Presentazione del libro di Marco Fortis "Conti pubblici, Credito, Competitività. L'Italia a una svolta?" (Ed. Il Mulino)

ITO ringraziamento
Al professor Fortis e al professor Grosso Pietro e poi lo esprimerò ovviamente al ministro Padovan per questa
Disponibilità a presentare il volume di Marco Fortis conti pubblici i creditori competitività all'Italia una svolta un punto interrogativo
Io svolgerò una duplice funzione che è quella in qualche modo di dare la parola ai vari ma
Relatori e alla fine farò alcune brevissime considerazione
Questa sera vi ospitiamo qui in questa
Paulo
Non in Palazzo Corsini perché siamo in questo momento in Palazzo Corsini facendo alcune verifiche conseguenti
Al sisma tutti noi speriamo che il palazzo non abbia subìto alcun danno star fintanto che sono in corso questi controlli ci siamo spostati qua anche per l'inaugurazione dell'anno accademico ci siamo spostati qua
Io direi che se Marco Fortis intanto che aspettiamo il ministro volesse spiegare
Come è nato questo volume potrebbe essere interessante il ministro già lo conosceva ho ricevuto l'ha letto il quindi
E però il pubblico non lo conosce quindi Marco Fortis potrebbe indicare qual è stata la ragione per costruire
Questo volume che rientra poi nella collana della Fondazione Edison
Che Marco Fortis sottoscritto
Derivano da parecchi anni prego Marco
Grazie Roberto conoscere a tutti
Questo volume il sesto che la Fondazione Edison
Etica alla lunga crisi economica internazionale è cominciata nel
Due mila sette due mila otto
E rappresenta quindi un
Continuum di questa serie che è stata costruita in gran parte attraverso la raccolta
Di
Articoli saggi che ci sono stati scritti dal sottoscritto è piena in caso di alcuni volumi anche dal professor Quadrio Curzio con cui abbiamo
Con editato appunto alcuni lavori
Sapete la crisi da lunga crisi iniziata in America
Con lo scoppio della bolla immobiliare finanziaria
E che è avvenuto nel due mila otto ma che già aveva mostrato
Sintomi evidenti nell'anno precedente e si erano avute della risalii c'erano state delle crisi bancarie non solo in America ma anche in Inghilterra basti pensare alla Northern Rock
Scoppia questa crisi grandissima che provoca praticamente una paralisi
Del commercio mondiale per alcuni trimestri anche come conseguenza del sull'economia reale della crisi immobiliare e finanziaria il due mila nove un anno di profonda crisi
Proprio anche negli scambi internazionali c'è una recessione profonda
Il due mila dieci del due mila undici sembrano essere un momento di
Recupero per le economie
Ma lo sono solo per alcune non per altre perché nel due mila undici con il contagio due mila undici due mila dodici con il contagio del debito pubblico greco
La palla della crisi passa in qualche modo dagli Stati Uniti all'Europa
Gli Stati Uniti hanno fatto un grande danno ma sono stati molto bravi nel metterci una pezza in qualche modo
E soprattutto la politica economica del saldo fatta prima con il salvataggio delle banche americane che è stato un salvataggio gigantesco ma è stato fatto in tempi brevi
E successivamente la politica economica di rilancio della domanda
Internal con investimenti da parte della presidenza Obama ha fatto uscire l'America dalla crisi abbastanza velocemente
Pur lasciando sul terreno una serie di diseguaglianze sociali che hanno avuto impatto anche nel lungo termine come prova anche
I recenti avvenimenti delle elezioni americane
è
Quando la crisi passata
A diciamo soprattutto sul terreno europeo
Provoca un ulteriore problema che
è esploso con la contraddizione tra le politiche di austerità da una parte
Gli obiettivi che si prefiggevano cioè il contenimento del debito pubblico in alcuni Paesi
E la mancanza però di sviluppo e di crescita che queste politiche hanno generato contemporaneamente c'è stato un aumento della disoccupazione nei Paesi europei
Che non è stata ancora oggi
Recuperata se non in Germania unico caso mentre nelle altre grandi economie il tasso di disoccupazione ancora molto elevato
Stavo facendo un
Rapidissimo presentazione per spiegare come è nato questo libro
Ed ero arrivato
Al
Al punto in cui vivere ricordando che ne abbiamo ebbe infatti segni sulla crisi mondiale italiane iniziata sin dal due mila sette due mila otto
Stavo ricordando che la crisi pur essendo scoppiati in America
E poi basta fare soprattutto in Europa con nel due mila undici dodici con il contrario del debito pubblico greco che gli Stati Uniti sono stati bravi nel
Recuperare due anni e che in qualche modo avevano
Provocato folla lo scoppio dalla bolla immobiliare finanziaria salvato le banche sono ripartiti mentre l'Europa si è dovuta dibattere in questa
Antinomia azzerare una parte necessità di contenere
I problemi sul lato dei conti pubblici e dall'altro la le conseguenze di un'austerità che è stata molto profonde in termini di impatto sull'economia nello specifico l'ultimo volume concludo per poi riprendere eventualmente dopo la parola
Si occupa dopo quello su riforme rilancio e riprese e rilancio che abbiamo fatto insieme col professor Quadrio Curzio
Passo la parola dalle tre R che sono state in qualche modo la caratteristica del volume precedente acconti pubblici credito e competitività è questo un instant book di fatto quelli che raccoglie gli articoli che ho scritto nella prima parte
Del di quest'anno del due mila sedici perché in qualche modo si è voluto focalizzare
L'attenzione su quelli che sono
Stati tre elementi cruciali da una parte il processo di aggiustamento dei conti pubblici che l'Italia sta portando avanti la crisi delle banche che però è stato inquadrato in un contesto di razionalità perché
Pur essendoci molti problemi nel sistema bancario italiano un sistema tuttavia
Non è stato intanto salvato con incontri con i soldi pubblici e dei contribuenti come è capitato in quasi tutto il resto del sistema europeo
E soprattutto a degli elementi di solidità che contro bilanciano gli elementi negativi delle crisi in Liguria alcuni istituti locali e poi la competitività perché comunque la crescita sta riprendendo gradualmente
Come indicato anche oggi i dati sul prodotto interno lordo del terzo trimestre ecco
Lascio la parola al professor Quadrio
Prima di dare la parola ai relatori devo esprimere una
Marcata soddisfazione di avere qua questa sera con noi ministro Padoan
Per la terza volta da quando io sono Presidente prima vicepresidente Foti presidente che il ministro viene
è venuto per una conferenza che poi ha trovato pubblicazione in una rivista che mi sta
Molto a cuore venuto quando in occasione
Della presidenza italiana del semestre europeo è stata coniata la moneta di ricordo
Che oggi in questa sera ecco ancora con noi questo mi rallegra molto
E il grosso grosso Pietro che pure lui frequenta spessissimo l'Accademia tenuto anche in una Conferenza l'anno scorso in gennaio
Ed è anche soldi agli amici dei Lincei ci sostiene in varie iniziative
Sono anche molto lieto di vedere qui parecchie persone molti carissimi colleghi tra cui vedo Giancarlo Gandolfo
Il par di vedere anche Antonio Pedone Cesare Imbriani quindi qui c'è un po'la corporazione degli economisti che quando il ministro viene si falliva anche se oggi lo sciopero non è particolarmente incoraggiante terrà
Muoversi in Roma quindi grazie a loro per aver accettato e naturalmente grazie a Marco Fortis che ha pensato di presentare
Questo volume qua questa sera io procederei adesso secondo l'ordine alfabetico previsto nel programma quindi il professor glielo spiegherò
E poi prosciolta da un poi parlerà professor forte se alla fine farò io alcune considerazioni conclusive
Anche come padrone di casa
Grazie grazie per l'invito innanzitutto strane discutere
Questo libro interessantissimo del professor Fortis
Sì devo dire che sono un lettore appassionato della letteratura che produce Marco Fortis perché Pannella direzione che io come studioso ritengo corretta quella di valutare correttamente
La capacità competitiva dell'Italia del Libro Parlato giusto appunto di competitività
E di dare la giusta prospettiva al sistema produttivo italiano
Tuttavia questo libro parla di tre cinque continui il credito e competitività e io certamente non posso parlare di conti in presenza del ministro e mi concentrerei sul credito e cioè sulle banche
Per sintetizzare il mio intervento direi che
Ci sono cinque problemi che vanno esaminate con riferimento
Del sistema bancario la struttura
Il business motore
L'abbiamo non la capitalizzazione e i crediti deteriorati allora cominciamo dalla struttura
Si dice le banche sono troppe
Sono troppo piccole
E forse hanno anche troppi sportelli
E probabilmente vero si situa globale alla rivoluzione
Tecnologica che è in atto
Una parte delle attività che svolgono le banche soprattutto nelle attività di pagamento ormai vengono svolte in modo telematico vengono svolte tra sistemi computerizzati
E quindi è probabile che servano meno filiali
Etiche una parte dei dipendenti che adesso svolgono queste attività il PIL non saranno più necessari per queste attività ma saranno necessari per altre
Le parlo subito dopo S zero si guarda la struttura delle banche italiane con riferimento ad altri paesi per esempio la Germania
La Germania ha molte più banche dell'Italia anche in proporzione al reddito e a tante banche piccole
Che forse non stanno benissimo non stanno per niente bene neanche vuole grande
Quindi da questo punto di vista
La il problema della struttura in Italia e soprattutto quello di
Favorire delle aggregazioni
E su questo voglio spendere una parola perché le banche si devono aggregare perché oggi a livello mondiale
Il l'obiettivo a cui tendono tutti i regolatori è una migliore tutela contro il rischio misurazione del rischio controllo del rischio capacità di rispondere rapidamente all'emergere di rischi
Queste funzioni richiedono un enorme investimento che è in gran parte un costo fisso che non dipende dalla dimensione dalla banca perché dipende dalla natura dei problemi
Quindi è ovvio che le banche piccole non sono assolutamente competitive e quindi non potendosi permettere questi sistemi diventano anche degli elementi di insicurezza all'interno
Del dell'industria bancaria
La riforma delle banche popolari
Che sono una caratteristica positiva dell'industria italiana bancaria come finanziatrice dell'industria reale
Permetterà queste banche senza perdere loro legame col territorio di fare quella delle Nazioni che erano difficili con la vecchia struttura lo stesso per le banche di credito cooperativo
Ma devo dire che sul piano delle aggregazioni proprio la banca di cui io sono Presidente è un ottimo esempio
Perché il risultato di una
Lunga storia direi architettonica di fonti che hanno unito insieme infatti anche il nostro logo è un ponte in sostanza
La lunga storia di
Fusioni e di accorpamenti che hanno gradualmente condotto a creare
La più grande banca italiana per quanto riguarda l'attività nel nostro Paese
Sotto la guida unica e quindi cogliendo tutte le economie di scala
Vista sul modello Bosello competitivo diciamolo in italiano deve cambiare in una situazione
In cui i tassi di interesse sono così basse incerte a misura sono negativi
Non si guadagna più fa almeno transitoriamente svolgendo la tradizionale attività della banca raccolta del risparmio
è investimento presso degli investitori di investitori in questo momento
Investono poco per motivi che magari citiamo più tardi
Ma sicuramente il margine di interesse e che era una colonna portante dei conti economici delle banche oggi pillole più così
Così abbondante così facilmente conseguibile
Permettetemi di parlare di nuovo della mia banca
Da noi ormai il margine di interesse rappresenta circa il cinquanta per cento del Bargello pratico della banca l'altro cinquanta per cento viene
Dalle
Commissioni
Cosa sono le Commissioni sono il corrispettivo dei servizi che la banca rende soprattutto nella gestione del risparmio allora qui si comincia a vedere quale la nuova conformazione del sistema bancario
Che viene fuori in una realtà nuova
Saranno le macchine le transazioni ma le transazioni vengono fatte per i clienti
Il patrimonio dalla banca e la relazione con il cliente che si basa sulla fiducia e sulla competenza del proprio personale quindi i due pilastri
Di un sistema competitivo nuovo quindi anche di un business model aggiornato sono la tecnologia grande investimento nella tecnologia nei sistemi di governo del rischio
E il capitale umano grande rivalutazione delle persone e grande investimento sulla loro qualificazione
Terzo problema
è la governance
La banca deve essere diventa
Rapidamente verso quelle attività che possono essere redditizie e soprattutto coerente verso quelle attività che hanno una funzione economica e sociale nel sistema
La banca non può prosperare se il sistema circostante non e prospero
Quindi una banca si deve sempre interrogare non soltanto
Sulla redditività dell'operazione che sta svolgendo
Ma sulla sua funzionalità per il sistema circostante perché altrimenti non c'è sostenibilità nel lungo termine allora per fare questo
Serve una governance diversa
Mi permetterei di ricordare
La la legge Amato Ciampi che permise di
Che che mise fine a una
Intensificazione delle banche con le fondazioni cosiddette bancaria
C'è stata una allontanamento da quella situazione dalla cosiddetta foresta pietrificata
Che ha preso molto tempo ma oggi
Per esempio per quanto riguarda la mia banca che nasce dalle fondazioni
La governance è completamente cambiata c'è stato un periodo intermedio che è durato sei anni circa
Anzi nove anni durata tre mandati durante i quali abbiamo avuto una governance duale e cioè
In un sistema un consiglio di sorveglianza
Direttamente nominato dagli azionisti quindi con un forte intervento delle fondazioni che però non hanno più potuto assolutamente occuparsi dell'attività bancaria
La quale è stata demandata nell'operetta operatività a un consiglio di gestione che era a sua volta nominato dal consiglio di sorveglianza e quindi un
Doppia intersezione interne intercapedine
Che
Tenuto lontana la gestione del credito da quel rapporto con il territorio che invece nello Statuto delle fondazioni
E questo ha permesso a questa grande banca di non essere coinvolta in attività di eccessiva correntezza verso
Debitori locali il che hanno poi portato situazioni molto pesanti addirittura accuse di mala gestio
La
La governance oggi è importantissima anche dal punto di vista dei regolatori e quindi
No uno spendo altre parole se non per dire che essenziale che le banche si rendano conto
Che la qualificazione delle persone che stanno al vertice dalla banca diventa una condizione di sopravvivenza e di indipendenza dalla banca su queste condizioni vengono a mancare è possibile
Perché è previsto dalle norme che il vertice della banca venga sostituito da parte del regolatore talvolta è anche auspicabile
Capitalizzazione ecco rinviamolo tenuto per ultimi i due temi più cruciali capitalizzazione cioè
Dotazione di capitale nelle banche e i crediti deteriorati
Ovviamente la banca deve
Disporre di un capitare questo capitale staccare sia delle perdite e quindi a garanzia
Dei depositanti lasciatemi semplificare molto
In un bilancio di una banca grosso modo
Per
Cento euro di attività e cioè di impieghi verso la clientela
Dieci vengono dal capitale proprio e novanta vengono dai depositi
Detto in altro modo vuol dire che la banca riesce
Fa prestare dieci volte tanto colloca il capitale che hanno messo gli azionisti
Ma questo rapporto deve essere conservato perché la tutela dei depositanti quindi quando si perde cioè un debitore non restituisce
La perdita deve essere assorbita interamente dal capitale della banca non dà i depositanti ovviamente
Ma se il rapporto deve rimanere costante
Vuol dire che succede un debitore
Non restituisce dieci impieghi devono diminuire di cento
Oppure
In lire i soci devono rimettere del capitale a copertura delle perdite voi sapete che i soci non piace fare questo tipo di sottoscrizione
Ecco questo
Dice
Quanto è importante
La dotazione di capitale nella duplice veste di tutela dei depositanti edili capacità di finanziamento dell'economia
Ma
Quanto capitale serve dipende dalla qualità dei crediti dalla banca
Allora qui ci sono delle regole
Che dicono non semplicemente che deve essere
Almeno un decimo dell'attivo le regole sono molto più complessa
Quantità di capitale necessaria e funzione della qualità della tv ter cioè della sua rischiosità qui non voglio entrare in manovra in una in
Terminologie troppo tecniche
Però
Voglio dire che
Anche questa è una materia che è in evoluzione e qui per tornare a citare quello che più volte ha scritto il professor Fortis
Le regole evolvono in una direzione che talvolta e più complicata per le banche europee specificamente italiane che non per le banche americane
Che tuttavia dominato a livello mondiale e quindi prevalgono nel Comitato di Basilea che quello che fa le regole che valgono sul mondo
In parole molto semplici delle aziende americane si finanziano essenzialmente sul mercato direttamente magari
Accompagnando le loro emissioni
Facendo accompagnare allora missioni da banche che però non prestano direttamente denaro
Aziende europee invece si finanzino col denaro delle banche
Quindi regole
Che rendano molto oneroso per la banca in termini di capitale richiesto fare prestiti alle imprese sono regole che dissangua no
L'economia reale europea in particolare italiana ma che hanno poi fanno poco danno
L'economia americana
Di queste questo è un tema che non è tecnico signor ministro è un tema politico
E che il ministro lo sa bene ed è un tema per la qualità per il quale l'Europa si deve battere
In Comitato di Basilea facendo in modo che il mandato del G venti venga rispettato non possono essere significativamente aumentati i requisiti di capitale richieste alle banche e l'ultimo
Argomento quello dei crediti deteriorati e questo argomento si connette con
La competitività almeno parzialmente
Trentotto rilevato
Essenzialmente viene dalle imprese in particolare dalle piccole imprese
Hanno una
Tasso di deterioramento del credito che è circa doppio rispetto alle grandi imprese
E perché si deteriora il credito ma perché
C'è la crisi hanno difficoltà a mantenere il loro fatturato l'opera penetrazione hanno
Difficoltà alcune di queste ad accedere ai mercati che sono veramente redditizi sviluppo e cioè
L'esportazione e l'innovazione questo noi cerchiamo di
Spingerlo anche attivamente cioè la banca deve aiutare le imprese a superare questa difficoltà mettendolo in contatto con chi è in grado di far loro di consentire loro di svolgere queste attività
Però quando il creditore deteriorato
Che cosa fare bene ci sono due soluzioni una e quello che noi diciamo aiutare l'impresa a tornare in bonis
E l'altra
è quella che viene spesso consigliata dalla finanza anglosassone e cioè di accedere al credito
Allora permettetemi di fare un parallelo comune automobile un'automobile perché non funziona bene
La potete riparare o demolire ecco la seconda soluzione la demolizione
Si prende un'azienda si cedono i crediti il credito vale cento nominalmente lo si vende per venti chi ha comprato il credito per ventisei riesce a ricavarne trenta in pochi mesi fa comunque un rendimento
Allora le altissimo
E come farlo manda dei decreti ingiuntivi demolisce l'azienda si porta via quello che è facilmente liquidabile
E lascia
Gioia altri fornitori non pagati
Dei dipendenti senza lavoro dai clienti senza forniture e la banca naturalmente che ha perso l'ottanta per cento del suo credito forum guadagnare così è molto facile
Noi crediamo che si debba usare l'altra soluzione l'altra soluzione che è quella di dire
Noi seguiamo ogni singolo cliente e lo aiutiamo a rientrare in bonis anche migliorandolo suo competitività
Naturalmente ci sono clienti che non sono in grado di farlo e allora su questi bisogna agire con decisione
Va riconosciuto che le banche italiane hanno per la natura stessa del nostro sistema economico una percentuale di crediti del teorico nati più alta rispetto alla media europea
E questo tema va affrontato con la cura il rientro in bonis noi abbiamo riportato in bonis nella nostra banca quaranta mila imprese negli ultimi due anni e mezzo
E riducendo lo stock di credito deteriorato anche cancellando i crediti che si riconosce che non si riescono a riavere dove nei primi nove mesi di quest'anno abbiamo ridotto lo stock di crediti deteriorati di cinque miliardi
Lavorando sodo si ottengono dei risultati
Grazie
Grazie agricolo sullo spirito di questa lucidissima presentazione
Adesso la parola no allora professor Padova
Buonasera grazie per questo nuovo invito
Se posso aggiungere un'osservazione personale mi fa molto piacere sentirmi chiamare il professore che il mio lavoro
Di una vita
Ci sono molte ragioni per cui questo libro di
Fortis interessante almeno interessante per me una di queste è la seguente che c'è
Dietro ogni contributo che è un contributo prodotto sulla
Novità che arrivavano magari il giorno prima o la settimana prima c'è uno sforzo continuo di ricollegare un informazioni spot con una storia più ampia
Con una narrativa più ampia e con quindi un legame fra l'osservazione del breve periodo con le implicazioni di lungo periodo che quel
Informazione aiuta a comprendere meglio
Quindi c'è un esercizio di
Analisi dei dati cosa che
Ha occupato molti anni della mia vita Giancarlo Gandolfo sta bene
Per cercare di esplorare una storia
In particolare nel lavoro che sto facendo da un po'di tempo questo è una premessa indispensabile per il passo successivo
E cioè quali sono le implicazioni di politica economica della storia che distinguiamo dai dati
Questo dipende da come i dati raccontano la realtà ma dipende anche
Dalla dell'obiettivo della politica economica si pone
Fatta questa premessa vorrei attrae implicazioni su tre aspetti
Che questo tipo di approccio a bere il policy maker il primo problema
Che tutto ciò va collegato in un contesto
E per molti anni guardando il mondo dall'Italia quel contesto relativamente stabile
Contesto globale un contesto europeo un contesto regionale
Da qualche mese
In questo contesto non è più da assumersi dato
La incertezza politica in senso ampio del termine domina il quadro globale
E l'incertezza politica intesa come incertezza sulle politiche che prenderanno gli altri attori e sulle politiche che si devono prendere a casa
In molti casi produce un effetto altamente in desiderabile e cioè che si preferisce sospendere le decisioni piuttosto che prendere
Dico una cosa banale che sta sotto gli occhi di tutti voi se dico che non non solo la vorrei rassicurare introdotto un fortissimo elemento di incertezza perché a tutt'oggi non sappiamo nei tempi
Ne le caratteristiche di un processo di riconciliazione o comunque di rapporti umani seicento oppure di separazione totale se ci sarà un'altra Regno Unito e l'Unione europea
Ma con dai risultati dell'azione americana
Non solo non abbiamo idea di quella che sarà la politica economica della nuova amministrazione americana ma abbiamo segnali che si è messi assieme producono
A seconda dello scenario che ne emerge risultati inquietanti
Faccio un esempio se la nuova amministrazione americana deciderà allo stesso tempo di perseguire una politica protezionistica soprattutto con i suoi vicini
Di perseguire una politica di forte stimolo degli investimenti pubblici
Finanziati in deficit uno siccome si direbbe in Italia a debito
Di eliminare molte nella infrastrutture regolatorie per il sistema finanziario che è stata una delle caratteristiche della politica americana non solo degli ultimi anni dopo la crisi finanziaria
Se mettiamo insieme tutte queste cose otteniamo risultati contraddittorie uno scenario possibile è una forte crescita negli Stati Uniti finanziata a debito in un Paese che ha
Molti meno vincoli di finanziamento del debito medesima di quanto ovviamente non abbia un Paese come il nostro
Ma allo stesso tempo un impatto di questa politica espansiva distolto dal fatto che ci si aspettano barriere protezionistiche che vanno a tagliare
Processi di integrazione basta pensare ad un'asta che sono profondi
Quello che sappiamo dall'evidenza degli ultimissimi giorni in fondo le elezioni americane si sono concluse qualche giorno fa
è che sui mercati finanziari è stato percepito un cambiamento un cambiamento di regime
Come tutti voi avete visto si è manifestata una divaricazione tra il comportamento dei mercati equity se cioè delle delle Borse e i mercati dei bonds dei titoli
I mercati tempo richiesto con pur con diverse indicazioni settoriali
Hanno stanno in una fase di
Espansione
Mentre i mercati dei titoli sono in una fase più depressiva vinto corsi dei titoli a reddito fisso di titoli di Stato sono andati giù
I rendimenti stanno andando su
Guidati sia dal fatto che si preferiscono le azioni piuttosto che i titoli perché ci si aspetta più profitto
In un'economia fortemente espansiva sia perché ci si associa show una ripresa dell'inflazione qualcosa che abbiamo desiderato per molto tempo ma che
Adesso magari arriva
Troppo improvvisamente e il conto ammontari eccessivi se è vero quello che osserviamo nel né i tassi d'interesse interpretiamo questi aumenti come una variazione dell'aspettativa di infrazione
Quello che voglio dire che per i mercati almeno questa è la mia lettura siamo in un nuovo regime
In un nuovo mondo
Che
Da una parte può essere positivo dall'altra può essere meno positivo per un Paese come l'Italia che ha il debito che ha
Forse il
La situazione di tassi di interesse bassi garantiti anche
Dalla politica monetaria della Banca centrale europea forse siamo avvicinandosi alla fine di quel regime
Le novità quindi arrivano
In parte dal Regno Unito ma soprattutto dagli Stati Uniti
Che l'Europa l'Europa continentale questo è un altro elemento del quadro che me molto preoccupante perché l'Europa Barilla per la sua assenza
E temo che continuerà a brillare per la sua assenza per più di dodici mesi la ragione banale
Lasciando perdere il la vicenda referendaria qui
Nei nella prima metà
Diciamo nella
Dei mesi centrale a cominciare da marzo ci saranno elezioni politiche o presidenziali in tre Paesi molto importanti l'Olanda la Francia e la Germania
Questo ha già avuto un impatto sulla
L'attività dei policy makers europeo a livello
A livello nazionale questo si vede
Nel mio lavoro lo vedo da
Fatti forse non non percepiti nel dibattito tutti i giorni ma di come viene fissata l'agenda dell'Ecofin o di come viene fissata l'agenda dell'Eurogruppo sono agende
Non sono vuote sono agente la gestione del breve termine quindi non so se fossero vuote sarebbe già qualcosa di positivo in realtà sono riempite
Dico una approccio di politica economica che per definizione mette da parte del lungo termine
Mentre la parte il lungo termine inteso come quella dimensione in cui ci sono ci sono scelte
Profonde radicali per cambiare il modello economico europeo che non va bene
Quindi se mettiamo insieme tutte queste cose
Prassi nuova amministrazione americana il latitanza dell'Europa
Otteniamo un uno su quale un quadro molto più complesso di quello che ci ha accompagnato negli ultimi anni
Quindi questa è la mia prima riflessione il policy maker deve fronteggiare una situazione nella quale
Non c'è molto meno conforto
Dallo dall'ambiente globale sicuramente per un Paese di dimensioni in qualità e caratteristiche come il nostro
E quindi la seconda considerazione che per il policy makers aumentano le responsabilità
Di policy maker e non si può sottrarre
Ad un compito fondamentale della politica economica che è quella di disegnare un quadro
E di prendere misure coerenti con quel quadro
Affinché almeno a livello nazionale non venga meno il riferimento indispensabile per mercati delle in paese e anche per le famiglie
Di fare decisioni di lungo termine e quindi non adattarsi aspettiamo vedere che succede
Ma continuare a insistere su una visione prospettica questo è indispensabile per un Paese come l'Italia che come ho avuto occasione di dire anche altre volte qui
Sta facendo i conti con due
Elementi di freno alla crescita la crisi finanziaria che si è manifestata tra l'altro il sistema bancario come Gian Maria lo spirito ci racconta un attimo fa
Ma anche con
Ostacoli alla crescita che vengono da più lontano di natura strutturale che hanno poco che fa o meno che fare con la finanza ma più che fare con l'economia reale con la pubblica amministrazione
Con il sistema fiscale
Quindi in questo quadro più complicato il compito la responsabilità e direi il dovere del policy maker ancora più importante
Perché se viene meno il quadro di riferimento di lungo termine anche a livello nazionale pur in un contesto debole dell'Europa e incerto dal resto del mondo
Il Paese può rischiare di più di quanto ha rischiato fino adesso
Questa è la seconda osservazione che voglio completare
Se me lo consentite ricordando quello che invece il Governo ha fatto in questo periodo Hilla legge di bilancio che l'anno scorso si chiamava ancora legge di stabilità in discussione alla Camera poi andrà al Senato
Dopo la prima votazione alla Camera che prevista verso la fine di questo mese
Questa legge di bilancio è una legge che si pone in continuità piena con le precedenti misure del Governo non solo l'instabilità ma anche i primi interventi del Governo al suo esordio
Che mantiene rigorosamente
Una filosofia molto chiara
L'obiettivo che la politica economica e quella di
Creare ricchezza e di creare occupazione e per far ciò rimettere in me che il meccanismo di crescita in funzione
Facendo un rischio in un contesto di fragilità
Di fragilità esterna
Alimentata le cose che raccontavo prima ma anche di fragilità in terra perché è chiaro che il debito è un elemento di fragilità
Che va combattuto con la crescita questa è la via maestra per ridurre il debito ed elemento di fragilità che riguarda il sistema bancario
Che la conseguenza di una recessione profonda durata tre anni che ha portato via il dieci per cento di PIL
In questo contesto la politica di bilancio deve essere tale da ridurre la pressione fiscale
Ed io le indirizzai le risorse al sostegno alla crescita questo è quello che fa che hanno anche è stato fatto
Nelle leggi di stabilità precedenti che viene fatto in questa legge di stabilità in cui
Grande enfasi viene data a misure di sostegno agli investimenti
Privati ma anche pubblici ci tengo a dirlo perché questa è un'inversione di tendenza di un trend invece discendente degli investimenti pubblici in Italia per molti anni
Si sta invertendo questo trend questo darà un contributo importante alla crescita quindi investimenti privati e investimenti pubblici in un contesto nel quale
Le riforme strutturali cominciano a dare i primi segnali positivi io cito sempre il
I risultati dell'occupazione
Che indicano una crescita dell'occupazione maggiore della crescita del PIL quindi un aumento dell'intensità di lavoro dell'economia
In parte dovuta misure fiscali in parte riteniamo ritengo dovute all'impatto del gioco Saxa cioè della riforma delle regole sul mercato del lavoro
Quindi seconda considerazione
In un contesto di estrema incertezza globale
E di rischio dal punto di vista europeo di uno stallo che
Sì sarà confermato poste potrebbe portare all'elementi di
Frammentazione in questo contesto
La politica economica del Governo a una maggiore responsabilità
Poi c'è un terzo punto ma prima rilevare un terzo punto fatemi notare è un altro elemento che diversità come è noto nella legge di bilancio
E che ha portato il Governo a richiedere all'approvazione di un deficit
Più elevato di quello che sarebbe stato necessario per mettere in campo misure virgolette semplicemente a sostegno della crescita ma che è stato allargato per tener conto di due circostanze eccezionali che cioè
L'impatto dei terremoti
E l'impatto dell'emigrazione per queste ragioni il Governo ha chiesto alla Commissione europea di poter estendere
Il deficit
Oltre i limiti rigorosi esperimenti richiesti dalla rispetto delle regole di aggiustamento strutturale dal punto di vista la finanza pubblica
Per queste ragioni il Paese sta subendo circostanze eccezionali che richiedono un intervento altrettanto eccezionale di ricostruzione messa in sicurezza
E per quanto riguarda i migranti di accoglimento sistemazione
Fatemi dire una parola su quest'ultimo aspetto perché questo è un aspetto qualitativamente molto importante
In questi anni ma molto prima che le la vicenda migratoria fosse riconosciuta come problema europeo dai dall'Unione europea l'Italia si è fatta carico di una pressione migratoria
Che nata che si è manifestata all'inizio di questo decennio in modo crescente
E a offerto la prima risposta in
Per quel problema che adesso chi è chiaro agli occhi di tutti che la gestione del confine meridionale dell'Europa
Confine meridionale che non va difeso con le armi ma va difeso con una politica che in qualche modo gestisca questa pressione migratoria che continua e anzi aumenta
Sia in termini immediati sia in termini prospettici cioè creare le condizioni di sicurezza e di sviluppo finché nei paesi dove un
Cittadino un abitante di quel paese decide di lasciarlo perché non ce la fa più a vivere cambiare questa prospettiva quindi una grande missione strategica
Che molti ritengono io sarei d'accordo come la principale priorità dell'Europa di questi anni l'Italia sta mettendo i suoi soldi
Per fornire qui lo dico senza definizione è un bene pubblico all'Europa che è la gestione dei suoi confini
Questo il Governo lo ha rivendicato a chiarissime lettere
Mi sembra che sia un messaggio recepito a livello di istituzioni europee sicuramente recepito e questa è una testimonianza più personale che è strutturale
Da parte di molti colleghi che si sono dimostrati assai sensibili a questa fase difficile del Paese
Ma ripeto questo è un esempio
Un po'anomalo ma come i tempi
Diciamo anomala in cui viviamo di come
Un Paese possano farsi carico di l'una
Elemento che deve essere integrante dell'accordo di Unione europea con risorse proprie
E quindi fornendo una funzione di supplenza in qualche modo che va colmata perché dico questo perché è chiaro che
La gestione della frontiera meridionale non potrà essere indefinitamente gestita così
Bisogna trovare soluzioni europee bisogna trovare risorse europee bisogna trovare meccanismi europei e quindi ripensare il bilancio europeo in questa prospettiva
Terza considerazione per tornare
Sempre alla implicazioni di politica economica di questo quadro racchiusa in un termine
La percezione
Una delle cose che ho imparato facendo questo mestiere che
Si dà economista ben addestrato si riesce a tradurre i dati in un'interpretazione in un modello
Essi trovano derivare l'elencazione di politica economica questo si può fare ma questo non basta
La politica evidentemente un'attività che ha a che fare con decisioni ma anche a che fare con consenso
E tra le decisioni il consenso a volte legame è labile
Offro una cosa banale l'economia sta andando meglio se guardiamo come dall'economia quattro anni fa e come la vediamo oggi come viene misurata nelle grandezze chiaro a cominciare dall'occupazione
Continuare con la crescita
Si sta rivelando un poco più gustoso robusta di quello che alcuni hanno detto ma non il Ministero dell'economia scusate questa battuta
Detto ciò molti cittadini e questo a che fare con l'Italia ma anche fare anche con altri Paesi non si riconoscono in un miglioramento
Anzi molti cittadini esprimono e io penso che abbiano tutto il diritto di farlo insoddisfazione
Per la politica economica quindi c'è un primo problema di percezione domestica
Poi c'è un secondo problema di percezione che internazionale
Parlando con i mercati
Non tanto con i colleghi diciamo di governo quanto soprattutto con i mercati a volte si ha la sensazione che quello che il Paese ha fatto in questi ultimi anni non viene percepito come
Significativo un esempio classico è di nuovo quello che citava Gian Maria riguardo alle sofferenze
Mi capita ancora spesso di parlare con
Autorevoli giornalisti di autorevolissimi testate internazionali finanziarie i quali mi continua a dire ma voi non avete fatto niente per le sofferenze
Le sofferenze bancarie sono ancora i su cifre gigantesche questa vulnerabilità che non viene aggredita
Fate qualcosa
Allora sia con grande pazienza si comincia a rispondere a far vedere che molte cose sono state fatte pure
In un contesto di dico io bei molto più stringente di qualcosa di qualche anno fa lo Stato può fare molto meno di quello che si poteva fare qualche anno fa
Regole sono state cambiate qualche strumento è stato introdotto nel sistema si è stato è stato fatto qualcosa per
Convincere il settore privato sta prendere decisioni di azione collettiva molto importante estremamente importante che tra l'altro ci viene chiesto all'esterno di spiegare meglio viene qualche volta invocato come modello il
Sto riferendo ovviamente al fondo Atlante uno e due
Ma malgrado ciò molti dicono lo sta succedendo niente in Italia
E questo non solo dispiace ma preoccupante
Perché
Se la percezione questa questo si può tradurre in una percezione di rischio distorta eccessiva rispetto a quello che i fondamentali
Quando andavo a scuola Giancarlo mi insegnava bisogna capire quali sono i fondamentali dietro le grandezze finanziarie non la volatilità di breve temi fondamentali sono mal percepiti
E quindi questa problema di percezione per il policy makers ha due conseguenze preoccupanti Bruno
Che le riforme
Rischiano di avere meno consenso di quello che richiedono alcune questioni particolarmente importante perché le riforme danno risultati nel medio termine questo ce lo dice tutta la sconfinata evidenza empirica sulle politiche di riforme in tutti i Paesi
Secondo se è una percezione che ha a che fare con decisioni finanziarie
Come dicevo non solo dispiace ma soprattutto preoccupa
Al terzo implicazione la politica economica non sta facendo abbastanza
La politica economica almeno da come l'ho capita io poi può darsi che mi desse attualmente in errore ed è con questo finisco
Un problema di
Risoluzione di un modello sotto una quantità di vincoli molto maggiore di quella che sta scritta sui libri di testo
Quasi sempre il problema di politica economica è un problema sopra determinato
Spesso sembra che i le soluzioni non ci siano
Perché perché oltre agli aspetti tecnici o analitici che un economista più o meno diciamo dignitosamente preparato in grado di risolvere ci sono altri livelli di vincolo
C'è un livello
Giuridico normativo bisogna tradurre misure eleganti descritte su un foglio di carta in
Legislazione norme che hanno a che fare con uno stock di norme che deve essere compatibile con le nuove norme o comunque aggiustato
E poi naturalmente c'è un vincolo politico
Alla fine della storia non sempre c'è una soluzione unica ce n'è più d'una
Sì la politica interviene come ultimo decisore come è giusto che sia
Nel prendersi le responsabilità delle singole decisioni
La finisco qui potrei andare avanti a lungo ma questo libro mia suscitato riflessioni su questa esperienza che mi sta per capitando di fare che sinceramente
Sì Dante
Ma anche
Mi auguro possa possa essere utile e concludo se me lo consentite con una battuta un'altra lezione che ho tratto da questa esperienza
è che
Estremamente difficile produrre una risultato che funziona o almeno che crediamo funzioni
è molto più facile dire no grazie
Grazie al professor Padovani
Che in pochissimo tempo ci ha dato una straordinaria
Rappresentazione valutazione della situazione nella quale l'Europa e il nostro Paese si trova
In conclusione farò alcuni brevissimi commenti ma adesso do la parola a Marco Fortis
Che esponga le linee essenziali per la sua riflessione
Devo sarà
Il mio sarà un intervento veramente essenziale perché scritture
E scassata hanno approfondito
Punti molto importanti che riguardano
Il timbro la situazione italiana e internazionale attuale vorrei concentrarmi solo su alcuni dei punti distintivi
Di questo lavoro
E in particolare
Sul
Trattasi di svolta come indica il sottotitolo in cui si può trovare ci si colloca il nostro Paese il ruolo finalizzare questa svolta proseguendo nella politica
Di riforme che è stata avviata
Il primo punto che vorrei evidenziare
Che vado a cercare slide tra quelle che mi ero preparato
Lo sforzo che si sta facendo
Pur senza rinunciare veneta ripartire con la crescita Costi Mori e la crescita per contenere
La dinamica del debito pubblico
Sta di fatto che con i dati sul debito pubblico terzo trimestre che sono stati diffusi oggi dalla Banca d'Italia
Oggi ricordo che il debito pubblico fine settembre risulta cresciuto solo dello zero virgola nove per cento il valore sul settembre del due mila quindici
Una crescita così basso il valore del debito pubblico non avveniva dal primo trimestre
Del due mila tre ed è una crescita in valore del debito che ormai si avvicina anzi per la verità è stata superata dalla crescita in valore definisce
Quindi ci stiamo avvicinando altro giorno in modo in cui già faceva
Molto vicino nel secondo trimestre per cui da crescita
Del debito pubblico del rapporto debito pubblico PIL si ferma e si può cercare di avviare una inversione
Quindi
Svolta col punto interrogativo e capire se noi riusciremo andare avanti in questa direzione che credo sia stata ampiamente impostata dalle politiche economiche di questi ultimi tempi
Secondo punto che vorrei evidenziare
Saltando la parte sulle banche che è stata abbondantemente
Discussione dal professor Grosso dietro
E quello che è stato fatto per rilanciare l'economia
Quindi passo al tema competitività Laterza ci
Conti pubblici credito e competitività
Che anche quella che più attive nella mia esperienza professionale di studioso dell'economia reale per credo che quanto è stato fatto per rilanciare l'occupazione e su cui c'è molta confusione anche nel dibattito sui media nel
E l'informazione perché si confondono i flussi degli occupati i dati dell'INPS con lo stock di occuparsi dati della rilevazione delle forze lavoro dell'Istat
In realtà
Se voi prendete la curva
Del gli occupati totali in Italia e vedete come sono progredite le stime
Negli ultimi
Due anni vi accorgete che continuamente le vittime delle rilevazioni delle forze lavoro sono state rialzate
Cioè se noi prendiamo il dato
Di un mese del due mila sedici del due mila quindici come lo conosciamo oggi con le rilevazioni ultime e lo confrontiamo con le rilevazioni che venivano fatte un anno fa ci accorgiamo che sosta attrezzate di cento centocinquanta mila occupati
Cioè eccome se le rilevazioni delle forze lavoro prendessero atto con un certo ritardo di quello che emerge dalle statistiche sui flussi dell'IVA realmente quando ci sarà questa convergenza tra dati
Dell'INPS e di altre fonti distratta Ministero del lavoro si potrà avere un quadro più immediato di quello che sta realmente redento comunque sta di fatto che sono stati creati praticamente in poco più di due anni e mezzo
Seicentocinquantasei mila posti di lavoro la qualità anche dei posti creati è importante perché in questi posti di lavoro sono in particolar modo per oltre sette circa il settanta per cento posti di lavoro stabile a tempo indeterminato
E questo è avvenuto soprattutto dopo l'avvio delle misure per il lavoro un punto anche problematico che lascio alla vostra riflessione
E che oggi il numero dei dipendenti e già superiore ai livelli pre-crisi
Che cosa manca allora mancano circa trecento mila posti di lavoro indipendenti che avevamo nel due mila otto e che erano probabilmente
Anche figure professionali e di lavoro
Fragili marginali pensiamo piccole partite IVA piccoli negozi artigiani piccoli artigiani
Lavori di compendio all'edilizia e quant'altro che la crisi ad drammaticamente spazzato via anche e anche i lavoratori esterni a cui le aziende affidavano lavori fuori del perimetro aziendale
Le aziende hanno interna
Internalizzato funzioni sono diventate più efficienti non hanno rinunciato i propri lavoratori ma hanno chiuso la porta ai lavoratori che lavoravano all'esterno dell'azienda quindi ci mancano trecento mila posti di lavoro che
Non è facile ricostituire
Con misure di politica economica perché le misure di politica economica sono stati capaci di aumentare il numero dei dipendenti
Agendo sulle aziende che li hanno assunti molto più difficile creare i posti di lavoro indipendenti perché quelli lì originano sia dal contesto ma anche delle capacità individuali di avviare nuove attività
E l'ultimo punto su cui vorrei richiamare la vostra attenzione per vedere
Si potrà concretizzare o meno il punto interrogativo
In che direzione andrà il punto interrogativo della svolta con l'Italia si trova di fronte
E quello che riguarda
Un altro punto che vorrei brevemente segnalare anche che il PIL in questo momento
Che tutti stiamo seguendo con grande interesse forse non coglie completamente l'efficacia delle misure di politiche economiche che sono state adottate perché perché in realtà i consumi delle famiglie
A tutto il
Secondo trimestre due mila sedici naturalmente questo avrà ancor maggior ragione quando ci saranno tra circa un mese i dati definitivi dell'Istat
Sulle componenti del PIL il primo di dicembre
Li vedremo che i consumi sono ancora aumentati e i consumi delle famiglie sono aumentati diciamo negli ultimi tempi due anni e mezzo tre anni circa ormai quasi tre volte più del PIL
Perché i tempi l'aumento di meno perché ci troviamo di fronte in questo momento una situazione paradossale che la componente che fa crescere meno il PD e la domanda estera netta in quantità
Cioè la bilancia commerciale in quantità ma
La Bilancio cioè quantità è uno dei concetti si dorme più astrusi che esistono perché la bilancia Coverciano in valore aumentate nel frattempo di venti miliardi di euro circa
Quindi il Paese a una bilancia come regionale che migliore in valore mai né il PdL realizzato da una bilancia in quantità che sottrai crescita è come se ci fosse meno produzione in quantità che quindi far crescere meno riempirli complessivo in quantità
Ma nel contempo i consumatori stanno aumentando delle quantità che verosimilmente si potrebbe supporre vengono soprattutto dall'estero cioè il sistema italiano produce più valore
Ma chi consuma più quantità cioè i cittadini ne stanno importando dall'Est ma è una situazione che veramente mi è capitato di vedere in trent'anni che studia l'economia e che è rafforzata dal fatto
Che se noi remoto ed erede quello che sta succedendo
Alla produzione industriale
In questi ultimi due anni dopo la da quando è iniziata la ripresa ci troviamo di fronte a una crescita media della produzione industriale del due virgola tre per cento
Convocherò una fortissima crescita delle proprie cumulata delle produzioni hi-tech
La farmaceutica più sei virgola cinque per cento non Elettronica più cinque virgola nove per cento le macchine utensili più dodici virgola uno per cento tre macchine speciali per l'industria dodici e nove autoveicoli sessantatré opzionali imbarcazione più venticinque solo per citare
Alcuni esempi
Cosa vuol dire che
Il sistema economico produttivo che è uscito dalla crisi fortemente bastonato dalla crisi anche per la dà profondità della crisi della domanda interna ma che è stato stimolato con misure
Di riforme o iniziative fiscali che hanno cercato di rilanciare la domanda interna in modo intelligente
Ho attrarre investimenti stranieri stanno
Oggi originando dei risultati sulle produzioni che più sono stati toccati da questi provvedimenti e che vanno nella difesa della dire
Sì una della modernizzazione del nostro Paese
Sappiamo che la farmaceutica cresce perché molte imprese straniere hanno investito nella farmaceutica italiana e oggi considerano l'Italia alla vostra ma certi con l'Europa stiamo diventando come produttori di farmaci grandi come la Germania ormai
E questo è stato dovuto anche alla fiducia che abbiamo generato negli investitori stranieri avvenire aprire degli impianti manifatturieri in Italia le macchine utensili le macchine industriali
E come non riconoscere
Questi dati l'impatto positivo della nuova legge Sabatini e anche del superammo portamento e quindi come non lo Stiffi cautamente sperare ora che l'industria quattro punto zero che addirittura prevede un iter ammortamento
A duecentocinquanta per cento per
Investimenti in tecnologie legate
Alla frontiera in busta quattro punto zero possa produrre ulteriori risultati ulteriori miglioramenti
Pignoramento dei più flessibilità del mercato del lavoro sono chiaramente all'origine anche del boom della produzione di auto in Italia ci siamo messi a esportare il CIPE anche negli Stati Uniti
E qui vediamo il risultato forse più
Interessante che va ed è un risultato di un'analisi più recente che non c'è nel libro
Ma che pongo come quesito finale
Nel primo semestre di quest'anno la produzione il valore aggiunto della manifattura italiana è cresciuto del cinque virgola tre per cento
Cioè i livelli più alti nell'Unione europea
Lasciamo pure perdere l'Olanda che un Paese molto strano dove il valore aggiunto cresce o diminuisce anche in considerazione di come va la raffinazione di prodotti petroliferi che vengono
Dal Mare del Nord
Se togliamo l'Olanda e Lussemburgo abbastanza poco significativo vediamo che l'Italia avuto un valore aggiunto manifatturiero che è cresciuto enormemente di più di quello tedesco dicono francesi con gli altri Paesi
Poi abbiamo una seconda colonna che ci fa vedere
Quanto
I detrattori che sono stati applicati dall'Istat dall'Eurostat e il dista dei vari Paesi per deflazionare il valore aggiunto benefattori e no
C'è stata una crescita dell'ente depuratore manifatture riteniamo del quattro per cento sul primo semestre dell'anno scorso
Conseguentemente la nostra crescita in quantità e questo si ricollega a quanto dicevo già prima risulta molto bassa
Come interpretare questo fenomeno e che probabilmente come ha scritto qualche giorno fa sul Sole ventiquattro Ore
Ce li siamo i depuratori alla alla maniera antica una volta servivano per depurare la crescita dell'inflazione
I detrattori ci puniscono
Duramente ci fanno immaginare un'Italia che cresce poco
Ma se in fratture si trasformano in da prestatori
Del progresso tecnico dell'innovazione che stiamo mettendo nel sistema
Può darsi che forse tra un anno o due rifaremo la storia di questi ultimi anni vedremo che la crescita dell'Italia
è stata più forte di quello che il piglio intermini reali cioè il PTCP in volume ci sta dicendo in questi mesi grazie
Posso rassicurare tutti voi che non cercherò di fare una sintesi di tre interventi lucidissimo
Due battute la prima
Sono profondamente diretto ma anche orgogliosi e uso questo termine concetto consapevolmente
Quando sento dei miei colleghi
Come Gian Maria Gros Pietro il Piercarlo Padoan e Marco Fortis anche
Che nella loro attività accademica si sono applicati con
Successo dimostrando di avere una piena competenza
Dalla materia da essi praticata ma che hanno accettato la sfida
E mi riferisco in particolare agro spie trattata una sfida
Di impegnarsi in un campo operativo
Così complesso così rischioso così difficile ecco questo è orgoglio
E quindi quando io chiamo i miei colleghi professore lo faccio con orgoglio io non sarei mai stato capace di fare questo
E spesso quando scrivono gli articoli su Sole ventiquattro Ore mi pongo sempre un quesito prima di fare una critica sarei stato io in grado di fare meglio
Credo che sia una domanda che molti giornalisti dovrebbero Portici
La seconda considerazione che vorrei fare e che
Credo che sia interstiziale tra le riflessioni di grosso pietre quelle di padani
E chiedo che l'Italia nella crisi ha certamente subito una botta pesantissima
Venticinque per cento della capacità produttiva se n'è andato otto nove punti di PIL sono andati perduti la crisi testata probabilmente una delle più pesanti che in Europa si sia verificata
L'Italia però non è crollata ha retto una crisi di questa dimensione
Le ragioni per cui ha retto la crisi possono essere molte ma ha retto la crisi e quello che mi colpisce assai ha ben detto Piercarlo Padoan la percezione che è cruciale
E che nemiche in Italia ne all'estero si sia capito esattamente la dimensione di questa crisi il fatto che il Paese ha resistito alla crisi e che adesso stanno cercando di uscire dalla crisi stessa
La percezione credo che sia uno dei punti cruciali
Per qualunque operatore di politica economica ma anche
A livello bancario apicale come quello di grossi Pietro assolutamente cruciale che purtroppo l'Italia fatica molto far percepire
La sua resilienza nella crisi stessa e a rendere questa caratteristica un fattor comune che valorizzi il nostro Paese
Altre due considerazioni proprio
Episodi che direi quasi
Il sistema bancario italiano io ho sempre sostenuto e qui forse l'unica critica che io mi sono permesso in tanti anni
Di fare un governo perché io tendenzialmente cerco sempre derivati costruttivi anche se spesso non li vedo completamente
E che forse durante i periodi in cui altri Paesi salvavano le proprie banche con generosi interventi
Credo che in totale siano partiti cinquecento miliardi di ricapitalizzazione di banche in Europa
Forse l'Italia avrebbe dovuto meditare di più se non era il caso di chiedere l'intervento del Fondo all'asta
La risposta che mi è stata data quel tempo anno due mila dodici e che questo avrebbe comportato l'intervento della cosiddetta troika
Che avrebbe determinato un peggioramento della crisi italiana
Avendo studiato abbastanza attentamente la situazione spagnola ho l'impressione che l'affermazione che la crisi sarebbe stata ancora più pesante per i vincoli di finanza pubblica imposto
Non sarebbe andata esattamente così purtroppo l'Italia
Che ha fatto pochissimo di salvataggio delle proprie banche rispetto ad altri Paesi compresa la Germania
C'è poi trovata di fronte a quella preclusione sugli aiuti di Stato inventata dalla Commissione europea e contestata dal Governo quando si trattava di salvare quelle quattro scusate l'espressione banchetti che avrebbero potuto essere salvate
Con il fondo di garanzia e invece dovuto mettere in piedi dei meccanismi molto più complicati
L'altra osservazione che vorrei fare e che mi ha
Non convinto perché ero già convinto ma mi ha molto colpito quanto detto Piercarlo Padoan
Il rischio che l'Europa e di conseguenza l'Italia sta correndo oggi di conseguenza l'Italia non è l'Italia che sta facendo correre un rischio l'Europa si potrebbe dire che l'Europa che lo sta facendo correre i tagli e in che senso
Nel senso che un due mila diciassette che si troverà ad affrontare tre sfide elettorali così significative lascia come ha detto lui d'Europa senza una regia di comando
Mi ha molto impressionato la sua annotazione delle agende di routine delle confine dell'Eurogruppo
E credo che questo sia veramente un problema serio
Poiché
Leggiamo che gira speranza è sempre l'ultima a morire io confido che la Commissione europea che non arrivi licenza di senso di responsabilità possa essere un pochettino più incisiva di quanto è stato fino ad oggi
E sotto questo profilo vorrei anche spendere una parola a sostegno della capacità della Commissione europea di recepire alcune stanze italiane secondo me io un che erano
Malgrado tutte le sue intemperie o intemperanze verbali ha recepito molte delle indicazioni italiane
Italia né il secondo semestre del due mila quattordici ha preso una strada molto precisa per chi legge i documenti
Che è stata quella di spingere sulla crescita spingere sulla crescita italiana ma spingere anche sulla crescita europea
E a mio avviso questo ha prodotto una serie di affetti da un lato attraverso un allargamento sia pure molto cauto dei vincoli di bilancio anche nei confronti del nostro Paese
Per ragioni motivate previste dai Trattati riforme strutturali aumento degli investimenti nessun regalo tutto è stato adeguatamente motivato
Ma da un altro lato la mia impressione è che io non c'era il col suo sia pur stentato piano di investimenti in qualche modo abbia che è nato prima ma in qualche modo abbia anche recepito questa spinta italiana
Io credo che se guardiamo a posteriori quello che è stato fatto dal due mila quattordici ad oggi abbiamo fatto dei passi avanti molto importanti
Mi preoccupa molto o la mancanza di un interlocutore sicuro in Europa la signora Merkel può piacere o può non piacere ma rappresentava comunque un elemento di stabilità anche per una sua notevole capacità di mediazione
E credo che sede Europa non riesce a rilanciare la crescita in un modo molto più marcato
L'uscita da questa
Lunga recessione sarà davvero difficile lascerà indietro anche dei costi sociali enorme oggi è uscita questa notizia alla quale io tendo a dare
Un valore che sovrappiù rispetto probabilmente la notizia stesse che
Nelle valutazione che domani la Commissione rilascerà
Ci siano due aspetti che credo
Riconoscano le Regioni italiane in un primo aspetto e quello che ha citato il ministro
E che l'Italia ha svolto una funzione di supplenza con risorse proprie in quanto frontiera esterna frontiera mediterranea dell'Europa
E credo che questo sarebbe già un riconoscimento significativo anche se hai ne paghiamo noi la frontiera esterna per adesso i contributi chieda
Il fondo europeo di solidarietà sono poca cosa in quindici anni di attività erogato cinquecento miliardi
O cinquecento miliardi si cinque cioè no scusate cinque miliardi cinque miliardi di
Interventi per alluvioni terremoti frontiera esterna cinque miliardi cioè nulla
Quindici anni e cinque miliardi
Questo però è un fatto importante se si riconosce che l'Italia ha svolto una funzione di supplenza accosto proprio rispetto a quello che l'Europa avrebbe dovuto fare e il secondo elemento
Forse
Una comunicazione che dia ragione di una necessità di spingere gli investimenti in Europa riconoscere a quelle riforme
Che sono state collegate a un rilancio della crescita tramite investimenti e la scelta di questa legge di stabilità o legge di bilancio
Riconoscere una valenza positiva e non guardarla solamente attraverso il filtro
Della convergenza al pareggio di bilancio come prevista per trattativa europeo meglio dal fiscal compatto meglio da un tetto e trazione rigorista del fiscal compatta
Detto questo
Io credo che tutti noi abbiamo appreso molto
Sono anche molto riconoscente a Marco Fortis che nei quindici anni di combattimento consentire al Comune che ritagliare un Paese sfasciato tenuto duro ha tenuto duro
Le possibili evidenza le eccellenze italiane purtroppo non tutte le eccellenze che Marco Fortis porta la nostra evidenza caratterizzano il sistema produttivo italiano ahimè ci sono anche delle situazioni gravi di crisi
E credo anche di crisi non più recuperabile malgrado le quaranta mila posizioni che avete riportato in bonis che certamente è un grande successo quindi per me è stata una splendida serata
Ringraziamo ancora i nostri relatori
Mi scuso con alto Montesano che non avevo visto prima ma è un collega ovviamente autorevolissimo anche lui come tutti gli altri colleghi cioè non riesco a vedere ma ancor più come tutto il pubblico qui presente che ci ha onorato della sua
Vicinanza questa sera in questa presentazione grazie
Buonasera sta lavorando a mandare