente le proposte di riforma istituzionale ed elettorale che abbiamo già presentato al Parlamento
Si è parlato anche di questo come voi sapete nel corso della nostra manifestazione
E fra le diverse opinioni e tornato ad affiorare anche perché non dirlo lo scetticismo
Che d'altronde riecheggia ormai
Per la consuetudine che è propria anche dei luoghi di comuni
Uno scetticismo che relativo alla possibilità di autoriforma del sistema
Sia con riferimento alle istituzioni sia con riferimento alla vita interna dei partiti
Ora cari amici a dispetto di quanti si riempiono la bocca
Di chiacchiere c'è Udo rivoluzionario sul rinnovamento
E sul ricambio della classe dirigente
E poi in realtà non fanno mai niente di concreto
Io credo che la democrazia si è invece proprio il sistema anzi il solo sistema che consente
Di rilevare i difetti e dunque di cambiare e di migliorare
Il nostro Guardasigilli
L'onorevole Martelli
Ieri o l'altro ieri non ricordo adesso bene
Ieri fonti
In una sua sortita contro Craxi
Mi ha definito conservatore
Forse perché parlava a Genova citati grandi navigatori
A ha messo la vela da una parte per Buscate il vento dall'altra come dicono i marinai
Ma io non voglio oggi polemizzare
Nel con Lori
E tanto meno con qualche altro nostro amico perché non considerò offensivo
Il termine conservatore
Non lo considerò offensivo specie in un tempo in cui
Molti fanno confusione e passano da una parte all'altra della scena come ballerine
Però a chi con malizia volle accreditare l'idea
Che io consideri diabolico ogni proposito di cambiamento
Perché ho ricordato in un Consiglio nazionale che il trasformismo
è una caratteristica appunto del diavolo
è inutile che risponda
Si tratta cari amici di comodità polemiche
Il vecchio gioco di cambiare
Le carte in tavola
E di prendere lucciole per lanterne
Noi in realtà abbiamo risposto e continueremo a rispondere con i fatti concreti
Nella Conferenza nazionale di Assago
Il primo partito che ha compiuto una rassegna critica completa e severa delle proprie difficoltà
Delle disfunzioni del nostro sistema politico
Delle pressioni e dei condizionamenti che ne limitano la efficienza e la trasparenza è stata la democrazia cristiana
Pur essendo il partito popolare
Che ha guidato dopo la caduta del fascismo
E nell'arco di quattro decenni
Il più straordinario sviluppo del paese è un processo imponente di trasformazione economica e sociale
Noi non abbiamo chiuso gli occhi
Non ci siamo arroccati
Non abbiamo fatto finta di non vedere le contraddizioni e gli elementi di crisi i fatti degenerativi che segnano la esperienza democratica della nostra comunità
In questo passaggio nuovo e difficile della vita nazionale
Le proposte che abbiamo avanzato
Di rinnovamento strutturale del partito
Di diverso collegamento con la società
Di più aperta partecipazione popolare
Alla definizione dei programmi e insieme alla selezione dei rappresentanti nelle pubbliche responsabilità
E ai compiti di direzione
Certo
Indipendentemente dalle tessere dalle logiche clientelari e di correnti
Non sono proposte cari amici che abbiamo avanzato per scherzo
Le abbiamo successivamente approvate nel consiglio nazionale
E le tradurremo ora anche formalmente in regole
Il norme statutarie
Vincolanti ed impegnative
Per le prossime scadenze congressuali e ai diversi livelli nazionali regionali e provincia
Per noi la riforma del partito
E quella delle istituzioni
E quella elettorale
Pur muovendo su piani autonomi debbono avere una loro coerenza ed essere egualmente Mirante alla funzionalità alla governabilità
All'efficienza alla moralità del sistema
E anche a dimostrazione a dimostrazione del fatto che non intendiamo scherzare
E che le cose sulle quali ci siamo impegnati intendiamo portarle a compimento
Siamo il solo partito che al di là delle parole ha dato un segnale forte e concreto di questa volontà
Anticipando e realizzando per conto nostro un aspetto non secondario della riforma che abbiamo proposto quello relativo alla incompatibilità fra il ruolo parlamentare è in compiti di governo
Non crediate che sia stato facile cari amici non è stato facile
E d'altronde
Dobbiamo dirlo molte perplessità
Non solo al nostro interno ma anche in sede parlamentare
Sono state presentate
Con argomenti e ragioni di tutto rispetto
E d'altronde ancora pochi giorni fa
Le dimissioni di Colombo dal Parlamento
Per pochissimi voti sono passate per pochi voti non sono state respinto non solo per il grande affetto che i parlamentari hanno verso l'amico Colombo fa anche perché c'è una diffusa contrarietà
E questo è una riprova delle perplessità e delle resistenze che abbiamo incontrato
E anzi colgo questa occasione per ringraziare con Colombo la Rosetta Iervolino Bompiani Belloni per gli altri ministri adesso non li menziono tutte non non vorrei dimenticarne qualcuno colgo questa occasione per ringraziarli
Perché sono stati chiamati per primi
Ad una esperienza innovativa
Che ha comportato certamente aspetti non previsti di di sacrificio e di dedizione
Ma poiché il problema è stato pure oggetto di qualche ulteriore riflessione nel corso di queste giornate
Di queste giornate pesaresi
Voglio ripetere qui la mia convinzione
La mia convinzione che se vogliamo per un vero osso
Liberare la politica da certi fenomeni di non dico tanto di carrierismo ma di esasperata contesa personale e di gruppo
E per un altro verso vogliamo sul serio ampliare il respiro della politica
Ed è la classe dirigente
Non esaurendo la
Solo in quella che si afferma come ha detto bene poco fa l'amico Giampaolo lì attraverso la selezione e i meccanismi elettorali e di partito
Ecco se vogliamo fare tutto questo allora la incompatibilità fra compiti di governo e ruolo parlamentare
è una delle vie utili da percorrere e da estendere cari amici ai diversi livelli nelle regioni nelle Province e nei Comuni
Si è detto
Che ho voluto mettere il carro davanti ai buoi
Perché
Bisognava prima disciplinare legislativamente la questione
E prevedere riequilibri e condizionamenti vari e io riconosco che questo è giusto e si dovrà fare
Ma bisogna far capire che per le riforme istituzionali è ora di passare ai fatti
Uscire dalle accademie
E cercare in concreto di corrispondere alle esigenze che tutti a parole mostrano di condividere
Voglio dire cioè più francamente
Che non possiamo ripetere
Con la Commissione De Mita quello che è già avvenuto con la Commissioni Bozzi
Parole tante propositi eccellenti risultati scarsi e pressoché zero
No
Bisogna che tutti abbiano questa volta la consapevolezza
Che la presente legislatura non potrà essere neutra
Ho realizzato e riforme essenziali in tempi ragionevoli o fallirà
Fallirà rendendo ingovernabile la crisi delle istituzioni
Noi allora anche con l'esempio della incompatibilità
Autonomamente il sei affermata intanto come regola interna della democrazia cristiana
Abbiamo voluto far capire a tutti questa esigenza
In concreto e non solo a parole
Sì forse abbiamo messo il carro davanti ai buoi
Ma cari amici quando i buoi sono particolarmente pesanti e pigri e a volte è necessario sganciarmi dal carro e tirare il carro magari con il trattore
Ora bisogna andare avanti
E ho ricordato questo fatto appunto per far capire e rendere chiaro come la Democrazia Cristiana
Per la sua forza per la sua rappresentatività intenda impegnarsi a fondo nel Parlamento
Affinché le esigenze di riforma da tutti sottolineate conclamate
Trovino una corrispondenza nelle decisioni
E le forze politiche ricerche non questa volta in modo serio
I punti di raccordo necessarie possibili fra le diverse proposte
Fra le diverse proposte
Fra i partiti all'interno dei partiti
Impresa certamente difficile
Difficile cari amici perché quando le cose
Non vanno bene
E le nubi si addensano
E la crisi incombe
Nella politica come d'altronde nella vita
Aumentano anche i malumori
I contrasti
La litigiosità
Gli istinti della dissociazione
Le invidie
Le concorrenze
Le viltà anche e le diserzioni
E tutto questo tende a prevalere sulle ragioni di sintesi e di solidarietà
Sui doveri di una comune responsabilità difficile dunque questo impegno
Questo impegno convergente costruttivo e tuttavia possibile
E comunque necessario e per noi oggi più che mai doveroso
D'altronde voglio ricordarvi che è stato difficile anche riprendere il cammino dopo le elezioni del cinque aprile
Io voglio essere molto franco con voi e con tutti
L'opinione prevalente era allora dopo il cinque aprile che non esistevano più
Le condizioni psicologiche e politiche
Per assicurare la governabilità del Paese
E lo svolgimento della legislatura
E Craxi fu uno dei primi a registrare questa opinione in un certo senso a condividerlo
La maggioranza uscita duramente provata
Provata e ridotta
Nell'arco eterogeneo delle forze di opposizione niente di costruttivo e di convergente ma anzi spinte ulteriormente centrifughe contraddittorie
Ancora più accentuate
E del tutto in componibili con qualsiasi ipotesi di alternative
Qui in questi giorni come consuetudine dicevo nelle nostre feste dell'amicizia caratterizzate da un'assoluta libertà
E anzi particolarmente aperte
Al fascino delle
Delle contraddizioni
E talvolta anche della contraddizione per la contraddizione
Abbiamo ascoltato tante opinioni opinioni talvolta diverse
E giudizi
Talvolta contrastanti
Ma cari amici a parole
E facile confezionare ricette
E soprattutto
Dopo lunghe predicazioni corrosive
E facile assumere posizioni comunque critiche
O di generica esortazione senza rapportare le parole ai fatti ai numeri ai dati concreti
La verità è che la situazione determinata dalle elezioni
Poneva la navicella della legislatura nelle condizioni di rischiare il naufragio subito
Sulla linea di partenza
Prima ancora di partire e di lasciare il porto questo era il quadro all'interno del quale abbiamo operato
Reso ancora più scabroso e difficile
Per i delicati passaggi istituzionali che l'avvio della legislatura comporta
E ai quali questa volta si aggiungeva anche il problema della elezione del Presidente della Repubblica
Abbiamo fatto fronte agli impegni
In concreto
Come la politica è chiamata a fare
Credo che nessuno potrebbe onestamente contestare il ruolo decisivo
Ha voluto dalla iniziativa ostinata e paziente della Democrazia Cristiana
Nella elezione dei presidenti delle Camere
In quella del Presidente della Repubblica
Nella formazione del governo
Certo la storia
E nemmeno la politica si Cozzo si costruiscono
Con i seni
E con i ma
Tuttavia non è impossibile cari amici immaginari
In quale situazione ci saremmo trovati oggi
Se non avessimo affrontato e risolto in modo costruttivo questi impegni
La mia opinione è molto semplice Franca
Saremmo andati a nuove elezioni
In uno stato di generale confusione
Con ulteriori spinte alla frammentazione
La crisi politica ed istituzionale avrebbe assunto carattere irrimediabili
Prendendo davvero ingovernabile fra l'altro la crisi finanziaria e produttiva del Paese
La dissociazione dall'Europa e dal disegno comunitario
Che oggi resta certamente un rischio
Si sarebbe già consumata
Con conseguenze tragiche per la nostra economia
Per le nuove generazioni
Per la stessa nostra identità democratica e nazionali
Non ricordo queste cose
Per valorizzare ciò che abbiamo fatto con pazienza e in modo determinato
In una situazione che appariva chiusa e impraticabile
Nelle ricordo per rispondere
Alla saccente Riale divagazioni retorica ed astratte dei nostri oppositori
E degli amanti ormai stagionati di una dialettica vecchia e inconcludente le ricordo perché da questi dati e da questa realtà
E difficile prescindere
Se vogliamo far fronte con decisione e sull'Ina e coerenti agli impegni attuali e difficili che sono davanti a noi
Non bisogna ingannare il prossimo e per non ingannare il prossimo dobbiamo prima di tutto non ingannare noi stessi
Non è stata la Democrazia Cristiana a chiudersi in una formula predeterminate
Non abbiamo voltato le spalle a nessuno
Ma cari amici sarebbe stato davvero insipiente
Che le spalle le avessimo voltante
Per rincorrere gli altri
A coloro che con noi hanno avuto ed hanno confermato un rapporto di collaborazione e di solidarietà
Abbiamo proposto una intesa
Un confronto nuovo e costruttivo
Che consentisse l'impegno corresponsabile di una larga maggioranza democratica
Pone efficace
Non si possono imputare alla Democrazia Cristiana le ambiguità le contraddizioni
Lei difficoltà
Gli umori alterni che non consentono ad altri di assumere linee correnti e responsabili di governo in una fase difficile della vita nazionale
Quando sono a rischio
Non solo per cause interne il sistema produttivo i livelli di occupazione
Le stesse prospettive della costruzione comunitaria europea
Mastri non è una sigla
Non è una sigla enigmatica ed astratta
Una variabile indipendente o indifferente per l'avvenire del nostro Paese dell'Europa
è un impegno concreto cari amici
Destinato a condizionare la vita lo sviluppo la sicurezza il futuro dell'Italia
Ed è un merito storico ricordiamolo del governo presieduto da Andreotti avere concorso in modo attivo a definire questo traguardo e le prospettive che ne consegue
La unione economica e monetaria
Il rafforzamento del ruolo del Parlamento di Strasburgo la stretta cooperazione nei settori della giustizia e della lotta al crimine organizzato una comune politica estera e di difesa
Le clausole che stabiliscono la cittadinanza la cittadinanza europea
Questo e nastri e questi sono ormai i passaggi decisivi per la creazione della unione politica
è il disegno più alto cari amici la eredità più ricca e suggestiva che possiamo consegnare alle nuove generazioni
Se fallisce mastri
Viene rimessa in discussione la validità dei Trattati di Roma
In una situazione europea nella quale
Tornano a strisciare
Come serpi velenose vecchi ripugnanti istinti
Ora
Che questo non sia avvertito appieno dal partito democratico della sinistra che pure chiede di entrare nella internazionale socialdemocratica
Ed ha riconosciuto i tragici errori di passate esperienze e grate
Così come è sconcertante che continui a defilarsi in una stele IVA in una sterile e acrimoniosa polemica
Il partito repubblicano
Che è stato il partito di Ugo la Malfa
Che il partito di Giovanni Spadolini
Giovanni Spadolini che io ringrazio
Io ringrazio insieme al presidente Napolitano per la loro presenza qui alla nostra festa dell'amicizia una presenza che riafferma un rapporto di cordiale e reciproca stime questi sono i fatti questa è la realtà di una situazione difficile
Nella quale abbiamo chiamato a concorrere a collaborare tutte le forze democratiche
Che con i loro programmi avevano indicato nella prospettiva europea obiettivi comuni
Noi democratici cristiani i socialisti i socialdemocratici e liberali abbiamo realizzato il governo possibile
E il governo possibile e ora cari amici il governo migliore
Tutta la nostra forza
Tutto il nostro impegno sono e saranno indirizzati a rendere sicura ed efficace l'azione del governo
La posta in gioco è troppo alta perché si possano consentire deroghe personali o di gruppo alle responsabilità che abbiamo assunto
Siamo un partito libero e continueremo ad esserlo
Ancor più lo saremo rinnovando dirigenti di strutture organizzazione rimuovendo ruggini e incrostazioni
Eliminando le sacche inquinanti
Che non tolleriamo oggetti in ombre su migliaia e migliaia di amministratori onesti e capaci
Sui nostri iscritti
Giovanni donne anziani gente pulita onesta ammirevole per la fede e la capacità di dedizione
L'entusiasmo con cui lavorano e si impegna ad hoc in ogni contrada d'Italia tenendo alta la bandiera della Democrazia Cristiana continueremo ad essere un partito libero
A dispetto di tutti gli getta attori che consumano la loro esistenza
Cercando di denigrare e di corrodere questa grande realtà democratica popolare di ispirazione cristiana
Continueremo ad essere un partito libero ma cari amici la libertà di opinione al nostro interno non deve tuttavia sacrificare gli impegni
E le decisioni democraticamente assunte e il governo
E oggi impegnato in modo se è vero a fronte di problemi gravi e difficili
Dalla cui soluzione dipendono la tenuta del sistema produttivo
Le possibilità di difesa dei livelli di occupazione
La riduzione del debito pubblico e dell'inflazione sono condizioni ineludibili
Per realizzare questo obiettivo e per restare in Europa
Ce la faremo cari amici
A questa domanda è certo difficile rispondere con un sì o con un no
Perché la risposta
Dipende da tante cose
Lo vedremo anche nelle prossime ore
Dipende da tante condizioni e circostanze interne ed internazionali
Che non sono tutte nel nostro dominio
Se però cari amici
Qui da questo podio
Guardo davanti a me e alla mia sinistra
A questa vallata
E torno con la memoria da dove siamo partiti
Ricordo le macerie i lutti
Le rovine
La miseria
Qui passava la linea gotica
Attraverso queste colline
Città e paesi distrutti
Le popolazioni disperse
I filari recisi gli olmi le querce i gelsi
Abbattuti
Molte di noi che allora avevano vent'anni
Condannati a morte dai bandi del maresciallo Graziani
Qui a pochi passi sono i cimiteri
Con i caduti
Polacchi canadesi
Inglesi dell'Ottava Armata
Ricordo per un attimo la storia di questa Regione
Che ha ospitato la festa dell'amicizia questa Regione al centro dell'Italia sarà Romagna ed Abruzzi Umbria e Toscana
Perché in qualche modo può essere la metafora dell'Italia
Piovene nel suo viaggio attraverso la penisola
Assegna a questa terra
Ai suoi monti alle sue vallate
Una espressività comprensiva e di sintesi
Delle immagini
E dei valori della intera nazione
Sembra sembra Luigi si realizzi in questa terra
Una media della realtà nazionale della realtà italiani
Qui dunque si può misurare
Forse è meglio il cammino che è stato percorso
Anche se analogamente in misura diversa
Potremmo farlo
Per ogni regione
Lo ha ricordato poco fa Giampaoli
Qui c'è stato un progresso straordinario
Una trasformazione profonda
Uno sviluppo imponente dall'agricoltura all'artigianato all'industria al commercio al turismo
Ci sono livelli medi di consumo e di benessere
Fra i più alti d'Europa
Merito primario cari amici per le nostre popolazioni della loro laboriosità
Dei nostri imprenditori
Dello spirito d'iniziativa del coraggio e della fantasia di tanti piccoli e medi operatori economici ma anche non dimentichiamolo
Del quadro politico
Di sicurezza democratica e di apertura internazionale ed europea che insieme siamo riusciti a garantire
Se guardiamo oltre il nostro Adriatico e oltre le Alpi alla realtà triste e spesso tragica
Di Paesi europei a noi vicini possiamo ben comprendere come la politica condizioni le possibilità di crescita e di sviluppo delle nazioni ecco allora
Che alla domanda
Ce la faremo
Possiamo rispondere
Se nel passato
Pure in mezzo a prove anche più ardue ce l'abbiamo fatta
Se abbiamo attraversato tunnel più voi e più lunghi di questo che stiamo attraversando
Minacce più dure e ostacoli più impervi di quelli presenti
Possiamo bene anche oggi resistere alle difficoltà contenere e respingere le spinte regressive
Riprendere con forza il cammino
Non sono cambiate le potenzialità lo spirito d'iniziativa
La intraprendenza degli
Italiani
Bisogna tornare a garantire un quadro politico sicuro
E costruire insieme
Visioni di maggiore efficienza istituti
Qui e la nostra responsabilità
E non solo la nostra responsabilità
Abbiamo operato in modo costruttivo
CISL altura non
Abbiamo eletto un preside
La Repubblica Oscar Luigi Scalfaro
Che ha
Che hanno la fiducia e la stima della gente
Degli italiani
E all'unità cui rinnoviamo oggi il saluto caldo e cordiale e di tutta la Democrazia Cristiana
Abbiamo posto in Parlamento le condizioni per corrispondere agli impegni di riforma East
Elettorale
Abbiamo costituito un governo che pur con ristretti margini ansa affronta i problemi
Coraggio
In modo determinato
Il dovere della Democrazia Cristiana è chiaro allora cari amici
La nostra dialettica interna ha un senso se
Libera da motivi mediocri di contesa
Funzionale all'adempimento di questo dovere
No
Punto potranno reggere senza la umiltà e la determinazione della Democrazia Cristiana
Lo stesso rinnovamento che proponiamo
E vogliamo perseguire deve allora essere finalizzato a rendere più sicura la nostra unità
La nostra capacità di proposta ed iniziative
Io non ho paura del rinnovamento
E d'altronde presto vedremo con i fatti
Chi lo vuole sul serio e chi lo predica soltanto a parole
Io temo soltanto
Ita dei partiti la retorica
Il trasformismo e la corruzione
Sono mali insidiosi della politica e non soltanto in Italia
Dobbiamo combatterli cari amici dappertutto
Non soltanto al centro
Ma anche voi dovete combatterli alla periferia
Se un'opera l'azione della politica è necessaria
Essa con buona pace del nostro ministro guardasigilli non potrà avvenire senza la spinta propulsiva ed il concorso della democrazia cristiana
Io chiaro
Che mi pare scaturisca dalle nostre giornate di Pesaro
L'impegno che ora voi dovete portare
Le regioni nelle
Vince nei comuni d'Italia
Ripetutamente in queste giornate
è il punto orientativo
è andato a Sturzo a dei casi a Moro
Io aggiungo a Piccioni acerba a rumor
Con noi
Agli amici che hanno avuto
Si va nella storia della Democrazia Cristiana ebbene questa eredità non si dis
E sei nel cuore del popolo democratico cristiano
E migliaia di giovani donne di anziani
Rettore che non si piegano non disertano
Un popolo che guarda avanti
Noi
I valori per i quali ha combattuto sui quali abbiamo fondato la Costituzione della Repubblica un popolo che continuerà a tenere alta la bandiera della libertà la bandiera della democrazia
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