Più libri più liberi 2016 - Presentazione del libro di Stefano Liberti "I signori del cibo" (Editore minimun fax)

Benvenuti
Mi sentite si sente funzionale no sì ok
Allora buon pomeriggio a tutti benvenuti sono molto contento
Di essere
In questa occasione a a presentare un libro che veramente molto bello
Stefano Liberti ha fatto qualcosa che si fa sempre di meno e in credo in in Italia
Per tante ragioni anche oggettive di mancanza di risorse cioè una
Un lavoro di inchiesta giornalistica
Che integra molteplici livelli
Che richiede risorse Stefano è stato anche capaci di ottenere le risorse per dedicare due anni della sua vita credo più o meno aggirare quattro continenti
E dare così concretezza
Ha una lavoro altrettanto importante di analisi dei dati dei flussi del mercato dell'industria alimentare diciamo così fatto più più a tavolino
Si è detto dopo la vittoria di Trump o l'hanno detto i grandi giornali americani che non avevano
Saputo prevedere quell'ondata
Di di voti a favore di di del candidato repubblicano e giornalismo è morto giornalismo rotto non siamo più capaci di capire la realtà dobbiamo tornare a sporcarsi le scarpe nel caso americano nel Midwest
De industrializzato e pieno di rabbia di disoccupazione che ha votato Trump
E forse questo problema che non riguarda soltanto i grandi giornali americani ma riguarda un po'tutta la narrazione giornalistica
Credo che per questa ragione in un Paese come il nostro dove il giornali non hanno le risorse economiche dei beni Orta invade Washington post
Che quindi con difficoltà potrebbero poi anche mandare qualcuno davvero per lungo tempo a verificare delle cose da fare delle inchieste ascoltare tutti protagonisti
E l'uscita in libreria e di un libro come questo volo ancor prima di affrontarne l'importanza del tema è da salutare con
CUP con grande soddisfazione soprattutto per chi magari giovane vuole accostarsi a questo mestiere si può ancora fare deponga a fare in questo modo non soltanto leggendo i grandi giornali stranieri leggendo i libri
E traducendo in italiano magari con qualche
Elemento di originalità
C'era dire che poi a fianco a Stefano Liberti saluto Alessandro volevo grande che
è un altro esempio di di questo modo di raccontare la realtà cito per esempio il suo libro la frontiera che in realtà è un racconto del
Di mare nostrum della frontiera d'acqua tra noi e il Nordafrica che in realtà si sviluppa più o meno nelle stesse modalità con un intreccio di
Vita sul campo Aol per lungo tempo quindi fatica a volte anche a rischio e poi
Capacità di analisi e di di di di lettura
Anche dei grandi fenomeni politici economici i signori del cibo perché è altrettanto oltre che per questa ragione diciamo così di cornice perché è fondamentale come
Finestra che si apre su un mondo per lo più ignorato perché noi siamo
In una situazione storica abbastanza compiti unica
Per la prima volta da un qualche decennio l'homo sapiens sta
No non pensa più al cibo come come prima preoccupazione quando si alza al mattino ancor più quando va a letto la sera no
Perlomeno una parte del globo e abitata da persone che possono permettersi il lusso di non preoccuparsene più o di non preoccuparsi più della propria sopravvivenza alimentare stanchi diminuendo il numero delle persone
Che muoiono di fame nelle zone più povere del pianeta questa è una grande conquista con le ricadute sociali importanti per esempio il fatto che non ci siano più persone soprattutto donne
Che dedicano gran parte del proprio tempo al cibo per la famiglia ma possono espletare e sviluppare le proprie potenzialità in modi diversi tanto per dirne una
Grande conquistano sereno se ne discuterà industria alimentare stessa dentro cui Stefano Liberti viaggia in questo libro è ciò che consente l'accesso a buon mercato agendi alimentari nutrienti
Che un tempo era un sogno anche per la gran parte degli italiani è quasi banale dire queste di conoscere questo
Quel che non si riconosce invece che però dietro questa facilità di accesso al cibo
C'è un lato oscuro una un enorme costo un costo in termini in primo luogo ambientali ma è un costo
Sociale politico economico di disgregazione di tessuti produttivi che hanno caratterizzato l'Occidente per quasi mezzo secolo per lo meno nel secondo dopoguerra
Stefano fa un viaggio straordinario viaggio in più tappe e dalla Cina al Mato Grosso in Brasile dagli Stati Uniti nella capitale della produzione del suino
Alla nostra stessa Europa a fino a fino giù a all'Africa occidentale seguendo le rotte di pescatori spagnoli che da dagli anni Cinquanta vanno a pescare i toni alti largo del Senegal
Questo percorso
E è veramente una
Un'occasione un'occasione da seguire perché a me personalmente ha fatto scoprire molte cose che non conoscevo
La domanda di fronte a quel lato oscuro dell'industria alimentare quel costo che dobbiamo pagare per l'accesso al cibo
Una domanda più importante
Questo costo è inevitabile è inevitabile che per compito mangiare carne in centinaia di milioni ormai miliardi di persone tutti i giorni
La carne debba essere allevata in condizioni che noi per lo più ignoriamo anche se stanno dietro il prodotto che a questi ha mosso per mercato in situazioni insostenibili
Mi riferisco ovviamente agli allevamenti intensivi dove
L'ENI mali vivono stipati in condizioni quasi inimmaginabili producendo malattie batteriche devono essere combattuti con sempre nuovi antibiotici settanta per cento gli antibiotici
Distribuiti in Italia sono semper per curare questi queste mappato logica degli animali stipate negli allevamenti intensivi tanto per dirne una farà bene alla ricerca probabilmente però non altrettanto a al tessuto sociale ed economico del nostro Paese
Altro fenomeno vedere su cui è il caso di interrogarsi it in termini di di costo che dobbiamo pagare
L'impatto ambientale l'impatto devastante di questi allevamenti intensivi e poi
L'industria alimentare delle deve organizzarsi davvero così come ce la racconta Stefano Stefano va entra nei gangli di un processo produttivo che è cambiato radicalmente negli ultimi vent'anni
Come siamo abituati a pensare che i i prosciutti le bistecche e il tonno che che che consumiamo siano il prodotto di una
Di un pulviscolo una rete di miliardi di produttori milioni migliaia di produttori nel mondo che poi mettono in commercio le proprie cose
Ebbene le cose stanno cambiando trustee che a mente pensate che un cito solo un numero del suo libro negli Stati Uniti di il mercato della carne di maiale che è il primo delle quattro dei quattro capitoli delle quattro parti in cui diviso il libro
Nel mille novecentonovantuno aveva una certa quota importante di piccoli produttori questo numero il numero dei piccoli produttori di carni di maiale se ridotto in meno di vent'anni del settanta per cento
Vuol dire che se prima erano dico facciamo cento il numero dei produttori di carne di carne suina oggi sono trenta come mai dal momento che il lungo la quantità di carne e più o meno la stessa
Perché bisogna guardare anche un altro dato cioè quelli che sono passati da una conduzione di produzione in autonomia
Al a ruolo di quasi dipendenti di una filiera che fatto talmente capo I cosiddetti signori del cibo cioè queste queste aziende sempre più grandi
Che producono in una logica accorto termine senza certo occuparsi dell'impatto ambientale del loro lavoro
E neppure della sostenibilità a lungo termine del loro business perché sono aziende locuste come la definisce anche Stefano aziende che fanno anche altro
Una richiede altre caratteristiche che Stefano indaga benissimo è la finanziarizzazione questo diritto e passo la parola ad Alessandro
La finanziarizzazione dell'industria alimentare dal due mila sette due mila otto quando esplodeva la grande bolla che la Lehman brado sconta già va il mondo intero
Chi detiene i grandi capitali quelli che si possono spostare con grande facilità e velocità Sarezzo conto del rischio crescente dell'investimento in titoli dell'investimento sulle piazze finanziarie
E ha cominciato a considerare quanto il cibo che di cui non si potrà mai fare a meno possa essere uno straordinario strumento per creare nuovo capitale
Il cibo il mercato nel cibo si è progressivamente spostato nel sotto il controllo
Di strutture che non sono più soltanto industrie del cibo ma sono strutture finanziarie che gestiscono ingenti capitali a loro fanno capo anche i meccanismi della produzione
Per la carne di maiale del tonno in scatola della soia e del pomodoro concentrato che sono i quattro alimenti sui quali Stefano si concentra
è un via dire che l'ho qui l'occasione oggi di ascoltarlo insieme ad Alessandro sarà anche quello di fare un po'di questo
Idealmente viaggio che ha fatto lui
In questi angoli del mondo tra l'altro raccontandolo anche con una narrativa molto bello libro molto lo leggero facile avvincente anche se vogliamo
Prima però interessata per la relazione di Alessandro le ho grande che come dicevo questo tipo di giornalismo che a me piace molto la la la praticato ed è uno dei pochi a conoscerlo molto bene in Italia
Grazie ma credo che nel libro ombre
Distefano Liberti ci sia e nel lavoro di Stefano Liberti che alla base di questo libro perché è evidente che un lavoro che dura da molti anni e che a che fare anche che attraverso i suoi libri precedenti
Credo ci sia una domanda molto semplice cioè come mettere un tentativo cioè semplice a definirsi molto complicato a farsi come mettere insieme i vari puntini
Quali puntini
La necessariamente questi puntini ti portano su scala globale parto dall'ultimo capitolo che parla del pomodoro
Credo che l'origine dell'interesse di Stefano abbiamo condiviso fatto un libro che si chiama uomini caporali qualche anno fa
Abbia a che fare con quello che è successo in questi anni nel sud Italia Italia il secondo produttore del mondo di pomodoro
Questo pomodoro per il quaranta per cento viene raccolto nel Tavoliere delle Puglie viene raccolto da chi da dieci quindici mila braccianti stranieri non c'è un solo italiano che raccoglie pomodoro
In condizioni di grave sfruttamento
Il caporalato
E ed è un pomodoro che non è pomodoro da insalata ma il pomodoro da trasformazione industriale
Abbiamo raccontato il caporalato almeno alcuni hanno provato a farlo abbiamo raccontato che cosa il degrado abitativo umano
Sanitario dei ghetti se ci sono dieci quindici mila persone che raccolgo il pomodoro beh uno va a Rignano Garganico che un posto non tanto lontano da da San Severo nel nord della Puglia
E vede che c'è una bidonville e dove vivono e quand'è raccolta duemila persone in condizioni del tutto fuori tema peggio che in Africa come dicono gli stessi abitanti lavoratori africani che in quel detto ci vivono
Creando appunto una società che è il rovescio dei dei Paesi limitrofi ed retto appunto da quelle regole di radicale sfruttamento
Bene noi quello non noi insomma pochi che l'hanno fatto Stefano tra questi da molti anni
Quello sfruttamento si è provato a raccontarlo ci ha provato a raccontarlo come funziona il sistema del caporalato quante lampada giornaliera più o meno quindi dieci quindici euro considerando i soldi che vengono sottratti dal caporale per il trasporto nei campi
Per le varie forme di molti dipendenza che si creano
Quali sono le violenze insite in quel sistema
E vero la domanda chiave ma perché si determina tutto questo
Una delle cause perché si determina
Faccio subito un inciso queste cause non giustificano il ricorso dei produttori ai caporali alla violenza del caporalato sia chiaro
Ma una delle cause economiche che determina tutto questo e il fatto che il costo del pomodoro e sostanzialmente bloccato dal mille novecentottantasette ad oggi
Cioè il prezzo del pomodoro mente tutto il mondo cambiava e cadeva il muro di Berlino è ancora fermo a quanto costava trent'anni fa
Perché si determina tutto questo in un'economia globale questa e la domanda
Qual è la strozzatura che si crea a monte
Perché poi a valle ci sono dei produttori per produttori intendo chi è proprietario di quei campi di pomodoro o in affitto come proprietà diretta che organizza la raccolta e che deve stare sul mercato
E ahimè per stare nel mercato sul mercato in gran parte deve ricorrere a queste forme neo schiavitù di perché si hanno non ce la si fa
Chi è responsabile di tutto questo questa è la domanda ed è una domanda talmente chiave radicale che ci permette di dire che sì va bene il Parlamento ha approvato un mese fa la legge sul caporalato
Che definisce che cos'è il reato di caporalato ed estende la responsabilità del caporalato anche le aziende che se ne servono
Una legge importante va vista si viene applicata eccetera eccetera ma la domanda quello strumento normativo repressivo e capace di incidere su una struttura del mercato del pomodoro Ken mondiale
Al di là della responsabilità individuali di chi ricorre la violenza
Menno questo il punto eh
Non è il altrettanto non è il punto che lo capiamo leggendo l'ultimo capitolo del libro di Stefano che forse il primo capitolo che ha scritto comunque quello che ha mosso l'ha scritto all'interno di un tempo
Sulla su come funziona il mercato del pomodoro a livello mondiale e c'è una storia passi da da manuale ecco perché per il giornalismo di inchiesta spesso incontra delle storie che se uno le inventarsi sarebbero del tutto troppo e però esistono
In provincia di Foggia c'è un posto vicino Borgo Libertà che si chiama ghetto Ghana
Perché si chiama detto Ghana perché è una bidonville abitata quasi interamente da ghanesi vittime di caporali che io non li da Dan cioè c'è un nucleo storico di cento duecento persone che sta lì almeno dieci anni e quando è tempo di raccolta si estende
Fino a a superare le mille mille duecento unità e sono quasi tutti Canesi perché c'è anche una differente una differenziazione etnica nei vari ghetti di Putignano
L'altro giorno se incendiare il ghetto dei bulgari ed è morto un ragazzo bene chi civili ha detto frana come racconta Stefano di Bertin questo libro vivono e questa sembrerebbe una storia inventata ma inventata nonne
Dei braccianti ghanesi che raccoglievano il pomodoro anche in Ghana
Che raccogliamo il pomodoro fresco in Ghana e quel mercato è stato distribuito inizialmente perché il Ghana cominciato ad imporre a ad importare arriverà ad imporre l'importazione di concentrato italiano
Cioè un intero sistema e comodo Oro ghanese
è andato letteralmente a gambe all'aria perché a un certo punto è cresciuta la domanda di pomodoro di trasformazione e quello è stato importato dall'Italia in un secondo momento dal concentrato cinese
E quelle persone lì quei lavoratori vengono in Italia a raccogliere il pomodoro che non possono più raccogliere in Ghana ecco basta sta contare questa storia
Per capire quanto
Sia innanzitutto assurde le frasi tipo aiutiamoli a casa loro rimandiamo l'indietro il problema ci levano il lavoro eccetera eccetera ma quanto ossia
Non c'è stata su scala globale il fondamento di questa questione
E Stefàno racconta tutto questo
Come come ogni buon inchiesta attori buoni reporter non viene non partendo contanti preconcetti
Mandando sul campo raccontando la storia per quello che anche nella sua complessità perché è vero che
Come dire tante di queste storie ci dicono che siamo in un mondo dominato da un mio colonialismo
E però presta leggendo il libro di Stefano si capisce che spesso un aspetto come dire una spiegazione troppo semplicistica troppo ideologica perché dico questo perché poi quando uno gira l'Africa
In realtà vede che non è un monolite ci sono blocchi di interesse che a cui questo andazzo conviene e altri che invece propone ad opporsi
Radicalmente la storia l'altro capitolo del libro che ha che fare con l'industria mondiale del tonno
E ci dice chiaramente come i mari PESC così del tonno perni marine europea in particolare quelle italiane spagnole e via via si sono è stata si stanno esaurendo e quindi si è andato a pescare il tonno davanti alle coste del Senegal
Questo come dire l'ha fatto non solo nell'interesse della grande distribuzione del tonno cosa che è così ma ovviamente gli stessi pescatori della Spagna l'ho visto né di interesse
Perché sia così quello che voglio dire che c'è uno guarda l'industria del cibo su scala mondiale come fa Stefano vede un mondo che cambia rapidissimamente
Cioè nell'arco di dieci vent'anni ci sono
Mondi che si creano in mondi che si distruggono comunità di lavoro perché si tratta poi di questo molte volte che si trasformano per restare sul mercato
E comunità di lavoro e quindi di vita che vengono marziana mente letteralmente distrutte dissolte nell'aria
Però per capire tutto questo è opportuno mettere insieme i puntini cioè tracciare una linea fra i vari puntini ed è quello che fa Stefàno perché punto come tornando alla questione del pomodoro ogni visione
Del mercato globale che si concentra oggi sul solo Tavoliere delle Puglie
è radicalmente mio perché non tiene conto di tutti questi passaggi andare nel Ganna e andare non solo appunto nel Paese da cui vengono quelli che in parte Puglia raccolgono il pomodoro oggi nella nelle nel sud Italia
Ma a che fare con quello che uno dei luoghi centrali
Delle della trasformazione del mondo agricolo globale
Un'ultima cosa e concludo in questo libro si parla molto disciplina
Le pagine dedicate alla Cina sono impressionanti Pietro diceva prima
Si apre con il racconto del mercato del maiale beh c'è una scena apocalittica però reale del più grande mattatoio del mondo in Cina prato c'è questo dato impressionante che ho preso di questo libro che è la metà dei suini
Al mondo vivono in Cina cioè in Cina su un miliardo e trecento milioni di esseri umani ci sono settecento milioni di suini
Teoricamente stanno lì per essere ammazzati e trasformati in carne per il mercato mondiale i numeri sono importanti perché qualche cioè se i numeri hanno questa dimensione definiscono quella per la trasformazione radicale del mondo e non solo radicale dell'economia
E però come dicevo Chieti questi numeri la Cina nel mondo che si sta definendo occupa un ruolo determinante occupa un ruolo determinante in al minimo tutti di
In tutte le le filiere del cibo che pure acconti la soia il maiale il pomodoro occupa un ruolo determinante rispetto all'Africa copisti ma dicevo
E l'espressione neocolonialismo è un'espressione che che dice alcune cose ma tante altre non ne dice perché nella definizione multipolare del mondo
Bensì c'è l'Europa ci sono gli Stati Uniti ma la Cina ha un peso imperiale molto forte oggi e anche nella ristrutturazione del mondo del suo rapporto di forza ecco seguendo il cibo e seguendo le filiere del cibo Stefano riesce
Nell'operazione di scoperchiare un vaso di Pandora logge diversamente levare il bello e trasforma e farci vedere il mondo per quello che che è un mondo brutale insomma sono brutali rapporti di forza
Sono brutali le condizioni di vita di lavoro ed è cosa non secondaria brutale anche quello che mangiamo e finisce sulle nostre tavole
Grazie mille grazie a tutti voi grazie mi fa molto piacere essere qui con Pietro ecco Alessandro prima perché
Diciamo siamo amici esso compagni di avventura e varie compiuto abbia fatto la mia presentazione di questo libro a Ferrara non affollatissimo chiostro
Altra sia internazionale l'Alessandro ce la facciamo ormai da quanto quindici anni forse fra
Fatto varie cose insieme quindi mi fa molto piacere mire condividere questo momento con loro con voi naturalmente
Io cercherò di molte cose sono già state dette su questo libro cercherò in qualche modo di
Rispondere a qualcuna delle
Sollecitazioni che sono emerse da
Dagli interventi di pietra Alessandro io come dicevi come come si è detto ho cercato di ricostruire il funzionamento del sistema agro industriale il sistema alimentare globalizzato inseguendo la filiera alimentare di quattro prodotti
Che sono la carne di maiale la soia il torni scavato del pomodoro concentrato
Perché di conseguendo questa filiera perché o meglio ricostruendo questa filiera a partire da il suo elemento dal fu anello finale cioè lo scaffale del supermercato
Quando un ente a Mosca fare supermercato diciamo
Non non sappiamo nulla
Dell'origine del della materia prima di processi industriali di tutto quello che ha attraversato e che è dovuto e e che è stato attraversato dal cibo che noi compriamo e consumiamo
L'unica cosa che percepiamo per lo più il prezzo a cui questo prodotto viene
Ci viene fornito
Quindi quello che ho provato a fare io in questo libro questi autoprodotti è ricostruire chi rincorre questa filiera all'incontrario cioè a partire dallo scaffale andando giù giù
Fino hai ai campi in cui prodotti vengono coltivati agli allevamenti in cui gli animali
Vengono allevati ed è stato interessante Pietro apro una parentesi tu dici il punto col dove la carne allevata perché non parliamo più di animale navi carne idee i mari dove appunto i tonni e io ho seguito io sono sono pescati e via dicendo è questo cammino a ritroso effettivamente mi ha portato avanti
Hai ai quattro angoli del pianeta perché ormai abbiamo possiamo alimentare che è molto globalizzato in cui
Le merci le derrate alimentari le materie prime si spostano da una parte all'altra del globo inseguendo diciamo dei movimenti che
Sono apparentemente del tutto irrazionali ma che di fatto rispondono ad una logica che la logica del
Della massimazione dei profitti per coloro i quali controllano queste filiere io devo dire che nel
Ricostruire queste quattro filiere che punte che ho scelto questi prodotti perché
Secondo me erano rappresentativi della diciamo della dieta di gran parte volesse mondiale sicuramente diciamo da parte di mondo che ci che ci riguarda e ho scelto un tipo di carne un
Un prodotto ittico un tonno intorno una un ortaggio un le curve
Ho venti potevo scegliere altre una scelta diciamo del tutto personale parte arbitraria
Quello che diciamo
Unisce tutte le filiere che secondo me ingenerare un discorso sul sistema agroalimentare come funziona oggi sono alcuni elementi che sono stati accennati anche prima il primo è
L'estrema concentrazione
Tutti questi tutti questi prodotti sono contro la commercializzazione di questi prodotti la produzione
E e la trasformazione frotte di sono di fatto contro ed a pochissimi grandi gruppi tre o quattro in un regime di oligopolio che quindi determinano anch'io i metodi con cui si con cui questi vengono vengono prodotti
Il pomodoro nel Tavoliere delle Puglie prodotto e poi viene trasformato e viene venduto a quella acque a quei prezzi lì che si dicevano che sono otto centesimi al chilo
Secondo contratto e quest'anno che lo stesso di quanto si vendeva nel mille novecentottanta perché di fatto il pomodoro su scala globale venduto da pochissimi grandi gruppi il prodotto trasformato da pochi grandi gruppi che impongono schiacciano tutte le filiere verso
Verso il basso il il secondo elemento è per cui appunto delle distanze questi questi questi cibi percorrono
Il terzo secondo me
Persino più interessante il tema dell'omologazione della standardizzazione nel momento in cui questi sono dei prodotti
Merce sono comode Tris come si dice in inglese vengono prodotti nello stesso modo in tutto il mondo e sono uguali in tutto il mondo io visitando i mattatori in Cina
Mattatore che descrive che dischi Alessandro mettono in apertura del libro ho visto in questi matto dei non ci sono le razze di suini cinesi che sono molto diverse da quelle nostre
E cioè rivali civici tubini neri forse qualcuno di voi ha visto ma vengono allevati esattamente gli stessi suini che sono stati allevati Nordamerica e in Europa occidentale perché
Il processo di adattamento delle razze genetiche per quel tipo di di allevamento c'è però l'evento in concentrazione capannoni
è stato mutuato pari pari dai cinesi che ci sono arrivati dopo con quelle dimensioni e diciamo dopo
I quali ho ritenuto più opportuno e più logico
Importare le razze nostre piuttosto che adottare razze loro quindi abbiamo diciamo per riassumere e poi diciamo queste questi milioni di IVA Yali sono in Cina settecento milioni ovviamente non sono
Non si aggirano per le strade dei villaggi cinesi ma sono tutte concentrate voi capannoni e quindi devono essere alimentati con
Mangimi con milioni di tonnellate di
Mai se bisogna che vengono importati dall'altra parte del mondo e segnatamente dal
Dalla dal Sudamerica dal Brasile quindi noi sostanzialmente quello che abbiamo quello che per descrivere brevemente tutto questo movimento ne abbiamo milioni di
Cioè maiali nordamericani che viaggia verso la Cina per essere chiusi nei capannoni
Perché questo poi successe al momento in cui liberata rito genetico devi importare razzo dall'esterno Emilio ritornerà lei soglia che si spostano dal Brasile attraverso otto il Brasile attraverso l'Oceano Atlantico e fa il Canale di Panama l'Oceano Pacifico e arrivare in Cina
Per dar da mangiare ai maiali cinesi me di queste distanze assurde in qualche modo e razionali per produrre quello che identico ormai in
In tutto il mondo il quarto elemento o forse il quinto son Thomson perso il eh l'elemento nuovo a cui accennava a Pietro cioè la finanza la grande finanza che
E aggressivamente e in modo molto pervasivo ha cominciato ad investire il settore alimentare a partire dal due mila sette
Perché nel momento in cui è crollato come nodo il mercato azionario classico il mercato immobiliare negli Stati Uniti il diciamo il capitalismo speculativo e carisma il capitalismo finanziario ha cominciato a
Modificare le proprie
Ciò che obiettivi e comincia a spostarsi verso un settore che riteneva più sicuro più sicuro perché e quindi a investire nella questione delle terre e poi in tutta la catena alimentare
Più sicuro perché come diceva Pietro elaborazione mondo epurazione cresce
Tutti noi continuerò mangiare non altro peraltro scambiano le Federalimentari diciamo di parti importanti del pianeta appunto i cinesi e quindi un investimento in quei in quei settori lì
Garantisce degli utili maggiori e persino più sicuri degli investimenti nel mercato azionario Graffeo il l'industrializzazione della carne della degli allevamenti intensivi di suini
In Cina è stata molto sostenuto dal Governo cinese ma è stata anche fatta grazie a capitale speculativo non entri proveniente dalle banche commerciali nordamericane Goldman Sachs ha investito fortissimamente questo vettore proprio perché
Ha potuto ottenere dei ritorni notevole la perché questo
Diciamo è negativo perché poi uno debordanti dire va bene come va il mondo no e quindi venuti
è negativo perché secondo me quelle che io definisco delle aziende locus sta hanno queste grandi aziende molto addentellato e con la finanza hanno un atteggiamento rispetto ai mezzi di produzione
Rispetto all'ambiente in cui ci si muovono e dovrebbero riprodursi diciamo hanno un atteggiamento di tipo già è un approccio di tipo estrattivo ce lo trattano proprio come se fosse una una
Dire un giacimento di petrolio una miniera d'Oro cioè estraggono tutto il possibile poi si spostano e cioè il loro obiettivo è quello di garantire il massimo numero di utilità ripartizione dei utile agli azionisti che poi è l'obiettivo primario di un'azienda dinanzi ad un gruppo finanziario
Piuttosto che
Quello di
Invece appunto garantire la rigenerazione dell'ambiente e quindi anche la continuazione del del proprio business perché questo poi il punto quando vedi
Questi enormi aziende che fanno utili notevoli
Capisce dove questi utili realtà o la loro prospettiva di azione eh cinque dieci anni perché poi non si pongono neanche il problema il torna a caso ha sovente emblematico perché tutta l'industria di dice
Che l'anno scorso sale le scale cinque mila tonnellate di di tonni
Tutte le industrie chiunque occupi chiunque parli ti dicono se continuiamo così il tono finirà questa gravemente l'ultima generazione che che consuma tonno in scatola con questa diciamo con questa frequenza o questa possibilità
Eppure si continua a fare
Finché non cioè si va dritti contro un muro senza cercare un meccanismo di autoregolamentazione un meccanismo di
Di
Di di sostenibilità
Questi diciamo sono gli elementi che io ho riscontrato che poi racconto per attraverso la faccio molto teoriche era sta libro libro di incontri di persone che un cui ho parlato di situazioni in cui mi son trovato alcune diciamo che
Alcune più divertenti di altro insomma è un grande è un grande viaggio è un grande viaggio nel quale ho cercato come diceva giustamente restando di unire i puntini e non è stato molto facile
Perché appunto io ho scritto su progetto che avuto il supporto di una fondazione che mi ha anche la Fondazione stabile ma anche mi ha consentito poi di
Di fare tutti questi viaggi praticamente per tutto il due mila quindici e quindi di girare
Per tutti questi Paesi diciamo prima e anche stando ci a lungo
E poi dal momento che tutte queste filiere però sintesi incrociavano tra loro perché appunto la Cina è presente in tutte queste filiere altri Paesi
Anche in realtà io non ho potuto scrivere libro finché non ho figli dove si viaggi mi son trovato alla fine di con questa enorme mole di lavoro a cercare di unire i puntini
Ho provato a farlo spero di esserci riuscito e unire questo Pontina è stato qualcosa di estremamente
E una sfida gigantesca dal punto di vista professionale che ho cercato di di fare nei in tutto diciamo la metà dell'anno alla fine dell'anno scorso e poi la metà di quest'anno il
Mi fa piacere diciamo che restando parla del
Del del Tavoliere delle Puglie parla delle dell'incontro che ha avuto che avuto lì perché in effetti forse quelle stato l'inizio di tutto erano più di
Era più di tre anni fa ormai era nel due mila e
Tredici se non sbaglio moderato e come
E stavo facendo una un diciamo un un lavoro abbastanza classi o sulle condizioni di lavoro del
Nei campi della Puglia quel fondo cioè che non stranieri amico non se ne è che atto dato il lo sciopero dei braccianti Puglia dei braccianti africani in Puglia
Quell'anno e che è un po'ha portato l'attenzione sul caporalato ma
Verso mentre siamo lì e facciamo questo lavoro nel ghetto che hanno un certo punto io non sapevo non sapevo neanche che il Ghana fosse un produttore di di pomodori e parlando con una con un signore un trentenne un giovane uomo
Il ghanese male tema qui comunque raccogliere pomodori diversamente da come si fa più danno voi
E tutto ma anche senso egli appunto mi ha raccontato che non li strappiamo cioè noi loro la casa nostra li strappano dal terreno mentre e li mettono i cassonetti quintali mentre in Ghana si usa raccogliere una una metri necessiti e venderli e da lì è nato tutto
Toma quindi tu e io dice io facevo prima il produttore di di pomodori indiano posso più fare perché
Purtroppo non c'è più mercato e da quella perché poi da quella suggestione lì appunto sono andato in Ghana
A vedere dove non si produce più pomodoro sono dati in Cina dove invece si produce tantissimo il pomodoro che poi arriva anche in aprile insieme al pomodoro italiano insomma alla fine per dire
Il il giornalismo e poi anche questo sono anche incontri casuali che che hai lavorando su terreni non contando persone
Suggestioni idee che ti vengono
E via dicendo io
Lo sono avanti all'infinito a raccontare i del comunismo
Devo dire sulla anziché una parola solo sulla Cina e poi magari parlate voi oppure sentiamo dal pubblico
La Cina
E quello che fa la grande differenza perché sono numeri giganteschi che si muovono e sono
E diciamo una potenza di fuoco affari poderosa manovra o i settecento mila di maiali ovviamente parliamo di milioni distogliere a mangiare i
Quantità incommensurabili di scarti da da smaltire
E quindi quando parliamo di la Cina fino a Milano centonovanta non produceva pomodoro adesso è il resti diventato quest'anno il terzo ma sempre su del secondo trasformatori pomodoro
Del mondo proprio perché a un certo punto ha visto che poteva fare business producendo un un prodotto che non viene consumato internamente perché il concentrato pomodoro non viene consumato minimamente in Cina viene tutto esportato perché tutto il mondo e anche
Come è noto anche in Italia per essere trasformato quindi secondo me
Una riflessione su quello che sta succedendo è importante ed è una questione sulla Cina e importante e ma soprattutto la riflessione che veramente poi chiudo su la rapidità con cui questo processo si sta muovendo perché tutto quello che ho visto io
Homo gran parte ho visto che qualcosa sta succedendo sotto i nostri occhi se associando velocissimamente negli ultimi anni
Se voi pensate appunto come dicevo prima la Cina non produceva pomodoro fino al mio centonovanta
Il il Mato grosso modo io sono andato via questo Stato nel del nell'Estremo Occidente del Brasile che si chiama Mato Grosso vero foresta spessa in brasiliani in portoghese ma che in realtà è una spianata di coltivazioni di soia
E di mais fino hai primi anni Ottanta era foresta
Poiché è successo che dei pionieri si sono sono letteralmente andati lì l'hanno colonizzato calandosi letteralmente col paracadute
E all'inizio ad aprirsi delle delle delle piste col machete per far atterrare ieri e poi adesso ci sono delle degli dei dei centri anche molto ricchi ovviamente
Incentivi che il Brasile cittadine con cinquanta mila cento mila abitanti che però sono nate quando vai a vedere fondato nel mille novecentottantadue
è un atto di uranio centottantasette
Quindi diciamo tutto quello che sta succedendo diciamo è appartiene ad un
Al tracciato storico molto limitato molti che si sta muovendo però non lo cita notevole e sul quale secondo me ed è forse quella ragione anche costitutori percepissero consapevolezza
Pochissima sono si sa molto poco io personalmente non sapevo nulla diciamo tutto quello che ho visto un sapevo molto poco tuttologo visto prima di andare a fare questi viaggi e poi
Di fare le ricerche per il libro
E non sa molto non si sa nulla per proprio per quello dicevo all'inizio di tutta questa lunga
Di questo lungo discorso e perché io consumatore di fatto non venga informato su questo e non perché non
Perché questo non è previsto e però anche in parte perché io in parte non lo richiedo perché ebbi io credo che e quello che poi dico sempre vado in giro che sia necessario movimento di consapevolezza ma se il consumatore
E di
Trasparenza dalla filiera non tanto come concessione da parte dei dei legislatori
Perché poi adesso quando deve vedere etichette che per lo più sono incomprensibili sono diciamo un negoziato fra l'industria non vuole dire nulla legislatore che cerca di far dire qualcosa all'industria io credo che sia importante che il consumatore si mette il cittadino purché il consumatore lo Stato le anche
Persino la brutta parola ciò il cittadino faccia sentire la suo la sua voce e dica ma io voglio sapere e lo faccia sentire con il lo strumento che ha cioè portafoglio la scelta la scelta consapevole
E imponga quindi
Una un tipo di filiera trasparente che tenga conto di tutti i processi che tenute tutta la filiera e quindi di quello che dicevo io cioè del come viene prodotto dove viene prodotto come viene trasformato da chi
E via dicendo che questo sia
Una sfida importante per le manco ritroviamo
E quindi spero che
Diciamo i prossimi anni ci diranno se questa sia sarà raccolta oppure no grazie
Forse c'è il tempo perché io Lassandro diciamo un altro paio di cose e poi magari apriamo anche un mostro altre di di interazione con voi io volevo solo dire un paio di un paio di cose la prima è che
Questa accelerazione degli ultimi anni dell'industria del cibo è raccontata da Stefano
Nei termini di una sfida epocale che dobbiamo affrontare tutti perché siamo davvero arrivati all'orlo di un precipizio
Cioè il lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo e ancor più dell'uomo sulle cose cibo compreso forse esiste da quando esiste l'uomo
Ma quel salto di qualità
Nella organizzazione verticistica e predatoria dell'industria alimentare che si è innescato soprattutto a partire dal due mila sette del due mila otto
è davvero qualcosa di inedito e che deve di svegliarci tutti perché soprattutto sta dietro ciò che ciascuno di noi inserisce nel proprio corpo quotidianamente
Stefano lo fa molto bene queste orde anche credo il modo per rispondere
Ha un'altra critica che lui prende in considerazione che è fondamentale
Ogni qual volta si ragionerà sui problemi dell'industria alimentare e cioè quel che peraltro dicevo all'inizio l'industrializzazione del cibo ha consentito
Di diffondere cibo ad alto contenuto calorico proteico a centinaia non milioni forse miliardi di persone cosa prima
Soltanto
Sognata Dada dai più dai più ottimisti quindi
C'è chi per esempio bolla tutte le critiche nei confronti dell'industria alimentare come minimo espressa di una storica britannica il lucidissimo culinario no lo diremo alimentare e come se fosse semplicemente la reazione un po'snobbistica ed elitaria di una parte di Occidente che si può dirittura permettere il lusso di mettere in crisi
Questo meccanismo produttivo per tornare alla qualità questa questo è un
è un nodo critico fondamentale e Stefano lo affronta sarà anche interessante sapere cosa ne pensate voi
Un paio di riflessioni da lettore che aggiungo per invogliati ancor di più a leggerlo se non l'avete già fatto è oltre che un piccolo trattato sulla globalizzazione
In concreto che mette insieme i contadini migranti di origini italiane che spiano nel Mato Grosso e creano città ex novo
Per creare il cibo a quei settecento milioni di maiali che stanno in Cina in un triangolo che unisce poi gli Stati Uniti dove le grandi in due la più grande induce data acquistata Resinelli
è favoloso
E tutto questo triangolo fatto poni persone concrete che Stefano incontra e anche aneddoti interessanti che raccontano anche le sfaccettature diverse dentro il processo di omogeneizzazione che la globalizzazione
è interessante vedere cosa succede in Cina dove per esempio dico due cose il mercato del suino cinese che è ormai padrone anche della Smit file che è la più grande impresa americana dov'è nato tutto
Non cinesi già il brand
Perché
E si fa quasi finta ancora che quelli della Smit sudamericana semi proprietari perché questo gioco questo marchingegno
Perché anche in Cina per rendere e favorire il marketing e la vendita di prodotti difatti a base di suino è importante mantenere quella patina americana quell'America un guaio guai se venduto anche attraverso una salsiccia
Perché attrae di più il giovane
Diciamo così della classe emergente cinese molto interessante questo discorso così come interessante
La dice diverso comportamento dei dell'industria cinese gli arriva quasi vertici di quella cinese
Perché sono più aperti nei confronti del giornalismo d'inchiesta non ne vedono il timore laddove invece lui quando fa richiesta di incontrare i top management della Smit di altre industrie
Ed alimentari americani si riceve risposta soltanto delle e-mail con dei video e niente di più perché quelli giornalisti non li vogliono neppure nelle vicinanze
è molto interessante anche rispetto ovviamente ha al diverso ruolo che il giornalismo come cane da guardia della democrazia non è ancora
Gioca in America ed evidentemente non in Cina per cui è ancora oggi meno tenuto non lo so se questo è il punto però è molto bello
Storie anche belle cioè noi scopriamo che alla base dell'industria del tonno dello sfruttamento del tonno
Che ci pare un qualcosa di orribile da detestare ci sono però delle storie personali straordinarie romantiche assolutamente letterarie come quelle di
Queste flotte di pescatori dei Paesi baltici che negli anni Cinquanta con un eroismo
Ah alla mentre io salpa Avano e scendevano facciano tutto il giro scendevano fino davanti alle costole Senegal rischiando la vita
Per pescare da quelle parti lì è il la nostra abitudine andare a pescare tonno lì nasce da quel settore anche molto belle fatte di persone in carne ed ossa che per esempio
Stefano incontra in una vera e propria Betto laccio di un paesino dei Paesi Bassi di cui non mi ricordo che il nome ma è molto bella quella storia come dire si intrecciano tanti piani di continuo in questo libro
Lascio la palla D'Alessandro dicendo soltanto che il punto fondamentale poi quello che tocca Stefano alla fine ha toccato adesso nel suo intervento il ruolo nostro dei consumatori
Ok bisogno di trasparenza che a volte però sembra sempre un bisogno di un'élite intellettuale perché gli altri non ci hanno tempo non c'hanno gli strumenti per andare a indagare cosa c'è dietro l'etichetta di una scatoletta di tonno di una barattolo di pomodoro
Il punto è però che con il consumo critico le cose possono anche cambiare si può addirittura intercettare INPS e influire l'andamento di questa industria c'è una storia
Non mi ricordo se lei si dai dai dai raccontata più volte di di cosa è successa la vendita del tonno in scatola negli Stati Uniti complice una campagna che raccontava agli americani
Quanti delfini innocenti venivano uccisi a causa della pesca massiva di tonno
Questa cosa toccato un nervo sensibile del consumatore americano
Che ha reagito come comprando né di meno evidentemente punendo quel metodo di raccolta e di pesca e di pesca del tonno come a dire il compito la sensibilità del consumatore non è una variabile ormai irrilevante
Si tratta di saperla risvegliare ovviamente
Con gli strumenti della conoscenza e non soltanto diffondendo sei che
Fascia metro ma con storie vere con con criticità vere verificabile Alessandro
Non abbiamo dieci minuti per cui
Vorrei fare delle domande a Stefano individuando quelli che sono anche i nodi critici emersi da questa discussione la prima la questione del del lavoro e la difficoltà di mettere insieme i lavoratori su scala globale perché appunto il punto è che
Quei lavoratori che stanno nel mega metta mattatoio in Cina quel lavoro lo vogliono che se lo vogliono tenere stretto non sono pronti a metterlo in discussione
E questa è la prima anche perché quel lavoro gli ha fatto uscire da una povertà ancora peggiore benché sia lavoro alienato e questa è la prima
Prima come dire domanda sul tappeto la seconda critica affrontata anche in questi anni in Italia
è importante il consumo sono importanti le battaglie del consumo critico ma non possiamo negare che questa riflessione la fanno anche le multinazionali
Il modo in cui è stato gestito il biologico in questi anni cioè ci dice che la risposta da parte delle multinazionali è stato molto più rapida di quanto non fosse l'estendersi delle campagne per un consumo critico
E questa è la seconda questione quelli è dirimente su cui vorrei Catherine
Intervenissi la terza questione
Anch'io penso con Pietro che questo è uno straordinario questo libro copra contiene una straordinaria carrellata di personaggi perché ci sono il vero che lui gli americani e gli europei non raggiunge l'ho piacere aggiungervi vedi apicali però spesso ci sono anche dei
Dei livelli intermedi insomma dei broker dei
Assolutamente dei nazisti per intenderci no che figurano le pagine di questo libro però ci sono anche
Delle figure che resistono e non solo resistono quelli sindacalista quello che riflette sul consumo critico ma anche penso credo sia nel capitolo della soia quel sostituto procuratore brasiliano che sembra davvero c'è uno che prova difendere un'idea di Stato di legalità quando tutto sembra ormai essere andato molto molto avanti e quel molto molto avanti a che fare con lo stato dell'economia mondiale lo stato delle
E delle pessime dare perché la terza questione su cui volevo riflettere appunto
Forse non è un caso che stiamo parlando di consumo molto più di lavoro e quasi mai di istituzioni internazionali perché ci sembra quasi illusorio pensare che le istituzioni internazionali possano fare pressioni su questo stato di cose
Sì così poi tre domande
En passant prove non abbiamo mai usato la parola politica sindacali non so se venisse qui contro
Sì mettiamo pure questo dato brevissimamente proprio essere breve
Quarantacinque minuti penso di poter rispondere no scherzo stesso dall'altra
Uno
Pietro
In Cina
Nuove
Che
Pronto ecco ma il
Ripeto
Dico in Cina ho trovato una fascia di accesso a informazioni persone
Situazioni che non ho trovato minimamente nel nostro modo Centa nel senso puro visitare mattatori io veramente intensivi o i magari sono chiusi in gabbia
Approverà col viceministro delegato di questa media industria che è la prima industria produttrice del mondo il mondo di carne di suino
E questo in parte perché avevo un'ottima TFR interprete che aveva una capacità di convincere le persone innata ma in parte perché
Per loro era un po'motivo di vanto questa cosa riduzione su sei del della degli allevamenti e della ed era tra carne che quindi si faceva vedere volentieri a a un pure non capivano bene sposava vedere questo
Questo allevamento mi seguiva c'era c'era il capo delle lavamento con il dirigente locale il Partito comunista e chiaramente
Stavano lì che parlano tra loro ridevano chiaramente rilevano di me Rita però mi diceva per i giovani stavo dicendo no aborrito Noseda
Palesemente ridevano Dio ti facevo domande assurde sulla quantità di soglia che consumavano questi maiali il Inesi che fa domande molto tecniche non spiegavano perché qualcuno è dovuto venire da
Dall'Europa per chiedere loro queste cose che secondo loro era di nessuno in erano di nessun interesse per me invece lo erano
Quindi in Cina paradossalmente sono Anderson ricentrare laddove non si entra invece molto difficile quasi impossibile per un giornalista entrambe chiaramente intensivi
In Europa nordamericano giacigli andar di notte scavalcando il facendolo di nascosto come molti peraltro fanno
Il
Rispetto diciamo alle tre questioni che sono emersi e la la capacità delle
Del consumatore di fare del cittadino di fare delle delle campagne io io ci credo molto nella prossima del consumo critico
La la storia dei delfini sintomatica in negli Stati Uniti è talmente sintomatica che persino ed esiste adesso nel pensione scatole Titone col siamo noi
Che è un'altra specie che sto rovine gialle non ero d'accordo
E che viene pescato altrove riarrestato in luoghi dove il le specie non non viaggiano con i delfini
E quindi diciamo questo rischio non esiste però sulle scale dono villeggiare c'è scritto del sesta perché è talmente diventato una cosa diciamo globale che
Che per assicurare il dell'acquirente lo mettono anche se diciamo non avrebbe non avrebbe senso la campagna sull'olio da palma l'accenno solo brevissimamente però è un altro caso di scuola al di là di quello che noi possiamo pensare
Paci sono varie scuole però è un caso di scuola perché una campagna che è nata su sollecitazione ambientali
Perché effettivamente le le piantagioni vanno salutismo scavando di Bormio l'Indonesia Malesia
Ed è poi andata su temi di carattere sanitario ha convinto il il cittadino che dovevano fa male e l'industria
E si è dovuto adeguare ormai l'Italia è diventato il primo Paese Palmizi privi di del mondo o eccetto la Nutella che non può fare a meno Della Palma e che quindi fa
I convegni difendendo la Palma il loro la locuzione etica però in generale lo da Palma non non non è non fa più parte dei nostri
I nostri limiti quindi io credo che sia possibile un consumo critico sia possibile anche influenzare vere le industrie sul lavoro io
Sono molto d'accordo infatti io pendolo scrivo pure un certo punto
Tende a rifiutare quelle diciamo le caratterizzazioni per cui presente gli stessi lavoratori dell'est Europa o africani che lavorano in Puglia sono degli schiavi in realtà sono due persone che lavorano in condizioni di estremo sfruttamento
Ma che però non sono costretta a farlo fisicamente diciamo da parte di una
Di quello che mai un sottoproletariato mondiale e c'è una classe mondiale e che la stessa che io ho visto in
L'arte e ho visto in Cina piantare a mano le piantine pomodori nelle nei campi cinese o quelli che lavorano i mattatori
Il West Virginia negli Stati Uniti e che sono sottomessi a delle reale delle regole contrattuali a dello a uno sfruttamento che ormai diventata
La loro team sono loro vita per cui sono
Ed è questo diciamogli ed è questo che c'è su cui sono c'è poca consapevolezza che c'è una classe mondiale di lavoratori per sfruttati
E sono i risultati anche in funzione della grande globalizzazione per cui gli si dia si dice loro se voi non volete lavora queste condizioni non c'è problema perché io il pomodoro prendo altrove oppure la fabbrica di carne la la lo devono delocalizza in Messico dove mi passavano i lavoratori e non c'è e non c'è nessun problema e qui ci ci ricolleghiamo secondo me al tema e poi chiudo della del commercio globale dell'UE lamentato perché poi
Non è io quello che racconto non è il fatto che il cibo adesso si muove dicevo si è sempre mosso sempre viaggiato fin dall'epoca degli antichi romani si andava il grano l'andavo a prendere nomino diciamo i nostri antenati
Andavano a prendere in pannoloni al nord Africa però quello era un meccanismo che era che è una regolamentazione pubblica
Cioè decidevano diciamo decide lì delle istituzioni pubbliche decidevano queste cose
Lo stesso e di gli imperatori no controllavano il granaio riscontrare granaglie nel momento in cui c'era penuria arrivano i Granai per evitare che il popolo si ribella
La novità attuale che non ci sono più istituzioni pubbliche Granai non solo per controllare dagli Stati ma sono contro la lega grandi multinazionali
Nei grandi gruppi che possono operare in giro tutto il mondo in virtù del fatto che il commercio mondiale deregolamentato
Perché sempre più si fanno accordi di libero di libero scambio che permettono queste questi spostamenti di merci e senza tener conto delle situazioni locali adesso in discussione il trattato
Transatlantico probabilmente diciamo non si fermerà a breve perché nel frattempo sono socie e
Dopodiché è stato firmato il trattato col Canada è stato firmato un atto importante trattato che forse il tram per non farà prova congresso il topo trasportistico fra i sa di che ci riguarda di meno nove ma comunque riguarda gli Stati Uniti e tutte e buona parte dell'Asia poi realtà ci riguarda di rimando
Quindi diciamo l'elemento di novità insieme all'interesse della finanza e che ormai siamo in un mondo in cui il commercio globale totalmente deregolamentato e quindi permette soltanto enormi gruppi di fare questi
Questi questi norme utile di produrre quelle disfunzioni che sono poi quelle che si raccontavano e che il compongono concentrato che viene dall'Italia o dalla Cina
Costa meno del pomodoro concentrato prodotto localmente indiana procedono i pomodori e quindi distruggere industria locale
Che potrebbero sperare poi spingere persone
Le persone denigrare
Credo che non abbiamo non so se abbiamo
Dobbiamo abbandonare la saluto e ringrazio portabilità se non c'è stata traccia
Grazie attenzione