Conversazione con Mauro Covacich, autore del libro "La città interiore" (ed. La nave di Teseo)

Radio Radicale bentornati in questo spazio di approfondimento culturale oggi siamo in compagnia di Mauro Covacich ben trovato Mauro grazie grazie
Ora Mauro è venuto qui radio radicale a presentare il suo ultimo libro edito dalla nave di Teseo dal titolo la città interiore la città entrerei possiamo svelare non facciamo nessun torto
Hai lì ai lettori e futuri lettori di questo libro recita interiore Trieste Trieste
Diciamo location di ambientazione
Di questo libro scritto con la scrittura Tagliente accurata e scorrevole
Una storia che si sovrappone su due piani spazio temporale il primo nell'aprile del mille novecentoquarantacinque e il secondo è l'agosto del settantadue
Due piani temporali che ci raccontano di due epoche differenti ma in qualche modo una sorta anche di diciamo stratificazione quasi genetica tra diciamo i due protagonisti di questi due poche
Allora innanzitutto da cosa nasce da qua esigenza nasce la Città interiore perché a scorrere le pagine sembra
Essere un libro fortemente voluto
Oggi io io scrivo sono libri fortemente voluti nel senso che non nono nessuno che mi obbliga a farlo non delle ragioni particolarmente diciamo
Materiali per per spingermi a farlo
In realtà la città interiore è Trieste ovviamente come diceva lei sullo sfondo c'è la città
Ma fondamentalmente tutti i nessi che si creano tra
I miei legami familiari e i legami con personaggi che sono in gran parte personaggi letterari di Trieste ma anche personaggi con cui ho avuto dei rapporti più o meno casuali poi magari farò qualche esempio
Quindi si si è creato una specie di di dei dato
Di di labirinto tra appunto mia madre mio padre e mia sorella mio nonno esso insomma nella il punto di partenza cui lei si riferiva del
Del del quattro aprile del mille novecentoquarantacinque
è quello in cui appunto mio nonno
Che ha fatto due anni di confino in Basilicata per
Perché era comunista durante il fascismo
Ha incontrato mia nonna li mio vorrà non alla Basilicata alla quale pure essendo diciamo autodidatta faceva la parrucchiera data si è improvvisata parrucchiera Trieste era questa Signorini signora piccola lucana che bisognava
La parrocchia era in casa a Trieste aveva un taccuino in quell'area prendeva appunti scriveva del suo nonché i criteri appunti che erano
Quasi esclusivamente diciamo delle minute di di di lettere che lei mandava i parenti Basilicata e spesso anche appunti sulla
Sulla vita di famiglia vi è un mio nonno era un tipo piuttosto diciamo violento manesco e quindi
C'era questa dimensione anche intima di questa
Donna che si che si lamentava ma
Di in questa agendina che io o avuto impossesso ho avuto la fortuna di di di trovare tra le sue cose pochi anni fa pochi anni fa
In questa agendina c'era anche un'immagine che l'immaginario qui parte il libro ovvero di suo figlio cioè mio padre Flavio
Che nei giorni immediatamente dopo il la liberazione di di Trieste il quattro maggio triestine inverata il primo maggio del
Del mille novecentoquarantacinque il quattro maggio attraversa la città con una fantomatica sedia sulla testa questa era l'immagine che avevo
Che poi nel libro nella finzione romanzesca questo bambino
Flavio porta la sedia a suo padre non io nel mio nonno appunto che viene interrogato poco o meglio sta cercando lavoro poi
Presso il l'ufficio degli alleati gli alleati sono appena insediati a Trieste
E mio nonno sta cercando lavoro io non ho viaggiato a lungo sulle sulle navi parlava discretamente l'inglese
Quindi e
Quella sedia è la sede a Cluj sì poi si è portato dal confino dalla Basilicata e quindi a questo punto inizia c'è una fase leggendarie della famiglia sembra che questa sedia fosse stata autografata da Bottai che in visita
Gerarca fascista in visita hai hai a alle persone confinate tra cui tu cui mio nonno sarà preso la briga di rendere diciamo l'onore delle armi al al al nonno
La vicenda di partenza appunto è quella di questo bambino di sette anni sarebbe mio padre che porta la sedia il salto temporale cui lei si riferiva e quelli invece del
Cinque agosto del mille novecentosettantadue dove ad avere sette anni sono io il bambino
Del della scena successiva sono io
E assisto ad un altro fatto importante capitale della storia di Trieste te la storia del Novecento lì parliamo della liberazione nel quarantacinque deliberazione Trieste da parte dell'esercito Titina voti non dimentichiamo che i primi ad arrivare
In a Trieste sono i soldati del nono corpus sloveno del di Tito
E per quaranta giorni occupano la città per quaranta giorni Trieste resta resta sotto le mani diciamo dall'esercito jugoslavo linea settantadue invece quando io ho sette anni
I fedayn di quelli di che poi diventerà lecite in disattendere nero sono settantadue hanno appena stanno per rapire poi uccidere gli stili
Gli olimpionici israeliani alle Olimpiadi di Monaco quei fedayn o comunque insomma altri compagni fedayn del di settembre nero
Hanno fatto esplodere due-tre cisterne alla
Di petrolio nel nel giacimento nel nel nel né in questi contenga enormi cisterne di di di di Caresana che
E vicinissimo a Trieste ecco
Ci sono questi enormi
Queste colonne di fumo quasi uno sembrava sono di funghi atomici e io ricordo questa esperienza
Abbastanza traumatica Bruno mila e sette anni sono andato con mio padre in Vespa a vedere questa questa questa cosa e ed è stato un primo passaggio primo diciamo
Avviamento alla alla dimensione politica che Trieste viveva cortina di ferro ma anche più in grande far luogo di passaggio
Diciamo automobili sette anni viene spiegato che sono i buoni cattivi
E i Titini gli italiani ma anche i palestinesi israeliani e si crea questa dicotomia che poi nel libro viene via via analizzata spiegata e di costruita
Ecco c'è oltre questa sovrapposizione dettata dalla storia dettata da questi due momenti che hanno in comune lo stravolgimento in qualche modo
La liberazione è quella che sarà poi la pagina
Per tutto il Paese negli anni di piombo del terrorismo così denso e diversificato
Diciamo c'è un'altra sovrapposizione cioè la storia personale la storia familiare diventa storia del Paese
E in qualche modo si sovrappongono anche in modo molto diciamo oserei dire leggero in senso Carpignano cioè non c'è una una rimarca azioni dire
Ci voglio raccontare una cosa attraverso la mia storia come spesso diciamo c'è questa cattiva abitudine che che molti si prendono anche nel cinema nella
E nella scrittura di finzione ma
Questa evoluzione questa geografia sentimentale politica va diciamo un po'
Di pari passo e soprattutto è un libro che ci riporta anche
Appunto all'interiorità della città ma soprattutto anche
A raccontare una diversa identità di Trieste perché è innegabile dire che Trieste in qualche modo una città lontana dal centro ed è quasi diciamo la città più
Più straniera d'Italia molto probabilmente più anche del
Del Trentino più della Val d'Aosta insomma conserva insieme
Dei tratti che in qualche modo la fanno risultare diciamo un posto quasi onirico perché chi la vede dal
Diciamo dal centro nord o dal sud dirittura
E c'è anche la narrazione di questa città che rimane così nello sfondo ma che una città potentemente
Non solo evocativa ma che forse racconta già adesso e come prima le contraddizioni forse di dirsi italiani
Nel senso quindi Trieste diventa esempio di tutto quanto quello che non siamo diventati di tutto quanto quello che siamo a questo emerge anche
Dalle pagine di questo libro ecco come è stato anche da un punto di vista proprio di scritture riuscire
A a mescolare sapientemente questi tre piani ormai perché siamo già alla terza intersezione
Ma prendeste in effetti è una città
Forse più che sta in una città che si esotica una città che può sembrare esotica nel senso che
Combina insieme le caratteristiche di una
Di una città alla a anomala
Città che ha avuto puntura una storia illustre soprattutto nel nell'Ottocento fino al primo Novecento
Durante l'impero austro-ungarico
Dico illustre perché molto banalmente soprattutto il punto di vista letterario né ci giochiamo sempre gli assi di Umberto Saba Genci gioisce già in ciò ci ha vissuto per dodici anni a Trieste ed era molto amico di Italo Svevo ad esempio
Quindi già diciamo abbiamo questi tre questi tre giganti ma sono molti sono gli intellettuali del primo Novecento che hanno caratterizzato la vita della città in una condizione di
Frutto Anza perché poi appunto erano italiani vivevano nell'impero austroungarico Italo Svevo era italiano
In un modo molto particolare Italo Svevo io questo lo ricordo sempre perché giustamente noi lo consideriamo uno dei più grandi romanzieri del del Novecento romanziere europei soprattutto italiani
Eppure Italo Svevo par parlava correntemente il francese il tedesco e l'inglese ma parlava il triestino lui ha imparato italiano l'italiano che ne leggiamo nella coscienza di Zeno la imparato sui libri di scuola
Come nella stragrande maggioranza degli italiani di Trieste Trieste a una comunità slovena è una comunità italiana
Ma tutti coloro che appartengono alla comunità italiana di Trieste
Diciamo se pensa annose sognano sognano e pensano in dialetto e usano la lingua che sta mutando io e lei in questo momento come se fosse una lingua appresa come se fosse una lingua studiata
Questo la dice lunga su la dice lunga sul senso di appartenenza al Paese nel senso che comporta che anche i più
Come si può dire di più patriottici di noi
Sul divano comunque la sensazione di una inevitabile stranita io che diciamo ho scelto
Di vivere scrivendo che ho scritto sempre in lingua italiana che per me la considero le l'italiano la la linea dalla mia casa
Mentre scrivo in italiano mi rendo ben conto che è un'operazione come sentirsi straniero in casa propria praticamente
Questo peraltro nella coscienza di Zeno e anche esplicita o zero in più luoghi ricorda che sceglie alcuni argomenti da dire lo psicanalista piuttosto che altri perché per quegli alti non alle SIGO sufficiente per raccontarli se si
Ecco questo tipo di ambiguità questo tipo di esotismo che viene percepito da chiunque si avvicini a Trieste dal resto d'Italia io ormai chiusa
Molti anni sono dodici tredici anni vivo a Roma molti amici che arrivano a Trieste hanno questo tipo di impressione impressione di stranezza di anomalia
A questo si aggiunge paradossalmente anche il fatto che pure Trieste a
Una diciamo
Storia di forte impegno di seguire dentista mi sono al primo Novecento quanti non si sono sentiti italiani fino al punto di essere strumentalizzati poi dal fascismo in quest'ottica o no
Con le conseguenze di una antisionismo fortissimo nel secondo dopoguerra Trieste ecco diciamo la la Trieste del secondo Novecento viene molto poco raccontata
Invece io attraverso la mia storia familiare come diceva lei inevitabilmente
La la la racconto è una storia che da molto dà conto del del diciamo del del corpo vivo del Novecento Trieste che
Ha avuto l'unico forno crematorio nazista in territorio italiano ad esempio la risiera di San Sabba
E il e il luogo in cui sono state lette per la prima volta le le leggi le leggi fasciste le leggi contro gli ebrei
Nel trentotto da da Mussolini è la la città
E poi va be'poi si potrebbe continuare sua e la città divisa nell'immediato dopoguerra in zona e zona B per cui la zona era zona di controllo da parte del protettorato diciamo degli alleati e la zona B invece di controllo
Degli dell'esercito jugoslavo noi triestini
Avevamo un lasciapassare per andare in zona B io ricordo la mia vita da ragazzo quando si faceva la gita fuori porta la domenica
Si andava in zona via ed era
Veramente appena fuori la porta di casa e nello stesso tempo era precipitare nel mondo al di là della cortina di ferro perché la zona di era veramente Illy il confine tra zonale zona B
Non era soltanto il fine il confine tra d'Italia e l'aiuto Slavia ma sarebbe stato poi il confine
Tra il mondo capitalista e il mondo comunista sostanzialmente quindi
Tutto questo
Anima precedenti anche vivifica su un'identità estremamente fluttuante del di chili di chi è vissuto nato a Trieste
Con molti insomma molte conseguenze ecco Trieste soprattutto negli anni a cavallo del diciamo nel mille novecentosettanta questo
Diciamo punto la narrazione che farà di questo piccolo Mauro parte appunto dal
Cinque agosto del settantadue diventa in qualche modo in tutti gli anni Settanta una piazza incandescente da un punto di vista politico
Fa sorridere anche
Diciamo il
Che lo stesso Pannella fu consigliere comunale a Trieste nel settantotto in compagnia dall'altra parte anche di Giorgio Almirante quindi l'idea di una centralità urbana che
In qualche modo interessava era uno snodo strategico anche per quello che sarà lo scacchiere internazionale per
La composizione dell'Unione europea insomma erano
Qualche modo tematiche
Diciamo vecchie in quella città ma che poi diventano nuove per il dibattito politico nazionale e soprattutto diciamo tra le varie
Fisionomie di cui
Diciamo questo libro ben traccia Trieste
Ritrovato alcuni versi di Saba che forse possono aiutare anche almeno a me hanno dato un po'
Diciamo un po'la sintesi di di di quello che che è stato descritto all'interno di questo libro Saba scrive Trieste a una scontrosa grazia se piace come un ragazzaccio aspro e vorace con gli occhi azzurri e mani troppo grandi per regalare un fiore
Che sembra forse che questi due bensì di Saba un po'sintetizzi no le due storie che si sovrappongono diciamo sembra che ci sia poco spazio per una sorta di
Di credito di amnistia sentimentale c'è sempre
Un incalzare vivo diciamo che è sia un incalzare della storia personale della memoria familiare ma è anche un incalzare della contemporaneità percorre anche qui immagino che oltre ad essere un libro necessario per l'autore come ha dichiarato all'inizio scrive solamente libri necessari c'è stato anche in qualche modo libro difficile da scrivere perché i tratti salienti
Diciamo scavano sia all'interno di una storia personale che di una storia collettiva a livello narrativo diciamo
Il rischio era anche quello di perdersi un po'della far prevalere una dimensione invece un libro molto equilibrato
Su cui poi le storie di migrazioni e storie
Di confino e tutte le altre storiche abbiamo
Un po'accennato in questa prima parte della conversazione
Ritrovano ed hanno una forma a hanno avuto la percezione di di sbilanciarsi troppo mentre un scriveva da un lato dall'altro perché
I libri belli secondo me sono libri che si giovano pericolosamente sul sottile
Filo di lana
Ma lei diceva rischia di perdersi io devo dire in più momenti o agevolato questo rischio di perdere almeno nel senso che
In un solo in un momento successivo ho cercato di fare
Di rendere consequenziali e logici in essi in essi della storia all'inizio o mi sono perso volentieri questo labirinto faccio alcuni alcuni esempi per gli ascoltatori che altrimenti
Il mio discorso sembra vago ma immessi in gran parte in questo libro questo che per un libro è un romanzo tutti effettivo eccome
Sì Parma Lincetto ovviamente lo è lo sono io non lo erano i romanzi di Canetti io ero anzi di Kundera dove comunque ci sono spazi per la riflessione e le divagazioni diciamo
Penso questi sono diciamo gli astri su cui orientato la mia scrittura in questo libro Kundera Canetti esegua al del fondamentalmente due l'elemento della di variazione della riflessione non non contraddice diciamo l'impianto romanzesco
Dicevo alcuni in essi
Mia madre è una profuga istriana quindi appartiene a quella
Gente che con l'arrivo della del dell'esercito jugoslavo di Tito è venuta in Italia uno tra Trieste
Mia madre e italianissima private che si chiama Stefanutti di cognome appartiene a tutta quella gente italiana che è arrivata a Trieste visti anni su una parte cospicua di
Della della cittadinanza della città avanza triestina
Suo padre era un fervente fascista fra lavorava
Cioè è stato nella Marina Reggia di di di
Del del Regno dall'altra parte invece io avevo il nono comunista di origine slovena perché mio nonno non a caso io il mio cognome come circa non è non è propriamente italiano diciamo
E quindi per un nonno slovene uno non sloveno comunista un nonno italiano fascista però profugo istriano
Mia madre come profugo istriana veniva da URSS era
La una delle delle delle cittadine più vicine a dorso Serra e Matera da e Matera Ada e anche l'esordio
Uno siccome degli esordi più belli della letteratura italiana di Fulvio otto Nizza scrittori istriano che racconta in quel libro
Il proprio esodo lesotho di questi due non più del proprio l'esodo di due fratelli non c'ero molto si strappano dalla terra e vengono che vengono in Italia quindi
La cittadina di mia madre forse era vicina cittadina di Matera da dito Mizia da qui nasce il il libro mia madre avendo fatto l'operaia e non avendo diciamo la formazione culturale
Forte ignorava del tutto l'esistenza di toni sa
Ma il vicino di casa edito Nizza
Era il mio meglio qu'il medico curante a a Trieste quindi ecco è e quindi nel libro racconto anche la storia di questo medico curante che e concludo per il momento
Ne Silvio aggiungo Vance persona carissima mi sta molto a cuore grande medico il quale e diventato medico ma ha iniziato facendo l'autista di autobus ha studiato medicina né continuando a lavorare come come autista
E e perché noi siamo finiti a fare
Da da dal gioco al come medico curante perché era collega di mio padre che faceva l'autista di autobus ecco inc
In questo breve giro racconto solo alcuni dei nessi che come vede sono essi casuali diciamo niente però danno conto
Di molti aspetti del deve essere vissuti a Trieste dell'aver portato anche con sette
I traumi dello sradicamento
Il conflitto tra tra italiani e sloveni lei parlava della politica degli anni Settanta
Io l'ho vissuta diciamo da da studente da scolaro soprattutto negli anni ottanta fino agli anni Ottanta per le manifestazioni a favore del bilinguismo ad esempio c'erano ancora
I fascisti del del del
Del FUA che del Movimento Sociale che che spranga vano le persone a Limena manifestazioni ad esempio quindi sua ricordo bene cui quel periodo
Ecco nel libro c'è anche un tappeto sentimentale molto vario cioè diciamo amori esce lontananza scende l'idea anche
Di far parte di una storia più grande di quella che si è capaci di comprendere e si vive
Però il sentimento che mai alberga ed è forse
Anche un pregio a mio avviso di questo libro e la nostalgia del passato c'è un libero di memoria però fortemente contemporaneo questo e potrebbe sembrare una contraddizione però diciamo la nostalgica la malinconia
Dei tempi che furono anche di una Trieste che come tutte le città italiane nel corso degli anni ovviamente cambiata magari
Si è più secolarizzata è diventata più simile alle altre però ecco diciamo questo sentimento totalmente assente
Ecco è un'Aula che avessero reazionaria sia ma lei mi fa felice perché le e la ringrazio per questa notazione perché io
Appariva atto che ho sempre avuto come come dico poi nel libro in questo c'è una forte prossimità con il contemperamento di mia madre assoluto rapporto molto difficile con la memoria come facoltà proprio mentale con il passato
In esegua libro Lippi c'è l'epigrafe di vogliamo che entri genere artista William Kentridge d'
Tra l'altro di una frase che viene declamata al megafono in una performance che è stata fatta qui sul lungotevere grosse giugno-luglio del dello scorso anno
Che diceva la nostra Gia e non avere patria nel tempo
Non a caso il libro non soltanto qui due salti temporale in cui lei si riferiva appunto in quarantacinque settantadue ma ci sono moltissimi avanti indietro nel tempo a voce
Il novanta e gli anni Novanta delle della guerra di Bosnia poi ci sono cioè dalla la mia formazione insomma universitaria
La Vitali degli anni più recenti e la nuova Trieste perché
La la la la la la ragione per la quale sono sono contento di quello che dice e che uno dei
Direi dei problemi principali del del della della vita di Trieste degli ultimi venti trent'anni
Di essere di essersi cristallizzata attorno al proprio passato illustre
Dell'aver fatto di appunto della storia
E della tradizione
Mitteleuropea austriaca austro-ungarica quasi una specie di teca museale nella quale si è rinchiusa e non ha saputo dalla quale non ha saputo ripartire
Chieste a moltissimi connotati dal mio punto di vista
Che la possono fare assomigliare a città come Belfast come Gerusalemme
Come Città del Capo cioè città che hanno saputo trasformare ad esempio la violenza e l'odio in una forma di convivenza per quanto precaria pensiamo a come si vive a Gerusalemme come si vive
A Belfast ha citato il capo ad altre città insomma in cui
L'elemento della dell'odio iniziale non dimentichiamo che appunto le due comunità la comunità italiana comitati destina cioè scusate unità italiana la comunità slovena a Trieste
Fino agli anni Novanta diciamo fino a che
è caduto il muro di Berlino il il la Slovenia diventato Repubblica indipendente e via discorrendo fino a quegli anni
Le due comunità hanno vissuto un vero e proprio
Conflitto conflitto politico me dire ancora più radicato proprio antropologico ecco
E ora queste ferite non dico che sono del tutto sanate però la convivenza è possibile in una città tre botti aspetti anche rasserenata da questo punto di vista quindi è una città che potrebbe essere
Identificata anche come una specie di casa delle differenze
Io tante volte ho detto si potrebbe fare una una specie di Seminario permanente sull'odio Trieste Trieste sarebbe una una bella sul nome capitale per fare un tipo di seminari questo genere e pure questo aspetto diciamo moderno di Trieste
Non passa perché l'immagine diciamo l'idea del tipo della città
Regina della Mitteleuropa reginetta Sissi eh e via discorrendo e sempre più vincente sempre più forte no se si parla lo sto Rita e l'India narrazione colà
Lo sto ritenni di Trieste e quello e quindi è difficile far prevalere un altro tipo di
Un altro tipo di racconto della città benché benché sia un dato di fatto che
Somma dalla mille novecentodiciotto e di stare grossomodo un secolo d'azione dai giorni nostri rendeva diciamo che è un po'
Mi è per questo dicevo un'assimilazione con tante altre città italiane perché poi sembra ormai la nostra quotidianità sia a livello politico che a livello di narrazione pubblica ingabbiati da un po'delle convenzioni dallo spirito identitario
A Roma fra una cita splendidi splendida bellezza
E di antichi splendori e quindi guai a chi tocca a Roma in questo modo Milano la locomotiva economica d'Italia e quindi rappresenta la città più europea d'Italia
Torino capitali redenta a Firenze le gioie Rinascimento Napoli è stata proprio qualche settimana fa al centro e crediamo lei ha molto vistosa dal Sindaco De Magistris
E Roberto Saviano in qualche modo sembra esserci poi nelle città
Poco spazio per le narrazioni problematiche insomma quindi diciamo che questo anche forse
Rende voi Trieste ed io in questa fase un laboratorio interessante avere per capire anche
Come si evolvere anche tutta quanta quella fascia che poi il discorso sarebbe lunghissimo abbiamo anche in parte fatto
Con Massimo Carlotto quando è venuto qui a presentare il suo ultimo libro parlando un po'di quello che sta diventando il nord est in generale insomma però
Io magari potrà essere occasione di altro approfondimento un altro breve cenno perché siamo veramente in chiusura abbiamo un minuto lo farei solamente sui vari registri stilistici esse matrice che si trovano all'interno di questo libro questo è un libro che diciamo un romanzo ma che all'interno ha
Delle lettere delle poesie insomma anche qui c'è una stratificazione importante
Brevissimamente il motivo anche di questa
Integrazione e linguistica lessicale anche stilisticamente per me è proprio un piacere formale quello di legato strettamente alla all'esercizio della scrittura quello di provare a fondere materiali così diverso io ho fatto anche con la sposa libro precedente
Materiali così diverso si che vengono anche per certi aspetti a reportage non c'è questo mio lungo viaggio
Alla ricerca di IVA angora Ancova ci su questo poeta che io così larga veniva diritto imparato memoria nelle nelle scuole e da me del tutto ignorato e come ACC al mio stesso cognome quindi
Quello è stato il
Il diciamo il
Il richiamo la curiosità sono andato ecco
A a visitare a visitare i luoghi dove dove dove è morto in cerca di questa tomba che che non c'è Nanto ma che non si sa dove è stato seppellito lo dicevo i reportage la cronaca la lettera
Il ritratto fondere materiali anche molto diversi nella
Nella sfida di far sì che la voce che di che li esprime faccia da elemento unificante ecco diciamo tutta la scommessa sta nel fatto che colui che conduce la narrazione
Sia in grado di rendere unificante questo questo materiale
Bene allora noi ricordiamo Mauro Covacich la città interiore la nave di TSO grazie per essere stato nostro ospite grazie a voi speriamo insomma di la presso i nostri studi e grazie a voi che ci avete
Ascoltato fino a questo momento e vi auguriamo un buon proseguimento con le trasmissioni di Radio Radicale
Radio Radicale bentornati in questo spazio di approfondimento culturale oggi siamo in compagnia di Mauro Covacich ben trovato Mauro grazie grazie
La Mauro è venuto qui radio radicale a presentare il suo ultimo libro edito dalla nave di Teseo dal titolo la città interiore
La città entrerei possiamo svelare non facciamo nessun torto ai ai lettori e futuri lettori di questo libro recita interiore Trieste Trieste
Diciamo location di ambientazione
Di questo libro scritto con la scrittura Tagliente accurata e scorrevole
Una storia che si sovrappone su due piani spazio temporale il primo nell'aprile del mille novecentoquarantacinque e il secondo è l'agosto del settantadue due piani temporali che ci raccontano di due epoche differenti ma in qualche modo una sorta anche di diciamo stratificazione quasi genetica tra diciamo i due protagonisti di queste due epoche
Allora innanzitutto da cosa nasce da quali esigenze nasce la Città interiore perché a scorrere le pagine sembra
Essere un libro fortemente voluto
Oggi io io scrivo sono libri fortemente voluti nel senso che non nonno nessuno che mi obbliga a farlo non delle ragioni particolarmente diciamo
Materiali per per spingermi a farlo
In realtà la la città interiore è Trieste ovviamente come diceva lei sullo sfondo c'è la città ma fondamentalmente tutti i nessi che si creano tra
I miei legami familiari e i legami con personaggi che sono in gran parte personaggi letterari di Trieste ma anche personaggi con cui ho avuto dei rapporti più o meno casuali poi magari farò qualche esempio
Quindi si si è creato una specie di di dei dato
Di di labirinto tra appunto mia madre mio padre e mia sorella mio nonno esso insomma nella il punto di partenza cui lei si riferiva del
Del del quattro aprile del mille novecentoquarantacinque
è quello in cui appunto mio nonno
Che ha fatto due anni di confino in Basilicata per
Perché era comunista non durante il fascismo
Ha incontrato mia nonna limiti ora non alla Basilicata alla quale
Pure essendo diciamo autodidatta faceva la parrucchiera data si è improvvisata parrucchiera Trieste era questa Signorini signora piccola lucana che c'era
La parola che era in casa Trieste aveva un taccuino in quell'area prendeva appunti scriveva del suo nonché i criteri appunti che erano
Quasi esclusivamente diciamo delle minute di di di lettere che lei mandava i parenti Basilicata spesso anche appunti sulla
Sulla vita di famiglia mio nonno era un tipo piuttosto diciamo violento manesco e quindi
C'era questa dimensione anche intima di questa
Donna che si che si lamentava ma
Di in questa agendina che io o Uto impossesso ho avuto la fortuna di di di trovare tra le sue cose pochi anni fa pochi anni fa
In questa agendina c'era anche un'immagine che l'immagine da qui parte il libro ovvero di suo figlio cioè mio padre Flavio
Che nei giorni immediatamente dopo il la liberazione di di Trieste il quattro maggio triestine inverata il primo maggio del
Del mille novecentoquarantacinque il quattro maggio attraversa la città con una fantomatica sedia sulla testa questa era l'immagine che avevo
Che poi nel libro nella finzione romanzesca questo bambino
Flavio porta la sedia a suo padre non io nel mio nonno appunto che viene interrogato poco o meglio sta cercando lavoro poi
Presso il l'ufficio degli alleati gli alleati sono appena insediati a Trieste
E mio nonno sta cercando lavoro mio nonno era viaggiato a lungo sulle sulle navi parlava discretamente l'inglese
Quindi eh quella sedia e la sedia che LUISS in cui si è portato dal confino dalla Basilicata e quindi a questo punto inizia dicevo una fase leggendarie della famiglia sembra che questa sedia fosse stata autografata da Bottai che in visita
Gerarca fascista in visita hai hai a alle persone confinate tra quiz su cui il mio nonno sarà preso la briga di rendere diciamo l'onore delle armi al al al nonno
La vicenda di partenza appunto è quella di questo bambino di sette anni che sarebbe mio padre che porta la sedia il salto temporale cui lei si riferiva e quelli invece del
Cinque agosto del mille novecentosettantadue dove ad avere sette anni sono io il bambino del della scena successiva sono io
E assisto ad un altro fatto importante capitale della storia di Trieste te la storia del Novecento lì parliamo della liberazione nel quarantacinque deliberazione Trieste da parte dell'esercito Titina voti non dimentichiamo che i primi ad arrivare
In a Trieste sono il soldati del nono corpus sloveno del di Tito
E per quaranta giorni occupano la città per quaranta giorni Trieste resta resta sotto le mani diciamo dall'esercito jugoslavo linee settantadue invece quando io ho sette anni
I fedayn di quel di che poi diventeranno eccedenti Settembre nero sono settantadue hanno appena stanno per rapire poi uccidere i rischi di
Gli olimpionici israeliani alle Olimpiadi di Monaco quei fedayn o comunque insomma altri compagni fedayn del di settembre nero
Hanno fatto esplodere due-tre cisterne alla
Di petrolio nel nel giacimento nel meneghine in questi contenga enormi cisterne di di di di Caresana che e vicinissimo a Trieste ecco ci sono questi enormi
Queste colonne di fumo quasi uno sembrava sono di funghi atomici e io ricordo questa esperienza
Abbastanza traumatica Bruno mila e sette anni sono andato con mio padre in Vespa a vedere questa questa questa cosa e ed è stato un primo passaggio primo diciamo
Avviamento alla alla dimensione politica che Trieste viveva cortina di ferro ma anche più in grande far luogo di passaggio
Diciamo automobili sette anni viene spiegato che sono i buoni cattivi
I Titini gli italiani ma anche i palestinesi israeliani e si crea questa dicotomia che poi nel libro viene via via analizzata spiegata e di costruita
Ecco c'è oltre questa sovrapposizione dettata dalla storia dettata da questi due momenti che hanno in comune lo stravolgimento in qualche modo
La liberazione quella che sarà poi la pagina
Per tutto il paese degli anni di piombo del terrorismo così denso e diversificato
Diciamo c'è un'altra sovrapposizione cioè la storia personale la storia familiare diventa storia del Paese
E in qualche modo si sovrappongono anche in modo molto diciamo oserei dire leggero in senso Carpignano cioè non c'è una
Una rimarca azione dire
Ci voglio raccontare una cosa attraverso la mia storia come spesso diciamo c'è questa cattiva abitudine che che molti si prendono anche nel cinema nera
E nella scrittura di finzione ma
Questa evoluzione questa geografia sentimentale politica va diciamo un po'
Di pari passo che soprattutto è un libro che ci riporta anche
Appunto all'interiorità della città ma soprattutto anche
A raccontare una diversa identità di Trieste perché è innegabile e dire che Trieste in qualche modo una città lontana dal centro ed è quasi diciamo la città più
Più straniera d'Italia molto probabilmente più anche del
Del Trentino più della Val d'Aosta insomma conserva insieme
Dei tratti che in qualche modo la fanno risultare diciamo un posto quasi onirico perché chi la vede dal
Diciamo dal centro nord o dal sud addirittura
E c'è anche la narrazione di questa città che rimane così nello sfondo ma che una città potentemente
Non solo evocativa ma che forse racconta già adesso
Come prima le contraddizioni forse di dirsi italiani nel senso quindi Trieste diventa esempio di tutto quanto quello che non siamo diventati di tutto quanto quello che siamo e questo emerge anche dalle pagine di questo libro ecco come è stato anche da un punto di vista proprio di scritture riuscire
A a mescolare sapientemente questi tre piani ormai perché siamo già alla terza intersezione
Ma riveste in effetti è una città
Forse più che sta in una città che esse esotica una città che può sembrare esotica nel senso che
Combina insieme le caratteristiche di una
Di una città alla a anomala
Città che ha avuto punto una una storia illustre soprattutto nel nell'Ottocento fino al primo Novecento
Durante l'impero austro-ungarico
Dico illustre perché molto banalmente soprattutto incontrista letterario noi ci giochiamo sempre gli assi di Umberto Saba Gengi gioisce James Joyce discuto per dodici anni a Trieste ed era molto amico di Italo Svevo ad esempio
Quindi già diciamo abbiamo questi tre questi tre giganti ma sono molti sono gli intellettuali del primo Novecento che hanno caratterizzato la vita della città in una condizione di
Frutto Anza perché poi appunto erano italiani vivevano nell'impero austro-ungarico Italo Svevo era italiano
In un modo molto particolare Italo Svevo io questo lo ricordo sempre perché giustamente noi lo consideriamo uno dei più grandi romanzieri del del Novecento romanziere europei soprattutto italiani
Eppure Italo Svevo par parlava correntemente il francese il tedesco e l'inglese ma parlava il triestino lui ha imparato italiano l'italiano che ne leggiamo nella coscienza di Zeno la imparato sui libri di scuola
Come nella stragrande maggioranza degli italiani di Trieste a Trieste a una comunità slovena è una comunità italiana
Ma tutti coloro che appartengono alla comunità italiana di Trieste
Diciamo se pensa nostre sognano sognano e pensano in dialetto e usano la lingua che sta mutando io e lei in questo momento come se fosse una lingua appresa come se fosse una lingua studiata
Questo la dice lunga su la dice lunga sul senso di appartenenza al Paese
Nel senso che comporta che anche i più
Come si può dire di più patriottici di noi
Sul divano comunque la sensazione di una inevitabile estraneità io che diciamo ho scelto di vivere scrivendo che ho scritto sempre in lingua italiana che per me la considero le l'italiano la la linea dalla mia casa
Mentre scrivo in italiano mi rendo ben conto che è un'operazione come sentirsi straniero in casa propria praticamente
Questo peraltro nella coscienza di Zeno e anche esplicita o zero in più luoghi ricorda che sceglie alcuni argomenti da dire lo psicanalista piuttosto che altri perché per quegli alti non alle SIGO sufficiente per raccontarli se si
Ecco questo tipo di ambiguità questo tipo di esotismo che viene percepito da chiunque si avvicini a Trieste dal resto d'Italia io ormai di moda
Molti anni sono dodici tredici anni vivo a Roma molti amici che arrivano a Trieste hanno questo tipo di impressione impressione di stranezza di anomalia
A questo si aggiunge paradossalmente anche il fatto che pure Trieste a
Una diciamo
Storia di forte impegno di seguire dentista mi sono al primo Novecento quanti non si sono sentiti italiani fino al punto di essere strumentalizzati poi dal fascismo in quest'ottica o no
Con le conseguenze di una antisionismo fortissimo nel secondo dopoguerra Trieste ecco diciamo la la Trieste del secondo Novecento viene molto poco raccontata
Invece io attraverso la mia storia familiare come diceva lei inevitabilmente
La la la racconto è una storia che da molto dà conto del del diciamo del del corpo vivo del Novecento Trieste che
Ha avuto l'unico forno crematorio nazista in territorio italiano ad esempio la risiera di San Sabba
E il e il luogo in cui sono state lette per la prima volta le le leggi le leggi fasciste le leggi contro gli ebrei
Nel trentotto da da Mussolini la la città
E poi va be'poi si potrebbe continuare sua e la città divisa nell'immediato dopoguerra in zona è zona B per cui la zona era zona di controllo o da parte del protettorato diciamo degli alleati e la zona B invece di controllo
Degli dell'esercito jugoslavo noi triestini
Avevamo un lasciapassare per andare in zona B io ricordo la mia vita da ragazzo quando si faceva la gita fuori porta la domenica
Si andava in zona via ed era
Veramente
Appena fuori la porta di casa e nello stesso tempo era precipitare nel mondo al di là della cortina di ferro perché la zona B era veramente Illy il confine tra zonale zona B
Non era soltanto il fine il confine tra l'Italia e l'aiuto Slavia ma sarebbe stato poi il confine
Tra il mondo capitalista il mondo comunista sostanzialmente quindi
Tutto questo
Anima precedenti anche vivifica su un'identità estremamente fluttuante del di chili di chi è vissuto è in atto a Trieste
Con molti insomma molte conseguenze ecco Trieste soprattutto negli anni a cavallo del diciamo nel mille novecentosettanta questo
Diciamo punto la narrazione che farà di questo piccolo Mauro parte appunto dal
Cinque agosto del settantadue diventa in qualche modo in tutti gli anni Settanta una piazza incandescenti da un punto di vista politico
Fa sorridere anche
Diciamo il
Che lo stesso Pannella fu consigliere comunale a Trieste nel settantotto in compagnia dall'altra parte anche di Giorgio Almirante quindi l'idea di una centralità urbana che
In qualche modo interessava era uno snodo strategico anche per quello che sarà lo scacchiere internazionale per
La composizione dell'Unione europea insomma erano in qualche modo tematiche
Diciamo vecchie in quella città ma che poi diventano nuove per il dibattito politico nazionale e soprattutto diciamo tra le varie
Fisionomie di cui
Diciamo questo libro ben traccia Trieste
Ritrovato alcuni versi di Saba che forse possono aiutare anche almeno a me hanno dato un po'
Diciamo un po'la sintesi di di di quello che che è stato descritto all'interno di questo libro Sabba scrive Trieste a una scontrosa grazia se piace come
Un ragazzaccio aspro e vorace con gli occhi azzurri e mani troppo grandi per regalare un fiore
Che sembra forse che questi due bensì di Saba un po'sintetizzi no le due storie che si sovrappongono diciamo sembra che ci sia poco spazio per una sorta di
Di quiete o di amnistia sentimentale c'è sempre
Un incalzare vivo diciamo che sia un incalzare della storia personale della memoria familiare ma è anche un incalzare della contemporaneità
Ecco anche qui immagino che
Oltre ad essere un libro necessario per l'autore come ha dichiarato all'inizio scrive solamente libri necessari c'è stato anche in qualche modo libro difficile da scrivere
Perché i tratti salienti
Diciamo scavano sia all'interno di una storia personale che di una storia collettiva
A livello narrativo diciamo
Il rischio era anche quello di perdersi un po'della far prevalere una dimensione invece un libro molto equilibrato
Su cui poi le storie di migrazioni e storie
Di confino e tutte le altre storiche abbiamo un po'accennato in questa prima parte della conversazione
Ritrovano ed hanno una forma a hanno avuto la percezione di di sbilanciarsi troppo mentre un scriveva da un lato dall'altro perché
I libri belli secondo me sono libri che si giovano pericolosamente sul sottile
Filo di lana
Ma
Lei diceva rischia di perdersi io devo dire in più momenti o agevolato questo rischio di perdere almeno nel senso che
In un solo in un momento successivo ho cercato di far
Di rendere consequenziali e logici in essi in essi della storia all'inizio mi sono perso volentieri questo labirinto faccio alcuni alcuni esempi per gli ascoltatori che altrimenti
Il mio discorso sembra vago ma immessi in gran parte in questo libro questo che per un libro è un romanzo tutti effettivo eccome
Si parla Lincetto ovviamente lo è lo sono io non lo erano i romanzi di Canetti ore romanzo di Kundera dove comunque ci sono spazi per la riflessione e le divagazioni diciamo
Pensò questi sono diciamo gli astri su cui orientato la mia scrittura in questo libro Kundera Canetti ESA Edvard fondamentalmente due l'elemento della di variazione della riflessione non non contraddice diciamo l'impianto romanzesco
Dicevo alcuni in essi mia madre è una profuga istriana quindi appartiene a quella
Gente che con l'arrivo della del dell'esercito jugoslavo di Tito è venuta in Italia è venuta a Trieste
Mia madre e italianissima mirate che si chiama Stefanutti di cognome appartiene a tutta quella gente italiana che è arrivata Trieste di Stigliani su una parte cospicua di
Della della cittadinanza della città avanza triestina
Suo padre era un fervente fascista piccole lavorava
Cioè è stato nella Marina Reggia di di di
Del del Regno dall'altra parte invece io avevo il nono comunista di origine slovena perché mio nonno non a caso io il mio cognome come circa non è non è propriamente italiano diciamo
E quindi per un nonno slovene uno non sloveno comunista un nonno italiano fascista però profugo istriano
Mia madre come profugo istriana veniva da URSS era
La una delle dei delle cittadine più vicine addossa era e Matera da e Matera da e anche l'esordio
Uno secolo ma degli esordi più belli della letteratura italiana di Fulvio Tonezza scrittori istriano che racconta in quel libro
Il proprio esodo l'esodo di questi due più del proprio l'esodo di due fratelli non c'ero molto si strappano dalla terra e vengono che vengono in Italia quindi
La cittadina di mia madre forse era vicina cittadina di Matera da dito milza da qui nasce il il libro mia madre avendo fatto l'operaia e non avendo diciamo la formazione culturale
Forte ignorava del tutto l'esistenza di Tomic sa
Ma il vicino di casa dito Nizza
Era il mio meglio qu'il medico curante a a Trieste quindi ecco è e quindi nel libro racconto anche la storia di questo medico curante che
E e concludo per il momento
Ne Silvio giù ovazione persona carissima mi sta molto a cuore grande medico il quale e diventato medico ma ha iniziato facendo l'autista di autobus ha studiato medicina né continuando a lavorare come come autista
E è perché noi siamo finiti a fare da da dal gioco al come medico curante perché era collega di mio padre che faceva l'autista di autobus ecco in in inc
In questo breve giro racconto solo alcuni dei nessi che come vede sono messi casuali diciamo entro però danno conto
Di molti aspetti del deve essere vissuti a Trieste dell'aver portato anche con sé
I traumi dello sradicamento
Il conflitto tra tra italiani e sloveni lei parlava della politica degli anni Settanta
Io l'ho vissuta diciamo da da studente da scolaro soprattutto negli anni ottanta fino agli anni Ottanta per le manifestazioni a favore del bilinguismo ad esempio c'erano ancora
I fascisti del del del
Del FUA un che del Movimento Sociale che che spranga vano le persone a Limena manifestazioni ad esempio quindi sua ricordo bene in cui quel periodo
Ecco nel libro c'è anche un tappeto sentimentale molto vario cioè diciamo amori esce lontananza scene
L'idea anche
Di far parte di una storia più grande di quella che si è capaci di comprendere e si vive
Però il sentimento che mai alberga ed è forse
Anche un pregio a mio avviso di questo libro e la nostalgia del passato
C'è un libero di memoria però fortemente contemporaneo queste potrebbe sembrare una contraddizione
Però diciamo la nostalgica la malinconia dei tempi che furono anche di una Trieste che come tutte le città italiane nel corso degli anni ovviamente cambiata magari
Si è più secolarizzata è diventata più simile alle altre però ecco diciamo questo sentimento totalmente assente
Ecco è una notifica questa varie affiancare a sé ma lei mi fa felice perché le e la ringrazio per questa votazione perché io
Appariva atto che ho sempre avuto come come dico poi nel libro in questo c'è una forte prossimità con il contemperamento di mia madre assoluto rapporto molto difficile con la memoria come facoltà proprio mentale e con il passato
In esegua libro Lippi cioè l'epigrafe di William Kentridge dell'artista William Kentridge d'
Tra l'altro di una frase che viene declamata al megafono in una performance che è stata fatta qui sul lungotevere grosse giugno-luglio del dello scorso anno
Che diceva la nostra Gia e non avere patria nel tempo non a caso il libro non soltanto qui due salti temporale in cui lei si riferiva appunto in quarantacinque settantadue ma ci sono moltissimi avanti indietro nel tempo a voce
Il novanta e gli anni Novanta delle della guerra di Bosnia poi ci sono riceva la
La mia formazione insomma universitaria
La vita di degli anni più recenti è la nuova Trieste perché
La la la la la la ragione per la quale sono sono contento di quello che dice e che uno dei
Direi dei problemi principali del del della della vita di Trieste degli ultimi venti trent'anni
Di essere di essersi cristallizzata attorno al proprio passato illustre
Dell'aver fatto di appunto della storia
E della tradizione
Mitteleuropea austriaca ungarica quasi una specie di teca museale nella quale si è rinchiusa e non ha saputo dalla quale non ha saputo ripartire
Chieste a moltissimi connotati dal mio punto di vista
Che la possono fare assomigliare a città come Belfast come
Gerusalemme come Città del Capo cioè città che hanno saputo trasformare ad esempio la violenza e l'odio in una forma di convivenza per quanto precaria pensiamo a come si vive a Gerusalemme come si vive
A Belfast a Città del Capo ad altre città insomma in cui l'elemento della dell'odio iniziale non dimentichiamo che appunto le due comunità la comunità italiana comitati destina cioè scusate unità italiana la comunità slovena a Trieste
Fino agli anni Novanta diciamo fino a che
è caduto il muro di Berlino la Slovenia diventato Repubblica indipendente e via discorrendo fino a quegli anni
Le due comunità hanno vissuto un vero e proprio
Conflitto conflitto politico ma che è ancora più radicato proprio antropologico ecco
E ora queste ferite non dico che sono del tutto sanate però la convivenza è possibile in una città tre botti aspetti anche rasserenata da questo punto di vista quindi è una città che potrebbe essere
Identificata anche come una specie di casa delle differenze
Di ottantotto detto si potrebbe fare una una specie di Seminario permanente sull'odio Trieste Trieste sarebbe una una bella sul nome capitale per fare un tipo di seminari questo genere e pure questo aspetto diciamo moderno di Trieste
Non passa perché è l'immagine diciamo gli del tipo della città
Regina tramite l'Europa reginetta si insieme e via discorrendo e sempre più vincente sempre più forte ma adesso si parla lo sto Rita e l'intera narrazione colà
Lo sto ritenni di Trieste e quello e quindi è difficile far prevalere un altro tipo di
Un altro tipo di racconto della città benché benché sia un dato di fatto che
Somma dalla mille novecentodiciotto e di stare grossomodo un secolo darsi da dai giorni nostri ed è una diciamo che è un po'
Per questo dicevo un'assimilazione con tante altre città italiane perché poi sembra ormai la nostra quotidianità sia a livello politico che a livello di narrazione pubblica ingabbiati da un po'delle convenzioni dallo spirito identitario
A Roma una città splendidi splendida bellezza e di antichi splendori e quindi guai a chi tocca a Roma in questo modo Milano
La locomotiva economica d'Italia e quindi rappresenta la città più europea d'Italia
Torino era capitali redenta Firenze le gioie del Rinascimento Napoli è stata proprio qualche settimana fa al centro anche una polemica molto vistosa dal Sindaco De Magistris e Roberto Saviano
In qualche modo sembra esserci poi nelle città
Poco spazio per le narrazioni problematiche insomma quindi diciamo che questo anche forse
Rende voi Trieste ed io in questa fase un laboratorio interessante per per capire anche
Come si evolvere anche tutta quanta quella fascia che poi il discorso sarebbe lunghissimo abbiamo anche in parte fatto
Con Massimo Carlotto quando è venuto qui a presentare il suo ultimo libro parlando un po'di quello che sta diventando il nord est in generale insomma però
Io magari potrà essere occasione di altro approfondimento un altro breve cenno perché siamo veramente in chiusura abbiamo un minuto lo farei solamente sui vari registri stilistici esse matrice che si trovano all'interno di questo libro questo è un libro che diciamo un romanzo ma che all'interno ha
Delle lettere delle poesie insomma anche qui c'è una stratificazione importante
Brevissimamente il motivo anche di questa
Integrazione e linguistica lessicale anche stilisticamente per me è proprio un piacere formale quello di
Legato strettamente alla all'esercizio della scrittura quello di provare a fondere materiali così diverso io ho fatto anche con la sposa libro precedente
Materiali così diverso che vengono anche per certi aspetti a reportage non c'è questo mio lungo viaggio
Alla ricerca di IVA angora Ancova ci su questo poeta che io così larga veniva diritto imparato memoria nelle nelle scuole e da me del tutto ignorato e come ACC al mio stesso cognome quindi
Quello è stato il
Il diciamo il
Il richiamo la curiosità sono andato ecco
A a visitare a visitare i luoghi dove dove dove è morto in cerca di questa tomba che che non c'è tanto ma che non si sa dove è stato seppellito lo dicevo i reportage la cronaca la lettera
Il ritratto fondere materiali anche molto diversi nella
Nella sfida di far sì che la voce che di che li esprime faccia da elemento unificante ecco diciamo tutta la scommessa sta nel fatto che colui che conduce a una reazione
Sia in grado di rendere unificante questo questo materiale
Bene allora noi ricordiamo Mauro Covacich la città interiore la nave di terziario grazie per essere stato nostro ospite ratio voi speriamo insomma di la presso i nostri studenti grazie a voi che ci avete
Ascoltato fino a questo momento e vi auguriamo un buon proseguimento con le trasmissioni di Radio Radicale