Giovanni Amendola, una vita in difesa della libertà - prima giornata

Signor Presidente della Repubblica le siamo molto grati
Per aver accolto il nostro invito
La sua presenza conferisce a queste giornate di studio un particolare rilievo
Nel novantesimo anniversario
Della morte
Dalla scomparsa di Giovanni Amendola dopo la violenta aggressione fascista del ventuno luglio mille novecentoventicinque a Montecatini
Abbiamo visto lui i segni di quella impressione che
Sono state scrupolosamente conservati dalla memoria dei loro familiari
Siamo qui
In quest'Aula
Che vive Giovanni Amendola protagonista impavido contro l'involuzione illiberale antiparlamentare antidemocratica dello Stato italiano
Desidero ovviamente ringraziare la signora Presidente
Per avere concesso con molta cordialità
In via straordinaria questo luogo così carico di memorie che racconta l'opposizione di fasce ci sta ma anche l'annuncio
Degli albori della Repubblica quasi un nesso emblematico che collega i due momenti della storia d'Italia
Signore e signori ai rappresentanti
Della Senato del Governo dieci anni fa ci ritrovammo in questa sala
Alla sua presenza signor Presidente Napolitano
Che ringrazio e saluto con affetto per commemorare Giovanni Amendola con una mirabile rievocazione Di Gennaro Sasso e di altri importanti numerosi studiosi
Fu un evento lo ricorderete cara Piera caranto nella caro Giovanni
Fortemente voluto da Pietro attento custode della memoria paterna
Che incalzano per il compimento dell'epistolario perché aveva affidato al unanimi l'antica associazione meridionalista di Umberto Zanotti Bianco
Di Pasquale Villari
Il rapporto Franchetti che ricorderemo l'anno prossimo per il centenario della loro morte e alla cura scrupolosa scientificamente sicura so vegliata di Elio D'Auria che ringrazio per la lunga dedizione alla ricostruzione non semplice dell'intero epistolario avendo gli anni
Ora
L'impegno che assumemmo in quella data con Pietro è stato mantenuto
L'ultimo volume qui fresco di stampa
Sesto volume copre un anno cruciale
Quello del mille novecentoventicinque ventisei
Dove si registra il tentativo purtroppo vanno di Giovanni Amendola di fermare la deriva autoritaria
Di ripristinare con le sue dignitose meno ascoltate
Parole lettere al Presidente della Camera dell'epoca signora Presidente sottoscritte anche da altri leader politici come De Gasperi e Turati le regole
Erano state violate del parlamentarismo ed alla vita democratica
Ma il volume rivela anche uno spaccato interessante lo spirito del tempo di un certo ceto intellettuale e politico che si rispecchia per esempio nelle lettere di solidarietà espresse
A Giovanni Amendola dopo l'aggressione del mille novecentonovantacinque c'è in quelle lettere come in tutto l'epistolario molta materia per la ricerca storica
Ma con la vicenda politica continua a far discutere fu quella dell'Aventino
Non presumo certo di pronunziare su quel periodo Sorio gravemente controverse un giudizio politico
Ma mi sembra di poter affermare comportato dalla premessa del libro di Elio D'Auria che troppo spesso si è aggiudicato l'Aventino col senno di poi
Con la classica arroganza dei posteri
Degli strateghi appunto del giorno dopo che inconsapevolmente suggestionati dal successo del potere
Per cui
Chi perde ha tolto e chi vince ha comunque ragione a prescindere
Da contenuto delle loro battaglia
è una tendenza che vedo emerge anche in questi giorni
Ciò che a me pare incontrovertibile nella storia dell'Aventino era nobile testimonianze dalla difesa intransigente dei valori liberali e democratici di Giovanni Amendola l'indiscusso leader di quel movimento
Proprio per approfondire questa tematica sono state organizzate in due giornate di studio
Concepite da Guido Pescosolido e Fabio Grassi Orsini
In collaborazione con la segretaria generale dell'amicizia Cassandre I quali esprimo
Il mio grazie sono due giornate articolati in quindici relazione di illustri autorevolissimi studiosi lo scopo del convegno non è celebrativo
Non sarebbe piaciuta Giovanni Amendola
Studioso di vita di campo profondamente intriso di cultura mitteleuropea
E neppure a Pietro caro Giovanni
Austero collega
Di anni nei quali il dibattito politico anche su fronti contrapposti si intrecciano con quello teorico e sociale
L'obiettiva andare più a fondo
Con lo studio dell'opera elemento la comprensione di un'epoca che vide la crisi dello Stato e liberale e l'illusione della istallazione della restaurazione ditta autorità dello Stato si trasformò in regime oppressivo
Violento antisemita
E guerrafondaio
La democrazia oggi
Non va in buona salute
Molte inquietudini
Agita la nostra società è un vento Marzano spilla nell'occidente democratico occorre dunque sapere
Ricercare risposte giuste senza regredire prostitute alla storia può aiutare
A trovare le opportune soluzioni
Il popolo si vedeva nell'Ottocento Francesco De Santis e poetico
Ha mai sogni e talvolta si fa trascinare dall'illusione
Ma quei popoli che hanno radici alle spalle di duemila anni di storia
Di cultura Greco latina cristiano e duecento anni di illuminismo illuministico
Che hanno elaborato e grandi teorie della libertà della democrazia prima o poi sanno correggersi da mandate a ritrovare la strada era buona politica che sta tessere tramite equilibrio
Pace tra i popoli definitiva autentica civiltà
Non testo antico si trova la più felice definizione di un popolo libero dalla democrazia ma quel dialogo Euripide c'è anche l'avvertimento che la democrazia fragile se non è difesa strenuamente dai democratici ed è questa soprattutto
Giovanni Amendola che seppe difendere i principi
Della
Democrazia Perego non bastano solo persone che amano la libertà difendo la libertà la dignità di cittadini che era vivo la democrazia
Si può anche
Perdere nell'immediato
E vincere nel tempo così è accaduto a Giovanni Amendola lo intuirlo sancì Roberto Bracco
Feci una citazione del nome sbagliato
Che Pietro mi corresse
Roberto Bracco
Che detto
Una semplice ma profetiche epigrafe per la tomba di Giovanni Amendola qui vive Giovanni Amendola aspettando
Egli non bizzarra battaglia del momento Maggetto i semi che furono accolti dalla giovane generazione che ha scritto poi pagine importanti nella storia la nostra democrazia
In questo ultimo volume c'è una lettera quali a leggere un brano di Ugo la Malfa che a me pare significativa
Il giovanissimo la mappa si rivolge con grande rispetto ad Amendola e così scrive colgo l'occasione
Per esprimere l'affetto e l'ammirazione grande per quella lotta che l'ha sostenuto a viso aperto
Senza tentennamenti e incertezze fin dall'inizio per poi così concludere e perciò noi giovani non disperiamo e guardiamo all'avvenire convinzione
Passo al sangue
Guerra immani sofferenze ma questi emanando gli hanno germoglio e contribuì a formare
Quella classe dirigente che ripeto ha gettato le basi della nostra storia democratica
Questa prospettiva mi sembra implicita in quelle ultime parole scritte ad Amendola come introduzione agli atti del Congresso dell'Unione luglio mille novecentoventicinque invece l'aggressione
Che sembrano parole rassegnate ma che sono invece come un grave monito
Vale la pena rileggerle così egli scriveva il Paese ha bisogno soprattutto sono sia parole di forza morale di carattere di coscienza
Ci attrae innesta inabile vantaggio da questo soltanto chiedono ideale sia nobilmente servito con dignità e con sacrificio
Da un omini integri essa
Senza via di ritorno occorre concludeva il lavoro di molte vite a fondo perduto per gettare le solide fondamenta dell'Italia di domani
Noi riteniamo
Dice quello di cui siamo capaci senza calcolo senza rimpianti
Ed egli non ebbe esitazioni e pago la vita la sua dedizione agli ideali di libertà col circo aveva pagato con la vita Aldo Moro voglio qui ricordarlo due figure emblematiche
Per la difesa del sistema democratico
E parlamentare
Aldo Moro da lei
Condonabile accento ricordato nel centenario della sua nascita
Nella saldo Moro concessa ancora con grande
Generosità la Presidente Polverini significa mentre continuerà questo nostro convegno di studi
Giovanni Amendola e Aldo Moro
Al
Ci ammoniscono che la democrazia è sempre difficile fragile e che i suoi nemici la demagogia loculo Croazia
La tirannide come dicevano gli antichi e oggi le democrazie dure sono sempre in agguato essi ci ricordano che la democrazia non è una con cui saper sempre va difesa giorno per giorno con spirito vigile con l'intransigenza che può costare anche i sacrifici Darwin
A tutti voi signore e signori
Alla professoressa ci religione del liceo scientifico per diceva Machiavelli voglio rivolgere un vizio un vivissimo grazie
Però vostra solidale partecipazione grazie
Signor Presidente signora Presidente della Camera signor Presidente emerito
La democrazia come loro noi la intendiamo in Occidente e quella forma dell'organizzazione sociale che riesce a conciliare la forza dello Stato
Con la legittimità popolare e l'autorità che promana del dalle sue leggi con la libertà dei singoli individui
Ma possono morire le democrazie
Nel Novecento secolo delle ideologie il pericolo più evidente per le democrazie è stato il totalitarismo
Questo male del ventesimo secolo fu quello che si affermò in alcuni Stati europea lento all'indomani della prima guerra mondiale
Si aprì allora una stagione politica tumultuosa
Che spinse i partiti apre radicalizzare le loro posizioni che segnò la fine in Italia delle istituzioni rappresentative
Che ne sta sessantenni opposto unitario si erano consolidate attraverso la libera partecipazione alla discussione sui pubblici a fare
Il primo
Che parlò di totalitarismo
Già nel maggio del ventitré fu appunto Giovanni Amendola al tempo della lotta politica Peppers in Italia negli Misiti trapasso dal liberalismo fascismo
Egli percepiva di trovarsi di fronte ad una svolta storica della società contemporanea
In cui l'ideologo le ideologie avrebbero condotto le masse uscite dalla guerra a costituire la base dell'affermarsi dello Stato assoluto
Nel ventiquattro aderendo all'invito rivolto agli da Pietro Piero Gobetti di pubblicare per la pourparler per la propria casa editrice una raccolta di scritti e discorsi politici
Non vuole rinunciare a dettare un titolo che suonava come un atto di fede in un programma politico
Una battaglia liberale si chiamo quel volume a cui anteposti una prefazione nella quale si affrontava il problema dello Stato
E da cui risaltava il concetto profondamente liberale che le differenze sociali potessero risolversi senza travolgere le basi storiche su cui si era
Fondato lo Stato moderno
Concepito come la creazione veramente rivoluzionaria in un millennio di storia del popolo
Italiano era questa di Amendolara la riconferma di un'idea dello Stato profondamente liberale e democratica che trovava le sue premesse in Silvio Spaventa fautore di quella concezione dello Stato di diritto che rispecchiava
La società italiana uscita dal Risorgimento
L'aspetto rivoluzionario di quella concessione concezione Ritter risiedeva nella circostanza che il rafforzarsi il consolidarsi quotidiano dello Stato nazionale era la premessa per il suo allargarsi accetti e classi
Che senza la rivoluzione unitaria non avrebbero mai raggiunto il livello della vita politica
Contro le teorizzazione della violenza come metodo di lotta annunciate dal fascismo in quei giorni di vigilia Amendola non esito a ribellarsi e sostenere l'obbedienza allo Stato e alla legge che veniva così apertamente violato
La pregiudiziale di legalità
Era il vero principio di una corretta dialettica politica mediante la quale partiti e movimenti potevano aspirare aggiungere legalmente al potere soltanto attraverso la conquista del consenso elettorale
L'aspetto rilevante del discorso politico di Amendola era la stretta connessione tra il concetto dello Stato di Stato di diritto con quello di democrazia parlamentare
Il suo insistere sulla legalità dell'azione politica con evidente richiamo alle violenze commesse quotidianamente lei fascisti
Aveva lo scopo di definire lo Stato come entità democratica cioè a dire come conquista il punto d'arrivo di tutta la tradizione storica nazionale
In questa lotta del diritto contro l'arbitrio della libertà contro la sopraffazione
Della legge contro la violenza il concetto stesso di democrazia
Andava meglio definito in questo contesto ritornava l'idea di una Società nazionali il lento ma costante progresso rivolta alla conquista non solo delle pratiche politico e della democrazia
Ma del senso stesso dei valori democratici che a loro volta si erano rafforzati nella coscienza delle masse a misura del progressivo inserimento di queste nella vita dello Stato
Democrazia scrisse non è non può essere in Italia un'astrazione dottrinario né tantomeno una pratica degenerata dei vita parlamentare
Essa è espressione
Di un moto ascensionale che conduce strati sempre più profondi del nostro popolo ad associarsi progressivamente ai destini dello Stato nazionale
Vi era il richiamo
Ad un significato italiano della democrazia diverso dal francese
E cioè non dottrina egualitaria ma fatto vivente di un popolo che deve sollevare il suo estratti vergini a livello della storia e che vive dell'avvenire
Tutta la democrazia doveva sostanziarsi della linfa vitale della libertà la quale aveva il compito di rendere immuni le società politiche
Dal pericolo della tirannia di una maggioranza
Ha ragione del fatto che un Governo di maggioranza che opprime se le minoranze impedendo loro di influire sull'Unione pubblica
Nell'intento di diventare a loro volta maggioranze si trasformerebbe in un Governo di cassa oligarchico e terapie tirannico cioè
Antidemocratico
Perché non è vero che le maggioranze siano necessariamente sicure e costanti custodi delle proprie ed altrui libertà
In quanto in una corretta e sana democrazia parlamentare il ruolo determinante delle minoranze è data dalla loro funzioni critica del comportamento degli atti della maggioranza in questo stava la vera essenza della democrazia
La maggioranza non era depositario del potere assoluto per il solo fatto di essere maggioranza ma di un potere illimitato nei suoi atti dalla funzione critica della minoranza
A presidio di queste regole e a garanzia del sicuro funzionamento di una democrazia liberale di era un'entità superiore che aveva il compito essenziale di prevenire la sopraffazione
O la rinuncia alla libertà da parte delle maggioranze
Questa suprema entità era la legge costituzionale intesa come limite barriera
Ultimo baluardo da non oltrepassare a garanzia di cui le libertà civili e politiche che dettano le regole Cendant fondamentali di qualsiasi democrazia liberale
La Costituzione come linea di resistenza scriveva Nitti al di là della quale non si può e non si deve retrocedere
E che nei primi mesi del Governo fascista
Queste sono sue parole era stata già offesa nello spirito più di una volta e indifesa della quale bisognava sentire il dovere
Di prendere posizione sino a sacrificare tutto prima per difenderla e poi per restaurare
In quelle difficili circostanze politiche fatte di violenze private e pubbliche Amendola ma Lupo ma maturo vi è più l'idea che qualsiasi strada poi le regole costituzionali avrebbe significato la negazione stessa della democrazia e dello stato di diritto su cui la democrazia medesima si fonda
Se la democrazia non è un'etichetta scrisse una maschera una delle quindici o venti coccarde che si portano in tasca dalle varie mettere a secondo che spieghi un vento propizio o una tempesta contraria
Ma una fede nutrita di pensiero allora lo Stato liberale e democratico e il prevalere dell'interesse generale sull'interesse particolare
Ed è soprattutto l'affermazione del bene comune di tutti gli individui divenuti a pieno titolo cittadini con la loro partecipazione attiva e consapevole alla vita politica
Non sfuggivano ad Amendola i limiti della democrazia italiana limiti che risalivano agli anni post unitari e che erano sfociati nella polemica antiparlamentare
Tuttavia
La coincidenza della democrazia parlamentare con lo Stato di diritto costituire la base su cui erano costruite le regole che consentivano a grandi correnti di opinione
Che si dividono l'imperio morale del Paese al disco al di sopra e al di fuori delle piccole miserie della politica professionale
Di avvicendarsi allunghi periti di governo senza insediarsi nel tempo ed integrando silenti interesso del Paese anche attraverso la critica e l'opposizione della opposizione
Lo Stato democratico non faceva distinzione di parte
Esso tanto più illiberale e tanto più e democratico quanto più maggioranza e opposizione convivano dialetticamente nel quadro di precise garanzie giuridiche di rango costituzionale
Nell'intento comune di attuare una politica di governo sapiente ed efficaci
Un simile è stato e dunque uno Stato superiore dei partiti che devono volontari ma altri ubbidire alle sue leggi le quali sono le espressione della convivenza civile e della correttezza della vita PUC politica
Il presupposto fondamentale per un corretto funzionamento dello Stato e la libertà quella libertà che era stato tanto a cuore ai classici del liberalismo moderno da tocco Milla Stuart Mill
E il cui esercizio era stato spesso frainteso come un atteggiamento conservatore
La libertà cioè non come elargizione dall'alto o la libertà come dovere
Ma al contrario la libertà come diritto capace di una spinta poderosa ad associare volontà singole private e a incanalare l sulle basi sulla base della libera discussione in comportamenti collettivi e pubblici
Senza però che al tempo stesso
Negare quelle libertà individuali da cui tutti i poteri provoca promanano questo era stato possibile al momento in cui il diritto
Era stato riconosciuto ed accettato come l'elemento regolatore dei comportamenti singoli e collettivi in cui erano stati previsti i limiti dei poteri del Governo
La libertà come scrisse nel marzo del ventiquattro alla vigilia delle elezioni generale
Fatte con quella dissennate alle mi dissennata legge Acerbo e quel diritto dei cittadini che impone il dovere di osservare le restrizioni legali
Cioè quelle restrizioni che hanno lo scopo di rendere possibile la convivenza civile che proteggono il debole contro il prepotente il singolo contro la collettività
E questa contro quello ma consente ai cittadini di avere idee diverse da quelle del Governo e di di volo darle di coalizzarsi per farle trionfare questa e la libertà che rivendica l'opposizione
Una libertà che è disciplinata dalla legge si esprime attraverso la forse l'autorità dello Stato che noi vogliamo collocato al di sopra di ogni discussione di ogni pericolo
E che oggi si vuole identificare con una denominazione partigiana incompatibile con la sua essenza
Per tale ragione alla libertà va conquistata e difesa e per difenderla occorre che lo Stato non sia detenuto da fazioni violente ma sia governato da forze politiche regolarmente investite del suffragio popolare
Non da un partito che aveva nel suo programma la conquista dello Stato per mezzo della violenza
Per farne poi strumento dell'imposizione della volontà di una parte attraverso la sottomissione della ragione del più forte
Il che significava
L'attuazione dello Stato partito come si chiamo che per mezzo della forza e attraverso la legge mirava alla violazione della Costituzione con l'imposizione del partito unico la società politica viva
Di vita riflessa attraverso i partiti e le grandi organizzazioni del lavoro a queste forse per vivere ed operare correttamente nel quadro di uno Stato di diritto e necessario assicurare la libertà di azione
E se su non sono lo Stato perché in questo senso lo Stato è neutro ma concorrono in maniera determinante a formare la volontà generale
Ecco perché debbano essere libere di muoversi e di agire anche contro quelle tendenze dell'organizzazione della società del tempo ma sempre nel quadro del rispetto della legge del delitto
La disarticolazione dello stato di diritto si è s'consisteva nel ricondurre
Le organizzazioni delle forze del lavoro nei limiti del nuovo tipo di Stato che rispondeva i princìpi della representative organica
Per la quale la rappresentanza politica veniva incanalata né i confini dello Stato per tutto
Concezione questa che negava il capo volgeva i principi su cui si basava lo Stato moderno
Perché la negazione fascista oltrepassa le linee della concezione democratica soprattutto col tentativo di sottrarre la direzione politica dello Stato alle designazioni designazioni del suffragio
Per svincolandola dal controllo generale della sovranità popolare punte Lando la con la rappresentanza delle corporazioni organizzate nello Stato fascista
Il fascismo faceva qualcosa di più
Usava sistematicamente il sindacato ai fini della rivoluzione sociale
Che era incompatibile con il i fini di un sistema democratico in cui lo Stato non è il contenitore o il motore degli interessi di certi e classi che hanno diverso orientamento politico
Bensì proprio perché il suo fine ultime l'interesse generale assume un atteggiamento neutro allo scopo di garantire l'attuazione della volontà generale
Al contrario lo Stato organico poiché
Finiva con il far coincidere lo Stato con il partito di Governo solo formalmente all'interesse generale veniva ad essere rappresentato dallo Stato
Ma di fatto
Da un esclusivo soggetto politico cioè dal solo partito che deteneva il potere
Ci si trovava in altre parole di Forlì di fronte ad una forma impropria di negazione della democrazia e di conseguenza l'imposizione di una dittatura totalitaria che tutto detiene ordina controllo e permanente
La democrazia è incompatibile con l'espropriazione rivoluzionaria dei diritti politici e privati ma lascia aperta la via del diritto a qualsiasi trasformazione sociale che posso sappia attuarsi nelle forme legali
Era esattamente ciò che era avvenuto con la violazione della Costituzione
Per mezzo di una nuova legge elettorale in cui
Non era previsto alcun diritto di garanzie delle minoranze data la stretta dipendenza del Governo dal partito dominante
Investito attraverso le elezioni di un potere permanente sottratto all'azione alla vicenda parlamentare
Lo stravolgimento del sistema parlamentare l'attenuarsi fino a scomparire delle garanzie costituzionali la violazione dei diritti civili e politici come i decreti che ha abolito non la libertà di stampa le violenze le aggressioni a
Per per tratte da un partito andrà armato avevano dato avvio ad una lunga agonia della democrazia senza che il Paese ne avesse una esatta e chiara consapevolezza
Vi è oggi in Italia scrisse un partito che ha occupato ogni posizione
Che si è impadronito ti tutto
Che proclama di avere salvato l'Italia e di aver condonato la vita coloro che gli furono egli sono avversari
Questo partito ha oggi in sua mano il potere parlamentare per il quale può disporre come meglio gli conviene
E grazie al quale può confezionare tutte le leggi che gli piacciono con gli accordi l'aiuto delle quali fu deliberasse tutte le sanatorie tutte le beatificazioni
Ebbene questo partito non desiste dal pretendere che tutti coloro i quali per ragioni profonde di coscienza
Sono contrario al fascismo rinuncino a manifestare con chiarezza e fermezza e loro preciso dissenso era loro volontà di contribuire a orientare il Paese
Verso una diversa
Il migliore situazione politica
Il presupposto fondamentale dello Stato partito era il predominio del partito unico essendo per definizione tutti gli altri partiti antinazionale
Uno Stato che in nome dell'interesse generale attuava la volontà di una fazione non tollerava alcuna forma di opposizione subordinava la legge agli interessi di parte violare i principi elementari della convivenza civile
Da ciò scaturiva una conseguenza inevitabile lo Stato partito
Pur facendo appello all'attuazione della volontà generale si basava sulla negazione stessa del principio della volontà generale
Perché si sostituiva al dibattito e alla critica della pubblica opinione fondamento fondamento della vita democratica la sopraffazione da parte di una minoranza armata che ha un'unica idea
Ed un unico programma il possesso del potere
Utilizzando come strumento di lotta politica un partito armato per tutti i diritti e tutte le complicità negli organi dello Stato asserviti e subordinati il potere del fascismo si basava su un Parlamento che non stava più a garanzia
Della libertà statutarie proditoriamente violate
Un Parlamento
Che non ha il diritto di decidere intorno alla situazione politica privo di autorità e di autonomia che è eletto dal Governo che non è legge del Governo e che nell'ombra del potere esecutivo
Poiché l'unico mezzo per conservare ad ogni costo il potere e la sottomissione degli oppositori con la forza il principio dello Stato partito si convertiva necessariamente in una stretta identificazione fatti violenza e Regina
La conseguenza di questa sovrapposizione tra partito è stato che si
Presentava all'esterno attraverso la sistematica sopraffazione da parte della minoranza armato
La violenza quindi oltre ad essere l'espressione della mano armata del partito che si sovrappone allo Stato si qualificava comandi come violenza di Stato ha ragione del fatto che coloro che si erano impadroniti del potere attraverso il delitto
Trovano nello Stato non c'è il freno il limite o la sanzione densi la cornice che inquadra protegge metti né statico rilievo le loro gesta
Ciò era avvenuto secondo una precisa visione del potere che aveva il fascismo il quale obbedendo al dogma nato con il giacobinismo dello Stato Leviatano dalla cui vita tutti le vite individuali sono momenti subordinati e trascurabili
Aveva operato sul concetto di Stato due successive limitazioni
Prima riducendo lo stato al Governo e poi riducendo il Governo ha partito determinando l'equivalenza tra Stato e il Governo di partito e per questa via imponente la perfetta incarnazione
Dello Stato forte
Sfruttando la debolezza delle forze politiche del dopoguerra e il clima di funzionare che si era fermata in Italia in quegli anni il fascismo aveva capovolto i normali rapporti tra Stato e società
In virtù del quale
La società insiste per lo Stato lo Stato per il Governo e il Governo per il partito era esattamente la violazione del principio della separazione dei poteri e della neutralità dello Stato
Tuttavia per lamentano anche il principio dello Stato neutro andava trattato alla realtà dello Stato moderno non dovendosi intendere più destato neutro una neutralità assoluta dello Stato
Così come fu pensata dai dottrinari dell'ottocento
Al momento dell'affermarsi del liberalismo bensì un anno neutralità relativa al ruolo assunto dalle forze politiche
Onde evitare che la forza dello Stato potesse servire a favorire una qualsiasi di queste forze in relazione al compito sempre più ampio svolto dallo Stato nella vita sociale dell'età moderna
La concezione dello Stato neutro deve essere intesa nel senso dello Stato lascia alle varie correnti del Paese la possibilità di svolgersi liberamente
Senza usare le sue forse per favorirne una contro l'altro purché beninteso quelle concorrenti
Contengono le proprie azioni nelle leggi scelte che sono le garanzie le difese che lo Stato ha escogitato perseguimento essi
L'altro aspetto del problema dello Stato neutro ero che laddove non si rispettano le regole di una democrazia parlamentare si commetteva un'azione arbitraria e fuori dalla legge ora queste azioni illegali da parte del Governo
Erano lì illegittime in quanto date per certe le esplicite e ripetute ri affermazioni confessioni di antidemocrazia antiparlamentarismo
E lei meno attente ma non meno chiare posizioni anticostituzionali del partito dominante
E posto che il fascismo affermava di non essere solo un partito di governo ma di essere lo Stato stesso
O lo Stato è fuori dall'applicazione del delle sue teorie cioè non rispetta le basi costituzionali su cui è nato oppure le basi fondamentali dello Stato sono state manomesse alterate e che siamo in poche parole fuori dalla Costituzione
Se il diritto e il principio informatore dello Stato e la legge la regola fissa creata apposta perché la libertà nazionali non Siena lasciata al criterio valutativo del Governo
Che può essere partigiano e se questa stessa legge sia violata da chi amministra lo Stato l'infrazioni costituisce appunto un arbitrio un abuso di autorità cioè un reato
L'altro importante problema che è emersa nella dialettica politiche fa quello
Collegato al Governo del Governo di partito nell'accentramento nella burocratizzazione dello Stato
Elementi questi che riguardavano la tradizionale polemica liberale contro lo Stato assoluto e che investiva innanzitutto i princìpi prima che gli aspetti immediatamente politici
Aspetti coincidente con la concezione dello Stato partito con quei dei dello Stato partito con quello dello Stato nazione in base al quale il fascismo non sapete che oltre i confini del partito mostrando di credere che quest'ultimo sia alla nazione
Sebbene l'Italia esiste ed è qualcosa di più del partito
Ambedue queste teorizzazione avevano
Lo scopo di divulgare alle masse la falsa verità della coincidenza del fascismo con lo Stato e dello Stato con la nazione mediante il si
Oggi sono dello scontro stava avvenendo fra una politica di destra cioè nazionale e una politica di sinistra cioè antinazionale
Introducendo il mito dell'anti nazione nella polemica politica si otteneva il risultato immediato che nell'immaginario collettivo tutti i partiti non allineati con il fascismo e sento partiti anti nazionali erano contro lo Stato
Di conseguenza il partito Stato che in tal modo si auto candidava con voi l'unico partito a fare a svolgerle politica nazionale trovava in questo assioma l'elemento di legittimità per eliminare gli avversari dalla scena politica
Questi partiti cui faceva riferimento amendolea sono quelli che si conoscevano nel metodo democratico
Partiti di centro per i quali attraverso la negazione della volontà popolare passava la delegittimazione dell'opposizione
L'anticamera di quella teoria secondo la quale il fascismo era stato costretto ad imboccare la strada della dittatura autoritaria tanti liberale a causa della riottosità delle opposizioni
L'avete smascherato questo proposito ed aver reso evidenti pericoli che si nascondevano dietro le teorizzazione come quello dello Stato partite dello Stato nazione additeranno avendolo come il nemico del regime egli apriranno la via del Martini
Perché l'autorità e loro l'autorità dello Stato scrisse nel febbraio del ventiquattro due mesi prima delle elezioni
Non è nel giorno al nell'annullamento dei partiti ma nel loro sviluppo
Non risulta dalla loro abdicazione mai dai dai loro contrasti e se i partiti rappresentano le classi o accanto a loro cresce si sviluppa l'organizzazione di classe
L'autorità dello Stato tanto più si sviluppa e si rafforza quanto più essa capaci di libertà
Cioè quando più essere adatto a e capace di avere i partiti al governo senza dubbio ormai sopportare un Governo di partito
Enunciazione questi grandi principi esattamente antitetici alla teorizzazione dello Stato partito il quale andava nella direzione del partito
L'aver compreso tutto ciò anzitempo legittimava Amendola non solo come a capo dell'opposizione costituzionale ma di tutto l'antifascismo legale
Gli conferiva l'autorità di affermare che quando il partito di fascismo attraverso la conquista violenta del Governo
Mostro di assimilare la dottrina nazionalista e proclamo uno spirito antiliberale antidemocratico
Perciò solo impose automaticamente I liberali democratici diverrà sede
Il dovere di insorgere a difesa delle libertà
Della sovranità popolare della Costituzione di tutta la tradizione liberale e democratico con cui si identifica la storia del Risorgimento italiani
Grazie
A prescindere
Giornalista che respira peraltro Area di famiglia perché venire
Dalla famiglia degli avendola quindi ne ha
Praticamente tratto tutti i succhi grazie
Grazie sono
Grande responsabilità grattato
Il convegno di oggi è il punto di arrivo di molti anni di studi
Nel corso dei quali un materiale immenso di letterine articoli documenti e stato riordinamento catalogato e spiegato con assoluto rigore con una straordinaria passione civile
La relazione del professor Elio D'Auria che abbiamo ascoltato della sintesi mirabile di questo lavoro
Ci consente di vedere nella figura di Giovanni Amendola quello che gli è stato davvero non solo un marchio ma anche un grande riformatore liberale
Un intellettuale politico europeo che ci ha lasciato un pensiero un'idea della democrazia sulla quale può essere utile riflettere ancora
Venti insieme i sei volumi del carteggio contengono tre mila settecentottantasei pagine
è un'opera imponente che l'Associazione nazionale per gli interessi del Mezzogiorno d'Italia consegno agli studiosi e a chiunque voglia guardare da vicino una fase cruciale della nostra storia
La prima lettera del carteggio contenuta nel primo volume porta la data del nove agosto mille ottocentonovantasette
E Di Pietro Amendola
Il padre di Giovanni e indirizzata al figlio quindicenne ospite dello zio Vincenzo h
Sono sicuro che quelle poche nel dire che chi detti non ti basteranno per sostenere le spese di viaggio a cui andrà incontro però tubi sogna che che adatti alla meglio
L'ultima lettera e proprio di Giovanni Amendola ed è pubblicata nel sesto volume quello che viene presentato oggi e molto breve
La scrive a quarantaquattro anni dal suo letto di morte nella clinica alla periferia di cannabis il diciannove marzo del mille novecentoventisei
Due settimane prima di morire
E indirizzato all'uso dei figli Giorgio ad Antonio Di Pietro
Perseverare e fate che io vi trovi meglio di come li ho lasciati non ho la forza di scrivere più a lungo ma vi abbraccio tutti
Dieci anni fa
In occasione della presentazione del quinto volume
Pietro Amendola l'ultimo figlio di Giovanni disse alcune parole che mi permetto di rileggere
Con il sentimento di affetto che ci lega ringrazio l'amico professor Gerardo Bianco Presidente della centenaria benemerita associazione nazionale interventi nel Mezzogiorno
Il bravissimo e carissimo professore Viola d'ambito i tantissimi che hanno previsto questa sana e in particolare il Presidente Giorgio Napolitano al quale mi lega disse
Con evidente commozione un'antica profonda amicizia
è facile immaginare che oggi
Avrebbe aggiunto un ringraziamento caloroso al signor Presidente della Repubblica
Professor Sergio Mattarella per aver onorato con la sua presenza Lamis moria di suo padre e i lavori di questo convegno
Nell'estate del mille novecentododici Giovanni Amendola dirigeva la biblioteca filosofica di Firenze
Aveva conseguito la libera docenza in Filosofia teoretica e sperava di ottenere la sua prima cattedra all'ateneo di chissà
Alla fine di luglio dopo un colloquio a Bologna con l'editore Achille Grandi si convinse a rinunciare la filosofia come professione e a diventare giornalista
Fu una decisione sofferta
L'amico più fidato Alessandro Casati esponente del gruppo dei cattolici modernisti lombardi
Fondatore della rivista rinnovamento al quale che sia il Consiglio in una lettera traboccante di dubbi lo spinse ad accertare
Si è detto giustamente che la Mendola politico era già nato nel nelle stanze della voce di Giuseppe Prezzolini
Negli articoli scritti per la rivista fiorentina erano già emersi tutte le preoccupazioni di Amendola per le sorti debita aria scialba e burocratica che egli non vedeva mai
Disgiunte da quelle dei grandi Paesi europei
Ma il ruolo di capo dell'ufficio romano di un importante quotidiano il Resto del Carlino lo avrebbe spinto direttamente nella mischia della politica e Amendola lo sapeva
Infatti avrebbe avrebbe dovuto prendere il posto Del Barone Enrico De Marinis deputato di Cava dei Tirreni
Già professore di Sociologia Napoli è ministro della pubblica istruzione
Anche il capo dell'ufficio romano del Corriere della Sera Andrea Torre un altro campano era deputato e sarebbe davvero diventato Ministro l'attività giornalistica era allora quassù una milizia politica
In Italia l'intreccio tra i quotidiani e la politica era davvero strettissimo i giornali erano allora gli unici strumenti della comunicazione sociale
La radio comincerà a crescere negli anni venti e in molti grandi paesi europei la diffusione dell'istruzione e il suffragio universale avevano fatto prosperare il cosiddetto giornalismo di massa
I grandi giornali arrivavano a vendere i milioni di copie assicuravano alti profitti ai loro di editori
In Italia la piaga dell'analfabetismo le condizioni sono cioè socio economica del Paese restringeva non la diffusione dei quotidiani a un ente costituita in parte in pratica dai pochi iscritti nelle liste elettorali
Erano stati rinchiusi all'inizio che ieri in Emilia i tessili in Lombardia imprenditori della meccanica in più a monte a diventare proprietari dei quotidiani e a schierati in difesa dei loro interessi nel vivo nella lotta politica
Nel mille novecentododici in Italia stava per cominciare una nuova epoca della politica aggiungo la Camera aveva approvato la legge sul suffragio universale
Tutti gli italiani maschi di età superiore ai ventuno anni capaci di leggere scrive diventavano i vettori insieme con la nuova legge elettorale la Camera aveva istituito l'indennità parlamentare
Seimila euro al sei mila lire all'anno per consentire anche agli italiani più poveri
Di dedicarsi alla politica
La riforma elettorale l'indennità parlamentare furono due straordinarie conquiste della nostra democrazia
Segnarono il tramonto dell'Italia dei notati forse troppo tardi per evitare la grande crisi della politica
E delle istituzioni che si manifestò negli anni successivi
Il cambiamento della politica esigeva anche un rinnovamento dei contenuti e del linguaggio dei giornali
Intanto le vecchie tipografia erano state trasformate anche in Italia in veri stabilimenti industriali dei quali per i notai che facevano in un'ora di lavoro che un vecchio tipografo avrebbe fatto in dieci
All'inizio del secolo erano state introdotte le prime di niente linee telefoniche da Torino da Milano con Roma e Parigi
Gli analfabeti erano scesi dal settantaquattro per cento del mille ottocentosessantuno almeno del quarantatré per cento ma erano già molti di meno nelle regioni del nord
All'esposizione internazionale di Torino organizzata nel mille novecentoundici per celebrare quindi cinquanta anni dell'unità del Paese i prodotti italiani dell'industria tessile di quella meccanica ebbero un grande successo
Dei padiglioni nominati per la prima volta dall'energia elettrica dalla luce elettrica
La Isotta Franchini mise in mostra la Torpedo trentino trentacinque che i giornali americani definirono alla l'automobile più elegante del mondo
Sia pure a fatica e con stridenti contraddizioni molte cose stanno cambiando
Due grandi direttori lo capirono subito Mario Missiroli che reggeva il timone del Resto del Carlino e Luigi Albertini dall'alto della sua cattedra al Corriere della Sera
Sono i due direttori che Amendola incrocerà nella sua vita di giornalista
Missiroli nel mille novecentododici era di fatto il direttore de il Carlino il quotidiano fondato nel mille ottocentottantacinque da tre giovani appena usciti dall'Università di Bologna
Era diventato con la regia di Missiroli il primo giornale dell'Emilia della Romania e delle macchine
Non mi talmente però il direttore e più precisamente l'ICE il gerente responsabile secondo la definizione dell'epoca era il conteggio Vanni Errico Sturani un avvocato di Ancona
Azionista della società editrice Missiroli divenne anche formalmente direttore il Carlino qualche anno dopo ma già nel mille novecentododici aveva saldamente in pugno le redini del giornale
L'olivastro sostanzialmente rifondato aprendo le sue pagine una cultura le corrispondenze dall'estero e alla cronaca
Si era formato in un lungo noviziato abbia cominciato a frequentare le redazioni a quindici anni
Prezzolini lo definisce grande mago del giornalismo italiano
Proprio il carteggio con il direttore della Voce dimostra che dissi Lolli fece ad Amendola corta se una corte serrata giacché era convinto che Amendola avrebbe potuto dare al giornale l'ultima spinta necessaria per farlo decollare
Il ventisei marzo dei primi del mille novecentododici scrisse a Prezzolini una lettera per spiegare il perché aveva rifiutato di pubblicare un articolo dello scrittore Giovannino bovini una delle tende più affinate della voce
Non credo che voi ne sia adatto ad un quotidiano
La prima condizione per riuscire graditi al pubblico e la chiarezza si scrive come scrivi TUEL come scrive Amendola
Pochi giorni dopo in un'altra lettera Prezzolini dice se degli Amendola salutato edili che ormai io perduto le speranze di averlo tra i nostri collaboratori
Invece alla fine ci riuscì lo stipendio legato all'assunzione al Carlino quattrocento lire al mese non poteva essere rifiutato finalmente nella famiglia di Giovanni Amendola armi attivo un relativo benessere
Il ricordo del periodo difficile tristi trascorso a Firenze rimarrà nella memoria di Eva lungo
La moglie di Giovanni Amendola ogni tanto ha lasciato scritto
Ci mancava il denaro anche per le cose più indispensabili e si doveva ricorrere al Monte di Pietà Giovanni annotava e non quaderni non tutte le spese di casa tra gli altri centesimi per i fiammiferi e i francobolli
A Firenze abitavano in una casa di quattro stanze in via Pier Capponi vicino a piazzale Donatello abbiamo già due figli Giorgio cinque anni e ad altri due
Giovanni guadagnava centocinquanta lire al mese e nidiata cinquanta la madre malata Adelaide Bianchi
Una donna alta bruna e servirà come suo figlio
Era stata operata di cancro da poco i giovani che aveva fatto fare una cura di radio ma a Firenze
Nata in una famiglia di accesi mazziniani Adelaide Bianchi aveva trasmesso al figlio il suo intenso afflato religioso
Giovanni ed Eva si erano conosciuti a Roma nel mille novecentotrenta
Lei era nata a dirlo allora parte dell'impero russo in una famiglia della gelata borghesia protestante evangelica
Aveva viaggiato molto era venuta a Roma con una borsa di studio per imparare l'italiano ed è su Giovanni un'influenza notevole
Era una donna coltissima e inquieta
La sua traduzione delle opere di Schopenhauer pubblicata da Adelphi e considerata tra le migliori
Talvolta era tormentata da disturbi depressivi il figlio Giorgio con la franchezza che molti ricordano
Ha scritto in una pagina di una scelta di vita nel suo libro più bello
Ogni tanto mia madre stava male
E ci dicevano che era stata ricoverata in una casa di cura le sue crisi nervose alimentavano anche inconcludenti divagazioni sentimentali
Malgrado tutto Giovanni vedeva furono legati da un amore profondo è vero
Nel mille novecentododici Giovanni aveva trent'anni
Giuliana Benzoni l'aristocratica fiorentina mica di Maria olio sedi Benedetto Croce lo descrive Bruno melanconico tragico monastico con grandi occhiaie nere che vi spezzavano il volto fascino Sissi
E dati era molto possessiva
Giorgio ricordava la lite furibonda che era scoppiata una volta tra il padre la madre e gelosa di una sua amica verso la quale anche dopo decenni dopo tante così avvenute tante tredici in mostrava di conservare il vecchio e non digerito rancore Giovanni aveva si sposarono il venticinque gennaio del mille novecentosette nella chiesa valdese di Roma
Quando Amendola prese possesso dell'ufficio romano Carlino il conflitto dell'Italia contro la Turchia per strappare da libri all'Impero ottomano stava per finire
Le operazioni militari erano iniziate nel mille novecentoundici sospinti da un unico qui da un'opinione pubblica gelosa ed eccitata dalla colonizzazione francese del Marocco
Impresa libica si era dichiarata più difficile del previsto la rivolta delle popolazioni locali fu piegata brutalmente affaticato dalle truppe italiane
Nei dodici mesi di guerra nostra marina riuscito a tagliare i collegamenti con le carte ci sia e le coste tra la Turchia le coste africane
Nel mare Egeo il funky italiani avevano occupato L'isola dei Bleus dei canili Sodano degli appalti
Amendola non dissentire dalla campagna militare ma espresse le sue preoccupazioni per come era condotta
I nostri guerrafondai scrisse credono ingenuamente che lo coperti l'occupazione di un Paese risolva tutto ed ignorano dimenticano che talvolta la conquista militari lascia aperta è pendente la questione politica
La guerra ebbe ripercussioni in tutto il Mediterraneo
La file la facilità con la quale l'Italia sconfisse l'Impero ottomano risveglio nazionalismo nei Balcani contagiò tutta l'economia fu quasi di preannuncio della tragedia europea la terribile guerra mondiale del quattordici diciotto
Intanto del mille novecentotredici la famiglia Mendole la tornata Romeo abitava in una casa grande luminosa in via Paisiello
Giorgio il figlio più grande venne scritto da Eva in una scuola di scuole inglesi a Piazza di Spagna
Alla vigilia delle prime elezioni politica con il suffragio quasi universale
Quasi giacché il vero suffragio universale con i seggi aperti anche le donne arriverà solo nel mille novecentoquarantasei con la nascita della Repubblica
Il Carlino aveva superato le cinquanta mila copie vendute al giorno
Giovanni Amendola scrisse diversi archivi articoli contro l'ipotesi che potessero prendere corpo due schieramenti
Un occhio i ricavi l'altro anticlericale nei quali vedeva il segno di una contrapposizione superata dalla storia
Nello Stato laico di sembravano anacronistiche velleitaria le tentazioni di renderà di entrambi gli schieramenti
Amendola era convinto che fosse necessario unire le forze liberali in una concentrazione nella quale avrebbero dovuto confluire la borghesia imprenditoriale moderna
In grado di affrancarsi dai sussidi statali i cattolici liberi dai condizionamenti delle gerarchie
E quella parte dei radicali capaci di sottrarsi alle suggestioni alle copia dei massimalisti
Alle venti alla vigilia delle elezioni l'Università di Pisa e assegno la cattedra di filosofia teoretica era stato l'obiettivo dei suoi studi un desiderio nel quale lo ha profuso tante energie
Ormai l'impegno giornalistico lo assorbiva completamente i suoi articoli dei quali trasferivo traspariva un'ansia per gli equilibri politici nuovi
Che l'Italia avrebbe dovuto cercare e trovare dopo che il suffragio universale aveva aperto le strade ai grandi partiti di massa nove hanno imposto come una delle firme più autorevoli del giornalismo politico
Aggiungo del mille novecentoquattordici Luigi Albertini lo chiamo a dirigere l'ufficio romano del Corriere della Sera
Il giornale che il Times di Londra aveva appena definito il più grande quotidiano d'Italia ed uno dei più importanti d'Europa Albertini Renato ad Ancona nel mille ottocentosettantuno
Dopo la rabbia Torino era andato a Londra a studiare l'organizzazione dei giornali inglesi
Torno pieno di idee di entusiasmo il suo professore Luigi Luzzatti lo raccomando al fondatore del Corriere Eugenio Torelli Viollier il quale Enzo di offrirgli una grande occasione inviandolo in Russia per descrivere l'incoronazione di né con la secondo l'ultimo Za scrisse un articolo mediocre
Vedo volle volere penso all'ora di utilizzarlo come segretario di redazione
Fu l'inizio di una carriera strepitosa
Divenne il principale collaboratore del direttore
E dimostrò un e c'è una un'eccezionale talento editoriale ed io la Domenica del Corriere un settimo un supplemento destinato alle famiglie
Che raggiunse in breve un milione cinquecento mila copie io organizzo la raccolta della pubblicità in una parola divenne il vero editore del Corriere
Alla morte di violerà assunse la direzione divenne anche l'azionista di controllo della società editrice chi aveva tra i soci il conte Benigno Crespi l'ingegner Giovanni Pirelli in virtù o altri supplementi di successo la lettura del Corriere dei Piccoli
Fece costruire la nuova sede del giornale in via Solferino sul modello di quella del Times di Londra e acquisto in America una grande rotative al lavoro un mostro che pesava trenta tonnellate
Stampava e piegava in poche ore migliaia di copie
Con l'aiuto
Chiamo a collaborare un giovane economista che aveva conosciuto nelle aule dell'università di Torino Luigi Einaudi
Il futuro Presidente della Repubblica
Con l'aiuto di Amendola e dire no al difese del suo giornale la voce più ascoltata del giornalismo Giuliano democratico e formò un gruppo di giornalisti legati dalla comune religiosa devozione agli ideali della libertà
Alberto tanti anni Giuseppe Antonio Borgese e Ferruccio fa
Che guiderà il primo Governo politico dopo la caduta del fascismo
Amendola resto al Corriere anche dopo la sua elezione a deputato nell'elezione del diciannove nel mille novecentoventi mentre il Paese era scosso dalle lotte sociali vasto e della sua storia scrisse
Se il fascismo prevarrà la forma di Stato avesse voluto sarà l'antitesi di quella liberale ma ormai era diventato un leader politico
E dovette separarsi da Albertini nel mille novecentoventidue uscì nel mondo menti degli progettava un nuovo partito
Già nel lontano mille novecentosettantaquattro l'allora giovane studioso ricordava riuscì a rintracciare arginare gli articoli che Giovanni Amendola trascritto sul Carlino sul Corriere sul Corriere sul mondo
Al termine di una ricerca che facile immaginare infatti cosa non c'erano ancora gli archivi chili informatici web le pagine firmate
Ed io da ora sotto il nome di nesso strettissimo che c'era una visione di Amendola tra i problemi dell'Italia e quelli dell'Europa
La Frizzi la riflessione di Amendola partiva dalle grandi trasformazioni che avevano investito la società italiana agli inizi del Novecento
Mario da sempre sullo sfondo i grandi eventi internazionali la rivoluzione d'ottobre del diciassette la guerra quindici diciotto
Che stavano suscitando il disordine europeo e mettevano a rischio la grave la gracile democrazia italiana
Nella introduzione al saggio di Elio D'Auria Giovanni Amendola Locri e la crisi dello Stato liberale
Lo scrittore storico Renzo De Felice scrisse che per il suo intransigente antifascismo
E per la sua tragica morte Amendolara diventato soprattutto un singolo era più facile con la quale lo nel pantano dell'antifascismo che studiamo davvero
Eppure dai suoi scritti si possono ricavare le ultime riflessioni sul pericolo rappresentato dal risorgere di nazionalismi sui legato sui rischi legati alla polizia precarizzazione dei ceti medi
Sui grandi che suscitano ebbene
Dissi dell'umanesimo europeo
Il Presidente Giorgio Napolitano ha raccontato di recente
Presentando la biografia avviamento una spinta ad altre educa pone
Che discutendo con alcuni studenti su decrescente sulle vicende del Partito Comunista Italiano si accorse che Confapi confondevano Giovanni Amendola con il signor Giorgio il maestro di Napolitano
Per un lungo periodo Giovanni Amendola
Ricordo ancora le parole del Presidente Napolitano è stato perseguitato come una sorta di sfortunata storiografia
E lì veniva rappresentato come il capo dei grandi sconfitti gli oppositori di Mussolini che si erano ritirati sull'Aventino nella riduzione di fermare l'avanzata del fascismo
In una parola rappresentato come lo strade
Dedica di una guerra perduta
Molti anni dopo l'otto agosto del mille novecentocinquantuno il Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi che essa che era stremato al fianco di Amendola l'Aventino
Prendendo la parola al Senato in occasione del dibattito sulla fiducia sulla fiducia al Governo che li presiedeva disse
Ricordo con commozione di discussioni che facemmo sull'Aventino
L'anno lavorammo per superare tutti i contrasti storici che c'erano stati nell'evoluzione italiana soprattutto i contrasti tra sentimento religioso il sentimento per patriottico
E superando anche
Quello che poteva essere interpretato come una rappresentanza di interessi di categoria
Superando in una lite in un anelito di libertà e giustizia sociale
Si è detto di sì ancora De Gasperi che dal punto di vista della tattica parlamentare
L'Aventino sia stato un errore
E certo che l'Aventino fu uno sforzo di conciliazione di superamento e di salvataggio della libertà che ha reso possibile la Repubblica di oggi Giovanni Amendola non poteva venire un omaggio migliore
L'aspetto che riguarda la sede
Grazie Presidente
Grazie riprendiamo il convegno
La parola adesso al professor drogare no no sviluppati
Dica noti
Prego
Professor programma locale oppure
è un tema
Importante l'impegno civile e la collaborazione con le riviste fiorentine glielo davvero avulso
Una sorta di integrazione anche di quella
Bella relazione che ha fatto sommario prenditeli prego professore grazie grazie più grazie Presidente per la presenza
E anche appena senatore immagino grato
La collaborazione di Giovanni Amendola Leonardo fu tardiva illimitata inizio nell'estate del mille novecentocinque quando la prima fase della rivista ideata da Papini da Prezzolini si era già conclusa
Era stata la fase che Giorgio Lucia definito del connubio con letterati e pittori mentre la seconda quella dei filosofi stanno scivolando verso la terza quello che gli occulti questi
Va da sé
Che ad Amendola non dispiaceva nella seconda nella terza
Dal momento che nella sue sperimentazioni spiritual Istica si era affetto anche per breve periodo a pratiche di occultismo che peraltro veniva abbandonando
Proprio in concomitanza con il contrasto è scoppiato con la Società filosofica nella quale aveva fatto parte dalla quale sarebbe uscito
Ma di fondo per Amendola l'attrattiva del programma delle una dopo
Non risiedeva tanto in uno specifico indirizzo di metodo e di ricerca filosofica quanto piuttosto nel suo accostarsi
A quelli che con brillante definizione sono stati qualificati da lutti come ebrei erranti della cultura
Che aveva nel suo uomo pregio e i suoi occhi di a versare il canone e culturali positivista ICI ispirati
E imperanti nell'accademia
Amendola era ancora in una fase cercando che del suo pensiero filosofico
La maturità Riviera alcuni anni dopo con l'etica e i più grafia e soprattutto nell'undici con la volontà è il bene proprio quando aumenta la stava per abbandonare gli studi filosofici
Per l'impegno giornalistico come corrispondente del Resto del Carlino del quale ci ha parlato in tutto e quindi merita
Tuttavia
Se rientrava nelle sue corde partecipare ad un gruppo di intellettuali che sviluppasse una politica della cultura
Che fosse insomma un partito di intellettuali e ingaggi sul terreno degli indirizzi culturali anti accademici e anti positivi Stiffi
è evidente a e egli era contrario ad ogni spirito di eclettismo e soprattutto avversava ogni scetticismo
Da qui nasceva la sua partecipazione polemica a Leonardo la sua costante presa di distanza
Piace ad Amendola la rivolta anti positivista il recupero dei valori religiosi senza che siano confinati nel dopo ma ma non accetta l'eclettismo del numero di anni
Così subito nel suo articolo d'esordio fra due prima bene fu polemico con i promotori della rivista alla quale aveva iniziato a collaborare per lui la ricerca della verità
Implicava imponeva un sicuro un percorso di indagine
Il detto del tutto un po'dei Leonardi anni uno che contro non rientrava nella sua cifra culturale
Questo può apparire marginale rispetta il suo impegno civile tema specifico di questa relazione ma vedremo fra un attimo che non lo era
Dal momento che tutti gli studiosi di Amendola
Che hanno riservato attenzione allo studio della prima fase
Della sua vita
Quella di Amendola aspirante accademico
Hanno sottolineato la sua costante conflittualità con pattini e Prezzolini
Ma anche con tutti o quasi gli altri componenti dell'ente durante dei collaboratori delle riviste da lui promosse
Ebbene subito dare giustificazione di questa sua polemiche città
Perché non sia ridotto a puro fatto caratteriali irrilevante o marginale per la critica storica soprattutto nella prospettiva della nostra analisi del suo impegno civile che prelude a quello politico
Presso Lini facendo riferimento alla sua collaborazione alla voce
Torna più volte sul tema delle numerose dimissioni
Rassegnate da Amendola nel corso della sua peraltro relativamente breve collaborazione al cui vicinale dal mille novecentonove al mille novecentododici
E ne da due giustificazioni condivisibili la prima
è che Amendola coltiva fino al mille novecentoundici aspirazioni di carriera accademica
In questa prospettiva dunque va letta anche la sua collaborazione alle riviste fiorentine e no
Le opere per la docenza verranno pubblicate negli anni della voce quindi quando l'esperienza di Leonardo si era conclusa tuttavia
Gli interventi sulle UNAR dove poi sull'anima con diretta per pochi mesi con Papini del mille novecentoundici dovevano comunque rispondere ad una linea di coerenza con la sua ricerca accademica
Non era né il carattere di Amendola veri cedimenti dire in linea nello sviluppo della ricerca ma non era neppure funzionale per un giovane
Desideroso di intraprendere la carriera accademica dare l'impressione di essere disponibile a debolezze verso le
Approssimazioni filosofiche dei suoi due interlocutori
Il secondo aspetto da considerare è la coerenza assoluta e la continuità fra ricerca filosofica e impegno civile e poi politico del nostro
Prezzolini a testimonianza di questo sto trascrive il brano da un discorso pronunciato da Amendola Napoli negli anni del suo impegno politico cito
La vita pubblica a per chi nobilmente la intende una sua disciplina la quale impone di non abbandonare le pur tizio le battute di restare fermi al proprio posto quando tutte le prospettive siano chiuse senza speranza e senza paura
Per Giorgio della vita lo stesso Aventino era il frutto della mentalità religiosa del primo Amendola
E la tesi è del tutto condivisibile questo era Amendola e questo spiega i caratteri della sua intransigenza che nella ricerca filosofica fanno leva sull'accordo sua concezione
Di volontà individuale che produce il bene
E produce la conoscenza
Infine
Aggiungo una mia considerazione sulle caratteristiche della collaborazione di Amendola la voce
Quando inizia commentando il terzo numero della voce che esce il primo gennaio il nostro si complimenta con Prezzolini facendo esplicito riferimento alle foglie secche del Leonardo
Che il nuovo periodico al punto
Asso appunto superare in realtà li tiglio dura poco la cifra esatta che Amendola voleva fosse impressa la testata non corrispondeva a quanto veniva facendo Prezzolini
Amanda una intende la voce con una testata di impegno politico Macchi muova dal terreno della cultura e sempre ponendo questa al centro
Perché la prassi politica non divenga fine a se stessa pura empirica di corto respiro
Il ventisette maggio mille novecentonove quando la voce appena sei mesi di vita il nostro scriveva Prezzolini con la consueta sincerità ma anche durezza il tono l'indennizzo
La forma della voce non levarlo scrive da Roma e non soltanto non sono conformi al mio temperamento ma spesso mi offendono miele Tana e mi spingono a reagire
L'accusa a Prezzolini è di avere fatto della voce un organo inquisitorio e soprattutto così personalizza nato che cito un collaboratore anche se intimo non può far sentire una voce diversa dalla tua
Sono solo stralci di un rapporto difficile che ho voluto anticipare per una migliore comprensione della collaborazione di Amendola alle riviste fiorentine
Infatti anche se il primo contributo che Amendola pubblica sulla voce dedicato a il Mezzogiorno e alla cultura italiana
La questione del rinnovamento della cultura e dell'etica pubblica e al centro del suo secondo contributo la politica della destra che trae spunto dal volume omonimo che raccoglie i discorsi di Silvio paventa
Il saggio è di grande interesse perché da un lato Mendola si sente in qualche modo erede della destra
Ma anche perché mi ero ravvisa i limiti e è significativa la contrapposizione proposta fra la politica della destra e la visione mazziniana della Costituzione unitaria
La sua tesi è che la destra prese le mosse dalla realtà
Con la quale seppe confrontarsi per poi lavorare un disegno politico che proprio grazie a questo metodo divenne vincente
Mazzini
Muoveva piuttosto dalle idee ma quando queste contrastano con i fatti e gli si fermava e li rifiutava
Non sapeva adattarle e adattarsi alla realtà
Cavour e la testa erano due stati dunque vincenti
Proprio per il loro realismo
Tuttavia
Il limite di fondo di questa classe politica ICE Amendola è stato non comprendere fino in fondo che non poteva ripiegare su quello che è il compito tradizionale di un partito conservatore ossia conservare l'esistente la destra era obbligata a innovare inventandosi quindi un ruolo che non Lera proprio tuttavia non ha saputo rifondare alle radici
La coscienza filosofica ed etica del Paese
E i cui Amendola recepisce in toto la tesi di Spaventa
Il suo metodo di analisi non varia in primis stalla visione generale morale e culturale che una classe politica deve avvenire in subordine la politica riformatrice che traduce in prassi politica questa visione
Su questo terreno la destra ha mancato
E questo sta all'origine della soc adulta
Il limite è stato soprattutto di taluni e città Minghetti Lanza Bondi quindi uomini del nord e ruoli del centro POMI del Mezzogiorno
Di fondo dunque per Amendola
La destra avrebbe dovuto essere una classe rivoluzionaria nel senso morale del termine ha fallito perché non lo è stata ha saputo condurre una politica resta una politica interna di costruzione dello Stato
Dopo aver unificato il reso indipendente la nazione ma questa prassi
Di relativo successo sul piano della prassi politica non ha conseguito risultati di profondo rinnovamento perché ne è mancato il presupposto ossia il grande disegno di riforma civile e morale della nazione
Nella sua visione poi la centralità del pensiero di spaventa è anche correlata alla questione cruciale del Mezzogiorno quando nel primo articolo pubblicato sulla voce Amendola vita all'arretratezza del Mezzogiorno la causa della non competitività dell'Italia nel mondo e nella debolezza di unitaria dimezzata all'origine delle sue difficoltà
A cinquant'anni dell'Unità nazionale torna sulla questione della cultura quindi non su una questione dell'arretratezza non su una dimensione
Dell'arretratezza che è efficace ben prima che economica e sociale di nuovo la destra ha mancato e d'Italia nel supporto alle conseguenze
Quindi ne consegue il giudizio sulla continuità fra la destra la sinistra a suo avviso senza sostanziali soluzioni
Di continuità e sulla prospettiva di un assorbimento della prima della seconda queste all'origine del trasformismo chi viene dall'uso sì ho finito con un grande amalgama indifferenziato nel quale la politica diviene una prassi empirica senza ideali e con corto respiro
Questo spiega il suo antico vittimismo che era trasversale alla cultura della quale si facevano interpreti promotori delle riviste fiorentine
Era la logica del l'Italia così come
Non mi piace
Grande motto ispiratore della voce che doveva dunque cercare sempre e comunque il diverso per uscire da quella che veniva chiamata la palude correnti ma la rotta di questa fuoriuscita non trovavano Mendola cercando bensì certo della strada da interventi sulla via del rinnovamento morale e civile dalla nazione
Si cala in questo filone di riflessioni la recessione che il nostro dedica al diario dei mille di Francesco Crispi
è significativo il cui esito opposto dall'autore
Dopo aver evocato sul filo della memoria il sentimento di appartenenza ha una grande nazione che un bambino di dieci anni agli assi Piccolo Giovanni figlio di un carabiniere provava quando Christie tornato al potere nel novantatré avvio la campagna coloniale
La questione
Riguarda cosa sarebbe stata d'Italia se la soluzione Cavour non fosse prevalsa il nodo risiede nella mancata appresa di Roma muovendo da Napoli
Che crisi richiedeva Garibaldi e che il conte fermo
Naturalmente si tratta di un quesito destinato a restare in solo otto ma Mendo lava alla ricerca di quell'altra Italia
Quella che avrebbe potuto essere dando per scontato che è quella che è stata ereditata da Cavour all'Hui non piace
Egli lascia aperto il dubbio se crisi avesse visto la via giusta da seguire a per rinnovare l'Italia e si sia stato il popolo italiano non seguirlo anche questo tema nel Risorgimento fatto dai Little che non sono state capaci di completare la rivoluzione nazionale
Torna spesso nella sua riflessione alla fine dell'undici discutendo della guerra di conquista della Libia tornerà nuovamente sull'anno dei Mille come l'unico veramente nostro ossia fatto dal popolo italiano e non dalla diplomazia e dai lettera
Ma fu un anno che pur gravido di futuro non ha potuto esplicare tutti i suoi migliori frutti
Questa funzione fondamentale di condurre le masse verso la partecipazione alla vita politica dello Stato eh nel nuovo secolo per Amendola responsabilità dei socialisti
Alla vigilia del Congresso fondante dell'associazione nazionaliste italiana
Che si è si sarebbe tenuto a Firenze nel dicembre mille novecentodieci amendolea esprimeva aperture di credito al movimento so che lui conosceva bene anche per la sua lunga gestazione iniziata nel mille novecentoquattro con la fondazione del Regno
Il al solito e il rifiuto dell'Italia giolittiana il tema accomunanti egli elegge nel nazionalismo l'espressione di un profondo senso di in appagamento
Ed è la voglia di andare oltre il pantano in cui siamo
Sia spetta e auspica che il nazionalismo dica un secco un no secco e intransigente verso il presente e sappia Cosint per preparare le funzioni e le aspettative della generazione emergente ma di nuovo si dimostra scettico perché nei nazionalisti
Bene fare difetto l'attenzione a quella che egli definisce idealità assoluta
Resta implicita nell'articolo ma ben presente la critica al versante cattolico conservatore del nazionalismo di nuovo si ripropone il tema della contrapposizione fra cultura
Intesa come Rifondazione morale del Paese e politica
Prima di giungere al tema della
Salto questa parte altrimenti sono troppo lungo questi ultimi passaggi oltre a introdurre al tema della guerra libica
Sulla quale vedremo un Amendola molto dibattuto fra la linea critica della voce e la sua sostanziale
Questi ultimi passaggi non altre introdurre al tema
Per la guerra libica sull'acqua dei vedremo una Meldola molto dibattuto la retorica del rischio della lotta finiva per esprimere una cultura trasversale a questi ideologia alimentavano aspettativa oltre che predisporre il conflitto
Questo atteggiamento era la premessa per legge la guerra la fuoriuscita dallo stato di cose che veniva rifiutato nella sua essenza
Poi arriva la guerra di Libia che come è noto Giolitti non aveva cercato non voleva
E non voleva e non è avrebbe fatto cafona carte false per evitare perché ostacolava la sua politica di avvicinamento al mondo socialiste perché rischiava di radicalizzare la lotta politica
L'articolo di esordio di Amendola sul tema è una presa di distanza dei socialisti insomma il primo Amendola per ciò che riguarda la guerra di Libia a delle oscillazioni in una prassi una prima fase si allinea alla posizione lavori della voce
Con un atteggiamento critico nei confronti della guerra sollevando tutta una serie di obiezioni poi a poco a poco si apre e cominciamo a dare credito a Giolitti
Le aperture di credito verso Giolitti proseguono nell'articolo che compare nel numero successivo
Ora è un Giolitti che non si piega le ragioni dei nazionalisti a incontrare l'apprezzamento di Amendola lo spunto riviene dal discorso pronunciato attori io I primi d'ottobre nel quale il Presidente del Consiglio aveva ribadito le linee del suo programma in tema di assicurazioni sulla vita il suffragio universale
A meglio l'apprezzo il fatto che Giolitti non abbia cavalcato la popolarità riscossa con l'impresa libica per buttare alle ortiche il suo programma poi
Non manca la frecciata anti giolittiana quando man do la ricorda le malefatte della politica giolittiana nel Mezzogiorno ove ha fatto uso dell'Amministrazione per costruire il consenso e le maggioranze è un ecco del Ministro della malavita Salvemini annacquare Salvemini
Era che lì poi collaboratore fino a un certo punto fu collaboratore del lavoro
L'articolo successivo per il due novembre è per così dire interlocutorio
Gli strali di Amendola sono puntati di nuovo conto di un'azione a listi che avevano contrabbandato la tesi che gli arabi ci avrebbero accolto a braccia aperte come liberatori dal dominio turco
L'articolo conclusivo poi pubblicato sull'ultimo numero della voce dell'anno finiva per contraddire le precedenti critiche anti giolittiana
Assistiamo ad una ricomposizione del quadro intorno al tema propriamente bocciano della guerra come strumento di riscatto morale
Amendola scrive testualmente cito
Eravamo la nazione che non si batte la nazione dei politicanti scaltri degli abili mercanti
Ma la nazione altri si degli uomini belli ed egoisti senza freno al senza disciplina ed in questo sentimento era il germe di una reazione che prima o poi doveva scoppiare Amendola si richiama all'umiliazione subita da titoli sulla questione della Bosnia Erzegovina nel mille novecentotto esprimendo la convinzione
Che la guerra coloniale abbia allontanato il rischio della guerra con l'altro
Torna sul vecchio tema di un Risorgimento fatto da diplomazie letteratura ma senza popolo e sulla vecchia tesi che solo la uno del mille sull'unico veramente nostro per concludere che probabilmente bisognerà riconoscere vigoria e solidità
Alla decisione di sollevare la questione Tripoli Ina e di risolverla subito nel senso voluto dall'Italia quindi una conversione supposizioni
Sostanzialmente giudiziale Lulli l'unico dubbio conclusivo verteva verteva sull'ospitato permanere dello stato di tensione morale
E di eroismo dell'Italia futura che suonava come esorcismo contro il possibile ripiegamento nella palude giolittiana
Quest'articolo può essere considerato conclusivo della collaborazione di Amendola la voce seguirono altri interventi di minore spessore e poi la vicenda dello scontro duro con Prezzolini
Sulla questione della polemica Croce Boemi che ne
Pro provocarne dimissioni e la rottura dell'amicizia il passaggio delle consegne della rivista
Da Prezzolini a Papini ormai la distanza che separava Amendola da Prezzolini e soprattutto il suo modo di concepire la voce avevano aperto un solco incolmabile
Il sei ottobre Amendola aveva scritto al direttore la voce non può più essere quella che è stata prima occorre dividerci
Io oramai non concepisco più la voce che comunque ornare settimanale di problemi politici una specie di critica sociale
Di venti anni orsono in cui la critica letteraria e filosofica faccia da contorno da ornamento da puntello ad un'azione determinata agli altri la considerano come una continuazione del Leonardo
Si stava esaurendo il sodalizio quello con Papini nelle colonne dell'anima era stato prende tumultuoso e si era concluso nella prima metà dell'UDC
Nell'undici Sempre si concludeva la direzione della Fiorentina
Biblioteca filosofica mentre l'assunzione da parte di Amendola della responsabilità di corrispondente Resto del Carlino concludeva quella transizione da uomo di cultura del potenziale accademico a un luogo di battaglia politica
Che la collaborazione alle riviste di Fiorentina e in particolare alla voce aveva accompagnato e inverato grazie
Grazie al professor locali
Chiudiamo la mattinata con
La relazione del professor Sabatini che tratterà sull'aspetto rilevante che non va dimenticato del Giovanni Amendola filosofo io vorrei prima di chiudere
In gran sarei l'editore perché pubblicare questo volume non è stato semplice soprattutto per i tempi erano incalza Pavone editore invece è stato attento lo dico a Piera Giovanni
Anche ad Antonella è stato particolarmente attento a trovare appunto il tempo per
Chiudere e per presentare il volume
Alla scadenza che avevamo fissato grazie poi dopo la prosieguo da parte ricomincerà alle quindici però e si svolgerà nella sala qui accanto che lasciano Aldo Moro come ho detto all'inizio prego professore
Nella ricostituzione venti minuti grazie
Infatti oggi ha tagliato parecchio quindi ma so che
Avremmo del
La pubblicazione degli atti quindi il Vallotto verrà consegnata
Ora nella ricostruzione dell'attenzione che Giovanni Amendola ha prestato al sapere filosofico
Chi è di aiuto la domanda con cui
Raffaele Franchini intervenendo ad un convegno
Organizzato nel cinquantenario della morte di Amendola nel settantasei
Diede inizio alla relazione con una domanda
Amente allora fu un filosofo
E rispose che certamente fu più famoso come martire dell'antifascismo e accorto politico più di quanto non lo fosse stato
Prima come Teo soffro e poi come direttore
Della Biblioteca filosofica di Firenze e come Professore incaricato e libero docente dell'Università di Pisa
Noi possiamo aggiungere che il suo temperamento
La sua formazione la sua sensibilità religiosa e l'epoca in cui nacque
Si formò culturalmente politica mente in un clima di
Dice sorridente amento e di crisi di una società soffocato da un pernicioso eclettismo che non bastò a debellare la la tradizione filosofica del
Poste che lirismo di un crocevia o di un gentile
Una malattia culturale che consentì l'indebolimento dell'Energia spirituale che aveva governato la cultura europea moderno
C'è una premessa da fare
Amendola non ebbe maestri e non professò mai un sistema filosofico determinato cioè
Etichettato
Fuori in fondo un autodidatta e la sua breve carriera universitaria fui influenzata dall'amicizia con Giovanni Gentile un'amicizia
Che le diverse storie di vita doveva incrinare
Il valore del suo indirizzarsi verso la filosofia
Stanno nel naturale movimento della riflessione
Verso la ricerca di un sostegno fermo all'istanza religiosa di cui nutriva il suo animo fin dall'infanzia
Ha ragione Franchini nel ritenere che la stessa è entrata in politica va considerato come un completamento della sua passione per la filosofica
E in merito a questa questione
Io credo che noi dovremmo parlare porsi la domanda Amendola fu un filosofo in un'altra talmente euro fu un filosofo della politica
Ora a parte la complicazione terminologica di questa
Il cosa
Chiuderò poi questa riflessione dicendo che lo dobbiamo guardare attentamente come un filosofo della politica non un filosofo politique
Inoltre
La persistenza della riflessione sul tema dell'azione che lo indirizzava verso
La filosofia di mente di Roma e loro
E verso lo psicologi smog dirvi le punte
O il volontarismo di Schopenhauer di arte Manni e perché no verso il nichilismo attivo di micce
Lo portava verso una filosofia dell'azione e della volontà ovvero verso una filosofia
Venata distanza volontaristica adatta ad una conversione politica
Avendolo fu in fondo un filosofo dell'azione
I suoi scritti filosofici vanno riguardati come è stato ben detto come un prologo nel ciclo del suo terrestre glorioso calvario di uomo politico
Studiando Blondet
Non escludeva una logica della vita morale verso la quale
Indirizzava ormai una
Fenomenologia del volere della volontà cui indirizzava ormai
L'analisi dell'agire affidando alla filosofia la costruzione di un terreno idoneo alla libertà
Movente dossi su un terreno culturale compresso
Segnato da impegni di vita all'insegna di un spiccato sentimento religioso
Da dinamico professionista giornalistico e da partecipazione attiva alla politica
Giovanni Amendola nella ricchezza dei suoi interessi assomma nel suo pensare e nel suo agire
La crisi di una cultura e politica italiane che tentava di superare la crisi delle positivismo
Va ricordato libere di questo positivismo Roberto Ardigò profeta della religione della scienza
A cui non fu un semplice rispondere con una filosofia portatrice di valori assoluti fatta eccezione per il tentativo crociano e gentile hanno di salvare il valore dei principi assoluti sulla scia di quella filosofia ed Eliana
Che essa stessa avveniva terrà porta a partire dalle correnti volontaristiche scettica e che poteva
Dopo un bagno in una speculazione più indirizzato verso
La giustificazione teoretica del relativismo incombente
Esercitare ancora la risorsa di saldezza in un mondo filosofico culturale e politico
Che segnava ormai un super rammento dello stesso principio della modernità
Per avere un quadro sia pure provvisorio dell'andamento della crisi e dell'istanza di superamento di cui si sentiva una paga esigenza
Occorre tener presente l'incidenza che aveva
Una lettura di Cantet attraverso ovvio con il primato della ragione pratica morale con il pragmatismo incombente
Espresso fondamentalmente da Calderoni
Il lento percorso dell'arte verso il futurismo
L'implementazione della religiosità nel diffuso modernissimo
Siamo di fronte ad un fenomeno di sensibilità critica che dice gara n vicende molteplici a volte drammatiche
Sempre
Singolarmente gravi resterò ognuna più frequente denunciando la superficie tonalità di posizioni
Assunte senza impegno senza saldezza di concetti
Senza razionali giustificazioni perseguire una moda un capriccio un interesse privi di un solido fondamento
L'effetto fu di avere un edificio culturale politico instabile
Che consentire a molti di girovagare con animo pieno di speranze mal riposte ed inevitabili scatti che nell'insieme
Possono a chi vuole interpretare il disagio dei primi vent'anni del secolo ventesimo
Fornire un quadro oscuro nel cui seno doveva albergare il German il germe di un momento storico governato dalla violenza
Totalità
Nel contesto di questo scenario
Conclude mente realisticamente descritto appunto da gara n nella sua
Nel suo volume cronache di filosofia italiane del Novecento
Sì ho Riva la storia di un personaggio dentro questo terreni occorsi critico instabile cioè
Giovanni ammetto
Che pur assaporando l'incertezza speculativa che dominava aveva deliziato il timone della sua formazione
Attraverso un percorso
Che
Mirando con forte partecipazione al progetto di una restituzione alla cultura di una forza morale
Doveva approdare ad un esito di cui
Tristemente dovette subire il destino
L'impatto morale che egli volle esercitare nella sua vita tramite il sostegno di un'azione politica
Che avrebbe dovuto rappresentare il superamento della crisi dell'epoca full a Lucia
Che illumino il triplice il terreno delle sue scelte personali
La filosofia il giornalismo e la politica
Tre momenti dipanarsi nel tempo ma legati da un unico coi Bank la vita etica
Da qui occorre partire per comprendere ciò che potete conquistare e ciò che non riuscì a possedere in ciascun di queste attività
Partendo da una classificazione riassuntiva dell'attività di Giovanni Amendola
Dando adesso un valore nettamente di netto voto e
Euristico possiamo utilizzare uno schema di cronologia
Che colloca una ricca attività che percorre la vita della mente dalla giovinezza al tragico momento in cui vittima della violenza fascista
Pose termine ad un'esistenza
Che si era nutrita delle tensioni e delle speranze che avevano segnato il primo quarto di un secco
Un periodo destinato a dare forma concreta alla ricerca di uno Stato liberale e democratico di cui
Ha parlato così saggiamente l'amico D'Auria
Che potesse mettere ordine formale e sostanziale alla eredità del Risorgimento e all'avanzata
Del fiume carsico ricco di istanze spesso in collaborazione e sovente in netta opposizione segnata dall'avanzata di quelle correnti di pensiero politico
Dominato dalle progredire ente socialisti ma in concorrenza con uno stesso provocherebbe ente confuso e conflittuale nazionalismo
Conti dice una critica instabile collaborazione
Di una cultura filosofica che si muoveva sempre più sul binario di un relativismo revisionisti code sistema di valori
Che aveva dato linfa allo sviluppo della filosofia molte
Nella sua attività di giovane collaboratore a giornali e riviste di cui ha parlato così bene l'amico Pendinelli
Dell'ambiente napoletano e Romano Amendola indirizzava la sua attenzione
Verso la società Teo fosse
Teo foto Teo Sofica tramite l'interesse per l'argomento religioso e grazio al rapporto
Con l'editore Arbib de e i suoi familiari che sono vicino al movimento neo spiritual lista elettrico
Significo ormai diffuso in Italia di cui essi si fanno sostenitori
In Amendola
Animo spiritualmente teso verso la religione
Il movimento te on so Finco genera attrattiva fino a dedicare la sua penna di giornalista allorché
E collaboratore del giornale la Capitale
Albero Running o indiano Roy ci atterriti venuto a Roma per cinque conferenze dal primo dicembre novantanove al due gennaio mille novecento
Il risultato furono due articoli la filosofia indiana a Roma il sedici dicembre è un'intervista a ROI chattare ri
Attento critico della posizione del bramito
Rimane comunque preso dal significato positivo che li intuimmo Annella critica del positivismo presente nella cultura filosofica a cavallo tra i due secoli
E finisce col frequentare La Loggia romana da cui
Pieno ormai attratto non tanto dalla eventuale consistenza dei principi isotermici
Che lo sostengono ma perché mette in luce l'affermazione
Di un nuovo dice a mente non l'ha anche se confuso spiritualismo la cui vera rilevanza sta nell'esprimere un bisogno sociale
Il riassunto dello stato d'animo di Amendola lo troviamo nell'articolo il misticismo contemporaneo apparso sulla capita
Attraverso la riflessione conviva partecipazione su questa realtà culturale dominata dal di flessione su positivismo
E il suo riflesso sulla società
Politicamente in movimento Amendola entrando nel dibattito sul socialismo a cui in può lei mica con Enrico Fermi che condannava come reazionario antiscientifico lo spiritualismo del tempo
Attribuisce la qualità di un movimento è reale e non quella di un'idea
Adesso Amendola riconosce la funzione di un fenomeno in transizione che prepara la venite e dice è il frutto della crisi morale dalla quale stiamo per uscire
Ed invece che agitarlo ai fini di partito come spauracchio di reazione sarà utile analizzarlo e criticarlo poiché
E sempre a mente la vita e più seria più sincera di quanto si vuol far credere agli ingenui
Anche nei suoi impatti bassifondi Franco usi scintilla a quanto a quando qualche cura fiammella di ideale essa agita il bisogno io vorrei qui eletto
Ma il rinnovamento che gli spiriti attendono e vasto profondo propri generatore
E non procede per formule per teorie ma per rigogliosa potenza di vita
E nell'atto minimo impercettibili tutti i giorni e sempre lui che parla e nei movimenti inconsci del sentimento e nella naturale riflessione delle cose
E non obbedisce Appiani e armonie prestabilite perché dunque si cerca di ingannare le masse
Predicando loro il contrario
Il risultato dell'attenzione all'esoterismo dell'Ateneo Sofia e la nascita di una condizione di religiosità
Che nel difendere nella religione nei salta una funzione
Dai Caratti alquanto opachi che soddisfano solo in parte un giovane ricco di lanci spirituali
Dove l'istanza eccetera considerata bus dell'esistenza autentica si va a indirizzando verso la scelta politica
Sostanze al reale dell'itinerario di dita
Che progredita in sintonia ma anche in opposizione
Al travaglio culturale che te rendeva instabili la via verso la realizzazione di una società quella italiana moderna ricca spiritualmente culturalmente e politicamente
Nel mille novecentoquattordici a conclusione di un'attività filosofica durata un decennio
Poteva asserire che se ci fossero noti
Tutti i dati di una vita individuale noi potremmo determinando collocandoci dal punto di vista etico
La linea di massima personalità di quella ditta lettica
Contiene in sé implicitamente la più alta biografia alla quale ogni uomo possa aspira
Per cui da un punto di vista di stretta
Filosofia dobbiamo dire che il tema centrale della sua riflessione è un tema
Che
Si muove su un binario
Filosofia ma
Politica
Quindi l'interesse per la filosofia potremmo dire che già nel momento in cui
Acquista una formazione religiosa ho detto prima da bambino
Si crea questa
Questo
Sui riordini religione etica e filosofia che costituiscono l'animo di un personaggio che spesso è stato dimenticato
Turco io stesso nel minuto in cui mi hanno invitato a
Preparare questa riflessione
Ho dovuto leggere molto perché perché nella formazione culturale filosofica sono laureato in filosofia insegno filosofia politica
Questo personaggio ed ha visto unicamente come l'uomo dell'Aventino
E quindi tutto l'interesse era eccetera e invece scendendo sul terreno della formazione della genesi personale del personaggio ho scoperto un'infinità di cose
Per esempio nel saggio le categorie
Del mille novecentotredici entrerà in discussione con la logica cui
L'idealismo poste hegeliano in quel pericolo veniva
Gestita da un croce da un giorno di un gentile e invece lui è in fondo dice sì la logica si ma quello che conta e l'etica che dobbiamo
Porre alla base di ogni
Riflessione di tipo culturale o politico perché eclettica che la matrice della post sibili tardi rendere civile una nazione e di rendere possibile la creazione
Di un
Di una organizzazione politica perché possa avere la forza di de la persuasione verso e poi l'altro tema di cui viveva
Anche se
Non ha dedicato dalle la mia ricerca
Un'attenzione particolare a temi strettamente di pedagogia o scolastica
Ma dentro la propria riflessione dentro questa riflessione c'è lì collocato
L'anfora
Mansione laddove l'educazione e quindi la formazione intellettuale e in primo luogo diceva
La formazione politica
Si ritiene che l'opera più pensata è sentita di Amendola come filosofo sia il messaggio Mendel birra
Che una pubblicazione dei Quaderni della voce del mille novecentoundici e si ritiene che sia anche sei stata scritto con intenti un po'divulgativi
Perché non era un tecnico della filosofia e quindi riusciva non annoiare quando si parlava di filosofia mentre in genere quando parliamo dei propria ad un certo punto
Sì c'è qualche reazione eccetera bene
Si ritiene
Sì anche se è stata scritto con intenti un po'più divulgativa come era compito della biblioteca filosofica fiorentina di cui Amendola era appunto direttore è stato ricordato e chi mi ha preceduto
Si tratta di quattro lezioni tenute in quel circolo culturale nel gennaio mille novecento undici vi
Libero dallo stare a sentire che cosa
Venisse scritto ma Amendola considerava di rango come fondatore di un ramo della scienza che più tardi ebbe un grande sviluppo la psicologia del sub cosciente
In quanto birra non fornisce un particolare risalto all'aspetto volitivo della vita interno le idee stesse appaiono come i singoli o riflessi del volere
Il volere la volontà e il
La stella di rifornimento nelle perplesso nel percorso
Di riflessione
Ora la filosofia di merende birra può essere considerato una filosofia della contingenza una filosofia dell'intuizione una filosofia dell'azione
In questo senza è stata all'origine del pensiero di Butuc Ruberti sonde Bond
Se si volesse errata assumere in una formula il contributo dia Vendola gli studi filosofici italiani dice Sempre Franchini
Si potrebbe dire che egli fu un volontari Istat tormentato dal dubbio del limite della volontà
Cioè
L'analisi che
Portava su questo
Questa chiamiamolo categoria centrale della vita della partecipazione alla vita sociale ma anche alla crescita di se stesso
A rammento la
E
Se vogliamo collocarlo in una corrente filosofica ma non si sarebbe mai voluto collocare in una corrente
Perché era lo spirito della libertà provvede nove deriva come fatto personale non non sarebbe stato l'uomo dell'Aventino con tutto
La storia se era utile o non utile il successo non successe di cui gli storici ne parleranno
Tutto ciò era possibile per cioè lui aveva questa
Questo forte sentimento della libertà
Ora c'è un momento della vita intellettuale coi finisco di annoiarvi di Amendola in cui compare l'esperienza Teo Sofica
Che spesso
Viene ignorante
Che è descritto da Alfredo Capone nella pubblicazione con nel ricchezza di informazione di sapiente collegamento con la formazione religiosa del
Rappresentante della democrazia liberale seria a fare di una cura palliativa
In attesa di trovare un farmaco correttivo al sommovimento interiore che ne travagliata l'animo e la coscienza
Ah mandorle Amendola comprese chiaramente quale fosse il contributo
Che l'esperienza Teo soffitta portasse alla sua visione mistica e religiosa della vita come superamento dell'intellettualismo della tradizione occidentale
In fondo
Chiudo rimandando poi alla pubblicazione tutta il seguito di questa riflessione
In fondo
Alla domanda che si poneva Franchini sera un filosofo come ho detto all'inizio possiamo dichiarare
Un filosofo della politica e specificava non filosofo politica distinzione così accademica formale che possiamo trascurare ma quello che conta è la connessione in rapporto stretto
Attraverso un coibentate che era l'animo stesso di ammenda
Ed ha dentro di sé schiera nella sua formazione
Fin da ragazzo questo volere una presa di posizione attiva e irresponsabile
Verso un
Obiettivo quale che fosse ma nel caso specifica era l'arco la costruzione di una società democratica
E lui
Lo dobbiamo considerare come l'esponente forse è più alta di quel tragico momento della storia italiana che
Assieme
Ad un altro importante personaggio Matteotti
Di cui lui ebbe
Grande considerazione e il giudizio positivo perché atti diverso attraverso di loro è stato possibile realizzare la fine
Del partito della violenza la nascita della democrazia
Anche se critica attuale
Grazie a volte al professor Sabatini
La sessione
Verissimo complimenti vivissimi la sessione anche lei ha fatto la splendida relazione euro volevo ringraziarlo la sessione largo la sia finisce qui e riprenderà alle ore quindici dell'Ansaldo Moro grazie
Presidente poiché tutto affidato alle
Unione
Ed ora il mondo nella lotta per la libertà
Attiene professor Gerardo Nicolosi che prende che prego di prendere la parola
Grazie Presidente io intanto volevo ringraziare gli organizzatori di questa
Di questo importante evento per per questo invito e anche
Per l'invito punta a discutere di un argomento per me di grande interesse dunque io tratterò
Del mondo giornale che vede la luce il ventisei gennaio del mille centoventidue di cui primo direttore fu Andrea Torre cui succederà poi dopo qualche mese Alberto Cianca
è che fu lo strumento con il quale Amendola fronte gioco diciamo in uno scontro aperto il fascismo
Ora sul mondo la storiografia si è si è soffermata ma bisogna dire piuttosto come fonte come fonte preziosa diciamo per la ricostruzione dell'ultima fase
Della vicenda politica di Amendola dicevo più come fonte che come oggetto di studio autonomo
Questo tutto a partire dal volume di Carocci del mio centocinquantotto sviluppo e alla
Incisiva le interpretazione complessiva che c'è stata fornita da Elio D'Auria
è inoltre bisogna rilevare una una certa ambivalenza di giudizio sul giornale che forse
è il riflesso di una certa ambivalenza di giudizio su Giovanni Amendola
L'unico studio monografico a nostra disposizione quello di Antonio Sarubbi il mondo di avendole Cianca che
Stato pubblicato da Franco Angeli in prima edizione nel mille novecentottantasei e poi c'è una successiva edizione
Una monografia in cui c'è una ricostruzione del dibattito che si articola punto sulla testata romana ma prevalentemente in rapporto alla battaglia
Antifascista tuttavia negli atti del convegno che si svolse nel mille novecentonovantasei nel settantenne diciamo della morte che Amendolara
Nel suo contributo lo stesso salubri sostiene che sia l'Unione nazionale che il mondo che nera espressione
Cito mancarono di un definito programma riguardo alla terza pagina scrive che non c'era una linea di pensiero nel valida né dominante sia dal punto di vista teorico della rielaborazione della filosofia liberale
Di superamento delle concezioni realistiche marxiste di correzione delle posizioni lei cattolici quindi insomma onestà impegno morale le
Fede nell'intelligenza ma anche sono parole sempre di salute intellettualismo sterile cioè una sorta di
Nobile canto del cigno di un liberalismo
Che aveva perso ormai tutte le occasioni per riforma
Ora io qui in questo mio
Breve intervento diciamo vorrei concentrarmi su alcuni punti che mi sembra invece possono contributi
Dire diciamo ad una nuova riflessione sul mondo Ammendolia hanno soprattutto come come prodotto giornalistico
Intanto partirei dalla proprietà del giornale
Soffermandomi su due figure
Che hanno avuto un ruolo fondamentale per la nascita del mondo
Che sono quelle di Francesco Matarazzo e di Filippo Pecoraro meno come sappiamo dagli studi esistenti l'idea del giornale prende prende corpo diciamo tra il mille novecentodiciannove del mille novecentoventi
Ruota attorno all'iniziativa politica di Nitti che attraverso Giovanni Ciraolo chiamo due tra i più apprezzati giornalisti del tempo è vicini vicini ad Amendola
Vicini a Nitti cioè Giovanni Amendola ed Andrea Torre a monte c'è un contributo di un mutuo di due milioni di lire concesso da Francesco Matarazzo che è un imprenditore originario di Castellabate nel Cilento
E personalità di di di di grande
Interesse perché altri Matarazzo è
Figlio di un avvocato proprietario di una nobildonna che
Per ristrettezze economiche alla fine degli anni Ottanta decide gli emigrare in Brasile
In cerca di fortuna per commerciare generi di prima necessità riesce ad accumulare diciamo un discreto patrimonio né
Gli anni Novanta questo questa fortuna diventa immensa tra il mille novecento e il mille novecentotrenta grazie al passaggio diciamo dal commercio
All'industria monitoria può e ad una successiva diversificazione tanto da creare un vero e proprio impero industriale insomma nel mille novecento Matarazzo eh dai soci fondatori della Banca Commerciale Italy
Bene di San Paolo del Brasile che poi diventerà
Il banco commerciale italo brasiliano e poi dopo la fusione compariva diventerà noto o Sudameris
Quando scoppia la Prima Guerra Mondiale Matarazzo rientra in Italia si impegna nel coordinamento dell'approvvigionamento le truppe si impegna nell'assistenza civile tanto che per cui questo suo impegno patriottico
Riceverà c'è l'istanza l'ha conferito il titolo di contenermi novecentodiciassette
Insomma materasso buona parte della famiglia Matarazzo assieme ad altri tre fratelli ma segna molto numerosa
è tra i grandi elettori di Amendola nel mille novecentodiciannove così come risulta dall'appendice pubblicata nel sesto volume
Curato da Elio D'Auria Matarazzo non prenderà mai la tessera del PNR non si impegno a sostegno della diffusione
A sostegno del fascismo diciamo in Brasile semmai fu molto corteggiato dal regime cui sicuramente
Elargite le sovvenzioni
La seconda figura legata al mondo è quella di Filippo per Colaninno c'è un'altra
Ma altro personaggio di grande interesse un ricco uomo di affari siciliano è proprietario del più importante e moderno mulino dell'isola e protagonista assieme ai Florio della vita pubblica di Palermo a partire dagli inizi del Novecento è
Ed è molto indicativa molto interessante questa la sua parabola politica perché prima troviamo schierato a Siena Florio
Nel mille novecentonove a sostegno di una sorta di
Edizione siciliana dei blocchi popolari che vedeva assieme socialisti radicali democratici i professionisti elementi della mobilità locale poi rompe con Florio almeno cento undici va sostegni di una lista liberale
Ma sempre supposizioni antigovernative qui c'è già una chiave di lettura di questo avvicinamento a Giovanni Amendola che avverrà nel secondo dopoguerra cioè il suo anti G lì ISMU un anti Giolitti ISMU che si spiega con un convinto anti protezionismo che ovviamente legato ai suoi interessi alla sua attività imprenditoriale in quanto
Quanto grande importatore di farina dalla Russia dagli Stati Uniti d'America dal Canada a prezzi più concorrenziale rispetto a quelli dei grandi agrari siciliani con il quale il contrasto è aperti
Pecoraro tra l'altro è l'azionista di maggioranza del giornale di Palermo l'ora l'ora era nato e i primi del novecento per volontà dei Florio coi era caduto in disgrazia economica il mio centoquattordici grazie a una ricapitalizzazione iter Colaninno diventano i principali azionisti
Del giornale quindi con questa storia alle spalle che Colaninno diventa una delle principali fonti di sostentamento del
Nuovo giornale di Giovanni Amendolara grazie alla costituzione della SID è la Società italiana di edizioni
Poi ci sarà un contrasto con Matarazzo per alcune rate del mutuo non pagate ci fu una causa giudiziaria che si trascinano fino al mille novecentoventicinque ecco
Pecorari no è
Vicinissimo politicamente ad Amendola e il PRIT ci pare sostenitore della lista avendo Rihanna capeggiata da Vittorio Emanuele Orlando all'amministrative di Palermo del mille novecentoventicinque che può essere considerata come l'ultima battaglia elettorale contro il fascismo ci sono delle bellissime pagine di Antonio Janna su questa vicenda amministrativa
E non a caso Amendola ricorderà in punto di morte Pecorari non come un valoroso compagno dirotta ecco che arrivo a una prima conclusione
Matarazzo e Pecorari non sono perfette espressioni di una Italia nuova moderna produttiva unitaria anche se pregiudicata anti protezionista e insofferente diciamo le pastoie del Giolitti ISMU anche ansiosa di innovazione ansiosa di modernità di riforme
Ed è
Unitaria alla quale il mondo di Amendola voleva sicuramente rivolgersi
Un secondo punto a mio avviso di un certo interesse è quello relativo alla formula giornalistica ora da questo punto di vista diciamo subito che il mondo
Si inserisce perfettamente nella piena tradizione del giornalismo liberali di opinione
Gli interventi che mi hanno preceduto soprattutto quello di Mario Pendinelli
Fanno sì che io possa sorvolare sulla lunga esperienza giornalistica di Amendola
Che come sappiamo come avviene
Era stato anche Stato a capo della redazione romana del Resto del Carlino e poi del Corriere della Sera sulla stima di cui godeva Amendola nel mondo della stampa italiana in primo luogo della stima di Luigi Albertini
Albertini poi aiutò Amendola nel
Già avendo la si rivolgeva Albertini nella ricerca di fondi per la creazione per la dar vita al mondo
Albertini alla fine lo aiuterà aggirando gli delle commesse pubblicitarie
Guardando a alle lettere che Puricelli Amendola del periodo di questa lunga laboriosa gestazione del mondo si trovano appunto interventi di
Sono lettere di Mario Missiroli di Ugo Ojetti ecco ciò dimostra come il mondo prendesse diciamo le mosse in un contesto di assoluta qualità dal punto di vista professionale e nel solco di quella tradizione del giornalismo liberale
Il cui
Appunto facevo cenno prima cioè nasceva un giornale in cui il messaggio politico creerà un messaggio prevalente si combinava economico tecnico giurare di altissimo livello
Nello stesso tempo senza mai trascurare l'informazione generalista e di servizio c'è questo anche quando il mondo diventa
Sostanzialmente l'organo dell'Unione nazionale
Non perde mai questa natura di giornale aperti anzi proprio perché funzionale diciamo un progetto politico un progetto di partito è uno prodotto diciamo che guarda ad un pubblico il più possibile ampio direttori è un G giornale certamente borghese ma non esclusivo
E si rivolge anche agli strati inferiori della società italiana PRA questa
Formula era anche il rilievo riflesso diciamo di una ben precisa idea
Di politica culturale di cui si trova traccia nelle primo editoriale che Andrea Torre
Firma sul giornale il punto ai lettori il
Ventisei gennaio del mille centoventidue in questo editoriale si sottolineava la necessità di una riorganizzazione delle forze produttive della società e dello Stato
Di una rielaborazione di quelle ideologia che ne rappresentavano la forza propulsiva
Si ribadiva la necessità di evitare di inquadrarsi di limitare il proprio movimento asta Mando nello stesso tempo appunto che il giornale non aveva Reserve Bank nei confronti di partiti e di persone sono parole di Torre
Di non guardare ad amici ed avversari con pregiudizi di setta
Vediamo tornare siamo che si proponeva di discutere sulle proprie colonne i problemi chiamando uomini rappresentativi di ogni opinione puntando quindi su un dibattito
Quanto più possibile a Perton sull'apporto di contributi provenienti dai più svariati settori del contesto liberale e democratico
Quindi un'idea ed un metodo ben precisi di giornalismo
Attento alle questioni che effettivamente non avvertite come le più urgenti quali erano queste questioni
Dalla riforma dello Stato alla costruzione di una democrazia economica i problemi del lavoro problemi del sindacato l'organizzazione amministrativa il decentramento le questioni relative all'IST non è tecnica le esigenze di formazione nello stesso tempo di una aristocrazia della cultura non tralasciando il grande spazio che sulle pagine del mondo occupa la politica estera e questo è un punto a mio avviso significativo cioè sul quale va è la pena soffermarsi perché e qui torno
Alle parole di Pendinelli che ha citato De Felice cioè ASP assolutamente vero che
La preoccupazione
Anche legittima di studiare amento nella sua opposizione al fascismo fatto già un negli occhi su tutta una serie di altre tematiche che su un mondo invece Bruno spazio enorme come appunto le riflessioni su ciò che andava accadendo nel quadro delle relazioni internazionali tra l'altro in anni in cui in anni in cui
Ne consegue
Se diversa ai cominciavano pienamente a manifestarsi in ordine soprattutto alla questione
Tedesca non dimenticando la particolare verrebbe
Di Amendola come commentatore di politica estera e di cui aveva dato prova
Da sulle colonne del Corriere
Della sera per cui
Colpisce davvero questo basta sfogliare regionale questo spazio diciamo enorme
Bene dedicato alla politica estera con servizi di corrispondenza dall'estero che sono molto puntuali molto
Approfonditi nello stesso tempo in ossequio diciamo a quella formula di cui dicevo prima il mondo non disdegna la riforma le informazioni di servizio informazione generalista esisteva una cronaca di Roma
Una pagina dedicata problemi e cronache del Mezzogiorno
Una pagina sulle notizie telegrafiche dall'Italia dall'estero non non aveva problemi diciamo ad abbinare alla critica teatrale e musicale
Lasciata normalmente alle cure di Adriano Tilgher Domenico alla Leonati di pagine molto volta diciamo ecco non aveva problemi ad abbinare a le note sulla moda e il costume inviare romanzo di appendice con le notizie sportive che so non si può dire che la formula non non ebbe fortuna Valerio Castronovo fornito dati eloquenti diciamo sulla presa del mondo
Nel periodo compreso tra il giugno e settembre del mille centoventiquattro è vero nel periodo diciamo della drammatica situazione politica che si determina con il delitto Matteotti bene in quella fase
Il mondo il mondo vendeva centodieci mila copie c'era il più venduto
Tra i giornali
Politici
Ora questa poliedricità di interessi fu sostenuta da un nucleo di collaboratori che nel tempo Ando facendosi sempre più consistente e si
Soprattutto di grandissima qualità ora qui impossibile ovviamente offrire un quadro complessivo di essi tra le altre cose ne approfitto per
Per sottolineare come ad oggi mancano
Mancano gli indici e di questo straordinario prodotto giornalistico che fosse sarebbe la pena di pubblicate
Quindi dicevo impossibile a breve offrire un quadro complessivo ma per la parte politica non si possono non citare i nomi di me Uccio Ruini Mario Vinciguerra Enrico mole
Mario Ferrara Roberto Bencivenga per le questioni militari
La terza pagina ho già citato poco il nome di Tilgher ma ricordiamo
Corea Corrado Alvaro Massimo Bontempelli Roberto Bracco Ernesto Buonaiuti molto rappresentati ovviamente erano gli studi di natura filosofica Giuseppe Renzi Antonio Aliotto Rodolfo mondo Guido Manacorda Giorgio levi della vida
Un giovane Panfilo Gentile stesso dicasi per la critica letteraria con molti nomi importanti per la storia ci scrisse
Cioè sareste Lanzoni Luigi Salvatore
Per l'economia Filippo Carmi Antonio Caravà convito
Insomma
Qui offro soltanto un piccolissimo spaccato di un'aggregazione
E fu davvero
Ragguardevole proprio guardando a questo nucleo diciamo di intellettualità è lecito nutrire qualche dubbio su questa presunta sterilità del di Tito messo in campo ora io porto soltanto come esempio due interventi di Meuccio Ruini delle sedici è del diciannove marzo del mille centoventiquattro
Dal titolo riforma costituzionale
In cui vi era una lunga volta disamina della crisi politica istituzionale che aveva portato Mussolini al potere
Che aveva fatto sì che il Parlamento funzionasse dal novembre del mille duecentoventidue in uno stato di intimidazione scriveva Ruini
Ecco pur ribadendo la necessità di difendere lo Statuto contro i progetti contro la prassi del fascismo giustamente Ruini citava
Gaston jazz diceva anche le violazioni sistematiche della Costituzione sono una riforma costituzionale cioè tale città
Ma assai grave
Ecco però non si nascondeva l'esigenza di correggere sia gli eccessi del parlamentarismo che io Busi degli esecutivi e Ruini svolgeva una possibile via nella riforma del Senato ricordando come come l'idea della elettività almeno parziale della Camerata era già stata di Cavour guardando realisticamente da alcune proposte già messe in campo
Riguardo alla composizione alla rappresentatività della camerate in particolare si riguarda si si guardava alla proposta Tittoni del mille novecentodiciannove può e non meno in
Tanti erano le indicazioni che venivano date circa l'indipendenza della magistratura dall'Esecutivo e la questione di controllo di costituzionalità delle leggi che è un tema a me Doriano
E in questo caso quindi anticipando argomentazioni che saranno poi all'ordine del giorno
Nel secondo dopoguerra e che vedranno su questo tema Ruini protagonista nel periodo costituenti
Un ultimo aspetto mi avvio a concludere sul quale riflettere quello che è l'eredità del mondo cioè del
Che del suo significato effettivo diciamo nella storia del giornalismo italiano rapito ci sono dubbi che
Ora
Un primo lascito che va al di là diciamo del modello del format che poi è quello tipico del giornalismo liberali di opinione
E comprimo lasciato
Deve essere ricercato nell'idea stessa di un giornale inteso come luogo di elaborazione politica e culturale di produzione di idee sulle questioni più urgenti del Paese in una parola non
Ma un luogo di impegno civile in quest'in questo senso il mondo fu palestra per molti giovani che poi segnalano la storia del giornalismo italiano nel secondo dopoguerra che segneranno diciamo la Cour dura italiana del secondo dopoguerra pensa ora percorsi come quelli via
Umberto Morra dirà Adriano Giorgio Vigolo Gino Doria Giorgio seno Altea
Gherardo Marone che scrissero sul mondo i loro primi primi e civili pensiamo per esempio a Corrado Alvaro nei quarantacinque giorni aveva già avuto la diretta avrà avuto la direzione del popolo di Roma Luigi Salvatore lì e Mario Vinciguerra rispettivamente fumo direttore capo del redattore della nuova Europa prende corpo nel dicembre del mille centoquarantaquattro o due percorsi come quelli di Panfilo Gentile Mario Ferrara che
Furono oltre alle collaborazioni
Risorgimento liberale di Pannunzio e poi al mondo sempre di Mario Pannunzio però furono poi i giornali gentile scrisse sulla Nazione sul Corriere della Sera Ferrara
Sulla Corriere della Sera di Emanuele sulla stampa sulla Nuova antologia
Riguardo a questa linea di continuità con il Mondo di Pannunzio già Elio D'Auria ricordato in un suo saggio come Mario Ferrara di
Avesse rivendicato diciamo una linea di continuità diretta cioè dal mondo di Amendola
Al Mondo di Pannunzio in realtà diciamo non è non è azzardato affermare che Ikea al mondo di Amendola abbiano guardato tutte le principali esperienze riconducibili alla cosiddetta terza forza cioè questa grande incompiuta della politica italiana
Formidabile soprattutto per i giornali e le riviste che ne hanno sostenuto le ragioni piuttosto che ahimè per i consensi elettorale
Quindi giornalismo come impegno civile consapevole della responsabilità della
Delicatezza nell'orientarsi e
E Dori incarico pubblico queste sono parole parole che Amendola scrive a Prezzolini vennero centodiciotto nei giorni infuocati della polemica Orlando Sonnino
Ma anche coscienza della potenza dell'informazione in una società di massa cioè del giornale come strumento di democrazia
Disse di formazione di indirizzo dell'opinione pubblica che forse costituisce diciamo la più grande lezione che Amendola abbia lasciato i suoi collaboratori in fatto di giornalismo
Le parole di Gherardo Marone del gennaio del mille centoventicinque che si possono leggere nel sesto volume appena pubblicato del carteggio
Che definiscono il mondo come la sola oasi di dignità e di bellezza nel dire deserto che ci circonda
Ci portano a riflettere proprio sul reale significato dei provvedimenti restrittivi in tema di stampa varati dal Governo Mussolini
A partire dal luglio mille duecentoventitré si oppone alla legge trentuno dicembre mille centoventicinque che significò la fine diciamo la morte dei giornali democratici
E non è un caso che la totalità dei più sinceri liberali italiani percepirà proprio nel soffocamento della libertà di stampa da principali stima delle libertà borghesi come la definiva Mario Pannunzio
Il vero attentato allo Statuto nato dal Risorgimento e il
Di il segnale diciamo di avvio di un progetto apertamente autoritario grazie
Ringrazio Gerardo Nicolosi per questa interessantissima
Relazione sul mondo che ci aiuta a capire molte cose centoventi mila copie se non sbaglio
Non era non lo scherzo per quei tempi era aveva forza una forza d'impatto enorme e spiega tutta l'attenzione del fascismo
Ma semmai queste sono cose che si potranno anche approfondire successivamente eventuale dibattito
Adesso prego il professor Sergio Zoppi di prendere
La parola
La relazione che di terra
Sarà sul giovane Amendola e che era retto Marone tra amicizie impegno politico Napoli mille novecentodiciannove mila novecento ventisei prego
Grazie
A motivo
Del tempo per devo rispettare
Rinvio alla pubblicazione degli atti sia parte dell'introduzione sia alcune considerazioni finali
Ringrazio per la comprensione
Come è noto
Giovanni Amendola
A trentasette anni nelle elezioni del sedici novembre diciannove per il rinnovo della Camera dei deputati
Si candida
Per il democratico liberali nella circoscrizione di Salerno terra di origine della sua famiglia
Tra coloro che atteggiano Monte San Giacomo Eboli Vallo della Lucania Nocera Inferiore Sarno sino a Salerno si schierano per Amendola
Vi sono in marrone di Monte San Giacomo nasce
Nel fuoco della battaglia elettorale la stima reciproca tra Benedetto Marone Amendola
Verso il quale
L'esponente locale di una borghesia liberale metterà a disposizione tutto se stesso
E
Con ripetuta generosità la propria cassa
Ne dà testimonianza il sedici novembre alla vigilia delle consultazioni
In quel giorno la massiccia e già severa figura di Amendola si affaccia al balcone di casa marrone
L'oratore lascia un ricordo vivo e positivo tra gli ascoltatori per l'argomentare chiaro
E persuasivo
Poco dopo al termine di una difficile contesa elettorale Amendola risulterà eletto con altri candidati democrazie da liberale il neodeputato invia a Benedetto un caloroso telegramma di ringraziamento
Nel settembre mille novecentoventi che si presenta sulla scena il figlio Gherardo nato il ventotto settembre mille ottocentonovantuno Buenos Aires
Ove il padre un emigrato prima di tornare in patria
Conclusa una carriera professionale e ricca di soddisfazioni che lo aveva annoverato quale professore ordinario dell'università della capitale argentino Gherardo
Avvocato a nove anni meno di Amendola
Con
Alle spalle un'intensa attività letteraria realizzata a Napoli
Nel mille novecentoquindici aveva fondato con gli auguri di Benedetto Croce che Marone considererà sempre un maestro la Diana rassegna mensile di poesia dire dicendo la con il vigore di un adulto
Da sempre in contatto con autori scritti macchine tipografiche distributori nei conti la rivista arriverà dal gennaio di quello stesso anno al marzo mille novecentodiciassette per raccogliere la migliore nuova cultura letteraria italiana anche Napoli dopo Firenze
Vuol farsi ascoltare del cultori delle lettere attraverso una pluralità di voci fresche
Raccolte sotto un'unica originale insegna conclusa l'esperienza della Diana coronata del diciotto dalla pubblicazione di un'antologia
Della poesia contemporanea Marone
Avverte come il suo impegno che privilegia la parola scritta debba ricercare un altro campo d'azione
Avendo lei ha rieletto deputato
Nel maggio mille novecentoventuno sempre per la circoscrizione di Salerno
Tra i fondatori del quotidiano il mondo sarà
Nel ventidue Ministro delle colonie nei due successivi gabinetti fatta dopo anni di crisi istituzionale e sociale che scuote nel Regno e lasceranno gli animi osservando lì
Nell'ottobre mille novecentoventidue la marcia fascista su Roma in primo una svolta alla politica italiana non pochi amici e antichi sodali si piegano alle minacce o alle lusinghe
Degli uomini in camicia nera
Di cedimenti si manifestano spediti nel Mezzogiorno l'undici novembre Amendola in una lettera confida Gherardo è questione di dignità per il Mezzogiorno non abbandonare le proprie bandiere
E i propri uomini
Ad ogni spiraglio di vento
Le cronache
Evidenziano
Quanto quella dignità faccia difetto
La frase segna che raro spingendo dalla scese in campo a difesa della libertà con gli strumenti che gli sono congeniali la scrittura la stampa la propaganda editoriale all'inizio del vent'i quattro con il pensiero rivolto alle esperienze Gobetti anelli impegno giornalistico e politico Ammendolia o no in Gherardo si fa strada il proposito di dare alle stampe un foglio con ampio spazio alla politica per una testimonianza c'è una proposta che manifestino la volontà e la capacità di difendere e rafforzare l'ideali liberali e democratici dei quali si sente
Portatore partecipa alle riflessioni dei propositi a Gobetti ad Amendola en le due
Prudenti nei confronti di una prova che si annuncia segnata da ostacoli con il politico però per punto assecondare l'impresa del giovane sostenitore e amico nel momento in cui la decisione verrà assunta
Pensare
E progettare quella che sempre più si delinea come una rivista politica non aveva distolto Marone dall'aiuto elettorale però Amendola
Anche nell'insidiosa elezioni poli i ticket del sei aprile ventiquattro svoltesi tra minacce e soprusi nel collegio il candidato e ripetutamente impedito a prendere la parola tra intimidazioni e violenze
Le elezioni le cave terranno il trionfo dell'est del listone di destra tuttavia le opposizioni non scompaiono Amendola per la circoscrizione della Campania risulti eletto affiancato da un piccolo gruppo di amici nella lista di opposizione costituzionale
A monte San Giacomo la lista capeggiata da unendo la ottiene la maggioranza
La legislatura si apre il sangue il dieci giugno ventiquattro con il rapimento e l'assassinio il tredici successivo diceva con marchio
Prende corpo nello stesso mese la successione parlamentare detta Dell'Aventino alla quale aderiscono trecento deputati de opposizione ribadiscono la volontà di continuare la lotta intrapresa a me dov'è il politico che maggiormente si impegna per la nascita che avviene l'otto novembre mille novecentoventiquattro accompagnata dalla diffusione di un manifesto al Paese della nuova forza politica
L'Unione nazionale delle forze liberali e democratiche
Poco dopo a Milano il discorso del trenta novembre nel corso del convegno dell'opposizione parlerà di regime e di questione morale
Che andava oltre superando la la stessa questione politica imponendo una lotta senza possibilità di tregua
A Napoli su spinta di Amendola nel maggio ventiquattro in un tentativo che pare quasi voler esorcizzare la realtà è che comunque evidenzia
La difficile lettura dei tempi si era già costituite all'Unione ne
Io Nale per la libertà Gherardo aveva subito risposto alla chiamata si procede velocemente nella volontà di dare un segnale percepibile ovunque sulla capacità napoletana di prendere parte attiva in prima fila la battaglia per la difesa e il ripristino della libertà il testo dello Statuto dell'Unione meridionale esteso frettolosamente Gherardo rivolgendo sì ad Amendola probabilmente nel giugno del mille novecentoventiquattro il foglio e privo di data in una lettera contrassegnata da illusioni tra l'altro scrive
A Napoli all'Unione facciamo di più con riferimento al Collegio ne vedrete presto i frutti abbiamo qui compie dato lo Statuto che non mi piace ma oggi è tempo di agire e non possiamo perderci in bizantinismi
Nel dattiloscritto sono venticinque articoli su nove fogli l'articolo primo recita è costituita d'unione meridionale per la libertà associazione politica consente a Napoli e saper Scoppola fusi io nella riorganizzazione di tutte le forze costituzionali dell'Italia meridionale che si propongono il ritorno alla legalità e il ripristino delle pubbliche libertà garantite dallo statuto del Regno questo è il primo articolo di pugno di pugno di Gherardo sul retro del primo foglio compare una band diversa stesura dello stesso primo articolo
Caratterizzata da originali contenuti che allargando l'orizzonte
Con riferimento all'Unione meridionale si afferma che essa ha per scopo la formazione di una nuova coscienza politica
Di una nuova coscienza politica
è ispirata una sana e schietta democrazia e la valorizzazione economica e morale del Mezzogiorno e la valorizzazione economica e morale del Mezzogiorno
Attualmente per ciò essa si fa centro di fusioni e riorganizzazione delle forze dell'Italia meridionale che aspirano ad una situazione radicalmente antifascista
Questi
Vigorosi propositi sono espressi con linguaggio misurato pur noti sino ad oggi non hanno ricevuto la necessaria attenzione
Si mira a unire tutti i possibili opposizione al fascismo ricco uscendo divisione e contrapposizione
L'attenzione
Posta sul ripristino della legalità e delle pubbliche libertà garantite dallo scudo statutario si punta a formare una nuova coscienza politica una
Coscienza ispirato a una democrazia accolte in tutta la sua interezza possibile se sorretta nel Mezzogiorno dalla crescita economica non di Giunta però da quella
Morale
Si palesa mi pare il magistero ben recepito di Giustino Fortunato
Che vive quegli stessi anni per lui finali isolato triste dichiaratamente avverse nuovi per i gestori pubblici e di Amendola che Naro oneri come
C'era sempre come guida il politico colto e volitivo che incarna l'Italia del futuro libera e democratica
Torna prepotentemente alla ribalta la necessità per l'Italia e per il Mezzogiorno soprattutto di una classe politica al presente lontana che sia sono parole del meridionalista lucano
Benissimo valida se non addirittura cosciente capace e corretto
Impossibile a nascere e a formarsi ove la crescita economica non vada di pari passo con quella morale
Quelli che sono divenuti ventisette articoli più due aggiuntivi vengono stampati presumibilmente sulla fine del
Sul finire del mille novecentoventiquattro in un fascicolo che ha per titolo Statuto provvisorio dell'Unione meridionale l'editore chi
Poca Fois tocco con sede a Napoli il primo articolo riporta per intero la stesura ma lo scritto di Marone
Si punta a costituire federazioni provinciali circondariali sezioni locali la guida è affidata a un Consiglio direttivo al Segretario politico centrale
I soci sono l'anima dell'Unione ciascuno fornito di una tessera appagamento che porterà
Al di sopra dell'intestazione Unione meridionale la stella dell'Italia a cinque punte
E l'organizzazione che prelude al partito che non nascerà mai
Con la volontà di interpretare i nuovi templi
L'impegno impetuoso ed eloquente del critico letterario si riversa ora con animo pugnace nella lotta politica
Avvalendosi dello strumento che più gli è congeniale la stampa
Con il Saggiatore il nome del quindicinale
Il cui primo numero porta alle date dieci venticinque ventiquattro
Marone tende le braccia Gobetti ad Amendola il quale attraverso l'Unione nazionale delle forze liberali e democratiche
Agisce invano nel tentativo di tenere in piedi quanto rimane dello Stato liberale inteso come
La casa di tutti
Come il supremo moderatore delle forze sociali
Superando destra e sinistra prendendo le distanze tanto dai sindacati dei lavoratori come dei grandi gruppi finanziari e imprenditoriale
Ricordato manifesto rivolto al Paese nel novembre ventiquattro
Si era concluso con un grido
Oggi il non intervento non è più indifferenza e azione azione in favore del fascismo
Ciascuna dunque interroghi la propria coscienza e delle gare il proprio dovere
Amendola non dimentica gli amici
Mentre con l'animo che non si arrende fondata a Roma il quotidiano il Risorgimento in una lettera del venticinque febbraio venticinque aveva fatto sapere a Marone di avere pronti a mille lire per la nascente rivista
Somma che conta di consegnargli a Napoli l'otto marzo data stabilita per la riunione dei rappresentanti dell'Unione
Nazionale
Del Mezzogiorno
Maroni assicura Mendola che quel giorno sarà in città aggiungendo il Saggiatore accosto d'ogni sacrificio deve vivere almeno un anno poi si vedrà
Propositi che non tengono conto di una scena politica contrassegnato da continue violenze
Amendola sarà nuovamente aggredito da fascisti nella capitale
E nel luglio poco dopo il congresso di Roma dichiaratamente contrapposto al nascente regime nei pressi di Montecatini Terme in un agguato che di lì a poco si ripetevano
Mortale
Che l'arto Marone
Riesce
A stampare il Saggiatore
Sino al mese di giugno dello stesso anno tra censure e sequestri
Il gruppo dei relatori
Nascente classe dirigente moderna democratica
Ridotto al silenzio
Con un'unica eccezione non si spiegherà mai alle imposizioni della dittatura
Una grande foto ritrae gli amici intorno ad Amendola nel momento della nascita del Saggiatore
Gherardo Marone Gustavo Ingrosso Luigi De Simone Carlo Cassola
Vincenzo arrangio RU x Stefàno macchia Rolli Mario CRI ecco Angelo fra cacca retta
Della cerchia
Facevano parte anche
Raffaele Charles ca e Guido De Ruggiero
L'Unione meridionale
Si spegnerà tra l'indifferenza di più e le minacce dei violenti
Ringrazio Sergio troppi per questa ricca e stimolante relazione e lo ringrazio anche per essere stato correttamente per fare nei tempi assegnati
Quindi la parola subito al professor Domenico Fracchiolla il titolo della sua relazione la guerra che la politica estera
Buonasera
Io
Ringrazio
Il presidente Gerardo Bianco questo invito ringrazio l'Associazione
Per
Avermi invitato ringrazio il professor tavoli a
Niente saluto i presenti e mi scuso per questa mattina perché purtroppo sono febbricitante quindi non è stato possibile venire questa mattina e neanche alla colazione
Anch'io rinvio alla diciamo alla
Alla pubblicazione per la sistematicità
Del del mio intervento e inc in questi minuti proverò a sintetizzare questo un compito piuttosto difficile che
Mi sono
Assegnato
Vista la diciamo
Lunghezza
E complessità ecco che grazie a lei
Dicevo
Cercherò solo di evidenziare alcuni punti fondamentali perché il limiti di tempo
Rappresenti hanno chiaramente una tirannia particolarmente evidente quando poi le l'arco temporale da coprire la complessità delle posizioni degli eventi è importante
Giovanni Amendola è stato uno dei massimi esponenti del liberalismo conservatore in Italia si è detto da questa mattina più volte
E
Il la politica estera come Elio D'Auria evidenzia con grande rigore e chiarezza nei suoi
Nelle sue i suoi lavori rappresenta uno strumento
Chiaro e netto della della concezione che Amendola aveva di intendere il liberalismo italiano e quindi questo nesso stretto tra i rapporti internazionali e
Il modo di intendere appunto il liberalismo italiano ci dà la possibilità di evidenziare
Quelle che sono le alcune caratteristiche alcune caratteristiche di fondo
Che evidenziano dopo quelle mancanze quelle lacune
Che la
Politica estera italiana aveva
Nella sua dimensione moderna che chiaramente era molto difficile Daria così come in nel suo respiro europeo completamente mancava o comunque che mancava in modo
Significativo o secondo quella declinazioni a cui si riferiva Amendola e alla quale sfuggiva il peso decisivo che sulla politica interna italiana
E sugli esiti della libertà e della democrazia in Italia
Poter aveva il modo con cui
Si poneva di fronte alla realtà internazionale
Quindi in questo
Bis era evidente anche un altro intento che era quello di contribuire alla formazione non solo dell'opinione pubblica
Ma la formazione di quella cultura politica diciamo partecipativa e democratica che nel Paese mancava largamente
E già qui parlare delle
Liberalismo e diventa una camicia di forza un po'troppo stretta perché quella versione di liberalismo a cui si riferiva
Amendola e di cui appunto Elio D'Auria oggi di nuovo ci spiega in modo molto chiaro e ed evidente il
Il fatto che nell'Italia del dopoguerra le spinte centrifughe avevano provocato incrinature non solo al metodo liberale ma la stessa cultura e biologia liberale ecco
E e che aveva ridotto il metodo liberale a un metodo a cultura liberale solo un metodo di azione politica
E che quindi non andava al di là di una semplice pratica di governo bene tutto questo prendeva le forme nella dimensione internazionale di una
A
Salvaguardia e di una promozione in modo assoluto e centrale dell'interesse nazionale del Paese
E questo consente di chiarirei il punto su alcune contraddizioni che sono solo apparenti
E che diciamo hanno a volte e caratterizzato delle critiche o degli analisti ingeneroso nei confronti
Della politica di Amendola e anche della proiezione internazionale visto che intorno a questa riflessione internazionale spende appunto prima si parlava delle delle pagine che venivano dedicati a lui
Diciamo in realtà in tutti i giornali nei quali si è trovato a nelle riviste nei quali si è trovato ad operare a questo a grande spari essere a ritagliarsi uno spazio importante
E quindi
La centralità dello Stato la centralità delle istituzioni il idea dell'equilibrio di Potenza come asse portante interpretativo nella difesa dell'interesse nazionale del Paese
Rappresentano dei punti di riferimento che arricchiscono questa cultura liberali
In quella che diciamo in scienza politica e
Il indichiamo propriamente alla scuola realista di cui appunto più volte si fa anche riferimento alla alla Realpolitik
Quindi liberale Conservatorio per l'appunto
Ed è appunto quella
Quel in luglio richiedeva come un retaggio il liberalismo italiano della tradizione del radicalismo della destra storica
Che lo riavvicina gravano anche se criticamente ad uno degli ultimi rappresentanti della tradizione liberale italiana ovvero Antonio Salandra
In linea con la salvaguardia della tradizione liberale degli interessi nazionali del Paese Amendola non abbandono abbandono mai
La linea dell'interesse nazionale per l'appunto questo sia in politica interna e sia in politica estera
E
La ricostruzione
Delle diciamo
Delle principali posizioni alle cui lui che caratterizzarono la sua azione ripeto politica ma anche la sua azione di
Formazione dico oggi diremmo di creazione dell'opinione pubblica di di di informazione formazione dell'opinione pubblica
E possiamo individuare alcune fasi quindi sicuramente diciamo una fase iniziale quella nella quale lui si spende dalle appunto colonne dei giornali nei quali lavorava collaborava merito alla questione dell'intervento in Libia
E poi un'altra fase quella che va dal diciannove al ventidue
E poi la fase importantissima del Ministero delle colonie e infine chiaramente alla fine dello Stato liberale nella quale di nuovo e evidente
Un'altra riflessione quella riflessione sulla scelta democratica la scelta democratica del Paese che passava anche per la scelta dell'interventismo affianco alle democrazie liberali per l'appunto
Così come diventa evidente il senso della guerra la guerra che assume conformemente alle
Diciamo alla
Tensione morale che dava la politica Amendola
Assumere
Una
Una connotazione di
Di purificazione una connotazione di voler contribuire al
Alla riforma morale del Paese e dopo gli anni della dell'età giolittiana poiché tanto l'aveva osteggiato
Quindi iniziamo diciamo dal
Periodo in cui
Chiaramente
Passa al Resto del Carlino
E in questa inglese in questa fase Amendola diventa corrispondente politico dalla capitale del Resto del Carlino questo è un passaggio importante perché diventa ha una un respiro diverso nazionale e e segna diciamo il momento in cui inizia ad interessarsi con maggiore continuità e forza di problemi politici
Lui che di tipo di problemi diciamo della politica
Vissuta
E quindi i grandi temi della politica internazionale in cui l'Italia era coinvolta lo vedono impegnato nei suoi nei suoi articoli né i suoi contributi e in particolare di sul tendenzialmente attratto
Dei temi balcanici e del Mediterraneo orientale
Il compito con cui si spende compassione quello di sottolineare appunto nell'opinione pubblica sempre con forza quale fosse il vero ruolo dell'Italia nell'Europa mediorientale
E quindi a giudizio di Amendola il tema centrale della controversia e rappresentato dal ruolo antitaliano svolto dalla diplomazia austro ungarica
Pendente
Ad alimentare
Un contrasto di Potenza tra le aspirazioni con le aspirazioni re dentistiche del Governo italiano
è chiaro che questa posizione di Amendola sì precisamente al TAR ogni il dispiegarsi del della crisi con un dispiegarsi degli avvenimenti
Tuttavia
Possiamo individuare una chiara lettura una chiara linea interpretativa e
Anche nei confronti della posizione interlocutoria
Che assume la posizione degli interlocutori equidistanza sulla sulla proposta della politica balcanica fonti formulata dal conte Leopold Eric tolto
Che
O aveva come obiettivo il decentramento amministrativo sulle Province e delle imprese del dell'impero
E
La politica di Amendola si spiega sempre con
Un la chiave di mettere al centro l'interesse nazionale quindi di poter evidenziare quello che fosse nafta la reale politica dell'impero austro-ungarico e quindi voleva utilizzare tatticamente strumentalmente
Queste inizi l'iniziativa dell'Austria nei Balcani
E quindi
A Vendola si chiedeva quale fosse la posizione che il paese doveva prendere
E in questa fase condivide la politica estera le posizioni
Del del Governo del Ministro degli esteri il marchese di San Giuliano
Queste posizioni di Amendola sono concentrate
E consentono
E sono ispirate
Al principio fondamentali della salvaguardia dell'interesse nazionale come detto
Più volte e quindi anche
Quella simpatia che con il passare del tempo diventa sempre più evidente quel favore in linea di principio per i movimenti nazionalisti balcanici
Sì deve interpretare non in modo di in modo
Contraddittorio ma esattamente nella linea
Di favorire in tal modo la possibilità di vedere ha pagato l'interesse nazionale italiano proprio perché avendola individua uno stretto collegamento tra la situazione mediterranea e problemi balcanici
Proprio perché
Esisteva questa circostanza nella quale negare l'applicazione del principio di nazionalità alle isole dell'Egeo avrebbe pregiudicato per l'Italia
L'invocazione dello stesso principio in favore della nostra azione nel bacino Balcani
L'idea di Amendola evidente evidenziando la coerenza della sua politica liberale era quella
Per cui il principio di nazionalità non poteva essere messo da parte in una situazione militare favorevole al Paese poi invocato in una situazione militare sfavorevole come i il difficili rapporti
Con l'altro Ungheria lasciavano presagire
E pertanto
Anche da questo punto di vista evidenziava l'esigenza di riprendere
La guerra questo in modo diciamo anche abbastanza
Forte proprio nella idea che in tal modo si sarebbe condotto il Governo di Costantinopoli ad accettare
La pace
In questa cornice che era quella appunto di
Non voler far precipitare la situazione e quindi era la politica del mantenimento dello status quo
Al fine di conservare la situazione nelle porte alle porte di casa al punto tale di non poter tornare indietro
Il forte sostegno di Amendola al
Alla difesa dell'indipendenza dell'Albania si spiega esattamente in tal senso si spiega in questa logica
La esclusione in occasione dello scoppio della guerra interbancari che del ruolo attivo che l'Austria passivamente attivo ci dice
Egli ha Dauria anche l'Austria attiene Amendola assume una posizione di aperto contrasto con le direttive di Vienna che alterano l'equilibrio europeo
Quindi questa politica dello status quo è giustificata a parere di Amendola in termini di sicurezza nazionale
E voleva
Essere un una salvaguardia nei confronti di un successivi interventi
Restauratori dell'ordine dell'Austria che potevano celare invece altri intenzioni
La politica albanese dell'Austria del mille novecentododici e quindi vista con grande sfavore da Amendola e di questo né da diciamo unità
Informazione e ne dà sostanza nei suoi scritti nei suoi articoli
E
Allo stesso modo ecco
Evidenzia già
Come la risoluzione della guerra italo-turca dovesse essere
Diciamo caldeggiata dovesse essere
Favorita e
Si rivela anche favorevole alle aspirazioni nazionali dei popoli balcanici contro le iniziative Austria che miranti a sfruttare quella situazione
Amendola rimanendo coerente al principio per cui ogni mutamento territoriale non doveva avvenire a danno delle comunità balcaniche
Porta avanti questa linea nell'idea e nella convinzione che fosse più sicuro avere tanti piccoli Stati
Balcanici indipendenti in luogo di una grande zona di influenza austro-ungarica al di là dell'Adriatico
E
Allo stesso modo depurava la politica austriaca quando dividendo divenne minacciosa nei confronti della Serbia
Proprio perché aveva dato alle minacce anti serve il carattere di minaccia alla triplice alleanza tutto questo portava Amendola ad essere in forte aperto contrasto con il Governo italiano dell'epoca
E quindi con il suo responsabile della politica estera il marchese di San Giuliano il Governo Giolitti che in questo caso diventavano
Diciamo i bersagli della sua degli strali della della sua azione e
Del sua azione di denuncia in particolare
Denuncia della debolezza diplomatica del Paese come il suo modo di vedere segnalava il nove anticipato della del della triplice
Le altre fasi chiaramente evidenziano la
Posizioni di Amendola nei confronti di altri temi essenziali gli altri temi fondamentali come appunto il passaggio alla come il tema del dell'interventismo
E a poche settimane dallo scoppio della guerra avendo la lasciava il Resto del Carlino e si trasferiva al Corriere della Sera
E e quindi entrava in
Quel giornale che meglio rappresenta gli o di qualunque altro rappresentava per lui l'ambiente politico l'ambiente politico culturali ideale per poter
Mandare avanti
Il suo discorso le sue denunce e la sua linea
Di e la sua linea politica
Anche grazie a una stretta collaborazione e a una stretta diciamo uno stretto rapporto con Albertini
La scelta interventista di Amendola nasceva dalla convinzione di far prevalere quella politica che attraverso la dichiarazione di neutralità prima avrebbe liberato il Paese
Avrebbe liberato le mani del paese poi l'avrebbe condotto alla guerra
Il vero problema
Era
Per Amendola
Il di Sorge mento morali nel senso della ricostruzione dell'anima nazionale del Paese che se abbiamo detto prima era avvenuta di solvendo sic negli anni del malgoverno del trasformismo culminati nel decennio giolittiano
D'altra parte
La linea che avendo l'assunzione nel tempo divenne di forte intransigenza verso il Governo
E
Questa collaborazione
Con il Corriere Amendola la interrompeva in occasione della chiamata alle armi e poi ci ritornava al Corriere
A seguito di una ha seguito di una ferita che riportava e quindi poteva ritornare a
Lavorare al Corriere e immediatamente salutava il Governo Boselli
Come il Governo meno peggio commentando il tema della pace avanzato dei socialisti in Parlamento con
Con con toni e punti di grande condanna
è evidente che
La politiche la linea politica che avendo la seguiva era una linea che rimaneva fortemente contraria all'Austria
E
La stessa
La stessa politica
Delle nazionalità che portava avanti nasceva con l'obiettivo di convincere le potenze dell'intesa della necessità di smembrare l'Austria Ungheria
Dobbiamo dire che
India alta
Questa questa questa linea e nonostante una
Intesa di vedute di massima con Orlando questa questa politica delle nazionalità falliva miseramente
E quindi falliva connessa alla battaglia portata avanti dal Corriere da vendere ad Albertini e mai si era
Si aggira il SISTRI si era raggiunto un punto di così
Lontani DD di così lontananza e di così netta ed evidente separazione tra diremmo oggi tra alla la politica Leavitt politica e
Uno dei principi principale quotidiano italiani
Il ruolo di Amendola come Ministro delle colonie e un ruolo che da più parti è stato evidenziato come un ruolo fondamentale e importante
Nel quale era possibile rinvenire i principali elementi della delle convinzioni che la politica estera di Amendola
E
Le quali avendo da riportava tutte le sue convinzioni di iniziale e chiara avversione alle colonie in quanto
Tale in quanto sistema di
Di governo in quanto sistema di
Occupazione
Di
Di potere di territori ma d'altra parte
Di
Accettazione entusiasta accettazione del compito che gli veniva affidato di responsabili che responsabilmente veniva portato avanti proprio nell'idea di dover accettarlo come un grande tema di politica estera attraverso il quale attraverso il quale portare avanti gli interessi nazionale del Paese pur nella convinzione evidente
Della sua assoluta inconsistenza e della sua del del suo assoluto contributo negativo dal punto di vista economico alle sorti del Paese
Ecco io chiedo scusa per aver sforato il tempo e devo dire che rimando all'APPA al saggio scritto per le conclusioni chiedo scusa insomma per
La presentazione
Ringrazio Domenico Fracchiolla che ha sforato sono di due minuti quindi non è grave e nomade racket
Ho preso vantaggio carristi flanella la mia azione terroristica per cui
Solo due minuti solo due minuti
Del resto il
Tema di Giovanni Amendola Ministro delle colonie verrà adesso sviluppato da un'apposita relazione della professoressa Federica Guazzini alla quale cedo appunto la parola grazie
Grazie Presidente io ringrazio molto il presidente Gerardo Bianco e tutti gli organizzatori di questo convegno per avermi invitata oggi a partecipare
Quando ho ricevuto l'invito ho aderito convinta che fosse utile riportare sotto i riflettori l'agire politico di Giovanni Amendola
Che fu appunto il Ministero delle Colonie dal ventisei febbraio mille novecentoventidue a trenta ottobre dello stesso anno nei due esecutivi fatta
Rileggendo rivalutando e partendo da un bilancio critico degli studi d'altro canto le ricorrente servono anche a questo a riepilogare lo stato dell'arte e a rilanciare lo specifico settore di Studi storici che in questo caso avrebbe bisogno di un ampio respiro
Perché si propone di essere una lettura non solo dei rapporti tra metropoli e coloni ma che si leghi molto saldamente con la storia nazionale e con quella locali
A questo proposito vorrei subito specificare che nonostante la feconda evoluzione delle ricette degli studiosi libici
La questione del collaborazionismo è rimasta un tema laceranti anche naturalmente per ragioni legate alla processualità politica della Libia nei posti indipendenza
E la stessa apertura gli studiosi degli archivi delle amministrazioni coloniali italiani rimasti giacenti nei depositi del castello di
Ripoli frutto questo dei progetti culturali esito dell'intesa italo libica e del mille novecentonovantotto irrealtà
Ha risentito poiché l'andamento un po'altalenante delle relazioni diplomatiche bilaterali e naturalmente soprattutto delle contingenze legate alla caduta del regime di Gheddafi e alla successiva conflittualità che quindi hanno impedito i necessari approfondimenti
Ma d'altro canto anche nel panorama storiografico italiano la l'operato di Giovanni Amendola Ministro delle colonie è stato trascurato non solo
Nel novero di quelle ormai autorevolmente richiamata fortuna storiografica appunto di Giovanni Amendola ma nello specifico
Perché durante il ventennio i cantori del regime hanno preferito attribuire in toto al fascismo la falda presa di possesso di Tripolitania e Cirenaica mentre la successiva storiografia
Per lo più si è concentrata sulla continuità tra colonialismo liberali e imperialismo fascista una vexata quaestio questa che peraltro non ci aiuta
A restituire la complessità il coraggio l'umanità di Giovanni Amendola che una fortunata antologia
Sul colonialismo italiano dado all'impero edita da Luigi Goglia e da Fabio grazie ai fini lucidamente definiti in Giovanni Amendola il più acuto il lucido interprete del tardo colonialismo italiano
Quindi è vero che è stata una pur breve esperienza questa di Giovanni Amendola al Ministero delle Colonie però anche rappresentato l'appoggio e o della sua carriera politica
Nelle istituzioni solo otto mesi sì ma otto mesi nel cruciale mille novecentoventidue che non è solo l'anno del crepuscolo appunto dell'Italia liberale
Me anche l'anno in cui l'Egitto diventa formalmente indipendente l'anno in cui si registrano le vittorie che ma il tempo Kia e tutta una serie di fermenti politici nell'intero bacino del Mediterraneo
Orientali e meridionali all'insegna dell'ideologia tant'islamista
Quindi quello che io proverò adesso nel breve tempo a disposizione a affari e cercare di tratteggiare
L'operato di Giovanni Amendola focalizzandosi sulle strategie dei repertori imperiali del potere che la più recente ha già
Nata storiografia africani dica e penso in particolare affetto il CUP o è già in barba ci stimola affari
Naturalmente da qui l'importanza di riprendere in mano la documentazione archivistica e ampliare o provare ad ampliare il novero delle fonti primarie disponibili
Per ricostruire alcuni nuclei tematici che rispondono poiché agli sotto il titolo della mia comunicazione di oggi questo lasciatemi solo davanti agli arabi
Che Annan parte di una lettera che appunto Amendola scrisse un carteggio riservato a Francesco Saverio Nitti e gli arabi a cui si fa riferimento sono quelli ovviamente il possedimenti mediterranei dell'Italia
La cui sovranità restava tutta da affittare allora a mio avviso questo lasciatemi solo davanti agli arabi risponde bene una triplice ma interrelata sfida che Giovanni Amendola si trovò ad affrontare in questo momento
Non solo in primis nei riguardi degli interlocutori quei nazionalisti arabi i quali esultare uno al momento della nomina di Amendola
Al dicastero in parte preconizzato a dallo stesso Nitti appunto perché mi chiamano e quindi auspicando una politica di
L'atteggiamento in concessioni autonomistiche
Ma sarà una sfida dello porrà di fronte Antunes bollente umili e politico nazionali dell'epoca e ultimo ma non meno importante di fronte funzionari coloniali italiani sul campo
Che tendevano a imporre l'agenda ai Governi centrali
è stato detto appunto adesso da chi mi ha preceduto che Giovanni Amendola considerava la politica coloniale
Come una costola ormai ineludibile della politica estera italiana entrando al dicastero sciolte subito il dilemma di come coniugare i suoi principi liberali la sua etica della nazione
Con il realismo politico e
Individuo in questo senso questi come i termini sì intenzione fra loro ma niente affatto inconciliabili e questa sua bussola normativa parte appunto dalla definizione dell'interesse nazionale che lo specifico
Veniva declinato come la necessità di dare immediato affetto e definitiva affetto ai possedimenti mediterranei viste appunto come una questione
Il prestigio nazionale ma da coniugare all'insegna di alcune parole chiave che ritroviamo in tutto l'agire di Amendola al Ministero
E sono essenzialmente coerenza dignità forza e illegalità
Quella che lui stesso sintetizzata felicemente all'insegna di una politica di lealtà e dissero Nizza verso gli arabi
All'insegna di un pragmatismo per superare tutti quelli inconcludenti tentennamenti che avevano impedito di realizzare il progetto liberali di governo indiretto e che in parte erano stati anche
Causati dai continui avvicendamenti dei Governi nazionali che lo hanno impedito ai suoi predecessori ministri delle colonie di lasciare un segno restando per lo più tributari da cui l'accumulo di sapere di competenze ed esperienze
Dei funzionari civili e militari italiani in loco
Giovanni Amendola entra quindi al ministero e grazie al suo talento e alla Sapienza si impadronisce rapidamente immediatamente della materia non solo studiando i dossier
Del ministero ma ripercorrendo tutta la storia dell'espansione coloniale italiana incontrandomi principali protagonisti e così si forma subito una chiara visione programmatica
Che ritroviamo identicamente sia leggendo i suoi discorsi parlamentari le carte d'ufficio e anche nelle lettere e private dimostrando subito autonomia di giudizio e di indirizzo politico una visione programmatica incentrata su pochi capitali
Acquisire più spazi di manovra politica possibile
Porre fine a cui l'incoerenza imprimere dinamismo alla politica coloniale rinunciando a quelle perniciosa linea del di
Intera
Ma non consentendo agli interlocutori di trattare con l'Italia come scrive allo stesso da Potenza a Potenza e soprattutto non avvitando alla politica degli Statuti
Gli statuti erano le leggi fondamentali erogate dall'Italia Tripolitania e Cirenaica al mille novecentodiciannove né il tentativo di cambiare verso di imprimere una fase di
Maggiore dialogo politico con gli avversari concepiti adesso come interlocutori a cui garantire diritti politici e civili Parlamenti elettivi libertà
Di stampa e di riunioni lo stesso Mendola definirà gli statuti in Parlamento probabilmente un'ingenuità
Ideologico alla quale occorreva restare sale l'esordio però fu difficile fin da subito perché si trovò a me e non a confrontarsi con un'altra insidia quella della rivolta in Tripolitania promossa proprio da quelle lite
Più colte che tanto avevano ospitato gli applicazioni dello Statuto che invece era rimasta disattesa a causa delle resistenze dei funzionari militari che civili italiani a Tripoli
E quindi considerando ormai lo Statuto l'impostura si erano date la lotta armata
Assistiamo qui
Ha delle prove tecniche della nascita della nuova Nazione confederata quell'azione libica che avrebbe dovuto sorgere dal fusioni Tripolitania e Cirenaica
All'interno di un emirato autonomo seppur formalmente sotto sovranità italiana
E qui Giovanni Amendola pur dimostrando profondo rispetto verso l'Islam verso la sua cultura e le sue genti affronterà la questione delle mirato in maniera durissima
Ne parlerà a Tripoli come di un cancro da estirpare chirurgicamente ma perché
Perché la legge la questione dell'emirato all'interno della TIA ampie dimensioni della questione il panico darwinismo e la inquadra in prospettiva da un lato internazionali
Come uno spettro pestava turbante i sogni delle cancellerie europee
Che erano tutte potenze coloniali e non a caso uso questa espressione dello spettro perché i legami tra gli esponenti del pane islamismo e la terza internazionali si stavano in questa fase in fitte entro tant'è che nel maggio del ventidue ci sarà un congresso proprio a Mosca
Nel panico nanismo e Amendola manderà un emissario per essere tempestivamente aggiornato
Ma in quadra anche questa questione in prospettiva nazionali perché la lega al popoli oppressi che aveva sede a Roma e attorno a quali gravitavano questi nazionalisti arabi stava
Stringendo sinergie con esponenti mi piani socialisti e dal due maggio del ventidue perfino con lo stesso Benito Mussolini
D'altro canto quando Amendola intra Palazzo Odescalchi ha in mente l'idea di farmi un dicastero di alta direzione in politica mentre invece si trova ereditato una prassi
Dai suoi predecessori che era quello di un dicastero digestione ossia nella quale ogni atto che veniva portata alla sua attenzione dei Governi coloniali andava verificato approvato sanzionato
E quindi questo so nuovo corso Daloui auspicato sarà poi completato anche dalle difficili complesse relazioni che intratterrà con il governatore il Tripoli Giuseppe volti e con quello facente funzioni a Bengasi Luigi Pintor
Due uomini che vivono all'interno di strutture di violenza EP Sistemi ca quali erano appunto le colonie che si sono formati le proprie valutazioni sulla Metro fisica del potere parlano la lingua di aperto disprezzo nei confronti degli altri
E qui assistiamo a una dialettica tratta i quarantenni avendo la farà il più giovane dei tre
Totti di temperamento estremamente forte e con le valutazioni politiche non concilianti fra loro la dialettica che emerge appunto dai dai loro carteggi anche ufficiali sarà intensa attratti perfino aspra e forse anche irrituali
Alimentata all'inizio soprattutto da un clima di sfiducia reciproca
A molti Giovanni Amendola chiederà subito ragione di tutte le discordanze le incongruenze che lucidamente mi evidenzia
Tra i rapporti infarcito di argomentazioni speciose che molti mandava a Roma invece la sua indole che era quella di portare avanti una politica di forza coadiuvato dai militari in Polonia
Ma Volpi saprà smussare le resistenze di Giovanni Amendola riuscirà a convincerlo in colloqui privati a Roma di saper essere fedele esecutore di quella politica di lealtà fermezza
Che Amendola auspicava in realtà lo vedremo molto spesso porre il ministro
Di fronte al fatto compiuto ciò che li devi dire essenzialmente la questione dell'impiego della forza per avendola una necessità meramente transitoria per tornare
Alla questione di legalità legata all'applicazione dello Statuto mentre per Volpi era l'uso della forza nient'altro che lo strumento per ampliare il più possibile il dominio dell'Italia
E d'intesa con i militari in Polonia applicarla a colpi di tribunali speciali di rappresaglie quindi dando il via a quella deriva bellicistica del regime fascista
Quindi vediamo come fare anche orientato da saldi principi il pragmatismo di cui Giovanni Amendola dovrà faremo nostra
Fu condotta esigente e faticosa in un percorso decisamente accidentato come dimostra del resto le sue relazioni
Con il reggente del governo della Cirenaica Luigi Pintor il quale già prima che Amendola riuscita ad arrivare al dicastero era in polemica con il Ministero delle colonie che domandava i rinforzi militari che lui chiedeva
Qui ciò che dividerà
Amendola da Pintori essenzialmente la diversa visioni dello Statuto Cirenaica o quello Statuto che ha rappresentato l'apoteosi della politica di associazione mi liberalismo italiano
E che per Giovanni Amendola andava eseguito con fedeltà assoluta e rigore anche per evitare di combattere su due fronti in Tripolitania contemporaneamente in Cirenaica
Quindi in tutti i rapporti che Amendola invierà avventati troviamo poi ripetuto in modo quasi ipnotico con un approccio pedagogico questa tecnica della legalità parta servanda subito
Ma non riuscirà lo stesso a convincere Pintor per il quale lo Statuto rappresentava nient'altro che uno strumento di possesso dell'Italia e che adesso che erano mutate contingente sul campo era ora di passare al dominio diretto
Anche perché nella valutazione del reggente del Governo
L'azione ossia che l'interlocutore politico dell'Italia a sua volta aveva interpretato lo Statuto con la tappa verso quelle mirato unico
Il c'era una faticosissima è ferratissimo accontenta tra funzionari militari italiani e rappresentanti in seno siti per il controllo delle maglie risorse sul campo
Avendolo però sarà irremovibile occorre dare assoluta fiducia
Alla fine ossia
E questa lealtà però non va interpretata come acquiescenza perché rispondeva apre il cd calcolati i vantaggi che avendo l'aveva individuato a partire da questo punto fermo di evitare assolutamente
Lei è mirato unico
Tant'è che darà uno stimato ma ha Farid Mohammed Griffin leader della filosofia dai toni durissimi imponendo e di restare confinati entro i confini territoriali frutto dei patti concordati dell'Italia proprio pochi giorni prima di recarsi ad incontrarlo
E qui io avendo avuto modo di fare la collazione dei vari verbali dei documenti archivistici in particolare ritrovando la prima la prima volta del verbale di quest'incontro mi sono resa conto di come il primo tono di Amendola fu decisamente duro e imperioso dirà
Sono stato forzato ad arrivare fin qui dai tristi quali parallelamente costringe il ministro a incontrarlo
In uno sperduto villaggio dell'hinterland e Cirenaica o vicino alla capitale della se lo sia mentre trattiene e Amendola lo sa trattative con i notabili della Tripolitania che lo stanno inducendo accettare queste mirato unico
Del resto Giovanni Amendola fu sempre consapevoli dell'ambiguità di fondo dello Statuto come dimostra l'esemplare vicenda del Parlamento della Cirenaica
Che Amendola difenderà a Roma in Parlamento dagli attacchi di quegli esponenti politici che consideravano questa Assemblea nient'altro che una larva una farsa la difenderà dicendo con istituzioni giovane che ha bisogno di tempo per maturare che dimostra vivacità
Mentre sapeva dai notiziari parlamentari che Pintor rimandava a cadenza regolare quanto scarsi fossero gli argomenti di effettiva competenza ai sensi dello Statuto
E le difficoltà a fare di questa Assemblea non una mera cassa di risonanza delle amministrazioni coloniali tant'è che lo stesso Ministro nella sessione autunnale del ventidue
Suggerirà di imporre all'ordine del giorno del Parlamento Cirenaica solo argomenti di secondaria importanza e non portare l'ordine del giorno provvedimenti a lunga scadenza
Anche se lui stesso a Bengasi aveva avuto modo di incontrare di conoscere i deputati arabi e italiani
Il Parlamento cilena Uncle quali avevano manifestato il proprio scontento per non avere margini di manovra politici maggiori di non essere più coinvolti nella gestione della vita della colonia
Ma avendo la terrà sempre e comunque la sua attenzione nell'applicazione dello Statuto
Lo vediamo tentare di porre un freno alla politica applicati fatta a base di profusione di denaro più per lui non è solo uno su
Per però ai danni dell'erario ma che lucidamente individua come la causa della fragilità principali del dominio italiano
Lo vedremo tentare di multare indirizza al Bilancio scorporando tutte le spese militari
Lo vedremo
Sempre molto attento a dare direttive sulla tutela delle minoranze la questione dei berberi molto significativa a questo momento perché Amendola dirà certo dobbiamo naturalmente tutelarli
Ma non troppo perché non dobbiamo pregiudicare la loro possibilità di una coesistenza
Meno disarmonica possibile con gli arabi
E infine lo vediamo fortemente impegnato a portare a compimento la questione dello Statuto sul fronte dell'istruzione che è stata perché venga richiamata autorevolmente questa mattina il professor Sabatini
Qui l'operato di Amendola è un forte impegno a dare vita alla riforma dell'istruzione garantendo la maggior compartecipazioni possibile dei musulmani anche nella organizzazioni
Di questa riforma idee Ando scuole superiori per i giovani arabi per essere coinvolti non solo nei Governi indiretto ma anche per avere accesso alle università italiane
Lo vediamo impegnato a prefigurare scuole superiori femminili sempre nel massimo rispetto della questura araba della lingua araba e quindi
Troviamo gli echi di quel grande orientalista italiano Carlo Alfonso una Lino che infatti lavorava con lui in quel momento al Ministero delle colonie
Quindi nel suo viaggio in Libia Amendola darà impulso alla riforma dell'istruzione incaricherà però l'unico sovrintendente scolastico in gioco Angelo Piccioli
Il quale per l'appunto era stato quello che avevamo posto più resistente in Tripolitania finora all'approvazione di questa riforma perché considerava l'istruzioni un
Per micio si stima e pericolosissimo focolaio di nazionalismo tant'è che poi nel mille novecentoventiquattro quando una riforma e l'istruzione effettivamente sarà
Approvata e qui ritroviamo l'influenza di Piccioli a quel punto istruzione concepita per garantire la totale sottomissione dei colonizzati e la più completa segregazione rispetto agli italiani infine e mi accingo a concludere
Tutti noi celebriamo naturalmente Amendola martire
Questa sua battaglia Avana contro il fascismo mentre invece resta ancora tutta da approfondire molto meno nota
La vicenda degli albori dei fasci di combattimento in Polonia e del loro operato di disturbo in senso anti Ammendolia ministro fu sempre accusato
Di doppiogiochista Money due teatri Tripolitania e Cirenaica Fochesato di pavidità fu accusato dai fascisti in colonia di sperpero della dignità nazionali lui che ne aveva fatto invece un caposaldo
Ciò che sappiamo è che molti il Governatore della Tripolitania già prima anche Amendola arrivata al Ministero delle Colonie avrà iniziato usare clandestinamente
Le milizie fasciste per l'occupazione di Misurata Marina
E nel marzo mille novecentoventidue vediamo all'improvviso sbarcare a Tripoli mille
Volontari ex arditi ex legionari fiumani
E quale iniziamo subito a turbare l'ordine pubblico provocando incidente lasciando sconcertata la comunità italiana
Giovanni Amendola la cui avversioni ai metodi lo squadrismo era ben nota immediatamente a Stato fermo nel provvedere alle disposizioni e al rimpatrio
Ma allora in poi il bacio in Polonia dall'essere composto da un numero esiguo di facinorosi usato quindi come arma di pressione
Sia nei confronti degli arabi sia nei confronti della stessa comunità italiana vedrà infantile i propri ranghi però lo slittamento abbastanza rapido Candy porterà confluire gli stessi impiegati dell'amministrazione coloniale i commercianti i professionisti
No ossia anche da ragioni di disagio socio-economico l'altissimo costo della vita sia Tripoli
Che a Bengasi è un grandissimo livore nei confronti del benessere ostentato di cui notabili arabi che avevano tratto le loro fortune anche dalla politica di collaborazioni come l'Italia
In Cile l'anca si distinguerà nella partecipazione al passo locali il deputato del Parlamento locali Olmi
Già direttore de il primo giornali a Bengasi e collaboratore di svariate testati fasciste in Italia che inizierà scrivere articoli ritaglio
Strenuamente polemico bene enti violenti contro Giovanni Amendola mentre lui porgere alla mano in nome della possibilità di dare vita a una dialettica si ricca si è articolata ma sempre costruttiva
Nel già ricordato viaggio di Amendola in Libia
Il ministro però aveva intuito lucidamente questa deriva questa tendenza della comunità italiana pensarsi di potersi sostituire
Allo stesso Governo enti coloniale agendo loro che era una sparuta minoranza
Come in realtà una maggioranza sociologica imponendo i propri valori di superiorità razziale e le proprie certezze non negoziabili e da lì farà una velocissima escalation
Già nel settembre del ventidue vediamo i fasci adottare un contegno spavaldo col fatto di violenze verbali e anche di aggressioni proprio fisica gli esponenti della filosofica
In una tumultuosa azione di piazza che nasce ne scaturisce dall'omicidio di alcuni cittadini hanno arabi l'Amministrazione coloniali in loco tenterà e crederà invano di poter contrastare questa deriva a colpi di provvedimenti di espulsione ormai troppo tardi
Siamo una settimana dalla marcia su Roma e lo stesso nuovo Governatore della Cirenaica che il ministro punti invierà un suo fedelissimo Eduardo Baccari già direttore agli affari politici al Ministero
Sarà totalmente impotente nel bloccare questa deriva nonostante una delle diritti di Amendola fosse stata proprio quella di riportare l'ordine in Polonia e di ripristinare i buoni rapporti con la se lo sia
A distanza di un anno e mezzo guardando retrospettivamente questi eventi Giovanni Amendola ne parlerà in termini di una trasformazione grottesca
Tanto fu immediata da un momento all'altro degli uomini italiani di Bengasi e Tripoli
Ma Luigi Federzoni che lo sostituì al Ministero delle colonie
Già a distanza di due mesi nel dicembre del ventidue comincerà a utilizzare le camicie nere le Spadaccini fa camicie nere nello spazio Cirenaica iniziando quella politica
Tale per cui si metterà a ferro e fuoco l'intera regione ponendo fine quindi a quella politica di ragionevole collaborazione che tanto tenacemente Giovanni Amendola aveva perseguito
E dico il nuovo corso verrà immediatamente intuito dalla fine ossia tant'è che mo'Ahmed Idris una settimana dopo che Amendola abbandonato il dicastero accetta formalmente quelle mirato unico che Amendola aveva tanto tentato invano di scongiurare
Grazie
Ringrazio Federica Guazzini per questa interessantissima relazione e a questo punto non mi resta che dare la parola a me stesso
Prima di farlo però mi corre l'obbligo di ringraziare la Camera dei deputati per avere voluto ospitare questo convegno
Ringrazio tutti coloro che hanno collaborato con me e alla organizzazione di questo convegno
In primis
Rio Dauria che è stato il maggiore
Ideatore realizzatore anche del programma
Ringrazio i relatori che hanno accettato di partecipare a questa interessante un'iniziativa
Ringrazio il presidente dell'ANIA e il Consiglio direttivo dell'ANICA
Deliberato di
Sostenerla ciò
Ciò detto mi
Do la parola mi do la parola e
Faccio un'altra breve premessa
Chi mi conosce sa che di solito nelle relazioni dei convegni e vado a braccio e poi pubblico gli atti trattandosi però questa volta di una relazione in cui
Il Fattore numerico ha un peso consistente consistente
Leggerò la maggior parte dell'intervento sono tutto l'intervento
Mi scuso in anticipo
Trattandosi
Di una relazione di storia economica per
La quantità notevole di numeri che sarò pronto costretto a a riferire
Io ci provo a limitarli ma ancora non ho imparato a fare storia economica senza ricorrere i numeri e quindi
Mi scuso per questo
Ciò detto spero di non aver dimenticato nulla
Come parte introduttiva di questa
Come premessa
Questa
Relazione che porta il titolo appunto la situazione economica del primo dopoguerra
Le scelte di miti alla nomina Sottosegretario alle finanze
Debbo dire che il taglio che ho dato la relazione è stato più quello di carattere generale di configurazione generale della situazione economica del Paese
A scapito diciamo così delle della parte dedicata specificamente a Nitti Amendola
Sia perché il ruolo sito Sottosegretario di aprendo la
Non è paragonabile minimamente a quello avuto come ministro delle colonie
Sia anche perché ritengo che per comprendere effettivamente la vicenda personale di Amendola e la vicenda dell'intero ceto dirigente liberale
Non bisogna
Dimenticare
Quanto abbia sconvolto la storia economica e sociale del Paese la Prima guerra mondiale e quindi certi numeri vanno ricordati a mio modo di vedere tenuti presenti anche se gli specialisti di storia economica li conosco
Ciò detto
Producendo
L'economia italiana in particolare la finanza pubblica italiana giunsero al termine dalla Prima guerra mondiale letteralmente estremamente da uno sforzo bellico
Che in rapporto a livello dello sviluppo economico e della ricchezza disponibile nel Paese nel mille novecentoquindici
Era stato superiore
A quello sostenuto dalle maggiori potenze europee intendiamoci in rapporto non in assoluto
Eppure nel mille novecentoquindici e l'Italia aveva alle spalle il periodo di maggiore sviluppo economico conosciuto dall'unità in poi
La stagione degli anni mille ottocentonovantasei mille novecentotredici nonostante il rallentamento seguito alla crisi del mille novecentosette
Rimane a tutt'oggi una delle più dinamica e dell'intera storia unitaria in tempo di pace
Inferiore solo a quella del miracolo economico del secondo dopoguerra
Non solo ma il ritmo dello sviluppo di tutti economico
Italiano negli anni a cavallo dei due secoli era stato per la prima volta dall'unità superiore a quello medio europeo e internazionale
Tra il mille ottocentonovantasei del mille novecentotredici
Il saggio di variazione del PIL pro capite in Italia medio annuo era stato inferiore solo a quello degli Stati Uniti e della Svezia
Pari a quello dell'Australia e superiore a quello di tutti gli altri Paesi industrializzati
Il commercio con l'estero italiano nel mille novecento mille novecentoquattordici era uno intanto del centodiciotto per cento contro il cinquantacinque per cento di quello della Gran Bretagna
Il novanta per cento di quello della Germania
L'espansione della produzione industriale italiana tra il mille novecentouno e il mille novecentotredici
Era stato dell'ottantasette per cento contro il cinquantasei per cento dell'intera Europa industrializzata
Il bilancio dello Stato
Che era stato in deficit dal mille ottocento ottantaquattro al mille ottocentonovantaquattro era tornato in attivo nel mille ottocentonovantacinque ed era rimasto tale fino al mille novecentodieci
Conseguentemente il debito pubblico che aveva raggiunto circa il centoventi per cento del PIL
Nel
Mille ottocentonovantasei novantasette
Si era stabilizzata seguirli dal
E in seguito il rapporto rispetto al PIL era sceso fino all'ottanta per cento del PIL nel mille novecento dodici quattordici quindi
Alla vigilia della guerra l'economia italiana aveva un boom alle spalle e aveva una semplice
Situazione della finanza e del debito pubblico che oggi definiremmo di tutta tranquillità
Ma non era tutto oro quel che riduceva
L'Italia aveva sicuramente iniziato ad accorciare le distanze dai Paesi più avanzati d'Europa
In assoluto però quelle distanze restavano ancora notevoli
Né tantomeno erano state eliminate
In assoluto gli indici di tali inferiorità erano molteplici
Alla vigilia della guerra il costo di una tonnellata di acciaio in Italia si aggirava intorno a centoquaranta centocinquanta lire
Mentre in Germania era di cento lire e in Inghilterra solo di settantacinque lire cioè la metà di quanto costava inedita
Nel mille novecentotredici contro le novecento mila tonnellate di acciaio dell'italica e attenzione perché ai fini della guerra questo è un indicatore tremendo
La Gran Bretagna ne produceva otto milioni
La Russia cinque milioni
La Francia
O meno ma cinque milioni
Il Belgio due virgola sei milioni l'Austria scusate due virgola sei milioni il Belgio due virgola quattro milioni la Germania diciassette virgola sei milioni nettamente superiore alla Gran Bretagna la Francia
E questo ci spiega anche la sicurezza con cui poi alla fine nel quattordici i tedeschi si erano lanciati
Nell'avventura
Ma
Attenzione agli Stati Uniti erano benna trentadue milioni di tonnellate di acciaio alla
L'Europa non se ne accorgeva molto se ne accorgerà poi negli anni di guerra ma la situazione era questo
Fatto uguale a cento il livello di industrializzazione pro capite del Regno Unito nel mille novecento l'Italia era ancora a ventisei
Mentre il Belgio era ottantotto la Svizzera ottantasette alla Germania ottantacinque la Svezia sessantasette alla Francia cinquantanove
E lo stesso Regno Unito era arrivato a centoquindici
Nel livello della produttività del lavoro nel mille novecentoundici fatto uguale a cento quelli della Gran Bretagna quello della Gran Bretagna
L'Italia era quarantadue nell'agricoltura quarantasette per cento nell'industria sessantaquattro per cento nei servizi cioè una
Ritardo ancora netto
Ed era largamente indietro anche a Germania Stati Uniti e Giappone
Nel mille novecentotredici salari nell'industria italiana non superavano di molto il quaranta per cento di quelli della Gran Bretagna
E la metà di quelli di Francia Belgio Germania
Peraltro la politica economica del Governo in età giolittiana non aveva avuto tra i suoi obiettivi primari la preparazione ad una guerra tanto lunga il logo tante come quella scoppiata nel mille novecentoquattordici se si vedono le se si guardano le strategie di spesa pubblica di Giolitti ci si accorge che illustra a una guerra così
Non ci pensava e difatti fu neutra lista coerentemente fuori non
A ciò si aggiungeva il fatto che tra il mille novecentouno e il mille novecentoquattordici
Erano immigrate dall'Italia quasi nove milioni di persone con una punta di ben settecentottanta Aran tre mila unità solo nel mille novecentotredici
Ne erano rientrate un po'meno di duecento mila rimpatri erano stati meno di duecento mila quindi eravamo comunque solo nel tredici
Ha una afflusso netto di questo di questo genere ed era un fenomeno che tradiva uno squilibrio tra domanda e offerta di lavoro che non aveva riscontro in nessun altro Paese dell'Europa occidentale tranne l'Irlanda
Altro fattore di fragilità economica e sociale era il dislivello territoriale tra nord e sud della penisola con la nascita proprio in quegli anni di due sistemi economici e sociali radicalmente diversi
Tra loro anche se strettamente interconnessi e questo è il problema meridionale di Nitti di ponendo infortunato tutti gli altri
Il divario nord-sud nel reddito pro capite era salito dall'otto per cento del mille ottocentonovantasei al dieci al nove per cento del mille novecentotredici cioè sviluppo industrializzazione al nord
Più lento sviluppa sudavo all'allargamento della forbice
E tuttavia pur con tutte le sue fragilità della povertà di materie prime risorse naturali l'economia italiana era stata in grado di vincere la sua guerra con le proprie forze
Anche se apprezzo di sacrifici che poi si rivelarono superiori alle sue capacità di tenuta politico istituzionale
La storia non si fa con i sei io dico che io sono fra quelli che pensano che se non ci fosse stata la guerra con tutti i deficit e la classe politica eccetera eccetera il fascismo non ci sarebbe stato però
è un'affermazione così semi gratuita diciamo
Aperte le ostilità aperte le ostilità la bilancia commerciale era peggiorata subito verticalmente a causa della penuria di carbone
E l'agricoltura non era stata in grado di realizzare gli incrementi di produttività necessaria mantenere inalterata la produzione di fronte alla sottrazione di due milioni e mezzo di uomini ai lavori campestri
La produzione di frumento era scesa dai cinque sette virgola sette milioni di tonnellate del tredici a tre virgola sette nel diciassette quella del mais anche
Era diminuita
Anche se di meno insomma nel maggio del diciassette risultavano frazionati il pane e la Farina lo zucchero la carne i grassi e in alcuni luoghi anche le patate il mais il riso l'olio d'oliva e l'arte il burro il formaggio
Il mercato nero imperversato
La performances dell'industria in particolare quella degli armamenti era stata però letteralmente strabiliante
E la crescita in proporzione ai livelli di partenza era stata superiore a quella dei quali maggiori Paesi belligeranti
La dotazione di italiana di cannoni alla fine del conflitto superava quella dell'Inghilterra e si avvicinava in misura notevole a quella della Francia
La dotazione di mitragliatrici era passata da seicentotredici a venti mila unità la disponibilità giornaliera di munizioni si era moltiplicata quasi per norma entra all'inizio la fine del conflitto
Durante il conflitto erano entrate in servizio settantanove navi di superficie settantuno sommergibili quattrocentoventisei navi minori e nel novembre del mille novecentodiciotto erano in costruzione altre duecentoquarantaquattro navi
Vittorio Veneto non fu figlio del caso
Era iniziata allora la fabbricazione di autocarri
Trattori per uso militare la produzione di energia idroelettrica tra il tredici al diciotto era raddoppiata
Era nata all'elettro siderurgia era sorta l'industriale una utica che al termine la guerra impiegava oltre cento mila operai
Nel ramo chimico le industrie avevano risposto efficacemente alle norme domanda di esplosivi ossigeno e idrogeno medicinali
Nell'insieme la partecipazione delle attività industriale alla formazione del prodotto lordo privato era passata dal venticinque per cento del mille novecentotredici al trenta per cento del mille novecentodiciotto
E su tali livelli si mantenne grossomodo anche dopo la fine del conflitto non torno più indietro questa percentuale nonostante tutti i ridimensionamenti imposti dalla riconversione
Dell'economia di pace
Questo imponente sforzo aveva richiesto allo Stato e alla popolazione sacrifici finanziarie enormi che avevano comportato l'assorbimento completo della ricchezza prodotta negli anni di guerra
Il consumo di Ronald mole notevole di quella cumulata negli anni precedenti
Un forte indebitamento per il futuro
La spesa pubblica nel mille novecentodiciannove era pari a dieci volte quella del mille novecentotredici
E le spese per la difesa erano balzate dal ventisette per cento del totale del mille novecentosette dodici al settantasei per cento del totale del mille novecentotredici diciannove
Una percentuale che non era stata mai raggiunta in precedenza e non lo fu mai più neppure in seguito Seconda Guerra Mondiale inclusa
Le spese per la difesa che tra il mille novecentosette il dodici erano state mediamente pari al tre per cento del reddito nazionale lordo
Nel tra il team mille novecentotredici e il mille dire novecentodiciannove balzare uno al trentotto per cento
Neppure questa percentuale sarà più raggiunta dopo cioè la capacità di
Tre in area risorse del regime liberale confrontata con quella del fascismo non teme confronti cioè il fascismo non può assolutamente in grado la seconda guerra mondiale di raggiungere queste
Percentuali di mobilitazione della ricchezza nazionale
Per far fronte allora tale emergenza erano state innanzitutto aumentate tutte le imposte esistenti e ne erano state introdotte in gran numero di nuove
Assieme a misure straordinarie sui profitti di guerra il rapporto tra entrate e uscite effettive era sceso dal novantuno per cento del mille novecentoquattordici al ventitré per cento del mille novecentodiciotto
L'aumento del debito pubblico e l'inflazione erano stati il naturale corollario di tale drammatica situazione di bilancio
Il debito pubblico nominale tratti del mille novecentoquattordici del mille novecentodiciotto si era più che triplicato
E in rapporto al PIL attenzione era passato dall'ottantuno per cento che abbiamo visto al centododici per cento
Inoltre forti prestiti erano stati contratti con Stati Uniti e Gran Bretagna era stata sospesa la convertibilità della cartamoneta la circolazione monetaria cartacea metallica
Assegni dai tre virgola cinquantatré miliardi di lire del tredici era esplosa fino a venticinque miliardi nel
Mille novecentoventi l'indice dei prezzi all'ingrosso
Ha passato dalla base cento del tredici la quota quattrocentotredici nel mille novecentodiciotto
Quello del costo della vita è aumentato da cento a duecentosessantaquattro
Al termine delle costituita e qui entriamo nella politica economica se vogliamo di Nitti che Ministro del tesoro con Orlando poi diviene presidente del Consiglio eccetera eccetera
Al termine del mio delle ostilità alla ripresa della produzione a Brighi ridicola dopo una discreta ripartenza rallentò fra innata anche dalle gravi a citazioni originate dal malessere sociale dalle attese create dalla propaganda di guerra
Questa aveva promesso ai soldati al fronte agli uomini e donne che nei campi e nelle officine avevano lavorato per la vittoria che i loro sacrifici sarebbero stati ripagati con concreti miglioramenti dell'ENEL del livello di vita
E con una piena partecipazione alla vita politica e civile
Le agitazioni nelle campagne furono quindi estesissima
E nonostante la non irrilevante assegnazione riterrei con diversi provvedimenti fra cui il decreto Visoc IVA preparato proprio da Nitti nel diciannove
Solo nel ventitré venticinque la produzione delle principali derrate torno ai livelli pre per gli uffici
Problemi anche più gravi presentavano industriali la sua performances come già detto era stata senza precedenti ma fortemente sbilanciata sulla crescita delle produzioni
Per gli armamenti alla fine delle ostilità la scontata contrazione della domanda bellica non fu adeguatamente compensata da un tempestivo e rapido sviluppo delle produzioni destinate ai consumi di pace
Vi risparmio in dettaglio l'illustrazione di questo fenomeno
Lo leggerete sugli atti
Il commercio con l'estero pur sollevato sul fronte delle importazioni Carboni richieste dalla siderurgia di guerra rimase pesantemente passi passivo
Il rapporto tra esportazioni importazioni crollate durante con il conflitto torno solo nel mille novecentoventisette sul livello del mille novecentoquattordici che peraltro era solo del settantasei per cento
Il reddito nazionale a prezzi costanti scese al di sotto del già detto il declinante livello degli anni di guerra e solo nel mille novecento turbo ventidue torno a superare il valore del tredici va bene
I Governi si trovarono in una situazione finanziaria e politica semplicemente drammatica
Alle casse dello Stato bussavano contemporaneamente sia i portatori di cartelle del debito pubblico correre incassare gli interessi sia i creditori stranieri per incassare interessi e capitali
Ma bussavano anche impresa debba anche in imminente dissesto
Le masse degli indigenti rurali e urbane dei circa due milioni di disoccupati che nel diciannove subivano fortemente il richiamo degli avvenimenti di Russia e dei sommovimenti sociali che percorrevano i maggiori Paesi dell'Europa
Occidentale
Con uno sbilancio con un Bilancio in deficit dal mille novecentodieci
Bilancio pubblico ovviamente
E con scarse possibilità di immediato risanamento vivo obbligate per lo Stato furono l'ulteriore indebitamento e l'inflazione
Il debito pubblico nominale che come già detto si era più che triplicato tra il quattordici al diciotto
Raggiungendo trentasei milioni di euro fatto la conversione in euro balzò nel giro di un solo anno a cinquantasei milioni di euro
E nel mille novecentoventi salì addirittura al novantuno cioè in due anni si triplica o di nuovo su una
Somma già triplicata durante la guerra
Raggiungendo infine i centotre milioni di euro nel ventiquattro
Il rapporto del debito pubblico con il PIL dal centododici per cento del diciotto passo accento ventiquattro per cento nel diciannove cento venticinque per cento nel mille novecentoventi
Ora attenzione questa è un tetto assoluto
Non più superato in seguito neppure con la seconda guerra mondiale
è stato superato nel due mila e tredici quattordici e quindici no
Il che per inciso la dice lunga
Sul tipo di situazione nella quale ci troviamo oggi
Cioè per questo parametro è peggiore del tetto Massimo della prima guerra mondiale di tutta la nostra storia unitaria
Di fronte all'eccezionale gravità dei problemi della sgombri d'azione militare della riconversione industriale
Della crisi produttiva agricola e dell'inflazione galoppante Nitti fermo nelle sue idee della necessità di un saldo
Controllo
Dell'economia da parte dello Stato nell'ambito di un'economia capitalistica di un
Sistema capitalistico
Cercò di contenere il malcontento della Polo popolazione gli effetti dell'inflazione mantenendo in vigore il proprio il prezzo politico del pane costo per l'erario duecento milioni di lire al mese solo nel mille novecentodiciannove
Perché nel contempo fu costretto ad aumentare il prezzo di ammasso del grano per non esasperare troppo i contadini
Insomma come si muoveva si scottava ecco questa era
Lo stesso tentò di fare attraverso decreti prefettizi con il prezzo degli altri viveri generando forti dislivelli nelle quotazioni tra voi praticata nelle diverse piazze della penisola
La misura ebbe un'efficacia solo parziale e alla fine si rivelò insufficiente ad evitare l'occupazione delle terre nel mille novecentodiciannove quella delle fabbriche nel venti
Giolitti tornato al Governo nel venti pur conscio delle trasformazioni intervenute negli anni del conflitto
Penso comunque di poter adottare nello scontro tra capitalisti e lavoratori entrambi fortemente sindacalizzati
La stessa politica di disimpegno messa in atto nei primi anni del Novecento quando però il Paese non aveva alle spalle una guerra della portata di quella del quindici diciotto
E la situazione delle pubbliche finanze era ben diversa come abbiamo visto
Conseguenza finale delle sue scelte fu un innalzamento generalizzato dei salari nettamente superiori agli incrementi di produttività
Con conseguente aumento dei prezzi dei prodotti al consumo
Fatto uguale a cento il livello del mille novecentotredici
L'indice dei prezzi all'ingrosso passò tra il mille novecentodiciotto il mille novecento venti da quota quattrocentotredici a cinquecentonovantuno
Quello dei salari da centosettantuno balzo a quattrocentotre
Ne derivò un'ulteriore spinta all'inflazione già galoppante che essi scaricò succhi si scarico soprattutto sui ceti medi non sindacalizzati e non protetti
Buona parte dei quali reagì aderendo al fascismo
Pesta molto schematicamente diciamo così nella dinamica una situazione da tener presente a mio modo un modesto avviso al cospetto dell'odierna crisi dei ceti medi
E dei ceti delle fasce sociali non protette
Il fascismo è scaturito dalla assoluta abbandono dei ceti medi al loro destino
Da parte delle forze liberaldemocratiche conservatrici democratiche che si voglia ma il discorso è questo grande capitale finanziario
Grande capitale industriale legato alle banche
Collegato alle banche
Trovò la sua difesa contro gli aumenti salariali della classe operaia e gli aumenti anche a che si realizzarono nelle campagne ICI per i ceti medi si impoveriscono e furono preda della della propaganda fascista
A questo punto della relazione chi avrà la pazienza di leggere gli atti troverà tutta la descrizione della
Crisi di guerra
Della crisi dei rapporti anche tra banca industria è stato no e dell'assunzione da parte dello Stato dell'onere
Del della
Riconversione
Industriale dell'onere di tutti i fallimenti di cui vi dovrei leggere i dati numerici marito ripeto oggi ha mangiato ben tre minuti in più di quello che di quelli che ho concesso agli altri
Che e in questo tipo di situazione che si colloca la parabola politica di
Amendola
La posizione di Amendola è stata decisamente filoni Tiana su tutte le scelte di politica economica fatte da niente quindi
Parlare di Amendola
Significa parlare di limiti
Si discosta invece da Nitti Amendola su un punto che non è di politica economica ma di politica istituzionale cioè Amendola a differenza di nicchia decisamente contrario al sistema proporzionale
E lì preconizza a differenza di ingenti che il sistema proporzionale avrebbe portato il Paese alla paralisi istituzionale va bene e lo avrebbe fortemente indebolito di fronte
Alle
Alle possibili
Uscite eversive no che lui lucidamente già aveva individuato nel diciannove nello stesso momento in cui si
Entrata
Era invece ad assolutamente dal
D'accordo sul Mitti sul problema della politica per il Mezzogiorno che su questo sposa completamente la linea Nitti Anna di industrializzazione
Possibile anche del Mezzogiorno del bisogno della tecnocrazia e comunque attenzione del bisogno di un intervento dello Stato forte in economia
Non è un liberista
Un uomo delle se fare
è un liberaldemocratico autentico che conosce molto bene i meccanismi e le necessità le esigenze e i pericoli di una
Società di massa era una mente lucidissima e il fascismo capiti che era una delle prime elementi che doveva spegnere
Grazie
Punto io
Riprendo le mie funzioni di passa parola fu
Di passa parola e chiedo se ci sono
Non so a che ora dopo dobbiamo chiudere
Comunque se c'è qualcuno che vuole rivolgere ai relatori qualche domanda diciamo uno o due domande a qualche relatore
Quindi
No no l'ordine lui dice di
Assessore
Da rimettere
E
Allora lo fa domani benissimo grazie a tutti e buonasera